Il Popolo Sammaritano n.23.1 del 25/10/2008

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N° 23 - SUPPLEMENTO DI A.Z. AUT. TRIB. DI S.MARIA C.V. DEL 5\12\1979 N° 250 Stampa: Grafica Natale srl COPIA DA CONSERVARE per consentire ai posteri di constatare da chi eravamo disamministrati MACCHINA COMUNALE PAGINA 2 DILAGANO LE STRISCE BLU C’ERA UNA VOLTA LA CAPITALE DEL COMMERCIO CASERTANO PAGINA 2 Oltre duecento esercizi commerciali sammaritani hanno calato le saracinesche in meno di due anni RIFONDAZIONE COMUNISTA TRA MITOLOGIA E POLITICA PAGINA 2 IL POPOLO SAMMARITANO RICORDA L’AVV. MARTUCCI Piazza Mazzini, l’emblema del degrado cittadino. Che vergogna! PAGINA 3 PAGINA 3 Il fumo sicuramente fa male; ma la camorra è nettamente più pericolosa per una provincia di Terra di Lavoro che da decenni e decenni a questa parte non riesce a debellare un tumore sociale e criminale le cui metastasi pervadono quasi l’intera società. Sulla scrivania del giudice Raffaello Magi ( per tutti Lello), sono accatastati dei pacchetti di Camel blu e alcuni faldoni processuali. Per lui è l’ennesima giornata di lavoro eccezionale, tanto simile a quelle consumate in quattordici anni di attività presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Alle spalle il mega processo Spartacus 1, davanti al suo orizzonte di magistrato integerrimo l’escalation dei nuovi capi della delinquenza organizzata casertana, la tragedia criminale di Castelvolturno, la nuova ondata di pentiti in arrivo, la ferocia dei gruppi di fuoco forse in guerra tra di loro per il predominio del territorio e delle sue risorse economiche e una certezza: lo Stato, nonostante i passi avanti degli ultimi tempi e l’impegno di magistrati e forze dell’ordine, è ancora lontano dal debellare la camorra s.p.a. ) Dottore Magi, un pentito storico quale è Carmine Schiavone, dal 1993 collaboratore di giustizia, parla di un possibile attentato mortale ai danni dello scrittore Saviano. Le chiedo: ma i pentiti non dovrebbero non aver più contatti con gli altri affiliati camorristi? R) Se davvero Carmine Schiavone ha avuto notizie in merito alla possibilità che i clan casalesi intendano uccidere l’autore di Gomorra ci troveremo di fronte a un fatto gravissimo e inquietante. Gravissimo perché i pentiti non possono aver nessun tipo di contatto con il territorio di origine. E inquietante perché per la loro particolare posizione giuridica i pentiti hanno usufruito di condanne miti rispetto ai delitti e alle responsabilità di cui si erano macchiati. Naturalmente su questo argomento, in considerazione delle indagini in corso, preferisco non aggiungere altro. )Nelle ultime settimane i casalesi sono tornati ad uccidere con una ferocia che non ha precedenti nel passato. La strage dei cittadini ganesi ha suscitato profonda emozione nell’opinione pubblica non solo INTERVISTA AL GIUDICE CORAGGIO: RAFFAELLO MAGI DI MARIO TUDISCO CONTINUA A PAGINA 3 Il sindaco è stato eletto dai cittadini per far funzionare la “macchina comunale,” per evitare sprechi, per fare in modo che i cronici lavativi che si annidano in ogni amministrazione vengano scovati e disinnescati e noi ci auguriamo che almeno questo obiettivo sia stato raggiunto per il rispetto che noi portiamo a quelli che lavorano e sono sempre presenti, alle persone capaci che sono state e restano al servizio dei cittadini e a quelli che non si nascondono dietro i permessi sindacali. Alcune segnalazione pervenuteci in merito alle assenze di impiegati, funzionari e dirigenti possono essere un fatto episodico, se così non fosse noi del “Popolo Sammaritano”ci adopereremo per saperne di più.

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Il Popolo Sammaritano n.23.1 del 25/10/2008LA MACCHINA COMUNALEfree local press distribuito a S. Maria C.V. (CE) Italia

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N° 23 - SUPPLEMENTO DI A.Z. AUT. TRIB. DI S.MARIA C.V. DEL 5\12\1979 N° 250Stampa: Grafica Natale srl

COPIA DA CONSERVAREper consentire ai posteri di constatare da chi eravamo disamministrati

MACCHINA COMUNALE

PAGINA 2DILAGANO LE STRISCE BLUC’ERA UNA VOLTA LA CAPITALEDEL COMMERCIO CASERTANO

PAGINA 2Oltre duecento esercizi commerciali sammaritani hanno calato le saracinesche in meno di due anni

RIFONDAZIONE COMUNISTATRA MITOLOGIA E POLITICA

PAGINA 2

IL POPOLO SAMMARITANO RICORDA L’AVV. MARTUCCI

Piazza Mazzini, l’emblema del degrado cittadino. Che vergogna!PAGINA 3

PAGINA 3

Il fumo sicuramente fa male; ma la camorra ènettamente più pericolosa per una provincia di Terradi Lavoro che da decenni e decenni a questa partenon riesce a debellare un tumore sociale e criminalele cui metastasi pervadono quasi l’intera società. Sullascrivania del giudice Raffaello Magi ( per tutti Lello),sono accatastati dei pacchetti di Camel blu e alcunifaldoni processuali. Per lui è l’ennesima giornata dilavoro eccezionale, tanto simile a quelle consumatein quattordici anni di attività presso il Tribunale di SantaMaria Capua Vetere. Alle spalle il mega processoSpartacus 1, davanti al suo orizzonte di magistratointegerrimo l’escalation dei nuovi capi della delinquenzaorganizzata casertana, la tragedia criminale diCastelvolturno, la nuova ondata di pentiti in arrivo, laferocia dei gruppi di fuoco forse in guerra tra di loroper il predominio del territorio e delle sue risorseeconomiche e una certezza: lo Stato, nonostante ipassi avanti degli ultimi tempi e l’impegno di magistratie forze dell’ordine, è ancora lontano dal debellare lacamorra s.p.a.) Dottore Magi, un pentito storico quale è CarmineSchiavone, dal 1993 collaboratore di giustizia, parladi un possibile attentato mortale ai danni dello scrittoreSaviano. Le chiedo: ma i pentiti non dovrebbero nonaver più contatti con gli altri affiliati camorristi?R) Se davvero Carmine Schiavone ha avuto notiziein merito alla possibilità che i clan casalesi intendanouccidere l’autore di Gomorra ci troveremo di fronte aun fatto gravissimo e inquietante. Gravissimo perchéi pentiti non possono aver nessun tipo di contatto conil territorio di origine. E inquietante perché per la loroparticolare posizione giuridica i pentiti hanno usufruitodi condanne miti rispetto ai delitti e alle responsabilitàdi cui si erano macchiati. Naturalmente su questoargomento, in considerazione delle indagini in corso,preferisco non aggiungere altro.)Nelle ultime settimane i casalesi sono tornati aduccidere con una ferocia che non ha precedenti nelpassato. La strage dei cittadini ganesi ha suscitatoprofonda emozione nell’opinione pubblica non solo

INTERVISTA AL GIUDICECORAGGIO: RAFFAELLO MAGI

DI MARIO TUDISCO CONTINUA A PAGINA 3

Il sindaco è stato eletto dai cittadini per far funzionare la “macchinacomunale,” per evitare sprechi, per fare in modo che i cronici lavativiche si annidano in ogni amministrazione venganoscovati e disinnescati e noi ci auguriamo chealmeno questo obiettivo sia stato raggiuntoper il rispetto che noi portiamo a quelliche lavorano e sono sempre presenti,alle persone capaci che sono state erestano al servizio dei cittadini e a quelliche non si nascondono dietro i permessisindacali.Alcune segnalazione pervenuteci in meritoalle assenze di impiegati,funzionari e dirigenti possonoessere un fatto episodico, secosì non fosse noi del “PopoloS a m m a r i t a n o ” c iadopereremo per saperne dipiù.

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E’ solo un caso, sicuramente, ma queipochissimi Vigili Urbani che saltuariamentefrequentano le strade di S. Maria C.V., forseperché non conoscono le periferie, siconcentrano nelle strade del centro storicocittadino.Loro unica passione è quella di elevarecontravvenzioni solo alle auto non parcheggiatenelle strisce ‘blu’.Piazza Mazzini ne è l’esempio più eclatante.Non ci permetteremo mai di sostenere, siatenecerti, che esiste un subdola volontà politico -istituzionale di ingrassare le tasche di coloroche gestiscono i parcheggi a pedaggio, ma èindiscutibile che nelle periferie (ma poi nontanto, basta percorrere via Mazzocchi, dovestrisce blu non ce ne sono nemmeno a pagarle)le auto in divieto di sosta rimangono per oreindisturbate, grazie all’assenza dei caschibianchi, ad intralciare il traffico.E’solo un caso, sia ben chiaro.Mai e poi mai ci permetteremo di ipotizzarecollusioni tra il comando e le varie cooperative.Fatto stà, però, che mentre quei sempre piùrari Vigili Urbani sono utilizzati per elevare

DILAGANO LE STRISCE BLUverbali per sosta vietata a P.zza Mazzini ed aP.zza della Resistenza alle autovettureparcheggiate fuori le strisce blu, anche se nonintralciano la circolazione, nelle altre zonecittadine, forse meno centrali ma nevralgicheper il traffico cittadino, il cappello di un VigileUrbano non si vede da anni.Più strisce blu ci sono, insomma, più caschibianchi sono chiamati, probabilmente per ordinedi servizio, a controllarne il rispetto.Un beneficio enorme per la cittadinanza.Peccato però che ai Tutori della viabilità nonsia ordinato di impedire ai ragazzi di circolaresui propri motorini senza casco o dicontravvenzionare chi guida l’automobile senzacintura di sicurezza, con lo stesso zelo con ilquale pattugliano le zone adiacenti a quelle incui ci sono i parcheggi a pagamento.Eppure il codice della strada è di una chiarezzadisarmante.Contravviene alle sue disposizioni, non solochi parcheggia in zona vietata nelle prossimitàdelle strisce blu, ma anche chi parcheggia inzona vietata dove le strisce blu non ci sono.Due pesi e due misure.

Onore al merito!Le strisce blu, in una città ormai allo sbando,sono fatte r ispettare superbamente.I nostri Vigili, però, potrebbero essere usatia n c h e d i v e r s a m e n t e : e s c l u d e n d ocategoricamente il loro impiego per il controllodei documenti di chi accede al cimitero, sipotrebbe impegnarli in ordine pubblico, controllodei cantieri edilizi, viabilità (mai nessuno chenon permetta l’ingorgo dinanzi all’ingressodell’Università o in Via Avezzana all’altezza delsottopasso), controllo dei limiti di velocità in viaGiovanni Paolo I e controllo delle fruibilità deiservizi pubblici da parte dei cittadini.Invece, no.La loro unica funzione, oggi, è quella di imporreil parcheggio nelle strisce blu.Certo, lo sanno fare bene, non c’è alcun dubbio,eseguendo la loro funzione con scrupolo eperseveranza. Nul la da potere lororimproverare.La pedissequità del loro comportamento, però,oltre a lasciarci di stucco, porta a chiederci:è possibile che non sappiano fare altro?

Pasquale Russo

C’era una volta una cittadina laboriosa e allamoda che, a partire almeno dalla metà deglianni cinquanta, era a tutti gli effetti la capitalecommerciale di Terra di Lavoro. Una capitale“invidiatissima” dagli altri centri del casertanoperché calamitava, soprattutto nel settoreabbigliamento e calzature, una vasta clientelaanche extra sammaritana composta per lo piùda un ceto medio borghese con le ali ai piediper l’effetto boom. Oggi, invece, l’antica Capuaè una ecatombe gigantesca di saracinescheabbassate per sempre. Una strage di esercentiche non ha risparmiato nemmeno quelli storicise è vero, come è vero, che ha chiuso i battentiperfino una pizzeria tradizionale quale era “oLione”. E se anche i “Fratelli La Bufala” – chein altri luoghi resistono bene alla crisieconomica- a breve sventoleranno bandierabianca nel cuore del centro storico cittadino inuna piazza Mazzini scarsamente munita diilluminazione. Per non parlare di bar chechiudono, riaprono sotto nuove spoglie e poirichiudono in pochi mesi.Dati alla mano, sono duecentoundici le attivitàcommerciali e di ristorazione che, dal primogennaio a oggi, hanno ammainato le proprieinsegne. Alcune di esse saranno sostituite dachi è subentrato nel possesso delle licenze;ma sono molte quelle che non sono nemmenoriuscite a passare il testimone della staffettaad altri temerari. E in città ha già da tempopreso il sopravvento una scuola filosoficaimprontata al pessimismo assoluto. Insomma,questa volta pare proprio che ‘a nuttate nonpasserà.D’accordo, molti dei negozianti storici hannodormito sugli allori, per interi decenni, e orapagano lo scotto di non essersi saputi rinnovare.E’ altrettanto vero, poi, che altri esercentiavevano il respiro commerciale breve sindall’inizio e che la crisi in atto è stata una verae propria mannaia a Pordenone come aSiracusa. Ma il crollo del commercio made inSanta Maria Capua Vetere ha davvero delclamoroso: è come se una squadra abituata a

Oltre duecento esercizi commerciali sammaritani hanno calato lesaracinesche in meno di due anni

lottare per lo scudetto si ritrovasse retrocessain quarta divisione. Sul banco degli imputatinon può mancare una classe dirigente politicache si è completamente disinteressata delproblema. E che oggi, solo con aria disufficienza, avverte gli effetti di ciò che staaccadendo ma non riesce lo stesso aindividuare forme di protezione e di agevolazioniper intere famiglie gettate sul lastrico; nétantomeno per i giovani che vorrebberocimentarsi con una potenziale clientela congusti e esigenze assai diverse rispetto agliacquirenti degli anni scorsi. Eppure si continuaa vociferare di possibili nuovi centri commercialicome se non bastassero quelli già spuntaticome funghi dopo un temporale estivo. Anzi,di mega centri che non servirebbero altro chea dare il colpo di grazia a quella che era lacapitale del commercio. E che oggi arrancasenza neanche rispetto per il proprio passato!

Mario Tudisco

C’ERA UNA VOLTA LACAPITALE DEL COMMERCIO

CASERTANOMi sono, negli ultimi tempi, chiesto che cosacostringa un partito politico come RifondazioneComunista a rimanere legato a maggioranzepolitiche ormai isolate dalla società, criticatesotto il profilo della legalità, della democrazia,della partecipazione. Non è stato semplicetrovare risposte valide. Non le hanno fornite irisultati raggiunti, i programmi elettorali (divenuti, quando esistevano, carta straccia),gli obiettivi da raggiungere (quali?) , il viaggioprofondamente cattolico verso “i l soldell’avvenir”.Allora ho provato a trovare conforto nellamitologia e con miglior esito.Tutti ricorderanno che Omero nell’Iliade cinarrava di quegli strani personaggi metà uominie metà cavalli , i c.d. centauri, uno dei quali,Chirone, fu precettore di Achille. Ebbene, aben riflettere, tanti sono i centauri cheincontriamo in politica. Questa volta , però,essi si presentano con un aspetto diverso-metà uomini e metà sedia - tra questi i piùdotti sono certamente quelli di Rifondazione iquali sono sempre pronti a spiegarci perchébisogna “resistere” ( però, in Giunta) al puntoda farci pensare che quals iasi s ial’Amministrazione di domani ( di sinistra, dicentro, o pur anche di destra ) è necessarioche veda la loro partecipazione per raggiungerelivelli sempre più alti di progresso per i cetipopolari.

Dopo ogni breve digressione torna, però,l’amaro che ci atterra senza alcun paracadutee ci riporta alla mente le parole sagge di unfilosofo contemporaneo M. Foucault:“Il poterenon è qualcosa che si divide tra coloro che lodetengono come proprietà esclusiva e coloroche non l’hanno e lo subiscono. Esso transitaattraverso gli individui”.Bisogna, in qualche modo, difendersi da esso,scovarlo, isolarlo, combatterlo per “solidarizzare, prima che con gli altri, con la parte umana dise stessi” e non con quella mitologica.

Gerardo D’Amore

RIFONDAZIONECOMUNISTA

TRAMITOLOGIAE POLITICA

Cavolo, e seavessero saputo di quelprogettino per la centrale

nucleare che cosa gliavrebbero fatto?

Tete de cochonfischiato a S. Andrea per i soldi del ristoro

del CDR.

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Lettere al DirettoreEgregio “PopoloSammaritano”

Siamo un gruppo di soci di un circolodopolavoristico di SMCV e spesso discutiamotra di noi su quanto ci costa il “lavoro” deiconsiglieri comunali, i loro gettoni di presenza,le commissioni e se esiste una forma di controlloper verificare la effettiva necessità di queste“commissioni che, a sentire alcuni, hanno costialtissimi a fronte di risultati molto vicino allozero.Ci rivolgiamo a voi con la speranza di leggereuna risposta chiara ,cruda, senza paroloni chemischiano le carte senza farci capire niente.

Caro direttore

Sono un cittadino che abita nei pressi di piazzaPadre Pio ed è estremamente mortificanteconstatare come alcune decisioni politichehanno privato la piazza della sua originale skyline. Com’è possibile autorizzare simili mostruosialveari che deturpano irrimediabilmente la città,aumentano la concentrazione di anidridecarbonica, inquinano l’aria, ingolfano il traffico,disequilibrano il rapporto tra i cittadini ed ilverde? Fino a pochi anni orsono la nostra cittàera un esempio di concreto equilibrio, era ancorauna città a misura d’uomo. Ora inveceassistiamo alla reiterazione di comportamentinon proprio virtuosi tra alcuni esponenti vecchie nuovi di questa maggioranza e imprenditoricoinvolti nelle speculazioni edilizie in areeprotette.Non so se si tratta di leggenda metropolitanao altro ma si è parlato di due appartamenti“regalati” ad un esponente politico di lungocorso che voi spesso raffigurate nelle vostrevignette satiriche. La domanda è: secondo voipossiamo sperare che chi di dovere si rimbocchile maniche e faccia pulizia?

Il Popolo Sammaritano preferisce ricordarel’onorevole avvocato Alfonso Martucci comeuno dei pochi sammaritani che si sono distintiin tutta Italia per competenza, brillanteintelligenza e professionalità. In questi giorni –il principe del foro è deceduto domenica scorsain quel di Milano – la stampa provinciale eregionale hanno già avuto modo di celebrarele indiscutibili doti del noto professionistascomparso. Ed è giustissimo che così sia stato.Noi, invece, vorremo salutare Alfonso Martucciadditandolo alla pubblica opinione dell’anticaCapua come uno di noi; come un figlio dellenostre martoriate terre che aveva avuto il merito,e quel pizzico di fortuna necessaria, per imporsi con prestigio e autorevolezza. Ricordiamo,inoltre, per meglio specificare il radicamentosul territorio dell’ex deputato, il manifesto muraleche campeggiava, poco più di un anno e mezzofa, sui muri di Santa Maria Capua Vetere inoccasione della campagna elettorale per leamministrative. Manifesto in cui l’avvocatoMartucci si “affacciava” in foto verso i passantie che aveva come semplice, ma efficace slogan,il motto: “Ai concittadini di Santa Maria CapuaVetere”. Ai quei concittadini che oggi, nemmenolontanamente, intravedono chi possa, percapacità ed eleganza, prenderne il suo posto…

Mario Tudisc

Una piazza, come lo è quella intitolata a GiuseppeMazzini, che, nonostante sia in pieno centrostorico è l’emblema del degrado cittadino (ivicomprese le mura fatiscenti del circondario dovei lavori di restauro non terminano mai) e dellascempiaggine di una amministrazione che non sicura minimamente né della sua storia nétantomeno della vera vivabilità locale. Un degradoche è sotto gli occhi di tutti! Luci quasicompletamente spente (e pensare che basterebbesemplicemente sostituire le lampadine fulminate),le giostrine rotte (furono il vanto delle precedentiamministrazioni) che sono potenzialmente moltopericolose per i più piccoli; l’indegno spettacolodella fontana dei Leoni che non butta acqua datempo immemorabile e che si è trasformata in unvero e proprio ricettacolo di immondizia; i coccidi bottiglie di vetro ovunque disseminate tra i rifiuti

Piazza Mazzini, l’emblema deldegrado cittadino. Che vergogna!

organici dei cani. Insomma, che gran bruttobiglietto di visita non solo per i nostri concittadinima anche, forse meglio scrivere soprattutto, perquei pochi turisti che si avventurano alla scopertadi una cittadina storicamente di prima grandezza.La domanda, dunque, sorge spontanea: i nostriamministratori, oltre a sprecare denaro pubblicoin presunte azioni giudiziarie che si ritorcerannoloro contro come boomerang, non farebberomeglio a dedicare un po’ del loro prezioso tempoper curare la città?

Pietro FeolaE una piccola riflessione…

E i vigili urbani, in primis il Comandante, oltre achiedere i documenti ai cittadini che si eranorecati pacificamente al cimitero nuovo, possibilemai che si vedano in città solo per le grandioccasione e per gli eventi di una certa mondanità?

IL POPOLOSAMMARITANO

RICORDAL’AVV. MARTUCCI

italiana. Qualcuno è convinto che questi omicidiplateali in realtà siano ad uso e consumo di unaguerra di posizionamento tra vecchi e nuoviboss camorristici. Lei che idea si è fatto?R) Direi che è ancora troppo presto per giungerea una conclusione del genere. L’esperienza,infatti, mi suggerisce che le cose potrebberoessere ben differenti da come vengonorappresentate. Non escluderei, dunque, chequesta scia di sangue possano essere concordatitra camorristi emergenti e capi ospiti delle patriegalere. O comunque, di comune accordo conle strategie operative nel la piramidedell’associazione camorrista. Quello che è certoè che ci troviamo davanti a quadro magmatico dell’associazione malavitosa dove tutto sembraessere in continuo mutamento. In pratica, nonabbiamo ancora assicurazioni investigative equesto dato può dare la stura a ogniinterpretazione del fenomeno criminale degliultimi mesi. Veda, tempo fa, quando portammoa termine il processo Spartacus1, conoscevamola genesi che aveva provocato la faida tra lesquadre della morte casalesi e non solo casalesi:l’omicidio di Enzo De Falco e l’affermazione,quasi senza limiti, di Francesco SchiavoneSandokan e di Francesco Bidognetti “Cicciottoe Mezzanotte” e dei gruppi di fuoco da lorocomandati. Ora, invece, non è chiaro a cosapuntino i clan. E, le ripeto, non sono affattosicuro che gli emergenti, o presunti tali, agiscanoin autonomia per scalzare i boss storici.)Lei ha tenuto, in materia di legalità, lezionipresso l’ateneo palermitano ed è conoscitoreanche della mafia. Che differenza nota tracamorra campana e delinquenza organizzatasiciliana?D) La mafia, dopo le stragi del 92-93 culminatenegli omicidi di Falcone e Borsellino, sotto laguida di Provenzano ha optato per un suoapparente inabissamento che, diciamo così, latiene al riparo dal clamore della cronaca. Inprovincia di Caserta, invece, la recrudescenzacriminale ha fatto registrare picchi notevoli. Dettoquesto, per nostra fortuna, mentre la mafiaorganizzava e portava a compimento azionicriminali di valenza simbolica e nazionale, finoad ora la camorra non ha osato tanto. A benvedere, infatti, gli omicidi del casertanoriguardano, insieme purtroppo a alcuni innocenti,direttamente la sfera criminale. Oppure, sonostati compiuti ai danni di imprenditori che nonsi erano piegati alle loro volontà o a familiari dipentiti. Al momento non ci sono stati attentaticontro magistrati, politici, uomini delle istituzioni,forze dell’ordine e altre figure del genere. Leuniche novità negative riguardano la sfera deicosiddetti colletti bianchi, come Orsi, vittime diagguati di natura camorrista.)Un pentito dichiarò che anche lei era nel mirinodei casalesi…

R)Personalmente non ho mai ricevuto néintimidazioni né minacce di alcun genere.L’episodio a cui lei fa riferimento credo si trattidi mere affermazioni che spero non abbianorealmente trovato una volontà di attuazione,come le dicevo prima, fino ad ora non si sonomai azzardati ad alzare il livello di scontro controuomini dello Stato. Per quanto mi riguarda, neilimiti del possibile, cerco di avere una vitanormale con tutte le precauzioni del caso. Sepoi, con l’andare del tempo, mi dovessi accorgereche non sarà più possibile e che dovessi ridurmia vivere eternamente blindato e scortato, potreichiedere il trasferimento dal tribunale di SantaMaria Capua Vetere dopo quattordici anni dimagistratura in loco. Ma, voglio essere ottimista:forse non sarà necessario.)Saviano sta seriamente pensando di espatriareper mettersi a riparo dalle ritorsioni che gli sonostate preannunziate…D)Se così fosse, e magari solo per un arco ditempo non lunghissimo, non me nescandalizzerei affatto. Per il momento lui è benprotetto da chi di dovere, ma come tutti ha ildiritto di poter avere una esistenza tranquilla enormale. E io mi auguro che la possa ottenerenel nostro Paese. Ma, repetita juvant, se Savianodovesse optare per altri luoghi credo che la suasarà una scelta rispettabilissima.)Una ultima domanda: all’ordine del giorno deldibattito politico italiano c’è l’ipotesi di renderepiù velocemente fruibili dalla Stato i beni e leproprietà confiscate ai camorristi. Qual è il suoparere su questa ipotesi che continua a prenderepiede?D) In verità è una proposta che non mi convincemolto. E non mi convince perché in passato sisono registrati episodi inerenti che, alla fine,hanno penalizzato aziende e profitti. Spiegomeglio: è già capitato che le proprietà immobiliaried altro venissero sequestrate a camorristi opresunti tali e che, in secondo grado di giudizio,questi beni sono ritornati di loro possesso. Ecco,dunque, che lo Stato deve avvertire l’esigenzadi non creare danni economici e di mantenerelo stesso livello occupazionale soprattutto inuna provincia come la nostra laddove la crisieconomica e lavorativa è devastante. Secondome, quindi, sarebbe molto meglio che i tribunalipotessero, in primis, svolgere i processi conmaggiore celerità per stabilire reali responsabilitàe che, in secondo luogo, potessero dotarsi diun maggior numero di tecnici e consulenti ingrado di monitorare aziende, società e quantoaltro confiscato al fine di non arrecare,nell’eventualità, danni a nessuno. Ma lei lo sache nel nostro organico di tribunale mancanouna ventina di magistrati ancora e oltre unaquarantina di personale di cancelleria?

Mario Tudisco

DA PAGINA 1

INTERVISTA AL GIUDICE CORAGGIO RAFFAELLO MAGI

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Per le vostre lettere al giornale E-mail: [email protected]

La lega vuoleclassi separate

per gliextracomunitari;culture troppo

diverse.

IL GENIO E IL CAPOUn Relationship Manager, un'impiegataamministrativa ed un Direttore di Filiale sonoa pranzo.Trovano una lampada e la sfregano. Comparecosì un Genio, che dice loro: "Solitamenteesaudisco tre desideri, quindi ne concederòuno a testa".L'impiegata allora inizia a gridare: "Io, io! Sonoio la prima! Voglio stare alle Bahamas, con unmotoscafo super veloce, senza preoccupazioni,godendomi solo quanto di bello c'è nella vita!"e nel giro di un secondo sparisce.Il Relationship Manager allora si fa avanti edice: "Ora tocca a me! Io voglio vivere alleMaldive, godermi la spiaggia, il mare e il sole,circondato dall'amore di una stupenda fanciulla!"e sparisce anche lui.Il Genio si rivolge poi al Direttore di Filialedicendo: "Ora tocca a te."E il Direttore: "Rivoglio quei due cazzoni inufficio subito dopo la pausa pranzo!".

PARACHE’?(PARAMEDICO, PARAGNOSTA

O PARACULO?)

DA MARTEDI’ A SABATO APERTOANCHE A PRANZO

MENU’ FISSO DA EURO 8,50

O’ cane ‘e massaria.Nella società contadina era un elementoimportante, era il guardiano per eccellenza, ilcui compito “istituzionale” era di evitare chealtri potessero approfittare dei beni di cui luiera custode.Per restare nella dimensione”animalistica” eraconsiderato quasi come un pubblico ufficiale.La frequentazione secolare con noi umani,però, lo ha contagiato. Nella favola di Pinocchio,vi ricordate? Il burattino fu costretto dal“massaro” a sostituire il suo cane ‘e massaria Melampo, che era morto. Di notte mentrefaceva la guardia arrivarono le faine e svelaronoa Pinocchio che loro erano d’accordo conMelampo che lasciava che loro rubassero legalline per poi ricevere la sua parte.Pinocchio che era gia stato bidonato dal gattoe la volpe, si fece furbo,finse di accettare mapoi li rinchiuse in cantina e come ogni buonPubblico Ufficiale che si trova ad avere notiziadi reato, tanto abbaiò che il “massaro” scesee lui relazionò. Melampo ,si disse: per aiutareun familiare era costretto a chiudere un occhioe qualche volta due. Ragione sufficiente? Mah!Le notizie di reato non comunicate da chi neviene a conoscenza diventano reato e nessunomeglio di lui lo sa.Certo è che Melampo viene ricordato comeun “pubblico ufficiale” appezzottato e corrotto,animalisticamente parlando,s’intende!

Nel paese delle bugie la verità è una malattia.Parache? :Negli ultimi anni si è districato tradiversi rigagnoli. Che ne sa delle zone F? Hapiù scheletri nell’armadio lui che cape ‘e morte abbasce ‘e funtanelle.

ASSENTINONon vi nascondo cheprovo simpatia per ilpersonaggio.Sembra sempre che siacapitato li per caso. E’uno che è nato con ildestino di obbedire, sullavoro, in casa, inpolitica. Se non fossecosi confuso potrebbeanche fare la cosa giusta. Qualcuno dovrebbericordargli che è stato eletto dalla nostracomunità per migliorarla non per farsistrumentalizzare dai paraculi di turno come glisuccede nel suo ambito professionale(Inchiestee Assicurazioni)

Cacchietiello ‘e lacertaE per chiudere eccolo qui, il neofita informato,l’opportunista DOP( diversificazioni opzionipolitiche) è un soggetto che predilige ilbassissimo profilo, si mimetizza, non vuole chesi parli di se. Sarà una tradizione di famiglia.

Con questi campioni ricomincia, si fa per dire,(secondo Gianpinocchio) il percorso “virtuoso”accompagnati dalle amorevoli cure dell’AbateFaria (Opus Dei). Che ci azzecca l’Opus Dei?C o m e d i r e b b e i l c a m p i o n e d e ivalori…appezzatati …ci azzecca ..ci azzecca!Dove c’è trippa ci sono gatti! All’ Abate Fariadedichiamo un famosissimo brano di PaoloConte “GENOVA PER NOI”Perché ? domandatelo a faccia di merda!

Indovinate chi è il cons. comunale denunciatoda un vigile di Caserta per oltraggio e insulti?

Lo sapete che anche “la Serpe” usa il viagra? Pare che gli serve per digerire i computer.Ma a differenza di noi poveri mortali non lopaga. (come non paga tante altre cose) Perché? Ve lo faremo sapere!

La Tabacchera di Monsignore

Anche i casalesi l’hannopreteso dal Preside delliceo scientifico di S.Maria C.V.; troppepoche armi tra glistudenti sammaritani.

L’associazione animalista, con una lettera, hachiesto al Sindaco di trovare dei nuovi localiper gli animali ambulanti del nostro comune.Dopo accanita discussione Sindaco e Giunta,all’unanimità, hanno deciso di non abbandonarepalazzo Lucarelli.