IL PIANO I.S.S. I nsegnare S cienze S perimentali.

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IL PUNTO DI PARTENZAIndagine proposta a 1500 ragazzi del 1° e del 5° anno della scuola : superiore italiana: Quali ricordi hai sull’insegnamento delle Scienze a scuola?

Da: La visione della Scienza costruita nella Scuola. Indagine ANISN 2007

Tipo di insegnamento

OsservazioneStudio sui

libriEsperimenti e

laboratorioAstenuti Totale

Scuola primaria 49,1 42,1 6,9 1,9 100,0Scuola secondaria di 1° grado

14,7 67,5 15,8 2,0 100,0

Scuola secondaria di 2° grado

13,0 47,1 29,5 10,4 100,0

Facile Difficile Mai A volte Spesso Mai A volte Spesso Mai A volte Spesso25,8 74,2 76,0 24,0 0,0 58,8 35,3 5,9 32,8 41,4 25,9

CommentoDifficoltà

Esperienze precedentiElementari Medie Superiori

Olimpiadi Scienze Nat. (17 aprile 2007) PROVA PRATICA

Hanno partecipato 70 tra i migliori studenti delle scuole superiori umbre, ai quali è stato chiesto se avessero mai fatto attività pratico-sperimentali a scuola

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OCSE-PISA

I risultati OCSE/PISA 2000 hanno fatto emergere una situazione di sofferenza nelle scuole proprio in

questo specifico universo di saperi

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Obiettivi del Piano ISS

1. Sostenere la formazione continua dei docenti organizzati in comunità di pratiche e sostenuti da presidi territoriali2. Indicare alle scuole in forma essenziale gli orizzonti didattici e gli spazi organizzativi affinché si costruiscano offerte formative capaci di promuovere un nuovo incontro tra i giovani e la cultura scientifica nelle dimensioni di ricerca e di studio.

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3. Promuovere un cambiamento duraturo ed efficace nella didattica delle scienze sperimentali, al fine di sviluppare e diffondere la cultura scientifica fin dai primi anni di scolarità (obiettivo ritenuto prioritario tra quelli individuati a Lisbona dai ministri dell’istruzione dell’unione europea).

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PUNTI DI FORZA DEL PIANO ISS

1. Forte continuità verticale

2. Approccio metodologico connotato da

- attenzione alla costruzione di conoscenza

- riconoscimento del ruolo determinante dell’esperienza concreta nelle situazioni strutturate e non: in laboratorio, sul campo, in classe, nell’ambiente e nella tecnologia

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Si ritiene infatti che ci sia una non sufficiente riflessione

• sulla scelta dei contenuti

(il cosa si insegna)

• sulle metodologie didattiche

(il come si insegna)

• sulla necessità di operare all’interno di contesti di senso

(il perché si insegna)

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I SOGGETTI

Il piano ISS prevede l’attivazione di strutture di coordinamento a livello nazionale e regionale

1. un Gruppo di pilotaggio nazionale (Miur, Musei della Scienza di Milano e Napoli, AIF, ANISN, DD-SCI)

2. un comitato scientifico nazionale composto da esperti didattico-disciplinari (università, scuola, musei)

3. un gruppo di pilotaggio regionale (USR, Musei, AIF, ANISN, DD-SCI)

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ORGANIGRAMMA PROGETTO ISS GRUPPO DI PILOTAGGIO

Compito: Istituzionale Garantisce il coordinamento del piano ISS

(MIUR e Presidenti nazionali ANISN, AIF, DDSCI)

COMITATO SCIENTIFICO NAZIONALECompito: Organizzativo

Definisce gli standard di riferimento relativi a contenuti, percorsi formativi, ambienti laboratoriali, modalità di

valutazione

Rappresentanti MIURResponsabili e collaboratori delle 3 Associazioni

COMITATI SCIENTIFICI REGIONALICompiti: Organizzativi e gestionali

Garantisce il raccordo con il livello nazionale e promuove i presidi territoriali

Presidenti 3 associazioniRappresentante USRRappresentanti istituzionali (Università, IRRE, Parchi, Musei,…)

PRESIDI REGIONALICompiti: Operativi

I tutor sono in trincea… insieme con voi!!

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A Foligno – presso il Laboratorio di scienze sperimentali

A Perugia – presso il POST (Perugia Officina per la Scienza e la Tecnologia)

I presidi territoriali

A Terni: presso il Centro di Educazione ambientale di Allerona (Orvieto)

Centri di riferimento che mettono a disposizione spazi, strumenti e materiali per le attività legate al Piano. Si appoggiano a strutture già operanti presso istituti scolastici, università, musei scientifici ecc.

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organizzare e sperimentare percorsi con sviluppo verticale nei quali le esperienze scientifiche siano strutturate in vista della costruzione del curricolo formativo

I docenti sono chiamati a

In pratica, si tratta di organizzare ciò che già si fa

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OBIETTIVI a MEDIO TERMINE

1. Sperimentare e validare materiale didattico per studenti e insegnanti

2. Realizzare laboratori innovativi, prevalentemente con strumentazioni a basso costo

3. Lavorare in rete

4. Documentare

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CI SI CONFRONTERA’ CON

CONTENUTI DISCIPLINARI

CURRICOLI VERTICALI

DIDATTICA DISCIPLINARE (didattica laboratoriale)

RIFLESSIONI EPISTEMOLOGICHE

MEDIAZIONE DIDATTICA

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L’approccio laboratoriale permette ad ogni età di sviluppare le seguenti competenze:

Saper individuare problematiche e focalizzare l’attenzione su un aspetto del problema

Osservare (qualità e quantità). Raccogliere ed organizzare dati

Elaborare e confrontare ipotesi in modo argomentato

Realizzare esperienze e interpretarle (percorso e risultati), Costruire modelli. Utilizzare analogie e metafore

Sintesi e formalizzazione iconica/verbale/matematica, Comunicare processi e risultati, Applicare le competenze acquisite ad altri contesti

OSSERVAZIONE E RACCOLTA DATI

SITUAZIONE PROBLEMATICA

FASE DELL’IPOTESI

FASE DELL’ESPERIENZA

METARIFLESSIONE

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Il laboratorio al centro della didattica nei diversi ordini di scuola

Permette di partire da domande chiare che esprimono comandi comprensibili e semplici, avendo posto gli alunni davanti ad un fenomeno/situazione problematica

• Permette di partire da valutazioni di un precedente studio degli studenti che ha lasciato interrogativi aperti per formulare nuove ipotesi di studio e ampliamento delle conoscenze.

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• Conduce gli alunni all’osservazione attenta, secondo i comandi dati, dell’oggetto di studio per elaborare ipotesi di soluzione o modellizzazione di teorie esplicative attraverso il confronto delle osservazioni (preferibilmente scritte)

• Permette di sperimentare con materiale povero o con strumenti specifici (a seconda degli ordini di scuola) le varie ipotesi risolutive.

• Permette di giungere a conclusioni o generalizzazioni attraverso il dibattito argomentativo, sulla base degli esiti delle esperienze messe in atto, con possibilità di misurazioni e uso di formule.

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I PUNTI CRITICI DEL METODO LABORATORIALE

La necessità di tempi lunghi per ogni argomento/contenuto prescelto come campo di indagine

• La necessità, quindi, di effettuare delle scelte sui contenuti, tra quelle ritenute essenziali al raggiungimento delle competenze previste dagli standard

• La necessità di comunicare le proprie scelte metodologiche e di “selezione”, per ottenere condivisione con gli alunni (ed anche con i colleghi)

• La difficoltà di superare gli schemi tradizionali di operare attraverso la lezione frontale e l’apprendimento costruito mediante il solo libro di testo, che non va comunque demonizzato.

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Ce la sentiamo di provare?

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Concettualizzare in base all’età dei discenti Stabilire sequenze di concetti o nodi

successivi nella verticalità del percorso Ridurre gli argomenti affrontati a favore di

un maggior approfondimento delle tematiche

Descrivere un fenomeno attraverso modelli interpretativi a livelli di approssimazione decrescente: dalla semplice descrizione all’analisi critica del modello

Pensare un curriculum verticale

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Ciò che è uguale- Metodo fenomenologico-operativo

Ciò che è diverso- Gradi di approfondimento- Strumenti di analisi e interpretazione dati

Curriculum verticale

Ad ogni livello si apre la possibilità di sviluppare nuovi concetti

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Come scegliere gli argomenti? Saperi essenziali.

Lezione frontale: quando e come? Collaborare con altre agenzie? Laboratorio: come? Rapporti matematica-scienze.

Come cambiare punto di vista? Come individuare concetti e nodi?………

Domande

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Standard per la didattica delle scienze approvati

dal consiglio nazionale delle ricerche USA 1995 Concetti e processi unificanti nelle

scienze per alunni dai 4 ai 16 anni Sistemi, ordini e organizzazione Evidenza, modelli e spiegazioni Costanza, cambiamento e misurazione Evoluzione e equilibrio Forma e funzione

• Scienza come indagine: 4 – 16 anni

– Acquisire abilità necessarie per fare indagine scientifica

– Comprensione dell’indagine scientifica

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Scienze fisiche 4-9 anni

Proprietà degli oggetti e materiali Posizione e moto degli oggetti Luce, calore, elettricità e magnetismo

10-13 anni Proprietà e cambiamento delle proprietà

della materia Moto e forze Trasferimento di energia

14-17 anni Struttura dell’atomo Struttura e proprietà della materia Reazioni chimiche Moti e forze Conservazione dell’energia e aumento nel

disordine Interazione di energia e materia

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Scienze biologiche 4-9 anni

Le caratteristiche degli organismi Cicli vitali degli organismi Organismi e ambienti

10-13 anni Struttura e funzione dei sistemi vitali Riproduzione ed ereditarietà Regolazione e comportamento Popolazione ed ecosistemi

14-17 anni La cellula Le basi molecolari dell’ereditarietà Evoluzione biologica Interdipendenza degli organismi Materia, energia e organizzazione dei

sistemi vitali Comportamento degli organismi

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Scienza della Terra e dello Spazio 4-9 anni

Proprietà del materiali terrestri Oggetti nel cielo Cambiamenti in terra e in cielo

10-13 anni Struttura del sistema terra Storia della Terra La Terra nel sistema solare

14-17 anni Energia nel sistema terrestre Cicli geochimici Origini ed evoluzione del sistema terrestre Origine ed evoluzione dell’universo

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Scienza della persona e prospettiva sociale 4-9 anni

Salute personale Caratteristiche e cambiamenti nelle popolazioni Tipi di risorse Cambiamenti ambientali Scienza e tecnologia nelle sfide locali

10-13 anni Salute personale Popolazioni, risorse e ambienti Pericoli naturali Rischi e benefici Scienza e tecnologia nella società

14-17 anni Salute personale e collettiva Crescita della popolazione Risorse naturali Qualità ambientale Pericoli naturali e antropici Scienza e tecnologia nelle sfide locali, nazionali e globali

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Storia e natura della scienza

4-9 anni Scienza come impresa umana

10-13 anni Scienza come impresa umana Natura della scienza Storia della scienza

14-17 anni Scienza come impresa umana Natura della conoscenza scientifica Prospettive storiche

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MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL

PIANO ISS A LIVELLO NAZIONALE

1. RICADUTA SULLA PROFESSIONALITÀ DOCENTE

2. RICADUTA SUI DISCENTI