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Il PartoIl PartoIl Parto
Dr. Dr. FilippoFilippo TondiTondi
DipartimentoDipartimento didi GinecologiaGinecologia, , PerinatologiaPerinatologiae e RiproduzioneRiproduzione UmanaUmana
UniversitàUniversità deglidegli StudiStudi didi FirenzeFirenze
Le fasi del parto
Alcuni hanno definito il parto comeIl viaggio più azzardato che ciascuno
di noi abbia mai fatto nel corso della propria vita
Compito dell’ostetrico è rendere tale viaggio il più sicuro possibile in ogni
sua fase
A.Calder
FATTORI DEL PARTO
PICCOLO BACINO
PARTI MOLLI
FETO
CONTRAZIONI UTERINE
TORCHIO ADDOMINALE
CANALE
CORPO MOBILE
FORZA
Il Il CanaleCanale del del partoparto
E’ E’ costituitocostituito dadaelementielementi osseiossei e e tessutitessuti mollimolli((muscolimuscoli del del pavimentopavimento pelvicopelvico, , vagina e vulva)vagina e vulva)
RAPPORTITRA FETO E CANALE DEL PARTO
ATTEGGIAMENTO
SITUAZIONE
PRESENTAZIONE
POSIZIONE
LIVELLO DELLA PARTE PRESENTATA
ATTEGGIAMENTO
RAPPORTI INTRINSECI
RELAZIONI CHE LE PARTI DEL CORPO FETALE
ASSUMONO TRA LORO
SITUAZIONERAPPORTO
MAGGIOR ASSE FETALEMAGGIOR ASSE UTERINO
LONGITUDINALE
TRASVERSA
OBLIQUA
PRESENTAZIONEPRIMA GROSSA PARTE FETALE
IN RAPPORTO CON LO STRETTO SUPERIORE
VERTICEBREGMAFRONTEFACCIA
COMPLETAINCOMPLETA
DESTRASINISTRA
CEFALICA
PODALICA
SPALLA
POSIZIONERAPPORTO TRA INDICE FETALE E INDICE MATERNO
INDICI FETALI
PRESENTAZIONE INDICE
VERTICE PICCOLA FONTANELLABREGMA GRANDE FONTANELLAFRONTE RADICE DEL NASOFACCIA MENTOPODICE OSSO SACROSPALLA ACROMION
INDICI MATERNI
EMINENZE ILEO-PETTINEE, ARTICOLAZIONI SACRO-ILIACHE
PresentazionePresentazione didi verticevertice
Piccola fontanellao lambdoidea
Grande fontanellao bregmatica
PresentazioniPresentazioni anomaleanomale
Presentazioni diBregma
Presentazioni diFaccia
PresentazioniPresentazioni podalichepodaliche
Presentazionipodaliche complete
dx e sx
Presentazionipodaliche
incomplete
FENOMENOLOGIA DEL PARTO
DINAMICI
MECCANICI
PLASTICI
MATERNI
MATERNO-FETALI
FETALI
FENOMENI DINAMICI
ESPANSIONE DEL SEGMENTO UTERINO INFERIORE
APPIANAMENTO E DILATAZIONE DEL COLLO UTERINO
FORMAZIONE DELLA BORSA AMNIOCORIALE
DISTENSIONE DI VAGINA, PERINEO E VULVA
FENOMENI MECCANICI
RIDUZIONE ED IMPEGNO DELLA PARTE PRESENTATA
PROGRESSIONE
ROTAZIONE INTERNA
DISIMPEGNO DELLA PARTE PRESENTATA
ROTAZIONE ESTERNA
ESPULSIONE TOTALE DEL FETO
FENOMENI MECCANICI
PERIODI DEL PARTO
PRODROMICO
DILATANTE
ESPULSIVO
SECONDAMENTO
PERIODI DEL PARTO
DILATANTE
ESPULSIVO
SECONDAMENTO
I STADIO
II STADIO
III STADIO
PERIODO PRODROMICOMAL DELIMITABILE
DAL MOMENTO IN CUI LE CONTRAZIONI DIVENGONO RITMICHEE PERCEPITE CON SENSAZIONE DOLOROSA
FASE LATENTE SECONDO LE CURVE DI FRIEDMAN
NULLIPARE PLURIPARE
8h 5h
SINTOMI ASSOCIATI
NAUSEA, POLLACHIURIA, DOLORE IN SEDE LOMBARE
PERIODO DILATANTEDILATAZIONE CERVICALE
FASI
ACCELERAZIONEMASSIMA ATTIVITA’
DECELERAZIONE
NULLIPARE PLURIPARE
4h 2h
PeriodoPeriodo dilatantedilatante
PERIODO ESPULSIVO
INIZIA A DILATAZIONE COMPLETA
SI ASSOCIA IL TORCHIO ADDOMINALEALLE CONTRAZIONI UTERINE
NULLIPARE PLURIPARE
1h 30min
PeriodoPeriodo espulsivoespulsivo
PeriodoPeriodo espulsivoespulsivo
EstensioneEstensionesotto la sotto la sinfisisinfisi
pubicapubica
TestaTesta non non impegnataimpegnata
TestaTestaimpegnataimpegnata
RestituzioneRestituzionerotazionerotazioneesternaesterna
RotazioneRotazioneinternainterna
ImpegnoImpegnospallaspalla
anterioreanteriore
DisimpegnoDisimpegnospallaspalla
posterioreposteriore
RotazioneRotazionecompletacompleta
CURVA DI FRIEDMAN
PARTOGRAMMA
Posizione della partoriente durante il travaglio ed il parto
In mancanza di precise evidenze di eventuali vantaggi o svantaggidi una posizione rispetto ad un’altra,
si ritiene di raccomandare che sia lasciata libera scelta alla donnarispetto alla posizione da assumere
e cioè quella che essa stessa ritiene più confortevole. Il counselling a questo riguardo
deve essere informativo (libertà di scelta) e non direttivo (questa posizione è la migliore).
Da evitare la posizione supina al fine di non incorrerenella sindrome della vena cava inferiore
SecondamentoSecondamento
SecondamentoSecondamento
Processo che porta all’espulzionedegli annessi fetali
Durata media 30 min
Dopo 60 min si deve intervenire con il secondamento manuale
EMORRAGIE POST-PARTUM
Perdita ematica >500ml o Perdita ematica >500ml o ↓↓ HCT >10%HCT >10%o necessito necessitàà di terapia trasfusionaledi terapia trasfusionale
OCCULTEOCCULTE MANIFESTEMANIFESTE
EMORRAGIE POST-PARTUMMANIFESTEMANIFESTE
III causa di mortalità materna in gravidanzaIII causa di mortalità materna in gravidanza
29% delle morti materne in gravidanza29% delle morti materne in gravidanza
CAUSECAUSERottura o inversione ut.Placenta accretaCoagulopatie ereditarie
Atonia uterinaResidui placentariLacerazioni genitali
CDC, 1998
EMORRAGIE POST-PARTUM
CLASSE I II III IVCLASSE I II III IV
% Perdita em.% Perdita em. 15 2015 20--25 3025 30--35 4035 40
Polso (Polso (bpmbpm)) normale 100 120 140normale 100 120 140
PA sistolicaPA sistolica normale normale 70normale normale 70--80 6080 60
PA mediaPA media 8080--90 8090 80--90 5090 50--70 5070 50
ClarkClark, 1984, 1984
EMORRAGIE POST-PARTUM
Utilizzare un sacchetto graduato Utilizzare un sacchetto graduato per valutare l’entità della perditaper valutare l’entità della perdita
Escludere ATONIA UTERINAEscludere ATONIA UTERINA
Valutare i genitali e la Valutare i genitali e la placentaplacenta
Valutare la Valutare la coagulazione del sanguecoagulazione del sangue
EMORRAGIE POST-PARTUM
ATONIA UTERINAATONIA UTERINAComplica il 5% dei partiComplica il 5% dei parti
FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO
Sovradistenzione uterinaTravaglio prolungatoTravaglio precipitoso
CorionamniotiteTocolitici
Anestesia generale
EMORRAGIE POST-PARTUM
TERAPIATERAPIA
Massaggio uterinoMassaggio uterinoSomministrazione di Somministrazione di OssitocinaOssitocina 10 U i.m.10 U i.m.o 10o 10--40 U in 500mL e.v.40 U in 500mL e.v.MethergineMethergine 0,2 mg i.m.0,2 mg i.m.CitotekCitotek 4 4 suppsuppRevisione di cavitRevisione di cavitààSutura di lacerazioniSutura di lacerazioniEventuale terapia trasfusionaleEventuale terapia trasfusionale
EMORRAGIE POST-PARTUM
TERAPIATERAPIA
EMORRAGIE POST-PARTUM
OCCULTEOCCULTE
Rottura d’uteroRottura d’utero
EmatomaEmatoma legamento largolegamento largoretroperitonealeretroperitonealeparacolpoparacolpo
EMORRAGIE POST-PARTUM
OCCULTEOCCULTE
LOCALIZZARE LA SEDE DI EMORRAGIA TCLOCALIZZARE LA SEDE DI EMORRAGIA TCECOECO
VALUTARE L’ENTITA’ DELLA PERDITAVALUTARE L’ENTITA’ DELLA PERDITA
TERAPIA TRASFUSIONALETERAPIA TRASFUSIONALE
EVENTUALE ISTERECTMIA NEI CASI EVENTUALE ISTERECTMIA NEI CASI PIU’PIU’ GRAVIGRAVI
Monitoraggio del benessere fetalein travaglio
CARDIOTOCOGRAFIACARDIOTOCOGRAFIA
Valutazione della attvità contrattile materna
Valutazione dell’attività cardiaca fetale
Monitoraggio del benessere fetalein travaglio
Si definisce travaglio di parto la presenza di 3-5 contrazioni nell’arco di 15 min.
Ipertono: la singola contrazione dura più di 90 sec
Ipercinesia: più di 7 contrazioni in 15 min
Valutazione dell’attività cardiaca fetale
Linea di base: 120-160 bpm
Variabilità > 5 bpm
Presenza di 3 accelerazioni in 20 min.
Assenza di decelerazioni
NSTNon Stress Test
NSTNon Stress Test
Solo se il clima della sala parto è sereno le partorienti conserverannoun buon ricordo di un evento così importante nella loro vita
P.V. Grella