Il parere dell'Arpat

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ARPAT Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana Direzione generale N. Prot Vedi segnatura informatica cl. del a mezzo: PEC Spett.le Responsabile Settore VIA Regione Toscana Piazza dell’Unità d’Italia 1 50123 Firenze Oggetto: Art. 52 LR 10/10. Progetto Forno inceneritore di Baciacavallo, Prato Proponente: GIDA. Richiesta integrazioni. Riferimento Richiesta della Regione Toscana del 21/01/2015 prot. 3728. Documentazione esaminata Relazione generale di progetto (RE.01, 13.1.2015); Relazione tecnica ed illustrativa opere di processo (RE.06, 13.6.2014); Cronoprogramma di progetto (RE.07, 13.6.2014); Studio di impatto ambientale – Quadro di riferimento ambientale (SI.04, gennaio 2015). Allegati al SIA La presente istruttoria è stata predisposta con la collaborazione del Dipartimento di Prato e del Settore Modellistica AVC. Il progetto è presentato da Gida spa e consiste nella realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento di fanghi attivi provenienti dalla depurazione delle acque reflue urbane, in sostituzione e nelle immediate vicinanze di quello attualmente in esercizio presso il sito Gida in località Baciacavallo nel comune di Prato. Nell’attuale impianto la linea di incenerimento è costituita da un forno a 10 piani. la cui potenzialità risulta stimabile in 1.270 KgSS/h rispetto a quella autorizzata di 1.000 KgSS/h. Il sito si estende su circa 22 ettari in gran parte occupati dalle vasche di depurazione dei reflui. I fanghi inceneriti derivano principalmente dagli impianti di Baciacavallo e Calice (96.5%). Il nuovo inceneritore è composto da due linee separate di incenerimento fanghi e di trattamento fumi con una potenzialità massima di 40.000 t/a pari a circa 137 t/giorno. Ognuna delle due linee è composta da un forno a letto fluido con potenzialità massima di combustione pari a 20.000 t/anno di fanghi. A servizio dell’impianto di incenerimento per la disidratazione dei fanghi, provenienti da tre ispessitori fanghi da 900 mc ciascuno, è prevista la ricollocazione delle due centrifughe esistenti ad una quota sopraelevata, al fine di rendere possibile lo scarico dei fanghi disidratati nei silos di stoccaggio (200 m3 l'uno) direttamente per gravità. Osservazioni generali sull'impianto Il proponente non chiarisce in alcuna parte della documentazione tempistiche e modalità di dismissione, smantellamento, caratterizzazione dello stato ambientale ed eventuale messa in sicurezza o bonifica del sito dell’attuale inceneritore, che risulta a tutti gli effetti strettamente collegato alla nuova opera. Il Pagina 1 di 6 Organizzazione con Sistema di gestione certificato da CERMET Secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 Registrazione n. 3198-A Direzione generale via N. Porpora 22 - 50144 Firenze - tel. 055.32061, fax 055.3206324 PEC: [email protected] www.arpat.toscana.it - [email protected] - p.iva 04686190481 Per esprimere il proprio giudizio sui servizi ARPAT è possibile compilare il questionario on-line all’indirizzo www.arpat.toscana.it/soddisfazione

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Termovalorizzatore Gida

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  • ARPATAgenzia regionale per la protezione

    ambientale della ToscanaDirezione generale

    N. Prot Vedi segnatura informatica cl. del

    a mezzo: PEC

    Spett.le Responsabile Settore VIA Regione ToscanaPiazza dellUnit dItalia 150123 Firenze

    Oggetto: Art. 52 LR 10/10. Progetto Forno inceneritore di Baciacavallo, Prato Proponente: GIDA.Richiesta integrazioni.

    RiferimentoRichiesta della Regione Toscana del 21/01/2015 prot. 3728. Documentazione esaminata

    Relazione generale di progetto (RE.01, 13.1.2015); Relazione tecnica ed illustrativa opere di processo (RE.06, 13.6.2014); Cronoprogramma di progetto (RE.07, 13.6.2014); Studio di impatto ambientale Quadro di riferimento ambientale (SI.04, gennaio 2015). Allegati al SIA

    La presente istruttoria stata predisposta con la collaborazione del Dipartimento di Prato e del SettoreModellistica AVC.

    Il progetto presentato da Gida spa e consiste nella realizzazione di un nuovo impianto di incenerimentodi fanghi attivi provenienti dalla depurazione delle acque reflue urbane, in sostituzione e nelle immediatevicinanze di quello attualmente in esercizio presso il sito Gida in localit Baciacavallo nel comune diPrato.Nellattuale impianto la linea di incenerimento costituita da un forno a 10 piani. la cui potenzialit risultastimabile in 1.270 KgSS/h rispetto a quella autorizzata di 1.000 KgSS/h.Il sito si estende su circa 22 ettari in gran parte occupati dalle vasche di depurazione dei reflui. I fanghiinceneriti derivano principalmente dagli impianti di Baciacavallo e Calice (96.5%). Il nuovo inceneritore composto da due linee separate di incenerimento fanghi e di trattamento fumi conuna potenzialit massima di 40.000 t/a pari a circa 137 t/giorno. Ognuna delle due linee composta daun forno a letto fluido con potenzialit massima di combustione pari a 20.000 t/anno di fanghi.A servizio dellimpianto di incenerimento per la disidratazione dei fanghi, provenienti da tre ispessitorifanghi da 900 mc ciascuno, prevista la ricollocazione delle due centrifughe esistenti ad una quotasopraelevata, al fine di rendere possibile lo scarico dei fanghi disidratati nei silos di stoccaggio (200 m3l'uno) direttamente per gravit. Osservazioni generali sull'impiantoIl proponente non chiarisce in alcuna parte della documentazione tempistiche e modalit di dismissione,smantellamento, caratterizzazione dello stato ambientale ed eventuale messa in sicurezza o bonifica delsito dellattuale inceneritore, che risulta a tutti gli effetti strettamente collegato alla nuova opera. Il

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    Organizzazione con Sistema digestione certificato da CERMET

    Secondo la normaUNI EN ISO 9001:2008

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    Direzione generalevia N. Porpora 22 - 50144 Firenze - tel. 055.32061, fax 055.3206324

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    proponente dovr quindi fornire una relazione di valutazione di impatto ambientale specifica,integrativa e coerente alla presente procedura di VIA sulla dismissione dellattuale inceneritore.Il nuovo impianto proposto sar articolato nelle seguenti fasi: 1. disidratazione, 2. ricevimento estoccaggio, 3. combustione, 4. trattamento fumi, 5. recupero energetico, 6. deodorizzazione, 7. sistemiausiliari. Le fasi di cui sopra sono tutte contemplate nel Bref di riferimento Reference Document on theBest Available Techniques fo Waste Incineration (Agosto 2006) e nelle Linee Guida per l'individuazionee l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili emanate ai sensi del Dlgs. 372/99 o del Dlgs. 59/2005.In merito alla combustione, non risultano descritte le modalit di realizzazione della fase di post-combustione: il forno non dotato di una camera separata di post-combustione, ma, nella relazionetecnica si dice che la parte superiore del forno costituisce la camera di post-combustione. La normativaprevede in merito che, dopo lultima immissione di aria di combustione, i gas prodotti dal processo diincenerimento siano portati, in modo controllato ed omogeneo, anche nelle condizioni pi sfavorevoli, aduna temperatura di almeno 850C per almeno due secondi; se la temperatura scende, deve esserebloccata l'alimentazione del rifiuto; necessaria quindi anche la presenza di un sistema di taraturainterno delle temperature del post combustore. Si ritiene utile che la ditta dia evidenza delrispetto di questa condizione indicando i sistemi di controllo utilizzati.Per l'abbattimento degli NOx, l'azienda propone un sistema del tipo SNCR DeNOx. Si fa presente che,con l'entrata in vigore del D.lgs 46/2014,saranno previsti valori limite di emissione anche per il parametroAmmoniaca (NH3: VLE come media giornaliera pari a 30mg/nm3 e VLE come media semioraria pari a60 mg/Nm3 per il 100% dei dati e 30 mg/Nm3 per il 97% dei dati). Sulla base della esperienza di ARPAT si pu asserire che con il sistema di abbattimento non cataliticonon potr essere rispettato il limite dei 30mg/Nm3 di NH3 come media giornaliera. L'azienda in meritopropone come sistema di abbattimento dell'ammoniaca una lavaggio acido dei fumi, che comporterebbe,comunque, la produzione di notevoli quantit di solfato di ammonio. In base a quanto sopra si ritieneutile un confronto tra il sistema proposto SNCR DeNOX con torre di lavaggio fumi con unsistema catalitico di riduzione degli NOx (SCR). Si osserva inoltre che, in merito al sistema di abbattimento NOx proposto, nella relazione tecnicanon sono indicate le quantit di urea utilizzate. Si chiede pertanto di fornire la quantit di ureache si prevede di utilizzare e lindicazione del dosaggio previsto in funzione della concentrazionedegli NOx da abbattere.

    Suolo e sottosuolo - Gestione terre da scavoIl proponente ha previsto la produzione di circa 23500 mc di terre provenienti dall'escavazionedelle fondamenta della struttura, ritenendo di non essere assoggettato alla presentazione del Piano diUtilizzo di cui al Dm 161 del 10/08/12. Per i materiali scavo prevede quindi il conferimento in discaricao recupero. Per i materiali provenienti dallo scortico delle aree a verde prevede il riuso all'internodello stesso cantiere/sito.La documentazione presentata non contiene alcun riferimento alla qualit del suolo, del sottosuolo edelle acque sotterranee riguardante l'area di cantiere e di altre aree interne a Gida Spa. Dovr essere predisposto un piano di caratterizzazione, per escludere una contaminazione, delsuolo e delle acque sotterranee nell'area di cantiere e in quella dove attualmente ubicatol'impianto. La caratterizzazione da effettuare dovr comprendere anche quelle sostanze chepotrebbero aver avuto avuto una ricaduta sul terreno, provenienti dalle emissioni in atmosferadell'impianto, tra cui gli IPA, diossine e furani, PCB.Tale caratterizzazione sar anche la base di riferimento per la valutazione degli effetti del nuovoimpianto (Del. Regione Toscana n 272/08).Visti i quantitativi di materiale scavato, in alternativa al conferimento in discarica si raccomandail recupero o riutilizzo come sottoprodotto nella stessa opera o in un'opera diversa (Art.184 bis)secondo modalit definite nel DM161/12 o nella L.98/32013 (art. 41bis) se sotto i 6000mc. La gestione delle terre dovr comunque essere descritta nel dettaglio.La gestione dei materiali provenienti direttamente dall'esecuzione di interventi didemolizione di edifici o altri manufatti preesistenti, e' comunque disciplinata ai sensi dellaparte IV del Dlgs 152 del 2006.

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    Acque superficiali e sotterraneeNon vengono presi in considerazione i livelli di contaminazione della falda e dei due corpi idrici piimportanti dell'area, Bisenzio e Ombrone. In particolare viene indicato un trend in diminuzione dellaconcentrazione del percloroetilene in falda (dati arpat al 2008), mentre, la rete regionale di monitoraggioregistra forti incrementi della contaminazione negli anni successivi.Non viene confrontato lo stato attuale dellimpianto (che vede unimportante utilizzo di acqua industrialeper il trattamento fumi scaricata in testa allimpianto di depurazione)con le necessit idriche del nuovoimpianto.Si fa presente che importanti quote di acque ricircolate in testa allimpianto di depurazionedeterminano di fatto un deficit depurativo particolarmente evidente e significativo in condizioni di pioggia,quando si attivano numerosi scolmatori lungo la rete fognaria pratese, tra i quali il pi consistente proprio quello in testa allimpianto di Baciacavallo. In termini pi semplici: si ha il bypass di quotesignificative di scarichi industriali mentre si trattano le stesse quote di acque provenienti dallinceneritoredelle quali non sono state fornite indicazioni sulla qualit e sul regime normativo in merito allinvio intesta allimpianto.Per cui si propone di presentare una integrazione che valuti con maggiore puntualit-le condizioni di minimo fabbisogno di acque per il raffreddamento e per il lavaggio fumidellinceneritore;-le alternative sullutilizzo delle acque in uscita dallIDL di Baciacavallo e comunque ladescrizione degli impatti derivanti dallutilizzo proposto; -i livelli di concentrazione dei diversi inquinanti contenuti in tali acque dopo il loro utilizzo e lecondizioni di scarico nellimpianto anche in relazione al quadro normativo di riferimento;

    Acque di scaricoLo spurgo delle torri di lavaggio fumi verr scaricato in testa allimpianto di depurazione di Baciacavallo.Altro scarico inviato al depuratore quello che deriva dalla deodorizzazione dellaria delledificio cheaccoglie limpianto di incenerimento. Anche in questo caso non si indicano i prodotti chimici impiegati, nle quantit previste.La ditta non caratterizza questi scarichi derivanti dalla torre di lavaggio fumi e dagli srubber dideorizzazione dellaria che vengono inviati a depurazione. (Nella tab 5.3.4 risulta uno scarico derivantedalla sola deodorizzazione pari a 480 t/a di solfato di ammonio al 25%.)Si richiede quindi una valutazione dei vari scarichi provenienti dallimpianto di incenerimento,con indicazione delle quantit scaricate, il carico di inquinanti previsto, eventuali trattamenti epunti di scarico al recettore con punto di campionamento:

    acque per sottoraffreddamento dei fumi scaricate a monte del punto di scarico deldepuratore di Baciacavallo

    scarico delle torri di lavaggio fumi scaricate in testa allimpianto di depurazione scarico impianto di deodorizzazione aria edificio inceneritore scaricate in testa

    allimpianto di depurazione scarico rigenerazione impianto di addolcimento acqua scarico derivante dalle centrifughe di disidratazione fanghi

    Acque meteoriche dilavantiPer la fase di cantierizzazione vengono descritti accorgimenti per il contenimento di possibiliinquinamenti del suolo e della falda; per la fase a regime sono previste opere per il convogliamento ed iltrattamento (disoleazione) delle acque meteoriche dilavanti e lo scarico in corpo recettore (non indicato,ma si presuppone la gora del Romito).Nessun riferimento viene riportato in merito al regolamento regionale 46/R-2008 relativo alla tutela delleacque dallinquinamento che individua(allegato 5 tab.5 e 6) sia i cantieri con superficie superiori a 5.000mc, che gli impianti di gestione rifiuti e/o soggetti ad AIA, tra quelli assoggettati alla presentazione di unpiano di gestione delle acque meteoriche dilavanti secondo quanto previsto nelle stesso regolamento.Si richiede di presentare un piano di gestione delle AMD sia per la fase di cantiere che per la fasea regime.

    Atmosfera

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    Per quanto concerne limpatto sulla componente atmosfera nel complesso la documentazione appareper certi aspetti non esaustiva, per altri non chiara, anche per alcune scelte di impostazione del SIA chenon si ritiene di poter condividere. Perci, al fine di poter esprimere una valutazione compiuta, necessario che il proponente presenti alcuni chiarimenti ed integrazioni:

    1. Dati meteorologici in quota: nelle simulazioni condotte con AERMOD stato impiegato ilpreprocessore AERMET che tuttavia, nella versione originale di US-EPA, richiede come dato diinput i valori di talune grandezze meteorologiche in quota. Il proponente dovr specificare comeha stimato tali valori a partire dai dati rilevati al suolo dalla stazione Firenze-Peretola, chiarendoin particolare se si avvalso del preprocessore Upper Air Estimator (predisposto da LakesEnvironmental) e fornendo possibilmente la descrizione tecnica degli algoritmi utilizzati.2. Fase di cantiere:Il proponente dovr chiarire e precisarea. quale sia la durata effettiva delle lavorazioni simulate, chiarendo la difformit tra quanto

    dichiarato in SI.04 (8 settimane) e quanto indicato in RE.07 (24 settimane);b. quale sia leffettiva estensione dellarea di cantiere interessata ai lavori e quindi alle emissioni

    di polveri diffuse, chiarendo la difformit tra quanto dichiarato in SI.04 ed in RE.01 (9900 m2),e quanto indicato in SI.04 (3500 m2). Dovr inoltre fornire il rateo emissivo espresso in g/(sm2) effettivamente impiegato come input nelle simulazioni condotte con AERMOD;

    c. se e quali misure di mitigazione delle emissioni di polveri diffuse intende adottare (ovveroimporre alle imprese che dovranno curare la realizzazione dellimpianto) per la fase di cantierepi impattante per la qualit dellaria.

    3.Fase di esercizio:Il proponente dovr integrare la documentazione:

    a. con ulteriori simulazioni effettuate con AERMOD, al fine di stimare le concentrazioni in ariaambiente (media annua) di PCDD/F, IPA (BaP), metalli (Pb, Ni, As, V, Cr, Mn), Cd, Hg, e ledeposizioni cumulate al suolo (media giornaliera) di PCDD/F e PCDD/F+PCBDL, nello scenariofuturo e preferibilmente anche nello scenario attuale. Per tali stime il proponente dovr fareriferimento alla metodologia ed alle impostazioni generali (eventualmente adattate al caso inquestione alla luce degli esiti di controlli ed autocontrolli al camino o di altre informazioni messea disposizione dal fornitore del sistema di combustione/abbattimento degli inquinanti) contenutein:-Human Health Risk Assessment Protocol (HHRAP) for Hazardous Waste Combustion Facilities, US-EPA, EPA-530-R-05-006, 2005, in particolare il capitolo 3(http://www.epa.gov/osw/hazard/tsd/td/combust/risk.htm);-Stima della dispersione delle sostanze inquinanti emesse in atmosfera da parte dellimpianto ditermodistruzione dei rifiuti solidi urbani in localit Falascaia, Pietrasanta (LU), ARPAT, 2012, inparticolare la sintesi introduttiva, il par. 3.3 della Parte B, il capitolo 3 della Parte C(http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2012/244-12/244-12-studio-arpat-sulimpianto-di-falascaia);b. (per le simulazioni gi effettuate per NO2, PM10, PM2.5, SO2 e CO, nonch per le ulterioriindicate al precedente punto a) con le stime delle concentrazioni in aria ambiente e delledeposizioni cumulate al suolo sia nello scenario emissivo (attuale e futuro) determinato dalleconcentrazioni al camino degli inquinanti emessi pari ai limiti fissati dalla normativa (DLgs152/2006, Parte Quarta, Titolo III-bis), sia nello scenario emissivo determinato dalleconcentrazioni degli inquinati pari ai valori medi rilevati nel corso del 2013 per limpianto attuale(come desunti da controlli ARPAT, autocontrolli, SME), e pari ai valori garantiti per limpiantofuturo;c. con ulteriori simulazioni con AERMOD, limitatamente al nuovo impianto, con cui stimare laconcentrazione di odori in aria ambiente (espressa in UO/m3) determinate dalle due linee dideodorizzazione delle arie interne, avendo cura di indicare per ciascun recettore il 100 ed il 99percentile della distribuzione delle concentrazioni orarie di odore (rivalutate con il peak-to-meanratio pari a 2.3).

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    d. con i risultati delle stime indicate ai precedenti punti a, b, c in forma tabellare con riferimentoa 15-20 recettori di interesse (coincidenti con edifici residenziali o sensibili, quali scuole,ospedali, case di cura, ecc.) attorno al sedime del depuratore, nonch nel recettore in cui, di voltain volta, viene stimato il valore pi elevato di concentrazione in aria ambiente/deposizionecumulata al suolo;e. precisando se nelle simulazioni con AERMOD ha implementato o meno leffetto buildingdownwash, ed eventualmente implementarlo nelle integrazioni richieste ai precedenti punti a, b, c(limitatamente al nuovo impianto). Dovr in ogni caso produrre una valutazione - in formasemplificata, riferita al solo valore massimo nel dominio di calcolo di uno degli inquinanti emessi- che, variando laltezza delle emissioni, minimizzi limpatto sullaria ambiente e consenta didefinire la quota ottimale per le 4 nuove emissioni (2 dal termotrattamento dei fanghi e 2 dalsistema di deodorizzazione);f. verificando ed eventualmente modificando la progettazione al fine di adeguare i sistemi diaccesso e monitoraggio al camino, dandone evidenza, nel rispetto delle indicazioni contenute in:-Requisiti tecnici delle postazioni in altezza per il prelievo e la misura delle emissioni inatmosfera, Regione Toscana, ARPAT, Servizio Sanitario Toscana, recepite con DGR Toscana528/2013 (http://www.arpat.toscana.it/documentazione/report/requisiti-tecnici-delle-postazioni-in-altezza-per-il-prelievo-e-la-misura-delle-emissioni-in-atmosfera);-Guida tecnica per i gestori dei sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera(SME), ISPRA, 2012 (http://www.arpat.toscana.it/notizie/notizie-brevi/2013/guida-tecnica-ispra-per-i-gestori-dei-sistemi-di-monitoraggio-in-continuo-delle-emissioni-in-atmosfera-sme).g. fornendo i file con i dati di input impiegati nelle predette simulazioni, come forniti alpreprocessore AERMET ed al codice AERMOD.

    Si allega per maggior chiarezza delle valutazioni e completezza delle integrazioni necessarie,l'istruttoria effettuata dal Settore Modellistica previsionale dell'Area Vasta Centro che comunque disponibile per eventuali chiarimenti tecnici.

    Si propone inoltre di integrare la tab. 5.8.1 con i valori emissivi dellimpianto attuale ricavati daidati degli ultimi anni e con una verifica dei valori di emissioni attesi dal nuovo impianto coneventuale implementazione dei sistemi di abbattimento delle emissioni per garantire valori diemissioni migliorativi o almeno in linea con limpianto attuale.Si fa presente che linceneritore attuale ha mostrato criticit nelle fasi di messa in vegliadellimpianto con interruzione improvvise dellalimentazione fanghi dovute a guasti omalfunzionamenti. In queste fasi si aveva una perturbazione delle condizioni di combustione convalori anomali di emissioni. Altra criticit legata alla quantificazione puntuale dellalimentazionefango al forno inceneritore con criticit di funzionamento delle pompe di alimentazione fanghi.Per il nuovo impianto il proponente non affronta queste problematiche che si ritiene debbanoessere prese in considerazione.Infine si nota che nella documentazione depositata (RE.01, par. 4.1.4.13; RE.06, par. 3.3.4) nonviene in alcun modo fatto riferimento alle linee guida per il prelievo e la misura degli inquinantialle emissioni e alle linee guida per gli SME.

    Emissioni acusticheClima acusticoLinquinamento acustico stato analizzato ed inquadrato con una impostazione metodologica correttaed esauriente. Nella relazione sono forniti una serie di output del modello previsionale, relativi a tutti gli scenari ed a tuttii tempi di riferimento (sia diurni che notturni) da cui non si rilevano criticit rispetto a quanto previstodalla normativa.Il Settore Agenti Fisici di ARPAT ha provveduto inoltre ad una verifica strumentale in due postazioni, conesecuzione di misure della durata di unora soltanto, la cui analisi, pur con le limitazioni dovute al breve

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    tempo di misura, non ha evidenziato, rispetto a quanto rilevato dalla committenza, differenze tali da poterpresupporre la non correttezza della taratura del modello.Linquinamento acustico stato pertanto analizzato e risulta ovviamente reversibile per la fase dicantiere, mentre per la fase post operam, nel caso si dovessero manifestare superamenti dei valorilimite, questi sarebbero sicuramente mitigabili per mezzo di barriere acustiche oppure con mitigazionialle sorgenti senza variazioni sostanziali delle componenti impiantistiche.

    Tuttavia, ad integrazione, necessario precisare meglio, anche in vista della futura richiesta diAIA, tutti i fattori di input del modello quali, a titolo di esempio, i fattori di riflessioni usati per ilterreno e per gli edifici allinterno dellimpianto di Baciacavallo, gli input di potenza o pressionesonora del nuovo inceneritore, il potere di fonoisolamento delledificio che contiene il nuovoinceneritore, ecc. ; ci al fine di poter eventualmente ricostruire, per tutti gli scenari suddetti, idiversi output con i valori di Leq riportati nellarea di influenza acustica.Sono inoltre da considerare come recettori per linquinamento acustico, anche i locali ad usoufficio, presenti e futuri, posti allinterno dellimpianto. Tali locali non sono stati infatti presi inconsiderazione nella relazione.Inoltre, da verificare che i superamenti dichiarati nella fase di cantiere, non impattino sugliedifici adibiti ad ufficio posti allinterno dellarea dellimpianto. In caso positivo, dovranno esserepreviste mitigazioni, quali, ad esempio, lutilizzo di barriere mobili.Infine, durante e dopo il periodo di test di funzionamento del nuovo inceneritore, sar daprevedere un monitoraggio acustico per verificare il rispetto dei valori limite in prossimit di tuttii recettori.

    Radiazioni non ionizzantiIl Progetto prevede la realizzazione di locali ad uso ufficio posti al primo piano del futuro edificio Energiae servizi ausiliari mentre al piano terra del medesimo edificio prevista lubicazione di una cabinaelettrica, di un locale trasformatore e di un locale energia. Si fa presente che non stata presentatauna valutazione che escluda la presenza di valori di campo elettromagnetico a bassa ed altafrequenza superiori ai valori limite imposti per la popolazione allinterno dei locali ad uso ufficioposti al primo piano del futuro edificio Energia e servizi ausiliari, che quindi dovr essereprodotta ad integrazione.

    Firenze, 16 marzo 2015

    Dott.ssa Carmela D'Aiutolo (*)

    Il Responsabile del Settore VIA-VASDott. Alessandro Franchi (*)

    Allegati: Istruttoria del settore Modellistica Previsionale

    (*) Documento informatico sottoscritto con firma digitale ai sensi del D.Lgs 82/2005. L'originale informatico stato predisposto e conservatopresso ARPAT in conformit alle regole tecniche di cui all'art. 71 del D.Lgs 82/2005. Nella copia analogica la sottoscrizione con firma autografa sostituita dall'indicazione a stampa del nominativo del soggetto responsabile secondo le disposizioni di cui all'art. 3 del D.Lgs 39/1993.

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