8/7/2019 il paese dei paletti

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il paese dei paletti

Basta guardarsi intorno.Gi, sufficiente schiudere gli occhi con attenzione e mettere in

moto lento la testa per ammirare sfilze interminabili e sparse dipiccoli elementi verticali materiale vario infissi alla base e cementatidentro il pi possibile per non essere scardinati da niente e danessuno.Sono l. Presenti. Assolvono la loro determinante e condizionantefunzione. Come si farebbe senza?Tutto, oramai, appare necessario, avendone perso la misura.Allora ci inventiamo i paletti. Li mettiamo dappertutto. Li abbiamo

messi, dappertutto.Ai bordi delle strade che seguiamo.A chiusura dei luoghi tentando di renderli fruibili.Nei vicoli chiusi. A guardia dei passaggi comuni.A delimitazione di uno spazio in cui esibirsi.A indirizzare pensieri. A provocare sentimenti.Ad un certo punto del cammino, presto o tardi, hai da fermarti su uncrocevia in cui forse non dovresti.

Ed ovunque poni lo sguardo incontri segmenti scuri in cui la fantasiasi perde.Da un paletto messo allinizio per un evento accidentale ne sonoscaturiti una serie.Le strade sono spoglie, silenti, commoventi.Non c pi nessuno a percorrerle.Pare essere un deserto in cui, ogni tanto, passa un beduino.Cos, in uno stanco paese che si trascina da pi vite, una

popolazione antica ha da capire perch determinati paletti sianoproprio nelle sue corna.Ha da chiedersi perch lorgoglio con cui navigare il mare si trovirepresso e sconfidato.Del perch per arrivare in un posto si convinti di far subitoparcheggiando davanti.Del perch guardando lo sporco si dia sempre la colpa a quello afianco.Del perch si riesce a tenere le proprie tane come gioielli e non sisa metterle in mostra come una collana preziosa.

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Del perch si guarda la sconfitta di chi prova a fare qualcosastandosene comodamente spaparacchiati davanti ad una realtestranea ingabbiata in un quadrante fluorescente.Del perch il contadino doggi consideri una coltura i parchifotovoltaici ed il pescatore sia un fenomeno da portare a teatro ed

alloggiare in Villaggi belli da vedere. Del perch sia luno chelaltro siano razze in via destinzione senza tutela.Del perch la massima aspirazione di un giovane sia quella di unsalario mensile erogato da una multinazionale.Del perch si rifiutano mestieri atavici ed autonomi rispettando soloparcelle e diagnosi di dottoroni.Del perch si voglia continuare a perpetuare nel parlato enellascolto di un dialetto cafone, invece che volgare.

Del perch destate ci si rinchiude in anguste piccole cellettetelefoniche con tanto di presa e fornello in dotazione.Del perch si cos affezionati ad arene di cemento iaticatu senzapiet su pezzi di litorale insultato.Del perch obblighiamo lo sguardo solo alla costa nordquandanche la sud, anni orsono, era linvidia del buon vecchiogrande Salento.Del perch si scorda che proprio la parola Salento, esemplare la

Salina di Punta della Contessa, significa terra ricca di sale.Del perch un cielo non permetta agli uccelli di volare liberi.Del perch si continua ancora a pagare rate di multe inflitteallepoca del contrabbando di sigarette avvelenanti.Del perch la Sacra Corona Unita abbia cinto proprio il collo di uncervo bellissimo.Del perch un territorio composto da terra, mare e sole debbaessere necessariamente spappolato per un obbligo a qualcuno, o a

un sistema lontano alla gente.Del perch un Aeroporto, pur alloggiando qui, non vi conduce.Del perch larea industriale e artigianale si presuma e desuma,con leggi nazionali, essere sito inquinato in cui non si pu pipiantare un melone, un carciofo, un pomodoro, uva da vino etavola.Del perch falde acquifere sotterranee non possano irrigare unapiantagione senza avvelenerla.

Del perch il territorio, fino alle contrade pi sconosciute, sia bollatoquale bene inquinato ad alto rischio di crisi ambientale.

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Del perch non si possa passeggiare tranquilli e respirare ovunque.Del perch per avviare una falegnameria, una carrozzeria, uningrosso di frutta o pesce, o unaltra qualsiasi attivit in areaindustriale si debba essere soggetti 334 volte a Rischio diIncidente Rilevante.

Del perch si ha da essere una mina gigante da non calpestare.Del perch non si sappiano gestire gli Enti e del perch non siriesca ad imporre a quelli ospiti donore, e donori, di rispettare leregole della casa del mosto.Del perch si paghi a carissimo prezzo la bolletta dellenergia.Del perch i pensieri siano pieni di reparti dOspedale.Del perch si lascino girare i coglioni troppo facilmente.Del perch solo nellimmaginario individuale storico si riesca a

scorgere una citt migliore. Quanti paletti.Basta guardarsi intorno per accorgersi di quelli che circondano.Ma bisogna scrutare altrove per capire quelli che imprigionano ecamuffano azioni e parole, se non proprio i cervelli.Poi, rileggere dai righi di partenza.

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