Il numero di prova de 'il Cingolo'

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Cos’è il Cingolo? Il cingolo è una rivista fatta da ragazzi indipenden- ti che hanno voglia di dire qualcosa, non è mai ferma, si muove si trasforma, è sempre work in progress. È bimestrale, aperta a tutti coloro che vogliono mettersi in gioco, comunicare, parlare, rispondere. In essa troverete via via rubriche utili, scanzonate, letterarie, di approfondimento e rifles- sione, recensioni, racconti, ricette, vignette tutto ciò che si può apporre su un foglio bianco. Naturalmente non mancherà l’attualità, locale e non, in pagine di sano confronto e discussione alla quale invitiamo tutti a partecipare. La redazione [email protected] SOMMARIO attualMente .............................. pag. 2 la testa nel portafogli ................ pag. 6 supposte informatiche ............. pag. 7 il Cingolo letterario .................. pag. 10

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Il numero di prova della rivista 'il Cingolo', uscito solo a Lentella

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Cos’è il Cingolo?Il cingolo è una rivista fatta da ragazzi indipenden-

ti che hanno voglia di dire qualcosa, non è mai

ferma, si muove si trasforma, è sempre work in

progress. È bimestrale, aperta a tutti coloro che

vogliono mettersi in gioco, comunicare, parlare,

rispondere. In essa troverete via via rubriche utili,

scanzonate, letterarie, di approfondimento e rifles-

sione, recensioni, racconti, ricette, vignette tutto

ciò che si può apporre su un foglio bianco.Naturalmente non mancherà l’attualità, locale e

non, in pagine di sano confronto e discussione alla

quale invitiamo tutti a partecipare.

La [email protected]

Sommario

attualMente ..............................pag. 2la testa nel portafogli ................pag. 6supposte informatiche .............pag. 7il Cingolo letterario ..................pag. 10

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attualMente di Antonino Dolce2

In questi giorni si celebrano le feste dei Santi Patro-ni di Lentella; tre giorni che iniziano con l’intitola-zione della sala parrocchiale a don Primo, parroco di lungo corso che tutti ricorderanno ancora.Ma, queste ore che dovrebbero essere di gioia e contentezza per le riccorrenze varie a differenza degli altri anni non sono così spensierate: i fe-steggiamenti arrivano dopo mesi di colpi di sce-na (per usare aggettivi magnanimi) e battibecchi all’interno della parrocchia che ben poco hanno di religioso e sacro.

Breve Storia fino a oggiNel mese di novembre c’è stato l’arrivo in paese di don Mauro Lalli. Al suo arrivo, da un lato, ha cercato sin da subito il dialogo con le varie re-altà associative di Lentella; dall’altro, ha portato diversi cambiamenti in chiesa e nello svolgersi della funzione liturgica. Forse chi non è dentro lo ha notato poco, ma era evidente che il gruppo dirigente che solitamente operava (in esclusiva) durante le messe era cambiato e drasticamente ridotto nei compiti e nel protagonismo.Se può definirsi un errore, lo è stato sicuramente da parte di questo parroco che così ha catalizza-to nei propri confronti il remare contro dei neo-esclusi. Contemporaneamente, però, ha raccolto moltissimi consensi tra coloro che avevano da tempo abbandonato la chiesa. Certo, in mezzo a tutto ciò, hanno contato moltissimo, hanno pe-sato come macigni, le fatidiche parole pronun-ciate durante la messa del lontano 30 novembre, quando senza remore ha denunciato il completo stato di abbandono di strutture e anime parroc-chiali. È da qui che qualcosa è cambiato: a Len-tella tutti sapevano silenziosamente, gli avvisi di quella domenica han dato il via al rinnegamento delle amicizie passate, delle connivenze regresse e all’appoggio incontrastato (almeno apparente) per quest’alto prelato che dopo poche settima-ne di permanenza ha tirato fuori ciò che nessu-no aveva il coraggio di ricordare e raccontare. Si

parla di casse vuote, casa canonica chiusa e stato pessimo delle chiese lentellesi; argomenti, questi, che conoscerete ormai a memoria.Nel mezzo della sua permanenza ci saranno la vi-sita del vescovo, che salta a piè pari l’argomento ristrutturazione (nonostante la visita alla cappella invasa letteralmente fino a qualche giorno prima dagli escrementi dei piccioni entrati da una finestra rotta), numerosi e innegabili contrasti con l’ammi-nistrazione comunale (ultimo oggetto di discordia in ordine di tempo, i finanziamenti per il restauro dalla Provincia), piccoli, ma iportanti interventi alla chiesa di S. Maria Assunta (nuove porte, sistema-zione del portone principale, nuovo altare e altri interventi minori) e la creazione di nuovi comitati (tra cui quello pro-restauro, utilissimo almeno sulla carta). A proposito di comitati, pur avendo elenca-to in chiesa le regole ecclesiastiche che disciplinano il comitato feste (presidenza del parroco, rinnova-mento annuale dell’organico), è stato comunque attento a confermare in blocco quello in carica.Di contro troviamo comunque un parroco aman-te delle sfide (dalle sue testuali parole in chiesa) che durante le sue argute omelie non risparmiava frecciate alla parte politica dominante del paese. Il 28 giugno arriva la preannunciata partenza di don Mauro per la sede diplomatica del Vaticano in Croazia. Nello stesso giorno, viene celebrata la sua ultima messa; è una celebrazione in pompa magna (in una chiesa stracolma), con TRSP a riprendere l’evento e il neo-presidente della Provincia, Di Giu-seppantonio, a presienzare assieme ad altri espo-nenti del centro-destra provinciale e regionale.Un addio così non può non lasciare strascichi so-prattutto per la vistosa assenza dell’amministrazio-ne comunale. La risposta, infatti, arriva a stretto giro, il 4 luglio, durante la festa organizzata dal PD per l’ottimo risultato conseguito (a livello locale) alle recenti elezioni provinciali; mentre D’Amico (consigliere provinciale di minoranza) cerca di chiudere le polemiche dei mesi passati, “lù predd a da fà lu predd” (“il prete deve fare il prete”), il sindaco preannuncia sviluppi per i quali “ci sarà da ridere”.Il giorno dopo ha inizio l’avventura di don Nico-la Caravaggio che sin dalla prima messa ribadisce più volte la sua funzione di amministratore parroc-chiale per un anno e la sua volontà di non avere interferenze di sorta nell’espletamento delle pro-prie funzioni.La sua permanenza a Lentella risulterà molto tra-vagliata per quanto sia breve e saltuaria, soprat-tutto per la mancanza di tatto nello sbandierare in chiesa alcuni problemi della parrocchia. Du-

Corsi e (ri)ricorsi storiciBreve riassunto delle vicende parrocchiali. E di come si torna sempre al punto di partenza.

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attualMentedi Antonino Dolce 3

rante le sue messe spesso sarà chiamato in gioco il comitato feste per ciò che riguarda la gestione del denaro e la custodia dell’oro. Tali dichiara-zioni provocano le dimissioni in blocco del comi-tato (tranne che per due membri) e uno stato di tensione generale che spesso sfocia in aggressioni verbali. In questa confusione, il 2 agosto, viene riconsegnato l’oro dei Santi in chiesa da parte dell’ormai ex comitato feste in un clima surreale fatto di volti increduli e afflitti.Nel frattempo viene ricostituito un nuovo comi-tato fatto di tre volontari che iniziano il giro delle abitazioni per racimolare offerte per le feste che si avvicinano.Ma la tensione non pare diminuire e, a quanto pare, il vescovo in quei giorni riceverà diverse telefonate di fedeli che vogliono un subitaneo cambiamento di parroco. È quello che accadrà di lì a poco, quando il 30 agosto don Nicola celebra la sua ultima messa affermando di abbandonare anche (e soprattutto) per le minacce personali ricevute durante le ultime settimane; la notizia del saluto del sacerdote arriva anche a San Gabriele, dov’era in corso un pelle-grinaggio di lentellesi al santuario e dove, secondo numerose testimonianze, si festeggerà per l’evento contendendosi il merito della cacciata.Don Nicola Caravaggio verrà così sostituito da don Giovanni Boezzi (sacerdote di Roccaspinalveti), a Lentella già il primo settembre. La sua presenta-zione al popolo dei fedeli avviene il 6 settembre, discreta e cordiale. Nello stesso giorno è organiz-zata una cena inaugurale con vari rappresentanti dell’amministrazione, delle associazioni locali e di alcuni comitati parrocchiali. E proprio in questi giorni c’è l’ennesimo colpo di scena riguardo il co-mitato feste: quello dimissionario rientra in carica, senza però tre vecchi membri (due dei quali non avevano presentato le dimissioni qualche settimana prima) e con una new entry; quello nuovo, invece, si disfa, con un membro che confluisce nel vecchio-(ri)nuovo e due che abbandonano la scena. Anzi, mentre si rinizia e/o completa il giro delle offerte per le feste, c’è chi porta indietro le offerte già rac-colte per tener fede a promesse fatte in preceden-za: a quanto pare, infatti, diverse famiglie hanno espresso il desiderio di aver indietro la donazione in caso di rientro del vecchio comitato. Insomma, uno spettacolo ingarbugliato che mai si era visto a Lentella. Ingarbugliato anche da raccontare.La lunga telenovela, che di religioso non ha niente (a scanso di equivoci), circa la situazione parroc-chiale pare si sia conclusa proprio in questi giorni con la presentazione ufficiale di don Giovanni da

parte di mons. Bruno Forte, il 24 settembre. Una celebrazione durante la quale anche il sindaco lentellese è intervenuto per dare il benvenuto al neo-parroco e per lanciare qualche stoccata re-gressa, affermando di esser sempre stato pronto alla collaborazione; disponibilità, a suo dire, non sempre raccolta ultimamente. Ma la messa del 24 è stata importante anche per apprendere la noti-zia dell’imminente restauro della stessa: nel mese di ottobre la struttura verrà chiusa per dei lavori che, si auspica, termineranno prima della fine di dicembre (la messa in questi due mesi verrà cele-brata nella sala parrocchiale).Sempre riguardo al restauro, mons. Bruno Forte ha (finalmente) accennato alla cappella dei S.S. Co-sma e Damiano che dovrà ancora aspettare; alle ragioni economiche si somma l’urgenza che c’è in provincia e regione riguardo alcune parrocchie sprovviste totalmente di chiese agibili.Anche volendo essere obiettivi, non si può non no-tare come quella del 24 sia stata anche una eviden-te messa di riabilitazione per una delle due fazio-ni (quella arginata da don Mauro per intenderci). Come hanno evidenziato in molti, soprattutto nei giorni festivi, la chiesa era sì gremita, ma di fede-li delle parrocchie precedenti di don Giovanni. I lentellesi, com’era nell’aria da varie settimane, non hanno presenziato ad eccezione della fazione di cui sopra, che in un anno aveva perso gran parte del proprio appeal. Sicuramente è arrivato il momento di abbassare i toni e metter fine a questo tira e mol-la che va avanti da troppo tempo, ma forse è anche l’ora di un rinnovamento finora assente. Perché la messa del 24 questo ha evidenziato, il continuo vo-ler assegnare ad ogni nuovo sacerdote un’apparte-nenza di cui spesso non è al corrente neanche lui stesso. È bastato solo osservare il palese sollievo e la tronfia soddisfazione dei pochi per capire che si pensa di esser finalmente tornati alla situazione di più di due anni fa (quella che fa più comodo), di aver finalmento chiuso il cerchio.Don Giovanni, fortunatamente, è per ora avulso da questi giochi; il suo inserimento, seppur stru-mentalizzato, non è stato negativo: ha cercato da subito un dialogo con i giovani (basterebbe notare l’ottimo rapporto che ha con i ragazzi di Roccaspinalveti per comprendere la sua capacità di coinvolgimento) e ha dimostrato in questo sen-so grande disponibilità. Il futuro ci dirà se avrà la capacità e la volontà per riportare a Lentella ciò che manca da quindici anni (con qualche breve intervallo): un parroco di tutti e non solo di questo o quello schieramento.

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attualMente4 di Fernando Crisci

Con l’avvento di questo giornale, il Cingolo, ave-vo intenzione di aprire questa nuova stagione di informazione con un articolo sul “Dono della Vita” o ancora sul futuro a cui si affaccia questa nuova generazione di ragazzi... Avevo iniziato a scrivere diverse bozze, ma nessuna era convin-cente e molte volte sono finite direttamente nel cestino, finché alla fine mi sono messo a scrivere ciò di cui davvero un paese come Lentella merita di poter leggere e sentire: credo proprio che scri-verò un articolo sullo schifo politico-religioso a cui molte persone, per l’appunto “Religiose” (con la R maiuscola), hanno contribuito, partecipato ed esteso a tutta la comunità e allo stesso silenzio assenso del popolo lentellese.Non starò qui a raccontarvi tutti i fatti perché tan-to tutti voi in un modo o nell’altro ne siete già al corrente, vorrei piuttosto impiegare questo spa-zio per mostrarvi i miei pensieri, le mie riflessioni e soprattutto le mie domande...

Dopo l’uscita di scena dell’illustre don Domenico Campitelli sono cominciati, finalmente, a venire a galla, grazie a don Peppino, tutti i problemi della chiesa: dai debiti al libretto di risparmio vuoto, lo stato di abbandono di entrambe le chiese, le chia-vi di casa e della chiesa scomparse e soprattutto dell’inesistenza, a parte la domenica per il solito concerto in chiesa, di un prete che girasse per il paese che diffondesse “la parola del signore” alla comunità. Certo, noi ragazzi con il Sine Logo ave-vamo già provato a far aprire gli occhi di questo paese, ma siamo stati soltanto ignorati e derisi da molti compaesani, io in prima persona c’ero rima-sto molto male chiedendomi se forse eravamo noi che stavamo sbagliando, forse eravamo maliziosi, attaccabrighe, troppo istintivi! Finché non è arri-vato don Peppino, che io ringrazio, che ha porta-to un po’ di verità in questo paese e soprattutto un po’ di luce a molte menti. E poi è arrivato don Mauro, acclamato dai “puri”, odiato dalle anime meno limpide (e da alcune donzelle di paese) e soprattutto rimpianto dopo l’arrivo di don Nicola, il carabiniere in borghese con contratto a tempo de-terminato; per poi completare e forse concludere l’opera (ma credo che sicuramente si sta conclu-dendo visto che le alte cariche del paese hanno già organizzato una festa in suo onore) con l’arri-vo del terzo prete con contratto a termine anche lui (un anno), don Giovanni...Ebbene il reality show sta per terminare, o meglio sicuramente ora tutta la bufera di quest’estate fi-nirà nel dimenticatoio di molti di voi, ma prima che ciò accada voglio che rispondiate ad un po’ di domande:

se le casse della chiesa son vuote e tutti voi ave-1. te sempre contribuito alle offerte per la ricostru-zione della chiesa dei S.S. Cosma e Damiano, dove sono andate a finire tutte le offerte?Se è vero che sono state usate per le feste o per 2. un conto in Vaticano SPA come mai nessuno ha alzato un dito per la riconsegna di tutto il dena-ro sperperato? Un prete non deve spiegazioni

La telenovela (religiosa)!?

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attualMente 5di Fernando Crisci

così come un semplice cittadino?Le messe, ultimamente, sono a sfondo Religio-3. so o Politico? No, così per curiosità, solo perché ultimamente sentivo dire che l’affluenza la do-menica è molto cresciuta e quindi mi chiedevo il motivo di tale crescita Religiosa!È vero che la passata giunta anni fa ha lasciato 4. nel dimenticatoio 30 mila euro della regione, (ri-mandandoli cosi al mittente) per la ricostruzione della cappella? E se è cosi come mai ora alcuni membri si stanno dando da fare cosi visibilmen-te, anche in chiesa durante le messe, per recu-perare ogni minimo euro? Vogliono recuperare i propri “peccati” con un opera di bene?E ancora, da voci di popolo è vero che il no-5. stro caro ex-PRETE Domenico Campitelli si ri-presenterà a testa alta insieme al vescovo il 24 settembre? Se così sarà, voi popolo Lentellese: tradito, frastornato e soprattutto svegliato come vi comporterete? Una stretta di mano e tanti sorrisi ipocriti o innalzerete qualche striscione con qualche urlo di disapprovazione a seguito?

Vi ripeto e cerco ancora di convincermi, di non essere un gran credente, ma per quanto ignoran-te sia in materia ricordo ancora i buoni insegna-menti della religione: dall’uguaglianza tra i popo-li, alla povertà materiale e all’importanza di una ricchezza interiore di una persona e spero che anche voi capiate che in fondo non ha impor-tanza presentarsi sempre la Domenica in chiesa, magari con una bella pelliccia ora che si affaccia l’inverno, se poi nella vita quotidiana si ha sempre la coscienza sporca. Se c’è stato tutto questo caos negli ultimi tempi il problema non è della chie-

sa ma di tutti noi popolo di Lentella, che abbiamo sempre dormito, ma che al risveglio abbiamo continuato a complicare i fatti mischiando o forse scambiando del tutto la politica alla Religione. Sappiate che sono ancora quello che aspetta che ogni tanto si organizzi un comizio o una serata di Democrazia diretta in piazza anziché solo nel comune o nelle varie case, così in modo da rendere ben visibile alle future generazioni cos’è la reli-gione e cos’è la politicaEd ora che il vecchio comitato è tor-nato in battaglia, ancor più forte di prima, chiedo solo un po’ di traspa-renza con un bel foglietto con tutto il resoconto delle spese; questo sempre per amor di Signora Democrazia.

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Dopo la messa del 24 settembre, celebrata dal vescovo Forte, altre domande mi ronzano nel cervello insistentemente: don Gianni ha detto a tutti i presenti di ringraziare don Domenico se a ottobre avranno inizio i lavori di ristruttura-zione della chiesa di S. Maria Assunta, a quanto pare ha pensato a tutta la parte burocratica dei lavori. Ebbene Cittadini di Lentella qui due cose mi vengono in mente: o don Domenico è un santo o qui ci stanno ancora prendendo in giro. Quindi in realtà le casse della chiesa erano sì vuote, ma per far iniziare i lavori di ristruttura-zione: tutto nel completo silenzio, in modo da farci questa bella sorpresa. O altrimenti, e que-sta mi sembra la più plausibile: la chiesa, povera dev’essere e povera è rimasta, i lavori inizieran-no e a quanto pare anche la chiesa, così come lo stato, promuoverà le grandi opere a Debito. Poi si pagherà...Mi ha fatto piacere che le partecipazioni a messa fossero molte discrete, perlopiù anziani, perché mi fa capire che in fondo non tutti hanno già di-menticato; è stato divertente sentire il Signor Sin-daco affermare che lui ha sempre cercato il dialo-go con la chiesa, certo la chiesa Campitelli e ora la chiesa Boezzi, tralasciando i vari don Peppino, don Mauro e don Nicola, ma queste, si sa, sono piccolezze. E infine è indescrivibile o meglio ri-pugnante vedere che nell’arco di qualche mese, alcuni cittadini prima si “scannano” per la chiesa e poi vanno di corsa a preparare il “rinfresco”!

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6 la testa nel portafogli di Gianni Cordisco

Mettendo insieme le frasi di due presidenti di crisi, Roosvelt, “l’unica cosa che dobbiamo temere è la paura stessa”, e Obama, “l’audacia della speran-za”, si ottiene una insolita verità: “Oggi l’unica cosa che deve farci paura è la speranza stessa”. Sar-castica e giustificata. Si avverte in giro la voglia di voltare pagina e non regolare i conti col presen-te. In una inopportuna speranza di riprendere da dove ci siamo fermati, allo stesso modo. Questa crisi, al contrario, va sviscerata e raccontata in tut-ta la sua triste interezza per trarne insegnamento, per stimolare una nuova etica aziendale e socia-le. Perché quel che oggi stiamo vivendo non è la tempesta perfetta mitologica ma un letto di spine che in oltre 10 anni è stato preparato. Come?Il mercato è stato falsato dall’assurda idea di un pezzo di capitalismo mondiale che ha inseguito il profitto facile in barba alle regole. Si generavano soldi prendendo soldi a debito poi reinvestiti in titoli di debito (mutui) che servivano a finanzia-re un debito (la casa ad esempio). Un castello di carta per l’arricchimento di pochi (ad es. Madoff). Tante famiglie hanno case e beni pur non potendo permettersele, con l’incoraggiamento di banche e agenti finanziari che diffondevano crediti (debiti) malsani. Ovvero a troppi utenti che non erano in grado di restituire il mutuo e hanno perso la casa. Dopo la congestione dei debiti e la paralisi crediti-zia non si vendono case e le banche anzichè soldi si sono ritrovate immobili difficilmente vendibili. Da qui la mancanza della linfa vitale dell’econo-mia: la liquidità! Avere un prestito è necessario per comprare casa, auto, macchinari d’impresa, per pagare i dipendenti. Quando i circuiti del cre-dito sono stati otturati dall’eccesso di cattivi debi-ti e crediti inesigibili, le banche hanno smesso di prestare soldi a chiunque. Da cui: i consumatori hanno iniziato a tagliare le spese. Le imprese a licenziare. E con l’economia sofferente il credito diventa scarso. L’economia si ferma. Tutto questo non è accaduto in una notte.Sappiamo da decenni che abbiamo bisogno di energia per sopravvivere e stiamo ancora usando il petrolio, più di prima. Questa causa pesa più del mercato immobiliare sulla crisi. Ricordiamo tutti la speculazione sui titoli legati alle materie prime,

con il petrolio a 150 dollari al barile? Per queste magie di Borsa i rendimenti dei titoli del genere crescevano del 120% e gli stipendi medi del 15%. Anche nel nostro paese, come affermato dalla Banca d’Italia, da anni si sta ridistribuendo la ric-chezza a favore dei titolari di partite iva, a scapito degli stipendiati. Per ovviare a questo squilibrio la finanza ha usato un doping dallo strano gusto social-capitalista: compra ciò che vuoi anche sen-za soldi che anticipo io banca. Generando quei ricchi poveri che hanno potuto vivere al di sopra delle disponibilità. Rate e debiti che hanno rosic-chiato lo stipendio prima di riceverlo. E, mentre i cinesi risparmiavano per garantirsi una pensione, l’occidente ha comprato a debito quei risparmi orientali per indebitare il suo popolo. I Signori del Debito (cfr. F. Rampini), America in primis, hanno risucchiato il mondo in un vortice. Gli strapagati dirigenti della finanza e i loro benpagati controllo-ri hanno portato l’Occidente in una crisi da Terzo Mondo, come l’Argentina, dove i crac economici nascono dal debito e dal conflitto d’interesse tra l’alto ceto politico e quello bancario. Conflitto che è causa di sconcertanti impunità: Cirio, Citigroup, Parmalat. Si è permesso, con consenso, di inquina-re il mercato con falsi prodotti.Come se non bastasse, la finanza mondiale ha anche creduto in una chimera chiamata “car-tolazizzazione”. Cos’è’? La banca, fino al ’70, incassava gli interessi sui risparmi e li usava per finanziare i prestiti ai clienti. Da qualche anno i geni della finanza hanno pensato di impacchetta-re i debiti e venderli a società esterne. Si guada-gna, a catena, sui debiti. E poi si casca su questi stessi debiti. Da qui il concetto iniziale che biso-gna aver paura di non cambiare le cose lascian-dole come sono. Bisogna invece andare in una direzione nuova, ovvero: usare energie sosteni-bili; regole di trasparenza nella politica e nella fi-nanza; adeguare lo stile di vita alle facoltà certe; entrare in un’ottica di ridistribuzione del reddito più equa. Affronterò, nei prossimi numeri, questi ultimi temi. Per imparare, ancora una volta, a non sbagliare sempre allo stesso modo. Leggendo un quotidiano oggi si rischia di confonderlo con uno del 1929, quando c’era la stessa crisi odierna.

Crisi: sconfitta o occasione?Cos’è? Cosa può togliere e cosa può insegnare la crisi

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supposte informatichedi Daniele Roberti 7

Innanzitutto bisogna chiarire cosa s’inten-de fare con il portatile.Internet e Office? Videogame? Grafica? Frittate?Qui viene il bello, la maggior parte di voi vorrebbe fare di tutto magari spendendo anche poco...Innanzitutto andiamo a chia-rire la differenza traNETBOOK e NOTEBOOK.I primi stanno riscuotendo un grosso succes-so commerciale, con un prezzo tra i 200 € e i 350 € sono adatti solo per andare su Internet e usa-re programmi di videoscrittura (Word ecc.). Equipaggiati con Windows Xp o Linux, hanno ca-ratteristiche hardware equivalenti ad un portatile di diversi anni fa: processori Intel atom (1,60 ghz), monitor da 7 a 10 pollici, da 512 MB a 2 GB di Ram. Attenzione sono di solito sprovvisti del lettore cd. Sono adatti solo a chi ha elevate esi-genze di portabilità e un budget molto basso.

NOTEBOOKChiamato comunemente portatile, ha preso sem-pre più piede rispetto ai tradizionali fissi grazie al prezzo sempre più basso. Una volta stabilito il budget che volete spendere, personalmente con-siglio di non scendere sotto i 500 € perché ge-neralmente i portatili venduti a 300/400 € fanno poco oltre ad accendersi!Per scegliere un portatile è importante fare atten-zione alle caratteristiche hardware.

Processore: il cervello del computer.La velocità è indicata in MHz. Più questa è alta maggiore sono le prestazioni.amd: montati solitamente sui modelli più econo-mici, sono altrettanto affidabili della controparte Intel ma offrono attualmente prestazioni inferiori: attualmente AMD ha perso molto terreno rispet-to a Intel.intel: con il processore Intel Core 2 Duo ha rag-giunto elevate doti prestazionali, personalmente consiglio di puntare su questa marca.

RamLa memoria del computer, meglio abbondare, visto che Windows Vista sembra esserne insaziabile, consiglio di puntare su un modello con 4 GB. Andan-do sullo specifico bisogna dire che non tutte le ram sono ugua-li, oltre alla frequenza misurata in

MHz (non scendete sotto gli 800 mhz), valore da guardare è il modello che può es-

sere DDR2 (il più comune) o le più performanti e costose DDR3.

Hard DiskLa capienza di dati che può contenere il PC, con-siglio di non scendere sotto i 250 GB, anche qui ci sarebbe da fare una distinzione sulla qualità del disco e velocità che non vengono di solito men-zionate nei depliant informativi, ma senza dilun-garmi sappiate che 2 PC con la stessa capienza potrebbero comportarsi in modo estremamente differente.

Scheda videoIl processore grafico del computer, ne esistono svariati modelli alcuni dal costo molto elevato, non basterebbe tutto il giornale per elencarne le caratteristiche. Possono essere integrati, dalle bas-sissime prestazioni, con cui scordatevi di giocare, ma adatte per l’uso comune. Oppure dedicati: le marche più famose sono ATI e NVDIA. Opta-te per un modello con almeno 512 MB di ram dedicati se avete intenzione di usare programmi di grafica o giochi. Attenzione! Fanno elevare in modo deciso il prezzo finale!

Masterizzatore dvd/Lettore Blu RayAttualmente la maggior parte dei notebook è do-tata di masterizzatore dvd, alcuni modelli sono dotati di lettore Blu Ray, per vedere i film in altis-sima risoluzione. Personalmente sconsiglio questi ultimi, perché fanno lievitare il prezzo del PC in modo considerevole, inoltre senza un monitor

Scegliere un portatile per chi è completamente a digiuno d’informatica può essere com-plicato. Per districarvi tra la marea di offerte ho scritto questa piccola guida che, spero, vi aiuti a far luce nelle vostre scelte!

Piccola guida alla scelta del portatile

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supposte informatiche di Daniele Roberti8

Full hD (alta risoluzione) e una scheda grafica potente sono inutili, senza considerare che i film su Blu Ray stentano a diventare di uso comune.

MonitorForse la parte più importante e spesso sottovalu-tata al momento dell’acquisto. Possono essere da 13, 15 o 17 pollici secondo le esigenze. I primi sono abbinati a PC di piccole dimensio-ni, adatti per videoscrittura e internet. Il 15 p. é adatto per la stragrande maggioranza degli usi, é quella che consiglio. Il 17 p. è adatto solo per chi fa grafica o vuole vedere film come in tv, un 17 p. ha dimensioni maggiori, un prezzo sensibilmente più alto e un peso non indifferente che lo rende, di fatto, poco portatile! Senza scendere nel detta-glio, quando scegliete un PC controllate se l’ango-lo di visione è buono; in altre parole guardando lo schermo da differenti angolazioni l’immagine deve essere sempre chiara e leggibile, oppure se riflette, cosa che potrebbe creare notevoli proble-mi all’aperto! In quest’ultimo caso sono migliori i monitor opachi. Fatevi guidare dai vostri occhi!

Il pesoPortare in giro per lavoro un mattone da 5 kg non è piacevole. Se avete bisogno di portare spesso il PC dietro valutate anche il peso. Esistono modelli ultra sottili con buone caratteristiche che pesano 1 kg o meno, naturalmente il costo è elevato.

ConnettivitàLe varie porte disponibili per le connessioni. Se avete esigenze particolari controllate che la rela-tiva porta sia disponibile!Esempio: se volete connettere la telecamera con-trollate che ci sia la porta firewire oppure se volete connettere il cellulare con il bluetooth controllate che il medesimo sia presente.

Lo chassisL’involucro della macchina. Solitamente i portati-li economici usano plastiche che sbiadiscono con il passare del tempo o si rompono. Inoltre alcuni portatili sono più comodi di altri, grazie ad una disposizione dei tasti e illuminazione migliore. Una qualità costruttiva elevata garantisce anche una silenziosità maggiore grazie alle prese d aria accuratamente progettate. Come al solito la qua-lità si paga!

Il sistema operativoLa stragrande maggioranza dei portatili è equi-

paggiata con Windows Vista, sistema che non ha ricevuto una buona accoglienza da parte degli utenti. Mentre leggete queste righe, dovreste trovare già portatili dotati con Windows 7, sistema che a detta di Microsoft promette di migliorare no-tevolmente le prestazioni. Non dimenticate di acquistare un antivirus, fondamentale se volete navigare tranquilli, alcuni offrono la possibilità di istallarlo su 3 PC ,quindi potete dividerne il costo con qualche amico.

APPLEGrazie al successo di Iphone e Ipod molti di voi conoscono questo storico marchio, forse non tutti sanno che questa società produce anche portatili e fissi. Queste macchine si distinguono innanzi-tutto per il sistema operativo velocissimo e stabi-le, programmato ad hoc per le macchine Apple, l’ultima versione si chiama Snow Leopard. Hanno una linea molto elegante e una qualità costruttiva sopra la media. Note negative: il prezzo, non si scende sotto i 900 € per un portatile...

Conclusioni e consigliNon spendete cifre enormi se il PC vi serve per andare su Facebook, controllate attentamente quanto scritto sopra e riuscirete a prendere quel-lo che fa per voi. Se potete, rivolgetevi ai siti dei produttori.Esempio: Dell, azienda leader del settore, ven-de esclusivamente su internet e qualche nego-zio convenzionato. Registrandosi sul proprio sito (www.dell.it) sarete tempestati di offerte e sconti. Mentre Apple offre, se si è studenti o insegnanti, sconti sui propri prodotti: http://store.apple.com/it_edu_126841Alla prox!

Più link per tutti!

www.everyeye.it news, recensioni sul mondo dell’intrattenimento elettronico...www.tomshw.it tutto sul mondo dell’in-formatica, test prove e news!www.horrormagazine.it per gli amanti del cinema horror.www.gargoylebooks.it piccola casa edi-trice specializzata in thriller e horror.

Page 9: Il numero di prova de 'il Cingolo'

supposte informatiche 9di Valentino Giammichele

Benvenuti Siore e Siori all’ennesima rubrica di consigli technet.Ce l’hanno tutti oramai e il Cingolo non poteva esser da meno, no?! Ok. Ora che anche vostra nonna vi ha chiesto l’amicizia su Facebook e non avete potuto fare a meno di iscrivervi al gruppo da lei creato “Le Fanatiche del Punto-Croce”, sennò col cavolo che vi avrebbe fatto le tagliatelle della – appunto – Nonna.Ora che insomma molti di voi (noi sigh...) si sono giocati la reputazione sul famosissimo Feisbuk, dovrete sicuramente metterci una pezza a questa continua violazione della Privacy (che poi l’avete voluto voi...).Tac!Seguite alla lettera le 10 istruzioni di questo post:http://www.makeuseof.com/tag/the-complete-guide-to-facebook-privacyÈ in inglese lo so... ma mica aramaico no?! E co-munque c’è sempre la Nonna che vi può dare un po’ di ripetizioni eheheh.Passiamo alle cose da veri geek.

Lapidari e schematiciVolete salvare una pagi-na web con tutte le foto, link, video ecc. in modo totalmente portabile in un unico e dico UNICO file, magari in pdf?http://www.greywyvern.com/code/php/phf-demo

Siete davati al monitor da ore, magari state dando uno sguardo alle ultime 300 recensioni del farma-co che vi ha prescritto il vostro medico o avete deciso che sì, è arrivato il momento di farsi del male sul serio, e volete leg-gere l’interminabile editoriale online di Scalfari dall’inizio alla fine?!Riposate gli occhi:http://www.tidyread.com”oppure

http://lab.arc90.com/experiments/readabilityNon c’è da installare nulla, facilissimi da usare e customizzabili a piacimento.

Ebay=Pagare=Spedizione=Pacco=Mattone!Non fa una piega. Qualche volta è proprio così, perciò se prima di acquistare qualcosa siete inde-cisi e sentite un pruritino alle parti basse e proprio non vi va di mettervi in macchina o scendere sot-to casa per comprare l’Oggetto dei Vostri Deside-ri, date un’occhiata preventiva a questo sito:http://www.ebayabuse.comNon si sa mai.

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Questo sarà il futuro.http://www.spoon.netGrazie a questo sito potrete utilizzare alcune (per ora) tra le applicazioni più diffu-se come Google Earth, Wi-nAmp, Adobe Reader, Gom Player, Open Office e Google Chrome, SENZA installare NULLA sul vostro compu-ter.Se usate i programmi più “pesanti”, come Google Earth, a fine navigazione ricordate di svuotare la ca-che del browser.

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mettersi un giro turistico nello spazio:http://www.webdesignerdepot.com/archive(cliccate sul 26 Agosto)Sembra incredibile ma, dall’alto, anche la defore-stazione in Bolivia ha dei colori affascinanti.Dall’alto. Bastardi. Non comprate mobili di legno boliviano!

TechTips

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il Cingolo letterario di Daniele Roberti10

Eravamo tutti al cimitero del paese, era il giorno dei morti.Mentre i nostri genitori portavano omaggio ai de-funti, noi bighellonavamo in giro alla ricerca di emozioni, in quel luogo che ci affascinava e spa-ventava allo stesso tempo.La giornata scorreva veloce, leggevamo gli epi-taffi sulle lapidi e ogni tanto qualcuno se ne usci-va con storie strane sul tizio nella lapide di turno. Il cimitero era spoglio, edifici cubici che si susse-guivano, qualcuna più adornata di altre ma nel complesso trasmetteva una sensazione di gelo.In breve si fece sera, il cimitero si stava svuotan-do dei visitatori e stavamo per riavviarci anche noi, quando passando davanti al vecchio ossario posto nel seminterrato della chiesa notammo che stranamente la porta era aperta... quale occa-sione... nessuno di noi era mai entrato nel luogo proibito per antonomasia, con un

po’ di timore facendoci coraggio l’un l’altro en-trammo...C’era un forte odore di chiuso, in silenzio osser-vavamo le centinaia di loculi posti lungo le pareti dell’enorme salone completamente spoglio, privo di qualsiasi decoro, la poca luce filtrava dall’unica finestra creando, se possibile, un aspetto ancora piu lugubre. All’interno di ogni loculo c’erano dei piccoli contenitori in legno.Mauro, il più grande tra di noi dichiarò con serie-tà che lì erano riposte le ossa dei morti.Mi sentivo a disagio in quel posto e mi avviai ver-so l’uscita quando in un angolo scorsi un conteni-tore, abbandonato nella polvere. Anche gli altri si accorsero della mia scoperta, in breve ci trovam-mo a discutere se aprirlo o meno...Tiziano il più spavaldo tra di noi aprì il conte-nitore. Al suo interno c’era una polvere bianca

e i resti di quello che doveva essere un teschio umano, non so come ci venne la brillante idea di portarcene ognuno a casa un frammento, era come un patto di sangue, una pro-va del nostro coraggio, l’unico a non essere d’accordo era il più piccolo, Emanuele, che ci ammonì: “Stanotte il morto verrà a tirarvi i piedi!!”Io per non essere meno degli altri ne presi uno...Quella notte andai a letto con un certo disagio, più volte mi svegliai di soprassalto in preda agli incubi, le ombre della cameretta mi sem-bravano piu scure del solito, quasi che volessero avvolgermi, poi la stanchezza ebbe il sopravvento e sprofondai in un sonno senza so-gni.Sentivo freddo al petto e mi sve-gliai, la coperta era a livello del mio inguine e con forza la ritirai verso il petto, ma con sorpresa non veniva su, sembrava rimasta impigliata a qualcosa ma non ri-uscivo a vedere cos’era... quando

1 Novembre

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il Cingolo letterariodi Daniele Roberti 11

gli occhi si abituarono al buio vidi che una mano spuntava dal bordo inferiore del letto e stringeva con forza la coperta... cacciai un urlo e in breve accorsero i miei genitori. Quando arrivarono non c’era più niente, cercarono di rassicurarmi che non c’era nessuno sotto il letto... ma ero certo di quello che avevo visto e quella notte non chiusi occhio.L’indomani con gli occhi gonfi di sonno andai sui colli per incontrarmi con i miei compagni... giun-sero alla spicciolata e ognuno di loro aveva l’aria di non aver dormito.In breve ci raccontammo le esperienze passate quella notte e tutti eravamo d’accordo di riportare subito le ossa al cimitero. Quale sconforto ci colse quando trovammo l’ingresso dell’ossario chiuso.Mentre ci interrogavamo sul da farsi, notai che la finestra era socchiusa, un adulto non sarebbe mai riuscito a passarci ma per me non era così difficile. Mi feci consegnare le ossa dai miei com-pagni le misi in una busta e mi calai attraverso la finestra all’interno dell’ossario.Era buio e freddo, riuscivo a mala pena a vedere.Con passi incerti mi avviai verso l’angolo dove ricordavo di aver trovato il contenitore. Mentre mi piegavo a terra tastando il terreno alla ricerca della scatola sentii dei passi alla mie spalle, come se qualcuno fosse corso da un angolo all’altro del-la stanza. Chiesi agli altri se qualcuno era sceso, ma Tiziano sporgendosi dalla finestra mi rispose con voce tremula di no. Il suo corpo coprì la poca luce che filtrava dalla finestra e la stanza divenne completamente buia... in quel momento sentii qualcuno correre verso di me, cacciai un urlo e corsi nell angolo opposto... sentii qualcosa sfio-rarmi le gambe... nel frattempo gli altri gridavano aiuto e mi sollecitavano ad uscire fuori. Corsi ver-so la finestra, ma qualcosa mi afferrò con forza la gamba e mi fece cadere a terra. La busta si aprì, sparpagliandone il contenuto.Con la faccia a terra cercai di risollevarmi, ma qualcosa mi stringeva con forza e mi trascinava verso l’angolo dove avevamo trovato le ossa. Cercavo di scalciarla con il piede libero ma vol-tandomi la vidi.Una figura dalla forma vagamente umana, ranic-chiata a terra, completamente nuda, il corpo esile sembrava privo di ossa era piegato in modo inna-turale, quasi afflosciato su se stesso, da cui spunta-va un collo sottile e lungo a cui era appesa la testa che mi fissava con occhi bianchi, cominciò a sten-dere il collo verso di me, mormorando qualcosa... “sssa... sssaa, ssssssa, oooooSSSSSAAAA”.

Lentamente si avvicinava al mio viso, paralizza-to dal terrore cacciai un urlo: “TI PORTERò LE OSSA... LASCIAMI ANDARE...” dopo di ché la presa si allentò e riuscii a correre verso l’uscita.Quella sera portammo un cane randagio nell’os-sario... non scorderò mai i guaiti, sembravano urla umane... quando tutto finì entrai nell’ossario, trattenni a stento i conati di vomito alla vista di quello che era rimasto del cane...Ogni 1 novembre ci ritrovavamo al cimitero per fare l’offerta.Ormai sono passati 20 anni da quel giorno e ieri dopo aver lasciato l’ennesima offerta abbiamo trovato l’animale intatto... sapevo che quel mo-mento sarebbe prima o poi arrivato... non gli ba-stano più gli animali...

ode alla Furgunett’ di ElEna Falcucci

“... e tu che articolo scrivi?” “Io lo scrivo sulla BRUBAT!” “No... ma non puoi fare un articolo su una macchina...”E invece sì! Perché la BRUBAT non era una mac-china soltanto, ma un furgoncino di ricordi per me. In primis è stata la mia auto di scuola guida perché “se sai portare la furgunett’ puoi guidare qualsiasi auto!” ed era la mia preferita poiché po-

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il Cingolo letterario12 di Elena Falcucci

tevo rischiare: se l’ammaccavo (come è succes-so) non c’erano le sfuriate di mamma e papà. E così divenne la mia compagna d’avventure. Dalle prime lezioni di guida al Babbo Natale 2008, sono passati dieci anni di divertimento, novità e, a trat-ti, anche di follia... era piccola, ma poteva ospita-re tutto e tutti: dai compagni di classe durante i filoni del Va, fino ai cani per andare al fiume o dal veterinario. Sfidava qualunque tracciato, asfalto, strade sterrate di campagna, montagna di Rocca-spinalveti, salite e vicoli di Lentella vecchia... ha sopportato carichi impressionanti quando si an-dava in campagna a cogliere l’ulivo soprattutto, sembrava non farcela sotto quel fardello di casset-te e reti e scale, invece arrivava sempre a casa...è stata la mitica capoauto nel percorso da Vasto ad Acquaviva durane il MACpi 100 del mio VaB: ha portato di tutto in quei due giorni di sana fol-lia, ma soprattutto si è caricata la spensieratezza (e l’incoscienza!) di 10 ragazzi che volevano sali-re sulla montagna di Rocca Vecchia...Poi è giunta l’era della MOSTRA CONTADINA e la sua partecipazione costante ed indispensabile in ogni passaggio per la realizzazione di tale evento. In questi anni ha aquisito il nome proprio di BRU-BAT-MOBILE ed in molti hanno avuto piacere e soddisfazione nel guidarla ed anche (purtroppo) nel procurarle danni...La macchina da cucire a manovella le ha sfonda-to il portaoggetti; l’erpice le ha ferito la carrozze-ria lasciando segni visibili all’esterno fino alla fine; i vari aratri e cassettoni caricati in modo assurdo ne hanno tagliato la base telata e infine il vento le ha letteralmente “spendellato” le porte posterio-ri... per poi non parlare delle varie ammaccature provocate da sedicenti autisti...L’ultimo sforzo portato a termine con la solita di-gnità, è stato trasportare un improbabile Babbo Natale 2008 verso le case dei bimbi di Lentella.Insomma ci siamo andati giù pesante con la BRU-BAT, ma ha sempre fatto il suo dovere e ora men-tre scrivo, nella mente ripercorro tutti questi ri-cordi e i momenti passati a cavall’ a la furgunatt’ e mi viene da ridere, anche se la nostalgia è forte.Era una vecchia macchina acciaccata, con la quale ho trascorso alcuni dei momenti più belli e gioiosi della mia vita, solo un ricordo legato a lei è triste, ma non per questo me ne dimenticherò.E quest’anno che non c’è più, sono contenta che la MOSTRA CONTADINA abbia cambiato di con-tenuti, così sarà più facile lavorare “abball’ a l’ fus-satill’” senza una parteciazione importante come la sua.

Forse qualcuno mi prenderà per scema (alcuni già lo fanno!) dopo aver letto quest’articolo, ma la BRUBAT è e rimarrà un contenitore di alcuni dei ricordi più belli della mia vita fino ad ora e davvero mi dispiace non trovarla più parcheggia-ta di fianco alla nostra noce guardando la campa-gna, pronta a partire......e allora

BRUBATBRUBATBRUBATBRUBAT...

L’ultima avventura della Brubat, Babbo Natale 2008.