IL DALMATA · Nelle elezioni politiche la maggioranza degli italiani all’estero ha ......

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Anno X n. 2 – marzo-aprile 2006 Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale di Trieste c.p.o. via Brigata Casale N. 46 della nuova serie – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto. IL DALMATA Giornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dall’Austria nel 1916 Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo SI VOTA NEI CONSOLATI ENTRO IL 22 GIUGNO, IN ITALIA IL 25 E 26 GIUGNO I DALMATI IN ITALIA E ALL’ESTERO ORIENTATI PER IL Sì AL REFERENDUM Nelle elezioni politiche la maggioranza degli italiani all’estero ha votato per la Casa della Libertà di Berlusconi, ma l’Unione di Prodi ha avuto più seggi alla Camera ed al Senato Abbiamo avuto molte segna- lazioni da parte dei dalmati italiani all’estero che hanno protestato per non aver rice- vuto in tempo le schede per l’elezione di 12 deputati e 6 senatori previsti dalla Legge Tremaglia, allora responsabi- le del Ministero per gli Italia- ni nel Mondo che il nuovo go- verno Prodi ha eliminato. Au- spichiamo che non ci siano di nuovo due milioni di schede contestate, anche perché nel- le votazioni referendarie si vota “Sì” o “No” e basta. Mentre i dalmati italiani all’e- stero dovranno far arrivare, per posta, ai Consolati entro le ore 16 del 22 giugno le loro schede debitamente votate, gli elettori in Italia voteranno il 25 e il 26 giugno. I nostri lettori non scrivono sull’argomento. In compenso ci hanno telefonato magari con chiamate intercontinenta- li di costo elevato. Ne abbia- mo ricevute molte sull’argo- mento Referendum e sembra che i dalmati sparsi nel mon- do ne sappiano di più di quel- li che vivono in Italia. Richia- mandosi al federalismo di Niccolò Tommaseo, molti ci hanno detto che voteranno Sì, anche se lamentano che la riforma oggetto del Referen- dum sia solo regionalista, che sarebbe – secondo loro – una forma anacquatissima di fede- ralismo. Altri sperano che il regionalismo europeo ed ita- liano siano contagiosi ed in- ducano la Croazia a ricono- scere una maggior autonomia all’Istria ed a riunire le sei contee in cui oggi è divisa la Dalmazia, per la quale auspi- cano il ritorno all’unità ed a una larga autonomia regiona- le. Per equità avremmo volu- to pubblicare anche qualche voce di dissenso, che sicura- mente ci sarà, ma nessuno si è fatto sentire. La nostra sensa- zione, che non ha la pretesa di essere un’indagine demosco- pica (una di quelle che sba- gliano clamorosamente pur disponendo di mezzi e di tec- nici che il nostro giornale non si sogna di avere) è che la maggioranza dei nostri lettori sia orientata per il Sì. Ma po- tremmo sbagliare. Siamo stati anche contattati da molti lettori dispiaciuti o, addirittura, indignati perché la maggioranza degli italiani all’estero avrebbero dato la loro preferenza all’Unione di Prodi – tradendo (sic) Tre- maglia e il Governo Berlu- sconi che si erano battuti per farli votare. Non è così. Vero è che la Casa della Libertà di Berlusconi ha presentato cin- que liste (Forza Italia, AN di Tremaglia, UDC, Lega Nord e Alternativa Sociale) che – contrariamente a quello che è avvenuto in Italia – non PER IL MONTENEGRO INDIPENDENTE MAGGIOR ATTENZIONE DELL’ITALIA Con un libero Referendum, la Repubblica del Montenegro ha de- ciso con il 55,4 % dei voti di sciogliere il rapporto federale con la Serbia ed è diventata uno Stato indipendente. Questa scelta del piccolo ma valoroso popolo, che si affaccia sul Mediterraneo dalle Bocche di Cattaro, da Budua ed Antivari, che ha fatto parte per secoli dei possedimenti veneti in Dalmazia e poi del Regno di Dalmazia fino al 1918, che noi chiamiamo la Dalma- zia montenegrina, ha fatto un passo importante e chiede insisten- temente alla dirimpettaia Italia una maggior assistenza politica ed un appoggio per entrare rapidamente nell’Unione Europea. Pochi sanno in Italia dell’esistenza di una comunità italiana autoctona nel Montenegro, erede di una grande tradizione illirica, latina, ve- neta ed italiana che nel giro di poco più di un secolo è stata ridot- RENZO CODARIN, Vicepresidente nazionale del- l’ANVGD e Presidente del Comitato di Trieste, per anni a capo della Pro- vincia di Trieste è stato eletto a mag- gioranza, con il convinto consenso dei Dalmati, Presidente della Federazio- ne degli Esuli Istriani, Fiumani e Dal- mati. La sua famiglia fu costretta a lasciare, come decine di migliaia di altri italiani, la città di Capodistria, allora Zona B, quasi 10 anni dopo la fine della guerra, in seguito a una ritorsione iugoslava per il ritorno di Trieste all’Ita- lia. Renzo è nato a Trieste, il 15 aprile 1958 da famiglia alloggiata, alla meno peggio, nelle baracche delle Noghere. Sono stati eletti anche due Vicepresidenti, Lucio Toth e Silvio Maz- zaroli, ed il nostro Giorgio Varisco ha avuto l’incarico di Segretario generale della Federazione. continua a pagina 2 53° RADUNO DEI DALMATI BRESCIA 30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE 2006 continua a pagina 2

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Anno X n. 2 – marzo-aprile 2006 Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale di Trieste c.p.o. via Brigata CasaleN. 46 della nuova serie – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzione

al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto.

IL DALMATAGiornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dall’Austria nel 1916Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo

SI VOTA NEI CONSOLATI ENTRO IL 22 GIUGNO, IN ITALIA IL 25 E 26 GIUGNO

I DALMATI IN ITALIA E ALL’ESTEROORIENTATI PER IL Sì AL REFERENDUMNelle elezioni politiche la maggioranza degli italiani all’estero ha votato per la Casa dellaLibertà di Berlusconi, ma l’Unione di Prodi ha avuto più seggi alla Camera ed al Senato

Abbiamo avuto molte segna-lazioni da parte dei dalmatiitaliani all’estero che hannoprotestato per non aver rice-vuto in tempo le schede perl’elezione di 12 deputati e 6senatori previsti dalla LeggeTremaglia, allora responsabi-le del Ministero per gli Italia-ni nel Mondo che il nuovo go-verno Prodi ha eliminato. Au-spichiamo che non ci siano dinuovo due milioni di schedecontestate, anche perché nel-le votazioni referendarie sivota “Sì” o “No” e basta. Mentre i dalmati italiani all’e-stero dovranno far arrivare,per posta, ai Consolati entrole ore 16 del 22 giugno le loroschede debitamente votate, glielettori in Italia voteranno il25 e il 26 giugno.I nostri lettori non scrivonosull’argomento. In compensoci hanno telefonato magaricon chiamate intercontinenta-li di costo elevato. Ne abbia-mo ricevute molte sull’argo-mento Referendum e sembrache i dalmati sparsi nel mon-do ne sappiano di più di quel-li che vivono in Italia. Richia-mandosi al federalismo diNiccolò Tommaseo, molti cihanno detto che voteranno Sì,anche se lamentano che lariforma oggetto del Referen-dum sia solo regionalista, chesarebbe – secondo loro – unaforma anacquatissima di fede-ralismo. Altri sperano che il

regionalismo europeo ed ita-liano siano contagiosi ed in-ducano la Croazia a ricono-scere una maggior autonomiaall’Istria ed a riunire le seicontee in cui oggi è divisa laDalmazia, per la quale auspi-cano il ritorno all’unità ed auna larga autonomia regiona-le. Per equità avremmo volu-to pubblicare anche qualchevoce di dissenso, che sicura-mente ci sarà, ma nessuno si èfatto sentire. La nostra sensa-zione, che non ha la pretesa diessere un’indagine demosco-pica (una di quelle che sba-gliano clamorosamente purdisponendo di mezzi e di tec-nici che il nostro giornale nonsi sogna di avere) è che lamaggioranza dei nostri lettorisia orientata per il Sì. Ma po-tremmo sbagliare. Siamo stati anche contattatida molti lettori dispiaciuti o,addirittura, indignati perchéla maggioranza degli italianiall’estero avrebbero dato laloro preferenza all’Unione diProdi – tradendo (sic) Tre-maglia e il Governo Berlu-sconi che si erano battuti perfarli votare. Non è così. Veroè che la Casa della Libertà diBerlusconi ha presentato cin-que liste (Forza Italia, AN diTremaglia, UDC, Lega Norde Alternativa Sociale) che –contrariamente a quello cheè avvenuto in Italia – non

PER IL MONTENEGRO INDIPENDENTEMAGGIOR ATTENZIONE DELL’ITALIA

Con un libero Referendum, la Repubblica del Montenegro ha de-ciso con il 55,4 % dei voti di sciogliere il rapporto federale con laSerbia ed è diventata uno Stato indipendente. Questa scelta del piccolo ma valoroso popolo, che si affaccia sulMediterraneo dalle Bocche di Cattaro, da Budua ed Antivari, cheha fatto parte per secoli dei possedimenti veneti in Dalmazia e poidel Regno di Dalmazia fino al 1918, che noi chiamiamo la Dalma-zia montenegrina, ha fatto un passo importante e chiede insisten-temente alla dirimpettaia Italia una maggior assistenza politica edun appoggio per entrare rapidamente nell’Unione Europea. Pochisanno in Italia dell’esistenza di una comunità italiana autoctonanel Montenegro, erede di una grande tradizione illirica, latina, ve-neta ed italiana che nel giro di poco più di un secolo è stata ridot-

RENZO CODARIN,

Vicepresidente nazionale del-l’ANVGD e Presidente del Comitatodi Trieste, per anni a capo della Pro-vincia di Trieste è stato eletto a mag-gioranza, con il convinto consenso deiDalmati, Presidente della Federazio-ne degli Esuli Istriani, Fiumani e Dal-mati. La sua famiglia fu costretta a lasciare, come decine dimigliaia di altri italiani, la città diCapodistria, allora Zona B, quasi 10 anni dopo la fine della guerra,in seguito a una ritorsione iugoslava per il ritorno di Trieste all’Ita-lia. Renzo è nato a Trieste, il 15 aprile 1958 da famiglia alloggiata,alla meno peggio, nelle baracche delle Noghere. Sono stati eletti anche due Vicepresidenti, Lucio Toth e Silvio Maz-zaroli, ed il nostro Giorgio Varisco ha avuto l’incarico di Segretariogenerale della Federazione.

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53° RADUNO DEI DALMATIBRESCIA

30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE 2006

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pag. 2 marzo-aprile 2006 IL DALMATA

FUNZIONE STRATEGICA DEGLI ITALIANI DOPO L’INDIPENDENZA

LA DALMAZIA MONTENEGRINAFONDAMENTALE NEL NUOVO STATO La cultura veneta, considerata elemento aggregante, gode della simpatia dellapopolazione e di ambedue le componenti politiche divise dal recente Referendum

ta al lumicino dall’azione sna-zionalizzatrice dell’Austria-Un-gheria prima e del Regno di Iu-goslavia poi. Chi sa, ad esempio,che il Comune italiano di Catta-ro è stato uno degli ultimi a ca-dere in Dalmazia in seguito aimaneggi elettoralistici au-stroungarici? Chi ricorda in Ita-lia che il Gonfalone della Sere-nissima Repubblica di Venezia,dopo la sua fine ingloriosa, fusepolto sotto gli altari di Pera-sto, cittadina delle Bocche diCattaro che era la Città gonfalo-niera di Venezia fino al 1797? Solo i lettori de Il Dalmata san-no dello straordinario successodei Corsi di lingua italiana fattidalla Fondazione Rustia Trainea Cattaro dove erano previstiuna ventina di allievi, arrivatiinvece in 240! Solo i nostri letto-ri sono stati informati che anchenelle scuole elementari dellaDalmazia montenegrina è stato

da tempo adottato l’italianoquale lingua obbligatoria, chenel vocabolario dialettale boc-chese vi sono un numero im-pressionante di parole italiane evenete, raccolte in tre volumonidalla professoressa Vesna Lipo-vac Radulovic, che saranno ag-giornati e ripubblicati dalla So-cietà Dalmata di Storia Patria diRoma. Per andare in uno deimagnifici porti della Dalmaziamontenegrina è ancor’oggi ri-chiesto il passaporto ed è unavittoria di noi, Esuli dalmati, sesi è riusciti ad abolire il vistod’ingresso. Eppure il Montene-gro ha da tempo adottato l’Eurocome moneta nazionale, distin-guendosi dallo Stato serbo con ilquale era federato e che conti-nua ad usare il vecchio Dinaroiugoslavo.I tradizionali legami culturali elo stile di vita che uniscono imontenegrini e gli italiani, re-

taggio di scambi commerciali emarittimi tra le Marche, l’A-bruzzo, la Puglia ed il Montene-gro sono ancor’oggi testimoniatidai collegamenti di traghetti enavi della linea Bari – Bar e An-cona – Bar (che noi italiani chia-mano Antivari, cioè Ante Vari,di fronte a Bari) e con linee peril trasporto di passeggeri e mer-ci che collegano Ancona, Pesca-ra, San Benedetto del Tronto edaltri porti italiani adriatici con iporti dalmati del Montenegro. Il passo fatto dal nuovo Statoadriatico richiede maggior at-tenzione da parte della politicaestera italiana, chiamata a sor-reggere il Montenegro nel suonuovo cammino verso l’Occi-dente e l’Unione Europea, maanche alle industrie italiane chedevono guardare con l’occhionuovo la possibilità di investi-menti industriali e turistici chepotrebbero dare risultati ecce-

zionali in tempi brevi, elevandoil livello di vita di quelle popola-zioni che il comunismo prima ele guerre balcaniche in tempi re-centi hanno tenuto nel sottosvi-luppo e nell’arretratezza tecno-logica. Alla Comunità italiana delMontenegro e all’intera Dalma-zia montenegrina spetta oggi ildelicato compito di fare da pon-te tra i due paesi, appoggiandosisulla grande disponibilità dimo-strata dal Governo montenegri-no che si è esplicata, senza in-toppo alcuno, anche nel periodopiù recente della Piccola Fede-rativa con la Serbia che, a onordel vero, mai ci ha osteggiato.

hanno potuto collegarsi fradi loro. Quindi, sommando ivoti delle cinque liste, risultache la CdL di Berlusconi haavuto più consensi, ma l’uni-ca lista dell’Unione di Prodiha superato le singole listedel centrodestra, ottenendocosì molti più seggi. Per laverità anche l’Italia dei Valo-ri di Di Pietro e l’Udeur diMastella non erano nella li-sta unica di Prodi, ma hannoraccolto un numero insignifi-cante di voti. Di qui l’equi-voco di considerare comemaggioritario un voto al cen-trosinistra che era, invece,inferiore a quello dato dagli

italiani all’estero al centro-destra. Riportiamo in calce i risultatidei voti pervenuti al Consola-to di Spalato presso il qualehanno votato quasi tutti i dal-mati, ad eccezione di quellidella Dalmazia montenegrina,che hanno votato presso ilConsolato di Podgoriza equelli delle isole della Dalma-zia settentrionale che hannovotato presso il Consolato diFiume. Hanno ottenuto voti aSpalato: AN 34,63%, FI15,58%, l’UDC 6,6%, LN0,43% e Alternativa Sociale1,73%. Il totale dei voti per laCasa della Libertà è del

58,97%. Per i partiti di Prodi,riuniti nell’Unione ha votatoil 31,17%, per l’Italia dei Va-lori di Di Pietro il 3,46% enessun voto all’Udeur per untotale di voti all’Unione diProdi del 34,63%. Fuori deglischieramenti il Partito degliItaliani nel Mondo 4,33% eAltra Sicilia per il Sud 2,6 %.. Il voto in Dalmazia risultaspostato molto più a destra delresto del mondo, anche perchéAN era l’unica lista che hacandidato un residente inCroazia, Aldo Di Biagio. ANè il primo partito degli italianidi Dalmazia.

Dir

COME HANNO VOTATO I DALMATIA L C O N S O L AT O D I S PA L AT O

IL DALMATADirezione e Redazione

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RedazioneGiuliano De Zorzi, Franco Luxardo,Walter Matulich, Chiara Motka, My-

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IL DALMATA marzo-aprile 2006 pag. 3

SI RINNOVA IL CONSIGLIO DEI DALMATI ITALIANI NEL MONDOLIBERO COMUNE DI ZARA IN ESILIO

SEGNALATE I CANDIDATI

Caro amico,"elezioni in casa nostra" ha titolato "Il Dalmata" a pagina 6del primo numero del nuovo anno invitando i lettori a segna-larsi e segnalare candidati per le prossime elezioni dell' Asso-ciazione "Dalmati Italiani nel Mondo - Libero Comune di Za-ra in Esilio".Le schede elettorali saranno spedite prima dell'estate e laproclamazione degli eletti del nuovo Consiglio per il quin-quennio 2006-2011 avverrà in occasione del prossimo raduno. Sottolineando l'importanza di questo momento associativo tiinvito alla massima collaborazione facendo riferimento alletue conoscenze nella città in cui vivi. Ti chiedo di segnalarecandidati meritevoli a formare la lista aperta che verrà pro-posta per il voto in base alle indicazioni che perverranno allanostra giunta. Per le segnalazioni non vi è limite di numero.Le annuali celebrazioni del "giorno del ricordo" hanno do-vunque evidenziato una rinnovata presenza e partecipazionedi esuli e loro discendenti, molti fino a ieri assenti dalla vitadella nostra comunità. Alcuni di noi, anche meritevoli, sonorimasti esclusi da precedenti elezioni, è il momento di chiede-re a tutti la propria disponibilità a partecipare alla vita dellanostra Associazione. Vi sono poi i più giovani, i figli e i nipo-ti, che conosciamo poco e che meriterebbero d'essere nomi-nati e valorizzati secondo le loro peculiarità. Presenze che po-trebbero risultare significative tra gli eletti del nostro nuovoConsiglio.Non è esclusa la possibilità di segnalare candidati non dalma-ti. Entusiasti, talvolta dotti, cultori ed estimatori della Dal-mazia che dovunque da sempre esistono, attratti come sonodalla bellezza e dalla storia della nostra terra di origine. Ingenere sono impegnati nel campo culturale, in prospettiva ilpiù importante per la vita della nostra Associazione che ope-ra per la diffusione di una sempre più consapevole conoscen-za della Dalmazia.Per costoro e per i meno conosciuti sarebbe opportuna unabreve presentazione o l'invio di un sommario curriculum vi-tae. Contiamo sulla tua collaborazione.Al mio appello, per ragioni di tempo, è necessario pensare dasubito in maniera creativa e rispondere nei tempi più solleci-ti inviando le segnalazioni alla Segreteria Generale: OriettaPoliteo - Riviera dei Ponti Romani, 22 - 35121 Padova, tel.0496505 92 - fax 049 87 57 345 - e-mail: [email protected] Con gli auguri di buon lavoro, ti invio il mio più cordiale sa-luto,

Ottavio Missoni

Restiamo al nord, ci accoglierà la bella Città di Brescia.Nota per essere la “Leonessa d’Italia”, nome meritato per la suaribellione contro gli austriaci del 1849, oltre ad essere ricca distoria e di monumenti medioevali e rinascimentali, dal primodopoguerra accolse con simpatia una numerosa ed attiva comu-nità di esuli giuliano dalmati.

Riteniamo opportuno anticipare l’elenco degli alberghi al finedi consentire agli amici di effettuare le prenotazioni.BEST WESTERN MASTER HOTEL ****Via Luigi Apollonio, 72, tel . 030 39 90 37; fax 030 37 01 331;e-mail: [email protected] questo hotel si svolgeranno alcune manifestazioni del radu-no. HOTEL AMBASCIATORI **** (vicino all’hotel Master)Via Crocefissa di Rosa, 90/92, tel 030 39 91 14; fax 030 3818 83; e-mail [email protected] HOTEL IGEA ****Viale Stazione n. 15, tel 030 44 221; fax 030 44 224; e-mail [email protected]:€ 49,00 a persona in camera doppia, prima colazione compresa€ 40,00 a persona in camera tripla€ 20,00 supplemento per camera singola (€ 69,00)€ 22,00 suppl. per pranzi e cene (tre portate, caffè, bev. inclu-se)HOTEL CRISTALLO ***Viale Stazione, 12/A, tel . 030 377 24 68; fax 030 377 26 03; e-mail [email protected]€ 85,00 camera doppia, compresa prima colazione€ 35,00 camera singola€ 105,00 camera triplaChiamare sollecitamente gli alberghi e fare riferimento al Ra-duno dei Dalmati. Il programma completo e dettagliato del Ra-duno di Brescia sarà pubblicato nel prossimo numero de Il Dal-mata.

53° RADUNO NAZIONALE

DEI DALMATIBRESCIA

30 SETTEMBRE 1 OTTOBRE 2006

pag. 4 marzo-aprile 2006 IL DALMATA

NELLA PERSECUZIONE DEI DALMATI ITALIANI NEL ‘800, LA PROVACHE LE FOIBE NON FURONO UNA RITORSIONE CONTRO IL FASCISMO

In prima fila: l’on. Menia, il gen. Mazzaroli Sindaco di Pola in Esilio, Lorenzo Rovis Presidente delle Comunità istriane e Silvio Delbello Pre-sidente dell’IRCI; in alto: il nostro Direttore mentre pronuncia il discorso ufficiale per conto dei Dalmati Italiani nel Mondo, l’ANVGD e ilComune di Fiume in Esilio, Licia Cossetto, sorella della M.d’O. Norma, il Ministro Landolfi, il Sindaco di Trieste Dipiazza, il Presidente delConsiglio Comunale Bruno Sulli, Massimiliano Lacota Presidente dell’Unione degli Istriani e Renzo Codarin Presidente della Federazionedegli Esuli. Sullo sfondo il Gonfalone della Dalmazia. Uno scorcio dell’aula del Consiglio Comunale di Trieste che ha ospitato la manifesta-zione ufficiale del Giorno di Ricordo 2006.

Il Sindaco Dipiazza: la parolaall’on. de’Vidovich, rappre-sentante degli Esuli“Signor Sindaco di Trieste,Signor Ministro delle Poste eTelecomunicazioni! Autorità,Signore e Signori!Se dopo sessant’anni dall’esi-lio di 350 mila istriani fiuma-ni e dalmati dalle loro terre,imposto dal comunismo di Ti-to con il terrore e con le Foi-be, l’opinione pubblica italia-na è stata messa finalmente aconoscenza di quello che èstato il maggior esodo forzatodi popolazioni e la più mas-siccia uccisione di personeche mai si siano verificatenella storia d’Italia. Lo si devealla decisa azione che il Go-verno, qui rappresentato dalMinistro Landolfi, ha intra-preso per rompere la censurache impediva la conoscenza difatti storici di grande rilevan-za, attraverso interventi parla-mentari e pubblici, con fictiontelevisive ed una decisa azio-ne a livello nazionale e inter-nazionale, alla decisione delParlamento che ha votato alarga maggioranza l’istituzio-ne del Giorno del Ricordo cheoggi viene degnamente cele-brato in questa storica sala delConsiglio comunale di Trieste

e che il Presidente della Re-pubblica ha autorevolmentecelebrato al Quirinale con laconsegna della Medaglia d’O-ro alla martire istriana NormaCossetto ed i riconoscimentiai primi 25 familiari degliinfoibati.Non possiamo dimenticareneppure che solo nel 1994 lapolitica estera italiana, permerito del Ministro degli este-ri Martino e del sottosegreta-rio Caputo del primo governodi centro-destra, ha saputo ri-proporre con forza a livelloeuropeo il problema dei dirittidegli esuli che la politicaconsociativa, che aveva vistoaccomunate insieme la mag-gioranza dei partiti democrati-ci e l’opposizione comunista,aveva svenduto violando - adanno degli esuli - lo stessoTrattato di Pace che pure erastato fortemente punitivo neiconfronti dell’Italia e, in par-ticolare, delle popolazioni ita-liane della Venezia Giulia,dell’Istria, di Fiume e dellaDalmazia.Oggi, grazie alla visibilità checi hanno dato il governo cheElla, signor Ministro, rappre-senta ed alla volontà biparti-san del Parlamento italiano,siamo in grado di riproporre

sul piano storico la tragedia diqueste terre non senza sottoli-neare il permanere di moltereticenze nei testi scolastici,per non parlare di quegli uni-versitari, a causa della scuolamarxista che non può più ne-gare l’esistenza dell’esodo edelle foibe, ma che continua asminuire la nostra tragedia ri-tenendola una giusta ritorsio-ne nei confronti della guerraattuata dall’Italia fascista. Noi respingiamo con forzaquesta tesi perché la persecu-zione degli italiani in questeterre cominciò gia nell’800 daparte dell’Impero austro-un-garico e proseguì in Dalma-zia, assegnata in gran parte alRegno di Iugoslavia, con unesodo e con una snazionaliz-zazione sistematica che hannoavuto luogo, dunque, ben pri-ma dell’ultima guerra mon-diale. Se gran parte dei triesti-ni vanta un nonno dalmata,ciò è dovuto ai tre esodi degliitaliani di Dalmazia: quelloimposto dall’Austria dal 1815al 1918, quello del Regno diIugoslavia dal 1920 al 1940,ed infine, quello comune aifratelli fiumani ed istriani, im-posto dal comunismo di Titodopo il 1945. I due primi eso-di degli italiani di Dalmazia

hanno avuto luogo ben primadella nascita del Fascismo equindi la persecuzione degliItaliani di queste terre ha mo-tivazioni ben diverse e radicistoriche più profonde dellasemplice ritorsione per laguerra dell’Italia fascista allaIugoslavia del 1941.A nostro avviso il Giorno delRicordo, dunque, deve essereanche oggetto di studio, al pa-ri del resto della storia d’Ita-lia, nelle scuole e nelle Uni-versità, rimuovendo posizioniideologiche e dogmatiche cheper tutto questo tempo sonostate strumentalmente utiliz-zate, prima, per impedire alpopolo italiano la conoscenzadei fatti, e oggi, per impedireai giovani ed agli studiosil’approfondimento storico alivello scolastico e universita-rio. Dobbiamo chiedere, inoltre, ilsignor Ministro, che venganoriprese le trattative con laCroazia e la Slovenia anche seci rendiamo conto che il“Compromesso Solana” chie-sto ed ottenuto dal primo Go-verno Berlusconi nei confron-ti della Slovenia e la successi-va rinuncia effettuata – supressione del Presidente degli

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IL DALMATA marzo-aprile 2006 pag. 5

IN MILANO, CAPITALE MORALE, COMMEMORAZIONE A PALAZZO MARINO

PREDOLIN: DOPO L’OBLIO IL REVISIONISMO?DECISIVA L’OPERA STORICA DI ARRIGO PETACCO

L’Assessore alla cultura Stefano Zecchi: “lastrumentalizzazione politica fu attuata conil silenzio!” Il Presidente del Consiglio diMilano Giudice: “fu la pulizia etnica e ge-nocidio.” Foratini con le sue “mascalzona-te” scavalcò la censura del Regime. L’ade-sione del Sindaco uscente Alberini e del Mi-nistro della P.I., Letizia Moratti, nuovo Sin-daco di Milano.

Il Comune di Milano ha or-ganizzato nella Sala Alessila celebrazione del Giornodel Ricordo con l’entusiasti-co apporto dell’AssessoreRoberto Predolin, del Sinda-co Albertini, presente allaCommemorazione insiemeall’allora Ministro dellaPubblica Istruzione, LetiziaMoratti, oggi Sindaco diMilano, lo storico ArrigoPetacco e numerosi espo-nenti della cultura giulianodalmata, quali l’attrice Rel-da Ridoni, Ottavio Missoni,Gianni Grigillo, Giorgio Fo-ratini e Lucio Toth. Il Presi-dente del Consiglio di Mila-no Giudice ha ricordato laterribile pulizia etnica e ilgenocidio di migliaia di ita-liani, che per troppi annihanno subito l’onta del si-lenzio. L’Assessore alla cul-tura Stefano Zecchi ha sin-tetizzato il significato dell’i-

niziativa nella frase: “Finorala Ragione politica aveva

dominato sulla Verità stori-ca. Infatti, il ricordo ha va-lore politico perché l’omis-sione è stata politicamentedeterminata per non perdererapporti con la Iugoslavia.”Ha quindi parlato l’Assesso-re del Comune di Milano edel Libero Comune di Zarain Esilio Roberto Predolin,che ha detto: “Il grande interesse che cir-conda l'esodo dei 350 milaistriani fiumano dalmati dal-le loro terre d'origine, per labrutalità della pulizia etnica

subita, ha riacceso un ampiodibattito. Il Giorno del Ri-cordo non può limitarsi peròa ricordare le foibe, gli ecci-di e le persecuzioni in un pe-riodo storico che può chiu-dersi in una parentesi, ma ri-chiede un'approfondita e ne-cessaria estensione dellaquestione. Lo scrittoreGianni Oliva sintetizza que-sto aspetto descrivendo co-me il rapporto tra etnia ita-liana ed etnia slava si siasviluppato dopo il crollodell'Impero romano attra-

Il pubblico che gremiva l’ampia Sala Alessi, ha applaudito gli interventi e approvato le tematiche af-frontate con autorevolezza da storici, artisti, politici ed esponenti degli esuli.

Parla Giorgio Forattini, presiede il Sindaco di Zara in Esilio Misso-ni, tra gli Assessori Roberto Predolin e Stefano Zecchi. continua a pag. 6

pag. 6 marzo-aprile 2006 IL DALMATA

verso rimescolamenti daiquali è nata la distinzionetra i due gruppi. Una fittadocumentazione in merito èstata più volte evidenziatadal contributo di docentiuniversitari. Lo sforzo ed iltentativo di comprendere leragioni di tale malvagità

contro le popolazioni autoc-tone non può essere confina-to alla presentazione di unoscontro localistico tra grup-pi etnici diversi. Per questeragioni i giuliano-dalmatinon intendono affidare ilGiorno del Ricordo soltantoa memoria delle Foibe, mavogliono che le vicende del

confine orientale rientrinonella storia d’Italia in tutto illoro sviluppo nei secoli.L'Ufficio Scolastico Regio-nale della Lombardia,avendo accettato di proporreuna mostra didattica sullefoibe senza mai aver primaconsultato l'AssociazioneNazionale Venezia Giulia eDalmazia, depositaria di unaenciclopedica documenta-zione, ha commesso unagravissima opera di di-sinformazione con l'aggra-vante della sua diffusionenel mondo della scuola. Pri-ma della istituzione delGiorno del Ricordo a tacereerano moltissimi, ora parla-no in troppi, ovviamente an-che i più disinformati o,peggio ancora, informaticon l'evidente interesse didisinformare. Ancora unavolta, l'ultima per la verità,verrà inviata una richiestad'incontro al ProvveditoreDutto per presentare un cor-

poso viaggio nella memoriadella storia dell'lstria e dellaDalmazia, costruito da auto-rità del corpo accademico.Parlando poi alla stampa ealla Televisione, ha precisa-to che la Mostra preparatadalla Fondazione “Memoriadella Deportazione” gli stu-denti vedono dieci pannelliin cui si parla dell’occupa-zione d’Istria e della Dalma-zia da parte degli italiani, le-gato l’accaduto ai fascisti eai tedeschi. Un ragazzinoche nulla sa, alla fine, pensache le Foibe siano una con-seguenza necessaria dellaguerra, e contesta anche la“commedia Foibe” recitatada Bebo Storti messa in sce-na al Teatro della Cooperati-va perché piena di messaggiambigui. Lo stesso Storti di-ce che non si può parlare disterminio etnico né dimenti-care il giusto orgoglio di po-polo slavo.”

l Giorno del Ricordo è stato celebrato a Pescara per iniziativa del no-stro assessore Miryam Paparella Bracali coadiuvata dal Col. CarloCetteo Cipriani e dall’onnipresente prof. Antonio Fares. Erano pre-senti alla Messa il Consigliere regionale Alfredo Castiglione, quelloprovinciale Nicola Ricotta, il Vicesindaco Gianni Teodoro ed i Con-siglieri Paola Marchegiani e Gemma Andreini

Per iniziativa del bersagliere Franco Vidotto, titolare della Casa del Ber-sagliere di Jesolo, l’ultimo eroico Prefetto italiano di Zara, Vincenzo Ser-rentino, è stato ricordato in una lapide ed in una bella foto murate du-rante una cerimonia, presenti autorità della Regione Veneto, dei Comu-ni e delle associazioni dalmate. Ha parlato l’avvocato Piero Serrentino,figlio del Martire, fucilato a Sebenico dai titini

ANCHE PESCARA RICORDA VINCENZO SERRENTINO: PRESENTE!

TALUNO TENTA DI ADDOSSARE AI TEDESCHI LE FOIBE SLAVOCOMUNISTE

IL GIORNO DEL RICORDO DEVE ESSERET E S T I M O N I A N Z A D I V E R I TA’Gli esuli non possono acconsentire che intrighi internazionali, spregiudicatezza marxistae ignavia dei governanti siano coperti con tesi di comodo contrarie alla realtà dei fatti

Il Ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti, oggi Sindacodi Milano ha portato l’adesione del Governo Berlusconi. Sullo sfon-do il Sindaco di Milano Alberini.

continua da pag. 5

IL DALMATA marzo-aprile 2006 pag. 7

GRAN RICERCATORE DI SCRITTI, LIBRI E RIVISTE SULLA DALMAZIA

ADDIO DI MASSIMO BARICHALLE “GIORNATE DELLACULTURADALMATA”Ha diretto per ore un dibattito delicato, senza fare una grinza, nonostante una spietatamalattia che lo ha spento. Restano esemplari la sua correttezza ed onestà intellettuale

Massimo Barich si è spento aMilano il 22 maggio 2006. Nato a Zara il 9 novembre1921, lascia un vuoto incol-mabile nella nostra comunità.Un rimpianto vero e profondoper coloro che hanno avuto lafortuna di godere della suaamicizia, di apprezzarne la si-gnorilità, la disponibilità ed ilsottile humour che sapevadiffondere intorno a sé stem-perando dispute talvolta fintroppo accese. I molti amiciche si è conquistato in questianni, si stringono con affettointorno alle figlie e ai nipotiche tanto amava e nei qualivedeva la continuazione deisuoi ideali. Giovanissimo, eradivenuto popolare a Zara per-ché, arruolatosi volontario, ar-rivò fino a Mussolini per farsiraccomandare. Non per resta-re a casa, ma per essere man-dato a combattere in prima li-nea. Medico di grande sensi-bilità ed esperienza, era noto a

Milano per aver curato gratui-tamente gli esuli nei periodipiù duri del dopoguerra. Colti-vava con amore un’antica tra-dizione familiare per libri an-tichi, manoscritti, articoli diriviste. Con l’aiuto della dol-cissima moglie Anna Calca-terra, da poco ne aveva pian-to la scomparsa, e delle figlieMargherita ed Elisabetta, ave-va trasformato la sua casa inuna biblioteca dalmatica tra lepiù erudite, complete e fornited’Italia. Patrimonio preziosoraccolto in una vita d'appas-sionato lavoro che non andràperduto. Per lunghi anni è sta-to apprezzato Assessore delnostro Libero Comune duran-te la presidenza Rime, Calbia-ni e Missoni. La Giunta comu-nale gli affidò l’incarico di av-vicinare Ottavio Missoni edoffrirgli l’incarico di Sindaco.Sua fu l’idea di mettere la cul-tura dalmata al centro del pro-gramma dei raduni. Condusse

con capacità ed impegno i la-vori di tutte e dieci le riusci-tissime “Giornate della cultu-ra dalmata.” L’ultima fatica diMassimo fu nel 2005, al Ra-duno di Chioggia, quando af-fermò un concetto a lui caro.La difficile storia dei dalmatinon può essere commentatasecondo strette logiche politi-che: ogni autore, scrittore epoeta merita rispetto per i pa-timenti subiti durante le pro-prie esperienze di vita, tantodiverse le une dalle altre, matutte ugualmente dolorose edifficili. Un’attività culturalela sua che ai più sarà sembra-ta esaurirsi in alcune ore didotte relazioni. Per Massimoera invece l’ultimo risultato diun lavoro fatto di contatti, ri-

cerca ed informazione chesvolgeva con impegno duran-te un anno di attento lavoro.Momenti culturali dedicati al-la Dalmazia ai quali offrì lesue forze migliori anche peracquisire alla sua bibliotecatutti i libri, gli articoli di rivi-ste e giornali pubblicati sullastoria, la letteratura, l’attualitàe la politica in Dalmazia. Siera conquistato un’invidiabilefama di bibliofilo e di cultoredella Dalmazia ed era consul-tato non solo da librai, anti-quari e case editrici di libri an-tichi e moderni, ma anche daautori di testi storici e letterariche si affidavano alla suacompetenza, in materie ri-guardanti la sua Dalmazia.

IL DALMATAGiornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dall’Austria nel 1916Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondoLetterario

È stato ufficializzato presso il Consolato d’Italia a Spalato il Centrodi Ricerche Culturali Dalmate – Spalato aperto alle Comunità italia-ne esistenti, quali Zara, Veglia, Lesina e Cattaro – Montenegro e aquelle che nasceranno. Nella foto il Presidente di Spalato Dalbello,il Console Nobili e il Presidente della Rustia Traine de’Vidovich esi-biscono l’atto formale.

pag. 8 marzo-aprile 2006 IL DALMATA

STUDIOSI E LETTERATI RISCOPRONO LA NOSTRA STORIA E LETTERATURA

U N L I B R O A L M E S EP E R N O N D I M E N T I C A R EUna selezione della produzione editoriale del 2005 sulla Dalmazia è stata presentata daldottor Massimo Barich nella Giornata della Cultura Dalmata al 52° Raduno a Chioggia

IL DALMATA marzo-aprile 2006 pag. 9

Vi ringrazio per l’invito, peravermi chiamato a parlare diquesto libro che è il risultatodi vari anni di lavoro. Due so-no sostanzialmente gli obietti-vi che ho cercato di raggiun-gere con questo volume. Da una parte, ricostruire i mo-menti fondamentali della sto-ria degli italiani di Dalmazianel periodo del dominioasburgico, in particolare fra laseconda metà dell’Ottocento ela prima guerra mondiale.Dall’altra, delineare l’atteg-giamento che la politica este-ra italiana ebbe nei confrontidegli italiani dalmati e versola questione dalmatica. Conquesto libro ho tentato anchedi presentare al lettore italia-no, che non conosce bene lastoria e l’identità dell’italia-nità dalmatica, una ricostru-zione storica che spieghi qua-le sia la specificità degli ita-liani di Dalmazia. Il volume mira non tanto a te-stimoniare e dimostrare l’ita-lianità dei dalmati italiani,quanto piuttosto a spiegare laloro specificità, un aspettoche qualche volta è stato unpo’ trascurato: ovvero in cosagli italiani dalmati sono diver-si da un emiliano, da un mar-chigiano, da un pugliese. A mio avviso, una delle ragio-ni della specificità degli ita-liani dalmati, che li rende pu-re in parte diversi dai triestini,dagli istriani e dai fiumani, è

naturalmente che essi sonovissuti e sono originari di unterritorio, la Dalmazia, che hauna sua forte peculiarità stori-ca, culturale e linguistica. La Dalmazia è un paese cheha un'identità sfuggente, com-plessa e contraddittoria: è illuogo dove s’incontra il mon-do slavo con quello latino, do-ve i popoli balcanici si con-frontano con una civiltà diffe-rente, d’impronta marittima,adriatica e mediterranea,profondamente latina permentalità e costumi. In Dal-mazia l’Oriente s’incontra e sifonde con l’Occidente. Altro aspetto che ha influen-zato fortemente la storia degliitaliani di Dalmazia è il pro-blema della convivenza con lealtre popolazioni della regio-ne dalmatica: con gli albanesi,con i serbi, con i croati, congli slavi di Bosnia e di Erze-govina, e con gli slavi dalma-ti, che ancora nell’Ottocentopresentano i caratteri di unpopolo a sé stante, diverso siadai croati che dai serbi. Nel libro si tenta anche dispiegare le origini storichedelle collettività italiane dal-matiche, le ragioni per le qua-li queste collettività riesconoa sopravvivere per tanti secoliin un territorio che è vicinoall’Italia, ma non è l’Italia. A mio avviso, le ragioni dellaforza e della capacità di so-pravvivenza delle popolazioniitaliane dalmate sono sostan-zialmente due. Prima di tutto,la società dalmata aveva biso-gno degli italiani, di questecomunità, perché necessitavadella lingua e della culturaitaliana per poter svolgere lasua funzione naturale, l’inter-mediazione commerciale,economica e culturale fra iBalcani, il retroterra slavo-balcanico, e l’Occidente, l’I-talia.

LUCIANO MONZALI: STORIA DEGLI ITALIANI DI DALMAZIA

Innanzitutto vi voglio ringra-ziare per l’affetto ed il calorecon cui mi avete accolta e por-tare un particolare saluto a voitutti dal nostro Presidente,Prof. Sante Graciotti. Tre sono i volumi editi dallaSocietà Dalmata di Storia Pa-tria da presentarvi.Gli “Atti e Memoria della So-cietà Dalmata di Storia Patria”del 2004 che ancora una voltaoffrono al lettore interessantiarticoli che spaziano dalla let-teratura alla storia e che so-prattutto portano alcune im-portanti novità.Innanzitutto vorrei ricordarequesto articolo della NedjeljkaBaliæ Ni¡iæ, moglie del prof.Niûiæ, a sua volta apprezzatadocente di letteratura italianapresso l’Università di Zara. Vorrei inoltre ricordarvi, ancheperché è accompagnato da im-portanti illustrazioni del tem-po, il saggio di Francesco Fra-sca su Operazioni militari e ri-levamenti tipografici nelleprovince illiriche, naturalmen-te relative alla Dalmazia. An-che questo è un saggio prezio-so dal punto di vista iconogra-fico oltre che dal punto di vistadella storia militare.Pregevolianche gli studi di Alfred Noesu La letteratura panegiricaall’occasione della riunione diRagusa all’impero austriaco,di Paolola Pinelli su Giulianodi Marco da Prato, fattore aRagusa: il carteggio, interes-sante studio sui rapporti eco-nomici tra la Toscana e la re-

pubblica di San Biagio. Vorrei ora passare ad un libroche mi è molto caro ed è la let-tera ad Enzo Bettiza, “La ri-sposta di un dalmata di Zaraall’Esilio” del nostro socio edamico Luigi Ziliotto. Ci sono tante chiavi di letturaper leggere questa lettera suZara. Quella intima, famigliare, cisono tanti ricordi che pullula-no in questo scritto, può esser-ci una chiave di lettura più le-gata al confronto tra quello chedice Ziliotto e lo scritto di Bet-tiza. Per non rubarvi ancora troppotempo vengo al terzo volume. Il terzo volume di Sante Gra-ciotti è dedicato a Paolo Pala-dini da Lesina, un autore, unpoeta, ma anche un comandan-te di nave, vissuto alla fine del‘400. Non è la prima opera che vie-ne dedicata al Paladini. Prece-dentemente vi erano stati deglistudi che avevano sostenutoche si trattava di un Paladini diprovenienza pugliese, dallaLesina di Puglia; studi più re-centi hanno dimostrato che sitratta dell’isola di Lesina inDalmazia. Questi studi hanno costituito ilpunto di partenza per questoimportante lavoro che il nostroPresidente e Accademico deiLincei, Sante Graciotti, hacondotto sul personaggio pren-dendo in esame un manoscrit-to conservato a Valencia digrande valore letterario oltreche biografico. Esso è costituito da due parti:nella prima c’è l’oratio a Fe-derico d’Aragona tenuta sottole mura di Taranto assediata, laseconda è la raccolta di poesiealternatamene latine e italianededicate a vari personaggi tracui il ricordato Federico. L’es-sere scritte in italiano dimostrauna padronanza della poesiaitaliana a Lesina alla fine del‘400.

RITA TOLOMEO: TRE OPERE ORIGINALI

pag. 10 marzo-aprile 2006 IL DALMATA

Speravo di fare in tempo a pre-sentarvi oggi un lavoro piùcorposo quasi come L’Adriati-co nell’Antichità e nell’AltoMedioevo che vi ho presentatol’anno scorso al Raduno di Se-nigallia e che durante l’annomi ha procurato notevoli sod-disfazioni. Il libro mi si è svi-luppato tra le mani e non èpronto, ma uscirà tra poco. Ri-guarda l’architettura tra le duesponde dell’Adriatico. Ve loannuncio con leggero anticipo.Non è una guida come quelle,pur d’altissimo livello, pubbli-cate di recente in gloria di Ve-nezia dominante. Non rag-gruppa infatti le opere percittà, ma per periodi storico -stilistici e tende a far giustiziasottolineando con approfondi-menti critici alcune basilaripriorità istriane e dalmate neiconfronti della stessa Venezia.L’opera propone anche un ap-profondimento in quell’AltoMedioevo dalmata delle areeinterne che, riguardo all’archi-tettura e alle pietre scolpite,troppi hanno accettato di chia-mare paleo-croato, prospettan-do, per una serie di chiesupolecampestri, l’origine spontaneadal genio slavo passato dal no-madismo alla stanzialità. Hacreduto di innestarle invecenella tradizione latina delleTricore martiriali post-cata-combali, evolutesi nei sacellioratoriali e nei battisteri apianta cruciforme o rotondapolilobata.Io, prima d'essere scrittore dicose storiche, sono disegnato-re, pittore e scultore e perciò illibro è basato su oltre trecentotavole figurate che mi costano

lunghi mesi d'incessante fati-ca. Il titolo sarà precisato dalsottotitolo: Gli storici possonosbagliare (o mentire) le pietreno.Oggi però non sono qui a ma-ni vuote, ma ho portato un li-bretto uscito in maggio anchecol contributo della RegioneFriuli Venezia Giulia: Stemmae Santo Protettore della Ma-gnifica Comunità di Cherso. Èil terzo della collana da mepubblicata per la ComunitàChersina su proposta di PadreVitale Bommarco, arcivescovodi Gorizia, chersino come me,esule come tutti noi, che ormaida oltre un anno ci assiste dal-l’alto della Patria definitivasenza frontiere.Dalmati e Istriani possiedonopiù di una Storia generale maper lasciare il segno della no-stra civiltà latino – italico – ve-neta, le nostre sintesi storichedevono poggiare saldamentesulle storie particolari d'ognigrande e piccola comunità ci-vica, come si sono svolte nellavita sociale e come si sonoriassunte e identificate neisimboli che perciò non devonorimanere muti contrassegni in-compresi.Per il santo patrono civico Isi-doro – distinto dal titolare del-la comunità ecclesiale, ho do-cumentato l’equivoco tra unimprobabile vescovo di Antio-chia ed il martire di Chio che ilDoge Domenico Michiel nel1126 ha portato a Venezia nel-l’apposita cappella in san Mar-co, transitando trionfalmenteper la Dalmazia ed il Quarna-ro.Per lo stemma ho evidenziato,con una miriade di compara-zioni e citazioni di blasonari,l’indubbia antichità e la miste-riosa bellezza. L’ho fatto attenendomi rigoro-samente a quella che gli araldi-sti chiamano Scienza araldicae citando la straordinaria pro-duzione editoriale che ha do-cumentato il blasone chersinodal 1600 ai giorni nostri.

LUIGI TOMAZ: STEMMA DELLA COMUNITA’ DI CHERSO

Mi dicono di essere velocissi-mo. Vorrei presentarmi perchéquasi nessuno di voi mi cono-sce. Sono di Padova, però inqualche maniera mi ritengo za-ratino. Considero Zara come lamia seconda città. In effetti l’ho visitata per laprima volta solo nell’aprile diquest’anno. Ero con un gruppodi amici. Giravamo per calli ei campielli. Io spiegavo: “Quisorgeva la determinata casa, làquel certo palazzo” Alla finemi hanno detto. “Tu ci hai in-gannato. In realtà tu sei natoqui, ci sei stato un sacco di an-ni e conosci assolutamente tut-to”. Ho cominciato ad interessarmiper puro caso della vostracittà, circa venti, venticinqueanni fa. Ho studiato il periodofinale, quello dell’occupazionetedesca degli anni ’43 – ’44. L’ho investigato a tal puntoche me ne sono immedesimatoed ho voluto utilizzare i mate-

riali raccolti tanti anni fa per illibro che è stato citato, il“Deutsche Besetzung Zara” ,per scrivere questo romanzo:“I misteri di Zara”. Si tratta di un giallo. Un thril-ler vero e proprio. Ci sono de-gli assassini. Un investigatore,un veneziano, ufficiale dei ca-rabinieri. Colpi di scena, av-venture fra le isole dell’arcipe-lago e i monti dell’entroterra.Alla fine, come in tutti i librigialli, vi saranno delle sorpre-se. E’ inutile che adesso vi par-li del romanzo, altrimenti tuttoviene rivelato e il lettore perdeil fascino di scoprire da sé chisia il misterioso assassino. Una cosa voglio però dirvi.Nel finale mi sono permesso dimodificare la storia. Zara nonpassa agli jugoslavi così com'èavvenuto, con l’arrivo di unastaffetta in motocicletta cuiVuxani consegna la città. Ilmio protagonista, che pur ave-va avuto modo di tornare a Ve-nezia, rientra a Zara perchésente di avere un debito perquesta città. Nel momento fi-nale la difenderà. Apposterà icarabinieri sul Bastione Gri-mani e attenderà insieme a lo-ro l’arrivo degli slavi perun’ultima battaglia. Ho voluto che vi fosse un ri-cordo diverso da quello che èstato realmente perché il modocon cui si finisce consegna aiposteri il significato della pro-pria vita.

ALESSANDRO MORO,UN THRILLER: I MISTERI DI ZARA

TESTI INTEGRALI SU LA RIVISTA DALMATICA

La struttura e lo spazio de Il Dalmata ci costringono spesso ad informare i

lettori su un unico avvenimento, suddividendone la cronaca addirittura in

quattro numeri del giornale, come è capitato per l’importanza dei temi

trattati nel Raduno di Chioggia (un numero integralmente dedicato alla

sola Tavola rotonda). E non basta. Alcuni interventi sulla presentazione dei

libri da parte degli autori sono stati drasticamente tagliati. Abbiamo, però,

inviato i testi integrali ai colleghi de La Rivista Dalmatica, trattandosi di

documenti letterari di grande importanza che sarebbe un peccato mutila-

re, insieme ad una lunga, bellissima rievocazione di Anita Vukasina scrit-

ta da Luigi Papo da Monotona e un articolo di Elio Ricciardi sui Caduti di

Lavernata. Con la speranza che la nostra rivista culturale e letteraria tro-

vi lo spazio che questi interventi meritano.

IL DALMATA marzo-aprile 2006 pag. 11

DALMATI DA ZERO A CENTO ANNI

Sabato 12 novembre si sono riunite a Padova 4 generazioni di parenti di Mary MillichKrekich che festeggiava i suoi 100 anni. E' stato uno spensierato e gioioso ritrovo di vec-chi e nuovi dalmati, pieno di ricordi e di immutati affetti che ha coinvolto le tre sorelle.Nella foto le tre sorelle Millich: Mary, Xenia e Nerina - rispettivamente di 100, 97 e 87 an-ni - assieme ai loro cari. Nell’occasione è stata devoluta una somma cospicua al Dalmata eal Madrinato Dalmatico.

È nato Alessio Straus. La Redazione gli au-gura il benvenuto tra i dalmati e si congra-tula con la mamma Maria Sole de’Vidovich,felicissima di avere un bimbo di una tagliaeccezionale anche per un dalmata. Augurianche al nonno Renzo.

Caro Renzo, a Tua gentile richiesta con orgoglio di nonno, Ti pre-sento i miei “gioielli,”Alessia e Giorgia Brcic. Sergio. Vi invitiamo tutti ad inviare le foto dei vostri, nostri, piccoli.

Foto ricordo della Messa pasquale spalatina. Al centro il Presidente,M.C Dalbello, il sacerdote don. Josip Muzic e in rappresentanza deIl Dalmata, il nostro Direttore.

LA NOSTRA CONTINUITÀ IN ESILIO PASQUA A SPALATO

Francesco Buratti, figlio di Ema-nuele e Luisa Marini è l’orgogliodel nonno Bruno Marini, originariodi Traù e della nonna Anna MariaChiozzo.

Il Circolo zaratino dalmatico Niccolò Tommaseo di Sydney ha festeggiato il 56° anniversario di ma-trimonio della spalatina Iolanda Radovnikovic e dello zaratino Frane Ardia nella solennità di SanSimeone. Nelle foto Anna Ardia sul pulpito; i coniugi Iolanda e Frane; gli amici Anna Ardia, LidiaKrstic, Frane Ardia, la signora Jelenkovic, Caterina, la signora Giurini, la festeggiata Iolanda, LeoMussap, la signora Giurini, la signora Sereni e Matto Giurini.

FESTA AL CIRCOLO DI SYDNEY

pag. 12 marzo-aprile 2006 IL DALMATA

Continuiamo la pubblicazione dei messaggi del pubblico contenuti nel Registro delle Presenzesul successo della Mostra e del Catalogo, contestato solo da alcuni politici croati

LA MOSTRA DEGLI ARTISTI DALMATI VERSO PARIGIContinua dal numero precedente

DAL REGISTRO DI ZARAÈ bello! I quadri sono bellissimi. Io so-no un’appassionata d’arte equesto che ho appena visto èmeraviglioso. Congratulazioniagli artisti che sono riusciti atrasportare i loro sogni e la lo-ro fantasia sui pannelli. Noncapisco il significato di ognisingolo quadro, ma, in linea dimassima, conosco la simbolo-gia e sento cosa rappresentaogni opera. Non posso trovaraltre parole che – complimen-ti e continuate pure così, per-ché l’arte vive per sempre…Una piramide della fantasia ecreatività. Complimenti!!!Vorrei avere ogni giorno da-vanti ai miei occhi una cosacosì splendida come lo sonoquesti quadri. I quadri sono belli e singolari! E cosa dire, dopo tutto?! Sonorimasto senza parole. Sarebbebello se ci fossero più cose co-me questa e che questo spaziosi nobiliti più spesso con operecome quelle qui esposte. L’arte espressa da questi arti-sti è davvero particolare, micomplimento per la loro pro-fessionalità e l’unicità dei loroquadri.Tutta la bellezza dell’arte ita-liana è stata versata in questaMostra. Non ho parole con cuiesprimere le mie impressio-ni… Vi ringrazio per questa impres-sionante evenienza, continuatepure con questo stile. Interessante, bello, poco co-mune! È bellissimo!! Vorrei anch’io avere solo unpo’ di questo ambiente.

È stata per me una gradevolis-sima scoperta. I quadri sono eccezionali.Molto impressionante e bello!Il quadro d’oro che apre tuttala fila di questa esposizione, èforse, non so ancora con preci-sione, qualcosa di più bello

che io abbia visto negli ultimi5 anni. Sto godendo – ed è tutto, senza troppe paroleche non tronchino l’emozione Intenso, molto bene esposto. Un ambiente splendido, unaMostra meravigliosa!I quadri sono splendidi, unacosì bella combinazione di co-lori… ogni opera dice qualco-sa del suo, ma una senza l’altranon possono lasciar trasparirecosa rappresentino veramente.È la prima Mostra che mi è ve-ramente piaciuta. Mi congratu-lo sinceramente! Grazie alla madre Dalmazia! È stata una gradevole sorpre-sa… …con speranza nei pros-simi incontri… Grazie a Waldes Coen!

DAL REGISTRO DI SPALATO

Semplicemente splendido! Complimenti agli autori! My compliments, very niceexhibition.Mi fa piacere che continui admantenersi il patrimonio arti-stico, nonostante molte disso-nanze nel corso della storia. Una Mostra impressionante.Sarebbe bello se ci fossero dipiù degli avvenimenti di questogenere. Complimenti! Una Mostra degna di lodi co-me inizio di una nuova paginadell’arricchimento culturale e

contributo della gente di que-sto popolo.Sono entusiasmato di questaMostra. Ha dimostrato le anti-che radici degli esuli.

Mi rallegra di vedere le operedei dalmati italiani. Very interesting exhibition. Ilike the colour and multi mediaused in work! Really beautiful. Colour super!A wonderful exhibition. Verybeautiful. Thank you!Magnifica e interessantissimaMostra, in particolare le operedi Secondo Raggi Karuz. Una scelta eccezionale degliautori! Una mostra singolare! Questa Mostra è un granderinfresco per la nostra città eun importante ponte tra le duecoste dell’Adriatico. Dopo cheuno la visita, lascia questo po-sto pieno di soddisfazione. Mihanno colpito in particolare leopere di Karuz e di Coen. Ibronzetti di Coen sono fatticon una straordinaria preci-sione e raffinata sensibilità. Viauguro tanto successo nellevostre iniziative future. Una Mostra veramente interes-sante con eccezionale sceltadegli autori; un grande guada-gno culturale per la città diSpalato.La Mostra è stata visitata da-gli studenti della scuola ele-mentare “Meje” seguono fir-

me dei ragazzi…Estremamente affascinati dallaMostra gli studenti della classeVII a, scuola elementare“Pujanke” Magnifico! Medicina per gli occhi e perl’anima. Grazie ai diligenti or-ganizzatori! Una Mostra straordinaria! Mihanno colpito in particolareCoen e Karuz. La Mostra è bella, ma la guidaè splendida!Curioso! Invece di andare al bar, siamovenuti a vedere la Mostra. Enon ci è dispiaciuto! Sono stu-pendi questi autori italiani! Mostra emozionante! Impressionante, straordinario,sollecitante, pieno di colori-to,… Sono contenta che in questaistituzione ci si vede una Mo-stra italiana… Complimenti agli ideatori e al-la gente in organizzazione. Beiquadri, belle guide, bellacittà…. La Mostra è interessante, dàuna panoramica sull’evoluzio-ne della pittura, vista da un al-tro angolo, fatta da una gentesimile. Lodiamo nella nostra città lapresenza di una manifestazio-ne come questa, perché non sifanno più spesso? Una Mostraveramente affascinante. Mipiacciono in particolare le ope-re di Raggi Karuz.

ANNIVERSARIOOreste Pocorni di Zara eGiuliana Andricci di Neresi-ne hanno festeggiato a Ra-venna il 40° anniversario dimatrimonio con le figlieChiara e Cristina, i generiRaffaele e Stefano ed i nipo-tini Antonio, Francesco, Lu-ca e Benedetta. Assenti, mapresenti spiritualmente, igenitori Italo Pocorni e Em-ma Marinello, Rosario An-dricci e Gisella Zucchi.

IL DALMATA marzo-aprile 2006 pag. 13

DISINFORMACIJA DE “IL PICCOLO”: NESSUNO NE SA NIENTE

ISTRIANI ITALO – SLOVENI E CROATI VOTANO PER I SINDACI DI TRIESTE, GORIZIA E MUGGIADeterminanti per il Presidente della Provincia di Trieste ed il Sindaco di Muggia. PullmanDS da Pola, Fiume, Rovigno, Parenzo, Cittanova e Buie. I Dalmati estranei ai papocchi.

A Trieste e Gorizia nessuno nesa niente. Alcuni comunicatistampa emessi sull’argomentodai Dalmati Italiani nel Mondodi Trieste sono stati censuratidal Piccolo, dalla RAI e perfi-no dalle televisioni commer-ciali locali. Ha funzionato, an-cora una volta, la censura diregime.La notizia censurata è questa:sono molte decine di migliaia icittadini italo – sloveni e italo– croati che hanno diritto divotare alle elezioni ammini-strative per i Sindaci, i Consi-gli comunali, i Consigli circo-scrizionali, i Presidenti delleProvince e relativi Consigliprovinciali di Trieste, Goriziae Comuni minori. Solo unaparte ha effettivamente votatoed è stata, però, determinantenelle ultime elezioni ammini-strative. Quanti sono gli iscritti all’AI-RE che hanno diritto a votarenelle amministrazioni dellaVenezia Giulia? Sono oltre14.000 nel Comune di Trieste,più di 700 nel Comune diMuggia, più di 2.000 nel Co-mune di Gorizia, circa 20.000nella Provincia di Trieste e3.000 in quella di Gorizia. Sitratta di aventi diritto al votoche risiedono tra Capodistria eCattaro, ma è ovvio che i dal-mati, estranei per loro caratte-re ad essere intruppati dai par-titi, non abbiano votato, ancheperché un viaggio così lungonon meritava un voto che nonli riguardava minimamente. Ma anche istriani e fiumaninon erano interessati diretta-mente ad un voto in comuni eprovince dove non abitano.Quanti dei “rimasti” sono ve-nuti a votare e per quale ragio-ne? Vi è un’antica colleganza tra il

vecchio PCI – KPI e la vec-chia Unione degli Italiani, Se-zione della Lega di ComunistiIugoslavi, che è stata ereditatada Rifondazione Comunista edai Democratici di Sinistra,che a Trieste si chiamano an-che Levi Demokrati, attraver-so alcuni vecchi arnesi rimastisaldamente ancorati al poterein diverse Comunità affiliateall’Unione Italiana che, per laverità, ha fatto sforzi notevoliper sganciarsi da un passatoinglorioso che ha potuto ripu-diare solo dopo la fine del co-munismo di Tito. È significati-vo che nelle liste per le elezio-ni comunali di Trieste si sianocandidati in Rifondazione Co-munista il Vice Presidente del-l’odierna Unione Italiana Gia-como Scotti e il funzionariodell’Università Popolare diTrieste Fabrizio Somma neiDS. Ambedue non sono statieletti (Giacomo Scotti ha avu-to solo 11 voti!), nonostante iDS – LD abbiano organizzato,sia in occasione delle elezionicomunali e provinciali, cheper i ballottaggi per il Sindacoed il Presidente della Provin-cia di Trieste, pullman gratui-ti per i vecchi compagni che hannovotato i Partiti omettendo lepreferenze, piuttosto compli-cate da dare. Non è possibilesapere quanti siano stati gli ef-fettivi “rimasti” che hanno vo-tato perché, pare, che questodato sia coperto da un incom-prensibile Segreto di Stato. Daun conteggio non ufficiale ri-sulta, però, che a Muggia han-no votato circa 200 “rimasti”,che sono stati determinantinell’eleggere il Sindaco diCentro Sinistra che ha avutosolo 36 voti di scarto. Al Co-mune di Trieste sono stati cir-

ca 2.000 (ma Di-piazza aveva unmargine maggio-re) ed alla Pro-vincia 2.300 chesono stati deter-minanti, in sededi ballottaggio incui il candidatodella Sinistra haavuto solo 2.133voti di scarto.Come si vede,una strana ed in-comprens ib i l elegge falsa i ri-sultati di Comunie Province giu-liane! Il nostro giornaleè stato ed è favo-revole al voto de-gli italiani all’e-stero ma, francamente, noncomprendiamo per quale ra-gione un residente a Capodi-stria, a Pola, a Fiume o, ma-gari, a Cattaro dovrebbe vota-re nelle amministrative delleProvince giuliane. Abbiamo fatto un piccolo son-daggio a Trieste e a Gorizia:quando abbiamo informato al-cuni cittadini, presi a caso, cheun rilevante numero di “rima-sti” poteva votare per le loroamministrazioni locali ci han-no guardato come se fossimodei marziani. Sono rimasti distucco quando abbiamo esibitole decine di pagine a colori,pubblicate a pagamento, dallaVoce del Popolo di Fiume, do-ve si ringraziavano gli Istrianie fiumani per aver votato i 9 e10 aprile a Trieste (Elezioniprovinciali e comunali) e sisottolineava che questo votosarebbe stato determinante perla politica italiana e importan-tissimo per Trieste e la suaprovincia il 23 e 24 aprile,

giorni in cui si è svolto il bal-lottaggio per l’elezione delSindaco e del Presidente dellaProvincia di Trieste. Riprodu-ciamo, in scala ridottissima,una delle tante intere paginedella Voce del Popolo di Fiu-me, dove sono anche indicatele partenze dei pullman dall’I-stria e da Fiume e l’assistenzaai disinformati elettori che so-no stati accompagnati ai seggida parte degli attivisti DS –LD in una città che conosconoappena. Ancora una volta ilnostro piccolo e modesto fo-glio è l’unico in tutta l’Italia adenunciare un fatto dove i dal-mati sono estranei e che inte-ressa invece molti istriani resi-denti a pochi chilometri daTrieste e Gorizia, che si lascia-no coinvolgere in operazioniche li renderebbero assai pocosimpatici ai triestini e ai gori-ziani, gelosi della loro autono-mia. Se fossero informati deifatti!

pag. 14 marzo-aprile 2006 IL DALMATA

Sergio Brcic e la sua famigliaringraziano gli amici zaratiniche hanno voluto partecipareall’inumazione nella tomba difamiglia delle ceneri dellamamma Lydia Sorich e allacerimonia nella Cappella Or-todossa del Cimitero di Zara,con l'apposizione di fiori, ilgiorno 12 maggio 2006. In

particolare il Gen. Elio Ric-ciardi rappresentante del "Li-bero Comune di Zara in Esi-lio” e Maria Vittoria BaroneRolli del "Madrinato Dalmati-co" col marito Vanni.Nella foto il Famedio deiCaduti della Prima guerramondiale del Cimitero diZara.

RITORNO A ZARA CON I PIU’

GIOIOSA E SORRIDENTEMirella Lubin Alborghetiera nata a Zara il 24/10/1923.Sposata con Tullio Alborghet-ti che è prematuramentescomparso nel 1947 lascian-dola con due figli, Carlo eFranco, incinta di una terza fi-

glia, Tullia, che nascerà cin-que mesi dopo. Pochi mesipiù tardi l’ha lasciata anche ilpadre, dott. Lugi Lubin, notomedico, largamente conosciu-to ed apprezzato a Zara. Tulliaci ha scritto di Lei: “Mirella èstata una grande mamma. Pernoi figli è molto caro il sensodell'amore che ha trasmesso.Ma è stata soprattutto unadonna dotata di grande spiri-to, autonoma, intelligente,co-raggiosa, che ha dovuto subi-re delle prove difficili dallavita, avendo perso il marito, ilpadre subito dopo e restandosola con tre figli. Non sarebbeperò un giusto ritratto se ci sisoffermasse più di tanto suquesti ricordi, perché lei stes-sa non vi ha mai sostato a lun-go, preferendo l'ironia e lospirito. Abbiamo riso e sorrisotanto con lei, durante tutta lanostra vita.”La Comunità degli Zaratini diTrieste e la Redazione delgiornale piangono un’amica,generosa e patriota.

ESULE DUE VOLTEIl 16 gennaio 2006 è scompar-sa a Milano Vesna Bugianesivedova Vidulli. Nata nel 1917a Sebenico, che aveva lasciatoai tempi dell’Esodo scono-sciuto del primo dopoguerra,era stata convittrice del Colle-gio di S. Demetrio a Zara e si

era diplomata all’Istituto Ma-gistrale "Principe di Piemon-te". Alla sua brillante riuscitanegli studi è da aggiungere lapassione per il violino che hasuonato per tutta la vita e chel'ha accompagnata con le suenote nell'ultimo addio. Inse-gnante esemplare, amata e sti-mata dai tanti allievi, è statauna mamma, nonna e felicebisnonna, amatissima. Nelpensare alle sue doti, alla dol-cezza dell'amicizia da lei ge-nerosamente donata, non èpossibile tralasciare il ricordodella dolorosa ferita riservata-le dalla guerra che ha privatonoi tutti della terra natìa: l'as-sassinio, avvenuto per manodei partigiani di Tito a Se-benico, della sua mamma, do-lore che Vesna ha portato nelsuo cuore con silenzioso macostante strazio. Gli amici e leamiche dell'Istituto Magistra-le la ricordano con grandissi-mo affetto, certi che avrà ri-trovato nella Casa del Padretutti i suoi cari nella più gran-de imperitura felicità e rinno-vano alle sue tre figlie e allecongiunte famiglie l'espres-sione sincera della loro parte-cipazione al lutto.

Cornelia Brescia Scalia

CAPOSALDO DALMATA

A TORONTO"Il nostro Ferruccio Philipp ciha lasciato per sempre il 23dicembre 2005. Giunto esulea Toronto nel 1951 ha rim-pianto sempre la sua cara Za-ra. Rinomato tecnico dentistaè stato rappresentante dei za-ratini del Canada. Dopo averperduto il suo caro figlio An-tonio, artista pittore, l'11 feb-braio 2001, non è più stato lostesso. Ha sempre parlato incasa il caro dialetto zaratinoche ha trasmesso perfettamen-te ai figli. Speriamo che siaassieme al figlio, ai familiari,alla sorella Liliana, ai fratelliAlfredo e Bruno. Lo piangonola moglie Fiorella con il figlioRoberto, la cognata Margheri-ta, e i parenti tutti."

GENEROSAE DISPONIBILE

Martedì, 21 marzo 2006 si èspenta a Padova, all'età di 92anni, Vichetta de'Denaro,vedova di Piero Politeo. Esuleda Zara, visse la propria lon-tananza dalla città natale pri-ma come profuga a Castel-franco Veneto e poi, per oltrecinquant'anni, a Padova. Sisentì però sempre legata allaterra natale, ed a quegli anniimportanti che forgiarono lasua personalità, videro la suaspensierata giovinezza, glistudi al "Tommseo" il matri-monio e la nascita di Bruno, ilsuo primogenito. Come tuttinoi perse a causa della guerrae dell'esodo tutti i propri beni- ricominciò faticosamenteuna vita, familiare e sociale,assai diversa da quella che leera stata prospettata quandosposò il suo Piero. Se si vo-lesse ora. che non c'è più tro-vare una "cifra", un segno cheriassumesse in una sola parolail senso della Sua vita, pensia-mo che il termine "genero-sità" sia quello che megliol'ha caratterizzata. Ebbe comecostante assillo l'offerta diospitalità e la disponibilitàcompleta della sua Casa e del-

la sua persona. Tenne con sé,dall' esodo e per vari decenni,fino alla fine, la zia "Uetta"(Antonietta Nutrizio) e piùtardi, assieme a lei anche lamamma Maria Nutrizio. "Ag-giungi un posto a tavola, chec'è un amico in più" potevaessere il suo slogan, il mottodella sua vita. Con la scom-parsa del marito, nel 1992, silegò sempre più ai nipoti Juliae Piero ed a quelli a lei più vi-cini, Marco e Giulio. Con il2003 ebbe anche la profondagioia di vedere il sorriso deipronipoti, i gemelli Maia eMartino, figli di Julia.

DE INSTITUTIONE In occasione del 500° anni-versario della prima pubblica-zione a Venezia dell’opera diMarco Marulo (che i croatichiamano Marulic e che si fir-mava venezianamente Marùl)è stata celebrata una Messa inlatino dai Frati di San France-sco di Spalato il 19 aprilescorso. Presenti il Sindaco diSpalato Zvonimir Puljic, unarappresentanza del Corpo Ac-cademico dell’Università dal-mata e una delegazione di ita-liani di Spalato e di esuli gui-data dal nostro Direttore.

IL DALMATA marzo-aprile 2006 pag. 15

“Per“Perchè “Il chè “Il DDalmata” viva liberalmata” viva liberooe senza condizionamenti”e senza condizionamenti”

FERRAGNI KLARICH LI-DIA, Roma, per i miei cari de-funti che sono tanti, 20FERRARI CUPILLI ANTO-NIO, Torino, ricordando Zara,20FERRARI PIERINA, Trieste,anno 2006, 20FRANICHIEVICH ALES-SANDRA, Salò ( Bs), 20GHERDOVICH MILIN IR-MA, Firenze, contributo a “IlDalmata”, 25GHERDOVICH VITTORIO,Firenze, contributo a “Il Dal-mata”, 20GOSPODNETICH PAOLO,Milano, contributo, 25*HAGENDORFER ANTO-NIA, Galliate ( No), buon an-no e saluti a tutti, 50HREGLICH NEERA, Trieste,contributo, 20IVANISSEVICH BIANCA,Napoli, contributo per il 2006,25JURINA GINA, Ascoli Pice-no, contributo, 30JURINA LEDA, FalconaraMarittima, in ricordo dei mieigenitori Antonio Jurina e Ni-ves Zivcovich, 20KLARIC GRUBER ANNA,Roma, contributo, 25LAPOVICH EMILIA, Ner-viano (Mi), buon anno a tuttala redazione, 20LAUREATI SENIZZAEDWIGE, Piacenza, per ri-cordare mio marito SenizzaGuerrino triestino e dalmata,morto nell’ estate del 2003, 30LIBERTI SILVANA, Udine,20LONGO LUCIANO, Marino( Roma), 50LORINI GIORGIO E RITA,Verona, contributo 2006, 30LUCIANA CATTICH, Mila-no, contributo, 30LUPANO CLAUDIO, Mila-no, per ricordare la nostra Za-ra e tutti gli affetti, 50MABURZIO IDA, Roma, unsaluto alla mia Zara e a tutti izaratini, 30MAGENDORFER IRIA,Gradisca d’Isonzo, per “ IlDalmata”, 20

MAINO MARIO, Rovereto,per il 2006, 20MARACICH MARIA, Loncadi Codroipo, Grazie per averpubblicato la morte di DonMario Maracich nato a Veglia,10MARICI BRUNOZZI, Casa-lecchio (Bo), in memoria deimiei amati genitori OrnellaFlovoni e Mario Brunozzi, 30MARUSSI PAOLA, Padova,contributo, 25MATTIAZZI MAFALDA,Napoli, per ricordare i propricari di Zara, Napoli e Milano,30MEDEOT ELISA, Lucento,contributo, 15MERONI VOIVODICH SIL-VIA, Sesto S. Giovanni, con-tributo con tanti auguri allaredazione, 10MICHELINI MARIA, Nova-ra, perché Zara non venga di-menticata, 50MIOTTO OSCAR, Roma, 30MISSORI VIRGILIO, Roma,contributo, 20MOROVICH GINA e DINARDO NOLO, Ancona,contributo, 15MUSSAP ANNAMARIACADEO, Settimo Milanese,contributo, 10NANNI DARIO, Fertilia,contributo, 30NENELLA DELL’ OLIO,Bergamo, contributo, 30 OBERTI DI VALNERA RO-BERTO, Milano, contributo,40PAKLER CARLO, Bolzano,in ricordo di Ena e Tullio Pak-ler, il figlio Carlo, 15PALADINI ELENA, Udine,contributo, 20PASTERIS RIGATTI ELVIA,Novara, per “ Il Dalmata”, 25PAVCOVICH CODAZZIMIRELLA, Mestre ( Ve), inricordo del cognato AmedeoSala deceduto a Perth ( W.A.)e dei famigliari, PavcovichGiovanni, 25PEROVICH ELEONORA,Palermo, 20PETANI ALBINO, Cagliari,25

PIAZZESE CARMELO, Poz-zalo (Rg), offerta per un gior-nale che ricorda una storia,6.75POLESSI ALFREDO, Vero-na, contributo, 20POLESSI GERMANA, Mila-no, 25PREDOLIN GIULIANA, Go-rizia, 20PUCCINELLI LUIGI, Vesto-ne, contributo, 25RICCIARDI ELIO, Albigna-sego, 30ROSSETTI ALVARO, Livor-no, ricordando zia Nora e lacugina Lia, 20ROUGIER MARIA, Senigal-lia, 30SANTAMATO ROSA, Trie-ste, in ricordo di mio fratelloNando, morto il 18/08/2005 aTrieste, 20SCHIATTINO OVIDIO SIL-VIA, Duino (Ts), per ricorda-re i cari indimenticabili amiciLydia e Loris Brcich a cui ciuniva l’ amore per Zara e ilnostro mare, 30SCHUH CLELIA, Roma, uncontributo, 20SCOMERSICH MARIA,Trieste, offerta per “ Il Dalma-ta”, 15SCOPELLITI ANNAMA-RIA, Mestre ( Ve), perché Za-ra sia nostra, in memoria dimio padre Giovanni, 20SEQUENZIA MARIA RE-NATA, Verona, 20SERAFINI ZOLA VATTIMO,Trieste, per “Il Dalmata” 8.00SILENZI STEFANI e DIBIAGI DELFINA, Fermo, inricordo dell’ indimenticabileAldo Andri, 20SILLA SABINA, Pesaro, 5.00STECHER GIUDITTA, Trie-ste, per onorare i miei defunti,20STIPCEVICH PIETRO, Bo-logna, alla memoria dei caridefunti W Zara italiana persempre, 15STUPARICH LIVIO, Trieste,contributo, 20SVIRCICH ANUSKA, Varaz-ze, contributo, 25TACCONI VANNI, Venezia,

contributo, 50TALPO EDMONDO, Torino,contributo, 100TAMINO MELITA, Firenze,in memoria del marito Anto-nio Tamino nel secondo anni-versario della scomparsa, 25TERROIEVICH ELIO, Rimi-ni, 15THURINGER IGNAZIO,Mantova, in memoria dellasorella Lidia, esule di Zara,deceduta a Milano il22/1/2006, 100THURINGER IGNAZIO,Mantova, in memoria di EnzoDrago, morto a Terni il16/1/1975, valoroso combat-tente, invalido di guerra, se-gretario del GUF di Zara pri-ma del 25 luglio 1943 e dopol’ 8 settembre dello stesso an-no, tra i promotori della com-pagnia degli studenti volonta-ri “Antonio Vukasina” e peranni direttore della “ Difesaadriatica”, 20TOFFOLO GIUSEPPE, S.Donà di Piave, 10TOMMASEO ANTONELLAe PIERINO, PER “ Il Dalma-ta”, 50TOMMASEO ENRICO, Se-grate, contributo, 50TRELEANI MARIA, Caglia-ri, 25TREVERI LAURA, Chiavari,10VALLERY PAOLO, Albissola( Sv), per onorare il ricordodei miei genitori defunti equello di Zara, 10 VIDOLI RATTI PAOLA, Ve-nezia, 30VILLANI ELENA E PINAECLELIA, Trento, in memoriadella sorella Anita, 30ZANNE BRUNO e RIM-BALDO NELLA, Brescia,grazie per tutte le notizie inte-ressanti e cordiali saluti, 20ZOLDAN MASSILMILIA-NO, Bergamo, per ricordare lamia cara moglie Anita Zamolae suo fratello Mario, 20BABICH CIANCI MARIA,Milano, € 20BENEDETTI CLARA, ZolaPredosa (BO), In memoria di

Giovanni Benedetti, € 20BRESCIA DRAMIS SERE-NA, Milano, Perché viva il ri-cordo, € 50CAFFARELLI FRANCO,Roma, € 10CAIZZI TOMMASO, Crema(CR), € 25CALMETTA LUISA, ChietiScalo, € 20CARBONINI UMBERTO,Trieste, A ricordo del padreAntonio e del fratello Vice, €25CHERSICH P., Milano, € 15CHIARIONI LUCIANA, Ro-ma, € 20CORDA EDWIN, Opera(MI), Salutando Giuliano deZorzi, € 30COSTA SILVIA, Trento, €

15DANDOLO UMBERTO, Mi-lano, € 25de BENVENUTI LUCILLA,Brescia, Ricordando papà emamma, € 20DEGIOVANNI ICILIO, S.Maria Imbaro, € 30DELICH HELD GIORGIA,Mestre (VE), € 30A GASPERA CESARE, SanDonà di Piave, € 20

DELLA TORRE PAOLA,Monza (MI), In ricordo dellacara nonna Blazenka Zupcicdi Forlì nel primo anniversa-rio della scomparsa, € 50DEPICOLZUANE ANTO-NIO, Monza (MI), € 15DIPERATA CARLOTTA,Trieste, € 20DOLCI RENATO, Palermo,Perché Zara non muoia, € 30DUIELLA MATTEO E NEL-LA, Chiari (BS), In ricordodella cara Nevenca Gazich-Bacci recentemente scompar-sa, € 15FERRI DE CESARE ANGE-LA, Milano, In ricordo dei ge-nitori e del fratello Sergio chenon sono più tra noi, € 20GAMBARO FRANCESCA,Galliate, € 30GIARDINA URBINI LUISA,Sanremo (IM), In memoria diNicolò, Irma e Simeone Urbi-ni, € 500GIARDINA URBINI LUISA,Sanremo (IM), In memoria diSimeone Urbini, € 100GIORGOLO MARIO, Gemo-na del Friuli, € 10HAGENDORFER ETTA,Gallarate, € 30

KOTLAR BRUNO, Carezza-no (AL), In memoria di Gia-como Kotlar, € 30KOWALCZYK ATTILIO,Castel Maggiore, € 20LA BARBERA LINA, Paler-mo, € 20LAPOVICH EMILIA, Ner-viano (MI), Per ricordare i ca-ri amici Severino e Gina Cola-ni, € 25MARSAN ANNA, Genova,Per il nostro gradito giornale!,€ 10MAYERLE ELIO, Bologna,In memoria della sorella Lidiadeceduta il 23/02/2006, € 15MEZZANI ERNESTA, SanDonato Milanese (MI), € 50MILISICH GIUSEPPE, Mila-no, € 15MUSSAPI EMILIO, Cuneo,€ 10PERSICALLI ENZO, Cantù(CO), Per non dimenticare, €25PONTINI CESARE, Trieste,€ 15PUCCINELLI FERNANDA,Pescara, Per tutti i nostri caridefunti, € 25PUCCINELLI ONORINA,Mestre (VE), Offerta in me-

moria di Nino Puccinelli dallacugina Onorina, € 20RAGGI CORRADO, Torino,€ 50RANDI RENATO, Roma, Perricordare i miei genitori e miasorella Elisabetta, € 15ROSSANDICH GUIDO, Se-largius (CA), Ricordando miopadre Luigi e mia madre Che-ti Nicolich, € 30SCANO ANTONIO, Cagliari,Nel ricordo della cara mammaAnna Cavicic ved. Scano, €

15SPINELLI ARMANDO, Luc-ca, Annuncio funebre PietroJovich, € 25STIPCEVICH LAURA, Ro-ma, In ricordo dello zio GuidoMussap il nipote Antonio, €

50TOSORATTI GINO, Perugia,In ricordo di Anita MarussichPerugia, € 20TROCCA PAOLO, Roma, Inricordo di Elisabetta Willenikdi Zara, € 50VALLERI ALESSANDRO,Valenzano (BA), A memoriadei propri cari defunti, € 10ZANELLA MARA, San Do-nato Milanese (MI), Mara, Fi-lippo, Erica al Dalmata e in ri-cordo del nonno Nino Zanel-la, €€ 50

PRO MADRINATO DALMATICOPOLESSI GERMANA, Mila-no, pro Madrinato Dalmaticodi Padova, per onorare la me-moria di Lia Orlich e AnitaVukassina, 20

PRO FONDAZIONE RUSTIA TRAINEARNERI ROCCO LUCIA-NA, Trieste, per libro Nobilidalmati BRUGIN ROBERTO, Mestre,contributo “ Per una storiadelle comunità italiane dellaDalmazia”, 30 MIRCOVICH VITTORIOIGOR, 25, Contributo per illibro sulla nobiltà nel Regnodi Dalmazia.

pag. 16 marzo-aprile 2006 IL DALMATA

Stati Uniti, Bill Clinton sul-l’allora Primo ministro italia-no, Romano Prodi – ha deter-minato un accordo Fassino-Tahler che ha rinunciato adogni precedente richiesta delGoverno italiano, compromet-tendo gravemente le richiesteitaliane nei confronti di Slo-venia e Croazia.” “A tale proposito, gli esuli ri-tengono che i loro dirittiumani, civili e politici sianodiritti indisponibili da partedei governi e che le rinunceeffettuate dai precedenti go-verni italiani non abbiano al-cun valore, per cui il suo Go-verno ha, quindi, ancora lapossibilità di riscattare molti

decenni di ignavia. Non possiamo neanche tacereil fatto che l’erogazione deimodesti stanziamenti stataliper l’indennizzo degli esulicontinuino ad andare a rilen-to, nonostante l’ufficio depu-tato alle liquidazioni dispongadi ben trenta funzionari. Co-munque, chiediamo che sianorivisti i criteri per gli inden-nizzi a quegli esuli che nonpossono materialmente otte-nere la restituzione degli im-mobili sulla base di valutazio-ni reali e non simboliche, co-me è avvenuto finora. Debbo, infine, ricordare che,nonostante le amarezze e ilpassato disinteresse da parteitaliana verso tutti noi, resta

incrollabile la fede degliIstriani, Fiumani e Dalmatinell’Italia, nel cui nome ab-biamo serenamente affrontatotanti sacrifici.”Abbiamo dovuto concentrarele notizie sui tre avvenimenti,quello di Trieste, quello diMilano e Pescara, dove si èmaggiormente potuto esplica-re la peculiarità del discorsodalmatico, ignorando, pur-troppo, tutte le altre manife-stazioni dove i dalmati hannoavuto un peso e che sono sta-te peraltro ben riprese da Di-fesa Adriatica e dagli amicidell’ANVGD che hannosponsorizzato il maggior one-re organizzativo.

“Leggo sempr“Leggo sempre l’elenco dei contributi pere l’elenco dei contributi perchéchévi riscoprvi riscopro amici amati e dimenticati”o amici amati e dimenticati”

IL GIORNO DEL RICORDOcontinua da pag. 5