IL DALMATA - dalmaziaeu.it

16
Anno XI n. 4 – luglio-agosto 2007 Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale di Trieste c.p.o. via Brigata Casale N. 53 della nuova serie – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto. IL DALMATA Giornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dall’Austria nel 1916 Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo ILPRIMATE DI CROAZIACHIEDE UN RIPENSAMENTO SULLE STRAGI COMUNISTE LA CHIESA CROATA PER LA VERITÀ SU TITO JUGOSLAVIA FOIBE ED ESODO L’Arcivescovo di Zagabria, mons. Bozanic, il Vescovo di Veglia Zupan e quello di Segna e Gospic Bogovic reclamano la revisione storica finora solo timidamente affrontata dai laici La stampa croata, ripresa da Fausto Biloslavo ne Il Giornale del 21 agosto, ha registrato vi- vo interesse per alcune prese di posizione di mons. Valter Zu- pan, Vescovo di Veglia, l’ultima isola dove si parlò il Dalmatico, sulla snazionalizzazione degli italiani in Dalmazia: “attorno a Tito – afferma Zupan - hanno creato un mito. Ho detto che era sullo stesso percorso di sangue di Hitler. Lo sanno gli italiani che sono scappati da queste iso- le a remi, spellandosi le mani. Perché lo hanno fatto se era tut- to idilliaco? […] Tempo fa ave- vo letto un elenco con al primo posto Stalin, responsabile della morte di 40 milioni di persone, al quarto posto c’era Hitler con oltre 20 milioni ed al decimo po- sto “il nostro” Tito con 1 milio- ne e 700 mila; per l’esattezza veniva anche Ante Pavelic al do- dicesimo posto”. Sull’argomento il Primate di Croazia, Cardinale Josip Boza- nic Arcivescovo di Zagabria, ha dichiarato “i crimini commessi dai fascisti italiani e dai nazisti tedeschi non potevano e non possono essere una copertura per quelli dei comunisti”. Gli ha fatto eco il Vescovo di Gospic e Segna, Mile Bogovic, che ha ri- cordato “i 302 sacerdoti uccisi durante e dopo la guerra, un quarto del clero croato dell’epo- ca, in stragrande maggioranza per mano dei partigiani titini e solo in piccola percentuale per quella degli italiani e dei tede- schi”. Benché la Croazia di Tudjman sia stata l’unica Repubblica sor- ta dallo sfascio della Federativa Jugoslava che abbia preso le di- stanze dal comunismo ed il Car- dinale Bozanic abbia denunciato la propaganda comunista, rima- ne però, tra gli studiosi croati, soprattutto nei confronti della persecuzione delle popolazioni italiane, ungheresi, tedesche ed albanesi un vivo imbarazzo con silenzi che rasentano la compli- cità. È pur vero che molti stu- diosi di livello universitario, ignorati dai mass media e dalla grande opinione pubblica, han- no già affrontato questo proble- ma, ma con pudori e timidità in- comprensibili. Perché lasciar credere che il popolo croato che fu succube e registrò un gran nu- mero di morti e di perseguitati dai partigiani di Tito, sia in qual- che modo corresponsabile dei delitti degli jugoslavisti? È pur vero che la Croazia ha ereditato una pulizia etnica che può aver fatto comodo, ma questa non è una buona ragione per lasciar cadere sulla Croazia il peso del- le grandi responsabilità storiche per crimini di massa che i croati non hanno commesso e di cui anzi sono stati vittime. FINANZIARIA PRODI: NIENTE INDENNIZZI ANZI, TAGLI ALLE PENSIONI DEGLI ESULI La legge finanziaria promulgata dal Governo Prodi per il 2008 non prevede alcun stanziamento per gli indennizzi degli esuli adriatici ed ha riservato anzi una sgradita sor- presa, tagliando gli adeguamenti (in media meno di €10!) sull’aggiunta di €15 mensili prevista per gli esuli più po- veri che la Corte di Cassazione aveva riconosciuto legitti- ma in seguito alle vertenze giudiziarie instaurate dal- l’Anvgd e dalle altre nostre associazioni. L’Italia, quinta potenza del mondo occidentale, che ha conquistato il primato di non riuscire a smaltire le im- mondizie di Napoli, risulta essere il solo paese, oltretutto gestito da un Governo di sinistra, che delibera risparmi folli sulle pensioni dei più poveri. Le Poste italiane hanno deliberato di continuare l’emissione di fran- cobolli internazionali sulla storia dell’Adriatico ed hanno scelto co- me argomento l’anniversario dei 600 anni dalla richiesta di Zara di essere protetta da San Marco. Anticipiamo uno dei bozzetti in con- corso. Servizio a pag. 3 IL RADUNO DEI DALMATI DI PESARO nel prossimo numero Il cardinale Bozanic FRANCOBOLLO PER ZARA NEL 2009

Transcript of IL DALMATA - dalmaziaeu.it

Anno XI n. 4 – luglio-agosto 2007 Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale diTrieste c.p.o. via Brigata CasaleN. 53 della nuova serie – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzione

al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto.

IL DALMATAGiornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dall’Austria nel 1916Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo

ILPRIMATEDICROAZIACHIEDEUNRIPENSAMENTO SULLE STRAGICOMUNISTE

LA CHIESA CROATA PER LA VERITÀSUTITO JUGOSLAVIA FOIBEEDESODOL’Arcivescovo di Zagabria, mons. Bozanic, il Vescovo di Veglia Zupan e quello di Segna eGospic Bogovic reclamano la revisione storica finora solo timidamente affrontata dai laici

La stampa croata, ripresa daFausto Biloslavo ne Il Giornaledel 21 agosto, ha registrato vi-vo interesse per alcune presedi posizione di mons. Valter Zu-pan, Vescovo di Veglia, l’ultimaisola dove si parlò il Dalmatico,sulla snazionalizzazione degliitaliani in Dalmazia: “attorno aTito – afferma Zupan - hannocreato un mito. Ho detto che erasullo stesso percorso di sanguedi Hitler. Lo sanno gli italianiche sono scappati da queste iso-le a remi, spellandosi le mani.Perché lo hanno fatto se era tut-to idilliaco? […] Tempo fa ave-vo letto un elenco con al primoposto Stalin, responsabile dellamorte di 40 milioni di persone,al quarto posto c’era Hitler conoltre 20 milioni ed al decimo po-sto “il nostro” Tito con 1 milio-ne e 700 mila; per l’esattezzaveniva ancheAnte Pavelic al do-dicesimo posto”.Sull’argomento il Primate diCroazia, Cardinale Josip Boza-nic Arcivescovo di Zagabria, hadichiarato “i crimini commessidai fascisti italiani e dai nazistitedeschi non potevano e nonpossono essere una coperturaper quelli dei comunisti”. Gli hafatto eco il Vescovo di Gospic eSegna, Mile Bogovic, che ha ri-cordato “i 302 sacerdoti uccisidurante e dopo la guerra, unquarto del clero croato dell’epo-ca, in stragrande maggioranzaper mano dei partigiani titini esolo in piccola percentuale perquella degli italiani e dei tede-schi”.Benché la Croazia di Tudjmansia stata l’unica Repubblica sor-ta dallo sfascio della FederativaJugoslava che abbia preso le di-

stanze dal comunismo ed il Car-dinale Bozanic abbia denunciatola propaganda comunista, rima-ne però, tra gli studiosi croati,soprattutto nei confronti dellapersecuzione delle popolazioniitaliane, ungheresi, tedesche edalbanesi un vivo imbarazzo consilenzi che rasentano la compli-cità. È pur vero che molti stu-diosi di livello universitario,ignorati dai mass media e dallagrande opinione pubblica, han-no già affrontato questo proble-ma, ma con pudori e timidità in-comprensibili. Perché lasciarcredere che il popolo croato chefu succube e registrò un gran nu-mero di morti e di perseguitatidai partigiani di Tito, sia in qual-che modo corresponsabile deidelitti degli jugoslavisti? È purvero che la Croazia ha ereditatouna pulizia etnica che può averfatto comodo, ma questa non èuna buona ragione per lasciarcadere sulla Croazia il peso del-le grandi responsabilità storicheper crimini di massa che i croatinon hanno commesso e di cuianzi sono stati vittime.

FINANZIARIA PRODI: NIENTE INDENNIZZIANZI, TAGLI ALLE PENSIONI DEGLI ESULI

La legge finanziaria promulgata dal Governo Prodi per il2008 non prevede alcun stanziamento per gli indennizzidegli esuli adriatici ed ha riservato anzi una sgradita sor-presa, tagliando gli adeguamenti (in media meno di €10!)sull’aggiunta di €15 mensili prevista per gli esuli più po-veri che la Corte di Cassazione aveva riconosciuto legitti-ma in seguito alle vertenze giudiziarie instaurate dal-l’Anvgd e dalle altre nostre associazioni.L’Italia, quinta potenza del mondo occidentale, che haconquistato il primato di non riuscire a smaltire le im-mondizie di Napoli, risulta essere il solo paese, oltretuttogestito da un Governo di sinistra, che delibera risparmifolli sulle pensioni dei più poveri.

Le Poste italiane hanno deliberato di continuare l’emissione di fran-cobolli internazionali sulla storia dell’Adriatico ed hanno scelto co-me argomento l’anniversario dei 600 anni dalla richiesta di Zara diessere protetta da San Marco. Anticipiamo uno dei bozzetti in con-corso. Servizio a pag. 3

IL RADUNO DEI DALMATIDI PESARO

nel prossimo numero

Il cardinale Bozanic

FRANCOBOLLO PER ZARA NEL 2009

pag. 2 luglio-agosto 2007 IL DALMATA

CON CERIMONIA SOLENNE NEL PALAZZO DELLA PROVINCIA DI FROSINONE

PREMIO INTERNAZIONALE GIORNALISTICOA “IL DALMATA” E AL CRCD – SPALATOL’Istituto Nazionale Regioni Storiche ha dimostrato grande sensibilità per la Dalmazia edha assegnato due ambiti riconoscimenti quale appoggio alla nostra battaglia per la verità

IL DALMATADirezione e Redazione

Via dei Giacinti n. 8 - 34135 Triestetel. 040.425118 - fax 040.4260637Autorizzazione del Tribunale di

Trieste n. 972 del 6 novembre 1997

DirettoreRenzo de’ Vidovich

tel. 040.635944 - fax 040.3483946

RedazioneGiuliano De Zorzi, Franco Luxardo,Walter Matulich, Chiara Motka,

Myriam Paparella, Honorè Pitamitz,Roberto Predolin, Elio Ricciardi,Tullio Vallery, Vanni Rolli

e Giorgio Varisco

SegreteriaRachele Denon Poggi

ImmagineMaria Sole de’ Vidovich

CoordinamentoAda Ceccoli Gabrieli

Conto Corrente Postalec/c postale n. 14434344

Posta Elettronica [email protected]

Sito Internetwww.dalmaziaeu.it

StampaTipografia Adriatica - Trieste

Iniziativa realizzata con il contributodel Governo italiano

ai sensi della legge 193/2004÷

Gli sforzi compiuti dagli esulidalmati e dagli italiani resi-denti in Dalmazia per una ri-valutazione della nostra storiae per farla maggiormente co-noscere in Italia e in Croazia,sono stati premiati, grazie aimolti amici e conoscitori cheoperano a Frosinone, tra i qua-li vanno annoverati l’amicoavv. Vittorio Giorgi e laprof.ssa Cristina Moroso, sor-retti dal Presidente Nazionaledell’Inars prof. S. L. Sangia-comini de’Aicardi.L’Istituto Nazionale RegioniStoriche ha attribuito per le at-tività svolte nel 2007 due pre-stigiosi riconoscimenti rispet-tivamente al nostro giornaleed al Centro Ricerche Cultura-li Dalmate – Spalato. Il primopremio nella sezioneA – Gior-nalisti con il conferimento delPremio Inars al nostro Diretto-re e nella sezione D –Associa-zioni culturali alla Preside deicorsi del Centro Ricerche Cul-turali Dalmate – Spalato dott.ing. Marina Dalmas.

Riportiamo la motivazione delpremio al nostro Direttore edil diploma al Centro “con sedecentrale a Trieste e sedi stac-cate a Zara, Spalato, Ragusa eCattaro diretto tenacementedalla prof.ssa Marina Dalmasin Galasso per l’attività di ri-cerca e approfondimento cul-turale nella promozione dellacultura latina, veneta ed italia-na”. Poiché i premiati eranoquel giorno impegnati in unamanifestazione in Dalmazia, ipremi sono stati ritirati dal di-rigente dell’Associazione Na-zionale Dalmata, on. RobertoMenia.

IL DALMATA luglio-agosto 2007 pag. 3

CONTINUA L’EMISSIONE DI FRANCOBOLLI COMMEMORATIVI DELLE POSTE

NEL 1408 L’ATTO DI DEDIZIONEDELLA CITTÀ DI ZARA A VENEZIALe polemiche sul francobollo di Fiume non frenano le iniziative filateliche sulla storiadell’Adriatico orientale. Boom delle vendite, grazie alla figuraccia del Governo Prodi

In piena campagna elettoraleper il rinnovo del Parlamentocroato, le Poste italiane aveva-no programmato l’emissionedi un francobollo su Fiume,scatenando le polemiche deipartiti e determinando la prote-sta del Ministero degli estericroato. Il Governo Prodi nonha perso l’occasione per farel’ennesima brutta figura inter-nazionale. Pochi minuti primadella presentazione ufficialedel francobollo che dovevaaver luogo a Milano alla pre-senza degli esponenti dellaFederazione degli Esuli ed inparticolare di quelli del LiberoComune di Fiume in Esilio, èarrivato l’ordine di sospenderela manifestazione.L’improvviso stop del Go-verno è stato documentato aMilano dalle colleghe Ro-sanna Turcinovich Giuricin eDaria Garbin del CDM e lefoto sono riportate sul sitowww.arcipelagoadriatico.it.Naturalmente, la circolareemessa all’ultimo momentonon è arrivata tempestivamen-te in tutta Italia, per cui alcuniuffici postali hanno vendutoper almeno mezz’ora un nume-ro consistente di francobolli aifilatelici con il timbro del gior-no 30 ottobre 2007, che ha su-

bito avuto unaquotazione moltoelevata perchécostituiva la pro-va documentaledella costante ar-rendevolezza dialcuni governiitaliani nei con-fronti delle prote-ste, anche se ille-gittime, dei Go-verni dell’ex Re-pubblica Federativa Jugosla-va. Nessuno ha capito bene sucosa fosse fondata la protestacroata che, per la verità, non haregistrato toni esasperati nean-che nella campagna elettorale,dove le parole sono di normasopra le righe. Che la città diFiume avesse fatto parte delRegno d’Italia per un quarto disecolo è un dato storico incon-testabile ed è storica-menteprovato che, in precedenza, nelRegno di Ungheria e nell’Im-pero austro-ungarico era stataun “Corpus separatum” pro-prio perché aveva una popo-lazione prevalentemente, an-che se non esclusivamente ita-liana. Un Governo normalenon avrebbe aspettato l’ultimomomento per sospenderel’emissione. L’avrebbe fatto

inventandosi qualche ragionetecnica. Non è andata così etutto il mondo politico e filate-lico ha saputo che il Governoitaliano soccombeva ad un ul-timatum di quello croato. Masolo, però, per il breve periododi campagna elettorale, perchésubito dopo – il 10 dicembre –il francobollo è stato messo incircolazione registrando unboom di vendite grazie al cla-more che il rinvio dell’emis-sione aveva suscitato in tutto ilmondo. Dobbiamo registrarecon soddisfazione che le Posteitaliane, che sono autonomedal Governo, hanno invece de-ciso di continuare l’emissionedi francobolli commemoratividella storia delle terre dell’A-driatico orientale. Grazie allasensibilità di Bruno Crevato-Selvaggi, di Giorgio Benvenu-

to e dell’Associazione filateli-ca e numis-matica dalmata diCarlo Cetteo Cipriani e diFranca Baliana Serrentino. Èstata, infatti, confermatal’emissione per il prossimo an-no, nel 600° anniversario dellaSanta Intrada del 31 luglio1409, di un francobollo com-memorativo dell’Atto di Dedi-

zione della città di Zara allaSerenissima Repubblica di Ve-nezia che l’ha riconosciuta co-me città dogale e che porta, daquel tempo, nel suo simbolo,sopra la corona turrita, il leonedi San Marco.Da tempo la Fondazione Ru-stia-Traine insiste nel sottoli-neare che la presenza di Vene-zia in Dalmazia non può esse-re considerata alla stregua diuna occupazione militare dellecittà dalmate, per il fatto che laSerenissima fu chiamata dallecittà di origine illirico-romanaper difenderle dai pirati avaro-slavi e dai turchi, facendospontaneo atto di dedizione aVenezia.Ricordare questi atti di dedi-zione non farà piacere a quantiparlano di dominio veneto enon di alleanza delle città dal-mate con Venezia. Ma la storianon si può cambiare.

Il bollo dell’emissione vietatadal Governo il 30 ottobre nellaricorrenza della dichiarazionedi an-nessione di Fiume all’Ita-lia

Il bollo dell’emissione autoriz-zata dal Governo con un ritardodi 40 giorni, in una data priva dialcun riferimento storico

pag. 4 luglio-agosto 2007 IL DALMATA

Pochi sanno che esiste una stri-scia di terra della costa dalma-ta larga 13 chilometri che in-terrompe la sovranità territo-riale della Repubblica di Croa-zia perché appartiene alla Re-pubblica di Bosnia-Erzegovi-na. Nella storia della Dalma-zia, i Turchi dell’Impero otto-mano hanno giocato un ruolonon marginale perché hannooccupato, per periodi brevi,tratti della Dalmazia soprattut-to meridionale e per secoli laBosnia-Erzegovina, la Serbiaed una parte del Montenegroscontrandosi spesso con Vene-zia e un po’ meno con la Re-pubblica di Ragusa, le cui leg-gi e statuti erano tutti scritti inlingua italiana e che aveva rap-porti con Venezia di cui era,però, una forte e temibile con-corrente. Questi rapporti trafratelli-coltelli sono ancor’og-gi ben visibili e costituisconoun fastidio di non poco rilievoper la Croazia. Infatti, per an-dare da Spalato a Ragusa si in-cappa in un confine bosniacoche è necessario attraversareesibendo documenti personalie dichiarazioni doganali i qua-li rendono in pratica impossi-bile la prosecuzione dell’auto-strada Spalato-Ragusa, che è,infatti, ferma a Macarsca.L’irritazione del Governocroato è così forte, per i fastidi

che derivano alla scorrevolez-za del traffico, che è stato pro-gettato un ponte che parte pocoprima della cittadina di Neume raggiunge la penisola di Sab-bioncello per bypassare il con-fine bosniaco ed arrivare,quindi, fino a Ragusa senza ifastidi connessi all’attraversa-mento di uno stato estero. Ilcosto preventivato per l’operanon è lieve e non si conosconoi tempi di attuazione del pontee della strada che da Sabbio-nello raggiungerà la terrafer-ma. Molti si chiedono se que-sto ponte, che avrebbe un im-patto ambientale poco piace-vole, entrerà in funzione primache la Croazia e la Bosnia-Er-zegovina siano entrate nell’U-

nione Europea, quando cioèdiventerà inutile. È vero peròche, se per l’entrata nell’Unio-ne Europea della Croazia èprevedibile un lasso di tempodi un paio d’anni, i tempi pre-ventivati per la Bosnia-Erze-govina sono molto più lunghi.Infatti, questa Repubblica è at-tualmente divisa in tre zoneche per religione e cultura pro-pendono rispettivamente adovest per l’annessione allaCroazia (l’Erzegovina cattoli-ca), ad est per la Serbia (Bo-

snia ortodossa), mentre ilcentro (l’antico Sanggiaccatoottomano), vorrebbel’indipendenza perché di reli-gione islamica.L’unico dato certo è rappresen-tato dal fatto che lo sbocco dal-matico della Bosnia-Erzegovi-na è storicamente giustificatodalla volontà di creare una in-tercapedine tra i territori diVenezia e Ragusa; gli storicinon mancano di sottolinearlo,anche perché oggi è vietatochiamare Ragusa con il suonome per una imposizione dicui tutti disconoscono la pater-nità ma che viene applicatacon ferrea determinazione. Ca-pita talvolta che qualche turistain visita a Dubrovnik, che nonviene mai citata con il nome diRagusa, ritenga Ragusa unacittà distrutta e chieda allaguida: “ma dove sono le rovinedi Ragusa?” La domanda vieneconsiderata alla stregua di unaprovocazione, perché la guidanon può citare il nome di Ra-gusa e deve fare salti mortaliper spiegare che quella città siè sempre chiamata Dubrovniked altre amenità del genere.

UN “RESIDUATO STORICO” CHE TESTIMONIA L’IMPORTANZA DI RAGUSA

UN PONTE CON SABBIONCELLOPER SALTARE NEUM DALMATA-BOSNIACAPer dividere la Repubblica di Venezia dalla Repubblica di Ragusa, sorelle ma concorrenti,fu data all’Impero ottomano una striscia di terra che oggi crea seri problemi alla Croazia

Il Ponte di 2440 metri sarà alto 55 metri, più dei ponti di Brooklyn eManhattan, per consentire alle navi dirette a Neum di passarci sotto

La denominazione del Consolato di Ragusa non contiene, come, in-vece, di norma, il solo nome della città nella versione italiana

Vittorio-Virtor Bongi, padre dell’attuale Console, ha svolto per qua-rant’anni le funzioni consolari senza alcun titolo ed a proprie spese

IL DALMATA luglio-agosto 2007 pag. 5

INAUGURATALABIBLIOTECAITALIANADELLAFONDAZIONERUSTIATRAINE

DOPO 64 ANNI UN TRICOLORESVENTOLASULCONSOLATO DI RAGUSAPresenti le Associazioni degli esuli e le C.I. dei residenti in Dalmazia, che hanno for-temente voluto una presenza culturale italiana nell’antica Repubblica di San Biagio

Ci sono voluti molti anni eduna sottile disputa diplomaticasul nome della città che ospitail consolato ma, alla fine, nelnuovo clima europeo che si

diffonde in tutta la Croazia edin particolare in Dalmazia si èarrivati alla costituzione delConsolato onorario d’Italia aRagusa-Dubrovnik affidato algiovane raguseo FrancescoBongi. Nel suo discorso il nuo-vo Console ha voluto ricordareperò che da più di quarant’an-ni suo padre, presenta alla ceri-monia e vivamente festeggiatodal numeroso pubblico, avevasvolto di fatto le funzioni diconsole a Ragusa, quale corri-spondente volontario delConsolato italiano di Spalatoche faticava a tutelare gli inte-ressi degli italiani residentinella Contea narentano-ragu-

sea e dei numerosi turisti cheavevano bisogno di aiuto. Dinorma i nostri consolati nelmondo hanno il nome della cit-tà così come conosciuta nellalingua italiana (ad esempio esi-stono i Consolati di Zagabria,Fiume e Spalato e non di Za-greb, Rijeka e Split), ma si èregistrata nel Ministero degliEsteri croato un’incomprensi-bile ritrosia a chiamare con ilnome di Ragusa una città cheebbe solo questo nome neglioltre mille anni d’esistenzadella V Repubblica marinarache, nel medioevo, ebbe

un’importanza maggiore delleRepubbliche marinare di Pisa,Amalfi ed Ancona e rivaleg-giava con Venezia e Genova.Alla fine si è arrivati ad uncompromesso e si è optato peril nome di Consolato onorariod’Italia a Ragusa-Dubrovnik.Come è noto la Croazia ha unaeccessiva sensibilità su questoargomento perché Ragusa edaltre città dalmate sono consi-derate la culla delle culturecroata e serba che non potero-no svilupparsi a Zagabria acausa dei pregiudizi sugli “sla-vi popoli senza storia” alimen-tati da alcuni grandi filosofi te-deschi e dall’arroganza delle

autorità austro-ungariche chetrattavano con sufficienza i po-poli slavi. Per non parlare diBelgrado per secoli inclusanell’Impero ottomano, chesubì un durissimo dominio tur-co. Al contrario a Venezia sonostati pubblicati fin dall’iniziodel ‘500 i primi libri in linguaallora denominata serbo-croata

perché Venezia e Ragusa, cheerano due Repubbliche sorellema fortemente concorrenti sulpiano commerciale, adottaronola medesima politica di apertu-ra culturale verso le popolazio-ni croate, morlacche, serbe emontenegrine della Costa del-l’Adriatico orientale.

Massimiliano Iacchini, il Vice sindaco Antun Kisic, il Vice zupanoMiso Galjuf accanto al Console Bongi

Il sacerdote benedice il nuovo Consolato. Sullo sfondo il coro fem-minile di Ragusa nelle tradizionali tuniche romane bianche e rossedell’antica Repubblica ragusea

Paolo Perugini neo Presidente della Comunità del Montenegro, Mla-den Čulič Dalbello Presidente uscente della C.I. di Spalato, il Con-sole, la Presidente di Zara Rina Villani, il Presidente della Fonda-zione Rustia Traine Renzo de’Vidovich, il reggente del Consolato diSpalato Angelo Zampetti, la spalatina Giovanna Asnara, MassilianoIacchetti dell’Ambasciata italiana, la signora Carla Zampetti el’Assessore dei Dalmati Italiani nel Mondo Rachele Denon Poggi

pag. 6 luglio-agosto 2007 IL DALMATA

La cerimonia di apertura si è svolta nel magnifico Salone degli Affreschi leonardeschi della Società Uma-nitaria di Milano, fraternamente vicina agli artisti italiani di Dalmazia dei nostri tempi

Sul palco Giovanni Grigillo, Assessore del Libero Comune di Zara in Esilio, Pietro Amos Nannini Presidente della Società Umanitaria di Mi-lano, Daria Garbin organizzatrice dell’esposizione e, tra Rosita ed Ottavio Missoni, il manichino di una patrizia zaratina ironicamente coc-colata dal nostro Presidente ad Honorem. Al microfono il Presidente della Fondazione Rustia Traine illustra le finalità della Mostra.

NELLASTORICHE SALE DELLASOCIETA’UMANITARIADI VIADAVVERIO

TAPPA A MILANO DELLA MOSTRADEGLIARTISTIDALMATICONTEMPORANEIL’ambito Patrocinio del Comune di Milano è stato concesso dal Sindaco Letizia Moratti edall’Assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi per l’alto valore artistico delle opere esposte

Dopo Roma, Trieste, Zara eSpalato anche il pubblico e lacritica milanese hanno potutovedere l’esposizione dellaMostra itinerante delle operedi sei dei più grandi artisti dal-mati contemporanei: TullioCrali, Ottavio Missoni, Giu-seppe Lallich, Secondo RaggiKaruz, Franco Ziliotto e Wal-des Coen. La Mostra è statainaugurata l’11 luglio nel log-giato interno del grande com-plesso della Società Umanita-ria milanese che ci ha accolticon grande fraterna solidarie-tà che ci ha profondamentecommosso. In particolare. ilPresidente Amos ha messo adisposizione l’intera strutturadell’antica Società milanese,dall’Ufficio stampa alla segre-teria, nonché le sale più presti-giose quali il Salone degli Af-

IL DALMATA luglio-agosto 2007 pag. 7

freschi leonardeschi, dove si èsvolto l’affollato ricevimento.Per l’occasione Massimo eAnna Crali hanno presentatofuori catalogo alcuni impor-tantissime opere del grandemaestro la cui famiglia era diorigine spalatina, mentre ilgrande artista è nato ad Igalo,nei pressi di Perasto, nellaDalmazia montenegrina. Pre-sente un gran numero di criticidella stampa, delle radio e te-levisioni milanesi, che si sonodetti meravigliati per la ric-chezza e l’originalità delleopere esposte. Questi lavoricostituiscono la punta di uniceberg in cui la parte visiva èminima rispetto alla produzio-ne di altri artisti dalmati con-temporanei di notevole inte-resse che non era possibilemettere in un catalogo e in unamostra che già presentava uneccezionale numero di opereesposte. La Fondazione RustiaTraine, che ha patrocinatoquesta complessa operazione,si è detta soddisfatta dei risul-tati acquisiti, perché si è nota-to nel pubblico un significati-vo risveglio dell’orgoglio diappartenenza alla NazioneDalmata. E’ stato importantedimostrare come la compo-nente italiana di quella terracontinui a dare un contributodi primo piano all’arte euro-

LA STAMPA ITALIANA DEDICA AMPIO SPAZIO AGLI ITALIANI DIDALMAZIA CON NUMEROSE CRITICHE, APPROFONDITE E SERIE

pea che è stato apprezzata an-che dai Dalmati non italianiche hanno visitato in gran nu-mero l’esposizione di Zara eSpalato. La complessa mac-china organizzativa dell’espo-sizione di Milano ha potutoavvalersi del prestigio perso-nale e delle capacità operativedi due assessori residenti aMilano del Libero Comune diZara in Esilio: Roberto Predo-lin che ha reperito la sede del-l’esposizione e Giovanni Gri-gillo che, avvalendosi anchedella collaborazione della lo-cale sezione dell’Anvgd, haorganizzato la pubblicità, cheha richiamato un numero si-gnificativo di esuli dalmatima anche istriani e fiumani edi cittadini milanesi trasfor-mando in un evento la tappameneghina della nostra mo-stra.

Massimo Crali, figlio del grande pittore aerospaziale, recentementeritornato dalla Cina dove rappresenta l’industria italiana, con lamoglie Anna e la figlia Lavinia ha presentato oltre alle opere in ca-talogo una decina di quadri di grande valore

Roberto Predolin con alle spalle una Zara aurea di Franco Ziliotto

La prestigiosa pubblicazione di arti plastico-figurative ha dedicatoad ognuno degli artisti che hanno esposto una critica originale e dinotevole valore. Anche altri giornali e quotidiani hanno dedicatoampio spazio nelle pagine dedicate alla cultura e all’arte

pag. 8 luglio-agosto 2007 IL DALMATA

CON IL PATROCINIO DELLA REGIONE VENETO, LA CITTA’ GONFALONIER

DOPO 210 ANNI LA CITTA’ DI PERDEI DALMATI AL LEONE DI SANIl discorso del Comandante in capo della flotta veneta, Giuseppe Viscovich conte di Perastoerede della civiltà illirico-romana che valorizzò anche la cultura montenegrina, croata, ser

Con l’autorevole interventodella Regione Veneto, il 19agosto è stato commemoratoa Perasto l’ultimo ammaina-bandiera della Serenissima,che ebbe luogo il 23 agosto1797, cioè 210 anni fa, allapresenza di un folto gruppodi bocchesi che hanno resoomaggio al Gonfalone dellaRepubblica di San Marco, cheera stato sepolto sotto l’altaremaggiore del Duomo dellasplendida cittadina delle Boc-che di Cattaro. Come allora,la cerimonia ha commossotutti i presenti, comprese leautorità ed i rappresentantidelle Associazioni degli esulidella Fondazione Rustia Trai-ne presente con i manti delPatriziato dalmatico e delleComunità italiane della Dal-mazia.Per l’occasione il Duomo diPerasto ha esposto il tesorodella Chiesa ed aperto al pub-blico l’antica chiesetta lateralee la cripta dove è conservataun’importante collezione diicone, di preziosi vasi, calici eparamenti liturgici ed un an-tico volume, istoriato, miniatoe scritto in italiano, sulla sto-ria di Perasto, i cui cittadiniper coraggio e fedeltà hannoconquistato il titolo di cittàgonfaloniera di Venezia.Nei discorsi delle autorità ve-nute dal Veneto e dal restod’Italia, da Cattaro e delle al-tre città del Montenegro è sta-to sottolineato l’antico legameesistente tra la Dalmaziamontenegrina e la Serenissi-ma Repubblica di Veneziache risale all’anno 1000,quando il Doge Orseolo II in-traprese il famoso viaggiolungo la costa dalmata prose-guito nei secoli seguenti daisuoi successori in cui sonostate accolti gli atti di dedi-

zione delle città dalmate a Ve-nezia, che garantì loro la dife-sa prima dai pirati àvaro-sla-vi, poi dal Regno continenta-le d’Ungheria e dal pericolomortale rappresentate dai tur-chi della Sublime Porta.Ai nostri giorni, l’inizio diquesto viaggio è ricordato conla Festa della Sensa che sisvolge ogni anno a Venezia, inoccasione dell’Assunzione incielo di Maria Vergine. La fe-deltà dei Dalmati a Venezia è

proseguita anche dopo la finedella Serenissima decretata daNapoleone ed è stata ricordatal’8 maggio del 2005 (Il Dal-mata n. 42) con una lapide –fortemente voluta dalle Asso-ciazioni dalmatiche in esilio -nella quale è riportata la frasefinale del discorso pronuncia-to dal conte Viscovich, pera-stino e comandante in capodella flotta veneta, in occasio-ne della sepoltura del gonfalo-ne sacrale di Venezia nel Duo-

La Marinerezza Bocchese, la più antica confraternità dell’Adriatico, il Reggimento veneto Real in divisa del 17San Marco e la sua deposizione sotto l’altare maggiore del Duomo di Perasto, che si conquistò nella Battaglia diGonfalone issato sulla nave ammiraglia.

Un gruppo della Marinarezza e gli interventi più significativi della manifestazione. Maria Suic figlia del primo pbretti, rappresentante del Consiglio veneto, la professoressa Maria Vujadinovic Presidente della Dante Alighier

Le Associazioni degliesuli dalmati eranorappresentate dallaSegretaria della Fon-dazione Rustia Trai-ne e Assessore deiDalmati Italiani nelMondo dott. RacheleDenon Poggi e dallaprof. Livia Fumeo delLibero Comune diZara in esilio

IL DALMATA luglio-agosto 2007 pag. 9

RA RITROVA LE RADICI DELLA COMUNE CIVILTA’ E CULTURA ADRIATICA

RASTO RINNOVA IL GIURAMENTOMARCO: “TI CO’ NU, NU CO’ TI”

o, riscoperto da Gabriele d’Annunzio, testimonia il patto di fedeltà dei Dalmati con Venezia,rba e morlacca, rispettando i liberi statuti delle città e l’unità dell’antica Nazione Dalmata.

mo di Perasto, “TI CO NU,NU CO TI”, diventato il mot-to di tutti i dalmati.Va ricordato che il legame del-la Dalmazia con la Penisolaitalica è ancora più antico e ri-sale ai tempi della Roma im-periale, quando i Romani sifusero con gli Illiri fondandoAcrivium, l’antica Cattaro.Le autorità italiane, montene-grine ed i rappresentanti delleComunità italiane della Dal-mazia e delle Associazioni de-

gli esuli hanno auspicato chevengano valorizzate questecommemorazioni, che testi-moniano gli antichi legamiche intercorrono tra i popoliadriatici, sottolineandol’impegno affinché la Repub-blica del Montenegro vengaaccolta rapidamente nell’U-nione Europea perché il suopopolo è stato sempre presen-te nella storia e nella culturadel Vecchio Continente

Rachele Denon Poggi

797 ed il gruppo storico bocchese nei costumi del tempo, hanno partecipato alla cerimonia rievocativa dell’ammaina della bandiera con il Leone dii Lepanto il diritto di essere la città gonfaloniera di Venezia, quando ben otto dei dodici custodi del vessillo sacrificarono la loro vita per difendere il

presidente della Comunità degli italiani di Spalato, il dottor Diego Vecchiato che ha parlato a nome della Giuta regionale del Veneto, Roberto Ciam-ri di Cattaro ed il Presidente e fondatore della Comunità degli italiani del Montenegro Dalibor Antonioli.

pag. 10 luglio-agosto 2007 IL DALMATA

Non è affar nostro se i poteriforti che dominano la stampaitaliana cosiddetta indipen-dente appoggiano Illy e se ilgruppo editoriale l’Espresso-La Repubblica di De Benedet-ti spinge anche Il Piccolo, disua proprietà, in questa dire-zione. Gli esuli sanno da sem-pre che la stampa “indipenden-te” è invece strettamente lega-ta agli interessi della grandeindustria e dell’alta finanza,perché sanno che la censura amaglie strette durata per mez-zo secolo nei confronti dell’E-sodo delle Foibe e delle stragititine era imposta per ragionidi politica internazionale e perfacilitare gli affari delle indu-strie italiane nella Jugoslaviadi Tito. La fabbrica jugoslavaZastava della Fiat (sorella mi-nore di quella fatta in Russia aTogliattigrad) non è che unodegli esempi più noti. Nonpossiamo però restare indiffe-renti al fatto che il governatoredel Friuli Venezia Giulia Illyabbia una propensione versoquello che gli irredentisti giu-liano dalmati del tempo chia-mavano austriacanti e che og-gi più elegantemente si deno-mina kultur mitteleuropea.Non ci scandalizza pertanto iltitolo che occupa tutta la primapagina de Il Piccolo che attri-buisce al Governatore Illy ilmerito di aver promosso Trie-ste a capitale dell’Euroregio-ne. La notizia ha avuto un no-tevole impatto sull’opinionepubblica e perfino il nostro di-rettore ci è cascato ed ha invia-to una lettera per avere mag-giori notizie.In un’imbarazzata nota di ri-sposta la Regione Friuli Vene-zia Giulia ha dovuto ammette-

re che l’Euroregione AlpeAdria era “in via di costituzio-ne ma non ancora costituita” ilche significa che la notizia ri-guardava solo uno dei tantiprogetti che dormono a Bru-xelles e non la costituzione diun nuovo organismo come en-faticamente affermava Il Pic-colo. In questa occasione ab-biamo potuto appurare inveceche è funzionante, ma non losa nessuno, l’Euroregioneadriatica (vedi Il Dalmata n.47 del maggio–giugno 2006),che è realmente esistente, ri-conosciuta e ufficialmente fi-nanziata dalla Comunità euro-pea, come la Regione Venetoci ha confermato unitamentealla comunicazione della Re-gione Friuli Venezia Giulia.Esiste una sostanziale differen-za tra l’Euroregione adriaticache riprende la tradizione me-diterranea, romana e veneta ri-salente alla preistorica Civiltà

dell’Olio e del Vino el’ipotetica regione Alpe Adriache invece fa riferimento allacultura austro-ungarica e con-tinentale, che è profondamentediversa da quella marittima ti-pica della Dalmazia e che risa-le alla Civiltà danubiana delSego e della Birra.Molti appartenenti alla Comu-nità israelitica di Trieste sonorimasti sorpresi dall’improvvi-so amore per la Carinzia delgruppo De Benedetti, conside-rato sempre un amico fedelenon fosse altro che per le per-secuzioni subite in quanto ni-pote del Rabbino di Torino,che ben dovrebbe ricordare leangherie austro-ungariche el’accusa al Governatore dellaCarinzia Haider di essere neo-nazista.Anche la Rai nella rubricaEst-Ovest trasmessa da Vene-zia di matrice mitteleuropea,continua ad ignorare che ad est

c’è anche l’Istria, Fiume e laDalmazia, per non parlare de-gli esuli adriatici! Attendiamoda tempo un richiamo dellacommissione di vigilanza Raiai responsabili Sergio Tazzer eViviana Valente che ponga fi-ne a questa discriminazioneculturale e politica.Speriamo che Illy, la cui fami-glia paterna è di origine unghe-rese ma con madre istriana,non voglia imporre a Triesteuna kultur filo austriaca che lacittà e l’intera riviera adriaticahanno sempre respinto e si ri-cordi anche della sua origineistriana, valorizzando la sco-nosciuta ma valida Euroregio-ne adriatica e metta in soffittal’ipotetica euroregione Alpe-Adria, (Slovenia e Croazia nonhanno aderito!) che esclude-rebbe comunque tutta la co-sta dalmata, che invece faparte di diritto dell’Euroregio-ne adriatica.

VALORIZZARE LAVERA EUROREGIONE ADRIATICAE NON LA FASULLA EUROREGIONE CON HAIDER

L’Euregione adriatica, organismo ufficiale del-l’UE, occultata all’opinione pubblica italiana.Cartina pubblicata su Il Dalmata n. 47 maggio-giugno 2006, e ignorata dalla stampa italiana.

Nel sito ufficiale della Regione Friuli Venezia Giu-lia, Pola è Pula e Fiume è Rijeka nell’inesistenteEuroregione che non è stata accettata né dalla Slo-venia né dalla Croazia.

“Il Piccolo” s’inventa una Euroregione con la Carinzia austriaca che non esiste e silenzial’Euroregione adriatica che invece esiste e funziona. Illy mitteleuropeo è anti-adriatico?

IL DALMATA luglio-agosto 2007 pag. 11

Il Piccolo ha pubblicato congrande rilievo il titolo che ri-portiamo, prendendo una can-tonata di dimensioni così ma-croscopiche che in alcuni am-bienti croati l’hanno presa peruna provocazione. La letteradi precisazione del nostro di-rettore, con i soliti metodi de-mocratici e liberali de Il Picco-lo, è stata censurata ma ri-portata daDifesa Adriatica, damolti siti (da ArcipelagoAdriatico del CDM a quellodella Lega Nazionale) e si èdiffusa largamente attraversointernet ed i giornali degli esu-li che non consentono più di si-lenziare le nostre tesi.Il Piccolo, che da tempo vienechiamato dai triestini Il Bugiar-dello, sta esagerando e ci si do-manda se l’ingegnere De Be-nedetti proprietario dei giornaliLa Repubblica, l’Espresso oltreche de Il Piccolo ed Il Mes-saggero Veneto, non debba es-sere informato dalle colossalicantonate che screditano unodei giornali di cui è editore. Ri-portiamo la lettera censurata,perché anche i nostri lettorisiano a conoscenza delle bufalede Il Piccolo che pubblica, aspese dello Stato italiano, lapagina su Istria, Quarnero eDalmazia che dovrebbe com-prendere anche le tesi degliesuli. Riteniamo che Il Piccoloe la Comunità croata di Triestedovranno, prima o poi, tenereconto del fatto che la Dalmaziaha avuto una storia diversa da

quella della Croazia e che nonsi può classificare semplice-mente croati quelli che erano esono dalmati. Una reazione intal senso si è avuta dalla fami-glia Martinolli– Martinolichche ha inviato una precisazionea Il Piccolo in cui sottolineavadi essere stata italiana e noncroata. Ci consta che altre let-tere in tal senso sono state in-viate ma censurate dall’ineffa-bile quotidiano triestino. Edecco il testo censurato:“Egregio dottor Sabatti,capita spesso che i compilatoridei titoli dei giornali tradisca-no i testi degli articoli e che icritici letterari tradiscano ilcontenuto dei libri esaminati.Costituisce un caso emblema-tico l’articolo pubblicato nellarubrica Agenda, da Lei diretta,del Piccolo del 24 novembreu.s. con il titolo Quasi 3.000

croati a Trieste. Una presenzacostante fin dal lontano 1202che non lascia dubbi. Da 805anni vi sarebbe a Trieste unacostante presenza croata fortedi 3.000 persone!Balza subito agli occhi anchedel più distratto lettore del Suogiornale un’anomalia che mi èstata segnalata da molti deiSuoi lettori, perché tutti i Trie-stini sanno che dal 1200 finoalla fine del 1700, cioè fino al-la decadenza e fine della Sere-nissima Repubblica di Vene-zia, Trieste era un piccolo bor-go di circa 4.000 anime cheparlavano il Tergestino, cioèun dialetto friulano, per cuinon potevano essere presentiquasi 3.000 croati che avreb-bero costituito i tre quarti dellapopolazione!Per la verità, l’articolo firmatopa.v. (Patrizia Vascotto?) nonsostiene affatto questa tesi, chenon compare neanche nel libroche è correttamente intitolatoCroati a Trieste e non “Croatidi Trieste”, nel quale sono ri-marcate le numerose presenzedi personalità croate transitatenella città, che non ospitò maiun insediamento costante, con-trariamente a quanto il titolodell’articolo lascia intendere.Nell’articolo e nel libro, inve-ce, vi è un equivoco di fondoche, come rappresentante deiDalmati di Trieste, non possonon rilevare. Vengono consi-derati, infatti, croati tutti i dal-mati che hanno, come me, nel

cognome la -ch finale, secondoun criterio di presunta apparte-nenza razziale risalente allapreistorica Civiltà del sego edella birra e ripresa dalla tradi-zione germanica secondo laquale l’appartenenza nazionalesarebbe un fatto di sangue e dirazza (Blut und Ehre), mentrenoi dalmati restiamo salda-mente legati alla tradizione ri-salente alla Civiltà preistoricamediterranea dell’olio e del vi-no, che ha forgiato la culturaillirica romana e veneta e con-sidera appartenenti ad una na-zione coloro che ne accettanola cultura ed il modo di vivere.“Croati a Trieste” considera,infatti, come appartenenti allanazione croata i grandi armato-ri dalmati (nell’articolo sonocitate le grandi famiglie Trip-covich, provenienti da Dobro-ta, che sarebbero semmai mon-tenegrini e non croati, ed i lus-signani Tarabocchia e Marti-nolich), mentre nel libro si fan-no anche i nomi delle famiglieGerolimich di Lussino, Polichdi Buccari, Cossovich di Sab-bioncello, Racich di Ragusa edi molte altre personalità chesono appartenute al millenarioRegno di Dalmazia, che fuun’entità statale sempre distin-ta dal secolare Regno di Croa-zia fino al 1918, anche quandole due Corone erano sul capo,insieme a quelle di altri regni,dell’Imperatore del Sacro Ro-mano Impero, ridimensionato

Solenne cantonata

de “Il Piccolo”. Nel

libro “I croati a

Trieste” non è scrit-

to affatto che sono

presenti da ottocen-

to anni, ma si eti-

chettano invece co-

me fossero croati

tutti i Dalmati, esuli

compresi, presenti a

Trieste ieri ed oggi

IL PICCOLO SABATO 24 NOVEMBRE 2007

continua a pag. 12

pag. 12 luglio-agosto 2007 IL DALMATA

da Napoleone ad Imperod’Austria e poi trasformato inImpero austro-ungarico.Vero è che Trieste accolse ungran numero di Dalmati nelperiodo della decadenza e del-la fine della Serenissima chesono considerati a buon dirittotra i fautori della crescita de-mografica e delle fortune eco-nomiche di Trieste.

È in quel periodo che afflui-scono grandi capitali veneziania Trieste, come è dimostratodal fatto che la Ras e le Assi-curazioni Generali hanno co-me simbolo il “Leone di Trie-ste” che ha però le ali del leo-ne di San Marco!Sarà proprio l’afflusso di nu-merosi Dalmati e Istriani chemodificherà il dialetto triesti-no, che si trasformerà da lin-gua friulana in la lingua vene-ta: il triestino diventerà unodei dialetti veneti che ancoroggi parliamo a Trieste.Considerare, quindi, croati co-

loro che hanno introdotto lalingua veneta a Trieste è unatesi che mi sembra azzardata eche ripropone il grande dilem-ma sul concetto di nazione: ba-sata su appartenenza razziale osu scelta culturale?Per i dalmati, poi, che hannodato luogo ad una millenariaNazione Dalmata, formata dal-le popolazioni autoctone illiri-che romane e venete (di origi-ne genetica diversa da quellaslava) fuse insieme alle popo-lazioni croate, serbe, morlac-che e montenegrine amalga-mate tra di loro da oltre unmillennio, considerare comecroati le popolazioni dalmateappare una forzatura sia sulpiano razziale che su quelloculturale che insinua forti dub-bi sulla validità dei criteriscientifici che sono alla basedel pur ponderoso e serio lavo-ro sulla presenza dei Croati aTrieste.Con i migliori saluti

Renzo de’Vidovich”

DA ZARAALVILLAGGIOGIULIANO-DALMATAOriginaria di Zara dov’era na-ta nel luglio del 1930, Car-men Costa si è spenta a Romail 14 giugno scorso.

Seconda dei nove figli di Er-menegildo Costa, custode del-la Banca Dalmata di Sconto estrappato all’affetto e ai biso-gni della propria famiglia daipartigiani titini, dopo le soffe-renze patite nei sette anni se-guiti alla scomparsa del geni-tore aveva raggiunto l’Italia efinalmente il Villaggio Giulia-

no-Dalmata di Roma insiemeai fratelli e alla madre, Natali-na Arapovich.Sposa e madre di tre figli, nonaveva mai dimenticato le pro-prie origini e portava con sé isegni dello strappo dalle cose edagli affetti lasciati nella suaDalmazia.Le sorelle Graziella, Mira, Ire-ne e Vittoria, i fratelli Guido,Umberto, Fulvio e Gianni, i fi-gli Loredana, Massimo e Ales-sandro e i nipoti tutti la ricor-dano con grande affetto e no-stalgia.

AMAVA IL SUO MARENata a Zara il 26 luglio 1922,Francesca De Gennaro inVyhlànek è morta a Carpi

CROATI (O DALMATI?) A TRIESTEcontinua da pag. 11

(MO) il 26 agosto 2007. Pro-fuga, ha vissuto tutta la vitacon una struggente nostalgiadella sua Zara. Ne danno il do-loroso annuncio il marito e lafiglia, assieme al genero, le so-relle, i cognati ed i nipoti tutti.

DALL’IMPEROALREGNOD’ITALIA ALLA REPUB-BLICA D’OGGIEra nato a Boccagnazzo, aitempo dell’Impero Austro-Un-garico, il 22/07/1917 da Simee da Maria Medic’ originariadi Kozino. Giacomo Mer-chich aveva prestato serviziomiliare nella Regia MarinaItaliana con il grado di sottoca-po durante tutta la secondaguerra mondiale.Di ritorno da Malta e lasciatala Marina Militare con destina-zione Trieste, ha invece cono-sciuto nella sosta effettuata aSquinzano (Lecce) quella cheè diventata sua moglie e la miamamma, Paladini Antonietta(che oggi ha 86 anni), dallaquale ha avuto quattro figli tut-ti sposati e sistemati, che glihanno dato in tutto tra nipoti epronipoti 14 gioielli. Negli an-ni del dopoguerra dopo un lun-go girovagare per i campi Pro-fughi ha messo radici stabil-mente nel paese della miamamma dove, prima dellapensione, aveva trovato lavorocome operaio presso lo stabili-mento Petrolchimico dellaMontedison. A Brindisi ha tro-vato l’ultimo riposo. Di quantoamasse la sua Zara e la suaBoccagnazzo nel profondo delcuore sono un testimone vi-vente. Non c’è stato anno dal1964, il primo del suo ritorno aZara, che non abbia visitato lasua amata terra, verso la qualemi ha trasmesso tanto amore.Ho sempre percepito, fin daglianni della mia infanzia, un for-tissimo richiamo ed un fortis-simo fascino per la terra delmio papà. Io sento che il miosangue e le mie radici sonoi inquella …”meravigliosa ter-ra“.

Il figlio

PASSÒ PER DACHAUPartito militare nel 1941 e fat-to prigioniero dai tedeschi nel1943 in Grecia, rinchiuso nellager di Dakau dove è stato li-berato dagli americani nel1945, Angelo Zillich è stato

trasportato all’ospedale di Me-rano dove è stato degente finoalla fine dell’1946. Dal 1948ha lavorato all’Inadel fino allapensione.Lo ricorda la sorella Etta Zil-lich e la Comunità di Zara.

MADRE DALMATAIl giorno 8 luglio 2007 a Tori-no è venuta a mancare MariaFerrari Cupilli, nata a Zara il6 giugno 1932. Da bambina

dovette abbandonare insiemeai genitori la sua Zara che hatanto amato, approdando finoa Trieste, poi a Montava equindi definitivamente a Tori-no. Si è sposata ancora giova-ne e ha avuto due bambine, èstata una madre esemplare do-vendole sostenere e farle cre-scere da sola avendo prematu-ramente perso il marito. Lascianel dolore le sorelle, i fratelli ele figlie che gli sono rimastivicini fino al momento dellamorte. La presidente del Dal-mazia Club di Trieste, AdaCeccoli, si unisce nel doloredella cara amica Maria.

IL DALMATA luglio-agosto 2007 pag. 13

UN ZARATIN DE MENOVISUDO PER VINTI ANICON CORAGIODi norma non pubblichiamomai due testi che riguardino lostesso fatto. In questo caso nonsi tratta però di notizie, ma diautentica dolorosa poesia.Purtropo, quando se vien a ga-ver qualche notizia de Zaratini,la xe squasi sempre bruta, co-me quela che ve dago ogi.Xe mancado el ingenierGuidoTony, a Bussero (Milano), nela note tra el 25 e el 26 agosto,

de ‘sto anno.Nato a Zara el 16 dicembre‘42. A Napoli, dove el se gàlaureado in ingenieria chimica,el xe stà molto ativo nel far ri-cordar Zara e Zaratini. Co Titoxe venudo in Italia, Guido elxe sortìo, per le strade de Na-poli, con un cartelo scrito:“Fuori da l’Italia, infoibatore”.EI xe stà arestado e subito las-sado.Bravo ingenier, lo trovemo di-rigente de l’ltalsider a Tarantoe, dopo, diretor general de laCIMI Montubi.Purtropo el 29 setembre de el‘87, lù ne la sua auto, el vieninvestido da un’altra, guidadada un giovane ex tossicodipen-dente. Da quel momento co-mincia el suo calvario: imobi-lizado completamente.Me sentivo co lù tante volte, mamai gò sentìo che el se fossi la-mentado. Sempre sereno, bendisposto, no el fazeva capir lagravità de el suo stato. Ricordoche un giorno, parlando, el megà confidado: “Ulisse, se po-dessi meterme un deo ne el na-so, sarìa l’omo più felize de ‘stomondo”. Podè imaginar cosa elgaveva dentro de lù.In tanto dolor el xe stà fortuna-

do de la continua assistenza deel fradelo Piero, sua moglie ele nipoti. O i ghe jera vizin, o ijera in continuo contato telefo-nico.Adesso el riposa al cimiterode Bussero, vizin el papà Cipie la mama Gudy. El gaveva fa-to ‘na tomba co sora un belLeon de San Marco, comequelo de la porta Terraferma. Equel tocheto de tera, anca se elxe a Bussero, xe un tocheto deZara. Come tuti i nostri morti,sparsi in tuto el mondo, ognitomba de lori xe un tocheto deZara. Ulisse

E così, dopo venti anni di sof-ferenze, Guido Tony ci ha la-sciati. Dalmata, zaratino dellagenerazione di quelli nati in-torno alla seconda guerra mon-diale. Innamorato della sua ter-ra di origine come pochi.D’altronde genitori e nonninon potevano non aver semi-nato questa immensa passione:Cipi Tony e Gudi Neumayersono ancora nel ricordo dei no-stri veci, come il nonno EnzoSerrentino, la nonna Mea…Un maledetto incidente troncònell’autunno 1987 la grandevitalità di Guido, manager disuccesso. La tetraplegia nongli impedì comunque di colti-vare tanti interessi e tantihobby (la Juventus perde un ti-foso raro…); la comunità diBussero, tranquillo borgo vici-no a Milano, trovò in lui unimportante punto di riferimen-to ed i suoi uomini migliori glisono stati incredibilmente vici-ni, dandogli molto e ricevendomoltissimo.Convivere con la tetraplegiaper venti anni ha richiesto unaincredibile forza d’animo: leore, i giorni di sconforto hannodovuto essere combattuti e su-perati costantemente. In questocontinuo esercizio di sofferen-za, Guido ha saputo compiereil miracolo di ricostruire il va-lore della propria vita ed ono-rarla sempre. La presenza co-stante del fratello Piero con isuoi familiari, generosissimi,Mariella Gudi Chiara SteveDaniele e i parenti e gli amicivecchi e nuovi che gli hannovoluto bene sul serio sono sta-

ti ovviamente di grande aiuto.Ma il coraggio e la determina-zione di Guido sono stati fon-damentali.E il sogno di Zara… Un sognoche aiutava Guido a muoverela sua fantasia, a far correre sulmare le sue fibre immobilizza-te, a dimenticare il suo corpobrutalmente offeso. Da Busse-ro a Zara…Un commosso addio a Guido,al Bobo della nostra infanzia.Al cugino amato. Che vogliaperdonare le nostre assenze ele nostre debolezze di fronte alprodigio dei suoi venti anni disacrificio.Toni, Enzo e Paola Concina

SOTTUFFICIALE DELLAMARINAMILITARELunedì 15 Ottobre 2007 è de-ceduto a Marghera (VE) lo za-ratino Giovanni (Nino) GAZ-ZARI , anni 93, già Sottuffi-ciale della Marina Militare ovesi distinse per la sua elevata

professionalità, dirittura mora-le e il suo stile di marinaio euomo di sport.Gli sono state tributate solennionoranze funebri, alla presen-za di una Rappresentanza dellaMarina Militare di Venezia e diquella dei Marinai in congedodi Mestre con le Bandiere Tri-colore e di Dalmazia. Alla finedella cerimonia un Ufficiale incongedo ha ricordato l’opera ela figura dello Scomparso e,fra la commozione dei presen-ti, ha letto la Preghiera del Ma-rinaio.Larga la partecipazione di Esu-li giuliano-dalmati, amici e co-noscenti delle due figlie cuigiungano anche da queste co-lonne, le più sentite condo-glianze. Piero Gazzari

UN MEDICO CHE PIAN-TAVA ULIVIIl 13 agosto 2007 ci ha lascia-to Armando Sala, medico

pneumologo. Nato a Zara evissuto a Pesaro. Nel com-mosso ricordo dei compagni discuola, l’origine dalmata è pre-sente dovunque, nell’amoreper il mare, gli odori del bosco,i sapori dell’orto e l’amore perla famiglia che insieme rappre-sentano il significato di una vi-ta semplice vissuta intensa-mente. Non c’è più il “fratellodispettoso ed amato” che ama-va cimentarsi per hobby, nel-l’arte del lavorare il legno, ilferro e la terracotta; piantavagli ulivi e disquisiva con com-petenza di scienze e lettere.Non è facile ricordare un uomoche non hai conosciuto, ma delquale, nella sua casa ospitalehai sentito dovunque la presen-za. Tutto quanto ti circonda,espressione artistica unica chesi trova “giustamente” nel luo-go che a te sembra “sbagliato”,mi ha fatto immaginare il suospirito unico ed anticonformi-sta. Un dalmata che ha vissutotramandando le memorie dellaterra natale e la tragedia dell’e-sodo della famiglia che a Zaraera conosciuta e stimata. Buonvento Armando, veleggia sere-no al timone dell’amato “dra-gone” verso la tua Dalmazia.Un viaggio che sapevi sarebbestato l’ultimo, il più bello, coltricolore e i tre leopardi al ven-to e il leone di S. Marco acco-vacciato accanto, ti accompa-gnano serene le anime di colo-ro che hai amato. Alla moglieFrancesca ed al figlio Claudiole più sentite condoglianze.

Giorgio Varisco

pag. 14 luglio-agosto 2007 IL DALMATA

“Perchè “Il“Perchè “Il DDalmata” viva liberoalmata” viva liberoe senza condizionamenti”e senza condizionamenti”

TOMMASEO PIERINO ed AN-TONELLA, Trieste, per le attivitàculturali in Dalmazia e contributo algiornale per il 2008, € 50BECICH STEFANO,Milano, € 20BÖHM LUIGI, Trieste, € 10GAROFIO DAFNE, Firenze, € 10QUADRIO ITALO, Conegliano(Tv), contributo anno 2007, € 20BENEDETTI CLARA, Zola Pre-dosa (BO), in memoria di Giovan-ni Benedetti, € 20ZOHAR DI KARSTENE ELENA,Mestre, in memoria dello zio Ten.Col. Dell’Aviazione Dario Mauri –Mestrovich, deceduto a Padova il 23-7- 2007, lontano da Zara, € 10FAMIGLIACOSTA, Roma, in me-moria di Carmen Costa, deceduta aRoma il 14 giugno 2007, € 100STIPANOVICH ESTER, Milano,per mio fratello Umberto che avevaperso la sua ZARA, € 10LINOLINA, Sondrio, per il correnteanno esprimendo sincero malcon-tento per i lunghi ritardi del nostroDalmata, € 10 (Ha ragione! N.d.R.)VASTI ALMA e EGILE UATA,Milano, per Il Dalmata. Buon pro-seguimento, grazie, € 25BRICCHIANNAMARIA, Brescia,per ricordare mio marito Gino Bas-setti, € 10DUIELLAMATTEO, Chiari (BS),contributo, € 30PANELLA LUCIA, Trieste, € 50RAGGI SECONDO, Ariccia(Roma), un doveroso contributo, €50LUPANOENNIO,Valenza Po (AL),per ricordare il caro amico TullioRochlitzer nel I anniversario dellasua scomparsa, € 5LUPANOENNIO, Valenza Po (AL)per ricordare i genitori e tutti i parentidefunti, € 10MONTANARI PARENZI MARIALUISA, Roma, in ricordo di HarryMontanari, la moglie ed i figli contanto amore, € 20DARIOALBORGHETTI, Roma, inricordi del caro amico Harry Mon-tanari recentemente scomparso, € 30ORLICH BIANCA, Lecco, per ri-cordare la mia cara amica SarichEleonora ved. de’Costa, € 20MARUSSI ELEONORA, Trieste,contributo 2007, € 25De’FANFOGNAGABRIELLA,Pordenone, contributo a Il Dalma-ta, €30ZAMBON BITTNER LUCIANA,LidoVenezia, contributo 2007, € 50

DUDEK ALBINA, Mestre (VE),contributo 2007, € 16FAMIGLIACOSTA, Roma, € 100ZDRILICH NICOLÒ. Brescia, perIl Dalmata, € 20SOCIETÀ DALMATA DI STO-RIA PATRIA, Roma, contributo2007, € 20BENEVENIA UMBERTO, Bre-scia, contributo 2007, € 50DRAGAGNA VESNA, DecenzaC. Arcugnano, € 20BERTI CLOTILDE, Viareggio(LU), in ricordo dei genitori Jovo eMicol, € 10BENCINI ROSSIALBA, Roma, perricordare il marito Rugi e la nostraZara, € 50VALLERY PAOLO, Albisola Su-periore (SV), per onorare la memo-ria di tutti i miei familiari e parentie di VittoriaAttore morta inAmeri-ca e mia compagna di scuola aZara, € 10GASPARINIMARIO,Monfalcone,per il giornale Il Dalmata, € 20VLADOVICH ALBINO e RINA,Marina di Pisa, in ficordo dei geni-tori e della sorella Elsa, € 20ZVIETICHNARDELLI NINA, Fi-renze, in ricordo dei parenti dalma-ti defunti, € 10THOMAN BRUNETTA, Udine,per Il Dalmata, € 20PONTELLI SONIA, Venezia, SoniaPontelli rimpiange l’amato fratelloNino, € 50GIORGOLO MARIO, Gemona,€10ROSSI JEMIELITA ERMINIA,Londra, in ricordo dei miei genito-ri e del mio carissimo fratello Rudy,con tanti ringraziamenti, £ 20VYHNÀLEK ANTONIO, Carpi(MO), in ricordo della mia caramoglie, recentemente scomparsa,Francesca de’Gennaro, € 250ANGELUCCI, sorelle FIOREN-ZA, GIUSEPPINAe CHIARA,Ma-cerata, in ricordo del carissimo ami-co Guido Tony, € 50CORDAEDWIN, Opera (MI), in ri-cordo “Gruppo Alpini Zara”, € 30CRNKOVICH GROZDANA, Bre-scia, € 30VALLERIALESSANDRO, Valen-zana (BA), in memoria dei propricari defunti, € 10KALMETTA CALMETTA LUI-SA, Chieti Scalo, € 20ANNA CROMICH BUCHNER,Kenilworth, NJ, USA, per ricorda-re i miei cari defunti che riposano nei

cimiteri di Zara e Norfolk, VAUSA,$ 100ETTA ZILICH JURAGA, Zara, inmemoria del fratello Angelo, re-centemente deceduto, € 50ANTONIO CONCINA, € 250FERRARI CUPILLI GRAZIEL-LA, Genova, la famiglia tutta, nelnome di Maria, la sorella deceduta,€ 20DIANA de’ZOTTI, Trieste, per IlDalmata 2007, € 20MARIAZOVATO-CAPURSO, Ve-rona, per Il Dalmata, grazie, € 10BATTISTA GIOVANNI ZANNO-NI, Padova, a ricordo dei defunti,fam. Soglian, € 20SILVIA COSTA, Trento, per IlDalmata, € 10EUGENIO BAGNINI, Pesaro, E’sempre vivo e costante l’amore perla nostra Zara, € 20ALESSANDRO JELLINICHMARTINISMARCHI,Milano, con-tributo volontario, € 40GIULIO PERASTI, Bergamo, con-tributo, € 30ALDO CHIRICHELLI, Milano, inmemoria dei suoi cari defunti, € 50ARGENTINAHANDL. Udine, perIl Dalmata, € 20CARLO ZOHAR di KARSTE-NEGG,Mestre (VE), in memoria dichi mi ha fatto del male, € 10FERRUCCIOBERCICH, Fermo, inricordo di Mario Bercich e Matko-vich Maria, € 20INES HAGENDORFER, Trieste,ricordando con affetto Maria Ferra-ri Cupilli, € 20GUIDO FIGOLI, Trieste, in me-moria di mio padre Romano, miofratello Franco e mia madre Pallo-ro Rita, € 50GIANNANTONIO LODI, Milano,€ 20ANTONIMO SCANO, Cagliari, inricordo del fratello Italo Marino, €10LINALINO, Sondrio, con la dipar-tita di Tonci Cepich ha cessato di bat-tere un grande cuore dalmata, € 15RINAGORTAN CHERT, Legnano(MI), in memoria di Tonci Cepich edei bei raduni passati con lui a Bre-scia, € 20RENATO DOLCI, Padova, in me-moria della mia Giulia, € 20ILEANAMATESSICH, Pella (No-vara), contributo per ricordare Zara,€ 20FRANCO PIZZINI, Piscogne (BS),vostro ammiratore, gradirei riceve-

re Il Dalmata, € 20PIETROGIUPPANI, Sondrio, con-tributo, € 30NIVES MARSANO, Milano, inmemoria di tutti i miei cari, € 100VANJA ILIC, Roma, € 40NINAZVIETICHNARDELLI, Fi-renze, € 10ANTONIO DUCA, Bologna, con-tributo, € 20ROBERTO PEROVICH, Solaro(MI), fratelli Perovich, Rinaldo-Novara, Roberto-Solaro (MI)-Etto-re, Modena, per Il Dalmata, € 60BRUNOZZIMARICI, Casalecchio(BO), per ricordare i miei genitoriOrnella Flavoni e Mario Brunozzi,€ 30MARISA TRIGARI, Firenze, ri-cordando papà Italo e mamma Bian-ca, € 100LIVIO STUPARICH, Trieste, € 20GIORGIO COLUSSI, Milano, peruna medaglia di latta, € 20ANTONIOCONCINA, Roma, con-tributo, € 30PAOLA DELLA TORRE, Monza(MI), in memoria della cara nonnaBlazenka Zupcic, € 20MIETTGRIGILLOMAZZUCCO-NI, Bergamo, contributo, € 20RINAMENAPACE BABICH, Bol-zano, in ricordo di Beppi Babich, €50MARIA NICHELINI, Novara, inmemoria dei miei cari, € 30F.lli DELLAVALENTIA, Milano,adesione, € 25MARIA BUCARIZZA, Alessan-dria, € 50ELISABETTA BARICH, Milano,contributo, € 50ZOLA SERAFFINI, Trieste, € 15MARCELLO GIURINA, Milano,€10LAURATREVERI, Chiavari, €10SERENABRESCIADRAMIS, Mi-lano, per attività culturali in Dal-mazia, € 50GUERRINO PROFAZZA, Brescia,contributo, € 15ENRICO GASPARINI, Asti, con-tributo a Il Dalmata, € 15MARIACAPURSO ZOVATO, Ve-rona, per la rivista Il Dalmata, auguridi buona continuazione, € 15GIUSEPPE BACOTTA, Castenaso(BO), in ricordo dei genitori Beppie Ersilia e dei fratelli Attlio e Gui-do, € 30ANTONIO RACCAMARICH,Roma, contributo per l’anno 2008,€ 30

IL DALMATA luglio-agosto 2007 pag. 15

“Leggo sempre l’elenco dei contributi perché“Leggo sempre l’elenco dei contributi perchévi riscopro amici amati e dimenticati”vi riscopro amici amati e dimenticati”

MARGHERITABARICH,Milano,contributo, € 10MARISAGRECO, Milano, contri-buto, € 20CONSUELA FEDERICI TALPO,Bari, perché Il Dalmata continui adessere la nostra voce, € 30GIUSEPPE PETTAZZI, RocchettaTanaro, contributo, € 30MIRELLARINAE SIMONETTACASOLIN, per onorare la memoriadei nostri genitoriAndrea Casolin eGiuseppina Buias ed il fratello Giu-seppe, € 50MARIOGIORGOLO, Gemona delFriuli , contributo di un Vegliotoper il giornale 10 €ANNA MENAPACE DUIELLA,Riva del Garda, € 10PAOLO LOSI, Piacenza, rinnovocontributo 2008, € 10,35ELISABETTACALEBOTTA, Fer-tilia, Betty, Lorena, Barbara, Mas-simo ed Edda in ricordo e memoriadel Gianni Calebotta e le sue fie, €50FRANCESCODELORENZI, Pog-gio Bustone, contributo per il Dal-mata, € 25TEA DALMAS, Bari, contributoper il Dalmata, 20GIORGIO ORVIATI, Trieste, inmemoria dei miei genitori ambeduenati a Spalato 1891 e 1894 di miofiglioMauro e di mio fratello Silvio,€ 30EMMA ZERAUSCHEK MAR-SAN, Fertilia, in memoria del ma-rito Gino e dei fratelli Aldo Fer-ruccio Bruno, € 20GIULIALOVROVICH, BustoAr-sizio, contributo per Il Dalmata13€LUCIANAMESTROVURBANI,Porto San Giorgio per Il Dalmata,20€CORNELIA BRESCIA SCALIA,Mantova, per ricordare l’amico ca-rissimo Carlo Bontempi, € 50PAOLO TOTH, Bologna, in ricor-do del caro cugino Livio Ricciardi,€ 50FRANCO DRAICCHIO, Brescia,Zara sempre nel cuore, € 30ADAMARIN LAZZARINI, Trie-ste, € 50SIMONA RIMANI, Altona Au-stralia, augurando un Natale pienodi pace e di serietà e un anno nuo-vo apportatore di ogni gioia e feli-cità, $ 50ANNANOVASELICH, Bovolenta(PD) contributo, per ricordare mio

marito Dell’Orco Natale, 20€PIETROGAZZARI, Venezia, con-tributo, € 20VALMIRAde’VIDOVICH, Geno-va, contributo, € 10GIULIAPOLICASTRO, Trieste, inricordo dei genitori Edoardo Stro-ligo eAlice Rovaro Brizzi dalle fi-glie Giulia e Silvana, € 25ANNA PALARDI, Mestre, € 10TARALDIAILSAE LINA, Lecce,in memoria delle nostre amicheBellini Alcea e Volpi Attilia, € 30LUIGI BATTIGELLI, Milano, con-tributo, € 20SORELLEVILLANI, Trento, in ri-cordo di papà, mamma e Anita, €30MARIA CONCETTA MARTO-RANA, Parma, contributo, € 30MARIA ROSA MATASSI, Mar-ghera, in memoria dei cari defunti,€ 10LUIGU PUCCINELLI, Vestone,in ricordo degli amici della III Li-ceo 1939-1940 di Zara, € 25BIANCA degli IVANISSEVICH,Giuliano Napoli, contributo, € 20VALLEAMARTINOVICH, VillarPerosa (TO), contributo, € 35MARIA BABICH, Milano, con-tributo, € 20SANDRO SCHIATTINO, Anco-na, contributo, € 20GIUSEPPINAANGELUCCI, SanBenedetto del Tronto (AP), in ri-cordo dei genitori Luciano ed AdaAngelucci, € 20MARIAREGINAVOLPI, Milano,contributo, € 50LUCIAPERICH FERRARI, Oder-zo (TV), contributo, € 40ARGENTINAHANDL, Udine, €30FEDERINO RUFOLO, Trieste,contributo, € 20RENATO PEROVICH, Perugia, €50QUIIRINOGIORGOLO, Camma-ra (PG), contributo, € 20MARIASIVIACODECASA, Gro-seto, contributo, € 50GIOVANNI GIURISSEVICH,Roma, contributo, € 100PIERO CARLI, Imperia, AuguriZara, € 50CARMEN COSTA LUPARIA,Luano, € 30LUXARDO PAOLO, Conegliano,contributo, € 30NEERAHREGILCH, Trieste, € 20GABRIELLA PUCCINELLI, Ve-stone (BS), per Zara, € 30

PIETRO ANGI, Padova, per unaDalmazia europea, € 50LAUROGIORGOLO, Pordenone,contributo, € 50SILVANOMISSIAIA, Trieste, con-tributo, € 20MARIA DE PASCALIS, Lecce,per ricordare con tanto affetto il ma-rito Bepi Kotlar nel terzo anniver-sario (30.10.2004), € 30SERGIO AGOSTINI, Udine, inmemoria dei miei genitori UbaldoAgostini ed Emilia Veceraldo, € 20RAIMONDO MERAK, Torino, €25GAETANOCOLLALUCE,Varese,€ 10ELIO RICCIARDI, Albignasego(PD), in memoria di mio fratello Li-vio, € 80CRISTINAPAULINI, Roma, per ri-cordare il mio Iginio, € 50ANTONIETTA ZERBO, Biella,contributo, € 20ROMANA CARNINCI MOVIS,Milano, in memoria di CarmenCarnincich Focardi, € 20FLAVIO LUPANO, Ticineto, in ri-cordo dei genitori, € 10BRUNO CORSI, Borgo San Lo-renzo (FI), contributo, € 20ORESTE POKORNY, Ravenna,buon Anno a tutti i zaratini, € 25MARIAGRAZIABOTURA,Mor-begno, in memoria di papà Tonci edei miei avi sepolti a Zara, € 15EMILIO MUSSAPI, contributo,€15PAOLO PUCAR, Roma, € 50ROBERTO MABURZIO, Mariadi Pietra Santa, € 50ROBERTO OBERTI DI VULNE-RA, Milano, contributo, 50€SEBASTIANOBENEDETTI, No-vara, contributo, 20€PAOLO CANZIA, Mestre, Linadel Bianco Canzia con il figlioPaolo Canzia in memoria del mari-to e padre prof. Albino Canzia,50€DAZZARA GIANFRANCO, Pa-dova, contributo, 20€ARIANA e VALENTINA de’FA-ROLFI, Trieste, in ricordo di Fran-co, €20GAVINA SERRAKNEZEVI, Ve-nezia, in ricordo di Zara, 20€CATERINABIRGASTEFANI, Fi-renze, contributo, 25€SONIA SVIRCICH, Firenze, con-tributo, 30€ALESSANDRORICCIARDI, figliodi Livio, Napoli, contributo, 30€

LUCIANO BAILO, Firenze, per ilgiornale da un dalmata personaggiostorico nel Mar Tirreno con quattrotarghe storiche. Auguri, 30€STELLAOBERTI DI VULNERA,Milano, contributo 50€ALBINO PETANI, Cagliari, 25€ANTONIOCOLOMBO, La Spezia,30€ALESSANDRO VALLERI, Va-lenzano (BA), in memoria dei pro-pri cari defunti, 10€FRANCO RISMONDO, Ancona,saluti a tutti, contributo 50€GIAN PAOLO BERENGAN,Roma, per Il Dalmata, 20€SERGIO VEIANIC, Trino, contri-buto 30€HELD PAOLA, Mestre, in memo-ria della mamma, Giorgia Deli-cheld, deceduta il 3.10.07, 30€GIANFRANCO LAUREATI, Udi-ne, contributo, avanti così, 30€GIORGIO ORVIATI, Trieste, con-tributo, 25€BENITO ZVIETICH, Sesto Fio-rentino, sostegno Il Dalmata ed unfelice Anno nuovo 2008 a tutti za-ratini sparsi nel mondo, € 60MARIO FUSCO, Livorno, contri-buto, 15€PIETRO BARCELLESI, Cotogno,contributo, 30€ELSA CAGNER, Chiarvavalle,contributo, 20€ANTONIO ERENDA, Parma, perricordare la cara zia Angela de’-Benvenuti, 30€TULLIO STRAUS, Asolo, 20€FRANCO de’Vidovich, Fossò (VE),contributo, 20€EUGENIASUPPINI, Trieste, 20€SILVIACOSTA, Trento, contribu-to, 15€CLAUDIO AGOSTINI, Albigna-sego (PD), per amicizia, 50€SONIA PONTELLI MORO, Ve-nezia, contributo 25€MARIA FILIPPI, Venezia, 20€MARIO SARDOS ALBERTINI,Trieste, 100€BRUNA ROSA, Venezia, contri-buto, 50€FRANCESCA SOGLIAN, Mon-falcone, in memoria di Giovanni So-glian, 50€ANITA CHIODINI CANE-VA,Bassano del Grappa, 50€LAURASANTORETTI de’ROSI-GNOLI, Udine, contributo 30€GIANFRANCO CRNKOVICH,Campalto (VE), contributo, 25€ANTONIO PICCINI, Trieste, 20€

pag. 16 luglio-agosto 2007 IL DALMATA

“Dalle città dove abitano, mi è facile risalire“Dalle città dove abitano, mi è facile risalireal recapito telefonico e all’indirizzo”al recapito telefonico e all’indirizzo”

LILIANA BERNETTI, Trieste, inricordo dei genitori Ivo e Tina,15€ANTONIO BAILO, OrzignanoPisa, contributo, 25€LUCIANA de’STADI CONFOR-TINI, San Giuliano Milanese, con-tributo 15€ANNASTEVANJAMANZI,Alba(CN), contributo, 15€GIOVANNI PAVICH, Pino Tori-nese (TO), per ricordare Andrea eAlice, 50€PAOLOCORDA, Opera (MI), in ri-cordo di “Artiglieri, alpini Zara” eBuon Natale a tutti, 30€PATRIZIAANELLA, San DonatoMilanese, Bon Natal, 20€ROMANO CETTINEO, Lerici,contributo, 20€ROSSELLABENEVENIA, Roma,in memoria di papà Lorenzo e perla sua Zara, 50€CONSUELO SAVINETTI MI-RELLI, Roma, contributo, 50€LUCIO MUSSAP, Borgaro Tori-nese, contributo, 30€RINALDO PEROVICH, Novara,auguri, 30€ANTONIO NICOLICH, Milano,contributo, 30€MARIAROSARIADOMINIS, Pie-ve Ligure (GE), in ricordo della fa-miglia Rismondo da Arbe, 50€PIERINA BATTAGLIA, Trieste,15€ANTONIO PIUTTI, Brindisi con-tributo, 15€LUIGI FAGIANI, Milano, 50€ANTONIO NIEDERBACH, Mila-no, in ricordo di Massimo Barich,30€SALVATORE JURINICH, Mial-no, per un felice e sereno 2008, 20€PERPAOLO MATTIAS, Roma,contributo, 35€GRAZIA BONTEMPI, Pesaro, ri-cordando Gabriella Bontempi e lesorelle Grazia e Giuliana, 25€ANTONIOMARCHIOLLI, Roma,Marisa e Claudia Hagendorfer daRoma ricordando sempre con amo-re Velca e papà Ferdi, 20€CARMEN BITTNER, Venezia,contributo, 30€MIRELLA GIURINS, Modena,contributo, 30€MARIO DASSOVICH, Trieste,contributo, 25€LELIAKISWARDAYREZZARA,Vicenza, contributo, 20€RENATA BARONI DI GIULIA,Marghera (VE), in memoria del

defunto Baroni Oliviero e dellamoglie Renata, 10€FAM. BONTEMPI, Pesaro, contri-buto, 30€LUDOVICA de’SCHÖNFELD,Sondrio, contributo 20€ENNIO PETANI, Genova, in me-moria di mio fratello Framcesco20€DANIELASCHIAVINA, Bologna,in memoria di mia madre AnnaCurkovic e di tutti i miei cari che mihanno trasmesso l’amore per laDalmazia, 25€DAFNEGAROZZO, Firenze, 10€LIDIA MASTROPIETRO MA-CRINI, contributo 2008 con il piùvivo apprezzamento per tutti i re-dattori, € 20On. TURCHI LUIGI, donazionecontributiva, € 150GALLUCCI NADA, offerta in me-moria del fratello Leo, € 20STIPANOVICH ESTER, Milano,per cortesia vorrei le canzoni po-polari dalmate, grazie di cuore, € 10SACCHI CALIBANI FIORELLA,Milano, spese postali per 16 canzonizaratine cantate dall’ottetto Pietà diZara, € 7COLALUCE GAETANO, Varese,€ 20BERTOLOTTI VIRGINIO, Che-rasco (CN), per Il Dalmata, € 20CALVESEGABIRIC, Brescia, con-tributo 2008, € 30MENIA IRENE, Bolzano, € 20BALDUCCI LAURA, Rossi (RA),in memoria dei genitori, € 15STEFANI SIMEONE, Bologna, €15LOVATOMARIA, Mantova, € 20DULCICH MARIA, Monfalcone(GO), in memoria di mio maritoMario Dulcich, € 30GLIUBICH GIOVANNA, Fidenza(PR), € 25BUA ARMANDO e PAOLALINA, Trieste, con Zara sempre nelcuore, € 20GERENICH JOLANDA, Venezia,perché Il Dalmata possa arrivare an-che a mia sorella nata a Zara il24/3/42, € 30CAVALLARIN CALER MALE-NA, per ricordare il marito Giovannie la mammaAnka, € 30ZOHAR di KARSTENEGGCAR-LO, Mestre, in onore di tutti i dal-mati onesti come l’amico ErminioZuliani, € 10de’GENNARO ELENA, Torino,in memoria della cara sorella Fanny

de’GennaroVyhnalek, Elena e Olga,nipoti Rina, Daniele, Marco e co-gnato, € 100FRANCOVICH SILVIO, Torino, inmemoria dei nostri morti, € 15GIOVANNI BALESTRI, Pavullon/f (MO), € 10COSTAURABOXINARIANNA,Alba, per ricordare Gabriele Spi-nelli, € 50TEBALDI AILSA e INA, Lecce,per onorare i nostri defunti, € 40BALDANZAMARIO e FIOREN-ZA, Macerata, ricordano GuidoTony, l’amico paterno di una vita, €50MABURZIO MARINO, Cinaglio(AT), € 5CECCONI RAFFAELE, Venezia,augurando buon anno 2008, € 20COSTAURABOXINIARIANNA,Alba, contributo anno 2008 con imigliori auguri per il caro nostrogiornale, € 15MAYERLE TATEO GIGLIOLA,Bologna, un fiore per VittoriaAttoreRatteburn, € 10MONTANAADALGERICO, Pae-se (TV), contributo, € 40JELICH FIORETTA, Milano, con-tributo 2008, € 20COLANI arch. SERGIO, Bergamo,a ricordo di Colani Severino e Mal-tese Regina, € 50MARUSSI PAOLO, Padova, con-tributo, € 25DRAGAGNA MICHELE, Pado-va, contributo 2008, € 30GIURIN CLELIA, Bologna, per IlDalmata e a ricordo dei nostri caridefunti, € 50CETTINEOANTONIO, FalconaraM. (AN), contributo a Il Dalmata2008, € 15BULJUBASICHANNA, Falcona-ra M. (AN), contributo a Il Dalma-ta 2008, € 15FALSETTI ZINK ANTONIO,Roma, contributo 2008, € 30DETONI NARCISO, Milano, con-tributo, € 20ZERIALI CARLA, Pomezia (RM),in memoria dei miei cari defunti, €10RACAMATO MADERA ed ERI-KA, Fermo, in memoria di Leoni-da Racamato, € 50SIRNA CODAN MAFALDA, Bi-bione (VE), contributo 2008, € 25SALA CLAUDIO, Pesaro, in me-moria di mia sorella Giulia e di miopadre Armando, esule da Zara, €300

MARICONTI GIACOMO, Cata-letto Cerdano, rinnovo contributoanno 2008, € 20STIPCEVICH PIETRO, Bologna,alla memoria dei miei cari morti aZara, Bologna, Novara, Trieste e fra-telloAntonio morto a Dachau, € 15PAOLI CARLO, Trieste, € 15OSTRINI PIASTRA GRAZIEL-LA, Rocca Priora (RM), rinnovocontributo 2008, € 15STIPCEVICHANNA, Trieste, elar-gizione per ricordare il figlio Fabioche riposa a Trieste, € 15BONALDO ANTONIO, Trieste,€ 20PIRRA PIER GIORGIO, Bra, perRegno di Dalmaziae la Nazionedalmata, vol. II e per il CD canzo-ni popolari zaratine, € 27CATERINA GIUNIO, Palombaro(CH), contributo a Il Dalmata per il2008 e auguri di lunga vita, € 30THURINGER IGNAZIO,Mantova,in memoria della sorella Lidia de-ceduta aMilano il 22 gennaio 2006,€ 80SCIORTINO STEFANO, VoltaMantovana, sostegno a Il Dalmata,€ 10COSTAURA BOXICH MARLE-NA, Torino, per Il Dalmata, € 20BALLARIN LUCILLA, per i mieidefunti, € 10INGRAVALLE ANGELO, Mar-ghera (VE), € 20PERISI RENATO, Reggio Emilia,in memoria di Tullio Rochlitzer edegli amici scomparsi, € 20FRANCOVICHSILVIO,Torino,€10PRATOLAMARIAGRAZIA,Man-tova, in memoria di Fulvia, Umbertoe Maria Nani, € 20PELLIZZARI RINALDO, Desen-zano (BS), € 20 per Il Dalmata ed€ 20 per una copia del libro Regnodi Dalmazia – la Nazione dalmata,Albo d’Oro della nobiltà, vol. IIFABULICH NORA, Varese, pregoinviarmi il CD delle canzoni zara-tine, € 7TOSORATTI GINO, Perugia, inmemoria di MarussichAnita, € 20NOVARO GRAZIA, Trieste, con-tributo a Il Dalmata, € 20GAMBATO ASTI ITALINA, Mi-rano (VE), per ricordare i miei be-nefattori, la famiglia Serrentino eSalvatore, € 50RACCAMARICH ANTONIO,Roma, prego inviare un CD con 16canzoni zaratine, € 7