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Anno X n. 4 – luglio-agosto 2006 Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale di Trieste c.p.o. via Brigata Casale N. 48 della nuova serie – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto. IL DALMATA Giornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dall’Austria nel 1916 Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo CONSEGNATO AL RADUNO DI BRESCIA PER I SUOI ALTI MERITI ARTISTICI IL PREMIO NICCOLÒ TOMMASEO ALLO SCRITTORE CLAUDIO MAGRIS Il grande romanziere triestino rivela di avere un nonno dalmata, Francesco de’Grisogono e pubblica un’intera pagina nel Corriere della Sera su storia, cultura ed arte dalmata Claudio Magris è stato accol- to da un’ovazione dei numero- si radunisti che affollavano la storica Sala della Loggia del Comune di Brescia, dove sono ancora visibili nei marmi le cannonate austro-ungariche del 1849 contro la Leonessa d’Italia. In precedenza aveva conqui- stato con il suo calore umano e la verve umoristica, che nessu- no sospettava in lui perché nel- le foto e nelle cronache giorna- listiche e letterarie appariva sempre severo ed accigliato, i dirigenti dalmati e il grande pubblico gli si era accostato con il timore reverenziale che incutono i mostri sacri della letteratura. Quando ha preso la parola ha rivelato, a sorpresa, di aver un nonno dalmata, di- scendente di una delle più an- tiche e nobili casate dalmate di origine romano-bizantina, i de’ Grisogono, ai quali alcuni studiosi fanno risalire il Santo dalmata effigiato nel blasone storico, a cavallo e con la lan- cia in resta, della città dogale di Zara, presente anche nella testata del nostro giornale. Di grande rilievo anche il discor- so pronunciato nell’occasione, che rinviamo al prossimo nu- mero. Non deve passare sotto silen- zio un’importante iniziativa di Claudio Magris, insieme al- l’addetto della pagina culturale Dario Fertilio sul “Corriero- ne,” che ha rilanciato le carat- teristiche della cultura dalmata da troppo tempo ignorata dalla grande stampa e poco curata dagli scrittori e operatori cul- turali italiani. Riportiamo alcuni passi di Ma- gris dal Corriere: “Nella Dal- mazia ‘slavo-latina’, come l’- ha chiamata Enzo Bettiza nei suoi romanzi, possenti rappre- sentazioni poetiche, tutto si in- treccia e si confonde: Ante Trumbic rilevante uomo politi- co croato, piuttosto avverso agli italiani, diceva di sentirsi appassionatamente croato, ma di pensare spesso in italiano. Anch’io – definito per questo in una poesia di Biagio Marin di molti anni fa ‘Claudio de sangue dalmatin’ – appartengo in piccola parte a quel mondo, grazie a mio nonno, Francesco de’ Grisogono, nato a Sebeni- co da una famiglia nobiliare veneta di lontana origine gre- ca, radicata a Zara ma anche a Spalato, dove un Palazzo mai suo, porta il suo nome. […] Ho dei cugini croati dello stes- so cognome; evidentemente, a meta dell’Ottocento, nella stessa famiglia un fratello deve essersi sentito italiano e un al- tro croato, a riprova che l’i- dentità nazionale non è un fat- to biologico-razziale (zoologi- co diceva Croce), bensì spiri- tuale, affettivo, culturale…”. ISTRIA BILINGUE. E LA DALMAZIA? È in fase di prima attuazione una legge croata che rico- nosce alle popolazioni autoctone di varie città e paesi il di- ritto di usare la loro lingua negli uffici pubblici, nell’indi- cazioni delle strade, delle autostrade, sulle carte geografi- che ed in altri importanti mezzi di comunicazione. Hanno fatto da apripista la città di Fiume ed alcune loca- lità istriane che stanno attuando questa legge che dimo- stra come la Croazia abbia abbandonato antiche posizio- ni scioviniste ed abbia imboccato la via del confronto cul- turale comune ad tutti gli altri paesi europei. È in corso di preparazione uno studio sull’autoctonia di parecchie città ed isole dalla Dalmazia da parte dei ricercatori della Fon- dazione Rustia Traine per supportare le domande che po- tranno essere presentate dalle Comunità esistenti: Veglia, Cherso, Lussino, Zara, Spalato e Lesina e da quelle che ci auguriamo di veder nascere, a breve. Franco Luxardo legge la motivazione del Premio Tommaseo che sarà consegnato da Ottavio Missoni a Claudio Magris Letterario letterario 06 21-11-2006 8:44 Pagina 1

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Anno X n. 4 – luglio-agosto 2006 Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale di Trieste c.p.o. via Brigata CasaleN. 48 della nuova serie – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzione

al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto.

IL DALMATAGiornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dall’Austria nel 1916Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo

CONSEGNATO AL RADUNO DI BRESCIA PER I SUOI ALTI MERITI ARTISTICI

IL PREMIO NICCOLÒ TOMMASEOALLO SCRITTORE CLAUDIO MAGRISIl grande romanziere triestino rivela di avere un nonno dalmata, Francesco de’Grisogonoe pubblica un’intera pagina nel Corriere della Sera su storia, cultura ed arte dalmata

Claudio Magris è stato accol-

to da un’ovazione dei numero-si radunisti che affollavano lastorica Sala della Loggia delComune di Brescia, dove sonoancora visibili nei marmi lecannonate austro-ungarichedel 1849 contro la Leonessad’Italia.In precedenza aveva conqui-stato con il suo calore umano ela verve umoristica, che nessu-no sospettava in lui perché nel-le foto e nelle cronache giorna-listiche e letterarie apparivasempre severo ed accigliato, idirigenti dalmati e il grandepubblico gli si era accostatocon il timore reverenziale cheincutono i mostri sacri dellaletteratura. Quando ha preso laparola ha rivelato, a sorpresa,di aver un nonno dalmata, di-scendente di una delle più an-tiche e nobili casate dalmate diorigine romano-bizantina, ide’ Grisogono, ai quali alcunistudiosi fanno risalire il Santodalmata effigiato nel blasonestorico, a cavallo e con la lan-cia in resta, della città dogaledi Zara, presente anche nellatestata del nostro giornale. Digrande rilievo anche il discor-so pronunciato nell’occasione,che rinviamo al prossimo nu-mero. Non deve passare sotto silen-zio un’importante iniziativa diClaudio Magris, insieme al-l’addetto della pagina culturale

Dario Fertilio sul “Corriero-ne,” che ha rilanciato le carat-teristiche della cultura dalmatada troppo tempo ignorata dallagrande stampa e poco curatadagli scrittori e operatori cul-turali italiani. Riportiamo alcuni passi di Ma-gris dal Corriere: “Nella Dal-mazia ‘slavo-latina’, come l’-ha chiamata Enzo Bettiza neisuoi romanzi, possenti rappre-sentazioni poetiche, tutto si in-treccia e si confonde: AnteTrumbic rilevante uomo politi-co croato, piuttosto avversoagli italiani, diceva di sentirsiappassionatamente croato, madi pensare spesso in italiano.Anch’io – definito per questoin una poesia di Biagio Marindi molti anni fa ‘Claudio desangue dalmatin’ – appartengoin piccola parte a quel mondo,grazie a mio nonno, Francescode’ Grisogono, nato a Sebeni-co da una famiglia nobiliareveneta di lontana origine gre-ca, radicata a Zara ma anche aSpalato, dove un Palazzo maisuo, porta il suo nome. […] Ho dei cugini croati dello stes-so cognome; evidentemente, ameta dell’Ottocento, nellastessa famiglia un fratello deveessersi sentito italiano e un al-tro croato, a riprova che l’i-dentità nazionale non è un fat-to biologico-razziale (zoologi-co diceva Croce), bensì spiri-tuale, affettivo, culturale…”.

ISTRIABILINGUE. E LADALMAZIA? È in fase di prima attuazione una legge croata che rico-

nosce alle popolazioni autoctone di varie città e paesi il di-

ritto di usare la loro lingua negli uffici pubblici, nell’indi-

cazioni delle strade, delle autostrade, sulle carte geografi-

che ed in altri importanti mezzi di comunicazione.

Hanno fatto da apripista la città di Fiume ed alcune loca-

lità istriane che stanno attuando questa legge che dimo-

stra come la Croazia abbia abbandonato antiche posizio-

ni scioviniste ed abbia imboccato la via del confronto cul-

turale comune ad tutti gli altri paesi europei. È in corso di

preparazione uno studio sull’autoctonia di parecchie città

ed isole dalla Dalmazia da parte dei ricercatori della Fon-

dazione Rustia Traine per supportare le domande che po-

tranno essere presentate dalle Comunità esistenti: Veglia,

Cherso, Lussino, Zara, Spalato e Lesina e da quelle che ci

auguriamo di veder nascere, a breve.

Franco Luxardo legge la motivazione del Premio Tommaseoche sarà consegnato da Ottavio Missoni a Claudio Magris

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pag. 2 luglio-agosto 2006 IL DALMATA

INTERESSANTI AGGIUNTE ALLA NUOVA EDIZIONE DI VENNERO DAL CIELO

R E P E R I T I N U O V I D O C U M E N T IS U L L A D I S T R U Z I O N E D I Z A R AIl libro di Oddone Talpo e Sergio Brcic, ormai introvabile, è stato finalmente ristampato connuovi elementi che inchiodano alle loro responsabilità i mandanti politici dei bombardamenti

Sergio Brcic ha, infine, portatoa termine la sua fatica! La IIa

edizione che ha richiesto alcu-ni anni di impegno per rivede-re, ampliare e migliorare il te-sto e la parte fotografica, allaluce dei dibattiti e dei conve-gni che ci sono stati in questianni dall’uscita del I° libro.Anche il testo in croato chepresentava non poche impreci-sioni è stato completamente ri-visitato. L’Appendice che ar-ricchisce il libro contiene nuo-vi documenti tratti da fontiamericane ed italiane, nonchéda pubblicazioni iugoslavesulla lotta partigiana nel 3° set-tore Zara – Sebenico del Lito-rale dalmata. Un condensatodi storia poco conosciuta e difotografie inedite. Brcic, nelpresentare la nuova fatica, ri-corda Oddone Talpo fin dall’i-nizio suo compagno nel fatico-so e sofferto viaggio di ricordie memorie, di cui volle e pro-mosse la pubblicazione. Oddo-

ne non c’è più fisicamente maè ben presente e vicino allospirito di chi ha curato questanuova edizione. – “Ma Talposarebbe d’accordo?” si chiedo-no gli editori. “Spero che las-sù, tra i bianchi binari del cielotracciati da aerei di pace e nondai mostri che hanno distruttola sua e nostra Zara sia conten-to di veder la sua opera com-pletata.”Oddone Talpo, Sergio Brcic, …Vennero dal Cielo. Zara distrutta1943-44, IIa edizione 2006, del’Associazione Dalmati Italiani nelMondo – Per l’acquisto: PalladinoEditore, Via Colle Delle Api Z.i.,170, 86025 Ripalimosani (CB) tel: 0874.65276, fax: 0874.494035,EE 30,00.

IL DALMATADirezione e Redazione

Via dei Giacinti n. 8 - 34135 Triestetel. 040.425118 - fax 040.4260637

Autorizzazione del Tribunale diTrieste n. 972 del 6 novembre 1997

DirettoreRenzo de’ Vidovich

tel. 040.635944 - fax 040.3483946

RedazioneGiuliano De Zorzi, Franco Luxardo,

Walter Matulich, Chiara Motka,Myriam Parella, Honorè Pitamitz,Roberto Predolin, Elio Ricciardi,

Tullio Vallery, Vanni Rolli e Giorgio Varisco

SegreteriaRachele Denon Poggi

ImmagineMaria Sole de’ Vidovich

CoordinamentoAda Ceccoli Gabrieli

Conto Corrente Postalec/c postale n. 14434344

Posta Elettronica [email protected]

TipografiaTipografia Adriatica - Trieste

Iniziativa realizzata con il contribu-to del Governo Italiano ai sensi dellaLegge 193/2004Sergio Brcic illustra le novità del libro sulla distruzione di Zara insieme alla dottoressa Chia-

ra Motka Luxardo che ha organizzato e presieduto la Giornata della Cultura Dalmata

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IL DALMATA luglio-agosto 2006 pag. 3

LA “NAZIONE DALMATA” RIEMERGE TRA LE PICCOLE PATRIE D’EUROPA

LA GIORNATA DELLA CULTURA DALMATAVIVA LIBERA NUOVA E OTTIMISTAI giovani discendenti di tre esodi voluti dall’Austria-Ungheria (1861-1920) dal Regno diJugoslavia (1920-’40) e da Tito (1945) puntano sull’attività culturale italiana in Dalmazia

Abbiamo voluto dedicare que-sto numero del giornale allaletteratura ed alla cultura dal-mata che hanno inattesamentedominato quest’ultimo 53°Raduno, con la presentazionedi ben 40 lavori sulla Dalma-zia. Negli anni scorsi avevamosuscitato l’ammirazione delleAssociazioni consorelle pre-sentando “un libro al mese,”cioè dodici pubblicazioni.Quest’anno il numero è piùche triplicato e la qualità deilavori storici, letterari ed arti-stici non ha, certo, registratoalcun segno di scadimento.Temiamo fortemente che que-sto numero de Il Dalmata as-somigli a un catalogo di libri,nostri sì, ma pur sempre un ca-talogo. Ci affidiamo ai titolidel Direttore, ai commenti diChiara Motka e all’impagina-zione per dare un significato“nostro” ad ogni pubblicazio-ne, per far comprendere al let-tore quale sia la specifica fun-zione culturale, artistica, stori-

ca o politica di ogni singolaopera scritta dagli italiani diDalmazia, vista in un contestoorganico europeo. La difficoltàconsiste nel dire tutto ciò inpoche, pochissime parole.Giudicate voi se ci siamo ri-

usciti.L’altr’anno il “Premio NiccolòTommaseo” era stato dato algrande scrittore dalmata EnzoBettiza e quest’anno è statoconferito ad un altro grandedella letteratura italiana, Clau-

dio Magris, per i suoi alti me-riti artistici, perché nessuno sa-peva che, come la stragrandemaggioranza dei triestini,avesse un nonno dalmata. Il gazebo dove erano posti invendita le pubblicazioni pre-

IL PREMIO PER LA CULTURA LATINO-VE-NETO-ITALICA IN DALMAZIA “ANTONIO

E ILDEBRANDO TACCONI 2006-2007” è stato bandito anche quest’anno dall’Istituto Veneto diScienze, Lettere ed Arti, sponsorizzato dalla Fondazioneculturale Antonio ed Ildebrando Tacconi di Venezia del-l’ammontare di EE 3.000,00 (euro tremila). Il bando è pub-blicato sul numero 75 de La Rivista Dalmatica e sul sitohttp://www.dalmaziaeu.it nella rubrica “News da Il Dalmata.”

Gli articoli di Magris e di Fertilio sul Corriere della Sera costitui-

scono due pietre miliari dell’interpretazione del concetto di Na-

zione dalmata. Speriamo di rivederli riprodotti integralmente ne

La Rivista Dalmatica, perché, ne siamo certi, saranno oggetto di

analisi, di critica e di studio per molto tempo.

Chissà se Il Piccolo, che ha ignorato la consegna del “Premio

Tommaseo” lo scorso anno a Bettiza e questo anno a Magris, sco-

prirà finalmente l’esistenza tra i suoi potenziali lettori di decine

di migliaia di triestini di origine dalmata?

La Sala della Loggia del Comune di Brescia, gremita di partecipanti al 53° Raduno dei Dalmati Italiani,che non rinunciano all’originalità della tradizione e della cultura dalmatica

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pag. 4 luglio-agosto 2006 IL DALMATA

MENTRE SI ATTENDE LA PUBBLICAZIONZIONE DE LA CORSARA IN CROATO

NUOVO SUCCESSO DI RAFFAELE CECCONI POETAFILOSOFO E NARRATORE ZARATINOLe sue opere, oggetto di tesi di laurea in Italia ed in Croazia, sono considerate di rilievo damolti docenti universitari, come i proff. Nizic e Baroni, e da un qualificato pubblico

Dice Claudio Magris di questolibro: “… molto bello con unaincisiva mescolanza di affettoe tenerezza, rispetto, ironia efermezza di giudizio…” Sonobrevi capitoli che ricordanopersonaggi, poeti, scrittori, pit-tori con cui l’autore ha avutocontatti più o meno amichevo-li o anche solo di penna: tra glialtri il nostro indimenticabileAldo Duro o il pittore TullioCrali… Incuriosisce il capito-letto “Chi era Bruno Cerven-

ca?” - compositore dalmata na-to a Zara nel 1903 - uomoscontroso come tutti i dalmati,ma che ha operato degnata-

mente nel campo musicale. Visono, inoltre, nel libro conside-razioni e pensieri profondi eannotazioni spiritose ed ironi-

che. Diverte a p. 130 la men-zione del “Ponte delle Tette”presso l’abitazione di Quaran-totti Gambini. Per finire, unacitazione di Italo Calvino (p.197) che parla di autori e libri– Il prof Baroni dell’Universi-tà Cattolica del Sacro Cuore diMilano ha presentato il libroed il personaggio Cecconi chenon si diletta solo di essereprosatore ma è anche valido esensibile poeta dialettale.

Raffaele Cecconi, Il Vendito-re di Giardini, Genesi editri-ce, Torino 2006, EE 12,00. Perl’acquisto: Raffaele Cecconi,S. Marco 563, 30124 Venezia,tel: 041.5231507.

Franca Serrentino, che ha coordinato ed organizzato anche que-st’anno l’esposizione di libi nei gazebo con una recluta

Il Prof. Baroni ha presentato unapprofondito esame dell’ultimolavoro di Raffaele Cecconi in-tervallando considerazioni filo-sofiche a momenti di sottileumorismo, seguendo la tipicaprosa dell’autore

Il romanzo La Corsara è si-curamente l’opera di Raf-faele Cecconi più premiata eche ha registrato il maggiorsuccesso di critiche e di pub-blico entrando a far partedei romanzi classici degli ul-timi decenni. Come abbiamogià sottolineato nel nostrogiornale, La Corsara è stataoggetto di tesi di laurea, haavuto un lusinghiero apprez-zamento della critica ed èstata segnalata da un pub-blico vasto e qualificato.Quest’opera particolarmen-te cara al prof. Zivko Nizic,prestigioso docente delleUniversità di Zara e di Polaed autore di numerosi libri eraccolte poetiche di succes-so, sta per essere pubblicataa cura del Centro di Ricer-che Culturali Dalmate diSpalato in edizione bilingue,con il testo italiano e tradu-zione croata a fronte. Questainiziativa editoriale, che saràaffidata all’Edit di Fiume, laCasa editrice delle pubblica-zioni degli italiani residentiin Istria, Fiume e Dalmazia,si ripropone di far conosceread un più vasto pubblico eu-ropeo il nostro massimo ro-manziere e poeta zaratinovivente, che merita di essereapprezzato anche da quantinon leggono la nostra lingua.

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IL DALMATA luglio-agosto 2006 pag. 5

PRESENTATI AL NOSTRO “GAZEBO” E ALLA “BANCARELLA” CDM DI TRIESTE

DUE VOLUMI D’ARTE DI TOMAZ INTEGRALMENTE DISEGNATI A MANOL’autore chersino dimostra la continuità artistica e l’unitarietà italiana delle scuole di pittori,scultori ed architetti che hanno operato contemporaneamente sulle due sponde dell’Adriatico

Tutti i disegni di cui è ricco illibro sono stati prodotti dal-l’autore che ha una mano deli-cata e finissima. Tomaz ha ab-bracciato con una visionecomplessiva la romanità impe-riale, lo splendore della Ra-venna bizantina, il Medioevodelle Crociate, la Venezia dallemolte vite e il Rinascimentodelle corti italiane del ’400 edel ’500 orientate verso l’A-driatico: Ferrara, Urbino, Ri-mini, Pesaro, Mantova, fino a

Napoli e alla Sicilia dove il ge-nio di Francesco Laurana por-tò le forme del più puro Rina-scimento toscano (cito Tothnella prefazione del libro). Ilviaggio del Tomaz nel mondoartistico di culture adriatichedell’Età del bronzo e del ferro,presenti sulla costa orientaleed entrate in contatto con la ci-viltà greca ed etrusca – dai ca-stellieri istriani alle necropoli –ci dimostra i rapporti dei Li-burni con le città venete diEste e Adria. Ci fa passare sotto la porta diErcole e l’Arco dei Sergi a Po-la e ad Ancona sotto l’Arco diTraiano. L’attenta e precisa ri-cerca di accostamenti mette inluce le reciproche influenze frale due sponde e il tutto è mar-cato anche con il segno sapien-te delle illustrazioni che occu-pano gran parte dell’opera. Nelsecondo volume riporta anchela storia di Giorgio il Dalmati-co sul sagrato della Cattedraledi Sebenico la statua che si er-ge è dedicata a un Juraj Dal-matinac che pochi ricollegano

a Giorgio Orsini e allasua storia… Insomma, due pode-rosi volumi belli, anzibellissimi da sfogliarema altrettanto intensinella lettura che èchiara, nitida, interes-sante e colta.Luigi Tomaz, Architet-tura Adriatica tra ledue sponde. Gli storicipossono sbagliare, lepietre no. 2 vol (Dallapreistoria al 1400, dal1400 al 1700), ed.Think ADV, Campo-basso 2006, EE 23,00.Per l’acquisto: GigiTomaz, Viale Stanzio-ne 23/B, 30015 Chiog-gia (Ve), tel:041.400741.

STORIE AMARE

Teodoro Francesconi, nato aFano, ha vissuto l’adolescenzaa Zara, nel 1944 si è arruolatovolontario nel battaglione Ber-saglieri “Mussolini” dove haservito al confine giulio. Lau-reato in chimica, haoperato professio-nalmente in Pie-monte e Lombar-dia, dove vive tut-t’ora. Attento cul-tore di studi storici,è autore di numero-si saggi sulla RSI esul problema adria-tico.La classe del ’25 èstata l’ultima coin-volta nel secondoconflitto mondiale.I diciottenni tede-schi, inglesi, russi,italiani, giapponesie nordamericani,levati alla fine del1943, ebbero l’a-

maro privilegio di essere i piùgiovani soldati che militaronoe vissero quell’immane trage-dia e gli ultimi di loro, reduci,vanno svanendo nel nulla co-me prescrivono le imperscru-tabili leggi eterne.Quanto si troverà nella lettura,è un racconto estremamentemelanconico ed amaro checorrisponde alla realtà vissutaallora da tanti ragazzi, da tantefamiglie viventi in terre lonta-ne fra di loro, ma dove le vi-cende sono state le stesse purcambiando le lingue e gli oriz-zonti.Quindi il lettore abbia la com-piacenza di affrontare la letturacome quella che dedicherebbea un diario di un ragazzo del1925.Teodoro Francesconi, I Ra-gazzi del 1925, Greco & Gre-co, Milano 2006, EE 11,00.Per acquisto: Greco & GrecoEditori, Via Verona, 10,20135 Milano, tel.: 02.58312811, fax: 02.58310786,http://www.grecoegrecoedi-tori.it.

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La prof. Rita Tolomeo, docente or-dinario della Sapienza di Roma hapresentato le pubblicazioni più inte-ressanti della Società Dalmata diStoria Patria presieduta dall’esimioprof. Sante Graciotti, docente emeri-to della Sapienza. In particolare si ètrattenuta sul libro di Beppo Marussiche tratteggia i caratteri del Borgoormai integrato nella città di Zara,che porta il nome del Provveditoreveneziano Niccolò Erizzo. Erizzoconcesse 280 anni fa agli albanesi,che fuggivano dall’aggressione delTurco, di installarsi in quella zona.Un lavoro di grande interesse storico

che testimonia il pluralismo etnico eculturale della Dalmazia veneziana,ricordata ancor’oggi perché non dis-criminò mai alcuna popolazione ed èun modello per l’Europa di oggi chericerca le radici della comune convi-venza di popoli diversi, insediati pa-cificamente nella medesima terra.Perché Beppo Marussi? È un bor-gherizzano che, profugo in Italia do-po la Seconda guerra mondiale ritor-na con la memoria agli usi e alle tra-dizioni della sua comunità di originealbanese, insediatasi sin dal 1726 aimargini di Zara. Questa comunità sisviluppò come un’enclave in una re-gione di relativa separatezza dal con-testo italiano e slavo della città edelaborò una sua cultura originale,preziosa per gli elementi arcaici cheessa conserva. Nella prefazione si ri-fà un po’ la storia di questi albanesipoi divenuti zaratini a tutti gli effet-ti. Infatti, Marussi fu italianissimo disentimenti e di azione. I capitoli sisusseguono uno dopo l’altro, narran-do la vita, le abitudini, gli usi, la cu-cina di questo Borgo e la lettura ri-sulta piacevole e ricca di spunti inte-ressanti È stato fatto il punto anchesul libro di Sante Graciotti sulla ri-scoperta del petrarchista Paolo Pa-ladini di Lesina che era stato pre-sentato a Lesina dalla dott. DariaGarbin nella Loggia del Sanmichie-li ed è stato oggetto anche di un’ap-profondita analisi negli gli Atti e Me-morie della Società Dalmata di Sto-ria Patria che annualmente riporta glistudi dei ricercatori di questa bene-merita Associazione, pubblicati co-me sempre dall’editore Il Calamo.Beppo Marussi, La Borgo Erizzodella Zara di un tempo, Saggi rac-colti in occasione del 280° anniver-sario di Borgo Erizzo a cura di Ri-ta Tolomeo e Valentina Stazzi,

Roma 2006, EE 15,00. Per l’acqui-sto: Società Dalmata di Storia Pa-tria – Roma, Via Reiss Romoli 19,00143 Roma, E-mail: [email protected]

PUBBLICAZIONI E STUDI DI ALTO PROFILO SCIENTFICO E LETTERARIO

INTENSA ATTIVITÀ DELLA SOCIETÀD A L M ATA D I S T O R I A PAT R I ALa prof. Rita Tolomeo ha anche quest’anno animato la Giornata della Cultura, presen-tando libri, riviste e studi su aspetti poco noti della letteratura veneta in Dalmazia

Prezzo di copertina EE 16,00. Per l’acquisto come a latoPrezzo di copertina EE 16,00. Per l’acquisto come a lato

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IL DALMATA luglio-agosto 2006 pag. 7

DA 554 ANNI DIFENDE FEDE, CULTURA E CIVILTÀ CRISTIANA E ADRIATICA

LA SCUOLA DALMATA DEI SANTI GIORGIO E TRIFONE A VENEZIAOspita il Museo-Archivio Dalmata ed è depositaria delle memorie, delle tradizioni, del-l’arte, delle lettere e della spiritualità sviluppate nelle terre dell’Adriatico Orientale

Il testo raccoglie gli studi pub-blicati dagli anni 1930 al ‘50su varie riviste dal prof. de’-Benvenuti; studi che così sa-ranno di più facile reperimen-to per gli studiosi ed i ricerca-tori italiani. La lettura mette inevidenza l’attenta cura e l’as-siduo impegno che la Repub-blica Veneta profuse nel difen-dere il territorio dalmata, spe-cie durante le continue e ricor-renti incursioni turchesche conun costo altissimo in terminieconomici, nonché umani per-ché migliaia furono anche gliitaliani della Penisola che, as-soldati da Venezia, insieme al-le valorose forze slavo-dalma-te, sparsero il loro sangue nel-le vallate e colline di Dalma-zia. Il tomo è corredato dastampe riprese da carte geo-grafiche autentiche. Nella pre-sentazione Didi SalghettiDrioli si sofferma e scrive del-lo scrittore ricordando la suafigura, i suoi studi ed il suo ap-porto culturale e di studioso aLa Rivista Dalmatica.

Con questo libro gli autori in-tendono ricordare quei poetidialettali che sono stati in pas-sato l’espressione più pura egenuina dell’animo e dellospirito della popolazione dal-mata e zaratina in particolareche hanno maturato la lorosensibilità nella dolorosa espe-rienza dell’esodo. Questo li-bro è un dono offerto alla Dal-mazia dai suoi poeti che neperpetuano il ricordo nei con-tenuti e nel linguaggio. Raf-faele Cecconi mette a punto ilproblema delicato della con-servazione del dialetto: “elmio sarà un dialetto un fià ba-stardo / inguinà de italian e detivù / ma mi lo parlo ancora,son testardo…” e poi dice: “…xe come una sciarpa morbida /el xe proprio come un scial / epiù t’inveci / più ti te lo tienstreto / per scaldar i ossi e l’a-nima.” Ma talvolta il dialettodimostra la sopravivenza dellacivilissima cultura dalmatadispersa dalle tragiche vicen-de. Libro da leggere e ricorda-re, ricordare e sorridere nei ri-cordi.

Pubblicazione semestraleedita a cura del GuardianGrande, Comm. Tullio Val-lery. Affronta le problemati-che di grande spessore cultu-rale e pubblica studi su do-cumenti dalmatici di cui,spesso, la Scuola è rimastal’unica depositaria. Di gran-de interesse, per comprende-re lo spirito del tempo, lapubblicazione su problemispirituali e temporali delleDiocesi dalmate nella secon-da metà dell’ultimo millen-nio.

Giorgio Varisco, l’organiz-zatore dei Raduni dalmatici,si è mostrato preoccupato sucome le fragili strutture am-ministrative delle nostre as-sociazioni e fondazioni po-tranno gestire e coordinareben 40 iniziative editorialicostituite da 25 libri, 4 opu-scoli, 3 riviste di vari nume-ri all’anno, 1 giornale bi-mensile, 2 cataloghi, 3 DVDe 2 cospicui lavori informa-tici apparsi nei siti internetche trattano nostri argomen-ti.

Angelo de’Benvenuti, Fortifi-cazioni venete in Dalmazia,Collana di Ricerche StoricheJolanda Maria Trèveri, V°vol, Venezia 2006, EE 17,00.��

La Poesia Dialettale Dalma-ta, a cura di Bruno Rosada eTullio Vallery, Alcione Edi-tore, Treviso 2006, EE 10,00.

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Per l’acquisto:Scuola Dalmata dei SS.Giorgio e Trifone di Vene-zia, Castello 3259/A, 30122Venezia, tel. e fax:041.5228828, E-mail: [email protected].

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pag. 8 luglio-agosto 2006 IL DALMATA

LA SEDE OSPITA IL DALMATA E TUTTE LE NOSTRE ASSOCIAZIONI DI TRIESTE

LA FONDAZIONE RUSTIA TRAINE RIVISITALANAZIONE DALMATALATINA SLAVAE MEDITERRANEAHa promosso corsi di lingua italiana in Dalmazia, la nascita del Centro Ricerche Cultura-li Dalmate – Spalato ed il sito www.dalmaziaeu.it che collega i dalmati di tutto il mondo

Carla Cace, coautrice del Ca-talogo presentato a Brescia, hagettato un provocatorio sassonello stagno dell’indifferenzadi molti figli, nipoti e pronipo-ti di esuli dalmati (il bisnonnoDoimo era esule di Sebenicodal 1920, il nonno Manlio viritornò nel periodo ’41-’43)con un approccio nuovo perl’associazionismo dei dalmatiitaliani e con il rilancio dellacultura finora relegata nelletorri d’avorio di importantistudiosi e letterati di altissimoprofilo e che, invece, cerca og-gi nuovi adepti, anche tra isemplici curiosi della materia. Il Catalogo della Mostra itine-rante tenutosi a Roma, Trieste,Zara e Spalato è stata al centrodi un acceso e proficuo dibatti-to, scivolato dall’arte plastico– figurativa al concetto politi-co – filosofico di Nazione Dal-mata, peraltro appena accen-nato nel testo, ma che, secondoi più autorevoli giornalisti ecommentatori della TV croata,sarebbe stata, invece, sottinte-sa in tutta l’operazione. La Fondazione Rustia Trainepresenterà il Catalogo in lin-gua italiana, croata e francese,anche a Parigi, affinché la dal-maticità sia oggetto di studionell’Unione Europea i cui stu-diosi valuteranno se questo an-golo di terra non rappresentiun significativo elemento diconvivenza in un solo indiffe-renziato territorio dell’incon-

tro della cultura latina e quellaslava, molto di più di quantoavviene in Svizzera, perché laNazione Elvetica è un esempiodi convivenza tra il mondo te-desco, francese ed italiano, maè rimasta divisa all’interno deiconfini dei suoi Cantoni.

Catalogo della Mostra Itine-rante degli Artisti DalmatiItaliani Contemporanei,EE10,00. Per acquisto: Fon-dazione Rustia Traine comein basso.

Il CRCD di Spalato e la CI diZara stanno attuando un pro-

g r a m m aper pro-muovere laconoscenzadella cultu-ra italianaoltre confi-ne con lapubb l i ca -zione, in te-sto bilin-gue, di poe-sie di autoriitaliani mo-derni. Latraduzionein croatovuol far co-noscere leliriche dialcuni fa-mosi poetiitaliani del’900 anchein Croazia,

come scrive Rina Villani nellaprefazione. Con queste inizia-tive si conferma il desiderio dicondividere con amici italianie croati la ricchezza della gran-de letteratura europea. Il libroè il primo di una serie in corsodi pubblicazione con l’appog-gio della Regione Veneto.

Supplizio ed armonia / Pat-nja i sklad, traduzione di liri-che di Giorgio Caproni, Eu-genio Montale, Sandro Pen-na, Giuseppe Ungaretti, a cu-ra di prof. Velimir Zigo, Cen-tro Ricerche Culturali Dal-mate Spalato e Comunità de-gli Italiani di Zara, 2006, EE10,00. Per l’acquisto: Fonda-zione Rustia Traine, Via deiGiacinti n. 8, 34135 Trieste,tel. 040.425118, fax:040.4260637, E-mail: [email protected]

Comunità degli Italiani diCattaro, Tabacina 572, CG85330 Kotor (Cattaro), Monte-negro. Presidente: Dalibor An-tonioli, Responsabile delCRCD: Andro Nunzio Saula-cic. Nuova sede del CRCD di pros-sima inaugurazione.Comunità degli Italiani diSpalato, Ulica Bajamonti 4,HR -21000 Split (Spalato), tel.e fax: +385.21.347330 E-mail:[email protected]: M. C. DalbelloComunità degli Italiani diLesina, Presidente h.c e del-l’Assemblea: Sime Fio, Sv.

Katarina bb, HR – 21450 Hvar(Lesina), tel: +385.21.741177E-mail: [email protected],Presidente dell’Esecutivo: Si-me Matkovic, cell:+385.95.8059075Comunità degli Italiani diZara, Ulica Borelli 8, HR –23000 Zadar (Zara), tel:+385.23.211012. Presidente:Rina VillaniComunità degli Italiani diVeglia, Trg Bana Jelacica bb,HR – 51500 Krk (Veglia)Presidente: Maria Luisa Allie-vi, tel: +385.51.221213. Nuova sede di prossima inau-gurazione.

Comunità degli Italiani diLussinpiccolo, Zagrebacka,HR –51550 Mali Losinj (Lus-sinpiccolo), tel: +385.51.233544, cell: +385.98.327 432.Presidente: Noyes PicciniAbramicComunità degli Italiani diLussingrande, HR – 51551Veli Losinj (Lussingrande),Zadbone 38, tel: +385.51.236380. Presidente: Pina Del Zot-to Comunità degli Italiani diCherso, Trg Frane Petric 1,HR – 51557 Cres (Cherso),tel: +385.51. 572 240. Presidente: Nivio Toich

LE COMUNITÀ ITALIANE OPERANTI NELLA DALMAZIA STORICA

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IL DALMATA luglio-agosto 2006 pag. 9

UN ENTE A TRIESTE SPECIALIZZATO NEI CONTATTI INTERNET TRA ESULI

IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE GESTISCE IL SITO WWW.ARCIPELAGOADRIATICO.ITIl Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana, Istriana, Fiumana e Dalmata, di cui i Dalmati Italiani nelMondo – Libero Comune di Zara in Esilio sono soci fondatori, collega gli esuli sparsi in tutto il mondo, soprattutto i giovaniche hanno maggior dimestichezza con il computer, attraverso questo nuovo, grande strumento che è l’Internet, capace di an-nullare le distanze che per mezzo secolo hanno diviso familiari, amici e concittadini nati nella stessa città o isola. Abbiamo tardato a comprendere le potenzialità del sistema di trasmissione e comunicazione via Internet, che collega in temporeale due persone che vivono in due parti lontanissime del mondo. Eppure questo strumento sembrava fatto proprio per noi.E non parliamo solamente di rapporti interpersonali, affettuosi e familiari, ma anche delle nostre organizzazioni che stentava-no a trasmettere rapidamente notizie e comunicazioni. Oggi tutto è più facile e tutti noi ci siamo dati una mossa.

La dottoressa Daria Garbin, v. Presidente del Centro Ricerche Cultu-rali Dalmate di Spalato, ha elaborato 130 profili di grandi personag-gi dalmati desunti dai libri di Praga, Brunelli, de’Benvenuti e soprat-tutto dallo studio enciclopedico di Vanni Tacconi scritto con France-sco Semi, nonché da numerosi siti Internet che trattano i nostri pro-blemi. Una parte del lavoro è già consultabile sull’indirizzo:http://www.arcipelagoadriatico.it/framebiogdal.htm. È ormai impos-sibile fare una seria ricerca su un argomento se non si utilizzano an-che le fonti multimediali presenti nella Rete informatica. Necessita pe-rò saper scegliere e valutare l’attendibilità dei siti ed alimentare i no-stri siti con documenti seri e corrispondenti alla verità storica. Tra isiti seri che riguardano la Dalmazia segnaliamo www.dalmaziaeu.it,www.leganazionale.it, www.dalmatia.it.

Nel giardino d’invernodell’hotel Master diBrescia è stato proietta-to il DVD che ha rias-sunto la storia dell’Eso-do con splendide im-magini dell’Istria, diFiume e della Dalma-zia, ben illustrate da untesto molto efficace del-la giornalista del CDMdi Trieste Rosanna Tur-cinovich Giuricin nellafoto a lato. Per l’acqui-sto: CDM, via F. Filzi 6,34121 Trieste, tel.040771569, fax:040.3475057, E-mail:[email protected], offerta libera.

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pag. 10 luglio-agosto 2006 IL DALMATA

DISTRIBUITE IN SCUOLE, GIORNALI, TV E PRESSO LE RIVISTE D’OPINIONE

IL GIORNO DEL RICORDO E L E Le testimonianze degli esuli devono essere fissate sulla carta e nei video: le manifestazioni

Opuscolo di 36 pagine chetratta la persecuzione daparte dell’Austria-Ungheriacontro gli italiani di Dalma-zia che provocò il primo eso-do (1886-1915), mentre il se-condo esodo (1920-1940) èstato provocato dal Regno diJugoslavia e l’ultimo esodo èvoluto da Tito nel 1945. Perl’acquisto: ANVGD di Vene-zia, Castello 3259/A, tel. e fax.041.5228828, E-mail: [email protected], EE 10,00.

Opuscolo di pagine 60 cheriproduce gli atti del Conve-gno Lombardo del10/02/2005. Per l’acquisto:ANVGD di Brescia, CorsoMagenta n. 58, 25121 Bre-scia, tel. e fax. 040.280197,E-mail: [email protected],offerta libera.

Avvocato di Udine, primaopera narrativa (in precedenzaha pubblicato un libro storicoNé Turchi né Ebrei ma NobiliRagusei) che rivisita la storiadella Repubblica marinara inchiave romanzesca rivelandosiscrittore eccellente ed origina-le. Storia a più voci della fa-miglia Gundulig a Ragusa, èun delizioso romanzo storicoper l’intreccio umano dei pro-tagonisti del romanzo. È unpiccolo capolavoro di cui par-la Mario Turello sul Messag-gero Veneto dicendo: “Tale èanzitutto in grazia della scrit-tura una prosa insolita, densa,evocativa che molto esprime emolto più suggerisce in termi-ni di sensazioni, di emozioni,di pensieri. I personaggi si di-panano in tre secoli di storiadi Ragusa, a cominciare dalpassaggio dalla dominazioneveneta a quella ungherese, si-no al terremoto del 1667, trac-ciando un arco di splendore edecadenza: ogni esistenza èun frammento ed un esempiodi una comunità tenace, intra-prendente, più di altre lumino-sa.”

Cristiano Carracci, La lucedi Ragusa, ed. Santi Quaran-ta 2005, Per l’acquisto: Edi-trice Santi Quaranta, ViaMuggia, 7, 31100 Treviso,tel: 0422.433194, EE 11,00.

Dopo studi di scienze politi-che a Trieste e Padova è entra-to nella Compagnia di Gesù esi è laureato in teologia ecu-menica presso la PontificiaUniversità Gregoriana. Nel li-bro, l’autore narra di un viag-gio da Gorizia a Fiume e daFiume a Ragusa con traghettonotturno e poi, con l’auto perrisalire tutta la Dalmazia, terrad’origine dei Katunarich. “Pri-ma di conoscerla, provavo perla Dalmazia” – dice – “nonsoltanto istintiva antipatia, maodio!” Man mano che il viag-gio e la lettura procede, si ca-pisce, e ce lo dice, come lascoperta e la conoscenza diquesta terra fosse ammaliantee coinvolgente. Il racconto sidipana nell’esprimere sensa-zioni forti di fronte alla naturaancora selvaggia di queste ter-re, al calore di un mare limpi-do ed accattivante e all’incon-tro con la gente che rivelaun’antica origine veneziana.L’autore ritrova le radici maanche la storia e rinsalda lega-mi, fatti di profumi, di colori,di salsedine, di storia e di sen-sazioni… indimenticabili.

Sergio M. Katunarich, Le ta-vole della mia vita, Alla ricer-ca delle origini, ed. Spirali2005, Per l’acquisto: Editri-ce Spirali, Via Gabba Fratel-li 3, 20121 Milano, tel:02.865101, EE 25,00.

Libretto cartonato di pagine70 con lo studio della Com-missione di esperti delle Pro-vince di Trieste e Roma e delComune di Trieste, arricchi-to con leggi e trattati. Perl’acquisto: Provincia di Trie-ste, Piazza Vittorio Veneto n.4, 34132 Trieste, tel.040.37981, fax. 040.9798233,in omaggio.

Libro di 151 pagine a cura diAlessandro Cuk e Tullio Val-lery con una ricca documen-tazione sull’esodo adriatico esui trattati internazionaliche lo provocarono. Per l’ac-quisto EE 10,00, come sopra.

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Vignoli, docente universitario ge-novese, ed esperto di problemi bal-canici si è occupato delle vicendedelle minoranze italiane in Croazia,in Slovenia ed in tutta l’EuropaOientale e dei rapporti tra Italia eMonenegro. Fine conoscitore della storia diquesta tormentata penisola,mette in luce un personaggio anoi vicino, rimasto un po’ nel-la ombra e poco conosciuto daipiù: Aimone di Savoia, Ducadi Spoleto e poi d’Aosta, Renominale di Croazia col nomedi Tomislavo II. Poco si è scritto di Aimone,

forse messo in ombra dal piùfamoso fratello maggiore, vi-ceré d’Etiopia, eroe dell’AmbaAlagi, il Duca di Ferro, Ame-deo d’Aosta. Anche i croati –dice l’autore – hanno dimo-strato una certa curiosità di co-noscenza nei confronti di que-sto personaggio e forse anchequesto libro può essere un tas-sello che ci aiuti a dimostrareche la letteratura e culturacroate nascono per gran parteda quella italiana ed in partico-lare da quella dai dalmati ita-liani. Questo libro, sostiene an-cora Vignoli, vuole essere una

pietra alla costruzione di siner-gie di ricerca e di studio allacomprensione italo-croata, alrispetto reciproco ed alla colla-borazione scientifica in unanuova Europa che non dimen-tica ma costruisce! Vi sono an-che alcune belle fotografieconcesse dalla famiglia Savoiache si è resa disponibile e col-laborativa.

Guido Vignoli, Il SovranoSconosciuto, Tomislavo II Redi Croazia, ed. Mursia, Mila-no 2006, EE 18,30.

Un’interessante espe-rienza è stata compiutada Maria Luisa Botterie Patrizia Pezzini nel-l’anno scolastico2003-2004 al LiceoCicerone di Frascatidove la III C ha prepa-rato una mostra suiconfini orientali d’Ita-lia ed una snella maprecisa e puntigliosapanoramica sulla Que-stione adriatica conmolti dati sugli italianiin Istria, Fiume e Dal-mazia e sulla Questio-ne di Trieste. Vi sonoimportanti descrizionidi costumi, abbiglia-mento e folclore ed ad-dirittura ricette e molti altrielementi che rendono viva latestimonianza del radicamentoitaliano in quelle terre. Auspi-chiamo che anche questo lavo-ro venga ripubblicato in quan-titativi notevoli, per essere ri-

distribuito nelle scuole il pros-simo 10 febbraio. Richiedere all’Anvgd di Romavia Fratelli Reiss Romoli 19,00143 Roma tel. 06.52410545,fax. 06.54280143, E-mail: [email protected].

Opuscolo di grandi dimensioniscritto dalla prof. Adriana Iva-nov per le scuole. Si tratta diun testo efficace ed essenzialein cui l’aspetto didascalico èpreminente e raggiunge il ri-sultato di fornire agli studentied ai giovani un quadro, sem-plificato ma molto rigorosodella storia e dell’arte nelleterre orientali.

È stato distribuito nelle scuoledi alcune città da parte dellaFederazione degli Esuli in oc-casione del Giorno del Ricor-do, registrando grande interes-se da parte degli studenti e dimolti italiani anche adulti cheignorano la nostra storia. Èauspicabile che per il prossimoGiorno del Ricordo sia stam-pato in quantità massicce.Edito, con il supporto della Fe-derazione degli Esuli, dalla be-nemerita Fondazione Perlasca.

Esodo – La Tragedia degliItaliani di Istria, Fiume, Dal-mazia e Venezia Giulia, cura-to dalla prof. Adriana Iva-nov edito dalla FondazioneGiorgio Perlasca e Federa-zione delle Associazioni degliEsuli Istriani, Fiumani eDalmati. Per l’acquisto:chiedere alla stessa Fonda-zione, E- mail: info@giorgio-

perlasca.it.

IL DALMATA luglio-agosto 2006 pag. 11

NECESSARIE AI MOLTI AMICI CHIAMATI A TESTIMONIARE L’ESODO

PUBBLICAZIONI PER LE SCUOLEsono importanti ma passano, gli scritti rimangono e sono ripresi da scrittori e mass media

Adriana Ivanov applaudi-tissima al Raduno dei Dal-mati mentre sta illustran-do lo spirito e le finalitàdivulgative del suo lavoro

Maria Luisa Botteri è statavivamente complimentataper il suo lavoro, da parte dimolti colleghi interessati alladidattica.

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pag. 12 luglio-agosto 2006 IL DALMATA

LA STORIA SI SCRIVE ANCHE ATTRAVERSO OPERE NARRATIVE E SAGGI

ROMANZI, MEMORIALI E STUDI DI SETTORE ARRICCHISCONO LA CONOSCENZA DELLA REALTÀ DALMATA

Il 25 aprile 1945 non tutti gliitaliani poterono salutare consollievo l’avvenuta Liberazio-ne del Paese dalle truppe tede-sche, preludio del ritorno allademocrazia. Alle spalle diTrieste e Gorizia, in Istria, nel-la zona di Fiume, di Zara e delresto della Dalmazia, iniziavainfatti una nuova, drammatica,occupazione ad opera dei par-tigiani slavi del maresciallo Ti-to, ben decisi a inglobare quel-le zone nella nascente Jugosla-via comunista. L’intento del-l’autore è quello di renderel’”onore della memoria” a que-sti cittadini dimenticati rac-contando la loro verità. Ma an-che, contemporaneamente, dicontribuire al superamentodella rimozione di un capitolocruciale della storia patria delNovecento, inquadrandolo nelpiù ampio contesto della geo-politica europea dell’epoca.

Valerio Di Donato, 2006,IstrianIeri. Storie di esilio,Per l’acquisto: Liberedizio-ni, Via Leni, 325085 Gavardo(Bs), tel/fax 030.6850082,http://ledliberedizioni.it/or-dini.htm, EE 10,00.

Raccolta di cartoline dellaZara che fu

È una raccolta di cartoline illu-strate di Zara da fine ’800 sinoalla Seconda guerra mondiale.Sono ricordi della Belle Epo-que, di Zara redenta e ricon-giunta all’Italia. Viene presen-tata una scelta di cartoline ditutta la città con i suoi franco-bolli e bolli postali. Qualcunoritroverà nomi di persone co-nosciute e di parenti.

C.C. Cipriani – S. Domeni-ghini, Saluti da Zara, SocietàFilatelica Numismatica Dal-mata, Roma 2006. Per ac-quisto: C.C Cipriani, Via Si-viglia 6, 65010 Spoltore, EE10,00 + EE 4,00 s. p., o pressoFranca Baliana Serrentino,Via Rusti 15 a, Iesolo (Ve).

Interessante tesi di Laurea

La tesi di laurea di MariaZvonka Zerial Detoni è statapubblicata in un elegante volu-me su malattie e rimedi in usoa Zara nei secoli scorsi. Maria Zvonka Zerial Detoni,Arte farmaceutica a Zara,Comunità degli Italiani diZara. Per acquisire il librorivolgersi a Sereno Detoni,via Aleardi n. 1, 34134 Trie-ste, tel: 040.363325.

Italiani delle IsoleFamiglia italiana che visse aLissa. Sono ricordi, memorie,appunti di Lorenzo Dojmi diDelupis, che la famiglia ha vo-luto pubblicare per ricordarlo.

Lorenzo Dojmi di Delupis,Cara Lissa…, edizione ama-toriale e fuori commercio,Grosseto 2006. Per informa-zioni rivolgersi alla consortedell’autore: N.D. EleonoraDojmi di Delupis, Via Bocca-negra n. 8, 00162 Roma.

Un GialloL’autore ha presentato un ro-manzo giallo incentrato sugliaffari sorti intorno al prezzonotevole raggiunto dal franco-bollo con la sovrastampa Deut-sche Besetzung Zara che è an-che il titolo di un suo corposolibro sulla filatelia zaratina del1943-44.

Alessandro Moro, I Misteri diZara, 2006, EE 14,00. Laser in-vest editore, via G. Chiassi 41,46100 Mantova, tel:0376.368230,fax: 0376.360374, E-mail: [email protected].

I muli del TommaseoQuesto lavoro raccoglie le sto-rie di 30 “muli” che rievocanocon passione e dolore i tempidell’esodo dalle loro terre cheraggiungono il collegio “Nic-colò Tommaseo” di Brindisiper poter riaffermare la loroappartenenza al popolo d’Ita-lia, che sovente è stata matri-gna nei confronti degli istriani,fiumani e dalmati.

Ennio Milanese, Il RicordoPiù Lungo, Accadueo, LiberaUnione Muli del Tommaseo,2006. Per acquisto: EnnioMilanese, via Mameli 5, 37126 Verona, tel: 045.912501,EE 13,00.

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1921 L’ESODO IGNORATO, SEBENICO E IL SUO TERRITORIO ED ALTRI DVD

NELLA CIVILTÀ DELLE IMMAGINI I VIDEO - DOCUMENTI SULLA DALMAZIAL’Associazione Nazionale Dalmata ha intuito che le nostre bellezze naturali ed i monu-menti romano veneti sono vincenti in un confronto visivo con le altre regioni d’Europa

In questo DVD si documenta il secondo esodo di Dalmazia,quello più sostanzioso, avvenuto dopo la Prima Guerra Mon-diale e che ha avuto luogo tra il 1920 e d il 1940. È un esodosconosciuto che le immagini riprodotte testimoniano, nonsenza ignorare la grande illusione degli italiani di Dalmaziache credettero al Patto di Londra del 1915, che assegnavauna parte rilevante della Dalmazia all’Italia. Il patto fu sti-pulato dal Regno d’ Italia con gli Alleati, per indurre VittorioEmanuele III ad entrare in guerra al loro fianco.

Il DVD su Sebenico non è solo un omaggio di Guido Cace alnonno ed al padre che furono i non dimenticati direttori del-l’Ospedale di quella città, ma soprattutto ricostituisce una ri-scoperta dei monumenti unici che si ritrovano nel centro sto-rico, tra i quali il Duomo dell’Orsini dichiarato Patrimoniodell’Umanità. Bellissima anche la vicina Scardona, un tem-po Municipio romano e le Cascate del fiume che i latini chia-mavano Tizio e che oggi i chiamiamo Krka. Le inquadraturedi singoli angoli sebenzani sono così originali che un’agenziaturistica croata ha chiesto di poterli utilizzare per la sua cam-pagna pubblicitaria.

Abbiamo cominciato a cono-scerlo quando si piazzò, chissàquanti decenni fa, dietro unbanchetto scherzosamentechiamato de cassete de naran-ze, per vendere le prime pove-re pubblicazioni edite da Il Za-ra di Nerino Rime Rismondo edi Maria Perissi e per distribui-re i numeri arretrati del giorna-le andati perduti a causa deldisservizio postale e i bigliettiper il pranzo di fine raduno.Qualche anno dopo si aggiun-sero gli stemmini dalmati sor-

montati da Leone di San Mar-co, poi i fazzoletti con le testedi leopardo, il disco LP, fragileed enorme in vinile nero con lenostre canzoni patriottiche.Remigio Dario era anche am-ministratore del nostro Giorna-le e teneva la contabilità del-l’Associazione Dalmati Italia-ni nel Mondo. Era sempre schivo, sempre unpasso indietro rispetto al postoche gli spettava, sempre dispo-nibile a sbrigare le faccendepiù noiose. C’era da vendere

biglietti per pranzo? Era uno diquelli, con Dario Righetti, an-che lui scomparso qualche an-no, a scontrarsi con i radunistiperennemente scontenti di tut-to, a controllare con il ristora-tore di turno il numero di pran-zi, per far battere miracolosa-mente i conti nel solito tradi-zionale allegro caos degli ami-ci che si salutano ed annuncia-no nuovi propositi per il pros-simo incontro.In questo numero dedicato allaGiornata della Cultura Dalma-

ta, che viene distribuito anchein biblioteche e in librerieestranee al nostro ambiente, ciè sembrato inopportuno ester-nare i nostri lutti e dolori. Ab-biamo fatto un’eccezione perRemigio che delle passategiornate culturali è stato unprotagonista, pur sapendo chenon lo avrebbe voluto. Almenoora, è giusto che Remigio Da-rio occupi un posto che glispetta tra gli amici più cari, vo-lonterosi e modesti.

ERA STATO L’ANIMATORE DEI GAZEBI PER TANTI ANNI

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pag. 14 luglio-agosto 2006 IL DALMATA

DUE BELLE PUBBLICAZIONI IN COLLABORAZIONE CON L’IRCI DI TRIESTE

L’EDITORE ITALO SVEVO, UN ESEMPIO DAIMITARE

Si tratta della cartella XXIV°della Biblioteca NazionaleMarciana di Venezia dedicataagli artisti di Zara. È un mera-viglioso e certosino lavoro dimessa a punto, ricompilazionee ricerca di carte disordinate,autografe spesso illeggibili,contenute nel Fondo Pragache, per fortuna, sono state sal-vate nella Biblioteca. “Maria Walcher” dice Rava-nello nella presentazione “of-fre un’edizione critica, facen-do emergere la complessitàdella trama che unisce le duesponde di quello che la Sere-nissima amava definire Golfodi Venezia. Incessante il viavai di opere e di artisti mag-giori e minori: rete di relazioniche si rivela sempre più com-plessa e ricca di sfaccettature.I documenti gettano luci im-previste su rapporti familiari edi committenza su scelte ico-nografiche su pagamenti e sututta una serie di fatti che stan-no sì dietro le quinte della sce-na, ma che da essi è appuntodeterminata.” Sullo sviluppodell’arte a Zara – anzi Jadera,in tutti gli atti notarili che quitroviamo – il volume dimostraanche l’importanza delle ricer-che del Praga rispetto a quelladegli studiosi che sono venutidopo di lui.

Giuseppe Praga, Documentiper la storia dell’arte a Zaradal Medioevo al ’700 –

curato dalla prof. MariaWalcher (Università di Ts),ed. IRCI ed Italo Svevo diSergio Zorzon, Galleria Ros-soni, 34122 Trieste, EE 35,00.

Lavoro attento e meticoloso diAlmerigo Apollonio che portaalla luce degli appassionati undocumento inedito conservatonei fondi dell’IRCI di Trieste.È la relazione del delegato na-poleonico Luigi Paulucci altermine di una sua ispezionenel 1810 nella zona delle Boc-che di Cattaro, allora parte in-tegrante delle Province Illiri-che dell’Impero Francese. In-teressante il capitolo in cui siparla della Dalmazia conside-rata una regione di particolariesigenze con una “popolazionedifficile da governare.” Il do-cumento originale viene pro-posto integralmente al lettore,ampliato con l’aggiunta di no-te. Un denso capitolo parla diuna dinamica famiglia Pauluc-ci delle Roncole e dei suoi le-gami con Venezia e la Dalma-zia, ma anche con il Piemontee la Russia. Va ancora sottoli-neato il capitolo della Relazio-ne riguardante il Montenegro,paese quasi sconosciuto. All’e-poca si trattò di uno studio, im-portante per i ricercatori chevogliano affrontare la storiaottocentesca di quell’ultimapropaggine di territorio latino.

IL CHITARRISTAAMISICH A ZARA

E SPALATO

Alessandro Boris Amisich ènato a Udine nel 1959 vive elavora a Padova. È allievo diRomolo Gessi per la direzioned’orchestra, di Giulio Cattinper la musicologia, di Giusep-pe Ceccato e Paolo Muggiaper la chitarra che suona. Mol-ti dei suoi studi ed articoli so-no pubblicati in riviste specia-lizzate e collabora con l’En-semble Barocco PadovanoSans-Souci. Ha inciso perDynamic e per OperaMus. Dal2005 ha assunto l’incarico didirettore generale della Came-rata Musicale Vicentina.La sua origine è spalatina(Zrnovnica) e, tramite la Co-munità degli Italiani di Zara el’Università Popolare di Trie-

ste, nel settem-bre scorso a Za-ra ed a Spalatosi è esibito indue pomeriggimusicali inter-pretando branidi autori italianidel ’600 e mu-siche ispirate atemi cari a Mo-zart nel 250esi-mo della suanascita. Suonauna chitarra ba-rocca o spagno-la che, rispettoalla chitarra dei

nostri giorni presenta una cas-sa armonica dalla forma ad ot-to più stretta ed allungata,spesso finemente decorata. Ilrepertorio solistico della chi-tarra barocca in genere svilup-pa la forma della suite. Nel concerto a Zara il concer-tista ha avuto un grande suc-cesso di pubblico che ha parte-cipato con vivo interesse ap-plaudendo, commentando e in-terloquendo ed anche accom-pagnando col canto quando hasuonato O sole mio. “È statoun momento di grande com-mozione e mi hanno fatto sen-tire a casa mia.”

Alessandro Boris Amisich:Soirée Belliniana, Ivan Pa-dovec, Le cinque fantasie sutemi belliniani, chitarra LeBlanc 1824, CD OperaMus001, Padova, s.a.

Luigi Paulucci, Le Bocche diCattaro nel 1810, a cura di A.Apollonio, IRCI ed. ItaloSvevo (come sopra), 2005, EE12,00.

��Luigi Miotto, Prose e poesie,ed. Associazione ComunitàIstriane, via Belpoggio 29/1,34123 Trieste.

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IL DALMATA luglio-agosto 2006 pag. 15

Il Dalmata si rivolge al grandepubblico dei Dalmati italianiesuli in Italia e all’Estero ed aquelli residenti in Dalmazia,con uno stile giornalisticoestremamente conciso e con itesti degli articoli ridotti al-l’osso, lasciando ad un grannumero di fotografie il compi-to di testimoniare il consi-stente numero di persone cheseguono le attività dalmatiche.Il giornale propone anche ivolti dei protagonisti di questanostra vicenda che solo unaparte del pubblico conosce.

Il nostro maggior sforzo èquello di sintetizzare i con-cetti rimanendo fedeli ai testidei vari autori, dove spesso unaggettivo o un avverbio fannola differenza tra quanto vole-vano dire e quanto abbiamoscritto noi. L’attenzione con laquale i lettori seguono il nostrogiornale, segnalandoci ancheuna virgola in più o un impro-prietà di linguaggio (cosa checi fa piacere e ci consente dievitare errori piccoli o grandiche siano), conferma che que-sta formula - giocata sulle im-magini e sulle frasi di tipopubblicitario - fedele perònei contenuti, ha avuto succes-so, anche se siamo costrettitalvolta a rinviare ad altro nu-mero notizie che gli amiciaspettano con ansia, aggravatadal fatto che non riusciamospesso a rispettare le scaden-ze. Si è di fatto instaurato un rap-porto di integrazione tra IlDalmata e La Rivista Dalmati-ca perché in un primo mo-mento sono stati i lettori dellaRivista a chiedere maggiori in-formazioni su temi trattati dalnostro giornale e via via chepassava il tempo ci siamo ac-

corti che i due fogli - come av-veniva un secolo fa, lungi dal-l’essere in concorrenza svolge-vano una funzione comple-mentare. Mai avremo potutocercare le radici storiche diogni avvenimento che trattia-mo e non avremo neppure po-tuto pubblicare articoli inte-grali di altre riviste e capitolidi libri che sono essenziali perchi voglia approfondire singo-li argomenti. La Rivista Dal-matica è in grado di fare tuttociò e spesso noi dirottiamo let-tere lunghe e meritevoli dipubblicazione, dibattiti su libriche noi solo accenniamo edogni altro approfondimentoche ci viene dai lettori e chenon potremmo pubblicare per-ché occuperemo pagine e pagi-ne fitte di argomenti e prive difoto e di titoli. Nella giornata della culturaGuido Cace è stato molto effi-cace nell’illustrare la ritrovatacontinuità della Rivista che or-mai da due anni, ciò da quantole redazione è ritornata a Ro-ma, esce con regolarità.

Il Presidente dell’And e di-rettore responsabile della Ri-vista, Guido Cace, ha por-tato il saluto del direttore Ni-colò Luxardo de Franchi im-possibilitato a parteciparealla manifestazione ed ha il-lustrato i programmi dellasua Associazione.

DA OLTRE UN SECOLO TESTIMONIA AUTOREVOLMENTE LE NOSTRE TESI

DAL 1899 LA RIVISTA DALMATICACOLLEGATA A IL DALMATA (1865)Il nostro giornale è la vetrina in cui sono esposte iniziative e idee, mentre nella Rivista so-no dibattute le tesi che man mano si affermano e vi sono contestate quelle degli avversari

La Rivista Dalmatica viene inviata a tutti gli amici dell’Adncon sede in Roma Piazza Firenze 27 che abbiano versato laquota annuale di 20 EE sul conto corrente postale 14037006 in-testato all’Associazione Nazionale Dalmata.

La Biblioteca Nazionale Marciana ha pubblicato uno splendido Ca-talogo di 190 pagine che accompagna la Mostra su Niccolò Tomma-seo, avvalendosi degli apporti di numerosi importanti musei italianied esteri. L’opera è curata dal prof. Francesco Bruni dall’Universi-tà Ca’ Foscari di Venezia. Per l’acquisto EE 30,00: Edizioni della La-guna, Zona industriale 34070 Mariano del Friuli (Go), tel.048169132, fax 048169540.

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ESULI NEL MONDO: DOPO L’AUSTRALIA, IL CANADAImmediato e caloroso riscon-tro da parte di un ampio pub-blico: variegato come residen-za, provenienza o vissuto so-ciale, politico e culturale – giànell’anteprima della presenta-zione, seppur avvenuta in oreantelucane nel corso della tra-smissione tv di Canale Italia, adiffusione nazionale – in cuiViviana Facehinetti è stataospite.Sottolineate dall’autrice nelcorso del programma - come

del resto già avvenuto a Corti-na, durante l’affollatissimo in-contro con Bruno Vespa inuno degli appuntamenti di“Cortina In-con-tra,” al qualela Facchinetti è stata invitata afine agosto - la generale pocaconoscenza o meglio la totaleignoranza della storia e dellageografia delle terre adriati-che da parte degli italiani (nonconoscono la storia ed il per-corso italiano di quelle terre;nessuno dice di essere stato in

vacanza a London o Paris, pe-rò ti raccontano di essere statiin vacanza a Porec, Split o Za-dar...; dicono di attraversareTrieste per andare in Sloveniao Croazia, senza sapere di an-dare in Istria o Dalmazia;ignorano di parlare di italianiquando si fa riferimento all’e-sodo; confondono gli esitidella seconda guerra mondia-le con il conflitto nell’areabalcanica degli anni ‘90ecc. ecc. ecc.)Molti gli interventi telefonicida parte di telespettatori unpo’ da tutta Italia: qualcunodirettamente coinvolto nell’e-sodo, qualcuno all’ oscuro ditale capitolo della nostra sto-ria e desideroso che venisseorganizzato un approfondi-mento sull’argomento.Un vero successo la presenta-zione ufficiale, avvenuta il 16settembre scorso nell’ambitodella Bancarella del CDMdell’Adriatico Orientale, conl’intervento di Anna MariaMori e la lettura di vari passi

da parte dell’attore FrancescoGusmitta.Grande l’affluenza di pubbli-co, oltre il limite della capien-za del gazebo allestito per lapresentazione; presenti anchealcuni protagonisti del libro,profughi giuliani in Canada,in questi giorni in vacanza aTrieste. Apprezzamento, sod-disfazione che un altro sipariovenga alzato sul tema, com-mozione generale, riconosci-mento nei confronti della Fac-chinetti.Notevole il successo di vendi-te anche al gazebo del Radunodi Brescia.

Viviana Facchinetti, C’erauna Svolta, Libero Comunedi Zara in Esilio – DalmatiItaliani nel Mondo – Delega-zione di Trieste, Trieste2006, EE 16,00. Per l’acqui-sto: Viviana Facchinetti, Viadell’Università 12, 34123Trieste, Cell. 347.3433108,E-mail: [email protected].

PRECENDENZA ALLA CULTURAAbbiamo pensato di dedicare questo numero integralmente al-la cultura, dando spazio alle opere scritte da esuli, dagli stu-diosi interessati alla nostra causa, i cosiddetti dalmatofili ed aquegli italiani rimasti nelle nostre terre che noi chiamiamo“residenti in Dalmazia.” La mole e l’importanza delle pubbli-cazioni, dei video e dei DVD era così sostanziosa che nonavremmo potuto cavarcela con le solite sei paginette ma, so-prattutto, siamo stati colpiti da un fatto che non avevamo va-lutato. Come è noto i giovani figli e nipoti di esuli erano pernoi difficilmente avvicinabili e la passione, la nostalgia e i ri-cordi di padri zii e nonni costituivano più un elemento negati-vo che un aiuto nel coinvolgerli nella causa dalmatica. Ebbe-ne, l’esplosione di attività e scritti culturali, storici, letterari edi attualità politica che fioriscono intorno alla componente ita-liana della Dalmazia ha suscitato in loro un forte richiamo chenon potevamo e non volevamo deludere. Dopo ogni raduno il generale Unich ci rimproverava perchéomettevamo di indicare il prezzo ed il luogo dove acquistare ilibri pubblicizzati. Non era colpa nostra ma scarso spiritocommerciale dei nostri autori ed editori. In questo numero, in-vece, indichiamo la casa editrice, l’indirizzo del venditoreprincipale ed il prezzo praticato ai nostri lettori, comprensivodelle spese postali. Con una fatica incredibile! Entro Natale ar-riverà il numero doppio di 32 pagine con foto e cronaca delRaduno, con le notizie liete e tristi e l’elenco dei contributi deilettori, linfa vitale del Giornale.

DALLA TERZA PAGINA

ove si sono svolte gran partedelle manifestazioni, è statoletteralmente preso d’assaltodai radunisti e da molti dalma-tofili che costituiscono unaschiera sempre più nutrita diappassionati della nostra Cau-sa. Notevole il numero dei giova-ni che in passato erano rimastifreddi verso gli aspetti rievo-cativi e commemorativi dei lo-ro padri e nonni (che non pos-sono e non devono mancare inun nostro raduno!), i qualihanno molto apprezzato lasvolta culturale emersa prepo-tentemente quest’anno. Sinto-matico l’intervento della gio-vane Carla Cace, che non ave-

va partecipato attivamente adaltri raduni e che, invece, at-tratta dalla cultura dalmata edall’originalità dei nostri pit-tori, in particolare il Lallich siè spesa molto anche nel gaze-bo. Un gruppo di giovani si èdato appuntamento via Inter-net: è stato subito messo a lo-ro disposizione uno strumentoche consentirà loro di confron-tarsi on-line: la [email protected] Il gruppo di partenza è costi-tuito da una quarantina di per-sone, ma chiunque abbia di-mestichezza con i computer,può chiederci, indipendente-mente dall’età, di far parte del-la congrega, inviando il pro-prio indirizzo elettronico a: [email protected].

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