La Ceramica in Italia e nel mondo, Agenda marzo/aprile/maggio 2016
IL MONDO DEL LATTE - MARZO 2014
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I trend degli acquisti di FORMAGGI DURI
Intervista a MELLA FREWEN
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CONSORZIO TUTELA FORMAGGIO GORGONZOLA DOPwww.gorgonzola.com
Trentotto: tanti sono gli uomini(36) e le donne (due) che si sono alternati
sullo scranno del ministero dell’Agricoltura dal 1946 ad oggi.
Fatte salve pochissime eccezioni - come Antonio Segni e Giovanni Marcora (in
carica poco meno di sei anni), Filippo Maria Pandolfi e Mariano Rumor (che di anni ne sono durati 4
e mezzo), Paolo De Castro (tre anni e mezzo in tre diversi governi, oggi presidente della Commissione
Agricoltura del Parlamento europeo, oltre che collaboratore di punta di questo magazine) e Gianni
Alemanno (cinque anni, prima di diventare sindaco di Roma) - i
titolari del dicastero dell’Agricoltura sono durati un anno, un anno e mezzo, con meteore che hanno
occupato la poltrona solo pochi mesi.
Spesso il ministero è stato un trampolino di lancio, a volte i ministri sono arrivati dalla struttura tecnica e
hanno accettato l’incarico per spirito di servizio. Ma la sostanza è che questa continua alternanza non ha
giovato alla politica agroalimentare nazionale.
Il nostro Paese ha bisogno di stabilità, di politiche di ampio respiro, di persone che abbiano voglia e siano
capaci di approfondire temi complicati e complessi, come quelli legati al food.
Troppo spesso si dimentica che l’industria alimentare italiana è la seconda portaerei dell’economia del
Paese. Che il suo fatturato è secondo solo a quello del metalmeccanico. Che il nostro settore è fatto di
imprese capaci come nessun altro di trasformare materie prime semplici e genuine in alimenti di grande
qualità. Che è solo grazie alle imprese e agli imprenditori italiani che il made in Italy alimentare è diventato
famoso in tutto il mondo. Che l’agricoltura italiana – la cui produzione non è in grado di soddisfare la
domanda nazionale di materie prime – è la prima beneficiaria della capacità industriale di creare valore
aggiunto.
A noi piacerebbe che questi primati venissero riconosciuti una volta per tutte e che la politica si
dimostrasse realmente capace di ascoltare le vere esigenze delle imprese e degli imprenditori.
E ci chiediamo: gli imprenditori saranno capaci di trovare le parole per spiegare che le loro imprese sono
le vere locomotive dell’alimentare nazionale? Non è giunto forse il momento che venga loro riconosciuto
il ruolo che meritano? Non è forse tempo che le più alte sfere del Paese – in particolare la presidenza del
Consiglio – comprendano il valore inestimabile di questo patrimonio imprenditoriale, assumendosi in prima
persona la responsabilità delle scelte strategiche future?
Torneremo su quest’argomento!
Adriano Hribal
P.S.: e mentre andiamo in stampa ... dopo le dimissioni della Di Girolamo,
dovute ad affari locali poco chiari, il premier Enrico Letta ha preso
l’interim del ministero delle Politiche Agricole. Pochi giorni dopo, anche lui
“volontariamente” ha rinunciato all’incarico. Aspettiamo il prossimo Ministro,
facendogli i nostri migliori auguri!
LATTEIL MONDO DEL
EDITORIALELLATTEATTE
6 IL MONDO DEL LATTE
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N. 3 2001114 -4 -4 -- -- ANNOAANNNAAA LXVIIIIII -- MENSILN E
IL LATTE NEL MONDO
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Le opportunità di mercato negli EMIRATI ARABI
I trend degli acquisti di FORMAGGI DURI
Intervista a MELLA FREWEN
La cLa ca cccase ase asa histhihistorory ory oooo DEFDEFENDNDE II
ATTUALITÀ
PAG. 5 EditorialePAG. 8 AmarcordPAG. 15 News PAG. 18 Una finestra sull’Unione EuropeaPAG. 20 Notizie dalla Fil/Idff
OPINIONIPAG. 11 “Latte alle scuole”: la sostanza non cambia
di Paolo De CastroPAG. 76 Il Teatro dell’assurdo
di Farfarello
PROTAGONISTIPAG. 22 4 domande a: Mella Frewen,
direttore generale FoodDrinkEuropePAG. 26 L’azienda del mese: Caseificio Luigi Defendi PAG. 30 Il lancio del mese: Santa Lucia Fette alla Mozzarella
ECONOMIAPAG. 33 Nielsen: tempi duri per i formaggi “duri”PAG. 36 Private label: crescono ma non sfuggono alla crisi PAG. 40 Nuova Ocm latte: istruzioni per l’usoPAG. 42 Gli Emirati Arabi amano i formaggi italianiPAG. 46 Il 2013 dei formaggi DopPAG. 47 Formaggi Dop: borsa dei prezzi in Italia
NORMATIVAPAG. 48 Incostituzionale imporre prodotti agroalimentari a “km 0”PAG. 52 Antitrust su Uliveto e Rocchetta: un caso interessante
IGIENE & SICUREZZAPAG. 56 I controlli dell’Icqrf: a colloquio con Stefano VaccariPAG. 60 Ribaditi i rischi legati al consumo di latte crudo
TECNOLOGIA & SERVIZIPAG. 65 Impianti di pastorizzazione aa norma Fda:
un’occasione di miglioramennto
MONDO ASSOLATTEPAG. 68 Intolleranza al lattosio:
problema digestivo o problemma emotivo?PAG. 70 Aperte le iscrizioni alla terza edizione
del premio giornalistico L’AtttendibileAAPAG. 73 Ricette
SOMMARIO
Organo ufficiale di ASSOLATTEAssociazione Italiana Lattiero-Casearia
e del Comitato Italiano della Federazione Internazionale di Latteria - FIL - IDF
EDITORIALE IL MONDO DEL LATTE s.r.l.P.I. e C.F. 07208200159
www.assolatte.itDirezione, redazione, pubblicità:
Via Adige, 20 - 20135 Milano tel. 02-72021817
e-mail: [email protected] Boncompagni, 16 - 00187 Roma
tel. 06-42885648
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 337 del 23-4-87
Direttore responsabile: Adriano HribalCoordinamento editoriale: Manuela SoressiProgetto grafico e impaginazione: Tina Liati
Immagini: Fotolia, Afidop, Consorzio dei pistacchiamericani, Consorzio del Taleggio Dop, Lactalis,
Mondelez, Parmalat, Valtellina TurismoStampa: Miligraf srl - Formello (RM)
Poste Italiane SPA - Sped. in Abb. Post. - D.L.353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB
Roma
Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche
di altre pubblicazioni e stampe o per per l’invio dl’inoltro di proposte pubblicitarie.
della legge 675/96 è nel suo diritto Ai sensi dchiedere la cessazione dell’invio e/o ric
l’aggiornamento o la cancellazione dei dati in nostro possesso.
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Sono arrivate!Sono arrivate!
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Amarcord: Alle lontane radici della falsa informazioneParlare male degli altri: uno sport molto diffuso. E da tempi lontani
Gettar fango sui prodotti deglialtri è uno sport molto popolare, nel quale l’Italia – soprattuttonegli ultimi anni – è tra i campioni del mondo!Eppure c’è stato un tempo nelquale erano gli altri a sparlaredi noi e dei nostri prodotti,mettendo in giro voci false e menzogne che indispettivano– non poco – gli imprenditori dell’epoca.Un esempio? Nel gennaio del 1927 “Saturday Review” - una, prestigiosa rivista inglese, checontava su firme del calibro di Orson Welles e George BernardShaw e che fu poi costretta achiudere alla fine degli anni ’50- diede alle stampe un articolo adir poco diffamatorio sul nostroGorgonzola.A detta degli autori, James Money e Kirle Lupton, la tipica colorazione verde del formaggio re degli erborinati non veniva ottenuta in modo naturale, ma
Stampatosino alla fine degli
anni ‘50, il“Saturday Review” era un prestigioso
periodico inglese, su cuihanno scritto anche OrsonWelles e George BernardShaw. Nel 1927 pubblicò
un articolo contro il Gorgonzola
grazie a “iniezioni di rame” nellapasta, che permettevano di ridurre i tempi di lavorazione e distagionatura.Immediata la levata di scudi deinostri rappresentanti dell’epoca,che – profondamente indignati– gridarono alla lesa maestà eaccusarono gli inglesi di voler dar battaglia alle nostre esportazioni casearie con mezzi incivili. E scrissero: “Qualcosa di cancrenoso esiste, ma deve essere rintracciato nellameticolosa insistenza colla quale si tenta di inceppare il libero cammino ai nostri maggiori rappresentanti del caseificio nazionale”.Un grido d’allarme lanciato a favore della libera circolazione e contro le barriere all’export. Una battaglia vinta, vista la dimensione che hanno assunto oggi le nostre esportazioni.Peccato che tanti non si rendano conto che certe manifestazioni
siano controproducenti. Ogni riferimento a quanto è recentemente accaduto al Brennero è di certo casuale.
LATTEIL MONDO DEL
N. 3 MARZOMA4114010120 ------ ANNOANANNAAANA LXVIIIIII -- MENSILEN
IL LATTE NEL MONDO
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I trend degli acquisti di FORMAGGI DURIIntervista a MELLA FREWEN
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Il costo dell’abbonamento per l’anno 2014 è di:€ 118,00 per l’Italia - € 150,00 per l’estero(Una copia € 11,50 - Arretrati € 23,00)
“Editoriale Il Mondo del Latte s.r.l.” - 20135 Milano - Via Adige, 20 - Tel. 02.72.021.817 Email: [email protected] - Internet: www.assolatte.it
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IL MONDO DEL LATTE 11
PROGRAMMA “LATTE ALLE SCUOLE”: LA SOSTANZA NON CAMBIA
La Commissione europea hapresentato la sua propostalegislativa per l’unificazione delle norme che regolano i programmi per incentivare il consumo di frutta e latte nelle scuole. Una proposta che, secondo il Parlamento Ue, anche in seguito a un’impietosa analisi dellaCorte dei Conti europea sull’inefficienza del sistema“separato” tuttora in vigore, poteva essere fatta prima e inserita già nel regolamento sull’Ocm unica della Pac. Infatti, la bozza presentatanelle scorse settimanemodifica proprio quelregolamento, a pochi mesidalla sua pubblicazione, fissando il budget per il 2014-2020 a 80 milioni l’anno per il programma latte e a 150 milioni ogni 12 mesi per la frutta. Si tratta di un bilancio superiore a quello degli anni recenti. Un risultato comunqueimportante in tempi diausterity. Inoltre, il fatto che il montante non sia più variabile come in passato consente difare progetti a medio termine.La proposta richiederà un attento esameda parte dellaCommissione Agricoltura del Parlamento. I tempi sceltidall’Esecutivoper presentarlasono davverostretti (eccoperché sostengoche avremmodovuto e potutodiscuterneprima), ma i nostri sforzisaranno diretti almeno aimpostare subito il lavoro, per un compito che, ormai, potràessere finalizzato solo nella
prossima legislatura.In linea generale l’unificazionedei due regimi è benvenuta, per esigenze di semplificazione amministrativa. La stessa considerazione vale per ilprincipio secondo cui vanno impostati dei piani strategici pluriennali a livello nazionaleper affrontare con maggioredecisione il problema dellaprevenzione dell’obesitàtramite corrette abitudinialimentari, rafforzando la dimensione educativa deiprogrammi. Per il programma latte,l’orientamento generale cheemerge da una prima lettura della bozza legislativa èche ci saranno due tipi didistribuzione finanziata dalla Ue: una su base regolaree focalizzata sul “lattealimentare”, con il livello di contenuto di grassi decisodalle autorità sanitarienazionali; l’altra che permette agli Stati membri di sceglierealtri prodotti (sia del settore,come lo yogurt, ma anche prodotti agricoli non caseari, come miele o olio di oliva) da mettere in evidenza con
iniziative ad hoc.La corsia preferenziale accordata al latteda bere si deve anche all’effettosostituzione, nelsenso che la Commissione Ue riconosce il fatto che i bambini che imparano da piccoli a bere latte lo
consumano poi regolarmente, in alternativa alle bibite gassate e zuccherate. Nel documento di valutazionedel funzionamento del
OPINIONE
programma latte - che accompagna la proposta - il contributo finanziario deigenitori è visto, in generale, come un disincentivo per l’accesso ai programmi dei bambini delle fasce socialipiù deboli. Ma il suggerimentonon è di eliminarlo quanto di razionalizzarlo. D’altra parte, secondo lo schema latte in vigore, sta alle autorità nazionali scegliere se e come co-finanziare il programma,anche aggiungendo fondi diprivati (genitori compresi) aquelli comunitari. Sotto questo aspetto, aquanto sembra, l’auspicato“allineamento” dei dueprogrammi verso lo standardpiù moderno, ovvero quello della frutta, non c’è stato. Anzi, l’obbligo di co-finanziamento nazionale e comunitario viene abolitoanche per questo ultimoschema. L’armonizzazione deidue regimi di aiuto avviene sul principio di sussidiarietà,che negli ultimi anni assume
Il “programma
latte” è stato
reso più simile
a quello di
frutta e verdura
che ha dato
buoni risultati
di Paolo De Castro
presidente Commissione
Agricoltura Ue
sempre più rilevanza nellalegislazione europea: sonoinfatti gli Stati membri a doversi assumere sempre più responsabilità. Oltre a consentireagli Stati direperire risorse“dal settore” o da “privati”,la nuova bozza di regolamento riconosce la possibilità di spostare risorse tra i due programmi fino al 15% del montante totale (230 milioni l’anno). L’auspicio è che a livello nazionale vengano fatte le scelte giuste per valorizzare il programma latte allo stesso livello di quello frutta e verdura. Tra i dueprogrammi, infatti, lo schemafrutta e verdura ha mostrato di funzionare bene in Italia(grazie alla distribuzionegratuita), mentre quello latte,
nato nell’ormai lontano 1977e mai co-finanziato, ha dato
esiti deludenti enecessita quindi di innovazioni piùprofonde. Un altro puntoimportante èche - secondoun adagio molto noto - il diavolo si annida nei dettagli.E, per definirli,la Commissione utilizza sempre piùlo strumento degli“atti delegati”, da
adottare unilateralmente,previo parere di Parlamentoe Consiglio. La delega è necessaria, ma a voltesi rivela troppo ampia. IlRegolamento è nebuloso su tutti gli elementi che servono a tradurre in pratica iprincipi da parte dei soggetticoinvolti nelle iniziative co-finanziate: su questo chiederemo maggior chiarezza all’Esecutivo. Vogliamo iniziare
una valutazione del testoquanto prima, per prepararein anticipo il lavoro da svolgere durante la prossimalegislatura.L’auspicio è
che in Italia
si facciano
le scelte
giuste per
valorizzare
il programma
latte
OPINIONE
L’azienda italiana specializzata nella produzione di mozzarelle
di Qualità con l’utilizzo di soli fermenti lattici selezionati.
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Giovanni Ferrari Spa e i
Un raffinato percorso di degustazione declinato in un packagingUn raffinato percorso di degustazione declinato in un packag
di nicchia e dimontana della zona emone l’attività delle persoerso
La partnership con SlLa partnership con Svalori della tuteladei valori d
saperi produttivi tradsa
Il Parmigiano Reggianha un sapore equilible note floreali e fruttÈ ideale per essere acdei Presìdi Slow Foode di Alta montagna, ae leggermente asprigdi agrumi del Mandadi Ciaculli e del Limon
Un raffinato percorso di degustazione declinato in un packaging Un raffinato percorso di d ustazione declinato in un packaesclusivo con il Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna DOP esclusivo con il Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna DOP Ferrari accompagnato da mieli e composte di agrumi prodotti daiFerrari accompagnato da mieli e composte di agrumi prodotti da
esìdi Slow FooPresìdi Slow Food®..
Il Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna di BedoniaIl Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna di Bedonianell’AltaValtaro (Parma), prodotto esclusivamente con l’AltaValtaro (Parma), prodotto esclusivamente con latte proveniente da pascoli montani deiatte proveniente da pascoli montani d
uni limitrofi valorizza una produzioneuni limitrofi valo alta qualità, preservando l’economido l’economia e salvaguardando così il territorio ardando così il territorio one che ci lavorano.one che ci lavorano.
ow Food nasce quindi dalla condivisionea della tipicità e della biodiversità, deiiziooonali e dei territori.
no PPProdotto di Montagna Ferrari ratooo con aromi che richiamano tate ee dei pascoli. ccompmm agnato ai mieli
® dddell’Ape nera sicula allee note zuccherine ne delle composte rinooo tardivo ne interdonato.
comdi nicchia e didi nicchia e di
mumual
Ferrari Giovanni Industria Casearia S.p.A.Strada Provinciale 107 26816 Ossago Lodigiano (LO)ferrariformaggi.it
TIGULLIO: 60 anni vintage La Centrale del latte di Rapallo compie 60 anni e li celebracon un’edizione limitata di latte fresco Tigullio confezionatoin bottiglie di vetro. Fino allafine dell’anno, infatti, l’aziendacommercializzerà il latte fresco Alta Qualità in bottiglie di vetroda 750 ml, riprendendo latradizione della distribuzione del latte in voga a partire dagli anni‘50 e fino all’inizio degli anni ‘80. Unica concessione allamodernità il sistema di chiusura a tappo salvafreschezza - dettotwist off - che permette unaperfetta conservazione del latteanche dopo l’apertura.Oltre che celebrativa, quellafatta dalla Centrale del latte di Rapallo è anche una sceltaecologica: la nuova bottiglia del latte è, infatti, prodottautilizzando vetro riciclato.
ATTUALITÀ news
TRENTINGRANA DOPMonodose per il fuoricasaTrentingrana Dop ha presentato un nuovo formato di prodotto grattugiato dedicato alla ristorazione professionale.Al pack da 1 kg, lanciato lo scorso anno, si affianca ora il formato in bustine da 5 grammi distribuite in self-service,mense scolastiche e ospedaliere e catene di ristorazione, a
completamento perfetto dei primi piatti caldi. Con questa nuova proposta Trentingrana Dop intende entrare definitivamente in un mercato che puòriservare importanti risultati. Da sempre scelto eamato dalle famiglie proprio per la genuinità degli ingredienti (solo latte, caglio e sale), la particolare dolcezza e la grande versatilità d’impiego in cucina, Trentingrana Dop entra adesso di prepotenza nel mondo dell’Horeca con due referenze. In questo modo vuole ampliare le occasioni d’uso con l’obiettivo di riservare la migliore qualità a ogni tavola e in qualsiasi luogo di consumo. La bustina
da 5 grammi, confezionata e distribuita dallo storico partner Tanelli Elio, permetterà quindi di trasferire tradizione e tipicitàanche in contesti genericamente sottovalutati nel rispetto di un consumatore sempre più consapevole e che richiede adeguata attenzione al suo stile alimentare.
16 IL MONDO DEL LATTE
Granarolo e Vivartia Grouplo yogurt greco Delta arriva in ItaliaUna partnership internazionale per distribuire in Italia lo yogurt e iformaggi greci. È quella siglata nelle scorse settimane da Granaroloe Vivartia Group, a cui fa capo il maggior competitor greco di prodotti lattiero-caseari, la Delta Foods Sa. «Come maggior produttore italiano di latte e yogurt proseguiamo la nostra strategia di crescita
attraverso partnership con player forti conl’obiettivo di creare valore - ha dichiarato il direttore generale di Granarolo, Gianpietro Corbari - Con questo accordoconsolideremo la nostra presenza nel mercato con un prodotto nuovo di alta qualità come Delta che coglie le esigenze di altre tipologie di consumatori, portando valore aggiunto al segmento dello yogurt». L’accordo consente al gruppo bolognese
di entrare in un segmento dimercato, caratterizzato da consumi in notevole crescita. Infatti, nell’ultimo anno, in Italiagli acquisti di yogurt greco,hanno registrato un incrementodel 38,1%. A trainare il mercato sono le caratteristichenutrizionali di questo prodotto, che ha una carica proteica mediamente superiore dell’80% ma con il 30% in meno sia dicarboidrati che di lattosio.
ATTUALITÀ news
Il gruppo di
Bologna entra
con un brand
leader in un
mercato in
forte crescita
IL NOVARESE DELL’ANNO E’ FABIO LEONARDIPremiato l’amministratore delegato di IgorDa decenni Leonardi è sinonimo di Gorgonzola. Dal 1935, infatti, l’azienda Igor produce il famosissimo formaggio erborinato chetanto delizia i palati di tutto il mondo. Oggi la ditta, con ottant’annidi storia alle spalle, esporta il 40% di tutto il Gorgonzola Dopche viene spedito nei cinque continenti. Anche grazie a questisuccessi imprenditoriali, l’amministratore delegato dell’azienda -Fabio Leonardi - è stato di recente insignito dall’amministrazionecomunale di Novara del premio “Novarese dell’anno”. Questa lamotivazione: «Nel solco di una robusta tradizione familiare ha datocorpo negli anni a una realtà aziendale di eccellenza, contribuendoa fare di Igor il maggior produttore mondiale del più tipico dei prodotti della gastronomia novarese, il Gorgonzola». Fabio Leonar-rrdi ha commentato: «Non avrei mai pensato di poter ricevere un premio così importante. Ringrazio la mia famiglia e tutti i miei col-laboratori, senza il cui aiuto Igor non sarebbe diventata la realtà di oggi. Questo riconoscimento premia il grande attaccamento al ter-rrritorio e alla tradizione, in tutti i suoi aspetti: dal lavoro allo sport, dal volontariato alla “novaresità” che cerchiamo di far conosceree apprezzare in tutto il mondo. E rappresenta per me uno stimoloin più per fare sempre meglio».
L’istituto alberghiero Marco Polo di Genova si è aggiudicato ilconcorso “Il talento del Taleggio– I talenti di Alma” promosso da Alma - la Scuola Internazionale diCucina Italiana - e dal ConsorzioTutela Taleggio per valorizzare laconoscenza del prodotto tipico e arricchire le competenze deglistudenti. Le 16 coppie di allievi, provenienti da varie scuoled’Italia, si sono misurate in proveteoriche e pratiche davanti a una commissione formata da esperti.“L’idea di questa iniziativa ènata dopo aver toccato con
mano la professionalità di Alma, che, come il nostro Consorzio,condivide l’obiettivo di crescita eformazione dei giovani, la risorsadel nostro futuro - ha affermato Massimo Taddei, presidentedel Consorzio - Non posso cheessere contento del risultato edel livello della scuole che hannopartecipato al nostro concorso e che hanno saputo valorizzare al meglio tutte le potenzialità cheoffre il Taleggio”.
Il TALEGGIO incorona i talenti
Il Consorzio di tutela ha realizzatoun concorso rivolto agli studenti delle scuole alberghiere
Info
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Benvenuto DANIO snackCCrreeaattoo ddaallll’eesspppeerriieennzzaa DDaannoonnee,, DDAANNIIOO ssnnaacckk èè llaa pppeerrffeettttaa ccoommbbiinnaazziioonnee ttrraa ggguussttoo kke consistenza unica associata alla leggerezza di un prodotto con basso contenuto ddi ggrassi e un alto qquantitativo ddi pproteine,, frutto di un esclusivo pprocesso di produzione.
AAssssuunnttoo aallll’iinntteerrnnoo ddii uunnaa ddiieettaa bbiillaanncciiaattaa,, DDAANNIIOO ssnnaacckk rraapppppprreesseennttaa uunn mmooddoo gggoolloossoodi assumere nutrienti, come le proteine e il calcio, fonte di energia ed elementi pppreziosi ppper il nostro orggganismo.
La consistenza densa ma allo stesso tempo cremosa e vellutata al palato è ootttteennuuttaa ggrraazziiee aall pprroocceessssoo ddii ccoollaattuurraa ddeell ssiieerroo ee aallll’uuttiilliizzzzoo ddii uunn qquuaannttiittaattiivvoo doppio di latte rispetto agli yogurt classici. Le varianti Fragola, Mirtillo e Pesca sonoaarrrriicccchhiittee ddaa uunn ggoolloossoo lleettttoo ddii ffrruuttttaa iinn ppeezzzzii, cchhee rreennddee lloo yyoogguurrtt aannccoorraa ppiiùù gguussttoossoo.
Daa ooggggi,, dduunqquuee,, èè vittaa dduuraa ppeer il sseenssoo ddi faamee,, cch con DANIO snaacck noon aavrààscampo.
hee ccoon DANIOO ssn
18 IL MONDO DEL LATTE
UEREGOLE SULL’ORIGINE DEI PRODOTTI LATTIERI? di Rosanna Pecere
La Commissione europea haavviato lo studio destinatoal “latte e latte utilizzatocome ingredienti nei prodotti lattieri”. Lo studio è richiesto dal Regolamento “Etichettatura e informazioneai consumatori”. Questanorma prevede che - in aggiunta alle regolesull’indicazione volontariadell’origine (per esplicitare l’origine degli ingredientise diversa da quella del prodotto) - entro dicembre2014 debbano esserepresentati 7 rapportisettoriali, in base ai quali si valuterà l’opportunità o
meno di introdurre regoooooollllleeee aggiuntivve sull’origine. Tra questti, è espressameeeeeeennnnnnnte richiesto unoooooo sssstttttuuuuuddddddioper “lattee e llllllaaaaatttte commee ingrediennte nneeiiiiii ppppprodottilattieri”. La Dg Aggrrrrriiiicoolllllttttttura dellaCommisssiiiiioonnnnnnneeeeeee europea hhaaaaaaa quindi affifidattttoooooo a due sssssssoooooooocietà esterne il lavorrrrrro di raccolta dei dati per esaminare la per esaminnnnare lafattibilità di un’indicazione obbligatoria aggiuntiva sullabase dei seguenti fattori:i costi aggiuntivi per leindustrie di trasformazione,l’impatto sul commercionella Ue e con i Paesi extra-
ATTUALITÀ
Alla vigilia della candidaturaufficiale, sono due i candidatidel Partito Popolare Europeo(Ppe) per la successione aJosè Manuel E. Barroso allapresidenza della Commissioneeuropea. Il favorito è Jean-Claude Juncker, ex presidente “storico’” dell’Eurogruppo edex premier lussemburghese,che avrebbe anche l’appoggio- almeno al momento - dellacancelliera tedesca AngelaMerkel. Per correre allapresidenza della Commissione,Juncker dovrebbe comunquepresentarsi alle elezionieuropee. Ma anche ilcommissario Ue per il mercatounico, il francese MichelBarnier, ha presentato la sua candidatura e per il momentonon intende ritirarsi. Il Ppe deciderà ufficialmente ilsuo candidato nel vertice che siterrà a inizio marzo a Dublino.
EUROGOSSIP ELEZIONI EUROPEE: ECCO I CANDIDATI DEL PPE ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Invece i Socialisti europeihanno già indicato il lorocandidato lo scorso novembre: è il socialdemocratico tedesco Martin Schuls, presidente del Pe. Il commento che circola a Bruxelles è che la candidaturadi Barnier metterebbe in difficoltà la Francia, chedovrebbe scegliere tra l’attualecommissario Barnier e, appuntoil socialista Schulz.
Luzzatto ambasciatore Usa presso l’Ue?
A Washington, il Senato
dovrebbe ufficializzare a
breve la nomina di Anthony
Gardner Luzzatto come
ambasciatore Usa presso
l’Unione europea.
Nato a Washington Dc
50 anni fa, Luzzatto ha
vissuto a lungo in Europa e
conosce il funzionamento
della Ue, avendo trascorso
un periodo di tirocinio
alla direzione concorrenza
dell’Unione. Tra le sue
priorità strategiche: il
negoziato per un accordo
di libero scambio tra
Ue e Usa. Ha dichiarato
recentemente: “Non
bisogna mai sottostimare
la volontà politica
dell’Unione europea di
sopravvivere, adattarsi
e avanzare, anche nei
periodo di estrema
tensione economica e
finanziaria”.
Ue, la ccccccoooooooommmmmmmmmmmmmmpplleesssssssssità ddddddeeeeeeeeeeeeeeeeeelllllllllllllllllllllllllaa gesttiiiiioooooone aaaaaaaaammmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmiiiiiinnnnnnnnniiiisssssssttttttttttttttrrrrrrrrrrrrrrraaaaaaaaaaaativa eeeeeee dei cccccoooooonnnnnnttttttrrrrrroollli. LLLLLLaaaaaaa rrrrrraaaaaaccccccoooooolllltttttttta dddddeeeeeeeii dati rrrrrriiiiigguarderrrrrrààààà un gruppo dinnnnnoooooovvvvee PPPPPPPaaaaesiiiii,, trraaaaaa cui l’Italia. Gli altri sonnnnnoooooo: GGGGGGeeeeermmmmmmaaaaaania, Francia, Regno UUUUUUnnnnnito, PPPPPPoooooollllloniiiiiiaaaaaa,,, PaesiBBassi, SSSSSSpppppppagna, ReeeeeepppppppuuuubbbbbbbbbbbblllllicaaaaaCeca, RRRRRRoooommmmania. L’Euuuuuurrrrrrroooooopean dairy associatiiiiiioooooonnnnnn ((((((EEEEEEddddddda) ha già avviato peeeerrrrrr ccccccciascun Paese la raccolta dei dati, Paese la raccolta dei dati,che saranno utilizzati per presentare il funzionamentodel settore lattiero-caseario eper fornire alcuni esempi del processo di trasformazione del latte crudo nei vari prodotti caseari.
20 IL MONDO DEL LATTE
Ampliato lo standard per la determinazione delle proteineIl metodo Kjeldahl per il latte vaccino è ora applicabile
anche a quello di altre specie, così come a molti altri prodotti
lattiero-caseari commercializzati a livello internazionale
ATTUALITÀ
I lavori per la modifica delloStandard IDF/ISO utilizzato a livello mondiale nel settorelattiero-caseario per misurareil contenuto proteico del lattevaccino si sono recentementeconclusi e il metodo Kjeldahl è ora applicabile anche al latte dialtre specie, così come a molti altri prodotti lattiero-caseari commercializzati a livellointernazionale. Lo standard ISO8968-1|IDF 20-1 – Milk andmilk products – Determinationof nitrogen content – Part 1:Kjeldahl principle and crude protein calculation è stato, infatti,recentemente pubblicato.L’importanza del metodonel commercio nazionale einternazionale è ascrivibile,ad esempio, al calcolo del pagamento del latte, al controllodei processi di produzione e al controllo della conformità diprodotto alle normative. “Questo standard permette di determinareuno dei principali componenti del latte e dei prodotti lattiero-
caseari che rappresenta oltre il 50 % del valore di mercato dellatte” ha detto il dottor Harrie”Van Den Bijgaart, presidente della Commissione Tecnica ISO sul latte e i prodotti lattiero-caseari. “Inoltre, la validazionedi questo metodo per piùprodotti darà maggiori garanzieai consumatori sul contenuto proteico dichiarato in etichetta, in quanto determinato con unametodologia standardizzata a livello internazionale”.“Gli esperti IDF e ISO hanno modificato e scientificamente validato il metodo in modo cheesso sia applicabile ad unavasta gamma di prodotti lattiero-caseari” – ha aggiunto il dottor ”Jaap Evers, presidente dell’IDF Methods Standards Steering Group. “Oltre al latte intero, il metodo può essere ora applicato al latte parzialmente o totalmente scremato, al latte intero di capra e a quello di pecora, ai formaggi, al latte in polvere edai prodotti lattieri in polvere, tra
IDF WORLD DAIRY SUMMIT 2014, SI PARLERÀ DI AMBIENTE
Sotto il filo conduttore “The Future Begins Here”, i principali temi che saranno affrontati durante la manifestazione
riguarderanno gli effetti ambientali derivanti dalla produzione lattiera, la salute ed il benessere animale, le politiche e l
’economia di settore, la salute e la nutrizione umana, ma anche la sicurezza alimentare, la scienza e la tecnologia
lattiero-casearia, il marketing e l’allevamento.
“In questa epoca di globalizzazione, è inutile dire che il futuro del settore lattiero richiede la cooperazione tra le società
internazionali per affrontare i problemi dell’approvvigionamento e della domanda alimentare, dell’alimentazione animale,
dell’ambiente, dell’energia, e della prevenzione delle malattie del bestiame del loro benessere” ha affermato Shyke Drori,
Presidente del Comitato istraeliano della FIL/IDF.
Nell’invitare tutti gli operatori del settore a
prendere parte al Summit, gli organizzatori
hanno annunciato la messa on line del sito
con il programma di massima dell’evento,
consultabile su www.idfwds2014.com.
i quali le formule per l’infanzia abase di latte, le proteine lattiere concentrate, le sieroproteine concentrate, caseina e caseinati”.Il passo successivo sarà quello di sottoporre il metodo Kjeldahl rivisto per l’approvazione alCodex Alimentarius: l’adozione internazionale del metodo si tradurrà in una maggiorearmonizzazione delle analisi delle proteine in tutto il mondo, minimizzando così il rischiodi controversie commercialiderivanti da differenze nei risultati dei test analitici.
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22 IL MONDO DEL LATTE
PROTAGONISTI
Europea), e di fronte al parcodel Cinquantenario.La carriera professionale di Frewen nel settore agroalimentare la vede protagonista in Europa da 25anni. Irlandese, sposata con unitaliano, parla bene la nostralingua e quindi conosce e ama ilnostro Paese. È stata manager del gruppo Ferruzzi e direttore delle relazioni pubblicheinternazionali di Eridania(gruppo Montedison). In seguito è stata direttore delle relazioni internazionali di Cerestar - ilmaggior produttore europeo di amido - e infine direttore per gli affari governativi in Europa, Medio Oriente e Africa dellaMonsanto, dove si è occupatadi diversi importanti temi, trai quali le agrobiotecnologie e ipesticidi.
14 DOMANDE A...Mella Frewen, direttore generaleFoodDrinkEurope (Confederazione europea delle industrie alimentari)
di Rosanna Pecere
Dal 2007 alla guida diFoodDrinkEurope, Mella Frewen ha cambiato il volto dellaconfederazione, legandolaall’immagine di un’industriaalimentare competitivae attenta ai bisogni deiconsumatori, e facendoladiventare un interlocutorevalido sui temi della nutrizionee sicurezza dei cibi, per la dimensione sociale eambientale della trasformazionealimentare.La nuova denominazione (primaCiaa e ora FoodDrinkEurope) eil cambio di sede nel novembre2012, hanno completato unprocesso di rinnovamentoportando FoodDrinkEurope nelcuore delle istituzioni europee,vicino a Place Schuman(dove c’è il Berlaymont, sedeprincipale della Commissione
La trasformazionealimentare è il p
11manifatturiero e11a Bruxelles che 11le decisioni chia11questo compart11111111avviso la voce d11è ascoltata a su11nelle stanze dov11futuro del food?11L’industria è più f11è in grado di parla11sola voce e grazie alla vastarappresentanza di federazioni e industrie europee che aderiscono a FoodDrinkEurope,siamo un partner apprezzato delle istituzioni, della Ue e di altri attori-chiave a Bruxelles.Infatti, nel 2008, la Commissioneha creato un gruppo ad altolivello per la competitività delsettore agroalimentare. Oggi èguidata dal commissario Antonio
IL MONDO DEL LATTE 23
3
2
Per le sue vacanze quale Paese preferisce? Certamente l’Italia, al mare.
Quali sono i suoi hobby? Giardinaggio, passeggiate con il nostro cane e lettura.
Un luogo in cui le piacerebbetornare? Perugia, dove sono
stata in viaggio di nozze.
Lo sport preferito? Scuba diving e tennis.
Libro preferito? Difficile rispondere, ce ne
sono talmente tanti che mi sono piaciuti!
Cucina tradizionale, o innovativa? Tradizionale, un po’ irlandese e un po’ italiana!
Il formaggio più buono? Certamente il Parmigiano.
Nel suo frigorifero non mancano mai…? Latte, burro, frutta e una bottiglia di vino bianco.
Il suo motto : “The best is yet to come!”
CONOSCIAMOLA MEGLIO
Mella Frewen Tajani, che sta coordinando ilavori dei colleghi, degli Statimembri e delle Ceo, al fine di migliorare la competitivitàdel settore. FoodDrinkEuropepartecipa attivamente ai lavori e sta esortando la Commissione europea affinché il Forum diventiuna struttura permanente che possa svolgere la funzione di indirizzo su temi importantiquali: le relazioni b2b nellacatena alimentare, i negoziati sugli accordi commerciali, i temi della produzione alimentare“sostenibile”.In questo momento, iprodotti alimentari sonoal centro di numerosiinterventi legislativi, che riguardano l’etichettatura,i contenuti nutrizionali,l’origine, la leggibilità, iclaims nutrizionali e la
22e. Anche se le imprese
22o lavorando per 22uarsi alle regole, ci sono 22a numerosi elementi22ertezza. Cosa ne pensa 22DrinkEurope e quali sono22hieste della federazione 22su questi temi?22I problemi sono molteplici per le imprese europee in meritoall’applicazione della legislazionecomunitaria. Malgrado esistaun mercato unico, molte norme europee continuano a essereapplicate con criteri nazionali,creando eccezioni, deroghe eanche specifiche misure: ad esempio, norme nazionali in
materia di etichettatura. Tutto ciò crea barriere commerciali per le imprese esportatrici, che devononecessariamente adeguare i loroprodotti alle richieste del paese d’importazione. FoodDrinkEurope chiede con forza maggior armonizzazione, chiarezza ecertezza delle norme europee per eliminare o quantomeno ridurre anche interpretazioni diverse che generanoconfusione per le imprese. Quando cambia la legislazione, chiediamo un adeguato periodo di transizione affinché le
imprese possano organizzarsi per applicare le nuove normein modo graduale. Inoltre, per i membri pubblichiamo lineaguida che aiutano le imprese acomprendere meglio e applicarela regolamentazione europea.Sono un esempio quelle per l’indicazione di allergeni,etichettatura, aromi, acrilammide.Incoraggiare i consumatori ad adottare stili di vitasani e una dieta bilanciataè importante, ma c’è il rischio che alcuni Paesi si lascino tentare da scelte
33semplicistiche, basatesull’emotività e non su33scientifiche. È il caso d33“food tax”, introdotte d33alcuni Stati o dello sch33nutrizionale inglese che33etichetta con il bollino 33nostri migliori formagg33sta facendo FoodDrinkEurope33per evitare che i prodotti di base della corretta e sanaalimentazione venganopenalizzati da queste politiche? Quale membro fondatore attivo della “Piattaforma europea per un’azione su dieta, attività fisicae salute”, FoodDrinkEurope sostiene con forza che l’industria europea assuma le sue responsabilità promuovendo
LE SUE FRASI PIÙ IMPORTANTI...
...sulle indicazioni in etichetta:
«Che l’etichetta indichi mille informazioni o una sola non basta a prevenire le frodi. Una frode resta una frode».p...sugli ostacoli commerciali non tariffari:
«FoodDrinkEurope attende con impazienza la prossima tornatap p pdi negoziati sul transatlantico Ue-Usa Trade and InvestmentgPartnership proposto (Ttip) con un focus sull’eliminazione e lap p p ( p)prevenzione di barriere non tariffarie, nonché sulla convergenzap , gdella regolamentazione».g...sulla competitività dell’industria agroalimentare europea:
«È necessario assicurare la coerenza di interpretazione e dipapplicazione a livello nazionale dell’insieme della legislazionepp galimentare europea. Solo un mercato interno realmenteparmonizzato garantisce la libera circolazione delle merci egconsente di evitare distorsioni di concorrenza tra le imprese epdi tutelare la loro competitività».p
24 IL MONDO DEL LATTE
4regimi alimentari equilibrati e sani stili di vita. Noi abbiamo assunto di nostra iniziativa almeno la metà degli impegnipromossi dalla Piattaforma in merito all’informazione per i consumatori, alla promozione dell’attività fisica, a una pubblicità commercialeresponsabile e infine, a una riformulazione dei nostri prodotti. L’industria alimentareha già diversificato gli articoli,per venire incontro allenecessità delle diverse tipologiedi consumatori, ma siamo consapevoli che per certi cibi,come i formaggi, esistono limiti tecnologici alla riduzione di alcuni nutrienti. Nello stessotempo, dato che non esisteun’unica soluzione al problema sociale dell’obesità, siamo staticostretti a confrontarci con misure discriminatorie quali le“food tax” o i “bollini colorati”richiesti dalle associazioni di consumatori o da alcune Ong,che si basano sull’impatto emotivo di tali provvedimentipiuttosto che su solidiargomenti scientifici. A livelloeuropeo, FoodDrinkEurope continua a far presente con forza le possibili conseguenze negative per le imprese di queste iniziative. Collaboriamocon Effat (Federazioneeuropea dei sindacati
“OGNI BRICIOLA CONTA”: IN CAMPO CONTRO GLI SPRECHILa dichiarazione congiunta “Every Crumb Counts” è stata resa pubblica a
giugno 2013 con il sostegno di un numero importante di organizzazioni,
sia comunitarie che di altri continenti. La stessa Commissione Europea
l’ha inserita tra le “Good practices” (http://everycrumbcounts.eu).
Numerosi e importanti gli impegni contenuti nel documento, tra cui:
- Contribuire allo sviluppo e alla diffusione delle migliori pratiche di
identificazione e prevenzione dello spreco alimentare;
- Aumentare la conoscenza e l’utilizzo dei canali di redistribuzione
alimentare (come le banche alimentari);
- Incoraggiare gli operatori del settore alimentare a esplorare, tutti
PROTAGONISTI
dell’industria alimentare)attirando costantemente l’attenzione sulle c
44negative delle “foo
44per la competitivit44l’occupazione e se44prova di un effettiv44per la salute.Per quanto riguard44schema nutriziona44di etichettatura in 44Bretagna, FoodDrin44ha pubblicamente 44posizione contro la44proliferazione di sc44nutrizionali nazion44contribuiscono, tra44frammentare il me44dell’Unione Europe44Sprechi alimentari: è un44tema attuale e importante, econtinuerà a esserlo anchein futuro. Si tratta però di
un argomento complesso che richiede una forte
zazione di
44delle filiere
44r educazione44ore. Quale44ggerisce44ope?44cerne gli sprechi 44amo impegnati 44tutta la catena 44ioè con tutti gli 44orità politiche, 44rganizzazioni di44er ridurre e se 44nare gli sprechi 44liera. In pratica, 44osso un’iniziativa 44utti gli attori in44scena con una dichiarazione 44chiamata “Every Crumb Counts”- “Ogni Briciola Conta” (vedibox, ndr).
PREVENIRE LO SPRECO ALIMENTARE
TRATTAMENTO RIFIUTI
PRIORITÀ
INTERVENTI SECONDARI
REDISTRIBUIRE PER NUTRIRE LE PERSONE
REDISTRIBUIRE PER NUTRIRE GLI ANIMALI E PER USO INDUSTRIALE
RECUPERARE PER ARRICCHIRE IL SUOLO E PRODURRE ENERGIA
RINNOVABILE
SMALTIRE
GLI INTERVENTI CONCRETI PER RIDURRE LO SPRECO ALIMENTARE
Produzione
agricola e
raccolta
LA CATENA DELLO SPRECO ALIMENTARE
PERDITE E SCARTI
Distribuzione
e vendita
al dettaglio
Elaborazione
e
trasformazione
Ristoranti
e catering
Consumo
domestico
RIFIUTI ALIMENTARI
insieme, i possibili mercati alternativi
e i nuovi utilizzi di un potenziale
spreco derivato da un prodotto o da un
ingrediente.
Nel giugno 2013 FoodDrinkEurope haFF
anche sviluppato il nuovo manuale on
line “Food Wastage Toolkit”, destinatoFF
ad aiutare i produttori a ridurre
e prevenire lo spreco alimentare
attraverso le migliori pratiche.
Sempre più italianicucinano con
Vi chiedete perché?
Per ottenere il Burro Chiarificato Prealpi, abbiamo scelto i burri migliorie abbiamo tolto l’acqua, le proteine ed i carboidrati, che in cottura non servono.
Ecco perché il Burro Chiarificato Prealpi è ottimo, non schizza, non brucia e soprattutto rende molto di più: ne basta il 20% in meno di un burro
normale. E finito di cucinare, lo chiudi e resta protetto. Ottima scelta.
26 IL MONDO DEL LATTE
Le guerre per l’Unità d'Italiasono finite da un pugno di anni, quando un giovane produttoredi latte - Pietro Defendi-comincia a trasformare lamateria prima della sua stallain formaggelle, burro e prodottitipici della bergamasca. Allagenerazione successiva tocca ilprimo ampliamento dell’attività,con la raccolta del latte anchedalle stalle vicine. Ma il salto diqualità arriva molti anni dopo,per mano di Luigi Defendi -padre degli attuali titolari - chetrasforma il caseificio artigianoin una moderna industria.Investe risorse per dotare le linee produttive di tecnologiemoderne, e rispondere cosìalla domanda del mercatoitaliano ed estero, abbandona
PROTAGONISTI
Nata poco dopo l'Unità d'Italia, oggi l'azienda bergamasca è uno dei principali
produttori di Taleggio, Gorgonzola e Quartirolo. Per ampliare il suo business ha
investito sulla tecnologia e sulla qualità dei prodotti. E ha puntato sui mercati esteri
di Massimo Forino
l’Emmental e lo Sbrinz –all’epoca molto diffusi nella bergamasca – e si buttanella produzione di Taleggio, Gorgonzola e Quartirolo. Lascelta si rivela vincente. Infatti, in pochi anni l’azienda diventauno dei punti di riferimento delsettore. Fra i primi, se non ilprimo, a produrre e stagionareTaleggio in pianura e non nelle valli, imponendosi per qualità eservizio.Ora l’azienda è dislocata in un'area di 10.000 mq copertisu un totale di 50.000 mq e ha una capacità produttiva di 150 tonnellate di latte al giorno,anche se in questo momento lo stabilimento lavora la metàdelle quantità massime.Alla guida dell’azienda oggi ci
sono i quattro fratelli Norma, Rodolfo, Iris e Manrico Defendi.A quest'ultimo abbiamo rivolto alcune domande per conoscere meglio l'azienda di famiglia.Gorgonzola, Taleggio, TTQuartirolo, formaggi molli:tutte produzioni legatealla tradizione caseariabergamasca. Come vedeteil futuro di queste grandiproduzioni di qualità?Bisogna distinguere tra Taleggio e Gorgonzola da una parte e Quartirolo dall’altra. Per i primi due vediamo uno svilupposempre più significativo sui mercati esteri, soprattuttoquelli extraeuropei, comeRussia, Asia, Paesi Arabi ma anche in America. Sono prodotti che hanno una forte
IL MONDO DI DEFENDI
IL MONDO DEL LATTE 27
caratterizzazione e personalitàe sono ancora al riparo dalleimitazioni. Vengono utilizzatitali e quali, ma si prestanoanche come ingredienti nellapreparazione di sughi e salse.Un po’ diverso il discorso per il Quartirolo, il cui futuro è legatoal mercato interno, perchéle esportazioni sono quasiinesistenti. Per fortuna, anchenell’attuale difficile situazionedi contrazione di consumi, produzioni e vendite tengono.La domanda nazionale einternazionale di prodotti
di qualità è in crescita e daquesto punto di vista l’Italia sembra avvantaggiata. Sono molti però i problemi per un’azienda che voglia varcare i confini europei. Quali sono quelli più difficilida risolvere?Quando esporti ti devi relazionare con soggetti e Statiche hanno regole diverse dallenostre, e con licenze, dazi,restrizioni e vincoli che deviconoscere bene, per poterligestire e superare. Non ultimola merce va trasportata e quindi
CONOSCIAMOLO MEGLIO
Quali sono i suoi hobby??I miei tre figli, tutti ancora in età scolastica. Cerco di seguirli
in tutte le loro attività sportive e non. E appena riesco mi piace
inforcare la bici e percorrere sentieri di campagna lungo i fiumi
Serio e Adda. Tempo permettendo…
Cucina tradizionale o innovativa?Tradizionale: mediterranea con qualche peccato da fast food.
Un posto in cui vorrebbe tornare?Messico, penisola dello Yucatan, un luogo che mi ha regalato
emozioni indimenticabili.
Lo sport preferito?Il calcio, lo sci e la pallanuoto da quando ho un atleta in casa.
La squadra del cuore?L’Inter, ahimè, quando giocava bene e vinceva.
Sul suo comodino troviamo?La sveglia, la lampada e la foto dei miei
genitori.
Il suo cantante preferito?Marco Mengoni: "L’essenziale" è una
canzone bellissima. Ma anche Vasco Rossi.
Nonostante siano passati tanti anni,
"Albachiara" resta una canzone stupenda
per quelli della mia generazione.
Il piatto preferito?Tortelli di zucca con tanto burro fuso,
salvia e grana.
E il formaggio che le piace di più? Il Parmigiano Reggiano stagionato 30 mesi
è un formaggio eccezionale.
Nel suo frigo non manca mai...Ovviamente un pezzo di formaggio! Anche se poi mancano sempre un mucchio di cose e
si finisce spesso fuori a cena, al ristorante o anche in pizzeria.
Il suo motto?Non aver paura di sognare cose grandi. L’ha detto Papa Francesco e mi ha colpito al
cuore.
Il libro che ha amato di più?"Il Gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach.
Manrico Defendi
bisogna conoscere bene tutti gli aspetti legati alla logisticaper evitare spiacevoli disagi. Per questo abbiamo aperto unanostra filiale negli Usa e stiamoinvestendo in quote societarie di distributori esteri per poter gestire meglio le varie esigenze di vendita e amministrative cheogni Paese ti impone. Nell’immaginario ditanti, Dop è sinonimo di produzione artigiana.Ma in Italia non è così e voi - come molti altri -dimostrate che solo grazie
28 IL MONDO DEL LATTE
PROTAGONISTI
a un approccio industrialeè possibile affrontare inmodo moderno il mercato, anche quello dei prodotti di alto valore aggiunto.Cosa bisognerebbe fare perfar capire che è l’industriaalimentare la locomotivadelle diverse filiere?L’industria alimentare è l’artefice della produzione e ampia diffusione nel mondo della stragrande maggioranza dei prodotti Dop. In questo viene supportatain modo spesso significativo dai Consorzi di tutela eda Assolatte, sempre piùprotagonista di iniziative che fanno crescere l'immagine delle imprese italiane.Per informare bisogna fare comunicazione in tutte le
direzioni, con i vari mezzia disposizione e in via istituzionale. Anche le impresedevono collaborare a divulgare l’importanza del loro ruolo.Negli ultimi anni ilmercato lattiero casearioha mostrato una forte volatilità dei prezzi, contutte le difficoltà che ne conseguono per la gestione dei rapporti di filiera. Comereagire a una situazione tanto variabile? È possibile imbastire rapporti piùcollaborativi a monte e a valle delle imprese ditrasformazione?Dire che è possibile è forse peccare di ottimismo. Quelloche è certo è che da qualcheanno questo non succede. È chiaro che sarebbe auspicabile
Caseificio Luigi DefendiFatturato: 14 milioni di euro
Lavorazione latte: 700 quintali
al giorno, ma con potenzialità
doppie.
Numero addetti: 40.
Export: 40%, in crescita. Oltre
50% aggiungendo i marchi
terzi.
Prodotti principali: Gorgonzola,
Taleggio, Quartirolo.
Principali paesi per l'export:
Europa, Usa, Australia, Russia
e Giappone.
un tavolo di concertazione tra mondo agricolo, impreseindustriali e aziende delladistribuzione per poter esprimere le proprie posizionie necessità. Ci vorrebbe piùchiarezza e spirito collaborativoper trovare un equilibrio all’interno della filiera.Il problema sta nel trovare il modo di poter coordinaree sensibilizzare le parti adaprire un dialogo verso questatematica così importante equasi vitale per le imprese e l’economia italiana. Un mondopolitico un po’ più attentoalle esigenze concrete delle imprese, e non così slegato dalla realtà, potrebbe aiutare ad attivare iniziative in questadirezione, ponendosi nel ruolodi arbitro della filiera.
30 IL MONDO DEL LATTE
IL PRODOTTO
DEL MESE
SANTA LUCIA FETTE ALLA MOZZARELLA
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI
VALORI MEDI PER 100 G
Valore energetico (KJ)
Proteine (g)
Carboidrati (g)
Grassi (g)
254 Kcal/1.053 KJ
16,5
3,0
19,5
Senza polifosfati e conservanti aggiunti
Formaggio fuso conFF
mozzarella, a fette. La
mozzarella rappresenta la
metà dei formaggi presenti
nella riccetta.
8 fette confezionate
singolarmente. FormatoFF
da 200 g
Pack trasparente
per rendere visibile il
prodotto all’interno
Ingredienti: FormaggiFF
(di cui mozzarella 50%),
acqua, burro, latte magro
in polvere, sali di fusione:
citrati di sodio, proteine
del latte, sale.
Suggerimento d’uso
per stimolare nuovi
utilizzi in cucina
PROTAGONISTI
Rassicuurazione sul
principaale “point
of differrence”
Una delle grandi novità diGalbani porta la firma di SantaLucia, la marca di mozzarella più nota e acquistata d’Italia, che allarga la sua offerta entrandoin un “nuovo” mercato: i fusi in fette.«Un mercato altamentepotenziale per i suoi grandi volumi e i molteplici utilizziin cucina – spiega CristinaScaffardi, marketing manager di Galbani - in cui ci presentiamo con un mix forte e coerente: un prodotto alla mozzarella,sostenuto dalla marca SantaLucia (sinonimo di mozzarella),che già presidia l’area dell’utilizzo creativo in cucina.La novità della proposizione è stata riconosciuta anchedai nostri clienti, che hanno velocemente inserito il prodottoin assortimento, sia in Gdo che nel canale tradizionale,capillarmente presidiato daGalbani».Il lancio è supportato da unacampagna di comunicazione a 360 gradi, che spazia dal punto vendita a internet, fino allacomunicazione in tv.«A febbraio è partita la primacampagna di comunicazionetelevisiva dedicata al prodotto, che enfatizza le peculiaritàdelle Fette Santa Lucia: l’incontro magico tra il piacere della mozzarella e la praticità delle fette, per suggerire idee sempre nuove e creative in cucina, come Santa Lucia ci ha abituato a fare».
Cristina Scaffardi, marketing
manager di Galbani
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IL MONDO DEL LATTE 33
TEMPI DURI PER I “DURI” vendite in calo per Grana e Parmigiano
ECONOMIA
Cala l’incidenza dei formaggi duri tipici nel carrello degli italiani. Secondo le rilevazioni Nielsen ScanTrack riferite al periodo dicembre 2012/ dicembre 2013 (e che prendono in esame pesofisso più peso variabile), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite sonodiminuite sia a valore che a volume. Un bilancio negativo nonostante la dinamica dei prezzi che vede quotazioni in calo e promozionalità increscita, nell’evidente tentativo di mantenere almeno invariato il sell-out puntando sulla convenienza. Mostrano segni di sofferenza duepilastri dell’alimentare “made in Italy” - il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano - mentre simostrano più dinamici i prodotti alternativi a questi due “colossi”, che possono contare suun forte radicamento territoriale o sulla loro più marcata convenienza.
SOFFRONO TUTTE LE E AE REE GEOGRAFRR ICHE
Le vendite di formaggi duri tipici sono calate del2,7% a volume e del 7,2% a valore. A influire su questa dinamica la spinta verso l’alto dellapressione promozionale, che ha guadagnato 3,8 punti percentuali in un anno, passando dal 26,6al 30,3%. Il mercato continua a essere influenzato dal trend di spostamento dei consumi dai formaggiduri e stagionati a quelli freschi e freshchissimi, nonostante la tipicità rimanga uno dei driver piùimportanti per le scelte del consumatore. “Anche quest’anno l’effetto rinuncia/razionalizzazione del carrello della spesa ha investito trasversalmentetutto il largo consumo –spiega Alexia Cinelli di Nielsen - determinando una perdita di oltre 2miliardi di euro del valore della spesa degli italiani.E anche guardando all’andamento dei formaggi duri tipici nella distribuzione moderna non sembranoemergere fenomeni differenti nei comportamentid’acquisto del consumatore”.Analizzando i dati delle rilevazioni Nielsen sievidenzia come questa contrazione degli acquisti sia più o meno omogenea sotto il profilo della distribuzione geografica delle vendite. Fa eccezionel’area 1, la più rilevante come dimensioni, cherafforza la sua posizione di predominanza sul
mercato mettendo a segno un +3,3% a volume.Oggi il Nord-Est, in particolare, vale oltre il 31% delle vendite complessive di formaggi duri tipicirealizzate in Italia. Anche in questo caso l’uso della leva prezzo sta alla base di questa dinamica: inarea 1 la pressione promozionale è arrivata al 33%,con una concomitante flessione del prezzo mediodell’8,1%: valori nettamente superiori alla media del mercato nazionale.Anche sul fronte della canalizzazione delle vendite il mercato dei formaggi duri tipici a peso fisso ea variabile non riserva grandi sorprese: continuaa crescere la quota della distribuzione moderna, giunta all’82% a volume e al 78,8% a valore, con progressioni, rispettivamente, dello 0,7% e dello 0,3%. E continua a perdere quota il normal trade,che presenta un prezzo medio euro/kg nettamentesfavorevole.Nella distribuzione moderna il format più dinamico,pur in un panorama di flessioni generalizzate, è quello dei supermercati grandi che, in linea con ciò che avviene nel largo consumo, mettono a segnouna crescita dell’1,9% a volume canalizzando parte dei volumi persi dalla prossimità e dagli iper.
Secondo i dati Nielsen gli acquisti diminuisconno, sia a
volume che a valore, nonostante quotazioni in calo ee
promozionalità in crescita. Bene gli altri compeetitor
di Davide Bernieri
34 IL MONDO DEL LATTE
Alexia Cinelli,
client services
executive di Nielsen
L’ANDAMENTO DEGLI ACQUISTI ITALIANI DI FORMAGGI DURI
FONTEFF : NIELSEN SCANTRACK
Volume
(tons)
Valore
(000 di €)
Prezzo
medio (€)
Indice
promozionale (in %)
SUDDIVISIONE DELLE VENDITE PER FORMAT DISTRIBUTIVO
123.820
101.523
22.297
-3,7
-2,7
-8,1
1.746.737
1.373.026
373.712
-7,7
-7,2
-9,3
14,11
13,52
16,76
-4,1
-4,7
-1,2
30,3 3,8
TOTALETT TALTT IA
DISTRIBUZIONE MODERNA
NORMAL TRADE
A.T. 1/12/13
VAR.%
A.T.1/12/13
VAR.%
A.T. 1/12/13
VAR.%
A.T.1/12/13
DELTLL ATT
SUDDIVISIONE DELLE VENDITE PER AREA GEOGRAFICA
101.523
31.718
19.616
25.560
24.647
-2,7
3,3
-3,7
-5,7
-5,7
1.373.026
418.564
278.452
351.192
325.082
-7,2
-5,1
-7,3
-8,1
8,8
13,53
13,20
14,19
13,74
13,19
-4,7
-8,1
-3,8
-2,6
-3,2
30,3
33,1
28,6
25,9
32,7
3,8
5,8
6,2
2,3
0,7
DISTRIBUZIONE MODERNA
AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4
101.523
28.890
26.473
46.142
-2,7
2,4
1,9
-5,3
1.373.026
387.004
351.677
634.064
-7,2
-4,7
-6,1
-9,3
13,52
13,40
13,28
13,74
-4,7
-2,4
-7,9
-4,2
30,3
35,2
30,2
27,3
3,8
6,2
4,1
2,0
DISTRIBUZIONE MODERNA
IPER
SUPER GRANDI
SUPER PICCOLI+LIBERI SERVIZI
I CONSUMATORI RINUNCIANO
“Con la crisi economica i consumatori hanno dovutorazionalizzare il carrello della spesa, rinunciando anche aprodotti alimentari di consumo consolidato. Un fenomenoche ha provocato una perdita stimata di oltre 2 miliardi di euro di giro d’affari solo quest’anno” spiega Alexia Cinelli, client services executive di Nielsen Italia. E’ soprattutto questo nuovo atteggiamento del consumatore italiano, più attento che in passato a far quadrare i conti di casa, a spiegare la performance negativa delle venditedi Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
I “PICCOLI” ALL’ATTACCO DEI “GRANDI”
Monitorando il trend di vendita dei maggioriformaggi duri tutelati, Nielsen evidenzia come l’andamento negativo stia colpendo i due grandi pilastri del settore caseario tricolore, ossiaGrana Padano e Parmigiano Reggiano. Il primorimane il più venduto a volume (oltre 47mila tonnellate), mentre lo scettro del valore è in mano al Parmigiano Reggiano, le cui vendite sfioranoi 589 milioni di euro. Entrambi mostrano unsegno negativo nel periodo preso in esame, ma la dinamica più marcata è del Grana Padano, che perde il 6,2% delle vendite a volume eil 10,5% a valore. Critico, ma più contenuto, anche l’andamento delle vendite del Parmigiano-Reggiano, che limita i danni perché sostenuto,dal secondo semestre 2013, dalla crescite delleforme a peso variabile e nonostante si presenti sul mercato con un prezzo medio al pubblicosuperiore ai 16 euro/kg, quasi 3 euro in più rispetto al Grana Padano, anche se in contiua contrazione.In questa situazione si avvantaggiano gli altri duristagionati che, pur rappresentando una quota di minoranza del mercato, crescono del 7% a volume e del 4,3% a valore. Il prezzo medio di11,57 euro/kg - inferiore alla media del mercatoe oltretutto in calo - ha sicuramente un peso rilevante nello stimolare gli acquisti.
ECONOMIA
36 IL MONDO DEL LATTE
ECONOMIA
In un mercato dove i consumi continuano acalare, prosegue lenta, ma apparentementeinesorabile, l’avanzata delle marche commerciali. L’anno scorso in Italia, secondo i dati presentatiall’ultima edizione del salone specializzato Marca- svoltosi a Bologna il 15 e 16 gennaio - i prodottia marca deiretailer hanno guadagnato un altro 2,7% in valore, arrivando a conquistare il 18% del mercato del largo consumo nazionale. Piùcontenuta la crescita a volume (+1,2%), segnoche l’alleggerimento del carrellodella spesa degli italiani (-1,7%in quantità nel 2013), ha colpitoanche la marca commerciale, macomunque in modo meno drasticodi quanto abbia fatto con i brandindustriali (-2,5 per cento).
OBIETTIVO: 50% NEL 2025Quello delle private label è uncomparto in crescita da tempo:rispetto al 2008, i prodotti amarchio hanno guadagnato 4 puntipercentuali a valore, con un ritmodi marcia costante. Le previsioniper l’Italia dicono che la marca commercialeraddoppierà la sua quota di mercato entro il2025, arrivando a una penetrazione media del50%, a spese soprattutto dei marchi industrialiminori. Gli unici a reggere il confronto sarannoi marchi industriali leader. Nel frattempo la
Le marche
private
fatturano
10 miliardi
di euro
e continuano
a crescere
I prodotti a marca privata hanno raggiunto
il 19% del mercato a valore. Creando
spesso un effetto di trade-off. Ma, talvolta,
trainando anche i brand industriali
di Manuela Soressi
marca privata guarda con interesse crescente ai mercati esteri per trovare nuovi partner internazionali e dribblare così la crisi che starallentando i consumi interni.
UNA PENETRAZIONE ELEVATAOggi in Italia quello delle private label è unbusiness affermato: fatturato da 10 miliardi di euro, presenza nel 92% delle categorie merceologiche e presenza nel carrello della
spesa del 93% dei consumatori. Inpiù, nell’ultimo anno - probabilmente anche a causa della crisi - il 37%degli italiani ha dichiarato di aver aumentato gli acquisti di questi prodotti, preferendoli agli altrisoprattutto per il rapporto qualità-prezzo.Dunque, la marca privata sembraaver saputo reggere al pesanteimpatto che la perdurantestagnazione economica haprovocato sulla capacità di spesadegli italiani. E sembra aver anchesuperato quel gap sociale che ne
ha fatto per anni la “sorella minore” dei brand industriali: ora 75 italiani su 100 le attribuisconogli stessi plus dei prodotti di grandi marche, in termini di qualità e affidabilità, ma con unamaggior convenienza: costano il 17% in meno rispetto alla media di mercato.
PRIVATE LABEL:crescono ma non sfuggono alla crisi
IL MONDO DEL LATTE 37
OLTRE IL PREZZO C’E’ DI PIU’Spiegare il fenomeno private label solo inun’ottica di prezzo appare fuorviante. Perché seè vero che la convenienza è nel dna di questi prodotti, è altrettanto vero che i consumatorisembrano premiare soprattutto gli articoli piùcostosi a scapito di quelli low cost o di primoprezzo.Le marche commerciali premium hanno fatto unbalzo in avanti del 14,7% a valore e del 13,2% avolume, mentre quelle biologiche hanno segnatorispettivamente un +8,9% e un +5,9%.Certo stiamo parlando di nicchie che valgonotra il 3 e il 5,3% del mercato totale, ma con posizionamenti di prezzi di tutto rispetto: fatta100 la media di mercato, le premium si situanoa 126 e le bio a 120. A renderle meno costosesono state le promozioni, incessanti, realizzatedai distributori. Le private label premium sono state le più interessate dalle offerte:
hanno avuto un 28,8% di indice promozionale, risultando sopra la media del largo consumo(28,5%).La scontistica è aumentata su tutti i segmenti della marca commerciale (in particolare sulbio) ed è stata una delle leve a cui è ricorsala Gdo per sostenere unmercato spesso asfittico.Infatti, ovviamente, neppure le private label sono sfuggitealla morsa della crisi e così iretailer hanno dovuto pigiarel’acceleratore sulle promozioni,razionalizzare lo scaffale elimare il posizionamento diprezzo. Ci sono poi interisegmenti del largo consumoin cui, nonostante questi
LA GALASSIA PRIVATE LABEL
1.200 copacker italiani
di cui 77% Pmi
con 35.000 dipendenti
e 7,2 miliardi di euro realizzati
con la marca del distributore
interventi, il bilancio non è positivo. L’andamento della marca commerciale non è omogeneo, macresce nell’alimentare.Stessa situazione anche se analizziamol’andamento dei consumi di marche commercialiper area geografica: a trainare le vendite è ilNord-ovest (+6,1% le private label contro il +1% del mercato totale), bene anche il trend nel Nord-est e al Centro, mentre il Sud registra un calo del 4% del giro d’affari delle private label contro il -0,7% del mercato nella sua totalità.
LE PRIVATE LABEL GIOVANO ALLE INDUSTRIE DI MARCA?Contrariamente a quanto si potrebbe pensare,tendenzialmente le private label non sempre“bruciano” gli altri prodotti, bensì sostengono lacrescita generale del largo consumo. Lo rivela un’interessante analisi condotta dal Cermes suidati Iri Group. Il Cermes ha indagato la variazione degli acquistitra marca privata e marca leader, scoprendo che, a fronte del trade-off registrato in più del 50%delle categorie, in un altro buon 30% la marcadel distributore e i brand industriali cresconoinsieme.
TIPOLOGIEMARCA COMMERCIALE
INSEGNA
PREMIUM
BIO
PRIMO PREZZO
ALTRE MARCHE
TOTALE VENDITE
MARCA COMMERCIALE
82,1%
4,8
4,0
6,4
2,7
100,0
81,7
5,3
4,2
6,2
2,6
100,0
82,4
2,7
3,5
9,2
2,2
100,0
82,3
3,0
3,6
8,9
2,1
100,0
PESO IN VALORE PESO IN UNITÀ
IL PESO DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI MARCA COMMERCIALE
AT AGO’12 AT AGO’13 AT AGO’12 AT AGO’13
ANNO TERMINANTE AGOSTO 2013 - IPERMERCATI+SUPERMERCATI - LARGOLL CONSUMO CONFEZIONATO - FONTEFF : IRI GROUP
9,7 I MILIARDI DI EURO FATTURATI NEL LARGO CONSUMO CONFEZIONATO
18,9% LA QUOTA DI MERCATO IN VALORE (+0,7%)
+2,7% IL TREND DEL FATTURATO IN GDO
56% LE CATEGORIE IN CUI CRESCE LA QUOTA A VALORE
+3,1% LA CRESCITA DELL’OFFERTA A SCAFFALE
91,5% LE CATEGORIE NELLE QUALI SONO PRESENTI LE PRIVATE LABEL
FONTEFF IRI: INFOSCAN CENSUS -S IPERMERCATI, SUPERMERCATI, LIBERO SERVIZIO PICCOLO
PRIVATE LABEL: I NUMERI-CHIAVE
38 IL MONDO DEL LATTE
ECONOMIA
DINAMICHE COMPETITIVE
TOTALE CATEGORIE
CATEGORIE COINVOLTE
--
CRESCITA “CONGIUNTA” TRA QUOTA DI MERA CATO DELLALL PA RIVATEVV LALL BEL
E QUELLALL DELLALL MARCA LEADER
CRESCITA DELLALL QUOTA DI MERA CATO DELLALL PA RIVATEVV LALL BEL
RIDUZIONE DELLALL QUOTA DI MERA CATO DELLALL MARCA LEADER
RIDUZIONE DELLALL QUOTA DI MERA CATO DELLALL PA RIVATEVV LALL BEL
CRESCITA DELLALL QUOTA DI MERA CATO DELLALL MARCA LEADER
RIDUZIONE “CONGIUNTA” DELLALL QUOTA DI MERA CATO DELLALL PA RIVATEVV
LALL BEL E DELLALL MARCA LEADER
ACQUA GASSATA, APERITIVI ALCOLICI, ARANCIATA, BIRRE ALCOLICHE,
DEODORANTI AZIONE CONTINUA, CURA VISO DONNA, SHAMPO,
CAFFÈ MACINATO, CARNE IN SCATOLA, PASSATA DI POMODORO
ACQUA GASSATA, LIQUORI BROWN, VINO DOC/DOCG ITALIANO,
DETERSIVI LAVATRICI/BIVALENTI, PANNOLINI, BISCOTTI, MAIONESE,
GELATI MULTIPACK, LATTE FRESCO, YOGURT FUNZIONALE
BEVANDE BASE THE, CHARMAT SECCO, COLA, LIQUORI WHITE (MIX),
DEODORANTI/ANTIODORE PERSONA, PAN CARRÈ, PREPARATI PER
TORTE, SURGELATI VEGETALI PREPARATI, PREPARATI PER DOLCI,
CIBO GATTO
ENERGY DRINK, NETTARI E SIMILI, COLORANTI CAPELLI, OVETTI
PIENI O RIPIENI, ZUCCHERO, GELATI IMPULSO, AVICUNICOLO,
FORMAGGI ELABORATI, TORTE E PASTICCERIAI
28,2
56,2
8,1
7,5
% NUMERICA CATEGORIA
100,O
FONTEFF : ELABORAZIONI CERMES SU DATI IRI GROUP
LA DIALETTICA TRA PRIVATE LABEL E MARCHE INDUSTRIALI NEL LARGO CONSUMO ITALIANO
LE NOVITA’ A SA CAFFALEFFAl salone bolognese Conad ha ribadito lavolontà di controllare in modo approfonditole filiere, specie quelle dei freschissimialimentari. E di prediligere le materie primemade in Italy: i suoi latticini a marchio Conadsono fatti per il 90% con latte italiano.A Bologna Coop ha presentato due nuovi
prodotti. Eufyr, il primo lattefermentato a basedi lievito lattico probiotico K.marxianus B0399,utile a mantenere l’equilibrio dellaflora intestinale, anche durante laterapia antibiotica,perché naturalmenteresistenteagli antibiotici
antibatterici. L’altro nuovo nato a marchio Coop è Eukappa, uno yogurt a base di vitamineK1, K2 e D3. Cento grammi di yogurt Eukappa,infatti, contengono il 15% del fabbisognogiornaliero di calcio.
I principali
player della
Gdo puntano
su nuovi
latticini a
marchio
proprio
Invece Simply ha sviluppato nuove linee nei freschissimi, soprattutto per quanto riguarda i salumi e la gastronomia, e ha ampliato la gamma delle bevande bio con quelle diriso e di soia. Interdis investe nel segmentopremium, con la sua linea Delizia, mentreSisa punta allo sviluppo e alla valorizzazione della linea di primo prezzo, con ben 206nuove referenze realizzate nel 2013 tra cui le mozzarelline impanate.
+4,0%
+3,5%
+14,7%
+8,9%
+0,9%
-0,1%
-1,6%
-0,7%
+1,2%
+1,1%
+13,2%
+5,9%
-2,4%
-2,0%
-2,5%
-1,7%
TREND VENDITEIN VALORE
TREND VENDITEIN UNITÀTT
MARCA CA OMMERCIALE
INSEGNA
PREMIUM
BIO
PRIMO PREZZO
ALTRE MARLL CHE
MARCHE INDUSTRIALI
TOTALE MARCHE
INDUSTRIALI + COMMERCIALI
ANNO TERMINANTE AGAA OSTO 2013 - IPERMERCATICC +SUPERMERCATICC - LARLL GO CONSUMO CONFEZIONATO
- FONTEFF : IRI GROUP
L’EVOLUZIONE DELLE VENDITE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI MARCA COMMERCIALE
40 IL MONDO DEL LATTE
NUOVA OCM: ISTRUZIONI
ECONOMIA
Novità in vista dal Regolamento sull’organizzazione comune dei mercati agricoli (Ocm), pubblicato afine 2013 (Guue L.347 del 20/12/2013) e che fa parte dell’insieme dei testi sulla riforma della Pac2014-2020.Per latte e prodotti caseari, l’aspetto più evidente è certamente la cessazione del sistema di quotelattiere al 31 marzo 2015, più volte annunciata,ma per la quale solo negli ultimi anni sonomaturate le condizioni nella maggioranza deiPaesi Ue. L’abolizione è fissata al 2015, ma cisono già richieste da parte dei Paesi che hannoun potenziale d’incremento della produzione di accelerare il processo dal 2014. Tempisupplementari sono stati invece previsti per il regime di quote dello zucchero, che cesserà il 30 settembre 2017.ll testo non introduce modifiche rilevanti rispetto alle misure di mercato già previste per i prodotti lattieri, limitandosi a confermare - e in taluni casi a integrare - gli strumenti della cosiddetta “rete di sicurezza” che già in passato avevano consentito di fronteggiare efficacemente situazioni di temporaneo disequilibrio del mercato lattiero. Sono invece importanti le indicazioni contenute nella parte introduttiva del Regolamento, nelle quali la Commissioneeuropea è chiamata a normare separatamente alcuni schemidi sostegno, e che rimandanoespressamente a disposizioni specifiche per ilsettore lattiero-caseario, da attuarsi in caso di eventuali situazioni di disequilibrio del mercato. Già in passato la Commissione e il Parlamento europeo sono stati chiamati a rispondereconcretamente alle proteste dei produttori di
Cresce la quantità
di burro ammessa
a intervento
pubblico. Invariata
quella
del latte in polvere
latte europei che lamentavano la forte volatilità del mercato lattiero e la conseguente perdita di reddito.Il Regolamento comprende anche i programmi di distribuzione del “Latte nelle scuole” e della “Frutta nelle scuole”, per i quali è richiesto di dare maggiore evidenza alla partecipazione dell’Unione Europea nella comunicazione. Le attribuzionifinanziarie per i due programmi restano separate, garantendo in tal modo la possibilità di azionisettoriali.
GLI STRUMENTI DI MERCATO Il periodo d’intervento pubblico per burro e lattescremato in polvere è esteso di un mese (dal1 marzo al 30 settembre di ciascun anno), con un incremento dei volumi di burro ammessi all’intervento pubblico (per un totale di 50.000tonnellate), mentre vengono confermati iquantitativi per il latte scremato in polvere
(109.000 tonnellate).Al raggiungimento di tali soglie, sarà avviato un sistema di aste con fissazione del prezzo di acquisto dei prodotti in baseall’andamento del mercato. Molte le altre misure previstenella norma europea sulla nuovaOcm.- Viene riconfermata la possibilità che il prodotto destinatoall’intervento pubblico sia messo a disposizione del programma
di distribuzione di derrate agli indigenti. Questo programma sarà disciplinato da un regolamentoseparato. - Gli aiuti all’ammasso privato sono previsti sia per il burro che per il latte scremato in polvere. - L’ammasso privato potrà inoltre essere concesso
Da marzo 2015 cesserà il sistema delle
quote latte. Confermati gli strumenti della
cosiddetta “rete di sicurezzza” per il comparto
e gli interventi in caso di ccrisi sanitarie. L’Ue
chiede di incentivare il connsumo di latte nelle
scuole e mette una strettaa sulle denominazioni
di Rosanna Pecere
IL MONDO DEL LATTE 41
ai formaggi Dop e Igp immagazzinati oltre il periodo di maturazione minimo specificato nel disciplinare di produzione. La Commissione dovràstabilire separatamente i requisiti e le condizioni per la concessione di tali aiuti, tenendo conto deiprezzi medi di mercato e dei costi di produzione e
della necessità di fronteggiare una difficile situazionedi mercato o un’evoluzioneeconomica dagli impatti negativi suimargini del settore. - Ai fini dellasemplificazione edell’orientamento del mercato,sono stati aboliti
alcuni regimi non utilizzati, come gli aiuti per illatte scremato e il latte scremato in polvere usati nell’alimentazione degli animali e la caseina.Sono state interamente confermate le disposizionigià introdotte dal “Pacchetto latte” del 2012(in materia di contrattualistica, di regolazionedell’offerta di formaggio Dop e Igp, di dichiarazioni dei primi acquirenti, di organizzazioni di produttori e di organizzazioni interprofessionali). Il Regolamento stabilisce che siano applicate per un periodo sufficientemente lungo - sia primache dopo l’abolizione delle quote latte - affinchépossano produrre pienamente i loro effetti, ma tali disposizioni dovranno essere esaminate in rapportiperiodici della Commissione europea. Pertanto la Commissione dovrà presentare entro il 30 giugno 2014, e successivamente entro dicembre 2018, due relazioni sull’andamento del mercato del latte, contenenti eventuali proposte per migliorare gli accordi tra gli agricoltori.Le norme che riguardano la costituzionee il riconoscimento delle organizzazionidei produttori (Op) e delle organizzazioni interprofessionali, sono state estese a tutti i settori, con l’obiettivo di rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori nellafiliera agroalimentare, e sono previste nuove possibilità di costituzione di questi tipi di
organizzazioni il cui finanziamento è trasferito allo sviluppo rurale. Infine, sono previste nuove clausole di salvaguardia in tutti i settori per consentire alla Commissione di adottare misure d’emergenza in risposta a turbative generali del mercato, a seguito di eventuali crisi sanitarie, per le quali sarebbero utilizzati in prima battuta gli strumenti di mercato esistenti (ad esempio, il ritiro dal mercato o l’ammasso privato) per stabilizzare il settore interessato. In aggiunta a tali situazioni, sarà possibile eseguire interventi specifici per contrastare le situazioni di disequilibrio che si presentino nel mercato lattiero. Tali interventi - non meglio specificati nel testo della norma - dovranno essere complementarialle azioni d’intervento pubblico e di ammasso privato; dovranno essere considerati delle misureeccezionali e dovranno essere attuate per un periodo di tempo limitato.
RIBADITO L’USO RISERVATO DELLE DENOMINAZIONILATTIERENonostante le richieste di riconoscere la genericità di alcune denominazioni, la Commissione europea ha deciso di mantenere invariate le disposizioni attuali che sono riprese integralmente nel nuovo Regolamento dell’Ocm unica.La Commissione stava preparando un rapportodi valutazione sull’opportunità o meno di mantenere le disposizioni attuali, o di concedere alcune deroghe per prodotti specifici chetradizionalmente utilizzano i termini lattieri nella denominazione del prodotto (deroga giàconcessa, ad esempio, per il “latte di mandorla” o per il “burro di cacao”).I dati raccolti nei diversi Paesi della Ue, conla collaborazione attiva di Assolatte, hannomostrato che persiste l’utilizzo ingannevoledi termini che sfruttano la notorietà del latte per pubblicizzare prodotti che si propongonocome “alternativi” ma che non hanno le stesseproprietà nutrizionali del latte. Pertanto, la Commissione ha deciso di lasciare invariate le regole attuali sulle denominazioni lattiere, che riservano la denominazione “latte” al prodotto della secrezione mammaria normale, e indicanoespressamente quali sono i prodotti lattieri.
La Commissione
ha confermato
le disposizioni
del pacchetto latte
2012 in materia
di Dop e di Igp
UN OSSERVATORIO UE SUL MERCATO DEL LATTELa Commissione Europea intende dotarsi di uno strumento di verifica dell’andamento del mercato, che raccolga e diffonda dati
omogenei, in modo da seguire l’evoluzione della produzione e del consumi. Sebbene non espressamente richiesto nel nuovo
Regolamento, nelle intenzioni della Commissione, c’è l’intenzione di creare un osservatorio per monitorare il mercato, informare
gli operatori e anticipare le situazione di crisi. La discussione con gli Stati membri sarà avviata a breve.
Nei recenti contatti con la Commissione europea, l’Eda ha evidenziato che oltre alla difficoltà pratica di ottenere dati
rappresentativi a scadenza regolare, l’esperienza di questi anni ha dimostrato che la situazione di volatilità dei mercati
internazionali è difficilmente prevedibile, essendo il prezzo fortemente influenzato da piccole variazioni della disponibilità della
materia prima lattiera e dal prezzo delle altre commodity agricole. Ad esempio, l’aumento dei consumi di latte e prodotti lattieri
nei paesi con economie in forte crescita può modificare velocemente l’andamento del mercato. Così come eventi climatici
avversi possono influire fortemente sui volumi produttivi, facendo scattare imprevedibili rialzi o al contrario favorendo una
caduta dei prezzi.
42 IL MONDO DEL LATTE
EMIRATI ARABI: lusso anche a tavola
I consumatori arabi amano i prodotti di
qualità, fama e successo. Così il business
dei formaggi italiani continua a crescere
di Arnaldo Santi
Negli Emirati Arabi l’industria manifatturieraalimentare nazionale continua a crescere e apotenziarsi. Tuttavia, il settore dipende ancorain gran parte dalle importazioni. Infatti la trasformazione diprodotti alimentarirappresenta soloil 25% del mercato alimentare interno;il restante 75% è rappresentatodagli importatorispecializzati, che sono la principalefonte di prodottialimentari sia per la grande distribuzione che per il settore dell’Horeca, particolarmente significativo.
Mozzarelle e
formaggi freschi
sono i prodotti
caseari italiani
più amati
GENNARO AURICCHIO SPA Provolone piccante, dolce, giovane, affumicato estravecchio. PecorinoRomano, Gorgonzola,caciotte, pecorini freschi e stagionati, ricotte, Grana Padano, ParmigianoReggiano,Taleggio.
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BRAZZALE SPA Gran Moravia, burro, Grana Padano, Asiago, Verena,provolone dolce e piccante, pasta filata, ParmigianoReggiano
Via Pasubio, 236010 Zané (VI)Tel. 0445/313900Fax 0445/[email protected]
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GLI ESPORTATORI
ECONOMIA
Il grande potenziale economico di questo paese sta facendo diventare l’ambientecommerciale sempre più competitivo. Fornitorida tutto il mondo competono con forza per una quota di mercato. Per gli imprenditoriitaliani la concorrenza proviene sia dagli altriPaesi europei che dagli Stati Uniti. Tuttavia, i
AMBROSI SPA Via dei Ponticelli,125014 Castenedolo (BS)Tel. 030/2134811Fax 030/[email protected]
BERTOZZI SPA Strada Roma, 1/A43044 Collecchio (PR)Tel. 0521/333911Fax 0521/[email protected]
IL MONDO DEL LATTE 43
Nei primi 10 mesi
del 2013 gli Emirati
hanno importato
alimenti italiani per
164 milioni di euro
BRESCIALAT SPA Grana Padano, ParmigianoReggiano, crescenza,mozzarelle, Taleggio, Gorgonzola, ricotta, mascarpone.
Via Castellana 1/A25032 Chiari (BS)Tel. 030/7009878Fax 030/[email protected]
SAVIOLA SPA Produzione: Grana Padano,Parmigiano Reggiano.
Via Arini, 4246012 Bozzolo (MN)Tel. 0375/313411Fax 0375/[email protected]
LATTERIA SORESINASOC.COOP AGRICOLA Grana Padano, Parmigiano Reggiano, provolone, burro, latte fresco, latte uht, panna.
Via dei Mille, 13/1726015 Soresina (CR)Tel. 0374/349111Fax 0374/[email protected]
fornitori asiatici e dell’Estremo Oriente rappresentano ad oggi il pericolo più grande, inquanto la vicinanza geograficapermette loro di garantire prezzi più bassi.Le importazioni di alimenti italiani negli Emirati Arabirappresentano circa il 6% del totale. Nei primi dieci mesi del 2013 gli Emirati hanno importato prodotti alimentari italiani per un controvalore di 163,8 milioni di euro. Nonostante nel complesso i formaggirappresentino solo il 3,5% dell’import totale, le importazioni sono in continuo aumento.
Da gennaio a ottobre 2013i volumi esportati sonoaumentati del 15,1%, con unacrescita in valore del 6,9%.I prodotti più apprezzati erichiesti sono le mozzarelle e iformaggi freschi, aumentati del 23,5% nei primi 10 mesi del 2013. Seguono Grana Padano
e Parmigiano Reggiano (+ 13,2%).I nostri formaggi non sono ancora del tutto entrati nella cultura araba. Tuttavia i prestigiosi hotel e ristoranti di lusso esistenti inquest’area non possono fare a meno di avere i nostri prestigiosi prodotti nelle loro cucine.
MOZZARELLA ALTRI FORMAGGI FRESCHI
GRANA PADANO PARMIGIANO REGGIANO
MASCARPONE E FORMAGGI DI CREMA
ALTRI DURI
GRATTUGIATI
ALTRI MOLLI ED ERBORINATI
ALTRI SEMIDURI
PECORINO E FIORE SARDO
PROVOLONE
GORGONZOLA
FORMAGGI DA TRASFORMAZIONE
FORMAGGI FUSI
TOTALI
EMIRATAA I ARABI UNITI VOLUME VOLUME PREZZO €/KG
2012
310.329
206.196
73.005
33.337
19.618
31.092
22.577
12.292
5.880
7.320
-
-
721.646
2013
383.246
233.319
97.424
34.292
27.140
14.606
21.469
6.627
4.192
3.813
330
192
830.691
VAR.VV
23,5%
13,2%
33,4%
2,9%
38,3%
-53,0%
-4,9%
-46,1%
-28,7%
-47,9%
15,1%
2012
5,14
8,71
8,39
6,41
6,94
7,40
9,76
9,22
10,74
5,53
6,96
2013
5,13
8,38
6,91
4,99
6,59
8,46
7,51
8,91
5,86
6,70
9,47
8,03
6,46
VAR.VV
-0,2%
-3,8%
-17,7%
-22,2%
-5,1%
14,2%
-23,0%
-3,4%
-45,5%
21,2%
-7,1%
IL TREND DEI FORMAGGI ITALIANI NEGLI EMIRATI ARABI (da gennaio a ottobre 2013)
2012
1.595.716
1.795.376
612.764
213.630
136.172
230.204
220.303
113.361
63.160
40.482
-
-
5.021.168
2013
1.967.366
1.954.654
673.278
170.946
178.827
123.545
161.233
59.029
24.557
25.565
3.125
1.541
5.367.386
VAR.VV
23,3%
8,9%
9,9%
-20,0%
31,3%
-46,3%
-26,8%
-47,9%
-61,1%
-36,8%
6,9%
44 IL MONDO DEL LATTE
CIRESA FORMAGGI Via Vittorio Emanuele, 6223815 Introbio (LC) ValsassinaTel. 0341/980540Fax 0341/[email protected]
AGRIFORM SCA Via Rezzola, 2137066 Sommacampagna (VR)Tel. 045/8971800Fax 045/ [email protected]
BERNERI SPA
Via delle Industrie, 624040 Lallio (BG)Tel. 035/200991Fax 035/[email protected]
MARIO COSTA
Corso Vercelli, 328100 Novara (NO)Tel. 0321/452376Fax 0321/[email protected]
GLI ESPORTATORI
GELMINI CARLO SRL Via Papa Giovanni XXIII, 1520080 Besate (MI)Tel. 02/90.50.92.4Fax 02/[email protected]
F.LLI PINNA AZIENDA CASEARIA SPA Via F.lli Chighine, 907047 Thiesi (SS)Tel. 079/886009Fax 079/886 [email protected]
LE ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI NEL MONDO (dal 1 gennaio al 31 ottobre 2013)
(IN TONS - DS ATAA I PROVVISORI ISTSS ATT TAA )T
ECONOMIA
MO
ZZAR
ELL
A,
RIC
OTT
A E
ALT
RI
FOR
MAG
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FRESC
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GR
AN
A P
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PR
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LON
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ALT
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MAG
GI
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BO
RIN
ATI
PAESI
EUROPA
UNUNUUUUUUUUUU IONE EUROPEA
SVSVIZIZZEZERA
C.C.C.CC.C.CC.CC S.SSSSSS IIIIIIII.
ALTTRRIR PAEAESSI EEUUROROPEI
AAFAAAAAAAAA RICCCCCCCCAAAAAAAAAAACCCCCC
NOOORDR AAMMMEEERICAACC
CANANANANAAAAAAADAD
USA
CENTROO EEEEEEEEEEE SUD AMMMMMMMMMMEEEEEEEERICACC
BRASILE
MESSICO
ALTRI PAESI DEL CCCENEE TRO SUD
ASIA
GIAPPONE
CINA
INDIA
HONG KONG
SINGAPORE
ALTRI PAESI ASIATICI
OCEANIAEE
AUSTRALIA
NUOVA ZELANDA
ALTRO
TOTALE MONDO
-TONN- ELLATLL E
di cui extra UE
-MIGLIAIA DI EURO
di cui extra UE
104.485
93.947
7.378
2.841
319
89
2.427
196
2.232311
64
15
1515151515151515
34
5.763
3.33 572
444444444444444449999999999
24
263
222
1.11111111 233
464646666
4222
44
113.294
19.347
474.374
99.148
47.613
41.305
4.627
1.411
270
221
11.768
2.661
9.107
69944
263
173
25258
3.226
1.679
68
76
8686868686868686886
93
1.224
1.563
1.530
33
14141414144141414414
65.099
23.794
639.334
224.934
19.809
18.832
481
242
254
17
217
100
117
222222
1
1
4141444444 11
198
73
16
12
112
21
20
1
1
200.444444444787878787878787877878
1.646
172.581
13.723
4.662
4.430
115
114
3
36
8.711
421
8.290
181818181818188180000000000
16
4
160
379
343444
3
1
2
3
262222266
123
118
5
2
14.093
9.9.9 666 3
101.8686633333333333
66.449
12.031
11.209
661
143
18
17
461
82
379
252
18
2
5
484
202088
44
3
4
3
222
191919555
189
6
2
13.215
2.006
77.137
13.000373737
7.333
6.901
106
305
21
287
1.328
123
1.1.202055
72
47
0
25
1.222
471
55
88
124
33
451
191919888
186
12
13
10.453
3.552
68.031
25.108
5.351
4.289
547
184
331
35
559
5
554
221
48
4
169
565656565656565699999999
41
159
12
40
35
282
12121288
123
5
5
6.868
2.579
35.227
17.479
4.006
3.399
395
212
0
55
23
8
15
0
0
265
13
6
39
12
19919199191919199555555555
46
46
4.345
946
13.898
4.494
3.097
2.959
733
65
0
20
595
71
524
61
2828
1
32
38
12
1
2
3
222
18
410
406
4
4.221
1.262
26.462
8.688
3.3.4410
3.059
329
22
0
34
9
6
33
4
2
2
50
7
3
36
4
18
18
3.525
466
20.554
3.042
IL MONDO DEL LATTE 45
TRENTIN SPAvia Genova 19 (z.i.)37053 Cerea (VR)Tel. 0442/398111Fax 0442/398150 [email protected]
ZANETTI SPAProduzione,confezionamento ecommercio di: GranaPadano, ParmigianoReggiano, burro, provoloni, pecorini,Taleggio, Fontina, Asiago,mozzarelle, mascarpone,ricotta, Gorgonzola.
Via Madonna, 124040 Lallio (BG)Tel. 035/201511Fax 035/[email protected]
FRANCIA
GERMANIA
REGNO UNITO
BELGIO
SPAGNA
AUSTRIA
PAPP ESI BASSI
LUSSEMBURGO
DANIMARCA
ALTRI PALL ESI UE
TOTALE UE A 28
35.609
7.197
13.110
9.407
4.526
4.482
1.885
4.652
2.181
10.898
93.947
6.371
14.650
5.089
1.966
2.048
2.121
1.950
324
1.220
5.566
41.305
7.202
4.304
2.461
1.146
896
520
490
87
233
1.493
18.832
3.086
3.066
666
474
579
346
751
472
532
1.237
11.209
1.366
2.085
313
278
561
288
263
123
95
1.652
7.024
396
1.386
497
274
746
206
504
32
124
2.736
6.901
1.278
677
809
343
214
280
325
892
269
735
5.822
886
1.373
544
265
79
101
280
21
125
756
4.430
1.169
670
577
53
246
90
783
5
83
613
4.289
139
16
48
298
2.251
4
47
22
574
3.399
564
631
140
215
1.092
10
97
12
30
168
2.959
2
60
54
5
63
66
50
300
ESPORTAZIONI ITALIANE DI FORMAGGI (DAL 1 GENNAIO AL 31 OTTOBRE 2013 - in tons)
58.066
36.057
24.254
14.779
13.292
8.453
7.438
6.642
4.958
26.478
200.417
MO
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2.588
1.60600000000000000000
7
978
3
4
24
19
5
101
12
898
127
13
20
9
1
12
72
42
40
2
2.886
1.286
15.776
6.6.6.303030444
2.679
2.629
48
2
0
31
9
2
777
0
0
0
0
20
3
0
0
5
0
12
2
2
0
12
2.753
124
1111111111111111111111 5555555.5.57777727727
805
2.104
1.923
174
5555555555
2
35
228
59
169
0
0
234
224
10
7
7
17
2.62626262626262226255555555555
702
17.598
5.044
1.216
1.163
39
1
13
3
1.048
2
1.046
17
17
13
5
1
7
12
7
5
2.309
1.146
16.685
7.372
1.517
1.368
102
12
35
3
278
7
271
18
16
1
1
111
62
8
3
38
6000
555555555555
5
1.987
619
13.227
4.383
1.239
836
390
10
3
4
340
44
296
8
1
7
47
1
10
11
35
70
70
4
1.712
876
11.249
5.331
369
268
101
0
7
266
3
263
1
1
0
1010000000000
3
3
3
1
9
9
662
394
4.677
2.567
301
300
1
0
0
27
272727
111
11
39
33
1
5
0
378
78
1.236
633
223.8111000
200.414141411414141444 77
155.5.5.573
6666.6.666666 548
1.272
848
28.318
3.809
24.509
1.479
467
201
811
13.008
6.889
889
231
625
427
3.947
3.370
3.248
122
70
270.903
70.486
1.721.481
508.541
46 IL MONDO DEL LATTE
ECONOMIA
Dal punto di vista produttivo il 2013 è stato un anno critico per le Dop. Il calo delle consegne di latte crudo alla stalla e quello dei consumi interni hanno avuto un effetto negativo sulle produzioni,specialmente nel primo semestre. Nel secondo semestre si è registrata una ripresa produttiva per tutti i formaggi, ma non sempre sufficiente a recuperare le perdite dei primi sei mesi. Vediamo nel dettaglio le performance dei principali formaggi a denominazione d’origine, con un’avvertenza importante: questi dati vanno letti tenendo in considerazione che il 2012 è stato un anno record per le consegne di latte crudo e per le produzioni Dop.
IL TREND DELLE PRODUZIONI DOP NEL PERIODO GENNAIO-DICEMBRE 2013
-20% -15% -10% -5% , 0,0% 5%
-4,9%
-14,5%%%
-1111111,9%
-6--- ,6%
-0,8%
-3,333%
0,7%
%4,4444444 2%
0,4%
PECORINO ROMANO
QUARTIROLO LOMBARDO
PROVOLONE VALPADAVV NA
TALEGGIO
MONTASIO
ASIAGO
GORGONZOLA
PAPP RMIGIANO REGGIANO
GRANA PADANO
2013 DIFFICILE PER LE DOP Quasi tutte le produzioni hanno chiuso l’anno in negativo rispetto al 2012. Male
soprattutto Provolone Valpadana, Montasio e Asiago. Segno positivo solo per Taleggio,
Quartirolo Lombardo e Gorgonzola. Segnali di ripresa nel secondo semestre 2013.
di Arnaldo Santi
IL MONDO DEL LATTE 47
ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARI ITALIANIBORSA PREZZI
Il Grana Padano chiude l’anno registrando nel mese di dicembreun +0,01% portando il dato complessivo a -3,30% rispetto alloscorso anno ( 4.565.257 forme).Il Parmigiano Reggiano termina il 2013 a quota 3.279.156 forme,con un rallentamento produttivodello 0,8%. Il calo riguardasoprattutto le aziende cooperative(-1,5%) e i caseifici aziendali(-5%), mentre cresce la produzioneindustriale (+3,3%), che guadagnaquote di mercato sulle altretipologie di struttura produttiva,
soprattutto nella provincia di Parma.La produzione del Gorgonzola ha avuto due andamenti ben distinti nella prima e nella seconda parte del 2013: nel primo semestre è sempre stata inferiore a quella del 2012, con cali mensili addirittura dell’8%, arrivando a chiudere il periodo gennaio-giugno con una variazione tendenziale del -4 per cento. Nel secondo semestre,invece, c’è stata una ripresa che haportato a chiudere l’anno in positivo con il +0,45% (4.175.610 forme).La produzione dell’Asiago è stata
la più bassa dal 2010. Con una produzione di 1.619.777 forme,la Dop ha subito un rallentamento produttivo del 6,6% rispetto al 2012e del 3,3% rispetto al 2011.Nel 2013 sono state prodotte il 4,9% in meno di forme di Pecorino Romano (24.513 tonnellate).Nonostante un andamento non lineare con le altre Dop, il Quartirolo Lombardo ha chiuso l’anno con una crescita dello 0,7%. Nell’anno sono state prodotte 3.731tonnellate di prodotto.In forte calo la produzione del Provolone Valpadana che, nel 2013, ha perso il 14,5% (5.865,2 tonnellate) con picchi di cali mensili addirittura del 49,8 per cento. Anche il Montasio chiude l’anno in negativo: -11,9% (832.300 forme). La produzione è stata inferiore per tutti i mesi del 2013, tranne dicembre che ha chiuso con un +2,6per cento.L’unica Dop che l’anno scorso hapotuto festeggiare è il Taleggio:con una produzione di oltre 8.673 tonnellate ha chiuso con un’avanzo del 4,2 per cento.
GRANA PADANO*
PARMIGIANO REGGIANO*
GORGONZOLA*
ASIAGO*
MONTASIO*
TALEGGIO
PROVOLONE VALPADANA
QUARTIROLO LOMBARDO
PECORINO ROMANO
PRODUZIONE 2013
4.565.257
3.279.156,
4.175.610
1.619.777
832.300
8.673,6
5.865,2
3.755,6
24.513
VAR. SU 2012
-3,3%
-0,8%
0,4%
-6,6%
-11,9%
4,2%
-14,5%
0,7%
-4,9%
I VOLUMI DI PRODUZIONE ANNUA DEI PRINCIPALI FORMAGGI DOP
DATI IN TONNELLATE - * IN FORME
12/2013 12/2012 VAR%
MILANOBURRO PASTORIZZATOBURRO REG ( ). (CE) N /. 1234/2007BURRO DI CENTRIFUGAZANGOLATOGRANA PADANO ( >12 MESI)
(GRANA PADANO ( >9 MESI))GRANA PADANO (BOLLO PROVVISORIO)
(PARMIGIANO REGGIANO ( <24 MESI))PARMIGIANO REGGIANO ( <18 MESI)
(PARMIGIANO REGGIANO (12 MESI))GORGONZOLA FRESCOGORGONZOLA MATUROITALICO MATUROTALEGGIO FRESCO FUORI SALETALEGGIO MATURO
(PROVOLONE VALPADANA ( <3 MESI DI STAGIONATURA))PROVOLONE VALPADANA ( >3 MESI DI STAGIONATURA)LODILATTE SPOT ITALIANO PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO PAR-PARMIGIANO REGGIANO (BORSA DI RIFERIMENTO COMPRENSORIALE-PARMA)
(PARMIGIANO REGGIANO ( >30 MESI))PARMIGIANO REGGIANO ( >24 MESI)
(PARMIGIANO REGGIANO ( >18 MESI))PARMIGIANO REGGIANO ( >12 MESI)
20133,30,3,85
4,05,3,10
8,33,7,23
5,78,11,03
10,28,8,80
3,98,5,48
5,37,4,53
5,35,5,51
5,762013491,25SASA DIDI RR2013
,11,910,55
,9,959,16
20122,60,3,10
3,30,2,40
8,61,7,11
5,52,11,47
10,67,8,85
3,68,5,08
5,13,4,33
5,08,5,13
5,382012411,00ENTOENTO PA PA2012
,11,8010,88
,10,108,77
VAR.%26,9%
,24,2%22,7%
,29,2%-3,3%
,1,6%4,6%
,-3,9%-3,7%
,-0,6%8,2%
,8,0%4,8%
,4,6%5,4%
,7,3%7,0%
VAR.%19,5%VAR.%
,0,8%-3,0%
,-1,5%4,4%
2014
GENNAIO
MEDIA3,243,793,99,3,04
8,337,245,79
,11,0310,288,813,98,5,50
5,364,535,35,5,55
5,802014462,52014
,11,8010,55
,9,959,20
2013
GENNAIO
MEDIA2,603,103,30
,2,408,507,035,48
,11,4010,638,803,71
,5,085,134,335,08
,5,135,38
2013406,52013
,11,7310,95
,10,358,75
VAR.24,6%
,22,3%20,9%
,26,7%-2,1%
,3,0%5,7%
,-3,3%-3,3%
,0,1%7,3%,8,4%
4,6%,4,6%
5,4%,8,2%
7,8%VAR.13,8%VAR.
,0,6%-3,7%
,-3,9%5,1%
DESCRIZIONE
48 IL MONDO DEL LATTE
Imporre prodotti agroalimentari a
“km 0” è incostituzionale
NORMATIVE
LLLaaa CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCoooooorrttttteeeeeeeeeeee CCCCCCoooosssstttttttiittuuuzzziiiiioooonnnaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaallllllllllllllllllleeeeeeeee hhhhhhaaaaaaaaaaaa dddddddddddddddddiiiiiiiiiiccchhhiiiiaaarraaattoo nnoonnn iiinnn
lllliinnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnneeeeeeeeeeaaaaaaa ccccccccooooooooonnnnnnnnnnnnn iiiii pppprrrriiiiinnnnnnnnccciiippppiii ddeeelllllllaaa CCCaaaarrrtttaaa ddddddduuueee aaaaaarrtttiicccooolliii
ddddddddddiiiiiiii uuuuuuuunnnnnnnnnnnnaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa lllleeeeeeeeeeeeeeeegggggggggggggggggggggggggggggeeee ddddddddeeeeeelllllaaaaaa RRReeegggiiooonneeeeee PPPuuuggglliiaaa:: iimmmppppoooonnneevvaa
lllllll’’’’’’’’’aaaaaaaaaacccccccccccqqqqqqqqqqqquuuuuuuuuuuuuuuiiiiiiiiiiiiiiiissssssssssssttttttooooooooooooooo ddddiiii uuuunnnnnnnnnaa qqqquuuuoooottaaa ddiii pppprrrroodddddoootttttttttiiiii llllllooooooccccccaaaaallllliiiiii aaaaallllllllleeee
aaaazzzziiiiiiieeeeeeeeeeennnnnnnnnnnnddddddddddddddddddeeeeeeeeeeeeeeee ddddddddddddddddiiiiii rrrrriiiissssttttoooooooooorrrrraaaazzzziiiooooonnnnnneeeeeee ccccccchhhhhhhhhheeeee ppppppppaaaarrrrtttteeeecccciiiippppaaaavvvvaaaannnnnnoooo aaaaa
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È ormai una moda parlare di “km 0”: in origine il riferimento era legato a una particolare categoria di automobili, immatricolate dai concessionarie vendute ai clienti con sconti particolarmente interessanti. Questa politica serviva alconcessionario per raggiungere determinativolumi di vendite e ottenere in cambio alcuneagevolazioni dalle case produttrici.Di recente questa accezione è stata estesa aiprodotti agricoli e alimentari, grazie alle iniziativedi Coldiretti in Veneto, sposate dal guru di Slow Food Carlo Petrini. In questo caso il significato è divendere e consumare un prodotto che, per arrivaredal luogo di produzione al luogo di vendita e di consumo, ha percorso il minor numero possibiledi chilometri, riducendo così l’impatto ambientale, con minori emissioni di anidride carbonica, principale responsabile dell’incremento dei livelli di inquinamento.Con questa filosofia si vuoleincentivare il consumo di prodotti locali, perché – secondo i suoisostenitori – preferendo il “Km 0” si spende di meno (la merceinfatti per arrivare al consumatorefinale non deve essere trasportata, imballata e posta su scaffali divendita, passaggi questi che ne aumentano il prezzo); si compieun atto sostenibile (si risparmiano acqua ed energia per lavaggi e
confezionamento, nonché vi è un ridotto utilizzo di plastica e cartone sull’imballaggio); i prodottisono più freschi (vengono trattati solo cibi distagione, senza necessità di conservanti); vi è un diretto e immediato controllo sulla merceattraverso la conoscenza e la visita dell’azienda produttrice. E da ultimo, che non guasta per la poesia, si riacquistano i profumi e i sapori dei prodotti stagionali.Una obiezione a questi ecologici e filosoficiprincipi sorge spontanea: non per tutti i prodotti ciò è possibile da attuare. Infatti, se pensiamo al latte, questo prodotto non sempre può essere prodotto ovunque e se non fosse per l’industria, che lo raccoglie, lo lavora, lo confeziona e lo distribuisce, non sarebbe fruibile per tutti. E poi, se tutti seguissero questa logica, dovremmo smettere di
esportare e chiudere i nostri ristoranti all’estero.Anche il legislatore regionale si è sentito in dovere di interessarsi di “km 0” e ha legiferato in materia.È di pochi giorni fa una decisionedella Corte Costituzionale che siè pronunciata su alcuni articoli diuna legge della Regione Puglia in materia di prodotti agricoli da filieracorta, a chilometro zero e di qualità:ha dichiarato l’incostituzionalità didue articoli della legge regionale
Il latte
è un alimento
al quale
è impossibile
applicare
le regole
della filiera
corta
50 IL MONDO DEL LATTE
Le norme sono
state bocciate
perché
contrastanti
con la libera
circolazione
delle merci
prevista nella
Ue
pugliese del dicembre 2012, inquanto la disposizione impugnataviola l’articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione con gli articoli da 34 a 36 del Trattatosul funzionamento dell’Unione Europea (Tfue), perché ostacola gli scambi intracomunitari e falsa laconcorrenza.Nello specifico gli articoli della leggeregionale che sono stati oggetto di censura, definivano i prodotti agroalimentari a “chilometro zero”,come i prodotti per il cui trasporto,dal luogo di produzione al luogoprevisto per il consumo, venivano prodottimeno di 25 chilogrammi di CO2 equivalenti per tonnellata e che comunque erano trasportati all’interno del territorio regionale. In aggiunta a questo articolo veniva censurato anche quello in cui si prevedeva che la Regione Puglia avrebbefavorito l’impiego di prodotti a chilometro zeroe di qualità da parte dei gestori dei servizi diristorazione collettiva pubblica, stabilendo che neibandi per l’affidamento dei servizi di ristorazionecollettiva, gli enti pubblici avrebbero dovutogarantire priorità a quei soggetti che prevedevano l’utilizzo di prodotti da filiera corta, prodotti a
basa sulla mera origine regionale dei beni, la quale, da sola, nongarantisce che le merci siano realmente a “chilometri zero” e che il loro trasporto abbia una minima incidenza negativa sull’ambiente.Privilegiare i prodotti locali in quanto tali e quindi le aziende agricole locali, cui si rivolgerebbero i gestori dei servizi di ristorazione collettivaper aggiudicarsi i bandi, sarebbediscriminatorio e in contrasto con le norme dell’ordinamento comunitario dal punto di vista della restrizionedella libera circolazione delle merci,
ostacolando altresì gli scambi intracomunitari erestringendo la concorrenza.La Regione Puglia, prontamente costituitasi in giudizio, ha cercato di contrastare le conclusionidell’Avvocatura di Stato per conto della Presidenzadel Consiglio, affermando che le previsioni preferenziali per i prodotti di origine pugliese erano limitate, nei servizi di ristorazione collettiva, solo a circa un terzo dei prodotti occorrenti, impiegando, quindi, prodotti provenienti da altre Regioni e favorendo anzi gli scambi di merce tra Regioni. La Consulta ha concluso affermando che è dirimente il rilievo che, secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia, un provvedimento nazionale non si sottrae al divieto di cui agli articoli 34 e 35 del Tfue per il solo fatto che esistono altre possibilità di scambio del prodotto importato, facendo espresso riferimento a due precedenti del 1985 (Commissione contro Stato francese) e del 1986 (Commissione contro Stato italiano).Dobbiamo altresì rilevare come già in passatola Corte Costituzionale è stata chiamata ad intervenire per richiamare le amministrazioni localiad un comportamento più corretto, censurando il loro modo di legiferare, ricordando in proposito l’intervento del luglio del 2012 nei confronti della Regione Lazio che aveva regolamentato con una sua legge il “Made in Lazio – Prodotto nel Lazio”.Non sappiamo peraltro se la Consulta abbiapreso posizione nei confronti della RegioneVeneto, la quale con una sua legge del luglio2008 ha anticipato di gran lunga la Regione Puglia: infatti la garanzia dell’utilizzo dei prodotti agroalimentari di origine regionale nei servizi di ristorazione collettiva affidati da enti pubblici era già presente in questa legge. Così comeera prevista l’assegnazione di un apposito contrassegno con lo stemma della Regione con lo scopo di pubblicizzarne l’attività, per le imprese esercenti attività di ristorazione o di vendita al pubblico e operanti nel territorio regionale, con un approvvigionamento almeno del 30% in termini di valore, di prodotti agricoli di origine regionale. In sintesi un vero e proprio attestato di qualità regionale.
chilometro zero e prodotti di qualità in misuranon inferiore al 35% in valore rispetto ai prodotti agricoli complessivamente utilizzati su baseannua.Il ricorso presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ha fondato, come anticipato sopra, le sue ragioni sulla violazione dell’articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione agli articoli da 34 a 36 del TFUE, in quanto verrebbero ostacolati gli scambi intracomunitari e verrebbe falsata la concorrenza. Se infatti la preferenza per un prodotto a base territorialelimitata potrebbe essere giustificata da esigenzeambientali, quali quelle espresse dal riferimento, contenuto nella legge regionale impugnata,al livello delle emissioni di anidride carbonicadurante il trasporto; non lo è invece se ci si
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52 IL MONDO DEL LATTE
Uliveto e Rocchetta non sono più acque
della salute: lo ha
stabilito l’Antitrust.
Ma sarà vero?
NORMATIVE
Dopo dieci anni di segnalazioni, censure
e piccoli ritocchi, alcune frasi e immagini
utilizzate per reclamizzare le due acque
sono state ritenute pratiche commerciali
scorrette e la società proprietaria dei
marchi è stata multata. Gli spot per ora
sono spariti dalle tv, ma è probabile non
siano morti per sempre
di Claudio Anzalone
Chi non ricorda il tormentone di Alessandro Del Piero e dell’uccellino, oppure quello di Cristina Chiabotto con il suo “plin plin”? Questi spot cihanno accompagnato per quasi dieci anni, maadesso l’Antitrust ha deciso che le frasi e le immagini utilizzate per pubblicizzare le due marchedi acque minerali, come “Acque della salute”,sono pratiche commerciali scorrette. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha quindi vietato la diffusione degli spot e inflitto una sanzione pecuniaria di 100.000 euro alla società CoGeDi International Spa, proprietaria dei due marchi Uliveto e Rocchetta. Le note réclame sono quindi andate in pensione per sempre? Non proprio.Il primo a puntare il dito contro “le acque della salute” fu il Giurì dellaPubblicità, che nel 2004 su richiestadel Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap),dichiarò ingannevole la frase “le
acque della salute”, in quanto attribuiva ai prodotti pubblicizzati requisiti di superiorità del tuttoinesistenti rispetto ai concorrenti.A quel punto CoGeDi ha pensato bene di“adeguarsi” eliminando dallo slogan solo l’articolo “le”, continuando così a utilizzare il claim “Acquedella salute” che, di fatto, non mutava la sostanza
del messaggio.L’anno successivo una nuovacensura colpiva lo slogan, ribadendo che le acque reclamizzate nonavevano alcuna proprietà terapeuticaper alcune affezioni della pelle, mentre negli spot si mettevano in risalto poteri antinfiammatori. Attraverso ricerche scientifiche l’Antitrust ha appurato che esistevano effetti antinfiammatori,ma non dovuti all’ingestione dell’acqua, bensì agli impacchidi Rocchetta, che attenuavano il rossore della cute. Anche il tè verdeElisir di Rocchetta fu censurato,
Le analisi hanno
dimostrato
che l’acqua
Rocchetta
ha proprietà
terapeutiche se
somministrata
con impacchi
ma non se
bevuta
IL MONDO DEL LATTE 53
L’Antitrust
ha condannato
l’accordo
commerciale
tra le acque
e l’associazione
italiana medici
di famiglia
in quanto negli spot vantava effettidiuretici, aiutava a combattere iradicali liberi, ritardava il processo diinvecchiamento, rinforzava il sistemaimmunitario e abbassava il livello dicolesterolo nel sangue. Pregi che noncorrispondevano al vero.Ma da allora a oggi gli spot con Del Piero e Chiabotto hanno continuatoa pubblicizzare le due acque mineralicon la stessa enfasi, sottolineandotutte quelle caratteristichesalutistiche e terapeutiche che il Comitato di Controllo dello Iap prima,e l’Antitrust poi, avevano sanzionato.In particolare nel marzo del 2013 il Comitato di Controllo dello Iap ha censurato alcuni messaggi stampa di Uliveto e Rocchetta, ritenendoli contrari all’articolo 2 del Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, in quanto ingannevoli. Scorretti perché tendenti ad accreditare, del tutto impropriamente, i prodotti pubblicizzati come aventi proprietà nella prevenzione e nella cura di malattie (ad esempio, osteoporosi e calcolosi urinaria), il tutto enfatizzato dai riferimenti alla Federazioneitaliana medici di medicina generale (Fimmg) egiocando sull’autorevolezza del richiamo alla figuradel medico, che attribuisce suggestivamente allevarie promesse pubblicitarie il vaglio di un riscontroscientifico (peraltro difficile da immaginare daparte della Fimmg, che è un’associazione di naturaprevalentemente sindacale – ma questo forse i consumatori non lo sanno).È dello stesso periodo l’esposto di Altroconsumoall’Antitrust, che, poco dopo, ha avviato il procedimento istruttorio, sempre nei confrontidella società proprietaria dei due marchi inquestione, nonché nei confronti della Fimmg, proprio per la medesima campagna stampa, alla quale si è aggiunta la pubblicità con spotradiofonici e attraverso le etichette dei prodotti commercializzati. Anche in questo caso la praticacommerciale scorretta era relativa ai seguenti messaggi pubblicitari, con il logo della Fimmg: “LaFederazione Italiana Medici di Famiglia e Ulivetoe Rocchetta insieme per la salute della famiglia” oppure “I medici di famiglia hanno scelto Ulivetoe Rocchetta per la salute della famiglia”. A questimessaggi si aggiungevano quelli più di carattere
salutistico, accreditando “le acque della salute”, per Uliveto, deiseguenti claims: “aiuta la digestione grazie ai suoi preziosi minerali”,“aiuta a combattere la stipsi”, “aiuta a combattere l’osteoporosi”, “ristabilisce l’equilibrio idrico minerale alterato dopo l’attività fisica”. Invece per Rocchetta: “stimola la diuresi e aiuta a mantenere i reni puliti”, “aiuta a depurare l’organismo dalle scorie”, “aiuta a prevenire la calcolosi urinaria”, “contrasta la ritenzioneidrica eliminando i liquidi in eccesso”.
Le risultanze istruttorie e le ispezioni portavano ad appurare il tipo di rapporto instaurato dalla società CoGeDi con la Fimmg, concretizzatosi in un accordo complesso, di tipo commerciale, che, tra le diverse previsioni, autorizzava CoGeDi a utilizzarein pubblicità il logo e la denominazione dellaFederazione; prevedeva l’affissione, presso gli studimedici associati alla Fimmg, di una locandina coninformazioni sulle peculiari caratteristiche delle due acque. Inoltre, i medici che aderivano all’iniziativa partecipavano a un concorso a premi consistente nell’estrazione di 100 weekend nell’arcipelago toscano per due persone a bordo di un veliero d’epoca a due alberi. Come corrispettivo eranopreviste partecipazioni di CoGeDi al congresso nazionale della Fimmg, con forniture di acqua per i congressisti; un congresso specifico, presso lo stabilimento di CoGeDi, con il finanziamento della formazione di giovani medici di famiglia, mediante l’assegnazione di 8 borse di studio del valore di2.000 euro ciascuna.I documenti acquisiti durante le ispezionieffettuate dall’Antitrust hanno fornito ampioriscontro della partecipazione di Fimmg alla definizione del contenuto e delle modalità dellepubblicità, ovvero all’approvazione delle stesse.Da queste ispezioni è emerso, inoltre, che l’iniziativa promozionale concernente l’affissionedella locandina presso gli studi medici ha ricevuto numerose critiche e rimostranze daimedici di famiglia stessi e dalla Federazionenazionale degli ordini dei medici chirurghi e degliodontoiatri, che hanno spinto CoGeDi e Fimmg a modificare l’accordo solo nella parte riguardante il concorso a premi collegato all’iniziativa
54 IL MONDO DEL LATTE
Il ministero della
Salute non ha
ritenuto ingannevole
la frase “acque
della salute”.
Quindi i famosi spot
torneranno in tv
di conseguenza non necessitava della relativa autorizzazione. Sull’uso del logo della Fimmg e sulla dicituraadottata nell’etichetta delle confezioni e nelle locandine, CoGeDi osservava da un lato che Fimmg, per sua stessa natura e finalità, eraun’associazione idonea a rilasciare qualsivoglia attestazione e/o certificazione con riguardo a prodotti alimentari e, dall’altro, che le acque in questione non avevano bisogno di ricorrere a tale federazione per ottenere il vaglio di un riscontro scientifico.Tutte le difese delle due parti sono state ritenute dall’Autorità prive di fondamento, in quanto la pratica pubblicitaria non può essere ritenutaoccasionale ed episodica; l’accordo tra le dueparti aveva puramente valore commerciale, e ciò che emerge come pratica scorretta è proprio l’avallo che CoGeDi, con il contributo di Fimmg, pone in essere per qualificare conparticolari caratteristiche salutistiche le dueacque minerali. Caratteristiche che, con ilsostegno della Federazione Italiana dei Medicidi Famiglia, aumentano la credibilità scientifica delle stesse, utilizzando in comunicazione il logodella Federazione per avvalorare quanto in essa affermato.Da ultimo i messaggi a mezzo stampa e quelli inseriti nella locandina per gli studi medici, accreditando effetti e qualità che le acque non possiedono e attribuendo addirittura aspetti migliorativi e distintivi rispetto ad altre acque presenti sul mercato, debbono essere ritenuti pratica commerciale scorretta, con la conseguenza che l’Autorità ha condannato CoGeDi a pagare una sanzione di 100.000 euro e Fimmg di 30.000 euro, per violazione degli articoli del Codice del Consumo relativi alla pratica commerciale scorretta posta in essere con le indicazioni ingannevoli e tendenti a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio, in relazione alle due acque minerali, Uliveto e Rocchetta.
fino a poco tempo fa proposti non potranno piùessere utilizzati (pena sanzioni economiche e commerciali ben più gravi), è probabile che gli spotdi Del Piero e Chiabotto continueranno a imbonirci con le “Acque della salute”.
promozionale presso gli studi medici associati.La campagna pubblicitaria per le acque inquestione ha riguardato sia i quotidiani (LaRepubblica, il Corriere della Sera, il Messaggero, La Stampa, Il Mattino), sia la stampa periodica(Starbene, Donna Moderna, Chi, Famiglia Cristiana,Diva & Donna, Viversani & Belli), totalizzando dadicembre 2012 a marzo 2013, oltre 150 uscite complessive solo per i quotidiani, cessandoperaltro prima dell’avvio del procedimento.Ma è proseguita sui periodici salutistici e diintrattenimento, cessando solo dopo l’avvio delprocedimento. A ciò si devono aggiungere gli oltre1.700 passaggi radiofonici nel periodo gennaio/marzo 2013, senza dimenticare le etichette deiprodotti che, oltre al logo della Fimmg, riportavano l’indicazione “I medici di famiglia hanno sceltoUliveto e Rocchetta per la salute della famiglia”.
CoGeDi si èdifesa cercandodi dimostrarel’occasionalitàe la sporadicità della condotta censurata(veramente arditae coraggiosa, come difesa, allaluce dei numeri forniti sopra), e sostenendo latesi che i claims
sulle proprietà favorevoli alla salute possedutedalle acque Uliveto e Rocchetta erano statiautorizzati dal ministero della Salute.Peccato che i claims autorizzati dal ministeroavevano ben altro tenore, come ha risposto lostesso ministero, interpellato dall’Autorità. Infatti,per Uliveto, il ministero aveva autorizzato le frasi: “Ti aiuta a digerire meglio”, “mi aiuta a digerire e vivo in forma”, “aiuta a digerire meglio”; mentre per Rocchetta erano: “ti fa essere pulita dentro e bella fuori”, “mi fa fare tanta plin plin”, “aiuta ad eliminare scorie e liquidi in eccesso”, “pulite dentro e belle fuori”.L’unico punto a favore di CoGeDi, nella risposta del ministero, era legato al claim “Acque della salute”, per il quale veniva evidenziato che non si configurava come pubblicità sanitaria e
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56 IL MONDO DEL LATTE
IGIENE & SICUREZZA
CONTROLLI, SI CAMBIA? Focus sull’Icqrf, che ogni anno esegue 35.000 ispezioni
e analisi su 8.000 campioni di prodotti agroalimentari
Nel nostro Paese, il sistema deicontrolli nel settore alimentareè molto articolato: tra Icqrf, Nac, Nas e Asl sono molti gliorgani che entrano nelle aziende e vanno sui punti vendita per garantire la qualità e la genuinità degli alimenti in commercio.Abbiamo fatto il punto sulsistema dei controlli con StefanoVaccari, capo del Dipartimento dell’Ispettorato centrale dellatutela della qualità e repressionefrodi dei prodotti agroalimentari(Icqrf).Qual è il ruolo dell’Icqrf?«L’Ispettorato è la principaleistituzione italiana per laprevenzione e repressione delle frodi agroalimentari. È l’organo tecnico di controlloufficiale di alimenti e macchinari per l’agricoltura. Icqrf ha unastruttura capillare e una fortecaratterizzazione tecnicae interdisciplinare. Svolge compiti di controllo, vigilanza e sanzionatori, supporta forze dipolizia e magistratura.L’ente esegue controlli lungol’intera filiera, verificando la conformità dei processi,la regolare tenuta delladocumentazione ufficiale,la correttezza e veridicitàdelle informazioni riportate
nell’etichettatura. Gli ispettoriprelevano campioni per le analisi chimico-fisiche e, in alcuni casi,anche organolettiche».Com’è strutturato l’Icqrf?«L’Icqrf ha una propria rete dilaboratori specializzati, che costituiscono un pilastro della nostra politica di tutela dellaqualità. Dal 2007 vigiliamo anchesugli organismi di controllo delleproduzioni Dop, Igp e Stg, dei vini a Doc e Igt e dei prodottida agricoltura biologica. E da poco siamo stati incaricati della protezione ex-officio delle denominazioni di origine prodotteo commercializzate in Italia: un’attività che si sta rivelandopreziosa per il contrasto alle imitazioni e alle usurpazioni didenominazioni protette del nostroPaese».Una struttura importantissimaquindi. Ma quanti controlli esegue ogni anno?«L’Icqrf esegue la maggior parte dei controlli di qualitàmerceologica che si realizzano in Italia: circa 35.000 indagini di tipo ispettivo e documentale l’anno, più le analisi su oltre
8.000 campioni di prodotto. Più di un terzo delle verifichesono dedicate alle produzioni di qualità regolamentata: Dop, Igp eagricoltura biologica.L’Ispettorato assicura oltrel’81% degli accertamentisull’agroalimentare italiano di qualità e circa il 43% di quelli complessivi sul sistemaagroalimentare, esami sanitari inclusi. Sottoponiamo a controlli circa 25.000 operatori e 60.000prodotti all’anno. Un’attivitàche nel 2012 ha portato a piùdi 300 informative all’autoritàgiudiziaria, 5.500 contestazioniper illeciti amministrativi e 531 provvedimenti di sequestro.Sempre nel 2012, nel settorelattiero-caseario sono stati eseguiti circa 3.300 controlli eanalizzati circa 1.100 campioni. Abbiamo contestato 50 illeciti di natura penale accertati e circa 400 illeciti amministrativi. Sulversante sanzionatorio sono stati emessi nel complesso 3.836 provvedimenti, di cui 2.808 di ingiunzione di pagamento.L’attività sanzionatoria svolta dall’Ispettorato ha fatto entrare
A colloquio con
Stefano Vaccari, capo
del Dipartimento
dell’Ispettorato centrale
della tutela della qualità
e repressione frodi dei
prodotti agroalimentari
di Massimo Forino
IL MONDO DEL LATTE 57
Nato a Roma nel 1963, Stefano
Vaccari è spostato e ha tre figli.
Da pochi mesi è a capo del
Dipartimento dell’Ispettorato
centrale della tutela della qualità
e repressione frodi dei prodotti
agroalimentari. Per arrivare a
questo importante incarico, Vaccari
ha salito tutti i gradini della scala
gerarchica del Mipaaf, nel quale è
entrato nel 1985, prima ancora di
finire gli studi.
Dopo la laurea in Economia e
Commercio, Vaccari è stato ufficiale
nel Corpo forestale dello Stato, dove
è rimasto dodici anni, arrivando a
ricoprire la carica di coordinatore
dello staff tecnico del capo del
Corpo.
Tra il 2000 e il 2006 è diventato
vice capo dell’ufficio legislativo
del Mipaaf, poi è approdato alla
direzione generale dello sviluppo
agroalimentare e della qualità, e
poi ancora alla direzione generale
dei servizi amministrativi.
Stefano Vaccari
nelle casse dell’erario circa 3,9 milioni di euro».Le imprese chiedono da tempo unasemplificazione normativa e una riorganizzazione delsistema dei controlliche porti maggioreefficacia, ma minor pressione sulleaziende virtuose. È fattibile?«Secondo le stime, inItalia l’articolato sistema dei controlli ufficiali eroga almenoun milione di interventi ognianno, spaziando dai controlliigienico-sanitari agli accertamentimerceologici. Da quelli sullatrasparenza dell’informazione alconsumatore, al contrasto alle frodi fiscali, dalla prevenzione e repressione degli illeciti economico-finanziari a danno delbilancio comunitario o dell’erario, alla verifica della salubrità deiterreni e così via. Il complesso apparato nazionale è frutto di sceltedi specializzazione attuate nel tempo. Ogni struttura di controllo, sovente sull’ondadelle emergenze, ha ricercatoe consolidato un proprioàmbito di esclusività e dispecialità di azione, sviluppandoprofessionalità e competenze. Questo sistema ha assicuratoe assicura ancora oggi ottimi risultati nella lotta allacontraffazione, e, in generale,a tutti i fenomeni fraudolenti,nonché un elevato livello disicurezza alimentare, come dimostrato dal fatto che, dopo il metanolo, negli ultimi decenninon si sono verificate in ambitonazionale emergenze di carattere igienico sanitario e sono statefronteggiate efficacemente lesituazioni di rischio originatesiin altri Paesi che hanno toccatoanche l’Italia. Tuttavia alcune sovrapposizioni di competenze, sia per un generale potere di accertamento di illecitiriconosciuto dall’ordinamento alle forze di polizia, sia comeconseguenza dell’articolatoriparto di competenze tra Stato eRegioni, sono evidenti agli occhi degli operatori.
La conseguenza di questa stratificazione di controlli, che purtroppo è insita nella legislazione agroalimentare, èa volte la replica delle visite dicontrolli in azienda da parte di differenti organi vigilanti, peraltro con dispendio di risorse private e pubbliche.L’esigenza di razionalizzaree semplificare le funzioni di controllo a carico delle imprese deve essere quindi perseguita con tenacia a livellodi legislazione: sotto il profilo operativo l’Icqrf sta lavorando per condividere con tutti i soggettiincaricati di funzioni di vigilanzai programmi di accertamento e i risultati delle ispezioni, per evitare duplicazioni». Etichettatura: croce e delizia delle imprese. Da un lato aiuta a presentare iprodotti e a pubblicizzarli al meglio. Dall’altro, però, vistala complessa normativa,c’è sempre il rischio dicommettere errori. Quali sono i punti su cui si potrebbelavorare per semplificare l’attività delle imprese e quindi anche i controlli?«L’etichetta è il biglietto da visita dell’azienda e dei suoi prodotti e strumentodi marketing per realizzarestrategie di penetrazione dei mercati che inducono a esaltare caratteristiche e pregi dello specifico prodotto. Ma l’etichettaè anche lo strumento che permette al consumatore dicapire il contenuto del prodottoe la sua idoneità a risponderealle proprie specifiche esigenze.Ecco perché l’etichetta è in primo luogo rivolta alle esigenzedel consumatore e poi a quelledell’azienda.
L’Icqrf sta lavorando per
condividere i programmi
di controllo e i risultati
delle ispezioni con tutti
i soggetti incaricati di
funzioni di vigilanza, al
fine di evitare duplicazioni
L’intrecciarsi di norme europeee nazionali, a volte aventi finalità leggermente diverse – si veda la battaglia italiana per affermareil principio dell’indicazione in etichetta dell’origine dei prodotti e della materia prima che li compone – ha determinato la formazione di una complessa legislazione in cui effettivamentenon è sempre facile orientarsi, specie per le aziende di piccole dimensioni che non dispongono di servizi di consulenza specifica, ed è facile commettere errori.Un punto su cui il legislatore
IGIENE & SICUREZZA
dovrebbe lavorare, è quello direndere le etichette dei prodottipiù leggibili e trasparenti per contrastare in modo efficace quei comportamenti, a volte soloambigui, altredichiaratamentefraudolenti, che inducono ininganno.Parallelamente,si potrebbe prevedere – e l’Icqrf staanalizzando iprofili giuridici diquesta ipotesi– una sorta di autorizzazione/validazionepreventiva delleetichette da parte di un organo aciò deputato, chemetta al riparo le aziende daerrori e ignoranze connesse allacomplessità della normativa.Devo dire, comunque, che su questo fronte da anni
l’Ispettorato esegue una proficuaattività di prevenzione, fornendo agli operatori informazionigenerali sulla normativa disettore e sugli obblighi a essa connessa».
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’ICRF
Il legislatore
dovrebbe lavorare
per rendere
le etichette
dei prodotti
più leggibili
e trasparenti
in modo
da contrastare
i comportamenti
fraudolenti
Amm. centraleAmmAmm . centrale
Uffici perifericiffici periferici
Sedi distaccatedi di
Laboratoriaboratori
La nostra storia inizia più di 40 anni fa, in Puglia e prosegue in Piemonte. Il Gruppo possiede tre marchi
PUGLIESE: specializzato nella produzione di Formaggi freschi a Pasta Filata come: Mozzarella Fior di Latte, Ricotta, Burrata,
Scamorza Bianca e Affumicata, Mozzarella per Pizza.
CONRADO: specializzato nella produzione di Formaggi a Pasta Molle tipici della tradizione Casearia Piemontese:
Crescenze, Stracchini, Tomini.
SPEGA: specializzato nella produzione di Formaggi di Mucca e di Capra, stagionati e semi-stagionati, Yogurt e Latte.
CASEIFICIO PUGLIESE F.LLI RADICCI S.P.A.
NON BEVETE latte crudo
Dopo molte organizzazioni sanitarie, tra cui l’Oms, anche
l’Accademia Americana di Pediatria sconsiglia di bere latte
non pastorizzato perché non ha migliori proprietà nutrizionali
di quello industriale e può essere fonte di malattie
dddddiiii FFaaauusstoo MMaarrrrrrriii
IGIENE & SICUREZZA
Moltltii rir cordrdddddddddddddddddddddddeeeeeeeeeeeerreereeeeeeeereee anaa no che qualccheheanno fa,a,a,,a,a,a,,,,a,,,,,,, ssssssssssssssssssssssssssuululull’ll onda del ritorno al papasssssssssatatatatatatatatatatatatatatataaataatatattatta ooooooooo,o,o,oooooo aaaalcuni solonin si eranoininininninnnnnnnnananannnananananananananananannanannn mmomorati dei mmmmilk didispenser lalalalalalalaannnciandosi nellll aaaa promozione dedel coc nsumo diii llllaatte crudo:“IIll lalattttee crcrudo è ppiù naturale!.Il latttete ccrurururudoddd è ppiùiù ricco di vitamimimim nenenne! Ill latattee ccrurr do fapapapapassssssssaraararee le aallerergigiie!e! IIl latte crudopprprprp evevieieneeene i tummorro i!i! Il l lalaaalalalall ttttttttt e crudoconvvienene!!!! Il latttee cruuuuuuuuuuuuuuuuuuuuudddddododoooooddodd èèèèèèè ppiù eceeeeee o-o ccompmpaaata ibilee!”FFFuFuFuFuronno ttanananaante le e ccoc rbrbbbbbbbbbbbbbbelelelleelelelee lleleleell riiiiiriririeeeeee e dededed tttttteeedaaa chihi nnooonn aaaaveveevvav ssssssssssssppppppppepepeeepppppepp cicicicificficficcficfi heheheehehhhcocoommmmppm etenzezezezezze iiiinn maaaaaaatteteeeeeeteeeetteettteetttttttettttttett ririririrr a a a a eee,e iiinnnnrereaaaalltàtà, ererraaaaaa sossosooolololoo intttterererereeerereerererrerrrreeeererrerreeeeeeeeeeeeeereeeeeereerrreereeesessseseeeseee saaasass tototo aaa prprrpp oomommuouououovvvevevevererererere uunnnaa nnnuouououououououououoouoooooouoooouuouooouououuooououuoououuouuouoou vvavavvava fforororororormamaaamamamaadddididdi vvveneenenddid taa ddddirete ttta, ananananannannnnnannnnnana chchchchchchchhhchchhchccc eeeeeee seseeeseesesssppepeeriririiccococ loloosass .AiA ututttaaati daddadd lllll aa pupuubbbbliliiiccccccciicc ttttàtàààtttàtàtààt inngagannnneveve olle eee didid fffff uusaaaaaaaa ddddadaadddaadd l ll wewewewewebbbbbbb eeeeesusupppppppporo tati dddaaa aammmmmimiiiiiiininininininnnnnninnnnnnnnnnnnnnnnnnnn ststststraatoototot riririririir llocacaaalliii proontti i aaa ssttrrizzzzzzzzaaaararrar lllll’o’o’o’occcccc hihihiooooaa chhhhiuiuunqueu gggaraa aannntiisssssssssss ee e lolorrrorr uunmmim ninnin mmmmo ddi vivissisiibiibib liil ttà, nnnnnenelll gigig roroorro ddii unun ppppaaaiiio dii annnnnnii i i did ssstststtstttrir bububutottoririiirr aauauutotoootot mmmmaamm ticici sppuuunnnttaara ooonononononoononoonnononnoono cocomeemfufuungngghihhih in tat ntti iiii papaaeesiiiiii iiiii iiiiiii eeee ccicittttadadinininnni ee ititalalaliaiaaianneeee. E con n lolool rroo aaaaaaaaaaaaaaaaaarrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrriiiiiiivivivvvviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiivivii ararononooanannchchhhee innii Italiaa leeelee pppriiiimemememememememmemmmmememmmemeeeeeeeemeeeeeeeeeemmeee vivitttt imimmee,, ddovvutu e aallll’’’aaauuuuuuuuuuuuuuummmememememememmmmmemm nnntooodedei ii caacassisi ddi SeSeu,u, lllaaa siisis ndndndndndndnnnddddddrorrrorororoooooororororrororoorr meme ememololititi iciccccooo o uremicicccaaa,,,a cccccccaaaaauauauauauauauaauauauaauaauaauaauussssssaaaaaaaaasssassasssass tatat dda a aunun ccepepe ppopooo di Eschchhhereeerererrererererrerrrrrrreericicicccccccicicci hhhhhhihiihhihhiihh aaaaaaaaa cocooli (l( ’eentntntererooeeemom rragagggggggggggiiicicicicciciicccoooooooooo o O1O1OO1OOOOOO1O11O1O1OO1OOOOO1OO 555555775555755 : H7H77))chchee e nenen i bbbabaambmbbbinininininniiiiiiii i pupupppuupupupupuuupupupuuuupupp òòòòòòò aaavaavavavavaavavvvvveeererere e e esesesiititi iiileleleletaaalili oo ccccccccccooomomomomoomoommoomomoomppppopopopopopopopooooopoppoppop rtrtrtrtrtrtrttttaraaraararrrrrra eeee dddadadadddadannnnnnnnnni ii rerereenananaanalilll pepepepepepepeppepepeepeepepepeppepeppeeeeppppepepepep rmrrmrmmrmrmrmrmrmmmrmrrmrmmrmmmmmrmanaanananaanaaaa eeenenneenti,,,, cccococococcooooooccooosssstststststririiiiinnngngngnggeeeenenene dododddolilili aaaa
Per informazioni: www.cibus.it www..cibus i.it || [email protected]@fiereparma.ia.it Follow us on:FoFolloww us onow us on:
Parma 05-08 Maggio 2014
62 IL MONDO DEL LATTE
IGIENE & SICUREZZA
In Italia il
consumo non
è decollato,
nonostante
le campagne
di qualche
anno fa
La relazione
tra latte crudo
e malattie
infettive
è ben
dimostrata
I RISCHI DEL LATTE CRUDO PER UOMINI E ANIMALI
Agenti veicolati dal latte crudo
Patogeni anche per i bovini
Brucella spp.
Mycobacterium spp.
Occasionalmente patogeni
anche per i bovini
Salmonella spp.
Listeria monocytogenes
Non patogeni per i bovini
Escherichia coli enteropatogeni
E.coli 0157 e altri i E.coli produttori di
verocitotossina (VTEC)
Campylobacter jejuni
Malattia nell’uomo
Brucellosi (febbre maltese)
Tubercolosi
Diarrea da salmonella non tifoidea
Listeriosi
Enterite
Enterite emorragica,
sindrome emolitico uremica
Enterite
vivere sotto dialisi.Il ministero della Salute e Assolatte furono i soli aschierarsi apertamente contro questa pericolosa moda, che era già arrivata in altri paesi mietendo numerosevittime, soprattutto tra i bambini, e venne così adottataun’ordinanza sanitaria cheobbligava la bollitura del latteprima del consumo.Anche se questa moda inItalia sembra essere ormai tramontata (i consumi annuali sono oggi davvero irrisori e centinaia di distributori sonostati dismessi), così non èancora negli Stati Uniti, dove le istituzioni e la scienza stannocontinuando la loro battaglia.Si arriva così alla raccomandazione chel’Accademia americana dipediatria rivolge ai consumatori tramite un articolo pubblicato sullarivista ufficiale“Pediatrics” a firma dellapediatra e infettivologaYvonne Maldonadodella Stanford University School of Medicine della California. Unaraccomandazioneche va tenuta inparticolare considerazione,oltre che dai bambini anchedalle donne in gravidanzae dagli anziani, così comeda tutti coloro che sonoimmunocompromessi e che quindi corrono maggiori rischi incaso di infezione batterica.Negli ultimi anni, infatti, il consumo di latte crudosta andando di moda unpo’ ovunque nel mondooccidentale, sospinto dallapubblicità che ne fanno i crudisti millantando un suopresunto effetto benefico per la salute, che deriverebbedall’assenza di trattamentitermici, dal miglior contenuto nutrizionale e dall’assenza diantibiotici. Si arriva persino asostenere che sarebbe anche meglio tollerato da chi ha
problemi nella digestione del lattosio.In verità, scrive Maldonado,non vi sono a tutt’oggi studi scientifici indipendenti a dimostrazionedel fatto che il latte crudo sia più nutriente e piùricco di sostanze utili per la saluterispetto al latte pastorizzato. Invece i rischi per la salute sono ampiamente documentati.Al riguardo l’articolo rammentache dal 1998 al 2009 in California sono stati registrati 93 focolai di malattie associate al consumo di latte crudo, che hanno causato 1.837 casi patologici, 195 ricoveri e due morti. La maggior parte delle
infezioni sono state causate daE. coli, Salmonella e Campylobacter. Un sondaggio Usa del 2011ha accertato che la venditadi latte crudo èconsentita in 30 Stati, ma solopochi di questi ne permettonola distribuzione
nei negozi di alimentari (comeavviene anche in California),mentre altri prevedono solol’acquisto presso le aziende
agricole.La Food and DrugAdministration statunitense, fin dal 1987, ha vietato lespedizioni e la vendita di
latte crudo tra idiversi Stati, ma la Fda non haalcun potere per vietarne la vendita e il consumoall’interno di un singolo Stato. Per questo gliautori dell’articolo,coordinati daldottor Maldonado,
hanno voluto ribadire chenon c’è davvero nessun buonmotivo per bere il latte crudo,visto che il latte pastorizzato ha le stesse sostanze nutrienti(proteine, vitamine e calcio), ma presenta bassissime probabilità di causare infezioni: lapastorizzazione, infatti, è stata inventata proprio per prevenirele malattie di natura alimentare.L’Accademia Americana diPediatria si unisce pertanto allaFda, all’Associazione medicaamericana, all’Associazione americana dei mediciveterinari, all’Associazionenazionale di salute ambientale,all’Associazione internazionale per la protezione alimentaree all’Organizzazione mondialedella sanità nel consigliare allagente di non bere il latte crudo,nella speranza che prestosi arrivi a stabilire un divietogeneralizzato.
FonteFF : ministero della Salute
IL MONDO DEL LATTE 65
Lo scorso dicembre alcunitecnici della Fda (Foods andDrug Administration) hannovisitato numerose impreselattiero-casearie italiane.Le attenzioni degli ispettorisono state rivolte anche agliimpianti di pastorizzazione.D’altra parte questi sistemirappresentano il cuore dellasicurezza alimentare dei nostriprodotti, una barriera che deveessere insormontabile al rischiosanitario rappresentato dallapresenza di microorganismipatogeni nel prodotto finito.Gli americani sono datempo assolutamenteconsci dell’importanza dellapastorizzazione per tuttociò che riguarda i processiproduttivi che coinvolgono illatte, tanto da aver sviluppatoin merito un notevole corpusnormativo. Un corpus ricco nonsolo di disposizioni di ordineburocratico e commerciale maanche e soprattutto denso diaspetti tecnici e operativi chefanno di quello statunitensel’approccio più puntuale eparticolareggiato che si possa
trovare nella legislazione sullattiero-caseario.L’impianto normativo, che prende le mosse dal Cfr (Codeof Federal Regulation), trova traduzione pratica nella “Grade “A” Pasteurized Milk Ordinance” (Pmo) che raccoglie tutte ledisposizioni tecniche relative alla produzione del latte e dei prodottia base di latte dalla stalla alla trasformazione tecnologica, ai trattamenti termici, al confezionamento.Parallelamente agli aspettioperativi e tecnologici descrittie prescritti nella Pmo, unimportante riferimento èrappresentato dalle norme “3-A”che stabiliscono gli standard per l’igienicità dei componentiimpiantistici.Nella Pmo possono essere individuati molti spunti utili al miglioramento delle garanzie igieniche anche per le nostre produzioni lattiero-casearie. La Pmo indica i parametri minimi di tempo/temperatura per i quali il latte è da considerarsi “LEGALMENTE” trattato (si notil’uso del termine).
Dal punto di vista concettuale,le caratteristiche costruttive e gestionali degli impianti di pastorizzazione obbediscono aun criterio di fondo: in nessunmomento, in qualunque condizione e in presenza diqualsiasi malfunzionamento, non può in alcun modo esserepregiudicata la sicurezzaalimentare. E cioè: mai e poimai un latte insufficientemente trattato o che, ancheipoteticamente, possa esserevenuto a contatto con unasuperficie non igienicamente sicura o con latte crudo, può essere avviato alle fasi successive della lavorazione,ossia stoccaggio e/oconfezionamento.Da questo concetto derivano tutti gli accorgimenti finalizzatiallo scopo. Di seguito, a titolodi esempio, se ne descrivonoalcuni, prendendo come riferimento alcuni punti chiavedell’impianto.Il cuore dell’impianto è il tubo di sosta che deve essere progettato in modo tale da garantire il corretto tempo
TECNOLOGIA & SERVIZI
Impianti di pastorizzazionea norma Fda:
UN’OCCASIONE DI MIGLIORAMENTO
I protocolli statunitensi
sono molto avanzati e
garantiscono che sugli
scaffali arrivi sempre un
prodotto sicuro. Perché,
dunque, non prenderne
spunto anche in Italia?
di Evaristo Dallaturca
66 IL MONDO DEL LATTE
di sosta in funzione della temperatura di trattamento. Sul tubo non sono ammessi by-pass per cambiare la sosta prevista. Il sostatore deve essere installato con una pendenza in salita di 2,1 cm ogni metro lineare per far sì che sia sempre pieno di fluido. Inoltre, non devonoessere presenti sistemi diriscaldamento tra inizio sostae il recorder/controller (R/C),che è il termometro postoa fine sosta che registral’andamento della temperaturadi trattamento e che controllain modo automatico che ilprodotto sia sempre statosottoposto alla giustatemperatura di trattamento.Il sistema R/C è collegatocon un altro dispositivo moltoimportante: il sistema didiversione di flusso (Fdd - FlowDiversion Device) il quale facommutare opportune valvoleposte a valle del tubo di sostaper deviare il latte in vaschettanel caso in cui si verifichi un
abbassamento critico della temperatura di pastorizzazioneal di sotto del limite minimoprevisto oppure vengano menole condizioni di sicurezza alimentare quanto a portata opressione differenziale nelle sezioni di recupero calore latte crudo-latte pastorizzato. Anche per il Fdd sono previstinumerosi requisiti sia di tipocostruttivo che a livello di logica di funzionamento.Un altro caposaldo del sistema di pastorizzazione è che, inpresenza di sezioni di recuperocalore latte-latte, in ognimomento venga garantita unasovrappressione di almeno1 p.s.i. (6,9 kPa) tra il latopastorizzato e quello crudo.Questo requisito è necessarioper evitare la contaminazione del latte pastorizzato da partedel latte crudo nel caso in cui siverifichino rotture nelle superficiche separano il latte crudo daquello pastorizzato.Anche la portata (che sitraduce in tempo si sosta) è un
parametro critico. Il caso piùsemplice è quello rappresentatonell’impianto-base, dove ilflusso viene generato da una pompa positiva a portatacostante che aspira il latte crudo dalla vaschetta e lospinge attraverso il riscaldatore,il sostatore e le sezioni di recupero.Più complicata è la situazione in cui è un complesso didispositivi a determinare laportata ed il tutto è sotto la supervisione di un flussimetro
TECNOLOGIA & SERVIZI
Il sostatore deve avere
una pendenza in salita
di 2,1 cm ogni metro
lineare per far sì che sia
sempre pieno di fluido.
Un sensore controlla la
temperatura.
Il cuore dell’impianto
è il sostatore che deve
essere progettato in
modo da garantire
il giusto tempo di
sosta in funzione
della temperatura di
trattamento
63°C (145°F)
72°C (161°F)
89°C (191°F)
90°C (194°F)
94°C (201°F)
96°C (204°F)
100°C (212°F)
30 MINUTI
15 SECONDI
1.0 SECONDI
0.5 SECONDI
0.1 SECONDI
0.05 SECONDI
0.01 SECONDI
TEMPERATURA
PARAMETRI MINIMI LEGALI PER IL LATTE TRATTATO
TEMPO
magnetico. Ad ogni modola sostanza non cambia: laportata deve essere tale cheil tempo di sosta non siasoggetto ad abbassamenti al disotto del minimo previsto, penal’intervento del Fdd.Visti i layout di impianto chegeneralmente si riscontranoin Italia, una strategia di adeguamento che semplifica di molto la vita è quella di installare il sistema di diversione a fine impianto (come negli Hhst - High HeatShorter Time). Lo svantaggio è quello di dover rilavare l’impianto e risanificarlo ogni volta che si verifica un’anomalia criticache prevedal’intervento del Fdd (la cosiddetta “diversione catastrofica”).Tuttavia se il tutto è ben dimensionato eprogettato, questo è un eventoremoto.Un aspetto molto
importante è la necessità dieffettuare e documentare itest di verifica applicabili ai sistemi. Si va dal controllo dellataratura delle strumentazioni (termometri, trasduttori dipressione, ecc.) alle veree proprie verifiche sulfunzionamento di allarmi, interblocchi, rispetto dellalogica successione degli eventi,diversioni dei flussi, interferenzeelettromagnetiche e così via.Un consiglio dettatodall’esperienza è quellodi suddividere i test (nonnecessariamente nell’ordineindicato dalla Pmo) in duegrandi categorie:
1) test da eseguirea pastorizzatorefermo (cometarature sonde,risposte termometriche, ecc.);2) test da eseguire con il pastorizzatore inmoto (interventi del Fdd, rispetto
della sequenza logica, blocco pompe, ecc.).Una volta eseguiti i primi,conviene mantenere smontate tutte le sonde di temperatura e i trasduttori di pressione echiudere tutti i relativi port sul circuito con adeguate chiusureprovvisorie.In questo modo si possono simulare le diverse situazioni operative corrette o anomale per temperature, pressioni e tempi utilizzando bagni termostatici esistemi in pressione.L’approfondimento della Pmoe l’adozione delle soluzioniapplicabili previste rappresentanosicuramente un passo avantinello sviluppo ulteriore di unacultura della visione progettuale e operativa degli impianti dipastorizzazione finalizzata allagaranzia assoluta del rispettodella sicurezza alimentare. In questo modo si riempiono dicontenuti concreti anche queipunti dell’autocontrollo che avolte sono forse un po’ troppo generici e più enunciativi che sostanziali.
Approfondire
la Pmo e
adottarne
le soluzioni
applicabili è un
passo avanti
importante
68 IL MONDO DEL LATTE
Per approfondire
il tema delle intolleranze
alimentari - e di quella al
lattosio in particolare:
WWW.LATTENDIBILE.IT
Intolleranza al lattosio: problema digestivo o problema emotivo?
Intolleranze alimentari: unargomento “caldo”, dove le evidenze emerse dal mondo della ricerca sono spesso sovvertite da posizioni fideisticheo prive di avallo scientifico. Un argomento che piace al mondodella comunicazione, tanto da convincere l’opinione pubblica che è in atto una vera e propriaepidemia e convincere moltepersone a pensaredi soffrirne.Tra gli imputati eccellenti, illattosio a cuivengono attribuiti i più disparatieffetti collaterali: dall’emicrania alla stipsi, dal gonfiore addominaleall’insonnia, dalsovrappeso all’obesità. Chi piùne ha, più ne metta. La diffusione di siti pocoaffidabili, la comparsa di test diagnostici fasulli, e, nonultima, la recente deriva vegana(supportata anche, purtroppo, da molti personaggi influentinella medicina e nell’opinionepubblica), hanno indotto uncrescente numero di persone, inItalia e nel mondo, ad evitare ilconsumo di latte.Ciò costituisce un pericolo e un importante fattore di rischio per la salute pubblica, poiché ilconsumo adeguato di prodotti lattiero-caseari è correlato conimportanti benefici per la salute. I prodotti lattiero caseari sono
Sempre più italiani si credono intolleranti al
lattosio, “convinti” da test fasulli, siti poco
affidabili e teorie vegane. Ma quanti rischi si
corrono a eliminare - senza ragione- i latticini?
di Carmen Besta
MONDO ASSOLATTE
importanti, infatti, non solo nella prevenzione dell’osteoporosi, mma anche di molte delle patologie del nostro tempo: dalla sindrommemetabolica, all’ipertensione, malattie cardiovascolari, ad alcuni tipi di tumore.Invece l’approccio terapeutico comune, sia che si tratti dimalassorbimento che di
intolleranza,tende ad escludere dalla dietail latte e i suoi derivatianche inassenza diuna diagnosicerta e, spesso,senza neanche un motivo di sospetto. A
ciò si aggiunge una nuova“moda”, quella dell’autodiagnosi di intolleranza che si sta diffondendo. La conclusione,purtroppo, è ancora una volta l’esclusione dei prodotti lattiero-caseari dalla dieta. Il problema può diventare ancorapiù grave e coinvolgere più generazioni quando i genitori che si ritengono intolleranti,costringono i propri figli adiete senza lattosio (anche inassenza di sintomi), in virtù delconvincimento che si debba evitare l’apporto alimentare del latte per ridurre i sintomi diintolleranza.La rimozione dei prodottilattiero-caseari dalla dieta può
comportaregravi svantaggi
nutrizionali,primo fra tutti, il
più macroscopico,è quello di non permettere unadeguato apporto di calcio equindi di aumentare il rischiodi osteoporosi e fratturesecondarie. I livelli di assunzione di riferimento per il calcio sonodi 1.000 mg al giorno per gli adulti e 1.300 mg per gli adolescenti. In Italia l’apporto medio di calcio è ben al di sotto dei livelli raccomandati: 799 mg e 730 mg rispettivamenteper adulti maschi e femmine e 892-770 mg per gli adolescentimaschi e femmine. Questi valoridimostrano un’insufficientecopertura dei fabbisogni di calcio, che risulta inferiore all’80% nell’adulto e addiritturaal 60% nelle adolescenti, ungruppo particolarmente a rischio di sviluppare l’osteoporosi in seguito, in età avanzata.
Il problema
è ancora più
grave quando
i genitori
costringono
i figli a diete
senza lattosio
IL MONDO DEL LATTE 69
Cibus Tec - Food Pack 2014 dal 28 al 31 ottobre a Parma
CIBUS TECFOOD PACK Anteprima sui contenuti e rinnovata attenzione alle tecnologie per il settore lattiero-caseario
Internazionalizzazione e formazione saranno i temiprincipali della prossima edizione di Cibus Tec – Food Pack, inprogramma negli spazi di Fieredi Parma dal 28 al 31 ottobre2014. Il tradizionale salonedelle tecnologie meccano-alimentari sarà affiancatoda “Food Pack”, importante sezione espositiva interamentededicata al packaging, graziealla joint venture tra Fiere diParma e Ucima (l’Associazioneconfindustriale delle industrieitaliane del packaging).Non solo esposizione fieristica, ma piattaforma completa alservizio di tutti gli operatori del settore, Cibus Tec – Food Packoffrirà un ricco calendario dieventi e incontri organizzati dai suoi partner e da associazioni di filiera che vantano un’ampiaesperienza nei mercati di riferimento per tutti i comparticoinvolti nella manifestazione. Una community, quella presentein fiera, che potrà beneficiare anche delle relazioni di Fieredi Parma con due importanti partnership internazionali comeKoelnmesse e Messe Frankfurt,garantendo agli espositoriinteressanti occasioni di incontrocon potenziali clienti provenientidai mercati italiani ed esteri. Assolatte, consolidato partner
di Fiere di Parma, focalizzerà
la sua tradizionale presenza
a Cibus Tec – Food Pack
sul tema del packaging dei
prodotti caseari. È prevista una
giornata di approfondimenti
(Milk Day) sulle soluzioni
più innovative in termini di
confezionamento: strategie di
marketing, comunicazione con
il consumatore, sostenibilità
ambientale, informazioni
in etichetta, sicurezza e
razionalizzazione dei costi di
produzione.
Oltre al Milk Day, il programma dei convegni sarà ampio e orientato all’internazionalizzazione. Sicomincia con il Congresso
internazionale dell’ Ehedg Group,su food safety e sanitizzazione. Con interventi di produttori diapparecchiature e impianti,aziende alimentari, istituti diricerca e autorità per la sanità pubblica, si parlerà di sicurezzadurante la lavorazione e il confezionamento dei prodottialimentari. Aiipa (l’Associazione italianaindustrie prodotti alimentari) presenterà un articolato approfondimento sui prodotti di
IV gamma, che stanno semprepiù velocemente conquistatoampie fasce di consumatori. Si parlerà di razionalizzazione dei cicli produttivi, tematiche sulla shelf life, catena del freddo e nuove tecnologie nel compartoortofrutticolo. A conferma della vocazioneinternazionale dellamanifestazione, si rinnoval’appuntamento per la filieradel pomodoro, il Tomato
Day, convegno organizzato incollaborazione con Amitom (Association méditerranéenne internationale de la tomate), che seguirà il “World ProcessingTomato Congress” in programmadall’8 all’11 giugno 2014 sul Lago di Garda. Al centro dei due eventi le opportunità presenti nel comparto conparticolare riferimento alle
strategie di valorizzazionee commercializzazione delprodotto.Altro focus rilevante di CibusTec – Food Pack 2014 è il Meat
Day, organizzato in collaborazionecon Assocarni (l’Associazione nazionale industria e commercio carni e bestiame), quest’annopartner di Fiere di Parma. Leprospettive nazionali ed europeedella filiera bovina e suinasaranno al centro del convegno,che presenterà un’analisi delcomparto in termini di criticitàe opportunità, con un occhiodi riguardo alle tecnologie per la trasformazione e il confezionamento del prodotto.Fil Rouge Food&Beverage, inveceè l’appuntamento nato dallacollaborazione di Fiere di Parma con Messe Frankfurt Italia conl’obiettivo di favorire sinergie tra l’industria dell’automazione egli utilizzatori finali dell’industriaalimentare e delle bevande.Logisticamente on Food è il titolo del convegno organizzatoin collaborazione con ilportale Logisticamente.it e Ailog (Associazione Italiana di logistica) e Unione Parmensedegli Industriali. Ad arricchirel’agenda del Salone, iniziative di business matching internazionale che offriranno alle imprese una migliore visibilità. In attesaa Parma oltre 600 operatori internazionali provenienti dai paesi a più alto potenziale : BRICST,Next 11 e Mediterraneo.
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70 IL MONDO DEL LATTE
APERTE LE ISCRIZIONI ALLA TERZA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO
L’ATTENDIBILE
MONDO ASSOLATTE
Il lattiero-caseario è il principale settore delcomparto alimentare italiano e uno dei piùperformanti nell’export: un risultato che sideve all’impegno decennale dell’industria, cheha portato in Italia e nel mondo le eccellenze lattiero-casearie italiane, coniugando tradizione e innovazione.Latte, yogurt, formaggi e burro sono alimentiimportanti nell’alimentazione degli italiani e sono sempre più al centro degli interessi della comunità scientifica. Anche il mondo dei massmedia guarda con interesse a questo settore,che offre molti spunti interessanti di costume ecultura.Per sensibilizzare i giornalisti ad approfondire i temi portanti del settore lattiero-caseario e per incoraggiare un’informazione chiara, corretta esuper partes, Assolatte ha indetto la 3a edizione del PREMIO GIORNALISTICO “L’ATTENDIBILE”.Il premio è riservato ai professionisti epubblicisti, iscritti all’albo dell’Ordine dei giornalisti, che affronteranno temi relativiall’industria lattiero-casearia e alle sueproduzioni, in articoli, inchieste e servizi diffusi tramite la stampa, le agenzie di stampa, la radio, la televisione e i nuovi media.I lavori dovranno essere pubblicati o trasmessitra 1 giugno 2013 e 31 maggio 2014. Sono escluse dalla partecipazione le opere già premiate in altri concorsi giornalistici.Il Premio L’Attendibile si articola in quattro categorie tematiche e prevede un premio per ciascuna categoria:1. Il ruolo dell’industria lattiero-casearia italiana
nello scenario economico.
Verrà premiato il giornalista che avrà saputoraccontare meglio e in modo più efficace i principali temi legati al settore, con particolareriferimento alle tematiche economiche, al ruolo sociale e all’impegno ambientale.2. L’industria lattiero-casearia e la sicurezza
alimentare.
Verrà premiato il giornalista che avrà saputo
approfondire meglio l’approccio rigorosoe globale alla sicurezza e alla qualità checaratterizza l’industria lattiero casearia, e che è frutto di una cultura d’impresa radicata e diinvestimenti decennali.3. Il settore lattiero-caseario tra tradizione e
innovazione.
Verrà premiato il giornalista che avrà saputo descrivere il ruolo dell’industria lattiero-casearia nel valorizzare i prodotti riconducibilialla grande tradizione italiana e l’innovazione sviluppata per rispondere alle nuove esigenze del consumatore.4. I prodotti lattiero-caseari: salute, nutrizione e
benessere.
Quattro premi e altrettante menzioni
speciali: questi i riconoscimenti previsti
dal Premio L’Attendibile, che ha appena
ottenuto il patrocinio della Commissione Ue
di Carmen Besta
A oggi hanno riconfermato il loro impegno come giurati:
Umberto Agrimi, direttore del dipartimento di Sanità iipubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’Istituto
superiore di sanità;
Silvio Borrello, direttore generale sicurezza degli
alimenti e della nutrizione del ministero della Salute;
Mario Catania, membro della commissione Agricoltura
della Camera dei deputati;
Paolo De Castro, presidente della commissione per
l’Agricoltura al Parlamento europeo;
Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione
Nazionale Consumatori;
Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche; iDaniele Fornari, professore di Marketing all’universitàiiCattolica del Sacro Cuore;
Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca del Cra.ii
PREMIO GIORNALISTICO L’LL ATTENDIBILE:AAECCO I GIURATI DELLA TERZA EDIZIONE
“With the
support and
encouragement of
Paolo De Castro,
Chair of the
Committee on
Agriculture
and Rural”
IL MONDO DEL LATTE 71
Sono 70 i comunicati stampa diramati da Assolatte nel 2013. Destinati a
una mailing list selezionata e continuamente aggiornata di stampa, web,
televisione e radio, hanno riguardato principalmente i temi economici e
istituzionali del settore. A seguire la nutrizione, i consumi, la gastronomia e il
costume.
L’impegno principale è stato proporre idee e spunti nuovi e interessanti,
validi a livello informativo e divulgativo, mantenendo inalterata la consueta
credibilità di Assolatte.
Sono state ampliate le tematiche in considerazione dell’evoluzione dei mezzi
tradizionali e del proliferare dei nuovi media, offrendo spunti originali per far
parlare dei nostri prodotti in un’ottica anche non tradizionale.
La comunicazione di Assolatte, compreso L’Attendibile, è stata ripresa da
tutte le più importanti testate nazionali, sia economiche (Il Sole 24 Ore,
Italia Oggi, La Repubblica), che d’attualità, familiari e femminili.
Oltremodo lusinghiero il riscontro del web. I nostri comunicati hanno trovato
costantemente spazio sui principali siti d’attualità, economia, gastronomia,
costume e moda.
ASSOLATTE & I MASS MEDIA: UN CASO DI SUCCESSO
Verrà premiato il giornalista che avrà saputo tratteggiare meglio i temi legati ai beneficidei prodotti lattiero-caseari in un’ottica diprevenzione e mantenimento della salute,
sottolineando anche lavalorizzazione recente che
questi prodotti stanno vivendo in chiave
nutrizionale nella comunità scientifica internazionale.A completare il palmarès ci sono, inoltre,quattro menzioni speciali. Verranno assegnate ai quattro migliori articoli oservizi che avranno affrontato ciascuna delle seguenti categorie di prodotti: latte; yogurt elatti fermentati; formaggi; panna e burro.
I RISULTATI DELL’ATTIVITÀ ATTIVITÀL’ATTIVITÀ
DI COMUNICAZIONE ASSOLATTE NEL 20133013
260 articoli
286.798.427 contatti
7.979.617 € ave (stima del valore economico)
I dati si riferiscono ai soli articoli apparsi sulla carta stampata. Sono esclusi
dalla valutazione il web e le trasmissioni radiofoniche e televisive.
IL MONDO DEL LATTE 73
CROSTINO DI PANE NERO CON CAPRINO IN CROSTA DI PISTACCHI E CONFETTURA DI CIPOLLE ROSSE
TARTELETTE GRATINATE AI FRUTTI DI BOSCO
E MASCARPONE
RRCETECETCETRRRRTETEEEECCETET
RISOTTO DI ASPARAGI SELVATICI E PECORINO ROMANO
BATTUTA DI FASSONA PIEMONTESE CON CREMA DI TALEGGIO
74 IL MONDO DEL LATTE
BATTUTA DI FASSONA PIEMONTESE CON CREMA DI TALEGGIOIngredienti per 4 persone:
4 filetti di fassona piemontese da 150 g l’uno,
1 cipolla dorata, 10 g di capperi sottolio,
1 scalogno piccolo, tabasco quanto basta, 1 acciuga,
100 g di Taleggio, 4 dl di olio extra vergine delicato,
Fleur de sel quanto basta, pepe.
Preparazione:
Pulire i filetti e tritarli a coltello. Tritare l’acciuga, i
capperi e lo scalogno e aggiungerli alla carne. Mettere
la cipolla intera con la pelle in forno preriscaldatoe
farla cuocere a 180°C per 40 minuti, fino a quando
carbonizza. Riporre la cipolla in metà dell’olio e lasciarla
macerare per almeno un giorno. Condire la carne
con l’olio alla cenere, il sale e il pepe.
Riporla in frigorifero, coperta da carta velina, per almeno
15 minuti. Nel frattempo emulsionare con un frullatore
il Taleggio insieme a un filo d’olio extravergine fino
a ottenere una crema (eventualmente diluire con un
po’ di panna). Versare in un piatto la crema di Taleggio
e formarvi sopra delle quenelle con la battuta di carne.
Servire freddo.
CROSTINO DI PANE NERO CON CAPRINO IN CROSTA DI PISTACCHI E CONFETTURA DI CIPOLLE ROSSEIngredienti per 4 persone:
3 caprini freschi, 250 g di pane nero di segale a fette,
250 g di pistacchi tostati interi.
Per la confettura di cipolle: 300 g di cipolle rosse,
150 g di zucchero semolato, 50 g di vino bianco,
30 g di aceto, 1 foglia di alloro, 5 grani di pepe (bianco o
nero), 1 chiodo di garofano.
Preparazione:
Preparare la confettura tagliando le cipolle a fettine molto
sottili e facendole marinare con tutti gli altri ingredienti
per 12 ore a temperatura ambiente.
Versare il tutto in una pentola e far cuocere fino a che la
parte liquida si asciuga completamente. Tagliare il pane
a quadretti di 4 cm, condirli con olio, sale e tostarli in
forno usando la funzione di cottura grill. Condire il caprino
con olio, sale, pepe e amalgamarlo bene.
Spalmare uno strato di caprino sui crostini e decorare
con i fili di confettura di cipolle e i pistacchi.
TARTELETTE GRATINATE AI FRUTTI DI BOSCO
E MASCARPONEIngredienti per 6 persone: 330 g di crema
al mascarpone, 250 g di pasta frolla, 250 g di frutti
di bosco misti, 20 g di zucchero a velo.
Preparazione:
Stendere la pasta frolla in modo che sia molto sottile e usarla
per foderare delle tartelette da 12 cm di diametro.
Quindi cuocere i gusci in forno caldo.
Appena la pasta frolla si sarà raffreddata, cospargere il fondo
con un po’ di crema al mascarpone e distribuire sopra i frutti
di bosco già lavati e asciugati.
Ricoprire completamente con la crema appena mescolata,
cospargere con zucchero a velo e passare nel forno ancora
caldo, in funzione grill, per pochi attimi.
Servire subito, appena la crema si presenta gratinata.
RISOTTO DI ASPARAGI SELVATICI E PECORINO ROMANOIngredienti per 4 persone:
320 g di riso carnaroli, 200 g di asparagi selvatici, 1 scalogno,
60 g di burro, 60 g di Pecorino Romano grattugiato e alcune
scaglie, brodo di pollo, pepe.
Preparazione:
Tritare lo scalogno e farlo soffriggere molto lentamente con un
filo d’olio extravergine. Poi unire il riso e tostarlo per alcuni minuti.
Bagnare gradualmente con il brodo caldo. Pulire gli asparagi,
tritarli e aggiungerli al riso a metà cottura, ricordandosi di
conservarne alcune punte per la guarnizione.
Terminare la cottura (circa 16 minuti), spegnere il fuoco e
mantecare col burro freddo, il Pecorino Romano e un filo
d’olio extravergine d’oliva e pepe.
Servire nei piatti e guarnire con le punte rimaste e le scaglie
di Pecorino Romano.
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76 IL MONDO DEL LATTE
IL TEATRO DELL’ASSURDO
Voi Italiani vivete in un Paesedavvero strano, dove molti parlamentari, ministri, assessori, giornalisti e pensatori spessorecitano una parte, mentendo ase stessi e agli altri. Un vero e proprio “teatro dell’assurdo”.Tutti sanno, o almenodovrebbero sapere, che le normesull’etichettatura sono decisea livello europeo. Ad eccezione di alcuni casi eccezionali e motivati, gli Stati membri non possono, o meglio non devono, fissare regole nazionali,pena l’apertura di procedured’infrazione e il pagamento di multe a carico dei contribuenti.Lo sanno tutti, ma nonostanteciò il Parlamento italiano,su richiesta dei “soliti noti”,continua a emanare leggi e leggine in netto contrasto conquelle europee. Non solo: laCamera bacchetta il Governo,che non applica queste leggi illegittime. Ma non è il Parlamento a sbagliare, facendoquel che non può fare?Prendiamo il caso delle bibite analcoliche e della legge che avrebbe voluto vietare di produrre in Italia bevande con meno del 20% di succo di frutta.Di produrle, appunto, ma nondi importarle e venderle neisupermercati e nei bar! A questa proposta seguirono riunioni e discussioni. Alcuni, timidamente,osarono obiettare che la norma era illegittima: sono statiaccusati di attentare alla salute
pubblica! Poi sono arrivati lalegge e i comunicati stampa. Tanto rumore per nulla, perché,come previsto, c’è stato lo stopdella Commissione europea: lanorma non s’ha da fare, né oggi, né mai. Allora indietro tutta, nel più assoluto silenzio deipromotori.E cosa dire della lunga, interminabile vicendadell’etichettatura d’origine, che ha portato a ben dueprocedimenti di preinfrazione?Per ora l’Italia si è salvatasolo perché la Commissione ha preso atto che senza idecreti attuativi le norme sono inefficaci. Ma, dato che viviamo il teatro dell’assurdo, pur conoscendo i rischi chesi corrono, i “nostri” dannovita alla solita pantomima, attaccando i ministeri che non avrebbero fatto il loro dovere. Mentre sanno che i decreti sono stati fatti e poi bocciati a Bruxelles. Eppure insistono:vanno emanati! E chi se nefrega dell’Europa. Tanto le multemica le pagano loro!Volete che vi racconti degliaccordi sul prezzo del latte alla stalla? Anche qui tutti sanno che le intese tra le associazioni
di categoria che portino allafissazione di prezzi sonovietate. L’Antitrust l’ha detto,l’ha ribadito, l’ha messo per iscritto. E i “nostri” cosa fanno? Ancora una volta fingono di non sapere, pretendono che le parti si incontrino, discutano, fissinoi prezzi. Accusano di scarsa serietà chi - in modo giudizioso - vorrebbe solo che le regole fossero rispettate.Ma allora, siamo in mano aifessi? No, è vero il contrario: ‘cca nisciuno è fesso! I nostrisanno bene che, facendo quel che fanno e dicendo quel chedicono, conquistano la simpatia e la riconoscenza di “chi conta”,voti preziosi per essere eletti o rieletti, e tanta, tanta visibilità.Ho disturbato Ionesco & Co.per fare un parallelo su certi comportamenti dei politici,nazionali e locali, che nonhanno certo bisogno di talenobilitazione letteraria. Forsebastava semplicementerichiamare un passaggio delGiusti in “S. Ambrogio”: “Chefa il nesci, Eccellenza? O non l’ha letto? Ah, intendo: il suocervel, Dio lo riposi, in tutt’altrefaccende affaccendato, a questa roba è morto e sotterrato”.
Nonostante su molti temi
valgano le regole europee, il
Parlamento italiano continua a
emanare leggi nazionali. A chi
conviene?
OPINIONE
di Farfarello