Il mattino dell'ombra - s39c0761d4a2c678c.jimcontent.com · una poesia dove la morte si perde...
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Andrea Valenti
Il mattino dell’ombra !!!!!
!!!!!!!
Andrea Valenti
Il mattino dell’ombra (2012-2015)
!!!!
!!!!!!!!!!!!!
!!!!
! 2
!!!!!!!Correrà velocemente. E verso qual parte?
Verso quella dove la porterà la sua vertigine.
(Galilei)
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 3
!!!!!l’impalcatura attorno alla torre
“Nulla terrà in ostaggio il futuro…” (un ministro nel 1994, oggi ancora in carica)
I panni sono stesi e le stoviglie
riposte sulle mensole.
La colazione è pronta.
La spesa del mattino fatta. Il figlio
è pronto per la spiaggia con il sacco
della merenda ed il costume asciutto.
Tutto compiuto dal mio io pronto –
essere pronti è tutto -
ascoltando la musica alla radio.
La moglie sbuffa un po’
affaccendandosi con guanti fucsia
di gomma tra le stanze della casa.
Poi loro vanno al mare.
!Finalmente mi siedo. Sono già
le nove e mezzo, leggo
una poesia dove la morte
si perde camminando in Scandinavia…
Torno ancora a correggere
una parola della poesia
che ho scritto qualche ora prima, di notte,
quando il freddo cocomero dell’ozio
spargeva semi neri sul giardino
di fianco, assieme alle risate sconce
di qualche coppia ubriaca.
Frugo per più di un’ora,
! 4
ma non riesco a trovare la parola
che mi serve. Nervoso
mi alzo, stiro la schiena come un gatto,
accendo un po’ la radio, guardo giù
dall’alta impalcatura del silenzio
lo sfarsi del futuro -
cellule di speranze divorate
dal buio:
l’ennesimo ministro inetto dice
di non dimettersi; il fantoccio ride,
tra il tutto scorre dell’infanzia e il tutto
scoreggia dell’età adulta resta
questo cinismo italico e piccino.
Ai margini rimangono il disgusto
e il sogno invano, e l’opaco mosaico
di tutte le miserie già avvenute
lievita per il proteiforme sperpero.
Restituiscimi tu il mio secolo,
uomo delle ingiustizie;
fa che, aperta, la tua mano si mostri,
la stessa mano che tu mi hai nascosto
non per donare. Io non ti perdono.
!La stanchezza cresce e mi dà vertigini.
Come vorrei distendermi sul vuoto,
come fanno gli astronauti, e distrarmi
dal tempo… Ma ho solo l’impalcatura
ad alzarmi da terra… Spengo la radio
ma l’eco della voce si trasforma
in un tarlo che sbriciola le tavole.
Provo a battere con le dita sillabe
sul tavolino, come se impaziente
aspettassi in stazione solo lei,
! 5
che non viene, nemmeno se scrivessi
che il cielo l’ho inventato io per darle
respiro…
Intanto passa questo tempo,
non ha volto, passa per regalarmi
soltanto poche sillabe scontente.
Lascio perdere, mi alzo.
Il computer dà luce per un po’
poi s’appisola, forse per sognare
l’immagine che cerco… è mezzogiorno,
vado in cucina, accendo il fuoco, sguscio
le vongole, calmo preparo un riso.
!(Luglio 2013)
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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!!!!!altrovi
!Il rovescio della notte lo trovi
proprio sotto casa, dall’altra parte
del pianeta, dove la gente gode
del sole diviso a metà con te.
!Oppure puoi trovare un altro altrove
se ti perdi nella giungla dei simboli
quando tenti l’ardua ricostruzione
di un sogno sgretolatosi al risveglio.
!Oppure puoi immaginare l’oltre:
un sonno più profondo,
in un’altra galassia, dove un sosia
sta sognando di bere un caffè
al bar con il suo sosia, cioè con te.
!O addirittura puoi, grazie alla forza
del linguaggio, Desiderare o Temere,
in virtù di un futuro molto semplice:
“chissà dove sarò, chissà perché…”
!E infine, gli instancabili di altrovi,
meditano perfino il paradiso…
!!!
! 7
!!!!!l'io dilatato dell'inutile
!Solo pochi anni fa
spargeva il sole riverberi fitti
nella corrente verso il mare aperto.
!Se la vita
può diventare un treno che rallenta
in una galleria che si dilata,
si fa vero al tramonto
tra le grigie madreperle di nebbie
il transito di vite verso il niente.
!Tra l'ultimo albero del viale buio
ed il mattino dopo
attraversiamo gli anni
con l'anima che accumula silenzi.
!!!!!!!
! 8
!!!!!E poi, il freddo amaro
di mani che si sciolgono.
Il sogno sceglie con un amo d’oro
la luce della notte: sì, continuano
le voci avvolte nel silenzio, pallide
a riaffiorare rare
e non come ricordi,
ma parlandomi al presente, nel tempo
che rinasce.
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! 9
!!!!!Cara Elena,
a mia figlia
ricordati: non tutto si ricorda.
E il dolore si stèmpera.
Il Dramma, sì, perfino
Lui, non dura per sempre.
!E non s’asciuga mai questa palude
di chiacchiere che tutto e insieme muove.
Ma soltanto i ricordi,
e non il chirurgo, possono infrangere
lo sguardo dello specchio.
La realtà non ritorna mai uguale,
cara Elena,
a volte abbiamo preferito perderci,
a volte abbiamo preferito perdere,
dimenticandoci che le farfalle
bisbigliano colori.
!Non ti so dire se la rettitudine
sia nella solitudine,
calvario senza sangue e senza lacrime.
!Ma l’amore sarà
percezione terrestre dell’eterno,
e ti farà riconoscere un volto
mai visto su questo pianeta naufrago.
!! 10
!!!!!il dono
!Era ora di studiare più a lungo,
ormai ero iscritto alle superiori.
Così a settembre ebbi in dono, insieme
ai dizionari di latino e inglese,
un orologio da tavolo ovale.
!Era di vetro spesso, trasparente,
con lancette di metallo appuntite.
Potevo osservarne, attraverso il vetro,
gli ingranaggi minuscoli.
Allora il Tempo andava senza rughe
tra la nebbia e il sole,
la barriera invisibile
dell’attimo trafitta dalle punte
delle lancette, l’unità scandita
dal ticchettio dell’inesistente.
!Imparavo allora che la regina
della Storia è l’assenza di ragioni,
e che la buona azione intimorisce
quanto la cattiva, entrambe chiedendoci
l’io. Forse per questo siamo ignavi -
folla di uomini comuni che acclama -
e rimaniamo all’ombra per guardare
salir sui palchi i despoti,
mentre ci basterebbe una pernacchia
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per fermarli all'inizio della scala.
!Il tempo, lo so, lo vedi nel crescere
del sole e nelle nebbie che ispessiscono,
non nel rincorrersi di due lancette
su un tavolo di legno.
Ma proprio su quel tavolo
ora dopo ora, riga dopo riga
incominciò a crescere
il deserto della malinconia.
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! 12
!!!!!la farmacia dei sogni
A Franco, Grande Capo di Aprile
La farmacia dei sogni
è stata illuminata soltanto ieri
da un lampione nuovo.
Sono andato a vedere,
ma era già chiusa; le grate tagliavano
le due vetrine in tanti rombi oblunghi,
e le loro ombre, come tetri graffi,
incidevano il silenzio sui vetri.
!Fuoco che vibra sopra tendini algidi,
c’era una tigre languida
sulla mensola a destra della cassa;
fingendo di dormire, mi occhieggiava
feroce, credo che sia stata lei
a graffiare il silenzio sui vetri.
!Uno gnomo, inebetito dal sonno,
andava qua e là tra gli scaffali
a mescere sogni di guarigione
nelle fiale nuovissime,
incurante del tip tap improvvisato
dalle scarpe ortopediche in offerta.
!Una bilancia noiosa lanciava
rimproveri all'orsetto di peluche
appisolato tra le caramelle
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al miele. Intravedevo, allineate,
le piccole e grandi anfore galeniche
che mute custodivano i misteri
più antichi degli umani rimedi
nella stanza sul retro.
Ma il clown delle pastiglie blu provava
al grande specchio una dentiera a presa
rapida, facendo le sue smorfie
libidinose, scienza dentro il baratro
dell'erezione sterile.
!Poi, una signora si avvicinò
a passi incerti, forse incuriosita
dalla curiosità mia. Gettò
scettica il suo sguardo gelido oltre
il vetro. Non osai chiederle cosa
avesse visto. Mi fissò sardonica
e riprese il cammino
oscillando una borsa color luna.
Anch'io non potevo più restare
di fronte alla vetrina a innervosire
la tigre. Me ne andai,
così seguii l'anziano passo incerto
della signora per un po'. E poi
mi svegliai.
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! 14
!!!!!stermini
!La criniera del tempo
freme nella vertigine dell'attimo
con un balzo feroce che s'imprime
sul muso della preda,
ultimi atomi in luce
dentro occhi dilatati dal terrore.
!L'eterno torna urlando ad ogni nascita,
ed intanto la morte
strappa dal cranio del silenzio il verbo
e l'ingoia con un'ingiuria, notte
schiacciata dalla luce aspra del lampo
che acceca. Se redimere la vita
il remo che attraversa l'orizzonte
non può più, tu ricorderai il volto
sbiadito sulla vela?
Ricorderai come gela la palpebra
del vuoto, quando il sangue
cola lungo gli spigoli dell’attimo?
!Carne per carne, vuoto dentro il vuoto,
le armi premono l'ansia dei proiettili
nel corridoio della traiettoria
fino alla distruzione del bersaglio
per l'odio di ogni dio.
!! 15
Se leggere gli inganni dei secoli
consuma l'anima, se perdere argini
è trovare l'anima, se tornare
dove l'acqua ha origine non argina
la perdita, l'inganno
continua.
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! 16
!!!!!la clessidra
!Se avesse lasciato scorrere sabbia
a sufficienza per inaridire
il ricordo di lei, probabilmente
sarebbe stato baciato da un'altra.
!E si sarebbe commosso a pensare,
vecchio seduto in un caffè straniero,
come la vita riesca ad ammalare
e guarire, a levare e restituire.
!Invece è morto appeso ad una corda,
morto per non abbandonare il volto
amato nella sabbia del ricordo.
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! 17
!!!!tre pietre
A Michele Elena e Francesco
Ho tre pietre tra i libri su una mensola.
La prima è una pietra di montagna,
liscia e ovale. L'ho trovata nel giorno
più sereno, quando la neve scesa
quella sera del diciotto novembre
novantadue fu la pagina bianca
su cui scrivere il limite tra un prima
e il futuro.
!La seconda è una pietra del mare.
L'ho raccolta durante un'escursione,
al buio, tra le rocce delle grotte.
L'ho scelta senza vederla, toccandola,
ammaliato dai suoi fori salati
e l'ho portata in tasca per ore e ore
fino all'approdo in porto,
fino all'ingresso in casa,
fino al cuscino in camera,
fino al sonno profondo,
tre giorni prima che Elena
portasse la sua luce.
!La terza pietra sembra
nascondere dentro di sé un'altra
pietra, come un segreto custodito
in un guscio corroso del passato.
E quella pietra custodita da sempre
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all'interno dell'altra, da un lato,
come da una finestra, sembra ridere
misteriosa, allagandosi di luce.
!Amo
le forme, i colori, le pesantezze
e gli spigoli di queste tre pietre
che stanno come numi
tra i libri che più leggo,
tre pietre accoccolate su cuscini
di pagine, capaci
di non mutare linee.
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! 19
!!!il mattino dell'ombra
!Mentre le metà delle arance, pallide
gocciolavano il succo ormai anemico
di fine estate nello spremiagrumi,
le vischiose particelle di un sogno
cincischiavano tra gli aromi amari
della cuccuma calda, nonostante
la notizia alla radio di un attacco
dentro una scuola in Siria già cacciasse
l'alba nel buio.
!L’acre eco del sogno s’arrotolava
lungo i corridoi del silenzio fino
alla meta ammaccata
del mio sonno interrotto dalla sveglia,
ma il suo nocciolo mi rimaneva
celato tra la sabbia delle palpebre,
ostile, impenetrabile, come Eva
e il suo osso di melo,
ostile, impenetrabile,
come urla di assassini di studenti.
!E così questo sogno
non raggiungerà mai l'attimo alato
di una nuvola ferma in una forma.
Morrà nel nero, rimarrà per sempre
il cieco cuore di una notte tetra,
sguardo di un mondo ignoto dentro un monito,
sguardo di bimbi senza più futuro.
! 20
!!!!!l’alluvione
!Il buio più oscuro dopo il lampo
avvicina la faccia
del cielo al baratro del tuono. Notte
nella trappola del vento che squama
le gonfie onde melmose dentro il ventre
del fiume. Nel rimpianto cresce l’attimo
che diventa eco. Salgo fino in cima
all’angoscia per mettere
in salvo quel che resta di noi due.
La pioggia sferza i volti e lava lacrime,
le frasi ti rincorrono
sopra i ponti sfiorati dalla piena,
tra le curve dell’acqua
e la pena spezzata.
A riva rimarranno solo i dubbi,
!siamo arrivati o dobbiamo partire?
!!!!!!!!!
! 21
!!!!!la notte dell’attore
!Conosco genitori che pensano
soltanto ai propri sogni, e non s'accorgono
che i loro figli crescono
anche mentre dormono.
Ne conosco altri che invece riordinano
con pazienza ogni idea, ogni futuro,
perché gocce di silenzio non piovano
proprio sopra i sogni dei loro figli.
Mentre sono così spessi i silenzi
in alcune famiglie, che diventano
le fondamenta oscure del futuro.
!Quando il tempo stringeva le abitudini
in un tunnel di affanni, ed il ritardo
era disobbedienza,
la puntualità quotidiana dava
all'infanzia il metronomo del tedio.
Ed anche se il ricordo restituisce
al presente quel tedio,
l'origine del vuoto
diventa comunque irriconoscibile.
!Mi ricordo di un vecchio litigio
che dopo anni è divenuto risibile
come un inferno eluso.
Se la malattia dà alla carezza
! 22
rovente della morte ogni memoria
solo il nulla può crescere,
mentre gli esausti avvoltoi degli anni
avvolti in panni di scena su tavole
di legno grigie, ancora si strattonano
e incespicano goffi
tra le luci e la pece. Poi sollevano
con brevi frulli le loro ali grevi.
!É un lieve sorriso che s’acceca
sbiadendosi, la vita, mentre cerchi
le dita che sempre hai potuto stringere.
È il singhiozzo della solitudine
nel cielo dell'altrove, ripensarti.
Ma non posso più dirti che tacere
conforti l'abitudine a morire.
!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 23
!!!!l’imprevisto
!Quel gusto tutto tuo
di dirmi le cose più importanti
nel dormiveglia…
!Così che tutto poteva confondersi
tra menzogna del sogno, e dramma vero.
!Non tutto è indicibile,
solo la verità;
l’ironia a volte allontana le mani,
desiderare un dialogo
diventa il diradarsi della nebbia
davanti a un sole pallido.
!!!!!!
! 24
!!!!!se tornasse Baudelaire?
Abisso e cielo: in questo dualismo - in cui sta la particolare ironia della vita artistica -
Baudelaire risolve la drammaticità dell’arte. (Anceschi) !
Il poeta di oggi non può più guardare
né cielo né abisso,
perché incancreniti nello smog.
Fissa la terra - desertificata
e in macerie, tra brandelli di suoni
e rottami della memoria esausta -
senza più ironia.
!E così il piacere della lingua
si scioglierà in un gioco di frasi
raffinato e inutile.
La solitudine di questo poeta
diverrà assoluta, l’arcipelago
delle possibilità abortite.
Senza dio e senza demone, il poeta
non avrà inquietudini,
solo rassegnazione.
Il poeta non sarà più né odiato
per il suo antipatico sarcasmo,
né amato per l’amara saggezza.
Semplicemente, sarà ignorato.
Anzi, sarà ignoto.
!!
! 25
!!!!!le possibilità del sapere
!Mentre il fantasma all'alba
non vuole più responsabilità
di paure e restituisce al nostro vivere
il quotidiano orrore,
!noi piano sbricioliamo quella scheggia
di gioia che avevamo dalla nascita
fino a farne la polvere
grigia delle abitudini più cieche.
!Se il cammino della mente si ferma
in questa enorme stanza dove ronzano
codici di silicio che spalancano
infinite finestre,
!la storia ancora resta tetra lista
di scempi nel ripetersi di guerre
che scolpisce nel masso del domani
il profilo dell’odio con la mazza
del rancore.
!Come vorrei smettere di baciare
la tetra mosca ipocrita dell’attimo.
E vorrei spegnere la radio. E mettermi
a ridere.
!! 26
!!!!!!la vanitosa
!Se io fossi contro dio
non ci sarebbero più spazi bianchi.
Se fossi accanto a dio
non scriverei più sugli spazi bianchi.
Se io fossi senza dio
il mondo avrebbe troppi spazi bianchi.
E se io fossi dio
diventerei soltanto spazio bianco.
!“Ma non riesco ad arginare l’invidia:
bestia lucida che mi fissa e asfissia,
sicura di restare acciambellata
sulla mia mano fino alla vecchiaia.”
!Sarai unica. Però
ti riconosceranno.
Fuori dal cerchio povero
e dentro il cerchio magico.
Carezzerai Narciso
con la piuma dell'impulso gioioso
provandoti nuovi abiti.
E scaccerai, strizzando solo un occhio
e quello riflesso, ogni tuo disagio.
!Il meglio della vita costa niente,
! 27
un balcone di luce che s'affaccia
sulla mente; un sorriso che si scioglie
dentro il silenzio e inventa la vertigine
del bacio che precipita nel nudo.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 28
!!!!!!due incontri
!Qualche anno fa ci trovammo a Milano
io e mio padre. Lui
ricoverato in ospedale, ed io
in una casa vuota avuta in prestito.
A parte le nostre conversazioni
in orario di visita
cucite da ricordi e chiarimenti
che solo in malattia si recuperano,
passavo tutto il tempo in solitudine.
!Ma una sera, tornando verso casa
in metropolitana,
di fronte a me comparve una ragazza.
Sembrandomi reale
sulle sue labbra una vaga ombra ironica
mi sentii meno solo.
Mi accorsi che l’attrazione è poesia
che desidera diventare prosa,
e quando fu il momento di scendere
lei mi trattenne lì
con lo sguardo. Fu rapida la sete
d’ombre e la fame di tempo da perdere.
Così scesi con lei.
E cominciammo a spargerci friabili
carezze nel suo letto.
! 29
Poi lei si addormentò,
mentre io restai ingrommato
in uno strano e quieto dormiveglia.
!Nel silenzio la stanza si dilata:
scendo dal letto, i piedi
si gelano nel fango,
ogni riflesso è plumbeo.
All’improvviso trovo lì vicino
mio padre che guarda verso di me.
Sul viso scarno ha un sorriso vago.
Vestito elegantemente ma fradicio
va, con l’acqua fino al petto. Non dice
parola, forse non può. Mi affatico
a camminare senza scivolare.
Tutto, intorno, è deserto,
o meglio, abbandonato, barche, reti…
Infine mio padre, con naturalezza,
si immerge nella laguna e sparisce.
!Spalancai gli occhi. Riconobbi lei
e la stanza. Era ormai l’alba. Mi alzai.
Sussurrai un saluto.
Scesi in strada. Tornai a casa a piedi.
!L’ultima notte rimanemmo svegli
a fumare, io e mio padre morente.
Senza più conversare.
Al funerale arrivai molto stanco,
come in un quieto e strano dormiveglia.
E mi successe, al chiudersi del marmo
al cimitero,
di domandarmi quale fosse stato,
! 30
di quei due incontri, quello reale.
Di domandarmi chi fosse di qua
o di là di quel marmo.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 31
!!!A.I.
A Michele
È così ormai l'uomo, raffinato
tanto da replicarsi
migliore. Ma la copia artificiale
non può vivere accanto a lui, perché
il suo stesso creatore non la merita.
!Questa volta Pinocchio nasce buono,
ma gli adulti non sono più capaci
di amarlo. Il burattino
è costretto a percorrere
l'inferno in terra, non per colpa propria
ma vittima di un incubo.
!Infine si ritrova in fondo al mare,
ad implorare per secoli aiuto.
Qui poteva finire questo film:
forse l’ultima luce dell’umano
è un giocattolo dimenticato
che implora amore all'infinito.
!Ma il finale è diverso,
le fate extraterrestri
donano la felicità al bimbo
resuscitando dalla sua memoria
un giorno dopo l’altro
per infiniti giorni tutti uguali
la madre dell’automa.
!! 32
!!!!la sposa
!Soltanto tra le ciglia della sposa
ricomincia la sera in un riverbero
di gocce cadute da foglie lucide.
!Fanno presto le tenebre a far spazio,
poi l’amore illumina cime nuove
di un altrove screziato.
!La luce dell’immagine s’imprime
nel dono del ricordo, volto e luogo
finalmente senza più la zavorra
del tempo e della ruggine.
!La rana galleggia sulla ninfea.
La sposa non galleggia sul bouquet:
occorre che lo sposo la coinvolga
tenendole la mano
e baciandole gli occhi, raccontandole
la vita minima, intima.
!Termina la carezza;
la sposa dorme, e l’alba
le nutre i sogni attraversando i fori
delle serrande, mentre
le gocce della pioggia fuori sgomitano
per entrare
in pozzanghere nere.
! 33
!!!riflessioni
!Mia figlia teme che dal peggior brufolo
di dio sia esploso il big bang.
Il pus delle galassie spiegherebbe
l’andare deludente del collasso
cosmico, almeno visto da quaggiù.
!Puoi credere nel codice
cia che risolve i conflitti armando odi?
Si realizza, la scelta di quel popolo
senza padroni e servi con i gulag?
Chi vive oggi di amore e carità?
Erano questi i temi
a tavola quand’ero giovane io.
Mentre ora parliamo di pus galattico,
Cina capitalistocomunista,
facce che ti salutano nell’internet
mentre per strada fingono
di non conoscerti…
!Raccolgono silenzi tante mie ore.
Dal prato ritrovato questo dialogo
ti narra inezie in sciami
di sillabe che tentano di tessere
il goffo alveare del mio affetto, come
quando le dita ispessite dal freddo
in stazione tentano di voltare
le pagine del libro.!
! 34
!!!!!il volgo e l’aquilone
!Dentro il cielo lo sguardo
di un bambino che insegue ogni capriccio
di un aquilone nuovo.
!La misura di Antonio è in quel cenno
che scorpora la folla e la fa singoli.
Bruto è laggiù, lontano dal cadavere
di Cesare nel sangue.
!Non il vento riporta l’aquilone,
che s’impiglia in un albero e si spezza.
!La folla quando è muta non riflette,
attende. E Antonio scaglia il dubbio là,
dove l’anima del volgo beve odio.
!Ma chi riporterà
nell’azzurro lo sguardo del bambino?
!
! 35
!!!!!sotto il tavolo
!Tutto è in ordine: solite lettere
bianche sui tasti e nere sullo schermo,
le parole che tentano
e le frasi che cercano,
l’intero universo nel gesto piano
di due dita al lavoro.
!Ma un urlo in strada
divarica le tenebre.
!Sussulto e mi cade per terra il mouse.
Seduto lo rincorro con lo sguardo
mentre attendo che fuori qualche cosa.
Poi mi piego e mi allungo per raccoglierlo.
!E vedo soltanto ora
muto, proprio sotto i miei piedi, il baratro.
!
! 36
!!!!feriale
!Finalmente arrivare dell’estate,
dopo un maggio di piogge.
Calpestare la sabbia a piedi scalzi
cercando nei riflessi tra le onde
la cecità di luce.
Lasciare che si sciolgano nell’ozio
le ore che si somigliano.
Sgusciare cozze nere, mettere aglio
sulle alici, e prezzemolo.
Ascoltare ridere i figli in giochi.
Sì, lasciare che il tempo pulsi inutile
nelle vene del sole.
!!!!!!!!!!!!!!!
! 37
!!!!!e
!E migliaia di obesi
seduti sulla luna
tentano di alzarsi. Ma non ci riescono,
e si scontrano goffi.
Mentre schiere di uomini denutriti
- in piedi intorno a quei flaccidi corpi
che insistono a tentare
di alzarsi - non li aiutano.
Gli scafandri ritmicamente vengono
appannati dagli aliti affamati,
aliti che riducono il futuro,
unica sensazione che accomuna
gli uomini seduti e gli uomini in piedi.
!!!!!!!!!!!!!
! 38
!!!!viaggio
!Senza sperare ho raccolto gli indizi
in una piazza colma di macerie.
Nuovi vennero gli anni
da portare pazientemente a termine.
!E così è successo soltanto oggi.
Oggi ogni giorno. Giorno dopo giorno.
Tempo che mai comincia e mai finisce
nell’ipnosi del sole che ripete
l’ardere e della luna
che fredda e ritma l’essere.
E così è successo che domani
non è arrivato. È rimasto l’oggi
dopo tutti questi anni.
!!!!
! 39
!!!!!il fiume e la foce
La carezza dell’ombra trova il verde
spiccare del presente
stringendosi ad un tronco con un ventre
di muschio. Dentro un pallido
cerchio di fango, a riva, si riflette
un arazzo di rami ormai nudi,
fragili ombre spezzate dalle nubi.
!Ora, se alzi le mani verso il cielo,
diventa questa resa solo tua:
non piangere al cammino del silenzio.
!In cielo s’inargenta come un graffio
il volo del falco che trancia il tempo
fissato per la preda.
E provi ad arginare
anche soltanto con un gesto cieco
l’emorragia del ricordo, un gesto
finalmente di pace, finalmente
inutile. Non piangere al cammino
del silenzio: i rimorsi non immaginano
il futuro, immaginano il passato,
quel cupo mare astratto dove immobile
si consuma il vascello delle scuse.
!!
! 40
!!!!!tempo cieco
!È venuto il momento di raccogliere
solo ciò che necessita
e caricarlo in macchina:
una radio rotta, una torcia scarica,
un gatto arrivato all’ultima vita,
un pallone bucato, per non dare
nell’occhio quando affronterò la fuga.
So di perquisizioni severissime
da parte di poliziotti invidiosi.
So di furti e omicidi in autostrada.
Sotto il sedile, come a caso, lascio
l’osso rubato al museo preistorico
e l’userò come carta di credito.
Sul sedile di fianco
lascerò salire soltanto un cieco,
l’unico navigatore di cui
mi fidi. Senza cellulare e pi-ci,
spalmerò la vernice trasparente
sull’auto e annoiandomi
la guarderò asciugarsi con cura,
è così che diventa più urgente
la fuga e senza possibilità
di pensare al ritorno.
La meta da raggiungere la vedo,
sì, un favoloso nessun altrove,
capace di lasciarci sempre in strada
! 41
affamati di spazio
senza affanno di tempo.
(Settembre-Ottobre 2013)
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 42
!!!!!carteggiare
!Il pittore arrivò in casa alle otto
discreto come un segreto ormai spento.
Dopo essere salito su una scala,
indossati con cura i suoi guanti
gommati, cominciò a carteggiare
le pareti ingiallite della sala.
!Rimasi dentro l’ombra come un ragno
in un remoto angolo della camera
a leggere un romanzo,
lontano da quel raschio che incessante
scandiva il silenzio del muro spoglio,
dove le squallide ombre senza più
origine segnavano i confini
dei quadri tolti la mattina stessa.
!Il raschio inesorabile ridusse
in polvere tutto quel bianco sporco,
dove la calda carezza del sole
giorno dopo giorno
fedelmente era continuata lieve,
nonostante le crepe, nonostante le piccole
pallide macchie grigie,
nonostante le bolle,
che facevano assomigliare il muro
al mio cervello stanco.
! 43
La nuvola vagò di stanza in stanza,
il costante solletico ai muri
della carta vetrata generò
per tutta una mattina
quella risata di polvere bianca.
!Finito di raschiare
il pittore ci mostrò il catalogo
delle tinte possibili.
Temetti di non scegliere
i toni che avrei voluto vedere
per tanti anni futuri; lasciai scegliere
alla ragazza incinta che sedeva
accanto a me, e che stavo per sposare,
nonostante fossi già stato sposo.
!Il pittore sardonico spalmò
il verde l’azzurro l’arancio il blu,
oltre al solito bianco…
Al termine di tutto quel dipingere
mi sembrò di esser finito in un film
d’animazione con Qui, Qua e Là.
Non rividi mai più
quel pittore che aveva un figlio nato
all’estero, chiamato Diego Armando.
Dimenticò un cacciavite a stella
e una maglietta sporca in casa nostra.
!Piano piano la pancia di Lucia
divenne tesa e rotonda, un’anguria
rosa con una riga di peluria
bionda e lieve, vita nell’ombra morbida.
!! 44
Passano in fretta gli anni
ma non so lamentarmene
anche se perder numi per la strada
mi fa, giorno dopo giorno, più orfano.
Che cosa rimarrei a fare, in mezzo
a tutta questa fine?
So che andarsene non è un dolore,
come può dispiacermi di morire
se il mondo ruota attorno a quest’attesa
di una bontà che non sia da scartare
come un altro regalo di natale?
!Per l’ennesimo scherzo del destino,
poi non abbiamo abitato più lì,
ci siamo trasferiti in una casa
dove è il bianco a dominare i muri,
quel bianco che mi sembra non esistere,
quel bianco che sembra lasciarmi solo
con pensieri più bui.
!
! 45
!!!!alba d’autunno
!Buio che resta al risveglio e continua
fino alla fine della siepe, dove
la luce di un lampione
è in una lieve bolla di nebbia.
Vola l’ululo mozzo
di un’ambulanza
verso il cozzo.
Taglia la mente sagome
di progetti scegliendo ciascun passo
in anticipo, avventurandosi oltre,
in terre del futuro.
!Raccolgo celere le carte nuove
da portare al lavoro; penso all’anima
delle frasi da dire, se m’impegno
per non deludere quei volti giovani
che mi guardano attenti.
Lungo la strada gli alberi
appendono le foglie colorate
ai fili invisibili della nebbia,
e l’aria intorno mormora
qualcosa che riguarda me nel mondo,
qualcosa che nella fretta delle ore
lascia una traccia tragica ma lieve,
come una lama che sfiora la gola
da radere.
!! 46
!!!!tempesta d’attesa
!Fate silenzio,
il gigante dell’atmosfera dorme,
non disturbatelo.
Ma non dite ai bimbi
che se si volta spazientito e soffia
verso di noi provocherà tifoni.
!E non prestate ascolto
a quegl’irresponsabili che accusano
lui: come avrebbe potuto grattare
tutto quel cielo per poi mangiarselo
come fosse uno zucchero filato,
lasciando a noi il buco nell’ozono?
!Poi c’è l’astrologo…
Sostiene che a causa dell’influenza
nera del gigante dell’atmosfera
siano avvenute le funeste nascite
di tanti tiranni in Terra. Si può
credere ancora, in questo nostro secolo
a tali fantasie?
!In realtà, il gigante
dell’atmosfera sa solo dormire,
dorme sempre e talvolta sogna noi,
noi tutti in fila, pronti come biche
di formiche a rinascere e rinascere
! 47
per morire e morire. E lui ride
di tanto accadere, mentre continua
nei secoli dei secoli a dormire.
!(17 novembre 2013)
!
! 48
!!!!!Venere in pelliccia
!Ieri ho incontrato un vecchio con i baffi
mentre andavo al cinema con mia moglie.
Aveva accanto una ragazza giovane
e sensuale, che teneva al guinzaglio
un cagnolino docile e vestito.
Tra una fredda goccia di pioggia e l’altra
i nostri sguardi si sono incrociati,
ma franti dai manici degli ombrelli
e dalla fretta.
!Però, durante il film, io continuavo
a ricordare quegli sguardi rapidi
che andavano a mescolarsi al duello
a cui ora assistevo sullo schermo
tra un regista teatrale e la sua musa.
Anche lì, una giovane e un vecchio,
e l’arpia, bellissima, teneva testa
alla succube mente di quel satiro
con astuzia di dea.
!Alla sera eravamo entrambi lieti
della bella giornata, io e mia moglie,
così ci siamo sollazzati ancora.
Ma più tardi, allo specchio in bagno, ho visto
di nuovo tra i vapori della doccia
l’uomo coi baffi. Sorrideva torvo.
! 49
!!!!!il catalogo nuovo
!Il catalogo nuovo
delle preoccupazioni è quasi pronto:
mancano solo i frivoli dettagli
sul colore da scegliere
per l’occhio che campeggia in copertina,
un occhio non umano,
ma neanche animale, sembra un globo
che galleggia nel vuoto.
!Il catalogo è frutto di quattordici
anni di dettagliati studi pratici,
e migliaia di interviste vagliate
una per una, passate al setaccio
delle più importanti teorie.
!Tutta la prima parte del catalogo
illustra accuratamente il retaggio
di secoli di pregiudizi cari
a religioni e scienze, pregiudizi
che si sono vestiti
di tonache nere e camici bianchi
per dare al mondo malato e colpevole
preoccupazioni nuove.
!La seconda sezione invece affronta
il presente e conferma
! 50
che l’ovvio resta padre dell’ottuso,
e che quindi le chiacchiere alimentano
i silenzi più aridi:
guardale quelle vecchie con le calze
smagliate ed i mariti
avvizziti, mentre volgono il viso
e, sussurrando ai bambini per strada,
tramandano le trame
delle preoccupazioni più antiche.
Il bisbiglio delle vecchie scivola
viscido tra le frasi dei bambini
tra le nebbie in cortile
prima del suono della campanella,
e crea inesistenti timori
di non ricever doni di natale:
è così che i bambini si tramandano
ogni preoccupazione,
tatuandola sul cuore.
!!!!!!!!!!!!!!!
! 51
!!!!!chi si arrabbia e chi no
!Ma impedire di calpestarti a chi
è abituato a farlo da sempre
non è facile: occorre farsi crescere
le spine sulla schiena.
!Spine che spontaneamente non crescono.
Che neanche si possono allevare.
!
! 52
!!!!!la promessa
!Un cielo senza nuvole non c’è
da quando conosciamo la parola
altrove.
!La stanza diventata fredda in fretta
per la finestra troppo a lungo aperta
ora ha un’ombra che s’insinua, e assorbe
la luce del tuo sguardo.
!Alle tre della notte
sono immobile, e tengo tra le dita
il tuo silenzio,
con il timore che mi esploda in faccia
invecchiandomi in un istante solo.
!E ripenso soltanto ora alle volte
che non mi hai baciato.
E ricordi soltanto ora le cose
che non mi avevi chiesto.
!
! 53
!!!!!il campione
! I
Ogni mattina lo sciatore suda
avvolto dal silenzio,
e in bilico per ore
argina come può
il desiderio candido
di cadere.
!Poi vince, firma autografi, conquista
cuori di amori effimeri.
II
Alla fine della favola arrivano
però gli attimi nuovi di un cronometro
che segna le sconfitte.
C’è sempre, nella nuvola
di ogni domani, il vento del declino.
!Ora gli autografi li firma un giovane,
ed è lui a spogliare donne nude.
!Ora c’è una moglie che l’aspetta
sveglia fino a notte fonda. E lui torna
che puzza.
!
! 54
III
Si ritrovò da solo. Senza gare.
E senza soldi. Senza più la casa.
!Come un grasso orso
rinchiuso nella gabbia del silenzio
andava avanti e indietro
in una stanza ammobiliata male,
e ad ogni passo urtava
contro i grigi spigoli del presente.
!Si vergognava di restare lì,
nel bianco ralenti dei suoi ricordi.
Eppure lo sapeva
che se prendi contropelo la vita,
la vita ti si rivolta e ti graffia.
Lo sapeva, eppure non ci riusciva,
e il freddo della neve
gli restringeva l’anima.
!
! 55
!!!!!radar
!Grumi delle esperienze
diventate abitudini
inabilitanti. Passato che
invece di aiutarci nel destino
ci trattiene impauriti nei piccoli
luminosi giardini
dalle siepi di plastica.
Soltanto quando guardi il mare vedi
quanto è curva la Terra.
Cammini circondato,
ti siedi su panchine rilevate
da radar che spediscono
la foto della tua faccia annoiata
troppo lontano.
E dove ritrovare la pazienza
e la speranza quando ormai le crepe
lasciano intravedere le macerie
in cielo? Dio non c’è a raccontarmi
con i tre chiodi insanguinati l’anima
amara dell’eterno,
né c’è più un partito che difenda
la terra miserabile. Qui, solo
i gentili banchieri
con i loro sorrisi incomprensibili.
!!
! 56
!!!!la secca
! I
Poi, quando scorgi un cenno del futuro
che ripara il silenzio dopo l’attimo
d’amore riesci a scendere nel vuoto
per riprendere il senso dei tuoi passi.
!E mi viene voglia di scagliar sassi
a pelo d’acqua per guardare il moto
del riflesso, finché non scende a patti
col suo peso e sparisce. Ed oltre il muro
!solo l’attimo a dirti dove, puro
istinto del tempo, blu di gatti
acciambellati nel grembo dell’ignoto
per non farti tornare sui tuoi passi.
! II
Guardo la cenere scendere verso
te, nella lunga sala della casa
trascorri ore a rincorrere
il silenzio di tua madre. Come lei
prima accendi e poi impoverisci
l’anima di chi ti sta vicino
con uno sguardo di disprezzo.
Incapace di aprirti,
lasci che il vuoto mi sommerga il cuore.
E il tuo abbandonarti alla malinconia
! 57
è accecarci il cielo.
! III
Rivolgiti al tramonto per non chiedere.
La schiuma una lametta e il caffè
mi basteranno domani mattina.
L’esperienza mi farà lavorare
lungo un binario solitario, eccentrico.
Le mani con le rughe aspetteranno
pazienti che la cenere ricada
da sola dalla sigaretta accesa.
Masticherò piano le ore rimaste,
curandone ogni dettaglio di luce.
Stiperò le vacanze in qualche fuga.
Continuerò a leggere.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 58
!!!!!tornando a casa
!Prima di cena, estate. Luce d’acqua
tra le foglie, disperde
frammenti di riflessi. Un volto infante
attraversa una nuvola di polvere
con la fronte aggrottata dalla fretta
di crescere. Va verso
casa, ma allunga la sua strada a caso.
Trova la solitudine sul greto
del fiume mentre insegue una lucertola
che si tuffa in un cespuglio e sparisce
con un fruscio di seta e di smeraldo.
!E poi vede ergersi dall’ansa torbida,
disegnato dalle ombre,
l’adulto che sarà.
È solo un cenno del destino. Ignoto
che non potrà eludere.
! 59
!!!!!arreso
Non ho più le forze, né desideri.
Apro una porta di legno e di vetro
per ultimo, la luce irregolare
del neon blu sopra il bar vuoto rattrista.
Bianche volute di fumo s’arrotolano
come serpi assonnate
sul torso del silenzio.
Nel vento in porto
sembrano colorare l’alba i voli
senza battiti dei gabbiani grigi.
!E penso, dopo essermi arrampicato
con la misera corda dell’angoscia
inutilmente fino alla tua anima,
al tuo altrove leggero
già con un altro.
(aprile ’15)
!!!
! 60
!!!!!tramonto di Orfeo
!In cielo, l’addensarsi delle nubi.
Mentre il vento s’arrotola tra le ombre
lungo il corso del fiume.
E prenderesti il tempo tra le braccia
per spremerne l’essenza che rimane,
vivere finalmente senza sprechi
donandoti.
!Così riesce il tuo sguardo
ad attraversare nebbia e ricordi.
È lo sguardo che supera i confini
tra una riva e l’altra, e tra fiume e cielo.
Ma t’accorgi che tace anche la riva
dove non cammini. L’angoscia resta
in equilibrio in mezzo al fiume, fiamma
che non s’arrende, fiamma che consuma.
!Scivolano rare e lente le gocce
d’acqua dai rami, musica di un piano
nel cielo che s’oscura. Mai più scelte,
né certezze. E voltandoti, la foce.
!
! 61
!!!!!cecità
What matters is the beauty off the attempt.
(D. Justice)
L’infanzia sembra passata da poco
se alzo lo sguardo al volo di una rondine
che raccoglie il cielo senza sapere
quando e dove finisce.
Bastava sfiorare l’occhio del sole
alla fine della scuola per dire
a casa che il futuro potevamo
inventarcelo e ridere era facile
come scegliere il colore di un ghiacciolo.
!E non c’è nostalgia che non sia falsa,
eppure ricordare è un gioco utile
per morire piano senza rimpiangere.
!!!!!!!!!!!!!
! 62
!!!!!la religione del verso
!Preferisco la matita alla penna:
la matita si consuma non solo
nell’anima-mina, ma anche nel corpo
di legno temperato.
L’anima della penna
è d’inchiostro, macchia indelebilmente.
Mentre il peccato qui,
scritto a matita, si cancella subito
con la sottile ostia di gomma bianca. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 63
!!!!!improbabile voce
Il futuro entra in noi, e si trasforma in noi, molto prima di accadere. (Rilke)
In cielo si sfrangia arido il calore
di luglio. Poi cade a terra l’ombra
di una nube senza fare rumore.
La coltre ambrata del ricordo scalda
la mente amara. Rara sale l’ansia,
ripara in fuga, chiama un’altra vita
dipanando il sentiero dell’altrove.
!Goffamente si accampano sul nulla
i progetti, ma irrorano il presente
dilatando la foce.
!E invade, la speranza, anche la forza
di resistere, agisce nell’immobile
bolla di nevischio dell’illusione,
improbabile voce.
!
! 64
!!!!!risvegli
!Hai rincorso le torride giornate
di agosto, per trovarti
infreddolito all’alba
già vecchio.
!Precipita dalla cima del tempo
il gelido candore del silenzio
e t’incide sul volto
ragnatele di rughe,
!una goffa vicinanza alla morte
che ti dona un inutile sorriso,
che fa di te l’animale perduto
nella città in fiamme.
!Così, dovrai rincorrere le fiamme
nella città del tempo
con l’anima gelata dal silenzio
e il ricordo di lei, inutilmente.
!
!!!!!
! 65
!!!!!gita con figlia
!Sassi, sterpaglie e sentieri in salita
disseminati di buche profonde
fino al ventre del monte.
L’abbiamo risalito
in un paio d’ore, per ritrovarci
a mangiar due panini
preparati da te.
!Però i pensieri non mi si staccano
dalla testa per volarsene via,
nonostante il vento riesca perfino
a slacciarmi la camicia. Inseguiamo
ridendo una cartaccia
che corre incoerente - come una lepre
che ansima e a zig zag fugge dagli artigli
del falco - e l’acciuffiamo
per riportarla a casa.
!Hai diciotto anni e non posso più chiederti
cosa ti passa per la mente senza
che t’urti. Sì, si tratta di aspettarti
in silenzio. E mi basta
che stringi il mio braccio mentre scendiamo
il sentiero scosceso
per sentirti vicina.
!! 66
!!!!!foto di copertina
!Che cosa sceglie di nutrire un’alba
limpida?
Gli aghi di pino e l’erba,
il riso di un bambino in altalena.
Così, ogni mattina mi stupisco
di trovare ancora vivi quell’erba,
quel pino, quel sorriso,
mondo che nonostante me continua.
!L’economia dei gesti
potrebbe ridursi semplicemente
al tatto, fino al vento sulla pelle.
E invece mi càpita di spiccare
un acino d’uva senza decidere
se quella superficie così liscia
somigli più al cranio di un ricordo
o all’eterna libertà del futuro.
!!!!!!!!!
! 67
!!!!!le rose del vicino
!La corona di rose nel giardino
del mio vicino mi ricorda l’alito
di una donna che non ho conosciuto.
Mi è capitato di donare rose,
la prima volta provando imbarazzo:
per quante prove fai
davanti ad uno specchio, è sempre un gesto
galante che può diventare goffo.
Il vicino passa le sere solo
e lascia sfiorire le rose da anni.
Di rado ci incontriamo,
lui preferisce restare a fumare
in casa anche d’estate.
Più di rado ci càpita di dirci
due parole, a proposito dei figli,
cresciuti tra divorzi mai capiti
fino in fondo. Non gliel’ho mai rubate
le sue rose, ma mi piace guardarle,
mentre fumo seduto in un angolo
del mio giardino. Se evito la gente
in giro, preferisco stare qui,
fumare, mentre guardo
quelle rose sbocciare e sfiorire,
e sentire il silenzio
profumarsi di rose
senza lasciare eco.
! 68
!!!!!quiete
!Momenti della vita
in cui la vita la senti vivere
in chi ti sta vicino.
!Momenti della vita
in cui non ti interessa
sentirti vivo.
!E rimani in disparte.
Ed attendi soltanto
che la vita non tocchi
!te. Perché della vita ti interessa
solo che per un po’ non viva in te.
Ed eviti di soffrire di nuovo.
!!!!!!!!!!!
! 69
!!!!!poeti
!Se la riempi di gesti e situazioni
la vita diventa ancora più breve.
Mi ricordo di poeti
rimasti fermi a dilatare il tempo,
ragni in mezzo alla tela del silenzio.
!Cosa resta della loro rinuncia?
A chi interessa più chi non vive?
A che serve oggi quel loro vedere
l’altrove?
!!!!!!!!!!!!!!!!
! 70
!!!!!due amici
a Enrico e Stefano
Due amici ubriachi fuori da un bar.
Uno di fronte all’altro
pisciano uno sulle scarpe dell’altro.
Non c’è più luce in strada,
ma non sembra neanche uno sbaglio, infatti
non ridono.
Neanche si augurano la buona notte,
e per un po’
non si vedono.
!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 71
!!!!l’orecchino di perla
!Chiedo,
al volgersi di un collo nel dipinto,
perché quel volto guardi verso me
mentre sta già uscendo dalla stanza.
!Perché nello stesso istante la luna
annera me nell’ombra scritta a terra
e dona luce a quello sguardo timido?
!Sì, è così la luna,
spietata con i vivi che non dormono
mentre misteriosa accarezza un volto
che non ha bisogno di nulla,
se non di uscire dalla stanza.
!!!!!!!!!!!!!
! 72
!!!!l’ultima bomba
!Stupito, accetterai
la possibilità
che quello stesso sole
doni altrove l’esistere.
E da là, nulla
trapelerà dell’ultimo sorriso
umano:
!intrappolata nella luce, un’onda
non spegnerà le fiamme;
l’ultimo grido e l’ultimo rimpianto
ci coglieranno impreparati ovunque.
!!!!!!!!!!!!!!!
! 73
!!!!!agnostica
!Ho visto con gli alunni
un lungo documentario sul cosmo.
Guardavo e guardavo sul grande schermo,
tra pianeti maggiori
e minori, tra gassosi e sassosi,
tra fiamme e gelo,
tra luce e ombra eterne,
tra anelli e nomi antichi,
tra le umane navicelle e stazioni.
!Scrutavo con un po’ d’ansia e cercavo
cercavo con la mente il cuore e l’anima.
!Di nuovo
alle undici del mattino del sei
marzo duemilaquindici
nessuna traccia
di dio.
!Ma forse bisognerebbe andar là
di persona, con le ali?,
per esserne sicuri.
!!
!!
! 74
!!!!!e in cielo tante notti
!“Verrei a camminare volentieri
con te una domenica mattina”
!E il cielo tante notti
fa si scaldò di notte.
!Come la malinconia della foglia
ti ritrovo in cucina, accartocciata
!in una foto in fondo ad un cassetto
che non so più s’è mezzo vuoto o mezzo
!pieno, dopo che hai preso
le posate tue.
!!!!!!!!!!!!
! 75
!!!!!l’odore del vero
!Ti ritrovi costretto a valutare
travolto da vertigini
tutti i passi da farsi
per sentirti di nuovo in equilibrio
tra te stesso e la nuova solitudine.
!Un amico che non si è mai sposato
mi dice che tutte fanno così,
perché pensano a quello che non hanno,
al castello e al cavallo tutto bianco
che tu non gli hai dato…
!Ma sarà un mio modo di non credere
agli assoluti
- compreso dio, quando riduce il cosmo
a confini infiniti - che mi fa
desiderare di illudermi ancora.
!!!!!!!!!
! 76
!!!!!le tracce perse
!Una tortora un merlo
un passero e una rondine
si dividono lo spazio in giardino.
Non sembrano parlarsi,
ma neanche litigare.
Il più inquieto è il passero,
ma spicca voli brevi.
!Scelgo di andare in ferie.
Mescolo a caso le ore
senza spostare l’orologio. E giungo
a sera con il vuoto
accumulato dal mattino. Guardo
l’albero che ho piantato il mese scorso
stupito, come fosse arrivato ora
fin qui da me per un appuntamento
che distratto avevo dimenticato.
!Le stelle che riesco a vedere bastano
soltanto a non farmi prendere sonno.
E affondo nella neve del silenzio
credendomi solo. Invece ti immagino
a scegliere in stazione
una destinazione a caso.
!!
! 77
!!!!!non ho bisogno di un bosco per piangere
… e il ghiaccio scivola sul proprio sciogliersi. (Andrea Molesini)
Ma si rincorrono sul tuo volto
indurito dalle menzogne le ombre
come su un prato percorso dal vento.
A nulla serve il gesto dello sguardo
mentre taci: ho vissuto inutilmente
finché non me ne accorgo,
come una giacca tolta troppo tardi
in un caffè dove fa troppo caldo.
!Come una stanza vuota
con le pareti prive di ricordi
l’abbaglio senza luce
di questo tuo desiderio di perdermi.
Allora non dipingo te in mezzo
alla stanza bianca, il sorriso vuoto,
i capelli tinti e lisci nell’attimo
d’addio.
!Poi il tuo silenzio diventato denso,
copre il bosco e l’intrica
di congetture e sentieri invisibili,
un silenzio
che rimbomba nella mente e spaventa,
un guscio rotto da cui è uscito
un misterioso rettile che striscia
nel nostro appartamento.
! 78
!Mentre la trasparenza del presente
mima la tua assenza,
lascio aperta la porta
al futuro, e diventi
un arcipelago di frasi dette
inutilmente a te, mia sconosciuta.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 79
!!!!!maturità
!Mamma, perché mi hai creato?
Perché avevo voglia di giocare alla bambole.
Mamma, perché hai promesso a babbo di amarlo per sempre?
Perché la vita è solo un gioco.
Mamma, perché hai lasciato babbo triste e solo?
Perché amo i capricci.
Mamma, perché mi sveglio a disagio?
Perché vivi in due case.
Mamma, perché mi sento spaventato?
Perché non hai più una famiglia.
Mamma, ma tu mi vuoi bene?
Sì, ma devi fare meno domande.
Mamma, ti ricordi quando tu e babbo mi portavate in vacanza?
No, non mi ricordo.
Ma mamma, io mi divertivo a stare con voi.
Anche io, finché il gioco della mamma felice mi è piaciuto.
Poi, mamma, cosa è successo?
Sono tornata bambina e mi sono innamorata di nuovo.
Mamma, che futuro mi aspetta?
Starò con un altro uomo e dovrai sopportarlo.
Fino a quando?
Fino a quando non ti leverai di torno.
(luglio 2014)
!!!
! 80
!!!!cerimoniali della solitudine (I)
!Ho visto una farfalla chiara urtare
un’altra farfalla color caffè.
Sembravano stordite,
ed hanno svolazzato per un po’
a breve distanza l’una dall’altra.
Poi, una ha preso una direzione
mentre l’altra la direzione opposta.
Mi sono chiesto se s’incontreranno
di nuovo nella loro breve vita,
se è loro la ragione più nascosta
dell’amore, un eterno rifuggire
dal buio d’abitudine
per una solitudine più cieca.
!Pensavo che essere leggera e svelta
fosse il tuo modo di vivere bene
vicini.
Invece, sprofondando
nel fango delle cose
che non riuscivo a capire, ascoltando
e riascoltando l’eco
delle frasi che non abbiamo detto,
mi trovo
dimenticato.
(Strapparti un grido,
perché non tu?)
!! 81
Così,
dimenticare è il mio esercizio.
Vedo che risveglio dopo risveglio
sbiadisci. Capisco che restar solo
non è più necessario.
Nell’ordine più calmo
delle mie abitudini, probabilmente
avrei già riposto te nell’oblio
se non dovessi riportarti a sera
il figlio diventato pendolare.
Soprattutto, non sento più l’istinto
di cercarti,
e soltanto desidero tacerti.
Incontrarti non mi emoziona più,
non so se perché sono meno vivo
o più vivo, dopo mesi di angoscia.
Ma mi è dolce il disfarmi tra le falle
di questa sensazione,
come quando da piccolo
con gli occhi chiusi mordi
la prima fragola della stagione,
nonostante il volo delle farfalle.
!!!!!!!!!!!
! 82
!!!!!e non dirle più nulla (II)
!e non dirle più nulla
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
! 83
!indice (61 poesie)
! 4 - l’impalcatura attorno alla torre
7 - altrovi
8 - l’io dilatato dall’inutile
9 - e poi, il freddo amaro
10 - cara Elena,
11 - il dono
13 - la farmacia dei sogni
15 - stermini
17 - la clessidra
18 - tre pietre
20 - il mattino dell’ombra
21 - l’alluvione
22 - la notte dell’attore
24 - l’imprevisto
25 - se tornasse Baudelaire?
26 - le possibilità del sapere
27 - la vanitosa
29 - due incontri
32 - A.I.
33 - la sposa
34 - riflessioni
35 - il volgo e l’aquilone
36 - sotto il tavolo
37 - feriale
38 - e
39 - viaggio
40 - il fiume e la foce
41 - tempo cieco
43 - carteggiare
!! 84
46 - alba d’autunno
47 - tempesta d’attesa
49 - Venere in pelliccia
50 - il catalogo nuovo
52 - chi si arrabbia e chi no
53 - la promessa
54 - il campione
56 - radar
57 - la secca
59 - tornando a casa
60 - arreso
61 - tramonto di Orfeo
62 - cecità
63 - la religione del verso
64 - improbabile voce
65 - risvegli
66 - gita con figlia
67 - foto di copertina
68 - le rose del vicino
69 - quiete
70 - poeti
71 - due amici
72 - l’orecchino di perla
73 - l’ultima bomba
74 - agnostica
75 - e in cielo tante notti
76 - l’odore del vero
77 - le tracce perse
78 - non ho bisogno di un bosco per piangere
80 - maturità
81 - cerimoniali della solitudine
83 - e non dirle più nulla
! 85