IL LIVELLO ICONICO RAPPRESENTATIVO Interessa il soggetto dell’Opera d’Arte; "cosa" viene rappresentato. I soggetti possono essere ulteriormente classificati con le definizioni di: generi iconografici, temi iconografici, tipi iconografici, attributi iconografici, schemi iconografici. Eikon, dal greco, “immagine”.

1. generi iconografici (categorie generiche "standardizzate" quali il ritratto, il paesaggio, la scena di vita quotidiana, la natura morta ...)

La natura morta, genere essenzialmente decorativo o di arredo può anche essere composta per trasmettere messaggi educativi e morali. Ad esempio la candela consumata, lo scrigno aperto, il libro consunto e la penna secca, il bicchiere rovesciato e il teschio che suggeriscono il tempo che passa e la vanità delle cose materiali e immateriali (la gloria poetica e la scienza) nel tema del memento mori. Nel cesto di frutta di Caravaggio il potente realismo e l'immediatezza oggettiva della verità materica nascondono però un sottile memento mori dissimulato nella mela bacata, l'uva impolverata e dalle foglie di vite accartocciate)

Il paesaggio può essere idealizzante (ordinato, ma artificioso), realistico - oggettivo (uso della camera ottica nel vedutismo) emotivo - sentimentale (alterato da suggestioni personali dell'autore, come nei paesaggi romantici)

N. Poussin Paesaggio sec XVII C.Friedrick abbazia nel querceto 1809 ca.

Il ritratto presenta numerose varianti, può essere realistico o idealizzante a livello psicologico o fisionomico.

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Piero di Cosimo, ritratto di Simonetta Vespucci, sec XV, Jan Van Eyck ritratto di anziano, sec. XV, ritratto di Pericle sec V a.C., Medardo Rosso, La ruffiana, 1883

2. i temi iconografici: soggetti ricorrenti che descrivono un personaggio e/o avvenimento definiti (coincidono spesso con il titolo dell'opera)

Storie sacre o favole o illustrazioni di romanzi o episodi di opere letterarie o storici ...

Leonardo, Ultima Cena, sec XV, rilievo con la favola de La volpe e il corvo da Fedro, Paolo Uccello, Battaglia di S. Romano, sec XV

3. i tipi iconografici riconoscibili da gesti e atteggiamenti codificati4. gli attributi iconografici: si tratta di segni particolari, segni distintivi accessori

funzionali al riconoscimento di un personaggi o di una situazione

(Punti 3 e 4): se si considera l'iconografia di un santo popolare quale S.Antonio abate avremo il tipo iconografico identificato con un eremita anziano con barba bianca ... pur nelle diversità stilistiche è sempre riconoscibile anche grazie agli attributi iconografici (il bastone spesso a forma di “Tau”, ma

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anche di pastorale, la campanella per richiamare all'elemosina, il maiale (o diversi altri animali), il fuoco che allude alle capacità guaritrici del santo per la malattia della pelle, l'erpes zoster detta “fuoco di Sant'Antonio”

Nella agiografia (biografia sacra) del santo possiamo inoltre considerare l'iconografia dell'episodio delle Tentazioni di S.Antonio, nel deserto, da parte del demonio in forme mostruose o seducenti.In quelle visionarie di Grunewald e Bosh si riconosce il Santo grazie al tipo iconografico del vecchio eremita canuto e grazie agli attributi del bastone e al Tau segnato sul mantello; in quella più moderna, e realistica, del pittore Domenico Morelli il tipo del santo, giovane e bruno, è radicalmente modificato, . Compare tuttavia sopra la sua testa il segno della croce – che è il superstite attributo iconografico del “Tau” – tracciato dal santo in sua protezione.

M. Grunewald, D. Morelli, H. Bosh: Le tentazioni di S. Antonio. - Arcumeggia (VA) Chiesa di S. Antonio ingresso lat. attributi della campana e del pastorale

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il Tau è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico; è citato nella Bibbia come simbolo della salvezza Divina. Nel Medioevo la comunità religiosa di S. Antonio Eremita, usava la croce di Cristo, rappresentata come il Tau greco, quale amuleto per difendersi dalle piaghe e da altre malattie della pelle.

5. gli schemi iconografici ovvero le particolari strutture compositive ricorrenti per la descrizione - rappresentazione di quel particolare soggetto

I livelli di lettura secondo E. Panofsky

Erwin Panofsky (1892 -1968) individua tre livelli di lettura del messaggio figurativo

livello pre-iconografico: è il livello della pura visibilità, ovvero l'associazione tra ciò che si vede e suo il significato non va oltre l'immediatezza del dato visivo

livello iconografico: in cui si riconosce il contenuto del messaggio figurativo, riconducendolo a un evento codificato nella propria cultura figurativa (spesso coincide con il titolo dell'opera)

livello iconologico: e quello dal quale emerge non solo l'evidenza del tema rappresentato o dell'evento riconosciuto ma anche un secondo messaggio, non subito evidente, ma ugualmente codificato, in genere con valore simbolico, etico, filosofico ...

Ad esempio, se si considera il tema iconografico dell' Ultima cena , a livello pre-iconografico si noteranno tredici persone intente a un pasto intorno a un tavolo (è la lettura che ne può dare un individuo di religione diversa da quella cristiana, che non conosce quindi la dottrina e le storie evangeliche). A livello iconografico, invece, si attiva un livello più evoluto di associazione del soggetto alle storie evangeliche e il riconoscimento quindi dell'episodio dell'Ultima cena di Cristo con gli apostoli.C'è infine un ulteriore e più complesso messaggio, un contenuto per così dire, nascosto nel messaggio visivo: è, nel nostro caso il significato dottrinale e morale dell'ultima cena che allude al

mistero dell'Eucarestia e al sacrificio di Cristo per la salvezza dell'umanità.

Infine, l'allegoria è la rappresentazione di un soggetto in forma simbolica, in cui il messaggio è compreso solo attraverso una precisa convenzione (codice). Nella comunicazione simbolica Il contenuto del messaggio si distacca decisamente dalla sua forma.Forme di allegoria sono ad esempio le personificazioni.

Allegoria – personificazione del fiume Nilo con i suoi affluenti (dettaglio)

Altre forme simboliche, particolarmente codificate, sono quelle usate per la composizione degli stemmi (araldica)

Stemma degli Sforza, Milano, Castello (l'aquila allude a egami di sangue con la famiglia imperiale)

Codice: insieme di segni e simboli usati in forme di comunicazione con una forte componente di astrazione, complesse e specializzate. Ad esempio: le lettere dell'alfabeto e i gruppi sillabici da queste formati, la notazione musicale, la segnaletica stradale, la tavola periodica degli elementi, il sistema numerico etc. Il codice iconografico, in particolare, è quello che usa immagini che si riferiscono a un significato “altro”, che va oltre la semplice rappresentazione dell'oggetto riprodotto, alludendo spesso a un concetto astratto (giglio=purezza, vino =sangue di Cristo, leone=forza, ma anche superbia,in Dante)

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