IL LIBERO ARBITRIO: ASPETTI ETICO-FILOSOFICI · Tramatza, 19 maggio 2018 4 Approccio...
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Tramatza, 19 maggio 2018 1
IL LIBERO ARBITRIO:
ASPETTI ETICO-FILOSOFICI
Andrea Stracciari (Bologna)
AINAT SARDEGNA
CORSO DI FORMAZIONE TRAMATZA
Sala conferenze Hotel Anfora
Tramatza, 19 Maggio 2018
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azione
• Libertà
= opportunità di dare realizzazione ai nostri propositi
• Libero arbitrio
= facoltà di scegliere tra opzioni contrapposte
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“L’uomo è principio e padre delle proprie azioni come lo è dei figli”
“Siamo padroni delle azioni dal principio alla fine”
(Aristotele, Etica Nicomachea)
L’agire (intenzionale) consiste nel potere di dar vita ad azioni corrispondenti ai propri scopi ed interessi
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Approccio filosofico-religioso (es. Sant’Agostino, San Tommaso d’Aquino)
Libero arbitrio = facoltà umana e di scegliere, in linea teorica, tra opzioni
contrapposte, in particolare tra il bene e il male, la cui distinzione è possibile per la
presenza della coscienza (il grillo parlante di Pinocchio!), contrapposta all’incoscienza,
che di fatto ci rende responsabili di azioni e comportamenti immorali e illeciti (o anche
solo rischiosi).
Tentativo di conciliare il libero arbitrio dell’uomo con l’onniscienza e onnipotenza
divine (rappresenta una delle questioni più rilevanti problemi con cui è misurata la
teologia cristiana).
Il libero arbitrio entrerebbe in gioco solo nel momento della scelta, rivolgendosi ad
esempio al bene, la libertà da sola sarebbe incapace di realizzarla.
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Libero arbitrio
=
capacità da parte di un soggetto razionale di scegliere un’azione tra
diverse alternative
Nicla Vassallo
consapevolezza (decisione) ↔ volizione (esecuzione)
La consapevolezza – l’accesso conscio alle ragioni per l’azione – è necessaria perché
un’azione sia libera (Roskies, 2010)
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• Capacità di intendere: comprendere il valore e le conseguenze delle proprie azioni, quindi l’idoneità a rendersi conto del valore sociale dell’atto che si compie
• Capacità di volere: poter fare le proprie scelte in modo consapevole e responsabile, quindi la facoltà di autodeterminarsi
facoltà mentali, che pur potendo essere distinte una dall’altra, sono comunque saldamente
connesse fra loro e concretamente la compromissione di una si rifletterà sull’altra. L. Tramontano (2006). Capacità di intendere e di volere del soggetto agente, Matelica (MC), Halley
Capacità di agireidoneità a compiere validamente atti giuridici (art. 2 c.c.)✓Si acquisisce con la maggior età, si perde con la morte o l’interdizione.
✓ È presunta fino a prova contraria
emergente evidenza che all’interno della capacità esistono specifiche competenze
che sono governate da regole distinte → le capacità di agire
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Elementi costitutivi delle capacità di agire: basi cognitive
1. focalizzare il problema;
2. acquisire le informazioni utili
3. considerare le diverse opzioni;
4. immaginare le conseguenze;
5. stimare la probabilità che le conseguenze si
verifichino;
5. valutare la desiderabilità delle conseguenze sulla
base della propria scala di valori;
6. decidere.
7. rivedere\monitorare la decisione
Funzioni esecutive
Insieme di abilità cognitive coinvolte nella
realizzazione di un comportamento adattativo
finalizzato al raggiungimento di un
obbiettivo, in risposta a situazioni ambientali
nuove e “challenging”:
• astrazione
• soluzione di problemi
• pianificazione
• scelta di strategie
• ordinamento temporale
• monitoraggio e stima abilità cognitive
• capacità di prendere decisioni
Memoria
Emozioni
Cognizione sociale
Noi non siamo soli
• Poiché gli esseri umani vivono in un ampio e folto gruppo sociale, molte delle scelte derivanti
dal processo di decision making maturano nell’interazione tra più individui, per cui si parla di
decision making sociale.
• I processi decisionali maturati all’interno del contesto sociale appaiono estremamente complessi,
giacchè l’individuo nella sua scelta deve tener conto delle conseguenze che la sua decisione
possono avere su altre persone, in genere – ma non solo - appartenenti al proprio nucleo sociale.
• Le emozioni sociali, e più in generale l’intersoggettività, le nostre modalità di considerare “il
punto di vista dell’altro” sono l’oggetto di quella che oggi è chiamata cognizione sociale,
definibile come la somma dei processi che consentono agli individui della stessa specie di
interagire fra loro.
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«Il mondo in cui vivo non è soltanto un mondo di corpi fisici: in esso ci sono, esterni a me,
soggetti che “vivono” e io so di questo vissuto» Edith Stein
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Basi cognitive della capacità di intendere e di volere
• Cognizione sociale
• Pensiero morale
– Capacità prettamente umana di formulare giudizi morali e di compiere scelte che abbiano conseguenze sul piano morale e del giudizio sociale
• Ragionamento controfattuale
– La capacità di "fare altrimenti" di fronte ad una data situazione, criticamente influenzata dalla capacità di rappresentarsi mentalmente possibili comportamenti o scenari alternativi.
• Impulsività e capacità di volere
– Per prendere decisioni ottimali è necessario avere autocontrollo.
intendere
volere
da Sartori 2010, modificato
➢ le funzioni psichiche riconducibili alle categorie giuridiche della capacità di intendere e di volere
sono tutte in qualche modo legate alla funzionalità del lobo frontale
➢ le patologie neurologiche e psichiatriche che rilevano ai fini giuridici in tema di incapacità sono spesso
caratterizzate da una disfunzione del lobo frontale e da una sindrome disesecutiva
• corteccia orbito-frontale
• corteccia cingolata
• nucleo accumbens
• insula
• abenula laterale
• nn. base (striosomi)
• …10
f(renologia)MRI
1111
Azione: il processo decisionale
• Mi rendo conto (percezione\comprensione → cognizione)
↓
• Decido che cosa fare (decisione)
↓
• Do corso all’azione (intenzione → azione)
↓
• Controllo che l’azione si compia (monitoraggio)
↓
• Cambio idea (controllo inibitorio)
• Nella vita di tutti i giorni quando prendiamo una decisione non abbiamo sempre coscienza completa di tutti i passaggi che ci portano a farlo
• Tuttavia siamo consapevoli delle decisioni che prendiamo (e anche di non farlo) ed abbiamo la certezza che tali decisioni sono prese da noi e che le possiamo controllare ed interrompere in qualsiasi momento (‘siamo padroni delle nostre azioni dal principio alla fine’)
• La consapevolezza è il ‘core’ del processo decisionale: non ci può essere decisione senza consapevolezza
Non essere consapevoli vuol dire non esistere (Marshall McLuhan)
consapevolezza
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Consapevolezza conscia
• Senso soggettivo di conoscere qualcosa e di rendersene conto
• Processo che implica 3 aspetti:– Il conoscere
– L’oggetto del conoscere (il conosciuto)
– Il ‘senso sentito’ (felt sense) soggettivo del conoscere
• “il fatto di esperire soggettivamente un contenuto”;
• “la cognizione di qualcosa si fa interiore, profonda, perfettamente armonizzata conil resto della persona, in un uno coerente”
Nell’economia cognitiva dell’individuo, la consapevolezza della propria condotta e la
regolazione intenzionale dell’azione divengono elementi discriminanti e flessibili in funzione
degli scopi complessivi (Balconi 2008)
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Verso una modularità della consapevolezza
La consapevolezza non viene più vista come un modulo cognitivo unico, ma piuttosto come il risultato“dell’attività integrata e coordinata di diverse componenti, ciascuna caratterizzata dalla consapevolezza del dominio che le è proprio” (Vallar & Papagno 2007)
– di sè
– dell’ ‘oggetto’ (cosa, persona, evento, fatto, ruolo, etc.)
– del rapporto sè - ‘oggetto’
– dell’ambiente
– dell’azione
– delle conseguenze dell’azione
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Consapevolezza
↓
Capacità di prendere decisioni
↓
Capacità di agire
Percezione
↓
Comprensione
↓
Decisione
↓
Azione
E i processi inconsci? E il determinismo?
1. Il condizionamento• cultura/ambiente: es. persuasione occulta, pubblicità, contagio sociale, fenomeno della ‘spintarella’
(nudge) di R. Thaler, etc.
• natura (patrimonio genetico)
2. Esperimenti di Libet
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Neuroscienze e libero arbitrio
Durante l’esecuzione del compito, veniva registrata l’attività elettrica cerebrale tramite elettrodi posti sullo scalpo. I risultati evidenziarono che i soggetti sperimentali diventavano coscienti di aver deciso di muovere il polso circa 200 millisecondi prima dell’inizio del movimento, rilevato attraverso l’elettromiogramma; questo non fa altro che confermare la teoria classica del libero arbitrio.
Tuttavia, il potenziale di prontezza motorio (il readiness potential) che culminava con l’esecuzione del movimento iniziava molto prima del momento in cui al soggetto sembrava di aver preso la decisione. I soggetti, infatti, divenivano consapevoli dell’intenzione di agire circa mezzo secondo dopo l’instaurarsi del potenziale di prontezza motorio. Il processo volitivo sembra, quindi, aver inizio inconsciamente e il cervello si prepara all’azione molto prima che il soggetto sia consapevole di aver deciso di muovere il polso.
L’orologio utilizzato da Libet (Libet et al., 1983) nei suoi
esperimenti aveva un pallino che ruotava attorno al quadrante con
un tempo di rotazione di 2,56 secondi. Il soggetto doveva
mantenere lo sguardo nel punto centrale. Ad ogni movimento
compiuto volontariamente, doveva riferire la posizione del pallino
nel momento in cui diventava consapevole dell’intenzione di
effettuare il movimento (WILL judgement).
In questo modo era possibile calcolare il momento della
consapevolezza rispetto al dato elettrofisiologico ed EMGrafico.
De Caro, Lavazza, Sartori, a cura di. Siamo davvero liberi? Codice edizioni, Torino, 2010.
Crisi delle nostre convinzioni sul libero arbitrio?
In realtà:
• La scelta di un cursore luminoso in movimento è lungi dall’essere ideale
• Al soggetto viene dato un compito da svolgere, quindi è già preparato all’azione
• Viene indagato solo il potenziale di prontezza di aree motorie (altre aree coinvolte in decisioni!)
• Non vi è accordo su quale sia la natura del potenziale di prontezza motorio né sul suo ruolo
• Il potenziale di prontezza motorio non si identifica tout court con l’azione, consapevole o
inconsapevole che sia:
– nei pazienti con malattia dei tics (Gilles de La Tourette ) tale potenziale non precede l’inizio dell’azione
– il gambero di mare ha un potenziale simile in assenza di corteccia motoria (anzi in assenza di corteccia)
• Possibilità di inibire – ‘Libero veto’ (free won’t)
• Coscienza e libero arbitrio sono 2 questioni indipendenti
• Molte azioni intenzionali si realizzano in un periodo molto dilatato
L’intenzionalità è l’anticipazione di un corso di azione che deve ancora essere
realizzato, al quale il soggetto volontariamente e consapevolmente acconsente. 16
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Brains are not held responsible. Acting people are(Morse SJ: Brain overclaim syndrome and criminal responsibility: a diagnostic note.
Ohio State J Crim Law 3:397– 412, 2006)
Se è vero che alcuni recenti ricerche in neuroscienze cognitive sembrano porre in discussione le idee ordinarie sulla natura dell’azione consapevole
tuttavia
“un’ eventuale revisione del concetto del libero arbitrio deve avvenire in presenza di forti e ineccepibili corrispondenze tra dati sperimentali e codici sociali” (Berti, 2010)
e la scienza oggi non ci offre ragioni che ci impediscano di continuare a pensarci liberi e responsabili