Il lavoro familiare tra genere e generazioni -...

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Il lavoro familiare tra genere e generazioni Indagine qualitativa su nuclei familiari della Sardegna centro-meridionale Claudia Scano Milena Pau Alessandra Melis Anna Planta SEMINARI DI SOCIOLOGIA DEI PROCESSI ECONOMICI E DEL LAVORO MARTEDI 3 GIUGNO 2014

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Il lavoro familiare tra genere e generazioni

Indagine qualitativa su nuclei familiari

della Sardegna centro-meridionale

Claudia Scano Milena Pau

Alessandra Melis Anna Planta

SEMINARI DI SOCIOLOGIA DEI PROCESSI ECONOMICI E DEL LAVORO MARTEDI 3 GIUGNO 2014

MODELLO A L ROVESCIATA

Modelli di partecipazione al mercato del lavoro

(Reyneri, 2011)

MODELLO A CAMPANA

Dal Rapporto OCSE 2013, l’Italia è al 51% per partecipazione femminile al mercato del lavoro, davanti solo a Turchia e Messico.

Il caso italiano

Medie annue, valori percentuali

ISTAT 2013

UE

Lavoro «maldiviso» (Saraceno, 2001)

L’Italia e il Mezzogiorno

Doppia presenza La riluttanza degli uomini ad accettare un’equa divisione del lavoro in famiglia è una costante in tutti i paesi. (Reyneri, 2011)

L’impegno femminile nelle attività di cura supera di 3,6 ore giornaliere quello maschile. (OCSE, 2013)

Tasso di attività femminile al 40% (Istat, 2011)

Interrogativi di partenza

FIGLI

Background teorico

Modelli virtuosi

Influenza indiretta e diretta (Blair, 1992)

Caregiver e breadwinner

MDL

La nostra ricerca

Obiettivi

Indagare le dinamiche organizzative di ogni nucleo familiare, considerando il contributo che ciascuna figura apporta al lavoro domestico

Evidenziare le rappresentazioni dei ruoli di genere nelle coppie intervistate riguardo il lavoro familiare

Analizzare l’eventuale riproduzione dei modelli genitoriali emersi nell’intervista sia nel lavoro familiare che nel lavoro retribuito

Strumenti Intervista discorsiva semi-strutturata

I partecipanti

7 coppie composte da fratello e sorella, in età attiva, che vivono ancora nel nucleo familiare d’origine con entrambi i genitori.

GENITORI N.

Madre casalinga e Padre

lavoratore full time 1

Madre Casalinga e Padre

pensionato (ex full time) 2

Entrambi lavoratori full time 4

L’intervista Macro aree

La struttura organizzativa della famiglia riguardo le attività domestiche e di cura e l’eventuale flessibilità di tale organizzazione in seguito ad importanti cambiamenti nell’assetto familiare (es. pensionamento, nascita di un figlio).

La percezione da parte dei figli dell’esistenza di una distinzione di genere relativa alla suddivisione delle attività domestiche e di cura

Eventuale riproduzione da parte dei figli dei ruoli di genere agiti dai genitori dando particolare attenzione a ciò che le coppie dichiarano di fare e a ciò che esse in realtà fanno.

Indagare le dinamiche organizzative di ogni nucleo familiare, considerando il contributo che ciascuna figura apporta al lavoro domestico

Contributo della madre

Presente:

2/7 Supporto esterno

Risultati 1

Passato:

5/7 Rete familiare

2/7 madri escono dal mercato del lavoro: una dopo il matrimonio, l’altra dopo la nascita del secondo figlio.

Contributo del padre

2

5

Non partecipanoContributo minimo

• Conti e amministrazione 1/7

• Piatti 3/7

Nei due casi riscontrati di pensionamento del padre non si sono verificati dei cambiamenti nell’organizzazione e nella suddivisione del lavoro familiare, nonostante la disponibilità di tempo ed energie.

• Cucina 4/7

Contributo dei figli

2/7 coppie: contributo rilevante

Divisione paritaria

Divisione per genere

Coppia 6 (madre casalinga, padre full time)

L’outlier: figlio 22enne molto responsabilizzato e impegnato nel lavoro familiare, mentre il padre è il classico breadwinner.

Coppia 1 (madre casalinga, padre pensionato) S28: allora i piatti con comunque una parte che veniva fatta da me o da mia mamma perché lui poverino tipo i tegami non li sa fare la cucina non la sa lavare a fine piatti non sa asciugare la camera da letto.

Questo col benestare di mia madre che dice «poverino è maschio» come se essere maschio fosse un handicap «poverino è maschio e non lo sa fare»

F29: non sa o vuol far credere di non saper fare

Evidenziare le rappresentazioni dei ruoli di genere nelle coppie intervistate riguardo il lavoro familiare

STIMOLO FOTO

Risultati 2

Coppia 2 (madre casalinga, padre pensionato) F23: ah ecco un pochino misogina S24: ((risata))un pochino sessista

ALCUNI COMMENTI

Coppia 1 (madre casalinga, padre pensionato) S129: vabbè io lo comenterei con una parolaccia ma va bene ah ah ah S130: è una mentalità vecchia #ma che c’è anche a casa\ F116: #è quella mentalità che c’è ancora a casa\

‘’Secondo voi esistono attività prettamente femminili e attività prettamente maschili?’’

NO SI 5/7

coppie dichiarano che esistono differenze

Coppia 2 (Madre casalinga, padre pensionato) ESEMPIO GENITORIALE

S25: a mio parere no. Cioè non più (xxx) poi noi abbiamo sempre avuto mi mio padre che ha sempre (-) spesso durante la settimana cucinato di più

Determinismo biologico

Determinismo biologico +

culturale

Coppia 3 (genitori full time)

2/7 coppie dichiarano che NON

esistono differenze

Coppia 5 (entrambi full time) F19: Beh ma quella è una questione di coso di fisico> eh quello è naturale però sto dicendo se stira un uomo o se stira una donna non è che è un lavoro maschile o femminile

Coppia 6 (m. casalinga, p. full time)

Lei ha una posizione più equalitaria Lui anticipa tema cura dei figli:

Determinismo biologico

Argomentazione a favore delle differenze nella distribuzione del carico familiare

cultura

Coppia 7 (entrambi full time) F forza fisica S educazione «in base a come uno viene allevato»

Coppia 1 (m. casalinga, p. pensionato) F non esistono differenze per il 90% delle attività se non quelle legate al fisico

S lei concorda ma aggiunge che a volte si viene frenati dalla cultura ciò che ci si aspetta da una donna e da un uomo

F98: mi spieghi come fa un uomo ad allattare il bambino? (rivolgendosi alla sorella)

Coppia 4 (entrambi full time) S donna predisposta alla cura F anche la cultura ‘’impone’’ i ruoli

Cura dei figli

SI, MA MEGLIO SE E’ LA MAMMA Coppia 4 (entrambi full time)

S15: Beh solitamente le donne comunque sono più portate più predisposte per la cura dei figli eccetera però comunque sia anche se un uomo ci si mette mm cioè non avrebbe comunque difficoltà a farlo F11: Che le donne magari sono più predisposte ma è anche la cultura che lo ha imposto

DIPENDE DALLE ATTIVITA’ Coppia 6 (m. casalinga, p. full time) Lei ha una posizione più equalitaria Lui solo per alcune cose

F100: si ma fa parte della cura per cui il bambino piccolo (-) no? (-) Non sto dicendo che in casi di emergenza non lo debba fare l’uomo ma sto dicendo che il bambino piccolo ha un attaccamento verso la madre di un certo tipo Int91: vabbè un esempio: anche il padre può dare il latte: se la madre si tira il latte attraverso* la (…) un dispositivo (-) è un esempio/ F103: è una cosa però anomX- anormale comunque (-) non è una cosa

DEVONO FARLO Coppia 1 (m. casalinga, p. pensionato)

S: entrambi F134: un uomo che non la fa secondo me non: non è un padre completo

Davanti ad alternative all’allattamento al seno

Oltre le distinzioni di genere…

Indole, carattere e disposizioni personali

Indole e carattere Coppia 1 (m. casalinga, p. pensionato)

S149: è per quello che io dico è indole e carattere perché comunque il 90% delle attività può essere fatte da entrambi gli individui di diversi generi ma ovviamente ognuno è portato per qualcosa di differente.

Essere in grado di fare Coppia 3 (entrambi full time)

S59: quindi (-) diciamo che non è che ci sono delle cose che sono (-) mm prevalentemente femminili da svolgere e altre maschili però magari mm ognuno potrebbe provare a svolgere le attività che più è in grado di fare ecco

Disposizioni personali Coppia 2 (m. casalinga, p. pensionato)

F26: emm dedicato la parte che riguarda le lavatrici perché comunque sono (--) mm frutto comunque di un’abitudine che si è radicata nel tempo quindi non è che prende e si mette lì di testa sua anche perché (-) magari la: moglie cioè mia madre si mm em non glielo permetterebbe cioè lo faccio io perché sono più pratica io no non ma non è proprio una questione di em >questa è un’attività che devo fare io<

Risultati 3

Verso la rottura Verso la riproduzione

Analizzare l’eventuale riproduzione dei modelli genitoriali emersi nell’intervista sia nel lavoro familiare che nel lavoro retribuito.

S della coppia 1: tradizionalista per scelta S e F coppia 4: disponibilità di tempo S e F coppia 5: ‘’una cosa ormai assodata’’ Ideale rottura , realistica riproduzione

F della coppia 1: collaborazione e disponibilità S e F coppia 2: basta organizzarsi S e F coppia 3: tutti possono S e F coppia 6: darsi da fare S e F coppia 7: normalità

5/14 9/14

Conclusioni

Il “lavoro maldiviso” persiste

Doppia presenza

Attività domestiche e

genere

Welfare occupazionale-familistico

Emergono rappresentazioni dei ruoli di genere di tipo tradizionalista

Componente caratteriale

Componente culturale

Componente biologica

È possibile un cambiamento rispetto ai modelli genitoriali tradizionalisti

I vantaggi di un’equa distribuzione del carico familiare

Incremento della partecipazione femminile al mercato del lavoro

Migliore qualità della vita e delle

relazioni di coppia

Migliore qualità delle interazioni genitori-figli

Crescita della forza lavoro del 7%

Crescita del PIL pro-capite di 1 punto percentuale l’anno

Vantaggi economici Vantaggi sociali

ISTAT, 2012

OCSE, 2013

Riflessioni

S153: penso che culturalmente soprattutto qui in Italia funzioni in questa maniera quindi qualche volta ci lasciamo anche cullare da questa cosa tipo se c’è un peso da prendere di certo non mi sogno di farlo io ma aspetto che lo prenda lui ((riferendosi al fratello)) o se c’è il mio fidanzato lo fa il mio fidanzato. Perché? Perché comunque: anche io sono un po’ mandrona e lo potrei fare benissimo >se mi voglio troncare la schiena<

Spesso siamo consapevoli di reiterare una divisione iniqua dei ruoli di genere ma “ci lasciamo cullare” da quanto abbiamo appreso dalla cultura anche se in maniera indiretta.

Grazie per l’attenzione!

Bibliografia • Blair S.C. “Children’s participation in household labor: child socialization versus the need for

household labor”. Journal of Youth and Adolescence. 21 (1992): 241-258. • Carriero, R. (2011) La divisione del lavoro domestico: l’esempio dei genitori conta? Uno studio

a Torino, in Polis, vol. 25, n. 1. • Istat, (2013) Occupati e disoccupati. Dati ricostruiti dal 1977. Anno 2013. Roma: Istat

(Statistica Report, 24 Aprile) • Istat, (2012) Uso del tempo e ruoli di genere. Tra lavoro e famiglia nel ciclo di vita. • Lasio, D., Serri, F., De Simone, S. & Putzu, D. (2013) Il genere e il carico familiare. Il contributo

della psicologia sociale discorsiva per una ricerca <<rilevante>>. Psicologia sociale, VIII, 1, pp. 85-106 • Menniti, A., Demurtas, P. (2012) Disuguaglianze di genere e attività domestiche IRPPS WPs

n.47 • OCSE, Closing the gender gap. Act now. OECD Publishing, 2013. • Reyneri, E. (2011). Sociologia del mercato del lavoro. Bologna: Il Mulino. • Saraceno, C. (1980). Il lavoro mal diviso. Ricerca sulla distribuzione dei carichi di lavoro nelle famiglie. Bari: De Donato • Trigilia C. (2009), Sociologia economica: temi e percorsi contemporanei. Bologna : Il mulino • Zapponi, S. (2011) Coppie di ieri e coppie di oggi: asimmetrie e ruoli di genere tra stabilità e

cambiamento. Tesi di dottorato in Psicologia sociale. Università degli studi di Parma. http://hdl.handle.net/1889/1691