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Quale Natale? IL CASTello PARROCCHIA DI CARPENEDOLO IL CASTello dicembre 2009 Natale è dramma, il dramma di un Dio presente. E di un uomo assente. Natale vero ribalta i ruoli, distribuisce le responsabilità. All’uomo arrogante, eterno adole- scente che si lamenta dell'assenza di Dio, Dio risponde venendo, e lamentando l’assenza dell’uomo.Quel bam- bino nella culla non solo fa tenerezza come tutti i neona- ti: ci scuote, ci provoca, ci inquieta.Se egli davvero è l’Al- tissimo, se egli, sul serio, è l’Infinito, la nostra idea di Dio tracolla e ci tocca cambiare vita. Meglio far finta di nien- te, allora, tirare fuori la tradizione, i presepi viventi, i can- ti natalizi, la neve, i regali piuttosto che accettare la nuda verità di un Dio che viene sulla terra e non è accolto. Dio è il grande assente del natale “tarocco”. In questi ultimi anni ho scoperto, costernato, che Na- tale è il peggior giorno dell’anno per molta gente. Sono gli sconfitti della storia, di solito, a patire così tanto il Na- tale, per quell’aura di famiglia, di felicità, di nostalgia che cola dagli schermi televisivi. Chi non ha famiglia, o ne ha una terribile, chi è perdente, chi è solo, vive il Na- tale con un unico desiderio: che finisca prima possibile. Ne soffro anch’io, terribilmente.Se Dio è venuto proprio per gli ultimi e abbiamo ridotto il Natale al punto che (Segue a pagina 2) Ogni anno diventa sempre più difficile questa lotta contro il Natale “tarocco”, l’altronatale, quello, insomma, che stiamo per vivere. Forse perché ci siamo tutti seduti (o addormentati, direbbe Gesù), forse perché i tempi so- no cambiati, forse perché altri interessi (economici) han- no prevalso… sta di fatto che il Natale che stiamo per ce- lebrare è una fotocopia sbiadita di un capolavoro ad olio: ne abbiamo perso i colori, la profondità, la lucentezza. Ho un’altra teoria per capire questo tracollo di teolo- gia, questa emorragia di spiritualità, più birichina: forse abbiamo creato il Natale “tarocco” perché quello vero ci metteva troppo in crisi, ci obbligava a convertirci. E allo- ra giù zucchero e melassa, buoni sentimenti e tradizioni familiari, regali e cene da ingrasso. Tutto per non vedere.Per non vedere che il Natale ve- ro non ha nulla a che fare con i buoni sentimenti, che l’a- spetto tragico dell’evento narrato con forza nei Vangeli è ignorato dalla retorica populista del natale-con-i-tuoi ec- cetera... per non vedere questo Dio che, stanco di non essere capito, sceglie di diventare uomo per venirsi a raccontare… per non vedere che, per finire, Dio non vie- ne accolto. Cosa c'è da festeggiare, scusate? La luce viene ma le tenebre non l’hanno accolta. Natività: capitello nel Museo di Nazaret.

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Quale Natale?

IL CASTelloPARROCCHIA DI CARPENEDOLO

IL CASTellodicembre 2009

Natale è dramma, il dramma di un Dio presente. E diun uomo assente.Natale vero ribalta i ruoli, distribuiscele responsabilità. All’uomo arrogante, eterno adole-scente che si lamenta dell'assenza di Dio, Dio rispondevenendo, e lamentando l’assenza dell’uomo.Quel bam-bino nella culla non solo fa tenerezza come tutti i neona-ti:ci scuote, ci provoca, ci inquieta.Se egli davvero è l’Al-tissimo, se egli, sul serio, è l’Infinito, la nostra idea di Diotracolla e ci tocca cambiare vita. Meglio far finta di nien-te, allora, tirare fuori la tradizione, i presepi viventi, i can-ti natalizi, la neve, i regali piuttosto che accettare la nudaverità di un Dio che viene sulla terra e non è accolto.Dioè il grande assente del natale “tarocco”.

In questi ultimi anni ho scoperto, costernato, che Na-tale è il peggior giorno dell’anno per molta gente. Sonogli sconfitti della storia, di solito, a patire così tanto il Na-tale, per quell’aura di famiglia, di felicità, di nostalgiache cola dagli schermi televisivi. Chi non ha famiglia, one ha una terribile, chi è perdente, chi è solo, vive il Na-tale con un unico desiderio: che finisca prima possibile.Ne soffro anch’io, terribilmente.Se Dio è venuto proprioper gli ultimi e abbiamo ridotto il Natale al punto che

(Segue a pagina 2)

Ogni anno diventa sempre più difficile questa lottacontro il Natale “tarocco”, l’altronatale, quello, insomma,che stiamo per vivere.Forse perché ci siamo tutti seduti(o addormentati, direbbe Gesù), forse perché i tempi so-no cambiati, forse perché altri interessi (economici) han-no prevalso… sta di fatto che il Natale che stiamo per ce-lebrare è una fotocopia sbiadita di un capolavoro ad olio:ne abbiamo perso i colori, la profondità, la lucentezza.

Ho un’altra teoria per capire questo tracollo di teolo-gia, questa emorragia di spiritualità, più birichina: forseabbiamo creato il Natale “tarocco” perché quello vero cimetteva troppo in crisi, ci obbligava a convertirci. E allo-ra giù zucchero e melassa, buoni sentimenti e tradizionifamiliari, regali e cene da ingrasso.

Tutto per non vedere.Per non vedere che il Natale ve-ro non ha nulla a che fare con i buoni sentimenti, che l’a-spetto tragico dell’evento narrato con forza nei Vangeli èignorato dalla retorica populista del natale-con-i-tuoi ec-cetera... per non vedere questo Dio che, stanco di nonessere capito, sceglie di diventare uomo per venirsi araccontare… per non vedere che, per finire, Dio non vie-ne accolto. Cosa c'è da festeggiare, scusate? La luceviene ma le tenebre non l’hanno accolta.

Natività: capitello nel Museo di Nazaret.

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proprio loro lo vivono con tristezza, come minimo, fra-telli, abbiamo un problema di comunicazione. Ricupe-rare il Natale significa prendere in mano la Parola per ri-conoscere l’atteggiamento che ci permette di far na-scere il Dio vero nei nostri cuori.

L’atteggiamento dell’acerba adolescente Maria (labella), quattordicenne di Nazareth, che tratta alla pa-ri con Dio, che mette in gioco la sua vita per diventa-re la porta d’ingresso per Dio nella storia; Maria chemedita e conserva queste cose nel cuore, mettendoinsieme i pezzi, ci insegna a recuperare il valore delsilenzio e dello spazio da riservare a Dio in questicaotici tempi natalizi. Giuseppe, il bravo artigiano,che si trova in una storia più grande di lui, con Dioche gli soffia la ragazza e lui che, tormentato, scegliedi non denunciare Maria per adulterio (era il solo asapere che quel bimbo non era suo) ma di ripudiarlae questo gesto di clemenza (egli è “giusto”: non giu-dica secondo le apparenze) lo spalanca al Mistero diDio. Giuseppe che sa riconoscere l’essenza del le-gno e sa piallare i nodi e che metterà la sua vita a di-sposizione della follia di Dio.

I Pastori, delinquenti abituali, disincantati e fragili,rassegnati e violenti, che ricevono l’annuncio di Dio,primi destinatari della notizia di un Dio che nasce fuo-ri dal Tempio. I Pastori che riconoscono il Messia nelsegno della mangiatoia, segno quotidiano del loro la-

voro, perché Dio desidera farsi conoscere. I Magi, cer-catori di verità, che, cercando con forza il senso dellecose, attraverso la scienza e la conoscenza, giungo-no fino alle soglie della casa di Betlemme. Simbolodella variegata umanità che non appartiene al popolodi Israele, divengono segno, anche, dei tanti nostricontemporanei, cercatori di verità e di giustizia.

Ma Natale è anche scontro, duro, durissimo, di chinon accoglie (ieri e oggi). Il rifiuto e la paura di Erode ilsanguinario, che vede in questo bambino un immen-so pericolo alla sua regalità, Erode che rappresentabenissimo il pensiero contemporaneo che vede in Dioun concorrente alla felicità. Il rifiuto (!) dei preti e deidevoti che, pur conoscendo le Scritture, pur sapendoil luogo e, dopo la visita dei Magi, il tempo della nasci-ta del Messia, non percorrono i pochi chilometri che liseparano da Betlemme per andare a verificare...

E tutti gli altri, noi, a metà. La brava gente di Betlem-me che non vuole dare ospitalità a questa coppia digiovani del Nord, il rabbino di Betlemme che, quellanotte, pregò con fervore per l’avvento del Messia, chestava nascendo a duecento metri dalla sua casa. Na-tale, amici, è fare spazio alla luce. Osare, credere, ac-cogliere Dio, così com’è, così come siamo. Arrendia-moci all’evidenza di Dio.

Il Parroco Don Franco

ILCASTELLO 2

Trepidazione ancora prima che arrivasse in Piazza,anche solo quando abbiamo udito tramite il collega-mento con Ghedi che aveva toccato il territorio bre-sciano; il tempo di attesa ha consentito nonostante lapioggia di maturare la presa di coscienza di quell’atte-so incontro, che ci ha visto presenti per un’esigenzacomune, quella di filtrare il meno possibile la voce diun uomo portatore di verità. La televisione ed i mediain generale non rendono quanto abbiamo potuto vive-re in quella esperienza; abbiamo colto dalla sua sem-plicità un grande messaggio di incoraggiamento piùvolte sottolineato per la nostra laicità positiva, non unalaicità che riduce l’esperienza cristiana a una premes-sa da conservare nel privato ma che diventa fattoredeterminate della capacità di aprirsi all’altro e di valo-rizzare tutto ciò che tende al bene comune.

La visita del Papa a Brescia

Visita Pastorale del Santo Padre a Brescia e Concesio (8novembre 2009).

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ILCASTELLO3

Discorsi ed omelie del Santo Padre a Brescia e ConcesioIl Papa: “Ci vuole coraggio e tenacia per non

conformarsi alla mentalità del mondo, per non la-sciarsi sedurre dai richiami talvolta potenti dell’e-donismo e del consumismo, per affrontare, se ne-cessario, anche incomprensioni e talora persinovere persecuzioni.Vivere il Battesimo comporta re-stare saldamente uniti alla Chiesa,pure quando ve-diamo nel suo volto qualche ombra e qualche mac-chia”. (Discorso in occasione della visita alla Parroc-chia Sant’Antonino, in cui fu battezzato Giovanni Batti-sta Montini, Concesio, 8 novembre 2009)

Il Papa: “Si vanno diffondendo un’atmosfera,una mentalità e una forma di cultura che portano adubitare del valore della persona, del significatodella verità e del bene, in ultima analisi della bontàdella vita. Eppure si avverte con forza una diffusasete di certezze e di valori. Occorre allora trasmet-tere alle future generazioni qualcosa di valido,delle regole solide di comportamento, indicare al-ti obiettivi verso i quali orientare con decisione lapropria esistenza”. (Discorso in occasione dell’in-contro ufficiale per l’inaugurazione della nuova sede e

per l’assegnazione del VI Premio Internazionale Pao-lo VI presso l’Auditorium Vittorio Montini dell’IstitutoPaolo VI - Concesio, 8 novembre 2009)

Il Papa:“Via via che le sue responsabilità ecclesialiaumentavano,Paolo VI andava infatti maturando unavisione sempre più ampia ed organica del rapportotra la Beata Vergine Maria e il mistero della Chiesa”(Parole del Santo Padre alla Recita dell’Angelus Dominiin Piazza Paolo VI, Brescia, 8 novembre 2009)

Il Papa: “Coscienza”, “rinnovamento”, “dialo-go”: queste le tre parole scelte da Paolo VI peresprimere i suoi “pensieri”dominanti – come lui lidefinisce – all’inizio del ministero petrino, e tutt’etre riguardano la Chiesa. (Omelia in occasione dellaConcelebrazione Eucaristica in Piazza Paolo VI aBrescia, 8 novembre 2009)

Il Papa a Botticino Sera: “Mi dà una grande gioiavedere qui la Chiesa viva e gioiosa” (Saluto “a brac-cio”del Santo Padre ai fedeli in occasione della visita allachiesa parrocchiale di Botticino Sera, 8 novembre 2009)

Sabato 9 dicembre i nostri catechisti ci hanno pro-posto di vivere un pellegrinaggio alla Cattedrale diBrescia. Il volantino dell’invito diceva: “per conosceree vivere il legame con il nostro Vescovo”.

Siamo arrivati in centro e dopo due passi attorno alBroletto, sede del comune di Brescia, abbiamo visita-to il Duomo Vecchio.Don Vincenzo, liturgista della cat-tedrale, ci ha accompagnati in questa visita.Ci ha par-lato della storia e del significato anche storico che haavuto il duomo per la nostra diocesi. Abbiamo scoper-to che la fede a Brescia è giunta in epoche antichissi-me, grazie ai santi Filastrio e Gaudenzio. In seguitoabbiamo visitato anche il Duomo Nuovo e pregato vi-cino alla cattedra del Vescovo. Abbiamo visto anche ilmonumento a Paolo VI e scoperto dove il papa si èpreparato per la messa… quante cose interessanti!

Quando pensavamo di aver finito il don ci ha fatto

una sorpresa incredibile: ci ha portati a conoscere ilVescovo, di persona, a casa sua! Una mia amica hasuonato il campanello ed è stata fatta… “salite pure” ciha detto.Che bella casa, ci ha accolti in biblioteca.Do-po aver parlato con noi ed averci regalato una bellacroce, ci ha fatto anche una promessa: se sarà liberoverrà a darci la cresima! È stata una giornata a dir po-co stupenda... Diciamo che ci siamo divertite tantissi-mo per tutto sia sul pullman che a Brescia, DA RIFA-RE!!! Mentre aspettavamo il pullman abbiamo fattoqualche foto molto bella anche quella. Oh, abbiamomangiato anche il gelato anche se faceva freddo... ov-viamente offerto dai nostri catechisti. Per strada, co-me sempre, ci siamo fatti riconoscere anche a Bre-scia e naturalmente quando siamo andati a casa delVescovo c’era un silenzio tombale... Grazie a tutti i no-stri catechisti ed anche al Don!!!

Incontro dei cresimandi col Vescovo

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ILCASTELLO 4

Carissimi sposi e famiglie tutte,anche quest’anno desidero rag-

giungervi personalmente con un af-fettuoso augurio natalizio, dicendocosì la mia vicinanza alle vostre ca-se e la mia gratitudine a Dio per voi.

Il tempo e le festività natalizie so-no un momento propizio per gusta-re la bellezza del clima familiare e ri-prendere speranza per i camminipiù difficili, dolorosi.

Anch’io, come voi, sono spessorapito dai ritmi frenetici della quoti-dianità, fatti di scadenze da rincorre-re e problemi da risolvere. Anch’io,come voi, ho bisogno del Natale, perritornare all’umanità più autentica,quella voluta e amata dal Padre.Prendiamoci un po’di tempo, donia-molo al Signore e impariamo di nuo-vo l’arte dell’ascolto e della meravi-glia, vie sicure per incontrare lasemplicità della grotta di Betlemme.Affiniamo l’udito del nostro cuore:potremo ancora una volta sentire ilcanto beato degli angeli: “Gloria aDio nel più alto dei cieli e sulla terrapace agli uomini, che egli ama”.

Ora, vengo nelle vostre case eammiro meravigliato il segno delpresepe, sempre uguale eppure inogni focolare così diverso, fatto avostra immagine. Ascolto i vostri di-scorsi e apprendo tanto bene, insie-me però a preoccupazioni e fatiche:la stanchezza di relazione, il lavoro,i soldi mai sufficienti, qualche seriamalattia di una persona cara, i figli ela loro educazione.

Già, i figli: dono benedetto del Si-gnore e vita vostra, carissimi genito-ri! Spesso, però, non sono bene ac-colti, rimangono soli e poveri di va-lori, di fede. Coraggio, quel Dio chevi ha donato tanta ricchezza non viabbandona; cercatelo e imparateda Lui, dal suo cuore.

Tra le tante parole che si dicononella vita, in questo Natale ne voglioascoltare con voi alcune speciali, diquelle che si pronunciano raramen-te, ma sono così potenti.

“Vogliamo per nostro figlio il Bat-tesimo, la vita eterna”.

Che bella domanda avete fatto al-la Chiesa, cari sposi. Avete chiestoil sempre e il tutto del bene di Dio

per le vostre creature. E questa do-manda nasce dal vostro amore diconiugi e prosegue quel dono dellavita che avete offerto nella genera-zione, insieme a Dio Creatore. Ora,la Chiesa, comunità dei credenti, èguidata dallo Spirito Santo perascoltare sapientemente questedomande e per poter garantire ri-sposte vere, efficaci. L’atto di vo-lontà che vi ha spinto a invocare dalPadre queste cose grandi per i vo-stri figli sia sostenuto da una testi-monianza quotidiana d’amore e difede. Continuate nel solco che ave-te intrapreso, sarà il modo più sicuroper affidare le persone amate a Dioe a un mondo più bello. È nel matri-monio che dovete cercare la forza eil coraggio di portare avanti fino infondo la domanda del Battesimo.Siate certi, vivete il sacramento del-l’amore, nella gioia e nel dolore, nel-la salute e nella malattia...

Vi ricordate quelle domande cheil sacerdote, a nome di tutta la Chie-sa, vi ha posto il giorno delle nozze?Una di queste diceva così: “Siete di-sposti ad accogliere i figli che Diovorrà donarvi e ad educarli secondola legge di Cristo e della Chiesa?”.Con decisione, sincerità e probabil-mente con un pizzico di sana inco-scienza, voi avete detto sì! ComeMaria all’Angelo, come tutte le per-sone di buona volontà, responsabilie amanti di Dio, del prossimo. E co-sì, nel vostro matrimonio, benedettoe consacrato dal Signore, avete re-so una completa disponibilità ad es-sere fecondi nella vita, nell’amore e

nella fede. Il vostro legame si è fattoculla di cura totale dei figli e luogo-metodo di trasmissione di GesùCristo. Anche qui, non siete soli, laChiesa a cui vi siete rivolti, parteci-pa volentieri della vostra paternità ematernità, delle soddisfazioni e del-le fatiche di essere genitori.

Nel giorno del Battesimo i vostrifigli hanno iniziato ad essere intro-dotti nella vita divina, nella famigliacristiana; e questo, con il vostrocuore, con i vostri passi. Quale do-no, quale responsabilità: Dio si èpiegato ad abitare nelle vostre crea-ture, briciole amate di umanità, eanche nella vostra casa si è sentitoil canto degli Angeli: “Gloria a Dionel più alto dei cieli...”.

Insieme a questa legittima gioia,però, non posso distogliere l’ascoltodalle tante domande di chi non ha fi-gli; parole di vita fatte di silenzi e dilacrime, di rincrescimenti e a volte disensi di colpa. Riconosco il vostrodolore e le fatiche di non trovare fa-cili soluzioni; benedico anche i moltisposi che sanno allargare la loro fe-condità nell’ampio mondo dell’affidoe dell’adozione. A tutti chiedo dimettersi in paziente ascolto dellavolontà del Padre, che non lasciamai nessuno senza una strada digenerazione nel bene, di feconditànell’amore.È vero; tutto questo è piùfaticoso e rischioso, ma frequente-mente le mete indicate dal Signoresono più alte dei nostri sogni. Sì, te-nete lo sguardo della vostra coppiarivolto a traguardi importanti, sa-pendo che le occasioni di servizio

Lettera del Vescovo agli sposi e alle famiglie per il Natale 2009

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alla vita sono sempre smisurate.Natale non è percepito sempre

con il tono di festa della speranza diDio per noi, soprattutto da chi nonha più un buon clima familiare, fattodi unità e di condivisione nell’amoreconiugale...

Penso alle famiglie vedove,spesso con figli piccoli orfani di ungenitore. L’abbraccio sincero degliamici e dell’intera comunità cristia-na saprà offrire più calore nelle fe-ste natalizie, come nei semplicigiorni quotidiani. Bisogna accor-gersi di queste voci discrete, avvi-cinarle e camminare con loro.

Chi poi ha interrotto la propriastoria coniugale con separazione o

divorzio farà forse fatica ad affron-tare con cuore sereno l’avventodell’Emmanuele, con la gioiosa ar-monia che questo produce anchenella società. Non raramente sisente dire che proprio questi giornidiventino un vero tormento, perchétempo di rimpianti e di riapertura diferite dolorose, mai del tutto sana-te. Proprio a voi, carissimi fedeli,voglio ricordare che Gesù viene in-contro a tutti e non disdegna di na-scere anche nei luoghi più bui efreddi dell’esistenza umana.

La sua presenza tra noi, nellagrotta di Betlemme, non inizia forsenel segno della solitudine, del rifiutosociale e della vicinanza dei soli pa-

stori, gente questa di cattiva fama eper questo tenuta a distanza?

Coraggio, la Chiesa rimane sem-pre la vostra casa, dove ritrovarsi infraternità e rinnovare la vostra fede.

Il canto degli Angeli possa abitareancora tra voi e vi faccia pregustareil profumo di paradiso.

A tutte le famiglie dono la mia be-nedizione e dico: “Accogliete il Si-gnore che viene, egli dona speran-za ad ogni persona bisognosa d’a-more”.

Il vostro Vescovo+ Mons. Luciano Monari

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Non era sempre possibile condividere le sue posi-zioni: Don Primo camminava avanti con un passotroppo lungo e, spesso, non gli si poteva tener dietro;e così ha sofferto lui e abbiamo sofferto anche noi. Èil destino dei profeti.

Paolo VI (1970)

Don Primo fu un uomo leale, un cristiano vero, unprete che cammina con Dio, sincero e ardente. Unpastore che conosce il soffrire e vede lontano. Il suogiornale era la bandiera dei poveri, una bandierapulita, tutta cuore, mente e passione evangelica.

Giovanni Paolo I (1978)

Dice il Signore:«Grida a squarciagola, senza timore,

fa sentire la tua voce forte come una tromba».Isaia 58,1

«Ecco la tromba dello Spirito Santoin terra mantovana».

Giovanni XXIII (1959)

cappellano militare e parrocopredicatore e conferenziereoratore e polemista, scrittore e giornalistaeducatore delle coscienze, difensore dei poveri, apostolo dei lontani, esperto del soffrireassertore della libertà e della giustizia

propugnatore della solidarietà e della paceprecursore dell’ecumenismoprofeta del Concilio Vaticano II

DON PRIMO MAZZOLARI(1890-1959)

Pensieri di don Mazzolari(tratti dalle sue opere)

A 50 anni dalla morte: solenne ricordo di Don Mazzolaria lui dedicata una via a Carpenedolo - grande profeta del nostro tempo

• Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noici mutiamo, si fa nuovo se alcuno di noi si fa nuovacreatura, imbarbarisce se scateniamo la belva che èin ognuno di noi. La primavera incomincia col primofiore, la notte con la prima stella, il fiume con la primagoccia d’acqua, l’amore col primo sogno.

• Il cristiano non ha paura di ciò che tramonta né di ciòche sorge, di ciò che crolla né di ciò che sotto il solegli uomini ricostruiscono. Il volto inconfondibile dellarivoluzione cristiana è la capacità perennementecreatrice del nostro amore fraterno.

• Sulle strade della giustizia e della carità, un cristianoche non sia un “di più” è un perduto. L’amore piùgrande fa la rivoluzione più grande, la sola di cui ilmondo ha bisogno.

• Vi siete mai chiesti perché il Signore ha messo almondo tante creature? Anche la formica ha diritto divivere. C’è posto per tutti, se le nostre mani fosseromano rapaci, se i nostri piedi non pestassero più ter-ra di quella che è stata coltivata.

• Io ricevo il mio pane quotidiano da tante mani, da mi-lioni di mani, che hanno lavorato per me, sudato perme, rubato il tempo al sonno, al riposo, alla gioia...per me. Dio mi serve per mezzo di tante creature,che non conosco, che non voglio conoscere, per nonesser loro obbligato.

• La fede non è un approdo, ma un sicuro orientamen-to di grazia verso l’approdo. La traversata continua efaticosamente. Chi non ha la grazia di credere è ten-tato dall’incertezza e dal timore del niente. Chi ha lagrazia di credere è travagliato dalla luce stessa chegli fu comunicata.

• Il Signore ha una maniera di fare e di dire che dà levertigini, poiché egli è la parola che congiunge le vet-te dell’infinita misericordia con gli abissi della nostra

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Le edicole sacre, note anche comesantelle, sono uno dei tanti segni dellagrandezza dell’arte cristiana. Il termine“edicola” deriva dal latino aedicula, di-minutivo di aedes, vocabolo con cui siindicava il tempio dove si veneravano glidei o gli antenati in epoca pagana. Lacristianità ha conservato questa usan-za ridestinandola per lo più al culto ma-riano. Camminando per le strade diCarpenedolo, è dunque assai facile im-battersi in immagini sacre di piccole omedie dimensioni, ognuna con una pro-pria storia e un proprio valore artistico.

Le edicole sacre più antiche riprende-vano e mutuavano, quindi, i canoniestetici del tempietto classico. In epocamedioevale e moderna questo tipo di opere si sonomoltiplicate, trovando collocazione negli angoli piùsperduti del paese. La maggior parte delle edicole sa-cre sono state realizzate per iniziativa di nobili famiglie,di abitanti di un rione, di Confraternite .

Se ne possono trovare sugli spigoli esulle facciate dei palazzi aristocratici,nei frontoni dei portoni, sotto gli archi,in cima a torri e campanili, all’interno digiardini, sui muri perimetrali delle chie-se e agli angoli delle strade. Le edicolesacre dedicate alla Vergine vengonoesposte alla pubblica venerazione deipellegrini, a tutela dell'edificio cui sonoincastonate, o a memoria di un fattomiracoloso o di uno storico avveni-mento.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello diriempire un vuoto inspiegabile me-diante decine e decine di immagini e distorie di tutte le santelle ed edicole sa-cre di Carpenedolo. La proposta inten-

de anche rivalutare l’attenzione su una forma d’arte edi devozione popolare che vale la pena preservaredall’incuria e dal degrado.

Le edicole sacre non sono importanti in quantoopere d’arte, né lo sono per la loro semplice ed esu-

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sconfinata miseria.• La miseria e la grandezza dell’uomo non furono mai

così vicine e così evidenti.Anche il cristiano è in con-tinua tentazione di cedere davanti alle false grandez-ze, specialmente se si illude di poter garantire lo spi-rituale col materiale.

• Il dolore che, per fortuna, non risparmia nessuno, èpiù forte di ogni pregiudizio e congiunge gli uominiche un falso benessere e una falsa superiorità mi-nacciano di separare.

• Se invece di voltarci indietro, guarderemo avanti, seinvece di guardare le cose che si vedono, avremo l’oc-chio intento a quelle che non si vedono ancora: seavremo cuori in attesa, più che cuori in rimpianto, nes-suno ci toglierà la nostra gioia, poiché noi siamo nuo-ve creature nella novità sempre operante del Signore.

Idee chiave del pensiero mazzolariano• Primato della parola di Dio• Teologia della croce• Ecclesiologia ecumenica• Utopia della pace• Corresponsabilità dei cristiani laici• Recupero dei valori evangelici per i preti e per le

suore• Rinnovamento dell’individuo per il rinnovamento

della società nella libertà, nella giustizia e nella so-lidarietà

Il nostro parroco don Franco con don Dorofatti, autore di 2 libri su don Primo, rappresentano il clero bresciano alla con-celebrazione per il 50° della morte di don Mazzolari a Bozzolo presieduta dal Card. Tettamanzi di Milano e i Vescovimons. Busti di Mantova e mons. Laffranconi di Cremona.

Alla scoperta delle edicole sacre di Carpenedolo

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berante bellezza, né tantomeno per la loro capacitàdi arricchire e nobilitare un angolo, una facciata, unfrontone; la loro importanza è nel messaggio di fedesemplice e ricco di umanità che trascende il tempo ela “devozione”.

La riscoperta delle santelle è espressione dellaconsapevolezza che il paese in cui viviamo è fruttodella storia di tanti che ci hanno preceduto conse-gnandoci la bellezza dei luoghi nei quali oggi viviamo.Non possiamo dimenticare poi che l’amore per le im-magini si radica profondamente nella novità dell’even-to cristiano. Se Dio si è fatto uomo, allora (come ha in-segnato il Concilio di Nicea II) non è solo possibile maaddirittura doveroso rappresentare Dio.

Le santelle inoltre, esprimono l’importanza dellagente comune: uomini e donne che hanno sentito esentono che la loro vita è preziosa al cospetto di Dioed hanno così voluto attestare la sua benedizione, lasua presenza, nei vicoli e nelle piazze della nostra vitaquotidiana e non solo all’interno dei luoghi nei quali lacomunità cristiana si raduna per le feste e le celebra-zioni. L’invito è di conoscere, conservare, segnalarel’esistenza di tali opere, spesso sconosciute, e di pro-

porre la realizzazione di altre da dislocare in zonenuove del paese, dove non sarà mai troppo avere “unangolo di Paradiso”. Da chi per primo verrà l’esem-pio?... Aspetto notizie.

Il Parroco Don Franco

Mi corre obbligo e lo facciovolentieri di salutare dalle pagi-ne di questo periodico parroc-chiale tutta la popolazione car-penedolese che spero non misarà impossibile conoscere.

All’arrivo di un forestiero eper di più un prete, destinato al-la comunità, la curiosità è la pri-ma a guidare all’approccio per-sonale: è stato così anche perme quando lo scorso luglio eb-bi modo d’incontrare due per-sone, due nonni simpatici edaperti che, a loro insaputa macon sottile intuizione cercavanodi indovinare chi fossi e come mi trovassi da queste parti.

La loro fu una cordiale esplorazione ed una affet-tuosa accoglienza che mi aprì subito il cuore su que-sta popolosa famiglia parrocchiale della Bassa orien-tale, dalle rinomate potenzialità della gente, dalla vi-vace iniziativa, dalla molteplicità dei gruppi, di svariatiinteressi culturali.

Così la prima accoglienza non fu smentita nei suc-cessivi incontri che dalla domenica 26 luglio e definitiva-mente dal 13 settembre andavano crescendo e mi aiu-tavano ad integrarmi tra voi.

Vi ringrazio tutti ed in primo luogo quelli che, già in-contrati, mi hanno accolto con il calore della fede e dellafamiliarità: anche il sacerdote ha bisogno di voi per es-sere accompagnato e far sì che il suo cuore viva (ac-canto al vostro) solidale ed aperto a tutti nel nome di Cri-sto Gesù e per suo mandato.

Affianco volentieri don Fran-co e don G. Luca nel ministeroche mi verrà affidato, desidero-so della loro vicinanza presbi-terale e convinto che nella ca-rità ci potrà essere comunioned’intenti e di servizio.

Già fin d’ora porto nel cuore esaluto gli ammalati e le personeanziane:quanto ho appreso daloro! Mi pare siano quelli spe-cialmente affidati alle mie curepastorali. Non per questo di-mentico bambini e giovani aiquali mi sono sempre dedicatofino ad ora, per far loro intrave-

dere in Gesù il senso dell’esistenza cristiana.Vorrò vivere tra voi, contento come ho iniziato, soste-

nuto dalla grazia di Dio e dalle vostre preghiere dedi-candomi alle varie attività che mi sono state prospetta-te: il ministero della Riconciliazione, l’assistenza ai ma-lati, la presenza e servizio alle Ss. Messe, i Centri d’a-scolto, l’incontro con le giovani coppie del Battesimo, leSs. Messe di quartiere, il gruppo ministranti, la visita edassistenza parziale alla Casa di riposo.Da parte vostra,cari amici, raccogliete queste mie espressioni come se-gno di stima, insieme all’augurio che la parrocchia sia la“casa di tutti”, il tempio, il luogo privilegiato dell’incontrocol Signore, i sacerdoti fratelli eletti e consacrati percondividere l’esperienza dell’unica fede.

Il Signore, che è Dio fedele e nostro Padre, ci aiuteràad illuminerà nel cammino.

Don Gian Maria

Lettera confidenziale di don Gian Mariada tre mesi con noi

28 novembre: Festa degli anniversari di matri-monio.

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Ciao a tutti, sono Rita e collabo-ro con Lidia nel Centro di Ascolton° 30.

Siamo giunte al terzo anno con-secutivo della nostra sperimenta-zione dei Centri di Ascolto.

Un grazie di cuore va al nostro ar-ciprete Don Franco Tortelli che ci haspronato a intraprendere questocammino dei centri di ascolto nellecase, per noi nuovo, con non pochidubbi per l’eventuale risultato, nonessendo afferrate in materia comelo possono essere un Sacerdote ouna Suora, visto l’esperienza e ilsuccesso ottenuto nei Centri diAscolto nella Missione Parrocchialedel 2005/2006.

Cosa sono i Centri di Ascoltonelle case?

Un modo nuovo di sentirsi Chie-sa e fratelli riunendosi e riflettendosulla Parola di Dio, rapportandolaalla vita concreta.

Io, grazie al consenso di mio ma-rito ho fatto in modo che la mia ca-sa ospitasse questo centro.

L’ho fatto con felicità, perchésolo l’idea che la parola di Dio en-trasse nella mia casa, mi ha riem-pito di gioia, anche se ha compor-tato non pochi sacrifici, ma tuttociò è stato ripagato nel vederequante persone hanno partecipa-to, sempre attive nel collaboraree intervenire negli argomenti da

noi illustrati di volta in volta.Parecchie le persone intervenu-

te, tutto è andato per il meglio, an-che se ci aspettavamo più parteci-pazione da parte delle numerosefamiglie del quartiere.

Invito tutti a partecipare nume-rosi a questi incontri, perché oltreche trascorrere un’ora serena incompagnia, ciò che si è discussonella serata ti fa riflettere e torna-te a casa vi sentirete ricaricate ol-tre che nello spirito anche nell’a-nima, perché la parola di Dio èuna medicina naturale che ricari-ca la nostra fede.

Auguri di cuore a tutti per unSanto Natale di pace e d’amore.

ILCASTELLO 8

Roma, martedì, 8 dicembre 2009 - In una vestecompletamente rinnovata, è on-line il nuovo sito del-la Conferenza Episcopale Italiana (CEI):

www.chiesacattolica.it.Al quinto restyling, offre numerose novità, come la

pagina personale del presidente della CEI, il Cardi-nale Angelo Bagnasco, sulla quale è possibile leg-gerne la biografia, le prolusioni, le omelie, gli inter-venti e i messaggi.

Si può anche accedere ai servizi prodotti da Tv2000 e da Radio InBlu e agli approfondimenti delquotidiano Avvenire e dell’agenzia Sir.

Un'altra pagina, invece, è dedicata al profilo per-

sonale del Segretario Generale della CEI, monsi-gnor Mariano Crociata.

Si tratta di una comunicazione istituzionale che siaffianca a quella più locale; c’è infatti un motore di ri-cerca per reperire informazioni sulle 226 Diocesi ele 26.000 parrocchie italiane.

All’interno, figurano anche i link delle ConferenzeEpiscopali del resto del mondo.

Prima del restyling, il sito della CEI registrava400.000 visitatori al mese, con oltre due milioni di pa-gine consultate.A questo vanno collegati gli accessi aisiti delle Diocesi e ai circa 20.000 siti cattolici italianicensiti, senza contare le presenze sui social network.

I Centri d’ascolto (...della Parola di Dio)

Dall’8 dicembre 2009 on-line il nuovo sito della CEI

Gli animatori si preparano per l’incontro.

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ILCASTELLO9

Quest’anno la rassegnasi è rinnovata, ampliando glispazi espositivi e mettendoin mostra nuove realizzazio-ni: due presepi meccanici dinotevole ampiezza e decinedi movimenti, presepi napo-letani dell’800,opere dalmondo in legno, juta, vetro,gocce di saldatura in nichel,terracotta, pietra naturale,pasta di maizena, car ta,madreperla, ecc...

Gli Angeli che appaiono d’incanto nella notte e si dis-solvono all’alba creano estatico stupore. La neve checade nel giorno, suoni e commento guida. Il grandegruppo presepiale realizzato dai nostri scultori carpe-nedolesi si arricchisce e completa quest’anno accanto

al “Verbo che si è fatto carnenel Dio-bambino” l’aggiuntadel mistero dell’eucarestiadove nel pane e vino consa-crati troviamo il corpo e ilsangue di Cristo dato per noi.Grande emozione e straordi-naria esperienza entrando,porre i nostri occhi sul volto diGesù al centro di un grandecalice dove è collocato al po-sto dell’ostia e ovunque vaicon lo sguardo ed il volto si

volge a te, ma comunque e dovunque chiunque si col-lochi vede lo sguardo di Dio su di sé.Guardandolo e la-sciandoti guardare cogli il senso della presenza di Dioche veglia su di te (Salmo 139) cerchi Colui che ci cercae lo sguardo diventa preghiera “Il tuo volto Signore iocerco, non nascondermi il tuo volto. Mostraci Signore iltuo volto e saremo salvi”.

La maestosità dell’insieme, ti fa sentire piccola par-te nel Grande Mistero.Nulla è lasciato al caso. Il visita-tore è coinvolto dalla bellezza e spinto alla fede.

Si esce dalla visita con il desiderio di ritornare edaccompagnare altri; perché il bello è più bello se locondividi.

Un caleidoscopio di grandi e microimmagini chesollecitano forti emozioni, sussulti di fede naturale cheinvitano alla meditazione e alla preghiera.PRESSO LA CHIESA DI S. ROCCOFESTIVI: ore 9-12; 14-19 - FERIALI: ore 15-18.Prenotazione gruppi: tel. 030.969095 - 030.9966333.

200 PRESEPI A CARPENEDOLOcerchiamo Colui che ci cerca

Natale è alle porteAttendi qualcosa o sei atteso da Qualcuno?

Prima o poi, tutti noi viviamo l’e-sperienza dell’attesa. I bambini inquesti giorni hanno atteso S. Luciacon i suoi regali, i genitori attendo-no le ferie per staccare un po’ e po-ter vivere momenti in famiglia, i gio-vani poche settimane fa hanno at-teso alcune ore, per di più sottol’acqua, la visita di Benedetto XVI, iragazzi attendono il nuovo anno(per poter scoppiare dei petardi!)alcuni anziani attendono la morteed in altre famiglie la nuova vita diun figlio/a. Quante attese, quotidia-ne e non, consapevoli o inconsce.Preparandomi al Natale, periododell’anno che anch’io vivo con fre-

nesia e trepidazione, mi chiedo:ma attendo qualcosa o Qualcuno?

La spiritualità di questi giorni haportato ciascuno di noi a rendersiconto che non sempre siamo for-zati a fare o vivere delle esperien-ze, come se fossimo sempre in filaal supermercato.

Abbiamo avuto l’opportunità divivere un cammino di libertà e difedeltà nella quotidianità.

Tra le tante notizie di questi gior-ni ce n’è una particolarmente bel-la: non sei tu, io o noi a stare in at-tesa, ma c’è Qualcuno che ci at-tende con impazienza. Questaconsapevolezza dà maggior valo-

re alla nostra esistenza perché Diostesso attende di parlare con noi!Ci pensi? Questo è il mistero delNatale: dall’eternità Dio ci ha ama-ti e nel suo amore ha deciso di ve-nire ad abitare in mezzo a noi, nonperché peccatori e bisognosi dimisericordia, ma semplicementeperché ci ama!

Allora: attendi qualcosa o sei at-teso da Qualcuno?

Se appena ne hai la percezione,vagli incontro, non esitare. Imparadai pastori, dai magi e dalle pecorel-le... cogli questo attimo di gioia cheti accompagnerà per tutta la vita!

Don Gianluca

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Non è strano che 10 euro sembranotroppi per sostenere la nostra Chiesa,ma insufficienti per la nostra spesa?

Non è strano che un’ora pare lungaquando la diamo a Dio, ma cortaquando la usiamo per un diverti-mento?

Non è strano che non troviamo paroleper pregare, ma tantissime invece perfare del pettegolezzo?

Non è strano avere subito sonno quando leggiamo uncapitolo della Bibbia, ma non quando leggiamo 100pagine dell’ultimo best seller?

Non è strano che ci pare così difficileevangelizzare, ma così facile raccon-tare l’ultimo gossip?

Non è strano che crediamo immediata-mente a quello che dice la televisione, mafacciamo subito una questione diquanto dice il Papa?

Non è strano che cerchiamo semprela prima fila negli show, ma quando an-

diamo in chiesa ci mettiamo sempre in fondo?

Non è strano che ci preoccupiamo così tanto di checosa pensano gli altri di noi, ma così poco di che co-sa pensa Dio di noi?

ILCASTELLO 10

Non è strano?

Battesimi72. Nodari Filippo di Fabio e BontacchioRimina73. Goglione Federico di Samuele e ArrigoDelia74. Padovani Valerio di Gianluca e Volosh-chuk Nadiya75. Piazza Gabriele di Andrea e BignottiElisa76. Tebaldini Tommaso di Massimo e Za-niboni Marica77. Azzi Enrico di Diego e Zaniboni Giaco-mina78. Silvestri Cristiano di Luca e Rosa Lara79. Astori Gabriele di Antonio e BoschettiAntonella80. Stefani Luca di Marco e Franzoni Bar-bara81. Pasqualetti Alexandro di Mirko e LoBrano Rossana82. Bologna Angela di Luigi e Ferrari Elena83. Bologna Nicole di Luigi e Ferrari Elena

Defunti81. Perini Teresa di anni 8782. Bosio Enrichetta di anni 8783. Bologna Fabio di anni 5484. Zaniboni Luigi di anni 8985. Cioli Mistica di anni 8686. Morbio Ermes di anni 9187. Granelli Giacoma di anni 9088. Ceni Giuseppe di anni 8189. Zilioli Luigi di anni 7790. Arenas Teresa Mella di anni 88

AAAANNNNAAAAGGGGRRRRAAAAFFFFEEEE PPPPAAAARRRRRRRROOOOCCCCCCCCHHHHIIIIAAAALLLLEEEE

A CARPENEDOLO È GIÀ ASCOLTATA IN 700 FAMIGLIE

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ILCASTELLO11

Calendario LiturgicoGennaio 20101 venerdì S. Maria Madre di Dio - XXXIII

Giornata della pacePrimo venerdì del mese

6 mercoledì Epifania del SignoreOre 15.00:S.Messa dei Popoli

9 sabato Riprende il catechismoOre 16.00: Incontro prebattesimale

10 domenica Battesimo del SignoreOre 9.45:BattesimiRiprende il catechismo - I.C.F.R.2.3Ore 15.00: Benedizione Bambinie Fanciulli

11 lunedì Riprende il catechismo - Messa a S.Giuseppe

12 martedì Messa Fusetto

13 mercoledì MAGISTERO ZONALE - Messa al-le Lame e S.Maria Maddalena

14 giovedì Messa a S.Gottardo

15 venerdì Messa a Ravere

16 sabato B.Giuseppe ToviniOre 16.00: Incontro prebattesimale

17 domenica I.C.F.R. 3.3 - S. Antonio Abate -Giornata del Migrante

18 lunedì Settimana dell’unità dei cristiani

21 giovedì S.Agnese

23 sabato B.Paola Gambara CostaOre 16.00: Incontro prebattesimale

24 domenica Giornata Mondiale di preghieraper l’unità dei cristiani - I.C.F.R.4.3

25 lunedì Conversione di S.Paolo

27 mercoledì S.Angela Merici

31 domenica S.Giovanni Bosco - I.C.F.R.5.3Ore 16.15:Battesimi

Febbraio 20102 martedì Presentazione del Signore - Li-

turgia della Luce ore 9.00 e16.00 (ragazzi)Giornata della Vita Consacrata

3 mercoledì S.Biagio benedizione della Gola

5 venerdì Primo venerdì del mese

6 sabato Ore 16.00: Incontro prebattesimale

7 domenica XXXIII Giornata della Vita -I.C.F.R. 1.3

Per ringraziamento 500 - In memoria di Caterina, fam. Treccani Franco 100- Fam. Pietta Pietro 50 - N.N. 300 - Per la Chiesa S. Cuore 50 - Per ringrazia-mento 100 - N.N. 150 - Per Santuario 150 - G.E. 150 - In memoria di Danielper Oratorio 150 - N.N. 300 - Pierluigi 50 - B.G.B. 200 - In memoria di Mar-chioro Carmen Astori 4.000 - Babbo Natale 570 - N.N. per S. Antonio 200 -B.O. 100 - Nodari Giuseppe per S. Antonio 50 - N.N. Santuario 100 - Fam.Ariè per lavori Parrocchia 1.000 - In ricordo di Simone per un giocattolo inOratorio 305 - Mamme per Chiesa S. Cuore 470 - Fam. Folloni 300 - In me-moria di Zanardelli Mariangela 200 - Fam. Zuccali Giuseppe 200 - In memo-ria di Simone le Associazioni Negozi Campanile per un gioco in Oratorio500 - Fam. Desenzani per restauro campane Ravere 200 - N.N. 50 - Pizzaio-li Tomaso 50 - Araldi per Chiesa S. Cuore 100 - Sara e Angelo 50 - Fam. At-tilio Bonetti 50 - Pesci Elisabetta 200 - Gruppo mamme per Chiesa S. Cuore530 - P.M. in ricordo di Samuele classi 1964/5/6 100 - In memoria di Sa-muele 20 - Fam. Gualeni e Boschetti per Santuario e opere parrocchiali 600- Marino e Giusi per 30° di nozze 200 - Per Letizia 20 - I nonni per la nascitadi Filippo 100 - N.N. 300 - In memoria di Gentilizi Giordano 100 - N.N. 500 -Per la Chiesa S. Cuore 500 - In memoria di Simone 100 - Famiglia Rocco100 - In memoria di Bicelli Leonello 200 - In memoria di Caterina Araldi 20 -Franceschi Pietro per S. Antonio 50 - In memoria di Maria Angeloni 100 -Z.M. per Chiesa S. Cuore 120 - Z.F. per Chiesa S. Cuore 90 - Nonna di Moni-ca e Giorgio 50 - Silvio e famiglia in ricordo di Luzzeri Benvenuto 100 - Perla Chiesa S. Cuore 90 - N.N. 100 - B.A. per Santuario 30 - N.N. per Santuario200 - Neo nonni per Oratorio 100 - N.N. (operaio pensionato) per Oratorio1.000 - N.N. 50 - Pensionata per S. Cuore 90 - Ammalati 255 - N.N. perChiesa S. Cuore 300 - In memoria di nonno Angelo per Oratorio 500 - Ami-ci Samuele 60 - Giornata del Pane 1.331 - A.L. per Chiesa S. Cuore 1.500 -In memoria di Samuele Ziliani per Oratorio 1.250 - Don Francesco per Chie-sa S. Cuore 300 - In memoria di Mistai Luigi 100 - N.N. 100 - Per 50° di ma-trimonio di Orsini I. e Ferrari M. 200 - Famiglia De Silvi in memoria di Silvia50 - Gruppo Pesca S. Giuseppe per Chiesa S. Cuore 500 - N.N. 20 - N.N.250 - Luigia e Antonio per 50° di nozze 50 - Tre pensionate per restaurobanchi Chiesa S. Cuore 450 - N.N. 100 - Nipoti Bettari e Cristini in memoriadi zia Teresa 410 - In memoria di Luigi Mistai 20 - Bossini s.r.l. 500 - Anzia-ni e Ammalati 220 - Classe 1949 50 - In memoria di Mario - Adalgisa e Emi-lio 100 - Fam. Zaniboni per la gioia di Giorgio e Monica 250 - S.C. per laChiesa S. Cuore 50 - Elena, Raffaele, Alessandra e famiglia 200 - N.N. 25 -Festa S. Gottardo 50 - N.N. per Polivalente 21.145 - Per Santuario 50 - An-gela per Santuario 100 - N.N. 200 - In memoria di Mistai Luigi per Oratorio300 - Oscar s.r.l. per Oratorio 2.000 - Pizzaioli Renato 500 - In memoria fa-miglia P.Z. 500 - Bassi Tours per Oratorio 500 - Festa Quartiere S. Giuseppe500 - Marj e Giuseppe Nodari per nozze Daniela 300 - Festa Pieve 1.500 -Offerta a P. Pio 50 - Bozzola Aristide per Santuario 30 - Maria e Renato Ca-vallari 250 - Fam. Marasco 50 - N.N. 20 - N.N. 100 - N.N. 350 - Le mie va-canze 600 - Don Francesco 300 - Famiglia Pietta Pietro 50 - In ricordo di Si-mone 50 - In memoria di Virgilio Casnici 50 - N.N. 200 - Mira Costruzioniper Polivalente 5.000 - Festa S. Antonio 50 - Ferrari Gabriele 50 - P.G.r. diP.A. 50 - Festa Villaggio S. Maria 250 - Grazie alla Parrocchia 1.500 - Sporte Solidarietà 500 - N.N. 1.500 - N.N. per Oratorio 30 - P.G.R. 20 - Perini Te-resa 50 - Pellegrini in viaggio per Lourdes 690 - Classe 1939 130 - N.N.20.000 - Per Oratorio 40° di nozze di Pedroni Giuseppe e Luisa 100 - Pen-sionata per restauro banco 150 - N.N. 500 - N.N. 50 - Fam. Perosini 50 -N.N. per opere parrocchiali 3.000 - N.N. 1.000 - Bossini s.r.l. 500 - Tononi-Pesci per 50° di matrimonio 100 - Pietta Pietro 50 - Di Paola Santino 50 -N.N. 50 - N.N. per G.R. 100 - N.N. per Oratorio 200 - Pensionata per ChiesaS. Cuore 90 - Angolo dei Ricordi 150 - N.N. 100 - B.A. in ringraziamento perChiesa S. Cuore 300 - N.N. in memoria del familiare defunto per Polivalente310 - Luzzeri Sergio per Santuario 100 - In memoria di Luzzeri Benvenuto,la moglie e i figli per opere parrocchiali 200 - Nodari Giuseppe e famiglia300 - Nonna Fernanda 50 - Bodini Lino-Agnese 50° di nozze 200 - FamigliaGaluppini Luigi 300 - N.N. per Ringraziamento 200 - Gruppo Agricoltori perRingraziamento 500 - N.N. per Ringraziamento 100.

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Storia Breve di Maria Bambina

Le origini storiche deI culto dellanatività di Maria non sono molto co-nosciute; le prime tracce apparten-gono alla liturgia orientale. Se noioccidentali apriamo il calendariodella Chiesa orientale greca sco-priamo che l’anno liturgico non in-comincia alla fine di novembre e inavvento, ma con il 1° settembre. Intal modo la prima grande festa del-l’anno nuovo dell’oriente cristiano èquella della nascita di Maria. I latini,primi fra tutti i romani, intorno al se-colo VIII, presero dai greci questafesta che da Roma si diffonderà poiin tutta la Chiesa d’occidente. In Mi-lano, il culto della natività di Mariasembra risalire al secolo X, mentreil duomo dedicato a ‘Maria nascen-te’ sarà consacrato il 20 ottobre1572 da san Carlo Borromeo. Nonlontano dal duomo, nella casa ge-neralizia delle Suore di carità, in viasanta Sofia, si apre un santuariodove, in una culla di bronzo dorato,è custodita un’immagine miracolo-sa di Maria Bambina. QuaI è l’origi-ne e la vicenda del simulacro? In-torno agli anni 1720-1730 suor Isa-bella Chiara Fornari, francescanadi Todi, modellava volti in cera diGesù bambino e di Maria bambina;era questa un’espressione delladevozione ai misteri dell’infanzia diGesù e di Maria, tipica del ‘700. Unsimulacro in cera, raffigurante Ma-ria in fasce, fu donato a mons.Albe-rico Simonetta e, alla sua morte(1739), l’effigie passò alle suoreCappuccine di Santa Maria degliangeli in Milano, che ne divulgaro-no la devozione.Gli anni che vannodal 1782 al 1842 segnano la sop-pressione, decretata prima dall’im-peratore Giuseppe II e poi da Na-poleone, delle varie congregazionireligiose. Il simulacro è portato da

alcune suore Cappuccine presso ilconvento delle Agostiniane, poidalle Canonichesse lateranensi;sarà quindi affidato al parroco donLuigi Bosisio, perché lo trasmetta aun istituto religioso che possa man-tenerne viva la devozione. Questosimulacro avrà, come suo penulti-mo porto, un luogo di sofferenza:l’ospedale Ciceri di Milano. Lì verràaffidato dal Bosisio a suor TeresaBosio, superiora delle Suore di ca-rità di Lovere (Bg), congregazionereligiosa fondata nel 1832 da Bar-tolomea Capitanio. Queste suoreche il popolo chiamerà in seguito ‘diMaria Bambina’, presenti in Milanodal marzo del 1842, erano statechiamate dal card. Gaysruck perl’assistenza ai malati dell’ospedale.Al Ciceri, suore e malati si rivolgonoben presto a Maria Bambina per ot-tenere forza, speranza e protezio-ne. Nel 1876, in seguito al trasferi-mento della casa generalizia e delnoviziato, il simulacro passerà invia santa Sofia. L’effigie di MariaBambina ha ormai oltrepassato ilsecolo: il volto in cera appare scolo-rito e sciupato dal tempo; viene co-sì sostituita con un’altra immagine,mentre quella originale sarà rie-sposta l’8 settembre di ogni annoall’interno della casa religiosa. È il1884... Nella cronaca dell’anno silegge: “...erano le ore sette del 9settembre 1884... La madre si recanell’infermeria per la visita alle am-

malate e, preso il santo simulacro,va di letto in letto porgendolo allesuore ammalate perché lo bacino.Giunge alla postulante Giulia Ma-cario, da più giorni aggravatissima.Questa si sforza di avvicinarsi allaCeleste Bambina, con parole affet-tuose chiede la guarigione. Subitosi sente per tutto il corpo un fremitomisterioso. ‘Sono guarita!’, escla-ma.Si alza e cammina”.Da allora, il9 settembre di ogni anno, si festeg-gia il ‘giorno del miracolo’. Dal 16gennaio, poi, dell’anno successivosi nota un fatto straordinario: l’im-magine di cera, scolorita e ingialli-ta, comincia a diventare così bellada sembrare “una bambina vera”.

Questi fatti danno il via ad unnuovo periodo della devozione aMaria Bambina:

1885 - 2 giugno: il simulacro vie-ne trasportato in una cappella piùampia, per facilitare l’afflusso ai fe-deli;

1886 - 6 febbraio: mons.A.Polin,vescovo di Adria e Rovigo, celebraper la prima volta la santa Messadavanti alla sacra effigie;

1887 - 24 maggio: in Brescia vie-ne benedetta la prima chiesa dedi-cata dall’istituto a Maria Bambina;

1888 - 8 settembre: nella casageneralizia di Milano il simulacro ètrasportato in una nuova cappella.

Sono anni scanditi da un accor-rere di fedeli: la devozione popola-re si estende. Numerose le grazieottenute. Nel 1904, l’allora supe-riora generale, suor Angela Ghez-zi, chiede ed ottiene dalla SantaSede il permesso di incoronare ilmiracoloso simulacro. La cerimo-nia si svolge il 31 maggio dellostesso anno: il card. Ferrari, assi-stito da altri vescovi, mette un dia-dema d’oro alla piccola effigie. Ilgesto è interpretato da molti, e inparticolare dalle religiose, comeuna risposta della Vergine alla pre-

ILCASTELLO 12

Foto e avvenimenti8 dicembre: straordinaria mostra di 53 “Maria bambina” della raccolta di

Lorenzo Desenzani. Negli ambienti dell’ex oratorio femminile centinaia di persone hannoammirato anche i lavori di restauro comprendenti anche la bellissima Chiesa del “Sacro

Cuore” dove alle 17.00 si è tenuto un concerto di flauto e chitarra del duo Fletra.

Devozione a Maria Bambina

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ghiera che, parecchio tempo pri-ma, la giovane fondatrice Bartolo-mea Capitanio, aveva rivolto a Ma-ria, invitandola ad “alzare dalla cul-la la tenera manina” e a benediretutti. Maria Bambina accompagnale vicende tristi e liete degli annisuccessivi: sono gli anni del primoconflitto mondiale e del dopoguer-ra. Il 9 settembre 1934 si festeggiail cinquantesimo anniversario delprimo miracolo e il 26 aprile 1935viene celebrata nel santuario,scelto fra i 72 santuari maggioridell’archidiocesi, la santa Messagiubilare della redenzione. Il popo-lo è raccolto in preghiera per otte-nere il dono della pace. Scoppia ilsecondo conflitto mondiale. Il 21novembre 1942, in piena guerra,nel giorno in cui ricorre il centena-rio dell’ingresso del simulacro nel-l’istituto, papa Pio XII esorta lesuore a “implorare dalla CelesteBambina il ritorno di quella pacenella cui attesa tutto il mondo san-guina e geme” (Vaticano, 13 no-vembre 1942). La situazione,però, peggiora: la guerra miete vit-time e causa dolore, disperazionee distruzioni. Milano, come moltealtre grandi città, diventa luogo dirappresaglie e bersaglio ai nume-rosi bombardamenti. Si teme perla sorte del simulacro. Nel febbraiodel 1943 è trasportato a Maggiani-co di Lecco, mentre il 15-16 agostoun violento bombardamento èsferrato contro la città; il santuario

e parte della casa generalizia ven-gono distrutti. Sotto le macerie siritrovano numerosi ex voto contortie anneriti: saranno raccolti come‘frammenti’ di speranza e di sicuraprotezione della Vergine. Con la ri-costruzione della casa, il simula-cro ritorna a Milano in una sedeprovvisoria. Il 5 ottobre 1951 è po-sta la prima pietra del nuovo san-tuario, che sarà consacrato neigiorni 20 e 21 novembre 1953 dalcard. Ildefonso Schuster, arcive-scovo di Milano. Lì troverà la suadegna collocazione. La storia diamore, di preghiera e di fiduciagiunge fino ai nostri giorni: MariaBambina continua ad essere nellaChiesa “speranza e aurora di sal-vezza”.Nella settimana dall’8 al 15settembre 1984 viene celebrato il

centenario del primo miracolo e il 4novembre successivo papa Gio-vanni Paolo II, presente in Milanoper la conclusione delle celebra-zioni in onore di san Carlo Borro-meo, visita il santuario, affidandoall’istituto “quella consegna” chegli viene dal cuore: “C’è un capitolonella spiritualità mariana che sem-bra specialmente aperto alla vo-stra contemplazione: Maria Bam-bina. Un mistero poco conosciuto.Io penso che voi avete un compitogrande: di approfondire questo mi-stero”. Da quel giorno, davanti allapiccola immagine di Maria, ardeuna lampada “pro pontifice nostroJoanne Paulo”. La sosta di amoree di preghiera in santuario è stataper tutte le suore una nuova dol-cissima grazia di Maria.

La Maria Bambina nella Chiesa del Sacro Cuore.

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DOMENICA 20 DICEMBREORE 20.45

Chiesa parrocchiale

Concerto di Nataledella Corale polifonica

Ars NovaDiretto dal M° Mario Tononi,

con la partecipazione del corogiovanile Ars Nova

diretto da Michela Tononi e con gli Ottoni di Brescia

DOMENICA 27 DICEMBRE ORE 20.30

Chiesa parrocchiale

In dulci jubilo!Concerto di Natale

Soprano: Francesca FerrariOrgano: Claudio Ferrari

Corale San Biagio di Acquafredda

dirige Lorenzo Ferrari

SABATO 9 GENNAIO ORE 20.30

Chiesa del S. Cuore

Corali di Natale

Breve storia del coraleper organo e voce

Soprano: Lorenza GoliniOrgano: Luciano Mondini

Concerti di Natale in parrocchia

Dal 27 al 30 dicembre 2009 gli adolescenti vivranno 3 gior-ni di camposcuola sulle nevi dell’alta Val Camonica alcampo base di Stadolina e probabile puntata al Tonale.

Simpatica serata sabato 28 novembre 2009 al teatro par-rocchiale con la commedia dialettale “O de rinf o de ranf”messa in scena dalla Compagnia dell’Oratorio di Adrofondata 32 anni fa da don Franco, loro curato allora e no-stro parroco adesso.

Ciascuno può dare il suo preziosocontributo per le opere che stiamorealizzando in parrocchia a beneficio di tutti. Le nonne hanno allestito la pesca di beneficenza in S. Roccorealizzando finora € 1.800. Il lavoro instancabile di mamme, con la collaborazione di familiari eamici, ha portato nelle cassedell’Oratorio circa € 2.000. Un grazie grande a loro e anche agli uomini che hanno lavorato ai presepi e al rinnovo degli ambientidel ritrovo: in vario modo hannodedicato il loro tempo a rendere più gradevole il vivere della nostra gente in quello spaziodestinato sempre più ad essere e divenire il cuore pulsante della comunità.

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I lavori in corso per la messa in sicurezza deltetto e il ripristino dell’intonaco esterno dell’excaserma dei carabinieri, ora proprietà dellaparrocchia, preludono alla vicina inaugurazio-ne della Casa di Nazareth dedicata ai SS. Gioa-chino e Anna, i nonni di Gesù. Sarà la nuova se-de della Caritas e centro propulsore di iniziati-ve con e per i nostri anziani e bisognosi.

Nel pomeriggio della festa del Ringraziamento momento

suggestivo all’Oratorio con la benedizione degli animali. La benedizione si è estesa anche

al numeroso gregge dell’instancabilepastore ed amico Del Pero.

Appuntamento il 5 gennaio 2010 al teatroparrocchiale per la grandetombolata a favore di “OperazioneLieta”.Serata di gioia e solidarietà a favore dei bambiniabbandonati a Pacotì-Fortalezain Brasile.

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“Il Castello” - Dicembre 2009 - Aut. Trib. BS N. 13/94 del 14/5/94 - Direttore responsabile: Mons. Antonio FappaniDirezione e redazione: Parrocchia S. G. Battista V. Ventura, 1 Carpenedolo (BS) - Videoimpaginazione: C.G.S. - Bagnolo Mella (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)

I sacerdoti e le religioseaugurano a tutti

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