Il Giornale Italiano de Espana - Num. 01

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Il Presidente di Caja Madrid, Miguel Blesa, nella sua ultima conferenza stampa ha previsto quan to sarebbe accaduto quest’anno all’economia mondiale, tenendo presente il risultato straordinario conseguito da Caja Madrid e un probabile assestamento economico degli Stati Uniti. “L’economia mondiale nei paesi sviluppati subisce una decelerazione in aumento nei prossimi mesi che potrebbe moderare gli obiettivi dell’istituto durante quest’anno”.

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Fernando Sanchez, diretto-re commerciale, ci parla del complesso, mentre un uccelli-no svolazza intorno a noi den-tro il bar dell’hotel.Rio Real di Marbella: un ho-tel-boutique a 5 stelle, con wellness e un meraviglioso campo da golf realizzato da Ja-vier Arana, che giunge fino al mare. Una struttura degli anni ‘60 con rigogliosa vegetazio-ne e un paradiso di tranquil-lità attraversato dal Rio Real. Ideatore il Marchese di Nerja. L’albergo, con solo 29 camere di gran lusso, è stato progetta-to dall’architetto Pasqua Or-tega e arredato con mobili del 18º secolo. Nei corridoi galle-rie fotografiche del “glamour” di Marbella; fra i personaggi il Re e la Regina di Spagna, Gina Lollobrigida, Brigitte Bardot ed il famoso torero “El Cordobes”. “Fra gli ospiti - dice Sanchez - la Contessa Romanones, che ama scrivere molte ore al giorno in questo silenzio. Sul tetto una pisci-na stile romano, un solarium con stupenda vista sul campo da golf: un paradiso!”. Poi ci sono i “pacchetti”. Per esem-pio il “Pacchetto romantico”: tre notti nella originale suite Eagle, con champagne, frutta e cioccolato, bagno rilassan-te con idromassaggio, acqua di mare e petali di fiori; cena romantica con speciale menù. Il wellness beauty center è ar-redato con gusto, nel ristoran-te gourmet lo chef Francisco Naranjo, mago della gastro-nomia locale ed internaziona-

le. Alle riunioni di sommel-lier intervengono le migliori cantine andaluse e nelle cene tematiche si abbinano cibi e vini con i migliori sigari. Grande novità è “l’accademia del golf”, diretta da Sergio De Cespdes, con sistema di bio-meccanica, e sensori sul corpo del giocatore che analizzano lo “swing” e la dinamica del golf. Le informazioni, in 3D, vengono registrate su disco consegnato al golfista. Con-sulente il campione Alfonso Piñero. “Abbiamo un grup-po di sei giovani talenti che gareggiano con il nome Rio Real. Il golf - sostiene Javier Sanchez - non deve essere eli-tario; con il Comune di Mar-bella realizzeremo una scuola pubblica di golf e con scuole private lo includeremo come attività scolastica. Aumenta-no le donne federate e sono il 40% degli iscritti. Un torneo si svolgerà dal 10 al 14 di-cembre come finale del Lady Golf di Spagna. Nel 2009, con la Federazione Nazionale del Golf, faremo un torneo con handicap due e tre. Stiamo ab-binando il golf al poker, usan-do i punti vinti al golf come fiches per il poker. Partecipia-mo a fiere e tornei internazio-nali come il Bnopen di Mona-co, la Rheingolf di Colonia. Siamo sponsor all’Eads di Pa-rigi, dell’Aerbus e Ariane, che riunisce i suoi dirigenti in una gara”. Quando ci salutiamo, come per darci un arrivederci, ritorna di nuovo “l’uccellino del Rio Real”.

La “Caja de Ahorros y Monte de Piedad” e i suoi 300 anni di storia

Il Presidente di Caja Madrid, Mi-guel Blesa, nella sua ultima con-ferenza stampa ha previsto quan-to sarebbe accaduto quest’anno all’economia mondiale, tenendo presente il risultato straordinario conseguito da Caja Madrid e un probabile assestamento economi-co degli Stati Uniti. “L’economia mondiale nei paesi sviluppati su-bisce una decelerazione in aumen-to nei prossimi mesi che potrebbe moderare gli obiettivi dell’istituto durante quest’anno”. L’analisi

Presso il Museo Thyssen Borme-nisza e nella bellissima sede della Fondazione Caja Madrid, si è svolta una interessante mostra delle opere di Modigliani. Un segnale di affini-tà culturale con l’Italia apprezzato da oltre 400 mila visitatori. Per la prima volta si sono presentate opere dell’italiano in dialogo diretto con i grandi che lo influenzarono (Cé-zanne, Picasso e Brancusi) e con gli amici di Monteparnasse (Marc Cha-gall, Jacques Lipchitz, Chaïm Sou-tine, Moïse Kisling, Ossip Zadkine, Tsugouharu Foujita o Jules Pascin). Miguel Blesa presiede la Fondazio-ne istituita nel 1991. La Fondazione partecipa a progetti di Conservazio-ne del Patrimonio Storico Spagnolo, di Musica, Promozione e Diffusione Culturale; Borse di studio, Ricerca ed Università, Esposizioni e Progetti Straordinari.

Amedeo Modigliani: Madame Zborowska 1918 - Collezione S.ra A.T. Kessler 1983

negativa però indica soluzioni di grande esperienza finanziaria con segnali di cauta valutazione sul piano internazionale. Ottimismo corporativo e controllato pessimi-smo, accompagnano i risultati di Caja Madrid nel passato esercizio finanziario, dove ha incrementato gli utili del 39.7%, raggiungen-do 1.443 milioni di euro. Come entrate straordinarie, ha ottenuto un plusvalore di 2.333 milioni di euro dalla vendita delle quo-te di partecipazione a Endesa, di

cui 700 milioni destinati ad af-frontare un probabile incremento della morosità. Gli utili di 2.861 milioni di euro, pari ad un incre-mento del 177% rispetto al prece-dente esercizio, garantiscono una posizione forte per affrontare gli imprevisti. Miguel Blesa lo ha ri-badito, parlando della possibilità di futuri movimenti e cambia-menti aziendali con riferimento al vantaggio ottenuto nel 2007. “Le crisi – ha spiegato il Presiden-te – offrono nuove opportunità a coloro che sono forti, pertanto an-dremo avanti con i nostri progetti di espansione fuori della Spa-gna”. Riferendosi al portafoglio industriale – al quale si ricorre vendendo azioni in caso di neces-sità o acquistandole per investire – l’alto dirigente ha precisato che Caja Madrid non intende affron-tare nuovi investimenti, ma non prevede di disfarsi delle azioni di imprese in cui è presente.

Rio Real: hotel, golf, accademia e wellness

La Cassa di risparmio e Monte di Pietà di Madrid, nota come Caja Madrid, fu fondata il 3 di-cembre del 1702 come Monte di Pietà, dal sacerdote Franci-sco Piquer, sull’esempio dei monti di pietà italiani, per aiu-tare i poveri con prestiti gratu-iti. Il Marchese di Pontejos, il 25 ottobre 1838 fondò per Rea-le Ordine, la Cassa di risparmio di Madrid che retribuiva i de-positi. Durante la Rivoluzione del 1868, il 22 aprile di 1869 si costituisce il Monte di Pietà e Cassa di Risparmio di Madrid. Nel 1989 assorbe la Cassa di risparmio di Ceuta. Caja Ma-drid è il quarto gruppo finan-ziario spagnolo, con un volume di affari di 180.700 milioni nel 2005. Ha 12.800 impie-gati, 1.900 uffici in Spagna, 3 succursali a Miami, Lisbona e Dublino, con 330 sportelli ban-cari presso gli uffici di Mapfre. Direttamente o tramite finan-ziaria, partecipa a Mapfre-Caja Madrid Holding, Realia, Indra, Iberia e NH Hoteles.

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Spagna: 12.l93 autonomi italiani

Lorenzo Amor, Presidente della Federazione Nazionale di Associazioni di Lavoratori Autonomi ATA, assicura che lo Statuto del Lavoro Autonomo sollecitato dal suo settore e in fase di definizione, è un documento pioniere in Europa, perchè colloca gli autonomi nella posizione di tutto rispetto. “Infatti - sostiene Amor - si tratta di un documento più vicino ai lavoratori per quanto riguarda le coperture della Previdenza sociale e altri diritti, mettendo fine ad anni di discriminazione, solitudine, emarginazione e mancanza di protezio-ne”. Lorenzo Amor illustra i lati di maggior interesse di questa forma di attività, che registra una importante presenza di italiani.

Qual è il peso del lavoro autonomo in Spagna? El peso del trabajador autonomo en España è del 20% della popolazione attiva ed apporta il 18% del Prodotto Interno Lordo. Essi rappresentano il 90% del tessuto impren-ditoriale della Spagna. La parte più considerevole del lavoro in Spagna è costituita da autonomi che occupano il 40% dei posti di lavoro, con un in-cremento annuo vertiginoso, superiore a quello degli altri Paesi dell’Unione Europea. Con la nuova legge essere autonomi in Spagna comporta lo stesso livello di protezione sociale di un lavoratore dipendente. In Spagna, un la-voratore autonomo su tre è donna; praticamente il 40% delle nuove attività autonome quest’anno riguarda le donne, che hanno trovato una forma per conciliare lavoro e famiglia. E a proposito dei giovani? Ai giovani posso dire soprattutto che, al giorno d’oggi, essere il capo di se stesso, avere una propria azienda è molto più reddi-tizio, molto più protetto e molto più sicuro. Posso dirle che il 40% delle nuove imprese create in Spagna, sono state aperte da giovani com meno di 35. La cultura imprenditoriale sta conquistando la gioventù. Quali sono i settori con più iscritti? Un lavoratore autonomo su tre si dedica al commercio e il settore delle costruzioni ha subito una forte crescita. Delle 105.000 nuove aperture di attività autonome, il 50% spetta alle costruzioni. I settori emergenti riguardano l’educazione, il terziario e i servizi sociali, che spingono sempre più per formare delle attività autonome nuove ed efficaci. L’apertura in ambito europeo, fa aumentare gli autonomi provenienti dagli al-tri Paesi comunitari, fra i quali l’Italia. I lavoratori autonomi italiani in Spagna sono 12.193. Essi rappresentano il 6% fra tutti i lavoratori autonomi stranieri. Un numero destinato a crescere, giorno per giorno.

Andrea NardiFoto: Lorernzo Amor e Eduardo Zaplana

Il Presidente di USP e l’Italia Una Stella per la solidarietà

Il Presidente di una delle più importanti reti internazionali di ospedali privati, Gabriel Masfur-rol, è stato insignito dell’Ordi-ne della Stella della Solidarietà Italiana. In questa intervista in esclusiva, ci parla dell’USP in Spagna.

Buongiorno Cavaliere, congra-tulazioni per l’onorificenza ita-liana O.S.S.I. Che cosa signifi-ca questo riconoscimento? E’ un gran onore e mi sento ancora più unito ad un paese al quale voglio bene come l’Italia.Quanti USP Hospitales ave-te in Spagna? Sono 36, 13 dei quali accolgono oltre un milione e mezzo di pazienti l’anno. Ab-biamo 3.500 impiegati e 2.500 medici. Siamo presenti nelle grandi città: Madrid, Barcel-lona, Siviglia, Alicante, Palma di Maiorca, Marbella, Tenerife, conosciuti a livello nazionale ed internazionale in specializzazio-ni importanti come l’oncologia, la traumatologia, medicina dello sport, ginecologia ed ostetricia.L’anno scorso, inoltre, abbiamo avviato la nostra espansione in-ternazionale in Portogallo e Ma-rocco.Come si spiega il successo di USP Hospitales? È il frutto di un sogno, la passione, lo sforzo ed il talento di un gruppo di im-prenditori che si è condiviso con le migliaia di persone che forma-no la compagnia e che permetto-no di avere un milione e mezzo di pazienti che ogni anno deposita la sua fiducia in noi.Quanto contano l’investimento tecnologico ed il miglioramento delle infrastrutture? Un ospe-dale ha bisogno di investimento intensivo, questo significa che deve investire in diversi ambiti: primo nella qualità alberghiera delle sue infrastrutture, poi nel miglioramento della tecnologia medica e, forse il più importante, investire in persone, che sono la

base di una compagnia come la nostra.Che importanza riveste il Pre-mio Favoriti nella Rete 2008 e Diario Medico? È importante. Se prima si diceva che se non stavi in televisione non esiste-vi, oggi si dice che se non sei in “rete” non esisti. Essere visibi-le, dare informazioni vere, agili, aggiornate e facili da capire. In USP Hospitales abbiamo fatto un’importante scommessa, e un importante sforzo in questa di-rezione. Realizziamo pagine web che offrano un’informazione sul-la salute vera e seria. Il premio è un riconoscimento a questo sforzo.Che relazione c’è tra USP Fun-dación Alex e Fondazione Pri-vata Samuel Eto’o e le altre? USP Fundación Alex, nasce due anni fa, dopo dieci anni di studio. Dalla sua creazione abbiamo promosso le iniziative che i pro-fessionisti e gli ospedali realizza-vano a favore dell’infanzia, della salute e degli handicappati. De-cidemmo di creare una fondazio-ne che proteggesse queste inizia-tive e permettesse di realizzarne altre. Abbiamo progetti propri e collaboriamo con distinte fonda-zioni. Nell’ambito assistenziale, una di esse è quella della Fon-dazione Privata Samuel Eto’o, con la quale sviluppiamo il pro-gramma “Eto’o ed Alex, goal di speranza”, grazie al quale ope-reremo in USP Clinica Palma-planas bambini provenienti dal Camerun che soffrono patologie difficilmente operabili nel loro paese di origine. Abbiamo anche accordi con la Fondazione Pri-vata Leo Messi avendo rapporti con “USP Institut Universita-ri Dexeus” per bambini malati dell’Argentina” e con “Terra de Hombres” per operare in USP Clinica Sacro Cuore i bambini provenienti dall’Africa con car-diopatie congenite. Altri lavori sono l’integrazione

sociale e lavorativa di persone handicappate e l’integrazione di persone emarginate socialmente attraverso lo sport, la sensibi-lizzazione sociale, educazione e divulgazione, il volontariato, l’appoggio e la donazione di ma-teriale sanitario, la docenza e la ricerca.Vantaggi della prima televi-síone della salute via Internet. Come funziona? È un’iniziati-va che ci gratifica notevolmente perchè è la prima web-TV della Spagna specializzata in salute.Oggigiorno essere presente in Internet non significa esclusi-vamente avere una pagina web, ma un canale che permette mol-teplici forme di comunicazione. Una di queste - credo con molto futuro - è il canale di televisione proprio per informare sulle atti-vità e - nel nostro caso - anche su temi della salute. Per elaborarli seguiamo gli stessi criteri della nostra rivista ufficiale, “Latidos de USP”, che ha molto successo. Un centro di produzione elabora i temi che usciranno nella rivi-sta, dandogli il formato di noti-zia-reportage televisivo. Vi invito a vederlo in www.latidos.tv.Che significa essere membro della “Associación de Marcas Renombradas Españolas”? Un importante passo avanti, un gran riconoscimento e la sicurezza di essere protetto in forma speciale nell’ambito del nostro marchio, soprattutto in un anno come que-sto in cui celebriamo il nostro decimo anniversario. Riempie di soddisfazione ed orgoglio tutti noi che iniziammo questo pro-getto 10 anni fa. Soltanto gran-di marchi spagnoli riconosciuti internazionalmente possono essere membri dell’associazio-ne. Inoltre USP Hospitales è la prima azienda del settore salute che entra a fare parte del “Foro dei Marchi Rinomati”, il che ci aiuterà a spingere ancora di più la nostra espansione internazio-nale.Con quali iniziative? Dopo avere sviluppato con successo il nostro modello aziendale in Spa-gna lo stiamo riproponendo in altri paesi. Iniziamo in Portogal-lo, stiamo sbarcando in Marocco e stiamo esaminando altri paesi, tra cui l’Italia. In proposito de-sidero aggiungere che mi piace-rebbe molto trascorrere qualche giorno in un paese tanto specia-le per me come è l’Italia dove, fra l’altro ha studiato mio figlio maggiore, laureandosi all’Uni-versità Bocconi di Milano.

Paola Pacifici

Foto: il Presidente Masfurrol con Carlo Albero Bonomi, presidente Fundacion Invest for Children

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Presso l’Hotel El Fuerte Myramar Spa di Marbella, si è svolto il Con-vegno dei Direttori delle Residenze Sanyres, leader in Spagna nella prestazione di servizi per anziani. L’importante evento è stato inaugu-rato dalla sindachessa di Marbella, Angeles Muñoz, assieme al Diret-tore Generale Javier Romero e alla Direttrice della Compagnia, Ana Belen Lara, che hanno aperto i lavo-ri assieme alla Direttrice del Centro Margarethenhof, Edith Beyer. La compagnia “Sanyres” è una struttu-ra di alto livello, dalle caratteristiche alberghiere, con eleganti apparta-menti per persone anziane, assieme ad una serie di servizi assistenziali, sanitari e di intrattenimento; garan-tendo la completa indipendenza ed una elevata qualità di vita ai propri ospiti. Il suo motto è: sicurezza, au-tonomia e benessere, “aggiungendo anni alla vita e la vita agli anni”.A Marbella si stanno realizzando due

nuovi programmi di intrattenimento per anziani di tutte le nazionalità, per sviluppare l’integrazione e rispon-dere pienamente alle loro necessità. Abbiamo intervistato in esclusiva Javier Romero, Direttore Generale della Sanyres.Quanto è importante il fattore umano? Il fattore umano costituisce il 95% del totale per il risultato di qualsiasi impresa. Soprattutto per noi che siamo una compagnia di servizi, nella quale le risorse umane rappre-sentano la parte vitale dell’azienda, perchè tutto si svolge in modo diretto e personale, con una notevole vici-nanza fisica e una stretta relazione personale e continua fra i nostri ad-detti e i residenti. Abbiamo 1.500 di-pendenti, cinque ogni dieci residenti per ogni Centro Sanyres. La maggior parte dei residenti sono donne, per-chè hanno predisposizione genetica che permette loro di vivere più a lun-go dell’uomo. Anche il personale per il 90% è costituito da donne.Quanti gli stranieri? Nei Centri di Marbella, Banalmadena e Malaga, sono un centinaio - fra tedeschi, in-glesi e scandinavi - gli stranieri che hanno cominciato a scegliere la Co-sta del Sol come residenza da pensio-nati. Abbiamo anche gli italiani, ma vorremmo averne di più.A quanto ammonta il vostro in-vestimento? Per i 17 Centri in fun-zione, più tre Centri che stiamo per inaugurare, parliamo di 60 mila euro di investimento per letto, per cui l’in-vestimento totale si aggira sui 270 milioni di euro. Gli immobili li ac-quistiamo, siamo i proprietari del ter-

reno su cui sono edificati e in qualche caso per l’uso del suolo ci serviamo di concessioni. Comunque gli edifici sono sempre nostri: il nostro inve-stimento consiste nella costruzione dell’immobile e poi nella gestione del Centro. A partire da adesso, l’or-ganico si amplierà perchè daremo inizio ad una prestazione di servizi di attenzione domiciliare di teleassisten-za con un accordo con la Compagnia di Assicurazioni Mondial Assistan-ce. Questo comporta un programma specifico per gli stranieri perchè il call-center di cui disporremo ha per-sonale che parla diverse lingue.Qual’è il livello economico medio dei vostri residenti? Abitualmente il cliente si fa carico di una media dell’80% del costo del posto. Proba-bilmente con l’entrata in vigore della legge, il prossimo anno il cliente po-trà assumersi solo un terzo di que-sto costo. Se intende chiedermi se il cliente è ricco, è difficile risponderle senza fare alcuni chiarimenti. Non siamo costosi considerando che il servizio ha un livello molto alto con un organico ampio e un’equipe di professionisti. Le caratteristiche dei nostri edifici sono orientate al confort fisico e morale dei residenti con spazi grandi, decorazioni e arredamenti di qualità, ubicazioni razionali e presti-giose che comportano elevati costi del terreno. La somma di tutti questi fattori determina il prezzo finale alto, ma non caro, delle nostre prestazioni.

Giulio Rosi

Foto: Angelese Muñoz e Javier Romero

Il motto della Sanyres: “Anni alla vita e la vita agli anni”

FUNDETEC: l’importanza delle tecnologie per le piccole e medie imprese

La Fondazione per lo Sviluppo Infotecnológico di Imprese e Società, Fundetec, nasce nell’ottobre del 2004 tra l’Amministrazione Pubblica ed il settore privato per l’analisi, la divulgazione e la dinamizzazione dell’ac-cesso alle Tecnologie dell’Informazione da parte di cittadini, imprese ed istituzioni.. È costituita da Entità Pubblica Imprenditoriale con la Società dell’Informazione (SETSI), e da privati: Corte Ingles, Inglese, HP, In-tel, Microsoft, Telefónica, Caja Madrid, Panda Software e Sun Micro-systems. Intervista al Direttore Generale, Alfonso Arbaiza.

Perchè l’informatica nei piccoli sistemi? Senza le nuove tecnologie non si può concepire la competitività. Nel campo degli autonomi, del piccolo commercio e nella piccola impresa, è ancora più forte, perchè necessitano delle nuove tecnologie per aumentare la produttività e migliorare la com-petitività. Il segreto è trovare una effettiva utilità. Un esempio pratico? Se a un pittore edile domandiamo se è meglio comprarsi un furgoncino per spostarsi da cliente a cliente, oppure dotarsi di una nuova tecnologia, sicuramente ci risponderà un furgoncino. Se gli spieghiamo che esistono sistemi tecnologici che permettono di ottenere le giuste miscele di vernici esattamente sempre uguali nel tempo, allora sceglie le tecnologie al posto del furgoncino. Quali aiuti sono previsti? Ci sono aiuti del Ministero dell’Industria, delle Regioni e della Comunità Europea. Inoltre vengono svolti dei corsi di formazione. Quale settore ha risposto meglio? Ad ognuno bisogna fornire il sistema che meglio risolve i suoi problemi. Per esempio, un parrucchiere o un negozio di estetista accetteranno meglio una soluzione di mobil-marketing, basata sulla telefonia mobile, perchè dà la possibilità di inviare offerte via sms ai propri clienti. La stessa tecno-logia, applicata ad un altro settore, probabilmente non avrebbe alcun ef-fetto. Sono più aperti ad accettare le novità gli uomini o le donne? Se parliamo di donne attorno ai 55 anni, l’accettazione è superiore rispetto agli uomini. Che mi dice dei giovani? Per i giovani le nuove tecnologie sono un fatto genetico, naturale, istintivo. Per loro non si tratta solo di utili strumenti professionali, ma di una vera e propria forma di vita. (G.R.)

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Epopea dei Borbone di Francia e della Spagna fino ad oggiI Borbone, di origine francese, appartengono alla dinastia capetingia che ereditò il trono di Francia nel 1589 e governò per oltre due secoli. Il nome deriva dal feudo che Roberto di Clermont incamerò, sposando nel 1272 Beatrice, figlia di Giovanni di Borgogna. Il figlio di Roberto, Luigi I di Borbone, ottenne da Carlo IV nel 1327 il titolo ducale. Il nome rimase alla famiglia anche dopo la confisca del Borbonese fatta da Francesco I di Francia. Nel medioevo i Borbone si divisero in tre rami. Quello di Pietro I (1310-1356) si estinse quando la figlia di Pietro II di Borbone signore di Beaujeu, Susanna, ottenne da Luigi XII il diritto di succedere a tutti i beni dei genitori e sposò il cugino Carlo appartenente ai Borbone-Montpensier. Il terzo ramo risale a un nipote di Roberto, Giovanni di La Marche il quale, in seguito al matrimonio con la sorella dell’ultimo conte di Vendôme, Bouchard VII, fondò il ramo dei Borbone-Vendôme, che salì al trono di Francia con Enrico IV nel 1589, iniziando la dinastia reale dei Borbone di Francia. Da allora questa famiglia divenne una delle protagoniste della storia d’Europa e generò importanti sovrani, fra cui Enrico IV e Luigi XIV. La famiglia sopravvive col ramo degli Orléans, nato con Filippo (1640-1701), secondogenito di Luigi XIII. I Borbone d’Orléans,

dopo aver tenuto la reggenza di Francia (1715-1723) durante l’infanzia di Luigi XV, salirono al trono nel 1830 con Luigi Filippo. Con la morte di Enrico, conte di Chambord, il ramo degli Orléans è rimasto legittimo pretendente al trono di Francia. I più noti principi furono Luigi II di Borbone-Condé, detto il Gran Condé, e Luigi Enrico che fu primo ministro di Luigi XV. Il ramo dei Condé si estinse nel 1830 e quello dei Conti nel 1814. Altri rami della famiglia Borbone si stabilirono a partire dal XVIII secolo su troni stranieri. Il primo fu quello dei Borbone di Spagna. Capostipite Filippo V, nipote di Luigi XIV, il quale, nominato erede nel testamento di Carlo II, fu proclamato re di Spagna il 2 ottobre 1700; egli tuttavia fu riconosciuto dalle monarchie europee solo con i trattati di Utrecht e di Rastatt che ponevano fine alla cosiddetta

guerra di successione spagnola (1701-1714). I sovrani di questa famiglia, il cui unico esponente ricco di personalità fu Carlo III (1759-1788, già sovrano fino al 1759 di Napoli e di Sicilia con il nome di Carlo di Borbone), attraversarono periodi burrascosi; due volte furono detronizzati (1808 e 1868), dovettero affrontare guerre civili (guerre carliste) e abbandonare la Spagna nel 1931 pur senza rinunziare ai propri diritti. Infatti i Borbone sono tornati sul trono con il figlio del pretendente Giovanni, Juan Carlos I, che designato nel 1969 come successore dal generale Francisco Franco, è diventato re di Spagna nel 1975.

Mauro Piergentili

Foto: Enrico IV Borbone - Navarra. Re Juan Carlos I Borbone e la Regi-na Sofia

FAES: ANALISI E STUDI SOCIALILa FAES è una fondazione privata per l’Analisi e gli Studi Sociali, senza scopo di lucro, che lavora nell’ambito delle idee e delle proposte politiche; è presieduta da José María Aznar. Un grande laboratorio di idee e pro-grammi con la vocazione di nutrire il pensiero e l’azione politica del cen-tro liberale e riformista. Promuove la riflessione ed il dibattito sui temi politici di una nazione libera e plu-rale come Spagna. FAES organizza seminari, conferenze, campus estivi e corsi di formazione. Pubblica libri, la rivista Quaderni di Pensiero Poli-tico, Carte FAES, e libri della Fonda-zione e dell’editoriale Gota a Gota. Inoltre svolge attività di relazioni internazionali con altre fondazioni e Think Tanks dall’Europa, Stati Uniti ed Iberoamérica, come con pensatori ed accademici di tutto il mondo. FAES crede che l’Unione Europea unisce e rispetta le nazioni dell’Europa sulla base di alcuni valori comuni. FAES difende una Eu-ropa aperta e dinamica, centrata sul valore della libertà, che promuova la libertà, la democrazia, la prosperità e la sicurezza insieme ai suoi soci ed alleati atlantici. Ritiene anche che Iberoamérica è una parte sostanziale di Occidente e lavora per consolidarne i principi di libertà, democrazia e rispetto dei diritti fondamentali e generarvi ricchezza per avanzare nella lotta alla povertà. FAES ritiene che il vincolo atlantico sia un elemento imprescindibile per la difesa della libertà, la democra-zia ed il modo di vita occidentale. I lavori che sviluppa la fondazione considerano le differenti minacce alla democrazia nel mondo, come l’avanzamento del populismo rivoluzionario in Iberoamérica, i movi-menti antiglobalizzazione che la sinistra promuove in Europa e negli Stati Uniti, e l’islamismo radicale che si appoggia sul terrorismo per attaccare l’Occidente. Il terrorismo minaccia le società aperte, ricatta e tenta di piegare i valori e principi delle democrazie liberali. Il terrori-smo cerca a tutti i costi di distruggere i principi di convivenza in liber-tà. La Spagna ha una lunga e dolorosa esperienza di terrorismo. Con la convinzione morale che fare concessioni è quello che pretendono i terroristi per la perpetuazione del terrore e della sottomissione, FAES sviluppa un’intensa attività nel campo dello studio ed analisi di idee e strategie per difendere i valori di convivenza democratica di fronte al totalitarismo del terrore.

Foto: José Maria Aznar, presidente della Faes

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Silhouette Lift: una grande novità in Chirurgia Plastica ed Estetica.Il “Silhouette Lift” è una tecnica chirurgica mini-invasiva per il ringiovanimento cervico-facciale.Questa tecnica si realizza mediante l’utilizzo di speciali fili chiamati Suture Silhouette, caratterizzate da particolari coni riassorbibili in acido poli-lattico, disegnate e realizzate da un bio ingegnere califor-niano e introdotte nel mondo della Chirurgia Plastica.La presenza di coni favorisce una forte e stabile trazione dei tessuti permettendo di conseguire un aspetto più giovane e rilassato, sollevando i tessuti del terzo medio del viso.Questa tecnica non può sostituire il lifting classico, ma rappresenta un procedimento chirurgico nuo-vo e minimamente invasivo in cui non residuano cicatrici visibili, indicato per pazienti con moderato rilassamento cutaneo.L’operazione si effettua in anestesia locale o con blanda sedazione e dura 45 minuti circa.Recentemente l’utilizzo di tali suture è stato esteso al lifting del sopracciglio, del collo e del gluteo.In particolare l’utilizzo delle Suture Silhouette per la gluteo-plastica rappresenta una valida alternati-

va ad altre tecniche come l’impianto di grasso o l’utilizzo di protesi.Il recupero post-operatorio è molto rapido, il dolore spesso assente e solitamente le complicanze rare.Non è solo il mondo dell’estetica che beneficia di questa innovativa sutura, ma anche il vasto campo della Chirurgia Ricostruttiva: sta riscuotendo un notevole interesse l’uso delle Suture Silhouette per la simmetrizzazione del viso nelle paralisi del nervo facciale. L’Università di Udine nel reparto di Chirurgia Plastica è stata la prima in Europa ad utilizzare questo sistema per le paralisi del viso, seguita poi da Padova, Siena e molti altri centri.All’estero ora anche il più grande ospedale di Parigi, Petie-Salpetriere, ha inserito questa metodica nelle procedure standard per il recupero di queste patologie.La Spagna e l’Italia sono stati i primi paesi dopo gli USA ad utilizzare e divulgare l’uso delle Suture Silhouette, in quanto il dr. Franco Perego di Monza ed il sottoscrit-to, dr. Roberto Pizzamiglio in Marbella, per anni abbiamo collaborato con il dr. Nicanor Isse di Newport Beach, California, che è il chirurgo che ha ottimizzato l’uso di queste suture in chirurgia estetica.Il ridotto traumatismo, la rapida guarigione dei pazienti e gli ottimi risultati ottenibili, fanno del Silhouette Lift il protagonista nelle innovazioni in Chirurgia Plastica ed Estetica.

Dr. Roberto PizzamiglioMolding Clinic – Marbella

[email protected]

La Comunità Europea offre molte opportunità di studio e scambi culturali ai figli degli italianiProgrammi della U.E. per studiare all’esteroPer gli studenti che desiderano compiere una parte dei propri studi all’estero, diverse sono le possibilità.Per quanto riguarda l’Unione europea, due sono i nuovi programmi, che rac-chiudono tutti i precedenti: Socrates e Leonardo.Socrates finanzia lo scambio di insegnanti e studenti fra le scuole e le uni-versità europee. Gli studenti universitari, dal secondo anno in poi, possono frequentare corsi all’estero, con la possibilità, poi, di vedersi riconosciuti gli esami sostenuti. Il trasferimento può essere automatico, mediante l’appli-cazione dell’Ects (European Credit Transfer Scheme), oppure concordato prima della partenza con i singoli docenti. Per rendere possibile tutto questo, il programma dà diritto all’esonero dal pagamento delle tasse universitarie dell’ateneo ospite e a un contributo per le spese supplementari. E’ consigliabi-le iniziare a muoversi con un anno di anticipo. Il modo migliore per ottenere le informazioni necessarie, è quello di rivolgersi agli appositi uffici istituiti presso tutte le università. La modulistica necessaria, è disponibile sia presso i suddetti uffici, sia presso:

Agensia Nazionale Sócrates - Sra. Encarnación Herrero Herrero Mi-•nistero Educazione e Cultura - Paseo del Prado, 28 - 8º piano 28014 Madrid Tel: 91 506.56.85 - Fax: 91 506.56.89 E-mail: [email protected] - www.mec.es/sgci/socratesAgensia Nazionale Erasmus, Vicesegretariato Generale del Consiglio •delle Università - Sra. Teresa Díez Iturrioz - Città Universitaria s/n 28040 Madrid - Tel: 91 453.98.42 - Fax: 91 453.98.85 E-mail: [email protected]

Informazioni si possono inoltre ricevere per posta, richiedendole al numero verde attivato dalla Commissione europea (1678-76166), oppure consul-tando il sito Internet http://europa.eu.int/comm/education/socrates/erasmus/home.html. Leonardo è, invece, il programma che l’Unione europea ha atti-vato sul fronte della formazione professionale. Fra i suoi obiettivi vi sono il ri-lancio della formazione professionale, la garanzia dell’accesso a quest’ultima, senza alcun tipo di discriminazione, per tutti i cittadini dell’Unione, nonché la promozione della cooperazione transnazionale in tali settori.Il programma, prevede il finanziamento di progetti volti al potenziamento della formazione e allo scambio di studenti e giovani lavoratori, che possono effettuare il tirocinio aziendale in paesi stranieri.

La Comunità Europea offre diver-se opportunità ai lavoratori italiani all’estero ed ai loro figli, non solo come normative internazionali, ma anche come previsto nella diretti-va 76/CEE, il cui scopo è quello di facilitare l’adeguamento professio-nale degli italiani che si trovano nei Paesi comunitari. Questo vale tanto per le esigenze di riqualificazione e come sostegno del lavoro e della micro-imprenditorialità, quanto per stimolare l’integrazione dei nostri connazionali nei sistemi formativi dei Paesi esteri in cui vivono. I rela-tivi finanziamenti - spiega Susanna D’Alessandro di GRTV - sono mes-si a disposizione dall’Unione Euro-pea, insieme ad un cofinanziamento dello Stato italiano, che ne delinea gli obiettivi e definisce i criteri e le procedure per accedervi. Le azioni formative sono rivolte sia ai figli dei lavoratori migranti, sia ai migranti, giovani ed adulti, aventi l’esigenza di qualificare e riconvertire la pro-pria professionalità, in relazione alle nuove esigenze del mercato del lavoro, nei diversi paesi dell’Unione Europea. Considerata la rilevanza del problema dell’inserimento e del

successo scolastico dei figli dei la-voratori migranti e delle priorità da assegnare a questi interventi forma-tivi, in modo da raggiungere risultati significativi su un terreno di grande rilievo sociale, è sembrato più op-portuno considerare quali destinatari non soltanto i giovani nell’età della scuola dell’obbligo, ma anche le loro famiglie. E’, infatti, evidente che l’in-serimento ed il successo scolastico dei figli sono in diretto rapporto con il grado e le modalità d’integrazione culturale e sociale delle famiglie nel loro complesso, i livelli di scolarità dei genitori, i loro atteggiamenti ed aspettative rispetto all’istruzione ed alla formazione dei figli. Da qui scaturiscono naturalmente migliora-menti delle condizioni sociali non-ché nuove opportunità professionali anche per le successive generazio-ni. Un altro aspetto importante è il raggiungimento della migliore in-tegrazione degli Enti di formazione italiani operanti all’estero a favore dei lavoratori migranti e dei loro figli con i sistemi dell’istruzione e della formazione professionale dei Paesi ospitanti. A tal proposito è opportuno realizzare, come peraltro previsto dal Programma Operativo dell’Unione Europea, che le attività formative siano caratterizzate ed indirizzate a sperimentare approcci che possano aumentare l’efficacia delle azioni formative, in un contesto economi-co e sociale in mutamento. I criteri di innovatività previsti fanno rife-rimento all’uso di metodologie, di modalità d’erogazione, di tecnologie di natura innovativa, ovvero fanno

riferimento a nuovi settori produttivi e a nuove tecnologie. Inoltre l’inno-vatività delle azioni può riguardare l’attivazione di collaborazioni e part-nership transnazionali, allo scopo di promuovere la diffusione di modelli formativi di successo, originati e sperimentati in contesti diversi. I pro-getti di formazione possono essere presentati da Enti di formazione, da Istituzioni educative e associazioni culturali operanti in favore degli ita-liani emigranti nei Paesi dell’Unione Europea, da organismi e strutture di orientamento; è necessario però che gli stessi abbiano disponibilità di proprie sedi operative ovvero di collegamenti con strutture formative nei Paesi ove intendono realizzare le attività formative. Successivamen-te alla selezione dei progetti, l’esito viene tempestivamente comunicato al Ministero degli Affari Esteri, alle Ambasciate e agli uffici Consolari italiani interessati. Sarà poi compito dell’Ente vincitore promuovere at-traverso strumenti di divulgazione e comunicazione le caratteristiche del progetto, le modalità di accesso per i partecipanti, i tempi di realizzazione (di solito la durata è annuale), le ti-pologie di intervento. I progetti ven-gono realizzati nei Paesi dell’Unione Europea indicati in fase di presen-tazione con molte opportunità di collegamenti culturali e partenariati italiani, in modo da consentire la fruizione delle attività di formazione anche agli italiani per i quali sarebbe difficile accedere nell’ambito dei si-stemi di formazione locale.

Luca Della Valle

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Attualmente il presidente dell’IPA (International Poli-ce Association) di Marbella è Sebastián Suárez, della Polizia Locale. Subentra ad Antonio Gil Haro che è stato nominato Presidente Onorario. È la pri-ma volta nella storia dell’IPA in Spagna che si crea questa qualifica. I Soci apparten-gono al Corpo della Polizia Nazionale, alla Guardia Ci-vil, alle Forze Armate e alla Polizia Local. Inoltre ci sono soci speciali, per i loro meriti come collaboratori volonta-ri, che rispecchiano il motto “Servo per Amikeko” ossìa Servire per Amicizia. Secon-do Sebastián Suárez una città cosmopolita come Marbella avrebbe bisogno di un allog-giamento per amici, colleghi e soci IPA di passaggio o in vacanza. Una specie di fore-

steria come già ce ne sono in altre città del mondo. “Pertan-to - afferma Suárez - appro-fitto per lanciare un appello a un costruttore o ad un impren-ditore che volesse darci in uso un edificio che noi potremmo gestire dandogli una grande pubblicità a livello mondiale”. Oltre alle attività sociali e cul-turali, l’IPA ha promosso un corso di specializzazione per la Polizia Locale sulle falsifica-zioni dei capi di abbigliamen-to firmati e degli accessori di marca, patrocinato dalle stesse case che vengono contraffatte, fra cui la Nike, la Burberry e la Disney. Inoltre ha varato un programma di formazione per-manente legato alla professio-ne di operatori della sicurezza, con corsi di tecnica di difesa personale e attualizzazione dei sistemi informatici. Ma

la novità più curiosa, legata in qualche modo alla figura dell’agente di quartiere, è rap-presentata da un corso chiama-to “El día canino”, organizzato assieme Comunità dei Muni-cipi della Costa del Sol e alla scuola di addestramento dei cani Roy Fonte. Si tratta di un primo livello addestrativo in modo che un poliziotto abbia un fedele compagno a quattro zampe che, oltre a proteggere, aiuta materialmente ed emoti-vamente. La sua sola presen-za stimola l’avvicinamento alla gente, rende più facile il contatto e funge da deterrente contro i malintenzionati, per

cui stiamo facendo in modo che questa iniziativa diventi un servizio complementare di carattere professionale poli-ziale. Un animale è un valore aggiunto al rapporto già esi-stente fra cittadino e agente, perchè ha un ruolo presenzia-le, esecutivo e dissuasorio. Naturalmente l’IPA di Marbel-la mantiene molti contatti con le associazioni straniere, con-siderato che Marbella è la città più cosmopolita della Spagna. Recentemente ha ricevuto la visita di membri IPA dell’On-tario, in Canadà, di Filadelfia, Chicago, Romania, Estonia, Slovenia, Francia e altri. Per

quanto riguarda l’Italia, l’ulti-ma visita è stata quella di un socio di Palermo; l’anno pros-simo verrà ricambiata la visi-ta. L’amicizia, simbolicamente indicata nel motto dell’IPA, è fatta anche di questi gesti.

Giulio RosiInternational Police Association

magazine

Sopra da sinistra:- l’Alcaldesa Angeles Muñoz, la delega-ta alla sicurezza M. Francisca Caracuel e l’intendente Rafael Mora.- Riunione per il piano di sicurezza estate.

A lato:Sebástian Suárez, presidente IPA Marbella

Marbella, sempre più sicura, con 38 poliziotti di quartiere e squadre miste per questa estate

L’International Police Association “Servo per Amikeko”

Il Municipio ha istituito la Polizia di Quartiere che è già operativa con 38 agenti. La sindachessa, Án-geles Muñoz, ha dichiarato che la “polizia di prossimità” è la volontà del Comune per una forte politica di Sicurezza Cittadina, la cui de-legata, Maria Francisca Caracuel, afferma che questa dotazione non sostituisce quella già operante, ma si somma all’organico esisten-te. La sicurezza per l’estate viene garantita da squadre di agenti della Polizia Locale e Nazionale, con ispettori della “Via Pubblica”. Le misure sono state decise in una riunione fra la Sindaca, Angeles Muñoz, la Delegata per la Sicu-rezza, M. Francisca Caracuel, la Delegata alla Via Pubblica, Alicia Jiménez, il Commissario Capo della Polizia Nazionale, Francisco Arrebola e il rappresentante della Polizia locale. “Marbella è sicura

– dichiara la Sindaca – ma dobbia-mo continuare a migliorare, con-ciliando carattere turistico e leggi comunali”. M. Francisca Caracuel, ha eviden-ziato l’importanza della preven-

zione dei delitti e delle infrazioni. Il Piano di Sicurezza Estivo in-clude i controlli di alcolemia,che in estate aumentano specialmente in punti caldi come Porto Banús, Marbella e San Pedro.

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Iberdrola: così è cambiato oggi il concetto d’impresa

Ignazio Galan Presidente di IBERDROLA, afferma che “nel secolo XXI la risorsa più scarsa è il talento, per cui è fondamentale in una impresa, in una società, in un paese, sapere gestire il capitale umano, attraverso la valorizzazio-ne di quel patrimonio aziendale che si chiama talento”.Come è cambiato il concetto di impresa? “Il concetto di impre-sa è cambiato molto negli ultimi anni e, sebbene l’obiettivo ultimo sia la creazione di ricchezza, que-sto compito si deve fare di forma sostenuta e sostenibile: negozio e sostenibilità devono andare di pari passo”.Quale sarebbe il nuovo ruolo degli imprenditori? “Essi sono, senza dubbio, uno degli agenti socioeconomici più importanti e costituiscono la base del sistema

produttivo, creando ricchezza, oc-cupazione e benessere; dinamiz-zando e modernizzando il tessuto industriale; essendo un motore per l’innovazione ed elemento co-struttivo di talento e conoscenza”.E quale sarebbe l’elemento trai-nante del futuro? “Se nel secolo XIX la risorsa più scarsa era il denaro e, per questo motivo, gli economisti erano i più apprezzati, e nel secolo XX fu la tecnologia, che favorì gli ingegneri, oggi, nel secolo XXI, la risorsa più scarsa è il talento”.Cosa dire dei mercati del mon-do? “Questo è un gran momento per approfittare delle enormi pos-sibilità che la globalizzazione ed i mercati ci offrono. Ma occorre essere coraggiosi, aperti, dinami-ci, senza paura del rischio e con una visione ottimistica di futuro il

successo”.Un elogio alla globalizzazione? “La globalizzazione ha moltipli-cato le possibilità di crescita ed espansione delle imprese e, con-temporaneamente, ha portato ad intensificare i compromessi e le responsabilità di fronte ai collet-tivi più prossimi ed alle società dove sviluppano le attività.Prossimamente? “Come ho di-chiarato in Texas, durante il XII Foro Spagnolo-Stati Uniti, entro il 2010 investiremo oltre 5.144 milioni di Euro in energie rinno-vabili negli Stati Uniti. Questo investimento è previsto nel piano strategico della compagnia per il periodo 2008/2010. Oggi siamo leader dell’energia eolica mondia-le, presenti in 22 paesi e con 1400 impiegati.

Paola Pacifici

I 4000 Giovani imprenditoriL’Associazione di Giovani Imprenditori dell’Andalusia AJE, fu costituita nel 1990 ed è multisettoria-le. Possono esserne membri tutti gli im-presari minori di 40 anni.L’Aje Andalusia per-segue la difesa e pro-mozione degli inte-

ressi economici e sociali, attraverso la trattativa collettiva lavorativa, la soluzione di conflitti di lavoro, il dialogo sociale, la partecipazione negli organismi pubblici. I suoi scopi sono:* Promuovere le vocazioni imprenditoriali.* Rappresentare, gestire e difendere gli interessi professionali dei suoi

membri* Studiare, appoggiare e sviluppare progetti presentati per i suoi asso-

ciati.* Servire da organo, unione e coordinazione tra i suoi membri e stimo-

lare lo spirito di solidarietà* Rispondere alle necessità di formazione, informazione, assistenza, ri-

cerca e perfezionamento dei suoi membri, studiare e divulgare i temi d’interesse per i soci.

* Agire in appoggio e difesa dall’impresa spagnola ed andalusa, indi-pendentemente dell’amministrazione pubblica e di qualunque gruppo di pressione o partito politico.

* Stimolare ed appoggiare il sistema di libera iniziativa e l’economia di mercato.

* Cooperare con le differenti organizzazioni sociali per ottenere una cre-scita stabile ed un adeguato livello di qualità.

Il Presidente dell’Aje Andalusa, Francisco Javier Navarro Bermudez, ha dichiarato: “Siamo nati 18 anni fa e rappresentiamo più di 4.000 gio-vani imprenditori. È arrivata l’ora di fare un salto qualitativo e quanti-tativo, per potenziare il nostro messaggio. Vogliamo arrivare a nuovi interlocutori e stringere con loro dei legami produttivi. Lavoriamo per la creazione e il miglioramento delle imprese, per ridurre la burocrazia, migliorare le comunicazioni, per essere presenti nei grandi organi di de-cisione dell’Andalusia, per la ricerca nelle nostre università, per ottenere migliori strumenti finanziari, nuove politiche che favoriscano l’iniziati-va privata, migliorare i legami di solidarietà ed appoggio tra imprese e società, per l’internazionalizzazione delle imprese andaluse”.

Foto: I vincitori del Premio Aje 2008, con il sindaco di Malaga, Francisco de la Torre

. Andalucia Mondial del Golf: Volvo Master, Riders Cup, Coppa del Mondo.

. Communication Golf organizza Tornei PRO AM e AMATEUR

. Gli italiani amano la competizione, lo sport e la Spagna: la Costa del Sol è il luogo ideale

. Communication Golf nella Costa del Sol si giuoca nei migliori campi da golf, si vive negli hotel più esclusivi e il sole più brillante fa vivere una vacanza indimenticabile

. Sport, amicizia e....possibili investimenti!

. Il golf è piacere, amicizia e comunicazione!

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L’ultimo lembo meridionale della costa spagnola si chiama Costa del Sol. La chiamano an-che “rotta del crimine”, perchè la variopinta promisquità di razze, di lingue e di situazio-ni favorisce le attività illecite. Quando si arriva ad Algeciras, Africa ed Europa sembrano toccarsi. In questo punto, con-siderato la “porta meridionale” verso l’Africa, il corto brac-cio di mare favorisce qualsiasi traffico. È qui che il 40% delle automobili rubate attendono il momento più propizio per en-trare in Marocco, con l’aiuto della criminalità organizzata, e perdersi nei labirinti africani. Solo nella provincia di Malaga ogni anno vengono rubate più di settemila automobili. In tutta la Spagna il numero di auto ru-

bate annualmente, secondo una stima di qualche tempo fa, su-perava le centomila unità. Cir-ca la metà vengono recuperate dalla polizia prima che lascino la Spagna. Spesso le automobi-li rubate servono per finanziare altre attività criminali, come il traffico di hashish, la tratta delle bianche collegata alla prostitu-zione e perfino l’immigrazione clandestina. Il meccanismo è gestito da un gruppo formato da un capo e dei basisti che stu-diano le abitudini dei proprie-tari prima di fare il colpo. La disattenzione dei proprietari è complice dei delinquenti. Molti furti avvengono infatti presso i distributori di benzina, quando si abbandona la macchina con le chiavi inserite nel quadro per recarsi alla cassa a pagare il

carburante. Altri furti vengono commessi davanti alle edicole dei giornali o presso gli uffici della Motorizzazione spagnola dove si effettuano le immatrico-lazioni e le revisioni periodiche. Una delle situazioni di rischio si verifica quando le automobili nuove giungono presso i con-cessionari per essere collocate nelle vetrine. Nel trambusto i ladri, che indossano tute simili a quelle degli addetti allo scarico, si mettono al volante e sparisco-no nel nulla. Anche nei gesti più semplicipuò nascondersi l’occa-sione per favorire i malviventi. Per esempio, il segnale emesso dal telecomando a raggi infra-rossi per bloccare la vettura, può essere intercettato e clonato. Il veicolo viene pedinato ed alla prima occasione rubato, diretta-mente in garage o al parcheggio. Il modo migliore per difendersi è la prudenza, considerando che si tratta di professionisti. La struttura delle bande è formata da gruppi di una ventina di per-sone. Alcune scelgono le mac-chine, altre procurano chiavi ed antifurti, e altre ancora effet-tuano il furto. Una volta rubata la vettura, un falsario crea la documentazione che l’accom-pagnerà oltre frontiera, dove viene affidata ad un corriere che, a volte, si fa accompa-gnare da una donna e quanche bambino per simulare un inso-spettabile nucleo familiare. Il corriere guiderà l’automobile oltre confine consegnandola ad un trafficante locale che la colloca sul mercato clandesti-

no. Più sono le persone impli-cate, maggiori sono i costi da ammortizzare. Anche il rischio ha una quotazione e il ricava-to può raggiungere il 60% del prezzo di listino. Tradotto in soldi, il fenomeno delle auto rubate provoca ogni anno un danno economico di un centi-naio di milioni di euro, gran parte a carico delle compagnie assicuratrici. Nei casi di furti commessi in altre nazioni, con il successivo passaggio della vettura per varie frontiere, sarà sempre più determinante il si-stema Atlas, un’immensa ban-ca dati gestita da FBI e Inter-pol, la quale permette l’identi-ficazione del veicolo anche se

Le auto rubate svaniscono sulla rotta del crimineè stato riverniciato, grazie al riscontro di alcuni dati che la mafia non è in grado di modi-ficare. Il passaggio delle auto rubate attraverso varie fron-tiere complica il lavoro della polizia. È emblematico il caso dell’ automobile di un cittadi-no italiano, rubata a Londra, fatta transitare per Parigi ed esportata in Marocco passando dalla Spagna. In questo caso l’identificazione attraverso i documenti contraffatti risulta impossibile. Le cose stanno cambiando radicalmente con l’entrata in funzione del siste-ma satellitare “Galileo” che permette l’immediata localiz-zazione dei veicoli rubati.

Foto: A destra - il collezionista Mal-toni e la prima macchina per caffè “La Pavoni”. Sopra - Modello chia-mato “Lollobrigida”

A Villa Fidelia di Spello, si è svolto Caffèstival, non solo esposizione e degustazione, ma anche occasioni culturali a

Il Made in Italy del caffè, fra aromi, storia e cultura

partire da un comune denomi-natore: il caffè. L’evento com-prendeva la mostra “Espresso made in Italy, storia, cultura, design, della macchina da caf-fè espresso” dalla Collezione Enrico Maltoni, che ha come obiettivo la divulgazione della cultura del caffè espresso made

in Italy in Italia e nel mondo. L’idea gli venne quando ac-quistò al mercato delle pulci la prima macchina da caffè, diventando così il più grande collezionista al mondo.Al Caffè Letterario della Li-monaia la giuria, con il sinda-co di Spello, Sandro Vitali, ha premiato Vincenzo Comito, au-tore del racconto Dura lex sed lex, e Renato Bettinardi, per

il cortometrag-gio Ti Ascolto. Il premio, mes-so in palio da Carlo Ruffinelli e Marina Berti, della Torrefa-zione Mokacika di Spello (Spon-sor ufficiale di C a f f è s t i v a l ) , c o m p r e n d e v a un viaggio ed una fornitura di pregiato caffè. Per il concorso “Ba ldanAuto -mobili ti guida nelle terre del Caffè”, è risul-tato vincitore il visitatore Da-nilo Paggi di Perugia, con un viaggio in Tuni-sia.

Ugo Raffa

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La CASA DEGLI ITALIANI, fondata nel 1866 con il nome “SOCIETÁ ITALIANA DI BE-NEFICIENZA E SCUOLE”, é una Associazione apolitica fra italiani, avente fini di solidarietá, di assistenza mutua e di conser-vazione delle radici culturalie linguistiche. É oggi la piú antica Associazione italiana all’estero in piena attivitá. L’Associazione, senza fini di lucro, opera con il pieno riconoscimento degli Stati Italiano e Spagnolo, ed ha sempre realizzato le sue finalitá grazie alla dedizione, a titolo completamente gratuito, dei Soci fra i quali i com-ponenti del Consiglio di Ammini-strazione. Si finanzia attraverso le quote sociali, le donazioni dei benefattori ed altri introiti pro-venienti da iniziative varie. Le attività di beneficienza sono affi-date al Comitato Assistenza, che aiuta i connazionali bisognosi sia moralmente sia economicamente. Nella sua bella e importante sede al centro di Barcellona, si orga-nizzano periodicamente riunioni culturali e sociali, concerti, confe-renze, mostre d’arte, per gustare la buona cucina italiana, oppure fare una partita a carte o al biliardo tra amici. Una moderna installazione con antenna parabolica permette di mantenersi informati sulle vi-cende nazionali, seguirle e viverle in buona compagnia. L’organiz-zazione di visite culturali e musei-stiche, di gite, di viaggi all’estero, permette di rinforzare amicizie fra i partecipanti e di farne delle

Sono in 43 mila gli italiani della “Casa” di Barcellona

nuove. Per mandato statutario la Casa degli Italiani, nell’ambito del suo programma di promo-zione della cultura, creò nel lon-tano 1894, con grande impegno, le Scuole Italiane in Barcellona. Attualmente le Scuole Italiane di Barcellona, che comprendono il ciclo completo dalla Materna al Liceo Scientifico, sono a carico dello Stato Italiano con profes-sori di ruolo e pertanto parificate con l’ordinamento italiano e con quello spagnolo. La loro sede é negli edifici di proprietá della Casa. Istituisce sussidi e borse di studio per aiutare le famiglie

in caso di difficoltá economiche.Altra importante attivitá é quella della “Commissione Giovani”, per svolgere attivitá diverse, in particolare quelle sportive, orga-nizzando squadre a tutti i livelli di etá per i campionati ufficiali delle federazioni Catalane. La Casa de-gli Italiani collabora con l’Istitu-to Italiano di Cultura offrendo le sue strutture per le manifestazioni culturali.

L’edificio della Casa degli Italiani, del 1928, è nel centro di Barcellona: Pasaje Méndez Vigo, 8 - BARCELLONA Telefono: +34.93.487.88.51

“Fiestas y Ferias” in SpagnaMarbella - Feria de San Bernabédal 9 al 15 giugno 2008

La Feria di San Bernabé, a Marbella, quest’anno si svolge dal 9 al 15 giugno. Questo evento ricco di colore è una fe-stosa combinazione di musica flamenca, sfilate di cavalieri e dame in abito gitano, balli tipici dell’Andalusia come la Sevillana, e musica popolare per i giovani.La gente locale allestisce delle casette dove le persone so-cializzano, mangiano piatti andalusi tipici come il formaggio stagionato, il pesce fritto e il prosciutto Serrano. Si festeggia fino all’alba. Tutti si stringono la mano in segno di amicizia e rispetto, con in mano un bicchiere di vino Jerez o birra. Si continua così per tutta la notte.Ma chi era San Bernabé? Secondo la leggenda Biblica, San Bernabé dette dei soldi agli Apostoli perchè li dessero ai po-veri. Il suo nome originale era Giuseppe, ma il nome nuovo datogli dagli Apostoli è San Bernabé, che vuole dire “colui che incoraggia gli altri.”

Infantiles

Reina:Sandra Al-Hamwi Marti

Damas:Esther Ferreira LaraAna Sierra ParraGiovanna Peña GutiérrezSandra Fernández Sánchez

Juveniles

Reina:Carmen Mª Hernández Bernal

Damas:Jessica Mena SequeiroAna Luna Corzo LimaTriana Guerrero MontoyaLidia Muñoz Duran

Regine e dame 2008

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A Marbella, Bruno e Giuseppina e i loro ristoranti, sono una istituzione che fa onore all’Italia. La qualità della loro cucina italiana, assieme al posto, sono le regole di Bruno per il successo. Una regola che Bruno e Giuseppina hanno applicato, aprendo i loro ri-storanti in posti stupendi e di grande richiamo. Ed eccone i risultati: “Da Bruno pasta”, sull’Avenida Ricardo Soriano, dove puoi provare il “buffet del daesajuno”, poi “Da Bruno a Cabopino”, “Da Bruno sul mare”, “Da Bruno a San Pedro” e “Da Bruno a casa”. Mentre ceni puoi anche ascoltare della buona musica al pianoforte eseguita da un eccellente mae-stro. Anche le serate tematiche fanno parte dei loro programmi. Un’attenzione particolare Bruno la riserva ai piccolissimi con uno speciale menù. Famoso il suo libro “Almuerzo en familia”, il cui ricavato è a favore di una associazione benefica. I clienti dispongono della “carta Bruno”, per riservare, informarsi sulle serate organizzate nei ristoranti ed avere sconti. Bruno è impegnato anche come sponsor di serate culturali. Quest’anno, assieme al Comune di Marbella e all’assessorato al Turismo e Stranieri, ha patrocinato la Festa della Repubblica Italiana, promossa dall’Associazione Italiani in Spagna ed organizzata per la prima volta in Spagna a Marbella. Bruno ha voluto contribuire culturalmente con la presenza degli Sbandieratori di Gubbio (24 elementi in abito medievale con bandiere, tamburi e chiarine) e dei Campioni mondiali di Pizza acrobatica.

L’assessore José Luis Hernández spiega i vantaggi fiscali e sociali per chi diventa residente a Marbella. Con lo slogan “l’empadronamiento è un premio per i residenti stranieri”, Hernández elenca i vantaggi che si ottengono iscrivendosi nelle liste comunali, precisando che l’aumento della popola-zione incentiva gli investimenti pubblici nel municipio e il numero di poliziotti, centri di salute, scuole e mezzi di trasporto pubblico, perchè sono tutti in relazione con il numero dei residenti. Tra i vantaggi derivanti dall’“empadronamiento” spiccano quelli fiscali. Il primo riguarda il fatto che la residenza a Marbella non verrà piú considerata come seconda casa, ma come casa abituale, assieme allo sgra-vio delle relative tasse, dell’IRFP, delle imposte di successione e patrimoniali, così come l’esenzione del pagamento del plusvalore in caso di vendita della casa per reinvestire. Oltre ai vantaggi fiscali, si ha il diritto al voto, l’accesso alle scuole pubbliche, la possibilità di contrarre matrimonio, di comprar-si una macchina o rinnovare il passaporto in Spagna. La campagna – ribadisce Hernández - utilizza tutti i mezzi della pubblicità, come giornali, riviste, radio e televisioni locali, manifesti nelle fermate degli autobus e sui cestini dei rifiuti, interviste a personaggi stranieri, programmi sulle emittenti locali. L’informazione viene diffusa nella pagina web del Comune e attraverso le associazioni degli stranieri. L’iniziativa comprende manifestini, punti di informazione nei centri commerciali, a Puerto Banus e nel centro storico di Marbella e San Pedro de Alcantara, ed una campagna telefonica.Foto: L’assessore a turismo e stranieri di Marbella, José Luis Hernández

Ornella

Jessica Romina

Ines Lisa Nadillie

Tamara

Roberta

MISS ITALIA NEL MONDO - MISS ITALIA SPAGNA - Le finaliste a Marbella

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Significati e storia dei bandieranti di Gubbio

Il termine “bandiera” deriva dal te-desco banda e significa “striscia di panno” o “fascia”, e poi “manipolo di soldati”, dal quale provennero le voci bandus e bandum (insegna). Nasce dalla necessità di distinguere il reparto armato e serviva anche, con alti lanci, come richiamo per la raccolta delle truppe. Quando la bandiera era mi-nacciata, si scagliava al di fuori della mischia affinché qualcuno la portasse in salvo. L’antico gioco della bandiera, praticato nel Medio Evo dagli alfieri delle corporazioni di arti e mestieri e del comune, trova continuità negli sbandieratori di Gubbio. Il primo do-cumento, del 20 agosto 1380, dice che il pittore Petruccio Luca De Fa-bris ricevette 10 lire anconetane per la “farcitura d’una bandiera a colori da svolazzare”. Nel 1435 sedici bandiere furono commissionate al pittore Otta-viano Martino Nelli. Per la nascita del principino d’Urbino “Federico”, nel 1605, si esibisce nel palazzo Ducale per la Festa di Sant’Ubaldo una squa-dra di quattro giovani bandieranti.

I PREMIATITarghe di riconoscimento a italiani

Toni DalliGiuseppe Esposito - (Ristorante da Pino)Bruno Filippone - (Ristorante da Bruno)Sandro Morelli - (Ristorante Villa Tiberio)Dr. Roberto Pizzamiglio - (Chirurgo Molding Clinic)Carlo Civiero - (Gruppo C)Salvatore Piredda - (Licor Mediterraneo)Giuseppe Sebastiani - (Presidente Sbandieratori Gubbio)Paolino Bucca - (Campione Pizza Acrobatica)Cristiano Angelo - (Campione Pizza Acrobatica)Federica Loi - Giovane Italiana Dirigente in una Impresa Spagno-la (Responsabile marketing Casino Marbella)Coro della Virgola - (Regione Abruzzo)Miss Italia Spagna 2008

Paolino Bucca, siciliano di Capo d’Orlando, più volte campione mondiale di Pizza acrobatica “freestyle”. Da oltre 20 anni gira il mondo riscuotendo successi per le sue dinamiche acrobazie che promuovono in tutto il mondo la squisita ed inimitabile pizza italiana.

Cristiano Angelo, campione di Pizza acrobatica. All’età di 27 anni comincia con il “freestyle”, con il quale trionfa in Italia, in Svizzera ed a New York. Nel ristorante Cow Boy di Contone, ha realizzato una pizza lunga 160 metri che è entrata nei Guinness.

Per la prima volta in Spagna, la Festa Nazionale della Repubblica Italiana si celebra a Marbella, presente il Deputato Nazionale per gli italiani in Europa, On. Aldo Di Biagio. La manifestazione, organiz-zata dall’Associazione Italiani in Spagna con il Comune di Marbel-la-Dipartimento Turismo e Stranieri e il ristorante “da Bruno”, è in Piazza Africa con uno spettacolo. Il Coro della Virgola, inviato dalla Regione Abruzzo, apre la serata con l’inno di Mameli. Il Comune di Marbella ha dato tutto l’appoggio logistico necessario, dimostrando rispetto delle tradizioni dei suoi abitanti stranieri. Bruno Filippone, proprietario di ristoranti, quale attento uomo di cultura e di tradizio-ni italiane, ha voluto essere lo sponsor conviviale del Gruppo degli Sbandieratori di Gubbio e dei Campioni del Mondo di Pizza Acro-batica, offrendo anche un pranzo ufficiale a tutti i partecipanti e alle autorità italiane e spagnole. Salvatore Piredda, titolare della Licor Mediterraneo, offre il biglietto aereo alla Miss Italia Spagna per Ve-nezia. Un grazie al Casinò di Marbella che ha festeggiato le ragazze con un delizioso e importante ricevimento.

GRAZIE!!!

Il Casinò di Marbella, mèta del jetset mondiale, è il terzo della Spagna dopo Madrid e Barcellona. È frequentato da 125 nazionalità: dal Medio Oriente, Arabia Saudita, Kuwait, Nord Africa, Marocco, ai britannici, tede-schi, francesi, italiani e belgi. Gli spagnoli preferiscono la roulette, il black jack e il poker. Recentemente si è svolto un torneo di “Classic Poker”. Sem-pre più donne frequentano il Casinò - dice il Direttore Javier Burgués Hoyos - abbiamo uno dei migliori ristoranti della Costa: oltre al gioco, cultura e intrattenimento. Siamo stati contenti di offrire un ricevimento per le finali-ste di Miss Italia Spagna, presenti l’Alcaldesa Angeles Muñoz, il Deputato italiano, Aldo Di Biagio, rappresentante degli Italiani in Europa; il Deputato provinciale Manolo Cardeña, l’Assessore al Turismo José Luis Hernández, la presidente dell’Associazione Italiani in Spagna, Paola Pacifici, promotrice dell’evento, e Nino Malizia, Coordinatore mondiale del concorso.

La Regione Abruzzo, rappre-sentata dai Consiglieri regionali dottor Donato Di Matteo (Pre-sidente del CRAM) e avvocato Giuseppe Tagliente, apre la Fe-sta della Repubblica con l’inno nazionale cantato dal celebre Coro della Virgola, diretto dal Maestro Pasquale Veleno dell’Or-chestra Sinfonica di Pescara. Nel 2003 riceve il primo premio “F. Marcacci”. Nel 2004, al Festival Internazionale “Pietre che canta-no” omaggio a Francesco Petrarca nel 7° centenario della nascita. Nel 2005 XXI Rassegna Internaziona-le di Corali Polifoniche a L’Aquila. Il repertorio a cappella comprende i “Gartenlieder” di Fanny Hansel Mendelssohn. Con l’orchestra ri-saltano la “Messe de Minuit” di M. A. Charpentier il "Magnificat" di F. Durante; l’ “Oratorio di Natale” di Saint Saens, il “Magnificat”, il “Credo” di A. Vivaldi, l’opera-oratorio “Celestino V” di Antonel-lo Neri. Nel 2007 partecipa con successo al “Cantiere Internaziona-le d’Arte” di Montepulciano. Nel 2008 esegue in prima nazionale lo “Stabat Mater” di Knut Nystedt per coro e violoncello solo.

El Flamenco Il mistero che circola attorno al nome fla-menco non è di facile soluzione. Molti studiosi hanno cercato di spiegare in vari modi la costruzione del termine e il suo stesso conseguente significato. Ma il buio è rimasto. Mentre è stato possibile disegnare l’intero albero genealogico del ballo, non si sono sufficientemente chiariti i motivi per i quali, per descrivere una cultura musica-le e coreica che è nata inequivocabilmente in Andalusia, è stato adottato un vocabolo controverso che vuol dire fiammingo. Alla festa della Repubblica Italiana è presente l’ “Academia Hermanas Maldonado”.

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“Sono leoni in guerra e agnel-li pieni di dolcezza nelle loro case. Sono rudi cavalieri nel corso delle spedizioni militari ma simili a eremiti nelle chie-se. Sono duri e feroci contro i nemici di Dio e prodighi di carità verso gli uomini pii e timorati di Cristo...e tutte le volte che i cavalieri erano chiamati alla battaglia, essi domandavano non quanti fos-sero i nemici, ma in che luogo si trovassero…” Jacques de Vitry Histoire des Croisades

Don Manuel Pérez Quintanilla, Priore Generale dei Templa-ri e Gran Cancelliere General dei Baroni di Trastámara, è la massima autorità in Spagna. In questa intervista in esclusiva risponde su temi di scottante attualità. Quando comincia la vostra storia? Nell’anno 1108, quan-do nove cavalieri molto ricchi e di classe nobile, decidono di andare a Gerusalemme per pro-teggere i pellegrini dai banditi. Erano l’equivalente dei frati, ma soprattutto erano un Ordine militare di Cavalleria con i voti di obbedienza, lealtà e la casti-tà. Il loro “scopo segreto”, era di trovare antiche reliquie dai poteri immensi come l’Arca dell’Alleanza e il Santo Gra-al. Furono chiamati i “Poveri Cavalieri di Cristo” unendo la mansuetudine del monaco alla forza del guerriero. Quando si presentarono al Re di Ge-rusalemme Baldovino II, per controllare le strade di Geru-salemme, erano coperti da un semplice mantello bianco. Hu-gues de Payns, disse al re che non erano le vesti che facevano

i buoni e coraggiosi cavalieri, ma il cuore. Con l’aumentare di numero si trasferìrono nel-la spianata del Tempio di Sa-lomone prendendo il nome di “Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusa-lemme”, ma erano conosciuti come “Templari”. Crearono la prima banca del mondo, per custodire beni depositati a Ge-rusalemme. Incontrando grandi difficoltà, dal punto di vista mi-litare ed economico,Hugues de Payns tornò in Francia nel 1127 a cercare aiuti,viene nominato primo Gran Maestro e comin-ciano ad arrivare le donazioni Nei due secoli in Terra Santa, i Templari persero sette Gran Maestri in combattimento, cin-que in seguito a ferite e uno nelle prigioni saracene. L’ulti-mo Gran Maestro, Jacques de Molay, rese più forte l’Ordine nella Francia di Filippo IV il Bello, portando con sé il tesoro accumulato in Terra Santa. Era-no ricchissimi e potenti, un vero Stato nello Stato e non soltanto in Francia, dove pare fossero ventimila. Tanta ricchezza sca-tenò l’invidia del Re di Francia Filippo IV il Bello che decre-tò la fine dell’Ordine. Il Re di Francia Filippo IV il Bello in-fatti, già scomunicato nel 1303 da Papa Bonifacio VIII, pensò che invece di restituire i capi-tali che gli erano stati prestati dai Cavalieri per condurre le varie guerre con Aragonesi, In-glesi e Fiamminghi, fosse più economico eliminare l’Ordine e impossessarsi dei suoi beni. Venne istruito un processo-farsa per eresia che durerà ben sette anni - dal 1307 al 1314.Li si accusò di essersi dati a

pratiche diaboliche, di idolatria verso la testa magica di Bafometto, di sodo-mia, di riti iniziatici che comportavano il bacio dell’ano del Maestro e lo spu-to sul Crocefisso. Sottoposti a tortu-re terrribili, fra cui l’immersione dei piedi nell’olio bol-lente, molti Cava-lieri Templari con-fessarono ciò che volevano gli aguz-zini, persino il Gran Maestro cedette. La bolla papale del 1312 sciolse l’Or-dine senza prove, ma per legittima suspicione. Jacques de Molay, ebbe la possibilità di sal-varsi, ma ritrattò la

confessione venne condanna-to al rogo. Prima di morire, si rivolse al popolo rivendogli la verità. Predisse al re di Francia che entro l’anno anche lui sa-rebbe morto. Dopo 37 giorni il re morì, si dice per una caduta da cavallo. Tre mesi dopo muo-re anche Clemente V, ufficial-mente per problemi intestinali, ma più probabilmente per av-velenamento. Poi morirono mi-steriosamente altri protagonisti dello sterminio dei Templari. I Templari si distribuiscono in Spagna, Inghilterra, Italia e Germania, continuando ad au-mentare di numero. La Chiesa non li scomunica, ma si limita a separarli dal proprio organi-co. Prima di morire, in un do-cumento rinvenuto dopo 700 anni nel Vaticano, Clemente V riconosce che il processo era stato una ignobile farsa ed as-solve i Templari autorizzandoli in quanto frati a impartire i Sa-cramenti.

Qual’è oggi il ruolo svolto dai Templari? Ovviamente non combattiamo come nell’anti-chità, ma siamo cavalieri obbe-dienti e leali ai nostri superiori. Non siamo una setta e celebria-mo l’ investitura dei neofiti con un grano di sale, un pezzo di pane e un poco di vino come nel rituale cattolico. La nostra missione, soprattutto la mia, è di riunificare tutti gli Ordini della Spagna per essere rico-nosciuti dalVaticano.Cosa pensa dell’Opus Dei? Come prelatura dei Gesuiti è molto forte e potente. Il suo fondatore, Josemaria Escrivá de Balaguer, è salito agli onori dell’altare. Sono molto intelli-genti, professionisti e di alto li-vello. Abbiamo buoni rapporti con tutta la Chiesa e con le sue legittime ramificazioni. E con la Massoneria? Si disse che i Templari e la Massone-ria erano uniti. La Massoneria era composta dai muratori, per questo il loro simbolo erano la squadra e il compasso. La no-stra simbologia è diversa. Ab-biamo buone relazioni, però tutti sanno che la Massoneria

non ha niente a che fare con la Chiesa., nel senso che i suoi adepiti non sono obbligati ad avere relazioni con la religio-ne, ma non possono essere atei. Noi invece siamo dichiarata-mente cattolici.Qual’è la cosa che non le pia-ce della società di oggi? Posso risponderle con la frase di un papa: se non ho carità sono un tamburo vuoto, se non ho carità non sono nessuno. Come disse Gesù, si deve perdonare non sette volte, ma settanta volte sette. Di conseguenza quello che più mi addolora è la man-canza di carità. Un Cavaliere Templare deve avere questo sentimento vero nel cuore, al-trimenti non è un Templare. Ammettete anche le donne nel vostro Ordine? Fino a qualche tempo fa era impensabile, ma attualmente accettiamo le dame perchè hanno poteri che spes-so non hanno gli uomini. Sono brave nell’organizzazione, affi-dabili, precise, coscienzose. A volte avviene che in un Priora-to una dama svolga le funzioni di tesoriere. Quando entrano nell’Ordine hanno il grado di “dueña”, cioè padrona, poi di-ventano sergente e infine Cava-liere (Sor). Una volta ammesse partecipano a tutti gli atti come gli altri membri.Secondo lei, chi è stato il Papa migliore? Secondo me Giovanni Paolo II è stato il miglior pontefice della sto-ria, perchè si è aperto a tutte le religioni, ortodossa, ebrea, musulmana, protestante, angli-cana e così via. Ha cercato di riunire, di dimenticare rancori, di creare fratellanza umana e universale. Un compito dif-ficilissimo, ma come in tutte le cose difficili l’importante è cominciare e poi perseverare. Nulla è impossibile, se si vuo-le veramente.

Giulio Rosi

“Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam” Intervista con il Priore Generale dei Templari di Spagna

L’immensarete delle “Gasolineras” distribuite lungo la Spagna, svolge un efficente servizio ininterrotto.

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Eva Celada, giornalista e scrittrice di libri di gastronomia - La cucina gita-na, La cucina di Casa Reale e La cu-cina della Casa di Alba. In questa in-tervista ci parla del suo libro sui segreti delle cucine vaticane, che svela molti segreti, dalla nascita della cottura “a bagnomaria” alle salse, come la “car-melitana” e la salsa verde detta “salsa vaticana”. Curiosando tra i “sacri” for-nelli ha scoperto antiche procedure di cottura, piatti prelibati e autentici “boc-concini da cardinali”, come le “uova benedettine” che piacevano a Papa Benedetto XI, l’aragosta con tartufo bianco, abituale alle incoronazioni pa-pali del Rinascimento e la mousse di fagiano con salsa calda-fredda, piatto preferito da Papa Pio VI. Attraverso la lettura ci si immagina a tavola con i Papi, scoprendo le loro piccole manie, sperimentando le più gustose e sin-golari ricette della storia cristiana, dal sacrificio di Gesù, fino all’ultimo av-venimento del Vaticano, ossia la cena dell’incoronazione di Benedetto XVI. Più di cento ricette inedite, venti secoli della migliore gastronomia.L’influenza della cucina nella vita del Cristianesimo? Il mangiare è sempre stato un elemento di controllo sui fedeli;, durante i secoli, si è preteso che i fedeli non mangiassero carne per diversi giorni alla settimana. Parallela-mente al divieto, esisteva un fiorente mercato di “bolle” pontificie che di-spensavano dalla proibizione di man-giare la carne. Ma come diceva Santa Teresa del Bambino Gesù, “anche in una minestra si può trovare Dio”. Che si prova addentrandosi nei “se-greti” delle cucine vaticane? È come vivere la storia attraverso la “cucina”. In Spagna usiamo l’espressione “en-trare fino alla cucina”, per dire che quando si entra in una cucina di quella casa si conosce tutto. Per esempio ho saputo che Benedetto XVI è un Papa goloso, anche se molto parco. Pro-babilmente il più buongustaio è stato Papa Roncalli, Giovanni XXIII.Uno dei momenti più significativi del Cristianesimo è l’Ultima Cena; cosa consumarono veramente i commen-sali? Fin dalla liberazione del popolo giudeo si celebra una cena di Pasqua, con gli stessi alimenti: agnello, pane azimo, purea, frutta secca, erbe ama-

re, lattuga, quattro coppe di vino e un uovo sodo. L’Ultima Cena in realtà fu una cena di Pasqua, come mi rivelò il direttore spirituale dei rabbini spagno-li, poiché coincide nella forma, nella data e nelle caratteristiche con quel rito. Un grande avvenimento gastro-nomico per la Cristianità; però a livello culinario non possiamo considerarlo tale, in quanto non si preparò nessun cibo per celebrare l’addio al Maestro. Alcuni affermano che non si consumò l’agnello.Si dice che “a tavola non si invecchia mai”. È per questo che i Papi vivono così a lungo? Normalmente i Papi arrivano a tarda età. A Giovanni Pao-lo II piaceva molto la cucina polacca, fatta di zuppa e patate, ma apprezzava anche la cucina italiana. Gli piaceva il buon vino e un bicchierino a fine pa-sto. Benedetto XVI è conoscitore della buona cucina; sua madre era cuoca in un piccolo albergo della Baviera. È astemio, gli piace far merenda con un caffè e latte, è un appassionato di agru-mi, mangiando beve succo di arancia e il suo gelato preferito è al mandari-no. Cena raramente, con una semplice zuppa di semola. Quanto dell’antico protocollo papale resiste nella mensa vaticana? Molto poco. Oggi il Papa siede separato dal resto dei commensali, al vertice di una tavola a “V” , ma nel XIX secolo man-giava da solo. Ancora oggi si adorna la tavola con fiori bianchi e gialli - i co-lori della bandiera papale - le tovaglie continuano ad essere di filo bianco e bianchi sono bicchieri e posate. Perchè in un mondo di uomini, come il Vaticano, la cucina è in mano alle donne? Eterna domanda. Diciamo che preferiscono una cucina simile a quella delle loro madri rispetto a quella di un grande chef. Questo almeno per la quotidianità. Quanto fu determinante Leonardo da Vinci nelle abitudini a tavola? Molto; era a capo del cerimoniale della Corte di Ludovico il Moro e introdusse l’uso della salvietta, delle posate e di alcune buone usanze nel modo di mangiare, che fino a qual momento era rozzo. La raffinatezza a tavola arrivò nel secolo XVII con la Corte francese, che espor-tò il famoso protocollo “Borgognon”.

I segreti delle cucine vaticane

■ Anna Botella ama l’Italia■ Storia della Policia

Nacional■ Il Real Aero Club di

Spagna■ Mostre IFEMA di Madrid■ Intervista Presidente

Associazione Ristoratori■ Notizie da Valencia■ I giovani e le Università

della Spagna■ Notizie dalla Costa del Sol

■ Largo ai giovani architetti■ Notizie da Palma di

Mayorca■ Notizie da Las Palmas de

G.Canaria■ La storia della Ferrari■ Politica italiana per gli

Italiani all’Estero■ Notizie dall’Italia■ Le invenzioni spagnole■ La Feria di Valladolid■ Offerte di lavoro

NEL PROSSIMO NUMERO

Il Palau de la Musica Catalana candidato al “Principe de Asturia”

Il Palau de la Musica Catalana, candidato al Premio “Principe de Asturias” per le Arti, fu costru-ito 100 anni fa in accordo con la richiesta della popolazione e in armonia con le idee avanzate della società dell’epoca. La sua storia è legata alla scuola di can-to dell’Orfeó Català. Progettato da Lluís Domènech i Montaner che lo realizzò nel 1908 nel quar-tiere di San Pere,è considerato il simbolo della nuova architettura modernista catalana e nel 1909 fu premiato dal Comune di Bar-cellona.Nel 1971 fu dichiarato monumento nazionale e, dal 1982 al 1989, venne restaurato dagli architetti Oscar Tusquets e Carles Diaz. Nel 2000 si aggiun-se un edificio con la biblioteca, un archivio, una sala riunione,gli uffici e i camerini.Nel 1997 è stato dichiarato dall’Unesco Pa-trimonio Mondiale dell’Umani-tà. Concepito come uno spazio aperto, da vivere a pieno, per la sua costruzione si sono usati il vetro smaltato ed il cristallo. La sua architettura originale ed ardita spicca fra gli edifici cir-costanti. Una suggestiva sala concerti rettangolare, con posti a semi ellittica, ha un lucernario a goccia ed ampie vetrate laterali che ne permette l’utilizzo anche senza luce artificiale. È unico al mondo! I motivi floreali e i colori delle vetrate ne fanno un giardino artificiale, dove il lucer-nario è il sole. Il palco, con un organo del 1908, è decorato con statue femminili che suonano strumenti musicali. Varie scultu-re adornano gli interni della sala e la facciata; nella sala sono pre-senti due gruppi scultorei, uno di fanciulle che cantano una ballata catalana e l’altro raffigurante la cavalcata delle Valchirie di Ri-chard Wagner. All’esterno, dove era l’ingresso delle carrozze, è presente un gruppo scultoreo de-dicato ai personaggi delle canzo-ni popolari catalane.

Intervista al presi-dente, Félix Millet,.

Cento anni, cosa han-no significato e signi-ficano per Barcellona e per il mondo? Il Palau è l’espressio-ne delle inquietudini culturali, le idee avan-zate e gli interessi col-lettivi delle persone che lo promossero e della società catalana dell’epoca che lo vide nascere. Alcuni ideali che si sono mantenuti con ambizione e tena-cia durante un secolo, riuscendo a sopravvi-vere alle più disugua-

li situazioni politiche e sociali.Il Palau della Musica Catalano, dichiarato Patrimonio dell’Uma-nità per l’Unesco nel 1997, è - og-gigiorno - una struttura culturale aperta al mondo intero, con più di 400 concerti annuali di artisti tanto nazionali come internazionali; più di 400.000 spettatori e 225.000 vi-sitatori. Tutto un insieme culturale catalano e mondiale. Quanto è importante la musica in un Paese? La Catalogna ha visto nascere musicisti tanto universali come Ferran Sor, Pau Casals, Isa-ac Albéniz, Enric Granato, Ricard Viñes, Miquel Llobet, Victoria dels Angels, Alicia di Larrocha e Montserrat Caballé; istituzioni come il Monastero di Montserrat con la sua emblemàtica Escolània, il Gran Teatre del Liceu o lo stesso Palau. Cose che hanno permes-so che la Catalogna sia un paese

musicalmente collocato nell’avan-guardia a livello europeo.Come celebrate il Centenario? Dopo un secolo da quando si co-struì, il Palau è ancora in buone condizioni. Sono stati restaurati la facciata e gli interni della sala dei concerti; inoltre abbiamo amplia-to gli impianti. Ora il Palau conta su una piazza ed un nuovo audi-torium con una capacità di 583 persone. Inoltre, si è aperto a tutti i generi musicali e, oltre la musi-ca, il palazzo accoglie ogni genere di manifestazione culturale. Per tanto, in occasione del Centena-rio, abbiamo realizzato un inteso programma pieno di manifesta-zioni culturali e di intrattenimento: concerti, esposizioni, conferenze, incontri e così via. Un programma per rendere partecipi tutti gli amici che ci accompagnano in inquie-tudini, emozioni e sentimenti che questo eccezionale monumento continua a suscitare.Quali i programmi del Palau per i prossimi “Cento Anni”? A questa domanda è impossibile rispondere con obiettività. Ovviamente la no-stra intenzione è che continui ad essere fedele alla sua storia negli aspetti culturali, musicali e sociali che l’hanno caratterizzato fino ad oggi. Questo richiede una promo-zione attiva per la cultura musi-cale universale, mantenendo viva l’apertura e l’ampiezza di obiettivi nei concetti estetici. Il tutto diffon-dendo, salvaguardando ed arric-chendo la grandezza architettonica di questo monumento. Foto sotto: il Maestro Riccardo Muti diri-gendo al Palau.

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La ONCE: nasce dalla Società di Soccorso e Difesa del Cieco fondata a Cadice nel 1928L’Organizzazione Nazionale di Ciechi Spagnoli, ONCE, è un Ente di Diritto Pubblico carat-tere sociale e democratico senza fini di lucro, istituito per miglio-rare la qualità di vita dei ciechi della Spagna. Conta sull’ap-poggio dell’Amministrazione pubblica attraverso il Consiglio del Protettorato, con i ministe-ri di Economia e Fisco, Lavoro e Affari Sociali ed Interni. Un primo regolamento – prima di diventare ONCE - venne redatto da Luis del Roseto e Caro, del Corpo dei Segretari Generali di Governi Civili che nel 1928, a Cadice, fondò con le Autorità Provinciali la Società di Soc-corso e Difesa del Cieco, che si estese a Jerez de la Frontera. Il 13 dicembre di 1938, il gover-no di Burgos firma il decreto di fondazione dell’ONCE, chiama-ta allora ONC, Organizzazione Nazionale di Ciechi, unificando le differenti associazioni esi-stenti, come il Sindicat di Cecs di Catalunya e La Hispalense di Siviglia, espandendosi nel resto dell’Andalusia e nel 1942 in tutta la Spagna. Con il Governo Civile di Badajoz si istituì la Ce-dola dei Ciechi il 9 giugno 1936

e nel 1928 nacque la Società di mutuo soccorso “Cooperativa de tabaqueros los 41”, con l’au-torizzazione dello Stato per la vendita della Cedola Pro-cie-chi, oggi nota come “Coupon dell’ONCE”, una lotteria che permette all’Ente di finanziar-si, dando lavoro a molti dei suoi soci”. I servizi sociali - spiega il presidente della ONCE, Mi-guel Carballeda Piñeiro (nella foto) - sono le priorità princi-pali della nostra organizzazione

e della Fondazione. La politica educativa offre nuove opportu-nità ai nostri soci, rafforzando

i collegamenti con il CERMI, includendo altre forme di handi-cap nell’ambito della nuova Ley de Promo-ción de la Autonomia Personal y Atención a las Personas en Si-tuación de Dependen-cia e negli statuti di autonomia. Nel 2006 – dice Carballeda – abbiamo creato 3.099 nuovi posti di lavoro e realizzato 29.406 corsi di formazione. Un totale di 108 mila posti di lavoro, dando servizi sociali ad oltre 68 mila affiliati. Nel 2007 è nata anche la Fondazione per le persone sordo-cieche. Il nostro impegno si estende ai ciechi di tutto il mondo con la Fondazione ONCE per l’America Latina. Con la Fondazione e il Sindacato CEOSA, generiamo altri 115 mila posti di lavoro diretti e indiretti”.

Fedeli al Cristo, i legionari non temono la morte

La Legione fa parte dell’Esercito Spa-gnolo ed è formata dalla Brigata della Legione Re Alfonso XIII (BRILEG), dal Battaglione Gran Capitano 1º del-la Legione e dal Battaglione Duca di Alba 2º della Legione. La Legione spagnola, o Battaglione Stranieri, come si chiamò inizialmente, fu ide-ato del comandante di Fantería José Millán-Astray che dette alla nuova forza il suo stile mistico. La Legione ha sempre avuto il culto del combatti-mento e la noncuranza per la morte, esaltando gli atti eroici necessari per la sua missione. L’obiettivo si perse-gue addestrando la truppa attraverso la “mistica legionaria”, simbolizzata nel Credo legionario, e con gli adde-stramenti al Bushido, un codice di condotta e un modo di vita, analogo al concetto europeo di Cavalleria. I

suoi gridi di guerra ancora usati sono “Viva la morte!”, “A me la legione!” e “Legionari a lottare, legionari a mo-rire!”. Questa unità arruolava gli stra-nieri che si offrivano per combattere in Marocco. Il risultato sfavorevole nelle guerre coloniali del nord dell’Africa creava tumulti nel paese. Millán-Astray pensò che la Spagna avesse bisogno di un corpo di soldati profes-sionisti, con una morale ed uno spiri-to di corpo analoghi a quelli della Le-gione straniera francese. La Legione Spagnola il 28 gennaio 1920, essendo Ministro di Guerra Don José Villalba, col nome di “Tercio de Extranjeros”, per affrontare, come già aveva fatto la Francia, la durezza dei combattimenti nella guerra del Rif (Marocco), per la quale non erano preparate le truppe di leva. Il quarto battaglione fu sciolto,

ma nel 1981 venne ricostituito come guarnigione a Ronda (Malaga). Nel 1995 si creò la Brigata della Legione Re Alfonso XIII a Viator (Almeria). Dopo un periodo in cui si proibì la leva agli stranieri, oggi, come in al-tre unità dell’Esercito, si ammette la presenza di ispano-americani e gui-neani. Il sentimento religioso legato fortemente alla morte, viene partico-larmente esaltato durante la Semana Santa di Malaga, quando i Legionari sfilano con austero portamento so-stenendo a spalla il Crocefisso della Buena Morte del Mena. (S.B.)

Legión EspañolaAttivazione operativa: 28 de enero de 1920 Arma: Ejército de Tierra EspañolTipo: InfanteríaFunzione: Infantería ligero-protegidaAcquartieramenti: Ronda, Almería, Ceuta y MelillaI primi Comandanti: José Millán-Astray e Francisco FrancoMotto: “Novios de la Muerte”Sacro Patrono: Cristo de la Buena MuerteMarcia: El Novio de la MuerteMascotte: borrego, carnero y el jabalíCampagne: Guerra del Rif, Guerra Civil Española, Guerra de IfniAnniversario: 20 de septiembreMedaglie: 7 Cruces laureadas de San Fernando colectivas, 22 Medallas Militares colectivas, Cruz de Guerra Francesa con palma de oro, 22 Cruces Laureadas individuales y 211 Medallas Militares Individuales.

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Intervista con Don Pedro Fernadez Montes, sindaco di Torremolinos, dove vanno in vacanza migliaia di italiani. Soprattutto i giovani, sono attratti dal suo ambiente accoglien-te ed accessibile. Ma molti sono anche gli italiani che ci vivono e ci lavorano.Torremolinos è la unica città del mondo che ha dedicato un monu-mento al turista. Perchè? Perchè deve tutto al turismo. Il monumento rappresenta una donna, perchè fu-rono le turiste che arrivarono negli anni sessanta e cominciarono a cre-are la fama internazionale di questa città. –Quanti sono i turisti?Ogni anno gli alberghi registrano più di sei milioni di pernottamenti, che fanno di Torremolinos il primo mu-nicipio turistico dell’Andalusia ed il

La dottoressa Esperanza Oña Sevilla è la sindaco di Fuengiro-la, famoso centro turistco della costa occidentale andalusa. Con una attività incessante ha trasfor-mato la città, modernizzandola esteticamente e nei servizi.Che significa essere sindaco di Fuengirola? Significa impegnar-si per dare ai cittadini e ai turisti una città adeguata alle esigenze sociali, logistiche, commerciali, culturali e di svago. Fuengirola è definita in “sole di città”, con il suo lungomare meraviglioso e spiagge aperte tutto l’anno. Per il clima soave e l’ambiente accogliente ed organizzato, vie-ne scelta da un numero sempre maggiore di persone come meta turistica, residenza invernale o definitiva La modernizzazione è

un processo continuo che arric-chiamo costantemente realizzan-do nuove opere pubbliche, fra cui un parcheggio sotterraneo con oltre 3000 posti in aggiunta a quelli già esistenti. Per la cul-tura abbiamo il Castello Sohail, dove si tengono concerti classici e moderni e un originale mercato medievale unico al mondo. Ab-biamo un antico giacimento ar-cheologico romano e un museo di storia. Numerosi sono i centri sportivi con un nuovo stadio for-nito di piscina olimpica coperta,

Donna Maria Picasso, quando parlava del marito malaghegno Josè Ruiz Blasco, probabilmen-te diceva: “il mio amore è nato a Malaga”. Però Malaga non è solo sinonimo di Picasso, è la capitale della Costa del Sol. In questa intervista, il sindaco Don Francisco de la Torre, ci parla della sua città.Malaga capitale europea, per-chè? Molte sono le cose fatte e molte ne stiamo facendo per renderla sempre piú importante. Oltre allo spettacolare Palazzo dei Congressi avremo anche un Auditorium della Musica nel “Paseo Maritimo” occidentale. Poi ci sarà lo sviluppo della rete urbana di trasporto, tanto all’in-terno quanto all’esterno della cit-

Don Francisco, sindaco di Malaga una importante capitale europea

tà, con una metropolitana per la quale il Municipio collabora at-tivamente con fondi e mezzi. La gestione avverrà con le Ammini-strazioni Autonoma e Centrale.Inizialmente si svilupperà per dodici chilometri su due linee, alle quali si aggiungeranno una terza ed una quarta linea. Miglio-reranno i collegamenti ferroviari con la Costa del Sol orientale ed occidentale.Un’ opera molto importante è l’Alta Velocità, che collega Malaga con Madrid e il resto della Spagna. Ciò poten-zierà la linea strategica del turi-smo culturale proveniente dalle altre città. Altro progetto rile-vante già avviato è l’ampliamen-to dell’aeroporto, per accogliere fino a venti milioni di viaggiatori

all’anno. Nel porto sono iniziati importanti lavori, con la creazio-ne di una grande stazione ma-rittima con sette moli per navi da crociera.Un immenso spazio chiamato porto-città, accoglierà manifestazioni ed eventi.La ria-bilitazione del pittoresco centro storico, già completata per il settanta per cento, oltre al mi-glioramento residenziale e com-merciale, realizzerà importanti itinerari culturali fra i musei e il patrimonio architettonico ed archeologico di cui è ricca Ma-laga. Per valorizzare il rapporto con il mare, verranno costruiti due o tre porti sportivi e nuove strutture balneari. Infine stiamo sviluppando il settore tecnologi-co e scientifico con il Parco Tec-nologico e l’Università.Quanti italiani vivono a Mala-ga? Degli ottomila italiani che risiedono lungo la costa , ol-tre duemila abitano a Malaga e svolgono diverse attività anche importanti, come i fratelli De Lucchi e la gelateria la Venecia-na. Molti i matrimoni misti che, data l’affinità fra i nostri popo-li, risultano felicemente riusciti. Gli italiani amano le spagnole e gli spagnoli amano le italiane.

Don Pedro, oltre a Torremolinos, ammira molto Roma e Firenze

secondo della Spagna. Se sommia-mo anche il turismo residenziale, Torremolinos è il primo municipio turistico della Spagna.Quali sono i progetti urbanistici? Il Palazzo dello Sport “San Mi-guel”; lo stadio polisportivo “Ciu-dad de Torremolinos”; la piscina olimpica climatizzata “Virgen del carmen”; l’Auditorium Munici-pale “Principe de Asturias”; la Plaza de Toros; le varie piste di tennis, padel e pattinaggio; il cen-tro culturale”Pablo Ruiz Picasso”, che ospita l’università popolare con oltre 3.500 iscritti, e il com-plesso “Los Manantiales-Giardino botanico Molino de Inca”. Poi una nuova piscina coperta e un Mul-ticinema. Infine sono previsti mi-glioramenti ornamentali di tutti gli

angoli della città.Come si è evoluto il turismo negli ultimi anni? È cresciuto in forma spettacolare, confermando Torre-molinos come l’autentico “motore” dello sviluppo turistico della Costa del Sol. La maggior parte degli stranieri, non emigranti, sono euro-pei e per la metà inglesi.Che lavori fanno gli italiani che vivono a Torremolinos? Gesti-scono ristoranti, svolgono attività commerciali, si dedicano all’ar-tigianato, al settore immobiliare, alle attività alberghiere, o sono pro-fessionisti.Conosce qualche città italiana? Purtroppo non sono mai stato in Italia, però credo di conoscerla abbastanza perchè ho letto molto sulla sua storia. Circa le citta`, natu-ralmente Roma è la prima che mi piacerebbe visitare, perchè è unica al mondo e la sua storia la incon-triamo anche qui, in Spagna. Però ammiro molto anche Firenze, che è la culla del Rinascimento. C’è una canzone italiana che le piace, e un pietanza? In effetti sono moltissime le canzoni italiane che mi piacciono, però amo soprat-tutto le arie di molte opere liriche. Per quanto riguarda la cucina, mi piacciono soprattutto gli spaghetti.

La Alcaldesa della “Ciudad del Sol”

campo di calcio, piste di atletica, zone verdi, biblioteca, strutture per la Terza Età e centri com-merciali. Nella città convivono in armonia oltre 100 nazionalità diverse, alle quali mettiamo a disposizione un apposito ufficio dipartimentale per aiutare gli stranieri a risolvere dubbi e pro-blemi burocratici.Quanti italiani vivono e la-vorano qui? Quelli iscritti alla anagrafe cittadina sono più di 2500, anche se molti sono quelli non registrati. A costoro rivolgo un invito ad iscriversi alla no-stra anagrafe, considerando che i comuni ricevono assegnazioni economiche del governo in base al numero degli abitanti.Quanti più siamo, maggiore saranno i finanziamenti e migliori, quindi,

i servizi che potremo fornirgli. Conosce l’Italia? Ci sono stata più volte e conosco bene nume-rose città oltre a quelle classiche come Roma e Venezia. Mi ha affascinato il Vaticano. La verità è che l’Italia è un paese che mi piace molto. In particolare mi ha impressionato Assisi, così in-cantevole, mistica e suggestiva con le sue case di pietra rosata. Dell’Italia e degli italiani mi ha colpito il grande senso patriot-tico che in Spagna forse non ab-biamo.

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80 cavalli, oggi sostituito da un diesel da 2000 cavalli con 300 giri al minuto. Negli anni ha su-bito modifiche come l’impianto frigorifero, l’aria condizionata, l’impianto di potabilizzazione, quello per il trattamento dei resi-dui organici e i motori ausiliari.

Nave Elcano viene considerata un brigantino-goletta, ma anche una goletta “de velacho”. I suoi quattro alberi si chiamano come le antiche navi scuola della Ma-rina spagnola: Blanca, Almansa, Asturias e Nautilus. (J. de A.)

presenza di grandi attori come Clint Eastwood, Gian Maria Volontè, Henry Fonda, Terence Hill, Claudia Cardinale, Bud Spencer, Eli Wal-lach, Franco Nero e Lee van Cliff. Film che hanno girato il mondo ac-compagnati dalle musiche di Ennio Morricone. Conclusa la parentesi di celebrità di cui rimangono solo gli spettacoli per i turisti che vogliono vivere l’atmosfera del West, l’Al-meria di oggi è famosa per la col-tivazione di ortaggi e frutta nelle sconfinate serre coperte di teloni bianchi, note come “mare di plasti-ca”, che si estende per 9000 chilo-metri quadrati fino alla provincie di Murcia e di Granada.

Preistoria, antiche civiltà, serre e spaghetti western

Almeria ha una lunga storia di molte civiltà. Nonostante i resti paleolitici e le pitture rupestri del Neolitico, è nell’Età dei Metalli, nel periodo cal-colítico, che nasce il primo villag-gio, Los Millares, con più di mille abitanti che lavoravano il rame nel terzo millennio prima di Cristo. Nell’Età del Bronzo, tra il 1700 e il 1400 a.C., si sviluppa la cultura de L’Argar. Le colonie di Baria, Villaricos, Abdera e Adra, rivelano la presenza fenicia. Ebbero contat-ti con i greci e diventarono colonia cartaginese, fino all’arrivo dei Ro-mani. Ad Adra e ad Almeria si con-

servano resti di fabbriche di salature di epoca romana, per il commercio del garum, la salsa di pesce ed erbe aromatiche considerata una squi-sitezza dell’epoca. Dopo i romani, arrivarono vandali, visigoti e bizan-tini. I successivi otto secoli di civiltà islamica furono i più importanti. Nel secolo VIII gli arabi sviluppa-rono l’agricoltura trasformando il paesaggio. Nel 955, Abderramán III ordina la costruzione della Alcalza-ba (la seconda fortezza musulmana dopo l’Alhambra) per contrastare la minaccia del califfato fatimí di Mahdia (Tunisi). Da un semplice

quartiere nasce la città di Almeria, diventando il porto principale del califfato di Cordoba per il commer-cio con il Mediterraneo Orientale ed il Nord Africa. Subentra il regno di taifas di Almeria con Jairán pri-mo re, ma lo splendore arriva con Almotacín, re poeta. Nel secolo XI prospera l’esportazione della seta. L’invasione almoravide mette fine alla taifa almeriense, ma la città continua ad essere un centro indu-striale apprezzato dai paesi cristiani. L’imperatore Alfonso VII, aiutato da catalani, genovesi, pisani e fran-cesi, la conquista nel 1147. Dopo

Elcano, la nave scuola degli ufficiali spagnoliLa nave scuola Juan Sebastian Elcano, della Marina Militare spagnola, nacque per Reale De-creto del 1925, con un preventivo di 7.569.794 pesetas per sostitui-re la nave scuola Minerva. Il suo nome è in onore del celebre ma-rinaio basco. Il varo avvenne il 5 marzo 1927, madrina Carmen Primo di Rivera, figlia del presi-dente del governo. Il 29 febbraio 1928 realizza il viaggio inaugu-rale da Cadice a Malaga, con un passeggero di eccezione, il re

Alfonso XIII. Il primo viaggio transoceanico fu il giro del mon-do in direzione opposta alla rotta Magellano-Elcano. Da allora ha percorso oltre un milione e mez-zo di miglia nautiche, formando molte generazioni di ufficiali. Ha partecipato ad innumerevo-li regate come la transoceanica Lisbona-Bermude nel 1964, nel 1966 tra Bermude e Newport, la Gran Regata Colón ’92 e la Gran Regata 2000. Nel 1974 ha rice-vuto la Boston Teapot, per per

dieci anni torna musulmana senza recuperare il suo splendore. Nel se-colo XIII fa parte del regno nazarí di Granada fino alla conquista dei Re Cattolici nell’anno 1489. Benché ri-popolata dai cristiani, i mori rimase-ro maggioranza fino alla guerra del-le Alpujarras nel 1568. Guidati da Abén Humeya, i mori si ribellarono ai soprusi con una guerra cruenta. Abén Humeya assedia Vera, attacca Cuevas dell’Almanzora e ritiran-dosi organizza i giochi sportivi di Purchena, arrivati ad oggi grazie a Ginés Pérez di Hita, scrittore e sol-dato del marchese dei Vélez. Il “re dell’Alpujarr” si stabilisce a Laujar dove muore assassinato in un intri-go di palazzo. Felipe II inviò il suo fratellastro, Juan dell’Austria, per placare la rivolta. Sterminati e sparsi per la Spagna, i mori vengono defi-nitivamente scacciati con il regno di Felipe III. Almería viene ripopolata, ma inizia un inesorabile processo di decadenza, aggravata da terremoti ed attacchi di pirati, in uno dei quali fu catturato Yuder Pachá, che con-quisterà il mitico impero Songai. Con un esercito di 4.000 uomini attraversò il Sahara e conquistò Timbuctú. Nel 1964 Sergio Leone comincia a girare i suoi famosi Spa-ghetti Western sfruttando il celebre “desierto de tabernas”, unico vero deserto della Spagna. Riportandola alla fama di tutto il mondo con la

aver percorso la maggiore di-stanza in circolo fra due estremi punti della terra in 124 ore. Nella sua lunga vita ha superato tem-porali, cicloni, uragani, tifoni e monsoni, lottando contro onde di quindici metri di altezza e venti di più di centosessanta chilome-tri all’ora. Il veliero fu costruito nei cantieri Echevarrieta y Lar-rinaga di Cadice e le vele sono dell’inglese Nicholson. Aveva una bussola giroscopica Sperry. Era dotato di un motore diesel da

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La Comunità autonoma di Madrid ha compiuto i suoi venticinque anni

Sono i consulenti dei politici

L’Associazione Spagnola di Consu-lenti Politici, AESCOP, è formata da specialisti delle scienze sociali, poli-tiche, giuridiche ed altre discipline. I suoi obiettivi i seguenti: promuovere e sostenere lo sviluppo democratico, nei principi e nella pratica in Spagna; promuovere la ricerca teorica ed em-pirica in relazione ai processi eletto-rali, alla comunicazione politica, alle campagne elettorali, alle relazioni go-vernative e alla diffusione dei risulta-ti; generare fori per scambio di idee, opinioni, informazione, conoscenze ed esperienze relativi ai principi teo-rici e alle tecniche pratiche della co-municazione politica, le campagne elettorali e le relazioni con le distinte amministrazioni; generare e mante-nere attività professionali tra i mem-bri dell’Associazione e fra questi e le istituzioni politiche e pubbliche, promuovendo la comprensione e la cooperazione sull’attività politica e sui temi pubblici; contribuire all’abi-litazione dei dirigenti politici in Spa-gna per l’uso di tecniche moderne di indagine e comunicazione politica; pubblicare libri, riviste ed articoli in materia di comunicazione politica, campagne elettorali, riferite alle dif-ferenti amministrazioni e temi colle-gati; promuovere la responsabilità, la condotta etica dei membri dell’Asso-ciazione e stabilire accordi e relazioni di lavoro con Università, organismi internazionali ed istituzioni pubbli-che e private per portare a termine gli obiettivi dell’Associazione.

La Comunità di Madrid è una comunità autonoma della Spa-gna situata nel centro della Pe-nisola Iberica e, precisamente, nel cuore della Meseta Centrale. Confina con le province di Gua-dalajara, Cuenca, Toledo, Castil-la-La Mancha, Avila e Segovia, Castilla y Leon. La Comunità di Madrid è monoprovinciale, per cui non esiste Deputazione. La sua capitale, Madrid, è anche la capitale della Spagna. La sua po-polazione stimata è di 6.081.689 concentrati per lo più nell’area metropolitana.

Questa comunità, che forma parte del territorio storico della regione della Castilla, possiede una posizione centrale nella rete viaria della Spagna. Ha una delle economie più importanti del pae-se e dispone di un ricco patrimo-nio artistico e naturale. La con-formazione dell’attuale comunità autonoma venne preceduta da un intenso dibattito politico, nel contesto preautonomico degli ul-timi anni settanta. In principio, si delineò la possibilità che la pro-vincia facesse parte della comu-nità di Castilla-La Mancha, seb-

Comunidad de Madrid

Stato: SpagnaCapoluogo: Madrid

Superficie- Totale 8.028 km² (12a posizione)- % Spagna 1,6 %

Popolazione- Totale (2007) 6.081.689- % Spagna 13,2 %- Densità 758,14 hab./km² Presidente: Esperanza AguirreSeggi parlamentari: 34 congressisti, 6 senatoriStatuto di autonomia: 1 marzo 1983Festa Ufficiale: 2 maggio (istituzione della comunità di Madrid)

bene con un statuto speciale, dato che era la Capitale dello Stato. Nell’anno 1981 si svincolò dal resto della regione, erede dell’an-tica Castilla-La Nueva, alla quale Madrid apparteneva dal secolo XIX. Nel 1983 si costituì l’attua-le comunità autonoma.La città di Madrid fu scelta allora capitale della regione, sebbene sorgesse-ro proposte di altre città, fra cui Alcalá di Henares che presentò ufficialmente la sua candidatu-ra nei primi anni ottanta e, più recentemente, Getafe, che nel 2006 annunciò la sua aspirazione di strappare a Madrid il titolo di capitale. A livello internazionale,

la Comunità di Madrid è defini-ta con la sigla ISO 3166-2 M, che indica la seconda parte dello standard dell’ISO 3166. È un si-stema di geocodificazione creato per cifrare i nomi di suddivisioni dei paesi (entità territoriali), così come le aree dipendenti. Il pro-posito dello standard è stabilire una serie mondiale di abbrevia-zioni per i luoghi, per il suo uso in etichette di pacchetti, conte-nitori ed altri oggetti simili. Un codice alfanumerico breve può servire per indicare chiaramente una localizzazione di una forma più conveniente e meno ambigua del toponimo completo.

Dª Esperanza Aguirre Gil de Biezma, Presidenta de la Comunidad de Madrid entrega el premio a D. Miguel Udaondo Durán (Vodafone España)

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Offerte di Lavoro/TrabajoLe offerte di lavoro sono in spagnolo sia per gli italiani che per gli spagnoli

Esta pagina es a la vez para los italianos y espanolesImportante empresa de mar-keting integral selecciona en-cuestadores/as para realizar un estudio de mercado en la ciudad de Marbella (Málaga) trabajando durante las fechas comprendidas entre el 19 de Mayo y el 24 de Mayo 2008 en horario partido de 11h a 14h y de 17h a 21h.(malaga.oferta.infojobs.net)

La división de Cash&Carry de Miquel Alimentació, empresa líder en el sector de la distribu-ción, precisa un Jefe de Sección para su centro ubicado en San Pedro de Alcántara. Se responsa-bilizará de coordinar y organizar la sección para ofrecer un buen servicio al cliente, y llegar a los objetivos de ventas y margen previstos.(malaga.oferta.infojobs.net)

BTI Técnicas de la Fijación, S.L. Nace en Alemania y fun-da su sede en España en el año 1997, convirtiéndose en una de las empresas líderes en el sector de productos y suministros in-dustriales para la construcción: metal, madera, sanitario y elec-tricidad. Nuestros productos son presentados por un equipo de 150 comerciales repartidos por gran parte de España. En BTI apostamos por la calidad de nue-stros productos, el asesoramiento y un excelente suministro. Nue-stro objetivo es seguir creciendo apostando por gente con afán de superación que le guste el trato personalizado con el cliente y que sea capaz de ofrecer confian-za y dar un asesoramiento exce-lente. Para ésta oferta deseamos incorporar un comercial cuya zona de trabajo se centre en Mar-bella, trabajando con una cartera de clientes existente que se pue-da ir ampliando. Para ello, la em-presa ofrece al vendedor contrato en R.G, vehículo de empresa, móbil, dietas, formación inicial y otras ventajas propias de una multinacional.(malaga.oferta.infojobs.net)

Nuestro cliente es una presti-giosa empresa multinacional, filial del grupo Grand Visión, (Grand Optical, La Générale d`Optique…), SOLARIS está especializada en venta de gafas de sol. Con una red de 50 estable-cimientos en 10 destinos interna-

cionales, en la actualidad lleva a cabo su expansión en el mercado español. Buscamos dependientes de tienda para un nuevo estable-cimiento en Marbella, personas con buena imagen, facilidad de expresión y comunicación y al-tamente motivadas en la venta directa, con ganas de ofrecer un excelente servicio al cliente, y con una experiencia minima de dos años en ventas y atención al cliente en sector retail.(malaga.oferta.infojobs.net)

Empresa Internacional dedi-cada al mundo de la moda ma-sculina busca un Licenciado/a en Direcciòn y Administraciòn de Empresas, o Economista para su departamento de Administra-ciòn. La mision del puesto es el de llevar la contabilidad ge-neral (PGC 2.008) y de costes, facturaciòn, bancos, control de cobros y pagos, presentaciòn de impuestos, cierre de balance y cuenta de resultado (mensuales y por centros), tesorerìa, control de gestiòn, mejorar mecanismos de control interno, gestion de nòminas y contratos. Imprescin-dible experiencia minima de 5 años en puesto similar o asesoria contable-fiscal demostrable. Co-nocimientos especificos de con-tabilidad, impuestos.(malaga.oferta.infojobs.net)

BARCLAYS BANK La persona seleccionada llevará a cabo las siguientes funciones: - Ofrecer asesoramiento personalizado y diseñar una respuesta individua-lizada a las necesidades financie-ro-fiscales de los clientes interna-cionales, responsabilizándose del logro de los objetivos de margen y decrecimiento de la cartera ge-stionada. - Alcanzar los objetivos de venta a clientes nacionales y extranjeros de ... Requisitos: Bu-scamos una persona que cumpla los siguientes requisitos: * Li-cenciatura en Administración y Dirección de Empresas, Econó-micas, Derecho o similar. * Ex-periencia de 2 a 3 años en banco o caja de ahorros, orientado hacia clientes internacionales. * Bilin-güe español/inglés.(empleo.trovit.es)

Firma bilingüe de asesora-miento fiscal y contable busca auxiliar contable para unirse un

equipo dinámico y de rápido crecimiento. Dicha persona tra-bajará bajo la dirección de pro-fesionales con más experiencia y tendrá la oportunidad de de-sarrollarse profesionalmente de acuerdo a las capacidades demo-stradas. El puesto incluirá tareas de contabilidad y cumplimiento de obligaciones para una cartera de clientes internacionales, así como tareas internas de admi-nistración y apoyo al resto del equipo.(empleo.trovit.es)

En Banesto, Madrid, estamos buscando personas con grandes metas que quieran incorporarse a un proyecto ambicioso, ganador... el Proyecto de la Mejor Empresa para Trabajar. Si te interesa for-mar parte de un gran Banco, en el que las mayores preocupaciones son el desarrollo profesional y la formación continua de sus traba-jadores, este es el momento, esta es tu oportunidad.Buscamos profesionales del sector para desarrollar labores comerciales, que se responsabi-licen de la comercialización de productos financieros dentro del área de BANCA EMPRESAS, a través tanto de la fidelización y captación como de la gestión de clientes.Se encargará asímismo de un análisis financiero de las empresas clientes, de gran vo-lumen de facturación. Todo ello ubicado en una de nuestras su-cursales de Empresas.Se Ofrece: Un proyecto ambi-cioso y la posibilidad de formar parte de un gran Banco en el que existen posibilidades reales de desarrollo profesional, promo-ción y formación continua. La retribución está en función de la valía del candidato.(www.infoempleo.com)

Responsable de análisis para centro de investigación en Bar-celona. El candidato ideal tendrá una formación de Doctorado o Licenciatura en ciencias Quími-cas y una experiencia previa de mínimo 2 años e como responsa-ble de laboratorio de análisis.El candidato deberá aportar buena preparación para dirigir equipos de trabajo y experiencia demostrable en seguimiento de estándares de calidad farmacéu-tica.

Es muy valorable experiencia en empresa fuera de España, especialmente en zona EMEA y USA.Se requiere un nivel alto de In-glés.(www.infoempleo.com)

Se necesita administrativa-comercial en Valencia. La aspi-rante debe tener conocimientos avanzados de bases de datos Acces, así como Excel. Atención telefónica.Don de gentes. Se valorará co-nocimientos de programación informática.(www.segundamano.es)

Madrid, Ingenieros Superio-res Industriales. Para empresa perteneciente a un grupo mul-tinacional con presencia en di-versos sectores industriales y de servicios. Tras un periodo inicial de aprendizaje, desempeñarán funciones de diseño de proyec-tos en departamento técnico. En el futuro, podrán pasar a realizar funciones de mayor responsabi-lidad que implicarán gestión de equipos humanos para el desar-rollo de obras, u otros proyectos relacionados con la actividad. Buscamos personas de reciente titulación en Ingeniería Indu-strial, con buen nivel de inglés y formación de postgrado en el área de gestión. Valoraremos muy especialmante la capacidad para las relaciones humanas, el potencial de liderazgo y desar-rollo, la iniciativa y el afán de superación.(www.empleoyformacion.com)

Empresa del sector Banca, Seguros e Intermediación Fi-nanciera busca Titulados Uni-versitarios en La Coruña. Se incorporarán a las oficinas de una importante entidad financie-ra. Se harán cargo de la atención y la relación con los clientes de la oficina, y la gestión comer-cial con los mismos, así como la captación de nuevos. Jóvenes Diplomados/as o Licenciados/as en Empresariales, Económicas, ADE, Derecho, ... con gran ca-pacidad de relaciones humanas, profundo interés por desarrollar una carrera profesional en ese ámbito, y disponibilidad geográ-fica.(www.empleoyformacion.com)

Empresa del sector Metalur-gia, Estructuras y Artículos de Metal busca Ingenieros en Valencia. Para empresa pertene-ciente a un grupo multinacional con presencia en diversos sec-tores industriales y de servicios. Tras un periodo inicial de apren-dizaje, desempeñarán funciones de diseño de proyectos en de-partamento técnico. En el futu-ro, pasarán a realizar funciones de mayor responsabilidad que implicarán gestión de equipos humanos para el desarrollo de obras, u otros proyectos relacio-nados con la actividad. Buscamos personas de reciente titulación en Ingeniería Superior: Industrial, Caminos..., con buen nivel de in-glés y formación de postgrado en el área de gestión.(www.empleoyformacion.com)

Empresa del sector Banca, Seguros e Intermediación Fi-nanciera busca Economistas, LADE o Abogados en Madrid. Se incorporarán a las oficinas de una importante entidad financie-ra. Se harán cargo de la atención y la relación con los clientes de la oficina, y la gestión comer-cial con los mismos, así como la captación de nuevos. Jóvenes Diplomados/as o Licenciados/as en Empresariales, Económicas, LADE, Derecho, ... con gran ca-pacidad de relaciones humanas, profundo interés por desarrollar una carrera profesional en ese ámbito, y disponibilidad geográ-fica.(www.empleoyformacion.com)

Empresa del sector Banca, Se-guros e Intermediación Finan-ciera busca Titulados Universi-tarios en Bilbao. Se incorporarán a las oficinas de una importante entidad financiera. Se harán car-go de la atención y la relación con los clientes de la oficina, y la gestión comercial con los mi-smos, así como la captación de nuevos. Jóvenes Diplomados/as o Licenciados/as en Empresaria-les, Económicas, ADE, Derecho, ... con gran capacidad de relacio-nes humanas, profundo interés por desarrollar una carrera profe-sional en ese ámbito, y disponi-bilidad geográfica.(www.empleoyformacion.com)

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