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“Il FILO è tornato” Il Filo della Voce 1^ EDIZIONE NUMERO 96 APRILE 2017 “L'amore non sta nell'altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma, perché questo accada, abbiamo bisogno dell'altro. L'universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni” (PAULO COELHO) I mesi si succedono sempre più frequentemente, ed anche le riunioni di équipe e, di conseguenza, anche le uscite del nostro rinato “Filo della Voce”. L’ultimo numero è andato letteralmente “a ruba”: Ne avevamo stampate 40 copie e sono volate via in un battibaleno. All’équipe abbiamo avuto la bellezza di 49 presenze, corrispondenti ad una partecipazione dell’88% dei volontari attivi. Praticamente un Record! Per un Presidente che termina il suo secondo mandato, vedere una partecipazione così ampia, arricchita dall’arrivo di ben 13 nuovi volontari, rappresenta, credetemi, una gioia immensa, seconda soltanto a quella di vedere un calendario di fine mese con tutti i turni coperti! Ma sono sicuro che presto arriverà anche quella! Purtroppo alcuni amici ci hanno lasciato negli ultimi mesi, ma con l’arrivo dei nuovi abbia- mo raggiunto il record storico dei 70 Soci. Ma non vogliamo fermarci qui perché, come sapete, ab- biamo già programmato un nuovo corso per nuovi volontari che inizierà il prossimo 2 ottobre. Oggi approveremo il Bilancio Consuntivo dell’anno 2016 e nell’ulteriore Assemblea che si svolgerà presumibilmente il mese prossimo, il nuovo Consiglio proporrà il Rendiconto Preventivo per l’anno in corso. Una buona notizia!: Anche per quest’anno la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ci ha concesso il finanziamento di 10.000€. Ma, come abbiamo sperimentato negli ultimi anni, non sono sufficienti per organizzare una campagna di stampa abbastanza incisiva ed occorre quindi mettere in moto tutte le nostre energie per propagandare al massimo la nostra Associazione. Lo so che sto per diventare noioso e ripetitivo (speriamo che il nuovo Presidente sia più simpatico e meno rompiscatole!) ma consentitemi di invitare ancora una volta tutti noi ad impegnarci al massimo nella diffusione di volan- tini e locandine. Voglio concludere ringraziando per la collaborazione offerta durante il mandato che si conclude oggi: un ringraziamento che va a tutti indistintamente, ma in modo particolare agli altri membri del Consiglio Direttivo, al Gruppo di For- mazione, ai Tutor, al Gruppo Quaderno, alla redazione del Filo della Voce, al gruppo Web, al gruppo “Turistico/culturale”, agli organizzatori delle cene, ai coordinatori del volantinaggio, ai fotografi, ai partecipanti alle Feste del Volontariato, a chi rifornisce il bar, a chi pulisce le scrivanie e vuota i ce- stini, a tutti quelli, insomma, che rendono Voce Amica Firenze una grande famiglia e non una “banale” associazione di volontariato. Vi voglio bene. Buona Pasqua a tutti!!!!!! Marco SOMMARIO: Al Chiosco del Barone Rosso 2 Gioielli Segreti 4 Viaggio di notte 5 Cronaca di una briosa Equipe 6 L'Alba dei Tram 6 Viaggio al termine della notte 7 Vita Associativa 8 Super Pesce d’Aprile 3

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“Il FILO è tornato”

Il Filo della Voce

1 ^ E D I Z I O N E N U M E R O 9 6 A P R I L E 2 0 1 7

“L'amore non sta nell'altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo.

Ma, perché questo accada, abbiamo bisogno dell'altro.

L'universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno

con cui condividere le nostre emozioni”

(PAULO COELHO)

I mesi si succedono sempre più frequentemente, ed anche le riunioni di équipe e,

di conseguenza, anche le uscite del nostro rinato “Filo della Voce”.

L’ultimo numero è andato letteralmente “a ruba”: Ne avevamo stampate 40 copie e sono

volate via in un battibaleno. All’équipe abbiamo avuto la bellezza di 49 presenze, corrispondenti ad

una partecipazione dell’88% dei volontari attivi. Praticamente un Record!

Per un Presidente che termina il suo secondo mandato, vedere una partecipazione

così ampia, arricchita dall’arrivo di ben 13 nuovi volontari, rappresenta, credetemi, una gioia

immensa, seconda soltanto a quella di vedere un calendario di fine mese con tutti i turni coperti!

Ma sono sicuro che presto arriverà anche quella!

Purtroppo alcuni amici ci hanno lasciato negli ultimi mesi, ma con l’arrivo dei nuovi abbia-

mo raggiunto il record storico dei 70 Soci. Ma non vogliamo fermarci qui perché, come sapete, ab-

biamo già programmato un nuovo corso per nuovi volontari che inizierà il prossimo 2 ottobre.

Oggi approveremo il Bilancio Consuntivo dell’anno 2016 e nell’ulteriore Assemblea

che si svolgerà presumibilmente il mese prossimo, il nuovo Consiglio proporrà il Rendiconto

Preventivo per l’anno in corso.

Una buona notizia!: Anche per quest’anno la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ci ha concesso il finanziamento di 10.000€. Ma, come abbiamo sperimentato negli ultimi anni, non

sono sufficienti per organizzare una campagna di stampa

abbastanza incisiva ed occorre quindi mettere in moto tutte

le nostre energie per propagandare al massimo la nostra

Associazione.

Lo so che sto per diventare noioso e ripetitivo

(speriamo che il nuovo Presidente sia più simpatico e meno

rompiscatole!) ma consentitemi di invitare ancora una volta

tutti noi ad impegnarci al massimo nella diffusione di volan-

tini e locandine.

Voglio concludere ringraziando per la

collaborazione offerta durante il mandato che si conclude oggi: un ringraziamento che va a tutti

indistintamente, ma in modo particolare agli altri membri del Consiglio Direttivo, al Gruppo di For-

mazione, ai Tutor, al Gruppo Quaderno, alla redazione del Filo della Voce, al gruppo Web, al gruppo

“Turistico/culturale”, agli organizzatori delle cene, ai coordinatori del volantinaggio, ai fotografi, ai

partecipanti alle Feste del Volontariato, a chi rifornisce il bar, a chi pulisce le scrivanie e vuota i ce-

stini, a tutti quelli, insomma, che rendono Voce Amica Firenze una grande famiglia e non una

“banale” associazione di volontariato.

Vi voglio bene. Buona Pasqua a tutti!!!!!!

Marco

S O M M A R I O :

Al Chiosco del

Barone Rosso 2

Gioielli Segreti 4

Viaggio di

notte 5

Cronaca di

una briosa

Equipe

6

L'Alba dei Tram 6

Viaggio al

termine della

notte

7

Vita

Associativa8

Super Pesce

d’Aprile 3

P A G I N A 2

“Irish Coffe”

Ennesima riunione straordinaria del Consiglio Direttivo.

La location è alternativa causa la breve fioritura primaverile di tripli

turni pomeridiani, doppi turni serali, e soliti turni notturni scoperti.

Inoltre i locali della sede sono ulteriormente inagibili, perché

occupati da una riunione del costituendo G.A.S. Gruppo Atletico

Sportivo, fanno ginnastica anche mentre rispondono agli Appellanti.

Le facce dei Consiglieri in scadenza di mandato sono stanche.

E verdi. Non tanto per il primo giro di birra allo zen-zero, nuova

specialità artigianale del Chiosco.

Quanto perché per la prima volta l’abituale e sontuosa introduzione

Presidenziale è stata forte come “il lampo secco di una domanda,

una voce d’uomo che chiederà”: “QUANTI?” (sottinteso: quanti si sono candidati?).

Il verde muffa dei volti consiliari diventa verde acido. La disillusione gronda appiccicosa

dalle voci rassegnate: “Zero”, “Nessuno”, “Nulla”, “Nada Uno” (fiacco tentativo di ironia,

ma non è aria). L’urgenza del bisogno di soluzione prende il sopravvento. Su tutto.

La disperazione aguzza l’ingegno, ma alla domanda se è possibile offrire un contraccambio,

magari in denaro, un rimborso, dei benefits, addirittura dei gadgets, il tesoriere arrossisce sul

verdognolo facciale:

♦ “Negativo, è antistatutario, anche in natura, e poi non abbiamo i soldi, anzi ricordo a tutti che

con le ultime quote, peraltro ancora da riscuotere all’Assemblea (speriamo), forse

– e dico forse – riesco a riscattare i miei gioielli dal Monte dei Pegni, che vi ri-ricordo ho impe-

gnato per pagare i volantini”.

Sguardi persi nel vuoto, nessuno vuole ripetere per l’ennesima volta che non ne può più,

non c’è benefit che tenga, nessuno si vuol candidare. L’hanno capito tutti. Qui ci vuole un’Ideona

sontuosa. Il Presidente allora ordina per tutti l’Irish Coffe del Barone Rosso. Specialità della casa.

Ricetta segreta. Pare che il titolare aggiunga alla ricetta della polvere bianca, spacciata per spezie

varie. Chi è riuscito ad assaggiarne una puntina in purezza giura trattasi di semplice borotalco, ma

essendo persona incensurata non fa testo. Alcuni creduloni credono sia citrosodina granulare

tagliata con vanillina. Altri giurano che sia Ecstasy, pare sia meglio del Prozac, soprattutto quando

devono pagare il conto. Per ora resta il mistero. Forse la risposta è nel Whiskey St. Patrick’s.

O è il genio del Barone Rosso. Chissà?

Ma cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione

(copyright dal film “Amici miei”).

♦ “Qui ci vuole un incentivo. Un Irish Coffe del Barone Rosso. Uno per turno per tutto il mandato,

per ciascun consigliere. Gratis. Ci parlo io col Barone. Abbiamo fatto il militare insieme. Gli fac-

cio un’offerta che non può rifiutare. È fatta. Dai, Raga, ci facciamo un altro giro?”

♦ “Ma non di birra allo zen-zero. Un bel bis di Irish Coffee del Barone Rosso. È così buono, vero?”

Stupefacente l’effetto che può fare un incentivo, vero? Non solo per candidarsi.

E quindi? CANDIDATI!?!

Riccardo

“la prima volta

l’abituale e

sontuosa

introduzione

Presidenziale è

stata come “il

lampo secco di una

domanda, la voce

d’uomo che

chiederà”:

“QUANTI?”

(sottinteso:

quanti si

candidano?)”

Al chiosco del Barone Rosso

P A G I N A 3

Il 1° Aprile è un buon giorno per iniziare una così particolare carriera:

Turnista di Voce Amica. Una qualifica sudatissima!

La mia vita è stata piena di corsi, di tutti i tipi: quelli universitari non mi sono bastati. Mac-

ché!

Ho spaziato in mondi assai eterogenei: counseling, chitarra, linguaggi informatici,

catalogazione, francese, inglese, lingua dei segni, primo soccorso, cucina, cucito, grafica e

vattelappesca cosa.

Ma, nonostante la vasta esperienza, un percorso come quello proposto da Voce Amica non

lo avevo mai sperimentato. E lo ammetto: sono arrivata esausta alla fine di questi sei mesi!

Scossa quanto un povero calzino abbandonato che si fa due settimane di centrifuga.

Le ondate emotive - che un percorso del genere, si sa!, può riservare - io le ho beccate tutte.

In pieno. A un certo punto mi ero convinta che, per diventare bravi turnisti, occorresse sviluppare

dei super poteri: un magico equilibrio emotivo, unito a strabilianti capacità e a una mirabolante

tenacia. Ancora devo appurarlo.

Per quanto mi riguarda, sicuramente sono ancora in attesa di scoprirmi dotata di super

poteri, ma la tenacia non mi manca, perciò, oscillando tra passioni e paturnie, ho raggiunto un

fondamentale traguardo.

Sabato 1° Aprile ho fatto il mio primo turno, ed è stato bello, in un modo fuori

dall’ordinario. Super. Come quel guazzabuglio di calore, stramberia, energia, sofferenza che le mie

orecchie si stanno abituando ad ascoltare con una speciale serenità.

Un guazzabuglio che può mettere a dura prova, in tanti modi, ma che è vivo, pieno di

contraddizioni e appassionante come solo l’intima natura umana può essere.

Un guazzabuglio che sei mesi fa non sarei stata in grado di accogliere.

Perciò grazie a tutti, per il lavoro che fate, per questi sei mesi e per questa super opportu-

nità!

Marianna

“A un certo punto

mi ero convinta che,

per diventare bravi

turnisti, occorresse

sviluppare dei super

poteri: un magico

equilibrio emotivo,

unito a strabilianti

capacità e a una

mirabolante

tenacia”

Super Pesce d’Aprile

Arrivano con un filo di affanno – tutte quelle scale! - ma il

sorriso già pronto insieme a un certo modo di muoversi, di salutare

che le rende un po' speciali. Sportive, casual, ma anche eleganti

e originali: abiti fioriti, calze operate, scarpe super femminili.

Ciò che colpisce nelle turniste di Voce Amica sono però

soprattutto gli accessori, una profusione di collane-braccialetti-

ciondoli-orecchini-fermacapelli e via andando, una varietà bellissima

che cattura lo sguardo (“ma dove li avrà trovati? glielo voglio

chiedere...”). Ed eccole sedersi al loro posto, dare il via a tutti

i preliminari prima dell'ascolto: firme, registro, sblocco del telefono…

Si comincia!

Ma che succede? Già durante le prime chiamate le volontarie si

sfilano distrattamente i loro gioielli, li appoggiano sulla scrivania, ci

giocano un po' mentre svolgono concentrate il servizio.

♦ “Come sei?” chiede qualche appellante maschio su di giri.

♦ “Meglio non parlarne. Niente di che. Ho i miei anni, sai!” rispondono loro tormentando bracciali e

collanine con le dita.

♦ “Ma come sei vestita?” insiste l'altro, nella vana ricerca di qualche indizio

eccitante.

♦ “Con la tuta” ribattono loro inesorabili, “Oggi ho uno scialle per il mal di schiena. Scarpe basse

perché ho l'alluce valgo”. E così via.

Chissà cosa pensano queste persone desiderose di imbattersi in qualche donna appetitosa,

sia pure solo per telefono: qui, cari miei, c'è da farsi cascare le braccia, giusto per non parlare

sboccato! Una truppa di racchie, una peggio dell'altra, ecco quello che sono le turniste di VA:

bassissime, larghissime ma senza tette, sederi rasoterra, abbigliamenti asessuati, scarpacce da

ginnastica consunte. E ti credo che queste lavorano per l'associazione, chi se le fila nella vita di tutti

i giorni? Almeno lì tirano fuori quel poco che hanno: voci dolci, incoraggianti, comprensive.

Qualche appellante può anche pensare che se tenta un approccio bollente le gratifica un po', la voce

amica è la sua!

Il tempo passa, la notte acquista una qualità più densa, gruppi di turisti schiamazzano per

la strada, le mani delle volontarie continuano a gingillarsi con gli accessori abbandonati accanto

al telefono. Intanto loro sorridono, aggrottano la fronte, sospirano, qualche volta alzano gli occhi al

cielo, qualche altra sembrano un po' commosse. Di chiamata in chiamata sono arrivate alla fine del

turno. Chiudono il telefono. Salutano colleghi e colleghe

“Tutto bene?” . “Ma si!”. “Molte chiamate?”.

“Serata abbastanza tranquilla, a parte qualche momento.”

Mentre parlano si rimettono pian piano i loro gioielli, le dita splendono, i lobi delle orecchie

tintinnano, i décolleté si rifanno preziosi, tornano ad essere donne desiderate e desiderabili.

Perché le volontarie di VA sono tutte molto molto molto carine. Ma per favore, non ditelo a nessu-

no.

Elena 4

“Chissà cosa pensano

queste persone

desiderose di

imbattersi in qualche

donna appetitosa, sia

pure solo per

telefono: qui, cari

miei, c'è da farsi

cascare le braccia,

giusto per non

parlare

sboccato!

P A G I N A 4

Gioielli Segreti

“Scrivere è un mo do d i pa rla re senza es sere in ter ro tti. L’ang olo delle n ote a m argi ne”

"Il centralino

impazziva, e il mio

piacere

amarognolo di

narrare e il suo,

dolce, di viaggiare

con me dovevano

pure avere fine"

Sono quasi le 4 quando chiama una donna.

La voce (tutto quello che ho di lei) è di mezz'età, un po'

flebile, molto educata. Dolce, direi, se non mi

sembrasse più che altro stanca. Mi domanda se "mi

disturba", se "per caso stavo riposando", come anche

altri fanno, di notte.

Poi, in poche frasi semplici, pulite, quasi a-

sciutte mi racconta del tumore scoperto 2 anni fa,

del terrore, lì per lì, soprattutto a causa delle sue figlie

ragazzine, della brutalità delle cure.

Una brutalità che ciclicamente ancora si

ripete: non ne siamo affatto fuori, dalla malattia.

Cure (continua pacatamente) che, quelle sì, la tormentano al punto da farle desiderare non tanto

di morire, quanto di non vivere più, se la sua vita è questo. Ma non si può. Ci sono le bambine.

Come sento giusto, e come mi è stato insegnato, cerco di lasciarle spazio e tempo

per approfondire quanto mi ha accennato, senza chiedere apertamente, senza sovrappormi:

la telefonata è sua, e mi sembra ovvio quale sarà l'argomento con cui la riempirà.

E invece. Invece mi dice: "Parli Lei, per favore. Mi racconti qualcosa di bello, qualcosa di lontano da qui".

Ho pronta una piccola narrazione, in questi casi: la mia campagna, gli olivi,

il giardino, non grande ma impegnativo. In genere piace a chi mi chiede di "raccontare",

e di distrarre così, per qualche attimo, i pensieri. Il copione basta per pochi minuti, di solito,

e ho sempre cura di evitare i riferimenti troppo precisi al luogo in cui, adesso, vivo davvero.

Come faccio? Vi mescolo dettagli dell'altra mia casa, quella di "prima", dell'altra campagna,

di un altro giardino, immenso, indimenticati e indimenticabili nel mio cuore.

Questa volta, però, non funziona. Non funziona perchè lei mi chiede "Ancora"

Non so in quale momento ho perso la strada per crearne (o almeno lo credevo) una per lei, che voleva andare lontano "da qui". Non ricordo bene a che punto, convinta di in-ventarle un viaggio, il più bello che potessi immaginare, l'ho accompagnata nel luogo che più ho amato, e mi sono concessa il lusso di sciorinarle davanti tanta bellezza, sentendo che lei sorrideva e sospirava contenta, e rapita. “Chi era la guida e chi il pellegrino?”

Avevo la scusa per rivisitare, come se ci fossi, il mio castello ormai perduto, splendido e

orgoglioso, il mio bosco verde-oro percorso da sentieri, l'oliveta così vasta che c'erano strade

per attraversarla, il piccolo fiume nascosto ad occhi stranieri. Le raccontavo, di "laggiù", i cieli così

grandi come non ne avevo mai visti, la cima del monte, le notti di un buio mai oscuro, da quanto

le stelle erano libere di brillare in tutto quello spazio.

Ogni tanto mi fermavo, e lei ripeteva "Ancora".

Avevo la scusa per dirle che era ancora mio, quello che invece ho dovuto lasciare indietro,

per farle immaginare (o per sognare, io, ancora una volta) che dopo il turno era laggiù che sarei

tornata, e non a Lamole. Mi è costato fermarmi. Il centralino impazziva, e il mio piacere

amarognolo di narrare e il suo, dolce, di viaggiare con me dovevano pure avere fine.

Mi ha ringraziato con la sua voce educata, flebile, forse (o l'ho immaginato?)

meno stanca. Ha ritelefonato poco prima delle 6, e mi ha detto:

"Meno male che non riuscivo a dormire stanotte, sennò non avrei chiamato. Non La dimenticherò."

E neanch'io ho mai dimenticato.

Daniela

P A G I N A 5 Viaggio di Notte

Che serata, quella della scorsa Equipe! In data 28 marzo sono ufficialmente entrati a far parte

della nostra associazione ben 13 nuovi turnisti.

Marco, Francesca e Daniela hanno letteralmente coccolato i nuovi arrivati, con un’accoglienza affet-

tuosa, ma senza dimenticare un riepiloghino fondamentale dei diritti e doveri del buon turnista (che,

diciamolo, ha giovato un po’ a noi tutti!).

La serata è stata anche occasione di comunicazioni e aggiornamenti informatici e

“giornalistici”: correte in edicola! Abbiamo il novello espositore per Il Filo della Voce!

E, a quanto pare, un nuovo direttore a capo della redazione, che nemmeno la redazione sapeva di

aver designato. Marco, ma non ero io la direttrice? Questi tiri mancini…

Lasciando in sospeso tali questioni logistiche, il degno epilogo di una serata di emozioni e

sorrisi è stato l’arrivo inaspettato di Gian Piero! Finalmente alcuni di noi hanno potuto conoscerlo,

ed altri lo hanno potuto riabbracciare e salutare.

Gian Piero ha arricchito la cerimonia di benvenuto con alcune

considerazioni sui suoi 40 anni di servizio, sullo spirito con il

quale ha accolto centinaia di persone al telefono:

Grazie, Gian Piero, per essere stato con noi in questa serata

importante.

L’Equipe si è conclusa con commozione e pasticcini di

festeggiamento, mentre turnisti recenti e precedenti si affolla-

vano intorno ai calendari dei prossimi mesi di servizio, pronti a

indicare le proprie disponibilità.

N.B. foto e video della serata, come Claudio4 ci ha

ricordato, sono presenti sul nostro sito!

Claudia

“il degno epilogo di

una serata di emozioni

e sorrisi è stato l’arrivo

inaspettato di

Gian Piero!

Finalmente alcuni di

noi hanno potuto

conoscerlo, ed altri lo

hanno potuto

riabbracciare e

salutare.”

P A G I N A 6 Cronaca di una briosa Equipe

Il buon Francesco una volta mi ha detto di essere andato a

correre dopo un turno di notte ed io, volendolo emulare, avevo

deciso di gustarmi l'alba ovviamente nel mio personale modo.

Ma l'alba ancora non arrivava e la stanchezza mi ha vinto.

Dopo alcune ore di sonno però, sono inciampata in questa canzone

(L’alba dei tram - Remo Anzovino, Mauro Ermanno Giovanardi)

L'ho trovata così perfetta da condividerla con chi ama la notte ma ancora di più con chi non

l'apprezza. Certo è stancante, certo i giorni dopo sei a pezzi e ti giochi probabilmente il tuo week-end

libero ma ha il suo lento ritmo, sa di verità sussurrate, "di parole stanche", di confessioni e libertà non

dette.

E se VA è sempre "là dove si sta liberi di non aver paura di dire la verità" durante la notte

diventa ancora più intimo e toccante questo legame e uscendo, anche se ancora non la vedi, avverti

l' "alba che sa di nuovo".

Quando qualcuno vi scriverà quanto è difficile il turno notturno, magari suggeritegli questa

canzone, chissà o si taglia direttamente le vene, o scuote sconsolato la testa o forse ha uno spunto

di riflessione.

Simona

L'Alba dei Tram E se VA è sempre

"là dove si sta liberi di

non aver paura di dire

la verità" durante la

notte diventa ancora

più intimo e toccante

questo legame e

uscendo, anche se

ancora non la vedi,

avverti l' "alba che sa

di nuovo”

I romanzi possono piacere o non piacere, ma ce ne

sono di quelli che restano particolarmente impressi, a cui si

pensa per giorni dopo aver finito di leggerli.

“Viaggio al termine della notte” è uno di questi, un romanzo

bello, corrosivo, che lascia l'amaro in bocca, soprattutto

pensando che è in gran parte autobiografico.

Ferdinand Bardamu, alter ego di Celine, giovane e

ingenuo si arruola nell'esercito e si trova a vivere

l'esperienza della vita al fronte, in trincea, durante la prima

guerra mondiale. Rimane ferito e, durante la convalescenza,

scopre i piaceri della vita nelle retrovie innamorandosi di una

ragazza americana. Per problemi psichici viene poi

congedato e si imbarca per l'Africa: l'esperienza è terribile per il clima, gli insetti, le malattie.

Si trova a gestire una fattoria ma, dopo poche settimane, fugge nella foresta e in seguito a varie

peripezie, febbricitante e delirante, si ritrova a bordo di una nave che approda a New York.

Qui si rende conto della sua solitudine, dell'indifferenza degli americani e della frenesia con cui

vivono. Dopo un'esperienza a Detroit, dove lavora alla Ford, torna in Francia e si laurea in

medicina. Apre quindi uno studio medico in un quartiere periferico di Parigi ma i clienti sono tal-

mente poveri che, a volte, non si fa nemmeno pagare.

Il finale è amaro, senza speranza, senza il cinico umorismo che ha percorso tutto il

romanzo.

Viaggio al termine della notte è il romanzo d'esordio di Celine, scritto nel 1932 mentre

ancora lavorava come medico in un ospedale di un quartiere malfamato di Parigi e, nonostante lo

scandalo iniziale che suscitò, ebbe subito un grande successo di pubblico e di critica.

E' stato definito il romanzo che meglio ha capito e rappresentato il '900, descrivendo gli orrori della

guerra, criticando la retorica sulla patria di coloro che dirigevano il massacro dalle retrovie,

denunciando lo sfruttamento coloniale, la solitudine delle metropoli, l'alienazione delle catene di

montaggio e la Parigi delle borgate. E' un libro che si legge non solo come un romanzo ma anche

come una testimonianza, una denuncia, un grido di rivolta.

Celine usa uno stile innovativo che ne fa un maestro del modernismo: attraverso

espressioni colloquiali, il parlato quotidiano, Bardamu ci trasmette in prima persona i suoi tormenti

con un cinismo graffiante e un umorismo sorprendente, è quasi alla ricerca di una punizione

(“E' forse questo che si cerca nella vita, la più gran pena possibile per diventare se stessi prima di

morire”). Il romanzo è percorso da una visione cupa e pessimista dell'umanità:

“Il genere umano è formato da due razze molto diverse tra loro, i ricchi e i poveri”.

Celine è interessato soprattutto a questi ultimi ma, fondamentalmente, prova disprezzo per

entrambe le categorie.

Viaggio al termine della notte ha avuto una importante influenza su molta letteratura

successiva e la sua originalità stilistica è ancora efficace a più di ottanta anni di distanza.

Antonio

“Il romanzo è

percorso da una

visione cupa e

pessimista

dell'umanità”

P A G I N A 7

Viaggio al termine della notte (Louis Ferdinand Celine)

VITA ASSOCIATIVA

P A G I N A 8

VITA ASSOCIATIVA Invito a teatro

Diffondiamo con piacere l’invito di Daniele:

il 5 e 6 maggio 2017 e il 9 guigno 2017 alle ore 21:00 presso il

Teatro "Nuovo Sentiero" in Via Delle Panche 36 (davanti alla misericordia di Rifredi) assisterete a :

♦5 e 6 maggio: "L'Enrico IV" di Pirandello

♦9 giugno: "Frammenti di coppia" Per entrambi gli spettacoli il biglietto costa 8,00 €.

Possibilità di parcheggio davanti al teatro. Partecipate numerosi!

Potete confermare la vostra partecipazione scrivendo al 334.2284034 oppure al 366.1047591

o all’indirizzo mail [email protected] il prima possibile.

Campagna di tesseramento 2017 Anche per questo anno la quota sociale è rimasta fissa-

ta in 30,00 €. Si richiede come di consueto di effettuare il

pagamento della quota prima dell’assemblea ordinaria, fissata

per oggi, 18 aprile 2017.

Chi non è in regola con il pagamento, a norma di Statuto, non

ha diritto di voto.

Corso di Formazione per nuovi Volontari

Il prossimo corso inizierà il 2 ottobre 2017.

Cogliamo ogni occasione per pubblicizzare l’evento invitando a scrivere fin

da ora a [email protected] per avere informazioni e per la

preiscrizione. E’ il momento di iniziare in forma intensiva il volantinaggio e

l’affissione delle nostre locandine.

Chi si propone per organizzare l’attività? (l'immagine qui di fianco viene usata a fini esclusivamente illustrativi)

Corso “I mille volti della solitudine dall’isolamento all’accoglienza”

Si è concluso il corso finanziato dal CESVOT e progettato dalla nostra

Associazione come Capofila. Il corso ha riscosso un notevole successo,

avendo raggiunto la quota di 38 iscrizioni. Ci auguriamo che parte di

questi aspiranti volontari partecipino al prossimo corso per volontari

di Voce Amica

5 e 6 maggio:

"L'Enrico IV" di

Pirandello

9 giugno:

"Frammenti di

coppia"

Codice

Fiscale

9 4 0 0 3 3 7 0 4 8 6

Scriveteci a [email protected] MARCO FRANCESCO CLAUDIA LUCA RICCARDO