Maratona dell'Ascolto I Ciompi: tra piazza e mercato

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#TRAPIAZZAEMERCATO I Ciompi: tra piazza e mercato 24 maggio 2016 – Le Murate, piazza delle Murate Maratona dell’Ascolto

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Report della maratona del 24 maggio 2016

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#TRAPIAZZAEMERCATOI Ciompi: tra piazza e mercato

24 maggio 2016 – Le Murate, piazza delle Murate

Maratona dell’Ascolto

Diversamente dalle precedenti maratone dell’ascolto i tavoli non hanno previsto un tema specifico ciascuno ma hanno seguito tutti una comune griglia di domande per articolare al meglio la discussione:

� come immaginare una funzione mercatale di piazza dei Ciompi?

� quali altre funzioni si potrebbero integrare? in che modo?

� quali le relazioni con il resto del quartiere e le realtà che lo caratterizzano?

La discussione è stato intensa e molto partecipata, ricca nei contenuti e articolata nelle proposte. Ringraziamo tutti i partecipanti per la disponibilità al confronto e per il valore dei contributi emersi in termini di esperienza diretta, conoscenza del tema e ricerca di soluzioni condivise. A questo link potete trovare il racconto twitter dell’evento: www.storify.com/lamadca/i-ciompi-tra-piazza-e-mercato

Nelle pagine che seguono riportiamo il resoconto sintetico del lavoro ai tavoli.

TAVOLI DI DISCUSSIONE

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Introduzione Dario NardellaSindaco di Firenze

Ringrazio voi tutti per essere intervenuti a questo momento di partecipazione strutturato che ha come oggetto di discussione la parte di città compresa tra Sant’Ambrogio, Le Murate, via Pietrapiana, via dell’Agnolo e piazza Annigoni. Dobbiamo, infatti, partire dallo sforzo comune di considerare tutta l’area come un unico pezzo di città, per costruire insieme un piano integrato di sviluppo. Non possiamo pensare, infatti, a singoli interventi non coordinati tra loro: rischieremmo di generare solo confusione e disomogeneità.Innanzitutto, mi preme sottolineare che in questa zona molte cose sono già cambiate nel corso degli ultimi anni. Penso a Le Murate, rinate completamente grazie al centro d’arte contemporanea, agli alloggi popolari e alle tante iniziative culturali; all’apertura del nuovo percorso di piazza Annigoni dietro la Facoltà di Architettura; al rifacimento di via Pietrapiana con il controllo dell’accesso dei veicoli; all’illuminazione della Sinagoga; agli interventi al mercato di Sant’Ambrogio; al restauro della loggia del Pesce in piazza dei Ciompi: tanti interventi che già hanno migliorato la qualità della vita di questa zona.

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Voglio poi esprimere un’indicazione precisa sull’attuale luogo di preghiera della comunità islamica: conosciamo tutti la situazione attuale insostenibile, per cui tantissime persone sono costrette a pregare in spazi non adeguati. Dobbiamo favorire e tutelare il diritto alla preghiera di tutti e, pertanto, con la Giunta prendiamo l’impegno di trovare un luogo di preghiera più adeguato, certamente provvisorio, nell’attesa che venga definito il percorso completo per una moschea cittadina.Sono qui insieme a tutta la Giunta e ai tecnici del Comune per misurare le proposte e gli interessi in campo, che talvolta sono conflittuali tra loro, e per trovare la sintesi migliore per tutti gli attori coinvolti: i residenti, i commercianti, i giovani che la sera vogliono vivere il centro. Vedo con piacere che c’è voglia di discutere e confrontarsi.

Desidero condividere con voi alcuni obiettivi fondamentali che la nostra Amministrazione si è data e sui quali siamo disposti a valutare ogni vostra proposta e indicazione:

� migliorare la qualità della vita, partendo dai residenti e tenendo conto delle esigenze di chi in questa zona lavora.

� Combattere il degrado e la movida molesta, senza però negare il diritto a divertirsi. Riconosciamo a tutti il diritto di vivere la città anche in momenti serali, ma questo non può creare disagio e disturbo a chi vi abita. Siamo intervenuti su questo tema sia con l’approvazione del Regolamento UNESCO sia con numerosi controlli integrati delle forze dell’ordine per verificarne la sua effettiva applicazione.

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� Valorizzare il tessuto economico e commerciale di qualità, che è già presente ma può essere potenziato: dobbiamo distinguere tra commercio squalificato e ciò che, invece, è in sintonia con il quartiere.

� Favorire ancora di più misure di integrazione sociale, come avviene alle Murate grazie agli 80 appartamenti a destinazione sociale che stanno funzionando molto bene.

� Promuovere gli eventi culturali in una zona con molte potenzialità, soprattutto nella stagione estiva.

Vi sono poi delle specifiche scelte da compiere rispetto alla riqualificazione di piazza dei Ciompi e di piazza Annigoni, con la destinazione del mercato dell’antiquariato e delle Pulci. Rispetto a piazza dei Ciompi, il Comune ha già in essere un progetto dei valore di oltre 1 milione di euro, con fondi in parte provenienti dalla Regione Toscana e in parte comunali. Il finanziamento della Regione Toscana è vincolato a riportare un’area mercatale in piazza, ma senza una specifica definizione della tipologia di mercato (natura, oggetto, frequenza, durata…).

Allo stato attuale sulla Piazza è già in fase di realizzazione il primo lotto di progetto, che riguarda il rifacimento della sede stradale e i sottoservizi, coinvolgendo, pertanto, non solo la parte rialzata, ma anche le strade destinate alle viabilità. Questo primo lotto ha un progetto esecutivo già approvato e già appaltato ed avrà una durata complessiva di lavori di 5 mesi. Il secondo lotto partirà successivamente ed è ad oggi composto da un progetto essenziale di massima, che può essere adattato con ampi margini.Per semplificare la discussione presento di seguito le tre ipotesi realizzabili alle attuali condizioni. Ogni ipotesi potrà essere adattata e modificata con numerose varianti.

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La prima ipotesi è che Piazza dei Ciompi sia ricostituita e riportata alla vecchia configurazione. Si parla, pertanto, della ricostruzione di strutture mercatali fisse, affinché il mercato delle pulci venga riportato come era in precedenza. Vi ricordo che a breve entrerà in vigore la direttiva comunitaria Bolkenstein, che prevede l’obbligo di gara per l’affidamento del suolo pubblico destinato a commercio e che, quindi, riguarderà anche questo caso. Si può discutere se realizzare strutture commerciali complete oppure allo stato grezzo, per lasciare il completamento al concessionario. Potremmo, ad ogni modo, chiamare questa opzione “come eravamo abituati a vedere Piazza dei Ciompi”L’idea alla base della seconda ipotesi è che il mercato dell’antiquariato e delle pulci si sviluppi dove è posizionato (provvisoriamente) attualmente, in piazza Annigoni. Anch’essa è, infatti, area mercatale con sottoservizi già realizzati. Ovviamente andremmo ad intervenire sostituendo le strutture provvisorie attuali con una sistemazione definitiva e gradevole. In questo caso, il Comune e la Camera di Commercio potrebbero mettere a disposizione delle risorse per finanziare l’operazione e non addossare il costo solo agli operatori. Piazza dei Ciompi sarebbe lasciata libera, con il rifacimento del manto stradale, e potrebbe ospitare attività saltuarie di carattere culturale, la cui natura sarebbe da condividere con i cittadini.

La terza ipotesi riprende l’opzione di mantenere il mercato delle Pulci in piazza Annigoni, sempre con la possibilità del finanziamento comunale e camerale, ma di organizzare piazza dei Ciompi con numerosi elementi d’arredo urbano, che potrebbero trasformarla in una sorta di piazza-giardino. Si potrebbe introdurre una recinzione, alla stregua di quella attuale, con una cortina di verde intorno per recintare i limiti della piazza. In questo caso, la funzione mercatale potrebbe essere destinata a quella di mercato dei fiori, saltuariamente e a cadenza limitata.

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Voglio infine tranquillizzare tutti su un’ipotesi di cui si è molto discusso negli ultimi tempi: non vi è alcuna possibilità che piazza dei Ciompi ospiti attività di street food. Tale tipo di attività non rientra, infatti, tra gli indirizzi che la nostra Amministrazione vuole dare a questa zona della città.

Come intuite, vi sono tantissimi elementi di discussione e confronto. Vi ringrazio nuovamente della vostra partecipazione e sono desideroso di ricevere i vostri commenti e suggerimenti, grazie!

SCENARI

Il gruppo era composto quasi completamente da residenti, nessuno dei quali membro attivo di comitati e associazioni di quartiere. Oltre ai residenti (principalmente abitanti nelle vie limitrofe alla piazza: via dei Macci, Borgo allegri, via dei Pilastri…), erano presenti: una rappresentante degli artigiani del mercatino delle Pulci, il Presidente dell’associazioni dei commercianti del mercato di S. Ambrogio e alcuni studenti della Facoltà di Architettura residenti in zona.

Facilitatrice: Silvia Givone

Tavolo 1

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Rispetto agli scenari prospettati dal Sindaco in apertura, l’orientamento largamente maggioritario del gruppo è legato allo spostamento del mercatino dell’antiquariato in largo Annigoni, pur con precise condizioni. È opinione unanime che il mercatino negli anni abbia rappresentato un importante elemento identitario per una zona che rischia di rimanere soffocata dai processi di gentrificazione e dagli effetti del turismo di massa; tuttavia la maggior parte dei presenti ritiene che lo spostamento del mercato di in piazza Annigoni possa avere soprattutto effetti positivi ,laddove sia accompagnato da incisivi interventi di riqualificazione in termini di verde urbano per piazza dei Ciompi e di realizzazione di una struttura adeguata per gli artigiani in largo Annigoni.In particolare, si ritiene che lo scenario dello spostamento sia auspicabile a condizione che si prevedano:� la realizzazione in tempi brevi di una struttura stabile in piazza Annigoni, con caratteristiche estetiche e funzionali di qualità;� la riqualificazione della piazza dei Ciompi con alberature ed elementi di arredo urbano che la rendano un vero e proprio

spazio verde vivibile per i residenti;� misure chiare ed efficaci di contrasto alla movida;� misure di sostegno alla sicurezza (telecamere).

COME IMMAGINARE UNA FUNZIONE MERCATALEDI PIAZZA DEI CIOMPI?

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I sostenitori di questa ipotesi ritengono che lo spostamento avrebbe i seguenti vantaggi:� l’operazione consentirebbe, da un canto, di restituire ai residenti uno

spazio ad oggi poco fruibile e fruito e, dall’altro, di dare un senso funzionale al “vuoto” di piazza Annigoni (“guadagneremmo due spazi!”).

� L’operazione consentirebbe di creare un vero e proprio polo mercatale che potrebbe attirare visitatori a vantaggio sia degli antiquari che degli esercenti del mercato di S. Ambrogio (posizione espressa esplicitamente dal Presidente dell’associazione dei commercianti di S. Ambrogio) anche in ragione della facile accessibilità e del parcheggio sotterraneo.

Lo spostamento è tuttavia accompagnato da non pochi timori. In particolare, si temono:� i tempi lunghi prima del compimento dell’intero processo, specie per quel che riguarda l’effettiva realizzazione della

nuova struttura in Annigoni. Si teme, infatti, che in attesa della realizzazione dell’intero progetto il mercato perda ulteriormente in termini di frequentazione e di pubblico;

� lo svuotamento delle botteghe che rappresentano il piccolo indotto del mercatino, che potrebbe lasciare spazio ad esercizi turistici dequalificati o a luoghi per la somministrazione;

� la creazione di un nuovo spazio aperto che attirerebbe ulteriore movida notturna.Nell’ipotesi dello spostamento del mercatino i presenti auspicano che la funzione mercatale della piazza sia mantenuta e declinata attraverso una vera e propria programmazione settimanale o bi-settimanale, che escluda il cibo e promuova, invece, mercatini tematici quali ad esempio: libri e fumetti usati; fiori e piante; artigianato artistico di qualità (modelloFierucola).

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QUALI ALTRE FUNZIONI SI POTREBBERO INTEGRARE?IN CHE MODO?

Nell’opinione dei partecipanti la piazza dovrebbe principalmente essere pensata come spazio pubblico di quartiere dedicato ai residenti e alle famiglie: un luogo verde di ristoro arredato con piante e panchine. Andrebbe, invece, assolutamente evitato che questa si trasformi in un “enorme dehor” a servizio di nuove attività di ristorazione e di somministrazione. In questo senso, appare indispensabile che la riprogettazione dell’intero spazio includa anche il giardino del Gratta con cui piazza dei Ciompi deve stabilire una nuova continuità e tornare in “dialogo”, innanzitutto attraverso un intervento di uniformazione dei livelli e di eliminazione delle varie barriere di separazione.

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La piazza deve comunque essere intesa come parte di un sistema più ampio, strettamente connesso alla vocazione generale del quartiere come zona di mercato.

Per mantenere tale vocazione ed evitare che lo spostamento del mercatino segni un ulteriore passo verso la “spersonalizzazione” del centro storico è indispensabile che la struttura fissa da realizzare in largo Annigoni sia effettivamente uno spazio funzionale alle attività dei commercianti ed esteticamente attraente.

QUALI LE RELAZIONI CON IL RESTO DEL QUARTIEREE LE REALTÀ CHE LO CARATTERIZZANO ?

Da questo punto di vista si ritiene indispensabile che la struttura abbia alcune caratteristiche certe:

� copertura e possibilità di chiusura degli spazi;

� creazione di un percorso “espositivo” che permetta alle persone di visitare le botteghe anche con la pioggia;

� creazione di una struttura con un tratto architettonico esteticamente curato ed identificabile.

SCENARI

Il gruppo era abbastanza contenuto nel numero ma molto variegato al suo interno: erano, infatti, presenti rappresentanti dei comitati; membri dell’associazione Amici dei Ciompi, nonché esercenti della piazza; una operatrice del mercato delle Pulci; due architetti; alcuni residenti del quartiere ma anche cittadini che non abitano nella zona. La discussione è stata caratterizzata da una forte polarizzazione, con toni a tratti molto accesi, rispetto a due diversi scenari futuri. Il confronto è stato perciò finalizzato ad evidenziare pro e contro delle due opzioni rispetto alle domande sulle funzioni e sulle relazioni della piazza.

Facilitatrice: Giulia Maraviglia

Tavolo 2

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I partecipanti si sono espressi all’unanimità circa la necessità di progettare la piazza con grande attenzione rispetto ai meccanismi che attualmente connotano il centro storico - gentrificazione e movida - non fermandosi ai proclami come “basta street food” o “stop ai dehors” che di per sé non sono sufficienti: “dire no street food è un’illusione: si pensi che la gradinata della chiesa di Santo Spirito è una zona di street food e certo non era stata progettata per questa funzione.” Quello che è auspicato, invece, è la realizzazione di una piazza che, per le funzioni e le occasioni che offre, diventi un naturale deterrente rispetto a questi fenomeni. Tutti i partecipanti hanno concordato nel rilevare la situazione di degrado che, specie negli ultimi anni, connotava il mercatino delle Pulci: se, però, per alcuni questa era dovuta ad una condizione strutturale del mercato (inadeguatezza delle strutture, presenza della recinzione etc. ); per altri, era dovuta invece ad una generale decadenza economica di questo tipo di realtà che non ha i presupposti di una redditività tale da mantenerne costante nel tempo la qualità. Di conseguenza, è stata subito evidente la polarizzazione dei partecipanti intorno a due delle tre opzioni illustrate dal Sindaco. In particolare, circa due terzi del gruppo si sono detti assolutamente convinti della necessità di riportare in piazza il mercato delle pulci (opzione 1); mentre un terzo si è orientato verso una piazza diversa, libera e verde (opzione 3). I sostenitori dell’opzione 1 hanno evidenziato la caratterizzazione storica, tradizionale e fortemente identitaria che il mercato delle Pulci ha dato alla piazza negli ultimi cinquanta anni, sviluppando un “indotto” e, di fatto, funzionando da deterrente verso la movida

che ha invece colonizzato l’intorno. Si è evidenziato il rischio di snaturare l’area trasformando la piazza in giardino: “Gli spazi verdi non mancano, manca piuttosto la loro buona gestione. Borgo Allegri funziona perché c’è chi lo fa funzionare, il giardino del Gratta è malvissuto perché non c’è un presidio sociale” o ancora “Se davvero fosse necessario un giardino, andrebbe pensato per piazza Brunelleschi che ne ha la vocazione storica”.Un partecipante ha inoltre messo in guardia circa lo scenario del cosiddetto “effetto giardino”, portando l’esempio, a suo parere negativo, della riqualificazione della piazzetta dei Tre re. I sostenitori dell’opzione 3, in contrapposizione, hanno evidenziato la necessità di uno spazio a servizio del quartiere, uno spazio tranquillo e verde che si rivolga direttamente agli abitanti: al riguardo, una partecipante ha illustrato al gruppo un’ipotesi progettuale di trasformazione della piazza in giardino.

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COME IMMAGINARE UNA FUNZIONE MERCATALEDI PIAZZA DEI CIOMPI?I sostenitori dell’opzione 1 hanno immaginato un mercato delle Pulci profondamente riqualificato, sia dal punto di vista architettonico che da quello dei contenuti: un “vero antiquariato”, certificato e fortemente connesso all’artigianato di qualità del quartiere, sia nelle sue forme tradizionale che in quelle più innovative (vecchi e nuovi mestieri). Lo scenario delineato è quello di una piazza dei mestieri che si ponga l’obiettivo di fare cultura –formare, promuovere, raccontare l’artigianato e il restauro - coinvolgendo anche CNA e Università. Un mercato delle Pulci connotato da “stile, professionalità e decoro” che - chiedono alcuni – nasca attraverso la progettazione di un concorso internazionale e sia tutelato nel tempo con adeguati strumenti normativi: “che diventi una zona protetta come Ponte Vecchio e via Tornabuoni”. I sostenitori dell’opzione 3, invece, immaginano nella piazza verde uno spazio dedicato ad una funzione mercatale meno totalizzante - ad esempio, il mercato settimanale dei fiori - che possa connotare la piazza senza però occuparla interamente. Un’ipotesi, questa, che però suscita timori perché “Non si può legare l’identità di un luogo ad una funzione settimanale”.

Per quanto riguarda le funzioni che si possono integrare alla funzione mercatale, i sostenitori della prima opzione fanno riferimento ad una riqualificazione del verde del giardino del Gratta che potrebbe anche compenetrare l’area del mercato, ad esempio con la pedonalizzazione del tratto di via Martiri del Popolo che attualmente separa le due parti. Alcuni partecipanti evidenziano, inoltre, l’opportunità di valorizzare l’identità storica della piazza e in particolare la loggia del Pesce del Vasari, che è “riapparsa” a seguito dello spostamento del mercato delle Pulci in Largo Annigoni. Il valore storico della piazza potrebbe riemergere non solo attraverso una riorganizzazione degli spazi ma anche con iniziative come la riproposizione del gonfalone delle chiavi.

In generale, si sollecita l’Amministrazione a controllare in modo rigido la funzione di somministrazione all’aperto, evitando di incorrere in situazioni abusive ma di fatto “totalizzanti”. Infine, i partecipanti hanno chiesto chiarimenti circa la presenza della moschea, perché “1.200 fedeli che si riuniscono a pregare, non sono una questione della piazza ma della città intera”.

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QUALI ALTRE FUNZIONI SI POTREBBERO INTEGRARE?IN CHE MODO?

I partecipanti, sollecitati dalla presenza nel gruppo dell’architetto che alcuni anni fa ha vinto il concorso progettuale per la risistemazione di Largo Annigoni e che ha evidenziato la necessità di mettere in relazione tutti gli spazi aperti del quartiere “perché solo connettendoli in un sistema unico si crea originalità”, si sono confrontati a lungo sul tema delle relazioni.

I luoghi da connettere con piazza dei Ciompi sono sicuramente:

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QUALI LE RELAZIONI CON IL RESTO DEL QUARTIEREE LE REALTÀ CHE LO CARATTERIZZANO ?

� Largo Annigoni, che diventerà l’accesso principale della Facoltà di Architettura e sarà quindi vissuto dagli studenti delle sedi di Santa Verdiana e Santa Teresa. I sostenitori dell’opzione 1, premettendo la ricollocazione del mercato delle Pulci ai Ciompi, immaginano che questa piazza possa diventare “la piazza dell’architettura”, con spazio e attrezzature mobili per installazioni e mostre temporanee «degli o per gli studenti». I sostenitori dell’opzione 3 immaginano, invece, un mix di tradizione (mercato delle Pulci) e di innovazione (spazi e attività per i giovani).

� Lo spazio coperto dalla tettoia intorno al mercato di Sant’Ambrogio che necessita di un ripensamento e di una riqualificazione, perché al termine dell’attività mattutina del mercato versa in situazione di degrado.

� Le Murate, luogo della cultura e dell’arte.� L’Ex Aula bunker che sarebbe una grande risorsa e, secondo alcuni partecipanti, potrebbe essere il luogo in cui

recuperare funzioni a servizio del quartiere, perse a seguito della realizzazione dell’Archivio di Stato.

In conclusione, alcuni partecipanti ritengono per discutere veramente di un sistema di piazze sia necessario che l’Amministrazione promuova un percorso partecipativo articolato secondo i criteri votati di recente dal Consiglio Comunale.

SCENARI

Il gruppo era interamente composto da residenti della zona, fatta eccezione per un ambulante del mercato delle Pulci e una cittadina parte attiva di un comitato di residenti dell’Oltrarno: caratteristica, quella dell’appartenenza a comitati, comune per altro anche alla maggior parte degli altri residenti presenti al tavolo.

Facilitatrice: Maria Fabbri

Tavolo 3

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Il tavolo ha sostanzialmente espresso un’unica posizione - presentata e condivisa fin dall’inizio, poi articolata nel dettaglio nel corso dei diversi interventi - coincidente con la prima ipotesi di recupero presentata in plenaria dal Sindaco: il riposizionamento del mercato del piccolo antiquariato e delle Pulci all’interno di piazza dei Ciompi. Nella fase preliminare della discussione, i partecipanti hanno poi condiviso anche l’opinione che lo “spostamento preventivo” del mercato in Largo Annigoni sia stato un errore da parte dell’Amministrazione e che abbia mostrato la mancanza di una visione non solo sul singolo progetto ma rispetto all’area intera.

La maggioranza sostiene l’ipotesi del ritorno del mercato del piccolo antiquariato e delle Pulci nella sede di piazza dei Ciompi, in primo luogo in ragione della “tutela delle realtà economiche e produttive esistenti” e dell’indotto artigianale ad esse connesso. Secondo i partecipanti, queste rappresentano al tempo stesso un patrimonio della città in termini di memoria storica – come riconosciuto con delibera di Giunta Comunale - e una risorsa dell’area non solo in termini commerciali ma anche di tessuto sociale, che potrebbe essere reso più denso con attività che coinvolgano gli artigiani, ad esempio nell’organizzazione di corsi e in progetti didattici.

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COME IMMAGINARE UNA FUNZIONE MERCATALEDI PIAZZA DEI CIOMPI?

L’idea del mercato-piazza risponderebbe meglio, secondo questa visione, a contrastare il degrado. In particolare, la principale preoccupazione riguarda il rischio che la piazza svuotata del mercato veda gradualmente sostituire le botteghe di artigiani e commercianti con locali di somministrazione di cibo e bevande, di cui il quartiere è già saturo. Inoltre, il rischio che un mercato non permanente possa in orario serale lasciare spazio alla movida è percepito come molto alto e, in proposito, viene richiamata l’esperienza di piazza Santo Spirito.In questo quadro di posizioni sostanzialmente convergenti, l’opinione di una residente si stacca però dal coro e sostiene che “la visione della loggia del Pesce recuperata con lo spazio aperto” le abbia offerto una “visione alternativa e migliore della piazza”. Pur in considerazione delle considerevoli differenze tra le due realtà, in termini di spazi ma anche di tipo di mercato, la stessa partecipante cita l’esperienza del mercato di San Lorenzo come esempio positivo di una trasformazione “difficile ma positiva”. Parziale sostegno a questa posizione viene offerto da due residenti che, pur preferendo l’ipotesi di un ritorno del mercato delle Pulci ai Ciompi, raccomandano di “non aver per forza paura del cambiamento, perché la loggia del Pesce è lì a dirci di non farlo” e riconoscono il valore ritrovato della piazza alla luce della nuova apertura, offerta dal trasferimento del mercato.

Secondo i partecipanti, il rientro del mercato delle Pulci, con opportune scelte architettoniche e di recupero (strutture in vetro; pareti verdi; illuminazione notturna), non sarebbe incompatibile con altre funzioni, in primo luogo relative a spazi pubblici di verde e socialità. In proposito, viene presentata da una partecipante anche un’ipotesi progettuale per il ritorno del mercato in piazza, collocandolo in tettoie laterali alla loggia, con vetrate trasparenti, lasciando la piazza vuota per ospitare arredi e verde e creare così il cosiddetto “effetto giardino”.Rispetto alla possibilità che la piazza possa ospitare esclusivamente spazi di socialità, invece che le strutture del mercato, i partecipanti sostengono che Largo Annigoni potrebbe meglio rispondere a questa funzione, in termini di collocazione di attrezzature sportive e di spazi di aggregazione per giovanissimi e per anziani; attività che nel periodo invernale avrebbero comunque necessità di svolgersi in spazi coperti e per cui si sollecita un utilizzo dei locali disponibili presso le Murate.

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QUALI ALTRE FUNZIONI SI POTREBBERO INTEGRARE?IN CHE MODO?

Sul tema delle relazioni con il resto del quartiere, la questione centrale posta dalla maggioranza dei partecipanti al tavolo riguarda la difficoltà di comprendere le motivazioni alla base della scelta dell’Amministrazione di trasferire il mercato delle Pulci in Largo Annigoni per collocare in piazza dei Ciompi una diversa funzione mercatale, piuttosto che fare il contrario, preservandone la vocazione artigianale.

In questo quadro, lo spostamento in Largo Annigoni viene considerato un esperimento fallito, a cui proprio il rientro del mercato delle Pulci e del piccolo antiquariato in piazza dei Ciompi potrebbe fornire un’opportunità reale di “creare una nuova piazza”, laddove attualmente si trova “uno spazio senz’anima”.

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QUALI LE RELAZIONI CON IL RESTO DEL QUARTIEREE LE REALTÀ CHE LO CARATTERIZZANO ?

SCENARI

La composizione del tavolo era abbastanza eterogenea: un concessionario del mercato delle Pulci, un Consigliere di quartiere, un Consigliere comunale, numerosi cittadini residenti nel quartiere, membri dei comitati cittadini, un dirigente dell’Ufficio Unesco del Comune di Firenze e un professore della Facoltà di Architettura di Firenze.

Facilitatore: Bernardo Provvedi

Tavolo 4

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La discussione al tavolo è stata molto costruttiva e di ascolto attento. In particolare, i partecipanti hanno evidenziato il forte ruolo sentimentale e identitario del vecchio mercato, la cui assenza oggi lascia un senso di snaturamento del quartiere. Riguardo al futuro i partecipanti hanno concordato sul fatto che sia necessario pensare a una risposta sistemica che tenga conto delle esigenze dei vari soggetti coinvolti e che abitano il quartiere (lavoratori del mercato, residenti, proprietari di immobili ecc.). È stato quindi sottolineato che per dare risposte adeguate per il futuro della piazza è necessario sviluppare risposte articolate che necessitano di un maggiore approfondimento. Il progetto della futura piazza deve tutelare e incentivare le reti sociali presenti nel quartiere e che ne rappresentano unapiacevole eccezione nel panorama del centro storico.Il tema sottofondo alla discussione è stata la percezione di degrado legato alla vita notturna del quartiere. In questa ottica, la riorganizzazione della piazza viene vista, da un lato, come un’occasione per riqualificare le strutture fatiscenti del mercato; dall’altro, come un potenziale incentivo al degrado notturno.

Sebbene sia stato sottolineato che l’attuale situazione della piazza permetterebbe di ripensare lo spazio in modo nuovo, i partecipanti si dichiarano molto dispiaciuti per la demolizione del mercato: nonostante i problemi legati alla presenza di materiali inquinanti (eternit) e allo scarso decoro delle vecchie strutture, percepiscono un senso di snaturamento del quartiere. Questa percezione, unita al timore di un aumento del degrado notturno, fa sì che molti dei presenti vedano poco favorevolmente le ipotesi di una piazza sgombra dal mercato: la quasi totalità si è, infatti, espressa in favore di un ritorno degli antiquari nella loro sede originale e del mantenimento di un mercato stabile all’interno della piazza.

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COME IMMAGINARE UNA FUNZIONE MERCATALEDI PIAZZA DEI CIOMPI?

Questa posizione è vista con favore sia dai residenti, che non vedono la necessità di un’ulteriore piazza-giardino in una zona già abbastanza ricca di spazi, sia da parte dei concessionari. Questi ultimi, in particolare, se, da un lato, preferirebbero ritornare in piazza dei Ciompi, considerata più di passaggio rispetto Largo Annigoni; dall’altro, evidenziano che la decisione dipenderebbe anche dalle condizioni economiche poste dal Comune. Inoltre, è stato sottolineato dalla rappresentante dei concessionari che la realizzazione di un mercato saltuario risulterebbe abbastanza complessa, in considerazione della natura ingombrante dei beni veduti (mobili, luminarie ecc.). In merito all’eventuale ricostruzione di un mercato permanente in piazza dei Ciompi sono state avanzate alcune proposte. In primo luogo, i partecipanti hanno ipotizzato di posizionare le nuove strutture in modo da rendere il mercato più areato, liberando lo spazio intorno al pino e dando al mercato stesso una forma di piazza. Per rendere più efficace questa ipotesi è stato anche proposto di allargare la piazza, pedonalizzando le ali laterali oggi occupate dalla carreggiata stradale. Un’ulteriore proposta è stata quella di costruire le strutture in modo ecosostenibile, così da renderle interessanti da un punto di vista architettonico. Riguardo all’eventuale recinzione del mercato ci sono state opinioni discordanti: chi evidenziava il rischio per il decoro e chi invece preferiva uno spazio maggiormente accessibile.

I partecipanti si sono confrontati su quali funzioni potrebbero essere integrate all’interno dello spazio. In termini generali, il gruppo ha posto l’attenzione sul rendere il mercato maggiormente permeabile rispetto al quartiere. A questo proposito, è stato proposto di inserire all’interno delle strutture permanenti anche delle scuole artigiane e di restauro, con la doppia funzione di attrarre persone all’interno del mercato e di insegnare i mestieri tradizionali che stanno progressivamente scomparendo (impagliatori). Pur non fornendo degli esempi concreti, i partecipanti hanno sottolineato come la creazione di nuove strutture dovrebbe mirare anche al miglioramento della vivibilità per i residenti.La funzione di piazza-giardino non viene percepita come necessaria: si sottolinea, infatti, come vi siano già numerosi giardini nella zona (il giardino di Borgo Allegri, piazza d’Azeglio, il giardino del Gratta); mentre il problema principale riguarderebbe, invece, garantirne una tranquilla fruizione dell’esistente. È stato, poi, fatto notare che, se esistono problematiche di carattere sociale (presenza di senza tetto, attività di spaccio e degrado notturno), queste devono essere affrontate con interventi di natura sociale e non con la costruzione di recinzioni o barriere nella piazza.

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QUALI ALTRE FUNZIONI SI POTREBBERO INTEGRARE?IN CHE MODO?

In generale, il gruppo si è mostrato concorde nel sostenere che il futuro intervento in piazza dei Ciompi dovrebbe avvenire in un’ottica sistemica rispetto all’intero quartiere.

I partecipanti si sono concentrati in particolare sul rapporto tra piazza dei Ciompi e Largo Annigoni che rappresenta “una ferita aperta nel quartiere”, che non dovrebbe però essere sanata dal mercato dell’antiquariato.

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QUALI LE RELAZIONI CON IL RESTO DEL QUARTIEREE LE REALTÀ CHE LO CARATTERIZZANO ?

Anche in questo caso è stato posto l’accento sulla necessità di trovare un approccio sistemico alla gestione dei due spazi con destinazione mercatale.Riguardo Largo Annigoni sono state chieste spiegazioni e chiarimenti in merito ai progetti preventivamente approvati. In termini generali, la situazione di Largo Annigoni viene valutata con rammarico e scetticismo: se, da un lato, i partecipanti concordano nel riportare il mercato antiquario in piazza dei Ciompi; dall’altro, sottolineano l’importanza di ridare slancio alla vivibilità di Largo Annigoni, in particolare migliorandone il collegamento con la Facoltà di Architettura.

SCENARI

Al tavolo erano presenti residenti e proprietari di immobili del quartiere, tra cui un rappresentante del comitato “Ma noi quando si dorme”; tre operatori del mercato dell’antiquariato; una Consigliera di quartiere di e un architetto.

Facilitatrice: Alessandra Zagli

Tavolo 5

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I partecipanti hanno sottolineato l’affetto nei confronti della piazza, per la bellezza della loggia del Pesce - adesso valorizzata dallo spazio libero circostante dopo i lavori degli ultimi mesi – e, più in generale, per la vita che anima il quartiere e il tipo di socialità che lo caratterizza. Tutti concordano sul fatto che l’intervento su piazza dei Ciompi sia stato necessario sia per bonificare le strutture sia per riparare ai danni del tempo, specie quelli provocati dalle radici degli alberi che avevano spostato la pavimentazione. Il cambiamento in atto viene vissuto da alcuni come un’opportunità di miglioramento ed evoluzione; mentre altri ne sottolineano i rischi, preferendo, tra le opzioni presentate dal Sindaco, quella che vede la ricostruzione di una struttura permanente per il ritorno del mercato degli antiquari in piazza. Entrambe le posizioni espresse partono però da una base comune: mantenere la socialità e la tipicità del quartiere. La questione centrale posta dal gruppo è: quali sono gli elementi che permettono, anche se in un contesto di cambiamento, di mantenere questo carattere tipico?Un altro termine chiave emerso dal confronto è stato quello di sicurezza: il mercato permanente viene, infatti, vissuto da alcuni residenti come un presidio anti-degrado; altri, invece, sottolineano il fatto che prima dei lavori le strutture stesse fossero utilizzate come “bivacco” in orario serale. In generale, si condivide che il cambiamento generi timori e che sia dovere dell’Amministrazione porre attenzione su elementidi sistema in grado di prevenire certi fenomeni.

Alcuni partecipanti suggeriscono, poi, che sui progetti futuri su piazza dei Ciompi come su piazza Annigoni possa essere avviata una procedura di assegnazione dei lavori pubblica e trasparente, anche con bandi internazionali per la selezione delle idee migliori.

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I partecipanti al tavolo si sono espressi in favore di due delle tre ipotesi presentate dal Sindaco: la prima opzione (espressa a maggioranza) per il ripristino del mercato delle Pulci in piazza dei Ciompi in modo stabile, e la terza, che prevede la ristrutturazione della piazza in veste di giardino, per ospitare anche un mercato temporaneo di fiori.Le ragioni della prima posizione risiedono principalmente nella volontà di mantenere il carattere tipico del luogo e nel timore che uno spostamento del mercato apra lo spazio al degrado e alla movida notturna, trasformando i Ciompi in “una seconda Piazza Santo Spirito”. Il “presidio” degli antiquari, secondo questa posizione, assicurerebbe che la piazza rimanga “il gioiello che è”. Sul primo punto si insiste che, nonostante il mercato dell’antiquariato non possa essere definito propriamente “storico”, ha però un’importanza sociale storicizzata per i residenti: “spostarlo sarebbe come spostare Portobello da Londra!”.

COME IMMAGINARE UNA FUNZIONE MERCATALEDI PIAZZA DEI CIOMPI?

A conferma di questo, viene sottolineato che il mercato delle Pulci era nella sede di piazza dei Ciompi quando il centro storico di Firenze è diventato patrimonio mondiale Unesco e che i Ciompi erano l’unico mercato stanziale di questo tipo in Italia, oltre a quello di Catania. Anche secondo la maggioranza degli operatori del mercato delle Pulci, questo andrebbe ristabilito nella sede originaria, pur con una logica adeguata e rispettosa della piazza nella sua veste futura.Diversamente, la terza opzione della “piazza-giardino” viene percepita da altri partecipanti come la possibilità maggiormente in grado di aumentare la vivibilità dell’intero quartiere e che la funzione mercatale più adatta sarebbe quella di un mercato temporaneo di piante e fiori.

Alcuni operatori del mercato non respingono questa ipotesi, in considerazione di un interesse primario a lavorare, a intercettare clienti e a operare in strutture adeguate. Per alcuni, questione centrale resta capire che tipo di struttura verrà loro offerta e, soprattutto, a quali condizioni: la priorità è, infatti, che lo spazio sia adatto all’esposizione della merce in vendita e, soprattutto, che non si perdano altri anni seguendo progetti, risorse e professionisti inadeguati.

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Oltre alla funzione mercatale, il tavolo ha discusso molto del ruolo della piazza come cuore pulsante del quartiere per l’incontro tra i suoi abitanti, grazie ai negozi di vicinato presenti. Un grande potenziale viene quindi identificato nell’utilizzo della piazza come luogo di socializzazione, che sarebbe certamente favorito dal posizionamento di un arredo urbano appropriato.

Nonostante siano presenti nel quartiere zone verdi ad uso pubblico, infatti, nessuna è stata descritta come sufficientemente attrezzata. In particolare, il giardino del Gratta viene definito “inadatto” ad ospitare bambini che giocano; secondo i presenti, dovrebbe essere aperto e meglio manutenuto. Tra i giardini di quartiere viene citato anche quello di Borgo Allegri, gestito da nonni organizzati in associazione, molto frequentato dai bambini e dalle famiglie e per questo spesso troppo affollato. Anche in questo caso, però, il giardino è chiuso e la percezione è che i bambini siano “reclusi, quando in realtà, dovrebbero invaderci”.

Alcuni presenti citano la struttura “Montedomini”, attualmente oggetto di lavori, ma che ospita uno spazio verde fruibile dal pubblico; altri ricordano che Palazzo Vivarelli Colonna è stato venduto ma al suo interno aveva un giardino utilizzato dal quartiere, ora non più accessibile. In generale, la posizione prevalente è che il verde valorizzerebbe molto la bellezza di piazza dei Ciompi.

QUALI ALTRE FUNZIONI SI POTREBBERO INTEGRARE?IN CHE MODO?

Inoltre, sicurezza e ordine nella piazza sarebbero meglio assicurati con l’offerta di spazio ai cittadini per attività all’aria aperta, perché in questo modo sarebbe opportunamente gestito e curato. Il tema della manutenzione viene posto come elemento di criticità in riferimento alla terza opzione, perché le risorse per mantenere un giardino non sono scontate e questo andrebbe chiuso durante la notte per evitare episodi di vandalismo e degrado.Secondo alcuni, l’ipotesi di un giardino chiuso, ospitato all’interno di una struttura perimetrale dedicata al mercato, sarebbe il progetto migliore: capace, infatti, di tenere insieme gli interessi ad oggi apparentemente in contrasto.Un’altra funzione proposta per la piazza, da leggere in sinergia con un ritorno del mercato, è quella che prevede l’utilizzo delle postazioni di vendita degli antiquari anche per dimostrazioni di restauro e per workshop di artigianato: da una parte, per rendere più attrattivo il mercato stesso e, dall’altra, per valorizzare “il saper fare” degli artigiani, rafforzando la vocazione della zona.

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Il confronto sulla relazione con le altre aree del quartiere si è concentrato principalmente sul ruolo di piazza Annigoni, come alternativa a piazza dei Ciompi per alcune funzioni specifiche.Sulla presenza del mercato delle Pulci in piazza Annigoni, alcuni partecipanti sostengono che il mercato sia attualmente più ordinato e che la sua presenza stia “finalmente” permettendo ai residenti di vivere maggiormente la piazza e i locali lì situati. Inoltre, si sottolinea che piazza Annigoni è più adatta al carico e allo scarico delle merci e, data la prossimità al mercato di S. Ambrogio, questa collocazione aumenta le potenzialità di vendita nei confronti dei turisti.

QUALI LE RELAZIONI CON IL RESTO DEL QUARTIERE E LE REALTÀ CHE LO CARATTERIZZANO ?

I partecipanti chiariscono, però, che le strutture attuali non sono adatte, poiché soprattutto in caso di pioggia il mercato non si può svolgere. Secondo la maggior parte degli operatori del mercato presenti, il luogo non sarebbe poi adeguato neppure ad ospitare un mercato stabile, a causa della pavimentazione in pendenza che favorisce il ristagno di acqua nelle giornate di pioggia e per “l’effetto forno” che si crea in estate, mancando alberature e zone di ombra.

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In questa piazza potrebbe essere considerata la realizzazione di mercati temporanei anche di piante e fiori. Piazza Annigoni potrebbe, infatti, diventare essa stessa una piazza-giardino, con aree dedicate al gioco, non solo per bambini ma anche per adolescenti (ad esempio, strutture per sport all’aperto, pareti per arrampicata). In questa ottica la piazza potrebbe svolgere un ruolo importante anche per gli studenti universitari della Facoltà di Architettura - tra i pochi ancora rimasti in centro, che soffrono comunque per la mancanza di luoghi a loro dedicati.

In generale, si evidenzia che lo spazio disponibile in piazza Annigoni è considerevole e sufficiente ad ospitare più funzioni contemporaneamente; questo a partire dall’uso nel periodo estivo, abbastanza apprezzato dai partecipanti, che sperano si ripetano per le prossime stagioni attività come quella del bar Las Palmas.

SCENARI

Il tavolo era composto da residenti nelle vicinanze della piazza, rappresentanti di comitati di zona, architetti, archeologi ed esperti in conservazione dei beni culturali, un rappresentante di Confesercenti.I partecipanti hanno discusso in modo acceso ma collaborativo. Il focus del confronto ha riguardato la relazione tra piazza dei Ciompi e piazza Annigoni: in particolare, rispetto al destino nella progettazione di quest’ultima, considerata questione centrale per capire quale potrebbe essere la più appropriata localizzazione del mercatino dell’antiquariato e delle Pulci.

Facilitatrice: Giulia Cordella

Tavolo 6

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Le posizioni dei partecipanti si sono polarizzate intorno a alla rielaborazione di due delle ipotesi presentate dal Sindaco nella plenaria di apertura della Maratona. La prima opzione, “il mercatino delle Pulci e dell’antiquariato deve tornare in Piazza dei Ciompi”, risulta essere l’ipotesi prevalente, anche per la presenza al tavolo di un buon numero di ex commercianti di piazza dei Ciompi e di una rappresentante dei residenti promotori della raccolta firme per riportare il mercato storico nella sede originaria. La seconda opzione, “piazza dei Ciompi diventa una piazza-giardino e il mercatino rimane in piazza Annigoni, a sua volta oggetto di riqualificazione”, è stata indicata da numerosi residenti.

Il ripristino del mercato delle pulci in piazza dei Ciompi, secondo alcuni dei partecipanti, permetterebbe di:� conservare l’identità della piazza, preservando il carattere storico del

mercato, da inserire tra i beni patrimonio dell’Unesco.� Mantenere un presidio sociale per allontanare il degrado urbano, la

“movida” e la possibilità di occupazione della piazza da parte dei ristoratori della zona, «che espongono dehor spesso anche dove non consentito».

� Limitare il fenomeno di chiusura del commercio di prossimità in favore di esercizi di ristorazione o per turisti. Tale “deriva” avrebbe, a sua volta, un effetto sulla composizione demografica del quartiere, già fortemente sottoposta a pressione: le famiglie, infatti, non identificano più il quartiere come adatto alle proprie esigenze anche per la mancanza di servizi di prossimità e preferiscono spostarsi altrove, lasciando gli appartamenti da affittare a turisti o a studenti (“le case non sono più luoghi da vivere ma occasione di rendita”).

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COME IMMAGINARE UNA FUNZIONE MERCATALEDI PIAZZA DEI CIOMPI?

La soluzione di mantenere il mercato in piazza dei Ciompi, inoltre, sarebbe in continuità con i risultati del precedente processo partecipativo, che esprimeva chiaramente tale desiderio.Su questa opzione i partecipanti hanno evidenziato una serie di ostacoli:� il mercato rischia di oscurare nuovamente la Loggia del Pesce.� Gli stalli del vecchio mercato delle Pulci erano utilizzati per lo più come magazzini da alcuni commercianti, provocando

un alto grado di incuria e degrado.� La piazza perderebbe l’opportunità di avere una funzione aggregativa che, invece, manca al quartiere e alla sua vivibilità.

La possibilità di creare uno spazio fruibile dai cittadini residenti e frequentanti il quartiere sarebbe importante per arginare l’attuale “fuga” delle famiglie e la trasformazione del quartiere in zona abitata prevalentemente da turisti e studenti e sottoposta a “pressione speculativa”.

Il gruppo ha, però, condiviso anche relative proposte di soluzione:

� valorizzare la piazza e il mercato stesso attraverso la creazione di strutture esteticamente curate e poco invasive.

� Sorvegliare i nuovi commercianti e inserire sanzioni per i comportamenti inadeguati.

� Far coesistere nella piazza il vecchio mercato delle Pulci con uno spazio aggregativo, eventualmente con arredi a giardino. Secondo questa variante, auspicata da numerosi partecipanti, il mercato non sarebbe alternativo all’uso della piazza come spazio aggregativo e la Loggia del Pesce potrebbe essere adeguatamente valorizzata.

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Tale ipotesi progettuale andrebbe a conservare l’identità storica della piazza e del mercato ma anche a colmare la carenza di spazi destinati alla socialità e alle famiglie nel quartiere.Per realizzare tale proposta la piazza dovrebbe essere riprogettata ex novo nella sua interezza, nel rispetto sia delle vocazioni storiche del quartiere che delle necessità dei residenti, e la nuova progettazione dovrebbe includere i giardini del Gratta, nella cui sede si potrebbe anche ipotizzare la costruzione del nuovo mercato dell’antiquariato e delle Pulci.

Diversamente, coloro che sono favorevoli all’ipotesi dei Ciompi come piazza-giardino sono principalmente residenti che ne riconoscono la bellezza con la Loggia del Pesce recuperata e la immaginerebbero semi-vuota (con soli arredi a giardino e mercati occasionali). Inoltre, vorrebbero che la piazza diventasse un importante luogo aggregativo e ricreativo per le famiglie residenti, sottoposte a pressione per la mancanza di commercio di prossimità e spazi adeguati.Questi partecipanti contestano il valore storico attribuito al mercato delle Pulci e dell’antiquariato, sostenendone l’origine recente: “il mercato è stato voluto dall’ex Sindaco Bargellini, con l’obiettivo di riqualificare la piazza”. Sostengono, invece, che il mercato potrebbe essere il volano per la riqualificazione di piazza Annigoni, dal momento che si presenta oggi come uno spazio privo di un’identità precisa e poco frequentato.

Questa soluzione, secondo i suoi sostenitori, permetterebbe di:� valorizzare la Loggia del Pesce.� Creare uno spazio pubblico aperto ai cittadini, da sfruttare, oltre che per

mercati occasionali, come spazio aggregativo. � Individuare una funzione mercatale per piazza Annigoni.� Rilanciare piazza Annigoni grazie con la presenza del mercatino

dell’antiquariato e delle Pulci.� Realizzare stalli più economici per i venditori, grazie alla possibilità di

usufruire del contributo pubblico proveniente dall’accordo con la Camera di Commercio (elemento considerato poco rilevante a fronte della grave perdita in termini commerciali derivante dallo spostamento).

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Su questa opzione i partecipanti hanno evidenziato una serie di ostacoli:� mancanza di una pianificazione. A meno di non rivitalizzare piazza Annigoni attraverso un’azione di progettazione specifica, il

mercato dell’antiquariato e delle Pulci viene fortemente penalizzato. Ad oggi, la maggioranza dei commercianti che lavoravanoin piazza dei Ciompi vorrebbe tornare nella posizione originaria per via della diminuzione del flusso di passanti, in particolare di turisti che rappresentavano circa il 50% dei clienti. Inoltre, in piazza Annigoni mancano servizi igienici, fontane, punti di sosta e di riparo: piccole facilitiesma molto importanti per il commercio in strada.

� Timore che, se lasciata aperta o comunque accessibile, piazza dei Ciompi non diventi luogo di aggregazione ma di degrado o sia “occupata” dai ristoratori che si moltiplicherebbero.

Il gruppo ha, però, condiviso anche relative proposte di soluzione:� riprogettare piazza Annigoni tenendo conto delle difficoltà dei commercianti, che potrebbero essere soggetto attivo della

rivitalizzazione di un luogo oggi identificato solo come “il tetto di un parcheggio”.� Prevedere la chiusura serale dei giardini tramite un sistema di recinzioni inserite nel verde e di sorveglianza con telecamere.� Perseguire con maggior efficacia i comportamenti “illegali” dei ristoratori.

Secondo i partecipanti, sarebbe necessario valorizzare i giardini del Gratta e quelli di via dell’Agnolo come luoghi aggregativi (per cineforum o di concerti all’aperto) e al tempo stesso realizzare un percorso più generale per riflettere sull’identità del quartiere: “chi eravamo? chi vogliamo essere?”.A tal proposito, sarebbe importante valorizzare - attraverso attività culturali e di animazione - la vocazione antiquaria e artigianale del territorio, ad esempio tramite mostre allestite all’interno delle botteghe artigiane, con eventi per raccontare la storia del quartiere e scuole per valorizzare il sapere dei maestri artigiani. In tema di sicurezza, si sottolinea il bisogno di incrementare l’illuminazione su tutta via dell’Agnolo.

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QUALI ALTRE FUNZIONI SI POTREBBERO INTEGRARE?IN CHE MODO?

La riflessione del tavolo rispetto alle relazioni con il resto del quartiere si è concentrata su piazza Annigoni e sulle sue possibili funzioni. Si ipotizza che venga lasciata, come oggi, ad uso di skaters e di famiglie con bambini: la piazza è, infatti, diventata luogo di riferimento per questo tipo di utenza. Inoltre, vi si potrebbero realizzare mercati occasionali (fiori o altro). Con l’apertura dell’ingresso della Facoltà di Architettura su piazza Annigoni, questa potrebbe essere utilizzata anche come luogo di sosta, di lettura e di ricreazione per gli studenti, prevedendo attività di animazione per giovani. Si sottolinea, però, che non sia corretto attribuire al mercatino dei Ciompi «l’ingrato compito» di riqualificare piazza Annigoni, senza una progettazione complessiva sulla piazza e sull’area circostante.

QUALI LE RELAZIONI CON IL RESTO DEL QUARTIERE E LE REALTÀ CHE LO CARATTERIZZANO ?

SCENARI

Al tavolo erano presenti rappresentanti delle diverse realtà attive e dei diversi interessi coinvolti sul tema del recupero di piazza dei Ciompi: esercenti del mercatino delle Pulci, residenti della zona, membri di associazioni e comitati, professionisti dell’urbanistica e dell’architettura.La discussione è stata vivace e articolata e i partecipanti sono arrivati a formulare proposte condivise per il futuro degli spazi oggetto di discussione. Quello che emerge in prima battuta dal confronto è un forte legame tra questi luoghi, le attività e le persone che li vivono: tutti considerano questa parte di città una delle più caratteristiche di Firenze ed esprimono l’auspicio che gli interventi che la riguarderanno non ne vadano a intaccare l’identità.

Facilitatore: Cristian Pardossi

Tavolo 7

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In relazione all’introduzione del Sindaco in plenaria e alle tre suggestioni offerte rispetto al futuro di piazza dei Ciompi, il tavolo ha registrato una sostanziale ripartizione tra quanti sostengono la necessità che il mercato delle Pulci torni nella sua sede originaria (una piazza la cui storicità è riconosciuta anche da alcuni atti del Comune) perché legata nell’immaginario all’antiquariato (e alle botteghe circostanti) e quanti, invece, preferirebbero che la piazza potesse essere dedicata ad altre funzioni, pur in un contesto integrato con piazza Annigoni da destinare a nuova sede permanente del mercato del piccolo antiquariato.

I partecipanti hanno sottolineato come il confronto sui possibili scenari futuri di piazza dei Ciompi non possa essere tenuto separato da una valutazione sul futuro del quartiere e della città: una delle prime criticità emerse è, non a caso, proprio quella della duplicazione e della scarsa integrazione tra le funzioni dei diversi spazi pubblici presenti nell’area.Si suggerisce dunque di dotarsi prima di tutto di una visione strategica che tenga insieme tutti gli spazi di quest’area (piazza dei Ciompi, piazza Annigoni, giardino del Gratta, mercato di Sant’Ambrogio) in un progetto integrato di quartiere che sappia “dialogare” con le prospettive di sviluppo e di trasformazione che la città sta conoscendo e conoscerà nei prossimi anni. A questo proposito, si è condivisa la proposta di lanciare un concorso di idee nazionale che provi a ripensare le funzioni integrate di tutta questa area, con l’obiettivo di preservarne la tipicità, di connetterla all’immagine di Firenze che si intende promuovere e alle principali sfide future che aspettano la città.

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COME IMMAGINARE UNA FUNZIONE MERCATALEDI PIAZZA DEI CIOMPI?

QUALI ALTRE FUNZIONI SI POTREBBERO INTEGRARE?IN CHE MODO?La polarizzazione emersa in merito alla futura sede del mercatino dell’antiquariato e delle Pulci non ha impedito ai partecipanti di condividere ipotesi e soluzioni circa le ulteriori funzioni che un intervento su piazza dei Ciompi potrebbe prevedere. Sono così emerse criticità, preoccupazioni ma anche ipotesi di soluzione, in grado di far convivere nuove funzioni in compatibilità non solo con la funzione mercatale ma anche con la residenza. Alcuni dei partecipanti, in modo particolare i residenti, fanno presente che piazza dei Ciompi è nata come vuoto urbano successivo alle demolizioni dei primi anni del secolo scorso.

Queste demolizioni impattarono sul patrimonio edilizio circostante, che mostra ancora oggi segni di fragilità mal conciliabili con l’appesantimento del carico di attività, di strutture e di persone che una pluralità di funzioni ha comportato, in particolare la movida.Il tentativo di strutturare la piazza per farvi convivere più funzioni rischia, poi, secondo alcuni, di non offrirle una vera identità ma di portare le diverse funzioni a «mangiarsi spazio» reciprocamente.Tra le proposte avanzate dal tavolo c’è anche quella di riqualificare la piazza in modo renderla un luogo di socialità, dotandola di spazi verdi. Tuttavia, se è unanime il giudizio dei partecipanti sul fatto che avere un angolo verde all’interno del tessuto urbano può aumentare la qualità della vita dei residenti e dei frequentatori, emerge contemporaneamente lapreoccupazione che un simile intervento comporterebbe problemi di costi per la manutenzione che, se non eseguita regolarmente, sarebbe fonte di degrado e di abbandono.Nel progetto integrato di riqualificazione delle due piazze si dovrà, quindi, tenere conto delle caratteristiche strutturali del tessuto urbano circostante, in modo che la predisposizione e la previsione di funzioni ulteriori a quella mercatale non pregiudichino la qualità della vita, in modo particolare dei residenti. Si suggerisce di prevedere per piazza dei Ciompi funzioni ad impatto leggero, quali quelle legate alla frequentazione dei bambini con le loro famiglie o all’organizzazione di piccoli eventi culturali (ad esempio, valorizzando la Loggia del Pesce e lo spazio circostante); mentre per piazza Annigoni si avanzano proposte che comprendono la dotazione di attrezzature per la pratica libera di sport di strada.Alcuni partecipanti hanno poi evidenziato come la zona sia negli ultimi tempi al centro delle attenzioni di giovani coppie e di famiglie con bambini piccoli per nuove residenze: viene quindi proposto – in risposta alle preoccupazione dei residenti storici – di dotare la piazza di un’area gioco e di istituire un servizio di biblioteca-ludoteca ambulante, che possa animare lo spazio soprattutto in alcuni momenti della giornata. Si propone, infine, di unire piazza dei Ciompi al giardino del Gratta, pedonalizzando la strada che li divide, in modo da rendere più sicura la piazza e da aumentare la disponibilità per funzioni diverse.Per evitare i problemi legati alle difficoltà di manutenzione degli spazi verdi, alcuni partecipanti, portando esempi di sperimentazioni avviate in altri Comuni, propongono di dar vita a progetti che coinvolgano i cittadini, le associazioni e le attività commerciali della zona in progetti di cura e di manutenzione condivisa degli spazi. Secondo i proponenti, questi progetti non solo garantirebbero un’azione più efficace e costante ma assicurerebbero anche un maggior controllo sul l’uso corretto di questi spazi, oltre a promuovere il senso di comunità tra i diversi frequentatori.

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Rispetto al tema delle relazioni con il quartiere, il principale ostacolo individuato dai partecipanti è quello della difficoltà a far convivere i diversi tipi di frequentatori della zona. In modo particolare i residenti lamentano il problema della movida e della scarsa responsabilità di certi flussi turistici ma viene fatto riferimento anche ad alcuni episodi di disordine (risse e tafferugli) che contribuiscono a generare una percezione di abbandono dell’area. Strettamente collegata alla questione movida, i partecipanti sottolineano la criticità dell’eccessiva concessione di licenze per somministrazione di cibo e bevande, che ha incrementato una frequentazione dell’area che genera degrado.

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QUALI LE RELAZIONI CON IL RESTO DEL QUARTIEREE LE REALTÀ CHE LO CARATTERIZZANO ?

Al riguardo, i partecipanti propongono che vengano intensificati i controlli e posto un limite alla concessione di licenze. Si sottolinea, inoltre, che la previsione di attività come quella mercatale e legate alla fruizione della piazza da parte di famiglie e bambini sarebbe uno strumento valido per contrastare il degrado e per scoraggiare altre frequentazioni più moleste. A margine della discussione è emersa anche la questione relativa alla presenza della sala di preghiera islamica che si affaccia su piazza dei Ciompi: non si sono rilevati elementi tali da delineare a un conflitto più o meno latente con i residenti e gli altri frequentatori della piazza; tuttavia i partecipanti sottolineano come sia poco dignitoso per gli stessi cittadini di religione musulmana essere costretti a coltivare il proprio culto in uno spazio non certo all’altezza di una simile funzione e condividono che sia necessario trovare quanto prima una localizzazione più adeguata.

#FIRENZE...

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