il domenicale di Casoria

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Anno III - Numero 7 del 17 febbraio 2013 distribuzione gratuita Finalmente... Il nostro portale! www.ildomenicaledicasoria.it

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Il domenicale di Casoria

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Domenica 17 febbraio 2013

Periodico settimanale a diffusione gratuitaAnno III n. 7- 17 febbraio 2013

Autorizzazione del Tribunale di Napolin. Reg. 4925 del 28/09/2011

Direttore responsabile:Pasquale D’Anna

[email protected]

Caporedattore: Gilda Longhi

[email protected]

Redazione:Via G. Marconi,

80026 Casoria (NA)[email protected]

Stampa:

Via dell’Indipendenza, 3780021 Afragola (NA)

[email protected]

Edito da:Associazione Culturale Kasauri

Casoria (NA)

Progetto Grafico e Impaginazione:Marco Capparone

Questo numero è stato chiuso in redazioneGiovedi 13 febbraio 2013

Rosaria Ascolese

Tommaso Arcella

Gianni Bianco

Marco Capparone

Vittoria Caso

Valerio Cresci

Emiliana Cresci

Gennaro Crispino

Gea D’Anna

Massimo D’Auria jr

Michele Della Gala

Ciro Esposito

Angelo Ferro

Maria Gentile

Pasquale Lucchese

Pietro Simonetti

Marzia Luciano

Pellegrino Mazzone

Carmine Mondola

Raffaele Nocera

Domenico Pagliuca

Francesco Pagliuca

Eduardo Paola

Amalia Vettoliere

Maria Ranieri

Mario Romano

Vincenzo Russo

Pina Savorra

Luca Tramici

Umberto Simonetti

Ernesto Valiante

Giovanni Manfredi

pag. 2Vignetta di Carmine Mondola pag. 3Editoriale di Gilda Longhi pag. 4 Rubrica di Michele Della Gala pag. 5Evento di La Redazione pag. 6Evento di La Redazione pag. 7 Mondo di Maria Gentile pag. 8 Territorio di Vincenzo Russo pag. 9 Intervista di Gilda Longhi pag. 11 Intervista di Gilda Longhi pag. 12 Intervista di Pasquale D’Anna pag. 13 Intervista di Pasquale D’Anna pag. 14 Territorio di Marzia Luciano pag. 16 Intervista di Emiliana Cresci pag. 17 Napoli di Pasquale Lucchese pag. 18 Cultura di Vittoria Caso pag. 19 Rubrica di Gea D’Anna pag. 21Rubrica di Massimo D’Auriajr pag. 22 Rubrica di Pina Savorra pag. 23 Teatro di Eduardo Paola

Iscriviti al nostro gruppo “ Il domenicale di Casoria su “

Il graffio di CiemmeLA REDAZIONE

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Un salto... nel voto!

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Domenica 17 febbraio 2013EDITORIALE

A portata di click: nasce il portale web de “Il Domenicale”

Gilda [email protected]

Annunciazione, annunciazione: Il dome-nicale è on-line. Lettori e lettrici, curiosi

e simpatizzanti, detrattori e scettici potranno accendere il proprio pc, digitare www.ildo-menicaledicasoria.it e collegarsi con noi, con il nostro mondo, la nostra informazione. Sì, perché da poco più di una settimana (esatta-mente 9 giorni!) il nostro giornale e le no-stre notizie sono sul web. E sono disponibili sempre, 24 ore su 24, in qualsiasi momento voi abbiate voglia o necessità di mettervi in contatto con noi…e non solo. Il web è una sfida, ma anche una grande opportunità. E questo, ovviamente, non siamo i primi a dir-lo. Abbiamo creduto in questo progetto e ci siamo impegnati per trasformarlo in realtà: una realtà che piace a noi e, consentiteci, an-che a voi. Lo dimostra il fatto che nei soli primi cinque giorni di vita, il nostro porta-le ha raggiunto oltre 600 visite ed il numero (non abbiamo alcun dubbio a dirlo) è desti-nato a salire. Il nostro intento, sin da subito, è stato quello di conferire al portale un ta-glio che andasse al di là dei confini – spesso troppo stretti- nei quali viviamo. Non a caso chi tra voi ci ha fatto visita avrà sicuramente notato che ci siamo dati la connotazione di “Portale di informazione dell’area metropo-

litana e dintorni”. Sì, perché la notizia, quel-la vera, immediata, di impatto, non conosce limiti, valica anche gli impedimenti di tipo logistico legati ad una edizione cartacea: la temporalità o la mancanza di spazi, per citar-ne qualcuno. Vogliamo essere l’eco di ogni fatto e misfatto dei comuni dell’Area a nord di Napoli e tenere costantemente informati i nostri web-lettori su ciò che accade in Italia e (perché no?) nel mondo ed è per questo che ci siamo resi conto che era dunque giunto il momento di affiancare alla carta stampata il suo futuro, la comunicazione digitale. Che consente di arrivare laddove il giornale car-taceo si ferma. E pensiamo ai tanti casoria-ni in giro per il mondo, o a chi, anche solo per curiosità, per un motivo o per un altro, ovunque si trovi, voglia saperne qualcosa in più su di noi. “Sovracomunale e generali-sta”, cosi al Direttore Pasquale D’Anna- che in questa esperienza ho la gioia di affiancare come condirettore- piace definire il nostro web-journal, uno spazio interattivo sempre aggiornato, dove ognuno potrà “dire la sua”, leggere e sfogliare gli articoli, condividerli sui social network, stamparli e commentarli. Ciò su cui abbiamo sempre puntato – e su cui continueremo a puntare- è l’interazione

con i lettori, la possibilità reale di scambiarsi idee e opinioni. Con un insieme di contenuti originali, inchiesta, video e foto, la redazione cercherà di offrirvi un servizio efficace e di mettersi in sintonia con voi, in modo sem-plice ed istantaneo. Numerose le sezioni in-serite e tante altre ancora da inserire: dalla cronaca allo sport, passando per l’attualità, la politica, le rubriche dei nostri preziosi con-tributors. Presente, tra l’altro, una “Finestra su Napoli”, un periscopio fisso sulla città, all’interno del quale racconteremo aneddoti e dettagli di una Napoli sconosciuta ai più. Una intera sezione è dedicata, ancora, alle vostre lettere…quindi scriveteci, collaborate con noi, segnalateci eventi, notizie o altro…E noi pubblicheremo i vostri contributi! Il nostro è un progetto ambizioso, sì, lo rico-nosciamo…cosi come riconosciamo che di certo attirerà la curiosità di qualcuno(forse!) e le critiche di molti(sicuramente!). Ne sia-mo consapevoli e, forse forse, anche un po’ orgogliosi: le critiche serviranno a migliora-re, a fare sempre meglio, ne siamo certi!Noi siamo pronti…sempre connessi con la no-tizia. E voi? Beh, navigate con noi!Buona domenica…e seguiteci su www.ildome-nicaledicasoria.it. Ne vedrete delle belle.

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Domenica 17 febbraio 2013

R U B R I C A

Michele Della [email protected]

Chissà che un giorno non molto lontano, la serata di giovedì 07 febbraio 2013 non

sia ricordata come un piccolo grande even-to: Casoria accoglie nel teatro Ateneo, mol-to caldo ed accogliente, il progetto Anima Nova. Di estrazione musicale ognuno diver-sa dall’altro, un bel giorno scelgono di uni-re i loro percorsi e percepiscono come loro comune e naturale vocazione la bossanova. In realtà amano anche il jazz e la samba e volutamente ed ambiziosamente definiscono il loro concetto musicale come Italian Bossa Concept. Hanno la capacità di interpretare a modo loro, scovando sonorità ricercate e particolari, brani di musica pop, immergen-doli nella loro sensibilità e nel calore di ritmi ed atmosfere spesso surreali. Non si limitano, però, a semplici interpretazioni ma scrivono canzoni e le arrangiano, e lo fanno infischian-dosene delle leggi di mercato: la bossa o il samba o il jazz non passeranno mai o quasi mai in radio? Bene, non è un problema, loro amano raccontare la loro musica in maniera pura e naturale. Nonostante tutto, qualcuno ha avuto l’arguzia di apprezzarli visto che sono arrivati tra i primi 40 alle selezioni di Sanremo Giovani di quest’anno. Ma anche il pubblico di Casoria è stato rapito da questa ventata di novità e coraggio che si inserisce nell’odierno panorama musicale, spesso ap-

piattito verso canoni poco originali e molto commerciali. Di qui l’apprezzamento per ‘Millimetri’, scritta dal batterista Federico Maria Perfetto, una ballata che narra della distanza tra due innamorati che si desidera-no, si cercano e alla fine si incontrano. Gran riscontro anche per ‘Vorrei avere te’, scritta dal chitarrista Vincenzo De Martino ed acca-rezzata dalla voce di Gabriella Cascella, una pennellata di dolore per un amore perduto e forse rincorso in ritardo. Sulle note di ‘E poi che fa’, creatura ancora una volta di Vincen-zo De Martino, è stato dato l’annuncio della nascita del portale on line de “Il Domenica-le”, scelta beneaugurante visto il successo di questo primo singolo del gruppo, che narra di un viaggio immaginario alla ricerca natu-

rale del sole, del mare, della libertà di ama-re e di andare incontro alla gioia della vita. Clima di festa, atmosfera magica e spettatori entusiasti per un concerto all’insegna della musica di alto livello, organizzato, tra l’altro, per un nobile fine: quello di raccogliere fon-di per le opere delle Suore Elisabettine Bige. Serata arricchita dagli omaggi a Paolo Con-te con ‘Vieni via con me’, ai 99 Posse con una accattivante versione rivisitata in chia-ve swing della loro ‘Quello che’, a Bruno Martino con ‘Estate’ , al cantautore livornese Bobo Rondelli con la sua ‘Fiori nell’asfal-to’ (splendido affresco del rapporto con una prostituta), a Caetano Veloso, a Tom Jobim, a Cesaria Evora ed alla musica brasiliana in generale, vera e propria musa ispiratrice del gruppo. Fondamentali per la riuscita della serata, non possiamo non ricordare Antonio Di Costanzo al basso, Stefano Bottiglieri al piano e Domenico Guastafierro al flauto. Se cliccate su youtube un qualsiasi brano degli Anima Nova, troverete e proverete cosa si-gnifichi per loro scrivere, suonare, arrangia-re, interpretare: ‘’ Una canzone è un modo per comunicare, esprimere una sensazione, tramandare una storia, rivivere un ricordo... Tutti possiamo “capire di musica” : basta ascoltare l’emozione...basta seguire l’Ani-ma….Nova’’.

LA MUSICA DEGLI ANIMA NOVA TRAVOLGE CASORIAGrande successo per il concerto di beneficenza organizzato da “Il Domenicale”.

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Domenica 17 febbraio 2013

Una serata da incorniciare…M. DL

Una serata stupenda vissuta nel piacere della solidarietà e della buona musica,

realizzata nella nostra città presso il Teatro Ateneo. Il successo di partecipazione ha lasciato senza parole tutti noi che attendevamo una grande presenza ma non nei termini in cui si è concretizzata. Una serata piacevolissima, condita dalla presenza e dal bellissimo concerto degli Anima Nova (di cui parliamo a parte). Sala gremita fino all’orlo, con oltre 200 presenze, per una raccolta fondi in favore delle Suore Elisabettine Bige di Padre Ludovico da Casoria. Un grazie di cuore vogliamo esprimerlo a chi è stato presente, rispondendo positivamente con gioia e partecipazione

all’invito di essere protagonisti di una bella serata ispirata dalla solidarietà e dalla voglia di stare insieme.Un ulteriore ringraziamento all’Amministrazione comunale nella persona dell’Assessore Luisa Marro, ad Antonio Avolio patron del Teatro Ateneo, ad Unica Channel e a tutti gli intervenuti alla serata.Tra il numeroso pubblico, oltre alla nostra straordinaria Redazione al completo, notati: Antonio Manfredi Direttore del CAM, il Maestro Enzo Marino, l’attore Antonio Fiorillo, il Direttore di Unica Channel Peppe De Silva, il nostro editore Marco Capparone accompagnato dalla moglie Giovanna, Raffaele Nocera, Luca Scancariello, Pasquale

e Ciro Tignola, Fortuna de Rosa, Massimo Iodice, Piero, Antonio e Giuliana Capasso, Antonio Isoldo, Giancarlo Vinci e Loredana Sito, Silvia Molitierno, Enzo e Angela Calvanese, Fortunato Celentino e signora, Tommaso e Titta Girasole, Anna Femiano, Errico Colucci, Pasquale Faraone, Pina Romano, Rosario Bosco, Franco Russo e Susi Natale, Nando e AnnaMaria Romanucci, Flora Cecere e Achille Cavalli, Antonio de Rosa e signora, Armando Magnacca e tantissimi altri che hanno apprezzato l’iniziativa dell’Associazione Kasauri editrice del Domenicale. Appuntamento al prossimo evento…

EVENTO

Grande successo per il concerto di beneficenza organizzato da “Il Domenicale”.

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Domenica 17 febbraio 2013EVENTO

Una serata da incorniciare…M. DL

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foto di Giovanni Manfredi

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Domenica 17 febbraio 2013

Dopo la notizia sconcertante delle dimissioni di Papa Benedetto XVI,

durante il Concistoro dell’11 febbraio, ai fedeli e non, non sono di certo bastate le motivazioni da lui espresse per giustificare il suo inaspettato gesto. La notizia del secolo, tra l’altro è stata data in latino, lingua non di certo popolare, e soltanto dopo il testo è stato tradotto in italiano e nelle varie altre lingue. Le dimissioni di un Pontefice non avvenivano da 600 anni circa ed il mondo moderno non era abituato a questo tipo di notizie. Ed ecco che si sono susseguite svariate ipotesi, più o meno realistiche, sul reale motivo che abbia spinto il Papa ad una scelta così coraggiosa quanto insolita. Le critiche non hanno fatto tardi ad arrivare; immediato il paragone con Wojtyla; il cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz, il portavoce di Papa Giovanni Paolo II, senza mezzi termini afferma che egli decise di restare sul Soglio pontificio fino alla fine della sua vita perchè riteneva che “dalla croce non si scende”; e sembra proprio che su questa decisione si consultasse anche con l’allora Cardinale Ratzinger. C’è chi ipotizza sia malato di una grave forma di leucemia, e chi ancora ricorda casualmente solo ora che il Papa avesse un pacemaker al cuore. I medici smentiscono ogni leggenda metropolitana affermando che non risulta nessuna malattia

in corso che influisca su questo tipo di decisione. Inoltre sembra che nonostante sia sofferente di fibrillazione atriale Ratzinger sia un paziente irrispettoso dei dettami dei medici: rifiuta i farmaci. Che le ragioni siano altrove? Benedetto XVI ha dovuto affrontare numerosi scandali, intrighi di potere, corruzioni e non ultima la questione della pedofilia. Come non ricordare la vicenda del “Corvo” Paolo Gabriele, l’assistente di stanza di Benedetto XVI, accusato di aver trafugato documenti riservatissimi; e non solo, anche gli scandali della banca vaticana Ior e le dimissioni di Gotti Tedeschi dopo la battaglia per l’applicazione della legge per la trasparenza e contro il riciclaggio. La sua “eliminazione tattica” era nell’aria e si dice che il Pontefice ne sia stato alquanto dispiaciuto. Insomma i tempi cambiano, i mass media hanno sempre più potere e gli scandali hanno

una risonanza non indifferente, e per un uomo molto anziano tutto questo può essere pesante

e difficile da gestire. Si aveva già l’impressione che il Papa fosse un “sovrano” che non fosse più in grado di gestire il suo regno, provato e affaticato dalle lotte di potere interne di cardinali, scandali e competizioni. Sta di fatto che nella sua scelta, seppur discutibile, si tratta di una p e r s o n a l i t à

alquanto forte, che non ha cercato di emulare in qualche modo la figura del suo predecessore, provato dalla malattia e sofferente fino all’ultimo dei suoi giorni. Forse, questo pontificato ha pesato troppo sulle sue spalle, sia per la forte personalità di chi lo aveva preceduto, ricordiamo l’appellativo del “Papa mediatico” affibbiato a Giovanni Paolo II, sia per le intemperie di un Stato Vaticano difficile da gestire.

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Il Santo Padre si dimette: retroscena e supposizioni.

MONDO

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Domenica 17 febbraio 2013

I misteri Casoriani…TERRITORIO

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Casoria la città dai mille misteri e dei mille problemi. Questa settimana ci

interessiamo di ambiente e di infrastrutture. Il primo settore gestito dall’assessore Pasquale Tignola, che tanto entusiasmo aveva suscitato nei primi mesi di governo, si trova a dover affrontare nuovamente il problema della discarica del Cantariello e della relativa bonifica, che a distanza di mesi ancora non parte, la raccolta differenziata, poi, è percentualmente ferma e la plastica capita non venga ritirata, infine problemi evidenti si riscontrano per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti. Un altro problema, che vogliamo porre all’attenzione dei cittadini, riguarda la potatura degli alberi del nostro territorio, servizio che è affidato alla s.r.l. Flora Napoli. Questa società per l’abbattimento di alcuni alberi nella frazione di Arpino, secondo i prot. 463 del 29/06/2011 e prot. 28 del 26/01/2012, ha presentato una fattura che supera i 30 mila euro. Il secondo settore quello dei lavori pubblici è, invece, gestito dal vice sindaco Sergio D’Anna. Questo è uno dei settori più difficili da gestire, infatti nei lavori pubblici

rientrano le competenze per le scuole e per le strade. Per le prime, le scuole, l’Ass.re si sta adoperando proficuamente, e la scuola San Mauro, di cui abbiamo dettagliatamente trattato in altri articoli su questo giornale, dovrebbe vedere ultimati i lavori per la sua qualificazione nei prossimi mesi. Un

evidente problema del settore è, invece, la riqualificazione del manto stradale e la segnaletica. Molte zone della città, come Via Latina, Via Frosinone, Via Lecce, sono in condizioni pietose e gli automobilisti sono costretti a fare slalom per evitare le grosse buche sorte per via

della pioggia. L’illuminazione è carente, ogni strada rappresenta un pericolo, problema che andrebbe risolto almeno per le arterie principali e per le strade che rappresentano gli ingressi della città, Via Duca d’Aosta è, infatti, stata riqualificata nel maggio del 2012 ma ha un’illuminazione pressoché inesistente, lo spiazzale davanti la scuola elementare, essendo realizzato in un secondo momento, non è mai stato provveduto dei pali dell’illuminazione. Tra le determine di questo settore, salta all’occhio un impegno di

spesa di affidamento di segnali stradali pari a € 17.581,30. In passato si era già provveduto al ripristino dei segnali stradali, ora si chiede alla ditta Dierregroup srl il quantitativo di: n. 200 pali di sostegno € 3.240,00 ; n. 100 targhe € 1.350,00; n. 200 segnali ( circolari e triangolari) € 2.700,00; n. 50 segnali STOP € 1.200,00; n. 100 targhe € 1.600,00; n. 50 transenne zincate € 3.750,00; n. 10 fusti

vernice spartitraffico € 690,00. Come in una caccia al tesoro, cosi, i segnali della nostra città vengono rinvenuti in altri luoghi, il Mattino, vincendo questa ipotetica gara, ha ritrovato i segnali stradali della nostra città nelle strade di Napoli (vedi foto). Siamo proprio una città modello, forse, senza saperlo, quest’ amministrazione ha messo in atto una nuova forma di import ed export. Buona domenica.

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Domenica 17 febbraio 2013

I perché della candidatura, le idee per Casoria e…

Continuano le interviste politiche che “Il Domenicale di Casoria” propone ai suoi lettori e che sappiamo (ce lo comunicate voi ogni giorno!) stanno riscuotendo gran-de successo ed interesse. Questa settimana abbiamo incontrato per voi Massimo Iodi-ce. Quarantenne, affermato professionista casoriano, Assessore al bilancio già ai tem-pi dell’amministrazione Ferrata, Iodice si propone come candidato a Sindaco sostenuto dall’Udc e da una serie di liste civiche nelle amministrative del 2011 e viene sconfitto da Enzo Carfora. Ora, da capo dell’opposizione che qualche mese fa ha lasciato il Pdl, si candida alla Camera proprio tra le fila dell’Udc. Con lui parliamo di tutto, partendo, ov-viamente, da Casoria.

Dottore, per cominciare, quale è dal suo punto di vista, la situazione in cui versa Casoria oggi? Cosa c’è da fare nella città?

Io parlo da casoriano e noto con dispiacere Casoria purtroppo è vittima di una serie di ritardi e scempi che si sono accumulati nel corso degli anni e che la fanno vivere in con-tinua emergenza. Già diversi anni fa, quando ero Assessore al Bilancio, proposi di alienare i beni del patrimonio comunale cosi da poter ricavare somme da utilizzare per investimenti ed infrastrutture per il territorio, ma così non

è stato. E’ vero che scontiamo numerosi tagli e misure drastiche imposti dal Governo cen-trale e che impoveriscono sempre di più gli enti locali, ma per molte iniziative dobbiamo e possiamo agire come Comune senza dover aspettare alcun intervento esterno. E mi rife-risco a tutte le proposte che io stesso ho più volte avanzato: quella dell’istituzione dell’A-genzia delle famiglie e del quoziente familia-re, in primis. O ancora un piano di detassa-

zione (in termini di TARSU E TOSAP) per chi apre una attività produttiva sul territorio. E numerosi progetti per l’energia solare, la pubblica illuminazione, la tutela della salute dei cittadini. La settimana scorsa, per esem-pio, ho protocollato al Presidente del Consi-glio Comunale una proposta di delibera per il monitoraggio ambientale del territorio a sal-vaguardia della salute pubblica (dati anche gli ultimi decessi per tumore sul nostro ter-

ritorio). Se già riuscissimo a porre in essere queste iniziative, potremmo dire di aver fatto un grande passo in avanti.

E allora, perché non si procede in tal sen-so? Mancano le competenze…o manca la volontà?

A dirla tutta, credo che manchino entrambi questi fattori. Se c’è la volontà di “fare” e di “fare bene”, i Comuni possono diventare

grande attrattori di investimenti e pos-sono realmente far girare l’economia. Il territorio in cui viviamo (cosi come quelli circostanti) è stato negli anni dilaniato ed usurpato dalla cementificazione estrema e dall’abusivismo edilizio. Non c’è mai sta-ta una vera programmazione in tale senso e, mi spiace dirlo, non c’è nemmeno ora. E’ fondamentale, adesso più che mai (lo era anche due anni fa, a dire il vero!), una vera e concreta riforma della macchina comunale, dei servizi e dei settori, con un ammodernamento della struttura dell’en-te ed una seria sburocratizzazione delle

procedure. E’ necessario venire incontro alle esigenze dei cittadini e iniziare, dall’interno, una lotta all’evasione ed alla corruzione. In questa cità, invece, si pensa soltanto a vivere alla giornata, senza una pianificazione seria e completa. Non si può vivere sempre nell’e-mergenza. Questa amministrazione è ormai alle strette, si è avvolta su se stessa, e non ha fatto altro che proseguire sulla strada già tracciata dall’amministrazione precedente, con progetti come il PIU EUROPA, il PUC

Il Domenicale incontra Massimo IodiceGilda [email protected]

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Domenica 17 febbraio 2013e il Piano casa. Certo, governare una città come Casoria non è certo semplice, ed è per questo che le ideologie di partenza sono fon-damentali. Ho sempre sollecitato il Sindaco a mettere in campo 3- 4 punti programmatici e a lavorarci insieme. Il suo ormai famoso “file aperto” aspetta ancora di essere riem-pito.

E veniamo alla Sua candidatura alla Camera.

Ho scelto di candidarmi tra le fila dell’Udc anche e soprattutto alla luce di quanto è avvenuto e sta avvenendo nello scenario della politica nazionale. A mio parere la politica deve tornare ad essere incentrata sui valori principali, la famiglia prima di tutto. Tutte le proposte fatte da me a livello locale sono conte-nute nel DNA del programma nazionale dell’Udc, che tra le altre cose è uno tra i partiti che maggiormente ha sostenuto la mia candidatura a Sindaco nel 2011. Giovedi 7 Febbraio abbiamo inaugurato l’apertura della campagna elettorale qui a Casoria ed abbiamo chiesto al segretario na-zionale Cesa di rivedere gli ordinamenti dei territori ed in particolare il Patto di stabilità interno. Nel centrodestra di oggi sono venuti meno gli ideali liberali, lasciando il posto ad un populismo estremo in cui non riesco a ri-conoscermi.

E cosa è necessario fare allora per andare avanti?

E’ importante tenere a cuore e portare avan-ti la “Questione meridionale” che deve però essere vista come una opportunità e non come un fattore negativo per le regioni del Sud. Il Pdl invece, pur di mantenere elevato il con-senso elettorale, ha deciso di siglare un ac-

cordo con la Lega che definirei assolutamente scellerato e privo di fondamento, secondo il quale la Macroregione (Lombardia- Veneto e Piemonte) tratterrebbe il 75% del gettito fi-scale dell’intero Paese e tratterebbe diretta-mente con i Paesi esteri. Una cosa insensata e dannosissima per il Meridione! Ancora, il sistema elettorale italiano fondato sul bipo-larismo è malato e non funziona più. E va riformato, senza dubbio. Il bipolarismo non ha portato i frutti sperati, anzi ha solo spinto i partiti ad essere gli uni“contro” gli altri.

E lo dimostra il fatto che per queste elezioni si sono presentati oltre 200 simboli. Non c’è più scambio di proposte e di azioni. Si scon-trano le persone, non le loro idee. E’ assurdo pensare che in un Paese come il nostro che si definisce civilizzato c’è gente che stenta ad

arrivare a fine mese, ci sono centinaia di fabbriche che chiudono ogni giorno e decine di imprenditori che si tolgono la vita perché non riescono più ad an-dare avanti. Non ci possiamo permet-tere di continuare cosi e dobbiamo, per questo, impegnarci in prima persona.

Una domanda provocatoria: chi vin-cerà le elezioni?

Qualsiasi sia lo scenario, non ci sarà alcun vincitore. Siamo in emergenza in tutto il Paese, la gente è sfiduciata ed ha bisogno di tornare ad avere fiducia nella politica e nei politici. Chiunque vinca dovrà essere in grado di coinvol-gere le vere forze riformiste, che hanno

voglia e competenze per lavorare bene. L’a-rea centrista di Monti, alla quale sono fiero di appartenere, può essere determinante perché ha già lavorato in maniera efficace in tal sen-so. Bisogna riportare, in ogni caso, l’Italia in un clima di pace sociale, puntando sul lavoro e sulla crescita reale. E partendo dagli enti locali. Altrimenti non si va da nessuna parte.

Buona Domenica a tutti e in bocca al lupo al Dott. Iodice per la sua carriera professionale e politica.

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Domenica 17 febbraio 2013

Le elezioni politiche sono ormai alle porte, e tra i casoriani candidati al Parlamento c’è anche Fortunato Antonio De Rosa, in lista alla Camera per il partito di Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà. Cinquantotto anni ben portati, funzionario di Rete Ferroviaria Italiana, Fortunato Antonio De Rosa è una presenza discreta e costante della politica di sinistra a Casoria, nonché uno dei pochi che si ostina a muoversi quo-tidianamente in bicicletta nonostante le insidie del suolo e del traffico urbano. Come nasce questa candidatura? Perché ti sei messo in gioco a livello nazionale?

La mia è quella che si definisce una candi-datura “di servizio”, sono al 19° posto in lista, e non ci sono verosimili possibilità di entrare in parlamento. Tuttavia, questa candidatura riveste per me un importan-tissimo significato. A livello personale, perché è il riconoscimento di una lunga storia di militanza politica. A livello cit-tadino, perché è il frutto del lavoro svolto dalla sezione di Casoria di Sinistra Ecolo-gia e Libertà, di cui sono il coordinatore.

Ci riassumi in breve le tappe della tua attività politica?

Ho cominciato ancora adolescente nella FIGC, la federazione dei giovani comu-nisti, e dopo nel PCI, che ho seguito fino all’evoluzione in PDS e poi DS. Nell’ul-timo decennio, segnato alla frantumazione della Sinistra italiana, ho partecipato atti-vamente al movimento dell’ARS (Associa-zione per il Rinnovamento della Sinistra)

e ho aderito fin dalla prima ora a Sinistra e Libertà. Alle ultime elezioni amministra-tive sono stato il più votato della coalizio-

ne di sinistra, che purtroppo però non è ri-uscita ad entrare in consiglio comunale.

Qual è la situazione di SEL a Casoria?

Nella corsa al Comune SEL non si è pre-sentata in coalizione con il PD, che ha pre-ferito un’alleanza molto larga che però era

solo elettoralistica. Il tempo ci ha dato ragione: il PD è uscito dall’amministra-zione, e attualmente il governo della città di Casoria è nelle mani di una maggio-ranza anomala e trasversale, che tiene dentro persino l’ex sindaco di centrode-stra! In un simile scenario, l’impegno di una forza politica come SEL, relegata fuori dal consiglio comunale, non è diffi-cile: è una vera e propria battaglia di re-sistenza, una lotta per la sopravvivenza.

Quali sono, a livello nazionale, i princi-pali punti programmatici del partito di Vendola?

Prima di tutto il lavoro, da incentivare e da promuovere: il lavoro è la leva del-lo sviluppo della persona, la chiave di accesso alla cittadinanza, il fondamen-to stesso della democrazia. Poi la diffu-sione delle energie rinnovabili (solare, eolico) che può liberare l’Italia dalla di-pendenza del mercato mondiale; il soste-gno alla ricerca, il rilancio della cultura come motore di sviluppo. E poi ancora i servizi che devono essere garantiti dallo Stato riducendo gli sprechi, ma aumen-tando efficienza e qualità, dalla sanità all’istruzione. Tutto questo, inserito nella grande cornice dei diritti, di tutti e di tut-

te, e di ognuno, che da sempre contraddistin-guono la tradizione della sinistra italiana.

Quali sono i temi a cui sei più legato?

I N T E R V I S T A

Il Domenicale incontra Fortunato De Rosa Pasquale D’[email protected]

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Domenica 17 febbraio 2013

Sicuramente la sicurezza sul lavoro e la mo-bilità. Il settore dei trasporti e della mobilità sostenibile è cruciale nella sfida per la mo-dernizzazione del Paese e la riconversione ecologica, non solo per le ricadute ambienta-li, ma per l’impatto determinante sulla quali-tà della vita. Lavorando in ferrovia, al tema della mobilità associo quello della sicurezza sul lavoro, campo in sono impegnato da anni in prima linea, come componente della “Con-sulta regionale per la sicurezza nel comparto dei trasporti” della CGIL. Sono convinto che la sicurezza debba andare di pari passo con gli altri diritti, ovvero con la continuità del lavoro e con una equa retribuzione: perché quanto più dignitoso è un lavoro, meno sono le

possibilità che provochi danni fisici e morali.

Come sono i rapporti con il PD?

A livello nazionale c’è tutta la volontà di av-viare una stagione di riforme, che sarà tanto più significativa, quanto maggiore sarà il so-stegno che ci daranno gli italiani alle urne. A livello locale, invece, le amministrative sono ormai solo un ricordo, che però lascia-no sul campo un sindaco e un’amministra-zione assolutamente inadeguati. Dobbiamo avere il coraggio e la forza di seppellire le asce di guerra per ricominciare un dialogo seri: abbiamo tutto il tempo, le motivazio-ni e le capacità per costruire un’alterna-

tiva futura per Casoria; ma con forze nuo-ve e programmi che guardano al futuro.

Intanto ai nostri simpatizzanti do appunta-mento alla Biblioteca Comunale di Casoria per il giorno 19 febbraio alle ore 17,30 insieme a me Vi saranno il Capolista Gennaro Migliore, Arturo Scotto ns. Segretario Regionale nonché candidato e dulcis in fundo la compagna An-tonella Camardella anch’ella ns. candidata.

Insieme gli chiederemo un impe-gno concreto per i nostri territori.

Il mio augurio è che dopo il 25 p.v. potremo dire: <<Bentornata Sinistra!>>

L’editore, il direttore e il caporedattore, unitamente alla redazione, partecipano commossi al dolore che ha col

pito l’amico Gianni Bianco per la perdita del caro padre.

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Il giorno 8 del c.m. si è tenuto, presso la sala convegni dell’istituto I.S.I.S Andrea

Torrente di Casoria e patrocinato dall’assessore alle Politiche Sociali e all’Istruzione Pubblica Luisa Marro, un incontro con Raffaele Cantone. Scopo dell’evento è stato quello di presentare l’ultimo scritto pubblicato dal noto magistrato, intitolato “Football Clan”.Coordinatore dell’evento è stato il Dirigente Scolastico Giovanni De Rosa che, nel corso della sua introduzione, si è soffermato sull’importanza di un’adeguata educazione alla legalità radicata nelle scuole, mirata ad informare quanti più giovani possibile, di condizioni sociali e contesti completamente differenti tra loro: solo attraverso un’opportuna istruzione, infatti, e concretizzando gli insegnamenti ottenuti nel corso della formazione scolastica, ogni singolo individuo ha la possibilità di poter comprendere i problemi propri e quelli che attanagliano la società, che opprimono se stessi e gli altri. Tali questioni, se irrisolte, possono mutare radicalmente i cittadini, ignari dei pericoli cui vanno incontro.A tal proposito, il libro di Cantone abbraccia una tematica purtroppo sottovalutata: la presenza della criminalità negli sport, in particolare nel calcio, osannato in tutta Italia da cittadini di ogni ceto. Le mafie moderne, dotate di enorme potere, sfruttano qualsiasi

ambito che sollevi clamore o entusiasmo per poterlo rendere un vero affare, imponendo

la propria egemonia senza che possano dare nell’occhio… e così qualunque occasione diviene un’opportunità per guadagnare

danaro, conoscenze altrimenti inarrivabili o, più “semplicemente”, fama, tra acquisti effettuati per ottenere consensi, scommesse clandestine e chi più ne ha più ne metta!Se i tifosi hanno meno fiducia nello sport che tanto amano, se dubitano di ogni partita terminata in modo anomalo, se il proprio disgusto cresce ad ogni scorrettezza calcistica, questi sono solo alcuni dei campanelli d’allarme che lasciano intendere quanto sia sempre maggiore in loro la consapevolezza che la malavita ha ormai invaso anche il settore dello sport. E allora, è grazie a uomini come Cantone e a pochi altri che hanno il coraggio di denunciare la cruda verità e senza giri di parole che è possibile affrontare una problematica tanto attuale ed al contempo ardua da combattere.Colpiti ed affascinati dalla passione che è trapelata dalla parole di Raffaele Cantone, sono state numerose le perplessità ed i quesiti, anche personali, ad egli rivolti dagli studenti, curiosi di poter approfondire nozioni circa la tematica del calcio, la biografia del magistrato, la sua carriera, la sua ostinazione a non mollare, nonostante le insidie del suo passato ruolo di pm antimafia. Egli ha inoltre espresso la sua inarrestabile tenacia, il suo orgoglio dinanzi ad una platea così interessata ed attiva, frutto di un’educazione alla legalità ben riuscita ed attecchita nel giusto modo.

“Football Clan”: cosa si cela dietro il calcio?Marzia [email protected]

T E R R I T O R I O

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Domenica 17 febbraio 2013

Parte da Marzo, presso il Centro Ariota Danza (Via Brodolini, di fronte civico

41) a Casoria, uno stage di formazione teatra-le e, da Aprile un corso di comunicazione radiofonica. I due percorsi prevedono nel proprio piano didattico materie come Re-citazione con la docenza di Stefano Ariota, Dizione, e ancora Storia del teatro e Mo-vimento Scenico. La segreteria didattica è a disposizione di quanti necessitano di maggiori informazioni, dal Lun-Ven 10:00-13:00/16:00-20:00, tel.0817364793 mail: [email protected] artistico, nonché docente, di que-sta nuova realtà è Fabio Brescia, noto attore partenopeo, con un curriculum di tutto ri-spetto. Per sei anni ha calcato le scene del Teatro Stabile Sannazaro di Napoli al fianco di Luisa Conte ed Enzo Cannavale, ha lavo-rato e lavora moltissimo in teatro, passando per il cinema, l’editoria, la televisione con la conduzione di concorsi e trasmissioni, e an-cora in moltissime e note radio come: Radio Ibiza, Radio Tour, Club 91, CRC, RTL 102.5; a tal proposito, è attualmente impegnato nella conduzione di un programma comico di per-sonaggi e scherzi su Radio Marte. Il corso di comunicazione radiofonica sarà seguito, in-fatti, interamente da lui; e nell’attesa che tutto prenda il via, proprio a lui abbiamo rivolto qualche domanda:

Fabio, perché hai accettato l’incarico di Di-rettore artistico di un corso di teatro e di comunicazione radiofonica?

“Sono anni che in molti mi chiedono di fare una scuola di teatro e un corso per imparare a fare la radio. Ritengo che non siano cose che si possono imparare solo facendo un cor-so, ma sono certo che ci vogliano delle solide basi didattiche. Non ho mai avuto il tempo però di organizzare una vera e propria scuo-la, il fatto di appoggiarmi a una struttura già esistente e consolidata sul territorio, seria ed affidabile, chiaramente mi facilita il compito. Questo ambiente è pieno di gente improvvisa-ta, e il Centro Artiota Danza, diretto da Ser-gio Ariota, mi da quelle garanzie di profes-sionalità e serietà che finora non ho trovato

altrove”.

Quali gli intenti e gli obiettivi dei corsi?

“I corsi si prefiggono di dare alle persone iscritte una preparazione di base solida, nonchè di testare quel talento che non va mai confuso con la passione. Le passioni vanno coltivate, ma per fare questo lavoro seriamente ci vuole un talento che non sem-pre è presente”.Chi può accedervi?“Possono accedervi tutti quelli che hanno intenzione di imparare a recitare, di impa-rare la dizione, di imparare le tecniche di comunicazione radiofonica, di capire, in-somma, se possano fare il mestiere dell’at-tore o dello speaker seriamente. Il corso di

dizione è adatto anche a manager, impren-ditori, persone che hanno a che fare con il pubblico e che vogliano migliorare le proprie qualità espressive”.

Viviamo in una realtà dove spesso si sot-tovaluta la preparazione e la formazione artistica! Tu cosa ne pensi?!

“La preparazione artistica è alla base di tut-to, genio e sregolatezza funzionano una volta ogni vent’anni, per il resto funzionano solo dedizione e preparazione, disciplina e cultu-ra”.

Il Centro Ariota Danza apre le porte al teatro e alla radio

INTERVISTA

Emiliana [email protected]

Casoria AmbienteRITIRO KIT RACCOLTA DIFFERENZIATA

COMUNICATO

Si avvisa la cittadinanza che in relazione al ritiro dei kit di buste per la differenziata lo stesso, per chi non lo avesse ancora fatto,

può essere effettuato dalle ore 10,00 alle ore 13,00 presso il center point della Maione Group (tel. 0817580101) sito in Casoria

alla via G. Giolitti,4.Si ricorda che per il ritiro dei kit l’utente deve presentarsi agli uffici sopra citati munito di codice fiscale e della copia della bolletta

attestante l’avvenuto pagamento della TARSU .Informiamo ,inoltre che, gli utenti,normalmente censiti, qualora non effettuassero il ritiro dei kit saranno compulsati dai Vigili

Ambientali del Comune di Casoria per segnalare eventuali impedimenti od altro che non consentano il ritiro stesso.

Rinnoviamo, ancora una volta, l’invito alla cittadinanza ad effettuare con sempre più impegno la raccolta differenziata al fine di

raggiungere l’agognata percentuale del 70% e ricordiamo che eventuali segnalazioni relative alla raccolta rifiuti possono essere

inviate o alla e mail dell’Ufficio Pubbliche Relazioni [email protected] o ai vigili ambientali del Comune di Casoria.

Cogliamo l’occasione per ringraziare la cittadinanza che da sempre collabora e coopera con la Casoria Ambiente S.p.A. .

L’Assessore all’Ambiente Il Presidente C.d.A.

Avv. P. Tignola Dott. F. Girardi

SOCIETÀ UNIPERSONALE

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Domenica 17 febbraio 2013

Non male essere usciti indenni dall’Olimpico di Roma, essere rimasti

nella scia della capolista, conservando il vantaggio sui capitolini biancocelesti. Eppure, c’è una fetta, assolutamente non minoritaria, di scontenti. Preferisco ignorarli; ricordino solo, lor tifosi, che passa una non sottile differenza, tra il Nostro Napoli, e il Barca, il Real, lo United, il Bayern, senza dimenticare City, Psg. Non cito squadre italiche (benché abbiano maggiori e consolidate tradizioni verticistiche, e siano più abbienti) perché, ne siamo consapevoli o meno, in patria, il Napoli è tra le ‘top’. Due precisazioni prima di andare all’Olimpico, onde evitare facili ‘attacchi’: la crescita del Napoli è tutt’altro che conclusa e sappiamo bene che certi step sono lungi dal essere compiuti. Essere tra le ‘top’ non significa necessariamente vincere, o vincere ‘solo’ la coppetta, ma ‘anche’ lottare, emozionarci, rabbrividirci, dire la nostra. A dicembre scrissi ‘stufato di Napoli’, quella ‘stanchezza’ nasceva proprio dalla certezza di ‘conoscere’ il reale valore di questa squadra, e dal vederlo ‘sprecato’. Un potenziale finalmente ora ‘espresso’. Dove ci porterà, lo scopriremo ‘solo tifando’, sostenendo e anche criticando (senza preconcetti e senza personalismi) i nostri colori. A Roma, sponda laziale, affrontavamo la terza forza del campionato, reduce da due sconfitte, ma tutt’altro che decisa a mollare. E i primi 25 minuti di partita sono stati un autentico calvario, per il nostro Napoli, schiacciato dalla prepotenza e dalla maggiore cattiveria delle aquile. Sembriamo un pugile messo nell’angolo, costretto a subire martellanti colpi, uno dei quali va a segno. Floccari regala un meritato vantaggio ai suoi. Il colpo potrebbe apparire quello del

KO; ma la squadra, pian piano, si riprende. Cavani viene anticipato di un soffio da Lulic, e lo stesso Matador con una bordata di testa coglie una traversa, che va a impattare quella di Floccari. L’aspetto positivo è aver limitato i danni, e aver dimostrato di esser ‘vivi’, benché tramortiti. A inizio ripresa i presagi nefasti dei primi 25 minuti sono ormai un ricordo. La Lazio è però squadra compatta,

concede poco, e sa colpire come poche altre. Il forcing partenopeo è veemente, e viene premiato a due minuti dal triplice fischio: Hugo da un angolo di El Kaddouri con un colpo ‘acrobatico’ batte Marchetti e ci regala il boato dei 7000 partenopei. Da brividi. I minuti finali potrebbero trasformarsi in ‘sogno di una serata romana’, ma anche in ‘incubo di una notte di inverno’. Goran tira su Marchetti, Floccari sulla traversa, e finisce in parità. Partita vibrante, con una Lazio che nei primi 25 minuti ci ha asfaltato, ma che ha poi subito la nostra reazione. Partita divertente, aperta a qualsiasi risultato, e conclusasi con un pari, che accontenta soprattutto il Napoli, ma non tutti i suoi, inflessibili tifosi. Prima di ‘allontanarci’ nuovamente dallo stadio della

Capitale, una velocissima disamina sui singoli: male Morgan nei rinvii e nelle uscite, bene nei pali. Brutta la prova di Paolo, ma inutile ora crocifiggerlo, sufficiente Gamberini. Migliore in campo Hugo, non solo per il gol. Inler dopo un orribile primo tempo, si sveglia nella ripresa; quasi sufficiente Berhami. Prova incolore di Mesto, discreta di Zuniga. Marek a tutto campo, come il Matador. Goran fa un

lavoro sporco, ma è Insigne a dare la scossa: merita un’occasione da titolare. Rush finale dedicato ancora al popolo partenopeo: due le considerazioni. Smettiamola di autoflagellarci, e sull’addio di Cavani, e sull’assurdo concetto del vincere ora o mai più. Siamo nel vivo di un’autentica cavalcata, di un momento della stagione decisivo, e cosa decidiamo di fare? Chiederci se il Matador resta o andrà via! Assurdo, ridicolo, stupido. Perché ‘fasciarci’ la testa prima, perché dar adito a polemiche, tensioni, proprio ora? A giugno vedremo. peraltro le squadre in grado di metter sul banco così tanti milioni, sono poche,

pochissime, forse una, due. Altra assurdità tutta figlia di una ‘dipendenza’ mediatica, e di una perenne incapacità di ‘emergere’, di affrancarsi dal proprio respiro vittimistico e dalla propria eterna missione da piccolo ‘cabotaggio’, è quella dell’’ora o mai più’. Se non si vince ora, non vinceremo mai, ma dove l’avete-l’abbiamo letto? Perché sottovalutarsi, perché non credere nelle proprie capacità? Perché rischiare di rompere il nostro giocattolo? Ragionando un sol secondo, si scopre che queste domande non hanno senso, e gli unici effetti che possono procurare sono per noi devastanti. Quindi... sveglia partenopei, impariamo ad amarci, e a ‘crederci’, e non solo negli aspetti a noi storicamente e culturalmente riconosciutici...

Pasquale [email protected]

N A P O L I

ll Napoli e i suoi incontentabili(non tutti) tifosi...

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Domenica 17 febbraio 2013

Tiempe belle ‘e na vota, tiempe belle addó’ state?

Vuje nce avite lassate, ma pecché nun tur-nate?

Parole e musica per raccontare Napoli, città frenetica dai mille volti, angolo di paradiso sconvolto dal cemento, paesaggio che ancora oggi ci fa sognare e soprattutto, se siamo lontani, ci fa desiderare ardente-mente di tornare, per riabbraccia-re col cuore e con lo sguardo la nostra amata città.

L’<<Associazione ex alunni del Liceo Garibaldi>>, presieduta da Ciro Manzi per l’attuale biennio, ha voluto porgere omaggio a Na-poli, attraverso le parole dei suoi poeti e le note dei suoi musicisti. Tutto rigorosamente in dialetto, perché, sì, questo nostro vernaco-lo, che testimonia la lunga storia non sempre felice della nostra città, è esso stesso musica.

Uno spettacolo vero e proprio, dunque, in cui ex alunni, molti dei quali vivono a Casoria, Arzano, Casavatore, Afragola, oggi medici affermati, ingegneri di chiara fama, docenti, notai, avvocati di grido, impiegati e casalin-ghe, si sono cimentati a cantare, suonare, reci-

tare le più belle canzoni e poesie del reperto-rio partenopeo di E.A. Mario, Libero Bovio, Giambattista e Ernesto de Curtis, Rocco Gal-dieri, Alfredo Gargiulo, Ferdinando Russo, Ernesto Murolo, Ernesto Tagliaferri, Nicola Valente, Raffaele Bracale, Pasquale Ruocco, Ugo Ricci, Nicolardi ….

La perfetta riuscita dell’evento si deve anche alla sapiente e creativa regia di Raffaele Bra-cale, cultore e ben noto esperto della napo-letanità sia nelle tradizioni culturali e gastro-nomiche, sia nel vernacolo; Carlo Iazzetta ha accompagnato con le note della sua chitarra le declamazioni; le voci splendide e dolcissime di Laura Tozzi e Tiziana Lista hanno interpre-tato le canzoni.

Hanno declamato e recitato i versi Raffaele Zocchi – Sandro Falcone - Tilde Spena - Lel-la Finizio - Paola Mita – Felice De Santo – Franco Fusco - Ciro Manzi – Vittoria Caso - Rosaria D’Amico; interpreti di simpatiche “macchiette” in chiusura: Peppe Solla, Silvia Nuzzo, Felice De Santo.

Peppe Gallo, voce narrante ha co-ordinato con eleganza e savoir fai-re i due tempi di questo spettacolo, in cui tradizione e attualità si sono fuse, i valori atavici del cuore anti-co partenopeo ci hanno ricordato la sacralità di sentimenti quali rispet-to, decoro, amore, amicizia, soli-darietà, che oggi esistono solo per chi, come gli ex alunni del glorioso liceo classico, si sono nutriti di hu-manae litterae e ne hanno adottato i valori atemporali che esse custo-discono.

Si sono affievoliti, purtroppo, oggi, i sentimenti puri, semplici, veraci

di una volta, si è imbastardita la filosofia di vita d’un popolo che non si riconosce più, né aspira a ritrovare la sua anima antica; anima che è riaffiorata tra versi e note e - morale della favola- se dissepolta dalle macerie delle meschinità umane, potrebbe forse aiutarci a venir fuori dall’attuale crisi, che non è solo economica, ma anche etica.

C U L T U R A

NAPOLI SI RACCONTAVittoria Caso [email protected]

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Il TAR Campania, con un’ordinananza imprevista ed imprevedibile, in “ medias

res” del concorso per Dirigente Scolastico, con accenni vaghi e generici a presunzione di incompatibilità all’interno delle Commissioni giudicatrici, ha di fatto “ congelato” per 5 mesi i colloqui del concorso, già avviati dal 7 gennaio u.s. Noi partecipanti al concorso, parliamo di partecipanti “ pleno iure”, che hanno superato tutte le quattro prove previste dal bando, ricordiamo un primo intervento inatteso, un vera sorpresa la sera prima delle prove scritte, quando un’altra ordinanza ammise alle prove scritte 400 concorrenti che avevano presentato un ricorso all’ultimo minuto. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti ; i TAR di tutta Italia si sono pronunciati tutti, ma il TAR Campania continua a non pronunciarsi sull’argomento. Ma si pronuncia, però, sul congelamento del concorso…Senso di amarezza per decisioni che coinvolgono centinaia di professionisti che erano pronti , dopo mesi di studio intenso, a

sostenere il colloquio finale, ma anche di molti docenti che il concorso lo hanno superato ( come chi scrive) ma che vedono il loro

futuro da dirigente bloccato da un’ordinanza.Noi tutti, e parlo anche a nome di tanti colleghi/e , abbiamo investito in questo concorso quanto più potevamo, ci siamo impegnati per anni al fine di superare tutte le prove, abbiamo trascurato le nostre famiglie e i nostri affetti per dedicarci allo

studio in maniera totale e ora? Quando abbiamo appreso dell’ordinanza abbiamo pensato ad uno scherzo di Carnevale…

Auspichiamo che il Direttore Generale dell’USR Campania, che ha gestito questo “difficile” concorso fin dall’inizio con la consueta professionalità che lo contraddistingue, si attivi presso il Consiglio di Stato per contrastare questa lunghissima sospensione, difendendo noi e il suo stesso operato. Abbiamo apprezzato i TAR di tutta Italia per la coerenza e per le pronunce che hanno evidenziato , in maniera corale, di voler stabilire dei principi in merito alle migliaia di ricorsi presentati da tutti i candidati che non hanno superato le prove. Il torto che abbiamo subito il 12 dicembre 2012 e l’ultima ,

inaccettabile ordinanza che vanifica i nostri sforzi e i nostri anni di studio, ci fa perdere fiducia nelle istituzioni. E questo non deve accadere a coloro che si apprestano a diventare i rappresentanti di un’istituzione fondamentale nella vita di una persona:la scuola.

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Vi proponiamo in questo numero, così come annunciato la settimana scorsa, la seconda parte dell’intervista ai giovani Maestri casoriani Gaetano Imperatore e Giuseppe Perretta. Quali sono i compositori, i musicisti, che più hanno segnato il vostro percorso musicale?

G.I: Be’ di sicuro ai Grandi Mozart, Weber, Brahms, Schumann si deve tanto perché hanno dato vita e forma a veri capolavori del repertorio clarinettistico,quindi illuminato il nostro percorso di duo spingendoci a immedesimarci in tante delle loro composizioni. Per quel che concerne il presente credo che i nostri Maestri di musica abbiano saputo spingerci alla conoscenza dell’essere concertista e ovviamente ai sacrifici che ne derivano da tale attività.

G.P: Da pianista non posso non citare compositori che sono veri cardini nell’intero pianismo che la critica annoverò poi tra i “pianisti-Compositori”: Schumann, Liszt, Chopin autore quest’ultimo di un lirismo pianistico che non ebbe eguali. Un grande contributo alla mia maturità pianistica lo devo anche alla musica russa e ad autori quali Rachmaninov e Scriabin ma è stato soprattutto grazie alla nascita di questo Duo che ho avuto modo di conoscere anche autori in maniera più diretta e con stampo magari più operistico, come Mozart, Weber, Mercadante.

Pensate che la musica classica possa

attrarre ancora molte persone o sia relegata quasi al ruolo di genere di nicchia ascoltato da intenditori?

G.I: La musica classica non deve essere vista come la musica “colta”ovvero quella musica dalla quale bisogna allontanarsi solo per essere alla “moda”. Il problema è che

sin dalle scuole elementari non insegnano che tutta la cultura moderna è fondata sulla musica classica…i nostri modi di dire,i proverbi e perfino le nostre abitudini sono radicate e traggono origine dall’Opera…per dirne una…se oggi si dice “quello è un don Giovanni”si indica un uomo avvezzo a frequentare le donne…be’ anche lo dobbiamo al Don Giovanni di Mozart, che ha reso celebre questo personaggio seduttore e avventuriero. Ne ho citato uno a caso,ma vi assicuro che ogni modo di dire trova la sua Opera! G.P. La musica classica attrae molte persone! Viene considerata a volte genere di nicchia

perché appartiene a quella che viene definita musica colta per cui chi verrà a contatto con essa sarà rapito fino ad assumere un atteggiamento che è proprio delle musica stessa che ha carattere più raccolto ed elitario: questo quindi potrebbe giocare a sfavore rispetto ad altri generi musicali di massa. Facilitando il tutto il pubblico classico sarà

sempre in aumento dal momento che non perderà mai i nuovi “reclutati” in quanto chi si sarà avvicinato a questa musica la ascolterà sempre con piacere fino a voler diventare un intenditore del genere: una sorta di “investimento senza Fallimento”!

Concludiamo, quale consiglio dareste a chi volesse approcciare il mondo della musica classica, sia come curioso ascoltatore sia come aspirante musicista?

G.I: Quello di lasciarsi trasportare dalla propria predisposizione,lasciarsi travolgere e contagiare dalla musica e da tutto ciò che la riguarda,andare a teatro vedere opere o balletti perché alleggeriscono l’anima. Ma sopratutto nel caso di intraprendere la carriera,bisogna praticare all’infinito,studiare e andare in continua ricerca della perfezione…solo cosi si godrà affondo dei propri sacrifici.

G.P: Di farlo senza preconcetti né remore mettendo da parte ogni cosa che ci crei disagio nella scelta di farlo. Nessuno sa al primo approccio se sarà un curioso ascoltatore o diventerà un affermato musicista: è solo approcciando che riusciremo a sapere il futuro!

Il Domenicale incontra Imperatore e PerrettaMassimo D’auria [email protected]

R U B R I C A

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Domenica 17 febbraio 2013

La definizione che dà Carl Rogers, uno dei maggiori studiosi di riferimento,

con il termine relazione di aiuto, è quella di “ …. relazione in cui almeno uno dei due

protagonisti cerca di favorire nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità, un miglior funzionamento ed una maggiore capacità di affrontare la vita.” La relazione di aiuto è l’oggetto dell’intervento di diverse professioni sociali -dette anche di aiuto alla persona- come ad esempio l’assistente sociale, lo psicologo, il medico, l’educatore, l’insegnante, l’infermiere, etc. A questo insieme di professioni è fondamentale affiancare il senso stesso che viene conferito al termine “relazione” e cioè è necessario sottolineare che con il termine relazione si vedono implicati almeno due soggetti che hanno un reciproco interesse ad avere “qualcosa” in comune: è indispensabile cioè che si crei “un legame”. Ma quali condizioni sono essenziali affinché si attui una relazione di aiuto? Il termine “aiuto” stesso si può connotare con diversi significati e specifiche definizioni:

ascolto, sostegno psicologico e fisico, orientamento, informazione, educazione, accompagnamento, condivisione, presa in carico. Le diverse professionalità danno una

propria specificità all’intervento d’aiuto e focalizzano determinati aspetti che ne costituiscono l’oggetto e le finalità con proprie metodologie, strumenti e tecniche. Va sottolineato che, nella relazione di aiuto, lo strumento principale attraverso cui prende forma l’aiuto stesso è sempre e principalmente la persona che attua l’intervento d’aiuto. Chi si dedica alle professioni di aiuto non può e non deve prescindere da un approfondito lavoro

di conoscenza del proprio sé, in quanto il sé non rimane fuori dalla relazione di aiuto ma ne costituisce piuttosto il fondamentale veicolo. Non è possibile pensare che basti possedere le conoscenze tecniche per operare nelle professioni socio-sanitarie. A questo proposito è utile portare a conoscenza a tutti i non addetti ai lavori, la totale carenza, nella formazione universitaria di medici ed insegnanti, di approfondimenti di psicologia e pedagogia, antropologia e sociologia, premesse indispensabili per entrare in una relazione educativa o per gestire un corretto intervento psico-socio-sanitario. Le conseguenze di ciò dovrebbero essere note a tutti. La conoscenza di sé richiede tempo e volontà ma è un passaggio imprescindibile anche per chi voglia, volontariamente, dedicare risorse e disponibilità in un’attività fondata sulla relazione con l’altro. La

conoscenza di sé porta all’acquisizione consapevole delle proprie caratteristiche psicologiche, modalità di reazione, dei propri limiti e risorse, delle paure e della storia personale e delle scelte che hanno portato ad

essere ciò che si è. Spesso, molte persone, molti “esperti” si illudono di poter entrare in relazione non essendo capaci di “stare in relazione” con se stessi, non avendo nessuna idea di cosa voglia dire abbattere le barriere del proprio conformismo e dei credo che si sono col tempo costruiti. Entrare in relazione con sé stessi non è facile, è necessario essere disposti a mettersi in discussione e ad accettare nuove e diverse visioni della realtà. Credere di entrare in relazione con l’altro senza “lavorare” su di sé vuol dire perpetrare un’atteggiamento sterile e cieco. La relazione d’aiuto implica, oltre alla conoscenza di sé, la disponibilità e l’accoglienza incondizionata, l’empatia e la congruenza, il rispetto e la coerenza, la tolleranza e la sospensione del giudizio, tutte caratteristiche che si possono e si devono costruire attraverso una formazione permanente se ci si vuole dedicare all’altro in maniera autentica e costruttiva.

La relazione d’aiutoR U B R I C A

Pina Savorra [email protected]

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Domenica 17 febbraio 2013

Fin dalla sua nascita, nel 1954, la Televisione è sempre stata una grande

lente di ingrandimento sulla società, mettendo in risalto pregi e difetti del mondo di tutti i giorni. Questo potente mezzo di comunicazione, macina mode, tendenze e personaggi con una velocità impressionante. In questo grande tritacarne si sono avvicendati molti volti e personaggi, che dopo un breve momento di grandissima notorietà sono poi stati messi completamente da parte dalla dura legge della tv. Per un personaggio televisivo, oggi, è sempre più difficile resistere alle mode del momento e ritagliarsi uno spazio duraturo. Uno dei volti della nostra televisione che è riuscito a resistere alle mode, alle nuove dinamiche della televisione contemporanea è sicuramente Lorella Cuccarini. Lorella Cuccarini nasce in una ormai lontanissima “era televisiva” , quella dei grandi show del sabato sera, quella della mitiche sigle di apertura e di chiusura, quella delle coreografie da 50 ballerini in scena. La grande occasione per la timida, ma da sempre agguerritissima ventenne Lorella arriva dalla porta principale, quella dell’appunto “Fantastico” show del sabato sera. Era il 1985, e per ogni appuntamento del sabato sera c’erano incollati alla tv circa 16/17 milioni di telespettatori. Roba d’altri tempi! Da li, la carriera di Lorella Cuccarini è tutta in ascesa. Col passaggio a Mediaset diventa conduttrice affiancando personaggi come Ezio Greggio e Marco Columbro, in varietà di grandissimo successo come “Odiens”, “Paperissima” e “Buona

Domenica”, trasmissioni che le permettono di mettersi in gioco in nuove vesti che esaltano soprattutto la sua verve. Per tutti gli anni 90 Lorella Cuccarini è la ragazza più desiderata d’Italia, con il suo look fresco acqua e sapone,

sapendo poi diventare sexy e ammiccante negli indimenticabili balletti. Arriviamo agli anni 2000 e il varietà puro comincia non funzionare più come una volta. La televisione è stata invasa da nuovi format, che cambiano tutte le regole. A fare spettacolo non sono più i professionisti, ma la gente comune, tendenza che verrà amplificata con la nascita dei vari reality, che hanno dato una svolta – negativa – all’intero modo di concepire l’intrattenimento. Ormai il pubblico vuole scegliere da casa i “talenti” del domani, vuole seguire squallidi figuri che si corteggiano, supervisionati da un’altrettanto squallida regia, vuole seguire morbosamente l’evolversi dei più raccapriccianti fatti di cronaca nera. Per Lorella Cuccarini sembra che non ci sia davvero più posto in televisione, il suo modo

garbato, il suo essere professionale sono ormai davvero fuori luogo. L’ex più amata dagli italiani comincia a diradare le sue apparizioni in tv e non certo per sua volontà. L’unica alternativa sembra sia il teatro, dimensione perfetta per un’artista di razza come lei. Dopo il grande successo di “Grease” del 1997, torna sulle tavole del palcoscenico con “Sweet Charity” nel 2005 e con “Il pianeta proibito” nel 2010. Il grandissimo riscontro di queste tournée ripagano la Cuccarini dal forzato esilio in tv. Ma proprio quando sembra che il piccolo schermo l’abbia davvero dimenticata, arriva una grande proposta, quella di condurre la nuova edizione di “Domenica in…”. Con grande forza, determinazione e umiltà riesce nella grande impresa riproponendosi attraverso

un nuovo linguaggio televisivo; piano piano si crea il suo zoccolo duro di telespettatori, che la segue nel suo nuovo percorso, non cedendo mai alla tentazione di trattare i fatti di cronaca nera “acchiappascolti” o di montare siparietti e liti trash, che invece abbondano nei programmi della concorrenza. Dopo gli incoraggianti risultati d’ascolto della stagione 2010/2011, la Cuccarini viene riconfermata per le successive edizioni, riuscendo a trovare definitivamente un nuovo feeling con il suo pubblico, attraverso nuovi contenuti, dimostrando grande ecletticità di stili, riuscendo ad evolversi mantenendo integra la sua onestà intellettuale, affrontando sempre con la professionalità e il garbo che la contraddistinguono i vari contenuti e le diverse situazioni.

T E A T R O

Lorella Cuccarini, artista oltre le modeEduardo [email protected]

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