Il domatore che mangio' il leone

11
Martedì 24 gennaio 2012 “AMICI IN FANTASÍA” Nombre/nome: Alunni della 5^ F di Altamura (ITALIA) Título del cuento/titolo del racconto: di Gloria Fuertes

Transcript of Il domatore che mangio' il leone

Page 1: Il domatore che mangio' il leone

Martedì 24 gennaio 2012

“AMICI IN FANTASÍA”

Nombre/nome: Alunni della 5^ F di Altamura (ITALIA)

Título del cuento/titolo del racconto:

di Gloria Fuertes

Page 2: Il domatore che mangio' il leone

Questa storia, intitolata “IL DOMATORE CHE MANGIO’ IL LEONE”, è stata scritta da Gloria Fuertes, autrice spagnola per l’infanzia. E’ una storia divertente, in cui i fatti raccontati accadono al contrario rispetto a quanto accade nella realtà. E’ un racconto ricco di dialoghi , dal ritmo veloce e allegro. Racconta di Don Nicanor, un domatore di leoni proprietario di un circo, che pativa la fame poiché il circo andava male. Agli spettacoli andavano: 4 gatti, 4 vecchi e la moglie del sindaco. L’orso era raffreddato, la giraffa aveva due metri di angina, le pulci erano scappate, i pagliacci erano diventati serissimi e non facevano più ridere. Gli spettacoli erano un vero disastro. Un giorno, nel bel mezzo dello spettacolo, Don Nicanor entrò nella gabbia del leone e, preso da un attacco di fame atroce, addentò una zampa del leone. Tutti i pochi spettatori applaudirono gridando che quello era uno spettacolo meraviglioso. Don Nicanor continuava a mordere il leone che chiedeva aiuto. Alle urla del leone accorse un vigile del fuoco che fece arrestare il domatore e chiamò un’ambulanza per il povero leone che per lo spavento perse la criniera. Don Nicanor fu arrestato e portato in tribunale per il processo. Il suo avvocato sosteneva che Don Nicanor era un povero “delinquente innocente” che da giorni pativa la fame poiché il circo andava male e quel poco che aveva da mangiare, una misera ciotola di riso e qualche panino alla mortadella, lo dava ogni giorno al suo amato leone. Aveva addentato il suo leone per colpa della fame atroce.Il giudice lasciò andare Don Nicanor che baciò il suo leone e iniziò a suonare il tamburo come un pazzo mentre il leone si leccava l’ingessatura.

Este cuento, titulado "EL DOMADOR MORDIÓ AL LEÓN", fue escrita por Gloria Fuertes, escritora española para niños. Es una historia divertida, en la que ocurren los hechos relatados en lugar de lo que sucede en realidad. Es una historia llena de diálogos, uptempo y alegre. Dice que don Nicanor, propietario de un domador de leones de un circo, dijo el hambre porque el circo iba mal. La muestra fueron: 4 gatos 4 antiguos y esposa del alcalde. El oso había enfriado, la jirafa tenía dos metros de angina, ejecutaron pulgas, los payasos se habían convertido en muy graves y no se ríe ya. Los shows fueron un desastre. Un día, en medio del espectáculo, Don Nicanor entró en jaula del León y de un ataque de hambre, addentò de pata de León. Todos cuantos espectadores aplauden gritando que se trataba de un maravilloso espectáculo. Don Nicanor mantiene mordiendo el León que pidió ayuda. Los gritos de la Leona vieron un bombero que detenido el domador y llamó a una ambulancia para el pobre León para el susto perdió su melena. Don Nicanor fue arrestado y llevado a los tribunales para el juicio. Su abogado argumentó que Don Nicanor era un pobre "inocente delincuente" que dijo su hambre de días porque el circo iba mal y lo poco que tenía que comer, un miserable plato de arroz y unos sándwich de mortadela, le dio cada día en su amado León. Él addentato su culpa León hambre atroz. El juez dejarlo ir Don Nicanor, quien besó su León y comenzó a tocar el tambor como loco mientras el León lamiendo el elenco.

Argumento del cuento / argomento del racconto

Page 3: Il domatore che mangio' il leone
Page 4: Il domatore che mangio' il leone
Page 5: Il domatore che mangio' il leone
Page 6: Il domatore che mangio' il leone
Page 7: Il domatore che mangio' il leone
Page 8: Il domatore che mangio' il leone

Andavano al circo quattro gatti, quattro vecchi e la moglie del sindaco.

Iban al circo cuatro gatos, cuatro viejos y la señora del alcalde.

Era un villaggio senza bambini e senza poeti.Era un pueblo sin niños ni poetas.

Il circo in quel villaggio era un fallimento.El circo en aquel pueblo fue un fracaso.

Non andava bene il Circo e non era perchè crescessero i nani.

No le iba bien el Circo y no era porque le crecían los enanos.

Non aveva denaro. No ganaba dinero.

Aveva fame Don Nicanor, una fame vorace e atroce – mangiava solo una tazza di riso al giorno.

Tenía hambre don Nicanor, y hambre voraz y atroz, - sólo comía al día una taza de arroz.

Don Nicanor il domatore, smise di suonare il tamburo e mangiò una zampa del leone.

Don Nicanor el domador, dejó de tocar el tambor y se comió una pata del león.

- No, signori.-No, señor.

- Sarà al contrario!-¡Será al revés!

- Ecco il domatore che ha mangiato una zampa del leone!

-¡Aquí tenéis al domador que se comió un brazo del león!

IL DOMATORE CHE MANGIÒ IL LEONEEL DOMADOR MORDIÓ AL LEÓN

SIGNIFICADO EN ITALIANOPALABRAS EN ESPAÑOL

Page 9: Il domatore che mangio' il leone

Alle urla del leone accorse un vigile del fuoco.A los gritos del león acudió una bombera.

Don Nicanor continuava a mangiar la zampa anteriore del leone.

Don Nicanor seguía comiendo la pata delantera del león.

Che numero! Il pubblico applaudiva!-¡Qué número! –el público aplaudía.

Il leone, confuso ed esterrefatto da tale audacia, urlò:

- Chi mi mangia? Chi mi mangia? Chi è questo individuo che mi mangia?

El león, confuso, patidifuso ante tal atrevimiento, gritó:-¡Que me come! ¡Que me come! ¡Que este tío me come!

- Aaauuuuummm! - gli tirò un morso che lo buttò giù.

-¡Aaauuuunnn! – le dio un mordisco que le tiró al suelo.

Don Nicanor entrò nella gabbia del feroce leone, e, nel vedere la magrezza delle zampe...

Don Nicanor entró en la jaula del feroche león, y, al verles las magritas del brazuelo…

Il giorno seguente al circo stava poca gente. Al día siguiente hubo circo con poca gente.

Il povero Don Nicanor triste suonò il suo tamburo e sospese lo spettacolo.

Y el pobre Don Nicanor tocaba triste el tambor y suspendió la función.

Gli stupidi diventarono furbi e non facevano ridere.Los tontos se volvieron listos y no hacían reír.

Le pulci ammaestrate scapparono.Las pulgas amaestradas se escaparon.

L’orso era pieno di muco.El oso estaba mocoso.

La giraffa aveva l’angina.(Due metri di angina!)

La jirafa tuvo anginas.(¡Dos metros de anginas!)

Il terzo giorno ci fu un grande acquazzone e gli entrava l’acqua attraverso i buchi (del tendone).

Al tercer día les pilló grandes aguaceros,y les entraba el agua por los agujeros (de la lona).

Page 10: Il domatore che mangio' il leone

“...Sappiate che per trenta giorni, l’accusato non aveva mangiato, per dare al leone i suoi panini con la mortadella.

“…Y sepa que durante treinta días, elacusado no comió, por darles sus bocadillos de mortadela al león.

(Don Nicanor piangeva a faccia in giù)(Don Nicanor lloraba cara abajo)

Durante il processo, prese la parola il suo avvocato difensore.Dicendo: “ Osservate signori della giuria che faccia di innocente ha il delinquente...”

En el juicio, pierde el juicio su abogado defensor. Diciendo: “Observen señores del jurado qué cara de inocente, tiene el delincuente…”

ALCUNI GIORNI DOPO.DÍAS MÁS TARDE.

Le guardie arrestarono il domatore chiamato Don Nicanor.Los guardias detienen al domador llamado Don Nicanor.

ALCUNE ORE DOPO.HORAS MÁS TARDE.

(La puntura mandò in deliquio il leon Leoncio, che perse la conoscenza e la criniera.)

(Al pincharle, al león Leoncio, le dio un soponcioy perdió el conocimiento y la melena.)

Portarono il leone al pronto soccorso e gli iniettarono il vaccino antirabbico.

Llevaron al león a la casa de socorro y le pusieron una vacuna antirrábica.

― Che numero! Che meraviglia! ― il pubblico urlava e applaudiva.

-¡Qué número! ¡Qué maravilla! –el público gritaba y aplaudía.

Don Nicanor continuava a mangiare la zampa anteriore (del leone).

Don Nicanor seguía comiendo la pata delantera (del león).

Page 11: Il domatore che mangio' il leone

FINEFIN

Don Nicanor diede un bacio al leone e si mise a suonare il tamburo come un pazzo mentre il leone piangendo, si leccava l’ingessatura.

Don Nicanor dio un beso al león y se puso a tocar el tambor como un loco, mientras el león, lloriqueando, se lamía la escayola.

Il giudice disse che poteva andare.El juez dijo que bueno.

Don Nicanor - povera creatura! - fece quel che fece in un momento di follia, per questo ripeto, di fronte alla gente, che Don Nicanor è innocente!”

Don Nicanor, ¡pobre criatura!, hizo lo que hizo en un momento de locura, por lo que repito, delante de la gente, que Don Nicanor ¡es inocente!”

“Perdono, come dicevo, per Don Nicanor, il leone era il suo strumento di lavoro, il suo strumento peloso.

“Perdón, como les decía, para Don Nicanor, el león era su instrumento de trabajo, su herramienta peluda.

(A questo punto, l’avvocato difensore perse la bussola e cominciò a cantare un tango)

(Aquí, elabogado defensor perdió la chaveta y se puso a cantar un tango)

Il suo leone,”era, per lui la vita intera, come un sole di primavera...”

Su león, “era, para él la vida entera, como un sol de primavera…”

Per questo difendo don Nicanor, perchè non ha mai voluto far del male al suo leone.

Por eso defiendo a Don Nicanor, porque nunca quiso hacer daño a su león.

Potete comprendere come, in un attacco di cannibalismo, dovuto alla debilitazione, abbia tirato un morso, alla sua vittima innocente (e non tanto innocente!) perchè comunque il leone ha dei denti, pertanto può difendersi, E se non lo ha fatto... è affar suo!

Puede comprenderse que, en un ataque antropófago, producido por la debilidad, pegara un mordisco, a su víctima inocente (¡y no tan inocente!) porque el león también tiene dientes, por tanto pudo defenderse, y si no lo hizo…¡es cosa suya!