IL COUNSELLING ALLE ASSISTENTI FAMILIARI

Marianna Caruso Anziani e non solo

Società Cooperativa Sociale

Anziani e Non Solo è una società cooperativa sociale che opera dal 2004 nel settore dell’innovazione sociale con specifico riferimento alla progettazione e realizzazione di interventi, prodotti e servizi nel campo del welfare assistenziale e per l’inclusione sociale.

Chi siamo

CAREGIVER FAMILIARI

Sostegno al r iconoscimento della f igura del caregiver famil iare Formazione al ruolo Sostegno psicologico Supporto al la concil iazione e (re)ingresso nel mercato del lavoro Formazione per operatori del settore sul caregiving famil iare

Di cosa ci occupiamo

ASSISTENTI FAMILIARI

Formazione professionale e l inguist ica Validazione delle competenze informali Informazione, orientamento, incontro domanda/offerta di lavoro di cura Emersione e promozione del lavoro regolare Riconoscimento di credit i formativi in mobil i tà transnazionale (ECVET) Formazione per operatori del settore sull ’assistenza famil iare

Di cosa ci occupiamo

PREVENZIONE VIOLENZA ED ABUSO

Ricerca e formazione operatori sulla prevenzione degli abusi Tutela legale e amministrazione di sostegno Orientamento legale sui dir i t t i degli anziani

Invecchiamento attivo, volontariato e intergenerazionalità Abbigliamento adattato per la non autosufficienza Formazione e ricerca Innovazione tecnologica e organizzativa per la cura a lungo termine a domicilio

SOCIETA’ DELL’INVECCHIAMENTO

Di cosa ci occupiamo

LLP-GRU “Mingle”: è un progetto Grundtvig che ha realizzato un corso di italiano in e-learning per assistenti familiari.

LLP-LDV “AMiCo”: il progetto ha l’obiettivo di sviluppare uno strumento di auto-valutazione delle proprie competenze professionali per persone interessate a lavorare come operatori assistenziali in un Paese Europeo diverso dal proprio. Si tratta di un’attività preliminare alla stipula di un vero e proprio accordo ECVET.

LLP-LDV SET-CARE: ha l’obiettivo di adattare il corso di formazione per assistenti familiari ASPASIA, sviluppato da Anziani e non solo, affinché possa essere utilizzato in Grecia e in Bulgaria (Paese da cui provengono la maggior parte delle assistenti familiari greche che, come accade in Italia, operano spesso in condizioni di disagio sociale e in assenza di formazione specifica).

Progetto FEI - INSIEME NELLA CURA: ricerca azione per il miglioramento della qualità dei servizi per assistenti familiari immigrate nel territorio della Provincia di Reggio Emilia.

LLP-LDV SCALING NEW HEIGHTS IN VET: il progetto ha trasferito in Italia, Grecia e Germania la Rickter Scale®, uno strumento di counselling ed accompagnamento per soggetti svantaggiati che Anziani e non solo ha applicato in modo specifico agli assistenti familiari in cerca di lavoro.

Alcuni dei nostri progetti per le assistenti familiari

Oltre alle attività progettuali, Anziani e non solo gestisce lo sportello di assistenza familiare in collaborazione con il Centro per l'impiego di Carpi. Lo sportello è un servizio di incontro domanda/offerta di lavoro tra gli assistenti familiari e le famiglie che cercano un supporto per assistere un proprio familiare.

Attraverso questo servizio abbiamo la possibilità di incontrare quotidianamente tante persone. La grande percentuale dei lavoratori che si offrono per questo tipo di attività è costituita da donne migranti. E quindi, spesso ci ritroviamo a gestire e fronteggiare ostacoli di tipo culturale e linguistico, oltre che episodi di discriminazione e razzismo da parte dei potenziali datori di lavoro.

Sportello di assistenza familiare

LAVORO DI CURA

GENERE

ETÀ

ETNIA/CULTURA/LINGUA

RELIGIONE

UOMO DONNA

Il lavoro di assistenza familiare è considerato tipicamente femminile Un assistente uomo viene accettato difficilmente per assistere una donna Uomo è considerato poco adatto alla gestione della casa

dall’altra parte una donna con famiglia e figli deve conciliare i propri vincoli di cura familiare con obblighi ed orari del lavoro di cura ed assistenza

Ostacoli e pregiudizi

GENERE

Ma c’è anche il rovescio della medaglia!

"TROPPO" GIOVANE "TROPPO" ADULTO

L’età è un elemento molto considerato: se una donna è giovane è considerata poco esperta e quindi poco adatta alla gestione delle varie attività che competono al suo ruolo. A ciò, non di rado, anche il bell’aspetto, viene valutato come un elemento discriminante, una sorta di ˮminacciaˮ che potrebbe incombere e rompere gli equilibri familiari. Una donna troppo adulta è spesso esclusa in quanto considerata troppo fragile per un tipo di lavoro che spesso richiede ampi carichi.

ETA’

Ostacoli e pregiudizi

PRO CONTRO

Spesso vengono messi in campo stereotipi legati al Paese d’origine. Due esempi piuttosto diffusi nell’immaginario collettivo sono: Persone provenienti dalle Filippine = buona gestione della casa,

naturale predisposizione alla cura e all’assistenza degli anziani Persone provenienti dall’Europa dell’Est = fredde, distaccate, rigide

PAESE D’ORIGINE

Ostacoli e pregiudizi

Nel rapporto con i familiari troviamo espresse difficoltà legate a:

Assistenti familiari esprimono talvolta difficoltà legate a:

Abbigliamento (es. velo) Abitudini alimentari (es. popolazioni che per credo religioso non mangiano

alcuni alimenti) Rispetto dei riti/abitudini (es. Ramadan)

Accudimento uomo/donna (es. nella cultura musulmana le donne hanno difficoltà a svolgere il lavoro di cura in una casa in cui vive un uomo solo e nella gestione delle attività di cura della persona)

USI E COSTUMI LEGATI ALLA RELIGIONE

Ostacoli e pregiudizi

Anziani e non solo ha usato la Rickter Scale® nell’ambito del programma europeo di apprendimento permanente nella partnership del progetto Scaling New Heights in Vet, che aveva come obiettivo primario l’intento di trasferire questo strumento di misurazione delle soft skill dalla Gran Bretagna, paese dove è stato ideato, a tre paesi dell’Europa centro meridionale su tre diversi gruppi target. Nell specifico, in Italia, Anziani e non solo ha condotto la sperimentazione su assistenti e caregiver familiari e ha poi continuato ad utilizzare lo strumento anche su altri destinatari.

Il nostro incontro con Rickter Scale®

La Rickter Scale® è uno strumento per rafforzare competenze trasversali di persone a rischio di esclusione sociale, impiegato in progetti di intervento su temi socio-sanitari, salute mentale, promozione di stili di vita salutari e nell’ambito delle dipendenze.

È uno strumento di coaching, valutazione e monitoraggio creato in Gran Bretagna e ad oggi utilizzato da oltre 18000 facilitatori abilitati nel mondo. Permette agli utenti, con il supporto dei facilitatori, attraverso una intervista motivazionale, di auto-valutare la propria condizione attuale in relazione a dei parametri (il lavoro, la famiglia, la casa, la salute...), porsi degli obiettivi di miglioramento, misurare la distanza percorsa in direzione di un obiettivo, dopo un determinato periodo di tempo. Di fatto, il processo Rickter® consente all’utente di: diventare consapevole della propria attuale situazione, identificare strategie che hanno funzionato per lui in passato, esplorare possibilità future, identificare aree di priorità su cui intervenire e per le quali chiedere supporto, assumersi la responsabilità di sviluppare un proprio piano di azione per il raggiungimento degli obiettivi che lo stesso utente ha identificato. Questo sistema, unico nel suo genere, risponde in modo efficace alla sfida di catturare indicatori soggettivi e misurare la distanza percorsa da individui e gruppi su temi che altrimenti potrebbero essere etichettati come “fallimenti” aiutandoli in questo modo a superare le barriere delle proprie vite.

Lo strumento Rickter Scale®

Lo strumento aiuta a realizzare percorsi di orientamento e sostegno efficaci per gruppi di destinatari come le assistenti familiari, in quanto semplifica e rende immediatamente comprensibile un processo volto a prendere consapevolezza dei propri vincoli ma anche delle proprie potenzialità e attiva un importante processo di empowerment dell’utente, che definisce in autonomia i propri obiettivi e ne valuta il conseguimento. L’assunzione di decisioni riguardo la propria formazione o le proprie opzioni in ambito professionale diventa più consapevole e l’adesione più convinta. Alcuni vincoli si ridefiniscono e le opportunità lavorative aumentano. L’autostima si rafforza. Non abbiamo riscontrato significative barriere linguistiche nell’utilizzo di questo strumento.

L’impiego della Rickter Scale® con le assistenti familiari ha portato oltre ad una nostra importante crescita personale, ad un percorso di progresso personale di ogni intervistato.

Rickter Scale®: aspetti e problematiche emerse

Altri interessanti risvolti, legati all’utilizzo di questa metodologia con utenti stranieri li abbiamo sperimentati in un progetto dal nome «Più risorse per il futuro», per il rafforzamento delle competenze trasversali e aumento delle opportunità occupazionali dei minori stranieri non accompagnati ospitati nei centri di accoglienza situati in Provincia di Lecce e Foggia. Con i rifugiati minori sono emerse anche grosse difficoltà connesse alle differenze culturali e religiose. Con i minori non accompagnati il problema delle barriera linguistica è emerso in modo più sostanziale e nella quasi totalità dei casi.

Rickter Scale®: aspetti e problematiche emerse

A causa delle barriere linguistiche durante l’intervista molto spesso è stato difficile creare una relazione con i giovani ragazzi. A ciò si è aggiunta la problematica legata alla differenza di genere, in quanto per loro era difficile aprirsi e stabilire una comunicazione con un facilitatore donna.

Occupabilità e inclusione sociale

Per fronteggiare queste problematiche Anziani e non solo lavora costantemente alla progettazione e alla messa in campo, di strumenti di formazione e metodi di validazione delle competenze acquisite dai caregiver formali e informali per consentire loro di esplorare le possibilità, rendendoli consapevoli delle loro scelte, limiti, possibilità oltre ogni tipo di barriera.