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Il comportamento malvagio
Il comportamento malvagio
Influenza sociale
influenza sociale =
l’influenza che un gruppo di individui (una maggioranza o un’autorità)
esercita nei confronti di un singolo soggetto
conformismo sottomissione all’autorità
• conformismo tendenza dell’essere umano a uniformarsi alle opinioni di un gruppo
• bisogno di approvazione e sicurezza• legato allo status sociale (status medio più conformista di status basso• legato all’autostima (chi ha una stima maggiore di sé ha meno bisogno di uniformarsi agli altri)
Il conformismo
Spencer Finnley, Standard People
Il conformismo
Stanley Milgram, (1933-1984) compì degli esperimenti per comprendere i meccanismi psicologici sottesi al comportamento dei criminali nazisti
Lo studio fu condotto nel 1961 nell’Università di Yale su più di mille soggetti ai quali veniva chiesto di somministrare (finte) scosse elettriche a delle cavie che, in realtà, erano collaboratori di Milgram e che simulano di provare dolore in relazione all’intensità della scossa ricevuta. Circa il 65% dei soggetti accettò di portare a termine l’esperimento
L’obbedienza all’autorità
Conclusioni dell’esperimento di Milgram
• “l’obbedienza è uno degli elementi fondamentali della struttura della vita sociale”
• una persona “normale” e sana, ben adattata socialmente, può commettere azioni sulla spinta dell’influenza del contesto sociale
• i soggetti hanno obbedito per: buona educazione; impegno preso con lo sperimentatore; vergogna di tirarsi indietro
• il soggetto mette in atto dei meccanismi di adattamento per superare il conflitto tra obbedienza e ribellione agli ordini: concentrazione sugli aspetti tecnici (svolgere bene il compito assegnato) distogliendo l’attenzione dalle conseguenze finali; assegnare qualità impersonali al compito da svolgere
L’obbedienza all’autorità
• distanza dalla vittima e vicinanza dell’autorità favorisco l’esecuzione degli ordini
• è fondamentale il prestigio dell’autorità: nel caso dell’esperimento di Milgram, l’università (lo stesso esperimento presso un altro edificio presentato come privato ebbe solo il 48% del successo contro il precedente 65%)
L’obbedienza all’autorità
Philip Zimbardo (1933), ha eseguito nel 1971 a Stanford un altro famoso esperimento sul comportamento malvagio, quello della prigione simulata
Al quinto giorno l’esperimento, condotto da soggetti “normali”, venne sospeso perche i finti carcerieri avevano assunto integralmente le regole dell’istituzione carceraria con effetti gravi sui carcerati.
processi che favoriscono il comportamento malvagio
• deindividuazione - l’individuo si spoglia della sua identità, la sua condotta non è più dettata da norme interne ma da norme situazionali derivate dal contesto• deumanizzazione - nei confronti delle vittime si opera un’esclusione morale, esse infatti vengono ritenute non appartenenti alla sfera umana
Guardiani e prigionieri
Erich Fromm (1900-1980) ha pubblicato nel 1936, insieme a Max Horkheimer e Herbert Marcuse, Studi sull’autorità e la famiglia
consenso al totalitarismobasato sul
carattere autoritario
componenti sadomasochiste
masochismo sadismosentimenti di inferiorità potere sugli altri e sottomissione far soffrire
=presenti nello stesso tipo di carattere:ammirare l’autorità e obbedire ad essa
+ sentirsi un’autorità e sottomettere gli altri
La personalità autoritaria
Theodor W. Adorno (1903-1969) ha pubblicato nel 1949, insieme ad altri autori, l’importante studio intitolato La personalità autoritaria.
personalità autoritaria=
ambiente sociale + educazione
pregiudizio
l’individuo con questa personalità ha un atteggiamento rigido per cui di fronte a una situazione ambigua ricorre all’applicazione di regole, interpretando il mondo secondo rigidi schematismi e superficiali semplificazioni, come appunto i pregiudizi
La personalità autoritaria
Hitler parla all’esercito durante una manifestazione
soldati tedeschi deridono un ebreo
soldati tedeschi tagliano la barba ad un ebreo
La personalità autoritaria
senso del dovere morale, reciprocità, riconoscimenti sociali, autostima
empatiaidentificazione con la vittima
Altruismo=
comportamento prosociale
volto ad aiutare gli altri senza
immediati benefici personali
azione orientataal bene sociale
Esistono però degli antidoti al comportamento malvagio
Henri Matisse, La danza, prima versione, 1909
L’altruismo
Secondo alcune teorie, anche l’altruismo sarebbe una forma di egoismo sociale, questo perché
• aiutare l’altro riduce lo stato di disagio personale sfuggendo al senso di colpa• siamo stati socializzati in tale direzione, altrimenti proveremmo vergogna• mettere in atto un comportamento altruistico migliora l’umore• l’atto altruistico è il risultato di un calcolo tra costi e benefici (a nostra volta potremo ricevere aiuto)
L’altruismo come egoismo sociale?
Mancato intervento
La presenza di persone in alcuni casi può rallentare un intervento d’aiuto:
• distribuzione responsabilità - si pensa intervengaqualcun altro
• timore di interpretare male la situazione - paura di farbrutta figura se si interviene inutilmente
• interpretazione del comportamento degli altri - se nessunaltro interviene, vuol dire che non ce n’è motivo
Il comportamento in presenza d’altri
Spinta a intervenire
• comunicazione - se c’è scambio di informazioni tra i presenti si può capire meglio se è necessario prestare aiuto
• ruoli d’aiuto - se i presenti capiscono che servono più figure d’aiuto possono intervenire tutti più prontamente
• coesione del gruppo - se si appartiene allo stesso gruppo e si conosce la vittima, è più facile decidersi all’intervento
• presenza del leader - può essere fondamentale la presenza di chi si assuma la responsabilità dell’azione evitando la passività
Il comportamento in presenza d’altri
Si definisce comportamento aggressivo nella specie umana l’insieme di azioni dirette a provocare ad altri un danno fisico o psicologico
• aggressività strumentale - è un mezzo per raggiungere un fine, come colpire per difendersi• aggressività ostile - è fine a se stessa, non finalizzata ad alcuno scopo
L’aggressività: definizione
Teorie innatiste
Secondo alcuni studiosi l’aggressività sarebbe frutto d’un istinto e quindi determinata da cause biologiche
• Konrad Lorenz parla di un’aggressività innata che ha la funzione di far progredire la specie
• Sigmund Freud considerò l’aggressività come un “istinto di morte”, Thànatos, contrapposto all’“istinto di vita” o Eros (Thànatos, originariamente autodistruttivo, viene dirottato all’esterno contro gli altri)
Konrad Lorenz (1903-1989), famoso etologo austriaco
Sigmund Freud (1856-1939)celebre medico e psicoanalista viennese
Aggressività: le teorie innatiste
Ma la guerra può essere giustificata
come necessità biologica?
Irenäus Eibl-Eibesfeldt (1928)
autore di Etologia della guerra, distingue tra
spinta biologica dell’aggressività efondamento culturale della guerra
potere, territorialismo, diplomazia, tecniche belliche ecc.
La Dichiarazione di Siviglia sulla violenza del 1986 critica le teorie che interpretano e giustificano aggressività e violenza come caratteristiche biologiche della natura umana
Aggressività: il fondamento culturale
Tom Dollard e N. E. Miller hanno sostenuto la teoria della frustrazione-aggressivitàsecondo la quale il comportamento aggressivo è sempre essere una reazione alla frustrazione
Martin E.P. Seligman ha invece sostenuto che non sempre la frustrazione produce aggressività: è importante invece la spinta emotiva come rabbia ecc.Inoltre vi può essere aggressività in assenza di frustrazione
la frustrazione potrebbe al contrario rendere apatici e
passivi
La teoria frustrazione/aggressività
Albert Bandura (1925), psicologo canadese famoso per i suoi studi sull’apprendimento sociale
Albert Bandura, che sostiene la teoria dell’apprendimento per modelli, mostrò a tre gruppi di bambini in età prescolare dei filmati differenti: in uno di questi una persona si comportava aggressivamente verso un pupazzo e veniva ricompensata; nel secondo l’individuo aggressivo veniva punito; nel gruppo di controllo i bambini osservavano adulti con atteggiamento indifferente nei confronti del pupazzo. I bambini del primo gruppo mostrarono alla fine comportamenti più aggressivi rispetto ai bambini degli altri due gruppi
L’esperimento di Bandura