Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero 2/2015
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Transcript of Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero 2/2015
“Allora grazie”: chissà
quante volte ce lo senti-
remo dire. Molte di più di
quello che ci capita finora.
E che altro dovrà e potrà
dirci il povero contri-
buente quando, dopo aver
terminato i controlli sul
730 precompilato scopri-
remo che è perfetto, che
sono stati inseriti tutti i
dati necessari alla corretta
liquidazione delle impo-
ste. Redditi da lavoro di-
pendete, oneri detraibili e
deducibili, familiari a ca-
Sicuramente, è dovuto soprattutto alla deformazione professio-nale, che le innovazioni da sempre stimolano il mio interesse,come potrebbe essere diversamente, se siamo tutti i giorni obe-rati di novità!Uno stimolo maggiore, miviene quando le innovazionioltre ad essere una nuova op-portunità professionale sonoa sua volta un beneficio so-ciale, di cui possono usu-fruirne anche le classi piùdeboli e in difficoltà.In questi ultimi anni, mi sonooccupato molto di Media-zione civile (d.lgs. 28/2010),che come spesso ho giàscritto, è stata osteggiata, adiscapito della possibilità dirisolvere i conflitti in modoveloce, costruttivo e soprat-tutto economico. Difatti, inquesto momento sono pochele mediazioni che possonochiamarsi tali, a discapito del-l’ulteriore burocratizzazioneche l’istituto ha subito. Da diverso tempo, sto se-guendo con un interesse mag-giore, l’Istituto delSovraindebitamento discipli-nato dalla legge nr. 3 del 27gennaio 2012. Dopo un per-corso ad ostacoli di tre anni adir poco tortuoso, siamo fi-nalmente arrivati alla pubbli-cazione del decreto attuativo,del Ministero della Giustizianr. 202 del 24 settembre 2014pubblicato in G.U. nr. 21 del27 gennaio 2015, con il qualesono stati indicati i criteri, perla costituzione degli Organi-smi di Composizione dellaCrisi da Sovraindebitamento.Il risalto maggiore è venutocon la pubblicazione su tutti iquotidiani economici dellasentenza nel Tribunale diBu-
anno 3 - numero 2 Marzo 2015
il CommercialistaNotiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli
www.odcectivoli.it - [email protected] - tel. 0774 332770
Bimestrale di informazione Professionale
continua a PaG. 4
iL 730
precompiLato?
“per ora
Grazie”
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI
continua a PaG. 8
di Giancarlo anGelucci *
di isidoro capoBianchi *
Verso la fine dello scorso anno 2014 ho rasse-
gnato le dimissioni da Presidente del Consiglio
di Disciplina Territoriale del nostro Ordine. Era
l’ultimo incarico istituzionale in ordine di
tempo.
Cari Amici è ora che pensi al mio futuro! Voi di-
rete, a settantotto anni compiuti a quale futuro
ti riferisci? All’aldilà? No. Quello quando arriva
di renzo Bitocchi *
continua a PaG. 6
riflessionisullo sviluppodella nostraprofessione
L’AnALisi
La vita è bellaanche quando
piove
S P I G O L AT U R E
il Commercialista Primo Piano2
Ne è passato di tempo daquando Antonello Vendittisi domandava come faces-sero le segretarie a farsi spo-sare dagli avvocati. Forseperché i Professionisti – al-meno a sentire le statistiche– non rappresentano più ilpartito ambito di una volta,o forse perché le stesse se-gretarie sono scomparse, avantaggio di una figura che,secondo la delegata Ferpiper la Toscana e docenteLaura Calciolari, è menoancillare, più operativa econ maggiori competenze:l’assistente.1
Non si tratta solo di unamera querelle semantica madi un vero e proprio cambiodi impostazione che ri-guarda mansioni, rapportiinterni con il Professionistae, più in generale, capacitàdi apporti all’interno dellaquotidianità dello StudioProfessionale.Sganciata (sia pure parzial-mente) da mansioni routina-rie – smistamento dellaposta e delle telefonate; fis-sazione degli appuntamenti– e, talvolta, informali(commissioni personali peril capo), la figura si è tra-sformata sempre più in unvero e proprio “collante or-ganizzativo” che - pur con-tinuando a pianificare gliappuntamenti e a gestire lacorrispondenza elettronica ecartacea – vede ampliare leproprie mansioni ancheall’affiancamento del Pro-fessionista durante le riu-nioni, per esempio o – inassenza del Professionista –al rapportarsi professional-mente con il cliente, valu-tando/selezionando leesigenze riscontrate per poiriferirle al proprio superioregerarchico. Non più, dunque, mero ese-cutore bensì professionalitàproattiva con compiti ancheinterni che riguardano la ge-stione dei rapporti con for-
nitori e collaboratori o la ge-stione in autonomia delbudget assegnato per lespese dello Studio o, an-cora, la collaborazione nellapianificazione/attuazionedei processi comunicativi eorganizzativi dello Studio. Per fare in modo che talinuove funzioni possano ar-monizzarsi in maniera effi-ciente ed efficace, èimportante che le responsa-bilità (con relative deleghe)siano innanzitutto calibratesull’esperienza e sulle sin-gole competenze maturatedall’assistente, prevedendo,se necessario, anche dei pe-riodi di formazione. Il tutto integrato da una de-finizione dei compiti chedeve essere il più puntualepossibile per implementarela gestione in autonomia ela continuità della stessaanche in assenza del Profes-sionista.L’obiettivo è che a ciascuncomponente dello Studio siachiaro non solo ciò che devefare ma anche il perché lodeve fare e in che modo lapropria mansione impatti eincida sulle logiche generalie sui macro obiettivi delloStudio.Ed è, forse, proprio in que-sta ultima fase – che ri-guarda il senso diconsapevolezza più che lavera e propria capacità –
che si annidano quelle criti-cità di stampo culturale chehanno rallentato l’accredita-mento di questo nuovoruolo, relegandolo e limi-tandolo a realtà professio-nali medio grandi mentrenelle realtà medio piccole,con scuse più o meno va-lide, tutti si devono occu-pare di tutto.Una differenziazione ancorapiù accentuata rispetto adaltre figure professionalitraslate nel tempo dalmondo imprenditoriale aquello professionale. Ci siriferisce, nello specifico, al-l’Office Manager che de-tiene compiti importantinell’area economico gestio-nale (identificazione dei bi-sogni della struttura; analisie monitoraggio delle proce-dure interne; approvvigio-namento e revisioneperiodica dei fabbisogni;preventivi, affidamenti erinnovi dei fornitori); nel-l’area Risorse Umane (ge-stione dei dipendenti conrelativi adempimenti; ge-stione del regolamento dicondotta interno e attua-zione dei piani formativi);nell’area IT (attuazione deipiani di sicurezza informa-tica; ottimizzazione/manu-tenzione dei dispositivitecnologici in uso; attua-zione delle linee guida inmateria di gestione, archi-
viazione, conservazione eaccesso ai dati) e nell’areacomunicazione dove si oc-cupa principalmente di pro-cessi interni (livelli diaccesso e modalità di condi-visione) e di problem sol-ving nel dirimerecontroversie interne edesterne. Risulta chiaro comealcune mansioni appaionoimmediatamente antiecono-miche all’interno di una re-altà piccola ma nelcontempo una attenta cali-bratura sulle singole esi-genze riscontrate (in terminidi impegno e di tempo) puòfar emergere un ruolo ingrado di sollevare il Profes-sionista da incombenze lon-tane dalla propriacompetenza e, nel con-tempo, presenti nella vitaquotidiana di una realtà pro-fessionale, liberando tempoprezioso da dedicare allapropria clientela fidelizzatao, in alternativa, alla ricercadi clientela potenziale o, an-cora, a processi di forma-zione sempre più necessariin un presente costante-mente in divenire.Si tratta, in definitiva ecome accade in molte delleattività dell’agire umano, dinon tenere in considera-zione esclusivamente ilbianco ed il nero, ma di sof-fermarsi sulle sfumature in-dividuando in ciascuna diesse la soluzione più effi-cace per il proprio sogget-tivo agire.
* Consulente in comunicazione in Roma.
1 Per un approfondimento, L. Calcio-
lari, I ruoli dell’organizzazione nello
Studio Professionale, in AA.VV.,
L’Organizzazione per gli Studi Profes-
sionali, Alpha Test, Milano, 2013, pp.
101-122.
L’Organizzazioneper gli studi
professionali:nuovi ruoli avanzano
di stefano martello *
marzo 2015
il Commercialista 3marzo 2015
Incentivi alle assunzioni, agevo-lazioni fiscali, riforme! Dall’istru-zione alla pubblicaamministrazione ai servizi locali,rilancio dell’apprendistato, poten-ziamento della formazione, elimi-nazione dei contratti a progetto“forse” , ammortizzatori socialilegati alle politiche attive: questala “ricetta” del governo per laquestione giovanile. Se da un latoalcuni accolgono con soddisfa-zione il provvedimento che hal’ambizione di cambiare il mondodel lavoro, dall’altro le reazionidei sindacati sono negative. Ma inrealtà il jobs act altro non è chel’ennesimo mantenimento delledifferenze e non una lotta alla pre-carietà. Il contratto a tutele cre-scenti, per esempio, non è che lamodifica strutturale del tempo in-determinato, che con l’entrata invigore di questa legge prevede,nel caso di licenziamento legit-timo o collettivo, che l’aziendapossa licenziare liberamente pa-gando un misero indennizzo. piùche ad un cambiamento, a pareredi chi scrive si assiste ad una con-ferma dell’esistente, se non al suopeggioramento, come nel caso dellavoro accessorio e all’assurdo intema di collaborazione che sullacarta si annunciano abolite a par-tire dal 2016, ma nella realtà re-stano stipulabili in tanti casi,mentre nulla si dice delleco.co.co. della pubblica ammini-strazione. È paradossale, ma a distanza disessantasei anni dal piano di la-voro stilato da Giuseppe di Vitto-rio, la politica su questo temanecessita delle stesse soluzionistrategiche, ovvero quelle se-condo cui non si aprirà una nuovastagione di crescita e di sviluppose non si riparte dal lavoro e dallacreazione del lavoro”. Certo! lebuone intenzioni ci sono, ma nonè abolendo alcune forme di preca-rietà che si migliora la condizionedel mercato del lavoro interna,piuttosto utilizzando la leva fi-
scale promuovendo sistemi diwelfare aziendale. Da una mi-gliore qualità del lavoro derivauna più elevata produttività; e inquesto contesto è opportuno le-gare i salari alla produttività, coin-volgendo e se possibile facendopartecipare, i lavoratori alle sceltestrategiche delle aziende. C’è unclima depressivo che va fermato,che viene spesso alimentato daimedia. la situazione occupazio-nale dei giovani è grave, ma nonè un mantra impotente: bisognapassare dalle diagnosi alle propo-ste. Ci sono tre questioni su cui la-vorare: la prima è quella di unariflessione sull’offerta formativache deve adeguarsi ai mutamentidella realtà (appare critica la tran-sizione dalla secondaria superioreall’università, che rivela troppadispersione e disorientamento deigiovani e delle famiglie; appareanche matura una nuova offertaformativa post-diploma di tipoterziario professionalizzante); laseconda riguarda il mercato dellavoro, che nelle forme attuali pe-nalizza i giovani con contrattiflessibili che, in assenza di ade-guati servizi all’impiego, si tra-sformano in una condanna allaprecarietà; la terza riguarda le cul-ture del lavoro dominanti, che daun lato hanno ridotto il valore dellavoro, dall’altro sono prigioniere
di una visione che immagina il la-voro esclusivamente come lavorodipendente. È necessario pensareal futuro del lavoro, invece, comelavoro “indipendente” e “intra-prendente” e non solo “dipen-dente”. Insomma la Jobs Act, sembra averdetto si alla riforma forneroanche se con dei correttivi, sem-bra essere tutt’altro che unasvolta; il governo parla di diritti emantiene la precarietà e soprat-tutto dimentica le partite iva. Cosasi sta facendo per i professionisti?Bè il sistema delle professioni stasubendo una rivoluzione che pur-troppo ancora non si riesce a ge-stire, perché carente in molti casie addirittura privo di regolamen-tazione in alcuni. Inoltre la ten-denza generale dell’attualegoverno è che ci sono ancoratroppe sacche di resistenza nellecosiddette professioni ordinisti-che, che vanno eliminate. Ma gliOrdini professionali non tutelanogli iscritti, piuttosto i consuma-tori. Occorre inoltre puntualizzareche oggi nascono nuove profes-sioni che non hanno alcuna iden-tità. la polverizzazione e laproletarizzazione dei giovani pro-fessionisti è la conseguenza diquesti processi, si parla semprepiù spesso di “working poors”delle professioni. I nuovi profes-
sionisti, fragili e spavaldi, esplo-ratori senza bussole. Il loro de-stino, insomma, è figliodell’ambivalenza: essi sonospesso altruisti per sogni e peridee, ma purtroppo egoisti per icomportamenti. purtroppo di-pende anche da loro, anzi da noigiovani spesso irretiti e paurosisulla soglia del potere, che in re-altà possiamo chiedere, altrimenticonquistare e volere, perché è ilgiovanilismo un nostro vecchionemico. noi giovani professioni-sti, ci confermiamo forse perdentisulle culture e i modelli, di cui sisono appropriati gli “anziani” ,ma vincenti sui comportamentinelle nuove realtà. Un appello aigoverni dunque: Il jobs Act do-vrebbe occuparsi quindi anche diquesta categoria, perché la difesadelle professioni non può più es-sere fatta in chiave conservativa,ma aprendosi al mondo e allenuove opportunità.
* Commercialista in Tivoli
Pres/te Comm/ne Giovani
e Professione oDCEC Tivoli
il CommercialistaNotiziario dell’Ordine
dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Tivoli
BIMESTRAlE DI InfORMAzIOnE pROfESSIOnAlE
anno 3 numero 2 marzo 2015
Iscrizione Tribunale di Tivoli n. 15 del 29/12/2011Registro della stampa e dei periodici
Proprietario Testata:Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli
Via palatina, n. 19 • 00019 Tivoli (Roma)tel. 0774 332770 • fax 0774/315591
www.odcectivoli.it email: [email protected]: [email protected]
Editore: fondazione ADeRC - Via palatina 19 - TivoliComm/ne Stampa, Comunicazione ed Informatica ODCECdi Tivoli: Gianluca Tartaro, Enrico Crisci, Alessandro fal-cone, Andrea Brunelli, Maria Cristina Rovazzani, CarloDe Vincenzi, fabrizio fiasco, francesco lando, IsidoroCapobianchi, patrizia frangella, Sonia Quaranta.Direttore responsabile: Dott. Gianluca Tartaro
Grafica, impaginazione e Stampa
azienda Grafica meschini snc
Via Inversata 6 - 00019 TIVOlI (Rm) - Tel. 0774 312794
chiuso in tipografia il 31/03/2015
Dalla legge Fornero
alla Jobs act,
l’appello dei giovani
professionisti
“una riforma da riformare”
di pamela profeta
il Commercialista4 marzo 2015
sto Arsizio, con la quale, è statoapprovato un piano del consu-matore che ha permesso a unadonna in cassa integrazione diavere una riduzione del debitonei confronti di Equitalia da86mila euro a 11mila (-87%),stabilendo un importo indivi-duato in base alle attuali possi-bilità economiche delladebitrice. la soluzione è stata possibile at-traverso l’adozione del principiodella “Composizione della crisida sovraindebitamento”, stabi-lito dalla legge 3 del 2012 chepunta a risolvere le problemati-che dei cittadini verso finanzia-rie e banche.laddove venga appurato un so-vraindebitamento indipendentedalla volontà dell’individuo, macausato da fattori esterni (perditadel lavoro, morte del capofami-glia, malattia, etc.), con la realeimpossibilità di pagare, si puòintervenire persino con la “esde-bitazione” annullando completa-mente il debito.Se osserviamo, le condizionieconomiche in cui verte la so-cietà da diversi anni, il dato è adir poco contraddittorio, ma pur-troppo la mancanza d’informa-zione soprattutto tra noiprofessionisti e la troppa proce-duralizzazione, ha prodotto soloepisodi sporadici di provvedi-menti giudiziari. Di fronte aduna crisi drammatica del paese,3-4 sentenze non bastano.la legge, si contestualizza per-fettamente nel momento socio-economico in cui verte la nostrasocietà. Difatti, l’istituto do-vrebbe servire a tutti quei sog-getti, persone fisiche egiuridiche che:- non svolgono attività d’im-presa (professionisti, artisti e la-voratori autonomi) e le societàprofessionali ex l. 183/2011;- sono imprenditori commerciali“sotto soglia” (art. 1 l. fall.) oche hanno cessato l’attività daoltre un anno (art. 10 l. fall.);- sono imprenditori non com-merciali;- sono enti privati non commer-ciali: associazioni e fondazioniriconosciute, organizzazioni divolontariato, associazioni spor-tive, enti lirici, Onlus, etc;- imprenditori agricoli (art. 7 l.
3/2012);- start up;
prevedendo diverse agevola-zioni:- la possibilità di un pagamentoanche non integrale dei creditori
privilegiati (con l’esclusione dideterminati crediti tributari eprevidenziali, dei quali è possi-bile la sola dilazione di paga-mento);- la vincolatività della propostaomologata anche nei confrontidei creditori che non abbianoaderito alla proposta;- ridotto al 60% la soglia previ-sta per il raggiungimento del-l’accordo tra debitore nonconsumatore e creditori;- la possibilità di una proceduraalternativa di liquidazione ditutti i beni del debitore, anche seconsumatore;- introdotto l’istituto della esde-bitazione. In questa situazione s’inseri-scono gli O.C.C. Organismo perla Composizione della Crisi daSovraindebitamento (art. 15 l. 3del 2012) che sono chiamati asvolgere diverse funzioni:- assiste il debitore nella formu-lazione della proposta di ac-cordo di ristrutturazione deidebiti, e nella predisposizionedel piano di pagamento oggettodello stesso (scadenze e moda-lità di pagamento dei creditori,eventuali garanzie da rilasciareper l’adempimento dei debiti,modalità per l’eventuale liquida-zione dei beni);- verifica della veridicità dei daticontenuti nella proposta di ac-cordo e nei documenti allegati;- attesta la fattibilità del piano;- cura le comunicazioni con icreditori;- svolge le formalità pubblicita-rie;- svolge le funzioni di liquida-tore, se disposto dal giudice;- predispone e invia la relazioneai creditori sui consensi espressie, successivamente, al Giudice,con le contestazioni ricevute;lo stupore maggiore è stato ve-dere, l’immobilità totale dellanostra categoria, che non ha sa-puto adeguarsi e cogliere l’op-portunità in una circostanzaeconomica a dir poco disastrosa,per il contesto sociale, ma so-prattutto per la nostra profes-sione. Malgrado ciò, non è statain grado di adeguarsi agli im-pulsi innovativi dovuti allenuove tecnologie, e nuove esi-genze che il mercato richiede, ri-manendo barricati dietro le
nostre scrivanie ad effettuareinvii telematici. non ci siamoancora resi conto, che la nostraprofessione sta subendo un cam-biamento strutturale special-mente per le piccole realtà, dovel’avvento della tecnologia (fattu-razione elettronica, conserva-zione sostitutiva ecc.) è ancoraqualcosa di sconosciuto; ciò no-nostante il mercato si è già av-ventato su settori chedovrebbero essere riservati a ca-tegorie professionali, eppureistituti finanziari, bancari e mul-tinazionali sono già entrati inaltri settori come quello immo-biliare o quello commercialedove sfruttano la loro capillaritàper offrire servizi competitivi.Un segnale tangibile mi è arri-vato proprio in questi giornidove un promotore finanziariodi un istituto di credito nazionalemi ha chiamato per invitarmipresso la sua sede per infor-marmi di alcune iniziative tra lequali la consulenza e gestionedella “voluntary disclosure” te-nendo a precisare che ci sarebbestata una “provvigione” ancheper me. Inoltre, insieme con altreiniziative come la presentazionedi una mostra di pittura con larelativa vendita, la gestione econservazione delle fatture elet-troniche. Se valutiamo la velo-cità con cui il mercato si evolveil passo nella predisposizione diservizi e consulenze contabili èveramente breve. Se vogliamo mantenere la nostraprofessionalità, dovremmo ini-ziare a unire le nostre cono-scenze ma soprattutto iniziare adissertare insieme queste nuoveopportunità che invece passanoinosservate. poiché:• il nostro Ordine copre 75 co-muni con le più disparate pro-blematiche per una popolazionetotale che supera le 500.000unità;• la crisi reale nel nostro territo-rio è stata, ed è ancora moltosentita;• come istituzione pubblica po-tremmo dare un contributo so-ciale e professionale allacittadinanza e sopratutto aiutaregli Enti locali (poco efficientied efficaci);• allo stesso tempo possiamo of-
frire delle nuove opportunità siaai giovani sia ai meno giovaniiscritti presso il nostro ODCECdi avvicinarsi alle istituzionipubbliche;• creando un insieme d’iniziativeprofessionali potremmo iniziareun percorso, che non sia più in-dividuale ma collettivo, e ingrado di soddisfare le richiestedel mercato;• creare la possibilità concreta dicondividere professionalmenteesperienze collettive possa aiu-tarci a migliorare la nostra qua-lità di vita privata eprofessionale;si potrebbe ipotizzare, di predi-sporre una serie d’iniziativecoinvolgendo anche gli enti lo-cali presenti nel territorio al finedi offrire un servizio di prima in-formazione, dove oltre a dareuna consulenza di base circa lapossibilità prevista per i cittadiniin difficoltà economiche, po-tremmo inserire anche altri isti-tuti che sono sicuramentealtrettanto importanti sia per lacittadinanza sia per noi profes-sionalmente, come l’anatocismoed usura nei confronti delle ban-che e/o istituti finanziari, mate-ria che coinvolge la quasi totalitàdella cittadinanza e non solo im-prenditori. Infine, in un contestodi crisi sociale e a sostegno degliistituti di cui sopra, s’inserisceperfettamente la mediazione chese pur tanto contestata rimane unsistema di sicuro impatto posi-tivo su tutti coloro che ne fannouso, e soprattutto uno sboccoprofessionale. Ho citato questetre materie perché risultano es-sere una nicchia di mercato cuipurtroppo non riusciamo spessoa far fronte, se non leggendo ar-ticoli da qualche rivista specia-lizzata, e nella maggior parte deicasi non siamo in grado di af-frontare in modo professionale.la motivazione principale è so-prattutto l’impatto che la loroconoscenza può avere sulla cit-tadinanza, che molto spesso èignara delle potenzialità e oppor-tunità soprattutto in un ambitocollettivo dove le difficoltà eco-nomiche la fanno da padrone.potrebbe essere l’occasione perdare un contributo alla colletti-vità e nel contempo crearenuove aree di sviluppo profes-sionale in settori poco sfruttati,ma soprattutto iniziare a condi-videre collegialmente la nostraprofessione.
* Commercialista in Fontenuova
Componente Com.Es/vo Fondazione aDerC con delega all’oCC
L’AnALisi
dalla Prima PaGina
di Giancarlo anGelucci *
riflessionisullo sviluppodella nostraprofessione
il Commercialista 5marzo 2015
inizia, da questo numero, la mia collaborazione con il Vs. bimestrale grazie al cortese interessamento del Presidente. Conside-
rando che il notiziario è dell’ordine dei Commercialisti di Tivoli e della Valle dell’aniene ma viene diffuso anche agli altri
ordini in gran parte dell’italia , mi è sembrato opportuno, non essendo un tecnico, ma un “letterato”, trasmettere il ‘nostro’
all’altrove” un po’ per curiosità un po’ per orgoglio, l’orgoglio campanilistico di essere nato/i qui e di esserne fieri, come tutti
d’altronde hanno addosso l’imprimatur del paese d’origine, anche perché la conoscenza è crescita e arricchimento e chissà che
a qualche ‘tecnico’ che leggerà questo notiziario un giorno non venga in mente di fare un salto da queste parti e visitarci?
Sicuramente non rimarrebbe deluso. non è mia intenzione essere pedante o didascalico, se lo fossi me ne scuso in anticipo.
Silvano Solini.
Sapere La VaLLe DeLL’aNieNe
Una molteplicità di valli,
monti e pianure che costellano
con i loro magnifici paesaggi
la valle del fiume Aniene,
sono per gli abitanti una ricca
quotidianità da ammirare, pre-
servare e, soprattutto, valoriz-
zare.
noi siamo i figli di questa ric-
chezza naturale che ci ha visti
nascere, allattati, nutriti,
anche nello spirito, cresciuti e
fatti diventare cittadini e ope-
ratori, forse talvolta anche in-
consapevolmente, integrati di
questa realtà sulla quale,
spesso, non ci soffermiamo
più, coinvolti dai ritmi ap-
prensivi della vita di oggi.
Il fiume Aniene, lungo solo 99
km, dal latino Anio deve il suo
nome da un re toscano
(Anio)che volendo persegui-
tare il rapitore di una sua fi-
glia, affogò in questo fiume.
nasce al confine tra lazio e
Abruzzo, nella valle dei Monti
Simbruini (‘sub imbribus’,
cioè sotto le piogge), tra le
province di Roma e frosi-
none. Esso nasce da 2 rami
principali, l’Aniene e il Sim-
brivio.
l’Aniene propriamente detto
( quello più lontano dalla
foce) nasce a tra Trevi e filet-
tino( in provincia di frosinone
appunto) a 1200 mt. dalle
pendici del Monte Tarino;
mentre il Simbrivio nasce a
Vallepietra, da sorgenti che
scaturiscono dal Monte Au-
tore e confluisce nell’Aniene
a Trevi nel lazio , il quale
Aniene da solo prima di Trevi
forma le caratteristiche ca-
scate di Trevi. Da Trevi il
corso prosegue, con vari ma
esigui tributi di acque , verso
Jenne bagnando Subiaco,
Agosta, Marano a Agosta,
dove riceve il tributo delle fa-
mose sorgenti dell’Acqua
Claudia e dell’Acqua Marcia,
trasportate a Roma con i fa-
mosi acquedotti ancor oggi vi-
sibili, per arrivare poi a Tivoli
dove con il maestoso salto
delle Cascate di Tivoli, visibili
da Villa Gregoriana e dalla
Via palombarese, arriva a
confluire nel Tevere attraverso
la pianura romana all’altezza
del ponte Salario, zona prati
fiscali.
Il nostro fiume ha indirizzato
continuamente la vita dei no-
stri antenata dedita esclusiva-
mente all’agricoltura e quindi
al commercio agricolo, per di-
venire successivamente ri-
sorsa per la produzione
dell’industria locale, per ar-
rivare alla produzione del-
l’energia elettrica.
Tornando alla nostra Valle,
appena un’ora da Roma, essa
in primavera si copre di un
manto bianco e profumato con
lo sbocciare dei fiori di cilie-
gio; seguito dal giallo intenso
della ginestra, arbusto tipico
della nostra area, per misce-
larsi continuamente col pas-
sare dalle montagne alle
pianure di diverse tonalità di
verde. Il bacino dell’Aniene si
articola in tre tratti : la monta-
gna, la valle interna, e la pia-
nura: rispetto a questi tre
ambienti il fiume rappresenta
l’elemento comune.
Il paesaggio montano che va
dalle sorgenti fino a Subiaco
ha conservato il suo aspetto
originario, poco deturpato da
un reticolo stradale essenziale.
la maggior parte dei nuclei
edilizi-abitativi, posti in posi-
zione dominante, sono d’ori-
gine antica. l’ambiente della
Valle interna comprende cen-
tri abitati come Castelma-
dama, Anticoli, San polo dei
Cavalieri, Vicovaro che con-
servano gli elementi caratteri-
stici dell’epoca medioevale.
Appartenevano infatti al pe-
riodo delle grandi famiglie ro-
mane (Colonna, Orsini,
Massimo, Savelli, Brancac-
cio) facendo parte di un si-
stema di grandi proprietà
terriere collegate da un’im-
portante rete di percorsi ancor
oggi in uso. Il paesaggio
dell’agro, che avete quotidia-
namente sotto gli occhi, com-
prende la vasta piana abitata
che va da Tivoli a Roma con
le enormi ferite lasciate dalle
cave di travertino e con la ric-
chezza, mai goduta appieno,
delle salutari antiche Terme
romane , con il suo microsi-
stema delle sorgenti sulfuree e
dei piccoli laghetti. (1/)
di Silvano Solini
il Commercialista6 marzo 2015
S P I G O L AT U R E S P I G O L AT U R E
si accetta e basta! Anche
perché Lassù Qualcuna
mi ama e mi aspetta.
Sono un credente, ma
non bigotto. Per esempio
credo che vada in Para-
diso (chiamiamola così
la Pace Eterna) anche l’
Ateo che ama e rispetta
il suo prossimo. E sono
anche convinto che l’Al-
dilà è certamente mi-
gliore dell’ ”Aldiquà”.
Per questo non ho alcuna
paura. Solo un po’ di tre-
pidazione dovuta alla no-
vità.
Ma parliamo di futuro.
Ecco, io penso che per
prima cosa non si debba
abbandonare la profes-
sione. No! Sapete per-
ché? Perché la
professione, ogni profes-
sione, ma la nostra penso
in modo particolare, si
fonda molto sull’espe-
rienza sul campo. Basta
un mese o due che si
smette di lavorare e ti
senti come un princi-
piante. Perciò mai abban-
donare lo Studio (luogo),
nè lo studio (l’attività di
apprendere).
Mai abbandonare le rela-
zioni con gli altri, siano
essi colleghi, siano essi
clienti, siano essi fami-
liari, siano essi estranei,
vivere tra la gente è es-
senziale. Bisogna essere
sempre molto curiosi
delle cose, delle persone
e dei fatti. Chiedere e
chiedersi. Perché questo?
Perché quello? Guai ad
appiattirsi, a scorag-
giarsi, ad arrendersi.
Schiena dritta e dignità.
La vita è bella anche
quando piove!
E certe volte piove vera-
mente a dirotto che non
si può neanche raccon-
tare. Affrontiamo co-
munque questa vita così
strana, sempre con di-
gnità, con curiosità, con
interesse.
Da poco ho intensificato
la mia attività a favore
dei diversamente abili.
È una bella scoperta. I
miei Amici Disabili sono
certamente più sensibili,
più affettuosi, più vivaci,
più allegri di noi “nor-
mali”. Interessati a tutto.
Anche se a volte si espri-
mono solo con gli occhi.
Una riprova di ciò che
dico l’ abbiamo letta
anche di recente sui gior-
nali a proposito dell’ atti-
vità sociale svolta dal
mio coetaneo Berlusconi,
“condannato” per un
anno, ai servizi sociali.
Ne è uscito entusiasta e
ha promesso che conti-
nuerà. Io ci credo. Le pa-
role non riescono a
descrivere le straordina-
rie sensazioni che si pro-
vano.
È un’esperienza che
chiunque può (anzi do-
vrebbe) fare. Ci sono
molte associazioni di vo-
lontariato in tutti i settori,
c’ è solo l’ imbarazzo
della scelta. Provate !
Già sento qualcuno che
mormora ironico: Tu lo
puoi fare. Hai tempo,
non hai gli impegni di
una Famiglia giovane.
Tu sei arrivato, noi dob-
biamo ancora farci le
ossa, ecc. ecc. Tutto giu-
sto, tutto condivisibile.
Però insisto a dire che il
tempo si trova. Forse
poco, ma si trova. La se-
renità, tanto desiderata è
là. Non ci rinunciate.
Provate!
Concludo con una frase
non mia, ma non mi ri-
cordo a chi l’ho rubata,
forse a nessuno, perché è
tanto ovvia, fare il bene,
ti fa sentir bene.
Alla prossima, se Dio
vorrà.
* Commercialista in Tivoli
di renzo Bitocchi *
dalla Prima PaGina
La vita è bellaanche quando
piove
il CommercialistaPrimo Piano 7marzo 2015
l’accertamento sulle cause di
incompatibilità con l’eserci-
zio della professione di Dot-
tore Commercialista ed
Esperto Contabile, può essere
svolto sia dall’Ordine Territo-
riale competente sia dalla
Cassa previdenza.
In effetti il comma 1 dell’Art.
12, del D.lgs 139/2005, alla
lettera E, dispone che il Con-
siglio dell’Ordine deve prov-
vedere all’aggiornamento e la
verifica periodica, almeno
una volta l’anno, della sussi-
stenza dei requisiti di legge in
capo agli iscritti.
l’accertamento dell’Ordine
Territoriale, ai sensi dell’art.
56 del D.lgs. 139/2005, potrà
essere effettuato entro e non
oltre cinque anni, termine di
prescrizione dell’azione disci-
plinare. Resta inteso che,
quand’anche la causa di in-
compatibilità risultasse ri-
mossa, non risulterebbe
precluso l’accertamento pre-
gresso in riferimento all’in-
tero quinquennio trascorso.
Altro Ente che può procedere
all’accertamento delle causa
di incompatibilità con l’eser-
cizio della professione è la
Cassa previdenza. l’art. 7 del
“Regolamento di disciplina
del regime previdenziale” sta-
bilisce che “… ai fini previ-
denziali e assistenziali non si
considerano utili alla matura-
zione dell’anzianità di iscri-
zione i periodi continuativi o
cumuli di periodi frazionati
superiori all’anno o multipli
di esso durante i quali l’atti-
vità professionale sia stata
concretamente svolta in una
delle condizioni di incompa-
tibilità previste dall’art.3 del
DpR n. 1067/53 e successive
integrazioni o modificazioni”.
la verifica della cassa può es-
sere avviata d’ufficio, prima
dell’attribuzione di presta-
zioni previdenziali ed assi-
stenziali o su richiesta
dell’iscritto. Si ricorda, inol-
tre, che la legge 21/1986, di
riforma della cassa di previ-
denza, impone la verifica pe-
riodica della sussistenza del
requisito dell’incompatibilità.
la Cassa può dunque annul-
lare interi periodi contributivi
durante i quali l’iscritto abbia
regolarmente versato i contri-
buti, ma l’attività sia stata
svolta in sussistenza di cause
di incompatibilità di cui al-
l’art 4 D.lgs. 139/2005, anche
se tale condizione non sia
stata preventivamente accer-
tata e sanzionata dal compe-
tente Consiglio dell’Ordine.
Un cenno merita, infine, il
problema dei riflessi previ-
denziali conseguenti ad una
situazione d’incompatibilità.
In questo caso, infatti, la
Cassa previdenza annulla
l’intero periodo contributivo
durante il quale sia stata
svolta l’attività risultata in-
compatibile, rimborsando i
contributi versati dall’iscritto
e compromettendo, a volte ir-
reparabilmente, la possibilità
di accedere al trattamento di
pensione.
Anche su tale versante, non
pochi dubbi sussistono in or-
dine alla legittimità dell’an-
nullamento del periodo
contributivo e di iscrizione. In
effetti l’art. 22 della legge
21/1986 prevede, quali unici
requisiti per l’iscrizione alla
cassa di previdenza, l’iscri-
zione all’Albo professionale e
l’esercizio continuativo della
professione, nulla stabilendo
in merito ad eventuali conse-
guenze previdenziali deri-
vanti dalla sussistenza di
situazioni d’incompatibilità
che non siano sfociate nella
cancellazione dall’Albo pro-
fessionale.
Resta il fatto che tali procedi-
menti di mancato riconosci-
mento di interi anni
contributivi sia all’ordine del
giorno e che tanti colleghi
iscritti, purtroppo, vivano
queste situazioni poco piace-
voli.
Alla luce di quanto sopra de-
scritto, il Consiglio dell’Or-
dine di Tivoli, tramite la
Commissione Albo, rimane a
disposizione di tutti gli iscritti
per fornire assistenza ed ana-
lizzare tutte le potenziali casi-
stiche di incompatibilità che
potrebbero avere conse-
guenze inattese ai fini previ-
denziali.
* Commercialista in Tivoli
Vice Presidente Comm.ne albo.
di andrea proietti *
… ancora sulle cause
di incompatibilità …
Gli accertamenti dell’ordine
e della Cassa previdenza
rico, redditi da fabbricato:
ogni casella compilata per
benino, ogni importo al
suo posto. A noi non resta
altro da fare che stam-
parlo e consegnarlo al sig.
Rossi. Il quale non senza
stupore ci domanderà
“Quindi è tutto corretto?
Meno male, avevo timore
che non venissero inserite
le fatture del dentista. Sa
mia moglie ha voluto
reimpiantare i due denti
che le mancavano. Ora
quando la sera torno a
casa è tornata a sorri-
dermi, ma con quello che
ho speso avrei potuto
comprarmi la macchina
nuova. Dottò, ma è sicuro
che quelle spese siano
stare inserite corretta-
mente?“ E noi lì che, pi-
gnoli come siamo,
riapriamo il file, che nel
frattempo avevamo già
chiuso, per un ulteriore ed
ultimo controllo. “Si
come le dicevo risulta
tutto inserito corretta-
mente. Il suo modello 730
presenta un credito di
.......13 euro”
Ed è a questo punto che
scatterà il sentito ringra-
ziamento da parte del
contribuente, che da per-
sona educata qual’è non
mancherà di farci sentire
il suo affetto sincero. Ora
finalmente è tranquillo:
ha fugato ogni dubbio su
il Commercialista Primo Piano8 marzo 2015
iL 730
precompiLato?
“per ora Grazie”
dalla Prima PaGina
di isidoro capoBianchi *
continua a PaG. 9
il Commercialista 9marzo 2015
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Primo Piano
eventuali errori o inesat-
tezze che potevano ri-
guardare il suo famigerato
730. penserà: “final-
mente le cose cominciano
a funzionare veramente
anche nel nostro paese.
Vabbè, il 730 non sarà
proprio arrivato a casa
come qualcuno diceva,
ma del resto il commer-
cialista ha impiegato
meno di un‘ora a colle-
garsi al sito giusto inserire
le credenziali e le pas-
sword del caso ed a stam-
pare il modello. Ma si del
resto non c’è voluto mica
molto a stampare, control-
lare e verificare che è
tutto a posto. Dottore
scusi se vado di fretta, ma
ho la macchina parcheg-
giata in divieto di sosta e
non vorrei trovare anche
la multa sul parabrezza.
lei è stato davvero gen-
tile. per ora Grazie”.
paradossale? Mica tanto.
Al di la delle perplessità
di natura tecnica che tutti
noi ben conosciamo il
vero rischio della sban-
dierata rivoluzione dei
730, con cui probabil-
mente dovremo fare i
conti in parte già da
quest’anno e che si mani-
festerà in pieno a partire
dall’anno prossimo
quando il tutto sarà a re-
gime, rischia di essere di
ordine più strettamente
“commerciale”. non c’è
dubbio infatti che, sulla
base del lancio promozio-
nale fatto finora in ordine
all’ “Operazione 730”, in
molti saranno portati a
credere che finalmente
sarà stato abbattuto anche
il costo della sua compila-
zione. Del resto arriverà o
no precompilato? E
quanti saranno che dopo
aver chiesto l’inserimento
di oneri non riportati nel
modello o la correzione di
dati errati ed aver visto
che l’esito finale non su-
bisce variazioni sostan-
ziali chiederanno di
lasciare tutto com’é? In-
somma, per dirla in modo
più serio, Il vero rischio è
che la figura del consu-
lente fiscale venga di fatto
limitata a svolgere le fun-
zioni di un mero opera-
tore chiamato a stampare
730 precompilati. Giusti,
sbagliati? Boh. “per ora
Grazie”.
* Commercialista in Tivoli
da PaG. 8
il Commercialista marzo 201510
agenzie:
palestrina (rm) 00036 Piazza di s. maria degli angeli 6 06953001 069535188
cave (rm) 00033 Via albert einstein 069580383 069581458
labico (rm) 00030 Via roma, 65 069510140 069510779
zagarolo (rm) 00039 Via Valle del formale, 16 069576060 069575323
Genazzano (rm) 00030 Piazza della repubblica 069578634 069578831
palestrina s.rocco (rm) 00036 Viale Pio Xii, 135 0695307020 0695307177
tivoli (rm) 00019 Piazzale delle nazioni unite, 2/4 0774319167 0774310835
montecompatri fraz. laghetto (rm) 00040 Via lago di Bolsena, snc 0694771069 0694771069
Villa adriana (rm) 00019 Via rosolina 75/a 0774533606 0774533606
roma - ponte di nona (rm) 00143 Via francesco caltagirone 366/368 0622184016 0622184016
Gallicano nel lazio (rm) 00010 Viale aldo moro 0695462144 0695469429
Guidonia montecelio (rm) 00012 largo cornelia 0774342003 0774342003
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agosta (rm) 00049 Viale trieste 78 0774800000 0774800000
marano equo (rm) 00049 Piazza dante 3 0774820041 0774820070
sede legale - direzione Generale - palestrina (rm)00036 Via della Vittoria, 21 - 06 953001 06 9535188
divisione amministrativa - Gallicano nel lazio (rm)00010 Viale aldo moro, 85 - 06 9546291 06 954629209
Se volessimo far capire a qual-cuno quanto siamo inutilmentecomplicati a legiferare, incoerentinegli obiettivi e nelle strategie eanche poco lungimiranti, baste-rebbe ripercorrere cosa è accadutoal TFR negli ultimi anni, dall’in-troduzione dell’imposta sostitu-tiva sulla rivalutazione allemodifiche sulla tassazione, dallaRiforma della Previdenza Com-plementare fino al recente atter-raggio in busta paga, previstodalla Legge di Stabilità 2015.La novità è di quelle epocali: ilTFR subito in busta paga, il Trat-tamento di “Fine Rapporto” di-venta parte della retribuzionecorrente, i lavoratori potrannocontare su un ulteriore flusso di li-quidità, oltre al bonus di 80 euro,divenuto ora stabile sempre per ef-fetto della Legge di Stabilità 2015. La questione tecnica è prestodetta: i lavoratori dipendenti delsettore privato potranno sceglieredi vedersi liquidare in busta pagala quota di TFR maturanda damarzo 2015 a giugno 2018.La scelta è irrevocabile, la quotaliquidata non è assoggettata a con-tribuzione ed è tassata con moda-lità ordinaria. Nessuna influenzasul bonus 80 euro (guai a chi lotocca!), impatto negativo su ta-belle ANF, detrazioni fiscali eISEE, possibilità di accesso a fi-nanziamento agevolato per le im-prese con meno di 50 dipendenti(quando verrà siglato l’accordoQuadro tra Abi, MEF e Ministerodel Lavoro).
I primi commenti apparsi sullastampa specializzata hanno giàampiamente dimostrato la nonconvenienza per i dipendenti adoptare per questa scelta: penaliz-zante l’assoggettamento a tassa-zione ordinaria, ma ancor piùpenalizzante l’impatto sugli asse-gni familiari, sulle detrazioni fi-scali e sull’ISEE, tant’è cheproprio i lavoratori con reddito piùbasso – che dovrebbero essere imaggiori beneficiari di questa mi-sura di sostegno – sono quelli chepotrebbero subire di più gli svan-taggi.Non a caso l’adesione e l’interesseda parte dei lavoratori è – almenoin questa fase iniziale – assoluta-mente scarso. Secondo un recentesondaggio di Confesercenti, soloil 17% dei dipendenti opterà perquesta scelta entro fine anno e – adoggi – le richieste non hanno su-perato il 6%.Al di là tuttavia di ogni valuta-zione legata alla convenienza omeno ad optare per la liquidazionedel TFR in busta paga, alcune ri-flessioni si rendono necessarie in
merito alla lungimiranza e allacoerenza del nostro legislatore suquesto tema.Solo pochi anni fa, a partire dal 1gennaio 2007, è stata riformata ladisciplina della Previdenza Com-plementare. L’asse portante dellaRiforma è stata la possibilità, con-cessa ai dipendenti, di destinare ilproprio TFR alla PrevidenzaComplementare. Tale opzione èstata spinta e sostenuta in moltimodi dal legislatore: misure com-pensative per le imprese, tassa-zione agevolata dei fondipensione, meccanismo del silenzioassenso, irrevocabilità dellascelta. Quest’ultimo punto merita un’ul-teriore riflessione … lessicale: “Ir-revocabile” si dice di decisione oscelta che non può essere revo-cata, modificata, annullata ed èquindi, definitiva. Ecco, anche la scelta di farsi liqui-dare il TFR in busta paga è irrevo-cabile fino a giugno 2018, ma,stranamente, ciò vale anche perchi aveva optato – irrevocabil-mente (?) - per la Previdenza
Complementare.In altre parole, l’irrevocabile è di-ventato revocabile, e l’allora pri-maria finalità di proteggere ilfuturo dei lavoratori del settoreprivato con una stampella di soste-gno al primo pilastro previden-ziale (irrimediabilmenteindebolito dal meccanismo di cal-colo contributivo) è stata sostituitadalla più impellente necessità digarantire una manciata di liquiditàin più in tempi di ristrettezze eco-nomiche.Cosa è dunque, oggi il Tratta-mento di Fine Rapporto? Snatu-rato da interventi incoerentisuccedutisi nel tempo, il TFR è di-ventato oggi un istituto multi-forme e di difficile definizione,potendo essere contemporanea-mente elemento di retribuzionedifferita, strumento di finanzia-mento della Previdenza Comple-mentare, e, da ultimo, parte dellaretribuzione corrente.Nel corso degli anni, è mancato ilcoraggio di prendere una deci-sione chiara e univoca sulla possi-bilità di utilizzo di questo istituto,la cui disciplina rappresenta oggiun cattivo esempio, purtroppo trai tanti del nostro ordinamento, diinutile complicazione operativa edi estrema miopia legislativa.
* Commercialista in Tivoli
di antonio palermo *
il trattamento di Fine rapporto:
una questione di scelte
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A D CAssociazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
Sindacato Nazionale Unitario - Sezione di Tivoli
www.adctivoli.it tel./fax +39 0774331696 @: [email protected]
il Commercialista 11marzo 2015
il Commercialista marzo 201512Tanti, troppi oneri e pochissimi ri-conoscimenti. E’ la condizionenella quale operano i professioni-sti italiani, sempre più gravati daresponsabilità a cui non corri-sponde un reale riconoscimentodella funzione sociale da essisvolta a favore del sistema paese.Di riconoscimenti economici, poi,è quasi inutile parlare. Dall’amaraconstatazione di questa realtàsiamo partiti quando abbiamo de-ciso di dedicare questo numero dipress proprio al tema della respon-sabilità del professionista.Sono principalmente due le cate-gorie di responsabilità che ci inve-stono nello svolgimento dellanostra attività: quella civile equella penale. Responsabilità che,nel corso degli ultimi anni, sonoinnegabilmente cresciute per noicommercialisti come per altre ca-tegorie professionali. le diverseattività e funzioni che quotidiana-mente assicuriamo alla collettivitàsono andate dunque caricandosi dioneri sempre più gravosi. Si pensi,solo per fare un esempio, alla cre-scita delle responsabilità per i re-visori dei conti e curatorifallimentari a fronte dell’amplia-mento del loro ruolo con funzionidi vigilanza e controllo. per nondire delle responsabilità derivantidalla normativa antiriciclaggio,per il cui alleggerimento le profes-sioni coinvolte si battono da anni.In questi mesi anche in un tavolo
tecnico presso il Mef che, ci augu-riamo, possa dare frutti concretigià nelle prossime settimane.Oneri e adempimenti cresciutiesponenzialmente in capo ai pro-fessionisti da cui, dicevamo, nonconseguono adeguati riconosci-menti dal punto di vista sociale edeconomico. Una tendenza che nonaccenna certo a ridimensionarsi,ma che anzi, proprio in questi ul-timi mesi, si è arricchita di un’altrasituazione per noi difficilmentesostenibile. Mi riferisco all’appo-sizione del visto di conformità peri modelli 730 precompilati. l’ele-mento di novità introdotto dal-l’Amministrazione finanziaria,nato per semplificare e velocizzarela vecchia dichiarazione dei red-diti, penalizza il professionistapoiché se dovesse risultare infe-dele, la responsabilità cadrebbe di-rettamente su chi ha apposto ilvisto. professionista che dovrebberispondere non solo delle sanzionia carico del contribuente, maanche dell’imposta e dei relativi
interessi. Una norma che il Consi-glio nazionale non ha esitato a de-finire incostituzionale e per laquale non smetterà di chiedere unaprofonda modifica.Un quadro reso ancor più difficiledall’obbligo di stipulare una po-lizza RC professionale che copraanche il rischio di dover rimbor-sare allo Stato gli errori del 730precompilato. per questo motivo,diverse compagnie assicurativehanno ritenuto opportuno sospen-dere momentaneamente il rilasciodi polizze con tale estensione, inattesa che vengano risolte le rela-tive problematiche giuridiche e in-terpretative. Buone notiziearrivano fortunatamente dal vice-ministro dell’Economia, luigi Ca-sero che, in un recentissimoincontro tra Mef, Agenzia delleEntrate e Consiglio nazionale, haannunciato l’attivazione di un ta-volo tecnico a cui siederanno tuttii soggetti interessati - commercia-listi compresi - per la risoluzionedel problema. Staremo a vedere.
Ciò che preme qui sottolineare,senza andare oltre con ulterioriesempi di atteggiamenti e dinorme sostanzialmente “punitivi”per le professioni intellettuali ita-liane, è come l’impegno del si-stema ordinistico debba essere, anostro avviso, il tenere insieme latutela della fede pubblica e le ga-ranzie di qualità che solo gli Or-dini possono garantire al paese,con la strenua difesa della dignitàdelle professioni stesse.le responsabilità di cui siamo gra-vati sono di certo connaturate allarilevanza delle nostre funzioni.Ma ad esse non può che corrispon-dere anche il rispetto dovuto allacentralità del nostro ruolo sociale.non si tratta di accampare le soliterichieste corporative, ma di chie-dere, una volta per tutte, il ricono-scimento di un dato di fatto ormaiincontrovertibile: in tanti campi eper molti aspetti, sono proprio iprofessionisti a garantire il funzio-namento della macchina delloStato.per questo motivo, il Consiglionazionale continuerà a lavoraresenza sosta a tutela della nostraprofessione.
* Direttore “Press” Consigliere del “Consiglio nazionale
Dottori Commercialisti ed EspertiContabili”.
di maria luisa campise *
tanti oneri, pochi riconoscimenti