Villad d'Este - Tivoli

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informazioni in preparazione alla visita di Villa d d'Este a Tivoli

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Villa d’Este, capolavoro del giardino italiano e inserita nella lista UNESCO del patrimonio mondiale, con l’impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche rappresenta un vero gioiello del manierismo e del barocco italiani.

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Fu voluta nel 1550 dal cardinale Ippolito II d’Este, nominato Governatore della città di Tivoli da papa Giulio III.

Nacque in un luogo che aveva un nome felice: “Valle gaudente”.

I lavori, che cominciarono nel 1550 e durarono più di 20 anni,

furono affidati all'architetto Pirro Ligorio affiancato da un numero impressionante di artisti ed artigiani.

Alla morte del cardinale Ippolito la villa passò di proprietà ai cardinali di Casa d'Este, che la arricchirono di nuove opere

d'arte. Particolarmente significativo fu l'intervento di Gian Lorenzo Bernini, sotto il cardinale Alessandro.

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Il palazzo è costituito da vari ambienti tra cui il più importante è l'Appartamento Nobile.

Le sale dell'Appartamento Nobile sono progettate e affrescate da: Matteo Neroni, Taddeo Zuccari, Girolamo Muziano, Alberti, Cesare Nebbia.

I temi come si evince dai nomi sono sia Biblici che classici: la sala di Noè, la sala di Mosè, la sala di Venere, la prima e la seconda sala Tiburtina con le personificazioni dei tre fiumi che scendono dai Monti Tiburtini. Il Salone della Fontana solo per citarne alcune.

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Sala di NoèLa realizzazione pittorica risale al 1571.Le pareti sono ricoperte di affreschi simulanti arazzi, tendaggi, porte, paesaggi. Al centro della volta è rappresentato ‘il Sacrificio di Noè’ dai cui il nome alla sala.

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L’affresco della volta rappresenta Mosè nell’atto di far sgorgare acqua e dissetare gli Ebrei fuggiti dall’Egitto

Sala di Mosè

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Sala di Venere

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Prima Sala dei Miti Tiburtini

E’ affrescata con scene che illustrano l'origine leggendaria di Tivoli.

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Seconda Sala dei Miti Tiburtini

La seconda stanza Tiburtina completa il racconto delle origini della città.

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Salone della FontanaE’ il salone di rappresentanza della villa. Il suo nome deriva dalla rustica fontana qui collocata

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Dal Salone della Fontana si accede allo splendido giardino .Il giardino, realizzato da Pirro Ligorio, utilizza uno schema architettonico tipico delle città romane, ha un asse centrale e cinque assi trasversali principali che collegano e raccordano le diverse pendenze del giardino che è articolato fra terrazze e pendii. La maggiore attrattiva dei giardini sono le innumerevoli fontane e i giochi d'acqua, realizzati sfruttando solo il principio dei vasi comunicanti.

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Situata fra rocce e vegetazione, è formata da una vasca di forma circolare, al centro della quale si trova una grande roccia, sulla quale trionfa la statua del mitico cavallo alato Pegaso, rampante su due zampe, e dalle ali spiegate, quasi stesse spiccando il volo dopo essersi abbeverato nella fonte.

La composizione ricorda la storia di Pegaso, che giunto sul monte Elicona, sbattendo il suo zoccolo sul terreno, fece sgorgare la fonte Ippocrene, sacra alle muse.

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FONTANA DELL’ORGANODeve il suo nome al prodigioso meccanismo ad acqua che appunto recava al suo interno, che faceva si che si udissero dei motivi d'organo.

Costruita fra il 1568 e il 1611, è formata da un alto edificio di stile barocco, progettato da Pirro Ligorio, la cui facciata è ornata motivi floreali, sirene, simboli araldici, vittorie alate e conchiglie marine.

Al centro vi è un abside nel quale è inserito un piccolo tempio, realizzato dal Bernini, per proteggere l'organo idraulico.le due nicchie laterali più piccole, accolgono due statue, di Apollo e Diana.

Una vasca ovale limitata da una balustra a colonnine, contorna la struttura, dando l'impressione che l'edificio sia sorto dalle acque.

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FONTANA DI NETTUNO

E’ la fontana più imponente e scenografica della villa per la grande quantità di acqua e i potenti zampilli che proiettano in aria alti schizzi

Al centro, tra gli altissimi zampilli, scende una magnifica cascata, in fondo alla quale si intravede il busto del dio Nettuno realizzato nel XVI secolo.

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LA ROTONDA DEI CIPRESSI

E’un piazzale a forma circolare, contornato da giganteschi alberi di Cipresso secolari, che svettano maestosi verso il cielo.

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FONTANA DELLA DEA NATURA

Su un fondo decorato a tartaro tiburtino, materiale calcareo, è posta la statua di Diana, dalle molte mammelle, che simboleggia la fecondità della natura e lo scorrerreininterrotto della vita.

Detta anche Fontana dell'Abbondanza, è posta a ridosso del muro di cinta, sul lato meridionale del giardino.

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LE PESCHIERE

Sono tre grandi vasche di forma rettangolare poste in successione innanzi alla fontana di Nettuno da cui ne ricevono l'acqua.

Sono animate da zampilli che nascono dai vasi disposti lungo i loro bordi .

Le Peschiere servivano ad allevare specie pregiate di pesci d'acqua dolce, per dare la possibilità a chi soggiornava presso la villa, di dilettarsi nella pesca e di godere a tavola dei piaceri ittici.

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FONTANA DEI DRAGHI

Ideata e costruita da Pirro Ligorio, fu realizzata, secondo la leggenda, in una sola notte, nel settembre del 1572, come omaggio a papa Gregorio XIII che era ospite nella villa

I draghi alati erano presenti nello stemma della famiglia del papa (Boncompagni).

E’ costituita da un gruppo scultoreo centrale, formato da quattro orridi draghi disposti a circolo, che si danno le spalle, e che sputano uno zampillo d'acqua, mentre un potente e alto getto parte dal centro del cerchio. Alle spalle, sotto la balconata del viale superiore delle Cento Fonti, si apre una nicchia entro la quale sta una grande statua di Ercole.

Una doppia scalinata, abbraccia armoniosamente la fontana

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LA ROMETTA

Al centro del corso d'acqua sorge una antica nave romana, rappresentante l'Isola Tiberina, il posto in cui si istaurò il primo nucleo romano; Al centro della fontana sta la statua di Roma Vittoriosa, armata di elmo, corazza e lancia, mentre al lato il gruppo scultoreo della Lupa che allatta Romolo e Remo.

Adornavano la fontana, in origine, molti altri gruppi scultorei simboleggianti i monumenti della Roma antica dei quali oggi non ne rimangono più tracce.

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FONTANA DELLA CIVETTA

È detta della 'Civetta' o degli 'Uccelli' per il complicato meccanismo che, sfruttando la caduta dell'acqua, faceva si che degli uccelli metallici, comparissero su dei rami di bronzo che si intrecciavano nella nicchia della fontana, emettendo dei suoni simili ad un cinguettio;

un altro meccanismo invece faceva apparire una civetta, che col suo canto , impauriva gli uccelli e smorzava il loro canto.

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FONTANA DI PROSERPINA

Fu ideata come sala da pranzo all'aperto.

La fontana è composta da un ninfeo centrale e due nicchie laterali.

Si intervallano quattro colonne tortili avvolte da tralci di vite in stucco.

Le due scalinate laterali permettono la comunicazione fra i due diversi livelli del parco.

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LE CENTO FONTANE

Progettate da Pirro Ligorio, fiancheggiano un viale lungo cento metri.

I cento zampilli sono organizzati in due file sovrapposte di mascheroni dalle forme antropomorfe.

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FONTANA DEL BICCHIERONE

La fontana raffigura un calice dentellato (il 'Bicchierone' per l'appunto) sovrapposto ad un altro simile, entrambi sorretti da una grande conchiglia.

Fu realizzata nel 1661, da Gian Lorenzo Bernini.

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Buon divertimento!!!!

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