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Il colonialismo in Africa: Il colonialismo in Africa: la ‘valorizzazione’ economica la ‘valorizzazione’ economica

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  • Il colonialismo in Africa:Il colonialismo in Africa:la ‘valorizzazione’ economicala ‘valorizzazione’ economica

  • ArgomentiArgomenti

    Colonialismo e politiche di sfruttamento delle risorse naturali africane

    La questione della terra La forza lavoro La tassazione

  • Materie primeMaterie prime L’accesso a materie primeaccesso a materie prime e l’apertura di nuovi mercatapertura di nuovi mercati

    sono tra le motivazioni fondamentali dell’espansione coloniale

    In teoria i due aspetti avrebbero dovuto coesistere ed avanzare contemporaneamente

    In questo contesto il ruolo degli Africani viene definito nella duplice veste di produttoriproduttori e di consumatoriconsumatori

  • Materie primeMaterie prime

    In realtà le politiche iniziali sono orientate al raggiungimento del profitto a breve termine e prevedono pochissimi investimenti da parte delle metropoli coloniali

    Questo tipo di politiche contribuisce a porre le basi per il cosiddetto ‘sottosviluppo’sottosviluppo’

  • Chartered companiesChartered companies

    Le Compagnie commerciali sono il primo e più brutale esempio di questo processo

    Le Compagnie commerciali amministrano e sfruttano enormi territori in un regime di monopolio

    La metropoli non si fa carico degli oneri politici Non vi è responsabilità finanziaria per le metropoli In cambio le Compagnie svolgono funzioni minime di

    polizia, di amministrazione della giustizia e di controllo del territorio

  • Impatto delle Chartered companiesImpatto delle Chartered companies Era un sistema incline ad abusi e caratterizzato dalla

    ricerca di profitti rapidi e con pochi investimenti Si caratterizzava per lo sfruttamento spesso violento ed

    incontrollato delle risorse materiali e umane Il carattere rapinatorio e scarsamente controllato di

    queste compagnie unitamente alla resistenza degli Africani portò alla loro bancarotta

    All’inizio del 1930 tutte le compagnie esistenti in Africa sono state sostituite da forme di dominio coloniale diretto

  • Le materie primeLe materie prime All’inizio dello scramble una gran parte degli africani

    sono già partecipi in un sistema produttivo e di scambi orientati verso il mercato (commercio legittimo)

    Tuttavia lo scramble spinge verso una progressiva marginalizzazione degli africani e alla confisca violenta delle risorse di cui loro sono produttori ed esportatori

    L’estrazione forzosa di risorse non accompagnata da investimenti pone le premesse della dipendenza

  • La terraLa terra

    Le politiche della terra agiscono in modo diverso su: a) rapporti proprietarirapporti proprietari (chi e come possiede la terra)

    b) modelli e rapporti produttivimodelli e rapporti produttivi (come e cosa si produce)

  • La terraLa terra

    1) In alcuni casi si ha il cambiamento dei rapporti propietari che dei modelli produttivi. La terra viene requisita e i suoi legittimi proprietari/coltivatori espulsi dalle terre vengono trasformati in squatterssquatters (residenti temporanei o illegali). E’ il caso delle colonie di popolamentocolonie di popolamento.

  • La terraLa terra

    2) In alcuni casi si ha l'espropriazioneespropriazione delle terre, il che implica il cambiamento dei rapporti proprietari, ma vengono mantenuti i modelli e i rapporti produttivi esistenti (colonie di colonie di sfruttamentosfruttamento).

  • La terraLa terra

    3) Infine in altri casi il colonialismo si limita a determinare quali debbano essere i prodotti coltivati (cash cropscash crops) senza modificare i rapporti proprietari e tecniche di coltivazione. E' il caso della coltivazione del cacao e dell'arachide

  • La terraLa terra

    4) si hanno anche casi (marginali) in cui i coltivatori africani vengono espulsi e sostituiti da coloni europei con utilizzo limitato della manodopera locale (è il caso di alcune colonie di insediamento italiane)

  • La forza lavoroLa forza lavoro

    Il lavoro si manifesta come una delle aree di maggiore difficoltà nell’applicazione delle politiche coloniali

    Questo è dovuto principalmente a : Bassa densita demografica e rapporto squilibrato tra

    disponibilità di terra e forza lavoro La resilienza dell’economia di sussistenza

  • La forza lavoroLa forza lavoro

    In ambito coloniale il lavoro sarà quindi il contesto in cui si avrà la maggiore conflittualità sociale

    Il mondo del lavoro sarà anche l’incubatrice dei principali movimenti nazionalisti e anticoloniali

  • Il lavoroIl lavoro

    Nelle fasi iniziali delle compagnie concessionarie la modalità prevalente di organizzazione della forza lavoro e il lavoro forzatolavoro forzato che prevedeva

    Nessuna forma di retribuzione Ritmi di lavoro disumani Ripetute e violente punizioni nei confronti di chi non

    rispettava le tabelle produttive Punizione collettive

  • Il lavoroIl lavoro

    La formalizzazione del dominio coloniale porta ad una maggiore e più articolata organizzazione della forza lavoro

    Il reclutamento di forza lavoro per le concessioni agricole o minerarie viene spesso affidato ad agenzie private cui viene spesso dato il monopolio su intere regioni

    In alcuni casi vengono stabiliti accordi bilaterali tra le potenze coloniali per la fornitura di forza lavoro

  • Il lavoroIl lavoro Spesso i capi locali vengono cooptati come

    reclutatori con l’obbligo di fornire quote di lavoratori Infine, nei casi di colonie di insediamento la forza

    lavoro viene procurata tramite l'espulsione dei coltivatori dalle loro terre

  • Il lavoroIl lavoro Va comunque sottolineato che anche nelle fasi

    successive alle chartered companies si registra un difuso ricorso al lavoro forzatolavoro forzato

    Alcune colonie si basano a lungo su un uso prevalente di questa forma di forza lavoro

    Negli altri casi il lavoro forzato viene utilizzato per opere di ‘pubblica utilità’ o come forma di punizione

    In ogni caso rimane un settore caratterizzato dal più assoluto arbitrio e dall’uso incontrollato della coercizione

  • La tassazioneLa tassazione L’imposizione del prelievo fiscale in forma monetaria

    (circa 1-2 mensilità di lavoro) sarà tuttavia lo strumento principale per l‘ottenimento di forza lavoro

    L’imposizione di tasse (per capita o per capanna) assolveva due funzioni– 1. procurava risorse per la copertura finanziaria delle

    spese amministrative delle colonie

    – 2. Obbligava i maschio adulti ad integrarsi nell’economia monetaria ed a fornire forza-lavoro

  • La tassazioneLa tassazione

    L’introduzione di obblighi fiscali di natura monetaria serviva anche a minare alla base l’economia di sussistenza liberando così un enorme serbatoio di forza lavoro altrimenti non accessibile

    Spesso la necessità di procurarsi denaro per il pagamento delle tasse portò all’affermarsi del lavoro migrante

  • La tassazioneLa tassazione

    Le retribuzioni venivano comunque deliberatamente tenute appena sopra alla soglia di sussistenza

    In questo modo accumulazione di capitale tramite il risparmio non era possibile

  • La tassazioneLa tassazione

    Di conseguenza, le famiglie dei lavoratori non erano in grado di seguire il capofamiglia

    Le famiglie restavano forzatamente ‘ruralizzateruralizzate’ in quanto la campagna rimaneva la base fondamentale per garantire la sussistenza della famiglia ed anche del capofamiglia al termine del suo contratti

    La permanente ‘mobilità’ della forza lavoro ne accresceva anche la ricattabilità e ne conteneva la forza contrattuale

  • Esempi: Il caso del Libero Stato del CongoEsempi: Il caso del Libero Stato del Congo Nasce come colonia privata di re Leopoldo II del Belgio Era un territorio prevalentemente coperto da foreste

    con popolazione estremamente sparpagliata L’economia gravitava attorno allo sfruttamento della

    gomma selvatica Era alimentato dalla grande domanda sul mercato

    europeo e nordamericano (biciclette, moto e macchine)

    Lo sfruttamento della gomma viene appaltato a compagnie private che con milizie armate di ex-schiavi si addentrano nelle foreste a caccia di forza-lavoro

  • La fuga o il mancato raggiungimento delle quote di raccolta stabilite implicava punizioni corporali ed in caso di tentativi di fuga anche l’amputazione della mano destra

    Il sistema entra in crisi in seguito a: Crescenti ribellioni delle popolazioni locali Attività di informazione di gruppi missionari Proteste dell’opinione pubblica (1895) Sviluppo di piantagioni nel sudest asiatico (1905-1910)

    Esempi: Il Libero Stato del CongoEsempi: Il Libero Stato del Congo

  • Esempi: la coltivazione di cacao e arachideEsempi: la coltivazione di cacao e arachide Diffusa prevalentmente in Africa Occidentale Vedeva il predominio dei produttori africani Il caso del cacao

    Tetteh Quarshie (1879) importa in Ghana ( da Fernando Po, Guinea equatoriale) le conoscenze e le sementi per la coltivazione del cacao

    Ottiene terra dalle popolazioni locali, gli Akim Crea piantagioni per l’esportazione Questo contribuirà a fare del Ghana il principale esportare mondiale di cacao (dal 1910 al 1980)

  • Esempi: Afrique Equatoriale Francaise Esempi: Afrique Equatoriale Francaise (AEF)(AEF)

    70% del territorio era in mano a compagnie private Il sistema si contraddistingue per: Il ricorso al lavoro forzato La presa in ostaggio di intere popolazioni Il massiccio impiego di civili come portatori per

    l’esercito francese impegnato in Chad l'utilizzo del lavoro forzato per la realizzazione della

    ferrovia Oubangui Chari che doveva collegare Pointe Noire a Brazzaville (17000 morti tra i 127 000 lavoratori impiegati)

    Il lavoro non verrà mai completato

  • Oubagui-Chari

  • British East Africa Ruolo cruciale della British Cotton Growing Association

    (BCGA) in Uganda e Egitto Assuan e la vallata del Nilo diventano un centro di

    produzione In Uganda si verifica una proficua interazione tra

    amministrazione coloniale e aristocrazia cristiana del Buganda

    Nessuna confisca di terra in cambio della coltivazione estensiva del cotone

    Introduzione della proprietà privata della terra

  • Esempi: British East AfricaEsempi: British East Africa La fertilità degli altopiani del Kenya rappresentava un

    importante fattore di attrazione per i coloni britannici Questo implicò:

    La forte resistenza degli abitanti, i kikuyu L’espulsione dei kikuyu dalla terra La trasformazione dei kikuyu da coltivatori a

    squatterssquatters Il soppravvento dei settlers europei nel settore della

    produzione per il mercato internazionale

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