Il Chinino (num. 2, maggio 2011)

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Un gioiello nel bosco Nascosta tra la vegetazione spunta una scuola del 1927 CARTOLINE DAL COQ Coltivatori o produttori? Il dilemma dei contadini allettati dal fotovoltaico Ribaltone in Consilgio Sfiduciato Federico Mirvi al suo posto Matteo Lovato L’INCHIESTA GIOVANI POLITICI Solo Politica e Manifesti Il 15 e 16 maggio si vota per le elezioni comunali L’EDITORIALE Chinino IL BIMESTRALE CON EFFETTI COLLATERALI Il Chinino | Bimestrale d’informazione | numero DUE - Maggio 2011 | Copia gratuita il

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SOMMARIO 4 L’INCHIESTA Fotovoltaicoltura 6 CONSIGLIO DEI GIOVANI Cambio della guardia al vertice dell’assise 7 C’ERA UNA VOLTA Foreste, fiumi e malaria 8 NEWS DAL COMUNE Quando la cultura è socializzazione 9 NEWS DAL COMUNE Tutti i numeri della raccolta differenziata 10 TRENTACINQUE MM Johnny English reborn BIBLIOFAGIA Terra Nuova 12 PONTINI ALL’ESTERO Marsiglia, porto d’Europa 13 CARTOLINE DAL COQ Il gioiello di Cocuzza 14 JUMP AROUND MUSIC Saluti da Saturno

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Un gioiellonel bosco

Nascosta tra la vegetazione spunta una scuola del 1927

Cartoline dal CoQ

Coltivatori o produttori?Il dilemma dei contadini allettati dal fotovoltaico

Ribaltonein ConsilgioSfiduciato Federico Mirvi al suo posto Matteo Lovato

l’inChiesta giovani politiCi

Solo Politica e Manifesti Il 15 e 16 maggio si vota per le elezioni comunali

l’editoriale

ChininoIl bImestrale con effettI collateralIIl chinino | bimestrale d’informazione | numero DUe - maggio 2011 | copia gratuita

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piazza oberdan, 27 - 04016 sabaudia (lt)tel. 0773 513098

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tempo di elezioni e tempo di manifesti. Per la quarta volta il sindaco eligio tom-bolillo è a caccia di una riconferma. contro di lui due suoi ex assessori,

Ernesto Bilotta e Luigi Subiaco. Una disfida a tre che potrebbe però fare il gioco dell’amministrazione uscente, forte tra l’altro dell’alleanza con l’Udc. ma può succedere di tutto e solo il 16 maggio tireremo le somme. la novità sostanziale di questa tornata elettorale sarà la riduzione del numero dei consiglieri comunali, che passerà da 20 a 15: 10 assegnati alla coalizio-ne che prenderà più voti e gli altri 5 all’opposizione. Un’altra novità, che fa sperare per il cambiamento, è costituita dalla formazione delle liste: su 48 candida-ti alla carica di consigliere, ci sono 31 facce nuove, di ogni età. In giro è già scattata la caccia al voto: cene, caffè e aperitivi porteranno un po’ di ricchezza in città, anche perchè oramai la politica è una delle prime industrie nazionali per fatturato e indotto. l’unico appello che vogliamo rivolgere ai candidati è quello di non tappezzare con i loro manifesti di propaganda ogni superficie disponibile in città e soprattutto in campagna. Perchè poi la competizione finisce, ma la carta rimane. E il desolante spettaco-lo di prati e strade coperte da manifesti, per lo più abusivi, questa volta, cercate di risparmiarcelo.

Andrea Zuccaro

la Cura per l’informazione pontina

il Chinino bimestrale d’informazione

anno I numero 2

maggio 2011

In attesa di registrazione

presso il tribunale di latina

copia gratuita

Con il contributo del Comune di Pontinia.

Alla realizzazione di questo numero hanno partecipato:

http://ilchinino.blogspot.com - [email protected]

Direttore

Vicedirettori

collaboratori

Fotografie

Progetto Grafico

stampato presso

andrea Zuccaro

Paolo Periati, alfonso Perugini

federica Guzzon, annalisa medici, Ilenia Zuccaro lorenza lorenzon, Patrizia sperlonga, Gianpaolo Danieli, luca Ghidoni, alessandro cocchierimatteo lovato, Davide Parlapiano.

alessandro cocchieri (foto di copertina).andrea rizzi, Ilenia Zuccaro.

Keller adv

Tipografia Selene, Via moncenisio, 804100 latina

SOMMARIO

4 L’INCHIESTAFotovoltaicoltura

6 CONSIGLIO DEI GIOVANI

Cambio della guardia

al vertice dell’assise

7 C’ERA UNA VOLTAForeste, fiumi e malaria

8NEWS DAL COMUNEQuando la cultura

è socializzazione

9 NEWS DAL COMUNETutti i numeri della

raccolta differenziata

10 TRENTACINQUE MM

Johnny English reborn

BIBLIOFAGIATerra Nuova

12 PONTINI ALL’ESTERO

Marsiglia, porto d’Europa

13 CARTOLINEDAL COQ

Il gioiello di Cocuzza

14 JUMP AROUND MUSIC

Saluti da Saturno

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maggio 2011il Chinino

Se i terreni non sono più utilizzati solo per produzioni agricole, da un lato vi deve essere uno svantaggio nel proseguire queste attività, per lungo tempo cardi-ne della nostra economia, e dall’altro, un vantaggio

nell’installare impianti fotovoltaici.

È evidente, a nostro parere, che tra agricoltura e fotovoltaicoltura non c´è nessuna relazione: nel primo caso parliamo “dell’arte di accre-scere e produrre”, cioè tirar fuori dei prodotti da una serie di elementi, in questo caso i frutti della terra, mentre nel secondo dell’affittare porzioni di territorio agricolo al fine di immagazzinare energia elettrica.

Il terreno, non più coltivato, viene affittato a società che occupano le campagne, lo spazio, portando fuori dalle zone industriali e dalle città la tecnologia, quella che oggi non è più la tèkhne greca, ovvero l’arte del tirar fuori e del produrre, ma un insieme di strumenti che vivono ormai in modo autonomo condizionando fortemente la vita dell’uomo. ma se la tecnologia diviene sempre più forte, cos’è oggi l’agricoltura nell’Agro Pontino? Nell’immaginario di chi operò la bonifica e per la stessa conformazione del territorio le campagne di Pontinia dovevano fungere, per essenza e vocazione, da grande riserva agricola.

Poi, nei decenni successivi, queste campagne sono divenute in alcuni casi piccole zone residenziali con aziende spesso frazionate in appezzamenti di terreno incapaci di produrre reddito, anche solo per una persona. Proprio per evitare questo, ancora oggi, in alcune regioni d’europa sopravvive la legge del maso chiuso, antico istituto che vieta la suddivisione nei passaggi ereditari delle aziende agricole, preser-vando così aziende e territorio. Forse sarebbe stato sufficiente un pia-

no territoriale per far sì che le campagne rimanessero tali e il paese luogo residenziale. certo, va ricordato che la regione negli ultimi anni ha promosso un piano territoriale-paesaggistico a tutela del territorio, e a tale strumento Pontinia, grazie anche all’attività di associazioni come “la rete dei cittadini”, ha risposto in modo positivo indicando aree ed edifici d’interesse naturalistico, paesaggistico e storico.

sì, forse la vocazione agro-pastorale del nostro territorio non è stata rispettata. Un luogo in cui già gli antichi romani acquistavano grano dai volsci, dove la bonifica integrale ha creato le condizioni per la produzione agricola in una campagna incontaminata, che ha visto negli ultimi decenni un forte calo. le stalle, per esempio, hanno chiuso sempre più e quelle che restano percepiscono in media 0,40 centesimi di euro per ogni litro di latte, quando già a metà degli anni ‘80 il prezzo si aggirava intorno alle 700 lire. l’unico prodotto di un certo peso resta la mozzarella di bufala.

E la società, la gente? Le cause del non radicamento di una fioren-te attività agricola e delle annesse attività di trasformazione sono molteplici, spesso complesse e legate anche all’evoluzione sociale del nostro paese. È proprio qui che si è verificata una discontinuità: la tradizione, in particolar modo quella contadino-cattolica, ha subito nel secondo dopoguerra una frattura netta. essa è stata totalmente tradita e non trasmessa. nella normale evoluzione dei tempi e delle generazioni, le tradizioni si tramandano, si consegnano di padre in figlio, mentre contemporaneamente si tradisce, si tralascia una parte di esse. Quella parte che risulta “negativa”, non adattabile ai tempi perché superata dall’innovazione e dall’esperienza. negli ultimi de-cenni c’è stato un oblio dello stile di vita dei nostri nonni.

L’INCHIESTAdi BRAD

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fotovoltaiColturaDalla produzione agricola a quella di energia,la nuova vocazione della campagna pontina

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anno I n° 2il Chinino

tutto quello che era legato a tradizioni antichissime è stato perso in nome di altre attività produttive. In nome di un’agricoltura troppo spesso intensiva e del materialismo/consumismo si è persa la natu-ra, la vocazione e l’identità di un territorio, fondamentali per affrontare le sfide del futuro. L’identità è alla base della conoscenza e della riconoscibilità, custodisce intatta nel tempo l’essenza irripetibile e unica dei luoghi, ne diventa valore aggiunto.

e il ritorno all’agricoltura degli ultimi anni? cos’è questo ritorno che ricorda in vago modo quel movimento russo dei Narodniki di fine 1800, denominato “Verso il popolo”? È la necessità di trovare, a volte in maniera un po’ modaiola e televisiva, dei valori credibili come la ge-nuinità, il benessere, la calma e la pace di un weekend in agriturismo, mentre la società (il potere politico), favorisce i distributori a scapito di produttori e consumatori. così, troppo spesso il contadino ha guadagni esigui, il commerciante (la grande distribuzione), guadagni enormi e il consumatore prodotti di qualità discutibile. Il giusto guadagno con strutture produttive e di di-stribuzione che fanno sistema, cooperative di produttori che commer-cializzano i loro prodotti, sono realtà qui ancora difficili da incontrare. si pensi, per esempio, al kiwi: prodotto di maggior esportazione del lazio che crea enormi guadagni ai grandi distributori e una ricaduta minima sull’economia territoriale. Qualche milione di quintali l’anno sarebbe una bella risorsa se lavorata tutta sul territorio di produzione.

Prodotti ottimi a un prezzo competitivo, troppo conveniente nel mondo di oggi dove si specula anche sul grano. bravi i pastori sardi che per il loro latte hanno spuntato il minimo garantito!

riassumendo: un eccessivo frazionamento delle aziende, una cul-tura/coltura contadina obliata per lungo tempo con un salto “tradi-zionale”, una società che non cura il proprio territorio e favorisce chi trasferisce le merci a discapito di chi produce e consuma. Una moda che riporta solo in apparenza alla terra, mentre troppo spesso fa omologare il gusto a sapori studiati a tavolino. forse non sarà proprio così ma, insomma, se le campagne sono mediamente incolte e si affittano i terreni per gli impianti fotovoltaici una qualche relazione fra i due fenomeni dovrà pur esserci.

di MATT

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LA BATTAGLIA PER L’ULTIMO ETTARO

Come procede la “posa del pannello” sul ter-reno agricolo del nostro comune?

Pontinia ha accettato la sfida dell’Unione Eu-ropea (direttive 29/2003 e 23 aprile 2009), che pone per l’Italia l’obiettivo di produrre, entro il 2020, il 17% dell’energia consumata da fonti rinnovabili. In quest’ot-tica il ruolo da padrone lo fa il fotovoltaico e sullo scac-chiere dei nostri campi agricoli si sta giocando una bat-taglia all’ultimo ettaro.

Sul territorio comunale, (112,24 kmq), la superficie de-stinata agli impianti fotovoltaici a terra è del 2%, circa 2,24 kmq. Agli uffici del comune c’è stata una pioggia di richieste di autorizzazioni: quasi 30 quelle inoltrate, 9 le autorizzate, che copriranno 598,222 mq di terreno, tanto che tale superficie destinabile va esaurendosi.

Una menzione a parte va fatta per una richiesta, già approvata e non conteggiata nelle precedenti, a benefi-cio di un terreno che si trova nel territorio del consorzio asi (area di sviluppo industriale), che soddisfa in pieno quelli che dovrebbero essere i requisiti che un vero par-co fotovoltaico dovrebbe avere in termini di sostenibilità energetica e di sviluppo agricolo. Infatti, il progetto è inserito in un’area dedicata all’industria – suo settore naturale –, evitando così di sottrarre terreni che, con la loro produzione agricola, rappresentano il comparto trainante della nostra economia. Un settore che andrebbe incentivato con misure volte a favorire la produzione di prodotti di qualità, altra cosa che, oltre al sole, non manca nel nostro agro.

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il Chininomaggio 2011 6

CONSIGLIO DEI GIOVANI

RIVOLUZIONE IN CONSIGLIO: MATTEO LOVATO è IL NUOVO PRESIDENTE

testo di FEDERICA GUZZON E LUCA GHIDONIillustrazione di VALERIA PANNUNZIO

Non tutti i cittadini sapranno che all’interno del Consiglio Comunale dei Giovani c’è stato un cambio al vertice, tramite una sfiducia verso Federico Mirvi da parte di sette consi-glieri, che hanno eletto al suo posto Matteo Lovato. Noi, per

essere il più possibile veritieri e bipartisan, abbiamo intervistato sia l’ex presidente, sia il nuovo.

«In tutta sincerità l’ho trovata una cosa insensata – ha commentato il presidente uscente – perché esprimere un giudizio sul mio operato significa darlo anche a quello di tutto il consiglio. Come al solito – ha continuato – serviva un capro espiatorio per lavare le colpe di tutti. chiedo scusa a chi mi ha votato se sono stato talmente ingenuo da fidarmi delle persone che reputavo prima di tutto amici e poi colleghi in questa avventura, che rifarei mille volte, ma stando molto attento a chi mirava solo al mio posto, invece di lavorare per dare qualcosa ai ragazzi della nostra generazione. sono rimasto esterrefatto di come anche tra noi ragazzi ci si possa comportare in modo così squallido».con il nuovo incaricato matteo lovato, invece, abbiamo dialogato

cercando di capire il suo punto di vista e, soprattutto, che impronta darà alla sua presidenza. «È sempre difficile valutare e giudicare personalmente l’operato altrui, ma credo che la sfiducia sia stata necessaria, dato che il consiglio non si riuniva da alcuni mesi e questo momento di stallo pareva non finire mai. anche se in un consiglio ognuno deve fare la sua parte e quando non funziona la colpa non è solo del rap-presentante, lui è il responsabile e deve essere in grado di dirigerlo. Da parte mia, mi faccio carico di tutto l’onore, ma anche di tutti gli oneri che la carica comporta». Infatti, secondo lovato: «Il ruolo del presidente non è puramente formale, ma deve essere un punto di riferimento, coordinare e motivare l’intero consiglio affinché vengano raggiunti degli obiettivi e questo presuppone una sua particolare autorità, gli gioca a favore l’aver esperienza nell’associazionismo o nelle politiche sociali, nonché avere la fiducia da parte di tutti i consiglieri. Di certo – ha aggiunto il nuovo presidente – il confronto è necessario e le critiche, quando sono costruttive, vengono sempre ben accolte, mentre disinteresse e assenteismo non possono essere tollerati. adesso, però, non dobbiamo dividerci – ha concluso – ma ripartire con un piede diverso, impeg-nandoci a sperimentare un vero spirito associazionistico, piuttosto che far riferimento a vetusti modelli di partiti politici. nel nostro nuovo piano siamo intenzionati, per prima cosa, a sensibilizzare tutti i ragazzi di Pontinia nel sentirsi cittadini europei abbattendo le barriere di diversità etnico-culturale e, allo stesso tempo, rafforzando il loro essere italiani, perché non bisogna dimenticare la nostra tradizione, anzi occorre coltivarla e rinnovarla. Proprio per questo lavoreremo affinché sempre più giovani sentano la voglia di partecipare e collaborare a questa avventura».

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il Chininoanno I n° 27

fOREStE, fIUmI E maLaRIa Quando Pontinia era la tenuta di un cardinale

Ecco le “rovinedella città di Regeta,

ora S. Giacomo”, eretta nel 1295

C’ERA UNA VOLTA

sibile osservare al di là dell’arteria romana lo scorrere delle placide acque del fiume Cavatella, detto anche Astura e, in lontananza, i «cannuceti di Quagliozzo» e «della Pesca di mesa». Il territorio compreso tra l’appia e i monti era percorso da diversi fiumi che sfociavano tutti nel Portatore, chiamato anche Ufente, o «fiume Novo» nel suo ultimo tratto. I corsi del selicella e dello schiazza delimitavano la grande «tenuta orsini» e la separavano dalle proprietà del «sig. Garzoni(o)» e del «sig. Valletta», chiuse lungo l’appia dal «fosso di Dionora» ed entrambe attraversate dal «fosso della torre». spingendosi sotto i monti si scoprono i laghi del Vescovo,

tra cui quello detto «occhio a terra» e il lago manello, mentre la fontana de’ Gricilli e la fonte di muro – da cui secondo il disegno anonimo nasce il fosso «lacodarda» – fanno parte della «tenuta del mattarelli» che comprende, sotto i «campi di Piperno», anche l’area in cui s’incontrano il fosso del mazzoc-chio e l’amaseno. al di qua dell’appia,

dove sorge il centro abitato di Pontinia, la «tenuta del card. Pallotta» era delimitata dal «fosso di s. Giacomo», dal cavatella e dal cavata Vecchio, il cui corso si raccordava col sisto e le sue molte «rotture», come quella del tavolato(a), che segnava il confine meridionale della «tenuta del luc-chese». brevi corsi d’acqua senza sbocco (rio Portosello e fosso dell’arella), si dipanavano poi dal vecchio sisto verso le zone formicosa e longarella attraversate dalla «via marit-tima pratticata da vetturali che portano il pesce a roma».

Il territorio oggi compreso nei confini del comune di Pontinia, com’è noto, è molto diverso da un punto di vista geo-morfologico rispetto al periodo antecedente la bonifica delle Paludi Pontine.

Con l’aiuto delle carte storico-geografiche e, in tal caso, ba-sandosi su alcune risalenti ai secoli XVII e XVIII si è in grado di farsi un’idea dell’evoluzione storica dell’area pontina venendo a conoscenza della toponomastica dei luoghi a cui oggi siamo abituati, della suddivisione territoriale in età moderna, di come gli abitanti si adattarono all’amenità del luogo, lo modificarono e ne sfruttarono le caratteristiche.

le divisioni delle proprietà, i corsi d’acqua – che spesso delimitavano i possedimenti –, le vie di comunicazi-one, ponti e torri, insediamenti urbani e antiche rovine, vengono alla luce dalle rappresentazioni cartografiche di Giacomo filippo ameti del 1693, dalla Pianta delle Paludi Pontine, del 1778 realizzata da Giambattista chigi per la «direzione del nuovo alveo per la linea Pia», e da un disegno della zona pontina, di anonimo, risalente al 1701. ecco che scopriamo tra il 47° e 48° miglio della via appia le «rovine della città di regeta, ora s. Giacomo», dove fu eretta nel 1295 una chiesa in suo onore. Più a sud, sempre sulla via «trajana» s’incontra la «chiesa di mesa e rovine cospicue di città, creduta ad medias», proprio dove sorge il palazzo voluto da Pio VI alla fine del 1700, da cui era pos-

di PAOLO PERIATI

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I VIAGGI DELL’ARTE7 Maggio a cura di A.T.C.L. e Arte & Teatro

L’ABC del teatro. lezione di teatro. organizzata dalla com-pagnia eleusis, (scuola elementare don milani, p.za Pio VI, ore 10-13).Lezione concerto, di stefania maroni, (scuola media G. Verga, Viale della libertà, ore 11).Il deserto, il principe e la rosa, di mercuzio & co. spet-tacolo teatrale per ragazzi, tratto da “Il piccolo principe”, (scuola elementare don milani, Piazza Pio VI, ore 17).Mistero Buffo, di Ugo Dighero, opera di Dario fo, (teatro fellini, Piazza Indipendenza, ore 21, ing. gratuito).

8 Maggio Animando la piazza. musica itinerante, performance di commedia dell’arte, animazione per bambini. organizzata da le coccinelle, akuna matata, compagnia opera Prima (Piazza Indipendenza, ore 10-13).Calcedonio, di m. santarelli. spettacolo teatrale prodotto dalla compagnia Urlo (teatro fellini, Piazza Indipendenza, ore 21, ing. gratuito).

PETER PAN14 e 15 Maggio Teatro Fellini

spettacolo teatrale ideato, prodotto e realizzato dall’as-sociazione nemesis onlus, con la collaborazione di attori volontari. Regia di Simone Peverati. Alla fine dello spettaco-lo si terrà una piccola lotteria. sab ore 21, Dom ore 17:30 Ing. 10,00 euro, rid. 7,00.

QUESTI FANTASMI30 Maggio Teatro Fellini Questi Fantasmi. Tre atti di Eduardo. regia di roberto becchimanzi. opera teatrale prodotta dalla compagnia luna nuova di latina. ore 21. Ing. 13,00 euro.

PALLAVOLO IN RETEdal 29 al 31 MaggioPiazza Indipendenza manifestazione sportiva regionale organizzata dalla fipav lazio, in collaborazione con i circoli didattici e le società di minivolley di Pontinia, sabaudia, Priverno e borgo Vodice. Il 29, dalle 15:30 saranno presenti tutte le società di mini-volley del lazio. Il 30 e il 31, dalle 8 alle 13 si svolgerà la fase finale del programma “Pallavoliamo insieme”.

NEWS DAL COMUNE

CONCERTI, SPETTACOLI E MANIFESTAZIONI. QUANDO LA CULTURA E’ SOCIALIZZAZIONE

Gli ultimi 5 anni hanno visto una rivalutazione concettuale positiva della cultura nel nostro

comune. Da una fruizione di tipo “tradizionale” con soggetti che propongono spettacoli e pubblico che assiste, si è passati a una grande “interdipendenza” dovuta, soprattutto, al salto di qualità che hanno fatto le associazioni cittadine, molte delle quali sono pas-sate alla produzione. La Nemesis, tra le altre iniziative,  dopo “Mary Pop-pins”, quest’anno porterà in scena “Peter Pan” per il suo secondo spettacolo teatrale. Le scuole di danza e le palestre propongono esibizioni di altissima qualità, mentre le scuole primarie e medie sono protagoniste in tantissime manifestazioni: fiore all’occhiello è sta-to il grande concerto, lo scorso 5 gennaio, dei nostri bambini di quinta elementare all’Auditorium “Par-co della Musica” di Roma, con il maestro Ambrogio Sparagna e la sua Orchestra di Musica Popolare Ita-liana. Dal canto loro, le associazioni sportive hanno promosso al meglio le loro attività e creato momenti di aggregazione extra: calcio, handball, pallavolo, ta-ekwondo, tennis, tutti hanno voluto esibirsi nei ricchi cartelloni estivi. L’arrivo dei giovani, poi, ha portato altro dinamismo. Dal Consiglio Comunale dei Giovani, che è stato pro-tagonista, per esempio, nell’organizzazione della pri-ma Notte Bianca di Pontinia, (un successo oltre ogni aspettativa e tra l’altro è già pronta la seconda edizio-ne), al Cantiere Creativo, che ha dato nuova forma e vita ai cineforum, passando per il classico Rock & Blues Festival dell’associazione culturale Papyrus e la fiera del libro de’ “Lo sguardo dell’altro”, sino alle altre realtà solide e particolari che affiancano all’impegno sociale l’offerta di momenti ludici e artistici, come “La Rete”, l’AVIS e molte altre che non citiamo, scusando-cene, per brevità di spazi. Un discorso a parte per il Teatro Fellini, che oggi rappresenta per l’Amministrazione Comunale la re-alizzazione di un obiettivo primario, quello di far-ne finalmente un luogo importante di ritrovo e non solo il luogo delle rappresentazioni teatrali.  Merito principalmente di “Arte & Teatro”, che lo ha reso ac-cogliente, familiare, informale e raffinato, dopo aver stilato con attenzione – insieme all’Amministrazione Comunale – degli spettacoli di alto spessore culturale e mai ripetitivi. La risposta dei cittadini è stata inequi-vocabile e, ormai, andare al teatro è diventato un vero piacere. Non semplici spettatori, ma tantissimi amici che trascorrono insieme gradevoli serate.

Patrizia Sperlongaassessore alla cultura

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il Chininoanno I n°29

branti ogni sabato mattina dalle 8 alle 14.«Il prossimo passo sarà quello di estendere la raccolta porta a porta in tutta la campagna, iniziando dai confini - conlude battisti -. Il solco è tracciato a possiamo arrivare al 60% di raccolta differenziata».

Tempo di bilanci all’interno dell’assessorato all’Ambiente di Walterino Battisti. L’assessore, dal momento della nomina, ha fatto della raccolta differenziata un vero e proprio cavallo di battaglia.

«Non solo per l’ambiente - spiega Battisti - ma anche per le tasche dei cittadini. L’intento è quello di far diventare la raccolta dell’immondizia un valore e non una spesa». nel corso di questa ultima legislatura, sono stati molti gli interventi riusciti per diminuire il conferimento dei rifiuti alla discarica di borgo montello. «con la raccolta dell’umido in centro - continua l’assessore uscente - e la raccolta porta a porta nella parte nord del territorio, sono state riciclate 1000 tonnellate di rifiuti (che non sono finite in discarica) sia per il 2009, sia per il 2010. e se si calcola che porta-re in discarica una tonnellata costa più di 100 euro si fa presto a calcolare il risparmio».

ma oltre all’umido e ai cassonetti personali distribuiti a ogni famiglia lungo il tavolato e le migliare limitrofe, l’as-sessorato ha messo in campo e perseguito altri progetti complementari. Come la raccolta itinerante dei rifiuti ingombranti fatta su tutto il territorio che ha evitato il classico abbandono di frigoriferi e lavatrici lungo le strade e le campagne. la distribuzione delle compostiere domestiche a chi ha il giardino ha risolto alla radice il problema dello smaltimento dell’umido. Inoltre presso il deposito della tra.sco lungo viale della Libertà è possibile portare i propri rifiuti ingom-

è già in una fase avanzata il progetto per la realizzazione di un’isola ecologica per il conferimento dei rifiuti ingombranti e le altre materie riciclabili come la plastica e

la carta. Dovrebbe sorgere all’interno del terreno comunale dove si trova l’ex fabbrica arcobaleno. «attraverso l’aiuto di altri enti - spiega l’assesso-re uscente battisti - possiamo trasformare quel terreno in un grande centro di raccolta in linea con la legislazione vigente e all’avanguardia per quanto riguarda gli strumenti tecnologici, come un videosistema di controllo. In questo modo la raccolta differenziata sarà ancora più efficiente».

Un primo finanziamento di 100 mila euro è stato già stanziato dalla Provincia di latina, ma in tota-le l’ente di via costa parteciperà con un contribu-to di 240 mila euro.

ISOLA ECOLOGICA HI-TECH

di Andrea Zuccaro

CARTA PLASTICA E UMIDOil rifiuto diventa una ricchezza

UN’ISOLA ECOLOGICA HI-TECH

NEWS DAL COMUNE

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BIBLIOFAGIA

TRENTACINQUE MM

maggio 2011il Chinino

Quanto tempo ha impiega-to l’umanità a scoprire il sistema di circolazione del sangue? «Dalle ori-

gini al 1500 d.c. ne ha impiegati di più a scoprire il sistema del deflusso delle acque da questa regione». così, uno dei più grandi narratori italiani

del novecento, corrado alvaro (1895-1956), ci pone dinanzi alla complessità della natura e degli sforzi dell’uomo per soggiogarla al proprio volere.

Terra Nuova, saggio storico romanzato pubblicato nel 1934, non è solo la testimonianza storica della nascita delle città di fon-dazione e del risanamento delle paludi pontine, ma è un libro con molti spunti di riflessione quanto mai attuali: dall’immigrazione al rispetto dell’ambiente, alla convivenza sociale, alla critica politica.nell’opera si fatica a comprendere dove termina il saggio e inizia l’invenzione, non c’è intreccio, è il tempo delle stagioni a scandire i racconti dei destini individuali dei coloni, a cui alvaro dà voce in

modo leggero e veloce, senza mai cadere in descrizioni puramen-te naturaliste, anzi, si potrebbe dire con espressionisti toni carichi di sentimenti.così si esprime alvaro in proposito al neonato territorio: «Guerra ed emigrazione, le due fasi della vita italiana, della lotta italiana per vivere, fanno qui un solo eloquente spettacolo; per queste due esperienze gli ottantamila ettari di terra dell’agro Pontino sono un mondo, una storia di civiltà e di lavoro». ma tra le righe, si scova un alvaro scettico e pessimista: è davvero progresso, o si è di fronte a una rottura dell’equilibrio secolare? la terra vergine viene assa-lita dall’invasione di case e coloni che si abbattono sulle capanne di «pastori eterni», e le macchine per dragare avanzano con le loro «mandibole di granchi mostruosi», insomma, la terra colonizzata subisce una violenza che ne sconvolge l’antico, pur se malsano, ordine naturale. Terra Nuova è un’opera di fine critica al fascismo. Alvaro, dall’in-terno, attua una sorta di silenziosa opposizione intertestuale a quella che lui stesso definirà: «La manifestazione del complesso di inferiorità della classe media italiana».

di pa.per.

tItolo: Jonny english reborn

reGIsta: oliver Parker

attorI: rowan atkinson, rosamund Pike, Dominic

West sceneGGIatorI: neal Purvis e robert Wade

Sono passati otto anni dal film Johnny english. era l’aprile 2003 quando l’indi-

menticabile interprete della serie mr. bean, conosciuta in tutto il mondo, rowan

atkinson, si metteva nei panni dell’agente segreto english al servizio del fantomatico mI7 (allusione all’mI6, il servizio se-greto britannico realmente esistente di James Bond). Il film costò 40 milioni di dollari, ma ne incassò 160 in tutto il mondo e come tutte le saghe sugli agenti segreti c’era da aspettarsi un sequel, che alla fine è arrivato! Johnny English reborn, uscirà nelle sale italiane il prossimo 23 settembre, mentre nel regno Unito sarà possibile vederlo già in estate. Il momento, per fare uscire un film del genere, è ideale: la Metro Goldwin Mayer, produttrice del film, da tre anni naviga in acque pessime, tanto da non aver potuto onorare il contratto con la casa di realizzazione eon e con quella di distri-buzione United artists per l’episodio 23 della saga di 007 che era previsto nel 2010. c’era quindi il bisogno per gli spettatori di tutto il mondo di un valido “surrogato”. Ma Johnny English reborn non si può defi-nire né un surrogato, né una parodia di James bond nel senso più assoluto del termine. Infatti, tra gli ideatori dello script del film ci sono Neal Purvis e Robert Wade, sceneggiatori delle ultime quattro pellicole della serie ufficiale di 007. Per questo nuovo film, l’ex Mr. Bean sarà affiancato dall’attrice

Gillian anderson nel ruolo di english girl. la anderson, ameri-cana di chicago, è molto popolare a livello internazionale per avere interpretato l’agente Dana Scully nel telefilm X-Files tra il 1993 e il 2002. oltre ad atkinson, tra le conferme del cast, rispetto al precedente episodio, ci sarà il popolare attore bri-tannico Ben Miller, nei panni del fido agente Bough, aiutante di english. completano il cast Dominic West nei panni del villain di turno e rosamund Pike. la regia passa da Peter Howitt nelle mani di oliver Parker, ricor-dato per aver diretto al suo esordio, nel 1995, l’adattamento cinematografico dell’Othello di William Shakespeare. La trama del reborn di Johhny english parla delle solite cospirazioni inter-nazionali tra Kgb, cia e lo stesso mI7, che minacciano l’inco-lumità del premier cinese. ovviamente, anche stavolta, rowan atkinson promette di essere maldestro e goffo come lo abbia-mo sempre visto. Il finanziamento del film è stato assicurato da un consorzio di case di produzione britanniche, francesi, giapponesi e israeliane, tra le quali compaiono la future films, la GK films e la starz media. la distribuzione è stata, invece, affidata alla major americana della Universal Pictures, e solo per questo, è un film da vedere. Per saperne di più: www.johnny-english.com

di alfonso Perugini

Corrado Alvaro, Otto Novecento - euro 8,00

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MarsigliaPORtO d’EUROPa

La “Napoli francese” è un esempio di integrazione

sopra, le tipiche calanque costiere In alto, la cathédrale de la major (XII sec.)

PONTINI NEL MONDOdi ILENIA ZUCCARO

Si dice che Marsiglia sia la città più antica della Francia, un grande porto sin dall’epoca greca, un immenso porto commerciale oggi.La leggenda narra che nel 600 a.C. i navigatori Focesi, antica

popolazione greca, arrivarono sulle profonde “calanque” di Marsiglia, allora abitata da una popolazione ligure, furono sedotti dalla bellezza del luogo, si installarono qui e fondarono Massalia, (poi Massilia, in latino).

la città focese, arrampicata su colline a ridosso del mare, è oggi la città più grande della francia del sud e primo porto del medi-terraneo. Quasi un milione di abitanti di cui il 15% non è nato in francia. Io sono capitata a marseille grazie al servizio Volontario europeo, un programma dell’Ue che permette di passare un anno all’estero lavorando presso un’associazione che lavora nel sociale. Non è stato poi così difficile adattarsi a Marsiglia, è una città dove ti ritrovi facilmente a scambiare due chiacchiere per la strada e allo stesso tempo senti parlare francese, inglese, italia-no, wolof o arabo. essere di una nazionalità straniera a marsiglia non è poi così importante, qui sono tutti marsigliesi e si ama il

calcio, vale a dire l’om (olympique marseille), la squadra dal colore azzurro, come il napoli.

tra i diversi soprannomi dati alla città spicca soprattutto l’appellativo

di “napoli francese”. non posso affermare la veridicità di questo, ma è vero che a marsiglia c’è sempre caos: di macchine, di voci

e di immondizia. non è strano vedere buste di plastica volare per la strada e danzare la musica suonata dal maestrale, il forte vento che soffia da queste parti. Mélange di culture e nazionalità, Marsiglia ha in realtà dei confini economici ben definiti. Le Vieux Port (il vecchio porto), multietnico centro cittadino, cuore turistico e teatro della vita notturna, rappresenta la linea di demarcazione tra i quartieri nord, la parte più povera caratterizzata dai suoi immensi palazzoni e dall’autostrada che l’attraversa, e i quartieri sud, con il lungo mare, i locali sulla spiaggia e la famosa “Unità di abitazione” di le corbusier. oggi le distanze tra i diversi paesi europei non sono più insor-montabili come ai tempi dei nostri genitori, se si è motivati, trovare un’opportunità per formarsi e imparare una nuova lingua in un paese straniero è possibile, basta solo cercare. Per arrivare fino a Marsiglia ho cercato e mi sono informata grazie all’Euro-desk e all’Informagiovani, uffici pubblici per le politiche giovanili, e ho scoperto che esiste un mondo di opportunità. Io non sono partita per scappare da Pontinia, certo non so dove mi porterà questo mio percorso personale, forse non tornerò subito nel mio piccolo paese, ma quando sarò tornata avrò una visione diversa; avrò visto come vivono i giovani in altri paesi e che esistono delle possibilità di cambiamento, basta solo crederci.

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PERSICHINO

DAL 1986

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Un gioiello nascostoLEStRa COCUZZa

LINK UTILI

sopra, il sentiero di accesso alla scuola ambulatorio.In alto, la scuola cocuzza.

testo e foto di coq

La scuola rurale di lestra cocuzza nasce nel 1927 e ricoprirà anche il ruolo di ambulato-rio. caduta nell’oblio dopo la guerra, verrà ristrutturata ed adibita a museo nel 1989.

la struttura è stata intitolata a claudio ortese. È possibile visitare gli interni ogni mattina, tranne il lunedì.

OGGI è UN MUSEO

Life on Mars? Mentre la voce pulita ed onirica di Bowie ci spacca il timpano arriviamo su marte, non è rossa e c’è vegetazione: siamo nel cuore del Parco Nazionale del Circeo,

nel baricentro naturale della più importante e sen-sibile foresta cresciuta sotto il livello del mare.

se per le masse dire circeo è come dire sole, mare, dune, Ulisse e la prima immagine è certamente quella della maga circe che fa la morta a galla nel mare nostrum, per i più attenti e colti il circeo è quel luogo incantato dove poter perdere di vista se stessi e incarna-re la primavera leopardiana, dove tra muse e poesia la linfa rimane intatta per creare e ricrearsi all’infinito.

I passi non riusciranno a spezzare la tranquillità del bosco e nel perdervi tra i numerosi sentieri che si intrecciano come a formare un labirinto spunterà dalla fitta vegetazione l’elegante costruzione in muratura degli anni ‘20, lestra cocuzza, un gioiello architettonico incastonato nel parco naturale tra sabaudia e sacramento, oggi mu-

seo. Il paesaggio integro e fedele vi riporterà negli anni dei pionieri della bonifica, sentirete echeggiare nel parco le voci delle maestre che chiamano i giovani del villaggio, le porte sbattute dal vento romperanno i canti degli alunni che un tempo sedevano sui ban-chetti di quella che fu la prima scuola rurale in muratura dell’agro da bonificare.

la libertà prima di tutto e con libertà sarete invitati a entrare dalla porta ben spalancata, cultura senza ostacoli e senza biglietto, il museo si lascerà sfruttare senza obblighi e senza scrupoli, vi farà viaggiare indietro nel tempo e tutto intorno a voi sembrerà fondersi in voi, raggomitolate il filo e buon viaggio nella foresta incantata.

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VOLONTARIATO

VOLONTARIATO SENIORPartendo dall’idea che le persone possono apprendere in vari modi (educazione formale, non formale, informale), e che quindi una persona sopra i 50 anni ha un bagaglio esperienziale e di conoscenze enorme da trasmettere, quest’anno sono partiti progetti di scambio di volontariato senior. Il Programma ricerca nuove vie per stimolare l’in-traprendenza di persone che magari hanno perso il lavoro o che hanno avuto la possibilità di entrare in pensione molto presto e che, dunque, possono essere ancora molto attive per la società. I progetti di volontariato senior sono riservati a cittadini europei con più di 50 anni. nascono per valorizzare a livello europeo le competenze e le attività dei volontari favorendo la mobilità e offrendo possibilità di crescita in ambito europeo. Progetto educativo-culturale in Francia. 1) Foyer de Jeunes Travailleurs (FJT). centro che si occupa di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso diverse azioni e progetti. 2) Maison des Jeunes et de la Culture. centro ricreativo che propone differenti attività, animazioni e servizi alla comunità locale di Pau. È un grande centro di educazione non formale dove lavorano più di 10 giovani e assistenti sociali.

SERVIZIO VOLONTARIATO EUROPEOIl servizio Volontario europeo (sVe) è un’azione del Programma Gioventù in azione, della commissione europea, rivolta a tutti i giovani tra I 18 e i 30 anni, legalmente residenti in uno dei paesi dell’Ue.lo sVe aspira a sviluppare la solidarietà e a promuovere la tolleranza tra i giovani rafforzando la cittadinanza attiva e la coesione sociale. consiste in attività di servizio Volontario europeo che possono svolgersi in diversi settori, soprat-tutto cultura e sociale. Per candidarsi a essere volontari europei non è richiesta nessuna competenza specifica, né alcuna conoscenza delle lingue straniere. lo sVe assicura viaggio, vitto, alloggio, assicurazione e un pocket money mensile. Per i volontari non è previsto alcun costo per la partecipazione allo sVe. Per chi fosse interessato: richiedere l’application form da compilare in lingua inglese e rispedirla all’indirizzo: [email protected].

PER INFO: http://www.gioventuinazione.it http://ec.europa.eu/youth/program/sos/hei/hei_en.cfm http://www.replay.cemea.it

JUMPAROUNDMUSIC

Italia. seguire la musica dei sds è come ritrovare il sentiero di casa, piccola perla in levare costruita con strumenti come l’optigan, il mellotron e l’omnichord, con mirko monduzzi alla chitarra suona un esotico riff blues. Dopo un capitolo più inti-mista e narrativo, come in un film noir, la seconda parte dello show ha inzio con “Parlare con anna”, brano che dà il titolo all’album. Una canzone d’amore che con candore e sinceri-tà ben si sposa con l’atmosfera sospesa creata dal gruppo. allora, senza limiti a guardar la luna e il cielo per scorgere la presenza di saturno, un tango stile anni trenta “Valdazze”, ci accompagna con l’immaginazione verso la città dei musici-sti. Proiettati nel viaggio-sogno, il saltellante mantra ipnotico di “letami” scuote la scena per poi riappoggiarsi con delica-tezza in “luce”, una ninna nanna dolce, seguita da “ballata appassionata”, un malinconico pop da camera. Una chitarra appena accennata e un filo di fiato in “Le tue mani” riapre lo spettacolo, eccoli di nuovo nelle loro postazioni a chiudere con “filo di lana”. I saluti Da saturno sono nuova musica italiana confezionata con accortezza artigianale e ricerca sperimentale sui timbri.

di Gianpaolo Danieli

La campana suona per avvertir-ci l’arrivo dell’astronave ricca di suoni analogici.sono i Saluti da Saturno,

gruppo guidato da mirco maria-ni, collaboratore storico di Vinicio capossela, a salire sul palco del teatro fellini domenica 27 marzo.

s’inizia con un carillon che disperde la melodia di un tempo che mai più ritorna, trascinando dietro se “l’ultimo giorno d’estate “. a dar il via allo show è “come foglie”, brano in cui la voce quasi recitante di bruno orioli è avvolta da un grappolo di note al piano. Distese sonore lasciano spazio a “Hotel miramar”, che la flexi-ble orchestra inizia con il dolce suono della giostra meccanica. Il maestro mariani nella sua astronave si accompagna al pia-no e dedica il pop delicato del brano “Di profumo e pietre scure”. Il suono di una radiolina scorre in sottofondo accen-dendo un set ritmico costante di drum machine, lasciando il passo alla malinconica “l’ombra”, distorta dal sottofondo di una sirena da guerra. segue “cinema”, che ricorda l’impor-tanza della settima arte e fotografa la nascita del cinema in

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