Il centro del mondo

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IL CENTRO DEL MONDO Mario Sandri www.astronomiavallidelnoce.it www.astronomiavallidelnoce.it

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IL CENTRO DEL MONDO

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... la fisica è una forma di poesia, cioè di fantasiadi una fantasia mutevole che oggi immagina un mondo fisico diverso da quello di ieri e domani ne immaginerà un altro ancora, diverso da quello di oggi.

José Ortega y Gasset: El hombre y la gente

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Il principio cosmologicoL’universo è omogeneo e isotropo su grande scala, cioè tutti gli osservatori vedono proprietà identiche (omogeneità) e tali osservatori non vedono direzioni privilegiate (isotropia).

Tale osservazione, solo superficialmente banale, è assai importante, poiché ci assicura che le leggi della fisica che conosciamo possono essere valide anche a milioni o miliardi di anni luce da noi.

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Principio antropico

Narlikar racconta: un pittore mostra una cornice vuota attaccata alla parete, e spiega che lui aveva dipinto una mucca che mangiava l’erba. Ma perché l’erba non c’è più? Perché la mucca la ha mangiata. E perché non c’è nemmeno la mucca? Perché, non essendoci più erba, la mucca non aveva più scopo di restare lì.

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Principio antropicoIl termine "principio antropico" venne proposto per la prima volta nel 1973 da Brandon Carter, durante il simposio "Confronto delle teorie cosmologiche con i dati delle osservazioni" durante le celebrazioni svoltesi a Cracovia per il 500° anniversario della nascita di Copernico, come per proclamare che l'umanità ha in fin dei conti un posto speciale nell'universo. Nel suo contributo "Large Number Coincidences and the Anthropic Principle in Cosmology" Carter nota: "Anche se la nostra situazione non è necessariamente centrale, è inevitabilmente per certi versi privilegiata"

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Principio antropicoIl principio comunque, è stato invocato ancor prima, ad esempio nel 1957, R.H. Dicke scrisse: 'L'età dell'universo "ora" non è casuale ma condizionata da fattori biologici ... [cambiamenti nei valori delle costanti fondametali della fisica] precluderebbero l'esistenza dell'uomo per considerare il problema.' Dichiarazioni ancor più antecedenti del principio antropico si possono trovare nel libro di Alfred Russel Wallace, Man's Place in the Universe, che venne pubblicato inizialmente nel 1903. Ad esempio: "un universo talmente vasto e complesso come quello che sappiamo esistere intorno a noi, potrebbe essere stato assolutamente necessario ... allo scopo di produrre un mondo che deve essere precisamente adattato in ogni dettaglio per lo sviluppo ordinato della vita che culmina nell'uomo."

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Principio antropicoI propositori del principio antropico suggeriscono che noi viviamo in un universo fatto a nostra misura, ovvero un universo che appare essere regolato per permettere l'esistenza della vita come la conosciamo. Se una o più delle costanti fisiche fondamentali avessero avuto un valore differente, allora la vita come la conosciamo non sarebbe stata possibile. Sono stati scritti diversi elaborati che sostengono che il principio antropico potrebbe spiegare le costanti fisiche quali la costante di struttura fine, il numero di dimensioni dell'universo, e la costante cosmologica.

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Principio antropico

Le tre versioni principali del principio antropico, come enunciate da Barrow e Frank Tipler (1986), sono:

• Principio antropico debole• Principio antropico forte• Principio antropico ultimo

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Principio antropico debole

"I valori osservati di tutte le quantità fisiche e cosmologiche non sono equamente probabili ma assumono valori limitati dal prerequisito che esistono luoghi dove la vita basata sul carbonio può evolvere e dal prerequisito che l'universo sia abbastanza vecchio da aver già permesso ciò."

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Principio antropico debole

La versione debole è stata criticata come "enunciata per mancanza di immaginazione" perché assume che nessun'altra forma di vita sia possibile. Inoltre, la gamma di costanti che permetterebbe l'evoluzione di forme di vita basate sul carbonio potrebbe essere meno limitata di quanto proposto.

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Principio antropico forte

"L'universo deve avere quelle proprietà che permettono alla vita di svilupparsi al suo interno ad un certo punto della sua storia."

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Principio antropico forte

La versione forte viene anch'essa criticata per essere né verificabile, né dimostrabile, e non necessaria.

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Principio antropico ultimo

"Deve necessariamente svilupparsi una elaborazione intelligente dell'informazione nell'universo, e una volta apparsa, questa non si estinguerà mai."

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Principio antropico ultimo

Per la versione ultima, Barrow e Tipler dichiarano che, anche se si tratta di un enunciato fisico, cionondimeno "è strettamente connesso ai valori morali".

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Principio antropico cosmologicoL’introduzione di quello che si chiama il "principio antropico", ha lo scopo di motivare le coincidenze apparentemente incredibili che permettono la nostra presenza in un universo che appare essere perfettamente impostato per la nostra esistenza. Tutto, a partire dal particolare stato energetico dell'elettrone, fino all'esatto livello della forza nucleare debole, sembra fatto su misura per permetterci di esistere. Sembra che noi viviamo in un universo dipendente da diverse variabili indipendenti, dove anche solo un piccolo cambiamento lo renderebbe inospitale per qualsiasi forma di vita. Eppure, eccoci qua. Il principio antropico stabilisce che la ragione per cui siamo qui a riflettere su questi argomenti, è dovuta al fatto che tutte le variabili corrette sono al loro posto. Secondo i critici, questa è semplicemente una tautologia, un modo molto complicato di dire "se le cose fossero differenti, sarebbero differenti".

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Principio antropico cosmologicoRecenti pubblicazioni (2004) di Stephen Hawking suggeriscono che il nostro universo sia molto meno "speciale" di quanto sostengano i proponenti del principio antropico. Secondo Hawking, esiste una possibilità del 98% che un universo di tipo simile al nostro possa sorgere dal Big Bang. Inoltre, usando le funzioni d'onda dell'universo come base, le equazioni di Hawking indicano che un tale universo può venire ad esistere senza alcuna relazione con ciò che lo ha preceduto, indicando con ciò che potrebbe spuntare dal nulla. Al 2004, comunque, queste pubblicazioni e le teorie in esse contenute sono ancora soggette al dibattito scientifico, e in passato Hawking stesso si è chiesto: "Cos'è che soffia fuoco nelle equazioni e crea un universo che possano descrivere?...Perché l'universo passa attraverso tutte le noie dell'esistere?"

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Pregiudizio antropico e ragionamento antropico

Nel 2002, Nick Bostrom si è chiesto "È possibile riassumere l'essenza degli effetti di selezione delle osservazioni in un enunciato semplice?" Egli concluse che era possibile, ma che "Molti principi antropici" sono semplicemente confusi. Alcuni sono ragionevoli, ma... sono troppo deboli per svolgere un qualsiasi lavoro scientifico. In particolare, sostengo che le metodologie esistenti non permettono di derivare qualsiasi conseguenza osservazionale dalle teorie cosmologiche contemporanee, nonostante il fatto che queste teorie possano essere, e sono, testate in modo empirico abbastanza facilmente dagli astronomi. Ciò che occorre per colmare questo vuoto metodologico è una formulazione più adeguata di come gli effetti della selezione delle osservazioni debbano essere tenuti in conto." Il suo assunto è "che si deve pensare a sé stessi come ad un osservatore casuale appartenente ad una classe di riferimento adeguata." Egli espande quest'idea in un modello di pregiudizio antropico e ragionamento antropico dovuto all'incertezza di non conoscere il proprio posto nel nostro universo - o addirittura chi "noi" siamo. Questo può essere anche un modo di superare diversi limiti dei pregiudizi cognitivi inerenti agli esseri umani che compiono le osservazioni e condividono modelli del nostro universo usando la matematica, come suggerito nella scienza cognitiva della matematica.

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Lo spettacolo dell’universosi trasfigura davanti alla nostra mente

colma di stupore.Non sono più blocchi di materia,

inerti ed errabondinell’eterna notte silente,

che Urania ci addita nel fondo dei cieli:è la vita, la vita immensa,

universale, eterna,che si dispiega in flussi armoniosi

fino agli orizzonti inaccessibilidell’infinito in perpetua fuga!

Quale meravigliosa fuga!Quale meravigliosa impresa!

Quali splendori da contemplare!Quali vastità da percorrere!

È una sterminata galleria di immagini,frutto delle nobili e pacifiche conquistedell’ingegno umano; conquiste sublimi,

che non sono costate né sangue né lacrime,che ci fanno vivere

nella conoscenza del Veroe nella contemplazione del Bello!

Cam

ille

Flam

mar

ion,

Ast

rono

mia

pop

olar

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