Il Carcinoma del Colon-Retto Metastatico: Ruolo degli Inibitori dellAngiogenesi Mediterranean School...
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Il Carcinoma del Colon-Retto Metastatico:
Ruolo degli Inibitori dell’Angiogenesi
Mediterranean School of OncologyChieti, 7 Aprile 2011
A. NuzzoOncologia Medica, Lanciano-Vasto
ASL 2 Abruzzo
Angiogenesi:processo multifasico che genera nuovi vasi sanguigni dal pre-
esistente letto vascolare
L’angiogenesi è coinvolta nella formazione, crescita e metastatizzazione tumorale
Poon RT, et al. J Clin Oncol 2001;19:1207–25
Ruolo dell’angiogenesi nei diversi stadi della progressione tumorale
Stadio Premaligno
Tumore Maligno
Crescita Tumourale
Invasione Vascolare
MicrometastasiDormienti
Comparsametastasi
(Tumore non vascolarizzato)
(Switch angiogenico)
(Tumore vascolarizzato)
(Cellule tumorali intravasali)
(Seeding inorgani distanti)
(Angiogenesi secondaria)
Folkman J. N Engl J Med 1971; 285:11826
Ipotesi di Folkman (1971)
‘In assenza di vascolarizzazione, i tumori solidi rimangono quiescenti e con un volume
limitato a 2–3 mm3 dalla incapacità limitata dell’ossigeno e dei nutrienti di diffondere nel tumore’
Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF)
La famiglia VEGF include 6 membri:VEGF-A, VEGF-B, VEGF-C, VEGF-D, VEGF-E, PIGF
Il mediatore più importante dell’angiogenesi tumoraleè il VEGF-A, una glicoproteina omodimerica
VEGF e recettori
Ferrara N. Nat Med 2003;9:669–76
Migrazione – Permeabilità - Proliferazione - Sopravvivenza
Linfangiogenesi
– P– PP–
P–
– P– P
P– P–
– P– P
P– P–
VEGF-AVEGF-B
PlGF
VEGFR-1
VEGF-A
VEGFR-2
VEGF-CVEGF-D
VEGFR-3
Angiogenesi
VEGF-E
Razionale d’impiego degli inibitori dell’angiogenesi
A) Prevenzione dell’angiogenesi tumorale:
inibizione della crescita tumorale e della metastatizzazione
B) Riduzione della vascolarizzazione tumorale e
normalizzazione della permeabilità vascolare e della pressione interstiziale:
migliore penetrazione degli agenti chemioterapici nel tumore
C) Induzione di regressione vascolare:
possibilità di rendere il tumore “dormiente”
Anticorpi monoclonali antiVEGF (bevacizumab)
Inibitori TK – selettivi VEGFR– multitarget
inibitori dell’angiogenesi
Bevacizumab (BEV, rhuMab anti-VEGF)
Anticorpo monoclonale ricombinante umanizzato anti-VEGF
Lega con alta affinità tutte le isoforme di VEGF-A
Sviluppato dall’anticorpo murino A4.6.1
93% umano, 7% murino
Affinità per VEGF simile all’anticorpo murino
Lega VEGF umano ma non VEGF murino
Non induce risposte immuni nell’uomo
Non tossicità additiva con chemioterapia
No angiogenesi
Tumore
Nolegame
SecrezioneVEGF
ComplessiBevacizumab +
VEGF
Bevacizumab: meccanismo d’azione
Studi preclinici
Anticorpi monoclonali anti VEGF inibiscono la crescita tumorale nei topi (Kim et al. 1993; Melnik et al. 1996)
In un modello sperimentale murino di metastasi epatiche bloccando il VEGF con l’anticorpo monoclonale A.4.6.1 le metastasi epatiche si riducono di taglia e di numero (Warren et al. 1995)
Modelli preclinici hanno suggerito un effetto sinergistico della combinazione tra anticorpi anti VEGF e la chemioterapia o la radioterapia (Klement et al. 2000, Lee et al. 2000; Kozin et al. 2001)
BEV: studi di Fase I
BEV è stato somministrato in sicurezza senza tossicità dose limitante sino a dosi di 10 mg/kg
BEV è stato ben tollerato
Dosi ≥ 0,3 mg/kg hanno un’emivita analoga
a quella di altri monoclonali umanizzati (21 gg)
Margolin et al JCO 2001; Gordon et al. JCO 2001
Effetti del Bevacizumab sulla vascolatura tumorale umana: disegno studio fase I
Willett CG, et al. Nat Med 2004;10:145–7
Direct evidence that the VEGF-specific antibody bevacizumab has antivascular effects in human rectal cancer
C.G. Willet - Nature Medicine 2004
Avastin 5 mg/kg
Avastin 5 mg/kg +5-FU i.c. +
Radioterapia
Patienti con ca rettale primario e non metastatico
(n=6)
Chirurgia
2 settimane 3 volte ogni 2 settimane
Sangue/urine TAC funzionale/PET Endoscopia Biopsia tumorale
Willett CG, et al. Nat Med 2004;10:145–7
Effetti di Avastin sulla vascolatura tumorale umana: flusso e volume sanguigno
Effetti di Avastin sulla vascolatura tumorale umana: densità microvascolare (MVD)
Willett CG, et al. Nat Med 2004;10:145–7
Willett CG, et al. Nat Med 2004;10:145–7
Effetti di Avastin sulla vascolatura tumorale umana: pressione interstiziale
Misurazione endoscopica della IFP
Studi di
Fase II
Schedule N° OS
(mesi)
TTP
(mesi)
RR
Kabbinavar et al. 2003
FU/LV
FU/LV + BEV 5mg/kg
FU/LV + BEV 10mg/kg
36
35
33
13,8
21,5
16,1
5,2
9
7,2
6 (17%)
14 (40%)
8 (24%)
Kabbinavar et al. 2005
FU/LV
FU/LV + BEV 5mg/kg
105
104
12,9
16,6
NS
5,5
9,2
p 0,0002
15,2%
26%
NS
BEV +FU/LV in I linea: studi fase II
IFL-placebo vs IFL-Bev in I linea: fase IIIHurwitz et al. NEJM 2004
IFL-placebo vs IFL-Bev in I linea: fase IIIHurwitz et al. NEJM 2004
IFL
Plac.
IFL
BEV
RO 34,8% 44.8%
PFS 6,2 10,6
P< 0,001
OS 15,6 20,3
P< 0,001
26-2-2004: FDA approva Bev in I linea nel CCRavanzato
IFL-placebo vs IFL-Bev in I linea: fase III(Hurwitz et al. NEJM 2004)
Gia
nca
rlo P
ere
tti, 2
01
0
N° paz. 209
PFS m 11,1 mesi
OS m 22,2 mesi
RO 53,1%
DC 85,6%
BEV + FOLFIRI in I linea: fase IV (Sobrero et al. , Oncology 2009)
BEV + CT OXA-based in I lineaStudio NO 16966: Fase III dis. 2X2
(Saltz et. al. JCO 2008)
XELOX+BEVN° 350ITT 350
XELOX+ Plac.N° 350ITT 350
FOLFOX+ BEVN° 351ITT 351
FOLFOX+ Plac.N° 350ITT 349
N° 1401
BEV + CT OXA-based in I lineaStudio NO 16966
(Saltz et. al. Jco 2008)
PFSmesi
XELOX/FOLFOX + BEV
9.4
XELOX/FOLFOX + Placebo
8,0
HR 0,83P = 0,0023
(RR: 38% both arms)
BEV + CT OXA-based in I lineaStudio NO 16966
(Saltz et. al. Jco 2008)
OSmesi
XELOX/FOLFOX + BEV
21.3
XELOX/FOLFOX + Placebo
19,9
HR 0,89P = 0,0769
only 29% and 47% of bevacizumab and placebo recipients, respectively, were treated until progression
Overall PFS: 10,8 mesi Overall OS: 22,7 mesi
BEV + FOLFIRI vs BEV + FOLFOX: 23,7 vs 25,9 mesi (NS)
Studio osservazionale1965 pazienti arruolati per valutare sicurezza ed efficacia
BEV + FOLFOX 26%BEV + FOLFIRI 29%BEV + XELOX 18%BEV + FU/capecitabina 15%
Ann Oncol 2009
Continuazione di BEV dopo PD con I linea a base di BEV
Continuazione di BEV dopo PD con I linea a base di BEV
BEV ed anziani
Nel registro BRiTE 896 di 1953 pazienti 65 aa
(533 65-74 aa; 363 70 aa; 161 80 aa) PFS < 65 aa: 10,4 mesi PFS 65 aa: 10,1 mesi Safety paragonabile, a parte rischio leggermente
maggiore per TEA (basso PS e precedente storia di TEA)
L’analisi multivariata ha evidenziato che la minore OS dei pazienti 65 aa è correlata al peggiore PS, al sottoesposizione a CT o ad altre terapie dopo la prima progressione.
Kozloff et al Oncology 2010
RR % PFS mesi OS mesi
FOLFOX + BEV 22,7 7,3 12,9
FOLFOX 8,6 4,7
P < 0,0001
10,8
P = 0,0011
BEV 3,3 2,7 10,2
BEV + CT in II linea: fase III (studio ECOG-E3200, Giantonio et al., JCO 2007)
829 pts dopo fallimento di CT di I linea con IRI-FU-FA
BEV + CT con FU bolo/ic in III linea dopo fallimento di CT OXA ed IRI-Based
Fase II multicentrico N° pazienti: 350 Analisi di efficacia dopo i primi 100: RO 4% (1% ad una review indipendente) PFS mediana 3,5 mesi OS mediana 9 mesi Conclusioni: trattamento inefficace
Chen et al., JCO 2006
Inibizione duale VEGFR + EGFR: BEV + CETBOND-2: fase II randomizzato
Saltz et al. JCO 2007
BEV + Cetuximab (CET) +/- Irinotecano (IRI)
N° RR % TTP mesi OS mesi
BEV + CET + IRI 43 37 7,3 14,5
BEV + CET 40 20% 4,9 11,4
Inibizione duale VEGFR + EGFR: BEV + Panitumumab/CET (altri studi)
PACCE: BEV + FOLFOX o FOLFIRI +/- Panitumumab
Con aggiunta di Panitumumab peggiorano PFS e tossicità (Orlando 2008)
CAIRO II: XELOX+BEV +/- CET
Con aggiunta di CET peggiorano PFS ed alcune tossicità (ASCO 2008)
effetti detrimentali se KRAS mutato
nessun vantaggio in KRAS wt
CALGB 80405:
FOLFOX o FOLFIRI + CET o + BEV o + CET e BEV
(in corso; emendato per arruolare solo pazienti KRAS wt)
Profilo di sicurezza di BEV
Evento avverso %
Ipertensione qualunque grado 11-32
Ipertensione G3-G4 3,8-25
Proteinuria qualunque grado 10-38
Proteinuria G3-G4 0-1,1
Sanguinamenti (sp. epistassi) 30-53
Sanguinamenti G3-G4 0-9,4
Eventi tromboembolici arteriosi 1-10
Perforazioni gastrointestinali 0,3-2
Ritardo riparazione ferite 1,3-3,7
Leucoencefalopatia posteriore reversibile
< 0,1
Putillath et al. 2009
Ipertensione Hurwitz et. al 2004: 22,4% ; G3 11%; G4 0-1% Meccanismi non chiari: possibili alterazioni via
dell’ossido nitrico e del sistema renina-angiotensina Può manifestarsi a qualunque distanza da inizio BEV PA va testata prima di ogni ciclo e monitorata a
domicilio Se G2 anti-ipertensivo orale (ACE-inibitore o calcio-
antagonista o diuretico o betabloccante) Se G3 aumentare dosaggi o praticare terapia di
associazione Se G4 (crisi ipertensiva) sospendere BEV
Proteinuria
Potrebbe essere collegata agli effetti del VEGF sui capillari dei glomeruli renali
Controllo urine (dipstick o microscopico) basale e durante trattamento.
Se proteinuria 2+ → proteinuria 24 hh Se proteiunuria 2gr/24 hh stop BEV fino a <2gr/24 hh Se proteinuria con ipertensione valutare ACE inibitori in
primis come trattamento antiipertensivo Se insorge sindrome nefrosica (0,5%) stop BEV È utile ripetere un esame urine prima di ogni
somministrazione di Bevacizumab?
Tromboembolismi arteriosi (TEA) e venosi (TEV)
Rischio di TEA maggiore in pazienti sopra i 65 aa e con storia di pregressi TEA (in questi pazienti valutare rapporto rischio/beneficio)
L’uso profilattico di aspirina a basse dosi e la TAO in caso di TEV appaiono sicuri
Se TEV life-threatening sospendi BEV Dopo pregresso TEA aspettare almeno 6 mesi prima
di intraprendere BEV Se TEA in corso di BEV sospendere BEV
Sanguinamenti I più comuni sono epistassi autolimitanti (46%) I più significativi sono gastrointestinali (6%) Sanguinamenti da membrane mucocutanee in 20-40% Sospendere BEV se sanguinamenti che richiedono
intervento medico Nel registro BRiTE eventi seri in 2,5% paz. non
essendo esclusi pazienti con terapia antiaggregante (11%) e scoagulati (6,8%)
Pazienti con recente emottisi o con metastasi SNC (solitamente esclusi dai trial) non dovrebbero essere trattati con BEV
Complicanze nella riparazione delle ferite Deiscenze, ecchimosi, sanguinamenti Pazienti sottoposti a chirurgia entro 14 gg dall’impiego
di BEV sono a più alto rischio di complicanze BEV non dovrebbe essere intrapreso entro i 30 gg da
chirurgia maggiore Interventi di elezione dovrebbero essere pianificati a 6-
8 settimane da BEV (sola CT può essere intrapresa 2-3 settimane prima di Chir.)
BEV dovrebbe essere sospeso in caso di complicazioni come fistole o deiscenze o se si sviluppa un ascesso intraaddominale
Perforazioni gastrointestinali Si verificano nell’1,5-2,4% dei casi e sono associate
con la più alta mortalità BEV correlata. Maggior rischio nei pazienti con T in sede, precedente
RT per ca. retto, storia di uso prolungato di FANS (1 mese), ulcera peptica, diverticolosi e precedente chirurgia G.I.
In caso di sospetto ricorso immediato ad imaging radiologico. Ev. intervento come e quando appropriato (mortalità 12-30%)
Pazienti con malattia peptica attiva dovrebbero essere trattati con inibitori di pompa o anti-H2
Stop BEV in caso di perforazione GI
marker predittivi di efficacia
Ipertensione arteriosa Osterlund et al, Br J Cancer 2011
Cellule endoteliali circolanti Ronzoni et al, Ann Oncol 2010
VEGF-1 circolante Duda et al, Oncologist 2010
Polimorfismi del gene VEGF Formica et al, Int J Colorectal Dis
2011
oltre il bevacizumab
Edoardo Biondi
Altri farmaci antiangiogeneticiInibitori selettivi delle VEGFR TK (I)
Vatalanib (PTK/ZK): inibitore orale di tirosin-chinasi VEGFR- 1, -2 e -3
CONFIRM-1 (fase III placebo contr.): FOLFOX ± vatalanib in I linea (ca. 1200 pazienti: modico aumento PFS non confermato ad un’analisi indipendente).
CONFIRM-2: FOLFOX ± vatalanib in IRI-refrattari
(in 855 pazienti aumento PFS, non OS)
Hecht et al, ProcAsco 2005Koehne et al, ProcAsco 2006)
Cediranib (AZD2171): inibitore orale multichinasico (VEGFR-1, -3; PDGFR-I; FGFR-1; c-KIT; RET; B-RAF)
HORIZON I (fase II rand. CED+FOLFOX vs BEV+FOLFOX in CCRm pretrattato: attività paragonabile)
In corso studi in I linea:
HORIZON II (fase III CED+FOLFOX/XELOX vs sola CT)
HORIZON III (fase II-III CED+FOLFOX vs BEV+FOLFOX)
Altri farmaci antiangiogeneticiInibitori selettivi delle VEGFR TK (II)
Cunningham et al, ProcASCO 2008
Altri farmaci antiangiogenetici Inibitori multitarget TK con attività anti-VEGFR I
Sorafenib: inibitore orale di VEGFR, PDGFR e Raf
In corso trial con Sorafenib, CET + IRI in CCRm
Sunitinib: inibitore orale di VEGFR, PDGFRb, c-Kit e Flt3
In corso in I linea:
fase II rand. FOLFOX + Sunitinib vs FOLFOX + BEV
fase III FOLFIRI +/- Sunitinib
Altri farmaci antiangiogenetici Inibitori multitarget TK con attività anti-VEGFR II
Motesanib:inibitore orale di VEGFR, PDGFR e c-Kit
In corso trial con FOLFOX/FOLFIRI + panitumumab e motesanib
Axitinib:inibitore orale TK di VEGFR-1,-2,-3, PDGFR e c-Kit
Trial in combinazione con FOLFOX ± BEV
Mancanza un biomarker predittivo validato per i farmaci antiangiogenetici
Gli effetti tossici non correlano con l’efficacia del farmaco
La “financial toxicity” dei farmaci biologici può essere un problema quando le risorse sono limitate
problemi
Clo
doveo M
ascia
relli
graziegrazie