II serie/anno 8 aprile 2011 Sentieri incittà · fossi, fontanili e risaie sono abbondanti da...

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Per una strana congiuntura astrale il2011 è l‘Anno europeo del volontaria-

to e anche l’Anno internazionale delle fo-reste. Due cose in perfetta risonanza conBoscoincittà, che non sarebbe quello cheè senza il lavoro dei volontari. L’Associa-zione Interessi Metropolitani, che ha or-ganizzato nei mesi scorsi una giornata delvolontariato, ci ha mostrato quanta gente– anche in una città apparentemente fred-da, concitata e distratta come Milano – sidedica agli altri, alla natura e all’ambiente(pp. 4-5). Il volontariato è il lievito della ci-viltà e di una nuova cittadinanza. Senzaaiuto reciproco non ce la possiamo fare.Ogni tanto ci si rende conto di quanto que-

sto pianeta sia fragile e le vite di tutti lega-te a un filo: l’11 marzo uno dei più terribiliterremoti mai avvenuti, seguito da uno tsu-nami e da un incidente nucleare, ha messoin ginocchio il Giappone, che sta reagendocon un’incredibile dignità e compostezza.Lo staff di Boscoincittà ricorda con piace-re la delegazione giapponese che anni fa èvenuta a trovarci guidata da Yoshifumi Mu-neta, architetto paesaggista che nella pre-fettura di Kyoto si batte per far capire ai pro-pri concittadini la valenza territoriale, cul-turale e religiosa della tutela del paesaggiorurale, della conservazione dei boschi sa-cri di villaggio che caratterizzano la culturagiapponese da millenni. Osservando la gen-

te che mangiava insieme nei portici dellefeste del Bosco, Muneta ci ha spiegato chequell’atmosfera festosa gli ricordava la fe-sta dell’Ammirazione dei fiori di ciliegio -l’Hanami – che si svolge in Giappone tra lafine di marzo e gli inizi di maggio. Anchequest’anno, nonostante tutto, i giapponesihanno portato i loro teli blu per sedersi sot-to i rami rosa dei ciliegi per festeggiare lafioritura. Anche nelle zone più disastrate –riportano le cronache – non si è voluto ri-nunciare all’Hanami, che è diventata occa-sione di una straordinaria mobilitazione divolontariato per aiutare i senza tetto e av-viare la ricostruzione del Paese.

LUCA CARRA

editoriale

I fiori di marzo

Sentieri in cittàII serie/anno 8 • n. 17 • aprile 2011

Centro Forestazione Urbana

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Lavori in corso

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Certamente l’acqua non scarseggianella campagna milanese: rogge,

fossi, fontanili e risaie sono abbondantida queste parti. Qui gli anfibi hannosempre costituito una presenza costan-te e molto comune, tanto che in alcuneparti essi penetrano ben all’interno del-la zona urbana. Negli ultimi due decen-ni questa presenza scontata è diventataun po’ meno scontata, soprattutto perspecie come i tritoni e il rospo smeraldi-no, perfino all’interno di Boscoincittà,che presenta, a fianco degli ambientisopra citati, anche il lago, il giardino

bilmente giocano a sfavore di questianimaletti sono: l’inquinamento dell’ac-qua, la sua regimazione e la comparsa eaffermazione di specie animali, ancheestranee alla fauna locale; tra queste sipossono individuare il gambero dellaLuisiana e vari pesci. Forse in futuro sistabilirà un equilibro fra le popolazioni dianfibi e questi nuovi coinquilini, ma almomento non pare essere così.In attesa che la scienza ci illumini ulte-riormente in merito e suggerisca preci-se indicazioni, abbiamo deciso di co-struire una pozza dedicata alla riprodu-zione degli anfibi che presenti caratteri-stiche tali da escludere o minimizzare la

Piove sul bagnato(Speriamo!): scavo e allestimento di una pozza per la riproduzione degli anfibi

Pozze artificiali e anfibi. Non abbiamo inventato niente

In Gran Bretagna, dove per tradizione qualunque essere vivente è ben accolto, nonè raro che il padrone di casa scavi in giardino un piccolo stagno per incoraggiare glianfibi locali a riprodursi. Anche nel resto d’Europa si sta sviluppando una simile sen-sibilità, sia in ambito privato che pubblico. Vi sono perfino enti per la protezione e lostudio della fauna erpetologica che forniscono indicazioni su come preparare cor-rettamente uno stagno per la riproduzione degli anfibi (si veda per esempio il sito delKarch, Centro di coordinamento per la protezione degli anfibi e dei rettili in Svizzera,www.karch.ch)Ma già molto tempo prima che ci fosse chi lo faceva appositamente per loro, rane, ro-spi e tritoni hanno potuto approfittare dello stesso ’servizio’ offerto inconsapevolmen-te dai pastori delle zone prealpine che scavano e mantengono pozze per l’abbevera-ta del bestiame (foto a destra), che si evolvono in splendidi biotopi ricchi di vita.

In alto: i ragazzi dei Boschi del Tempo Libero Jral lavoro con badili e carriole.A fronte in basso: a sinistra, l’impermeabilizzazione del fondo realizzata con uno strato di argilla;a destra, lo strato di argilla viene coperto con foglie morte

d’acqua e i diversi stagni che punteg-giano la zona naturalistica nelle aree de-nominate Ampliamento (zona nord delparco, verso Figino) e Campo Marcio(sentiero in legno, a est verso la cascinaMelghera, Trenno). Per approfondire iltema del sistema delle acque e per con-sultare una mappa di Boscoincittà si vi-siti il sito www.cfu.it

Le cause della diminuzione o addiritturadella scomparsa a livello locale di alcu-ni anfibi sono molteplici e per questonon del tutto chiarite; i fattori che proba-

Lavori in corso

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presenza dei fattori di disturbo chestanno determinando il declino di questipiccoli vertebrati.I requisiti della pozza sono i seguenti:n deve essere inondata per tutto il pe-

riodo riproduttivo (grossomodo, con-siderando tutti i potenziali fruitori, dafine febbraio ai primi di luglio)

n deve essere temporanea (si deveasciugare spontaneamente alla finedel periodo riproduttivo, cioè a inizioestate)

n deve essere poco profonda e riceve-re la luce diretta del sole almeno in al-cune sue parti

n la superficie deve essere poco acces-sibile agli uccelli acquatici, potenzialipredatori

n deve essere situata in un luogo tran-quillo, senza eccessivo passaggio dipersone e fuori sentiero

n deve avere sponde dolcemente di-gradanti per permettere ai giovani an-fibi che hanno compiuto la meta-morfosi di uscire dall’acqua

n deve offrire ripari subacquei e ospita-re specie vegetali che la colonizzinospontaneamente

n l’ambiente nelle sue vicinanze deveoffrire ripari, nascondigli e anfrattiumidi per gli individui che hanno ap-pena compiuto la metamorfosi e pergli adulti.

Per realizzare questa pozza abbiamoscelto un angolo del Campo Marcio, si-tuato fuori dal percorso in legno checonsente di visitare questa zona umida;qui il terreno si allaga nelle sue parti piùdepresse in occasione delle pioggementre l’ambiente circostante è a trattiaperto e a tratti formato da boscaglia eroveto.

Nel mese di gennaio abbiamo iniziato ascavare una depressione già esistentenel terreno, portando la sua profondità auna media di circa 30 centimetri, con

una buca più profonda verso il centro ea modellare le sponde con un’inclinazio-ne lievemente digradante. Questa conformazione consente di ot-tenere un’area poco profonda relativa-mente vasta in cui l’acqua, scaldandosivelocemente, favorisce il rapido svilup-po delle larve degli anfibi.Lo scavo è stato operato completamen-te a mano con i badili; la terra estratta èstata man mano portata via a mezzo dicarriole; una volta data la forma e leprofondità programmate, abbiamo rive-stito il fondo con un sottile strato di ar-gilla (bentonite), anch’essa distribuita amano; l’argilla ha la funzione di imper-meabilizzare il fondo della pozza per ral-lentarne il prosciugamento; abbiamopoi sparpagliato sul fondo anche unostrato di foglie allo scopo di nasconde-re l’argilla, che presenta un colore diffe-rente da quello del substrato presente inloco. Per il riempimento della pozza, nel

pieno rispetto del noto detto popolare“aiutati che il Ciel ti aiuta”, il cielo ci hadavvero aiutati: a scavo ultimato, infatti,ci sono stati diversi giorni di pioggia in-tensa che hanno risolto il problema dicome riempirla! Lo specchio d’acqua è stato infine par-zialmente ricoperto da rami e rovi perrenderlo difficilmente accessibile a uc-celli potenziali predatori delle uova edelle larve e per dissimularlo un poco.Protagonisti di questa iniziativa sonostati un gruppo di ragazzi fra i 13 e i 15anni, ovvero i volontari dei Boschi delTempo Libero Jr (BTL Jr), che hannorealizzato l’opera nel corso di 4 pome-riggi. I BTL Jr, coordinati da un operato-re del parco, sono attivi dal 2009 e par-tecipano ad attività di cura del bosco ealla realizzazione di piccole opere; l’an-no scorso hanno sperimentato una pic-cola nursery per favorire lo sviluppo del-le uova di raganelle e rane recintandoun’ansa di un’altra zona umida del par-co; sarebbe bello ampliare questo grup-po anche per avere l’apporto di nuoveidee e nuovi spunti di lavoro!

La pozza è stata realizzata anche con ilcontributo di altri volontari, in particola-re i ragazzi del Centro Padre Piamarta e iragazzi della Cooperativa La Strada, en-trambi gruppi che, con cadenza setti-manale, partecipano alle attività di vo-lontariato proposte dal CFU.A questo punto dobbiamo solo aspetta-re che ranocchi e tritoni si accorgano diquesto invitante stagnetto e lo elegganoa sito riproduttivo. Questa circostanzapotrebbe non verificarsi immediatamen-te; anzi è molto probabile che sia neces-sario un po’ di tempo perché l’ambientedella pozza si stabilizzi, determinando lecondizioni ecologiche adatte all’inse-diamento riproduttivo.

ALESSANDRA DAVINI

Centro Forestazione Urbana

Il concerto dei gracidii

Giovedì 26 maggio - ore 20.45appuntamento presso la Cascina San Romano

Nel territorio di Boscoincittà vivonocertamente quattro specie di anfibi: iltritone crestato, il rospo smeraldino, larana verde e la raganella. Queste ulti-me due, oltre a essere le specie nume-ricamente più abbondanti, sono anchele più loquaci e rumorose. E se duran-te il giorno i loro richiami sono abba-stanza discreti, è nelle sere e nelle not-ti di primavera-inizio estate che i lorocra cra e kle kle kle risuonano nelle vi-cinanze di stagni e risaie allagate dan-do vita a un vero e proprio concerto! Venire a sentirlo è un’occasione percondividere una passeggiata inedita albuio e scoprire anche altre voci e sug-gestioni della notte.

Volontariato

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Negli ultimi anni, articoli o discorsi sulvolontariato hanno spesso messo

in evidenza numeri straordinari, quasiincredibili, dai 75mila milanesi che risul-tano impegnati almeno per mezza gior-nata alla settimana, fino alle quasi 2milaassociazioni e fondazioni censite a livel-lo provinciale.Numeri da capogiro che connotanoquella che è stata definita la ‘città delbene’ oppure ‘il pacifico esercito dellasolidarietà’. Ma prima di illustrare con quali iniziativeAIM ha percorso la strada del sostegnoe della riflessione attorno al mondo del-l’associazionismo e del volontariato, ri-terrei importante spendere qualche rigaper far pensare – voi lettori – a un’altragrande schiera di individui che ognigiorno, all’interno delle proprie case oattorno ad esse, compiono azioni di ge-

Che numeri!Un esercito silenzioso e solidale che anima la nostra città

nerosità, di attenzione verso l’altro, diconsapevolezza civica. È vero, è impor-tante accorgersi e aiutare l’altro, l’altrotuttavia è anche il proprio padre che at-tende ogni giorno le nostre cure, o la vi-cina di casa alla quale abbiamo decisodi fare un po’ di compagnia, è anchel’orto di Boscoincittà che coltiviamo coni pensionati, è la strada di fronte a casadella cui pulizia decidiamo di occuparciin prima persona.Diciamocele queste cose, ripensiamo aquesti fatti, non sottovalutiamo le risor-se e le fatiche che noi tutti impegniamoogni giorno per gli altri a noi vicini o peril nostro ambiente.Allora il confine della ‘città del bene’ siallarga fino a sovrapporsi ad essa.E lo vediamo ogni volta che si creanooccasioni di incontro.AIM ne ha promossa una di queste gran-

di occasioni nel 2010, che si ripeterà a fi-ne 2011, denominata I giorni del volonta-riato: una ‘due giorni’ che ha visto la par-tecipazione, da un lato, di 220 associa-zioni presenti in altrettanti stand, e dal-l’altro una vera folla di migliaia di personeche si sono avvicinate a questi stand,hanno chiesto notizie, hanno aderito conla propria disponibilità per lavoro volon-tario a vario titolo, hanno seguito i dibatti-ti, sottoscritto quote e adesioni.A tutto ciò ho pensato ascoltando le in-teressanti parole di Giuseppe De Rita,grande studioso e interprete della so-cietà italiana e dei suoi cambiamenti,durante il dibattito di apertura dell’Annoeuropeo del volontariato, che si è svoltoalla fine di gennaio per iniziativa di AIMe Ciessevi con il titolo Nuove mete per ilvolontariato.De Rita sottolineava come la società ita-liana si stia connotando sempre più peressere ‘senza desideri’, appiattita franarcisismo ed egoismo.Saziati fin da piccoli di doni non deside-rati, cresciuti senza difficoltà da supera-re o negazioni su cui riflettere, arrivati ad

Attività Descrizione Azioni principali 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE

655 1.445 1.060 2.660 903 2.187 1.275 3.693 1.546 4.495 1.178 3.345 1.707 4.888 2.314 6.348 1.534 4.243

Fiori del tempo libero pensionati e studenti universitari, con raccolta semi, preparazione e cura semenzaio, attività non in programma 112 336 112 485 273 819 369 1.107 215 645impegno da una a due volte alla erbario, realizzazione e cura giardino d’acqua,settimana (solitamente giovedì mattina) operazione canali

Boschi pensionati con impegno piantagioni, semine, cura semenzaio, cure attività non in programma 65 195 145 435 143 429 198 594 276 828 302 906del tempo libero settimanale (mercoledì mattina) rimboschimenti, appoggio alle attività di gestione

forestale, operazione canali

Boschi ragazzi tra i 13 e i 15 anni, con piantagioni, cura rimboschimenti, attività non in programma 3del tempo libero junior impegno saltuario (solitamente piccoli interventi di tutela fauna

mercoledì pomeriggio)

Domeniche singoli cittadini e famiglie piantagioni, pulizie, costruzione np np 100 300di volontariato area giochi Maiera

Operazione canali all’iniziativa partecipano diverse pulizia e livellamento canali attività non in corso 40 120 np np 98 294 42 126 43 129 37 117 40 120tipologie di volontari, quisi riportano i soli dati riferiti alla partecipazione degli ortisti

Volontariato aziendale Levi’s, Google, BNP Paribas piantagioni, pulizie, costruzione e manutenzione attività non in programma 86 344 24 84 22 88 20 60 79 426piccoli manufatti, scarriolamento terra perlivellare e realizzare sentieri

Campi di volontariato studenti (18-28 anni) piantagioni, pulizie, costruzione e manutenzione attività non in programma 162 920 108 615 63 359 99 564 attività internazionale provenienti da tutto il mondo piccoli manufatti in legno, scarriolamento terra n

Scout bambini e ragazzi scout AGESCI piantagioni, pulizie, accatastamento legna, np np 45 135 30 90 60 180 57 171 20 60 50 150 173 519 168 504e CNGEI, talvolta con genitori manutenzione piccoli manufatti, operazione canali

Scuole studenti delle scuole primarie piantagioni, pulizie, operazione canali, 80 240 320 960 180 540 280 840 300 900 140 420 340 1.020 600 1.800 60 180e secondarie raccolta semi

Altri gruppi- associazioni del territorio, utenti piantagioni, pulizie attività 20 60 7 21 82 200 attività non in programma 40 40 np = datoassociazioni campo nomadi, bambini coinvolti non in n

nelle attività extrascolastiche, programmadetenuti (volontariato penitenziario)

Custodia parco sopralluogo quotidiano nel parco 365 365 365 365 366 366 365 365 365 365 365 365 366 366 365 365 365 365

Falegnameria falegnameria e piccoli lavori di manutenzione in 210 840 210 840 210 840 210 840 210 840 210 840 210 840 210 840 210 840cascina o nel parco (ad esempio riparazione reti)

Biblioteca catalogazione, ricerca, accoglienza utenti attività gestita senza 4apporto di volontariato

Volontariato

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esser grandi senza essere adulti, moltospesso questi nuovi italiani non sannopiù desiderare e quindi non sanno piùesprimere ‘progetti’ proprio perché que-sti nascono solo dal desiderio di con-quistare qualcosa, di cambiare, di arri-vare ad un luogo diverso da quello checi ha visti partire.L’impegno nella solidarietà, che vuol di-re attenzione verso l’altro, pare essereun significativo antidoto alla mancanzadi desiderio e di progetto. Quindi il vo-lontariato diventa ricetta per sollevare lesorti di tutta quanta la società portandola persona singola a contatto prima ditutto con se stessa e poi con il mondoche forse sta peggio di noi, o con situa-zioni che ci coinvolgono sia con il cuoreche con la mente.Il volontariato è la nuova frontiera della ve-ra cittadinanza, della cittadinanza attiva.

LUISA TOESCHI

AIM - Associazione Interessi MetropolitaniCorso Magenta 59, Milano

[email protected]

Nove anni: un bilancio

Nella pluralità del volontariato mi-lanese (socio-assistenziale, am-bientale, culturale, ecc) Boscoin-città è un esempio dove si può in-vestire il proprio tempo libero nelprendersi cura dell’ambiente natu-rale, usufruendo di un servizio or-ganizzato, di un beneficio per lapropria salute e restituendo alla‘cosa pubblica’ un dono, un gestodi cura. La tabella riassume i datiregistrati dal 2002 al 2010, periododi riferimento della 4° convenzionetra Italia Nostra e Comune di Mila-no per la gestione del parco. Sitratta di dati riferiti esclusivamenteal volontariato operativo e inseritoin una programmazione ordinaria.Dunque non vuole essere un datoesaustivo, ma indicativo per dareun’idea della varietà e del contribu-to effettivo fornito dai volontari allavita del parco. Nello stesso perio-do, notevole è stato anche il contri-buto fornito dagli obiettori di co-scienza e dal servizio civile volon-tario, così come da tirocinanti, sta-gisti e persone che partecipano al-le attività previste dal laboratorioparco, occasione di riabilitazione,formazione, conoscenza interatti-va del verde già più volte speri-mentata da scuole o gruppi socio-assistenziali. M.B.

La tabella è stata elaborata da Silvia Rondina e Alessandra Davini,

Centro Forestazione Urbana

Volontariato nella natura o con i bambini inospedale: sono due esempi delle occasioni in città

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE PRESENZE ORE

903 2.187 1.275 3.693 1.546 4.495 1.178 3.345 1.707 4.888 2.314 6.348 1.534 4.243

112 336 112 485 273 819 369 1.107 215 645

65 195 145 435 143 429 198 594 276 828 302 906

39 117 28 56

70 210 51 153 23 69 17 51 64 192 143 429 25 75

40 120 np np 98 294 42 126 43 129 37 117 40 120

86 344 24 84 22 88 20 60 79 426

162 920 108 615 63 359 99 564 attività non in programma

30 90 60 180 57 171 20 60 50 150 173 519 168 504

180 540 280 840 300 900 140 420 340 1.020 600 1.800 60 180

7 21 82 200 attività non in programma 40 40 np = datonon pervenuto

366 366 365 365 365 365 365 365 366 366 365 365 365 365

210 840 210 840 210 840 210 840 210 840 210 840 210 840

42 126 42 126 42 126 42 126 42 126

L e farfalle sono fra gli insetti più co-nosciuti e apprezzati, grazie alla lo-

ro bellezza e alla facilità con cui posso-no essere avvistate anche senza ricer-che particolari. Più recentemente ci si èanche accorti che questi insetti sonodegli ottimi indicatori ambientali, ossiaorganismi che con la loro stessa presen-za danno indicazioni sullo stato di salutedegli habitat in cui si trovano.Un ambiente in cui si vedono molte far-falle di molte specie diverse è quasi cer-tamente un ambiente ben conservato,

con diversi microhabitat, una flora riccae varia, ridotto uso di prodotti chimici edi pratiche agricole intensive. Le farfalle appartengono all’ordine deiLepidotteri, che tradizionalmente vienediviso in due grandi sottordini: gli Etero-ceri, chiamati genericamente falene, cuiappartengono specie dal corpo tozzo epeloso, antenne filiformi o a forma dipettine, attività il più delle volte nottur-na, e i Ropaloceri, riconoscibili per leantenne di forma clavata (ossia espan-se a forma di mazza all’estremità), noticome farfalle diurne.Si tratta di insetti a metamorfosi comple-ta; il loro ciclo di sviluppo prevede quindiche dall’uovo schiuda una larva, dettacomunemente bruco, che dopo in gene-re quattro stadi di accrescimento si tra-sforma in crisalide; da questa emerge in-fine l’insetto alato. Le farfalle diurne allostadio larvale sono tutte fitofaghe, ossiasi nutrono di tessuti vegetali. Gli adulti in-vece appetiscono il nettare dei fiori o al-tre sostanze zuccherine. Per alimentarsiil loro apparato boccale è modificato in

una specie di proboscide, chiamata spi-ritromba, che a riposo se ne sta arrotola-ta sotto il capo e viene distesa solo peraspirare gli alimenti in forma liquida.Le ali delle farfalle sono ricoperte di mi-nutissime squame, originate da peli mo-dificati, disposte come le tegole su untetto; sono proprio queste squame, chevengono facilmente perse se maneggia-te incautamente, a determinare la colo-razione delle ali, che spesso si presen-tano cangianti o iridescenti a secondadell’incidenza dalla luce.Al Parco delle Cave e al Boscoincittàsono state individuate almeno 13 speciedi farfalle, tutte fra le più comuni e diffu-se. I luoghi in cui è più facile osservarlesono le fasce di vegetazione spontanea,erbacea e arbustiva, che cresce soprat-tutto lungo i fossi e i sentieri; il periodomigliore va da maggio a luglio. Anche icampi che si trovano lungo la via Calde-ra (Boscoincittà), in cui sono stati semi-nati appositamente miscugli di pianteselvatiche (fiordalisi, facelia, lino) sonoparticolarmente ricchi di farfalle. Chi haun giardino o un terrazzo abbastanzagrande può richiamare le farfalle e altriinsetti floricoli (api, bombi, etc) metten-do a dimora piante con fioriture partico-larmente gradite quali lavanda, menta,timo, lillà, verga d’oro, verbena.

NICOLA PILON, entomologowww.elitron.mi.it

[email protected]

Eteroceri e ropaloceriO più semplicemente farfalle: da maggio a giugno è facile avvistare questi insetti, così apprezzati da grandi e piccini

Sopra: bruco di Papilio machaon.In alto: Syntomis phegea in accoppiamento

Il libro della giungla

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Il libro della giungla

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Vulcano Vanessa atalanta

È una specie molto comune ovunquee diffusa in tutte le regioni tempera-

te. Si sviluppa su numerose piante erba-cee con preferenza per le ortiche e com-pie in genere due generazioni l’anno. Par-te della popolazione sverna come adultoe non è raro in certe tiepide giornate di fi-ne inverno vedere degli esemplari che az-zardano uscite premature scaldandosi alsole sui muri o i sentieri.

Podalirio Iphiclides podalirius

U na delle specie più grandi e appari-scenti fra quelle rinvenibili a Milano,

ampiamente diffusa ma meno comunedella precedente. Si sviluppa su rosacee(biancospini, Prunus, etc) e compie disolito due generazioni l’anno. L’adultofrequenta i fiori e si trova spesso sulla la-vanda e la buddleja.

Cavolaia Pieris rapae

I nsieme ad altre specie simili, in preva-lenza bianche con macchie o puntini

neri, è molto comune ovunque e diffusain tutte le regioni temperate. Si sviluppasu brassicacee (cavoli e affini) sia sponta-nee che coltivate e può a volte rendersidannosa negli orti. Compie fino a quattrogenerazioni l’anno.

Farfallina dei Gerani Cacyreus marshalli

Originaria del Sudafrica, dalla finedegli anni ‘90 ha raggiunto il nostro

Paese dopo avere invaso altre regionidel Mediterraneo. Vive a spese dei gera-ni, danneggiandoli gravemente, ed èproprio a causa del commercio di que-ste piante che si è diffusa fuori dal pro-prio areale.

Vanessa io Inachis io

Oltre ad essere fra le specie più co-muni e diffuse, ha un periodo di

comparsa molto prolungato, da marzoad autunno inoltrato; inoltre, dato chesverna come adulto, la si può vedere tal-volta anche in giornate invernali partico-larmente tiepide. Si sviluppa di solitosulle ortiche, più di rado sul luppolo, ecompie una o due generazioni l’anno.

MacaonePapilio machaon

È tra le specie più belle ed elegantidella fauna italiana, abbastanza co-

mune nelle zone aperte e soleggiate. Sisviluppa sulle ombrellifere, quali carota,angelica, aneto, finocchio. Compie ingenere due o tre generazioni l’anno.

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Quattro passi

Non c’è bisogno di andare troppolontano e di uscire dalla città per

scoprire scenari suggestivi densi di na-tura, adatti per il tempo libero di grandie piccini. Con questa rubrica desideria-mo proporre luoghi e passeggiate neiparchi e nei giardini, a pochi passi dalcentro della città, raggiungibili con imezzi pubblici.

La prima destinazione è il giardino d’ac-qua di Boscoincittà: realizzato e gestitodal Centro per la Forestazione Urbana diItalia Nostra insieme ad un gruppo divolontari appassionati è un luogo dovevengono collezionate le piante acquati-che tipiche della zona ovest di Milano,per realizzare un giardino botanico.

Chi arriva al giardino trova una recinzio-ne e un cancello chiuso, ma questo nonimpedisce la visita intorno all’area e lavista di splendide fioriture in primave-

ra/estate, così come incantevoli scorcidurante tutto il resto dell’anno. Periodi-camente o su richiesta di scuole vengo-no organizzate visite guidate: il prossi-mo appuntamento è previsto per dome-nica 22 maggio, ore 10 (vedi pagina 11).Realizzato tra il 2005 e il 2007, è statopensato e progettato già molti anni pri-ma. Riprendendo il numero 2 di Sentieriin città (I serie - ottobre 2000) leggo cheil progetto del secondo ampliamento (fi-

ne anni ’80) di Boscoincittà prevedevaun giardino d’acqua, dove poter realiz-zare una collezione di specie vegetaliigrofile. Sono stati necessari alcuni an-ni, possono sembrare davvero tanti, perconcretizzare questo pensiero, ma oc-corre tempo per passare dall’idea alprogetto, verificarne la fattibilità, avere

Il giardino d’acquaSi trova nel Boscoincittà, a Figino, ed è la prima meta di una serie di itinerarie passeggiate per esplorareluoghi di natura in città

Itinerario adatto a tuttiDurata: un’ora circaPeriodo: sempre, in ogni stagione è piacevolee può mostrarvi aspetti caratteristiciFondo: il percorso si sviluppa in piano,su terra battutaPunto di partenza: via Ponte del GiuscanoConsigli: scarpe comode

In alto: a sinistra, Nuphar Lutea L. (nannufaro); a destra, mappa dell’itinerario. In basso: Tipha latifoglia L. (tifa)

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le necessarie autorizzazioni, i finanzia-menti…Probabilmente, anche molti tra gli assi-dui frequentatori del parco non cono-scono questo ambiente, tra gli ultimi na-ti, ma non certo ultimo per bellezza ericchezza di aspetti naturalistici.

L’itinerario proposto costeggia il suo pe-rimetro, evidenzia alcune caratteristichestagionali e consente di fermarsi in pun-

ti privilegiati per guardare il bacino d’ac-qua da prospettive diverse.

nn Entrando nel parco da Via Ponte delGiuscano, subito dopo la palestra (co-struzione cubica sulla sinistra), percor-rete la strada sterrata che parte dallasbarra in metallo: sulla destra un grandeprato con le porte di un campo da calcioche rappresenta una delle aree attrezza-te per il gioco libero; sulla sinistra la can-cellata della palestra.

nn Dopo una settantina di metri incon-trerete una piazzetta con 15 gelsi, collo-cati con sesto d’impianto regolare (tre fi-le da cinque): a giugno e luglio i frutti(murun o muron) sono squisiti, ristoratri-ce l’ombra offerta dalle grandi foglie.Questa zona, vicina all’abitato di Figino,molto frequentata e antropizzata, è sta-ta pensata come un’area per la sosta e ilristoro.

nn Ma lasciate l’ombra e fermatevi albordo del laghetto; fate scorrere il vo-stro sguardo sul pelo dell’acqua: di fron-te a voi la più grande delle isolette; a si-nistra, in direzione della palestra e dellecase di Figino, intorno allo specchiod’acqua sono stati piantati arbusti (co-me viburno, sanguinello, biancospino,evonimo) e alberi (come querce, ciliegi,ontani), che in parte celano le costruzio-ni, ma creano contemporaneamente dei‘cannocchiali’, corridoi tra la vegetazio-ne, dove niente impedisce di guardarepiù lontano.La vegetazione di questa zona che fa dacontesto al giardino d’acqua è simile aquella delle altre zone umide presenti nelbosco ed è composta esclusivamente dapiante autoctone, anche qualche salice.

Tra la vegetazione rigogliosa dell’isola siintravedono anfratti e nascondigli in cuiviene voglia di infilarsi per esplorare, ma,come già detto, chi vuole vivere questaesperienza deve partecipare a una dellevisite guidate organizzate dal CFU.

nn Tornate indietro, ripassate sotto igelsi e riprendete la strada: avete untappeto erboso sia a destra che a sini-stra. Il tappeto erboso non è certo riccoe interessante da un punto di vista natu-ralistico come lo può essere un pratonaturale, ma è più resistente al calpestioe viene utilizzato dove, come in questocaso, è prevista un’intensa fruizione.

nn Costeggiate il laghetto; sulla vostradestra la strada si allarga: ci sono pioppie grandi pietre messe lì come panchineper chi ha voglia di sedersi. Ottimo que-sto punto di osservazione, lo sguardoabbraccia tutto lo specchio d’acqua,sorvola l’isola e si infila nei ‘cannocchia-li’. Da maggio a settembre non perdete iltappeto di ninfee e nannufari piccoli e gial-li, ma anche l’inverno ha il suo fascino: n l’acqua è più trasparente perché i pe-

sci che stanno riposando non smuo-vono la terra del fondo con il loroguizzare (qui l’acqua è bassa)

n mucillaggine e miriofillo non si ripro-ducono con il freddo

n l’acqua fa da specchio al cielo, aitronchi e ai rami spogli delle piantesull’isolotto

n incredibile la varietà di colori, il rossodei sanguinelli, il giallo dei salici…e dire che molti pensano che in inver-no a Milano sia tutto grigio…

nn Girate a sinistra, continuate a co-steggiare il laghetto, dopo una ulteriore

A partire dal 2006, si è costituito un gruppo di la-voro denominato Fiori del tempo libero: i volonta-ri, guidati da un operatore del CFU, hanno esplo-rato il territorio, identificato, riprodotto e coltiva-to le fioriture spontanee presenti nel parco e intutta la zona ovest di Milano per imparare a cono-scerle, realizzare e mantenere viva questa colle-zione. I volontari sono motivati e disponibili: ci so-no sempre lavori da fare e c’è ancora posto percoloro che desiderano dare una mano e far partedel gruppo che si ritrova ogni giovedì mattina pereffettuare i lavori di cura elencati a pagina 10.

Come arrivare

n in auto: al termine di via Novara, attra-versare il borgo di Figino, entrare in viaPonte del Giuscano dove c’è possibi-lità di parcheggiare

n con i mezzi pubblici: autobus 72 • direzione

MM De Angeli-Molino Dorino, fermata via Morelli/Silla

• direzione MM Molino Dorino-De Angeli, fermata via Morelli/Silla

proseguire a piedi fino alla via Ponte delGiuscano che si trova a pochi passi, attra-versando via Silla all’altezza del semaforo

Non dimenticate che un altro modo pia-cevole per raggiungere il parco è la bici-cletta! La domenica e in alcuni orari du-rante la settimana (www.atm.it) è anchepossibile trasportarla sulla metropolitana:scendere alla fermata di Bonola per poipedalare fino al parco.Informazioni e mappe presso la segreteriadel CFU (tel. 02.4522401, orari ufficio) o sulsito www.cfu.it

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settantina di metri trovate sulla vostrasinistra un scancello di legno chiuso (èl’ingresso del giardino, e ora sapete per-ché è chiuso); oltre il cancello un pergo-lato sempre in legno, con le colonne av-volte da rampicanti (caprifoglio, clema-tis). Anche il pergolato, come la sua ma-nutenzione periodica, è opera dei volon-tari che hanno cura del giardino, coordi-nati da operatori CFU e addetti alla fale-gnameria.In fondo al pergolato, a sinistra, un pontelevatoio che viene calato per permettereagli addetti ai lavori di accedere più co-modamente all’isola (che è la più ricca intermini di presenze erbacee e arbustive),ma anche alle scuole e ai gruppi che par-tecipano alle visite guidate. Per non dan-neggiare la vegetazione, sull’isola è con-sentito camminare solo sul sentiero chel’attraversa da un capo all’altro. Lungoquesto sentiero sono stati collocati car-tellini di identificazione con il nome scien-tifico delle piante che sono elencate sulsito www.cfu.it (clicca su giardino d’ac-qua) dove è possibile scaricare alcuneschede botaniche.Anche sbirciando attraverso il cancellol’isola è ben visibile: in primavera risalta-no le macchie di colore delle fioriture:giallo dell’iris e del tanaceto, rosa dell’e-pilobio e del solidago, bianco dell’achil-lea, viola del trifoglio, mentre il sonoro ègarantito dalle rane.

Chi ancora non si accontenta può spe-rare di vedere l’airone o la garzetta, suc-cede e neanche tanto raramente.

nn Proseguite lungo la rete e la siepe dicarpini, oltre la rete si stende un tappe-to erboso seminato di recente, da quiuna nuova prospettiva del laghetto eun’isoletta più piccola (si raggiunge solovia acqua), che è il regno della tifa: sepassate in autunno non vi possonosfuggire le sue ‘code di cane’ e intorno icolori delle bacche del biancospino,dell’evonimo e del viburno.

nn Al termine del filare, a sinistra le casedi Figino, a destra gli orti Maiera. Quan-do gli ortisti sono al lavoro il cancello èaperto e potete entrare. Poco più avantiun altro cancelletto si apre su un tappe-to erboso che ospita un’area gioco per ibambini più piccoli: l’area è stata realiz-zata nella primavera del 2006 dalla col-laborazione di tanta gente (CFU, fale-gnameria e volontari, famiglie del quar-tiere) che ha costruito le strutture in le-gno, le sedute per le mamme sotto i ci-liegi e il parapetto in legno per ‘spiare’,giocando.

nn Se l’ombra del ciliegio non dovessebastare ci sono i tavoli, le panche e l’ac-cogliente portico degli orti. In fondo alprato, dietro il parapetto, un altro baci-no che oltre alla funzione paesaggisticaassolve l’importante compito di fornireacqua alle coltivazioni degli orti Maierae al giardino.

L’itinerario è finito, potete ripercorrerloal contrario e riprendere la strada di ca-sa così come siete venuti e magari tor-nare ancora, con altri amici e parenti.

ILEANA BOSISIO

FTL, Centro Forestazione Urbana

www.premiopaesaggio.it

Nel corso del 2010 abbiamo parteci-pato al concorso indetto dal Consigliod’Europa (edizione 2010-2011) nel-l’ambito della Convenzione per il Pae-saggio. Abbiamo partecipato candi-dando Il giardino d’acqua e il recuperodel reticolo idrico. Il nostro progetto èstato selezionato e ha ottenuto unamenzione come esempio di “buonepratiche di salvaguardia, gestione e/opianificazione dei paesaggi”. Il giardi-no è stato progettato con l’architettoCarlo Masera, il paesaggista Emanue-le Bortolotti e Sergio Pellizzoni, già di-rettore del CFU che ha coordinato pertrent’anni il poliedrico gruppo di pro-getto del Centro. Vi segnaliamo que-sta menzione che riconosce il lavoro aquattro mani del CFU con il Comune diMilano. Ne siamo orgogliosi e deside-riamo condividerla.

La gestione del giardinoe i principali lavori di manutenzione

Ogni stagione è l’occasione per effettuarealcuni lavori di cura che consentono algiardino di svilupparsi armonicamente fa-vorendo quelle specie e quelle varietà se-lezionate per rendere questo luogo unacollezione permanente di piante igrofilecon prospettive di paesaggio attentamen-te studiate e curate, ma al tempo stessoaccattivanti per la loro qualità naturalistica

Primavera:n manutenzione manufattin classificazione specien manutenzione percorsi

Estate:n propagazionen scerbatura

Autunno:n raccolta semin trapianton rimozione seccoInverno:n potaturen piantagioni

In alto: scorcio sul giardino d’acqua.Sopra: Achillea collina Becker ex Rchb. (achillea)

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Barra
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Notizie in breve

AppuntamentiSentieri in cittàQuadrimestrale

Tiratura: 7.000 copie

Editore: ItaliaNostra Onlus, via Sicilia 66Roma. A cura di Milena BertacchiCentro per la Forestazione Urbana c/o Boscoincittà, cascina San Romanovia Novara 340 20153 Milano tel 02 4522401

Direttore responsabile: Luca Carra

Comitato di redazione:Milena Bertacchi (coordinamento),

Silvia Cestaro, Giovanni Fossati, Anty Pansera,Sergio Pellizzoni, Maria Luisa Sangiorgio

Inoltre a questo numero hanno collaborato:

Centro Forestazione Urbana: Silvio Anderloni,Mauro Anelli, Ileana Bosisio, Silvia Cantù, Alessandra Davini, Silvia Rondina

Elitron: Nicola Pilon

Associazione Interessi Metropolitani: Luisa Toeschi

Foto e tavole: Archivio CFU, Alessandra Davini (p. 2, nel box), Nicola Pilon (pp. 6 e 7), Natura Mediterraneo (p. 7, cavolaia), Gilberto Bonoli (p. 7, farfallina dei gerani), Martina Bernardi (p. 8, nannufari),Emilio Rigoni (p. 11, in alto)

Illustrazione: Elena Pelizzoli (p. 8 )

Foto copertina: Flavia Caironi

Foto retro copertina: Archivio CFU

Grafica: Stefano Montagnana/Laboratorio srl

Stampa: Stampamatic, Settimo Milanese (MI)

Registrazione n. 118del 01/03/2004 del Tribunale di Milano

Visita guidata nel parcodurata circa 11/2 ora, adatta a tutti attività gratuita, ma con prenotazione telefonica

Giardino d’acquadomenica 22 maggioappuntamento ore 10 in via Ponte del Giuscano

Visita guidata al giardino per scoprireprofumi e colori delle fioriture.

La vispa TeresaA settembre, una mattina tra note musi-cali e natura in città, dedicata a nonni enipoti (4-9 anni età indicativa per i nipo-ti). In conclusione pic nic. Iscrizioni einformazioni dettagliate a partire da finegiugno. Contributo 10 euro adulti e 5 eu-ro bambini, compreso cestino picnic.

Per informazioni e iscrizioni:[email protected] • tel. +39 02 4522401

Sul sito www.cfu.it potete iscrivervi alla mailing list per essere sempre informati

su appuntamenti e iniziative nel parco

Avventure nel Boscoper bambini dai 6 ai 10 anniturni: 13 - 17 giugno; 20 - 24 giugno; 27 giugno - 1 luglio; 4 - 8 luglio; 11-15 luglio;29 agosto - 2 settembre; 5 - 9 settembre

Vacanze di natura in città: cinque giorniper arrampicarsi sugli alberi, costruire ca-panne, trascorrere intere giornate a piedio in bicicletta lungo i sentieri che attraver-sano il parco, avventurarsi nel buio dellasera per cercare le lucciole e pernottare intenda o in foresteria. Iscrizione obbligato-ria. Contributo 140 euro a turno.

Campi natura estateper ragazzi dai 13 ai 15 anni turni: 27 giugno - 1 luglio e 29 agosto - 2 settembre

Escursioni a piedi o in bicicletta , attivitàdi osservazione e catalogazione dellanatura, volontariato nei boschi e giochinelle grandi radure del parco. È previstoanche un pernottamento e una escur-sione con i mezzi pubblici per raggiun-gere un’altra area protetta (da definire).Iscrizione obbligatoria. Contributo 100euro a turno.

nn Anche il tempo libero diventa a chilometro zero!

Il 23 gennaio scorso la Commissionescientifica CAI, denominata GiuseppeNegroni, in collaborazione con il TouringClub Italiano, ha organizzato un trekkingurbano nell’ovest Milano: i cinquantottosoci sono stati coinvolti in quindici chi-lometri di camminata che, dalla fermataMM Molino Dorino a quella di Bisceglie,hanno consentito di visitare le aree agri-cole e naturalistiche di Boscoincittà eParco delle Cave. Segnaliamo questainiziativa perché pensiamo che l’itinera-rio sia molto interessante e riproponibi-le per tutti coloro che desiderano tra-scorrere una bella giornata all’aperto,senza necessariamente allontanarsidalla città o utilizzare l’automobile.Mappe di questi percorsi possono esse-re rischieste al CFU e sono in linea conla nuova rubrica denominata Quattropassi (vedi pp. 8/10). Riportiamo unaconsiderazione raccolta durante l’e-scursione “Camminare non solo in mon-tagna ma anche vicino alla città, può ri-servare intense emozioni e paesaggiinaspettati”.

nn XII edizione Panettone d’oro

Il 3 febbraio, nell’ambito della manifesta-zione organizzata dal Coordinamento deiComitati Milanesi, è stato assegnato l’At-testato virtù civica a Fabio Bulgheroni, ilvolontario del CFU che coordina il grup-po dei Boschi del Tempo libero sin dallesue origini. La motivazione: agronomo,dirigente regionale in pensione, rappre-senta un bell’esempio di come le compe-tenze professionali possono diventarepassione contagiosa per buone pratichedi partecipazione. Dal 2005 è settimanal-mente animatore del gruppo di volontariche collabora con il Centro per la Fore-stazione Urbana nella cura di Boscoin-città. Già volontario con competenza ededizione anche nella creazione del Par-co delle Cave.Durante la premiazione, Fabio ha dedi-cato l’attestato a tutti i volontari delCentro.

In alto: Flammulina velutipes, funghi in gennaio alBoscoincittà. Sopra: Panettone d’oro, la premiazione

n Per sostenere la realizzazione di questo parco cittadino puoi diventare socio di ItaliaNostra

n Per ricevere gratuitamente Sentieri in cittàbasta inviare una richiesta (via fax, posta o mail) al CFUIl notiziario è consultabile anche sul sito internet www.cfu.it

n Per disdire il proprio abbonamento si prega di inviare una comunicazione alla segreteria del CFU

Boscoincittà è un parco del Comune di Milano.Quotidianamente è progettato e curato dal Centro per la Forestazione Urbana dell’associazione Italia Nostra, con il contributo del volontariato cittadino

Si trova a pochi chilometri dal Duomo, nella cintura verde ovest Milano.È facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici

Per [email protected] • www.cfu.it • tel. +39 02 4522401CFU-Boscoincittà, cascina San Romanovia Novara 340, 20153 Milano

BOSCOINCITTÀnatura, agricoltura, spazi di libertà

Boscoincittà è un parco del Comune di Milano.Quotidianamente è progettato e curato dal Centro per la Forestazione Urbana dell’associazione Italia Nostra, con il contributo del volontariato cittadino

Si trova a pochi chilometri dal Duomo, nella cintura verde ovest Milano.È facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici

Sentieri nella natura: la passerella che attraversala zona umida denominataCampo Marcio

Sentieri nella natura: la passerella che attraversala zona umida denominataCampo Marcio