Mensile dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori di Vercelli e … · 2017-11-29 · Crisi...

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Vercelli 15 maggio 2017 - Anno 90° - N°5 Mensile dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori di Vercelli e Biella Spedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Vercelli - Gratuito agli associati - Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Vercelli in data 23.3.1966 n. 7 Crisi del riso, servono soluzioni urgenti Spira un vento nuovo sulle nostre risaie, un vento di rabbia e di paura: di rabbia perché dopo un annata (2016) eccezio- nale dal punto di vista colturale (rese ad ettaro alte, nessuna malattia, pochissima grandine) ci troviamo di fronte al peg- gior mercato da anni. Rabbia di fronte ad una industria risiera che, approfittando di situazioni contin- genti (eccesso di prodotto, apertura di mercati stranieri a dazio ZERO, proble- matica triciclazolo), sta letteralmente ab- battendo il prezzo interno. Rabbia perché a fronte di obblighi a cui puntualmente gli agricoltori si sottopon- gono (corsi di sicurezza, primo soccorso, antincendio, patentino sanitario e per ul- timo il ridicolo corso per trattoristi) non viene riconosciuta alcuna professionalità rispetto ai produttori di paesi esteri. Rabbia perché, a fronte di una richiesta regionale di abbattere i residui di alcu- ne sostanze e gli ultimi campioni hanno rilevato un netto miglioramento, alla po- polazione e al consumatore il messaggio non arriva quasi mai. Rabbia perché PAC, PAN, PAI, PSR, do- vrebbero essere strumenti per migliorare la redditività invece sono un ostacolo su un percorso di organizzazione aziendale. Paura di non onorare, come hanno sem- pre fatto padri e nonni, debiti ed impegni presi ad ogni livello: fornitori, banche, assicurazioni, acqua ecc... Paura di non riuscire a vedere la luce in fondo ad un tunnel che a queste cifre non eravamo abituati ad imboccare. Paura che porta gruppi di agricoltori a riunirsi, anche al di fuori dagli abituali schemi, per trovare una soluzione. E se questo è positivo per il fatto che si tenti finalmen- te una sorta di integrazione è negativo il motivo per cui avvengono, appunto la paura di non farcela. Paura che fa chiedere ai vari sindacati di dettare una linea precisa. E qui arriviamo al punto: anch’io e tutti voi soci ci chiediamo se abbiamo fatto tutto il possibile in questi anni? Cosa avremmo potuto fare di meglio? Come si potrà risollevare questa situazione? Sono anni che io, Quirino e Paolo prima di me, abbiamo cercato nelle varie riunioni di convincervi che bisognava abbandona- re la “solitudine” del risicoltore, che si doveva pensare ed agire come gruppi di persone e non come aziende singole. Se non riusciamo a fare filiera con gli altri attori del mondo risicolo, almeno cerchiamo , noi produttori, di andare tutti dalla stessa parte: sono anni che invitia- mo ad accorpare la vendita del nostro ri- sone o ad assicurarci presso i nostri enti. I numeri sono fredde cifre, ma lette nella giusta maniera possono dare risultati sor- prendenti: in provincia di Vercelli sono prodotti dai 5 ai 6 milioni di quintali di risone che a 0.45 euro/quintale fanno +/- 2,5 milioni di euro. I due Consorzi grandine provinciali assi- curano un capitale di 200 milioni di Euro (solo pochi anni fa con prezzi diversi i milioni erano più di 250) che ad un tasso medio del 5% fa 10 milioni che al 15% di provvigione porta a 1,5 milioni di euro. Un totale di 4 (quattro) milioni di Euro che vengono persi in centinaia di rivoli ma che potrebbero essere accumulati in nome e per conto degli agricoltori da co- operative di vendita o da condifesa pre- senti e radicati sul territorio. Pensate se nel tempo, almeno una parte di questi importi, fosse stata accumulata per far fronte a qualunque necessità (im- magazzinamento, abbattimento interessi, rischi di fallimento di industrie risiere)! Non voglio neanche usare la parola “co- operativa” che nell’accezione risicola è sempre vista in senso negativo, ma è certo che da soli non andiamo da nessu- na parte. Io non ho la pretesa di essere il salvatore del mondo risicolo, anzi, sono disposto a seguire chiunque abbia idee che, discusse e condivise, possano por- tare dei miglioramenti. È l’ora di abbandonare gli “interessi personali” piuttosto che il proprio “or- goglio”. Bisogna capire che se non si in- veste qualcosa non si può pretendere di ottenere. Bisogna mettere da parte i “io lo sapevo”, “io l’avevo detto”, “era ine- vitabile” ma anche “l’indica seminalo tu che io coltivo tondo e ne faccio di più”. Se vogliamo migliorare la situazione dobbiamo essere disposti a rinunciare ognuno a qualcosa per vedere i frutti, non immediatamente (miracoli non se ne fanno), ma nel più breve tempo possibi- le; e purtroppo abbiamo capito che que- sta “battaglia” dovremo portarla avanti con le nostre forze e la nostra volontà, perché se aspettiamo che la politica ci risolva qualche problema... guardate la storia dell’etichettatura, spacciata come la salvezza del mondo risicolo, a distan- za di un mese non se ne sa nulla, ma i rumors che filtrano non ci fanno stare per niente tranquilli. Il Ministro dell’agricol- tura, dopo mesi passati a risolvere i pro- blemi interni al suo partito, speriamo che si ricordi di salvaguardare gli interessi del mondo agricolo tutto. Chiudo dicendo che noi risicoltori ab- biamo un alleato unico nell’Ente Risi, e nonostante molti facciano risalire quasi tutti i problemi al suddetto ente, è l’unica possibilità che abbiamo di dialogare con le istituzione nazionali ma soprattutto europee. Non possiamo enfatizzare gli eventuali difetti e dimenticarci di tutto quello che tramite l’Ente si è ottenu- to: greening, accoppiato, problematica essiccatoi, studi e ricerche sui principi attivi. In conclusione Confagricoltura Vercelli e Biella ed il Consorzio Vendita Risone, unitamente agli altri sindacati e alle altre cooperative di vendita conti- nueranno a tentare tutte le vie (incontri con istituzioni a tutti i livelli, riunioni di aggiornamento, tavolo con l’industria, eventuali manifestazioni) per cercare di uscire da questa incredibile situazione. Giovanni Perinotti Presidente Confagricoltura Vercelli e Biella Se si vuole migliorare, bisogna abbandonare gli interessi personali e fare fronte comune

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Vercelli 15 maggio 2017 - Anno 90° - N°5

Mensile dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori di Vercelli e BiellaSpedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Vercelli - Gratuito agli associati - Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Vercelli in data 23.3.1966 n. 7

Crisi del riso, servono soluzioni urgentiSpira un vento nuovo sulle nostre risaie, un vento di rabbia e di paura: di rabbia perché dopo un annata (2016) eccezio-nale dal punto di vista colturale (rese ad ettaro alte, nessuna malattia, pochissima grandine) ci troviamo di fronte al peg-gior mercato da anni. Rabbia di fronte ad una industria risiera che, approfittando di situazioni contin-genti (eccesso di prodotto, apertura di mercati stranieri a dazio ZERO, proble-matica triciclazolo), sta letteralmente ab-battendo il prezzo interno.Rabbia perché a fronte di obblighi a cui puntualmente gli agricoltori si sottopon-gono (corsi di sicurezza, primo soccorso, antincendio, patentino sanitario e per ul-timo il ridicolo corso per trattoristi) non viene riconosciuta alcuna professionalità rispetto ai produttori di paesi esteri. Rabbia perché, a fronte di una richiesta regionale di abbattere i residui di alcu-ne sostanze e gli ultimi campioni hanno rilevato un netto miglioramento, alla po-polazione e al consumatore il messaggio non arriva quasi mai. Rabbia perché PAC, PAN, PAI, PSR, do-vrebbero essere strumenti per migliorare la redditività invece sono un ostacolo su un percorso di organizzazione aziendale.Paura di non onorare, come hanno sem-pre fatto padri e nonni, debiti ed impegni presi ad ogni livello: fornitori, banche, assicurazioni, acqua ecc... Paura di non riuscire a vedere la luce in fondo ad un tunnel che a queste cifre non eravamo abituati ad imboccare. Paura che porta gruppi di agricoltori a riunirsi, anche al di fuori dagli abituali schemi, per trovare una soluzione. E se questo è positivo per il fatto che si tenti finalmen-te una sorta di integrazione è negativo il motivo per cui avvengono, appunto la paura di non farcela. Paura che fa chiedere ai vari sindacati di dettare una linea precisa. E qui arriviamo al punto: anch’io e tutti voi soci ci chiediamo se abbiamo fatto tutto il possibile in questi anni? Cosa avremmo potuto fare di meglio? Come si potrà risollevare questa situazione? Sono

anni che io, Quirino e Paolo prima di me, abbiamo cercato nelle varie riunioni di convincervi che bisognava abbandona-re la “solitudine” del risicoltore, che si doveva pensare ed agire come gruppi di persone e non come aziende singole. Se non riusciamo a fare filiera con gli altri attori del mondo risicolo, almeno cerchiamo , noi produttori, di andare tutti dalla stessa parte: sono anni che invitia-mo ad accorpare la vendita del nostro ri-sone o ad assicurarci presso i nostri enti.I numeri sono fredde cifre, ma lette nella giusta maniera possono dare risultati sor-prendenti: in provincia di Vercelli sono prodotti dai 5 ai 6 milioni di quintali di risone che a 0.45 euro/quintale fanno +/- 2,5 milioni di euro.

I due Consorzi grandine provinciali assi-curano un capitale di 200 milioni di Euro (solo pochi anni fa con prezzi diversi i milioni erano più di 250) che ad un tasso medio del 5% fa 10 milioni che al 15% di provvigione porta a 1,5 milioni di euro. Un totale di 4 (quattro) milioni di Euro che vengono persi in centinaia di rivoli ma che potrebbero essere accumulati in nome e per conto degli agricoltori da co-operative di vendita o da condifesa pre-senti e radicati sul territorio. Pensate se nel tempo, almeno una parte di questi importi, fosse stata accumulata per far fronte a qualunque necessità (im-magazzinamento, abbattimento interessi, rischi di fallimento di industrie risiere)! Non voglio neanche usare la parola “co-operativa” che nell’accezione risicola è sempre vista in senso negativo, ma è certo che da soli non andiamo da nessu-na parte. Io non ho la pretesa di essere il salvatore del mondo risicolo, anzi, sono disposto a seguire chiunque abbia idee che, discusse e condivise, possano por-

tare dei miglioramenti. È l’ora di abbandonare gli “interessi personali” piuttosto che il proprio “or-goglio”. Bisogna capire che se non si in-veste qualcosa non si può pretendere di ottenere. Bisogna mettere da parte i “io lo sapevo”, “io l’avevo detto”, “era ine-vitabile” ma anche “l’indica seminalo tu che io coltivo tondo e ne faccio di più”. Se vogliamo migliorare la situazione dobbiamo essere disposti a rinunciare ognuno a qualcosa per vedere i frutti, non immediatamente (miracoli non se ne fanno), ma nel più breve tempo possibi-le; e purtroppo abbiamo capito che que-sta “battaglia” dovremo portarla avanti con le nostre forze e la nostra volontà, perché se aspettiamo che la politica ci risolva qualche problema... guardate la storia dell’etichettatura, spacciata come la salvezza del mondo risicolo, a distan-za di un mese non se ne sa nulla, ma i rumors che filtrano non ci fanno stare per niente tranquilli. Il Ministro dell’agricol-tura, dopo mesi passati a risolvere i pro-blemi interni al suo partito, speriamo che si ricordi di salvaguardare gli interessi del mondo agricolo tutto. Chiudo dicendo che noi risicoltori ab-biamo un alleato unico nell’Ente Risi, e nonostante molti facciano risalire quasi tutti i problemi al suddetto ente, è l’unica possibilità che abbiamo di dialogare con le istituzione nazionali ma soprattutto europee. Non possiamo enfatizzare gli eventuali difetti e dimenticarci di tutto quello che tramite l’Ente si è ottenu-to: greening, accoppiato, problematica essiccatoi, studi e ricerche sui principi attivi. In conclusione Confagricoltura Vercelli e Biella ed il Consorzio Vendita Risone, unitamente agli altri sindacati e alle altre cooperative di vendita conti-nueranno a tentare tutte le vie (incontri con istituzioni a tutti i livelli, riunioni di aggiornamento, tavolo con l’industria, eventuali manifestazioni) per cercare di uscire da questa incredibile situazione.

Giovanni PerinottiPresidente Confagricoltura Vercelli e Biella

Se si vuole migliorare,bisogna abbandonaregli interessi personalie fare fronte comune

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Contratto di rete, strumento innovativoDa tempo Confagricoltura ha proposto alle aziende agricole uno strumento innovativo per superare i limiti pro-duttivi, dimensionali, organizzativi ed economici delle singole aziende: il contratto di rete.

A tal fine ha sviluppato un Team di esperti, tra i quali c’è il nostro vicedi-rettore dell’Unione, Fabrizio Filiber-ti, e, a livello normativo, ottenuto dal legislatore importanti riconoscimenti che ne legittimano la esistenza e ne codificano i vantaggi anche fiscali. Con il contratto di rete più aziende agricole da sole o con imprese com-

merciali, industriali, realizzano un sinergico coordinamento finalizzato all’incremento ed al miglioramento dell’attività di produzione e commer-cializzazione, al potenziamento della capacità contrattuale di ciascun attore nei confronti dei fornitori, della pub-blica amministrazione e degli istituti bancari. La sinergia dovuta al contratto di rete tra diverse realtà imprenditoriali è una strada percorribile e proficua sulla quale Confagricoltura insiste con for-za, consente di ridurre i costi di produ-zione, sviluppando economie di scala. Le aziende condividono (a seconda degli accordi contenuti del contratto di rete) mezzi agricoli e attrezzatu-re agromeccaniche, centralizzando gli acquisti dei mezzi di produzione, ottimizzando il costo del persona-le, aprendo la strada dell’assunzione congiunta, contribuendo a mettere sul mercato prodotti in linea con le attese del consumatore finale

La proporta di Confagricoltura permette alle aziende di creare sinergie e superare le difficoltà economiche

Nonostante l’aumento dei prezzi dei ricambi e del gasolio, le ta-

riffe delle lavorazioni agromeccani-che sono rimaste invariate rispetto al 2016. L’Associazione Contoterzisti Ver-cellesi ha infatti depositato presso la Camera di Commercio di Vercel-li e Biella il proprio tariffario che, come evidenzia il suo presidente Maurizio Tomatis, non ha subito modifiche di rilievo. Le tariffe, spiega il geometra An-drea Scanavacca, segretario dell’Associazione, sono state de-terminate dopo una accurata analisi dei costi fissi e variabili delle singo-le macchine rapportate alle singole lavorazioni, tenendo conto dei fat-tori che incidono indirettamente sui costi, come gli aspetti previdenziali, fiscali, della sicurezza del lavoro e delle norme che regolano la circola-zione stradale.Tra le ragioni che hanno determi-nato l’invarianza delle tariffe c’è la consapevolezza del momento diffi-cile dell’economia agricola e risico-la in particolare. Il tariffario nasce anche con l’e-sigenza di responsabilizzare gli imprenditori agromeccanici sul-la necessità di operare in modo da valorizzare il loro operato e come garanzia della professionalità della categoria nei confronti delle impre-se agricole committenti.L’Associazione Contoterzisti Ver-cellesi è nata nel 2014 con l’intento di difendere diritti e doveri del set-tore agromeccanico. I loro servizi sono sempre più ri-chiesti dalle aziende agricole e or-mai rivestono un ruolo centrale in agricoltura. Sono sempre di più le aziende che si affidano ai contoterzisti per le ope-razioni agromeccaniche, grazie alla loro professionalità e qualità del la-voro agricolo. Dal 2015 l’Associazione ha svilup-pato un rapporto di collaborazio-ne con Confagricoltura Vercelli e Biella, anche al fine di cooperare insieme nei confronti della Pubbli-ca amministrazione e della Regione Piemonte.

Lavorazioni agricole, tariffe invariate

Comitato Imprenditoria femminileNatalia Bobba rappresenterà Confagricoltura Vercelli e Biella

Presso la Camera di Commercio di Biella e Vercelli, nata dall’accorpamen-to degli enti camerali di Biella e di Ver-celli, è stato costituito il Comitato per l’Imprenditoria femminile. Resterà in carica fino al 2019.

Rappresenta i due territori e avrà il compito di varare proposte che ampli-fichino le opportunità imprenditoriali femminili. A rappresentare Confagri-coltura Vercelli e Biella è stata designa-ta Natalia Bobba.

Si possono ridurre i costi di produzionedel personalee delle attrezzature,restando competitivi

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I prodotti alimentari italiani sono i più controllati d’Europa (anche da altri paesi Ue). Infatti, per quanto riguarda i residui dei fitofarmaci, il numero di campioni analizzati a livello nazionale, nel 2015 è aumentato di quasi un terzo (+32,3%) ri-spetto alle rilevazioni 2014. È quanto emerge dal rapporto Efsa, l’A-genzia Ue per la sicurezza alimentare, sui fitofarmaci negli alimenti, secondo cui il 97,2% dei campioni di prodotti alimentari raccolti in tutta la Ue nel 2015 presentava residui di fitofarmaci entro i limiti di leg-ge, e il 53,3% era privo di residui quanti-ficabili.Le cifre sono in linea con quelle registrate nel 2014. I prodotti nazionali si conferma-no i più analizzati d’Europa (oltre 12mila campioni contro i meno di 9mila tedeschi) e, soprattutto, tra i più sicuri: a fronte di una media di superamento dei limiti di legge dei residui di fitofarmaci del 2,8% tra paesi Ue ed extra Ue, il dato per l’Italia è dell’ 1,5% (1,7% nella Ue). Una con-ferma che gli standard qualitativi dell’U-nione europea ed in particolare dell’Italia, sono altissimi, frutto di un sistema di re-gole e di controlli estremamente severi ed efficaci, nonché di un impegno dell’agri-

coltura italiana verso una maggiore atten-zione per la difesa del consumatore e della tutela ambientale.Invece, i limiti di legge sono stati superati nel 5,6% dei campioni provenienti da Pa-esi extra Unione, in calo rispetto al 6,5% del 2014. In pratica - ricorda Confagricoltura Vercel-li e Biella - ne consegue che per i prodotti provenienti dai Paesi Extra Ue, l’attenzio-ne deve essere massima perché è proprio

da quelle aree che arrivano alimenti con più elevati residui di fitofarmaci fuori nor-ma, se non addirittura contenenti residui di fitofarmaci da noi non più utilizzati da anni. Una ragione in più per sostenere a livello nazionale ed europeo la richiesta di Confagricoltura di indicare obbligatoria-mente nell’etichetta del riso l’origine del-la materia prima, affinché il consumatore europeo sia messo in condizione di sapere effettivamente cosa consuma.

I nostri prodotti alimentari sono i più controllati della UE: oltre il 97% ha residui entro i limiti di legge

Fitofarmaci italiani sicuri

Rifiuti, il mondo agricolo riciclaLa gestione dei rifiuti agricoli è diventata più agevole. Nel vercellese possiamo vantare risultati lusinghieri

Con la eliminazione dell’obbligo della presentazione del MUD e la ridelimita-zione circa l’obbligo del SISTRI (siste-ma di tracciabilità dei rifiuti) a poche casistiche, anche per il sostanziale fal-limento della procedura informatica, la gestione dei rifiuti da parte delle aziende agricole è diventata, dal punto di vista burocratico, più agevole. Resta solo l’obbligo di conservare i For-mulari di accompagnamento/trasporto, atti a dimostrare, in caso di verifica, an-che ai fini del rispetto della Condizio-nalità/pac, il corretto smaltimento, per quantità e qualità, dei rifiuti prodotti nel corso dell’attività agricola. In questi anni il mondo agricolo vercel-lese e biellese, anche grazie all’azione di formazione e informazione svolta da Confagricoltura presso i propri soci, ha compiuto un vero salto di qualità, con lusinghieri risultati nel campo della rac-colta e del riciclo dei rifiuti. Un esempio illuminante è quello dell’o-lio lubrificante esausto, raccolto da Ditte autorizzate (come Cascina Pulita, con la

quale Confagricoltura ha in corso una vantaggiosa convenzione), e riutilizza-to sotto il coordinamento del Consorzio Obbligatorio Oli Usati (COOU).In 33 anni di attività il COOU ha rac-colto oltre 5 milioni di tonnellate di olio usato, avviandolo alla rigenerazione.

In tal modo il sistema ha contribuito alla salvaguardia dell’ambiente e della salute umana, trasformando altresì un perico-loso e potente inquinante in una risorsa economica, facendo risparmiare al no-stro Paese importazioni di petrolio per circa 3 miliardi di euro.

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C’è una nuova pianta infestante che po-trebbe invadere il sistema dei canali ir-rigui ostacolando il deflusso dell’acqua e di conseguenza determinando gravi danni alle colture, in particolare risico-le. Lo ha segnalato Confagricoltura, ri-prendendo una nota della Direzione am-biente della Regione Piemonte inviata ai consorzi irrigui.Si tratta della Myriophyllum aquati-cum, una specie esotica di origine suda-mericana, utilizzata principalmente per l’allestimento di acquari. Nel mese di giugno 2016 è stata rilevata nelle acque del Po nel tratto urbano di Torino. Considerando la grande capacità di dif-fusione di questa specie è possibile che si sia diffusa successivamente nelle aree a valle di Torino e che abbia colonizzato tratti del fiume Po ed i corpi idrici e le zone umide ad esso collegate.La Regione, conclude la nota, avvierà nei prossimi mesi un sistema di control-lo e di monitoraggio lungo il Po, mentre è richiesta la collaborazione degli enti irrigui per eventuali ritrovamenti di questa specie aliena.È un ultimo tassello di un fenomeno che sta preoccupando gli agricoltori: basti pensare alle nutrie, introdotte acciden-talmente nell’ecosistema irriguo della pianura padana e che stanno creando gravi danni al territorio e alle attività agricole. Il loro contenimento stenta ancora a trovare gli strumenti normativi

ed applicativi, nonostante il Collegato ambientale abbia colmato il vuoto nor-mativo. Oggi comunque assistiamo ad una vera invasione delle cosiddette “specie alie-ne”, parassiti e erbe infestanti, prove-nienti da altri ecosistemi che rompono l’equilibrio di quelli autoctoni. Il fenomeno è favorito dall’intensificar-si dei flussi commerciali e dai cambia-menti climatici: negli ultimi tempi sono state introdotte nel nostro Paese specie ormai tristemente famose come la ci-mice asiatica (Halyomorpha halys), il

moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzuki) e la Popilia japonica. Queste specie esotiche, prive dei fattori di controlli che negli ambienti di origi-ne ne regolano la dinamica della popo-lazione, stanno creando gravi danni agli ecosistemi e provocano serie conse-guenze sul piano economico. Peraltro, oltre al danno, c’è l’impossibilità di di-fendersi con la lotta biologica. Mentre la regolamentazione comunitaria che dovrebbe proteggere l’Ue dall’im-portazione “indesiderata” degli organi-smi nocivi è in sostanziale stand-by.

Nel giugno scorso è stata rilevata nelle acque torinesi del Po e da lì si è diffusa negli altri corpi idrici

Specie aliene infestano la risaia

Clausola di salvaguardia per il riso, facciamo il puntoLa situazione è mutata: calo dei prezzi e rimanenze più consistenti. Serve un intervento della commissione europea

È calendarizzato per il prossimo 23 maggio un ulteriore appuntamento di rilievo per la annosa questione della Clausola di salvaguardia, indispensabi-le - come evidenzia con forza Confagri-coltura - per limitare le importazioni di riso dai Paesi asiatici. In tale occasione si terrà un incontro con i rappresentanti della Commissione europea che dovranno redigere un’ana-lisi della situazione con riferimento al Regolamento 978/2012. Tale norma prevede - ricorda Confagri-coltura - che entro novembre 2017 la Commissione europea possa presentare una relazione in base alla quale potreb-be anche essere chiesta una modifica del Regolamento.I termini della problematica sono noti, ma è bene ricordarli per inquadrarla nei

suoi aspetti essenziali, tecnico-giuridico e temporali.Da tempo il settore risicolo sta vivendo una situazione estremamente difficile a causa della pressione competitiva del-le importazioni europee, specialmente provenienti dai Paesi asiatici e a dazio zero, che sta squilibrando il mercato in-terno. Già nel 2014 era stato presentato un dos-sier alla Commissione europea al fine di chiedere che venisse applicata la clau-sola di salvaguardia anche prevedendo quanto sta accadendo attualmente. Si tratta, in sostanza, della sospensio-ne per il riso dell’azzeramento dei dazi concesso dall’Unione Europea a favore dei Paesi Meno Avanzati (PMA). La Commissione però non aveva rite-nute valide le argomentazioni ritenendo

che il livello dei prezzi e degli stock non giustificavano tale richiesta. Attualmente la situazione è mutata ed Ente Risi, Airi e Confagricoltura riten-gono giustificato richiedere nuovamen-te la clausola di salvaguardia adducen-do le nuove condizioni: calo dei prezzi e rimanenze più consistenti, con previsio-ne di ulteriore peggioramento. Il Ministero dello Sviluppo Economico, con il supporto del Mipaaf, conseguen-temente ha preso l’impegno di attivarsi con la Commissione europea per chie-dere l’applicazione della clausola come anche la modifica del Regolamento 978/2012 relativo al sistema delle pre-ferenze tariffarie generalizzate laddove l’interpretazione data impedisce di fat-to di attuare la clausola di salvaguardia stessa.

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Confagricoltura richiama l’attenzione dei Soci su alcuni aspetti del regola-mento Europeo su classificazione, eti-chettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP), ed in particolare sulla scadenza per lo smaltimento delle scorte.Il CLP è entrato in vigore nell’Unione Europea il 20 gennaio 2009 ed è rivolto a tutti coloro che fabbricano, importa-no, fanno uso o distribuiscono sostanze chimiche o miscele, inclusi i biocidi e gli agrofarmaci, indipendentemen-te dal loro quantitativo. Ha sostituito gradualmente le vecchie normative di riferimento per la classificazione e l’eti-chettatura delle sostanze e delle misce-le, abrogandole completamente a par-tire dal 1 giugno 2015 in applicazione di quanto previsto dal Sistema Globale Armonizzato GHS - Globally Harmo-nized System of Classification and La-belling of Chemicals (Sistema adottato dalle Nazioni Unite con lo scopo di ar-monizzare i criteri di classificazione ed etichettatura, favorendo così la libera circolazione delle merci e garantendo, al contempo, un elevato livello di prote-zione per l’uomo e l’ambiente).L’applicazione del CLP comporta cam-biamenti significativi per la classifica-zione e l’etichettatura degli agrofarma-ci e introduce importanti novità:• nuovi criteri di classificazione per i

pericoli fisici, per la salute e per l’am-biente;

• avvertenze che indicano il grado rela-tivo del pericolo (‘Pericolo’ o ‘Atten-zione’);

• nuova codifica delle indicazioni di

pericolo (Frasi H) e dei consigli di prudenza (Frasi P) che andranno a so-stituire rispettivamente le attuali Frasi R e Frasi S;

• introduzione di informazioni supple-mentari (Frasi EUH);

• nuovi pittogrammi (simboli riquadrati a forma di diamante o rombo, come riportati nell’immagine).

Il CLP prevede tempistiche di applica-zione differenti per sostanze e miscele.Infatti, mentre per le prime la classifica-zione secondo il CLP è obbligatoria già dal 1 dicembre 2010, per le miscele, e quindi gli agrofarmaci, è stato previsto un periodo di adeguamento con scaden-ze diversificate:• immissione sul mercato: i titolari

di registrazione devono immettere sul mercato prodotti con etichetta CLP obbligatoriamente a partire dal 1 giugno 2015;

• commercializzazione: è possibi-le commercializzare prodotti con eti-chetta CLP prima di tale data;

• periodo di tolleranza: gli agrofarma-

ci già immessi in commercio (allo scaffale) entro il 1 giugno 2015 con etichetta DPD (classificazione pre-cedente) potranno essere commer-cializzati dai rivenditori ed utilizzati dagli agricoltori senza necessità di ri-etichettatura fino al 31 maggio 2017; entro la stessa data sarà, dunque, pos-sibile la presenza sul mercato di uno stesso prodotto con etichetta DPD e CLP;

• smaltimento scorte: dovrà essere ef-fettuato entro il 31 maggio 2017, data che rappresenta il termine ultimo an-che per l’impiego degli agrofarma-ci con la vecchia etichetta DPD, ai sensi della direttiva 1999/45/CEE.

Dal 1° giugno 2017, quindi, potranno essere commercializzati ed impiegati solo agrofarmaci con etichetta CLP.La conseguenza è che a partire dal 1° giugno 2017 tutti i prodotti con etichet-ta DPD (vecchia etichetta) presenti sul mercato dovranno essere rietichettati, oppure smaltiti come miscele pericolo-se secondo normativa vigente.

Dal 1° giugno 2017 è prevista la scadenza CLP. Attenzione alla gestione giacenze dei prodotti con vecchia etichetta

Prodotti fitosanitari e regolamenti

Proroga della pac al 15 giugno 2017Ma se non si renderà più funzionale il sistema, nemmeno questa scadenza potrà essere rispettata

La Commissione europea ha autorizza-to la proroga fino al 15 giugno 2017 del termine ultimo per la presentazione delle domande 2017 della Politica agri-cola comune (Pac) e domande correlate (PSR e Trasferimento Titoli. Il ministro parla di “segnale positivo” ma i problemi non sono risolti. Anche quest’anno infatti si registra-no gravi problemi nella presentazione delle domande di sostegno diretto al reddito dell’agricoltore, le cosiddette “domande Pac” con la variante della Domanda Grafica. La scadenza, originariamente prevista

per il 15 maggio, è stata prorogata di un mese, ma nelle condizioni attuali, se la pubblica amministrazione non interver-rà ai vari livelli (troppi, costosi e spesso anche scarsamente collaborativi, se non conflittuali) per rendere funzionale il sistema, neanche il termine del 15 giu-gno potrà essere rispettato. Insomma, siamo sempre al punto di partenza: il programma di Agea - e di conseguenza degli organismi pagato-ri regionali - presenta ancora troppi malfunzionamenti e nonostante l’as-sistenza di tecnici esperti (di Agea e delle società incaricate dal Ministero)

i problemi informatici non sono ancora risolti. Così chi gli agricoltori che devono pre-sentare le domande continuano a essere preoccupati per l’ottenimento dei con-tributi e i tecnici che li seguono nel la-voro sono sull’orlo di una crisi di nervi. Così evidenzia il presidente di Con-fagricoltura Massimiliano Giansanti a proposito di riforma della politica agricola comune: “Non possiamo per-metterci di perdere un’occasione cosi importante per sburocratizzare, rende-re più facile la vita delle imprese che rappresentiamo”.

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La maiscoltura è un comparto strate-gico per l’Italia in quanto fornisce le materie prime necessarie per gli alle-vamenti e l’industria alimentare, pila-stro fondamentale del Made in Italy e contribuisce in modo decisivo al suc-cesso dei prodotti italiani esportati in tutto il mondo. In questo scenario il comparto ha però estrema necessità di evolvere per ga-rantirsi un futuro di sostenibilità eco-nomica, sociale ed ambientale. Solamente dieci anni fa in Italia si contavano più di un milione di ettari investiti a mais, oggi si arriva a circa 700 mila, con il risultato che è neces-sario importare circa metà del nostro fabbisogno di questo cereale.Una attenzione particolare dovrà allo-ra dedicarsi alla prossima riforma del-la pac. Dovrà essere una riforma meno complicata e dovrà riservare alla mai-scoltura la attuale dotazione finanzia-ria in termini di valore del titolo.È necessario confrontarci con le asso-ciazioni ambientaliste europee e ita-liane che vorrebbero invece dirottare

risorse sempre più importanti verso un’agricoltura verde. Già oggi la maiscoltura italiana si deve confrontare con divieti in termini di utilizzo di mezzi tecnici, dalle sementi

BT agli insetticidi neonicotinoidi.In questo senso l’azione di Confagri-coltura con le alleanze con i produttori di mais europei è quanto mai impor-tante.

Confagricoltura chiede più attenzione dalla pac. La maiscoltura italiana è un comparto fondamentale

Strategie di rilancio per il mais

Senza titolo-1 1 15/05/17 10:34

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Grandine, siccità e gelo hanno colpito numerose aziende agricole in tutte le re-gioni d’Italia. Da qui la richiesta di attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale avanzata dalla Conferenza Stato-Regioni al fine di poter concedere alle imprese i fondi compensativi previsti in questi casi, non-ché l’adozione di strumenti quali le age-volazioni fiscali e previdenziali.Confagricoltura è al fianco delle aziende colpite per sollecitare un intervento ur-gente del Governo. Relativamente all’a-spetto agronomico, le gelate dei giorni scorsi hanno causato gravi danni alle viti, disseccando completamente i ger-mogli ed in parte allessandoli. Questi ultimi, a causa delle piogge e del-la conseguente forte umidità, corrono il rischio di marcire. Ad avviso dei tecnici di Confagricoltura, la pratica più corretta in queste condizio-ni è quella di passare a tagliare tutti i ger-mogli in queste condizioni, attendendo il germogliamento delle gemme seconda-rie che sarà favorito dall’aumento delle temperature.Ma c’è un altro aspetto che Confagricol-tura evidenzia con forza: da tempo l’U-nione europea prevede lo strumento assi-curativo come unica arma per difendere le colture dalle avversità atmosferiche.

E allora, proprio per questo, le procedure dovrebbero essere celeri e semplici, qua-si un automatismo. Invece abbiamo una montagna di carte e documenti da predi-sporre e da presentare informaticamente: Manifestazione di interesse, PAI (Piano assicurativo individuale), Domanda di Sostegno e Domanda di Pagamento. E con numerosi paletti e regole da osser-vare assolutamente.Occorre quindi - chiede con forza Confa-gricoltura - un provvedimento normativo in grado di superare questa situazione paradossale (in primo luogo chiudendo

- in sanatoria - le campagne assicurative 2015 e 2016) che non favorisce o perlo-meno non consente da parte delle impre-se agricole il ricorso all’assicurazione. Se fosse stato tutto molto più semplice oggi le colture colpite dalle gelate sa-rebbero già state al riparo dei danni con l’assicurazione. Tutte quelle Istituzioni locali, che chie-dono ora l’attivazione dei fondi post-e-vento, dove erano quando Confagricoltu-ra unitamente al Condifesa Vercelli Due lanciava l’allarme assicurazione agevo-lata?

Il freddo ha compromesso il prossimo raccolto, ma non è possibile per ora ricorrere ad un rimborso

Gelo tra danni alle viti e assicurazione

Aperta la caccia ai cinghialiIn programma la regolamentazione dell’attività venatoria

L’azione devastatrice degli ungulati si fa sentire in modo pesante nelle zone col-linari, dove i seminativi sono contornati da boschi e radure incolte, ma anche nel-la pianura. Gli attacchi alle coltivazioni sono ormai innumerevoli e spesso i cin-ghiali arrivano nelle zone abitate. L’azio-ne di contenimento è spesso episodica e per motivi diversi, tra i quali i conflitti di interesse tra le diverse parti in cau-sa, non ha mai dato grossi risultati, anzi. Adesso ci provano le ATC VC1 e VC” della pianura ver-cellese, che, sulla base delle

Linee Guida per la gestione ed il prelie-vo del cinghiale della Regione Piemonte, hanno in programma di regolamentare l’attività venatoria suddividendo il pro-prio territorio in zone per la caccia di selezione, laddove i proprietari dei fondi abbiano dato il consenso per l’accesso ai cacciatori, predisponendo degli apposta-menti fissi (altane).

Propedeutica a qualsiasi operazione sui titoli pac è la assegnazione dei

titoli da parte di AGEA. Solo in questi giorni l’Organismo di Coordinamento ha reso noto i risultati delle istruttorie sulle domande di accesso alla Riser-va 2016 per le fattispecie A (giovane agricoltore) e B (nuovo agricoltore) e quindi, dopo che sarà noto il valore medio nazionale, ci sarà la materiale iscrizione dei titoli nel portafoglio del richiedente.A causa dell’insufficienza del plafond finanziario destinato alla Riserva Na-zionale le domande per le altre fatti-specie (C e D) non verranno accolte.

Arrivano i titoli pac da Riserva 2016

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In seguito all’assemblea annuale dell’Associazione, Natalia Bobba è stata confermata alla presidenza

Rinnovo cariche Donne & RisoIn data 27 aprile è stata convocata l’assem-blea annuale di Donne & Riso.In tale occasione, sono avvenute le votazio-ni per il rinnovo del consiglio per il manda-to 2017/2020. Da segnalare maggiormente il cambio di una delle due vicepresidenti: Maria Teresa Melchior lascia il consiglio dopo diversi mandati e subentra Federica Busso. Confermata invece l’altra vicepre-sidente Perinotti Margherita. Entrano a far parte del nuovo consiglio: Cordero Saras-so Maria Teresa, De Benedictis Gallina Giuliana, Sarasso Renza e Guaglio Giu-seppina. La presidente Bobba Natalia, ha relazionato alle numerose socie presenti, tutte le iniziative, gli incontri, gli avveni-menti realizzati ed avvenuti nel corso del

suo triennio 2014/2017 di presidenza. Naturalmente non sono mancati i sinceri ringraziamenti da parte della presidente, a tutte le consigliere ed in modo particola-re a quelle non più elette. I ringraziamen-ti sono andati anche alle socie che hanno collaborato con la loro presenza alle varie iniziative. La collaborazione, le idee e le giuste critiche, ha dichiarato la presidente, sono il motore della associazione Donne & Riso, che deve continuare la missione della promozione del riso sul territorio, ma soprattutto fuori, anche se risulta più impe-gnativa e difficoltosa.A scrutinio avvenuto, il nuovo consiglio per il triennio 2017/2020 risulta cosi com-posto:

Bobba Natalia PresidentePerinotti Margherita Vice PresidenteBusso Federica Vice Presidente

Consiglieri:Calzoni Goio Maria GraziaGhisleri RenataPicco Coppo PaolaSerazzi Massa Maria VittoriaPicco PaolettaVercellotti VittorinaGabutti MarilenaVandone Perucca LiciaSarasso Cordero Maria TeresaSarasso RenzaDe Benedictis Gallina GiulianaGuaglio Giuseppina

Un saluto ad Antonio Finassi,ti ricordiamo cosìCiao Antonio, vogliamo ricordarti così, dietro alla “Tua” resatrice-banco di la-voro al Consorzio Vendita Risone, dove dispensavi agli agricoltori consigli e suggerimenti sul mercato del riso, con la gentilezza e cortesia che Ti ha sempre contraddistinto, e qui impegnato ad illu-strare ai ragazzi i misteri del risone che diventa riso buono da cucinare.

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Agrinsieme si congratula con Paolo De Castro per il successo ottenuto in Com-missione agricoltura del Parlamento Eu-ropea con l’approvazione della relazione relativa al regolamento Omnibus da lui presentata, in particolare per aver colto l’occasione per snellire e semplificare alcuni aspetti della PAC e per rendere più efficaci gli strumenti di gestione dei rischi. “La conferma dello strumento di stabi-lizzazione del reddito settoriale e soprat-tutto la diminuzione delle soglie per far scattare le misure costituiscono - così commenta Agrinsieme - elementi impor-tanti sia per l’immediato che per le future discussioni sulla PAC post 2020. Il risul-tato dovrà essere tuttavia più ambizioso, attraverso l’introduzione dello strumento dell’assicurazione dei redditi”.

Importanti le novità introdotte sul greening, uno strumento che secondo Agrinsieme “appare ad oggi troppo complesso per essere efficace, ingessan-do di fatto le aziende agricole, soprattut-to quelle più competitive”. Il coordinamento tra Cia, Confagricol-tura, Copagri e Alleanza Cooperative Agroalimentari saluta quindi positiva-mente le modifiche approvate che van-no nel senso auspicato, semplificando lo strumento dell’inverdimento. Agrinsieme apprezza inoltre la contra-rietà della Comagri all’eliminazione, pur

Approvata la relazione Omnibus del Parlamento Ue: un buon viatico per i triloghi, ma si potrà fare di più

Pac, soddisfazione di Agrinsieme

facoltativa, del requisito dell’agricolto-re attivo, proposta dalla Commissione dell’Unione Europea: “Non possiamo accettare, come il relatore, che si ap-plichi il criterio in base alle sensibilità degli Stati membri. Tuttavia vanno eli-minate tutte le rigidità e semplificate le procedure di verifica”. Positivi infine i miglioramenti che fa-voriscono l’aggregazione, cosi come l’ampliamento delle misure per le Op ortofrutticole in materia di prevenzione e gestione delle crisi, in particolare at-traverso azioni di sostegno all’export sui mercati dei paesi terzi. Bene anche i miglioramenti della misura consulenza e sugli incentivi ai giovani agricoltori, che potranno dare più slan-cio al rinnovo generazionale. Tuttavia il mantenimento delle limitazioni dimen-sionali verso l’alto mal si coniuga con l’obiettivo di aumentare la competitivi-tà delle aziende agricole. Non mancano però nel voto gli elementi di criticità. In merito al regime degli aiuti accoppia-ti, al di là di una maggiore flessibilità per gli Stati membri e l’attenzione alle coltu-re proteiche, Agrinsieme avrebbe auspi-cato più coraggio. “Ci rendiamo conto che la revisione del sistema accoppiato non era nelle priorità di intervento della Commissione, ma l’estensione a settori come le patate, gli allevamenti suinico-li e avicoli era essenziale per far fronte all’incapacità degli strumenti oggi a di-sposizione di rispondere alle crisi ricor-renti”.

A Ponderano (BI) mercoledì 3 maggio 2017 è nato

Matteo Zanazzo

Alla sorellina Camilla, alla mamma Federica Manservisi con il papà Si-mone Zanazzo - a tutta la famiglia Za-nazzo e in particolare ai nonni pater-ni Laura Delzoppo e Mario Zanazzo nostri associati di Arborio, giungano le più sentite congratulazioni di Con-fagricoltura Vercelli e Biella, del Con-difesa Vercelli Due e del Consorzio Vendita Risone.

NATI

L’ondata di maltempo anoma-lo, con l’improvviso abbas-

samento delle temperature di molti gradi dei giorni scorsi ha provocato gelate estese nei campi con effetti devastanti su vigneti, frutteti ed or-taggi lungo tutta la Penisola, ma a macchia di leopardo. Lo strumento assicurativo, che avrebbe dovuto consentire il risar-cimento dei danni non è stato in molti casi attivato per le note ra-gioni legate alla complessità delle procedure. Alla luce di quanto sopra e quin-di per consentire ad una platea più ampia possibile la sottoscrizione delle polizze assicurative agricole, il Ministero delle Politiche agricole ha prorogato al 31 maggio 2017 il termine per la sottoscrizione delle polizze e dei certificati assicurati-vi agricoli per le polizze collettive, tramite i Condifesa, relative alle colture a ciclo autunno-primaverile e permanenti, allineando la scaden-za a quella già prevista per le coltu-re a ciclo primaverile.

Assicurazione agevolata prorogata

Positive le novitàsu greening e Op,ma serve la revisionedegli aiuti accoppiati

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A Vercelli sabato 8 aprile 2017 è pre-maturamente mancata la Signora

Carla Riscaldino, in Marcone

Al marito Vittor Marcone nostro asso-ciato di Prarolo giungano le più sentite condoglianze di Confagricoltura Ver-celli e Biella...............................................................

A Oldenico venerdì 28 aprile 2017 è mancata la Signora

Carola Ester Re ved. Tosone, anni 93

A tutta la famiglia Tosone e in partico-lare al figlio Avv. Lorenzo Tosone con la sua famiglia , al figlio Pier Carlo To-sone con la moglie Francesca e i figli - nostri associati di Oldenico e Albano Vercellese, giungano le più sentite con-doglianze di Confagricoltura Vercelli e Biella e del Condifesa Vercelli Due. ..............................................................

Le socie di Donne & Riso partecipano al lutto che ha colpito l’amica Eleonora Bertotti Rossino per la perdita del fra-tello Franco...............................................................

Il Presidente, il Consiglio Direttivo e il Direttore con il personale dipendente partecipano al lutto della Famiglia Ca-mozzi per la scomparsa del Dott.

Marcello Camozzi

professionista stimato e apprezzato per professionalità, competenza e umanità. È stato per tanti anni (già dal 1975) Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti della nostra Associazione e, sin dalla costituzione, anche della nostra Società di Servizi. Alla moglie Signora Elena e alla sorella Signora Paola giun-gano le più sentite condoglianze.

Vercelli, 7 maggio 2017

LUTTI COMPRO/VENDO

La pubblicazione dei piccoli annun-ci nella rubrica “Compro / Vendo” su L’AGRICOLTORE è comple-tamente gratuita per gli Associati dell’Unione Agricoltori. Ogni annuncio verrà pubblicato tre volte, automaticamente, salvo comunicazione di disdetta da parte del diretto interessato.

Per informazioni rivolgersi alla Se-greteria dell’Unione Agricoltori in Vercelli - Piazza Zumaglini n. 14 - tel. 0161 250831 fax 0161 56231 E-mail: [email protected]

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Mensile di informazione tecnica ed economica dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori di Vercelli e Biella.

Anno 90° - N°5 - Spedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Vercelli - Gratuito agli associati. Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Vercelli in data 23/3/1966.Direzione, redazione, pubblicità e amministrazione: Piazza Zumaglini, 14 - 13100 Vercelli.Tel. 0161 250831 - 215145 - 259345. Fax 0161 56231 - [email protected]: Finagri Srl. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione N. 14903. Direttore responsabile: Paolo GuttardiImpaginazione e Stampa: Litocopyvercelli - Case Sparse, 202 - Zona A - 13100 Vercelli. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione N. 5161.

Il Presidente, il Consiglio Direttivo, il Direttore e tutto il Personale di-pendente di Confagricoltura Vercel-li e Biella, Condifesa Vercelli Due e del Consorzio Vendita Risone pro-fondamente rattristati si uniscono al dolore della famiglia Finassi per l’improvvisa scomparsa del collega

Antonio Finassi

dipendente del Consorzio Vendita Ri-sone - ricordandone con stima la di-sponibilità e la pacatezza. Giungano alla moglie Gianna, al figlio Alberto, alla sorella Sandra le più sentite con-doglianze.

Vercelli, 11 maggio 2017...........................................................

A Vercelli lunedì 15 maggio 2017 è mancato il Signor

Geom. Giovanni Coppo, anni 88

Consigliere ANPA Confagricoltura Pensionati Vercelli Biella

A tutta la famiglia Coppo e in partico-lare al figlio Benedetto con la moglie Paola, ai nipoti Cristina e Giovan-ni con la moglie Valeria, al fratello Giacomo con la moglie Vittorina e alla consuocera Rita Decaroli Picco - associati Cascina Mandria di Livor-no Ferraris - giungano le più sentite condoglianze del Presidente, del Con-siglio Direttivo e del Direttore con il personale dipendente di Confagricol-tura Vercelli Biella, Consorzio Ven-dita Risone, Condifesa Vercelli Due, ANGA sezione di Vercelli, Associa-zione Donne & Riso e ANPA Con-fagricoltura Pensionati di Vercelli e Biella.

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La Camera ha votato il testo definitivo delle “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico”, già approvato il 12 aprile scorso in sede di Commissione Agricoltura con consen-so trasversale. Il testo unifica le proposte di legge nume-ro 302, a firma di Massimo Fiorio (PD) del marzo 2013, e numero 3674 del mar-zo 2016 a firma di Giuseppina Castiello (PdL all’epoca, ora Lega Nord). Il testo si snoda in 16 articoli e introduce elementi innovativi su più fronti. Nel dettaglio: innanzitutto l’agricoltura biologica viene definita “attività di inte-resse nazionale con funzione sociale, in quanto basata prioritariamente sulla qua-lità dei prodotti, sulla sicurezza alimen-tare, sul benessere animale e sulla tutela della biodiversità” (art. 1, comma 2). Il biodinamico, se conforme al Regola-mento CE numero 834/2007, è equipara-to al metodo biologico (art. 1, comma 3). Viene istituito il Tavolo tecnico di setto-re (art. 4), che raggruppa la filiera, i cui membri possono rimanere in carica non oltre cinque anni, ad esclusione dei com-ponenti della ricerca.

Approvato il testo definitivo, ora la parola passa al Senato e agli eventuali decreti attuativi

Biologico, primo sì alla nuova leggeAl Tavolo il compito di delineare le prio-rità del Piano di azione nazionale, espri-mere pareri sui provvedimenti anche europei, proporre interventi per l’attivi-tà di promozione dei prodotti biologici. Dall’art.5 all’art.9 vengono definiti gli strumenti di pianificazione e finanzia-mento che passano dal Piano di azione, triennale con aggiornamento annuale (art. 5), all’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica (art.6) che sostituisce e rivede le finalità del vi-gente Fondo per l’agricoltura biologica e di qualità per mettere in atto le azioni previste dal Piano, con una riserva del 30% alla ricerca. Viene inoltre specifi-cato che il Fondo è alimentato dal con-tributo annuale dovuto per la sicurezza alimentare nella misura del 2% del fat-turato dell’anno precedente relativo alla vendita di agrofarmaci (art. 6, comma 5). Il contributo è già previsto alla vigente legislazione, ma vengono introdotte delle sanzioni in caso di mancato versamento. All’art.7 si prevede la costituzione di contratti di rete tra gli operatori della fi-liera bio; agli articoli 8 e 9 si delinea il sostegno alla ricerca tecnologica e appli-cata nel settore e si promuove la forma-

zione professionale. Di rilievo gli articoli dal 10 al 13, rela-tivi all’organizzazione della produzione e del mercato: si definiscono i requisiti dei “Distretti biologici” (art. 10); si ri-conoscono, all’art. 11, le Organizzazioni Interprofessionali nella filiera bio, novità assoluta nel comparto; vengono intro-dotte le Intese di filiera, strumento già utilizzato per altri settori ma mai per il biologico (art. 12). L’articolo 13 riguarda le Organizzazioni dei Produttori: rispetto alla legge in vigo-re si elimina il vincolo di rappresentanza legato al fatturato delle OP, in conside-razione delle dimensioni spesso molto ridotte delle aziende bio. All’art.14 viene introdotta la possibilità di vendita diretta in ambito locale delle sementi autoprodotte dalle imprese agri-cole. Le disposizioni finali sono contenu-te negli articoli 15 e 16. È rimasto escluso dalla votazione, per-ché delegato al Governo, il sistema dei controlli, la cui bozza di decreto è stata approvata sempre martedì dalla Giusti-zia. Una volta approvato, il testo passerà all’esame del Senato, quindi toccherà ai decreti attuativi.

Lotta al Brusone al tempo della Produzione IntegrataAmmesso un solo intervento per tutte le varietà, utilizzando una sostanza attiva diversa da quella impiegata in precedenza

Con l’impossibilità di utilizzare il tri-ciclazolo nella lotta contro il Brusone del riso è venuta meno una importante opportunità per i risicoltori. Anche per quelli che aderiscono alla Produzione Integrata del PSR, seppure con le limi-tazioni previste dalla Norme tecniche (Operazione 10.1.1).Con una sua nota la Direzione Agricol-tura - Settore Fitosanitario della Regio-ne Piemonte ha ricordato le regole che normano la difesa del riso del Brusone

nell’ambito della Operazione 10.1.1. del PSR: è ammesso un intervento su tutte le varietà, indipendentemente dalla sen-sibilità alla malattia e la possibilità di un secondo intervento solo sulle varietà sensibili, utilizzando per questo inter-vento una sostanza attiva (s.a.) diversa da quella impiegata nel primo interven-to. Le sostanze attive utilizzabili sono: picoxystrobin, azoxystrobin, la miscela azoxystrobin+difenoconazolo, flutriafol. In considerazioni di tali limitazioni la

Regione Piemonte ha riportato, a titolo informativo, l’elenco delle varietà di ri-sone in funzione della loro sensibilità al brusone. Come per la campagna 2016, l’elenco fa riferimento alla più recente (2015) pubblicazione scientifica ad ope-ra del Consiglio per la Ricerca e la speri-mentazione in agricoltura di Vercelli. Le varietà di riso non comprese nell’elenco sono da considerarsi, ai fini dell’appli-cazione del PSR e dei controlli da parte degli Enti preposti, “sensibili”.

Varietà Resistenti

Varietà Moderatamente Resistenti

Varietà Moderatamente Suscettibili

Varietà Suscettibili

CL46, CLXL745, Libero,Atlantis, Oceano, CL71, Wang, CRW3, MareCL, Arsenal, Teseo,

CL26, Sagittario, Vulcano, Falco, CL80

Orione, Elettra, Vasco, Thaibonnet, Giglio, Sole CL, Fedra, Brezza, Tigre, Ercole,CL12, Ellebi, SP55, Castore, Roma, Yume, fast, Luna CL

Teti, SIS, Augusto, Antares, Rombo, Ronaldo, Centro, Onice, Samba, Sfera, Gloria, Corimbo, Agata, Cerere, Ninfa, Bacco, Lince, Virgo, Aiace, Ducato, Carnaroli, S. Andrea, Opale,

Crono, Scudo, Proteo, Galileo, Urano, Medea, Karnak, Puma

Centauro, Scirocco, Argo, Febo, Dardo, Neve, Musa, Meco, Brio,

Albatros, Gladio, Selenio, Baldo, Ulisse, Carnise, Flipper,

Nuovo Maratelli, Sirio CL, Volano, Eridano, Nembo, Lido, Ariete, CRLB1, Carmen, Creso,

Delfino, Eurosis, Balilla, Presto, Nerone, Loto, Luxor, Arborio, Sprint, Elio, Deneb,

Carnise Precoce, Ambra, Vialone Nano

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Condifesa Vercelli Due, positivi i risultati di bilancioAl Condifesa la Tua Polizza personalizzata

Si chiude positivamente il bilancio 2016 del Consorzio di difesa delle colture agrarie - Condifesa Vercelli Due, ma c’è troppa burocrazia. Mercoledì 19 aprile a Vercelli, presso la Sala Borasio di Confagricoltura - si è svolta l’assemblea dei soci ed il presidente, Riccardo Garrione, ha prima di tutto sottolineato come , nonostante tutte le pro-blematiche legate all’applicazione del Piano assicurativo 2016, con la Misura 17.1 della Gestione del rischio, si sia mantenuto costante il valore della produzione assicurata che nel 2016 ha superato i 102 milioni di euro. Il riso, che rappresenta il 90 % delle superfici assicurate dal Consorzio, è molto sensibile alle avversità atmosferiche e quindi i produttori sentono in particolare l’esigenza di tutela del reddito aziendale.

Positivi i dati economici: l’esercizio si è chiuso con quasi 44 mila euro di utile, dopo un accantonamento di 9.847 euro per il fondo di svalutazione crediti. Numeri che confermano la solidità patrimoniale del Consorzio. Nonostante le incertezze normative il Condifesa ha offerto un servizio di consulenza assicurativa all’ altezza delle esigenze. Sempre più imprese agricole stanno comprendendo l’importanza delle polizze assicurative, con l’obiet-tivo di tutelare il reddito, oggi dagli eventi atmosferici estremi, e domani anche dalle oscillazioni dei mercati. La finalità del Condifesa Vercelli Due è quella di garantire le migliori condizioni contrattuali da parte delle compagnie assicuratrici, con cui il Consorzio stipula convenzioni cercando di ottenere il tasso migliore.

[email protected] www.condifesavercellidue.it 0161/502544 0161/265988

CONSORZIO INTERPROVINCIALE PER LA DIFESA DELLE COLTURE AGRARIE DALLE AVVERSITÀ ATMOSFERICHESede : Piazza Zumaglini, 14 - 13100 Vercelli (VC)

Presso il Condifesa Vercelli Due è attivo un servizio di consulenza assicurativa, svolto in collabo-razione con AGRIDIFESA SRL, per la predisposizione dei preventivi e delle polizze più idonee alle esigenze di copertura delle azienda associate.

Per fissare un appuntamento con l’incaricato (p.a. Daniele Bianchini), presente presso il Condife-sa nei giorni di martedì e giovedì mattina, telefona al 0161-502544, email: [email protected].