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Istituto Statale Superiore “G.B. Rubini” Romano di Lombardia (BG) Classe 2ª OSPA Anno Scolastico 2016/17 Tutti all’orto o quasi Itinerario didattico-scientifico del progetto “Dalla scuola al territorio” ad integrazione del progetto RubiniUnità formativa comune delle classe 2 a OSPA e incontro di aggiornamento interno dei docenti “Tocco terra … cogito ergo sum”

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Istituto Statale Superiore “G.B. Rubini” Romano di Lombardia (BG)

Classe 2ª OSPA Anno Scolastico 2016/17

Tutti all’orto o quasi

Itinerario didattico-scientifico del progetto “Dalla scuola al territorio”

ad integrazione del progetto “Rubini”

Unità formativa comune delle classe 2a OSPA e incontro di aggiornamento interno dei docenti

“Tocco terra … cogito ergo sum”

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Presentazione Collaboratori

Saidi Fatima

Gueye Abou

Toponomastica: fontanili

e Pascolo

Lorenzi Michelle

Cadè Sara

Giardino dei frutti di-

menticati

Carminati Martina

Bounafa Ilham

Vegetazione ricostruita

Spanò Marika

Tuma Melisa

Presentazione dell’orto

Savoldi Gabriel

Oldoni Niccolò

Cartina del percorso

Agazzi Aicha

Alibeu Bukurie

Gasparina

Deidda Eden

Sofia Nascimben

Lettera al sindaco di Ro-

mano

Momi Avneet

Deriane Wijdan

La Montecatini

Noreen Tania Ricerca iconografica

Kaur Jagmeet

Kaur Arshpreet

Giuseppe Longhi

Wissal Machlout

Hassari Nadia

Colonia Igea

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RrRRr

Introduzione

Da anni il percorso dei Santi

Da tempo l’area tecnologica scientifica

programma attività parallele alle classiche

lezioni frontali: esercitazioni in laborato-

rio e sul campo, itinerari didattici, visite a

impianti e industrie, partecipazione a

eventi e attività dedicate alla raccolta dif-

ferenziata in Istituto. Da alcuni anni le at-

tività sono state raccolte in unico progetto

denominato “Dalla scuola al territorio”, di

anno in anno rivisto e integrato. Gli obiet-

tivi sono legati ai contenuti delle scienze

integrate, ampliati a temi storico-sociali,

alla conoscenza del territorio e alle que-

stioni attuali come lo sviluppo sosteni-

bile.

In relazione alle innovazioni didattiche e

alla riforma, le attività sono diventate

un’ottima risorsa per programmare unità

formative comuni e progetti dell’alter-

nanza scuola-lavoro, nell’intento di rag-

giungere le sospirate competenze di “cit-

tadinanza attiva”.

Quest’anno la classe 2a OSPA ha deciso di

dedicare alcune mattinate alla riscoperta

dell’“orto botanico” del parco Serio,

quanto è emerso dalle uscite, dall’incontro

con le guardie ecologiche e dalle ricer-

che, è stato raccolto nel presente opu-

scolo, che si aggiunge agli altri presenti

nel sito scolastico… e ci sono anche le

foto del corso per docenti

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Introduzione

Il percorso dei Santi, descritto nei precedenti opuscoli, ha permesso l’organizzazione di diverse uscite

didattiche, una delle tappe più significative dell’itinerario è sempre stato l’orto botanico del parco

Serio, dedicato al compianto sindaco Longhi di Romano.

Le classi hanno percorso l’itinerario studiando il territorio e alla fine sono stati preparati due opuscoli

presenti nel sito della scuola. Per l’Expo, l’orto ci ha visti protagonisti nel preparare la marmellata

con le mele del giardino dei frutti dimenticati: dessert per l’esposizione dedicata al cibo. Per AREA

parchi, sempre la 2OT, aveva preparato

un video, infine l’orto e il percorso sono

stati inseriti nelle attività dell’acco-

glienza delle classi prime. Quest’anno

le attività sono state riproposte interes-

sandoci solo all’area dell’orto per stu-

diare come organizzare le visite e deter-

minando tempi e chilometri. Dopo l’in-

troduzione fatta nella nostra area verde

è stata organizzata un’uscita e, conside-

rati i tempi risicati, si è preferito svol-

gere la seconda attività accogliendo le

guardie nel nostro istituto; torneremo

all’orto a Maggio .

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La prima uscita e l’incontro a scuola

L'orto botanico, ossia una piccola area, un piccolo spazio in cui si possono ritrovare tutte le piante

presenti nel Parco e in cui vengono sistemate anche tutte quelle piante che privati e agricoltori vole-

vano eliminare: alberi definiti “dimenticati” che facevano parte della tradizione rurale. Qui abbiamo

avuto modo di conoscere Natale, guardia onoraria del parco del Serio che con Isaia accoglie chi ha

voglia di conoscere l’orto, non è da dimenticare il sig. Giovanni anch'egli guardia e organizzatore

del recupero delle piante e delle manifestazioni, in particolare di quelle enogastronomiche con

“Gruppo Sportivo per Romano”. I chilometri che separano l’orto dalla scuola risultano Km 3,23, i

passi 4358, 135 le kcal perse nel cammino ma poi ritrovate, 43 i minuti per l’andata, 35 per ritorno.

Perché avevamo voglia di tornare prima a casa. Ci siamo divertiti anche a descrivere il percorso.

1) Percorso olfattivo 2) Arboreto 3) Varietà antiche di specie colti 4) Ambienti aridi 5) vate 6) Querco carpineto 7) Ambienti palustri e piante acquatiche 8) Boschi umidi 9) Prati stabili

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L’orto botanico carta d’identità Nome: Orto Botanico “Giuseppe Longhi” Data di nascita: 2007 Comune: Romano di Lombardia (BG) Residenza: A nord-ovest, zona industriale, località Pascolo Come raggiungerlo: Facilmente raggiungibile da Romano anche a piedi in circa mezz’ora: sottopasso della stazione

poi via Montecatini, si sovrappassa la circonvallazione per raggiungere la zona industriale in vicinanza dell Exide, poi la cascina Gasparina, via Pascolo e ci siete

Estensione: circa 2 ettari Segni particolari: In località Pascolo è stata recuperata una zona agricola destinata a raccogliere in un piccolo

spazio tutta la vegetazione e la flora tipica del parco. Sono presenti due aree umide con la relativa vegetazione e una casetta in legno. Una fascia raccoglie “i frutti dimenticati” e un per-corso interno permette di conoscere tutti gli alberi e gli arbusti presenti nella fascia arida del nord, quella del centro dei fontanili e quella umida del sud. Interessante l’area dedicata alla “casa di riposo” degli alberi recuperati nel territorio. Molti sono da frutto e dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno si possono assaggiare i frutti. Nell’area si trova anche una serra per la coltivazione delle specie autoctone, trovano spazio i capannoni e le aree per deposito materiale e veicoli del parco.

Orari d’apertura: Terza domenica del mese, e, negli altri giorni su prenotazione, presso gli uffici del Parco Bibliografia: Depliant dedicato, power point delle guardie, pp curato dal responsabile del l’educazione

ambientale dott. Ivan Bonfanti, in loco sono presenti tabelloni descrittivi, opuscoli dedicati all’orto e al percorso dei Santi nel sito del ISS G.B. Rubini, altri testi presenti nel sito del Parco

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Area orto didattico censimento di alberi e arbusti (delle GEV)

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LA VEGETAZIONE DELL’ORTO BOTANICO (testo rielaborato dal sito ufficiale del Parco)

Lo spazio è stato suddiviso in settori, all’interno dei quali sono stati realizzati i singoli ambienti, in-

tervallati fra loro da spazi a radura:

AMBIENTI ACQUATICI: sono presenti nell’orto due ambienti acquatici, ricchi di biodi-

versità; uno è alimentato in maniera naturale dalla falda acquifera (come avviene nei fonta-

nili), l’altro è un piccolo stagno che attira numerose specie ed in particolare gli anfibi.

BOSCHI MESOFILI PLANIZIALI: un piccolo lembo dei boschi dominati da querce e

carpini bianchi che fino a 2000 anni fa occupavano la regione planiziale. Le specie presenti

amano un clima fresco e terreni ricchi in sabbia e ghiaia a media umidità.

BOSCHI UMIDI: nei pressi delle zone umide si sviluppano boschi caratterizzati dalla pre-

senza di specie igrofile come ontani, salici e pioppi, che non sono legate a un clima partico-

lare (vegetazione azonale).

AMBIENTI XEROFILI (querceti a roverella, pascoli xerofili): vegetano qui le specie

più adattate a zone aride come quelle delle praterie aride presenti nella zona di Malpaga-Ba-

sella.

ARBORETO: qui è possibile osservare il portamento (habitus) degli alberi tipici della pia-

nura lombarda: ciò si ottiene lasciando spazio ad ogni individuo che, senza essere in compe-

tizione con altri, può svilupparsi nel modo che predilige.

AIUOLE DEI PROFUMI: le piante aromatiche producono oli essenziali, resine e gomme

che proteggono dai parassiti e dalle avversità metereologiche e attirano numerose specie di

insetti tra i quali le farfalle. Esse trovano qui nutrimento, rifugio e un luogo ideale di sosta.

VARIETÀ ANTICHE DI SPECIE COLTIVATE: le varietà antiche di alberi da frutto

costituiscono un importante patrimonio di diversità genetica e di memoria storica del territo-

rio: nell’orto è possibile apprezzarne la bellezza e la “bontà”. Sono presenti oltre 100 es-

senze da frutto di numerose specie tra le quali: melo da fiore, melo cotogno, pero, ciliegio,

uva, kaki, nocciolo, noce, castagno, albicocco, pesco, giuggiolo, gelso. L’obiettivo di tale

area è mostrare la grande ricchezza di varietà di frutti che l’uomo è stato in grado di ottenere

nel tempo e che costituiscono oggi un patrimonio di biodiversità da conservare, sebbene il

mercato si sia orientato sulle varietà più precoci, con frutti di grandi dimensioni, zuccherini

e dall’aspetto più uniforme.

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Dovevamo copiare i testi… è stato fatto solo per le piante acquatiche

Le piante che crescono nelle acque dolci sono rappresentate da alghe, quasi sempre microscopiche,

o da specie erbacce dotate di foglie e fiori, in origine terrestri, ma in seguito profondamente adattate

alla vita in acqua. Le specie sono simili in tutta Europa, pertanto formano vegetazioni azonali. Lo

sviluppo della vegetazione acquatica è molto variabile durante l'anno, con un picco di crescita nella

stagione estiva.

Uno degli ambienti peculiari della pianura lombarda erano i fontanili, zone seminaturali dove

l'uomo scavando in zone ricche di sorgenti naturali ha facilitato la risalita dell'acqua utilizzata per

l'agricoltura.

Qui, la costanza del livello e della temperatura

dell'acqua nel corso dell'anno consentono la pre-

senza di comunità con un altro grado di biodiversità. Tra le idrofite

(piante acquatiche) più diffuse si segnalano i ceratofili (Callitriche

spp.), con eleganti fusti allungati nel senso della corrente, le brasche

(Potamogeton spp.), con fiori verdi poco vistosi, il sedano d'acqua

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(Apium nodiflorum), ombrellifera acquatica, il bel ranuncolo acquatico (Ranunculus trichophyllus),

caratterizzato dai fiori bianchi, il muschio acquatico (Fontanilis antipyretica) e il crescione (Nastur-

tium officialis).

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COME ARRIVARCI IN MACCHINA:

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La toponomastica del percorso Ci siamo interessati ai loghi incontrati lungo il percorso

la Fontana Bogli: sito del comune

Detta anche fontana "del Boglio" ha origine a Nord dell'abitato di Romano in adiacenza alla via Mon-

tecatini ora Via Paolo VI. Il corso discende in direzione sud sottopassando la linea ferroviaria MI-

VE e quindi si divide in più rami secondari che irrigavano buona parte del territorio comunale ad est

dell’abitato

Le fontane Minori dalle carte IGM

Sono da segnalare la Fontana Rossa , superiore e inferiore ,la Fontana Muda la Fontana del Pascolo,

la Fontana S. Giuseppe, la Legorina e la fontana della Rocca che,assieme alle acque della roggia

Fornarola, animava il “mulino di porta Crema”denominato “molino magnus de la porta de subtus”

in margine alla strada del Ritiro, a servizio del Borgo Meridionale, e le cui porte costituivano il

punto difensivo più debole attraverso cui il Borgo venne per quattro volte assalito (negli anni inter-

correnti dal 1407 al 1434).

E’ da rilevare che anticamente tutte le fontane romanesi, anche le più lontane,erano collegate con un

sistema di cavi alla Seriola dei Mulini, cioè al Fontanone in modo da alimentare i mulini in qualsiasi

condizione di portata.

Il Pascolo

Il Pascolo fa parte del comune di Romano di Lombardia, in pro-

vincia di Bergamo, nella regione Lombardia.La frazione o località

di Pascolo dista 1,72 chilometri dal medesimo comune di Romano

di Lombardia di cui essa fa parte. Si può discutere sulla topono-

mastica pensando che fino a 100 anni fa con buona probabilità la

zona fosse coperta da boschi e che in questa località ci fossero

delle radure destinate al pascolo. Nell ricostruzione grafica dello

sviluppo urbanistico nel 1945, compaiono degli edifici, inesistenti

nel 1897. A ulteriore conferma di quanto scritto è da citare che in

vicinanza è presente la C,na Isola nel bosco

Il Fontanile Pascolo

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La Montecatini (fonte libro Silvia architetto Carminati)

La Montecatini Edison S.p.A.,

dal 1966 al 1969, abbreviata poi

in Montedison S.p.A., è stata un

grande gruppo industriale e fi-

nanziario italiano, conosciuto

con questo nome fino al 2002;

attivo prevalentemente

nella chimica, aveva però inte-

ressi in numerosi settori (farma-

ceutica, energia, metallurgia,

agroalimentare, assicurazioni,

editoria). Costanti della sua sto-

ria sono stati il dualismo con il polo chimico pubblico dell'Eni, l'influenza da parte di Mediobanca ed

un capitale sociale frammentato, spesso privo di un azionista di controllo e soggetto a frequenti scalate

in Borsa.

Nel 1975 la Montedison aveva un fatturato di 5,41 miliardi di dollari e 150.555 dipendenti. La para-

bola della Montedison, nata come uno dei maggiori gruppi chimici mondiali e gradualmente ridimen-

sionata per trasformarsi alla fine in un polo agro-alimentare, viene vista da molti analisti economici

come l’immagine del declino industriale dell’Italia,incapace di esprimere multinazionali di dimen-

sioni adatte a competere sui mercati mondiali. La Montedison nacque nel 1966 dalla fusione

tra Montecatini ed Edison; la Montecatini era stata costituita

nel 1888 a Montecatini Val di Cecina (PI) per lo sfruttamento

delle locali miniere di rame; negli anni dieci del XX secolo entrò nel

settore chimico e nei decenni successivi diventò, a colpi di brevetti e

di acquisizioni, la maggior azienda chimica italiana, pressoché mo-

nopolista in alcune produzioni come l'acido solforico, i concimi, i co-

loranti (tramite la controllata ACNA); nel 1936, in collaborazione

con l'AGIP, costituì l'Anic (Azienda Nazionale Idrogenazione Carbu-

ranti), con lo scopo di produrre benzina sintetica, e che sarebbe stato

il primo nucleo dell'industria petrolchimica italiana. La Edison era

nata nel 1884 a Milano e fu una delle prime aziende a sfruttare in

Italia quell'energia idroelettrica che fu alla base della prima industria-

lizzazione italiana, costruendo dighe lungo l'arco alpino, in partico-

lare in Lombardia.

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La ditta Montecatini risulta essere operativa nel settore dell’industria mineraria e chimica sin dal 1888 inizialmente col nome di società agricola Lombarda. Si iscrive alla Camera di Commercio di Bergamo in data 31 dicembre 1925 con denominazione “Montecatini So-cietà Generale per L’industria Mineraria e Agricola” , occupandosi di “esercizio di miniere di zolfo,piriti,lignite,rame e zinco , commercio e lavorazione di prodotti minerali fabbrica-zione di prodotti chimici industriali” . Ha sede legale a Milano in foro Bonaparte 35 e sedi operative a Romano di Lombardia e Treviglio,oltre che numerosi stabilimenti, depositi e miniere sparsi sul territorio nazionale. La Montecatini cessa l’attività il 7 luglio 1966, quando viene incorporata dalla società Edi-son.

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L’Exide lungo l’itinerario, ex Magneti Marelli

Più avanti la cascina Gasparina di sopra e la… comunità annessa

La Gasparina di Sopra, che ha sede a Romano di Lombardia (BG), e una cooperativa sociale che gestisce servizi terapeutico-educativi residenziali finalizzati a riabilitare e integrare persone con problemi di tossicodipendenza. Si e costituita in Cooperativa Sociale aumentando e potenziando negli ultimi anni le proprie unita di offerta, accreditate dalla Regione Lombardia cercando di fornire risposte diversificate ai bisogni emergenti in materia di tossicodipendenza. Obiettivi: riabilitare, integrare e promuovere persone con problemi di dipendenza. Attività: produzione, programmazione, distribuzione e vendita dei prodotti orticoli realizzati con il coinvolgimento degli ospiti.

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Da non dimenticare, e presenti negli altri opuscoli, a ovest dell’orto la

Colonia elioterapica Igea

La Colonia Igienico Climatica, conosciuta con il nome di “ Igea”, realizzata sulla sponda del fiume

serio, è stata fatta divenire punto di riferimento per i paesi circostanti.

L’aspirazione ,dei socialisti di Romano, era stata quella di “creare una Colonia nella quale fossero

accolti i figli dei lavoratori e specialmente gli orfani di guerra, e questo intento fu solennemente

sancito nello Statuto della Società”.

I lavoratori Romanesi accolsero con entusiasmo la proposta, e Riccardo Manetta si fece protagoni-

sta di una attivissima propaganda al fine di concretizzare il progetto. Nel 1920 venne costituito un

Comitato Provvisorio e il 14 novembre si approvò lo Statuto di Fondazione della Società.

Esperti di educazione, giunsero a Romano espressamente da Milano per studiare sul posto le moda-

lità tecniche da seguire, prendendo spunto dalle Colonie, come la Colonia di Turro Milanese.

Molte cooperative e leghe di lavoratori e contadini parteciparono con donazioni per la realizzazione

della Colonia e il signor Angelo Panzera donò 20 pertiche di sua proprietà per la costruzione del pa-

diglione.

Oggi la struttura, in stato di abbandono da diversi

anni, è di proprietà del comune di Romano di

Lombardia che tramite un concorso idee aveva

raccolto una serie di progetti volti al recupero e al

riuso della struttura ma…

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E per una festa o una grigliata o una gara di pesca c’è il Laghetto Nettuno, telefonate ad Augusto

329021330

L‘alunno Oldoni doveva preparare la cartina del percorso, la stiamo ancora aspettando!

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LETTERA AL SINDACO DI ROMANO

Spett.le

Dott.

Comune di Romano

di Lombardia

Romano di Lombardia,

20 marzo 2017

Egregio Signor Sindaco

La nostra classe 2° OSPA, indirizzo Operatore ai Servizi di Promozione e Accoglienza,

dell’Istituto d’Istruzione Superiore G.B Rubini di Romano, ha partecipato quest’anno al progetto Ru-

bini legato alla figura del divulgatore culturale nell’unità formativa comune nell’ambito della disci-

plina di scienze, abbiamo aggiunto alle uscite quella all’orto botanico del parco Serio in località Pa-

scolo.

Durante il tragitto abbiamo riscontrato delle difficoltà nel percorrere la strada, perché non è

sempre è idonea al passaggio pedonale in quanto manca il marciapiede nel tratto che porta all’Exide.

Le chiediamo, capendo comunque la mole di problemi del suo comune di prendere in considerazione

la problematica. Inoltre localmente sussiste problema dei rifiuti

Cordiali saluti.

La classe 2° OSPA

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Iconografia di un corso di aggiornamento Nel corso dell’anno scolastico, l’orto ha accolto anche i docenti, un primo incontro in au-tunno per la chiusura dell’area ed un altro a maggio per l’apertura, con la partecipazione dei docenti; per il corso di aggiornamento interno “tocco terra…cogito ergo sum”. Presentiamo alcune foto

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Rimandiamo per chi vuole saperne di più alle nostre raccolte digitali: icongrafia delle uscite, elenchi piante, opuscoli dedicati e power point delle GEV del parco