iCordai9_10_2008

4
L unedì 6 ottobre in una piazza Duomo, male illuminata, presidiata in forza da polizia, carabinieri e vigili urbani ma deserta di cittadini ho visto la sconfitta della democrazia nella mia città. Quella sera, nel palazzo comunale sempre più lontano dai reali bisogni di questa città martoriata dalla malafede e dalla incompetenza di una classe di amministratori-politici iniziava il dibattito di un Consiglio comunale di fantasmi sul fallimento eco- nomico-politico di tutti i catanesi. Il giorno dopo nei telegiornali ho visto una piazza di Mosca dove si ricordava la giornalista russa Anna Politvskaia mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare Direttore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Terzo n• nove Ottobre 2008 U populu diventa poviru e servu quannu ci arrub- banu a lingua Ignazio Buttitta Le scuole a rischio 3 Decreto cileno 4 Catania nel buco nero 1, 2 assassinata perché colpevole di dire la verità sui misfatti di Putin contro i diritti civili e democratici e ho pensato che non c'era più nessuna differenza tra un quartiere popolare come Ismailova in Mosca e il nostro quartiere di S.Cristoforo. La piazza della capitale russa era anch'essa presidiata in forza da polizia e solo ad un massimo di 350 cittadini è stato permesso di entrare in piazza ed esercitare il diritto democratico di manifestare in ricordo di Anna. continua a pagina 2 CATANIA NEL BUCO NERO

description

Le scuole a rischio 3 Decreto cileno 4 Catania nel buco nero 1, 2 mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare Direttore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Terzo n• nove Ottobre 2008 U populu diventa poviru e servu quannu ci arrub- banu a lingua Ignazio Buttitta

Transcript of iCordai9_10_2008

Lunedì 6 ottobre in una piazza Duomo, male illuminata, presidiata inforza da polizia, carabinieri e vigili urbani ma deserta di cittadini ho

visto la sconfitta della democrazia nella mia città. Quella sera, nel palazzocomunale sempre più lontano dai reali bisogni di questa città martoriatadalla malafede e dalla incompetenza di una classe di amministratori-politiciiniziava il dibattito di un Consiglio comunale di fantasmi sul fallimento eco-nomico-politico di tutti i catanesi. Il giorno dopo nei telegiornali ho vistouna piazza di Mosca dove si ricordava la giornalista russa Anna Politvskaia

mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolareDirettore Responsabile: Riccardo Orioles Anno Terzo n• nove Ottobre 2008

U populu diventapoviru e servuquannu ci arrub-banu a lingua

Ignazio Buttitta

Le scuole a rischio 3 Decreto cileno 4Catania nel buco nero 1, 2

assassinata perché colpevole di dire la verità sui misfatti di Putin contro idiritti civili e democratici e ho pensato che non c'era più nessuna differenzatra un quartiere popolare come Ismailova in Mosca e il nostro quartiere diS.Cristoforo. La piazza della capitale russa era anch'essa presidiata in forzada polizia e solo ad un massimo di 350 cittadini è stato permesso di entrarein piazza ed esercitare il diritto democratico di manifestare in ricordo diAnna.

continua a pagina 2

CATANIA NEL BUCO NERO

2 iCordai / Numero Nove

CATANIA: IL BUCO NEROcontinua dalla prima pagina

Mi ero impegnato con la redazione di questo giornale di quartiere che stateleggendo di assistere al dibattito in Consiglio comunale di lunedì e scrivere que-sto articolo. Ma non c'è l'ho fatta ad entrare dentro il Palazzo degli Elefanti. Ildisgusto e il malessere mi ha impedito di mantenere l'impegno con il giornale,vedendo quella piazza simile alle piazze dove la democrazia è un privilegio,vuota di idee e di cittadini ma piena di macchine della polizia che difendeva queifantasmi di amministratori-politici da altri fantasmi di cittadini ormai rassegna-ti a subire le offese di questi briganti. Gli stessi fantasmi di cittadini pronti a rie-leggerli per rioccupare le stesse sedie di Consiglio comunale da dove hannocommesso e continuano a commettere i loro delitti di falsi amministratori.

Poi sono ritornato a S.Cristoforo e ho capito, ancora di più, perché questa tra-gedia si è abbattuta sulla mia Catania.

1) Nel quartiere non si trova un cassonetto per la raccolta di carta o plastica ovetro. E quasi nessuno protesta e si ribella chiedendo un elementare servizio diraccolta rifiuti differenziata, simbolo di una città civile. Di più, non si trovano i

soldi che servivano a pagare gli addetti alla raccolta e quindi giustamente questilavoratori incrociano le braccia e scioperano e la spazzatura si accumula in tuttele strade. Ma questo è un male comune a tutta Catania e paesi etnei. Mal comu-ne, mezzo gaudio.

2) La scuola Andrea Doria, sebbene le giuste e ammirevoli lotte delle madridi S.Cristoforo e dei volontari del GAPAdi via Cordai, rimane sotto rischio pros-

simo venturo di sfratto esecutivo dell'ufficiale giudiziario perché il Comune nontrova più i soldi che servivano a pagare l'affitto dell'immobile dove ha sede lascuola. L'importo degli affitti non pagati si aggira intorno ai 110.000 euro, moltomeno dello stipendio promesso al nuovo direttore generale, un certo signorLanza (ovviamente amico intimo dello Stancanelli) che dovrebbe guadagnareben 267 mila euro l'anno! E si teme che altre scuole pubbliche come la Vespuccipossano fare la stessa fine.

3) Il lavoro precario, ottenuto magari dal politico di turno che magari è natonel quartiere e usa questa nascita per chiedere fiducia agli abitanti dello stessoquartiere, è sem-pre più a rischio.Sia nelle coope-rative che hannoanomali contratticon la SAC chegestisce il grandeaeroporto diCatania sia inquelle che sioccupano dell'as-sistenza sociale edei pochi ed insufficienti asili nido comunali. Di più, molti di questi lavoratorisono alla fame ed alla disperazione perché non ricevono alcuno stipendio damoltissimi mesi.

4) Le piazze e le strade di S.Cristoforo sono sempre più degradate e offese, inparticolare da interventi di cosiddetta "riqualificazione urbanistica" malgestiti edincompleti fatti da tecnici amici dei potenti e incompetenti che fanno vomitare

per il disgusto qualsiasi studente universitario di Tecnica Urbanistica. Vedi pertutti l'intervento nella zona di via S.Maria delle Salette e via della Concordia. Ola Villa Bellini e Piazza Europa chiuse ai catanesi da troppo tempo .

Ma questa è sempre la mia città e S.Cristoforo è il quartiere da dove dovreb-be venire con più rabbia la domanda di giustizia per chiedere che questi perso-naggi, si chiamino Scapagnini, Lombardo, Stancanelli o Bianco, paghino allafine per le loro colpe e per avere offeso i diritti elementari di tutti i catanesi. E'ormai troppo tardi?!

Giancarlo Consoli

Le fotografie dell'obbrobriosadiscarica politica (abusiva) del"Rialzati Italia" che insozza il boscodella Tardaria a Catania, nell'area delParco dell'Etna (stradella sterrata acirca metri 50 dal numero civico 64 divia Monte Po).

Moltissime migliaia di opuscoli, ditaglio medio e grande, sono stati sca-ricati tra gli alberi dello storico bosco.

Geronimo

Berlusconi “pulisce” Napoli, i Berluscones sporcano Tardaria

foto

:Sal

voRu

ggie

rifo

to:G

iuse

ppe

Patti

foto

:Sal

voRu

ggie

ri

foto

:Cla

udia

Urz

ì

3iCordai / Numero Nove

…di chiusura! Si, a Catania infattiper una scuola rientrare nel "Progettoscuole a rischio" dovrebbe significareavere dei finanziamenti che permetto-no di svolgere delle azioni mirate allaprevenzione della dispersione scola-stica e del disagio degli alunni, ma aCatania va di moda intendere il temi-ne rischio più strettamente legato allascuola, che diventa così a rischio dichiusura. Sono ben noti i fatti dell'I.C."A. Doria", che continua ad esistere afuria di deroghe grazie alle lotte dellemamme, dei docenti e delle associa-zioni di volontariato. In sordina è pas-sato nei primi di settembre il blitz cheha portato in poco più di una settima-na alla chiusura della succursale di viaAsmara del C.D. "A. Diaz" per sfrattoper morosità. Tale sede, in funzioneda 15 anni con 5 sezioni di Scuola del-l'infanzia, ospitava 95 bambini che adanno scolastico già avviato ancoranon sapevano dove sarebbero staticollocati, grazie alla latitanzadell'Assessore alle politiche scolasti-che che non ha ritenuto doverosorispondere alle numerose richieste dichiarimenti da parte della direttrice edei genitori. A questo elenco siaggiunge la succursale di via E. DeNicola dell'I.C. "A. Vespucci", unodei pochi edifici scolastici di proprietàdel comune, quindi non legato a pro-blemi di morosità, ma soprattuttodegno di essere chiamato scuola per-ché costruito come tale, rispettando icriteri di sicurezza, con locali ampi eluminosi, e con un bel teatro con circa300 posti a sedere e impianto multi-mediale e con una palestra funzionalecon campi di pallavolo e pallacane-stro, spogliatoi e tribune. Una struttu-ra di importanza fondamentale sia perl'utenza strettamente scolastica, l'edi-ficio è stato assegnato all'I.C. "A.Vespucci", con utenza in gran parteproveniente dalla 1^ municipalità

dove si trova la sede centrale (zonapiazza Mazzini-Pescheria) e ospitaanche delle sezioni del C.D. "SanteGiuffrida", sia per il territorio, infattile strutture della scuola, in particolareil teatro e la palestra, sono continua-mente richieste per varie manifesta-zioni.

Ma tale scuola ha la sfortuna dirientrare nel perimetro delimitato daPiazza Stesicoro, Via S.Maria Betlem,Via Decima, Via S. Gaetano alle grot-te, Piazza Carlo Alberto, ViaCosentino, Piazza delle Guardie, ViaMaddem, via Ventimiglia, ViaArchimede, Viale della Libertà, ViaD'Amico, Via Messina (oggi vialeAfrica), Piazza della Stazione (oggiPiazza Giovanni XXIII), Via 6 Aprile,Via Marchese dì Casalotto, PiazzaAlfredo Cappellani, Via Di Prima, ViaGambino, che circoscrive un ampioterreno (per l'esattezza 77.846 mq)venduto dal comune alle società ISTI-CA S.p.a., CECOS S.p.a.,Risanamento San Berillo S.r.l. edEuro Costruzioni S.p.a. nell'ambitodel piano di risanamento del RioneSan Berillo, avviato negli anni cin-quanta e che recentemente l'ammini-strazione comunale sta nuovamentesollecitando. Nel particolare l'affaredel comune pare che sia dell'ordine dicirca quarantacinquemilioni di euro ela stessa scuola è stata venduta perdiecimilioniquattrocentomila euro.Tale piano prevede l'elaborazione diun master plan, cioè un progetto ela-borato da architetti di fama internazio-nale, che dovrebbe riqualificare quelterritorio di San Berillo, consideratouna cicatrice nella città. Quel che si saad oggi, come è leggibile nei verbalidelle ultime riunioni tenutesi tra l'am-ministrazione comunale e i legali rap-presentanti delle società (in particola-re quelle dell'8 febbraio e del 30 mag-gio dell'anno in corso), è che in quel-

l'area le società hanno avuto la con-cessione di costruire per 5 metri cubial metro quadro, significa che ci saràuna bella colata di cemento per quasiquattrocentomila mc, e che verrannorealizzati nell'area un nuovo MercatoComunale Coperto, nel quale trasferi-re le attività di commercio ambulanteattualmente ubicate nella storicaPiazza Carlo Alberto, con relativoparcheggio, e un edificio da adibire anuova Questura, come risulta dagliaccordi tra le società proprietarie delterreno e il Ministero degli Interni checertamente corrisponderà un'interes-sante rata d'affitto.

Riguardo alla scuola, non si sa beneche fine farà, infatti nelle carte non sene parla, ma l'interesse del comune avenderla, pur essendo nuova e perfet-tamente funzionante ed in una posi-zione molto periferica nel territorioprevisto dal piano di risanamento, fatemere che la volontà sia quella diabbatterla per dare spazio a struttureeconomicamente più redditizie.L'incertezza sul futuro viene anchedalla poca chiarezza sulle figure chestanno dietro alle società proprietarie(pare si tratti di Virlinzi e Ciancio) e

sulle loro reali intenzioni sull'area arischio di speculazione edilizia, e dalfatto che nell'agosto 2007 addiritturaun'intera pagina dal titolo "SanBerillo, il momento di cambiare" èstata dedicata alla sponsorizzazionedel piano di risanamento dal quotidia-no La Sicilia a firma di Tony Zermoche auspicava per il quartiere una tra-sformazione "di stile parigino". Tral'altro un ramo del "ribasolamento"delle strade ad opera di Scapagnini siè allungato inspiegabilmente lungovia Marchese di Casalotto.

Noi intanto stiamo ad aspettare conocchi vigili e pronti ad una nuova bat-taglia di resistenza qualora si muova-no le ruspe seguendo l'esempio dellemamme di San Cristoforo, pronti adifendere il diritto allo studio e ai luo-ghi dove esercitare tale diritto, controun'amministrazione così poco sensibi-le all'educazione dei cittadini in lineapurtroppo con le direttive nazionaliche anziché fornire ulteriori strumentiper potenziare la pubblica istruzione emigliorare la qualità dell'insegnamen-to dimostrano interessi a fare tagli egettare fango sulla classe dei docenti.

Giuseppe Vinci

IL COMUNE DI CATANIA E LE SCUOLE A RISCHIO…

foto

:Giu

sepp

eVi

nci

4 iCordai / Numero Nove

Redazione “i Cordai”Direttore Responsabile: Riccardo OriolesReg. Trib. Catania 6/10/2006 nº26Via Cordai 47, [email protected] - www.associazionegapa.orgtel: 348 1223253

Stampato dalla Tipografia Millauro,Via Montenero 30, CataniaGrafica: Massimo GuglielminoFoto: Salvo Ruggieri, Giuseppe Patti, ClaudiaUrzì, Giuseppe Vinci, Paolo Parisi, DeborahMinutolo

Hanno collaborato a questo numero:Giovanni Caruso, Toti Domina, Paolo Parisi,Marcella Giammusso, Giuseppe Vinci, GiuseppeScatà, Carmelo Guglielmino, Giancarlo Consoli

"Mi sa un po' di decreto cileno ai tempi di Pinochet"

Il Bar Tahiti di via Plebiscito 241 èstato chiuso per ordine del Questore

perché è "frequentato da clienti conprecedenti penali". Sul posto hoincontrato il titolare, il sig. SmeraldoEnrico, che nel raccontarmi l'accadutomi ha chiesto di pubblicare sul nostrogiornale "I Cordai" la lettera diretta alquestore che era stata trasmessa alquotidiano La Sicilia e che la redazio-ne del giornale si era rifiutata di pub-blicare:

"In data 02/10/2008 il Sig. Questoredi Catania Capomacchia ha firmatoun decreto di chiusura del mio localesito in Catania via Plebiscito 241 nelquale lavoro sin dal 1982, e gestiscodal 1993.

Sono stupito dalla facilità con cui ilquestore firma un decreto di chiusuradi 15 giorni dell'unica fonte di redditodella mia famiglia senza fare alcunriscontro, solo leggendo tre verbalifatti dalla squadra mobile, e di cui iodiretto interessato non sono a cono-scenza, in cui si evince che davanti albar stazionavano o passavano alcunipregiudicati, anzi "tutti i presentierano pregiudicati". Ed io come gesto-re cosa centro? Quale sono le miecolpe se dei pregiudicati abitano la?Credo che hanno pagato il loro debitocon la giustizia e non sta a me vigilaresul loro futuro comportamento, ecomunque li vedo stazionare davanti atutti i bar di Catania; da via Etnea alcorso Italia, ma non ho sentito o lettodi nessun provvedimento di chiusuranei confronti di questi locali senzanulla togliere al loro prestigio. Hovisto gli stessi pregiudicati passeggia-re, o entrare al palazzo degli elefanti oin cattedrale ma a nessuno viene inmente di chiudere questi luoghi per

quindici giorni per motivi di ordinepubblico. Ciò che mi da pensiero è ildopo: come dovrò comportarmi dopoquesti 15 giorni di chiusura? Dovròdomandare a tutti i clienti il casellariogiudiziario con i carichi pendentiprima di fare il caffè? Perché strano adirsi è semplicemente questo che fac-cio da ventisei anni: caffè! E adessonon posso farlo perché ho il pregiudi-cato dietro l'angolo. Mi sa un po' didecreto cileno ai tempi di Pinochet, omeglio di burocrazia carlona o di unleggero eccesso di potere, credo senzamalafede.

Il mio bar è piccolo, lavora con lagente del quartiere ed ha anche unafunzione sociale non criminogena.Basta chiedere in giro dopo aver fattogli accertamenti di rito. Nel mio bar siparla di sport, di politica, di cultura(raramente), non si fanno summitmafiosi né tanto meno si organizzanorapine o azioni criminali, non è uncovo di banditi come risulta dagliaccertamenti, è più facile che si sentaparlare di Delpiero o del politico cor-rotto di turno che di come minacciarel'ordine pubblico o la moralità. Possotestimoniarlo perché ci sto da tutta unavita e non è accaduto mai nulla di ille-cito. E' anche luogo riunione dei pen-sionati del quartiere perché di fornte albar c'è un ufficio postale e da giorno 1all'8 di ogni mese all'alba si ritrovanodavanti al locale seduti a parlare diproblemi economici e di malattie enon vedo in essi nessun pericolo néper la società né per la morale pubbli-ca eppure la squadra mobile ha ravvi-sato in tutti i miei clienti pericolosi cri-minali.

Ciò che maggiormente mi da pen-sare è che cosa faranno questi crimi-

nali per 15 giorni? Non era più saggiosapere dove trovarli che disperderli emandarli a zonzo con il pericolo chedelinquono fuori dal loro habitat natu-rale? Quien sabe? Pongo questi quesi-ti al Sig. Questore non avendo io tro-vato le risposte. A proposito di bar: aPalermo un noto bar ha confezionatocinquecento cannoli ad un pregiudica-to in primo grado oggi senatore dellarepubblica ma il questore di Palermocredo che non abbia adottato nessunprovvedimento nei confronti del loca-le."

Il Sig. Enrico dopo aver letto la let-tera mi mostra un manifesto attaccatoalla parete del bar con tutte foto deitanti parlamentari che hanno subitocondanne anche gravi e che ancoraoggi stanno al nostro Parlamento, daDell'Utri a Cuffaro condannati inprimo grado a sette e cinque anni, e midice che nessun questore ha chiuso ilParlamento.

Cosa può fare il titolare di un barsituato a San Cristoforo dove c'è unapresenza di persone che hanno avutoprecedenti penali? Deve cambiaremestiere o trasferirsi a Roma dove ilQuestore non decreta la chiusura deilocali pubblici anche se frequentati dapersone pregiudicate?

Questi fatti risaltano l'allontanamen-to che c'è fra le istituzioni e la gentedel quartiere e la perdita sempre mag-giore di fiducia nei confronti delloStato. Spesso gli abitanti di SanCristoforo vedono la Polizia, le forzedell'ordine o le istituzioni in generecome dei nemici o persone di cui nonfidarsi. Questi avvenimenti rischianodi annullare lo sforzo e l'impegno chelo Stato svolge in altre occasioni.

Paolo Parisi

OGNI MESE TROVERETEIL NOSTRO MENSILE

PRESSO:

Via S. Anna, 19 - Cataniawww.libreriagramigna.info

[email protected]/fax 095 327558

Via Plebiscito, 527 - [email protected]

tel 095 4531483

Libreria Villaggio Maori,Via V. Emanuele, 366 - Catania

[email protected]

tel 3472623416

Libreria ScientificaATENEO

Via Verona 84/86 - Cataniatel 095 505753

IL BAR TAHITI CHIUSO PER ORDINE DEL QUESTORE

LaPOLISPORTIVA ENERGY CLUB

nei locali delCentro D'aggregazione Popolare

G.A.P.A.Via Cordai 47, Catania

vi invita a partecipare ai corsi di

LOTTA LIBERAE

GRECO-ROMANAche si terranno

LUNEDI, MERCOLEDIE VENERDI

dalle ore 17.00 alle ore 19.00

foto

:Pao

loPa

risi

foto

:Deb

orah

Min

utol

o