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Q uest'anno nella Piana di Catania la Primavera è arrivata prima. La brut- ta e opprimente stagione invernale della mafia, che possedeva lì diver- si ettari di agrumeto, è finita e adesso quelle terre sono pronte per essere lavorate da mani pulite per produrre nuovi frutti con il sapore più dolce: il sapore della legalità! Grazie infatti all'azione coordinata tra LIBERA - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie - e la Prefettura di Catania alcu- ni terreni ubicati nei dintorni di Sigonella nei territori comunali di Belpasso, Ramacca e Motta S.Anastasia, confiscati in passato a delle cosche mafiose del catanese, sono stati consegnati a gennaio dal Demanio ai Comuni di per- tinenza e Libera sta coordinando insieme ai rappresentanti di alcune asso- ciazioni di volontariato quali l'ASAEE, Manitese, il GAPA e il Centro Astalli tutte le azioni necessarie per lo svolgimento delle procedure burocratiche per giungere al bando pubblico tramite il quale questi terreni potranno essere assegnati a una cooperativa sociale locale. Questo è il frutto della Legge 109/96, proposta in Parlamento da Libera con la petizione sottoscritta da più di un milione di firme intitolata "La mafia restituisca il maltolto" che iniziava con le parole: "vogliamo che lo Stato sequestri e confischi tutti i beni di provenienza illecita, da quelli dei mafio- si a quelli dei corrotti. Vogliamo che i beni confiscati siano rapidamente con- feriti, attraverso lo Stato e i Comuni, alla collettività per creare lavoro, scuo- le, servizi, sicurezza e lotta al disagio". Questa legge ha permesso allo Stato di spostare l’obiettivo del contrasto alle mafie dalla mera repressione ad un insieme di azioni positive a favore della collettività, non solo indebolendo la mafia aggredendo il suo patrimonio illecito, ma anche favorendo lo svilup- po economico e il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate. Per quel che riguarda infatti i terreni in particolare, dal 2001 il progetto Libera Terra prevede la promozione e il sostegno a forme di cooperazione sui terreni con- fiscati alle mafie. A livello nazionale più di 700 ettari di terreni confiscati sono gestiti da cooperative di tipo sociale (cioè quelle cooperative che attra- verso le loro attività garantiscono l'inserimento lavorativo di soggetti svan- taggiati, dando loro la possibilità di un reddito e la prospettiva di una piena cittadinanza) afferenti al progetto Libera Terra e, convertiti ad agricoltura biologica, producendo un fatturato "pulito" di più di un milione di euro. In Sicilia occidentale sono in produzione circa 450 ettari di terre confiscate gestite da varie cooperative sociali, mentre questa è la prima esperienza per la Sicilia orientale. Vista l'importanza dell'evento per tutta la collettività, Libera ha organizza- to per giorno 12 marzo nel terreno ubicato in Contrada Casa Bianca nel ter- ritorio comunale di Belpasso la manifestazione "Riprendiamoci il maltolto! - Gli sguardi nella memoria, le mani nell'impegno" coinvolgendo diverse scuole ed associazioni di volontariato della provincia per dare l'opportunità ai ragazzi di comprendere concretamente l'importanza della confisca dei beni alla mafia e della loro assegnazione ad uso sociale. Durante la manife- stazione i ragazzi si riprenderanno materialmente un po' di terra ciascuno e vi pianteranno dei semini per simboleggiare la riappropriazione. La manifestazione rientra nel percorso "100 passi verso il 21 marzo", in preparazione alla XIV "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia", che si svolgerà in Campania dal 19 al 21 marzo 2009. Giuseppe Vinci info: [email protected] mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare Direttore Responsabile: Riccardo Orioles AnnoQuarto n•tre Marzo 2009 Questa è la mia terra ed io la difendo e tu? Giuseppe Gatì TERRA e LIBERTÀ Non si sgomberano le idee 4 Le mani sulla città 2 La Banda Bassotti e l’acqua 4 Chiuso il “Centro Astalli” 3 Riprendiamoci il maltolto foto: Giuseppe Vinci

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Non si sgomberano le idee 4 Le mani sulla città 2 La Banda Bassotti e l’acqua 4 Chiuso il “Centro Astalli” 3 Questa è la mia terra ed io la difendo e tu? mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolare Direttore Responsabile: Riccardo Orioles AnnoQuarto n•tre Marzo 2009 foto: Giuseppe Vinci Giuseppe Gatì foto: Sonia Giardina foto: Sonia Giardina “Dopo la visita dei NAS abbiamo chiuso la casa accoglienza” L 'iniziativa del C.P.O. Experia del 28

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Quest'anno nella Piana di Catania la Primavera è arrivata prima. La brut-ta e opprimente stagione invernale della mafia, che possedeva lì diver-

si ettari di agrumeto, è finita e adesso quelle terre sono pronte per esserelavorate da mani pulite per produrre nuovi frutti con il sapore più dolce: ilsapore della legalità! Grazie infatti all'azione coordinata tra LIBERA -Associazioni, nomi e numeri contro le mafie - e la Prefettura di Catania alcu-ni terreni ubicati nei dintorni di Sigonella nei territori comunali di Belpasso,Ramacca e Motta S.Anastasia, confiscati in passato a delle cosche mafiosedel catanese, sono stati consegnati a gennaio dal Demanio ai Comuni di per-tinenza e Libera sta coordinando insieme ai rappresentanti di alcune asso-ciazioni di volontariato quali l'ASAEE, Manitese, il GAPA e il Centro Astallitutte le azioni necessarie per lo svolgimento delle procedure burocratiche pergiungere al bando pubblico tramite il quale questi terreni potranno essereassegnati a una cooperativa sociale locale.

Questo è il frutto della Legge 109/96, proposta in Parlamento da Liberacon la petizione sottoscritta da più di un milione di firme intitolata "La mafiarestituisca il maltolto" che iniziava con le parole: "vogliamo che lo Statosequestri e confischi tutti i beni di provenienza illecita, da quelli dei mafio-si a quelli dei corrotti. Vogliamo che i beni confiscati siano rapidamente con-feriti, attraverso lo Stato e i Comuni, alla collettività per creare lavoro, scuo-le, servizi, sicurezza e lotta al disagio". Questa legge ha permesso allo Statodi spostare l’obiettivo del contrasto alle mafie dalla mera repressione ad uninsieme di azioni positive a favore della collettività, non solo indebolendo lamafia aggredendo il suo patrimonio illecito, ma anche favorendo lo svilup-po economico e il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate. Per quelche riguarda infatti i terreni in particolare, dal 2001 il progetto Libera Terraprevede la promozione e il sostegno a forme di cooperazione sui terreni con-fiscati alle mafie. A livello nazionale più di 700 ettari di terreni confiscatisono gestiti da cooperative di tipo sociale (cioè quelle cooperative che attra-verso le loro attività garantiscono l'inserimento lavorativo di soggetti svan-taggiati, dando loro la possibilità di un reddito e la prospettiva di una pienacittadinanza) afferenti al progetto Libera Terra e, convertiti ad agricolturabiologica, producendo un fatturato "pulito" di più di un milione di euro. InSicilia occidentale sono in produzione circa 450 ettari di terre confiscategestite da varie cooperative sociali, mentre questa è la prima esperienza perla Sicilia orientale.

Vista l'importanza dell'evento per tutta la collettività, Libera ha organizza-to per giorno 12 marzo nel terreno ubicato in Contrada Casa Bianca nel ter-

ritorio comunale di Belpasso la manifestazione "Riprendiamoci il maltolto!- Gli sguardi nella memoria, le mani nell'impegno" coinvolgendo diversescuole ed associazioni di volontariato della provincia per dare l'opportunitàai ragazzi di comprendere concretamente l'importanza della confisca deibeni alla mafia e della loro assegnazione ad uso sociale. Durante la manife-stazione i ragazzi si riprenderanno materialmente un po' di terra ciascuno evi pianteranno dei semini per simboleggiare la riappropriazione.

La manifestazione rientra nel percorso "100 passi verso il 21 marzo", inpreparazione alla XIV "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordodelle vittime di mafia", che si svolgerà in Campania dal 19 al 21 marzo 2009.

Giuseppe Vinciinfo: [email protected]

mensile per S. Cristoforo a cura del G.A.P.A. Centro di aggregazione popolareDirettore Responsabile: Riccardo Orioles AnnoQuarto n•tre Marzo 2009

Questa è lamia terra ed iola difendo e tu?

Giuseppe Gatì

TERRA e LIBERTÀ

Non si sgomberano le idee 4Le mani sulla città 2 La Banda Bassotti e l’acqua 4Chiuso il “Centro Astalli” 3

Riprendiamoci il maltolto

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1998: nasce il Piano Integrato SanCristoforo Sud con l'obiettivo diriqualificare e migliorare le condizio-ni di vivibilità del quartiere.

A distanza di dieci anni abbiamoincontrato l'on. Orazio D'Antoni che,dal 2003 al 2007, in qualità diAssessore Comunale è stato delegatoper l'attuazione del programma.

L'intervista che segue ci permette dicogliere alcune delle ragioni chehanno portato al disamore profondodei cittadini verso le istituzioni.L'assenza di dialogo tra la gentecomune e i poteri politici ha fatto sìche gli abitanti di San Cristoforo viva-no gli interventi urbanistici cometroppo distanti dalle loro aspettative.Per tutti loro infatti si stanno creandodei non-luoghi, degli spazi privi diidentità che pertanto non gli appar-tengono perché progettati senza uncoinvolgimento reale dei cittadini e unascolto del loro bisogno di una cittàvivibile. Tantissimi abitanti delquartiere vedono addirittural'Amministrazione comunale come unnemico che persegue interessi e prio-rità ben diversi dal bene di tutti,lasciando all'abbandono un interoquartiere coi suoi abitanti.

Dalla sua interrogazione parla-mentare del 4 dicembre 2008 appren-diamo che la realizzazione della retefognaria prevista nel ProgrammaIntegrato San Cristoforo Sud, aseguito di una "sorpresa geologica",non potrà essere completata. A quale"sorpresa geologica" si allude?

Non so cosa significa esattamente"sorpresa geologica", ho usato una ter-minologia presente nelle relazioni tec-niche. So con sicurezza che durantegli scavi sono stati trovati cavi dell'al-ta tensione, ma può darsi che con "sor-

presa geologica" si alluda anche al rin-venimento di vecchie fognature o diblocchi di pietra lavica. Però non sonoin grado di pronunciarmi con precisio-ne, posso avanzare solo delle ipotesi.

Secondo alcuni abitanti, durantegli scavi sono state scoperte tubaturein eternit. Che cosa può dirci in meri-to?

Scaduto il mio mandato diAssessore comunale nel luglio 2007,non ho avuto modo di seguire lo svol-gimento dei lavori, quindi non sorispondere… Ma perché, non l'hannoeliminato?

Tra i vari interventi di riqualifica-zione urbana figura la realizzazionedi un servizio socio-culturale e di unascuola materna ed asilo nido neipressi di Via Barcellona. Sono passa-ti due anni da quando gli arch.Thomas Ballà e Giuseppe Lo Castrohanno ricevuto l'incarico della pro-gettazione definitiva ed esecutivadelle due attrezzature pubbliche. Dacosa dipende tale ritardo nell'iniziodei lavori?

Attualmente sono in corso gli espro-pri e i due progetti stanno andandoavanti come annunciato, ma i tempipurtroppo, come spesso accade, sonopiù lunghi delle previsioni.

Che cosa può dirci sull'edilizia perle cooperative sociali prevista allafine di via Barcellona?

Ho appreso dai giornali che sonostati finalmente sbloccati i fondi dellaRegione Sicilia e spero che prestopossano partire i lavori…

Come mai nei luoghi previsti per lecooperative sorge una discarica abu-siva che, nonostante il recente seque-stro delle fiamme gialle, continua adaccogliere rifiuti anche tossici?

Ma cosa si può fare! Purtroppo lagente del quartiere è fatta così...Quando io ero assessore comunalespesso ci succedeva di intervenirenella lotta contro le stalle abusive, mai nostri interventi non portavano aniente. Per esempio, ogni volta cheeliminavamo lo stallatico nella zona diVia Gramignani, dopo due ore tuttotornava come prima. E per di più noisapevamo esattamente chi sporcava,ma nessuno interveniva, malgrado lenostre segnalazioni agli organi prepo-sti. Purtroppo la gente non ne vuolesapere…, è una questione di menta-lità…

Ma non pensa che certi comporta-menti siano il frutto di politichesociali e decisioni urbanistiche incontrasto coi bisogni e i desideri deicittadini? Per esempio la gente hasempre sottolineato che la nuovaPiazza Don Bonomo in via delle

Salette non è uno spazio che sentonocome loro, non è un luogo di aggre-gazione e socialità. Agli abitanti lapiazza appare più un fortino cheun'"agorà". Per tale ragione, lapiazza è oggi divenuta un parcheggiod'auto. Secondo lei, non è possibileche il rispetto e la cura degli spazipubblici derivino da un coinvolgi-mento dei cittadini in fase d'ideazio-ne e progettazione?

Sì, questo è vero e riconosco che ilpercorso della progettazione e dellarealizzazione di piazza Don Bonomonon è stato sufficientemente parteci-pato. Purtroppo non è stato possibilerenderlo tale per le lungaggini ammi-nistrative e burocratiche, gli espropri eil malcontento diffuso. Sarebbe statonecessario un ulteriore passaggio conla popolazione creando una realecompartecipazione. Ma è davverocomplicato se si considerano i com-portamenti e la mentalità degli abitan-ti… Faccio un esempio. Parlandosempre della piazza di via delleSalette, il progetto originario prevede-va un'apertura su via dei Cordai. Ma lìdove si voleva creare l'ingresso, il pro-prietario di un'abitazione adiacente haeretto un muro e non siamo riusciti arealizzare l'esproprio previsto né tan-tomeno l'abbattimento del muro.

Ma voi siete la legge…Sì, e abbiamo informato tutti gli

organi di competenza, il prefetto, icarabinieri, ma non è servito a nulla…

Perché gli edifici, che si affaccianosulla piazza e che sono stati sventratie tagliati durante i lavori, sono anco-ra in questo stato con pericolocostante per l'incolumità delle perso-ne?

Secondo il progetto dell'arch.Aurelio Cantone, lì dovrebbero sorge-re degli appartamenti per anziani.Spero che presto comincino i lavori…

A largo Don Puglisi, dove sono incorso i lavori per una nuova piazza,ci sembra che anche qui si stia com-

mettendo lo stesso errore di piazzaDon Bonomo…

Non penso, perché il progettista,l'Arch. Ballà, ha parlato con la gentedel quartiere, ha ascoltato le loro esi-genze…

Ma a noi risulta che le personeavrebbero voluto un campetto di cal-cio e non l'ennesima colata dicemento…

A questo punto bisogna fare unragionamento di buon senso! Accantoa largo Don Puglisi c'è una sala dabiliardo gestita da due persone. Uno diquesti è "Sasizza" che vuole un campodi calcio per gestire il campionato e lescommesse clandestine. Considerataquesta situazione, quando ero assesso-re, non me la sono sentita di appog-giare la realizzazione del campetto…

Non c'è il rischio che questa piaz-za, una volta completata, viva la stes-sa sorte di piazza Don Bonomo? Nonè meglio un campetto desideratodagli abitanti piuttosto che una piaz-za che nessuno vuole?

Diciamo le cose come stanno! ViaBarcellona è meglio conosciuta aCatania come il "supermercato delladroga". Malgrado qualche blitz delleforze dell'ordine, la situazione in quel-la zona rimane uguale… Siamo difronte ad un problema di ordine pub-blico gravissimo a cui nessuna auto-rità riesce a far fronte perché si trattadi un racket collegato alle cosche, enon di "cani sciolti".

Però solo se progettiamo tuttiassieme qualcosa, può nascere uncontrollo collettivo e un rispetto deglispazi urbani perché ciascuno di noi livivrà come casa sua …

Non credo! Il problema non riguar-da solo gli abitanti di San Cristoforo,ma anche gli altri quartieri di Catania,basta pensare alla Civita e a comehanno devastato Piazza Cutelli percapire quale mentalità sia radicata tra inostri concittadini.

Sonia Giardina

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LE MANI SULLA CITTÀ

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Chi ascolta i bisogni reali degli abitanti di San Cristoforo?

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Anche questo luogo di accoglienzaper immigrati è stato chiuso,

causa l'inerzia e la burocrazia dell'am-ministrazione comunale. La casaaccoglienza di via Del Pino n.12 aLibrino, luogo che dava ospitalità lanotte ai senza fissa dimora fra extraco-munitari e italiani, è stata chiusa dalCentro Astalli dopo la visita dei NAS(Carabinieri) i quali hanno verificatodelle inadempienze in base alle nor-mative vigenti. Purtroppo la normativanon fa distinzioni fra un dormitoriopubblico gestito da associazioni divolontariato e gli hotel a cinque stelle.Questi locali confiscati alla mafia sonostati affidati in comodato d'uso dal2006 al 2009 al Centro Astalli affinchéattivasse un dormitorio pubblico perimmigrati e questa Associazione hadovuto effettuare la ristrutturazione aproprie spese. Pertanto non solo svol-geva un servizio pubblico, effettuatoda volontari, ma per assurdo ha dovu-to pure sostenere le spese di ristruttu-razione per circa 100.000,00 euro.

Padre Rosario Taormina, responsa-bile del Centro Astalli di Catania, dice:"Abbiamo chiesto le adeguate autoriz-zazioni circa due anni fa, nel frattem-po abbiamo eseguito i lavori di ade-guamento, con un costo notevole per

una associazione di volontariato, ma cisiamo riusciti grazie alla generositàdei nostri sostenitori. Così a tutt'oggifra l'ufficio Urbanistico e Sanità nonsi riesce ad avere le giuste autorizza-zioni. Dopo la visita dei NAS abbiamopreso la decisione di chiudere la Casadi Accoglienza per evitare ulterioriproblemi. Adesso ci stiamo attivandoper aprire nuovamente i locali di viaDel Pino n. 12 nel rispetto delle nor-mative, però prima di sostenere ulte-riori costi chiediamo garanzie affinchéil contratto di comodato d'uso vengarinnovato per almeno altri 6 o 7 anni".

Simonetta Cormaci una volontariadel Centro Astalli aggiunge:"L'Amministrazione comunale quan-do ci ha affidato la casa accoglienza,per aprire un dormitorio pubblicoavrebbe dovuto metterci in condizionedi ottenere idonea documentazione persvolgere nel modo migliore la nostraattività. Purtroppo il Centro Astalliagendo nell'urgenza ha trascurato lacertificazione di agibilità e cambio didestinazione d'uso, in alternativa nonavremmo dovuto mai aprire la casa."

Padre Taormina prosegue dicendo:"L'amministrazione ha poco valutato ilservizio che il nostro centro dava aisenza fissa dimora ed invece di soste-

nerci ci ha lasciati soli nella conduzio-ne della nostra attività. Noi abbiamooperato bene anche con la gente delluogo creando un ottimo rapporto coni nostri vicini, ma adesso che il dormi-torio è chiuso la gente ne sente la man-canza e chiede notizie di frequentesulla prossima apertura. E' inammissi-bile che il Comune per rilasciare uncambio destinazione d'uso faccia pas-sare un biennio di tempo invano.Comunque l'Assessorato alle PoliticheSociali ha già effettuato un sopraluogoal fine di poter riaprire il centro."

Interviene ancora Simonetta

Cormaci: "La solidarietà non devestare a cuore soltanto ai gruppi divolontariato ma anche alle Istituzioni!Invece c'è uno scollamento fra le atti-vità di solidarietà effettuate dalleAssociazioni e la PubblicaAmministrazione."

Nonostante le avversità e le insensi-bilità della pubblica amministrazione,il Centro Astalli con la sua determina-zione e tenacia, grazie anche al soste-gno e alla solidarietà della gente edelle associazioni, riuscirà ugualmentea raggiungere l'obiettivo.

Paolo Parisi

CHIUSO IL DORMITORIO DEL "CENTRO ASTALLI"

ANDREA DORIA: ULTIMO AVVISO INTIMIDAZIONI CONTRO IL C.P.O.EXPERIA

“Dopo la visita dei NAS abbiamo chiuso la casa accoglienza”

7luglio 2009, questa è la data chemetterà fine alla vicenda dell'isti-

tuto comprensivo Andrea Doria?Sembrerebbe di sì, e chi lo dice è

Adriana Briguglia, responsabile della"compagnia delle suore orsoline",proprietarie del plesso che ospita lascuola "Doria". Fu la giuntaScapagnini, nell'agosto del 2005, adiniziare la "giostra" degli sfratti, que-sti furono evitati grazie all'impegnocivile del comitato delle "donnemadri", del personale scolastico e diquella società civile che sostenne lalotta per il diritto, costituzionale, all'i-struzione.

La giunta cambia, gli sfratti conti-nuano.

Agosto 2008, il neosindacoStancanelli trova una Catania massa-crata dal dissesto finanziario ed unennesimo sfratto per la scuola"Andrea Doria".

Ancora una volta mamme e movi-mento si mobilitano e minacciano unanuova occupazione.

L'amministrazione comunale stan-zia 30.000 euro come acconto, e lesuore orsoline, rinviano lo sfratto perl'8 gennaio 2009, data che, insieme a

quella del 7 febbraio2009, non ven-gono onorate dall'Aministrazionecomunale accumulando un debito di150.000 euro.

A queste condizioni le orsoline nonci stanno più e vogliono venderealmeno quella parte di edificio occu-pato dalla scuola "Doria", e gli sem-bra corretto offrire l'acquisto del ples-so al Comune di Catania.

Ma questo tace, tace Stancanelli etace la sua giunta.

Intanto gli insegnanti, il personalescolastico, le famiglie della "Doria",sono in fermento, cosa fare?

Se lo chiede anche il dirigente sco-lastico, prof. Santonocito, a cui non èstato comunicato nulla nédall'Amministrazione comunale nédal Provveditorato. Cosa fare?

Riprendersi i diritti, rimettere su icomitati, ritornare a protestare affin-chè la "Doria" non si tocchi. Eccoperché ci appelliamo nuovamente allasocietà civile, alle mamme della"Doria", ai suoi insegnanti e persona-le scolastico affinchè la "Doria" nonchiuda, affinchè la democrazia nonvenga calpestata.

Giovanni Caruso

L'iniziativa del C.P.O. Experia del 28febbraio, che ha coinvolto e -

soprattutto -informato centinaia di per-sone sulle attività del centro, ha suscita-to reazioni immediate: durante la nottedel 3 marzo, infatti, i muri dell'Experiasono stati imbrattati da "significativi"slogan fascisti. L'evento è un chiaroesempio del desolante declino culturalee politico non solo dei responsabili dellescritte ma anche di un'intera fetta dellaclasse politica della città, confermato,precisamente, dalla richiesta di sgom-bero proprio del C.P.O. Experia, avan-

zata da Salvo Pogliese, deputato regio-nale di Alleanza Nazionale. La nostraattuale giunta sta marciando verso lamonopolizzazione dei centri di aggre-gazione, delle strutture scolastiche e deicentri culturali, per trarne profitto eco-nomico e controllo, ed in simili condi-zioni gesti ed abitudini quali l'incontro ela comunicazione divengono quantomai eversivi. Probabilmente le intimi-dazioni fasciste non sono che la punta diun iceberg di una profonda corruzionemolto ben concertata.

Loredana Agosta

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Redazione “i Cordai”Direttore Responsabile: Riccardo OriolesReg. Trib. Catania 6/10/2006 nº26Via Cordai 47, [email protected] - www.associazionegapa.orgtel: 348 1223253

Stampato dalla Tipografia Paolo Millauro,Via Montenero 30, Catania

Grafica: Massimo GuglielminoFoto: Giuseppe Vinci, Sonia Giardina

Hanno collaborato a questo numero:Giovanni Caruso, Toti Domina, Paolo Parisi,Marcella Giammusso, Sonia Giardina, GiuseppeVinci, Loredana Agosta, Salvo Ruggieri,Giancarlo Consoli

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Nel numero di Novembre 2008abbiamo pubblicato l'articolo

"BOLLETTE ACQUA: LA CORTECOSTITUZIONALE DA' RAGIO-NE AI CITTADINI" con il modulo diistanza da compilare per il rimborsodei canoni di depurazione su fatturefornitura acqua pagati in assenza delservizio di depurazione e fognatura.Molti i cittadini che hanno inviato larichiesta di rimborso senza avererisposte concrete e non vedere ancoraoggi restituito il maltolto dai Signoripadroni dell'Acqua. Al contrario si èdovuto ad assistere ai numerosi tenta-tivi di truffare ancora una volta questisoldi agli stessi cittadini per stancarli econvincerli ad abbandonare il diritto alrimborso. Anzi il governo Berlusconi(…che ama tanto il suo popolo) si èaffrettato a compilare un decreto leggeper tentare di consentire alla BandaBassotti dell'Acqua di non restituire lesomme sottratte ai cittadini. Ma ildecreto legge del Governo che vuole

trasformare il canone di fognatura edepurazione in imposta per farlo paga-re lo stesso anche in assenza dei ser-vizi di fognature e di depurazione nonincide sul diritto al rimborso! E noncancella gli effetti della pronuncia diillegittimità costituzionale. Quindi icittadini che non vedranno soddisfattile loro legittime richieste potrannorivolgersi alle Associazioni dei consu-matori e alla nostra Associazione delGAPA a S.Cristoforo. E se persistes-se,come è prevedibile, la testardagginedella Banda Bassotti dell'Acqua a nonrestituire questi soldi ai cittadini sarànecessario rivolgersi ai Giudici diPace. Nel frattempo i politici con intesta il presidente della ProvinciaCastiglione, primo responsabile diquesto tentativo illegittimo di mancatorimborso, se ne fregano dei diritti deicittadini che, purtroppo, a grandemaggioranza, li hanno eletti senzamerito.

Per il futuro bisognerà mettere ordi-

ne nelle tariffe di pagamento delle fat-tura per l'acqua e occorrerà attendere iprovvedimenti delle ATO Acqua chegodono di troppa discrezionalità fuori-legge e hanno manifestato, anche inquesta vicenda, la loro incapacità e laloro malafede nella gestione di un ser-vizio essenziale per tutti i cittadini.

Giancarlo Consoli

LA BANDA BASSOTTI VUOLE RUBARE I SOLDI DELL'ACQUA

"Come truffare i cittadini" a cura dell'ATO Acqua e degli acquedotti Sidra e complici

Luoghi non allineati, spazi diaggregazione popolare, di cultu-

ra, di scambio e di crescita."Experia" e "Auro", "GAPA" e"Iqbal Masih" sono tutto questo enon solo, perché in essi la gente trova

da dove iniziare per riaffermare idiritti negati e per rendere Cataniauna città viva, libera e informata. Enessuno può spazzare via questobisogno dei cittadini stanchi di sop-portare logiche autoritarie che rendo-

no la parola un reato, la democraziaun'infrazione, l'informazione un'uto-pia. La cittadinanza dice basta aldispotismo di chi infanga Cataniacon denaro e cemento.

Così siamo scesi in strada tuttiassieme, bambini, ragazzi, mamme evecchi, e abbiamo invaso piazzaUniversità in una calda giornata difine febbraio. Mentre i bambini diSan Cristoforo e Librino giocavano, igrandi parlavano e spiegavano aipassanti che le minacce di sfratto nonci spaventano perché le menti non siassopiscono con facili demagogie econ la mediatica cronaca nera. Ciriprendiamo la città per viverla e per-ché vogliamo viverla. È il 28 feb-braio, e da Catania a Milano, dove ilCox 18 è di nuovo a rischio di espul-sione, continua la resistenza dalbasso affinché questi spazi sociali,costruiti con le nostre mani e lenostre idee, senza compromessi conpartiti e istituzioni, vivano secondo iprincipi di libertà e democrazia san-citi dalla nostra Costituzione.

Sonia Giardina

NON SI SGOMBERANO LE IDEE!

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CENA POPOLARE DIAUTOFINANZIAMENTO

GAPA (centro di aggregazione popolare)S.Cristoforo - Via Cordai 47 - Catania

Sabato 14 marzo 2009dalle ore 20.30

Per passare insieme una serata a rac-contare anche delle ultime iniziativedel GAPA e dei gruppi con i quali ilGAPA condivide il proprio agire.Presenteremo l'ultimo numero delgiornale iCordai di marzo. Il tutto consemplicità, affetto e resistenza. Viaspettiamo.

info gapa: www.associazionegapa.org