I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

30
I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011

Transcript of I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Page 1: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

I sistemi sanitari nel Sud del mondo

Giorgio PellisTrieste, 11 febbraio 2011

Page 2: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Cerchiamo di capirci La principale differenza tra i sistemi

sanitari occidentali e quelli dei restanti paesi del mondo è la povertà.

Sistemi a risorse limitate possono offrire livelli di intervento completamente differenti da quelli a cui siamo abituati.

Questi sistemi sono obbligati a intervenire con due strategie:

1. esclusione di alcuni servizi sulla base delle disponibilità strutturali e

2. esclusione di alcuni pazienti sulla base della possibilità di pagarsi i servizi.

Page 3: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Perché questi paesi sono poveri?

Le cause sono molteplici:1. L’esistenza di un debito, tuttora irrisolto,

che ha attivato procedure di reazione da parte dei grandi organismi internazionali.

2. I meccanismi di aiuto internazionale allo sviluppo.

3. La debolezza strutturale dei vari governi.4. L’insufficiente riconoscimento di un diritto

all’autonomia decisionale da parte dei singoli governi nel consesso internazionale.

5. La corruzione interna.

Page 4: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Neppure noi siamo in buona posizione(Da Transparency Inernational: Indice di Corruzione interna – classifica 2010)

Nuova Zelanda , Danimarca, Singapore 9,3

Austria e Germania 7,9

USA 7,1 Francia 6,8 Slovenia 6,4 …… Ghana 4,1 Rwanda 4,0 Italia 3,9 ….. Rep. Domenicana,

Tonga e Zambia 3,0 Kenya, Russia, Guinea

Bissau e Laos 2,1 …. Angola 1,9 …. Somalia 1,1

Page 5: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Il paradigma usuale nei paesi del Sud del mondo

A partire dagli  anni 90 Banca Mondiale e altri organismi internazionali dichiararono fallimentari i sistemi sanitari di numerosissimi paesi poveri.

Questi paesi furono ‘convinti’ a ridurre i costi per la salute (soprattutto con drastici tagli del personale assunto) e a introdurre forme di pagamento a carico degli utenti dei servizi sanitari (user-fees).

Queste imposizioni segnarono la diffusione della Medicina Privata nei Paesi in via di sviluppo.

Page 6: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Gli interessi della medicina privata sono di solito in contrasto con i bisogni dellasanità pubblica

A livello mondiale la medicina privata si sta espandendo: nel 2005, il 60% dei soldi spesi per la salute in Africa è stato speso per la sanità privata.

In Cina, 5 anni dopo le riforme che hanno aperto alla medicina privata la copertura vaccinale è scesa del 50% e l’incidenza di malattie come TBC, morbillo e polio è aumentata.

Il Libano, che ha una copertura privata tra le più alte del mondo spende più del doppio dello Sri Lanka per la salute ma ha risultati peggiori in termini di mortalità infantile e materna.

Il Cile ha un servizio sanitario pesantemente privatizzato e uno dei tassi di cesarei più alto al mondo.  

Page 7: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Conflitti di interesse Nella medicina privata è assente ogni aspetto di

prevenzione perché non genera profitto. La medicina privata ha un’influenza quasi nulla sul

raggiungimento degli obbiettivi di salute mondiali (Obbiettivi del Millennio) e dei singoli stati (Cure primarie di base).

La medicina privata tende a sfuggire ai controlli statali e non ha l’obbiettivo di fornire una sanità globale ed equa.

Lo scopo della medicina privata è quella di vendere prodotti e servizi e non quella di seguire linee guida al più basso costo possibile (es. schemi dell’OMS).

I bambini e le donne gravide, che sono i gruppi più vulnerabili della popolazione, sono anche i clienti meno ‘interessanti’ per la medicina privata.

Page 8: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Un problema grave a cui non si pensa mai

La medicina privata per fini di lucro ma anche quella missionaria in senso puro, drena personale sanitario dal serbatoio del  Servizio Sanitario del Governo, ossia lo depaupera di persone valide, portandole spesso via dalle aree rurali che sono le meno servite.

Questo fenomeno riguarda anche il personale assunto dalle grandi ONG internazionali.

Page 9: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

E i sistemi pubblici dove sono finiti?

Con le superfici colorate si rappresentano le dimensioni della spesa sanitaria pubblica che si possono

permettere i vari paesi del mondo.

Page 10: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Spesa sanitaria pro capite/anno nei paesi dell’africa subsahariana nel 2005

01

02

03

04

05

0

Countr

y

Buru

ndi

Dem

ocra

tic R

epublic

of

Congo

Lib

eria

Rw

anda

Sie

rra L

eone

Eth

iopia

Eritr

ea

Madagascar

Guin

ea-B

issau

Nig

er

Centr

al A

fric

an R

epublic

Mozam

biq

ue

Tanzania

Mala

wi

Chad

Ghana

Mali

Togo

Maurita

nia

Uganda

Burk

ina F

aso

Congo

Benin

Kenya

Gam

bia

Sudan

Zam

bia

SS

A A

vera

ge

Guin

ea

Nig

eria

Côte

d'Iv

oire

Senegal

Cam

ero

on

Zim

babw

e

Djib

outi

EthiopiaSub-saharan Africa: average

01

02

03

04

05

0

Countr

y

Buru

ndi

Dem

ocra

tic R

epublic

of

Congo

Lib

eria

Rw

anda

Sie

rra L

eone

Eth

iopia

Eritr

ea

Madagascar

Guin

ea-B

issau

Nig

er

Centr

al A

fric

an R

epublic

Mozam

biq

ue

Tanzania

Mala

wi

Chad

Ghana

Mali

Togo

Maurita

nia

Uganda

Burk

ina F

aso

Congo

Benin

Kenya

Gam

bia

Sudan

Zam

bia

SS

A A

vera

ge

Guin

ea

Nig

eria

Côte

d'Iv

oire

Senegal

Cam

ero

on

Zim

babw

e

Djib

outi

Page 11: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Il caso dell’Uganda (2010)

L’Uganda ha circa 27 milioni di abitanti. La spesa sanitaria è di circa 300 milioni $ il 10,3%

del bilancio nazionale. Si tratta di 9 $ /anno/persona.

Questa cifra costituisce 1/3 del “pacchetto minimo” che lo stato ritiene sarebbe giusto garantire a ogni abitante (28$).

Il pacchetto minimo per l’OMS è invece di 34 $. Nel 2008 2/3 del bilancio reale della sanità è stato

coperto da donazioni internazionali extra bilancio ufficiale. Nel bilancio ufficiale circa metà delle spese sono sostenute di fatto dal privato senza fini di lucro, come le opere missionarie.

Page 12: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Quali dovrebbero essere gi obbiettivi dei sistema sanitari dei paesi poveri?

Ridurre la mortalità materna con la diffusione di punti di salute dove espletare parti sicuri nelle estreme periferie dei Distretti sanitari.

Limitare la mortalità neonatale sostenendo i controlli in gravidanza, promuovendo le pratiche del parto sicuro e riconoscendo precocemente i segni di sepsi nel neonato.

Ridurre la mortalità infantile con interventi non strettamente di tipo sanitario e curativo (vaccinazioni, igiene pubblica, acqua, nutrizione, educazione sanitaria).

Attenuare la mortalità generale nella popolazione attraverso il monitoraggio della gravidanza, la pianificazione familiare, la prevenzione delle malattie veneree incluso AIDS, il controllo e la cura della TBC, la distribuzione di zanzariere trattate.

Page 13: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Questa è la percentuale della spesa per la salute sostenuta dai pazienti in alcuni paesi

0 20 40 60 80 100

BurkinaCambodiaCameroon

CoteEthiopiaGeorgia

IndiaMyanmar

NigeriaPakistanVietNamAustralia

CanadaFrance

GermanyJapan

NorwaySpain

UKUSA

Page 14: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Dove la gente vive con meno di 1-2 $ al giorno il pagamento diretto delle prestazioni sanitarie costituisce un problema che limita l’accesso ai servizi sanitari

Se il sistema sanitario mi impone di pagare le sue prestazioni mi devo

continuamente domandare: Quando succederà l’evento? Quanto durerà? Quanto grave sarà? Quanto costerà?

Page 15: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Pagamento diretto ed esclusione dalle cure

Dis

pon

ibili

tà d

i d

en

aro

in

fam

iglia

Tempo e stagioni

esclusione temporanea

esclusione permanente

CS Ospedale

CS

Page 16: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Non ringraziamo mai abbastanza il Cielo per essere nati in Italia

In Italia ci stiamo ancora battendo per conservare un SSN che se non è il primo è il secondo al mondo (dopo la Francia) per:

1. Accoglienza2. Non esclusione3. Accessibilità4. EquitàTeniamocelo carissimo contro gli attacchi del

neoliberismo. Difendiamolo con le unghie e i denti.

Resistere, resistere, resistere.

Page 17: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

yes

Page 18: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

CRESCITA ECONOMICA

SUFFRAGIOUNIVERSALE

DIRITTIDI

CITTADINANZA

POLITICHEDI

INCLUSIONE

WELFARE STATE

COESIONE SOCIALE

SALUTE DELLAPOPOLAZIONE

Page 19: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

SVILUPPO ECONOMICO E SALUTE

IL “NUOVO” PARADIGMA

Page 20: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

CRESCITA ECONOMICA

PRIVATIZ-ZAZIONI TAGLI ALLA

SPESAPUBBLICA POLITICHE

DI ESCLUSIONE SERVIZI

A PAGAMENTO

COESIONE SOCIALE

SALUTE DELLAPOPOLAZIONE

Page 21: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Il secondo gravissimo problema nei paesi poveri: la fuga dei cervelli (brain drain).

Le dimensioni del problema Il 23% dei medici laureati nell’Africa subsahariana

lavorano in paesi dell’OCSE Il 37% dei medici sudafricani, 19% degli angolani,

17% degli etiopici, ecc… (OMS 2006).

Altri danno cifre molto maggiori: 70% degli angolani, più 50% di quelli provenienti da Congo, Ghana, Kenya,Malawi, Tanzania, Zambia e Zimbabwe, ecc…

(Clemens MA, 2006, Centre for Global Development, Washington).

Alla fine 65.000 dei quasi 700.000 infermieri della GB sono stranieri.

Page 22: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Nel 2004 c’erano 7,7 milioni di medici al mondo, 1 ogni 124 pazienti

Page 23: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Le stime suggeriscono che i paesi con meno di 2·5 sanitari ogni 1000 persone (contando solo i medici, le infermiere e le ostetriche), di solito non riescono a garantire un tasso di copertura sufficiente per interventi essenziali di primary health-care, in particolare quelli critici per la salute materna, del neonato e del bambino. Lancet, 2008; 371: 1284-93

Page 24: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.
Page 25: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Il buco più nero Tra i quadri più in sofferenza è quello del

personale chirurgico. Oggi in Mozambico lavorano 26 chirurghi (12

sono espatriati), in Uganda sono 29, in Malawi 6 e in Sierra Leone 11.

Ogni anno esiste una fuga interna di clinici a favore delle professioni amministrative e verso le capitali.

Tale fuga è già rilevata fra i neolaureati che tendono ad evitare la chirurgia, dove i corsi sono prolungati e dove è evidente la sproporzione fra rischi e la remunerazione.

(Galukande M et al East Centr Afr J Surg 11: 17-24)

Page 26: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Perché esiste il brain drain?

Nei paesi occidentali Richiesta crescente di personale in

conseguenza dove si tende a perdere forze-lavoro per l’invecchiamento della popolazione e per i numeri chiusi nelle università (20 milioni di medici in meno previsti per il 2025)

(World Bank 2006).

Tendenza verso i livelli minimi di salario in omaggio alle regole del neo-liberismo.

Page 27: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Nei paesi poveri

Bassi salari Risorse inadeguate Carichi di lavoro sproporzionati Rischi di infezione e violenze Impossibilità di progresso di carriera Carenze normative e sindacali

Ma…Appetibili rimesse economiche degli espatriati

Page 28: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

In un contesto così avaro di soluzioni…

E’ difficile reprimere il desiderio di “fare qualcosa”. E’ difficile immaginare qualcosa fuori dagli schemi

del pensiero efficientistico occidentale. E’ utile chiedere agli interessati quali sono i loro

bisogni essenziali.Vedremo che essi sono, normalmente:

1. Libertà di decidere in autonomia. E dovremo aggiungere “con senso di responsabilità reciproca”.

2. Rafforzamento dei sistemi sanitari.3. Rafforzamento delle competenze gestionali e

tecniche4. Sviluppo di piani economico/finanziari sostenibili.

Page 29: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Alla fine si ritorna sempre alle grandi intuizioni di menti illuminate

La definizione che ha consegnato la conferenza di Alma Ata alla storia (1978)

“La Sanità di Base (Primary Health Care) è la gestione degli aspetti fondamentali della salute fondata su metodi pratici, scientificamente validi e socialmente accettabili e su tecnologie rese accessibili dovunque ai singoli individui e alle loro famiglie nella comunità attraverso la loro piena partecipazione e ad un costo che la comunità ed il paese possono permettersi di mantenere in ogni fase del loro sviluppo in uno spirito di auto-determinazione.”

Page 30: I sistemi sanitari nel Sud del mondo Giorgio Pellis Trieste, 11 febbraio 2011.

Una bella sfida, no?