I RISULTATI DELL'INDAGINE SUL QUESTIONARIO: LETTURA...

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I RISULTATI DELL'INDAGINE SUL QUESTIONARIO: LETTURA E ANALISI DEI DATI LE DONNE CI SONO Cosa chiedono per il loro futuro professionale. La crescente consapevolezza ed il riconoscimento da parte degli Ordini professionali, dell'importanza e dell'utilità delle cosiddette competenze "trasversali" - organizzazione, relazione e comunicazione, crescita, motivazione e cura delle persone - sono tradizionalmente patrimonio delle donne e l'accesso delle donne alle libere professioni ha determinato un'evoluzione negli ambiti sociali e culturali coltivati all'interno delle professioni stesse. Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro - attraverso la Commissione nazionale Pari Opportunità - nell'ottica di facilitare l'inserimento e la permanenza delle donne, in particolare le giovani Consulenti, nel mondo professionale, nel mese di ottobre ha realizzato un'indagine su come viene vissuta oggi la professione. L'incertezza e la complessità del mercato portano oggi a confrontarsi con una realtà economica-produttiva e sociale in continua evoluzione. E' in questo scenario che l'Ordine Nazionale si pone come punto di riferimento e supporto per tutte le professioniste e in particolare le giovani, che hanno deciso di intraprendere l'attività di CdL. Le Consulenti del Lavoro iscritte all'ordine sono state invitate a confrontarsi sulla loro idea di professione, rispondendo ad un questionario che ha permesso di conoscere le problematiche e le difficoltà vissute "sul campo" nonché di valutare il contributo e gli strumenti più idonei da predisporre per il miglioramento della qualificazione professionale. L'indagine: "Un'opportunità al femminile" 10 giorni sono bastati alle CdL per rispondere al questionario. Un risultato inaspettato, oltre 2.500 consulenti (il 20% delle iscritte all'Ordine) hanno riposto e dato i loro suggerimenti. Si tratta di un risultato qualitativamente e quantitativamente alto, per considerare l'ottimo successo della ricerca anche in termini di affidabilità.

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I RISULTATI DELL'INDAGINE SUL QUESTIONARIO:

LETTURA E ANALISI DEI DATI

LE DONNE CI SONO

Cosa chiedono per il loro futuro professionale.

La crescente consapevolezza ed il riconoscimento da parte degli Ordini professionali, dell'importanza e dell'utilità delle cosiddette competenze "trasversali" - organizzazione, relazione e comunicazione, crescita, motivazione e cura delle persone - sono tradizionalmente patrimonio delle donne e l'accesso delle donne alle libere professioni ha determinato un'evoluzione negli ambiti sociali e culturali coltivati all'interno delle professioni stesse.

Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro - attraverso la Commissione nazionale Pari Opportunità - nell'ottica di facilitare l'inserimento e la permanenza delle donne, in particolare le giovani Consulenti, nel mondo professionale, nel mese di ottobre ha realizzato un'indagine su come viene vissuta oggi la professione.

L'incertezza e la complessità del mercato portano oggi a confrontarsi con una realtà economica-produttiva e sociale in continua evoluzione. E' in questo scenario che l'Ordine Nazionale si pone come punto di riferimento e supporto per tutte le professioniste e in particolare le giovani, che hanno deciso di intraprendere l'attività di CdL.

Le Consulenti del Lavoro iscritte all'ordine sono state invitate a confrontarsi sulla loro idea di professione, rispondendo ad un questionario che ha permesso di conoscere le problematiche e le difficoltà vissute "sul campo" nonché di valutare il contributo e gli strumenti più idonei da predisporre per il miglioramento della qualificazione professionale.

L'indagine: "Un'opportunità al femminile" 10 giorni sono bastati alle CdL per rispondere al questionario. Un risultato inaspettato, oltre 2.500 consulenti (il 20% delle iscritte all'Ordine) hanno riposto e dato i loro suggerimenti. Si tratta di un risultato qualitativamente e quantitativamente alto, per considerare l'ottimo successo della ricerca anche in termini di affidabilità.

L'omogeneità delle risposte Dai questionati ricevuti, si rileva l'omogeneità delle risposte per suddivisione in fasce di età. Le donne iscritte all'Ordine sono il 46% , su un totale di 28.000 iscritti, il 41% in fascia di età con meno di 41 anni e il 59% in fascia con più di 41 anni. Tra le donne in prima fascia (- 41) ha risposto il 37% mentre in seconda fascia (+41 anni) ha risposto il 63%.

La maggior parte delle risposte sono arrivate prevalentemente dal Nord e Centro Italia, con un sensibile distacco rispetto al Sud e Isole.

L'indagine inoltre pone in evidenza che le risposte provengono dal 51% di iscritte all'Ordine da più di 20 anni e il 49% da iscritte da un massimo di 10 anni.

Sono prevalentemente professioniste coniugate (65%) con figli in fascia di età superiore agli 11 anni (53%).

Per il 90% sono libere professioniste, diplomate (70%), con un proprio studio che le impegna mediamente per oltre 40 ore settimanali.

Impegno, passione, merito (90%) sono le motivazioni che le hanno spinte a scegliere la professione; meno rilevante è la scelta per motivi economici.

Il problema familiare, condiviso dalla donna in tutte le professioni, anche per le CdL è preponderante. L'impegno dedicato alla professione porta a ridurre la presenza in famiglia e viene vissuto come un condizionamento nella scelta di un'eventuale maternità. Questo problema resta un limite all'accesso alla professione per il 63% delle Consulenti che hanno risposto.

L'emancipazione femminile e l'evolversi del ruolo sociale hanno portato, nel mondo della professione, a un abbassamento dei differenziali di genere per il 69% delle risposte.

Questo sia nell'accesso alla professione sia nell'apertura di una propria attività (71%).

Il 39% delle risposte invece sottolinea la difficoltà nell'occupare ruoli dirigenziali all'interno della categoria.

In generale le donne, nell'evoluzione della propria attività professionale e considerando l'attuale momento di mercato, ritengono che nei prossimi anni la professione di Consulente del Lavoro dovrà subire un'evoluzione con l'inserimento di nuove specializzazioni (17%) , con l'aggregazione tra diverse figure professionali (commercialista, avvocato, ingegnere) e con l'offerta di servizi più qualificati all'interno di un'unica struttura associata (63%). Più pessimisticamente invece il 20% prevede il ridimensionamento della propria attività.

In particolare le giovani CdL danno per prioritarie tutte le attività a favore dell'interscambio professionale unito ad attività di promozione sulla cooperazione giovanile (60%). Concordano che l'Albo Nazionale debba promuovere incentivi alla maternità e all'assistenza della famiglia (29%) mentre non paiono determinanti le agevolazioni per la previdenza integrativa.

Le giovani che intendono intraprendere la professione - per il contenimento dei costi iniziali - richiedono all'Ordine la creazione di supporti informatici comuni: programmi di elaborazioni paghe, banca dati centralizzata, ecc. (45%) e formule di agevolazione (37%) quali la ricerca di uno spazio di lavoro con formula HUB.

Facilitazione nella ricerca di uno spazio di lavoro (esempio: HUB)

L'indagine pone in evidenza alcune richieste dirette all'Ordine sia per rendere più agevole il percorso sia per ridurne i disagi e le difficoltà dell'avvio alla professione: il 49% richiede una rappresentanza delle giovani CdL all'interno degli Ordini nazionali e provinciali e si conferma l'importanza delle aggregazioni tra diverse specializzazioni sinergiche allo sviluppo dell'attività in formula di società professionali (95%) per offrire ai clienti maggiore servizi e ridurre i costi di gestione.

I forum di dialogo, le iniziative di cooperazione, ma soprattutto a livello provinciale gli incontri periodici tra giovani, sono le forme ritenute più idonee per un confronto tra le giovani consulenti mentre emerge - per la valorizzazione successione generazionale - la forte richiesta di interscambio tra giovani professionisti e senior. Le misure di intervento più richieste sono la creazione di strumenti di dialogo quali meeting a livello provinciale (31%) con la creazione di gruppi di ascolto senior/junior (35%) attraverso le nuove forme di comunicazione blog/community (24%).

Verso il futuro Nonostante la vastità dello stivale italiano le esigenze e le proposte sono state molto omogenee. Negli oltre 2.500 questionari le donne hanno espresso opinioni e proposte, hanno dichiarato di aver scelto la professione per interesse e per passione, hanno rilevato problemi di accesso per motivi familiari, trovato difficoltà nella conciliazione di tempi di vita e di lavoro. Chiedono specializzazione, aggregazione, interscambio e cooperazione femminile, incentivi alla maternità e alla famiglia. Sono donne preparate alla professione nella quale sono sempre più frequentemente impegnate, sono responsabili di studi professionali o in fase di avvio alla professione. Sono giovani donne professioniste, con le loro infinite capacità di ascolto e di mediazione, sono figure in grado di concepire un ulteriore valore aggiunto a quel rapporto fiduciario che sempre dovrebbe instaurarsi tra cliente e professionista. Sono donne interessate al futuro e soprattutto proiettate verso il futuro. Le donne pensano la società e lo stato sociale in comunità Questo spaccato emerso dall'indagine sarà materia di discussione durante il Congresso. E' un momento di riflessione sul futuro che vogliamo per la nostra professione e sulle azioni che la categoria deve porre in essere per sostenere chi, come le giovani CdL, scommette su un avvenire da professionista. Una discussione aperta sulle proposte da loro avanzate e un'occasione di dialogo fattivo con gli iscritti che si concretizzerà con la presentazione di un primo progetto. Nasce la "Community delle Donne" un progetto pensato dalle Consulenti del Lavoro per ricercare nella professione "certezze, prospettive, benessere". La Community vuole essere la prima risposta della Dirigenza Nazionale alle esigenze emerse dall'indagine statistica elaborata dalla Commissione Nazionale Pari Opportunità. Roma, 14/11/2012