I Longobardi

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I LONGOBARDI IN ITALIA 568 d.C. – 774 d.C.

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I LONGOBARDI IN ITALIA

568 d.C. – 774 d.C.

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Caratteristiche dei Longobardi

  Sono il “popolo dalle lunghe barbe (o lance)”.   Provengono dalla penisola scandinava (Norvegia,

Svezia, Finlandia) ma si insediano poi in Pannonia (Ungheria, Germania dell’Est).

  Organizzati in fare (tribù), ciascuna comandata da un duca (capofamiglia). I guerrieri si chiamano arimanni.

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La migrazione dei Longobardi

Penisola scandinava (sud): SVEZIA

La Pannonia oggi è l’UNGHERIA.

Re Alboino varca le Alpi, conquistando Cividale del Friuli, Aquileia, Vicenza, Verona, Milano e infine PAVIA.

I Longobardi ridiscendono lungo il corso del fiume Elba.

Lo spietato re Alboino, proprio a Verona, offre alla moglie Rosmunda del vino versato nel teschio di suo padre (che ha fatto uccidere in precedenza), esclamando: “Su, bevi lietamente in compagnia di tuo padre!”. Rosmunda decide, assieme al proprio amante, di ucciderlo.

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Particolare di un piatto d’argento ritrovato a Isola Rizza (VR), e ora conservato al Museo di Castelvecchio, che ritrae un cavaliere longobardo mentre trafigge il nemico.

(fine V sec. – inizio VI sec.)

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  Sono alti, in media, 1.70 cm (i Romani 1.55).   Hanno un’alimentazione basata su grassi e proteine

animali (carne di maiale, cacciagione, latte, burro…). Distillano la birra.

  Sono abili orafi.   Combattono sia con spade molto lunghe che con spade

corte (scramax). I Romani usavano prevalentemente la spada corta (gladio).

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Corredo funerario di un cavaliere longobardo ritrovato a Collegno (Torino)

Spada lunga

Elementi metallici di due cinture (la pelle si è consumata)

Lancia Croce d’oro

Coltelli Scudo da parata (ornamentale) con manico

Sperone

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La “chioccia con i pulcini” conservata nel Duomo di Monza

La chioccia con i sette pulcini rappresenta il rinnovarsi della vita.

Qualcuno sostiene che sia la regina Teodolinda con i suoi sudditi, altri vi vedono Cristo e i suoi fedeli.

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  La loro cultura è, ovviamente, orale.   Le loro leggi ricorrono al sistema della faida (vendetta

privata, “occhio per occhio, dente per dente”).   Praticano anche l’ordalia (consuetudine di sottoporre a

una prova chi è sospettato di reato; solo chi è innocente può superarla, poiché merita l’aiuto di Dio).

  Sono pagani o ariani (eretici cristiani per i quali Gesù e “meno divino” di Dio).

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L’emigrazione longobarda

  Migrano in 200 000 (guerrieri, donne, vecchi, bambini), condotti dal re Alboino; passano proprio per Verona.

  Gli Italici, stremati da guerre, carestie, peste, non oppongono resistenza e sono costretti a subire numerose violenze.

  Si stanziano in Longobardia (Lombardia), con capitale Pavia. Conquistano anche, a sud, i ducati di Spoleto e Benevento.

  Alcuni fuggiaschi veneti fondano Venezia.   Ai Bizantini resta la Romània (Romagna), cioè cinque città

romagnole + Roma + Sud + Isole.

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Il Canal Grande da Palazzo Flangini alla Chiesa di San Marcuola (Tintoretto, 1738)

Nei sestieri (quartieri) poveri la popolazione vive ammassata: l’igiene è carente e le epidemie frequenti.

Le case sono costruite su molti piani, a causa del poco spazio. Le fondamenta affondate nell’acqua sono insalubri (non sane).

L’acqua dei canali non è potabile: si raccoglie quella piovana in appositi pozzi isolati con sabbia.

I canali sono vie di trasporto ma sono anche sudici e infestati dai topi. L’alta marea porta la sporcizia fino ai primi piani delle case

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Il re Ròtari

  Nel 643 emana l’Editto di Rotari, raccolta di leggi longobarde scritte però… in latino (“omaggio” alla cultura romana)!

  La faida viene sostituita dal guidrigildo (risarcimento in denaro alla vittima).

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La donna longobarda http://www.storiadimilano.it/Personaggi/Ritratti%20femminili/longobarde.htm

 La figlia è posta sotto la tutela (mundio) del padre o dei fratelli.

 La donne non libera (serva) vale suppergiù come un animale: chi picchia una serva incinta paga una multa di tre solidi, chi taglia la coda a una cavallo sei.

 L’età minima per sposarsi è 12 anni per le femmine, 13 per i maschi.

 Prima ci si fidanza, cioè si stipula un accordo a voce alla presenza delle famiglie.

 Lo sposo “paga” una somma in denaro (meta) alla famiglia della sposa.

 Il matrimonio consiste in un corteo nuziale (gruppo di persone che cammina dietro alla “festeggiata”) che accompagna la sposa alla sua nuova dimora.

 Non si può divorziare.

 Il marito che uccide la moglie deve risarcire la famiglia (ma non nel caso in cui sia stata uccisa perché sorpresa insieme all’amante). La donna che uccide il marito viene uccisa essa stessa.

 Se resta vedova, la donna torna sotto la tutela della famiglia ma può risposarsi.

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Teodolinda, regina dei Longobardi, sposa Agilulfo, duca di Torino (dettaglio). 1444, Affresco Zavattari, Duomo di Monza

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Qualche parola longobarda

Elmo, guardia, guerra, spalto, spiedo, spranga, staffa, strale, zuffa, anca, ciuffo, guancia, milza, schiena, spanna, stinco, zanna, zazzera, fiasco, melma, nastro, palla, panca, scaffale, stamberga, trappola, zappa, bussare, graffiare, grattare, guardare, leccare, russare, scherzare, spaccare, truffare, bianco, bruno, fresco, guercio, lesto, ricco, schietto, sghembo…