I giovani: sull ambiente

1

Transcript of I giovani: sull ambiente

Page 1: I giovani: sull ambiente

Avvenire - 09/02/2020 Pagina : 20200209

Copyright � AvvenireFebbraio 9, 2020 7:25 pm (GMT -1:00) Powered by TECNAVIA

DI PAOLO TOMASSONE

giovani hanno alzato la voce suitemi ambientali già da un po’, amodo loro, a scuola, nel volonta-

riato, in parrocchia o in associazione.L’invito del vescovo per la festa di SanGeminiano a rispettare il mondo, co-me un maggiordomo che si prendecura della casa e delle persone che laabitano, è stato accolto come uno sti-molo ulteriore: «A volte abbiamo sen-tito la Chiesa distante su alcune te-matiche; il messaggio alla città di donErio è un motivo in più per impe-gnarci in prima persona e per capireche la Chiesa non è poi così lonta-na». Queste sono le reazioni di alcu-ni giovani al messaggio Il custode dimio fratello.«Dal titolo mi sarei aspettato una ri-flessione sul tema dell’immigrazionee mi ha sorpreso, riga dopo riga, com-prendere che si stava parlando di u-na delle questioni più urgenti, quel-la ambientale». Per Gabriele Pirondi-ni, 21 anni, della parrocchia Formi-gine, studente di Ingegneria gestio-nale, è un «testo importante, contie-ne tanti approfondimenti e tutti so-stenuti da dati e riferimenti scientifi-ci. Siamo fortunati ad avere un ve-scovo come don Erio, che si esponein prima persona su temi che davve-ro contano, senza girarci troppo in-torno. Molti si fidano di lui e anchechi non è credente ascolta la sua vo-ce con molto rispetto».Della questione ambientale «si parlapoco e quando lo si fa si esclude l’uo-mo», ma «la Dottrina sociale in tantipassaggi richiama l’impegno direttodei credenti», come ricorda Pietro Bo-schini, 26 anni, della parrocchia del-la Sacra Famiglia, studente di Storiae antropologia. «Abbiamo avuto mo-do di approfondire questi temi du-rante i laboratori della Bottega di Na-zareth, promossi dal Centro di pa-storale giovanile, e questo messaggioè un ulteriore sprone a un impegnopersonale».«È giusto che Chiesa intervenga suquesti temi – spiega Elena Franchi,vicepresidente del Settore Giovani diAzione cattolica –. Quello del vesco-vo è uno spunto non nuovo da cui ri-partire, ci dà la forza per affrontare

I

temi che già trattiamo nei nostri grup-pi, anche con i ragazzi più piccoli, macon un’ottica diversa».Di forte impatto – secondo Benedet-ta Pastorelli, di Vignola, per anni ca-po scout con un’attenzione al cam-mino francescano – il richiamo allasocietà che non considera la naturacome una «casa da custodire», ma «u-na cava di materiali da estrarre» senon addirittura «una cassa, un contocorrente alimentato dalla specula-zione e da una finanza spregiudicata».«In questo messaggio – prosegue –sento forte il richiamo all’educazione:

non c’è limite d’età, ognuno può fa-re qualcosa nel proprio piccolo».Un concetto richiamato da FedericaMilla che dopo l’esperienza delloscoutismo ha aderito, assieme ad al-cuni amici di Carpi, al movimento LeCittà di Transizione per sensibilizza-re le comunità sul riscaldamento glo-bale e il picco del petrolio. «Ognunodeve sporcarsi le mani e metterci lafaccia. La Chiesa deve a suo modospronare se non addirittura sgridarechi non si sta mettendo in pari. E perfortuna è arrivata la Laudato si’ di pa-pa Francesco».

Il commento di chi è impegnato in parrocchia,in Azione Cattolica o negli scout al messaggio «Il custode di mio fratello» che il vescovo hascritto alla città in occasione di San Geminiano

Suore dell’Oasi Francescana,incontri e ritiri a Serramazzoni

e Suore francescane missionarie di Cristodell’Oasi Francescana di Serramazzoni (via

Lago delle more 61) propongono il secondo sa-bato di ogni mese fino a giugno il ciclo di in-contri «Francesco maestro di preghiera». Ilprossimo appuntamento dopo quello che siè svolto ieri sera («Il Crocifisso di San Damia-no parla a Francesco. Questi si spoglia nellapiazza del Vescovado») è in programma sa-bato 14 marzo ed è intitolato «Francesco uo-mo di pace. I tre briganti». Il calendario degliappuntamenti mensili proseguirà sabato 18aprile con «Obbediente ai piedi della Chiesa.Il sogno del Papa», sabato 9 maggio con «L’in-contro col sultano d’Egitto a Damietta e sabato13 giugno con «Francesco riceve le stigmatesul monte della Verna». Gli incontri duranoun’ora, dalle 20.30 alle 21.30. Le Suore fran-cescane missionarie di Cristo dell’Oasi Fran-cescana di Serramazzoni organizzano ancheun ritiro residenziale a tre voci in due fine set-

timana, intitolato «Verso una santità quoti-diana». Il primo weekend sarà quello di sabato7 e domenica 8 marzo: il ritiro «La via dellasantità» sarà guidato da monsignor GiuseppeVerucchi, arcivescovo–metropolita emerito diRavenna–Cervia. Questo il programma delledue giornate: sabato alle 10 meditazione etempo di riflessione, alle 12.30 pranzo, alle15.30 incontro e tempo per le confessioni, al-le 18 Messa prima di cena e riposo, domeni-ca alle 7.30 lodi del mattino prima di cola-zione, alle 9.30 meditazione, alle 11.30 Mes-sa prima di pranzo e conclusione delle due–giorni. Il secondo weekend sarà invece quel-lo del 9 e 10 maggio: il sabato la sassolesesuor Maria Gabriella Bortot, francescana mis-sionaria di Cristo, condurrà «Tre Spose inna-morate dell’umanità di Cristo», la domenicaFabiana Guerra, dell’Ordo Virginum di Reg-gio Emilia, condurrà «Giovani testimoni di lu-ce dell’Emilia Romagna». I contatti dell’OasiFrancescana di Serramazzoni, in via Lago del-le more 61, sono i seguenti: 0536952214,3270766691, 340 175 9631. (M.C.)

L

appuntamenti

Le parole dei ragazzi: «Negli anni alcune tematiche, come quellaecologica, sono rimaste trascurate. Ma la Dottrina sociale offre moltirichiami all’impegno diretto dei cristiani». «Quello di don Erio è unosprone: ognuno deve sporcarsi le mani e metterci la faccia». «Ripartiredall’educazione, anche i più piccoli devono prendersi cura del Creato»

Il vescovo durante la presentazione del messaggio alla città per San Geminiano

I giovani: sull’ambientela Chiesa dia l’esempio

Due giovaniin una recentemanifestazioneper difendereclima e ambiente

Elogio di Marina, ostetricaGalli cantu

l Gallo del mattino, chesembrava si fosse perso neigiorni scorsi tra le nebbie, qui

intorno a Modena, è riapparsofischiettando un vecchio motivettodi Cochi e Renato: «E, la vita la vitaE la vita l’è strana, l’è strana Bastauna persona, persona Che si montala testa È finita la festa». Abbiamoun pennuto canterino, stamattina.Lo lascio perdere, lui e le sue fissepolitiche. Sto consultando ildossier sulla 42a Giornata per lavita, che la Chiesa italiana hacelebrato il 2 febbraio scorso sultema «Accogliere la vita». Riflettosu una frase di Papa Francesco chetocca da vicino il nostro Paese cheinvecchia: «Ogni bambino che siannuncia nel grembo di una donnaè un dono, che cambia la storia diuna famiglia: di un padre e di unamadre, dei nonni e dei fratellini. E

questo bimbo ha bisogno di essereaccolto, amato e curato. Sempre!».Mi pare una bella cornice damettere intorno alla notizia uscitadopo capodanno. Il primo gennaio2020, la dottoressa MarinaSemenzato è andata in pensionedopo 42 anni di servizioall’Ospedale ImmacolataConcezione di Piove di Sacco(Padova). Di professione medico.Ascoltate le sue parole: «Ho messoper iscritto ogni parto, ho fissato sucarta quello che era già impressonella mia memoria: ciascunbambino venuto alla luce, ciascunamamma aiutata prima e dopo illieto evento... Ne sono scaturiti 6diari, la storia di 42 anni diprofessione ostetrica e parimenti lastoria di 42 anni di mamme ebambini. Di famiglie. Io non hoavuto figli e loro, i “miei” 3.173

bambini, sono stati la mia grandefamiglia». Oggi, Marina comevolontaria si occupa di educazionealla affettività e sessualità nellescuole. Immaginare quei 3.173germogli equivale a pensare che lavita non finirà mai di stupirci.Molti di quei bambini oggi sonodiventati adulti e, a loro volta,avranno generato la vita, chi daimpiegato, chi da meccanico, daingegnere, astronauta, ballerina,stilista, ricercatrice, cartoonist, topmanager, fioraio, dottore, chef,attore, scenografa, musicista,maestra, magari missionaria.Chissà. Il nostro Gallo si avvicina emi fa: «Ma a chi sta sfuggendo dimano la vita con amarezza...possiamo parlare di bambini chenascono?». Raccolgo ilsuggerimento e recupero altreparole di Marina. «Le mani. Ho

sempre cercato un’alleanza, unafiducia confidente con le miemani... che hanno ricoperto unruolo determinante nella nascita:mani che hanno accarezzato, chehanno sostenuto, confortato,raccolto, lenito, esplorato, toccatomassaggiato... mani che hannosempre amatoincondizionatamente tutti iprotagonisti di questa straordinariaesperienza che è il miracolo dellavita. Le mie mani come quelle diqualsiasi operatrice del settore». IlGallo guarda lontano e farfuglia:«Le mani inchiodate sulla croce».Poi, all’improvviso, riprende ilvecchio motivetto. «...E, la vita lavita E la vita l’è bella, l’è bella Bastaavere l’ombrella, l’ombrella Tiripara la testa Sembra un giorno difesta». At salut.

Ia cura di don Tommaso Mastrandrea

4 TRA LA GENTE DOMENICA 9 FEBBRAIO 2020