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Dott. Francesco Peverini
I Disturbi Respiratori del Sonno
nel soggetto adulto
1 27 Maggio 2010
Dott. Francesco Peverini2
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 2
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CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
I PRINCIPALI DISTURBI RESPIRATORI DEL SONNORoncopatia - Russamento
Sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori (UARS)Sindrome delle Apnee Notturne
• Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS)• Sindrome delle Apnee Centrali del Sonno (CSAS)• Respiro di Cheyne Stokes (CSR)
Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita (CCHS)
Sindrome da Ipoventilazione dell’ Obeso (o Sindrome Obesità – ipoventilazione) (OHS)
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La Sindrome delle Apnee Notturne è un’ importante quadro clinico di tipo cardiorespiratorio e neurologico.
E’ caratterizzata da pause o interruzioni della normale attività ventilatoria durante il sonno notturno (profondo - REM) e da russamento.
Questa condizione, tuttavia, è considerata ancora oggi non patologica dalla maggior parte dei pazienti e dei medici, o semplicemente, per chi convive con il russatore, un “fastidio” di tipo acustico.
P.A. ♂♂ aa. 39 B.M.I. 34
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A n s ia D e p re s s io n e In c id e n ti s tra d a li In c id e n ti s u l la v o ro D e f a illa n c e s a ttitu d in a li T IA IC T U S C E R E B R I
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A ritm ie c a rd ia c h e Ip e rte n s io n e a rte rio s a Ip e rte n s io n e d e l c irc o lo p o lm o n a re C a rd io m e g a lia In s u f f ic ie n za v e n tric o la re s in is tra In s u f f ic ie n za v e n tric o la re d e s tra A u m e n ta ta in c id e n za d i IM A M o rte im p ro v v is a
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SDB
Sleep Breathing Disorders
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I PRINCIPALI DISTURBI RESPIRATORI DEL SONNORoncopatia - RussamentoSindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori (UARS - Upper Airway Resistance Syndrome)Sindrome delle Apnee Notturne
• Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS)• Sindrome delle Apnee Centrali del Sonno (CSAS)• Respiro di Cheyne Stokes (CSR)
Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita (CCHS)
Sindrome da Ipoventilazione dell’ Obeso (o Sindrome Obesità – ipoventilazione) (OHS)
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RUSSAMENTO19-37% della popolazioneAtti respiratori stabili caratterizzati da aumento dello sforzo inspiratorio ed aumento della pressione negativa endotoracica, provocati da una subostruzione delle prime vie aeree; il rumore caratteristico è provocato da una vibrazione del palato molle.
Il russamento può protrarsi per l’intera durata del sonno ed è favorito dalla posizione supina.
Non sono presenti alterazioni della macro o microstruttura del sonno, né sintomi diurni.
E’ la condizione preclinica della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno.
Non è chiaro se la semplice roncopatia abbia relazioni con lo stato di salute, tuttavia, semplici russatori sottoposti a CPAP evidenziano una riduzione della sonnolenza valutata con ESS.
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UARS (Upper Airway Resistance Syndrome): Sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori
Russamento associato a disturbi respiratori notturni e/o diurni ma senza apnee, ipossiemia o ipercapnia.
Sonnolenza diurna con o senza anomalie ai test di sonnolenza (MSLT)
FLOW LIMITATION (Limitazione di flusso)
Maggiormente evidenziabile con manometria esofagea.
Arousals sincroni con il picco pressorio alla ME.
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I PRINCIPALI DISTURBI RESPIRATORI DEL SONNORoncopatia
Sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori (UARS)Sindrome delle Apnee Notturne
• Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS)• Sindrome delle Apnee Centrali del Sonno (CSAS)• Respiro di Cheyne Stokes (CSR)
Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita (CCHS)
Sindrome da Ipoventilazione dell’ Obeso (o Sindrome Obesità – ipoventilazione) (OHS)
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In 1956 Burwell and colleagues reported an obese patient with heart failure and respiratory acidosis who was also extremely sleepy. Because this patient reminded them of the picturesque character Joe, the sleepy, red-faced, fat boy from Charles Dickens book, ”The Posthumous Papers of the Pickwick Club (1837)” they called this syndrome the Pickwckian Syndrome.
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ON CALL SLEEP
NORMAL SLEEP
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D.S.R. ♂♂ aa. 59B.M.I. 29,9
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Il grado d i os truzione delle vie aeree può es s ere d i varia entità, m anifes tandos i con d ifferenti eventi res p iratori:
L ’A p nea (os truzione com p leta) viene definita com e la ces s azione interm ittente d el flus s o res p iratorio d urante il s onno, d i durata non inferiore ai 10 s econdi, as s ociata a d es aturazione os s iem oglob inica. P ers is tono m ovim enti res p iratori toracic i e/o ad d om inali.
L ’Ip opnea (os truzione p arziale) è una rid uzione d i alm eno il 50% d el flus s o res p iratorio , con identiche caratteris tiche d i d es aturazione.
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P erché un evento res p iratorio pos s a es s ere cons id erato tale, d eve avere d urata > 10 s ec .
C om e ind ice d i gravità viene utilizzato il rap p orto A p nee-Ip opnee-L im itazioni d i flus s o /O ra (definito R D I : R es p iratory D is ord er Ind ex), che s e > 10 (10 fas i/ora), id entifica un d is turb o res p iratorio del s onno d i tipo ap noico.
Il R es p iratory E ffort R elated A rous al (R E R A ) è una lim itazione del flus s o res p iratorio con p rogres s ivo increm ento d ello s forzo res p iratorio e contes tuale arous al a livello elettroencefalografico.
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O S T R U T TIVE (p iù d iffus e) ces s azione d el flus s o con m antenim ento d el lavoro res p iratorio
(as incronis m o m ovim enti torace ed ad d om e)
C E N T R A L I ces s azione d el flus s o e d el lavoro res p iratorio d i torace ed ad d om e
M IS T E ap nee centrali s eguite d a una com p onente os truttiva
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Il palato m olle, l’ugola e la lingua a ripos o.
Il s oggetto è in pos izione eretta.
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P aziente in pos izione s upina: s ono evidenti i m olteplic i livelli d i os truzione caratteris tic i della S indrom e delle A pnee N otturne
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IN C ID E N Z A9% P opolazione M as chile4% P opolazione F emminile
E Z IO L O G IAO bes ità, diabete mellito, s indrome dis metabolica, ipotiroidis mo, broncopatie croniche, ateros cleros i cerebrale, alterazioni mandibolari, dis morfis mi e/o os truzioni delle prime vie aeree, riduzione proges terone, alcool, fumo, prolas s o del palato molle, megalia dell’ugola, aumentata circonferenza del collo, ipertrofia adenoidale e tons illare
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In cond izioni fis io logiche, l’aum ento d elle res is tenze faringee d urante il s onno è dovuta alla d im inuzione d ell’area d i s ezione del faringe, com e cons eguenza d ell’ip otonia d el m us colo genio -glos s o e d el tens ore d el velo p alatino.
L a res is tenza d el faringe p as s a cos ì nel s oggetto norm ale da 1-2 cm H 2O / L / s ec . d urante la veglia, a c irca 5-10 cm H 2O / L / s ec . durante il s onno.
In p res enza d i cond izioni che d eterm inano il rus s am ento, ovvero la vib razione d el p alato m olle contro le s trutture d el faringe e d ella b as e d ella lingua, s i verifica un ulteriore aum ento delle res is tenze faringee, che p os s ono raggiungere valori fino a 50 cm H 2O / L / s ec .
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S IN TO M A TO L O G IA
R e s p iro ru m o ro s o – ru s s a m e n to (ro n c o p a tia ) S o n n o le n z a d iu rn a F a c i le s ta n c a b i li tà S e n s a z io n e d i s o n n o n o n ri s to ra to re C a m b ia m e n ti n e llo s ti le d i v i ta C e f a le a m a ttu tin a D im in u z io n e d e l g ra d o d i a tte n z io n e e d i c o n c e n tra z io n e (a d e s e m p io s u l la v o ro ) Irri ta b i li tà - p e g g io ra m e n to d e l to n o d e ll ’ u m o re M o f ic a z io n i d e lla V is e d e lla L ib id o D e f a i lla n c e s a ttitu d in a li Inc id enti S trad ali Inc id enti L avorativi
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C O M P L IC A N Z E N E U R O L O G IC H E
A n s ia D e p re s s io n e In c id e n ti s tra d a li In c id e n ti s u l la v o ro D e f a illa n c e s a ttitu d in a li T IA IC T U S C E R E B R I
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C O M P L IC A N Z E C A R D IO VA S C O L A R I
Aritmie cardiache - Bradicardia, blocco AV, F.A. Ipertensione arteriosa Ipertensione del circolo polmonare Insufficienza ventricolare sinistra Insufficienza ventricolare destra Cuore polmonare cronico Aumentata incidenza di ICTUS CEREBRI ed
INFARTO MIOCARDICO Morte improvvisa
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Attivazione Orto-Simpatica Vascocostrizione Tachicardia Aumento catecolamine circolanti
Disfunzione Endoteliale Aumentati livelli di Endotelina possono contribuire a sostenere la vasocostrizione
perifericaStress Ossidativo Vascolare
Produzione di radicali liberi per danno da ipossia-reossigenazioneInfiammazione
Aumento PCRAumentata attività protrombotica
Fattore VIIc, Fibrinogeno, attività piastrinica, viscosità ematica
Condizioni intermedie che contribuiscono all’inizio ed alla progressione della patologia cardiovascolare nella
Sindrome delle Apnee Notturne
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CEFALEA STROKE ANGINA, DOLORE TORACICO IPERTENSIONE ENURESI DISPNEA PAROSSISTICA
NOTTURNA INSUFFICIENZA CARDIACA
DESTRA E SINISTRA ARITMIE NOTTURNE SONNOLENZA DIURNA INABILITÀ SOCIALE E
LAVORATIVA INCIDENTI AUTOMOBILISTICI
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Vene extratoraciche
ARIAAMBIENTE
Pressioneintratoracica
D V
Ptmaortica
Ptmvenosa
polmoni
± ±±
±
±
±
± ± ±
±
±
±± ±
3
Vene intratoracichePericardio
Aorta intratoracica
Arterie extratoraciche
Parete toracica
Set
to
VD VS
EFFETTI DEGLI SFORZI RESPIRATORI SU CUORE E VASI INTRATORACICI
RESPIRO TRANQUILLO
LA DIAGNOSI POLISONNOGRAFICA: ANALISI E SIGNIFICATO NELLA PRATICA CLINICA
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Al diminuire della pressione intratoracica
Ptm
Pressionetransmurale
(Ptm= Piv - Pev)
LA DIAGNOSI POLISONNOGRAFICA: ANALISI E SIGNIFICATO NELLA PRATICA CLINICA
EFFETTI DEGLI SFORZI RESPIRATORI SU CUORE E VASI INTRATORACICI
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VS
LO SFORZO INSPIRATORIO TIPICO DELLAAPNEA DETERMINA IL FORMARSI DI
PRESSIONE INTRATORACICA NEGATIVA
arterie extratoraciche
Paretetoracica
vene intratoraciche aorta intratoracica
polmoni
---
-
-
-
-
-
-
---
Ptmvenosa
Ptmaortica
Setto
zona di collassodelle vene extra-toraciche se P intratoracica
VD
ritorno
venos
o
congestionepolmonare
post- carico
VS
xx
VS
APNEA
AD AS
LA DIAGNOSI POLISONNOGRAFICA: ANALISI E SIGNIFICATO NELLA PRATICA CLINICA
EFFETTI DEGLI SFORZI RESPIRATORI SU CUORE E VASI INTRATORACICI
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A s c o lta re c o n a tte n z io n e la s in to m a to lo g ia ri f e rita d a l p a z ie n te (a n a m n e s i ), riv o lg e n d o o p p o rtu n e d o m a n d e s u lla p re s e n za o m e n o d i ro n c o p a tia , s u l s o n n o in g e n e ra le , s u c o m p a rs a d i s o n n o le n za d iu rn a o d e f ic it d i a tte n z io n e .
U tile la p re s e n za d e l p a rtn e r, c h e ta lv o lta è i l s o lo a d a c c o rg e rs i d e ll’ e s is te n za d e lle a p n e e .
R a c c o m a n d a to , d a a lc u n i a n n i , i l te s t p e r la v a lu ta z io n e d i ris c h io d i a p n e e n o ttu rn e (S c a la d i E p w o rth ) o a ltri te s t s p e c if ic i .
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ON CALL SLEEP
NORMAL SLEEP
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Insonnia:
difficoltà ad iniziare o a mantenere il sonno o nella sensazione di sonno non ristoratore, che compromette il funzionamento diurno.
Ipersonnia:
tendenza ad addormentarsi durante il giorno in luoghi e tempi inappropriati, associati a fatica, incapacità a concentrarsi, compromissione delle performance psicomotorie.
Disturbi del ritmo circadiano del sonno:
incapacità a dormire e a rimanere svegli nei periodi appropriati.
Parasonnie :
movimenti o comportamenti anormali durante il sonno.
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CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
Bisogno di sonno medio: 7 - 8 ore
Normale struttura del sonno 5% stadio 1 NREM 50% stadio 2 NREM 15-25% stadi 3 e 4 NREM (“slow wave sleep”) 25% REM
Sonnellini
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CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
NREM REM Regular Irregular
Regular Irregular Regular Variable Preserved Absent
Reduced Increased Same as W Depressed
Physiologic VariableHeart rate
Respiratory rate
Blood pressure
Skeletal muscle tone
Brain O2 consumption
Response to CO2
Response to O2
NREM vs. REM Sleep
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EPWORTH SLEEPINESS SCALE (ESS)
ADAPTED FROM: JOHNS MW. SLEEP. 1991; ADLER ET AL, MOV DISORD 2003
ESS
MEA
N SC
ORE
17.5 17.9
16
9.2
5.9
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
22
24
NARCOLEPSY IDIOPATHICHYPERSOMNIA
SEVERE OSA( RDI=49.5)
PERIODIC LIMBMOVEMENT SYNDROME(PLMS)
NORMAL SUBJECTS
NORMAL SUBJECTS(2–10)
16.9
PARKINSON’S DISEASE
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CASI CLINICI
Paziente A : sig. DSR
Sesso maschile anni 59Statura cm 190Peso kg. 108B.M.I. = 29.9 Kg/m2
Quadro Clinico:
RoncopatiaSonnolenza diurnaIpertensione arteriosa in terapia con ACE inibitoriCirconferenza collo > 43 cmMegalia dell’ugola
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I - LA DIAGNOSI DI OSAS NON PUÒ PRESCINDERE DA UNA VALUTAZIONE STRUMENTALE PER L'INTERA DURATA DELLA NOTTEEvidenza A Consenso A
II - PRIMA DI AVVIARE UN PAZIENTE CON SOSPETTO DI OSAS AL PERCORSO DIAGNOSTICO STRUMENTALE DEBBONO ESSERE RICERCATI I SEGUENTI SINTOMI E SEGNI:Evidenza A Consenso A
Sintomi1 Russamento abituale (tutte le notti) e persistente (da almeno 6 mesi)2 Pause respiratorie nel sonno riferite dal partner10Risvegli con sensazione di soffocamento in soggetto russatore (non necessariamente abituale) 11Sonnolenza diurna
SegniA BMI >29B Circonferenza collo >43 cm (M) o 41 cm (F)C Dismorfismi cranio-facciali ed anomalie oro-faringee (tutte quelle situazioni anatomiche che determinano una riduzione del calibro delle prime vie aeree)
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IIa - IL PERCORSO DIAGNOSTICO STRUMENTALE È INDICATO PER I PAZIENTI CHE PRESENTANO:Evidenza B Consenso A
A Russamento abituale e persistente da solo o con altri sintomi o segniB Almeno 2 degli altri sintomi, diversi dal russamento abituale e persistente pause respiratorie + risvegli con soffocamento
o pause respiratorie + sonnolenza diurna o risvegli con soffocamento + sonnolenza diurna
C La presenza di un sintomo diverso dal russamento abituale e persistente + almeno 2 segniD La presenza di un sintomo diverso dal russamento abituale e persistente + almeno un segno in soggetti in cui il russamento non è accertabile (il paziente dorme solo).
Paziente A : sig. DSR
Sesso maschile anni 59Statura cm 190Peso kg. 108B.M.I. = 29.9 Kg/m2
Quadro clinico:
RoncopatiaSonnolenza diurnaIpertensione arteriosa in terapia con ACE inibitoriCirconferenza collo > 43 cmMegalia dell’ugola
1 sintomo Roncopatia
3 segni Circonferenza colloB.M.I. > 29Megalia dell’ ugola
Evidenza B Consenso A
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LOC
ROC
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D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
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D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
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D.S.R. ♂♂ aa. 59B.M.I. 29,9
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5 minuti
D.S.R. ♂♂ aa. 59B.M.I. 29,9
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NEL LUGLIO 2007 L’AMERICAN ACADEMY SLEEP MEDICINE HA CODIFICATO LE REGOLE PER LA LETTURA E LA REFERTAZIONE DEGLI ESAMI POLIGRAFICI DEL SONNO E DEGLI EVENTI AD ESSO CORRELATI.
SI TRATTA DELLA PRIMA REVISIONE DAL 1968 AL MANUALE DI RECHTSHAFFEN & KALES SULLE REGOLE DI SCORING DEL SONNO.
DAL LUGLIO 2008, QUESTE REGOLE, IN PARTICOLARE QUELLE LEGATE ALLE METODICHE POLISONNOGRAFICHE ED AI CRITERI DIAGNOSTICI DEGLI EVENTI RESPIRATORI, SONO UTILIZZATE ANCHE IN ITALIA.
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
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AASM SCORING MANUAL 2007
APNEA - definizione
6. EVENTI RESPIRATORI CON RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO > 90 %
8. PER ALMENO IL 90 % DELL’EVENTO STESSO
10.PER UNA DURATA MAGGIORE DI 10 SECONDI
12. DESATURAZIONE DI O2 E/O AROUSALS EEG NON NECESSARI
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
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AASM SCORING MANUAL 2007
CLASSIFICAZIONE DELL’ APNEAin base allo sforzo respiratorio
8. OSTRUTTIVA sostenuta da sforzo inspiratorio toraco-addominale
10. CENTRALE lo sforzo inspiratorio è assente; cessazione del flusso con mantenuta pervietà delle alte vie respiratorie.E’ associata prevalentemente al respiro periodico di Cheyne-Stokes nello scompenso cardiaco cronico.
• MISTA lo sforzo inspiratorio inizialmente assente, si manifesta alla fine dell’evento
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 70
APNEA OSTRUTTIVA
Flusso aereo
Movimento respiratorio dell’ addome
Movimento respiratorio del torace
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 71
APNEA OSTRUTTIVA
Paradoxical motion
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 72
APNEE OSTRUTTIVE
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 73
APNEA CENTRALE
Movimento respiratorio dell’addome
Movimento respiratorio del torace
Flusso aereo
APNEA CENTRALE
Movimento respiratorio dell’addome
Movimento respiratorio del torace
Flusso aereo
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 74
APNEA CENTRALE
Absent Effort
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 75
APNEE CENTRALI
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 76
10 Secondi
APNEA MISTA
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 77
AASM SCORING MANUAL 2007
IPOPNEA - 1° CRITERIO
5. ATTI RESPIRATORI CON RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO >= 30 % +
• DESATURAZIONE DI O2 >= 4%PER ALMENO IL 90% DELL’EVENTO
• DURATA MAGGIORE O UGUALE A 10 SECONDI
4. AROUSALS EEG NON NECESSARIO
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 78
AASM SCORING MANUAL 2007
IPOPNEA - 2° CRITERIO
1. ATTI RESPIRATORI CON RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO >= 50 % +
6. DESATURAZIONE DI O2 >= 3%PER ALMENO IL 90% DELL’EVENTO
OPPURE
• DURATA MAGGIORE O UGUALE A 10 SECONDI
4. CON AROUSALS EEG
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 79
SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE
Desaturazione >= 4%
Reduced Airflow
Snoring
10 Secondi IPOPNEA
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 80
AASM SCORING MANUAL 2007
R.E.R.A. - respiratory effort-related arousals
7. SEQUENZA DI ATTI RESPIRATORI CON AUMENTO PROGRESSIVO DELLO SFORZO INSPIRATORIO CHE TERMINA CON UN AROUSALS
2. CON RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO < 30 %
• NON DESATURAZIONE DI O2
• DURATA MAGGIORE O UGUALE A 10 SECONDI
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 81
R.E.R.A.
Flow Limitation Arousal
10 Secondi
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 82
D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 83
D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 84
D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 85
D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 86
D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 87
D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 88
Sindrome delle Apnee Notturne - ADULTO
CRITERI DIAGNOSTICI A.A.S.M. 2007
PER FARE DIAGNOSI DI SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE OSTRUTTIVE E’ NECESSARIO:
Almeno uno dei seguenti sintomi:
Sonnolenza diurna, stanchezza, sonno non riposante o insonnia Risvegli con sensazione di respiro bloccato, tosse o fame d’aria Forte russamento e/o pause respiratorie nel sonno riferite dal partner
RDI (apnee + ipopnee + RERA / ora sonno) = > 5
Disturbo respiratorio nel Sonno, non altrimenti spiegato da altre patologie del Sonno, patologie Mediche o Neurologiche, farmaci.
27 Maggio 2010 89
Sindrome delle Apnee Notturne - ADULTO
CRITERI DIAGNOSTICI A.A.S.M. 1999Sleep 1999, 22(5):667-690
In base al disturbo respiratorio:
OSAS lieve RDI > 5 < 15moderata RDI > 15 < 30grave RDI > 30
RDI = RERA + Apnea + Hypopnea
LA DIAGNOSI POLISONNOGRAFICA: ANALISI E SIGNIFICATO NELLA PRATICA CLINICA
27 Maggio 2010 90
INDICE DI APNEA + IPOPNEA - APNEA HYPOPNEA INDEX - AHI Numero di apnee + ipopnee per ora di sonno
AHI centrale – AHI ostruttivo
INDICE DI DISTURBO RESPIRATORIO NEL SONNO – RESPIRATORY DISORDER INDEX - RDI
Numero di apnee + ipopnee + R.E.R.A. per ora di sonno
INDICE DI EVENTI DI DESATURAZIONE DI O2 – OXYGEN DESATURATION INDEX - ODI
Numero di eventi di desaturazione di O2 > 3 – 4 % per ora di sonno
27 Maggio 2010 91
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
D.S.R. ♂♂ aa. 59 B.M.I. 29,9
Apnee + Ipopnee = 398 episodi
AHI = 55,12 episodi/oraRDI = 58,86 episodi/ora-----------------------------------------------Desaturazioni = 392 episodi
ODI = 54,29 episodi/ora
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 92
30 sec.
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 93
P.A. ♂♂ aa. 39 B.M.I. 34
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 94
AASM SCORING MANUAL 2007
RESPIRO DI CHEYNE – STOKES
6. FLUTTUAZIONE CICLICA DEL RESPIRO CON ASPETTO “CRESCENDO-DECRESCENDO”
• ALMENO 3 CICLI CONSECUTIVI
3. DURATA ALMENO 10 MINUTIOPPURE
>= 5 APNEE CENTRALI PER ORA DI SONNO
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 95
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 96
1. Risposta paradossa alla CPAP
Sviluppo di Apnee Centrali
definite COMPLEX APNEA
• Disturbi respiratori posizione dipendenti
• Apnee di tipo Misto
Disturbi respiratori non definiti (SDB) (15%)
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 97
“Complex Sleep Apnea”
1. Dernaika: Chest; July 2007, p 81-87 2. Lehman: Journal of Clinical Sleep Medicine; August 2007, p 462 – 466.3. Morgenhaler: Sleep; September 2006, p 1203 – 1209.
La Complex Sleep Apnea è una particolare forma di apnea in cui apnee centrali persistono o emergono
durante trattamento di eventi ostruttivi con CPAP o BIPAP.
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 98
CSR – CSA( < 5%)
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 99
La classificazione internazionale dei disordini del Sonno, descrive varie entità raggruppate sotto il termine Apnee Centrali.
Queste includono:
l’ apnea centrale primaria nel sonno,
il respiro periodico di Cheyne-Stokes (CSB),
la respirazione periodica in altitudine,
l’ apnea centrale dovuta a circostanze mediche non Cheyne-Stokes
l’apnea centrale a droghe o a sostanze farmacologicamente attive.
L’ apnea centrale dell’ infanzia è esclusa da questa discussione.
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO DELL’ADULTO
27 Maggio 2010 100
Dott. Francesco Peverini101© American Academy of Sleep Medicine
American Academy of Sleep Medicine
Primary Sleep Disorders(sleep apnea, etc)
Fragmented Sleep(phone calls)
Circadian Rhythm
Disruption(rotating shifts)
Insufficient Sleep(on call sleep loss)
EXCESSIVE DAYTIME SLEEPINESS
27 Maggio 2010 101
Dott. Francesco Peverini102
I medici sanno relativamente poco circa il bisogno di sonno e la sua fisiologia.
Non esiste un “drug test” per la sonnolenza. La maggior parte dei programmi formativi non
riconosce e non richiama l’attenzione sul problema della sonnolenza nel mondo medico.
La coltura medica afferma: Il sonno è “facoltativo„ (e siete un imbranato se ne avete bisogno).
Meno sonno = medico più zelante
27 Maggio 2010 102
Dott. Francesco Peverini103
Mito:
“Le Conferenze noiose o pomeridiane “mi fanno dormire”.
Fatto:
Fattori ambientali (situazione, temperatura ambiente, bassi livelli di luce, etc) possono smascherare ma NON CAUSARE SONNOLENZA
27 Maggio 2010 103
Dott. Francesco Peverini104
• Surgery: 20% more errors and 14% more time required to perform simulated laparoscopy post-call (two studies) Taffinder et al, 1998; Grantcharov et al, 2001
• Internal Medicine: efficiency and accuracy of ECG interpretation impaired in sleep-deprived internsLingenfelser et al, 1994
• Pediatrics: time required to place an intra-arterial line increased significantly in sleep-deprived Storer et al, 1989
27 Maggio 2010 104
Dott. Francesco Peverini105 27 Maggio 2010 105
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Effects of Continuous Positive Airway Pressure on Cardiovascular Risk Profile in Patients With Severe Obstructive Sleep Apnea and Metabolic Syndrome Zuzana Dorkova, MD, Darina Petrasova, PhD, Angela Molcanyiova, MD, Marcela Popovnakova, MD, and Ruzena Tkacova, MD, PhD*
Chest. 2008 Oct;134(4):686-92
Javaheri et al, JAAC,2007
27 Maggio 2010 106
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Dott. Francesco Peverini107 27 Maggio 2010 107
Sleep-Disordered Breathing and Mortality: A ProspectiveCohort StudyNaresh M. Punjabi
PLoS Medicine www.plosmedicine.org 1 August 2009 Volume 6
Dott. Francesco Peverini108
I PRINCIPALI DISTURBI RESPIRATORI DEL SONNORoncopatia
Sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori (UARS)Sindrome delle Apnee Notturne
• Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS)• Sindrome delle Apnee Centrali del Sonno (CSAS)• Respiro di Cheyne Stokes (CSR)
Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita (CCHS)
Sindrome da Ipoventilazione dell’ Obeso (o Sindrome Obesità – ipoventilazione) (OHS)
27 Maggio 2010 108
Yaggi H et al. N Engl J Med 2005;353:2034-2041
27 Maggio 2010 109
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
62 pz con FE < 35%, NYHA II-III
P Lanfranchi et al, Circulation 1999; 99:1435
27 Maggio 2010 110
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Dott. Francesco Peverini111 27 Maggio 2010 111
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Dott. Francesco Peverini112 27 Maggio 2010 112
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Sindrome delle Apnee Notturne - ADULTO CRITERI DIAGNOSTICI A.A.S.M. 2007
PER FARE DIAGNOSI DI SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE OSTRUTTIVE E’ NECESSARIO:
Almeno uno dei seguenti sintomi:
Sonnolenza diurna *, stanchezza, sonno non riposante o insonnia
Risvegli con sensazione di soffocamento o sussulto inspiratorio o tosse
Forte russamento e/o pause respiratorie nel sonno riferite dal partner
+ RDI (apnee + ipopnee + RERA / ora sonno) => 5
*Disturbo respiratorio nel Sonno, non altrimenti spiegato da altre patologie del Sonno, patologie Mediche o Neurologiche, farmaci.
Dott. Francesco Peverini113 27 Maggio 2010 113
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Dott. Francesco Peverini114 27 Maggio 2010 114
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
TERAPIA COMPORTAMENTALE
Calo ponderale - raggiungimento di BMI < 25
Esercizio fisico
Fisioterapia respiratoria
Terapia posizionale
Astensione da alcoolici e sedativi prima di dormire
Dott. Francesco Peverini115 27 Maggio 2010 115
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
FINALITA’ DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO
Disostruzione vie aeree Manovre meccaniche per la mobilizzazione delle secrezioni (drenaggio autogeno e drenaggio posturale)
PEP mask
Rafforzamento e riequilibrio della muscolatura respiratoria
Allungamenti, rieducazione posturale
Dott. Francesco Peverini116 27 Maggio 2010 116
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
FINALITA’ DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO
Breathing retraining
Manovre assistite per la meccanica respiratoria Mobilità ed elasticità gabbia toracica Sincronismo toraco-addominale Attivazione muscoli accessori
Allenamento all’esercizioRieducazione motoria arti inferiori e deambulazioneAllenamento con cicloergometro, cyclette, tapis roullant
Intervento educazionaleEsercizio fisico, igiene respiratoria, strategie per l’autocontrollo della dispnea, utilizzo di sussidi a
domicilio (es. bottiglietta con resistenza)
Dott. Francesco Peverini117 27 Maggio 2010 117
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
DISPOSITIVI ORALI
Migliorano la pervietà delle vie aeree superiori incrementando lo spazio respiratorio ed impedendo la collassabilità delle strutture
5MRA - Mandibular repositioning appliances6TRD - Tongue retaining devices
INDICAZIONE IN PAZIENTI CON OSAS MODERATA •Che non rispondono alla CPAP•Preferiscono OAs alla CPAP•Non sono candidati appropriati alla CPAP
QUESTO TRATTAMENTO PREVEDE CHE VENGA RAGGIUNTO:•Normalizzazione AHI•Normalizzazione ODI
Dott. Francesco Peverini118 27 Maggio 2010 118
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Dott. Francesco Peverini119 27 Maggio 2010 119
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Dott. Francesco Peverini120 27 Maggio 2010 120
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Sleep. 2008 August 1; 31(8): 1071–1078.
Dott. Francesco Peverini121 27 Maggio 2010 121
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
A. Kaplan-Meier estimates of the probability of survival (shown with y-axis truncated at 50% survival) according to sleep disordered breathing severity (n = 1522); long-rank test for differences in survival by SDB category: P < 0.00001.
B. Kaplan-Meier estimates of the probability of survival (shown with y-axis truncated at 50% survival) according to untreated* sleep-disordered breathing category; *participants who had used CPAP were excluded (n = 1396); long-rank test for differences in survival by SDB category: P < 0.00001.
Kaplan-Meier estimates of survival probability according to sleep-disordered breathing severity for A) Total sample and B) Sample excluding 126 CPAP treated participants.
Dott. Francesco Peverini122 27 Maggio 2010 122
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
L’USO DELLA CPAP È INDICATO:
nei pazienti con RDI > 30, a prescindere dai sintomi (rischio cardiovascolare)
nei pazienti con RDI 5-30 + sintomi: • eccessiva sonnolenza diurna o insonnia• alterazioni cognitive • disordini dell’umore• documentata malattia cardiovascolare
IL TRATTAMENTO CON CPAP NON È INDICATO:
in pazienti asintomatici senza malattia cardiovascolare con OSA lieve alla polisonnografia notturna
Dott. Francesco Peverini123 27 Maggio 2010 123
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Dott. Francesco Peverini124 27 Maggio 2010 124
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
(PTM) = transmural upper airway pressure
Dott. Francesco Peverini125 27 Maggio 2010 125
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Potential Benefits of CPAP Treatment for OSAS
3.Increased subjective and objective alertness4.Decreased risk for cardiac disease and stroke5.Decreased risk of developing hypertension6.Improved neurobehavioral outcomes in cognitive processing, memory, learning, sustained attention and executive function7.Improved mood8.Improved functional outcomes9.Decreased nocturia10.Decreased risk of sleepiness related accidents
Low Adherence
DepressionClaustrophobia or mask intoleranceNasal stuffiness or irritationIncreased frequency of nocturnal voiding
High Adherence
Treatment initiated at younger ageEducation about risks of untreated OSAEducation about potential benefits of CPAP treatmentEarly evaluation of CPAP adherence and potential problemsIndividualized interventions to address barriers to adherence
Sleep Med Rev. 2007 April ; 11(2): 99–111
Dott. Francesco Peverini126 27 Maggio 2010 126
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
L’USO DELLA BIPAP È INDICATO SE:
CPAP poco tollerata (per es. difficoltà con la maschera nasale, o intolleranza alla pressione positiva)
OSAS + malattie restrittive, BPCO, ipoventilazione notturna
CPAP BIPAP:Non evidenza di aumento della compliance al trattamento
Consensus statement (Chest 1999; 115; 863-866)
Dott. Francesco Peverini127 27 Maggio 2010 127
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Qual è la differenza tra BIPAP e CPAP? Nel primo caso abbiamo una Pressione di Supporto (PSV = pressure support ventilation) che interviene all’inizio dello sforzo inspiratorio spontaneo del paziente. Viene fornito dal ventilatore un supporto di pressione positiva costante prefissata superiore a quella atmosferica ( 2-20 cmH2O) con erogazione di un flusso ad alta velocità. Ciò impedisce al paziente di compiere un lavoro respiratorio se non per la piccola quota necessaria per innescare il trigger della macchina.
Nell’ambito della PSV si è sviluppato un altro modello di ventilazione la BIPAP, ventilazione a due livelli di pressione positiva, che consente la possibilità di fornire due livelli di pressione (PSV = IPAP - EPAP), uno durante l’inspirazione (IPAP = inspiratory positive airway pressure) equivalente alla pressione di supporto, l’altro durante l’espirazione (EPAP = expiratory positive airway pressure) .
L’unità inizia a fornire pressione positiva inspiratoria (IPAP) in risposta ad uno sforzo inspiratorio spontaneo e passa a fornire pressione espiratoria (EPAP) durante la fase d’espirazione.
Dott. Francesco Peverini128 27 Maggio 2010 128
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Obesity hypoventilation syndromeLaila Al Dabal, Ahmed S. BaHammamAnnals of Thoracic Medicine - Vol 4, Issue 2, April-June 2009
LA GRAVITA’ DELL’OSAS
ELEMENTI DA CONSIDERARE
RDI
Tempo di sonno con SaO2 > 90%
Effetto della posizione
Comorbidità ipertensione arteriosa non controllata patologia cardio e cerebrovascolare sindrome metabolica patologie respiratorie
Tipo di professione (ad esempio guidatore professionale, medico)
27 Maggio 2010 129
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
LA GRAVITA’ DELL’OSAS
ELEMENTI DA CONSIDERARE – indicatori di SaO2
SaO2 media della notte
Media dei picchi minimi di desaturazione
SaO2 minima raggiunta nel corso della notte
Tempo di sonno con SaO2 < 80 % - < 90 %
27 Maggio 2010 130
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
LA GRAVITA’ DELL’OSAS
Sonnolenza
Lieve: assopimento in situazioni di Relax
Moderata: assopimento in situazioni che richiedono attenzione
Severa: assopimento in situazioni di stimolazione
ESS > 15 (10)
27 Maggio 2010 131
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
Paziente n. 1
RDI = 25
Media Nadir SaO2 = 76 %CT 90 = 15 %ESS = 18Pregresso Stroke ischemicoIpertensioneObesità
OSAS severa
Paziente n. 2
RDI = 25
Media Nadir SaO2 = 88 %CT 90 = 1 %ESS = 6
Nessuna comorbidità
OSAS moderata
27 Maggio 2010 132
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
27 Maggio 2010 133
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
FINALITA’ DELLE LINEE GUIDA
1. Diffusione della buona pratica roncochirurgica
2. Miglioramento qualitativo dei percorsi roncochirurgici
3. Maggiore omogeneità delle condotte
4. Razionalizzazione dei costi diagnostici e terapeutici
5. Documento condiviso ufficiale societario cui fare riferimento (ipotesi di malpractice)
27 Maggio 2010 134
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
SCOPO DELLA RONCOCHIRURGIA
Russamento semplice:Eliminare o ridurre significativamente il rumore modificando la conformazione o la rigidità del palato molle
OSAS:Prevenire o minimizzare il collasso inspiratorio delle vie aeree superiori, attraverso l’ablazione di eccedenze tissutali, la stabilizzazione delle pareti.
27 Maggio 2010 135
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
SCOPO DELLA RONCOCHIRURGIA
RAZIONALE
Identificazione delle sedi di ostruzione
Valutazione dei parametri cardiorespiratori ed ipnologici
Proposta di procedura
27 Maggio 2010 136
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
VALUTAZIONE DEL SUCCESSO
• Non ulteriori necessità di terapia medica o chirurgica
• Riduzione del RDI > 50 %• Riduzione del RDI < 20 eventi/h• Riduzione della sonnolenza diurna
27 Maggio 2010 137
Disturbi Respiratori nel Sonno: percorso diagnostico – terapeutico
138
INTERNISTA
CARDIOLOGO
ECG DINAMICO HOLTER
ECOCARDIOGRAFIAECO-
COLORDOPPLER
ECOCARDIOGRAFIA TRANSESOFAGEA
PACEMAKER
GASTROENTEROLOGO
E G D S pH
metria
CHIRURGIA BARIATRICA
PNEUMOLOGO
SPIROMETRIA6 m WALKING
TEST
ALLERGOLOGO
FISIOTERAPIA RESPIRATORIA
NEUROLOGO
PSICHIATRA
E E G - EMGTEST
PSICODIAGNOSTICI
PSICOLOGO
OTORINOLARINGOIATRA
CHIRURGO MAXILLO FACCIALE
PROTOCOLLI DIAGNOSTICI
LINEE GUIDA TERAPEUTICHE
PROTOCOLLO DI STANFORD
FASE I E II
ENDOCRINOLOGO
DIABETOLOGO
NUTRIZIONISTA
RADIOLOGIA
LABORATORIO ANALISI
EQUIPE
LA GESTIONE CLINICA DEL PAZIENTE CON OSAS
27 Maggio 2010