I Bisogni Educativi Speciali - BES - EGLE Istituto di Psicologia e … BES Ragusa... ·...

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I Bisogni Educativi Speciali - BES Ragusa, 14 gennaio 2015 Egle Istituto di Psicologia e Psicoterapia A cura del Prof. Giovanni Belluardo Docente di Psicologia clinica e sociale - Università di Catania Con la collaborazione di Sabina Granata e Alberta Notti

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I Bisogni Educativi Speciali - BES Ragusa, 14 gennaio 2015

Egle – Istituto di Psicologia e Psicoterapia

A cura del Prof. Giovanni Belluardo

Docente di Psicologia clinica e sociale - Università di Catania

Con la collaborazione di

Sabina Granata e Alberta Notti

Programma del corso

1. BES (definizione e normativa), caratteristiche dei singoli disturbi e griglia di osservazione per insegnanti.

2. Come intervenire con gli alunni con BES: importanza degli aspetti emotivi e sociali, creazione di un “ponte” scuola- famiglia e stesura del PDP (modello generale).

3. Approfondimento pratico sulla stesura del PDP, con indicazioni relative all’ADHD

Ogni bambino è speciale e per questo ha bisogni educativi specifici

Le difficoltà degli alunni in classe sono specifiche e diverse

tra loro: ogni alunno è unico e per ciascuno l’insegnante dovrebbe utilizzare strategie didattiche mirate

Tutti mi dicono che sono lento, ma non riesco a capire perché non dicono

agli altri che sono veloci…

Indice del PDP

1. Dati anagrafici dell’alunno

2. Tipologia del disturbo e valutazione bisogni e risorse

3. Attività didattica individualizzate e personalizzate

4. Strumenti compensativi utilizzati

5. Misure dispensative adottate

6. Forme di verifica e valutazione personalizzate

Condivisione con l’alunno e la classe In presenza di misure compensative e dispensative è

fondamentale che gli insegnanti condividano con i compagni di classe le ragioni dell’applicazione di questi strumenti Questo passaggio è delicato e importante: – Il bambino con BES non deve sentirsi discriminato o inferiore agli

altri

– I compagni non devono viverlo come un ingiusto favoritismo

Caso di Maria: ma io questo lo so fare da sola!

Caso di Paolo: il dizionario digitale è un’ottima idea, ma la sintesi vocale non ne ho bisogno, mica sono scemo?!

• Casi problematici

………….

Da dove si comincia?

Per scrivere un valido PDP è necessario partire dai seguenti aspetti:

- L’osservazione dell’alunno in classe

- La conoscenza del disturbo (se diagnosticato)

- La conoscenza del contesto dell’alunno (situazione familiare, interventi specialistici esterni…)

La diagnosi di ADHD secondo il DSM 5

La diagnosi prevede un pattern persistente di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento (cioè ha un impatto diretto su attività sociali e scolastiche) e lo sviluppo

• La diagnosi di ADHD richiede che i sintomi siano presenti in almeno due ambienti diversi: scuola, casa, gioco, parrocchia, palestra, etc.

• «Se un bambino è disattento o iperattivo solo in un ambiente, i clinici tendono a pensare che egli stia avendo problemi emotivi, acuiti da quel particolare ambiente»

Criteri diagnostici Sintomi di Disattenzione

- Non riesce a prestare attenzione ai particolari

- Non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente

- Difficoltà a organizzarsi nei compiti/attività

- E’ facilmente distratto da stimoli esterni

- …

Sintomi di Iperattività e Impulsività

- Lascia il proprio posto in situazioni in cui bisognerebbe rimanere seduti

- Parla troppo

- “Spara” una risposta prima che la domanda sia stata completata

- Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno

- ….

Apprendimenti • Gli alunni con ADHD mostrano difficoltà negli apprendimenti

scolastici che sono conseguenti alle difficoltà di attenzione e iperattività/impulsività:

– Compiono numerosi errori di distrazione

– Compiono errori di ortografia e calcolo perché sono frettolosi

– Non portano a termine le attività perché non riescono a rimanere fermi a lungo

– Hanno tempi di attenzione brevi e non riescono a seguire tutta la lezione

– Non riescono a completare i compiti a casa e arrivano impreparati

– Rispondono in modo errato perché non hanno ascoltato per intero la domanda

Aspetti emotivi e sociali

Dalla nostra ricerca sui BES risulta che gli alunni con ADHD:

– sono alunni isolati (nel test del sociogramma sono stati scelti molto raramente sia come compagni di banco sia per svolgere attività scolastiche insieme)

– vivono una situazione di sofferenza emotiva (Depressione, Ansia, Ossessioni e compulsioni)

Modelli teorici esplicativi dell’ ADHD

Il modello a due vie di Sonuga Barke (2002)

Il modello “a due vie” prova a spiegare le difficoltà presenti nei soggetti con ADHD ipotizzando che siano presenti dei deficit in due differenti aspetti neuropsicologici:

1. Via dei pensieri e del comportamento

non mi so controllare

2. Via motivazionale

non sopporto aspettare

1- Via dei pensieri e del comportamento deficitari

• Deficit dell’INIBIZIONE che causa deficit nelle funzioni esecutive:

• memoria di lavoro

• analisi/sintesi delle situazioni

• attenzione

• autoregolazione

• pianificazione

Si traduce in:

• difficoltà nel pianificare

• dimenticare le istruzioni

• scarso controllo motorio

• difficoltà di inibizione degli stimoli non pertinenti (si distraggono per ogni cosa)

• non rispettare il proprio turno

• disorganizzazione nelle attività

2 - Via motivazionale

• Scarsa tolleranza per l’attesa (delay aversion), per cui preferiscono ottenere una gratificazione più modesta ma immediata, piuttosto che un premio più importante, ma dilazionato nel tempo

• Deriva da un’alterazione biologica del circuito della

ricompensa che rende meno appetibili gli eventi futuri rispetto a quelli che possono essere fruiti nell’immediato

• I comportamenti iperattivi sono meccanismi

compensativi per “ingannare il tempo” che li allontana dalla gratificazione

Si traduce in:

• prendere decisioni in modo impulsivo e inefficace

• reazioni impulsive di fronte alla noia

• abbandono o evitamento del compito

• scarsa o eccessiva sensibilità ai rinforzi

Ipotesi di una terza via Toplak e Tannock, 2006

• Alcuni studi hanno dimostrato che nel ADHD sono presenti problemi in diversi aspetti dell’elaborazione delle informazioni temporali brevi (< 1 secondo), in particolare: nella discriminazione delle durate di intervalli, nella riproduzione di intervalli di tempo e nel finger tapping.

• Il bambino non riesce a sincronizzare il tempo delle sue azioni e questo comporta un deficit di integrazione senso-motoria e temporale.

Si traduce in:

• tempi di risposta troppo lenti o troppo veloci

• farsi male involontariamente

• incidenti alla guida di veicoli

• difficoltà nelle relazioni e nel dialogo: cogliere l’emozione dell’altro con cui sto parlando è questione di millisecondi e una mancanza di sincronia in questi passaggi può alterare la qualità della comunicazione e del rapporto di empatia con l’altro

Osservazione in classe

• Ci sono caratteristiche che sono osservabili SOLO in classe da parte dell’insegnante (apprendimenti, attenzione nel contesto classe, rapporti con insegnanti e compagni…)

• E’ necessario “direzionare” l’osservazione

• Attenzione ai due rischi opposti: patologicizzare e minimizzare

Scheda di osservazione compilata su un caso ADHD

Come intervenire con un alunno ADHD

Progetto di intervento

• Incontri con lo specialista

In cui si lavora sull’allungamento dei tempi di attenzione, sulle abilità metacognitive e sulla motivazione

• Incontri familiari

In cui sostenere una dinamica emotiva e relazionale positiva

• Percorso mirato a scuola

Stesura del Piano Didattico Personalizzato

E’ indispensabile una collaborazione attiva tra tutti gli attori coinvolti in questo processo

Indicazioni e strategie rivolte agli insegnanti per una didattica personalizzata per gli

alunni con ADHD

La forza dell’insegnante sta nella sua capacità di giocare in anticipo sul comportamento problematico del bambino …

… perché qualsiasi intervento diventa inefficace se è attuato fuori tempo, quando è troppo tardi.

Strategie didattiche a sostegno delle funzioni esecutive

1. Attenzione

2. Impulsività e autocontrollo

3. Memoria

alcuni esempi:

Attenzione

• Suddivisione dei compiti in unità più brevi

• Sostenere il coinvolgimento attivo degli alunni durante le attività didattiche

• Evidenziare gli aspetti importanti del materiale (uso strategico dei colori, stimolazione multisensoriale, uso di evidenziatori, etc.)

• Ridurre gli stimoli distraenti (sul foglio, in classe, disposizione dei banchi…)

Organizzazione spazio-temporale delle attività didattiche e della classe

Un tempo per ogni cosa e ogni cosa a suo tempo

Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto

• Sostenere una disposizione funzionale dei banchi e degli oggetti costitutivi dell’aula

• Promuovere un’organizzazione ordinata del banco

• Supportare la gestione del diario per i compiti a casa

Strategie didattiche a sostegno della motivazione

1. Elenco dei punti di forza e di debolezza

2. Rinforzi positivi

3. Interventi basati sulle conseguenze negative

4. Il time-out

5. Colmare i momenti di attesa

alcuni esempi:

Punti di forza e di debolezza del bambino

Compilare una scheda elencando le risorse e le difficoltà dell’alunno:

Conoscete a fondo il bambino? Non sempre è facile tenere presenti le sue abilità, mentre le difficoltà saltano agli occhi

Punti di forza

(attività scolastiche, attività fisiche, sportive o giochi, altri talenti…)

………………………………………………………………………….

Punti di debolezza

………………………………………………………………………….

Rinforzi positivi

• Elargire delle gratificazioni efficaci ogni qualvolta l’alunno esibisca dei comportamenti corretti.

• In presenza di sequenze comportamentali complesse, premiare il bambino anche se l’azione comportamentale è stata compiuta solo parzialmente

Colmare i momenti di attesa

• non chiedere al bambino di aspettare, ma dargli un sostituto verbale o una risposta motoria da compiere durante l'attesa, per esempio scarabocchiare o giocare con la gomma, col segnalibro o con la matita, terminare un disegno

Colmare i momenti di attesa

• non chiedere al bambino di aspettare, ma dargli un sostituto verbale o una risposta motoria da compiere durante l'attesa, per esempio scarabocchiare o giocare con la gomma, col segnalibro o con la matita, terminare un disegno

Strategie didattiche a sostegno della gestione del tempo

1. Organizzazione spazio-temporale delle attività didattiche e della classe

2. Regole condivise

3. Routine di classe

4. Orologio a parete

5. Tecniche di mindfullness

6. Consentire attività motorie

alcuni esempi:

Consentire delle attività motorie

• Per indirizzare positivamente il bisogno di movimento del bambino è possibile dargli degli incarichi durante le attività didattiche (portare un messaggio a qualcuno, pulire la lavagna, mettere a posto i libri della cattedra, sistemare le sedie…)

Abilità trasversali specifiche

1. Comunicazione

2. Alfabetizzazione emotiva

3. Socializzazione

4. Autostima

Comunicazione

• Mantenere il contatto visivo quando si impartiscono istruzioni verbali

• Rendere le richieste chiare, concise e semplici

• Ripetere le istruzioni con voce calma se il bambino lo richiede

• Verificare l’effettiva comprensione della consegna

• Stabilire chiaramente le priorità dei compiti/attività

• Promozione dell’assertività

Alfabetizzazione emotiva

• Insegnare a dare un nome al suo stato d’animo e a parlarne

• Aiutare il bambino a riconoscere e comprendere gli stati emotivi altrui

• Ricorrere ad una comunicazione empatica

Socializzazione

• Sostenere l’apprendimento cooperativo in piccoli gruppi

• Circondare il bambino di modelli e di ruoli positivi, preferibilmente compagni che il bambino considera positivamente

• Incoraggiare alcuni compagni a fungere da tutor

• Suggerire o rinforzare altri ruoli (es. fare il capofila, distribuire i fogli…)

• Promuovere uno spirito di classe di tipo collaborativo piuttosto che competitivo

Autostima

“ … Sono stupido”

“ … Non piaccio a nessuno”

“ … Tutti mi odiano”

“ … Sono un fallimento”

Autostima

• Essere positivi, evitando di sottolineare gli errori e mettendo in risalto le caratteristiche positive e i progressi nel momento in cui si manifestano

• Valorizzare i punti di forza del bambino • Proporre attività in cui il bambino si possa

sperimentare in modo competente • Premiare lo sforzo piuttosto che concentrarsi solo

sul risultato • Ridefinire le aspettative dinnanzi a compiti nuovi • Concedere la possibilità di errori • Promuovere il raggiungimento di obiettivi realistici

• Modello di PDP compilato sull’ADHD

Grazie dell’attenzione

[email protected]

www.eglepsi.com