I bilanci 2009 dei Comuni: cambiare rotta per rilanciare l’economia

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I bilanci 2009 dei Comuni: cambiare rotta per rilanciare l’economia Stefano Esposito Deputato PD www.stefanoesposito.net

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Stefano Esposito Deputato PD www.stefanoesposito.net. I bilanci 2009 dei Comuni: cambiare rotta per rilanciare l’economia. Le entrate: i tagli-ombra. Nel 2009 verranno a mancare ai Comuni importanti entrate correnti: - PowerPoint PPT Presentation

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I bilanci 2009 dei Comuni:cambiare rotta per rilanciare l’economia

Stefano EspositoDeputato PD

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Le entrate: i tagli-ombra

Nel 2009 verranno a mancare ai Comuni importanti entrate correnti: 1.100 milioni per effetto dell’incompleta compensazione del

mancato gettito ICI prima casa (3,7 miliardi in meno, a fronte di 2,6 miliardi di trasferimenti erariali compensativi)

750 milioni per effetto del taglio dei trasferimenti erariali in eccesso rispetto al gettito aggiuntivo ICI immobili rurali (818 milioni in meno, a fronte di entrate aggiuntive di 70 milioni)

300 milioni per effetto del taglio dei trasferimenti erariali disposto dalla Finanziaria 2008 (costi della politica: 313 milioni in meno, a fronte di risparmi di 4-5 milioni)

200 milioni per effetto del taglio dei trasferimenti erariali previsto dal decreto-legge 112/2008

TOTALE: 2 miliardi e 350 milioni di minori entrate correnti

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La manovra: penalizzante per i Comuni, depressiva per il Paese

Nel 2007 i Comuni hanno registrato conti in avanzo: +325 milioni

Nonostante questi positivi risultati, il decreto-legge 112/2008 ha imposto ai Comuni una pesante manovra di riequilibrio finanziario: -1.350 milioni nel 2009 -2.200 milioni nel 2010 -3.900 milioni nel 2011

Nel 2009, il combinato disposto delle minori entrate correnti (-2.350 milioni) e della manovra di riequilibrio (-1.350 milioni) rischia di tradursi in uno sforzo insostenibile per i bilanci comunali: -3.700 milioni

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Le contraddizioni del Patto di stabilità interno 2009

Il Patto di stabilità interno 2009 conferma formalmente una struttura basata sul saldo finanziario, cambia la base di riferimento (che diventa il 2007), rivede le sanzioni, distingue opportunamente tra Enti locali virtuosi e non virtuosi

L’esame alla Camera della finanziaria 2009 ha permesso di apportare alcune ulteriori correzioni/integrazioni

Rimangono però forti contraddizioni: Il blocco dell’autonomia impositiva costringerà i Comuni ad agire

prevalentemente sul versante delle spese (di investimento e correnti). L’identificazione di un singolo esercizio come riferimento ha reso necessario

depurare la base di calcolo dalle entrate di carattere straordinario, ma il comma 8 dell’art. 77-bis, anche se riformulato alla Camera con la finanziaria 2009, rimane di incerta interpretazione (l’eventuale esclusione permanente delle alienazioni dal calcolo del Patto rischia di penalizzare chi ha intenzione di effettuarle nel 2009)

Il calcolo sulla cassa delle spese in conto capitale ai fini del Patto sta provocando un blocco dei pagamenti alle imprese già nel 2008. Tale effetto rischia di accentuarsi dal 2009 in avanti

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Gli effetti depressivi delle restrizioni della finanza comunale

Per effetto del blocco delle addizionali e dei tributi (fatta eccezione per la Tassa rifiuti), la manovra di riequilibrio avverrà necessariamente attraverso: Aumento delle entrate extratributarie (tariffe) Riduzione delle spese in conto capitale (investimenti) e di

quelle correnti (servizi) In entrambi i casi, la manovra avrà effetti

depressivi: Sulle famiglie (penalizzate dall’aumento delle tariffe e dalla

riduzione dei servizi alla persona) Sull’economia (i Comuni realizzano il 43% degli investimenti

pubblici; la riduzione delle loro spese in conto capitale ha un evidente effetto recessivo)

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Cambiare rotta: rendere i Comuni protagonisti del rilancio dell’economia

Alcune proposte per rendere i Comuni protagonisti del rilancio dell’economia: Restituzione ai Comuni delle entrate correnti tagliate (come da

impegni assunti dal Governo nel DPEF 2009-2013) Azione concertata dei Comuni per estendere le agevolazioni

tributarie e tariffarie per le famiglie Sblocco immediato dei pagamenti in conto capitale per il 2008

dei Comuni virtuosi, anticipando l’entrata in vigore dell’art. 2, comma 41, lettera f) del ddl finanziaria (per evitare di penalizzare ulteriormente il sistema delle imprese del comparto lavori pubblici)

Allentamento del patto di stabilità 2009 per le spese di investimento dei Comuni virtuosi, per contribuire a rilanciare l’economia (le grandi opere richiedono per la realizzazione in media 10-11 anni; le opere dei Comuni sono cantierabili in tempi molto più ravvicinati)

Rinvio a fine marzo 2009 del termine di approvazione dei bilanci di previsione degli Enti locali