Hurrà Grigi

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Anno IV n.7 Direttore Massimo Taggiasco 1 aprile 2012 Quindicinale di calcio... e non solo Diffusione gratuita ALESSANDRIA Lungotanaro San Martino 21 Tel. 0131 253930 - Cell. 328 6625092 TAKE AWAY CONSEGNA GRATUITA A DOMICILIO Per importi inferiori a 20 verranno addebitati 2 per la consegna Si accettano tutte le carte di credito e i buoni pasto PER BAROSINI SINDACO www.paolostrozzi.com Messaggio elettorale - Comm. Resp. Paolo Strozzi ALESSANDRIA Via Mario Maggioli 20 (zona Cristo) Via S.G. Bosco Alessandria Tel. 0131 251213 Fax 0131 234115 Tutto per il giardinaggio e l’agricoltura L’Agricola Alessandrina L’Agricola Alessandrina NUOVO Crederci sempre! MASSIMO TAGGIASCO L a sconfitta di domenica scorsa a Poggibonsi ha dato, indub- biamente, un gran brutto colpo alle nostre speranze di ag- ganciare la zona play-off: ora, sono sei i punti che ci separa- no dagli spareggi promozione e sono sei le gare da disputare. Sul- la carta nulla è perduto, soprattutto se non arriveranno penalizza- zioni. Su quest’ultimo argomento, non conoscendo realmente i fatti, vogliamo e dobbiamo credere a quanto affermato dalla diri- genza dell’Alessandria Calcio e sperare che i danni siano estrema- mente limitati. Confidiamo anche nelle rassicurazioni secondo le quali si è finalmente giunti al risanamento della situazione finan- ziaria del club: sarebbe un traguardo importante quanto una vit- toria in campionato! Per quello che riguarda il calcio giocato, la rimonta sarà possibile solo se in campo si vedrà una squadra ben diversa da quella, scialba e dimessa, di domenica scorsa. Ogni volta che si riaccendono le nostre speranze, arriva immediata- mente una gara che smentisce ogni ottimismo. Bisogna, invece, crederci sempre, perché nel calcio nulla è perduto fino a quando non c’è il responso matematico e definitivo. Il campionato è anco- ra lungo, possiamo farcela. I tifosi sono con voi: forza ragazzi, mettetecela tutta, lottate fino all’ultimo, nulla è perso! Hurrà Grigi!

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a pag. 19 intervista ad Amneris Di Cesare

Transcript of Hurrà Grigi

Page 1: Hurrà Grigi

Anno IV n.7 Direttore Massimo Taggiasco 1 aprile 2012

Quindicinale di calcio... e non solo Diffusio

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ALESSANDRIALungotanaro San Martino 21

Tel. 0131 253930 - Cell. 328 6625092

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NUOVO

Credercisempre!MASSIMO TAGGIASCO

La sconfitta di domenica scorsa a Poggibonsi ha dato, indub-biamente, un gran brutto colpo alle nostre speranze di ag-ganciare la zona play-off: ora, sono sei i punti che ci separa-

no dagli spareggi promozione e sono sei le gare da disputare. Sul-la carta nulla è perduto, soprattutto se non arriveranno penalizza-zioni. Su quest’ultimo argomento, non conoscendo realmente ifatti, vogliamo e dobbiamo credere a quanto affermato dalla diri-genza dell’Alessandria Calcio e sperare che i danni siano estrema-mente limitati. Confidiamo anche nelle rassicurazioni secondo lequali si è finalmente giunti al risanamento della situazione finan-ziaria del club: sarebbe un traguardo importante quanto una vit-toria in campionato! Per quello che riguarda il calcio giocato, larimonta sarà possibile solo se in campo si vedrà una squadra bendiversa da quella, scialba e dimessa, di domenica scorsa. Ognivolta che si riaccendono le nostre speranze, arriva immediata-mente una gara che smentisce ogni ottimismo. Bisogna, invece,crederci sempre, perché nel calcio nulla è perduto fino a quandonon c’è il responso matematico e definitivo. Il campionato è anco-ra lungo, possiamo farcela. I tifosi sono con voi: forza ragazzi,mettetecela tutta, lottate fino all’ultimo, nulla è perso!

Hurrà Grigi!

Page 2: Hurrà Grigi

HURRÀ GRIGI2 anno 4 n. 7

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Silvio, stavamo nuovamenteper credere alla possibilitàdi un aggancio alla zona

play-off, ed è sopraggiunto l’en-nesimo colpo di scena dellasconfitta di Poggibonsi che sem-bra aver inferto il colpo di gra-zia alle speranze di promozionedell’Alessandria…

«La matematica non ci ha ancoracondannati ma, benchè io sia ottimi-sta per natura, penso che l’aggancioalla zona alta della classifica sia di-ventato quasi proibitivo. E lo diconon tanto per una questione aritme-tica, quanto per la mancanza di cer-tezze a cui questa squadra ci ha abi-tuati fin dall’inizio del campionato:infatti, ogni qualvolta si pensava diaver superato la crisi del momento eci si sentiva in grado di fare il saltodi qualità, è sopraggiunta una scon-fitta, puntuale come un orologio sviz-zero, a ridimensionare i sogni».

A questo punto, come giudichil’annata dei Grigi?

«Dal punto di vista sportivo, il bi-lancio lo vorrei fare alla fine delcampionato…»

Anche se mancano solo seipartite?

«Certamente! Invece, dal punto divista societario, penso che si possagià esprimere una valutazione».

Ed è positiva o negativa?«A mio modo di vedere, non può

che essere positiva».Ma come, proprio nella setti-

mana in cui si è saputo di nuoveinadempienze societarie?

«E allora? Queste notizie, perquanto importanti, non debbono fardimenticare qual’era la situazionedell’Alessandria dodici mesi fa, e

L’INTERVISTA a Silvio Bolloli (Radio Voce Spazio)

La matematica non ci condanna

qual è quella attuale. Ovviamente daun punto di vista societario».

Cioè?«Voglio dire che, un anno fa, era-

vamo al cospetto di una società for-temente indebitata, probabilmente a

rischio di fallimento, e senza pro-spettive per il futuro. L’impegno e labuona volontà di chi ha speso i soldi,e di chi ci ha messo la faccia, hannopermesso ai Grigi di sopravviveremantenendosi in una posizione di-

gnitosa, e meritevole di rispetto, tra iprofessionisti. Inoltre, ed è quel chepiù conta, in condizioni di solidità».

Converrai con me che destistupore sentir dire certe coseproprio nella settimana in cui siè parlato di una nuova penaliz-zazione, per inadempienze so-cietarie. E, questa volta, Veltro-ni non c’entra…

«Ti rispondo parafrasando Cam-maroto, che in settimana ha avutoparole di elogio per la dirigenza per-ché avrebbe, dapprima, parlatochiaro ai giocatori, e poi rispettato ipatti. Molto spesso i tifosi dimentica-no quanto sia difficile ed oneroso ge-stire una società calcistica tra i pro-fessionisti: la miglior conferma, sevuoi, è data dal fatto che, in tuttoquesto tempo, pare che nessun acqui-rente seriamente interessato si siafatto avanti (eccetto l’oramai celebreMongarli). E allora, parlando da ti-foso, non posso far altro che provaregratitudine nei confronti di chi hapermesso all’Alessandria di conti-nuare la sua avventura sportiva, epazienza se ci è toccata una stagioneun po’ sottotono rispetto a quantoaccaduto nelle ultime annate: è pursempre meglio giocare in C2 che inEccellenza!»

Domenica comunque tutti al‘Mocca’!

«Certo, anche perché, come abbia-mo già sottolineato, la matematicanon ci ha ancora condannati».

Page 3: Hurrà Grigi

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Tanto vale rassegnarsi! Non alfatto che questa squadra possaancora sperare di agganciare i

play-off, quello no, non fa parte deldna di una tifoseria che non si arren-de mai, neanche di fronte alle avver-sità più terribili (e sono state tante,negli anni!). Quello a cui ci dobbiamorassegnare è il fatto che, ancora unavolta, il nome dell’Alessandria Calcioè stato associato al concetto di ‘ina-dempienza’, con relativa sanzionepunitiva; quello a cui ci dobbiamorassegnare è il pensiero di dover pas-sare ancora un’altra estate di passio-ne, tra mille incertezze; quello a cuici dobbiamo rassegnare è il rischioche la politica, passate le elezioni, sidisinteressi del calcio cittadino, ab-bandonando la società a metà delguado. Alessandria è fatta così, cidobbiamo rassegnare. E intanto con-tinuiamo a stare in altalena, alter-nando una domenica di festa a una dipassione. Per una settimana abbiamotutti la certezza di poter rientrare trale elette e quella dopo ci ritroviamosconfitti e più che mai staccati dalla‘quota paradiso’: forse alla fine diquesta domenica l’altalena ci avrà ri-portato di nuovo in alto: basterebbeuna vittoria col Montichiari e la con-temporanea frenata delle altre squa-dre che contendono ai Grigi la con-quista: ultimamente succede spesso.Quanti punti abbiamo buttato al ven-to in questo campionato folle, che ciha permesso di rimanere fino alla fi-ne a coltivare la speranza nonostante

un girone di andata completamente...regalato ai nostri avversari e un giro-ne di ritorno da ‘vorrei ma non pos-so’, o meglio da ‘potrei ma non vo-glio’! In attesa di capire quelli che sa-ranno i segnali che ci arriveranno dalcampo, inganniamo il tempo riflet-tendo su tutto ciò che succede fuoridal rettangolo di gioco: della possibi-le penalizzazione abbiamo già detto,ormai quel segno meno nelle nostre

classifiche è diventata una costantefissa; nella norma sta rientrando an-che il continuo via vai nella stanzadei comandi: una voce che sta assu-mendo sempre maggiore consistenzaracconta di un probabile, quasi certo,sicuro, cambio alla presidenza giànelle prossime ore, con un fattorerassicurante per la piazza: l’Alessan-dria resterebbe in mano agli alessan-drini, non c’è traccia nei dintorni di

personaggi alla Veltroni o alla Mon-garli; infine, in questa battaglia elet-torale che vedrà impegnate tutte leforze politiche da qui al 6 maggio, èsempre più forte la tentazione dicoinvolgere qualche idolo grigio sottoquesta o quella bandiera. Nomi cheingolosiscono i politici e possono ot-tenere il consenso degli appassionati.Per favore, lasciate la maglia grigiafuori da questi giochi di potere!

Toscanaamara.Addio playoff?

PUNTO GRIGIO di Giovanni Mediliano

Ancora uno sforzo: tra campo, penalizzazioni e politica

POGGIBONSI 2ALESSANDRIA 1

Reti: 17’ (rig.) Pera (P);29’ Boldrini (P); 57’ Nassi (A).

POGGIBONSI: Sportiello;Cutrupi, Bronchi, Cirina, Dierna,El Kamch, Boldrini (92’ Giuliac-ci), Giunti, Dal Bosco (70’ Falo-mi), Pera (91’ Romanelli),Moscarino.A disposizione: Gori, Malquori,Vettori, Bigeschi.Allenatore: Fabio Fraschetti.

ALESSANDRIA: Servili,Marchetti (71’ Cuneaz), Sabato,Cammaroto, Cusaro, Segarelli,Santoni (77’ Artico), Roselli,Nassi, Fanucchi, Negrini(83’ Giardina).A disposizione: De Marco,Scarabelli, Barichello, Nocciola.Allenatore: Giuliano Sonzogni.

Arbitro: Francesco Castrignanò(Roma 2); Assistenti: Giuseppedi Guglielmo (Ariano Irpino)e Giuseppe Raparelli (AlbanoLaziale).

Page 4: Hurrà Grigi

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San Marino 56 32 16 8 8 56 35 21

Casale 55 32 15 10 7 42 27 15

Cuneo 55 32 16 7 9 50 40 10

Treviso 54 32 15 11 6 48 29 19

Rimini 53 32 15 8 9 36 30 6

Poggibonsi 48 32 14 6 12 45 42 3

Virtus Entella 46 32 12 10 10 43 32 11

Santarcangelo 46 32 14 4 14 41 35 6

Pro Patria 44 32 15 12 5 49 30 19

Borgo a Buggiano 44 32 12 8 12 40 39 1

ALESSANDRIA 42 32 11 11 10 37 37 0

Renate 42 32 10 12 10 32 33 -1

Savona 38 32 11 12 9 39 34 5

Bellaria Igea M. 38 32 9 11 12 34 39 -5

Giacomense 37 32 8 13 11 40 47 -7

Mantova 34 32 7 13 12 31 40 -9

Montichiari 33 32 9 9 14 37 46 -9

Lecco 26 32 6 8 18 25 59 -34

Sambonifacese 25 32 6 7 19 33 61 -28

Valenzana 23 32 5 8 19 26 49 -23

Penalizzazione del campionato-13 Pro Patria - Inadempienze CO.VI.SO.C.-7 Savona - Inadempienze CO.VI.SO.C.-3 Montichiari - Deferimento del Procuratore federale-2 Alessandria - Inadempienze CO.VI.SO.C.-2 Treviso - Violazione Licenze Nazionali

32a GIORNATA (25 marzo 2012)

Cuneo Renate 1-1

Giacomense Borgo a Buggiano 0-0

Lecco Treviso 0-2

Montichiari San Marino 1-1

Poggibonsi ALESSANDRIA 2-1

Pro Patria Bellaria Igea M. 0-0

Rimini Mantova 0-0

Santarcangelo Sambonifacese 2-1

Savona Casale 1-0

Valenzana Virtus Entella 1-1

MARCATORI

LAPADULA Gianluca San Marino 22

SERAFINI Matteo Pro Patria 18

PERNA Massimo Treviso 15

ROSSO Daniele Virtus Entella 15

TADDEI Riccardo Casale 15

PERA Manuel Poggibonsi 14

GRASSI Luigi Borgo a Bugg. 13

VARRICCHIO Massimiliano Cuneo 12

NASSI Maurizio Alessandria 5

FANUCCHI Jacopo Alessandria 5

33a GIORNATA (1 aprile 2012)

ALESSANDRIA Montichiari

Bellaria Igea M. Savona

Borgo a Buggiano Santarcangelo

Casale Poggibonsi

Mantova Cuneo

Renate Lecco

Rimini Pro Patria

San Marino Valenzana

Treviso Giacomense

Virtus Entella Sambonifacese

34a GIORNATA (4 aprile 2012)

Cuneo Casale

Giacomense ALESSANDRIA

Lecco Rimini

Montichiari Renate

Poggibonsi Bellaria Igea M.

Pro Patria Savona

Sambonifacese Borgo a Buggiano

Santarcangelo Treviso

Valenzana Mantova

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Page 5: Hurrà Grigi

HURRÀ GRIGI 51 aprile 2012

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La società del Montichiari vienefondata nel 1928 e prende par-te per vari decenni a campiona-

ti minori. Negli anni sessanta cambiadenominazione in A.C. Montichiari.Negli anni settanta e ottanta si con-cretizza il primo salto di qualità, conla partecipazione del Montichiari aicampionati di Seconda e di Prima Ca-tegoria e con la conquista della Pro-mozione. Quest’ultima rappresenta alungo il gradino più alto raggiuntodalla compagine monteclarense.Nel 1992 conquista il diritto a giocarein Eccellenza, il campionato più im-portante a livello regionale. La societàsi consolida e, grazie anche all’appor-to di diversi personaggi che offrono laloro passione alla squadra del paese,riesce a porre le solide basi per tenta-re di arrivare in Serie D. Questo tra-guardo, inimmaginabile solo fino apochi anni prima, viene conquistatonel 1995 al termine degli spareggi na-zionali dopo il secondo posto ottenu-to in Eccellenza. L’impatto con lanuova realtà è molto duro: al primoanno di serie D il Montichiari riesce asalvarsi soltanto allo spareggio.Dopo altre due stagioni, concluse alterzo posto, nel 1999 viene raggiuntala Serie C2. Per la prima volta la com-pagine bresciana è tra i professionisti.Il Montichiari riesce per anni a di-stinguersi, salvandosi senza eccessiviproblemi.Dalla stagione 2004/2005 alla presi-denza della società si installa Mauri-zio Soloni, attuale numero uno del so-dalizio che inizia così un programmamolto particolare, che riserva un oc-

chio di riguardo al settore giovanile ead un legame privilegiato con l’interacomunità monteclarense. Dopo ottoanni, nel 2007 retrocede in Serie D eseguono tre anni tra dilettanti e pro-fessionisti.Infatti nella stagione 2007-08 si clas-sifica al secondo posto nel girone Ddella Serie D e quindo viene riam-messo in Serie C2.Nella stagione successiva però ottienesolo il quattordicesimo posto nel giro-

ne A della Seconda Divisione LegaPro. Retrocede in Serie D dopo i pla-yout contro il Carpenedolo.Ma nel 2009-10 è primo nel girone Adella Serie D. Promosso in SecondaDivisione Lega Pro, vince anche loScudetto Dilettanti in finale battendoil Savona. Nella stagione scorsa è ot-tavo nel girone A della Seconda Divi-sione Lega Pro.Attualmente occupa il quart’ultimoposto in graduatoria.

P - Americo Gambardella (83)P - Giuseppe Polizzi (91)D - Michele Antoniacci (84)D - Davide Bettezzana (90)D - Francesco Carbone (80)D - Marco Filippini (88)D - Luca Galeone (92)D - Nicolò Pedon (91)D - Nicola Rossi (94)D - Nicolò Severgnini (90)D - Matteo Verdi (80)D - Alessandro Zambelli (91)C - Alessio Del Padrone (88)C - Alberto Filiciotto (92)C - Christian Zanola (89)C - Andrea Saleri (91)C - Mario Sogliuzzo (92)C - Filippo Talato (92)C - Leonardo Muchetti (85)C - Nicholas Ruta (91)A - Damien Florian (87)A - Dimas De Oliveira (84)A - Angelo Di Nardo (88)A - Ferdinando Mastroianni (92)A - Jacopo Murano (90)Allenatore - Antonio Soda

LA ROSA

GLI AVVERSARI Speranze playoff ridotte al lumicino, dopo la sconfitta di Poggibonsi e il deferimento

Montichiari, l’ultima occasione

Il neo-mister Antonio Soda

Page 6: Hurrà Grigi

HURRÀ GRIGI6 anno 4 n. 7

Innanzitutto, tanti auguri Vincenzoper il tuo compleanno che si fe-steggia proprio oggi !

«È vero... Grazie!»Tra l’altro, oggi è anche il pri-

mo di Aprile: ma, mi raccoman-do, i tifosi grigi non vogliono al-tri scherzi... Anche perchè labattuta d’arresto a Poggibonsiproprio non ci voleva...

«Si, anche se sicuramente non me-ritavamo di perdere... All’inizio ab-biamo avuto un paio di occasioni,poi abbiamo subito un rigore moltodubbio (Segarelli era girato di spallee ha allargato leggermente il brac-cio, con la palla che è sbattuta sul go-mito), mentre in un’azione analoga,pochi minuti dopo, a noi il rigore nonè stato concesso. Il secondo gol delPoggibonsi, poi, è stato particolar-mente fortunoso, dato che dopo larespinta di pugno di Servili, la pallaè finita in faccia al giocatore del Pog-gibonsi Boldrini ed è entrata in rete.Indubbiamente, se nelle due gareprecedenti gli episodi erano stati anostro favore, domenica scorsa nonsi può dire che la buona sorte sia sta-ta dalla nostra parte...»

Delle tue origini da centro-campista ne abbiamo già parlatol’anno scorso... Ripensando in-vece a questa annata così parti-colare, stavo facendo una rifles-sione: all’inizio hai diviso il ruo-lo di centrale con Viviani, poi,durante la stagione, accanto a tesi sono succeduti nell’ordine Mi-celi, Barbagli, Ciancio e infineCusaro... Se non è un record,poco ci manca!

somme a maggio».Ormai è passato quasi un an-

no, ma... quando passi vicino al-la zona in cui c’è stato il contattocon il giocatore della Salernita-na Fabinho (che ha causato il ri-gore concesso ingiustamente al-la squadra campana, nell’ultimagara dei play-off dell’anno scor-so, N.d.A.), quanta amarezza c’èancora dentro di te?

«Devo dire la verità... ci penso tut-te le domeniche, a maggior ragionequando giochiamo sul terreno del‘Mocca’. Del resto, ti ripeto quello cheho detto subito dopo la partita: ero

VINCENZO CAMMAROTO

Alessandria-Spal della scorsa stagione. Un concentratissimo capitan VincenzoCammaroto all’ingresso in campo

sicuro di essere fuori dall’area, altri-menti non sarei intervenuto in quelmodo. Infatti, appena mi sono gira-to, ho visto la striscia dei miei tac-chetti che era un metro e mezzo fuoridall’area. Quando poi ho visto anchele immagini in televisione e le variefotografie, ti lascio immaginare lamia amarezza... Io in campo ho pen-sato solo a fermare l’avversario pri-ma che entrasse in area: al limiteavrei rischiato il rosso, ma manca-vano 20 minuti alla fine e, in fondo,anche all’andata eravamo riusciti aportare a casa un preziosissimo pa-reggio giocando 9 contro 11. Si, a ri-pensarci c’è sempre tantissimo ram-marico, anche perché da lì siamo en-trati in una fase di difficoltà e loro,essendo una buona squadra, hannocreato varie occasioni, facendoci golnel momento in cui siamo rimasti in10 e legittimando il successo nel fina-le...»

...e infatti, se ci fossero stateun po’ meno circostanze avver-se, quest’anno avremmo potutofesteggiare il Centenario in unacategoria più consona: a propo-sito, quali sono state le tue sen-sazioni nella bellissima seratadel 18 febbraio scorso?

«Diciamo che nella nostra annataun po’ particolare, è stata sicura-mente la serata più bella. Non so aquanti calciatori possa capitare digiocare una partita così importante,per una società così gloriosa, in cuinel passato hanno militato i grandigiocatori che tutti conosciamo! Sonostato molto contento anche per i tifo-si, che ci sono sempre stati vicino,anche nei momenti più difficili. Noi agennaio abbiamo cercato di voltarepagina e loro ci hanno capito; ancheperché, nel girone di ritorno, sarem-mo tra le prime 3 squadre...»

Grazie Vincenzo per la tua di-sponibilità e auguri anche per ilprosieguo della stagione!

«Grazie a te e a presto!»

«Mah, sicuramente è questione diattitudine. Certamente, cambiarenon è mai facile e qualche scompen-so, nell’arco della stagione, è statoinevitabile. Anche perchè non va di-menticato il ruolo fondamentale chericoprono i due terzini, sia in fase di-fensiva, sia in quella di attacco. Co-munque, dall’inizio del girone di ri-torno, abbiamo trovato un buonequilibrio, subendo molti meno gol».

Volevo invece sapere da te co-me vivi il fatto di essere il Capi-tano della squadra quando nonc’è Fabio Artico: fatte le dovuteproporzioni, mi sembra un po’una situazione simile a quellache c’è nella Roma tra De Rossie Totti...

«Beh... stiamo parlando di grandicampioni, però in effetti è un po’ così! (sorride, N.d.A.) Magari Artico, pervari motivi, rispetto agli anni scorsiha giocato un po’ meno e io ho indos-sato la fascia un po’ di più. Però il ca-pitano resta sempre Fabio, questonon si discute: ovviamente, in suaassenza, spero di riuscire ad essereall’altezza della situazione...»

Certo Camma! Quindi sei d’ac-cordo con la linea che Fabio hasempre portato avanti in questimesi: ‘Navighiamo a vista, senzatroppe illusioni, ma cercando difare più punti possibili’?

«Direi proprio di si. Ora mancano6 partite, ci sono ancora 18 punti adisposizione. È comunque un cam-pionato strano, in cui bastano duevittorie consecutive o una sconfittaper essere, a seconda dei casi, vicinialla zona dei play-off o quella deiplay-out. Per questo anche un pareg-gio domenica scorsa sarebbe statoun buon risultato. Pazienza... guar-diamo avanti, anche perché ora do-vremo affrontare molte squadre chelottano per non retrocedere e quindiogni singola partita sarà una batta-glia. E poi ci sarà anche la gara con-tro la Pro Patria, che, come tutti ben

sanno, se non avesse avuto le variepenalizzazioni occuperebbe una posi-zione di vertice...»

Oggi arriva il Montichiari: unavittoria sarebbe comunque mol-to salutare per riprendere ilcammino interrotto...

«Conquistare oggi i 3 punti sareb-be importantissimo, ovviamente.Noi, da quando abbiamo raggiuntoun nostro equilibrio, diciamo da gen-naio in poi, cerchiamo di vivere par-tita dopo partita. Vogliamo fare su-bito i punti necessari per ottenereuna salvezza tranquilla, per poi gio-carci tutte le altre gare e tirare le

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L’abbigliamento ufficiale del ‘Centenario dei Grigi’MARIO MARCHIONI

Mercoledì 14 marzo u.s. presso il Ri-storante ‘Il grappolo’ di Alessandria,sono stati presentati i capi d’abbiglia-mento ideati in occasione del Centena-rio dell’Alessandria. Si tratta della ma-glia da calcio indossata sabato 18 feb-braio nella gara contro il Rimini, dellamaglia ufficiale del campionato2011/20112, di una felpa e di una polodi colore grigio e di una elegante polobianca con righe grigie orizzontali. Tut-ti i prodotti, che riportano il logo del-l’Alessandria calcio ed il logo ufficialedel centenario, sono stati ideati e rea-lizzati dalla ditta Crevani Sport, instretta sinergia con la società grigia,

per dare un ulteriore e tangibile mo-mento di prestigio e di risalto alla ri-correnza dei cento anni dell’Alessan-dria calcio, senza dimenticare l’oppor-tunità di offrire ai tifosi e agli sportiviuna prodotto di classe, dal gusto so-brio e di buona vestibilità, utilizzandocotone naturale al 100%.Tutta la linea è già in vendita unica-mente presso il negozio di CrevaniSport, in via Milano n. 172 ad Alessan-dria. Nella foto in alto: il presidentePaola Debernardi, il titolare di CrevaniSport Renzo Semino ed il vice presi-dente Paolo Camagna, durante la pre-sentazione ufficiale dell’abbigliamentoper il centenario dei Grigi; sotto: l’inte-ro campionario in esposizione.

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HURRÀ GRIGI 71 aprile 2012

questi giorni visto l’exploit cal-cistico di Leonello, il PresidentePreziosi del Genova ha narratodai trascorsi al Como: di averfatto effettuare un provino aMessi quando aveva solo 16anni non ‘ahinoi’ ingaggian-

dolo: Oggi si dichiara amara-mente pentito. Registi di chia-

ra fama hanno immortalato Ma-radona colla sua formidabile carrierain un seguitissimo Documentario.Ken Loach il Kenneth regista ha fattorivivere con il film ‘Il mio amico Eric’:La ‘simpatica Canaglia’ Eric Cantona,il non dimenticato campione delManchester United (con il numerosette sulle spalle) con una sequenzareti di formidabile fattura; non piùnella viva memoria. Grazie a EricCantona: (un’altra leggenda vivente)all’omonimo ‘omino buffo’ del film fadire: «Ridere è la migliore medicina’e nella vita nonostante le contrarie-tà: in questo caso, la separazionedalla di lui moglie gli fa affermare:‘Ci sono sempre più scelte di quantopossiamo credere». E, la vita conti-nua. Un’altra vita è possibile portareavanti con più Letizia. Altri spaccaticinematografici (con interpreti alcunifamosi calciatori) li abbiamo potuti

Mess-aggero di pace da Rosario a Barcellona il che non stonasms lanciati in rapidità gol-iardica nella Rete, nelle reti con mmsnelle ‘giravolte’ dei Campioni dei Fenomeni Pelè, Maradona, Platinìoggi ci sprona Lionel Messi Mess-enger ‘engineer’ nel palloneil sacro fuoco della passione calcistica non condiziona anzi scuote.

Solo Lui e nessun altro oggi ‘puote’ muovere le folle delle verdi zolleanche col Milan sornione dell’Ibra Istrione un grande partit-’One’Senza essere un macignoso Maciste in brillante condizione non snervaunicamente in-canta, in-nerba con pochi precisi tocchi di classe realizzanessuna squadra snatura, è accattivante con lui in ogni tempo l’avventura.

Nel fisico minuto una grandezza straordinaria senza belle apparenzeA Lui gli Antecedenti ‘cedono’ il passo Pele, Sivori, Maradona e così vialo accompagnano pari passo nell’Olimpo sacro agli dèi del pallone serbatoverosimilmente per Lionel Messi grande ammirazione da ogni latitudine

per la sua mansuetudine dolcezza, rettitudine come Maradona niente ola olé

Estremo rispetto per l’avversario mai derisioni e cavilli solo gol ‘a scintille’per grandi faville alla sua squadra anche negli intervalli pensieri rafforzantiMessi argent-inamente non scialacqua i dor-ati trofei platin-amente vintili conserva li coccola e ci riprova per vincerne ancòra, àncorandoli al corecome coriandoli nel suo viciniore ‘brasileiro’ carnevale la prova av-vale.

Innumerevoli applausi da ogni Platea in ogni Campo in ogni ConteaCoi ‘Blaugrana’ la marcia in più in-grana, nei ‘campi per mietere’il grano nei ‘Granai’ del ‘sapere’ rinfoltisce le pagine web e sportivedi inusitato effetto calcistico adorna narcisisti inveterati intenditori

ricopre ogni riga del ‘pentagramma goleale’ con ‘sonada sciarada’

Proprio in questi giorni una tripletta un gol a candela a pallonetto ad effetto e,l’indomani una cinquina in unica partita sopraffina nel ‘Guinnes’ emergenteil carìsma diviene càrme in grande fondabile fondibile’charme promotion’la ‘class action’ ‘cancàn claque’ diviene nella solenne investitura a buon dirittoLeonel trae profitto colla mirifica mirabile eccelsa prova del goal foggia.

Modula Messi mess-aggi per bimbi e per saggi e un ‘Leon’s Club’ approva.

Una vita migliore è possibile! ‘IlMondo salvato dai Ragazzini’lo scriveva Elsa Morante: una

delle più grandi scrittrici italiane(non ancora sparita dall’elenco degliAutori ‘in voga’ nelle nostre Scuole)che con l’Useppe nella sua formidabi-le ‘Storia’ ci offre un esempio signifi-cativo. Il mondo sarà salvato dai Ra-gazzini, dai Fanciulli. Loro sono ilpresente e si preparano ad affrontareil Futuro al meglio. Per poter contri-buire alla crescita morale e civile diquesto nostro ‘Benedetto Paese’ offe-so e vilipeso da più parti con attacchial mondo della Scuola e dell’Istruzio-ne in genere; con attacchi micidiali almondo lavorativo ed imprenditoriale;con vilipendio della Natura del ‘tutto’malaccortamente non deplorati esempre deplorevoli. «Se è in corsouna siccità occorre scavare nuovipozzi, fare di tutto per far sgorgarenuova acqua». Non alimentare la sic-cità chiudendo i rubinetti e pozzi.Questa elementare considerazionedeve essere applicata ovviamente, an-che quando manca il Lavoro, altroche introdurre i licenziamenti, occor-rerà creare nuovi posti di Lavoro.Una formuletta semplice ed ovvia chein molti vogliono disattendere attra-verso mille scusanti. Una urgente esi-genza di tornare ad opportune formu-le collaudate che possa rimettere insesto l’intera Economia è necessariaper continuare la nostra traversatasociale. Uscire dalla snervante traver-sìa si fa impellente e improcrastinabi-le. I Ragazzi (nella loro totalità): ban-do alle chiacchiere stereotipate sonocapaci di apprezzare i buoni esempi ei fausti insegnamenti che dinanzi aLoro si parano. I Ragazzi raccontanoil loro felice vissuto con gli Insegnantie con la Società che Li circonda citan-do le positività apprese ed apprezza-te. Un Paese che non investe in Cultu-ra, nell’Istruzione nella sua totalità ecomplessità: è un Paese povero, vota-to al fallimento. Credere è d’obbligo,ne abbiamo prova vivendo tra Loroed ascoltando il loro Umore. Uno fra ipiù grandi Presidenti della Repubbli-ca Italiana (che ha vissuto sulla pro-pria pelle carcere e violenza) SandroPertini soleva ripetere a più non pos-so: «Riempiamo i nostri Granai diCultura e Sapere svuotando gli arse-nali di guerra» con la conoscenza‘tout court’ verranno commessi menoerrori: e, meno orrori ci sovrasteran-no. Altri Presidenti come De Gasperie Luigi Enaudi rivestivano l’Alta Cari-ca dello Stato con una ‘sacralità fra-grale’ di inaudita magnificenza. An-che la frugalità era il loro forte. Tuttoquesto oggi (ci) manca; si parla tantodi sobrietà ma di sobrietà son solo‘empie le fosse’. A proposito di so-brietà vediamo cosa ha detto un certo

Seneca: «Essere perfettamente sobrie temperanti mentre tutti gli altri siubriacano e vomitano, è indice diuna maggiore forza morale, ma è se-gno di una maggiore moderazionenon allontanarsi da tutti, non cerca-re di distinguersi dagli altri, e nem-meno mescolarsi alla massa, fare lestesse cose, ma in modo diverso: èpossibile festeggiare senza sfre-narsi...». «Condizione prima del-la giustizia è l’uguaglianza».(‘Un passo indietro per guarda-re e andare meglio Avanti’).Bastano così pochi ‘tocchi’ di‘m u s i c a c l a s s i c a’ e igiochi potrebbero essere fat-ti. In fin dei conti l’Italia ela Grecia erano la culladella ‘Magna’ oggi forsesiamo più preda di un in-sidioso ‘magma’: A buo-ni intenditori, pocheparole. Nel nostropresente: oggi, dopoquesto (si spera nonnoioso) preambolo in-tendiamo effigiare nel nostro albumla Figurina del tutto significativa epregnante di: Lionel Andrés Messidetto ‘Leo’ nell’ufficialità. Noi lo ita-lianizziamo chiamandolo Leonello oLeoncello visto il suo albero genea-logico di stampo italico. Quanti‘Leon’s Club’ riuscirà a far aprirecon la sua esuberante personalitàcalcistica. Messi ha appena ‘messo inRete’ cinque goal in una sola partitadopo aver realizzato numerose dop-piette e triplette. Così fa quadrare ilcerchio con un ‘pent-gol’ nel Penta-gramma musicato in ogni partita. E,non può non balzare agli onori dellacronaca e nel non ricevere degna de-corazione per meriti sportivi a soli 25anni. Ha vinto tre ‘Palloni d’oro’ con-secutivi: il che è tutto dire. Ha vintosupercoppe spagnole; Wefa Cham-pions League; Supercoppe Uefa: diconseguenza campionati della LigaSpagnola. Pur nascendo in Argentina,ha trovato la sua seconda Patria peraffinità elettiva nel Barcellona, indos-sando la mitica maglia dei ‘Blaugrana’nel ‘Futbol Club Barcelona’ nel Barçanel cosidetto: ‘Barsa’. Data la sua pic-cola statura è stato soprannominato‘La Pluga’ ovverosìa ‘La Pulce’. Con ilsuo ancora più illustre ‘competitór’(per il titolo di miglior giocatore del-l’Argentina e del Mondo) ed estima-tore ‘El Pibe De Oro’ Diego ArmandoMaradona ha molte cose in comune:La frequenza reti, l’identica fotocopiadei più bei goal dell’uno e dell’altrovista e rivista nei canali sportivi edanche nel Web. Entrambi hanno rea-lizzato gol (anche del tutto spettacola-ri) con la mano e la benevole critica liha perdonati per la loro ‘rara bellez-za’. Anche il ‘Beau Gest’ li accomuna.

notare in ‘Fuga per la Vittoria’ gran-dissimo film, quasi un ‘Kolossal’ di-retto da John Huston con interpretidi rango elevato fra cui quell’EdsonArantes Do Nascimiento detto sem-plicemente e convenevolmente Pelè,Bobby Moore, Ardiles e Deyna nomialtisonati di un calcio mondiale chefu. Con Emir Kusturica viene immor-talata l’intera storia di Maradona dal-la A alla Zeta; e per i suoi estimatori:è stata pura manna calata dal cielo. ElMundo Deportivo, il Guerin Sportivo,le migliori testate calcistiche conser-vano nelle loto ‘teche’ pagine e paginedi resoconti agonistici per gli arteficidi chiara fama mondiale come LionelMessi detto Leonel o Leoncel e i suoicomprimari. Chissà forse un giornoLionel, Leonel, Leonello che dir si vo-glia giocherà per simpatia o per finecarriera con la nostra vicina Squadradei Leoncelli: il Derthona della vicinaTortona. Un’altra abile regìa italianapotrebbe cogliere l’occasione per unennesimo spettacolare Film.

La ‘Légion etrangère’ dei suddettiCampioni ha ricevuto la ‘Légion D’-honneur’ con film libri e giornali. Do-po l’ultimo Fenomeno Messi aspettia-mo un altrettale Fenomeno di chiaroMarchio italiano.

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Per la loro unicità spettacolare li ac-costiamo col tocco di mano realizzati-vo alla ‘mano de dios’ un ‘avvicina-mento’ seppur apparentemente per-fetto: anche profano; dai Più perdo-nato ed assecondato. Chi di loro nel‘Défilé’ che sarà passato sotto ai no-stri occhi risulterà Fenomeno o piùFenomeno dell’altro. Al momento vi-ge una appassionate gara, una avvin-cente avventura. ‘Alle porte del Sole’vedremo il Vincitore varcare la sogliadell’Olimpico ‘Olimpo’superandoquella ‘Rupe Tarpea’ che si abbatte avolte inesorabilmente e brutalmentesui comuni mortali (accidentalmente)e sui Fenomeni (incidentalmente). In

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«Daniele Daino ha chiesto, congrande serietà e senso di re-sponsabilità, di interrompere ilproprio contratto per non grava-re sui costi della società che co-munque lo aveva accolto congrande entusiasmo».Con queste parole, l’Alessan-dria Calcio ha comunicato diaver risolto in modo consensua-le il contratto con il calciatorealessandrino.Il giocatore, a causa dei seriproblemi familiari che gli hannoimpedito di lavorare in gruppo,mette così fine, dopo pochi me-si, all’esperienza in maglia gri-gia. Quella maglia che ha sem-pre amato ma che sfortunata-mente non gli ha permesso diessere ‘profeta in patria’.

ALESSANDRIA

Ospiti illustri alla mostra ‘Cen-t’anni in Grigio’: la Commis-sione Cultura del Comune di

Alessandria, presieduta da CarminePassalacqua si è recata, il 26 marzoscorso, in visita alla bella esposizioneche celebra il secolo di vita della no-stra squadra.

Ha fatto, ottimamente, gli onori dicasa Gigi Poggio, addetto stampa del-l’Alessandria Calcio che ha illustrato itanti cimeli esposti.

Tra questi, non poteva mancare laprima copia di Hurrà Grigi ed infattiil nostro direttore, Massimo Taggia-sco, è stato tra gli ospiti presenti al-l’evento.

Indubbiamente, è stato grande l’in-teresse suscitato da una mostra chenon celebra solamente le più gloriosevicende della formazione calcisticacittadina, ma, come ha ricordato Pas-

salacqua, evidenzia un elemento im-portante della storia e del costume diAlessandria.

Quante altre realtà hanno portatoin giro per l’Italia il nome della nostracittà come i Grigi? E per così tantotempo?

È stato, pertanto, logico l’auspiciodel Direttore del nostro giornale (che,caso unico in Italia, segue le vicendedella squadra da circa 25 anni): «èora che la città dedichi una sede per-manente ad un museo sulla storiadell’Alessandria calcio!».

Speriamo che i politici presenti, an-che in vista delle vicine elezioni am-ministrative, abbiano fatto tesoro diquesti consigli.

Ricordiamo, per finire, che la mo-stra, al terzo piano di Palazzo Mon-ferrato, in via San Lorenzo, è apertadalle ore 17 alle 19, ancora un ultimoweekend e si concluderà domenicaprimo aprile.

DanieleDainodice addioai grigi

La visita della Commissione Cultura del Comune di Alessandria a ‘Cent’anni in Grigio’

L’ultima domenica con la storia

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HURRÀ GRIGI 91 aprile 2012

SPECIAL BASKET 2012 I ragazzi di coach Petrozzi si impongono anche a Legnano

Altri due allori per i Cissaca BullsIntenso fine settimana di sport per

i Cissaca Bulls invitati giovedì 22dall’associazione Amico Sport di

Cuneo per la prima edizione del qua-drangolare di basket unificato ‘SenzaMuri’. Sul parquet del PalaFerrua diSavigliano i Tori e gli atleti partnerdell’Istituto Superiore ‘Cravetta’ con-quistano un ottimo secondo posto al-le spalle della più attrezzata compagi-ne del Cuore Matto Torino. Un eventoche offre ai mandrogni l’opportunitàdi testare sul campo i nuovi schemidifensivi in vista delle finali dello

Special Basket 2012 di sabato 24 aLegnano. Alla kermesse cestisti-

ca lombarda prendono partetutte e 31 le formazioni

iscritte al campionato.Molto difficile per i Torireplicare i successi dellastagione agonistica ap-

pena trascorsa e lo stori-co doppio oro nel girone

del basket unificato e nel‘tradizionale’, ma i Bulls ci han-

no abituato alle imprese. Il match diesordio è contro la formazione delTrento B, mai incrociata prima in

campionato: un’incognita per coachPetrozzi che decide di puntare sull’ag-gressività della zona 3-2 e sulle velociripartenze dell’ala Zanda. Primoquarto di studio con punteggio moltobasso conseguenza di errate scelte in-dividuali d’attacco. La svolta dopol’intervallo lungo con Tessino che ri-trova una buona vena realizzativa edà il suo contributo per un break di 8a 0. La sicurezza del vantaggio acqui-sito porta fluidità nel gioco dei Toriche conquistano la vittoria senza ulte-riori patemi. Tra la formazione ales-sandrina e l’oro solo un ultimo osta-colo, quello rappresentato dall’altraformazione trentina: quel Trento Cvincitore del suo girone nella passataedizione dello Special Basket. Stasio ecompagni, risoluti a non ripetere glierrori del match precedente, partonosubito forte. Già nelle fasi iniziali di

QUATTRO CHIACCHIERE A RUOTA LIBERA SUL CENTENARIO DELL’ALESSANDRIAINTERVERRANNO

Toni Colombo • Gigi Manueli • Fabio ArticoE CON

Antonio Armano • Alberto RavettiCONDUCE

Mimma Caligaris

GRIGI CLUB OVIGLIO “GINO ARMANO”

EZIOSESTINICANDIDATOSINDACO

EZIOSESTINICANDIDATOSINDACO

È ORA DI DARSIUNA MANO

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Massimo Tessino decisivo contro

il Trento B[foto Alessandra

Caneva]

I Tori con i nuovi innestie il continuo allenamento

hanno raggiunto una notevole continuità

di rendimento

gioco l’asse Kondi-Fishta sortisce glieffetti sperati e, complice un’ottimapercentuale nel colorato, i Bulls trac-ciano il solco che li porterà ad un suc-cesso finale mai in discussione. Im-portante il contributo di Massimo Le-gnaro, ottimamente assistito dal cen-tro Caruso e dalla guardia Dell’Ernia,che fa segnare il suo season’s best.Acquisita la medaglia del metallo piùpregiato nel basket tradizionale nonresta che attendere l’esito del matchtra Reggio Emilia e Cuore Matto Tori-no nel girone della pallacanestro uni-ficata. I Tori, già sicuri del secondoposto, possono ancora aspirare all’oroin caso di sconfitta degli emiliani. Lanotizia tanto attesa arriva al momen-to delle premiazioni: Reggio Emilia,che si arrende ai piemontesi con unoscarto di 6 punti, fa registrare unapeggiore differenza canestri rispettoai mandrogni che vengono premiaticon il secondo oro di giornata. Il dop-pio alloro per la seconda stagioneconsecutiva certifica l’ottimo lavorodello staff tecnico dei Bulls: i nuoviaccorgimenti tattici soprattuto in fasedifensiva, l’amalgama raggiunto gra-zie al costante allenamento e i nuoviinnesti degli atleti Fishta e Pravatà edei partner Buzzi e Ugaglia hannopermesso di schierare in campo unaformazione sempre perfettamente ingrado di giocarsela con chiunque.

Nelle prossime settimane i Tori co-minceranno il training specifico in vi-sta dell’inizio della stagione pallavoli-stica che li vedrà impegnati in alcunitornei di esibizione nel periodo estivoper continuare l’avventura iniziatacon il bronzo ai Giochi Mondiali Spe-cial Olympics di Atene dello scorsoluglio.

DeferimentoCovisoc,la posizionedella societàL’U.S. Alessandria Calcio inpersona del suo Amministrato-re Delegato, rag. Maurizio Pavi-gnano, comunica di aver rice-vuto un deferimento alla Pro-cura Federale a causa di ina-dempienze ravvisate dalla CO-VISOC.Il fatto si riferisce con tuttaprobabilità al mancato versa-mento di parte dei contributirelativi al pagamento degli sti-pendi dei mesi di ottobre, no-vembre e dicembre 2011. Infatti, alla scadenza del 14febbraio 2012 sono stati pagatigli stipendi e parte dei contri-buti per oltre 400mila euro; acausa di problematiche riscon-trate dall’Istituto di Credito, alquale era stato ordinato il pa-gamento complessivo, dovute amodifiche societarie interne al-l’Istituto stesso non è statoquindi possibile regolarizzarel’intera posizione.Si comunica inoltre che è inprocinto di essere perfezionatal’ultima fase del risanamentodella società, e per l’effettoverranno definitivamente sana-ti gli ingenti debiti dovuti a ge-stioni passate dissennate: in-fatti la società si sta dirigendoverso un definitivo assetto so-cietario che vedrà personealessandrine come protagoni-sti principali.

Ufficio Stampa U.S. Alessandria Calcio 1912

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Domenica 4 marzo siè disputato il Pri-mo trofeo La Fe-

nice di ginnastica artisticamaschile e femminile, al Pa-

lamaffei di Buttigliera d’Asti,organizzato dalla societàsportiva La Fenice di Chieri.Il pgs Vela Jump ha parteci-pato con 42 atleti, di cui 4 ma-

schi, ecco gli ottimi risultati.Maschile programma A:Daniele Spaziani si aggiudical’oro classificandosi primo a

trampolino e volteggio: AlessioMattu, secondo a corpo libero e tram-polino mantiene il 2° posto in classifi-ca generale, Lorenzo Cresta sale sul3°gradino del podio ed è 1° a corpo li-bero e terzo a trampolino. Ottima ga-ra per Folco Ferraris alla sua secondaesperienza di gara, è 4° a corpo libe-ro, 4° al volteggio e 5° nella classificagenerale. Dobbiamo fare i compli-menti a Folco e ad Alessio che nono-stante appartengano alla categoria‘Mini’ hanno scelto di gareggiare con iragazzi più grandi della categoria‘Propaganda’, ottenendo comunqueottimi risultati, bravi! Femminileprogramma C (atlete che per la pri-ma volta si mettono in gioco): Super-mini 1° Alessia Mestriner, 7° LuciaAstori. Mini e Propaganda: 1° Marti-na Ferrari, 3° Sofia Castelli. Femmi-nile programma B, (atlete chehanno già partecipato ad almeno unagara del campionato Pgs Promo): Su-permini 6° Francesca Oberti è 3° atrave, 8° Viola Bertini, 10° VittoriaTassone, 11° Rebecca Ferrari, 15° Re-becca Orecchia. Mini 1° Marta Ober-ti, 2° Doris Kokoshi, 3° Laura Kodra-ziù, 5° Chiara Molina, 7° FrancescaMaestrello, 9° Ludovica Ravera. Pro-paganda 1° Martina De Bianchi, 2°Swami Grillo, 4° Alice Vardaro, 2° a

corpo libero, 5° Ester Grassano è 1° atrampolino, 6° Arianna Ferraris, 8°Giulia Villavecchia, 9° Arianna Da-prà, 10° Eleonora Margaria, 11° Doro-tea Traversa. Under 15: 1° Elisa Fran-cese, 2° Dalila Francese, 3° NoemiGava. Femminile programma A,sono le atlete che partecipano al cam-pionato Don Bosco Cup 2012. Pro-

gramma D : Supermini 1° Sara Mi-rone, 2° Serena Lumia, 4° CarolinaGiarola che è 2° a trave e 2° a corpolibero, 6° Bianca Picardi, 7° Leda Cot-tone. Mini 1° Giulia Hristova, 2° Gre-ta Bertassello, 5° Valentina Forin cheè 3° alla trave e 3° al trampolino. Pro-paganda 2° Benedetta Panizza è 1° acorpo lbero e 2° a trampolino, 6°

Francesca Forin, argento al trampoli-no, 11° Sofia Taggiasco che si aggiudi-ca il 4° posto al trampolino. E comeciliegina sulla torta ci siamo aggiudi-cati il ‘I trofeo La Fenice’ vincendoanche la classifica di società avendoottenuto i 6 migliori punteggi dellacompetizione, che appartengono a:Alessia Mestriner, Giulia Hristova,

Greta Bertassello, Danie-le Spaziani, Alessio Mat-

tu e Benedetta Panizza.Ancora complimenti atutti, soprattutto perlo spirito di collabora-

zione, affiatamento edamicizia che fa del VelaJump una vera squadra!!!

Domenica 25 marzo ad Alessandriasi è svolta la seconda fase dei campio-nati regionali coppie e squadre PGSdi ginnastica ritmica, validi per laqualificazione alle finali nazionaliDon Bosco Cup che avranno luogo aLignano Sabbiadoro dal 3 al 6 mag-gio.

Hanno partecipato circa 200 atleteprovenienti da società sportive diAlessandria, Alba, Carmagnola, Casa-le, Torino e Vercelli, di cui una cin-quantina di ‘piccoline’ appartenentialla categoria Supermini (6-7 anni)che hanno gareggiato con la palla.

Confermati i pronostici per il PGSVela Jump di Alessandria, che con-quista podi ed ottimi piazzamentinelle varie categorie:

Finale regionale PGSCoppie e squadreginnastica ritmicaAlessandria 25 marzo 2012

Coppie Juniores c - fune: 4ª Ste-fania Gianninoto, Levati Giulia. Cop-pie Juniores b - fune: 2ª ChiaraGiacomin, Gioia Giarola, 5ª ChiaraAlbertoni, Bianca Frisina, 6ª ElenaBaschiera, Martina Carrea. Squadragiovanile c - 5 cerchi: 2ª Squadralilla: Chiara Albertoni, Elena Baschie-ra, Martina Carrea, Bianca Frisina,Gioia Giarola, Chiara Giacomin. 3ªsquadra gialla: Alessia Balachia, Vir-ginia Caronna, Stefania Gianninoto,Giulia Levati, Giulia Zanella. Squa-dra super mini - palla: 3ª Squadra

1: Paola Abbondio, Matilde Greco, Ni-chol Laurenti, Alessandra Molina ,Elena Molina. 7ª Squadra rosa: PaolaAbbondio, Maria Chiara Monti, Deni-se Zanella. 9ª Squadra verde: Giulia

Gallione, Aurora Pallone, CamillaPiccione. 11ª Squadra celeste: SofiaGrasso, Maria Elena Guidetti, Rebec-ca Ponzano. Coppie seniores c -clavette: 2ª Greta Accatino, Anna

Militti, 3ª Gessica Femiano, GaiaGandini. Coppie seniores b - cla-vette: 1ª Valeria Barilaro, ChiaraBertolotto, 6ª Sara Milia, Giulia Pe-ruzzi, 8ª Sofia Accatino, Laura Cala-

brese. Squadra open c - 2 nastri e3 cerchi: 4ª Greta Accatino, SofiaAccatino, Laura Calabrese, GessicaFemiano, Anna Milittia, Gaia Gandi-ni.

GINNASTICA RITMICA PRONOSTICI RISPETTATI AI CAMPIONATI REGIONALI COPPIE E SQUADRE

Pgs Vela Jump sul podio nella finale coppie e squadre

GINNASTICA ARTISTICA Con 3 podi completi più 4 ori e 4 argenti nella classifica generale

Il Pgs Vela Jump si aggiudicail primo trofeo La Fenice

HURRÀ GRIGI 111 aprile 2012

Tutte le foto di questa pagina sono di Francesco Barilaro

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Nella sua centenaria storia,quella che stiamo per rilegge-re è sicuramente una delle più

belle pagine scritte dall’Alessandria.Il 7 luglio 1946 è ricordato come il‘Grand dì’, ovvero il ritorno dell’OrsoGrigio in A. L’Alessandria sconfisse laReggiana. Nella squadra giocavanoMario Pietruzzi, ‘Cavalluccio’ e GigiCassano, il ‘Cavaliere’. Ma c’era spa-zio anche per le imprese dell’’Acroba-ta’, Sergio Rampini, le cui doti nellostacco di testa e nell’abilità nel fare igol spiccavano soprattutto nel fango,perché era sul campo pesante che lasquadra si trasformava. Alcuni inci-denti, oltre che a Biella e Busto Arsi-zio, nel corso di quel campionato siverificarono anche ad Alessandria,dove il 3 febbraio 1946, al terminedella gara casalinga persa per 2 a 3contro il Piacenza, la polizia fu co-stretta a chiamare due autoblinde persedare le intemperanze della tifoseriaalessandrina, che si era scagliata con-tro il direttore di gara. Va citato an-che Ginetto Armano, che diventennepoi capitano dell’Inter e che è ricor-dato per essere la prima ala tornantedel calcio italiano.

Come detto, alla fine del campiona-to 1945-’46 l’Alessandria risalì in Se-rie A dopo nove anni. Artefice di que-sta riscossa fu il presidente GiuseppeBenzi, un vero sportivo che con le suedoti di affabilità e di umanità riuscì aplasmare e ad infondere nei giocatorila voglia e la fiducia di lottare e di fa-re gruppo unito. Ad allenare la squa-dra venne chiamato Renato Cattaneo‘Ciaplen’, vecchia gloria del calcioalessandrino, che però nel finale ven-ne licenziato e sostituito da MarioSperone. La squadra che primeggiò inquel campionato era così composta:Diamante in porta, cui si alternò inqualche partita il valido Miglio; Pie-trasanta e Cassano, gli irriducibili ter-zini; in mediana Vitto, Arezzi, Ellenae Pietruzzi costituirono un cardine in-superabile; l’attacco era invece com-

L’ORSO GRIGIO RACCONTA di Mario Bocchio

7 luglio 1946. Il ‘Grand dì’,Una delle pagine più belle

posto da Rosso II, Bassi, Stradella,Rampini e Frugali e dall’ allora pro-messa Gino Armano. Le avversarieche più impensierirono i Grigi nelcampionato di Serie mista B-C furonoVigevano, Pro Vercelli e Piacenza.

Merito oltre che di tutta la squadra ingenerale, la sospirata promozione fusoprattutto opera del reparto avanza-to: Stradella cannoniere con 17 reti,Rosso, arrivato a quota 16, e ‘L’Acro-bata’ Rampini, con 11 segnature. I tre

contribuirono al bottino totale di 63reti segnate dall’Alessandria tra cam-pionato e girone finale. L’Alessandriasi guadagnò l’appellativo di ‘squadradel fango’, perché composta da gioca-tori prestanti atleticamente, seppe

dominare gli avversari lottando sinoall’ultimo. Allora il terreno del ‘Moc-cagatta’ era veramente terribile nelperiodo autunno-primavera, fango eghiaccio erano il dodicesimo uomo incampo per i Grigi.

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Foto n. 1 Una delle formazioni dell’indimenticabile ritorno in Serie A al termine del campio-nato 1945-46. Questa fu la formazione del trionfale atto conclusivo, il 5-0 alla Reggiana: Mi-glio, Pietrasanta, Cassano, Vitto, Arezzi, Pietruzzi, Rosso II, Bassi, Stradella, Rampini e Fru-gali. I gol furono realizzati da Frugali, Rampini (doppietta), Rosso e Arezzi. 2 Ancora una for-mazione di quell’indimenticabile Alessandria. Il giocatore grigio più presente fu Arezzi con 32‘gettoni’, davanti a Rosso II, Cassano e Frugali (31). L’alloro del goleador andò a Stradellacon 17 reti, una in più di Rosso II, terzo miglior realizzatore fu Rampini (11). Alessandria e Vi-gevano, entrambe con 30 punti, superarono il girone eliminatorio e vennero ammesse al giro-ne finale, dominato dai Grigi con 15 punti ai danni della Pro Patria (11), frutto di 7 vittorie, unpareggio e 2 sconfitte. Per completare il tabellino statistico dobbiamo inserire altresì i 21 golfatti ed i soli 6 incassati. 3 Frugali e Rampini sotto le tribune del ‘Moccagatta’. 4 Gigi Cassanoe Ginetto Armano, due eccellenti prodotti della scuola calcistica formatasi a Litta Parodi.

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HURRÀ GRIGI 131 aprile 2012

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L’ORSO GRIGIO RACCONTA di Mario Bocchio

Quando Pelè mise la maglia grigiaCorreva l’anno 1969 e per cele-

brare degnamente gli ottocen-to anni della città di Alessan-

dria venne organizzata un’amichevoledi assoluto lusso, niente poco di me-no che contro gli assi brasiliani delSantos, gli stessi che nel 1962 e 1963avevano conquistato due Coppe In-tercontinentali di fila incantando ilmondo. Ma la notizia rimane ancora,a distanza di tanti anni, che sul terre-no del ‘Moccagatta’, che sino alloraaveva visto le gesta dei grandi cam-pioni della scuola alessandrina, si esi-bì Pelè, a nostro avviso il più grandecalciatore di sempre.

Tre volte campione del mondo conil Brasile, nella sua carriera (pratica-mente per intero giocata proprio conla maglia del Santos, se si esclude l’ul-timo atto con i Cosmos di New York)mise a segno più di mille gol ed i di-fensori che dovettero affrontarlo ri-corsero regolarmente, come Trapat-toni, all’uso smodato dei tacchettisulle caviglie. Più bravo di Maradonae di Messi? Sono frutti di due ere di-verse, ma la risposta l’ha fornita re-centemente proprio O’Rey: ‘Quandoqualcuno farà mille reti come me al-lora ne potremo riparlare!’. Punto ebasta. Ma torniamo a quella partita inriva al Tanaro. La formazione pauli-sta era solita schierarsi con questaformazione tipo: Claúdio; Carlos Al-berto, Ramos Delgado, Djalma Dias eRildo; Clodoaldo e Negreiros, Abel,Toninho Guerreiro, Pelé e Edu. Alle-natore era Antonio Fernandes (Anto-ninho). I Grigi vivacchiavano in SerieC, guidati dalla panchina e dal campodall’oriundo Francisco Ramon Loja-cono che, con la potenza devastante

del suo tiro, fece sognare un’interagenerazione di tifosi grigi. Al suofianco gente come Chinellato, Morig-gi, Berta, Legnaro, Silvano Villa, To-my e Tony Colombo. La sfida contro

il Santos venne giocata in notturna edi Grigi alla fine, pur penalizzati dal-l’enorme divario, ricevettero i compli-menti dal ‘mito’. L’Alessandria indos-sò una divisa completamente nera,

episodio unico. Il Santos, con il clas-sico completo bianco, rapì la vista ed isentimenti dei tifosi. Quel fenomenocon il numero 10 compì prodezze de-gne della sua fama. Allora non era

consuetudine scambiarsi le maglie tragiocatori a fine partita ma proprio Pe-lè uscì dal terreno di gioco indossan-do la maglia dell’Alessandria col nu-mero 10!

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Foto n. 1 Edson Arantes do Nascimiento, meglio conosciuto come Pelè. 2 O’Rey esulta dopo un gol. 3 Il Santos 1968-’69. 4 Carlos Alberto. 5 Clodoaldo. 6 Edu. 7 Tonin-ho Guerreiro. 8 Pelè e l’Orso Grigio. 9 L’immenso Pelè è ritratto con Francisco Ramon Lojacono sul prato del ‘Moccagatta’ in occasione dell’incontro amichevole Alessan-dria-Santos. Si riconoscono anche i figli del presidente Remo Sacco e di Ginetto Armano. 10 L’Alessandria nel campionato 1968-’69. In piedi, da sinistra: Daiolo, Colombo,Berta, Villa, Cervio, Moriggi. Accosciati: Bagnasco, Tomy, Lojacono, Chinellato e Rossi. 11 L’ex legnanese Tomy, attaccante di razza, a segno contro la Pro Patria.

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HURRÀ GRIGI14 anno 4 n. 7

Un mirabile affresco storico-cal-cistico su una realtà sportivaignorata dai più, ma che si è

rivelata un inesauribile serbatoio perle grandi società. Lo ha costruito Na-talino Ferrari, innamorato del suopaese, Litta Parodi, e che ha saputoriportare a galla nel libro ‘Terra dicampioni’ (Alessandria Editrice) nonsolo gli aspetti sportivi, ma gli umori,i valori e gli entusiasmi legati al giocodel pallone. Correva l’anno 1920 e ilgiovane Pietro Grassano, scomparsoalla fine degli anni Novanta ebbel’idea e l’ardire di fondare una societàcalcistica a Litta Parodi: il Savoia. Ilprimo problema fu il pallone, acqui-stato dopo una colletta, andando dicasa in casa a ‘cantare le uova’. Poi, sidovette pensare alle porte del campo,prima costituite dagli indumenti deigiocatori e, finalmente, dai pali rego-lamentari. I primi successi (la CoppaToro), celebrati con la banda, porta-rono i giocatori forestieri: Cizek (sla-vo), Asinelli, Mandosso, Bagliani (exgrigio), strappati agli altri club grazieall’inserimento del pranzo, nel pre-mio d’ingaggio. L’Alessandria comin-ciò a disputare le partite d’allenamen-to contro il Savoia, ma poi i rapportisi guastarono, tanto che i giocatoripiù forti presero altre direzioni: Ma-rio Pietruzzi approdò al Pergocrema(tornò nei Grigi nel 1938), Luigi Cas-sano all’U.s. Milanese, Fiorenzo Ta-verna al Novara, per interessamentodi Adolfo Baloncieri. Dopo la pausabellica, il Savoia conquistò il titolo dicampione provinciale, grazie all’esor-dio di Ginetto Armano (che poi di-venne il capitano dell’Inter), alleacrobazie di Gianni Borasio e alleastuzie tecniche di Ferruccio Bocchio.Il romanzo prosegue con la galleriadei campioni del Savoia, tra cui so-prattutto Luigi Cassano che conquistòcon il Torino il titolo di campioned’Italia 1942-’43 e dei dirigenti cheresero grande la società di questo pic-colo borgo della Fraschetta. Del ‘Ca-valluccio’ (Pietruzzi), del ‘Cavaliere’(Cassano) e di Ginetto (Armano) è giàstato scritto tanto,così come abbiamogià avuto modo di tessere le lodi diMario Autelli, che fu campione auten-tico nella storica Alessandria di Fer-rari, Avalle, Cattaneo e Bertolini, poinel Palermo, quindi nella Pro Vercel-li. Nel mondo del calcio non semprela capacità va di pari passo con la for-tuna. Dante Taverna fu un’ala sinistraveloce e dotata di un buon senso dellarete: si mise in luce nel campionato1938-’39 disputando con i Grigi 10partite e realizzando 4 reti in Serie B.Poi la guerra, il servizio militare edun tragico destino in agguato: morìdurante un bombardamento ad unatradotta militare. Giuseppe ‘Peppino’Bocchio, classe 1932, ala sinistra do-tata di un forte ed imprevedibile tiro,giocò in Serie C nel 1952 con i Grigi,10 partite in cui segnò 2 reti, poi pas-sò al Legnano. Carriera quasi paralle-la quella dell’omonimo Bocchio, fuquella di Ferruccio, che in un’ Ales-sandria appena risalita in B nel 1953disputò con la maglia grigia 6 partite,anche lui nel ruolo di ala sinistra, se-gnando una rete. Ma è nella storia diun calcio veramente antico e romanti-co che il Savoia riuscì a trovare degnaconsiderazione a livello nazionale pergiocatori le cui storie personali po-trebbero addirittura ispirare un lun-gometraggio. A quei tempi di compe-

tizioni ruspanti i calciatori erano con-siderati alla stregua dei pionieri e leloro arene altro non erano che i cam-pi spelacchiati della provincia e del-l’estrema periferia cittadina. Gli atletivestivano all’inglese e le stesse societàsi fregiavano del titolo ‘Football club’.Il nostro breve viaggio riguarda un

mondo fatto di romanticherie pae-san-sportive che oggi stonerebbe agliocchi dei giovani talenti, ma è la fontedi quel boom cresciuto nel corso deidecenni sino a diventare un affasci-nante mostro capace di fagocitare gliinteressi più reconditi. Mario Guerri-na, ‘Mincolla’, fu tra i protagonisti

della vittoria del Savoia nel 1930 nella‘Coppa Toro’, poi andò al Benevento.Angelo Castellani, detto ‘Magnozzi’,giocava nel ruolo di interno, maquando la palla arrivava alla portatadei suoi piedi la manovra del Savoiaacquisiva razionalità e velocità. Invirtù della sua correttezza, divennetanto famoso da essere consideratouno dei giocatori simbolo dei campio-nati uliciani. Mario Bocchio, ‘Balu-nen’, fu un autentico mastino. Il 25giugno 1939 a vedere la partita delSavoia arrivarono gli osservatori delCatania che, alla fine del match, gligarantirono l’ingaggio nel mondo delcalcio professionistico con la casaccadel club siciliano. Ma l’entusiasmodel ragazzo durò veramente poco: il30 luglio, infatti, durante la sfida So-

lero-Savoia subì una grave frattura al-la tibia che ne compromise la carrieranel calcio che conta. Riuscì comunquea giocare ancora nel Littorio, nel Per-gocrema, nel Derthona e nel Canelli.Giuseppe Spinolo: tutti dicevano chegrazie a lui c’era ‘un diavolo in cam-po’. Difensore, sul terreno di giocoera sempre limpido, duro e sereno.Questa sua immagine affascinò gli os-servatori del Savona e dell’Acqui chelo seppero trascinare in queste duesocietà. Nel dopoguerra ritornò a gio-care nel suo Savoia. Stanislao Cizekarrivò nel Savoia nel 1929, previa se-gnalazione di Mario Autelli al capita-no Pietro Grassano. Giocava all’epocanelle riserve dell’Alessandria e, poi-ché era di origine slava e data la suanotevole sembianza al mitico ed eroi-

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Corso Roma 85 15121 AlessandriaTel./Fax 0131 267842Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28 sett. 2009Proprietà Vento Largo di Cinzia AriattiCorso Roma 85 - 15121 Alessandria

Stampa Tipografia E. Canepadi Bagnasco Giovanni & C. SasVia A. Perfumo - Spinetta M.go (AL)[email protected]@[email protected]

Nuovo Hurrà Grigi

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L’ORSO GRIGIO RACCONTA di Mario Bocchio

La storia del Savoia di Litta Parodi

Foto n. 1 La prima formazione del Savoia F.B.C., 1920: i primi pionieri del gioco del calcio nella Fraschetta. In piedi, da sinistra: Mario Guerrina (Mincolla), Pietro Grassa-no, Aristide Fara, Amilcare Fenile, Pietro Balza (Cincé), Accosciati, da sinistra: Luigi Guerrina, Pietro Guerrino, Francesco Taverna (Pagela). Seduti, da sinistra: Giovanni Ni-cora, Giovanni Velluto (Giuanòn), Giovanni Prato (Dobra). 2 Campo Littorio di Alessandria (oggi Moccagatta), Campionato ULIC 1939-‘40. Sulla trequarti del campo, leg-germente avanzato rispetto all’arbitro, c’è Fiorenzo Taverna, che ha lanciato in profondità Luigi Balza (Sguar). Nell’area, l’altro giocatore del Savoia (identificato dai cal-zoncini scuri) è Libero Marchina. 3 Savoia 1936-37. In piedi, da sinistra: Pietro Grassano (dirigente), Dante Taverna, Luigi Garrone (il simpatizzante Garaga), Mario Moran-di, Enzo Cerutti, Pastorino, Mario Bocchio (con stampelle), Girolamo Laguzzi di Pollastra, Aldo Taverna (fratello di Dante) Carlo Lombardi (Nibel/ Pusò) e un caratteristicoarbitro. Accovacciati, da sinistra: Angelo Castellani (Magnozzi), Rossetti (Chelo), Luigi Spinolo di Cascinagrossa, Emilio Balza, Rossetti e Giuseppe Spinolo. 4 Campo spor-tivo del Cristo, 17 giugno 1939, finale Alferano-Savoia. Azione d’attacco del Savoia nell’area avversaria. Il giocatore con la fascia in testa è Fiorenzo Taverna, l’altro gioca-tore del Savoia, identificabile dalla retina, è Luigi Balza (Sguar). 5 Savoia 1939, Campo Sportivo di Litta Parodi. In piedi, da sinistra: Giovanni Balza, Angelo Castellani, Lui-gi Balza, Fiorenzo Taverna, Emilio Balza, Mario Bocchio, Pastorino (con la fascia alla testa). Accosciati, da sinistra: Rossetti, Laguzzi, Marchina, Massa e Migliavacca. 6U.S. Litta 1946, Campione Provinciale. In piedi, da sinistra: Rossetti, Giuseppe Spinolo, Lorenzo Cassano (dirigente), Taverna di Pontecurone, Gianni Borasio (Batiten), An-gelo Morandi, Cresta, Pozzoli, Ferruccio Taverna (Betula), Gianni Mauro (Ciarabé) e leggermente accovacciato Mario Morandi. 7 Il veterano Pietruzzi (al centro) con degiovani promesse della Fraschetta. A sinistra Walter Mirabelli e a destra Peppino Bocchio. 8 Formazione del ‘Grande Torino’ per la prima volta Campione d’Italia al termi-ne del campionato 1942-‘43. In piedi, da sinistra: Menti II, Loik, Gabetto, Bodoira, Cavalli, Mazzola, Ossola e Ferraris II. Accosciati, da sinistra: Rigamonti (che non giocòmai in prima squadra), Cassano, Ferrini, Ellena, Baldi, Piacentini, Grezar e Gallea. Manca l’allenatore Kutik. 9 Anno 1945, torneo a Bosco Marengo. Nella foto è ritratta laformazione del Torino Audace. In piedi, da sinistra: Maroso, Pagliano, Gabetto, (il Sig. Ferrari), Ellena, Spadavecchia, Mosca. Accosciati, da sinistra: Morandi, Ussello, Os-sola, Cassano e Gallea. 10 Campionato di Serie A 1942-‘43, Gigi Cassano anticipato da un avversario dell’Ambrosiana. Risultato finale: Torino-Ambrosiana 1-3. 11 12 feb-braio 1939, Alessandria-Verona 3-0. Il giocatore grigio vicino al portiere veronese Casirago è Dante Taverna. 12 Febbraio 1931, Alessandro Gilardenghi al centro con duegiocatori dell’Ischia. 13 Il Savoia F.B.C. ricevuto in Municipio dal Sindaco Piercarlo Fabbio per la promozione in Prima Categoria al termine della stagione 2009-’10. Nelgruppo si riconosce anche la vecchia gloria Mario Pietruzzi. 14 Mario Bocchio (a sinistra) e Natalino Ferrari al campo sportivo di Litta Parodi nel punto dove è dipinto lostemma storico del Savoia. 15 Giuseppe Spinolo nelle fila dell’Acqui: lo si vede girato di schiena intento a calciare il pallone. 16 Formazione del Messina nel 1931: Man-dosso è il terz’ultimo verso destra. Nelle fila del Messina quell’anno giocarono pure il portiere Morando di Valenza e Cevenini III, chiamato ‘Zizì’, ex Novese e Inter. 17Una formazione del ricostituito Savoia F.B.C. negli anni Novanta.

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HURRÀ GRIGI 151 aprile 2012

DETTO FUORI DAI DENTI di Mario Bocchio

co portiere degli anni Trenta dellaNazionale della Cecoslovacchia, ven-ne soprannominato dai tifosi ‘Planic-ka’. Era un portiere dotato di grandeagilità e scendeva in campo semprecon i guanti, con l’immancabile ber-retto e con il caratteristico fiasco divino che appoggiava dietro ad un palodella porta. Alfredo Mandosso, il go-leador. Nel quinquennio 1925-’30 fuuno dei più forti centravanti naziona-li, segnando una infinità di reti. Iniziònelle fila dell’Ausonia, proseguì poi lacarriera nell’ Alessandria, nel Casale,nella Juventus di Torino, nell’AndreaDoria, nel Messina e nella Vogherese,oltre a giocare nel Savoia, a fine car-riera vestì anche la casacca del Litto-rio di Spinetta Marengo. Era un au-tentico talento, peccato solo per il suocarattere imprevedibile. Sono notinell’Alessandria i suoi litigi con Ban-chero per la disputa della maglia nu-mero 9. E così, pure dicasi del modoin cui abbandonò addirittura la Ju-ventus, quando l’allenatore Karoly inuna partita non lo fece partire da tito-lare. Giovanni Asinelli, una torre ine-spugnabile. Taciturno, scendeva incampo con una retina in testa per te-nere a posto i capelli. Nel ruolo di ter-zino si faceva ammirare dal pubblicoperché sbarrava la sua zona mettendol’avversario nella crisi più profonda.Se l’avversario lo picchiava, semprenell’assoluto silenzio, senza dare nel-l’occhio, restituiva quanto dovuto.Anche lui approdò al Savoia dalle gio-vanili dell’Alessandria grazie a MarioAutelli. I fans di Litta lo paragonava-no alla Torre degli Asinelli di Bolo-gna. Rinaldo Borasio avrebbe vera-mente potuto fare strada nel grandecalcio italiano, solo se lo avesse volu-to il padre, che invece preferì prepa-rarlo ad entrare con successo nelmondo del lavoro in seno all’attivitàdi famiglia. Nel 1947, nel campionatodi Prima divisione, il Savoia giocòcontro gli Allievi del Torino. L’incon-tro si disputò a Litta Parodi con ilpubblico delle grandissime occasioni:vinsero i granata 2-1, ma si mise innetta evidenza questo ragazzo dal ca-rattere forte. Il tecnico torinista, perpoter fermare la sua irruenza e le suepericolose giocate, dovette farlo sot-toporre dai difensori ad un rigido eruvido controllo. Al termine della sfi-da i dirigenti granata furono talmentesorpresi in positivo, che proposeroimmediatamente a Borasio un con-tratto. Il pronto rifiuto del padre, neigiorni seguenti non venne neppurescalfito dall’intervento del presidentedel Grande Torino, Ferruccio Novo.Mario Morandi: dopo un provino allaJuventus, Rosetta, allora allenatoredella ‘Madama’, capì che nelle suemani era stato consegnato un giovanedalle grandi qualità calcistiche. Ma ilsognò svanì, come per Borasio, per ildiniego del padre, che riteneva che ilfiglio dovesse pensare solo agli studi.Dignitoso fu il silenzio con cui Marioassorbì il duro colpo. A Torino, du-rante il periodo universitario, venneanche contattato dalla dirigenza delToro, la quale ricevette dal padre lostesso trattamento riservato alla com-pagine juventina. Nonostante ciò,Morandi giocò per il GUF di Alessan-dria, portando la squadra alla finaleper il titolo nazionale. Nel periodomilitare ad Avellino giocò nella localesquadra. Successivamente, semprenel periodo di leva, vestì le casacchedi Agrigento e Imperia. Il suo ruoloera quello di difensore, un terzino do-tato di notevole repertorio. Poi eccoAlessandro Gilardenghi, che iniziò agiocare nel ruolo di terzino nel Litto-rio di Spinetta Marengo, il suo borgo,ma poi per ragioni di cuore, la fidan-zata, chiese di trasferirsi al Savoia diLitta Parodi. Durante un successivoscontro diretto fu ferocemente insul-tato dai suoi ex tifosi. Ed ancora Fio-renzo Taverna, Ferruccio Taverna

(detto ‘Betula’, con lui il Savoia alzò ilsuo livello di gioco, grazie ai suoi mil-limetrici lanci alle ali), Gianni Borasioe Luciano Cassano (a lui si deve la co-struzione del campo sportivo di Lit-ta). Figlio di un commerciante di be-stiame, Guerrina nacque proprio aLitta Parodi. ‘La nascita della societàSavoia Fbc - ricordò in un’occasione -suscitò in me ribollenti stimoli: dove-vo provare l’ebbrezza di trovarmi tra ipiedi quella palla di cuoio di cui avevotanto sentito parlare. Mio padre ac-contentò i miei desideri. A quei tempivigeva la legge del fai da te: questonelle squadre di provincia. Non v’era-no allenatori e ogni giocatore sceglie-va il ruolo che meglio preferiva, perpoi cambiarlo se pensava di offriremigliori prestazioni in un altro. Es-sendo dotato di scatto e velocità hosempre preferito quello di ala persfruttare al meglio le fasce laterali...’.Nel lucido ed a tratti commoventeracconto che odora di leggenda extra-metropolitana, c’è tutta la bellezzadello sport puro e la grande volontàdel nostro protagonista di lasciareun’orma profonda affinché i giovanipotessero cogliere la vera essenza del-la passione sportiva. Chicche di unmondo non solo tramontato, ma ad-dirittura scomparso, come le trasfertein bicicletta; la cesta della sopravvi-venza preparata da mani premurose;il pranzo prepartita nel quale il menùpresentava il minestrone di verduracon pasta fatta in casa e l’arrosto divitello. Un sostentamento per ‘uominiforti’ non certo alle prese con le dietecalibrate dei campioni odierni. Nata-lino Ferrari ha riportato in vita il ‘Sa-voia F.b.c.’, che al termine del cam-pionato 2009-’10 era approdato inPrima Categoria.

Oggi, dopo una sfortunata retroces-sione, la squadra sta con prepotenza(vista la superiorità tecnica) per ri-prendersi la categoria. Ma il super-sportivo Ferrari sogna per il suo sob-borgo una sorta di museo locale delfootball. Nel 2002 aveva allestito unavalidissima mostra fotografica e di ci-meli, mentre nel 2005, su propostadell’allora Consigliere della Circoscri-zione ‘Fraschetta’ Pier Renzo Boc-chio, il Comune di Alessandria avevadedicato una via di Litta Parodi pro-prio al grande campione Gigi Cassa-no, provvedendo altresì ad apporreuna targa che ricorda alle giovani ge-nerazioni le sue gesta sportive, paginedi autentico valore che dovranno maiessere dimenticate.

Proprio perché la storia del Savoiadi Litta Parodi si intreccia con quelladei Grigi e del calcio italiano di primolivello.

La sconfitta di domenica a Poggibonsi, la decima nel corsodel campionato, ha praticamente e definitivamente archi-viato il discorso play-off per l’Alessandria. Chi crede anco-ra nel miracolo alzi la mano. Non resta pertanto che con-cludere dignitosamente una stagione che non è certamen-te stata impostata con bravura nelle scelte tecniche. L’or-ganico si conferma così così, ed è un vero peccato se siconsidera il livello mediocre della categoria. Diamo un’oc-chiata alla statistica: in 32 partite i Grigi hanno collezionato42 punti, frutto anche di 11 vittorie e 11 pareggi, mentre igol fatti e quelli incassati sono gli stessi, 37. È vero chequesta dirigenza ha rilevato una società che era allo sban-do, ma ancora oggi sono in molti, me compreso, a non ave-re risposte certe sulla reale identità di chi sostiene finan-ziariamente il club, perché è sin troppo evidente, per comesono andate e vanno le cose, che i dirigenti ufficiali nonpossono da soli rappresentare l’unico sostegno economi-co. Il recentissimo deferimento alla Procura Federale acausa di inadempienze ravvisate dalla Co.Vi.So.C. non fache alimentare ulteriori interrogativi. È altresì noto chel’Alessandria è sin troppo esposta alla vicinanza ad unaprecisa area politica e questo non va certamente bene.Parlando di politica, proprio quanto accaduto con il deferi-mento si intreccia curiosamente con la vicenda dei bilancidel Comune di Alessandria. Il presidente del Collegio Sin-dacale della società U.S.Alessandria Calcio 1912 Srl è in-fatti la dottoressa Antonella Perrone che è anche uno deitre revisori dei conti a Palazzo Rosso, mentre un personag-gio di spicco della Co.Vi.So.C., l’organismo preposto per icontrolli dei bilanci delle società calcistiche, è il professor

Victor Uckmar, giurista e avvocato italiano, definito come ilpiù famoso fiscalista e tributarista italiano e consulentedella Maggioranza del sindaco Fabbio che si sta confron-tando con la Corte dei Conti. E che gli esponenti della Mi-noranza hanno etichettato come un ‘vecchietto con il plaidsulle gambe’. Come noto la nostra città è ormai immersanel clima elettorale. ‘Il Piccolo’ dello scorso lunedì 26marzo recava in prima pagina l’indiscrezione che Fabio Ar-tico potrebbe essere candidato. La notizia, a dire il vero,circolava già da tempo come rumor. In democrazia certa-mente tutto ciò che è lecito è permesso, ci mancherebbealtro, ma un’altra cosa è valutare se l’azione sia opportuna.Artico è un giocatore ancora in attività ed è il capitano deiGrigi: i tifosi che vanno allo stadio rappresentano il precisospaccato politico della società e l’Alessandria è il patrimo-nio di una città intera. Lo stesso autorevole trisettimanalenello stesso articolo scriveva che anche il presidente Pao-la Debernardi potrebbe anche lei scendere nell’agone elet-torale. Per quanto riguarda invece il coinvolgimento eletto-rale di Franco Marescalco, obiettivamente il discorso è di-verso. ‘Cicciogol’, seppur ancora idolo venerato dalla tifo-seria mandrogna, da tanti anni ha appeso le scarpe bullo-nate al chiodo e perciò è condivisibile che, se lo vuole, pos-sa parteggiare pubblicamente per una precisa parte politi-ca. Da normale cittadino che vive in provincia di Pescara eche ama sempre Alessandria, dove conserva ancora tan-tissime amicizie. Quando giocava e segnava gol a grappoli,nella ‘Nord’ comparve anche uno striscione con scritto‘Marescalco sindaco !!!’. Per la cronaca, al tempo il primocittadino era il compianto Mirabelli.

Campionato finito. Chi crede ancora alle favole che finiscono con ‘vissero tutti felici e contenti’?

si intreccia con quella dei Grigiil Savoia oggi,

capolista incontrastato

in Seconda Categoria

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HURRÀ GRIGI16 anno 4 n. 7

ARIETEVivrete momenti di

inquietudine e legge-ra tensione... la Luna ‘oscure-rà’ un pochino la vostra capa-cità di inquadrare le situazionie vi farà tentennare sulle deci-sioni importanti. Supereretebrillantemente gli ostacoli sesaprete mantenere elevata laconcentrazione.

TOROL’ostinazione e la

caparbietà sono buo-ne qualità, che voi sapretesfruttare per raggiungere adogni costo i vostri obiettivi.. laForza vi sosterrà in ogni istan-te e riuscirete a non cedere e atagliare il traguardo da vinci-tori!

GEMELLI Tutto filerà come

avevate previsto, so-prattutto in ambito lavorativo.Potrete fare nuovi investimen-ti finanziari e, se saprete ri-schiare un po’ senza esagera-re, i guadagni saranno soddi-sfacenti e sarete contenti delvostro operato. Il Carro vi do-nerà successo a piene mani.

CANCROVivrete un periodo

sentimentale e no-stalgico. L’arcano dell’Inna-morato vi inviterà ad organiz-zare incontri romantici, in cuisognare e fantasticare con lapersona del cuore, che magi-camente condividerà le vostreemozioni.

LEONE Se avete questioni

in sospeso, di qua-lunque natura esse siano, è ilmomento di ottenere rispo-ste… Il Bagatto vi renderàgrintosi ed intraprendenti, per-mettendovi di escogitare stra-tegie che vi faranno emergere.Sarete competitivi al massi-mo!

VERGINENon cedete alla tra-

scuratezza e cercatedi recuperare preziose energiefisiche e mentali. La Papessasuggerisce di curare l’alimen-tazione e dedicarvi a letture ri-lassanti, per ripartire al piùpresto, più in forma che mai!

BILANCIA Metterete da parte

per qualche tempola vostra estrosità e sarete in-solitamente posati e riflessi-vi… Grazie alla saggezza e allaprudenza che il Papa vi done-rà, eviterete compiti che pre-vedono comportamenti noncorretti.

SCORPIONE Inpassato avete subi-

to alcuni torti e orasiete pronti a combattere perottenere ciò che vi spetta. LaGiustizia illuminerà il vostrocammino e farà in modo che levostre azioni siano sempreorientate verso il meglio. Ab-biate fiducia!

SAGITTARIOSentirete l’esigenza

di tranquillità, perciònon esitate a staccare il tele-fono ed a pensare innanzituttoa voi stessi. Se proprio non riu-scite a rimanere inattivi, ap-portate qualche piccola modi-fica alla casa, in modo da ren-derla più confortevole. La vo-stra carta è l’Eremita.

CAPRICORNO La famiglia e gli

amici più cari saran-no il centro del vostro Mondo.Non avrete alcuna preoccupa-zione personale ed avrete unperfetto equilibrio interiore,perciò potrete essere disponi-bili e generosi verso tutti. Sa-rete benvoluti e ricercatissimi!

ACQUARIO Le eventuali criti-

che sul vostro ope-rato non vi toccheranno mini-mamente. I vostri ideali sonoe resteranno nettamente al disopra del quotidiano e, graziead un tenace Imperatore, di-mostrerete ancora una volta ilvostro valore.

PESCIUn Diavolo monello

vi punzecchierà e vifarà vivere incontri passionalie divertenti. La spiritualità sa-rà completamente bandita afavore dello svago e dell’appa-gamento materiale. Attenti al-le abbuffate!

L’OROSCOPO di Guido Bergamin*

Vi dò appuntamento al prossimo numero

*Cartomante, Occultista Via Alfieri, 6AlessandriaTel. 0131 444933

Il ‘Club Caffè’ di Corso Cri-mea, 65 ad Alessandria, haospitato la serata conclusi-

va della manifestazione ‘Emo-zioni da Sanremo’ creata dallanostra Associazione CulturaleAmici della Musica e del Can-to: la canzone ‘La Voce del Si-lenzio’ cantata da Elisa Van-zan, ne è risultata la reginadella manifestazione con votiunanimi della giuria popolare;invece Selena Bricco, già vinci-trice della manifestazione del‘Carrozzone Alessandrino2011’, vince il trofeo come mi-gliore interprete con il brano‘Egocentrica’ .

Ecco le altre canzoni ascol-tate durante la serata:

‘Cinque giorni’ , ‘Follia

d’amore’, ‘Di sole e d’azzurro’,‘Gente come noi’ , ‘La Notte’ ,‘Tutto quello che un uomo’,‘Finalmente tu’, ‘In te’, ‘Alme-no tu nell’universo’, ‘È la miavita’ ‘Brivido Caldo’, ‘Perderel’amore’, ‘Ti lascerò’, ‘Angelo’,‘Strano il mio destino’, ‘Seadesso te ne vai’ , ‘Spunta laluna dal monte’, ‘L’elefante ela farfalla’, ‘Ragazza di perife-ria’, ‘Messaggio d’amore’.

Una serata dalle mille emo-zioni, naturalmente la bravuradi tutti i cantanti ha dato queltocco magico, quell’atmosferabellissima per una finale de-gna delle grandi occasioni.

Diverse autorità ci hannoomaggiato della loro presenza,tra cui l’Assessore al Turismo e

Spettacolo Davide Buzzi Lan-ghi e il Presidente del Consi-glio Regionale Giovanni Baro-sini.

Nel corso della manifesta-zione abbiamo voluto ricorda-re uno dei grandi della canzo-ne italiana, Lucio Dalla con al-cune sue canzoni tra le più fa-mose.

È stata consegnata anchel’ultima fascia a disposizioneper ‘Bellezze in Cittadella’, pri-ma edizione della manifesta-zione che si concluderà Vener-dì 13 Aprile in Cittadella in oc-casione della Fiera dei Fiori: laprescelta è stata Clotilde Ar-mellini, in gara anche comecantante. Un commosso ricor-do per l’amico Pino Calabrò

scomparso prematuramentenei giorni precedenti, è statorivolto dal nostro ‘ShowmanMauro’con una canzone a Luimolto cara!

La Direzione Artistica comesempre, affidata a Mike Yacin;il mattatore, elegante anchenel look è il nostro ‘ShowmanMauro’ , il Tecnico del Suono èil DJ Mario e l’ assistenza tec-nica affidata a Raff.

Ci vediamo Venerdì 13 Apri-le alle ore 21,30 per la finalis-sima di ‘Bellezze in Cittadella’,prima della grande Kermesseestiva del ‘Carrozzone Musica-le Alessandrino 2012’, quartaedizione, in Piazza Zanzi adAlessandria , Martedì 1° Mag-gio a partire dalle ore 15,00.

Per comunicazioni telefonare al 3333930420 (Mauro)

o scrivere a: [email protected]://ilcarrozzonealessandrino.blogspot.com/

www.facebook.com/mario.mossuto#!/mario.mossutowww.youtube.com/mariusmstaff

Codice di autoregolamentazione per i messaggi politici elettoraliSecondo quanto disposto dalla Legge 22 feb-braio 2000 n. 28, come modificato dalla legge6 novembre 2003 n. 213, e in ottemperanzaal Provvedimento dell’Autorità per le Garan-zie nelle Comunicazioni l’Editrice Vento Largodi Ariatti Cinzia, nell’ambito della propria au-tonomia per la diffusione dei messaggi politicielettorali in occasione delle elezioni per il rin-novo del Consiglio Comunale fissate per igiorni domenica 6 e lunedì 7 maggio 2012 (edeventuali votazioni di ballottaggio dei giorni20 e 21 maggio 2012), porta a conoscenzadegli interessati il seguenteREGOLAMENTO:1 - Nel periodo stabilito dal Provvedimentosuindicato (e quindi da mercoledì 21 marzo efino a venerdì 4 maggio compreso, e anchenel periodo tra l’8 e il 21 maggio compresoqualora per le elezioni amministrative si ren-desse necessario un turno elettorale di bal-lottaggio), l’Editrice Vento Largo di CinziaAriatti accetterà messaggi politici elettorali apagamento da pubblicare su ‘Hurrà Grigi’.2 - I messaggi politici elettorali saranno ac-cettati solo nelle seguenti forme consentitedall’art. 7 della legge 28/2000:- annunci di dibattiti, tavole rotonde, confe-renze, discorsi;- pubblicazioni destinate alla presentazionedei programmi delle liste, dei gruppi di candi-dati e dei candidati;- pubblicazioni di confronto tra più candidati.Tutte le inserzioni dovranno recare la dicitura‘MESSAGGIO POLITICO ELETTORALE’ el’indicazione del ‘COMMITTENTE’.Non saranno accettate inserzioni di propa-ganda elettorale pure e semplici e cioè lepubblicazioni esclusivamente di slogan positi-vi o negativi, di foto o disegni, di inviti al votonon accompagnati da adeguata, ancorchésuccinta, presentazione politica dei candidatie/o programmi e/o di linee, ovvero non ac-compagnati da una critica normativa nei con-fronti dei competitori.Per tali inserzioni vi è un espresso divieto legi-slativo (art. 2 legge 515/93, art. 4 Regola-mento 16/4/94).

L’Editrice Vento Largo di Cinzia Ariatti, si ri-serva a suo insindacabile giudizio di valutareil contenuto del messaggio, accertando laconformità alla legge e al Provvedimento del-l’Autorità per le garanzie e, conseguentemen-te, di procedere o meno alla sua pubblicazio-ne.3 - La richiesta di pubblicazione dei messaggielettorali dovrà essere rivolta alla sede dellacasa editrice sita in Alessandria, corso Roman.85, tel. 0131 267842, e-mail:pubblicità@nuovohurragrigi.com.4 - Le richieste di pubblicazioni dei messaggielettorali, con gli specifici dettagli relativi alladata di pubblicazione, dovranno pervenire agliuffici di cui al punto 3 almeno quattro giorniprima della data richiesta per la pubblicazio-ne.5 - Le tariffe sono le seguenti (per singola in-serzione):Spazio: 1/8 pagina interna, 128,5 mm x 95 mm, Euro 100,00Spazio: 1/4 pagina interna, 128,5 mm x 194 mm, Euro 150,00 Spazio: mezza pagina interna, 262 mm x 194 mm, Euro 300,00Spazio: pagina intera, 262 mm x 390 mm, Euro 500,00Manchette prima pagina, a colori, spazio 49,5 mm x 85 mm, Euro 100,00 (cad.)Spazio grande prima pagina (a colori) 173 mm x 177 mm, Euro 200,00Spazio piccolo prima pagina (a colori) 128,5 mm x 109 mm, Euro 150,00In ultima pagina (a colori):Spazio: pagina intera, 262 mm x 390 mm, Euro 500,00Spazio: mezza pagina, 262 mm x 194 mm, Euro 300,00Più Iva 4%. Non saranno in alcun modo rico-nosciuti sconti d’agenzia.IL PAGAMENTO dovrà essere effettuato con-testualmente all’accettazione dell’ordine dipubblicazione:- in contanti o con assegno circolare intestatoalla casa editrice Vento Largo di Cinzia Ariatti.Il mancato adempimento comporterà auto-

maticamente la mancata accettazione dipubblicazione.6 - L’Editrice Vento Largo desidera assicurarel’accesso agli spazi dei messaggi politici elet-torali in condizioni di parità.In caso di richieste concorrenti relative allapubblicazione nella stessa data e nella stessacollocazione, l’assegnazione sarà fatta se-condo l’ordine cronologico di presentazionedella richiesta.7 - La vendita sarà effettuata presso gli ufficidella casa editrice Vento Largo. La persona (‘committente responsabile’) cherichiede l’inserzione all’ufficio o allo sportellodovrà essere identificata con annotazione deldocumento d’identità (carta d’identità o altrodocumento con fotografia emesso dall’Am-ministrazione dello Stato).Gli ordini dovranno essere effettuati (e quindifirmati) da:a) i candidati o loro mandatari;b) i segretari amministrativi o delegati re-sponsabili della propaganda, previa loro iden-tificazione e attestazione della qualifica;c) qualora il committente della propagandaelettorale a favore di uno o più candidati siaun sindacato, un’organizzazione di categoria oun’associazione, occorre l’autorizzazionescritta del candidato o del suo mandatario. Lacasa editrice dovrà rifiutare richieste di mes-saggi politici elettorali da parte di enti dellaPUBBLICA AMMINISTRAZIONE.La fattura andrà emessa, in base alla richie-sta del Committente, a:- candidati o loro mandatari;- segretari amministrativi o delegati respon-sabili della propaganda;- organizzazioni/associazioni di categoria ecc.,previa autorizzazione come sopra indicato.Questo codice di autoregolamentazione restadepositato e adisposizione di chiunque presso la Casa Edi-trice Vento Largo di Ariatti Cinzia con sede inAlessandria, Corso Roma n. 85 – tel.0131.267842

Alessandria, 19 marzo 2012Casa Editrice Vento Largo di Ariatti Cinzia

EMOZIONI DA SANREMO Selena Bricco con ‘Egocentrica’ vince come miglior interprete

Il trionfo di Elisa Vanzancon ‘La voce del Silenzio’

Page 17: Hurrà Grigi

HURRÀ GRIGI 171 aprile 2012

SUCCEDE IN ALESSANDRIA di Franco Montaldo

Grande festa per i primi vent’annidell’orchestra ‘Regala un sorriso’

ECHI DI VIAGGIO di Simonetta Gorsegno

Una manciata di case strette attorno ad una pic-cola chiesetta sconsacrata, e un localino perscambiare quattro chiacchiere. Il paese è tuttoqui. Erto su una collina di tufo e null’altro. A pri-mo acchito sembrerebbe poco allettante sce-gliere di arrivarci. Eppure a Olivola c’è semprela scusa per andare, perché, a differenza deglialtri paesi, ha saputo inventarsi un’immaginenuova e vivace, aggiungendo alla posizione stra-ordinaria sulle colline del Monferrato una sta-gione musicale dedicata al jazz con artisti di fa-ma internazionale che si svolge proprio nellachiesetta che ormai chiesa non è più. Dell’angu-sto locale-bar dove si gioca a carte non vi è piùmemoria. Svecchiato, per così dire, è diventatoun ritrovo di classe in cui si sorseggiano vini lo-cali e si gustano i piatti della tradizione. Olivola

non è per tutti, ma per coloro che l’apprezzano.E chi l’apprezza ritorna volentieri per lasciarsiavvolgere dalle vedute incomparabili del verdeMonferrato, dalla bianca luce in cui si bagnanole colline e per la tranquillità infusa dalle pas-seggiate nei suoi sentieri. Un immediato sollievo per la mente e per il cor-po, un benessere ristabilito. Olivola ha questoda offrire, per chi fugge dai propri giorni aggro-vigliati e, in un’irrisoria distanza, si perde tra lecolline e si ritrova completamente ebbro di nuo-va energia. Vicino eppure lontano, è questo il se-gnale che Olivola trasmette a coloro che vorran-no, con una gita fuori porta, azzerare le pressio-ni quotidiane, distratti dal concentrato di omo-geneità e proporzioni e dalla silenziosa vitalitàche Olivola sa di possedere.

Olivola

È arrivata la prima rondinee, con essa, alcuni artisti han-no pensato di ritrovare il tem-po per proporre le eccellenze,uscite dalle loro mani, nel cen-tro cittadino all’ombra dei trequadranti incastonati nellafacciata del palazzo municipa-le.

La strada scelta è la fre-quentata via dei Martiri, la viadelle sartine, laddove un tem-po le fanciulle, già a quest’epo-ca, sedevano sulla soglia dellabottega a cucire, intanto scap-pava qualche pettegolezzo. Echissà cosa direbbero se potes-

sero solamente tornare indie-tro, per un momento, a vederei dipinti?

Oggi a ravviare la vivace ar-teria pedonale s’affaccianotanti negozi di ogni genere,prediligendo l’abbigliamento,intanto quest’angolo di città,

per un sabato al mese, si ani-ma di quadri, usciti dalle manidei nostri artisti.

È bello passeggiare fra undipinto, un altro, un altro an-cora, fra vetrine scintillanti diprimavera, in un’atmosfera se-rena, d’amicizia.

I pittori della nostra città si dannoappuntamento ogni terzo sabato del meseper esporre le opere. Sono artisti di casanostra alcuni dei quali hanno un passato di rilievo, per questo intendono proporre

agli alessandrini le loro opere

Il teatro Parvum di via Mazzini è in festa. A rallegrare questo momento

sono i vent’anni dell’Orchestra Regala un Sorriso, fortemente voluta

dall’ideatore Sebastiano Maccanti, quale momento significativo,

per tutti gli orchestrali, i cantanti, il pubblico, soprattutto il pubblico, quel pubblico tante volte spettatore

di qualche momento di serenità, laddove ce n’è proprio bisogno

Sebastiano Maccanti èstato il creatore di po-meriggi spensierati, ini-

ziando dalle case di riposo do-v’era ospita la sua mamma,continuando fino ai giorni no-stri, con l’auspicio di prosegui-re per tanto, tanto tempo an-cora.

Ha cominciato con un mi-crofono, poi, chiedendo or aquesto or a quello è riuscito acomporre un complessino mu-sicale, subito conosciuto neiprincipali centri di accoglienzadella nostra Provincia.

L’Orchestra Regala un Sor-riso ha vent’anni, ma fa sentirela sua voce da un tempo mag-giore, ad iniziare dalle case diriposo, nei luoghi dove vi sonopersone ammalate, nei Centrid’Incontro, ecc.. per portaredavvero un po’ di serenitàquando è chiamata nei luoghipiù disparati, in occasione difeste … e … non solo.

Il gruppo d’allora ad oggi hacambiato, in forza di cose, l’or-ganico. Non il sostrato.

Sebastiano Maccanti hacontinuato con quell’entusia-smo di solidarietà con cui que-sto meraviglioso gruppo dipersone sono unite per portaredue note dove, come, quandorichieste.

Le Istituzioni hanno com-

preso quanto è importante dif-fondere la musica, quel tipo dimusica capace di far cresceregenerazioni, anche quelle or-mai non più in grado di badarea se stesse, ma ancora in pos-sesso di un bagaglio di ricordidegli anni della loro gioventù,per cui non hanno lasciato némancano di lasciare il loroprezioso appoggio. Dunque,anch’Esse, attraverso l’espres-sione dell’orchestra, sostengo-no questo complesso, indiret-tamente sono accanto ai soffe-renti.

I vent’anni sono stati festeg-giati al Teatro Parvum di viaMazzini, in una commoventenel ricordo di un ventennio disolidarietà, di comprensione,

di aiuto reciproco. Proprio perricordare questo quinto di se-colo gli orchestrali hanno pre-disposto un disco, presentatola sera di sabato 24 marzo2012.

L’occasione, è stata certa-mente da non perdere, la pre-senza del pubblico non è sol-tanto un doveroso ringrazia-mento per quanto l’OrchestraRegala un Sorriso ha contri-buito fino ad oggi, è piuttostouno sprono a continuare, sem-pre così, nella missione di cuisi è presa carico; anzi è qualco-sa in più, è un sollecito, seppu-re silenzioso, per sostenere, in-vitare il cammino nella diffici-le opera intrapresa, a favoredei più deboli.

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'LA VETRINA DEL CENTENARIO'

Appuntamento oggi, domenica 1 aprile alle ore17.00 alla Sala Polifunzionale del Museo Etno-grafico ‘C’era una volta’ per l’incontro/conve-gno ‘Area poetica milanese’. Saranno presenti:Antonietta Dell’Arte, Barbara Gabotto, Giaco-mo Guidetti, Alessandra Paganardi e PaolaPennecchi. In conclusione della rassegna ‘Vio-le e Musica’, il Museo della Gambarina ospitaun incontro con rappresentativi esponenti dellacultura letteraria milanese, occasione per co-noscere, da vicino e in modo diretto, una realtàfatta di convegni, incontri in libreria, presenta-zioni di novità editoriali, rassegne d’arte. Inparticolare, sarà presente Antonietta Dell’Arte,poetessa molto conosciuta anche per la suapassata attività nei campi dell’organizzazioneculturale: è tuttora vivo in Milano il retaggioculturale del centro ‘Lusca’, da lei gestito al-l’ombra del Castello Sforzesco, nonché diquelle edizioni di ‘Poiesis Sinphone’ che porta-vano in scena, nelle sale teatrali della Città,musicisti di prima grandezza accanto a poetidel calibro di Zanzotto, Raboni... Ai ragazzi delservizio civile della Gambarina, da poco inse-

diatisi, con gli amici del Museo, il compito diaccogliere gli ospiti in un’affascinate perfor-mance teatrale con i loro costumi d’epoca.L’incontro fa parte, concludendole, delle inizia-tive per la ‘Giornata Mondiale della Poesia’promosse dalla Biennale di Poesia di Alessan-dria e dal Club UNESCO in collaborazione conil Museo della Gambarina.

Associazione ‘Amici del Museo’Museo Etnografico ‘C’era una Volta’Piazza della Gambarina - AlessandriaTelefono & Fax: [email protected]

SALA POLIFUNZIONALE DEL MUSEO ETNOGRAFICO ‘C’ERA UNA VOLTA’

Oggi appuntamento alla Gamberinacon la rassegna ‘Viole e musica 2012’

Page 18: Hurrà Grigi

Provatecnica per

un progettodi rivista

letterariaScrittoridi Alessandria e del Monferrato

Poeti d’assalto uccidono cabaret drammatico

(decima parte)

LA CITTÀSOPRA

LA NEBBIAdi claudio Braggio

al petto e fece languido l’occhio, «Ma il vo-stro aaamico non mi sembra tanto in condi-zione di intendere da sé medesimo e di caaa-pire quello che vuole.»

Per quanto tempo possono resistere solesolette?

«Mi sa che il mare-sciallo ha ra-gione.»«Bifognevà mettevlo fotto tutela.»Intendo le idee... Le donne... Le idee ed anche le donne...«Stia ttranquillo, che ci ppensiamo noi a

curarlo. Avevo già ddetto che era lui è mmio.Ve lo rricordate, nevvero?»

Annuimmo tutti quanti. Con espressioni e motivazioni differenti. Io scelsi una espressione rassegnata di

vecchio stile in uso già da tempo nella miafamiglia, che ridipinsi in tutta fretta con unsorriso stentato, ma Bernardina me la sbavòmalamente carezzandomi il volto, quindi lascompigliò tentando ripetutamente di sba-ciucciarmi una guancia, tutte e due, la palpe-bra sinistra, una gota e poi anche l’altra, ilnaso, le labbra: in ogni caso affrontando conpazienza e determinazione uno ad uno i mieitentativi d’opporre resistenza.

«Teeenetelo d’occhio, mi raccomando.»«Non dubiti, mavefciallo.»«Conti pu-re su di noi.»Le idee sulle donne...E le donne con delle idee.«Pproprio ora che sono rriuscita ad ac-

chiapparne uno... che ho ttrovato st’animagemella, non me lo lascio ssfuggire.»

Archetipo e Neoplasma ridacchiaronoscambiandosi alcune gomitate, talune in mo-do che giudicai un poco violento sebbene lefacessero seguire da mute risate in cui mo-stravano tutti i denti.

«No ,amor mio, cche non ti lascio sscap-par via.»

Chissà se poi esiste questa specie di cimi-tero delle idee quando si accorgono, se purese ne accorgono, che stanno per morire o an-che semplicemente per cambiare?

Il Maresciallo sorrise, «Allora ci siaaamointesi», fece un cenno a Pastracchio, «Noitorniamo alla ricerca di questo pazzo stran-golatore che adesso è diventato anche incee-endiario», tutti e due accennarono un salutomilitaresco accompagnandolo con un non-socché di paternalistico, «Statemi bene; ecercate di non farvi venire delle idee straaa-ne in testa», quindi s’avviarono verso l’uscitacamminando con passo lento, volgendosguardi indagatori, ripetuti, a tutti gli altriavventori.

Cambiare? Le idee? Le donne? Le idee sulle donne? Le donne con delle idee? Cambiare tutto quanto oppure soltanto al-

cune idee ed alcune donne? Ma sì, che può andar bene anche in que-

st’ultimo modo, tanto per stare sul sicuro esmuovere le acque della palude dell’esistenzaservendosi di qualche sentimento, di tantoin tanto.

Il Mastro Birraio fece di conto con le dita,aiutandosi col naso per segnare nel nullauna decina ad ogni tocco, ma ben presto sismarrì piangendo in un intreccio mentaleche mai avrebbe potuto diventare una storia

divertente. Mi liberai dalle appiccicose affet-tuosità dell’assatanata ammutolendola conuno schiaffo sulle labbra, che divenne segna-le affinché tutti insieme in tacito accordo silasciasse infine che silenzio facesse da signo-re del luogo.

Silenzio.In cuor mio pregai che nessuno incrinasse

quella ritrovata, per quanto effimera, unità.Silenzio.Per qualche minuto, almeno.Silenzio.Un altro poco, ancora, su.Silenzio.Così, così, così, senza mollare.Silenzio.«Prestatemi...»Troppo poco, maledizione!«...Un poco di attenzione, tutti quanti voi

che siete rimasti», fece improvvisamente ilpunk di mezz’età con espressione falsamentegioviale, ma subito dopo fece una pausa.

(...)«Stavo riflettendo sulla moltitudine di

baggianate sparate a brevi raffiche dal no-stro bel tomo nonché simpatico eroe».

Mi indicò usando ambedue le mani con ledita ben allargate.

«Che ha questo vizio, davvero molto stra-no, anzi piuttosto insolito di spiattellarci adalta voce tutti i suoi pensieri più reconditi...Ed ogni volta senza ritegno alcuno...».

Fece cenno a tutti quanti di avvicinarsi alui.

«A me pare che stiamo perdendo il nostrotempo. E’ tutta la notte che stiamo qui senzacavare un ragno dal buco. Invece dobbiamotenere da conto il tempo. Non è che io ne ab-bia in abbondanza, anche se non ho moltoda fare, ma mi piace tenerne da parte una ri-serva grande, per ogni evenienza, e soprat-tutto per farci qualcosa, qualsiasi cosa chemi piaccia e naturalmente in piena, assolutalibertà.»

Gli mostrammo tutti quanti una mano chepiù volte aprimmo e chiudemmo ritmica-mente.

«Ci arrivo.»Ci guardò inebetito.«Ci arrivo.»Annuì.«Questa vostra poesia è troppo ambigua

per i miei gusti. Non nel senso che se va unpoco con tutti, anche se poi è anche così, vi-sto che non la tenete d’occhio abbastanza...Non intendo dire che è ambigua perché adun tratto mi sembra capace di far di tutto ein modo libero, troppo libero, spericolato,casuale... Anche se quando fa così mi piace,oh se mi piace...»

Si morse il labbro inferiore con voluttà.«Però vive anche dei momenti difficili e lo

comprende perché talvolta prende a vagarefacendosi sbattere da babordo a tribordo, adestra ed a manca contro questo o quellosenza comunicare, rischiando sempre di nonfarsi capire. Mi dispiace dirlo; mi dispiaceproprio dirlo, ma secondo me, se vogliamofarci qualche soldo, allora dobbiamo ac-chiapparla, stringerla ben bene e costringer-la alla più dura, alla più ferrea, alla più mili-taresca delle discipline... Cercando di nonsoffocare troppo il suo spirito, però!»

«Mi sto come sma-rrendo nei meandridelle tue parole accartocciate, se mi sono

Ond’io quasi fosse lo stesso dir al Mondoaddio,

seguendola in moto, fra le tante che sem-bran sciolte,

giace il virtuoso membro mio, ora senzaspirito o senso,

sperando ch’essa si commuova, dalla suaquiete antica

rompendo silenzi in questo luogo e tra noisi confonda.

Presi a fissare il Maresciallo con aria stra-nita, senza averla provata prima davanti aduno specchio.

Poi, cercando di non mutar troppo prestoquell’espressione cercai conforto in tutti glialtri; Pastracchio compreso.

Quale meraviglia furono i Poeti d’Assalto,tant’è che giovane e sola, Ella sembrò pre-

sa al varco,avendo dalla nostra Amor con molti strali

e l’arco,ma la Pulzella ci tagliò con parole, dal bas-

so verso l’alto, tutti quanti noi Poeti che inrime racconto ed esalto

quanto più posso, ma il mio dir resta par-co.

«C’è qual-cosa che mi sfug-ge».«Eccerto checc’è!»Brontolò il Maresciallo scivolando lesto

dietro di me.«La signora in questione che poc’anzi s’è

resa contumace per la nostra e sopraaattuttoper la sua fortuna.»

Mi appoggiò una mano sulla spalla.«Abbiamo già avuto la compiacenza di co-

noscerla, anzi di fermarla non per una, maper ben tre volte; essempre durante delle

retate in case di appuntamento, quasi dilusso, per così dire, dove la suddettaesercita quella professione».

Prese a gesticolare con ambedue lemani.

«Che a dirla oggi si usano tremila giridi parole».

Gettandole in parallelo ora a destraora sinistra.

«E questa che ti fa da scorta, invecequella ti accompagna».

Volgendo il capo in sintonia.«E quest’altra offre ore di reee-laxe, invece quell’altra ti fa

dei maaassaggi particolari».Si ricompose mostrando-

ci le palme delle mani, chescosse.

«Ma si tratta sempre del-lo stesso, vecchio mestiere,quello vecchio come il

Mondo».Ed infine le fece scivolare

lungo il corpo abbassando lespalle.

«Ci siamo caaapiti o mi devoripetere facendo di nuovo tuttala pantomima?»

Dove possono finire le ideequando scappano?

«Guavdi che la proftituzionenon è veato.»

E le donne? Dove possono finire le donne

quando ti sfuggono?«Aaah, per me la signooora

può abbindolare tutti i fessiche incontra», portò un mano

Licenza di caccia per abbattere idee

L’innamoramento non è che un malintesofra due esseri che non si comprendono e nonsanno ancora bene che cosa desiderino l’unodall’altra.

E viceversa.Tuttavia appena viene chiarito al tempo

stesso ha termine (almeno per uno dei due;ma è ragione sufficiente).

Infatti, quando una donna ha intenzionedi lasciare un uomo, lo chiama a sé e con vo-ce chiara finalmente gli dice: «Ascolta, ti de-vo parlare...»

L’uomo invece preferisce lasciare irrisoltala questione o in alternativa gradisce che siaffidi la consapevolezza della sua fine all’in-tuizione; pensate, quella stessa che ogni vol-ta risulta mancante all’inizio della vicendaamorosa e che pur sarebbe stata preziosa perintravedere i segni dell’inevitabile declino,che infine risulta sempre ben segnalato.

Certo che è così.Ma tutto questo avrebbe senso soltanto se

non si fosse trattato di un altro malinteso!Urlai, piansi, cantai; piango, urlo e canto;canterò, piangerò, urlerò sempre;fin che non si snerveranno le nostre belle

tempredi Poeti d’Ingegno, tutti occhi e cor, foco e

pianto.«Giooovinotto!» S’alterò il Maresciallo.«Qui mi pare che stiaaa-

mo perdendo il seeensodella misura e forsevale la pena che oravi dica una paaaro-la a tutti quanti...Oppure preferia-mo che andia-mo avanti an-cora con questogioco del faccia-mo finta che cicapiamo... E poiinveeece non cisiamo caaapitiper niente?»

Page 19: Hurrà Grigi

1 aprile 2012 19Scrittori di Alessandria e del Monferrato

Arte immortale, segno di civiltà

Dosare segni e interpretazioni della scritturaspie-gato...». «Magavi puoi davci una mappadel tuo vagionamento, ed aggiungi anche unbuffola.»

«Con altre parole, intendo dire che questasera vi ho osservati a lungo e trovo che siatemolto, molto bravi, ma penso che dovreste,anzi che dovremmo mettere a frutto questovostro talento e farci pagare per le vostreprestazioni poetiche, che sono tali anchequando vi esprimete in prosa, perché vivetee pensate sempre da poeti, o mi sbaglio?»

«Sono perplesso e disorientato», dissi.«Que-sta del fare qual-che soldo, foss’an-

che con la poesia, mi sembra proprio e co-munque una buo-na idea.»

«Aiutatemi a capire», aggiunsi.«Ci vuole un taviffavio, fì, infomma, occov-

ve ftabilive che ogni poefia cofta un tot op-puve fave a taffametvo. Che cofa favebbe me-glio fecondo voi?»

«Dipende...»«Di-pende da che cosa?»«Se sapete ben trattare direttamente o se

preferite farvi rappresentare da qualcunoesperto in questo genere di cose, un qualcu-no sensibile ed interessato che per conven-zione potremmo definire come il vostroagente poetico.»

«Un qualcuno che poi fi pvende il dieciper cento?»

«Facciamo il trenta...»«Meglio il quin-dici.»«Guarda che non c’è storia sotto il venti-

cinque, come mi sembra d’aver già detto aciascuno di voi tre.»

«Allora di-ciamo il venti.»«Non vi sembra che improvvisamente sia

stato diffuso un sapore strano, difficile dadefinire, affascinante eppure inquietante altempo stesso, come di... come di déjà vu? Epoi, vi chiedo di grazia, il venti per cento diche cosa?»

«Non poffiamo cedeve, a quefto punto nonpoffiamo cedeve. No, che non poffiamo.Pvopvio no. Pev una puva queftione di efteti-ca pvofeffionale si dica tutti infieme che vabene il venti pev cento e non fe ne pavlipiù.»

«D’accordo. Da questo preciso istante so-no il vostro agente poetico e mi piglio il ven-ti per cento di tutte le nostre prossime uscitedal vivo, nei teatri e nelle discoteche, di quel-le in programmi televisivi, ma anche per levideocassette, le audiocassette, i cd-rom, iposter, le cartoline, le magliette, i cappellini,i tatuaggi, i biglietti nei cioccolatini... Ah,senza dimenticare i libri, che in qualche mo-do sono pur necessari anche se a me sembra-no un poco d’impiccio per la circolazionedella poesia, ma fanno tanto curriculum. Al-lora, diciamo affare fatto?»

«Non ci in-gannare, perché sei tu che haifatto l’af-fare.»

«Ah, bravo, cominci già a produrre!»«Produrre che cosa? La questione è ingar-

bugliata! Ecco, io vorrei sapere...», accennaia protestare.

«Non ha nessuna importanza... Tu scrivi,scrivi sempre ed anche voi, portati appressoun taccuino e scrivete, scrivete sempre tuttoquel che vi passa per il cervello, che poi avendere ci penso io.»

«Fecondo me adeffo dobbiamo buttave giùun contvattino, tanto pev stave ful ficuro.»

Mi pare d’averlo già pensato all’inizio delviaggio che avremmo affrontato una lunganottata; una difficile nottata, una nottatac-cia.

Nel frattempo il Dottor Ossimoro s’eramesso in disparte, sedendosi in modo dapoggiare per bene schiena e capo alla paretee cullato dai nostri discorsi s’era assopito.

Egli dormiva.Stava dormendo in modo placido e sem-

brava ubriaco.Era ubriaco.Si ridestò giusto in tempo per raccogliere

gli ultimi frammenti del discorso sull’usorealistico della poesia, in cui avrebbe volutointervenire già nel corso della contrattazionese non fosse stato impedito da una momen-tanea disfunzione palatale, causata da unimmaginario ingrossamento della lingua ac-compagnato da un suo incollarsi alle paretidel cavo orale.

Un lungo sorso di birra alla menta sciolsela lingua liberando la parola.

«Cari amici, se credete posso sottoporrealla vostra cortese attenzione la bozza di uncontratto che mi hanno proposto di sotto-scrivere e che ritengo possa fare proprio alcaso vostro», e lo gettò sul tavolo attraendogli sguardi di tutti quanti.

(sul prossimo numero la conclusione)

4)Io scrivo sempre pensando al lettore. Lo ‘scrive-re per me stessa’ fa parte dei primi tentativiadolescenziali di comporre qualche poesia, e coltempo ho scoperto che si trattava anche di unabella scusa per difendersi dalle eventuali stron-cature che avrei potuto ricevere. Se mi convin-cevo del fatto che in fondo non scrivevo per glialtri ma solo per me, era fatta: qualunque giudi-zio negativo mi sarebbe potuto scivolare addos-so. Poi ho capito, nel momento in cui, scrivendoil primo racconto ho sentito il bisogno di farloleggere ad amiche conosciute in rete e mai in-contrate per davvero nella vita reale, che in fon-do quello che volevo era essere letta e soprat-tutto essere capita dai lettori. Una volta supera-to il bisogno di essere letta e capita, il traguardoera l’emozione da dare a chi mi leggeva. Ogginon posso scrivere una sola parola senza do-mandarmi: piacerà a chi lo legge? Saprà emo-zionarlo? E’ una tortura. Ma, secondo me, ne-cessaria.

5) Ho letto un libro che mi ha appassionato que-st’estate: ‘Venuto al mondo’ di Margaret Maz-zantini. Inizialmente non avevo molto apprezza-to questa scrittrice e mi ero disinteressata a tut-ta la sua produzione letteraria degli ultimi anni.Poi una mia amica, dei cui consigli di lettura mifido completamente, mi convinse a leggerlo. Eb-bene, ho scoperto una scrittura viscerale, emo-zionante, che arriva direttamente al cuore e alcervello, e che subito dopo scoppia lasciandotidentro emozioni fortissime. Per tutto il libro hoinvidiato l’autrice, l’ho studiata, ho cercato per-sino mentalmente di imitarla, di usare il suo sti-le per qualcosa di mio, ovviamente subito doporinunciando a farlo. È stata comunque una bellasensazione, molto intensa. E’ molto bello quan-do, leggendo qualcosa, ti senti coinvolto cosìtanto da non riuscire a staccare la presa neppu-re dopo che la parola fine è già stata letta. Unromanzo che consiglio perché scritto da unadonna, che parla di donne e di maternità, diguerra e di adolescenza, e che è davvero scrittoin maniera moderna e meravigliosa. In questigiorni, ho terminato di leggere ‘Oceano Mare’ diAlessandro Baricco. E l’emozione di ‘assaporare’la lettura, lentamente nella mente, paragonabilea quella che si prova quando mangi un cioccola-tino e senti il piacere che si spande mentre quel-lo ti si scioglie in bocca, è stata incredibile. E an-che lì ho desiderato saper scrivere di quelleemozioni. Ecco, questi due...

Marisa Porello

Sono nata nel 1957 in pro-vincia di Cuneo, ma da moltianni vivo e lavoro a Torino; dasempre mi occupo di scrittura,di poesia e di narrativa; hoscritto su Leggere Donna, Pie-monte Mese, Donneinviaggio; sono un’artista dellaRete Culturale Virginia, attiva nell’associazione diartiste Villa5, Casa dell’Arte delle Donne; in questoambito, con la batterista Regula Wagner ho allesti-to la performance politica di rumoritmi e poesiaRi-percussioni, ospitata nel 2009 al Festival Inter-nazionale di Poesia di Genova; per Neos Edizioniho pubblicato la raccolta di poesie La casa dellapoeta e il romanzo La sbadante; il racconto Un sici-liano a Torino è contenuto nella raccolta C’era unavolta il Settecento, Neos Edizioni; poesie e raccontihanno ricevuto numerosi premi e segnalazioni; nel2011 ho autoprodotto il mio nuovo romanzo Love-boy Lovejoy. Altre notizie, racconti e poesie sulblog: http://marisaporello.wordpress.com 1) Ritengo che il lavoro dello scrittore sia un lavoro

solitario, da compiersi nel silenzio, nella concen-trazione, nell’ascolto. Detto questo, penso che ilrapporto diretto con il lettore sia qualcosa diparticolare e di importante, nelle presentazionidel proprio libro, nei reading, nello scambio di-retto di opinioni. All’inizio del mio percorso discrittura, quando ero molto più giovane, temevoil giudizio di chi leggeva le mie poesie e i mieiracconti. Maturando, sia come donna che comescrittrice, ho capito che non c’è niente di piùbello che parlare della propria opera con chi lafruisce, leggere il proprio lavoro davanti a unpubblico che ti ascolta, prestare attenzione alleimpressioni dei lettori, rispondere alle loro do-mande e curiosità.

2) La cultura dell’immagine ormai domina la no-stra società, è un dato di fatto. E anche gli scrit-tori sono molto condizionati da altri strumentidi espressione artistica, come il cinema o la fo-

Una grande ricchezza di informazioni si stadelineando con ulteriori risposte alle cinquefondamentali domande:

1) La scrittura è una componente importantedel tuo lavoro: quanto lo è il rapporto diret-to con il lettore oppure ritieni che sia da pre-diligere la mediazione della parola scritta?

2) La nostra è la società dell’immagine, ma perte quanto è importante scrivere, inteso an-che in senso materiale (la penna che scorresul foglio)?

3) Qual è la componente di gioco, se ritieni cheesista, insita nella scrittura?

4)Scrivere è un piacere che si può trasmettereal lettore oppure è semplicemente un modoper trasportare concetti?

5) Qual è la storia che ti ha emozionata/o di re-cente ovvero quale ti piacerebbe leggere (oscrivere) in questo momento?

Amneris Di Cesare

C inquantun’anni, di Bolo-gna, italiana ma nata in Brasi-le; mamma a tempo pieno escrittrice ghost writer per rivi-ste femminili per il tempo chele rimane; si interessa allascrittura attraverso le web communities di MSN esuccessivamente frequentando forum di scritturacreativa e tenendo un suo blog personale dovepubblica i suoi primi racconti; partecipa a svariaticoncorsi letterari ottenendo discreti piazzamenti;ha pubblicato un saggio sulle madri della saga diHarry Potter nell’antologia benefica Potterologia,dieci as-saggi dell’universo di J.K. Rowling edito daCameloZampa Editore uscito il 3 ottobre 2011; unsuo racconto è presente nell’antologia di raccontianimalisti ‘Code di Stampa’ edito da La Gru Edizio-ni, uscito il 15 novembre 2011; in fase di pubblica-zione il romanzo d’esordio per la CentoAutori Edi-zioni, previsto per i primi giorni di Maggio 2012.1) La scrittura è sempre stata una componente im-

portante nel mio lavoro. Quando lavoravo inazienda, scrivere una bella lettera commerciale,corretta grammaticalmente e con uno stile pre-ciso e comprensibile era una sfida quotidiana al-la stessa stregua di quella che è oggi per me loscrivere un buon racconto o un romanzo emo-zionante. Scrivere è stata la seconda grandescoperta dopo il regalo che l’apprendere a leg-gere la scuola mi ha fatto. Dalla mia adolescen-za non mi ha mai abbandonato e posso dire dinon averla mai abbandonata io, anche quandoper decenni non ho scritto una sola parola. Maho sempre scritto per qualcuno che mi avrebbeletto, anche quando lo facevo per attività piùcommerciali e meno artistiche. Essere compresae far arrivare il messaggio giusto è sempre statol’obiettivo principale. Molto più importante dellostile con cui scrivevo o scrivo. Certo, lo stile haun’importanza di rilievo nel mio scrivere, ma èpiù importante per me arrivare al lettore. Esse-re da lui compresa. Sentirmi rispondere ‘ho di-menticato subito che l’autore eri tu, ma mi sonoimmersa letteralmente nella storia e nei perso-naggi’ per me è il complimento più bello chepossa aver mai ricevuto. E sì, è la parola scrittache deve mediare tra lo scrittore e il lettore. Al-trimenti non avrebbe senso.

2) Io ho bisogno della fisicità di una penna (rigoro-samente a sfera, di colore nero e con punta 0.7millimetri di diametro) che scorre sul foglio perimbastire un’idea, per impostare un racconto oun romanzo. Ma la creazione non avviene mai sesubito dopo non rielaboro e metabolizzo quantoho scritto a video. Il mio ‘vero’ scrivere è digi-tando con dieci dita (merito di anni di lavoro insegreteria aziendale e di un buon corso di datti-lografia) sulla tastiera e visualizzando le imma-gini descritte sul foglio elettronico. Diciamoquindi che scrivere è anche manualità: pennascorre sul foglio, dita che scorrono velocissimesulla tastiera.

3) Quando scrivo io viaggio. Mi travesto, cambiocarattere e personalità, immedesimandomi nelpersonaggio che mi si agita di fronte. Sì, dicia-mo che è un bel gioco, ma è anche serietà diemozioni e messaggi che inevitabilmente, anchese involontariamente, vengono dati con la scrit-tura e le storie che si scrivono. Nella scritturac’è indubbiamente gioco, ma sono convinta, co-me afferma anche A. Yeoshua, che esista unaresponsabilità della scrittura, molto importantee che va presa molto seriamente, ed è quella deimessaggi che si veicolano con essa.

tografia. Anch’io, ogni tanto, quando scrivo unascena di un mio romanzo, mi ritrovo a immagi-nare come un regista potrebbe riprodurla in unfilm. Scrivere con la penna su un foglio bianco èun’immagine antica, delicata, intima. Moltospesso ormai si scrive direttamente sul compu-ter. Scegliere la carta, il colore dell’inchiostro,stringere la penna nella mano, farne strumentoattraverso cui i pensieri possono prendere cor-po, rimane comunque un’esperienza unica, checoinvolge tutti i sensi.

3) Non ho mai pensato alla scrittura come un gio-co, perché per me è una cosa terribilmente se-ria. Ma credo che, in alcuni momenti del proces-so creativo, lasciarsi andare a una sorta di leg-gerezza giocosa non possa fare che bene, a sestessi e al proprio lavoro. Quando scrivo narrati-va, raramente mi diverto, perché troppe sono lecose da tenere sotto controllo: la struttura, latrama, il linguaggio, i dialoghi, la caratterizza-zione dei personaggi, la coerenza del tutto. Conla poesia invece mi sento più libera e quindi rie-sco a sentire maggiormente la componente lie-ve e dolce dell’ispirazione artistica.

4)Scrivere è, ma soprattutto è stato, una specie diterapia analitica, per me. Sono una lettrice eamo tutte le espressioni artistiche. Sono convin-ta che senza letteratura, senza arte, non riusci-remmo a capire niente di noi stessi e del mondoche ci circonda. Sogno un mondo dove tutti pos-sano trovare il modo di esprimersi artisticamen-te, dove tutti possano essere toccati dall’espe-rienza della bellezza, in qualsiasi modo.

5) Negli ultimi tempi ho letto molti autori che han-no scritto per il teatro, da Shakespeare a Yasmi-na Reza. Per quanto riguarda quest’ultima, cre-do che sia una grande autrice e penso che latrasposizione in film del suo Le dieu du carnagefatta da Roman Polanski sia riuscita alla perfe-zione. Mi piacerebbe scrivere un’opera che pos-sa essere rappresentata.

Antonella Santonico

Nata a Roma nel 1964 edopo essersi diplomata, permotivi di lavoro si trasferiscea Padova nel 1985 dove at-tualmente lavora; fin da bam-bina amava leggere e soprat-tutto scrivere, iniziando con i temi in classe, cheerano sempre lunghissimi e dove poteva far viag-giare, a vele spiegate, la sua fervida fantasia perpoi continuare con testi di vario genere, uno deiquali è divenuto col tempo la sua opera prima ‘Ilsegreto di Susan’, romanzo storico la cui ispirazio-ne le venne nell’adolescenza, proprio sui banchi discuola ma solo in età adulta la ‘scrittrice in erba’realizzò il suo ‘sogno nel cassetto’, durato per bentrent’anni. www.asantonico.altervista.org1) Penso che siano entrambe importanti: il rappor-

to diretto con il lettore mi coinvolge e mi appas-siona come anche mi piace scrivere frasi chefanno meditare su determinati argomenti dellavita, come ho fatto ad esempio nel saggio/auto-biografico (che sto ultimando) sul tema dellaReincarnazione e che s’intitolerà ‘La mia vita, lemie vite. Un’anima antica si racconta’.

2) Per me scrivere è un’esigenza e uno degli scopidella mia vita. scrivere un libro è come avere unfiglio e dopo aver scritto la parola ‘fine’ ho unappagamento indescrivibile, quasi magico... Mipiace poi giocare con le parole, trasmettereemozioni con la scelta delle frasi e adoro l’odoredella carta appena stampata di un libro che re-golarmente annuso quasi sniffassi una sostanzastupefacente.

3) Con la scrittura creativa si può diventare onni-potenti come Dio, cambiare le sorti dei vari per-sonaggi, creare un finale più o meno lieto, farnascere o morire le persone, farle innamorareoppure metterle in contrapposizione tra loro.Questo è il ‘gioco narrativo’ al quale si prestaogni autore.

4)La scrittura creativa dovrebbe essere un piace-re, sia per l’autore che per il lettore e nel con-tempo è anche utile per fornire informazioni espiegare concetti, l’importante è cercare sem-pre di farlo nel modo più semplice e scorrevolepossibile, per non appesantire la lettura.

5) Recentemente mi è piaciuta molto la trilogia‘Millennium- uomini che odiano le donne’ men-tre avrei voluto scrivere ‘Via col vento’ che a mioavviso è uno dei romanzi storici più belli ed alquale mi sono ispirata in parte durante la stesu-ra della mia opera prima ‘Il segreto di Susan’.

Page 20: Hurrà Grigi

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