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400 le ore di lavoro pagate dal ministero delle Pari opportunità alle ex prostitute che denunciano i loro sfruttatori. 24 miliardi di lire stanziati il primo anno per il programma di protezione, poi ridotti a 7,8. 258 euro lo stipendio mensile versato dal Comune, che offre anche asilo alle ex prostitute. 3 i mesi: durata massima della borsa- lavoro. Al termine non c’è l’obbligo di tenere la lavoratrice. 1.000 euro netti al mese lo stipendio medio mensile (per 45 ore settimanali) della dipendente assunta in pianta stabile. 33 le ex prostitute che hanno usufruito finora a Fontanelle (Treviso) dell’articolo 18 del Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. 00/0/2000 Panorama 71 MIRACOLI DEL NORD-EST EX SQUILLO NELLE FABBRICHE A Fontanelle, in provincia di Treviso, il sindaco ha convinto gli imprenditori ad assumere ex prostitute che hanno denunciato il racket. In cambio di formazione gratuita per le ragazze e sgravi fiscali per le aziende. Tutto possibile grazie a un articolo 18 molto particolare. Qui si prendono lucciole per operaie di STEFANO LORENZETTO F osse capitato a Treviso città, dove regna Giancarlo Gentilini, il sinda- co-sceriffo che ce l’ha con «efebi, putane, recioni e grigi» (nel suo lessico sono i marocchini: né bianchi né neri), a quest’ora avrebbero già commentato: «Le nostre aziende vanno a puttane!». Invece capita 35 chilometri più in su, a Fontanelle, dove si adopera il sindaco- medico Giovanni Pisani. Il quale ha con- vinto i più importanti imprenditori locali a dare il posto fisso proprio a un bel grup- po di ex prostitute extracomunitarie. «E la vuol sapere una cosa? Le ho fatte as- sumere in base all’articolo 18» se la ride Pisani, un mansueto gastroenterologo dal carattere di titanio, sposato, padre di cin- que figli, da otto anni a capo dell’unica giunta di centrosinistra in una terra pre- sidiata dalla Lega. Il controverso Statuto dei lavoratori stavolta non c’entra: si tratta dell’arti- colo 18 del decreto attuativo della leg- ge Turco-Napolitano sull’immigrazio- ne, che devono aver letto davvero in pochi se il caso di Fontanelle sta fa- cendo scuola in Italia. «A dire il vero non ne sapevo nulla neppure io, anche perché non mi sono mai occupato di politica, fino al ’90 ignoravo persino la di- stinzione tra consiglieri e assessori» con- fessa Pisani. Bel tipo, questo sindaco. Potrebbe es- sere primario in un ospedale e invece preferisce fare il medico di famiglia. E la settimana scorsa, anziché starsene in mu- nicipio a firmare carte, s’è preso tre gior- ni per allattare il primogenito di un’ex prostituta albanese di 22 anni: «Era spa- ventatissima perché il suo piccolo, appe- na otto giorni di vita, non cresceva di pe- so. Portalo a casa mia, le ho detto. Ne ho tirati su cinque, di figli, vuoi che non rie- sca a far mangiare anche lui? È diventa- to subito paffutello. Ha dormito con le mie bambine, che ora mi chiedono: papà, ma quando torna?». La moglie del dottor Pisani, Carla Oli- vieri, si è invece specializzata nel distri- carsi fra normative e regolamenti della Repubblica e nel farsi finanziare proget- ti sociali che propone agli enti locali, dal- la Provincia di Lecce alla Comunità mon- tana del Grappa. «Così un giorno il si- ATTUALITÀ 400 le ore di lavoro pagate dal ministero delle Pari opportunità alle ex prostitute che denunciano i loro sfruttatori. 24 miliardi di lire stanziati nel 1998 per il programma di protezione, poi ridotti a 7,8. 258 euro lo stipendio mensile versato dal comune, che offre anche asilo alle ex prostitute. 3 mesi: durata massima della borsa- lavoro. Al termine non c’è l’obbligo di tenere la lavoratrice. 1.000 euro netti al mese lo stipendio medio mensile (per 45 ore settimanali) della ragazza assunta in pianta stabile. 33 le ex prostitute che hanno usufruito finora a Fontanelle (Treviso) dell’articolo 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. I numeri del progetto pilota Così si aiutano le ragazze. E gli industriali LONTANO DAL MARCIAPIEDE Gilberto Rui, amministratore delegato della Plast, con una delle due ragazze nigeriane che lavorano nella sua azienda. gnor sindaco mi è capitato in ufficio a spiegarmi che la legge concede permes- si di soggiorno straordinari per motivi di protezione sociale» racconta Silvio Mon- tagner, titolare della Eurocomponenti, un ex piastrellista che dà lavoro a 200 per- sone e fornisce mensole e cassetti ai pro- duttori di cucine. «In pratica lo Stato re- tribuisce per 400 ore il clandestino ridot- to in schiavitù che trova il coraggio di de- nunciare i suoi aguzzini. Figurarsi se do- po questo stage me lo lascio scappare». Comprensibile: il primo problema del Nord-Est è la carenza di manodopera. Al- la Eurocomponenti il 65 per cento del personale è formato da senegalesi, nige- riani, indiani e marocchini. Ora vi ha tro- vato un impiego la maggior parte delle 33 ex prostitute arrivate a Fontanelle. «Ma fra i 12 assunti nell’ambito del pro- gramma di protezione abbiamo anche quattro cinesi che in un laboratorio clan- destino di Bari sgobbavano 20 ore al gior- no per meno di un euro l’ora» informa CONTRASTO A. ROVERI 76 Panorama 2/5/2002

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� 400 le ore di lavoropagate dal ministerodelle Pari opportunità alle ex prostitute che denunciano i loro sfruttatori.� 24 miliardi di lirestanziati il primo annoper il programmadi protezione,

poi ridotti a 7,8.� 258 euro lo stipendiomensile versato dalComune, che offreanche asilo alle exprostitute.� 3 i mesi: duratamassima della borsa-lavoro. Al termine non c’è l’obbligo

di tenere la lavoratrice.� 1.000 euro netti almese lo stipendiomedio mensile (per 45ore settimanali) delladipendente assunta inpianta stabile.� 33 le ex prostituteche hanno usufruitofinora a Fontanelle(Treviso) dell’articolo18 del Decretolegislativo 25 luglio1998, n. 286.

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MIRACOLI DEL NORD-EST EX SQUILLO NELLE FABBRICHE

A Fontanelle, in provincia di Treviso, il sindaco haconvinto gli imprenditori ad assumere ex prostitute che hanno denunciato il racket. In cambio di formazionegratuita per le ragazze e sgravi fiscali per le aziende.Tutto possibile grazie a un articolo 18 molto particolare.

Qui si prendono lucciole per operaie� di STEFANO LORENZETTO

Fosse capitato a Treviso città, doveregna Giancarlo Gentilini, il sinda-co-sceriffo che ce l’ha con «efebi,

putane, recioni e grigi» (nel suo lessicosono i marocchini: né bianchi né neri), aquest’ora avrebbero già commentato:«Le nostre aziende vanno a puttane!».Invece capita 35 chilometri più in su, aFontanelle, dove si adopera il sindaco-medico Giovanni Pisani. Il quale ha con-vinto i più importanti imprenditori localia dare il posto fisso proprio a un bel grup-po di ex prostitute extracomunitarie. «Ela vuol sapere una cosa? Le ho fatte as-sumere in base all’articolo 18» se la ridePisani, un mansueto gastroenterologo dalcarattere di titanio, sposato, padre di cin-que figli, da otto anni a capo dell’unicagiunta di centrosinistra in una terra pre-sidiata dalla Lega.

Il controverso Statuto dei lavoratoristavolta non c’entra: si tratta dell’arti-colo 18 del decreto attuativo della leg-ge Turco-Napolitano sull’immigrazio-ne, che devono aver letto davvero inpochi se il caso di Fontanelle sta fa-cendo scuola in Italia. «A dire il veronon ne sapevo nulla neppure io, ancheperché non mi sono mai occupato dipolitica, fino al ’90 ignoravo persino la di-stinzione tra consiglieri e assessori» con-fessa Pisani.

Bel tipo, questo sindaco. Potrebbe es-sere primario in un ospedale e invecepreferisce fare il medico di famiglia. E lasettimana scorsa, anziché starsene in mu-nicipio a firmare carte, s’è preso tre gior-ni per allattare il primogenito di un’exprostituta albanese di 22 anni: «Era spa-ventatissima perché il suo piccolo, appe-na otto giorni di vita, non cresceva di pe-so. Portalo a casa mia, le ho detto. Ne hotirati su cinque, di figli, vuoi che non rie-sca a far mangiare anche lui? È diventa-to subito paffutello. Ha dormito con lemie bambine, che ora mi chiedono: papà,ma quando torna?».

La moglie del dottor Pisani, Carla Oli-vieri, si è invece specializzata nel distri-carsi fra normative e regolamenti dellaRepubblica e nel farsi finanziare proget-ti sociali che propone agli enti locali, dal-la Provincia di Lecce alla Comunità mon-tana del Grappa. «Così un giorno il si-

ATTUALITÀ

� 400 le ore di lavoropagate dal ministerodelle Pari opportunità alle ex prostitute che denunciano i loro sfruttatori.� 24 miliardi di lirestanziati nel 1998 per il programmadi protezione,

poi ridotti a 7,8.� 258 euro lo stipendiomensile versato dal comune, che offreanche asilo alle ex prostitute.� 3 mesi: duratamassima della borsa-lavoro. Al termine non c’è l’obbligo

di tenere la lavoratrice.� 1.000 euro netti al mese lo stipendiomedio mensile (per 45 ore settimanali)della ragazza assuntain pianta stabile.� 33 le ex prostituteche hanno usufruitofinora a Fontanelle(Treviso) dell’articolo18 del decretolegislativo 25 luglio1998, n. 286.

I numeri del progetto pilotaCosì si aiutano le ragazze. E gli industriali

LONTANO DAL MARCIAPIEDEGilberto Rui, amministratore delegatodella Plast, con una delle due ragazze

nigeriane che lavorano nella sua azienda.

gnor sindaco mi è capitato in ufficio aspiegarmi che la legge concede permes-si di soggiorno straordinari per motivi diprotezione sociale» racconta Silvio Mon-tagner, titolare della Eurocomponenti, unex piastrellista che dà lavoro a 200 per-sone e fornisce mensole e cassetti ai pro-duttori di cucine. «In pratica lo Stato re-tribuisce per 400 ore il clandestino ridot-to in schiavitù che trova il coraggio di de-nunciare i suoi aguzzini. Figurarsi se do-po questo stage me lo lascio scappare».

Comprensibile: il primo problema delNord-Est è la carenza di manodopera. Al-la Eurocomponenti il 65 per cento delpersonale è formato da senegalesi, nige-riani, indiani e marocchini. Ora vi ha tro-vato un impiego la maggior parte delle33 ex prostitute arrivate a Fontanelle.«Ma fra i 12 assunti nell’ambito del pro-gramma di protezione abbiamo anchequattro cinesi che in un laboratorio clan-destino di Bari sgobbavano 20 ore al gior-no per meno di un euro l’ora» informa C

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Stefano Bellin, capodel personale.

La prima lucciolasfuggita al racket e in-viata nel Trevigiano èstata M.G., una tren-tenne romena. «Un mioparente che s’era siste-mato in Italia mi ha at-tirato con la promessadi un lavoro sicuro»racconta. «Invece miha venduta per 2 milio-ni e mezzo di lire a unabanda di albanesi. So-no stata stuprata, pestata e mandata abattere sulla circonvallazione di Mestre.Dopo sette mesi di botte e minacce, hoavuto la forza di rivolgermi alla questu-ra. Adesso vorrei ricongiungermi alle duefiglie che ho lasciato in Romania».

Come la Bocca di rosa di Fabrizio De An-dré, M.G. non è stata accolta in paese conla fanfara. Al grido «il sindaco ci porta letr... in casa», i benpensanti hanno subitodato battaglia. «È vero: qui la prostitu-zione prima non c’era, sono stato io a por-tarcela» ammette serafico Pisani. «Manon c’era solo perché molti galantuomi-ni certe cose preferiscono andare a farlesulla vicina statale Pontebbana». Per ras-sicurare i compaesani timorati di Dio, ilsindaco ha chiesto aiuto a suor ManuelaAlvarez, una combattiva religiosa spa-gnola arrivata da Roma a predicare la tol-leranza. Niente da fare. Alla fine, spa-zientito, ha affrontato a brutto muso i pet-tegoli: «Allora sapete che faccio? Tutte lesere carico queste figliole sulla Multiplache abbiamo comprato con i fondi dellaregione e le porto a far marchette sullaPontebbana, così almeno risaniamo il bi-lancio comunale». Nemmeno uno cheabbia più avuto il coraggio di fiatare.

«Qui tutti parlano e nessuno fa nulla.Se invece di chiacchierare tanto ognunofacesse qualcosa, non avremmo il caosche c’è sulle strade» sintetizza GilbertoRui, amministratore delegato della Plast,350 dipendenti, quattro stabilimenti cheproducono componenti per colossi comeElectrolux, Sony e Porsche. Lui di ex pas-seggiatrici ne ha assunte quattro, ma al-la fine sono rimaste solo due nigeriane.«Dopo sei mesi posso dire d’essere con-tentissimo. Lavorano sodo, più dei trevi-giani, e sono le prime a fermarsi se c’è da

fare un’ora di straor-dinario». Non ha pau-ra che le gang ven-gano qui a incendiar-le la fabbrica? «Guar-di, sono molte di piùle minacce di morteche ho ricevuto peraver mandato a casaqualche italiano scan-safatiche».

Però non è vero,come sostiene Rui,che nessuno fa nulla.Per esempio, l’anziana maestra Eleo-nora Da Ros, dopo essere rimasta in cat-tedra per 40 anni nelle elementari delpaese, adesso insegna l’italiano a mol-dave, albanesi, ucraine e africane. Faqualcosa la Piccola comunità di Cone-gliano di don Antonio Zuliani, amicodel cuore di Silvio Berlusconi, che hamesso a disposizione un alloggio per leragazze sottoposte al programma diprotezione. Fa qualcosa il sindaco del-la vicina Mogliano Veneto, Diego Bot-tacin, che ha preso esempio da Fonta-nelle. Cominciano a far qualcosa i sem-plici cittadini: un imprenditore di Spre-siano e sua moglie hanno avuto il co-raggio di raccogliere una quindicennenigeriana in attesa di clienti e l’hannoportata in municipio da Pisani.

Quanto alle reazioni dei lavoratori,«nessuna ostilità, mai una battutaccia,massimo rispetto» assicura ClaudioGalli, responsabile produttivo alla Pla-st, l’unico messo al corrente del dram-matico passato delle nuove arrivate.

«Anch’io ne ho parlato soltanto con imiei capireparto» spiega l’amministrato-re delegato della Eurocomponenti «e de-vo dire d’averli trovati subito disponibi-

li. Nei confronti di queste ragazze ab-biamo troppe riserve mentali. In realtàsono donne molto sensibili che prendo-no il nuovo lavoro con passione. Sono lo-ro stesse, dopo qualche tempo, ad aprir-si con i colleghi».

Come P. N., 19 anni, moldava bellissi-ma e di buona famiglia (padre inse-gnante, madre casalinga), che in Italiaavrebbe voluto laurearsi in ingegneria.«Purtroppo s’è fidata di un mercante didocumenti e di persone» dice il sinda-co Pisani. «Sbarcata a Lecce, è stata se-questrata per alcuni giorni in un caso-lare e violentata. Siccome non volevaprostituirsi, i banditi hanno affogato inmare l’amica che era con lei. Da quelmomento s’è rassegnata a fare la vitasui marciapiedi di Bari. “Stasera devitornare qui con 1 milione e mezzo” lehanno ordinato il primo giorno, e sicco-me è tornata con 1 milione 200 mila li-re l’hanno seviziata. Le ho viste io le ci-catrici sul petto provocate dalle cin-ghiate e dalle bruciature di sigaretta.Adesso lavora in una ditta di cavi elet-trici, s’è trovata un fidanzato, ha una ca-sa, vuole sposarsi». Dopo qualche gior-no che stava a Fontanelle, al sindacoche le rammentava i suoi diritti N. P. harecitato una dolente poesia della Mol-davia: «Le pietre possono fermare il fiu-me, ma niente può fermare l’odio degliuomini». Si sbagliava. �

ATTUALITÀ

TESTARDO Giovanni Pisani,sindaco-medico di Fontanelle (Tv).Per inserire le exsquillo nelle fabbriche ha dovuto combattere i pregiudizi di moltisuoi concittadini.

PIONIERESilvio Montagner,

titolare dellaEurocomponenti:

ha dato lavoro alla maggior parte

delle 33 exprostitute giunte

a Fontanelle.

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A. ROVERI

«Dopo sei mesi posso dire di essere contentissimo: lavorano sodo,

più dei trevigiani». Gilberto Rui, a.d. dell’azienda Plast.

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