hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  ·...

21

Click here to load reader

Transcript of hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  ·...

Page 1: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

TULLIO BONOMETTI E CHELLA PIETROFORTE

Diario del

CAMMINO PORTOGHESE

13 27 MAGGIO 2018

Page 2: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

1 13/5 dom GHEDI LISBONA2 14/5 lun LISBONA SANTAREM3 15/5 mar SANTAREM FATIMA4 16/5 mer FATIMA TOMAR5 17/5 gio TOMAR COIMBRA6 18/5 ven COIMBRA MEALHADA7 19/5 sab MEALHADA PORTO8 20/5 dom PORTO SÃO PEDRO DE RATES 9 21/5 lun SÃO PEDRO DE RATES TUI

10 23/5 mar TUI PONTEVEDRA11 24/5 mer PONTEVEDRA CALDAS DE REIS12 25-5 gio CALDAS DE REIS PADRON13 26-5 ven PADRON SANTIAGO14 3/6 sab SANTIAGO SANTIAGO15 27-5 dom SANTIAGO GHEDI

1 domenica 14 maggio GHEDI MILANO LISBONA

All'aeroporto di Bergamo non possiamo lasciare i bastoncini nel bagaglio a mano perchė sono considerati come un'arma. Dobbiamo pagare un supplemento per farli viaggiare nella stiva dell’aereo; c'è molta gente per cui bisogna essere veloci e siamo assaliti da una certa ansia perché potremmo perdere l'aereo.

A Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù, dove parcheggiamo i nostri zaini per essere maggiormente liberi per visitare la città.

Sempre in metropolitana andiamo subito alla stazione ferroviaria di Santa Apollonia per avere informazioni sui treni che vanno verso Santarem per poter pianificare il nostro cammino all'interno dei 15 giorni previsti.

Entriamo quindi nel quartiere di Alfama, con le sue stradine ed i suoi vicoletti, che si inerpicano sulla collina in un dedalo, in cui ci si può perdere. La maggior parte delle case sono ben ristrutturate e sono moltissimi i negozietti ed i ristorantini pieni di turisti.

Arriviamo alla cattedrale Se, caratteristica per le sue torri merlate. È una cattedrale fortezza in stile romanico, fondata nel 1150 per volere del re Alfonso tre anni dopo aver conquistato Lisbona sottraendola ai Mori.

Gli autobus elettrici fanno parte del paesaggio perché ti fanno immergere in un tempo passato ben conservato; saliamo per il castello, ci sono varie terrazze panoramiche, da cui si gode l'ampio paesaggio della città con i suoi tetti rossi sullo sfondo dell'Oceano e del grande estuario del fiume Tago.

Page 3: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

Due enormi navi da crociera sono attraccate alla banchina e fanno veramente impressione per la loro mole.

Anche dal castello si domina un grande paesaggio; costruito dai Visigoti nel V secolo, fu trasformato in fortezza dai Mori e quindi conquistato dai Cristiani nel 1147. La coda per la visita è lunghissima e scoraggiante. Tutta la zona è molto vivace e a noi piace stare immersi in questa folla.

Con un tram ci spostiamo nella zona di Belem per visitare il bellissimo monastero di Jeronimos, costruito nella prima metà del XVI scolo. La facciata principale della chiesa è meravigliosa e denota la ricchezza del periodo di massimo splendore del Portogallo, che a quel tempo con le esplorazioni di Bartolomeo Diaz e Vasco de Gama avevo scoperto e conquistato i mercati delle Indie.

La parte più emozionante del monastero è il chiostro, un quadrato perfetto costruito da due ordini di gallerie, un'assoluta armonia di proporzioni e di decori che sembrano pizzi di pietra.

A piedi scendiamo sulle rive dell'estuario, dove nei pressi della torre di Belem vi è moltissima gente, che aspetta il tramonto del sole. La torre era stata costruita nel periodo d'oro del Portogallo per ordine del re Manuel come residenza della capitaneria di porto in mezzo all'estuario del Tago.

Non lontano vi è un monumento recente che inneggia alla storia marinara della città.

La nostra stanza dell'ostello è al 6° piano, è una cameretta semplice, ma possiamo riposarci bene dopo una giornata un po' impegnativa.

2 14 maggio LISBONA SANTAREM

Alla stazione ferroviaria di Santa Apollonia prendiamo il treno per uscire dalla città ed arrivare al piccolo paesino di Santana. Lì cerchiamo il nostro cammino, su cui percorrere gli ultimi diciassette chilometri a piedi per raggiungere Santarem. Il treno è pieno di passeggeri e vi è sempre gente che scende e che sale ad ogni stazione. Noi scendiamo in una stazioncina da nulla, dove non incontriamo nessuno. La traccia sul programma Orux ci indirizza in modo chiaro verso il cammino, siamo immersi in una natura ben coltivata, gli agricoltori sono alla guida di potenti trattori, aratri e seminatrici; molti uccelli li seguono per mangiare gli insetti venuti allo scoperto dalle zolle rivoltate. Moltissimi campi sono bagnati da un'irrigazione a goccia e le piantine vengono irrigate alle loro radici. Passiamo vicini a molte quintas, le cascine portoghesi.

Dopo 5 chilometri arriviamo il caminho di Santiago che in questa parte coincide con quello di Fatima, ormai ci sentiamo sicuri perché oltre alla traccia gpx abbiamo anche i segnali gialli del cammino di Santiago e quelli blu del cammino di Fatima.

Ogni tanto incontriamo qualche agricoltore o qualche cacciatore, con cui scambiamo qualche parola. Ci fermiamo spesso a fotografare la campagna ben coltivata ed i fiori selvatici molto

Page 4: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

belli. La temperatura è ideale per camminare, ci dà fastidio solo un po' il vento che è forte, per cui dobbiamo tenerci addosso un maglioncino.

Quando ci avviciniamo alla città di Santarem, ci raggiungono altri pellegrini, la città è grande e moderna; è chiamata la capitale del gotico perché ha moltissime chiese risalenti al 13° ed al 14° secolo.

Nella piazza principale vi è la chiesa attualmente usata come cattedrale e che era appartenuta ad un grande convento gesuita, che domina la piazza Praça Sa de Bandeira, il centro della città vecchia.

La chiesa de Marvila fu costruita dai Templari, mentre la Igreja de Graça contiene le spoglie di Cabral, lo scopritore del Brazile nel 1500.

Purtroppo tutte le chiese importanti sono chiuse. Andiamo quindi al bel giardino della Porta do Sol, da cui si gode una visione panoramica ampia sul fiume Tago dal letto ampio, ma con acque poco profonde.

La casa della misericordia è in ristrutturazione, per cui andiamo nel nuovissimo Ostello N 1, dove incontriamo parecchi pellegrini, tra cui sette italiani.

Per il pranzo mangiamo un piatto di baccalà squisito, con acqua e vino, i prezzi sono bassi.

La sera ceniamo in ostello in compagnia degli altri pellegrini.

3 martedì 15 maggio SANTAREM FATIMA

Alle 10,15 prendiamo il bus per raggiungere la cittadina di Minde, il paesaggio è sempre ondulato, fa freschino, ma quando si è al sole, fa caldo. A Minde ci incamminiamo seguendo la traccia del gps e ci troviamo lungo la strada asfaltata fino a Fatima. Non ci sono difficoltà, in quando vi è sempre un buon marciapiede, ma il cammino è piuttosto noioso anche se non pericoloso. Avremmo dovuto seguire con più attenzione la guida, ma la fiducia nei nuovi mezzi tecnologici ci ha portato su una via per auto e non per pellegrini.

I cartelli indicanti Fatima ci danno una certa emozione, siamo a 17 chilometri, poi a 9, poi a 5 e quindi arriviamo al cartello di Fatima, dove facciamo una foto ricordo; comunque ci sono ancora parecchi chilometri prima del santuario e ci troviamo a passare per vie trafficate e piene di negozi, di ristoranti e hotel.

Nel centro di una rotonda vi è un monumento con una strada in salita e tre pastorelli e delle pecorelle, costruito lo scorso anno è stato il centenario dell'apparizione della Madonna.

Nell'ultimo chilometro è un ammassarsi di hotel, di ristoranti e di negozi di articoli religiosi.

Finalmente si arriva all'area del Santuario, una grande spianata modernamente attrezzata per ricevere milioni di persone. Il santuario si presenta molto diverso rispetto a quello visto 26

Page 5: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

anni fa quando eravamo venuti nel mese di luglio in camper, ora è diventato grandissimo all'altezza di quello di Lourdes, di Mediu Gore o di Czestochowa in Polonia.

Oltre alla cappelletta delle Apparizioni sono stati costruiti una grande tettoia per le celebrazioni all'aperto ed un grandissimo edificio circolare con chiese, cappelle ed altri numerosi ambienti. Nella

cattedrale si trovano le tombe di Francesco, Giacinta e Lucia.

Fatima impressiona per la vastità e la complessità degli ambienti; dove arriva tanta gente, arrivano anche tanti soldi e quindi si fanno costruzioni sempre più imponenti e adeguate.

Per trovare l'alloggio andiamo al centro di accoglimento Bento Labre, dove si può dormire con un donativo; i pellegrini sono divisi in camerate per maschi e per femmine.

La sera con il buio Fatima è molto suggestiva, si continua a celebrare messe ed a recitare rosari tra i lumini, candele e fiaccole dei fedeli.

La sera per la cena non c'è che l'imbarazzo della scelta perché vi sono molti ristoranti, noi andiamo al ristorante Bia e con 8 euro facciamo una cena completa molto gustosa.

4 mercoledì 16 maggio FATIMA TOMAR

Dedichiamo tutta la mattinata a Fatima; seguiamo una messa in italiano, visitiamo le tombe dei tre pastorelli all'interno della chiesa e vediamo un pezzo del muro di Berlino, offerto da uno studioso religioso delle apparizioni di Fatima. Scendiamo sotto il grande cortile, dove vi è la possibilità di meditare e di fare le confessioni in grandi ambienti adatti al raccoglimento.

Visitiamo anche al museo delle apparizioni, una ricostruzione commentata in un ambiente sotterraneo ricostruito dal vivo.

Alle 12 prendiamo il bus per raggiungere Tomar, la strada è sempre un saliscendi in ambienti collinari verdeggianti.

La cittadina si presenta molto bene, cerchiamo l'alloggio presso i pompieri, ma non fanno più accoglienza; andiamo quindi in un ostello molto ben tenuto ed organizzato.

Il convento-castello di Cristo, costruito dai Templari, posto proprio sopra la collina, è il simbolo della città di Tomar. Visitandolo si può vivere la sua storia; dopo la costruzione da parte dei Templari fu affidato all'ordine di Cristo. Al suo interno vi è quindi un successione di stili, il più importante è quello manuelino della prima metà del '500.

Page 6: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

Nell'ostello ritroviamo amici incontrati a Santarem e conosciamo due ragazze di Padova e di Firenze.

La sera andiamo a cena in un ristorantino carino con un menu completo da 8 € per pellegrini.

5 giovedì 17 maggio TOMAR COIMBRA

Alle 8 prendiamo il treno per Coimbra, l'antica capitale. Il treno scende in direzione di Lisbona fino al troncamento e da qui un altro treno, proveniente da Lisbona, ci porta a Coimbra

Alla stazione ferroviaria controlliamo gli orari ferroviari per verificare la possibilità di organizzare al meglio il nostro cammino.

Andiamo quindi all'albergue Rahina Isabel, posto proprio all'interno del complesso di Santa Maria a Nova. I pellegrini sono molti e anche se un po' ammassati, ci si trova bene in questo posto carico di storia, i maschi sono divisi dalle femmine.

Visitiamo prima la chiesa ed il chiostro di Santa Maria a Nova e quindi scendiamo per vedere i resti di Santa Maria a Velha, sostituita dalla nova, perché ad ogni inondazione veniva invasa dalle acque del vicino fiume; durante i periodi di allagamento i fedeli entravano dalle finestre che erano più alte una decina di metri rispetto al piano della base, che veniva allagato.

Oltrepassiamo il ponte ed attraverso la via del passeggio, arriviamo al convento di Santa Cruz, vediamo la chiesa con il suo bellissimo portale con una struttura esterna molto particolare. All'interno ci colpisce molto il pulpito di marmo, su cui sono scolpiti gli evangelisti ed i dottori della Chiesa.

Sono le 16,30, abbiamo l'appuntamento con Paolo Fappani, un conventuale minore di Quinzano d'Oglio, fratello della nostra amica Antonietta Fappani. Con un autobus andiamo alla periferia e raggiungiamo la chiesa di Santo Antonio dos Olivais, dove lo troviamo seduto tra i banchi. Restiamo con lui un'oretta, ci fa visitare la chiesa, i cui quadri e azulejos raccontano la storia di Sant’Antonio. Ci parla della sua esperienza di frate, che vive in una piccola comunità con altri tre frati in una casetta con un giardino, poco distante dalla chiesa. Il vescovo li ha incaricati di tenere la parrocchia di Santo Antonio dos Olivais.

Padre Paolo ci racconta inoltre della sua esperienza di cappellano del carcere. I detenuti sono molto normali ed aspettano con naturalezza la fine della prigione sperando sempre in una vita nuova. I servizi sociali e quelli del carcere sono abbastanza attenti alla persona e la finalità del carcere è quella di reinserire il detenuto nella società. Il ruolo del cappellano è quello di celebrare una messa la settimana, colloquiare e di prestare ascolto con quanti glielo richiedono.

Padre Paolo ci porta nella parte alta della cittadella universitaria; il cui centro è il Patio das Escolas, una piazza, a cui accediamo dalla Porta Ferrea; vediamo la torre da Cabra, così chiamata perché, a detta degli studenti, per riportarli allo studio, bela come una capra.

Page 7: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

Qui incontriamo tre studentesse, che ci accompagnano a visitare la cittadella, la cattedrale nuova e quella vecchia; quest’ultima, costruita appena dopo il periodo della riconquista, assomiglia molto alla Cattedrale di Lisbona; l'immagine che doveva trasmettere era quella di forza e di potenza. Tutte le tre ragazze studiano diritto e pensano di

intraprendere la carriera giudiziaria o quella diplomatica. Scendiamo attraverso i vicoli della città medievale e ci fermiamo a cenare su tavolini posti in strada, prendiamo il baccalà, preceduto da una zuppa.

Arriviamo in ostello appena prima delle dieci, orario di chiusura, le camere sono già con le luci spente e dobbiamo fare attenzione a non disturbare, ma dobbiamo anche stare molto attenti a prepararci per la partenza di domani mattina 5, quando sarà ancora buio e non potremo accendere le luci delle camere.

Riusciamo comunque a salutare Lorella e Antonella che avevamo conosciuto all'ostello di Santarem, la prima una sarda di Firenze, la seconda un medico clown di Padova.

6 venerdì 18 maggio COIMBRA MEALHADA

Ci svegliamo alle 5 perché vogliamo camminare con il fresco ed arrivare a Mealhada cercando di evitare il sole troppo forte.

Appena dopo di noi partono anche Claudia e Mario, ma loro preferiscono passare dal centro per prendere un caffè ed una brioche, noi andiamo direttamente all'uscita dalla città; il percorso è molto facile, le frecce gialle, i paletti indicatori sono molti e poi abbiamo anche il gps che ci indica sempre dove siamo.

Per buona parte della mattinata siamo avvolti da una nebbiolina, che ci evita di sudare, non si vede molto il paesaggio circostante, ma anche la nebbia ha il suo fascino.

Lungo il percorso incontriamo vari pellegrini, in particolare incontriamo Susan, una pellegrina proveniente dall'Australia e che riuscirà a fare tutte le tappe del camino perché partirà con l'aereo il 5 giugno. Attraversiamo bei boschi, dove la pianta predominante è l'eucalipto, una pianta molto alta e snella con una corteccia che si sfoglia facilmente.

Nel paesino di Sargento chiedo ad una signora dove si può comperare del pane; noi ci sediamo in un posto all'ombra e poco dopo la signora ritorna con due panini. Restiamo sorpresi dalla sua generosità, ringraziamo e mangiamo con molto appetito.

Attraversiamo piccoli paesi e stradine di campagna qualche volta con l'erba alta quasi come noi.

Page 8: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

Arriviamo nella città di Mealhada, dove ci fermiamo in un grande supermercato e facciamo una grande scorpacciata di gelato.

Due chilometri dopo la cittadina, arriviamo all'ostello di Sernadelo, dove alloggiamo in una cameretta per due.

I pellegrini sono tanti, tra cui Susan, che avevamo incontrato durante il cammino.

Ceniamo mangiando il maialetto, tipico di questa parte del Portogallo.

7 sabato 19 maggio MEALHADA MOGOFORES OPORTO

Questa mattina è più facile partire perché siamo soli in una cameretta e possiamo tenere accesa la luce senza il problema di disturbare gli altri; alle 5,40 siamo in cammino e nel silenzio si sentono i nostri bastoncini battere sulla strada asfaltata. Dopo un centinaio di metri nel semibuio vediamo Claudia e Mario, che avevano pernottato in un altro hotel del centro. Percorriamo una decina di chilometri insieme passando per boschi e per paesini; per alleggerire il loro viaggio, si fanno trasportare i bagagli da un corriere, per cui hanno sulle spalle soltanto uno zainetto leggero. Hanno il camper e sonno appassionati di cammini; tra qualche mese diventeranno nonni e forse la loro vita cambierà un po'.

Ci salutiamo perché loro si fermano a fare la colazione in bar, mentre noi dobbiamo andare alla stazione di Mogofores perché abbiamo programmato di raggiungere Porto in treno.

La stazione di Porto è molto bella da visitare per il suoi azulejos azzurri, che abbelliscono la sala d'aspetto, sono imponenti e descrivono la vita del ‘600 e l'ingresso nella città del re Joao I e della futura sposa Filippa di Lancaster…

In autobus andiamo all'albergue do peregrino della diocesi di Porto, dove vi è una mensa e si può mangiare.

Abbiamo tutto il pomeriggio per visitare la città, iniziamo con il Boljão, il famoso mercato generale, costruito in ferro battuto nel XIX secolo, ma adesso è chiuso per ristrutturazione.

La Igreja dos Clerigos ha il campanile più alto della città, mentre la cattedrale di Porto è del 12° secolo ed ha l'aspetto di una fortezza.

Attraversiamo il ponte Luis per andare a Vila de Gaia dall'altra parte dell'estuario, che divide le due città. Nella parte alta del ponte passa la metropolitana, in mezzo a due piste per pedoni, per cui bisogna stare attenti a non essere investiti.

Vi sono tantissime bancarelle di artigianato, molta gente sta seduta su uno spazio verde, prende il sole, ascolta musica e beve qualcosa.

Ritorniamo a Porto, scendiamo lungo il fiume per immergerci nel clima festaiolo della Ribeira. C'è

Page 9: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

una grande folla, che mangia beve e si diverte. Ci sono molti artisti di strada, in particolare ci colpiscono dei ragazzi che, come molle, riescono a ballare e girare facendo perno sulla loro testa.

Alcune donne trasportano su una carriola un gruppo elettrogeno e su un passeggino una cassa acustica e a suon di musica ballano destando la curiosità e l'ammirazione dei passanti, che ne vengono coinvolti.

Torniamo all'albergue, dove ceniamo nella mensa del seminario.

8 domenica 20 maggio PORTO SÃO PEDRO DE RATES

Alle sei prendiamo la metropolitana per uscire dalla città ed evitare il traffico cittadino e risparmiarci 17 chilometri, comunque ne resteranno da fare altri 20; incominciamo a camminare da Vilar de Pinheiro, passiamo da Vilar e da Mosteiro ed all'altezza di Gião prendiamo la deviazione per il monastero di Vairão, dedicato a San Benedetto.

Appena fuori Vilarinho ci troviamo di fronte al bellissimo ponte Zameiro che era un punto importante di passaggio durante il periodo romano e

medievale. Attraversiamo un altro ponte romano sul rio Este; la maggioranza delle strade sono lastricate ed attorniate da campi di viti e di ulivi.

Arriviamo così a São Pedro de Rates ed il nostro albergue è qualche chilometro dopo il centro. Era una vecchia quinta, ristrutturata nel 2004 come albergue.

Nella strada non avevamo visto nessun pellegrino se non un ciclista , ma nell'albergue già alcune stanze sono piene e i pellegrini arrivano in continuazione. Vi è a disposizione la cucina e noi andiamo nel supermercatino nella piccola piazzetta, comperiamo un po' di pasta e di tonno e prepariamo la cena utilizzando la cucina dell'ostello.

I pellegrini più numerosi sono i Tedeschi, seguiti dagli Italiani, abbiamo l'occasione di scambiare pareri con vari pellegrini.

Page 10: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

9 lunedì 21 maggio SÃO PEDRO DE RATES BARCELOS

VALENÇA DO MINHO TUI

Oggi è una tappa breve di soli 16 chilometri per raggiungere Barcelos, ma poi dobbiamo portarci avanti con il treno fino a Valença do Minho e quindi a piedi attraversare il confine, entrare in Spagna ed arrivare alla cattedrale ed all'albergue di Tui.

Alle 5,30 siamo già in cammino, il tempo è brutto e sembra presagire una fitta pioggerellina, ma non abbiamo alternative, per cui partiamo.

La piazzetta è completamente vuota, ma qualche pellegrino è già davanti a noi.

Passiamo attraverso boschi e gruppetti di case e dopo 6 chilometri raggiungiamo le prime abitazioni del paesino di Pedra Furada ( pietra bucata), che secondo la leggenda fu la pietra tombale di Santa Leocadia.

Passiamo sempre attraverso boschi e piccoli paesini come Monte de Baixo, Fulões e Santa Cruz.

Dopo una quindicina di chilometri raggiungiamo Barcelinhos, attraversiamo il ponte e siamo già a Barcelos, le due cittadine sono l'una davanti all'altra, divise dal fiume Cavado.

Barcelos è proprio splendida, si presenta con un bel giardino con la grande scritta Barcelos, con la chiesa matrice e con i resti del Paço de Condes, ora sede del museo archeologico.

La Igreja Matrix del XIII secolo è riconducibile alla transizione dal romanico al gotico, l'interno a tre navate conserva diversi pannelli di azulejos settecenteschi. Il centro storico è un insieme di stradine medievali.

Dopo un buon pranzetto partiamo per Viana do Castelo e quindi per Valença Do Minho, l'ultima città del Portogallo divisa dal fiume Minho dalla Spagna e collegata ad essa da un ponte.

Il treno è perfetto e puntuale. A Valença troviamo le frecce gialle del Cammino che ci portano nella parte alta della città, dove erano posti i cannoni a difesa del confine. Valença si presenta come una cittadina turistica con tanti negozietti. I bastioni con i cannoni sono una bella occasione per una passeggiata spettacolare e storica.

Il ponte prevede il passaggio della ferrovia, delle macchine e sia a destra che a sinistra possono passare i pedoni, che per il 50% sono pellegrini del cammino portoghese.

Page 11: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

In Spagna, seguendo le indicazioni del Cammino, arriviamo sulla parte alta, dove è posta la cattedrale-fortezza, la cui costruzione risale al 1120. Il portico della facciata è gotico ed è stato aggiunto posteriormente, fu una delle prime opere in Spagna costruite in questo stile.

L'albergue è proprio sul fianco sinistro della cattedrale, ormai siamo in Spagna ed i pellegrini sono tanti, siamo in grandi stanzoni tutti pieni. Le coperte per coprirsi non ci sono perchè è previsto che ciascun pellegrino porti il proprio sacco a pelo, noi abbiamo soltanto il sacco lenzuolo, per cui, per non avere freddo, dobbiamo dormire tenendoci i nostri vestiti addosso.

La sera usciamo nel paseo e ci prendiamo un menù del pellegrino e stranamente ci danno una doppia razione di uva e patate.

10 martedì 22 maggio TUI VIGO REDONDELA PONTEVEDRA

Nonostante siamo andati all’Ufficio informazioni, non abbiamo le idee chiare su come utilizzare i mezzi pubblici per raggiungere alla svelta Redondela per poi proseguire a piedi fino a Pontevedra.

Pur nell'incertezza alle 7 siamo alla fermata dell'autobus, decidiamo di andare a Vigo, una grande città per poi raggiungere Redondela; alle 10,30 iniziamo il nostro cammino da Redondela verso Pontevedra.

Il pullman ci lascia nel centro e ci troviamo già sul cammino. Passiamo davanti ad un lavatoio pubblico alimentato da una fonte che adesso viene illustrato per il suo valore storico in quanto non più in uso.

Nel paesino di Arcade parliamo con un vecchietto che se ne sta seduto su una panchina a vedere il movimento dei pellegrini verso Santiago. Ci dice che tra poco troveremo il ponte Sampayo, costruito nel 1795, famoso perché nel 1809 l'esercito portoghese, aiutato dalla popolazione, lì aveva fermato l'esercito napoleonico. Il ponte è composto da 10 arcate di pietra e collega le province di Tui con quella di Pontevedra.

Dopo il ponte inizia un cammino molto bello, immerso in una folta natura, che alterna mulattiere a sentieri stretti ed a tratti della via romana n° XIX.

Sudiamo parecchio perché fa caldo e dobbiamo andare in salita per un dislivello di circa 300 metri. Ci avviciniamo alla città di Pontevedra. Il primo albergue è pieno, per fortuna troviamo alloggio negli ultimi due posti di un albergue privato.

Page 12: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

Dopo i lavaggi vari, andiamo a visitare la città con al centro la praza de Ferreria e la Igreja di San Francisco.

Vicino c'è la piazza de la Peregrina, nella quale vi è la chiesa omonima consacrata alla Vergine, patrona della città e del cammino portoghese. La chiesa mostra una particolare pianta a forma di vieira, la conchiglia, simbolo dei percorsi compostelani.

Passiamo per la piazza di San Teucro, ritenuto il fondatore della città, attraversiamo la città vecchia ed arriviamo al ponte do Burg o pontis veteris, che ha dato il nome alla città.

La cena è con un menù del pellegrino a base di cozze. Il ritorno all'albergue è facile perché dobbiamo soltanto seguire le indicazioni del cammino a ritroso.

11 mercoledì 23 maggio PONTEVEDRA CALDAS DE REIS

Ripercorriamo la stessa strada fatta ieri sera passando dalla Fuente dos Nenos, una divertente fontana a livello del terreno con statue di bambini, dalla piazza de la Peregrina, da piazza Ferreira e dal ponte do Burgo.

Usciti da Pontevedra il cammino si fa dolce, poco trafficato, tra cruceiros e piccoli eremi rurali in mezzo a tante vigne sostenute da pali di granito.

Arriviamo a Caldas de Reis attraversando il fiume Umia e quindi al ponte romano sul fiume Bermaña, alla cui sinistra vi è l'albergue della città.

Caldas de Reis è famosa per le sue acque termali che in epoca romana avevano dato origine alla mansio, una stazione di sosta lungo la strada romana.

La chiesa principale è la Iglesia paroquial, costruita con le pietre recuperate da un palazzo distrutto, in cui era nato il re Alfonso VII. La chiesa è dedicata a Santo Tomas, arcivescovo e martire inglese, che secondo le fonti, nel suo pellegrinaggio a Santiago nel 1167 passò e si fermò a Caldas.

Dopo la solita cenetta preparata da Chella, parliamo con una famiglia di Livorno, la mamma proviene da Saviore e si chiama Boldini come quasi tutti gli abitanti di Saviore dell'Adamello. Hanno perso un figlio di 17 anni in un incidente stradale e stanno cercando una via di uscita dal loro dolore andando a Santiago per chiedere qualcosa al Santo.

12 giovedì CALDAS DEL REIS PADRON

Ci alziamo come ieri alle 5,30 della mattina, siamo fortunati perché i nostri letti sono vicini ai bagni, dove la luce si accende automaticamente quando passa qualcuno, e ci facilita il recupero dei nostri oggetti nella preparazione degli zaini. Durante la notte quella stessa luce ci disturbava ogni volta che qualcuno andava al bagno.

Page 13: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

Facciamo colazione ed alle 6,30 partiamo, ma la metà dei pellegrini è già partita prima di noi. Il percorso di oggi è forse tra i più belli sotto l'aspetto naturalistico, siamo sempre su mulattiere e sentieri immersi nel verde.

A Carracedo vi è una chiesa con un cruceiro, una croce caratteristica del Portogallo e della Spagna, probabilmente il più antico incontrato fino ad ora.

Arriviamo a Padron ed andiamo direttamente all'albergue alle 12, ma aprirà soltanto alle 13, intanto mangiamo ed aspettiamo davanti all'albergue.

L'albergue di Padron ha le stesse regole di tutti gli albergue comunali e religiosi: si paga 6 €, vi sono solo dormitori, una cucina e spazi molto spartani per lavarsi e lavare i panni. Visitiamo dall'esterno il Convento do Carmo, la fuente del Carmen, ricca di riferimenti jacobei e la Chiesa di Santiago . Questa è molto importante perché contiene il padron, un cippo al quale si sarebbe attraccata la barca che ha trasportato le spoglie dell'apostolo Giacomo il Maggiore, decapitato a Gerusalemme e che, secondo la sua volontà, era stato trasportato per la sepoltura nei luoghi dove aveva predicato il vangelo.

Andiamo anche a visitare il Museo dedicato a Rosalia de Castro, una scrittrice nata a Padron nel 1835, che aveva per prima scritto in galiziano molti libri fondando così la letteratura di questa lingua. È' La migliore poetessa, nella quale i Galiziani si sono identificati, la sua opera è stata il principale punto di riferimento del Risorgimento della cultura galiziana.

La sera ceniamo nell'albergue e Chella è sempre brava a preparare una cena squisita.

13 venerdì 25 maggio PADRON SANTIAGO

Partiamo il mattino alle 6,15; è il nostro ultimo giorno di cammino, non piove, ma il tempo sembra molto minaccioso e tira vento di pioggia, speriamo bene. Dopo qualche chilometro passiamo da Flavia Itria, dove aveva attraccato la barca con le spoglie di San Giacomo.

Più avanti ci fermiamo a A Esclavitude, dove vi è una chiesa del tutto simile, anche se più piccola, a quella di Santiago.

Il Cammino si stende lungo stradine, carrarecce e paesini, ma sempre immerso nel verde.

Nella rua de Franco vi è forse il più antico cruceiro della Galizia.

I pellegrini aumentano di numero e noi abbiamo l'occasione di parlare con una Venezuelana che vive in Florida e che è venuta a Santiago a chiedere qualcosa per il fratello che è morto da poco tempo dopo essere stato in coma per 10 anni.

Di fatto la periferia della città inizia a Milladoiro, ma il cammino riprende poi per parecchi chilometri nel bosco fino ad arrivare alla periferia vera e propria della città; proprio verso il centro le segnalazioni diminuiscono e bisogna stare attenti per non perdere il cammino, il gps non è di aiuto perché la nostra traccia segue un altro itinerario.

Page 14: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

Procediamo con attenzione, ad un certo punto entriamo nella città vecchia: turisti, pellegrini e abitanti del posto sono mescolati; passando per la via Franco, arriviamo al palazzo de Fonseca e quindi alla nostra meta: plaza do Obradoiro. Abbiamo finalmente finito di camminare e la soddisfazione di questa ulteriore esperienza fatta insieme supera la fatica.

Buona parte della facciata della Cattedrale è stata rifatta e appare in tutta la bellezza, mentre il portico della Gloria non si può vedere perché è in fase di restauro.

Vorremmo sempre dormire negli albergue, ma quelli in centro sono tutti pieni, troviamo posto in un alberghetto a metà strada tra un hotel ed un albergue, abbiamo una cameretta per noi, ma la divisione dalle altre è data da pannelli di legno ed i bagni sono naturalmente in comune.

Andiamo alla messa in spagnolo delle 19,30, la chiesa è piena di pellegrini ed alla fine della celebrazione i botafumeiros fanno oscillare un incensiere, in modo quasi pericoloso, ma spettacolare.

Dopo la messa andiamo nella cappella del crocifisso, dove partecipiamo ad un incontro tra i pellegrini, che vogliono scambiarsi i loro pareri sull'esperienza del cammino.

Le vie vicine alla cattedrale sono piene di ristorantini e noi ne scegliamo uno con il menu del pellegrino, mangiamo una vieira ( conchiglia) piene di cipolle, frutti di mare ed un merluzzo.

14-15 26-27 maggio SANTIAGO DI COMPOSTELA BERGAMO GHEDI

Plaza do Obradeiro anche il mattino è già piena di visitatori, seduti lungo i portici di palazzo Rajoy, i pellegrini appena arrivati, ancora con zaino e bastone ammirano la cattedrale; altri, conosciuti durante il cammino, si abbracciano nel ritrovarsi; i gruppi festeggiano allegramente il loro arrivo. È un'atmosfera particolare di gioia e di amicizia.

Andiamo alla messa di mezzogiorno in spagnolo, a stento troviamo il posto a sedere, io mi metto nella posizione giusta per poter filmare i botafumeiros e l'incensiere che viene fatto oscillare. Ciò che una volta serviva per togliere l'odore che i pellegrini avevano addosso, oggi è diventata forse un’attrattiva turistica.

Dopo il pranzo bighelloniamo per le vie del centro storico e per negozietti. Facciamo un giro anche con il trenino per poter scoprire i vari angoli della città, ma la parte più interessante rimane il centro storico.

Verso le 9 di sera prendiamo il bus per andare all'aeroporto, passeremo lì la notte perché il nostro volo parte alle 6,00 e non ha senso dormire in albergo anche perché il primo autobus parte alle 6,00.

All'aeroporto non ci sono problemi a sdraiarsi e la notte passa tranquilla come pure l'imbarco il mattino.

Page 15: hst-center.tulliobonometti.ithst-center.tulliobonometti.it/wordpress/wp-content/...ed-3-7-18.docx  · Web viewA Lisbona andiamo con la metropolitana all'ostełlo della gioventù,

In aeroporto il 70% dei passeggeri sono pellegrini che ritornano in Italia con i loro zaini, bastoni e sacchi a pelo. Conosciamo due donne vicentine, che hanno fatto il cammino inglese partendo da Ferrol in una settimana.

L'esperienza del cammino a piedi con Chella è stata molto bella ed ha coronato il nostro 45° anno di matrimonio.