Ho finito la tesi, ….ora cosa me ne...

1[ Giovanni Anania, SIDEA, Scuola estiva per Dottori e Dottorandi di Ricerca, Bari 8-10 settembre 2008]

Scuola estiva per Dottori e Dottorandi di Ricerca“Metodologia della ricerca nelle scienze sociali e in economia agraria”

Bari, 8-10 settembre 2008

Ho finito la tesi, Ho finito la tesi, …….ora cosa .ora cosa me ne faccio?me ne faccio?

(10 consigli su come riuscire a pubblicarei risultati delle tue ricerche su una rivistascientifica)

Giovanni AnaniaDipartimento di Economia e Statistica Università della Calabria


…tre lavori pubblicati a partire dalla tesi di dottorato (AJAE, ERAE, AE)

…perchè dovrei stare a sentirlo?

4 lavori sull’ ERAE, 3 lavori sull’ AJAE, 1lavoro su AE, …

membro dell’Editorial Board dell’ERAE dal 1999 al 2004…e, naturalmente, lavori respinti

(da EDCC e AJARE)


1. la tesi, di solito, non è la fine dellavoro, ma l’inizio

una tesi, di solito, non contiene uno o piùarticoli già pronti

- …per la sua struttura- …per la sua lunghezza- …perchè l’hai chiusa in fretta

la prima cosa da fare:valutare cosa c’è già di buono e cosa si potrebbe tirare fuori lavorandoci ancora


valutare la propria tesi: facile, a dirsi!

cosa c’è (già o potenzialmente) di originale? (e miglioremigliore di quello che già c’è!)

- il giudizio del relatore- quello dei membri della commissionefinale

- i commenti raccolti in occasione diseminari

- la rassegna della letteratura? (raro)- l’approccio metodologico?- il problema analizzato?- i risultati?


2. dove lo mando? (l’articolo, non il relatore…)

questa è una decisione da prendere primaprimadi preparare l’articolo, non dopo!perchè l’articolo dovrà essere scritto in maniera diversa a seconda del tipo di rivista cui verrà inviatoRivista che pubblica in italiano o Rivista che pubblica in inglese?

…dipende dal tema affrontato, da cosa c’èdi originale, dalla qualità del lavoro


ad una Rivista di economia agraria o ad una Rivista di economia?ad una Rivista “generalista” (ERAE) o “specializzata” (JIE, JDE)?ad una Rivista on line, o ad una Rivista tradizionale?ad una Rivista così-così, buona o al top?

posto che sia riuscito a valutare bene la qualità di quello che ho fatto, mando il lavoro ad una Rivista di qualità “vicina” a quella del lavoro o “sparo alto”?


cosa ci guadagno e ci perdo a “sparare basso”/”alto”?

1. (spesso) esce prima/dopo2. meno/più stress3. (spesso) circola meno/di più4. “vale” meno/di più

(…sfrutto la reputazione della Rivista)

è molto improbabile che un lavoro così-cosìappaia su una Rivista molto buona (ed ancora meno probabile che sia il lavoro di una giovane sconosciuta) sparare troppo troppo alto 99 volte su 100 vuol dire perdere tempo


Fonte: Relazione di sintesi Gruppo Sidea “Valutazione della ricerca” (10.07)


Riviste economico-agrarie(ed il loro IF 2007; ranking tra le 191 Riviste di economia comprese nella banca dati ISI):

40. ERAE (1.271)50. Food Policy (1.056)53. Land Economics (1.042)54. AJAE (1.034)56. JAE (1.000)80. J of Forestry Econ (0.759)100. Australian J of ARE (0.635)102. AE (0.603)…


Riviste economico-agrarie italiane: (in ordine alfabetico)

Agricoltura, Istituzioni, MercatiAgriRegioniEuropaEconomia e Diritto AgroalimentarePolitica Agricola InternazionaleQA-Rivista dell’Associazione Rossi-DoriaRivista di Economia AgroalimentareRivista di Economia Agraria…


3. ora devo scrivere l’articolo, ripartendo da zero (o quasi)

Lunghezza massimaFormattazioneIndicazioni bibliografiche nel testoRiferimenti bibliograficiStruttura del lavoro

rispettare fedelmentefedelmente le regole editoriali della Rivista


Introduzione (qual’è il problema (brevemente), perchè è rilevante, cosa aggiunge l’articolo alla letteratura)La letteratura sull’argomento (rassegna criticacritica! cosa citare?)La metodologia ed i datiI risultatiConclusioni (non sono la sintesi (!) ma le conclusioni, cioè: quali sono le implicazioni per la ricerca e per il problema concreto analizzato dei risultati presentati nel lavoro?)

la struttura di un articolo non è quella di un capitolo di tesi!


4. …il problema dell’inglese (e le molte frustrazioni connesse)

Se parlicchi abbastanza l’inglese è meglio scrivere il lavoro direttamente in inglese (così, nel tempo, lo migliori)Poi, comunque, sempresempre, il lavoro deve passare per un traduttore/editor professionale (non basta che gli dia uno sguardo il prof, nè che ci lavori la fidanzata di tuo cugino Michele, che è inglese (…hai mai letto un tema, in italiano, della fidanzata (italiana) di tuo cugino Antonio?)

scrivo direttamente in inglese o scrivo in italiano e me lo faccio tradurre?


5. ok, ora lo mando! (NO! …non ancora)

ci troverai qualche svista (ma come, ero sicura che fosse perfetto!) e ritoccherai il lavoro in molti punti: …scommettiamo?

per prima cosa lo lasci lì qualche giorno e poi lo rileggi, con calma

poi cerchi di fartelo leggere da qualcuno che ne sa più di te o che ha più esperienza…moooooolto meno facile di quanto si pensi!(nessuno ha il tempo, soprattutto quelli che potrebbero esserti più utili)


provale (quasi) tutte per farti leggere il lavoro e dimostra gratitudine a quelli che ti hanno fatto avere i loro commenti!Consiglio: fai un seminario e fai il possibile per farli venire (un seminario alle 12 nel cui avviso si dice che terminerà alle 13, quando “verranno serviti arancini e torta di mele”?)

Utilissimo!ti aiuta ad anticipare i commenti dei referees e, quindi, a migliorare il lavoro (spiegando meglio quello che hai fatto, ammettendo esplicitamente che sei cosciente anche tu dei limiti del lavoro (…se non sono troppo grossi))


6. ok, ma ora lo mando! (NO! …nonancora)

ci troverai anche questa volta qualche cosa che deciderai di modificare (ora però devi stare attenta a non modificarlo …in peggio!)

di nuovo, lascialo lì ancora qualche giorno e poi rileggilo, con calma

ok, ma ora lo posso mandare? …d’accordo.


(senza numero: chi sono gli Autori di questo lavoro? …ne parla Alison)


7. la Rivista non si fa sentire… cosa faccio, scrivo?

prima di sei mesi, no!

passati sei mesi è legittima una richiesta, gentile, chiedendo “conferma che il lavoro di valutazione dell’articolo è ancora in corso”

passati dodici mesi è legittima una richiesta, ferma (ma non villana, non ci guadagni nulla!) che chiede notizie dello stato della valutazione ed una previsione su quando questa sarà disponibile


8. …arriva la lettera dell’Editor con i commenti dei referees e la sua decisione

il lavoro è stato accettatoaccettato! …scordatelo, se la rivista è buona, a meno che sia tu che i referees non siate grandi scienziati, non è un risultato possibileil lavoro è stato accettato accettato ““sotto sotto condizionecondizione”” (accettato a patto di realizzare alcuni ritocchi relativamente marginali) …fantastico, congratulazioni! (succede, ma molto di rado, anche per lavori molto buoni)


il lavoro è stato respinto, ma la Rivista èdisponibile a riconsiderare una versione rivista, che tenga conto dei commenti dei referees (reviserevise and and resubmitresubmit)

è l’esito più probabile se l’auto-valutazione che hai fatto del tuo lavoro era corretta ed hai scelto di inviarlo ad una Rivista non troppo lontana dal suo “target naturale”

è una buona notiziabuona notizia o una cattiva notiziacattiva notizia?…in generale è una buona notizia, ma

dipende da cosa scrivono (e ti chiedonodi fare) i referees!


il lavoro è stato respintorespintola Rivista (di solito) consiglia di inviarlo ad una Rivista “più appropriata” (formula di cortesia…)

Perché me l’hanno respinto?(rispondere a questa domanda serve a decidere cosa fare…)

- i referees non hanno capito niente (scrivo all’Editor?)

- i referees non hanno tutti i torti: il lavoro è così così

- i referees non hanno tutti i torti, ma illavoro non è male: ho voluto rischiaresparando troppo alto


puoi decidere di lasciar perdere(succede…)o di inviarlo ad un’altra Rivista (quale?)in questo caso, glielo mando subito, com’è, e mi tolgo il pensiero! Noooooooo!in questo caso rifletti sui commenti dei referees e fai una revisione del paper sulla base di quelli che ti sembrano rilevanti (i referees della nuova Rivista ti rifarebbero molti degli stessi commenti!)rivedi il testo sulla base delle regole editoriali della nuova Rivista!


9. …“revise and resubmit”


9. …“revise and resubmit”probabilmente la parte meno divertente e più frustrante (dopo i Consigli di Facoltà) del lavoro di un ricercatore (…ma, spesso, anche quella più utile)

- obiettivo: fare felici i referees e l’Editor! ..fai tutto quello che è possibile fare, e ancheun po’ di più

- accettare tutte le richieste? no, ma se decidi di non accettare unsuggerimento devi convincere il referee, oalmeno l’Editor, dei tuoi buoni motivi


- leggi con attenzione i commenti deireferees e la lettera dell’Editor spesso l’Editor ti indica quali sono icommenti di cui devi tenereassolutamente conto e quali quelli menorilevanti (…la sua valutazione può esserediversa da quella dei referees e, alla fine,è lei a decidere…)

- se qualcuno dei commenti dei refereesnon ti è chiaro, scrivi all’Editor


- prepara una lettera per ciascun referee,spiegando come hai tenuto conto nellarevisione di ciascuno dei suoi commentidi tutti i commenti, uno per uno, con onestà(non pensare che il referee sia stupido: spessoè poco attento e non dedica al tuo lavoro iltempo che ci vorrebbe, ma non è stupido…)

- prepara una lettera per l’Editorspiegando come hai tenuto conto nellarevisione delle indicazioni contenutenella sua lettera e indicando eventualiproblemi nelle risposte ai referees chenon hai voluto/potuto scrivere nellalettera a loro


il lavoro di revisione e di scambi con l’Editor ed i referees è una faticaccia e ti costa un sacco di frustrazioni (e di improperi irripetibili), ma:la versione rivista del lavoro accettata la versione rivista del lavoro accettata per la pubblicazione per la pubblicazione èè sempresempre migliore migliore (qualche volta molto migliore) della (qualche volta molto migliore) della prima versione inviata alla rivista!prima versione inviata alla rivista!

(l(l’’Editor ed i Editor ed i refereesreferees hanno lavorato hanno lavorato per te!)per te!)


10. correggi le bozze con attenzione!

dopo tutta la fatica, lo stress e le frustrazioni che ti è costato avere il lavoro accettato, sarebbero veramente un peccato se una formula o i dati in una tabella fossero sbagliati!

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