Guida Turistica del Matese 2011

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Guida Turistica del Matese edizione 2011

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Via Defenze, 10 - ALIFE (CE) - Tel. 0823 783310 - 783805 - Fax 0823 783185

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“L’altra Campania”. Esiste una Campania nascosta, lontana dalla bellezza sfacciata del Golfo di Napoli, della Costiera Amalfitana, o del Cilento, che sempre più perso-ne stanno scoprendo. E’ la Campania dell’Alto Casertano.

Una zona montuosa che offre scenari inaspettati, come il Parco Regionale del Matese.

Queste parole sono state utilizzate dagli autori della RAI come premessa al servizio trasmesso il 21 marzo del 2010 nella trasmissione “Linea Verde”.Un filmato di 58 minuti in cui si parla di tantissime specificità del nostro territorio. Inizia con il lago del Matese e prosegue con l’azienda Quercete che alle-va il maiale nero Casertano e la pecora Laticauda - La Birra dei Sanniti che si produce a Faicchio - l’azienda Falode che alleva la pecora Frisona, le vacche di razza Marchigiana e Brunalpina e che produce alcune varie-tà formaggi.Il servizio di Linea Verde continua parlando della pro-duzione di Olio nel comune di Cerreto Sannita, dell’a-rea archeologica di Alife, della Cipresseta di Fontegre-ca, del salumificio Tomaso di Faicchio e del Castello Ducale di Faicchio. Questo bellissimo servizio, è ancora oggi visionabile sul sito www.rai.it, cercando: Linea Verde - 21/03/10.Ovviamente per questioni di tempo, nel servizio non hanno potuto inserire anche altre decine e decine di specificità matesine, cosa che invece noi dell’Associa-zione Turistica Territoriale continuiamo a fare attraver-so la Guida Turistica del Matese e attraverso il nostro sito www.montidelmatese.com che grazie ad internet rende fruibili queste informazioni a milioni di utenti in tutto il mondo.Vogliano anche allargare, le informazioni contenute in

questi nostri mezzi di comunicazione, all’intero mas-siccio del Matese; Non solo del territorio compreso nel Parco Regionale, ma anche del territorio matesino che ricade in Molise, nelle provincie di Isernia e Campobasso, anch’esso ricco di variegate bellezze naturali e di vaste e preziose zone archeologiche: L’area archelogica di Altilia, l’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro, i torrenti Quirino e Callora, il santuario di Castelpetroso, la Rocca dei Maginulfo di Roccamandolfi, la località turistica di Campitello Matese e tante altre ancora. Attraverso le tante immagini che arricchiscono la Guida, cerchiamo di far conoscere meglio il nostro ter-ritorio al maggior numero possibile di persone. Molto spesso capita di sentire, anche dalla voce di no-stri conterranei, che alcune delle località più belle del Matese sono a loro sconosciute. Questi casi, purtroppo molto frequenti, rafforzano la nostra certezza: Bisogna continuare! Continuare nella direzione già intrapresa da 4 anni.Il nostro impegno continua! E continuerà fino a quando ci saranno aziende, imprese ed Enti Pubblici che credendo nella nostra iniziativa ci rinnovano la fiducia con il loro contributo e con la loro presenza.Vogliamo credere che lo sviluppo turistico dell’intero territorio matesino sia ancora possibile, vogliamo cre-dere che attraverso un coordinamento chiaro, sicuro e consapevole, le innumerevoli fonti di attrazione che la natura ci ha regalato, si possano far conoscere al grande pubblico, ma soprattutto, si possano proporre in modo professionale, con una veste credibile.

Credendo in questa possibilità, siamo assolutamente disponibili a collaborare con chiunque sia pronto a la-vorare affinché questo progetto si realizzi.

Associazione Turistica Territoriale

Si ringraziano:

Antonio MontoroSindaco del Comune di Fontegreca

Vincenzo CappelloSindaco del Comune di Piedimonte Matese

i presidenti delle associazioni:Pro Loco RaianoAvan MTBSci Club Fondo Matese

un ringraziamento speciale va al prof. Mario Luigi Capobianco per la sua insostituibile e preziosa collaborazione, senza la quale non avremmo raggiunto questo risultato. Grazie Mario!

In copertina Veduta del comune di Fontegreca.Foto di Sisto Bucci

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4 Le Forre di Lavelle – Cusano Mutri 8 Comune di Fontegreca20 Associazione Avan MTB24 La Città dei Dinosauri – San Lorenzello32 Comune di Piedimonte Matese38 Cascata di San Nicola – Guardiaregia44 Altilia | zona archeologica – Sepino56 Comune di Alife60 Associazione Sci Club Fondo Matese74 Pro Loco Raiano di Ruviano

La realizzazione grafica e la gestione commerciale delle pubblicità della Guida Turistica del Matese e del sito www.montidelmatese.com sono a cura di: - Piedimonte Matese

- Caserta

Realizzato da:Sisto Bucci, Mario L. Capobianco, Gianni Parisi, Giovanni Capobianco

Foto di: Gianni Parisi, Giovanni Capobianco, Francesco Riccio, Daniela Mastrolorenzo, Simone Ciliberti, Sisto Bucci, Mario L. Capobianco, Francesco Verde, Pasquale Loffreda, Marco Bottone

Finito di stampare Luglio 2011

SOMMARIO

- Piedimonte Matese

- Caserta

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L’abitato, posto a 850 metri s.l.m., ha avuto origine intorno all’anno mille, sul crinale di una montagna sulla cui sommità si erge l’antico castello me-dioevale, simbolo della millenaria sto-ria, ormai rudere, le cui mura perim-etrali si presentano ancora salde.Il territorio circostante, ricco di boschi di alto fusto e verdi pianori, si sviluppa sul versante Nord della catena del Matese che comprende il Monte Mi-letto (quota 2050 s.l.m.). Comprende, ancora, l’Area naturale del Torrente Callora, geograficamente situata a nord-ovest dell’abitato fra le gole del torrente Torrione.Il centro storico si sviluppa intorno all’antico palazzo ducale Pignatelli, la Chiesa San Giacomo Maggiore e la piazza pavimentata in pietra locale. Ai piedi del borgo antico si trovano di-verse sorgenti. Il Parco “Trainara” con l’omonima sor-gente, offre occasioni per salubri e amene passeggiate. Dal lato opposto, invece, sotto un arco rinascimentale, si trova una Croce Vi-aria in pietra lavorata. Il paese è rinomato per la sua cordiale accoglienza che i roccolani riservano a tutti gli ospiti, in modo particolare ai turisti che, specialmente nel periodo estivo, amano trascorrere il tempo li-bero in armonia con la natura.I prodotti tipici sono quelli di una volta: formaggi, salumi, funghi porcini, len-ticchie... Nel periodo estivo la popolazione del centro matesino raddoppia, in-fatti, rientrano i numerosi residenti all’estero o nelle varie regioni italiane, arrivano villeggianti, gruppi di escur-sionisti, boy scout... A loro si indirizzano manifestazioni musicali, culturali, folcloristiche ed in-trattenimenti serali.Le principali feste patronali sono quelle di San Liberato (prima do-menica dì Giugno), San Giacomo (25 Luglio), San Donato (7 Agosto), men-tre la penultima domenica di Luglio l’appuntamento è per la Giornata del Pastore che si svolge sul Pianoro di Campitello di Roccamandolfi ove si recano migliaia di persone per vivere una giornata immersi nella natura a degustare i prodotti della gastronomia locale.

La manifestazione, nata come rasseg-na zootecnica, è ormai alla sua 22^ edizione ed ha assunto tutte le carat-teristiche di una grande “Festa della Montagna”.Roccamandolfi vanta di avere uno dei costumi più belli del Molise che si può ammirare nelle varie manifestazi-oni estive, con le esibizioni del rinato gruppo folcloristico.L’abitato, posto a 850 metri s.l.m., ha avuto origine intorno all’anno mille, sul crinale di una montagna sulla cui sommità si erge l’antico castello me-dioevale, simbolo della millenaria sto-ria, ormai rudere, le cui mura perim-etrali si presentano ancora salde.Il territorio circostante, ricco di boschi di alto fusto e verdi pianori, si sviluppa sul versante Nord della catena del Matese che comprende il Monte Mi-letto (quota 2050 s.l.m.). Comprende, ancora, l’Area naturale del Torrente Callora, geograficamente situata a nord-ovest dell’abitato fra le gole del torrente Torrione.Il centro storico si sviluppa intorno all’antico palazzo ducale Pignatelli, la Chiesa San Giacomo Maggiore e la piazza pavimentata in pietra locale. Ai piedi del borgo antico si trovano di-verse sorgenti. Il Parco “Trainara” con l’omonima sor-gente, offre occasioni per salubri e amene passeggiate. Dal lato opposto, invece, sotto un arco rinascimentale, si trova una Croce Vi-aria in pietra lavorata. Il paese è rinomato per la sua cordiale accoglienza che i roccolani riservano a tutti gli ospiti, in modo particolare ai turisti che, specialmente nel periodo estivo, amano trascorrere il tempo li-bero in armonia con la natura.I prodotti tipici sono quelli di una volta: formaggi, salumi, funghi porcini, len-ticchie... Nel periodo estivo la popolazione del centro matesino raddoppia, in-fatti, rientrano i numerosi residenti all’estero o nelle varie regioni italiane, arrivano villeggianti, gruppi di escur-sionisti, boy scout... A loro si indirizzano manifestazioni musicali, culturali, folcloristiche ed in-trattenimenti serali.Le principali feste patronali sono quelle di San Liberato (prima do-

menica dì Giugno), San Giacomo (25 Luglio), San Donato (7 Agosto), men-tre la penultima domenica di Luglio l’appuntamento è per la Giornata del Pastore che si svolge sul Pianoro di Campitello di Roccamandolfi ove si recano migliaia di persone per vivere una giornata immersi nella natura a degustare i prodotti della gastronomia locale. La manifestazione, nata come rasseg-na zootecnica, è ormai alla sua 22^ edizione ed ha assunto tutte le carat-teristiche di una grande “Festa della Montagna”.Roccamandolfi vanta di avere uno dei costumi più belli del Molise che si può ammirare nelle varie manifestazi-oni estive, con le esibizioni del rinato gruppo folcloristico.L’abitato, posto a 850 metri s.l.m., ha avuto origine intorno all’anno mille, sul crinale di una montagna sulla cui sommità si erge l’antico castello me-dioevale, simbolo della millenaria sto-ria, ormai rudere, le cui mura perim-etrali si presentano ancora salde.Il territorio circostante, ricco di boschi di alto fusto e verdi pianori, si sviluppa sul versante Nord della catena del Matese che comprende il Monte Mi-letto (quota 2050 s.l.m.). Comprende, ancora, l’Area naturale del Torrente Callora, geograficamente situata a nord-ovest dell’abitato fra le gole del torrente Torrione.Il centro storico si sviluppa intorno all’antico palazzo ducale Pignatelli, la Chiesa San Giacomo Maggiore e la piazza pavimentata in pietra locale. Ai piedi del borgo antico si trovano di-verse sorgenti. Il Parco “Trainara” con l’omonima sor-gente, offre occasioni per salubri e amene passeggiate. Dal lato opposto, invece, sotto un arco rinascimentale, si trova una Croce Vi-aria in pietra lavorata. Il paese è rinomato per la sua cordiale accoglienza che i roccolani riservano a tutti gli ospiti, in modo particolare ai turisti che, specialmente nel periodo estivo, amano trascorrere il tempo li-bero in armonia con la natura.I prodotti tipici sono quelli di una volta: formaggi, salumi, funghi porcini, len-ticchie... Nel periodo estivo la popolazione

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BENEVENTO >> CuSANO MuTRI

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Ponte del Mulino

>>

Lungo il corso del torrente Titerno sulla strada provinciale che collega Cerreto Sannita a Cusa-no Mutri è possibile visitare le Forre di Lavelle, che rappresentano alcuni dei luoghi più sugge-stivi del Matese.Le Forre sono dei veri e propri canyon, scavati dall’azione erosiva delle acqua, nel corso di mi-gliaia di anni. Il sentiero che costeggia il torrente ripercorre una antichissima strada mulattiera di epoca sannita che risultava essere di notevole impor-tanza per tutti gli abitanti della valle che si re-cavano verso la montagna. Percorrendo questo suggestivo sentiero, si incontrano alcune devia-zioni che portano a visitare la Grotta delle Fate, il Ponte del Mulino, il Muraglione, il Ponte di Pesco Appeso, la Caverna dell’Elefante, la Grot-ta dei Briganti, La Grotta delle Streghe e alcuni punti panoramici come il Belvedere sulla Forra; Tutti di notevole bellezza.

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Il percorso, di circa 2 chilometri, è adatto a tut-ti e si completa in circa 2/3 ore. Si consigliano: scarpe da trekking, zainetto con acqua, piccola colazione, macchina fotografica e per chi voles-se entrare nelle grotte, suggeriamo di portare anche una torcia.

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L’amministrazione comunale, da diversi anni punta allo sviluppo turistico del territorio, mi-rando principalmente alla realizzazione di un’offerta turistica qualificata e strutturata sulla valorizzazione delle risorse naturali, artistiche e culturali.Grazie alla possibilità messa a disposizione dalla Comunità Europea, attraverso la Regione Campania, e grazie alla collaborazione di tecnici capaci, si è richiesto ed ottenuto un finanzia-mento pubblico che aiuterà l’amministrazione comunale a realizzare una serie di attività pro-mozionali.Nell’ideazione dell’intervento di “incentivazione di attività turistiche” si è tenuto presente quan-to previsto dalla Misura 3.13 del PSR 2007/2013, che tra gli obiettivi tende ad accrescere l’at-trattività delle aree rurali, migliorare la fruibilità del territorio e promuovere l’offerta turistica e l’immagine delle aree rurali, che riconosce il tu-rismo, quale fattore strategico per lo sviluppo socio-economico duraturo ed eco-sostenibile delle aree interne della Campania, in grado di invertire il trend negativo di declino sociale ed economico e il conseguente spopolamento del-le zone rurali. L’intervento punta allo sviluppo di un’offerta turistica qualificata basata sulla valorizzazione delle risorse naturali, artistiche e

culturali locali del Comune di Fontegreca, rico-noscendo tali risorse quali fattori essenziali di attrazione turistica, prevedendo come richiesto dal Bando della misura interessata un interven-to integrato tra due tipologie: A (realizzazione di percorsi turistici) e B (Attività Divulgative e di promozione del Territorio).

CASERTA >> FONTEGRECA

FontegrecaComune di

UNIONE EUROPEA

COMUNE DIFONTEGRECA

PSR 2007/2013 Misura 3.13 “Incentivazione di Attività Turistiche”

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“Nel cuore della Cipresseta”Il percorso mira a valorizzare il Bosco degli Zappini, più comunemente conosciuto come “la Cipresseta di Fontegreca” che caratterizza l’intero territorio del piccolo comune matesino, ed è il suo principale at-trattore turistico; Infatti, in ogni periodo dell’anno, molti istituti scolastici vi si recano in visita, per le tante evidenti bellezze paesaggistiche e soprattut-to per le molteplici fonti di interesse naturalistico e scientifico. Già da molti anni, l’Istituto per la Pro-tezione delle Piante del CNR si interessa di questo magnifico bosco, perché è l’unico in Italia ad avere una grande estensione (circa 40 ettari), ad avere

oltre 500 anni di età, e, motivazione principale, è l’unica cipresseta a non avere alberi “malati” di un cancro che in tutto Mediterraneo, sta minacciando quasi il 50 % degli esemplari. Una piacevole visi-ta al Bosco degli Zappini permette di trascorrere qualche ora immersi in una fitta vegetazione che tra giochi di ombre, di acqua, di piccole cascatelle e piscine naturali, mostra continuamente nuovi ed affascinanti scorci. Il Bosco degli Zappini, si trova nella Montagna dei Cipressi, a ridosso del comune di Fontegreca; proprio all’ingresso del bosco si tro-va anche il Santuario della Madonna dei Cipressi.

Percorsi Turistici

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“Sentiero natura Monte Scoltrone”Il sentiero di trekking che inizia proprio in pros-simità del Santuario della Madonna dei Cipres-si, è identificato dal Club Alpino Italiano con la sigla “4A Monte Scoltrone”, infatti, con un disli-vello di circa 700 metri, dopo aver superato la prima vetta di “Punta delle Airelle” 930 m slm, porta gli appassionati di trekking a raggiungere la vetta del “Monte Scoltrone” a quota 1019 m slm.Dopo alcuni minuti dall’inizio del sentiero, si può effettuare una deviazione che porta a vi-sitare la “Grotta della Madonna dei Cipressi” per poi ritornare sul 4A e proseguire. Dopo aver percorso i primi 2 chilometri, il sentiero

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si interseca un paio di volte con la strada provincia-le che porta a Gallo Matese, poi ritorna nel bosco e dopo circa 1 km raggiunge “Punta delle Airelle”, da qui già si può godere di una vista panoramica a 360 gradi; a sud sull’intera valle, dove troviamo i comuni di Capriati a Volturno, Fontegreca, Prata Sannita, Pratella e più lontano i comuni di Venafro e Vairano Patenora; a nord il panorama è intera-mente occupato dalla valle che ospita il comune di Gallo Matese con il suo omonimo lago. Ormai si è fuori dal bosco già da alcuni minuti, quindi, nel periodo estivo, suggeriamo di proteggersi dai raggi del sole, che a queste quote si fanno sentire mol-to sulla nostra pelle, con una buona crema solare. Mancano ancora un migliaio di metri e dopo aver superato un’altra vetta di raggiunge, finalmente, la cima di “Monte Scoltrone”.

Un itinerario turistico che tende ad ampliare l’orizzonte cognitivo dei visitatori, conducen-doli alla scoperta della storia e del patrimonio culturale del territorio, permettendo un per-corso che si snoda nel centro storico e con-sente di praticare un turismo storico, artistico e religioso.

L’Arte, la Storia, i Mestieri di Fontegreca

PUNTA DELLE AIRELLE mt. 930

MONTE SCOLTRONE

mt. 1019

4A

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Attività Divulgative e di Promozione del Territorio

All’interno di un ricco programma di manifesta-zioni ed eventi culturali, sportivi, enogastrono-mici e religiosi, alcune si evidenziamo partico-larmente per la loro natura e per le apprezzabili finalità.

“Molise e Campania”.L’evento si svolgerà nell’infopoint del comune e vedrà la partecipazione di esperti di cultura lo-cale, costumi, storia e tradizioni matesine.Questo incontro è stato ideato per mettere a

confronto le diverse conoscenze sulle tradizioni e sulle usanze dei due versanti del Matese, coin-volgendo le istituzioni in azioni di promozione comuni.Dopo il convegno, ci sarà una ricca degustazio-ne di prodotti tipici e un caratteristico intratte-nimento musicale con esibizione di alcuni grup-pi folkloristici.

“La Notte dei Cipressi”Allestimento e illuminazione del percorso per passeggiata serale, cena a lume di candela, in-tervento di produttori locali che vorranno pro-porre al pubblico le loro specialità alimentari, degustazioni di prodotti tipici, intrattenimento musicale con esibizione gruppo folkloristico locale. Il comune di Fontegreca, si propone di promuovere la Cipresseta e di creare occasioni di visita, anche in momenti non convenzionali, come di notte, per vivere esperienze di visita e viaggio uniche, in grado di coinvolgere il turista in un’esperienza emozionale più ampia.

Da poco è on-line la prima versione, che presto sarà completa-ta, del nuovissimo portale turistico del comune di Fontegreca www.fontegrecaturismo.it che ha un unico scopo: offrire una panoramica completa sulle attività che si svolgono nel territo-rio comunale, fornendo al tempo stesso informazioni, notizie utili e interazione con gli utenti. Tale sito sarà il luogo in cui tro-vare in maniera chiara, semplice ed immediata tutte le infor-mazioni di carattere turistico relative al comune di Fontegreca, e sarà il punto di partenza per seguire e approfondire le varie attività che via via saranno proposte.

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“La Cipresseta in festa”Una seconda occasione per chi non ha potuto partecipare alla “Notte dei Cipressi”. Si ripete la serata con alcune variazioni sul tema.Nel programma serale, si elencano anche alcu-ni interventi di poeti campani che leggeranno le loro opere e, infine, ci sarà l’esibizione di un gruppo folkloristico locale.

“Scopri Fontegreca”Mostra fotografica con annesso concorso, in cui si prevede l’allestimento di un area attrezzata e la premiazione dei partecipanti. Una giornata in cui fotografi ed artisti si muovono all’interno del territorio comunale per carpire immagini delle bellezze paesaggiste e culturali locali; immagini che raccontano la storia, gli abitanti, le tradizio-ni da poi rappresentare nella mostra organiz-zata per la serata e infine nella mostra stabile ospitata all’interno dell’Infopoint.

“Sagra dei Prodotti Tipici”Due giorni all’insegna del gusto. Un assortimen-to di sapori e profumi da far invidia ai migliori chef. Si potranno degustare una vasta scelta di piatti tipici arricchiti dalle ricette tramandate nel tempo da madre in figlia. Un modo diverso di sentirsi “nel passato” per cercare di capire come vivevano nei tempi antichi i nostri nonni e anco-ra prima i loro genitori.Non mancheranno diversi spettacoli di intratte-nimento.

Per conoscere tutte le date e i programmi delle manifestazioni: www.fontegrecaturismo.it

Municipio di Fontegreca - via Roma, 1 Tel. 0823 944104 - 0823 944003

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Grazie alle capacità professionali della titolare, il Centro Estetico Oasi del Benessere, è diventato il punto di riferimento per quelle persone che han-no capito che la cura del proprio corpo non è solo una questione di estetica, ma soprattutto, signifi-ca che essere soddisfatti del proprio corpo porta a raggiungere un benessere psico-fisico che ci aiuta nella vita di tutti i giorni. Attraverso continui corsi di specializzazione, che rendono sempre più qualificato tutto il personale che opera al proprio interno, e con l’utilizzo di at-trezzature moderne, il centro si occupa di estetica tradizionale, trattamenti benessere e abbronzature.Si praticano, con ottimi risultati, molti dei più diffusi trattamenti estetici (epilazione, manicure, pedicure,

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europee e di tutte le caratteristiche previste dalle leggi vigenti in materia di sicurezza.

Centro EsteticoL’Oasi del Benessere di Zazzarino Mariavia Trutta, 61 - Alife (CE)Tel. 0823 16 82 694 0823 78 72 59Fax 0823 78 72 59Cell. 380 90 64 632info@oasidelbenessereestetica.itwww.oasidelbenessereestetica.it

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potrà trovare utile ed interessante accostarsi ad alcuni dei trattamenti proposti.

Vi invitiamo a venire a trovarci

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Con queste semplici ma intense parole un poeta contemporaneo ha saputo rappresentare, come in una foto d’altri tempi, la sostanziale convivialità del Vernelle Country Resort.Incastonato come pietra preziosa nel contesto rura-le del territorio di Alife, costeggiato dalle acque del fiume Volturno, laddove ancora restituiscono agli occhi di chi guarda la purezza poetica del loro fluire limpido e terso, il Vernelle Country Resort è una real-tà che lascia incantati.

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“È l’abbraccio della natura, la familiarità dei luoghi,

dei volti, dei sorrisi sinceri nel loro semplice donarsi...

E’ questo che accoglie, lasciando spazio ai sospiri

solo alla partenza, che non è mai un addio...”

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Da oltre un decennio l’amore per la natura ed in particolar modo per i cavalli ha spinto una com-pagnia di amici a mettersi in gioco, puntando sulla realizzazione di una struttura che potesse offrire agli avventori la tranquillità di un luogo sereno, co-niugata allo spettacolo che solo la natura, intrisa dalla miriade di leggi di cui è fatta, riesce a regalare ad uno sguardo delicato e attento, ma soprattut-to desideroso di lasciarsi coinvolgere dalle emo-zioni più semplici. Ed è su queste basi che sono nati prima il Parsifal Team Horse, l’attrezzatissimo maneggio che ospita degli stupendi cavalli, e poi il piccolo zoo della Fattoria Didattica, dedicata alle scolaresche ed ai bambini in genere, da sempre i più sensibili al miracolo della vita. Qui l’indiscussa bravura del personale permette l’approccio con i

quadrupedi a qualsiasi livello. Gli istruttori gesti-scono il rapporto cavallo-cavaliere a partire dal

corso base fino ad arriva-re a quello per esperti del settore, lasciando sod-disfatti veramente tutti. Indistintamente.Accanto a queste due at-tività si collocano quelle della ristorazione e dell’o-spitalità che, in un con-nubio senza paragoni, costituiscono un magni-fico biglietto da visita per il Vernelle Country Resort.

ad uno sguardo delicato e attento, ma soprattut-to desideroso di lasciarsi coinvolgere dalle emo-zioni più semplici. Ed è su queste basi che sono nati prima il Parsifal Team Horse, l’attrezzatissimo maneggio che ospita degli stupendi cavalli, e poi il piccolo zoo della Fattoria Didattica, dedicata alle scolaresche ed ai bambini in genere, da sempre i più sensibili al miracolo della vita. Qui l’indiscussa bravura del personale permette l’approccio con i

quadrupedi a qualsiasi livello. Gli istruttori gesti-scono il rapporto cavallo-cavaliere a partire dal

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Vernelle Country Resort Via Vicinale Vernelle, loc. Mulino VernelleAlife (Caserta) Tel: 0823 787091 - 348 4085565 [email protected] - www.vernelle.it

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Pietanze ricercate, cibi raffinati, una gastronomia fatta di prelibatezze ereditate dalla tradizione della nostra cucina povera, accompagnano il visitatore in un viaggio tra gli incantevoli sapori di un tempo, elegantemente riproposti con proverbiale eleganza dagli chef che sanno magistralmente fondere storia e gusto in piatti che rappresentano delle vere e pro-prie opere d’arte culinaria.

Una serie di strutture abilmente ideate e realizzate scegliendo materiali che si sposano perfettamente con l’ambiente circostante, curate nei minimi detta-gli, sono state costruite recentemente per ospitare i visitatori che intendono trascorrere qualche giorno nel salubre scenario della lussureggiante pianura ai piedi dei monti del Matese.

Sono 10 bungalows realizzati con pareti in pietra di tufo e tetto in legno, a due e a quattro posti letto, che, oltre ad offrire ospitalità, rendono intimo ed unico ogni momento del soggiorno.

Occorre non lasciarsi scappare le proposte che pe-riodicamente il Vernelle Country Resort offre per una vacanza “rurale”, all’insegna del riposo, della cultura e della buona cucina. Spesso, infatti, l’azienda pro-pone dei pacchetti week-end comprensivi di per-nottamento, visite guidate agli scavi archeologici di Alife, colazione, pranzo, cena, divertimento e tanto relax presso i centri estetici convenzionati, dove è possibile usufruire di sauna e massaggi rigeneranti.

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Dal 2005, anno in cui nasce l’associazione AVAN MTB, sino ad oggi, gli obiettivi e gli in-tenti che continuano ad unire i soci non sono cambiati. L’impegno nella promozione e salva-guardia del territorio matesino sono il filo con-duttore e l’anima nella realizzazione di iniziative come il progetto: “Il Matese una catena che vive”. L’associazione organizza e propone atti-vità con l’intento di sensibilizzare e incentivare la conoscenza non solo del territorio matesino ma anche di quello limitrofo, nella convinzione che solo la conoscenza delle emergenze natu-ralistiche ne può consentire una salvaguardia consapevole. La prima edizione della “Passeg-giata naturalistica in MTB sul percorso Lago del Matese - Capo di Campo”, che ha avuto una notevole partecipazione, ha dato la possibilità ai partecipanti di conoscere le peculiarità del territorio, grazie anche al supporto scientifico di esperti naturalisti e col-laboratori dell’Università degli Studi del Molise.Le attività di ripristino e valorizza-zione di antiche vie di comunicazio-ne, come il Sentiero Pietrapalomba (Sant’Angelo d’Alife), il percorso Mon-te Cimogna (Ailano) e il Percorso dei Briganti (Letino - Roccamandolfi – Castel-petroso), sono parte di una serie di importan-ti iniziative che consentono di rendere fruibile particolari aree del territorio, legate alle attività

tradizionali del recente passato come la pasto-rizia e l’agricoltura.Per rendere maggiormente fruibile il territorio, l’associazione mette a disposizione gratui-

tamente sul proprio sito, nella sezione percorsi, la descrizione dettagliata del

tracciato, waypoint e track/route (per GPS in formato GPX e KML) e la car-tina (stralci di Carte Topografiche I.G.M. regolarmente autorizzati) di percorsi ricadenti prevalentemente nel massiccio del Matese.

Inoltre tramite la Ciclovia del Mate-se, AVAN MTB propone di conoscere

ed attraversare il massiccio appenninico, tramite un itinerario cicloturistico; nella sezione Ciclovie del sito, è possibile scaricare la Ciclo-guida, contenente tutte le informazioni neces-

CASERTA >> SANT’ANGELO D’ALIFE

AVAN MTB

L’IMPEGNO NELLA PROMOzIONE E NELLA SALVAGuARDIA DEL TERRITORIO MATESINO SONO IL FILO CONDuTTORE EL’ANIMA DELLE NOSTRE INIzIATIVE

ai partecipanti di conoscere le peculiarità del territorio, grazie anche al supporto

tamente sul proprio sito, nella sezione percorsi, la descrizione dettagliata del

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sarie per affrontare l’itinerario in tutta tranquillità. Inoltre, per spostarsi agevolmente sul Matese, è possibile scaricare gratuitamente la Carta Turisti-co Stradale del Matese. La partecipazione ad eventi promozionali del territorio a carattere regionale e naziona-le, come Parchinmostra, rap-presenta un mezzo efficace, ad ampia scala, per far cono-scere la vasta area del Matese, ma allo stesso tempo è anche un riconoscimento all’asso-ciazione per l’operato che da anni svolge con attenzione e passione. L’associazione non si dedica unicamente alla Mountain Bike, ma è legata ai valori storico-culturali e naturali della propria terra, vivendo-

li attraverso attività che consentono di apprezzare la natura rispettandola: trekking (estivo e inver-nale), sci nordico/escur-sionistico, torrentismo, canoa e climbing. Le atti-vità sono organizzate con cadenza mensile; per ag-giornamenti e per saperne di più, è possibile visitare il sito dell’associazione (www.avanmtb.org) e sca-ricare il programma trime-strale dalla home-page o dalla sezione download.

AVAN MTB organizza per ogni anno associativo almeno un Bike Tour (B.T.), ovvero un viaggio in bici a tappe. I B.T. permettono al Cicloturista di gustare con tutta calma il paesaggio che scorre

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davanti ai suoi occhi con un mezzo di locomo-zione ad impatto negativo nullo: la Bici. Il pros-simo B.T. ci vedrà impegnati sulle carrarecce della Cordillera Blanca, nella regione dell’An-cash, Perù. Per conoscere nel dettaglio il viaggio e i luoghi che visiteremo è possibile scaricare il digital book “Carretera 2011” dal sito.

Prima Passeggiata Naturalistica sul percorso Lago del Matese - Capo di Campo

>>

Per ulteriori [email protected]@avanmtb.org331 4061915 – 333 2875093Contrada PietrapalombaSant’Angelo d’Alife (CE)

Parchi in Mostra 2010

>>

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All’interno dell’area parco e’ presente una strut-tura adibita a sala multimediale, costituita da un primo ambiente ricco di pannelli descrittivi con informazioni di alcune specie di dinosauri con le rispettive ere geologiche. Nel secondo ambien-te, si trova una sala proiezioni attrezzata con 26 comodi posti a sedere, dove tutti i visitatori

possono visionare un filmato ‘ludico-didattico’ di circa 10 minuti.La nascita del Parco Citta’ dei Dinosauri deve molto alla grande eco suscitata, nel 1993, dal ritrovamento del fossile perfettamente conser-vato di un cucciolo di dinosauro rinvenuto a Pietraroja (a 15 km da San Lorenzello) nel 1979

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Il Parco Citta’ dei Dinosauri è senza dubbio, l’unico nel suo genere in tutta la Campania. Al suo interno, si possono ammirare 15 ricostruzioni di dinosauri a grandezza natu-rale, realizzati in vetroresina, per un numero complessivo di 10 specie rappresentate.

BENEVENTO >> SAN LORENzELLO

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databile a circa 113 milioni di anni fa e riconosciuto ap-partenente ad una

nuova specie denominata ‘SCIPIONYX SAMNI-TICUS’ in seguito soprannominato CIRO.

All’interno del Parco, si trova anche una vasta zona adibita ad area relax, munita di panche e ta-voli, che consentono di effettuare piacevoli soste riposo e ristoro.

[email protected]

San Lorenzello (BN)Tel. e Fax 0824 814170 Cellulare: 339 6776894

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Terra di Briganti e Cavalieri, di leg-gende e di magie, custodite nel verde di boschi secolari. Terra di battaglie e di lotte cruente che hanno se-gnato la nascita di civiltà millenarie. Terre che un giorno ospitavano la grande civiltà Sannita, con i suoi preziosi vini, elogiati anche dai grandi Plinio e Orazio in numerose loro opere letterarie.A Gioia Sannitica, suggestivo comune ri-cadente all’interno del Parco Regionale del Matese, ancora oggi, i verdeggianti filari si stagliano sulle dolci colline che sinuosa-mente attraversano quello che un tempo era il territorio dei Pentri, una delle 4 tribù che co-stituivano il popolo dei Sanniti.E’ qui che dal 1965 la fa-miglia Mattei coltiva una significativa varietà di vitigni, tra cui primeggia-no per qualità e nobiltà, il Piedirosso, la Coda di Volpe, il Pallagrello e la

Falanghina.L’azienda, fondata da Pasquale e Dora Mat-tei, viene oggi condotta dai figli che con profonda dedizione e tanta passione, cer-cano di trarre eccellenti vini dalle antiche vigne di famiglia.Con una estensione territoriale di circa 8 et-tari, l’azienda Mattei, organizza tutta la filie-ra produttiva che avviene all’interno di essa (coltivazione, produzione, affinamento e imbottigliamento) con metodi tradizionali, al fine di produrre un vino elegante, ricer-cato e genuino; Proprio come quello che

bevevano gli antichi Sanniti.

Cantine Mattei dal 1965

AZIENDA VITIVINICOLA CANTINE MATTEI

Loc. Tora – Madonna del Bagno GIOIA SANNITICA (Ce)Tel. e Fax 0823 910548

Cell. 328 8269967 – 328 [email protected]

www.cantinemattei.it

IL PALLAGRELLO

Il Pallagrello, avendo origini millenarie, è

senza dubbio da con-siderarsi come “vitigno

autoctono” delle pendici del Matese. La storia ci

narra che faceva parte del menù della Corte

Borbonica e che all’e-poca era l’unico, vino

amato da re Ferdinando IV di Borbone, che

riusciva a competere con gli champagne francesi già in voga a quei tem-

pi nelle case Reali.

“…et però credo che molta felicitàsia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni”

G. GALILEI

PUNTO VENDITAVia C. BattistiPiedimonte Matese

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Una visita alla fattoria significa entrare a far parte di un meraviglioso mondo fatto di colori, suoni, odori e sapori; Un universo capace di regalare delle emozioni bellissime e irripetibili.Significa anche avere la possibilità di ammirare il verde di una natura pres-soché incontaminata, immersa nella meravigliosa cornice delle campagne di Gioia Sannitica che magnificamente si sposa con le sfumature del bianco del latte e dei suoi derivati.

A tutti i visitatori de La Fattoria del Professore sarà ben chiaro il concetto di “armonia”.L’armonia tra i colori, gli odori ed i suoni tipici delle zone montuose. Una sapiente miscela che un sag-gio alchimista ha lasciato cadere in questo spic-chio di terra.Nella contrada Campagni, che ospita l’azienda agri-cola, la passione e la dedizione di Salvatore Roma-no e della gentile consorte Nadia Pascale, trasfor-mano ogni giorno il risultato del loro bellissimo, ma

duro lavoro, in delicati e gustosi formaggi, lavorati esclusivamente con metodo artigianale/manuale, senza l’utilizzo di tecnologia meccanica e senza l’impiego, per essendo consentiti dalle leggi vigen-ti in materia, di conservanti chimici o additivi vari. Infatti, utilizzando solo conservanti naturali, pos-sono affermare che tutti i formaggi sono prodotti solo con puro latte vaccino, rispettando le vecchie tradizioni, rimanendo ovviamente, nell’assolu-to rispetto delle norme previste dai regolamenti dell’Azienda Sanitaria Locale di appartenenza.

La Fattoria del Professore

CASERTA >> GIOIA SANNITICA

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I campi sani ed incontaminati del territorio matesino, rappresentano il primo importante elemento che ci porterà ad ottenere prodotti di qualità. In questi campi, si producono gli ali-menti (fieno e cereali) principali che foraggiano tutte le mucche presenti nell’azienda. La stalla è un luogo antico e moderno allo stes-so tempo, un luogo dove i vitellini e le mucche sono accuditi con amore e passione. La mungitura, regolamentata da leggi europee, viene effettuata mediante l’utilizzo di tecnolo-gie moderne, da addetti esperti, che nutrono

un infinito amore per questo antico e nobile lavoro. Una caseificazione fatta seguendo i dettami del tempo che fu, con profonda atten-zione al rispetto dei tempi moderni, al fine di produrre un prodotto capace di coniugare le caratteristiche della nostra terra con il rispetto dei disciplinari che regolamentano le produ-zioni locali.Un prodotto sano, genuino, naturale, fresco, rustico, tutto da gustare, da regalare, da assa-porare; Un prodotto capace di restituire i sa-pori di una terra sana ed incontaminata.

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Dalla Terra alla Tavola

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L’attenzione e l’amore per i prodotti freschi, genuini e sani ha portato Salvatore e Nadia a pensare ad un luogo dove realizzare tutto ciò, il risultato è sta-to: il Minicaseificio “Sciù Sciù”. Dove la freschezza e la genuinità del latte giornaliero, diventano prodot-ti caseari realizzati con la passione e l’attenzione al rispetto dei tempi giusti. Passione e attenzione al gusto e ai dettagli che si può trovare solo in un minicaseificio artigianale.Il Caciocavallo viene realizzato con gli ingredienti più genuini, gli stessi che da tantissimi anni hanno reso questo tipo di formaggio una autentica spe-cialità del territorio matesino.Gli ingredienti utilizzati per ottenere questi buonis-

simi caciocavalli sono straordinariamente semplici: latte fresco, caglio, un pizzico di sale e tanto amore.Il buon latte fresco e garantito da pascoli sani ed incontaminati; l’amore è quello delle perso-ne come il Professore che sono ben consapevoli che per ottenere dei buoni caciocavalli occorre il rispetto dei tempi, l’esperienza che solo tanti anni di lavoro ti sanno regalare e l’attenzione ai tempi di stagionatura.Un’altra delle specialità è sicuramente rappresen-tata dagli Sfilatini. Si tratta di un tipo di formaggio molto simile al caciocavallo, ma di forma allungata e senza “testa”. La pasta, all’origine, come abbia-mo già detto, è molto simile a quella che sta alla

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LA FATTORIA DIDATTICAPer fattoria didattica si intende una fattoria nella quale vengono accolti ed educati alle attività agricole, gruppi di ragazzi che arrivano prevalentemente dall’ambiente scolastico, ai quali viene offerta l’opportunità di conoscere e di partecipare attivamente ai processi agricoli che avvengono quotidianamente nell’azienda.Una fattoria didattica è questo e molto di più. Significa azzeramento delle distanze tra produttore e consu-matore, il quale in questo modo sarà spettatore e garante della freschezza e della genuinità del prodotto; Significa un ritorno al passato, ad un rapporto più sano, consapevole ed integrato con la natura e con gli animali; Cose che nel tempo abbiamo purtroppo dimenticato.Una visita alla Fattoria didattica del Professore, magicamente farà fare, a tutti i visitatori, un tuffo nella natura e nei ritmi di un tempo ormai dimenticato.

Il Minicaseificio

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base dei caciocavalli, viene “costretta” a crescere, in appositi contenitori, in modo da avere, da sta-gionata, una particolare forma allungata.Nella fattoria si possono trovare anche le gustosis-sime Caciotte fresche, prodotto caseario che è parte integrante della grande tradizione casearia e gastronomica campana.Se all’indubbia qualità degli ingredienti, aggiungia-mo l’altrettanta innegabile perizia del Professore, diventa facile capire perché questo formaggio por-ta con sé il sapore senza tempo delle cose buone. La caciotta fresca è un formaggio dolce e cremoso, ottenuto dalla pressatura della cagliata in appositi canestrini di forma cilindrica.Le Scamorzine sono un’altra leccornia che, pa-rimenti alle altre, necessitano di ingredienti sani e genuini unitamente alle “procedure tradizionali”.Un osservatore distratto potrebbe confondere la scamorza (o le scamorzine) con la mozzarella o con il fiordilatte. Questi formaggi hanno come ingrediente comune il latte genuino dell’alto ca-sertano e come discriminante la miscelazione e il trattamento del latte. Le scamorzine, nella fattispe-cie, sono ottenute con latte di mucca a pasta se-micotta e filata. Non va infine sottovalutato il fatto che la scamorza (e pertanto anche le scamorzine) è annoverata come prodotto agroalimentare tradi-

zionale tipico della Campania.Anche il Fiordilatte è un prodotto agroalimentare tipico della Campania, il procedimento per otte-nerlo è simile a quello della mozzarella. Il Fiordilat-te, di un formaggio fresco, molle, a pasta filata. Il Professore, erede e partecipe di questa tradizione agroalimentare, produce un fiordilatte di ottima qualità, potendo disporre di ingredienti di prima qualità.

La Fattoria del Professore è un “laboratorio caseario”, tradizionale nei proces-si ma audace nelle sperimentazioni, ed allora ecco che non mancheranno di stupirvi con abbinamen-ti dei formaggi con prodotti “insoliti” come: noci, uva, limone. All’interno della fattoria, il Professore, dà sfogo alla sua creatività tenendo ben presente due priorità assolute: la genuinità dei prodotti e il gusto antico.Per assaggiare tutte le nostre “fantasie” non resta che recarsi in quel luogo ameno e tranquillo, tanto decantato in queste pagine… buon appetito!

Via Campagni, Gioia Sannitica (Ce) Tel. 348 7945135 - 349 3038144 www.fattoriadelprofessore.it [email protected]

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Compresa nel territorio del Parco Regionale del Ma-tese ne è il centro di maggior importanza; è anche il centro geografico del Parco e luogo privilegiato quale punto di avvio per la scoperta delle pregevoli varietà floreali e faunistiche del territorio, oltre ad essere il punto di partenza ideale per escursioni di trekking e visite guidate ai tanti punti di interesse presenti in tutta la zona. Il centro abitato è articolato alle falde di tre monti, Monte Cila, Castello e Monte Muto, allo sbocco di tre valli, Valle Paterno, Valle del Rivo e Valle del Tora-no, ed è attraversato da tre corsi d’acqua, il Torano, il Rivo ed il Maretto.Centro di produzione culturale di antico ed attuale prestigio annovera numerose e pregevoli testimo-nianze artistiche, chiese e palazzi innalzati in vari periodi storici, testimonianza della continuità di produzione artistica.Interessante notare come Piedimonte Matese sia uno dei pochi luoghi in cui si possono tro-vare due centri storici, entrambi con carichi im-portanti di storia e di emergenze monumenta-li; la Vallata e Piedimonte (oggi identificabile in particolare con la zona di San Sebastiano), con caratteristiche parzialmente differenti, entrambi comodamente visitabili.

Da visitare:

Chiesa dell’Annunziata o Ave Gratia Plena, santuario del rione Vallata.La Chiesa fu ampliata e restaurata in stile Barocco nel 1640 dal Vescovo P. Paolo de Medici; un pila-stro oggi visibile sulla navata destra riporta ad una struttura romanica preesistente.

La naturale porta d’ingresso al Matese!

CASERTA >> PIEDIMONTE MATESE

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PiedimonteMatese

Foto di Simone Ciliberti

Comune di

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Il portale con colonne e capitelli già ci introduce nello stile della Chiesa, mentre il campanile conser-va lo stile romanico.

Il Monastero di San Benedetto dove si può am-mirare un dipinto ad olio del fiammingo Teodoro d’Errico, raffigurante la Madonna della Purità e un olio su tela: la Madonna in Gloria , datato 1674, di Michele Regolia.

La Chiesa di San Filippo Neri, costruzione data-ta 1661 a via Annunziata.Un gioiello di barocco piuttosto contenuto la Chie-sa del Salvatore, in via Ercole d’Agnese , costruita nel 1654 su progetto di Cosimo Fanzago; restaura-ta da pochi anni ma non adibita alle funzioni sacre.

La Basilica di Santa Maria Maggiore, in cui si venera San Marcellino, patrono della Città, merite-rebbe, come l’Annunziata, una guida per le tante opere d’arte che l’arricchiscono: l’altare maggiore con dorsale Barocca, un quadro secentesco di Luca Giordano raffigurante il martirio di San Mar-cellino; tre tavole rinascimentali attribuite a Fran-cesco Licinio da Caiazzo, tre pannelli, opera di Ric-cardo Quartarano, l’organo e il pavimento di stile neoclassico.

Il complesso di San Domenico ci porta alla stile gotico ma Cecilia Acquaviva, nel ‘600, fece fare ritocchi, rifacimenti fra cui il coro ligneo con testine intagliate raffiguranti putti, leoni, angeli.

Il Palazzo Ducale, in stile gotico, subì nel ‘600 grandi trasformazioni: furono cre-ati ampi terrazzi, le finestre

divennero balconi e molte furono le decorazioni interne.Il palazzo, al momento, non è visitabile.

Il Chiostro di San Domenico, ricco di affreschi presenti anche nella chiesa annessa. La stessa, pur rifatta nel ‘600, conserva il portale gotico con lu-netta raffigurante San Tommaso. L’interno è impre-ziosito da cappelle: la Cappella del Rosario e quella

di San Domenico da Guzman, e da tavole pregevoli incorniciate da fastose cornici.

La Chiesa di San Giovanni, raggiungibile solo a piedi, si erge su uno degli angoli più suggestivi della Città; conserva all’ingresso l’arco gotico.

Per concludere un pur rapido itinerario attraverso il Gotico a Piedimonte non si può ignorare il San-tuario Francescano di Santa Maria Occorrevole e, in essa, l’Abside dichiarata monumento naziona-le. La costruzione originale della Chiesa, di tardo stile gotico, risale al XV secolo; gli affreschi dell’Abside, ben conservati, opera di Ferrante Maglione, sono fra i più belli del ‘400 in Campania. Ma tutta l’oasi francescana, dalla Chiesa al Convento, all’eremo della Solitudine, alle Cappelle sparse nel bosco meritano una visita.

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Le Mura Megalitiche di Monte Cila.Lunghezza: 3 KmTempo di percorrenza: 2 oreDifficoltà: Turistica

Da piazza Roma iniziamo a camminare verso piazza Ercole D’Agnese, con il busto dedicato all’eroe della Rivoluzione Napoletana del 1799, quindi a sinistra verso il chiostro di San Domenico; inerpichiamo-ci su per le “Scalelle” fino alla sovrastante via Cila, dove girati a destra, dopo alcun metri subito a si-nistra nel vicoletto che dopo un centinaio di metri porta all’Auditorio Naturale del Parco Archeologico di Monte Cila, scenario ideale per rappresentazioni teatrali e incontri culturali. Pochi minuti di piacevole passeggiata nel verde ed iniziano ad apparire i primi resti delle possenti mura perimetrali dell’antico villaggio sannita, situato pro-babilmente nella spianata posta sulla cima del mon-te Cila.Camminiamo su quella che era probabilmente la

seconda cinta muraria, fatta di possenti e grandiosi resti di opera fortificatoria a sistema poligonale, co-steggiando i blocchi squadrati di roccia che in alcuni casi raggiungono diversi metri di altezza. Costeggia-

mo le mura per circa un km fino al ponte sul rio Paterno, quindi il sentiero gira bruscamente indietro passando sotto il ponte e ricondu-cendoci all’abitato di Piedimonte; per la via della Madonna delle Gra-zie ritorniamo al nostro punto di partenza.

Itinerario naturalistico Valle del ToranoLunghezza: 6 KmTempo di percorrenza: 4 oreDifficoltà: Escursionistica

Da piazza Roma dirigiamoci ver-so via Sorgente fino all’ingresso dell’acquedotto del Torano, le cui sorgenti di captazione sono visi-

tabili su richiesta, e prendiamo il sentiero a sinistra: sono qui ancora visibili i resti dell’antico acquedotto romano dell’età imperiale. Continuiamo sul fondoval-le sotto le alte e strapiombanti rupi che si ergono a sinistra fino al punto in cui la valle gira verso sinistra ed entriamo nella Conca, il cui stretto ingresso è stato causato da un enorme masso caduto dall’alto, dove iniziamo a camminare tra le rocce del rivo d’acqua.In alto a destra vediamo l’antico bosco della Solitu-dine, mentre la luce comincia a filtrare con difficoltà nella fenditura tra le rocce ed è già possibile vedere la grandiosità del canyon naturale. Giungiamo alla cascata, da aggirare salendo a destra per il Ma-lopasso, attrezzato dal Club Alpino Italiano con corde di acciaio fissate alle rocce, e ci troviamo nelle Pinteme Jonte (anche se il toponimo è dibat-

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tuto), caratteristico passaggio dove i due costoni di rocce in alto sembrano congiungersi. Superato il passaggio la valle si riapre proprio sotto la ter-razza di Castello, da cui scende lungo la parete di roccia verticale una suggestiva cascata ricoper-ta di muschio e di vegetazione. Il percorso ora si snoda sul fondovalle per un’ora circa fino all’in-gresso della valle Orsara sotto i resti dell’antico monastero dei Cistercensi del ‘200, di cui è visibile la torre Piccionaia. Ci dirigiamo a sinistra verso la Strada Provinciale per arrivare poi a Castello del Matese, da cui è possibile tornare con i mezzi pubblici o lungo l’antica mulattiera che ci riporta a Piedimonte Matese, in via Cila, con venti minuti di una bellissima e panoramica discesa.

Bocca della SelvaLocalità turistica a 1450 m. slm, ricadente in gran parte nel territorio montano del comune di Piedi-monte Matese, immersa in una immensa faggeta, con un sottobosco ricco di funghi, lamponi e fra-gole. La località è esattamente il crocevia di due regioni, Campania e Molise, e di tre province, Ca-serta, Benevento e Campobasso.Nella stagione invernale, grazie alla presenza di impianti di risalita, la località permette ai numerosi appassionati di praticare sci alpino, snowboard e sci di fondo, oltre ad altri sport invernali.Nella stagione estiva, la frescura della faggeta per-

mette agli appassionati di effettuare splendide escursioni a piedi e a cavallo senza avvertire il di-sagio del caldo della pianura.Di suggestivo interesse è lo stupendo sentiero che conduce al monte Mutria, 1900 m.slm, percorribi-le facilmente anche nelle notti di luna piena.

Arrivederci a Piedimonte Matese!Tutti i gestori di strutture di ricezione turistica e di intrattenimento, sapranno accogliervi con la loro simpatia, e con la spontanea e cordiale ospitalità tipica della gente del luogo.

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Foto Enzo Altieri

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Foto Enzo Altieri

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CAMPOBASSO >> GuARDIAREGIA

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In provincia di Campobasso, versante orientale del Massiccio del Matese.A ridosso delle spettacolari gole de tor-rente Quirino, troviamo Guardiaregia, splendido comune ricco di piccole stra-dine e angusti vicoletti.

Tutto intorno, i boschi, le grotte, la casca-ta di San Nicola e le gole del Quirino, che sono preziose attrazioni turistico/natura-listiche che fanno parte di una delle più grandi oasi del WWF in Italia.

CASCATAdi SAN NICOLA

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Dall’ingresso dell’oasi attraverso il sentiero na-tura “San Nicola” è possibile ammirare dall’alto le gole del Quirino e la cascata di San Nicola, dove l’acqua compie un salto totale di oltre 100 metri.Dal punto di osservazione della cascata, uno dei più belli dell’oasi, si rimane affascinati dall’im-ponenza del monte Mutria e dall’immensità dei boschi di faggi che ricoprono tutta l’area.Una bellissima passeggiata naturalistica, adatta a tutti.www.comune.guardiaregia.cb.it

Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro

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Belvedere di Letino: Lago di Gallo

Belvedere di Piano della Corte: Lago del Matese

Belvedere Miralago: Lago del Matese

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Saepinum è la città romana di pianura che sorge all’incrocio di due importanti strade: il Tratturo Pescasseroli-Candela attraversato dalle greggi transumanti nei loro spostamenti stagionali e l’altra, ad esso trasversale, che scende dal Matese e continua in direzione della fascia costiera.

Il luogo veniva usato già in epoca sannitica come punto d’incontro e di scambio dei prodotti agricoli con quelli pastorali in occasione del-le migrazioni stagionali delle greggi, quindi scalo e porto di mercato.La città romana, che è quella che noi oggi vediamo, fu prece-duta da una di epoca sannitica che sorgeva sulla montagna retrostante, det-ta di “Terravecchia”. Di quell’antico insediamento sono attualmente riconoscibili notevoli testimo-nianze quali la splendida cinta muraria in opera poligonale il cui perimetro è rintracciabile per buo-na parte. Sono state individuate lungo il suo circuito tre porte, una delle quali, denominata “del Tratturo”, da cui si diparte quel tratturello trasver-sale, su menzionato, che scende a valle fino all’incrocio con l’altro più grande. Delle tre quella in mi-gliore stato di conservazione è la cosiddetta “postierla del Matese”. Questo recinto doveva costituire, in occasione di eventi bellici, il rifu-gio delle popolazioni che vivevano sparse, in piccoli nuclei, sulle pen-dici dei monti e nella pianura.

Dopo la sconfitta subita dai Sanniti ad opera dei Romani, la popolazione abbandona il sito di altura di Terravecchia per riversarsi nella pianura, inizia a

costruire il nuovo nucleo urbano proprio nel punto d’incrocio delle due strade che diventano le arterie principali: il cardo e il decumano massimo. La città era già impian-tata e organizzata nel II sec. a.C., come attestano diverse strutture individuate attorno al foro e lun-go il lato meridionale della cinta muraria. Alla prima età imperiale si può far risalire la costruzione o il rifacimento dei maggiori e più importanti edifici quali il foro, la basilica, le terme, forse il teatro e soprattutto la cinta muraria.

CAMPOBASSO >> SEPINO >> ALTILIA

AltiliAAltiliAltiliA AltiliAltilizona archeologica di

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Essa racchiude una superficie di circa 12 ettari corrisponden-te all’estensione della città che è a pianta quadrangolare. Lun-go il circuito murario, realizzato in opera reticolata, si aprono le quattro porte monumentali in asse con le principali arterie viarie, mentre una serie di torri a pianta circolare sono dislocate lungo l’intero perimetro ad una distanza ci circa 100 piedi l’una d’altra.Le porte sono ad un fornice, fiancheggiate da due torri circolari, chiuse verso l’e-sterno della saracinesca scorrevole dentro appo-site guide azionate dall’alto da una camera di ma-novra. Ai lati dall’arco sono due figure di prigionieri barbari a ricordo della vittoria sui Germani secondo gli schemi dell’architettura trionfale e di propagan-

da vigente a Roma.Completa la decorazione l’iscrizione commemora-tiva menzionante i due principi della famiglia im-periale Tiberio e Druso che favorirono e finanziarono la costruzione della cinta muraria, voluta dallo stes-so Augusto e datata tra il 2 a.C. ed il 4 d.C.Questo monumento è sta-to ed è tutt’ora oggetto, negli ultimi tre anni, di un

considerevole intervento per riportare in luce il pe-rimetro nella sua interezza. Attualmente è visibile il suo circuito in modo quasi completo, ad eccezio-ne del tratto nord-occidentale fino al raccordo con P.ta Benevento.Un percorso pedonale, delimitato da una siepe sul

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lato verso la campagna, consente di ammirare la cinta muraria e la serie di crolli, disposti lungo la cortina esterna alle mura, nonché lastre di pietre riferibili alla cornice marcapiano, corrispondente, probabilmente, al piano di camminamento della cinta. Il teatro, situato nel settore settentrionale, è l’edificio più monumentale, di esso si conservano l’orchestra e i primi due ordini di gradinate della ca-vea destinati al pubblico, a questi settori si accede attraverso i due ingressi monumentali detti “tetra-pili”. La parte superiore di essa è stata parzialmente inglobata in costruzioni rurali sorte sul suo emici-clo, dal XVIII in poi, conservandone l’andamento semicircolare e attualmente accolgono la sezione museale dedicata alla città e al territorio. All’incro-cio del cardo con il decumano si apre il foro, cioè la piazza, lo spazio destinato agli scambi e merca-ti inizialmente, centro politico ed amministrativo successivamente. Essa ha la forma trapezoidale, è lastricata con basole di pietra, una iscrizione al centro della pavimentazione reca il nome dei ma-gistrati finanziatori e curatori dell’opera. Su di essa si aprono i principali edifici pubblici: la curia, i co-mizi, aule adibite all’espletamento delle attività uf-ficiali del municipio, ambienti, forse sede del culto dell’imperatore ed altri probabilmente riferibili ad un complesso termale.Nel corso del 2001 è stata eseguita una campagna di scavo sul lato meridionale del foro per riportare alla luce gli edifici che su di esso affacciavano e dei

quali si aveva solo qualche dato emerso da alcuni sondaggi effettuati tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta. E’ stato riconosciuto l’ingres-so di un imponente edificio con una fronte di circa venti metri, sopraelevato rispetto alla piazza per la presenza di una scalinata di accesso. In asse con esso vi era un arco onorario commemorativo dell’illustre giureconsulto Nerazio Prisco, che aveva avuto fortuna nella cancelleria imperiale ai tempi dell’imperatore Traiano.Interessante dal punto di vista cronologico è quan-to è emerso dallo scavo del settore di sud-est del foro, per la presenza di sepolture di epoca altome-dievale, che poggiano sulla pavimentazione di un grande vano pertinente ad un edificio pubblico, con accesso diretto sulla piazza, risalente all’età imperiale (fine IV-V d.C.).La presenza di tombe, databili tra il VII-VIII sec. d.C., attesta che il foro era in rovina già da molto tempo se era ricoperto da un interro uniforme ed utilizza-to come sepolcreto, allo stesso modo del teatro dove ritroviamo ugualmente sepolture riferibili allo stesso periodo.E’ verosimile che, in età longobarda, ci sia stata una rioccupazione di alcune zone della città. An-che nell’area forense l’indagine archeologica non è ultimata e diversi altri interventi bisognerà prevede-re in futuro per rimettere in luce, completamente, questo settore.tratto da: www.comune.sepino.cb.it

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*Salita al monte Porco, 1.605 mLoc. Bocca della Selva.Sullo sfondo, monte Mutria, 1.823 m

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RISTORANTE

Sapientemente realizzato in stile antico, curando al meglio ogni piccolo dettaglio, si è riusciti a creare un luogo capace di regalare un’atmosfera raffinata ed accogliente. Il ristorante La Fortezza, nei suoi 2 ambienti, può ospitare comodamente fino a 150 persone, rendendolo, di fatto, lo scenario perfetto per ogni tipo di occasione.

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Via San Felice | Gioia Sannitica (Ce)Tel. 0823 915367 - Cell. 338 1980994www.ristorantelafortezza.netinfo@ristorantelafortezza.netChiuso il mercoledì

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Una cucina di alta qualità propone una vastissima varietà di piatti tipici a base di prodotti locali, e, grazie all’esperienza ventenna-le di Donato Del Greco, sono degustabili anche tante specialità marinare.Tutti i piatti, preparati dal nostro chef, sono da accompagnare con ottimi vini campani o da una dalle tante altre etichette presenti nella fornita “carta dei vini”.

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La tua sosta rinfrancante prima di salire verso il Matese

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Piazza A. Gaetani, 8 (Porta Vallata) Tel. 0823 911098 | Piedimonte Matese (Ce)

La tua sosta rinfrancante prima di salire verso il Matese

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AllifaePercorrendo la statale n.158 che conduce al Matese lo spettacolo che accoglie il visitatore è di una superba bel-lezza. Dalle colline che immettono nella pianura si può cogliere lo scenario meraviglioso delle propaggini meri-dionali del Massiccio del Matese con la cima del monte Miletto ancora innevata a primavera inoltrata che svetta fra i colori della natura. Più in basso si stende l’ordinata e fertile campagna di un verde brillante ed unico per la ricchezza delle acque che scendono copiose dalla mon-tagna ad irrigare i campi. Adagiata al centro della pianura sorge Alife, regina della valle da oltre duemila anni.

AnfiteatroGià nel XVIII secolo il Canonico Gianfrancesco Trut-ta ipotizzava la presenza di un anfiteatro nel territorio dell’antica Allifae, anche due epigrafi, trascritte nel 1558 dall’allora vescovo di Alife, il celebre umanista spagnolo Antonio Augustin, testimoniano di ludi gladiatori offerti da un certo Lucio Fadio Piero. Infatti negli anni ’70 del XX secolo fu individuato il sito dell’enorme struttura e nel 2007 iniziarono i lavori di scavo. Oggi possiamo am-mirare il grande anfiteatro alifano che per le sue misure è fra i più grandi della Campania. L’imponente anfiteatro risale al I sec. d.C., la sua capiente cavea poteva con-tenere 13.000 spettatori e la sua struttura si innalzava fino a 20 metri di altezza. Quando le folle di spettatori si accalcavano fra le sue “maeniana” e le loro grida inci-tavano i duellanti nell’arena, lo spettacolo era al culmi-ne dell’eccitazione collettiva nella quale gli spettatori si compiacevano nell’assistere alla morte dei combattenti e alle più efferate atrocità.

CASERTA >> ALIFE

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Testi e foto di Gianni Parisi

AlifeComune di

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CattedraleCostruita per volontà di Rainulfo De Quarrel Drengot (XII sec.), Conte nor-manno di Alife e di molte altre terre, la magnifica Cattedrale alifana dedicata a S. Maria Assunta, domina con le sue armoniche forme architettoniche, l’in-tera antichissima città, racchiusa nel rettangolo delle mura romane risalenti al I sec. a.C. Sugli archivolti che separa-no la maestosa navata centrale, dalle navate laterali sono dipinti i magnifi-ci affreschi del napoletano Gaetano Bocchetti (Napoli 1888- 1990) che, sul finire degli anni trenta del XX secolo,

affrescò la grande Cattedrale. Domina l’imponente sequenza pittorica la maestosa Assunzione della Ver-gine, dipinta sul fondo della grande abside della Cat-tedrale in un tripudio di luce, di angeli, di cherubini e di serafini. Attraverso due scale poste nelle navate laterali si accede alla Cripta normanna, un magnifico ambiente giunto quasi integro fino ai nostri giorni nel quale colonne di spoglio di età romana sorreggono la volta a crociera del superbo ambiente che fu il pri-mitivo deposito delle reliquie di S. Sisto I, trasporta-

te da Rainulfo De Quarrel Drengot da Roma dove le ebbe in dono da antipapa Anacleto II.

Criptoportico RomanoIl Criptoporticus romano dell’antica Allifae, fu costru-ito agli inizi del I sec. d.C. L’edificio sotterraneo ha una pianta ad “U”, formata da due bracci più corti che si contrappongono ad una navata più lunga. I tre bracci sono a doppia navata suddivisi da 31 pila-stri che inquadrano 30 fornici, la copertura è a botte irregolare (cosiddetta a schiena d’asino), inoltre vi sono 21 finestre a bocca di lupo (spiracula) che con-sentono il ricambio d’aria. La grande struttura sot-terranea occupa lo spazio di un’intera “insula” della città e probabilmente faceva parte di una sontuosa “domus” di una facoltosa famiglia alifana. Già nel II secolo d.C. l’edificio sotterraneo cadde in disuso per venire poi definitivamente abbandonato nel corso del III secolo d.C. Al suo interno, nel corso del suo recente scavo, ad opera di personale spe-cializzato della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Campania, sono stati rinvenuti numerosi strati di sedimentazione nei quali erano presenti numero-se tracce delle diverse epoche che si sono succedute nella storia della città.

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Museo Archeologico Nazionale di AlifeIl Museo Archeologico Nazionale di Alife, è di recen-te istituzione, esso ospita in una grande sala, ceduta dall’Amministrazione comunale e facente parte del complesso scolastico elementare della città, la mostra permanente “ANTICHE GENTI ALIFANE”, dove sono esposte in apposite bacheche i numerosi reperti arche-ologici ritrovati nello scavo effettuato nel corso degli anni, dal 2007 al 2009, presso il Cimitero comunale, dove fu ritrovata una necropoli preromana, ricchissima di reperti funerari. Il Museo alifano ospita anche nume-rosi reperti provenienti da altri scavi presso le necropoli di Croce di S. Maria, di Conca d’Oro ed altri reperti pro-venienti dal Museo Archeologico di Napoli, ceduti per l’occasione della definitiva e permanente esposizione presso il museo alifano, come il famosissimo vaso di Trittolemo, un superbo cratere attico a figure rosse che narra appunto il mito dell’eroe greco Triptolemos.

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Mausoleo degli Acilii GlabrionesIl cosiddetto Mausoleo digli Acilii Glabriones è un’an-tica tomba di età romana risalente al I sec. d.C. ma non abbiamo la certezza che sia della famiglia dei Glabrioni.Il grande edificio cilindrico si erge fuori Porta Napoli e presenta, al suo interno otto nicchie ricavate nel rivestimento in mattoni, mentre nella parte superiore su una stretta fascia in “opus incertum” si innalza la cupola costruita con la stessa tecnica in cui fu esegui-to il Pantheon di Roma di cui è esattamente 9 volte più piccolo.In età medievale il grande monumento funebre fu trasformato in chiesa dall’ordine Gerosolimitano è questa è una delle ragioni per cui è giunto fino ai nostri giorni quasi intatto, benché manchi di tutto il rivestimento marmoreo e, il basamento presumibil-mente di forma quadrata oggi si trovo sotto il piano di calpestio attuale.

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SCI DI FONDO Didattica Agonistica Amatoriale

CORSO “AMBIENTE FINO IN FONDO” riservato agli alunni di tutte le scuoleL’attività prevista dal progetto, riservata agli alunni di 4° e 5° elementare e agli studen-ti della scuola media di 1° e 2° grado si svolgerà da dicembre ad aprile sui monti del Matese in località Acqua di S. Maria - Falode, e su pista omolo-gata FISI di Monte Orso - Comune di Castello del Matese e Bocca della Sel-va - Piedimonte Matese.La didattica dello sci , le nozioni di educa-zione ambientale, le attività motorie in ambiente naturale saranno a cura di docenti di educazione fisica, esperti ambientalisti ed istruttori del Coni.

ORGANIZZAZIONE GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI – SPORT INVERNALII Giochi Sportivi Studenteschi sono delle gare riser-vate a tutti gli alunni delle scuole primarie e secon-darie e si articolano in fase provinciale,

regionale e nazionale. Dal 2003 gli atleti dello Sci Club Fondo

Matese, iscritti alla Scuola Media “G. Vitale”, Istituto Industriale ed Agrario, Liceo Scientifico di Piedimonte

Matese hanno vinto le fasi regionali nelle varie categorie

e hanno rappresentato la Cam-pania alle finali nazionali di Roccaraso nel 2003, Falcade BL nel 2004, Sappa-da BL nel 2005, Roccaraso nel 2006, a Folgaria nel 2009. Nel 2007 e 2008 non si sono svolte le selezioni regio-nali per mancanza di neve. Nel 2010, regolarmente organizzate le gare re-gionali, nelle quali i nostri iscritti hanno riconferma-to la vittoria, non è stata organizzata dal Ministero la fase nazionale.

SCI ESCURSIONISMOLo sci escursionismo è una sorta di ritorno alle ori-gini, quando anticamente le popolazioni nordiche utilizzavano gli sci per spostarsi sulla neve. Quello che per gli antichi era una necessità, oggi è diven-tato uno sport, che soddisfa tra l’altro un’esigenza interiore sempre più ricercata dall’uomo moderno, cioè il contatto con una natura per quanto possibi-

Tutto questo è...Sci Club Fondo Matese

Dal 1998 nello splendido ambiente naturale del Matese,

sulle piste di Monte Orso e Bocca della Selva, sui pianori

di alta quota della Gallinola, sui sentieri CAI e alternativi

www.sciclubfondomatese.it

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le incontaminata. L’escursionismo invernale è quin-di l’ideale completamento di quello estivo. Con gli sci è possibile andare in montagna con la neve, en-trare in un mondo incantato e sconosciuto ai più, scoprire paesaggi fiabeschi altrimenti inaccessibili. In inverno il paesaggio cambia radicalmente e di-venta un mondo fantastico da esplorare in perfetta solitudine, lontano dal chiasso e dalla frenesia del turismo di massa. Tutti i riferimenti famigliari scom-paiono sotto la neve: strade, sentieri, segni, pietre. Perciò ci si muove su percorsi liberi, per boschi e valli silenziose, senza dover rendere conto a nes-suno, in totale autosufficienza. Lo sci escursionista parte laddove tutti gli altri devono fermarsi: la mon-tagna ammantata di neve non è un mondo ostile e impraticabile, come per la maggioranza delle per-sone, ma un paradiso tutto da scoprire, in cui l’u-nico rumore è il fruscìo leggero degli sci sulla neve.

CIASPOLECiaspole in montagna: un’alternativa eco alla por-tata di tutti. Uno sport invernale che non inquina, fa bene alla salute e costa poco: esiste? Certo, grazie alle ciaspole potrete godervi la montagna a 360°!Le racchette da neve (o ciaspole) sono uno stru-mento che consente di spostarsi agevolmente a piedi sulla neve fresca poiché aumenta la superficie calpestata e quindi anche il ‘galleggiamento’. Ini-zialmente erano fatte di corda intrecciata e legno, oggi sono per lo più di plastica o di materiale simile. Il nome “ciaspole” è un termine del dialetto noneso (val di Non);Si indossano direttamente e con facilità sulle scar-pe e permettono di muoversi sul manto nevoso senza sprofondare e senza scivolare.

TREKKINGLo Sci Club Fondo Matese svolge una notevo-le attività di escursionismo invernale ed estivo su persorsi CAI e su sentieri individuati dalle proprie guide. L’evento più importante di questa attività è la Notturna al Monte Miletto con bivacco presso la Sorgente della Pila che si svolge ogni anno a luglio e spesso anche ad agosto, nella serata di luna piena.

ORIENTEERINGL’orienteering, o sport dei boschi, consiste nell’effettuare un percorso predefinito carat-terizzato da punti di controllo chiamati “lan-terne” (paletto con punzone) e con l’aiuto esclusivo di una bussola e di una cartina to-pografica molto dettagliata a scala ridotta (da 1:5.000 a 1:15.000) che contiene particolari del luogo da percorrere. Luogo di svolgimento sono i boschi ma posso-no essere utilizzati gli ambienti naturali in ge-nerale (alle volte si gareggia nei centri storici). Un percorso standard consiste nella partenza, punti di controllo indicati tramite cerchi (cen-trati nell’oggetto da trovare) uniti tra loro da linee immaginarie (ogni atleta si fa il percorso da sé) e caratterizzati da numeri che indicano l’ordine di percorrenza, un punto d’arrivo.

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PATTINAGGIO

VISITE GUIDATE – ACCOGLIENZA e ASSISTENZA ATTIVITA’ DISABILI In seguito al notevole successo del progetto “Mon-tabilmenteMare, fruizione della montagna da parte di persone con disabilità” organizzato dall’Ambito C6 dei Comuni di Piedimonte Matese, Caserta e Mondragone, che per le attività di montagna ha vi-sto protagonista principale lo Sci Club Fondo Mate-se, in Bocca della Selva è stata realizzata una strut-tura in legno di accoglienza dove a tutt’oggi tutte le associazioni e tutte le persone diversamente abili vengono accolte, assistite, organizzate e guidate in varie attività specifiche in ambiente naturale.

NORDIC WALKINGLa camminata nordica (in ingle-se nordic walking) è una tecnica di camminata sportiva che viene praticata con l’ausilio di appositi bastoncini. Può essere praticato per benessere per fitness o per sport, dalla camminata tranquil-la e terapeutica fino agli esercizi degli atleti.

La camminata nordica ha le sue origini in Finlandia: fin dagli anni trenta gli atleti dello sci di fondo finlandesi utilizzano bastoni nei loro allenamenti estivi. Negli anni ottanta nasce l’idea di sviluppare da questo modo di allenarsi uno sport per tutti, praticabile ovunque ed in ogni stagione.

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VOLONTARIATOLo Sci Club Fondo Matese è da sempre impegnato nella difesa e valorizzazione del territorio matesino. Con i propri soci partecipa attivamente alle azioni di volontariato promosse dal Parco Regionale del Ma-tese e da altri Enti locali. Contribuisce, in particolar-mente a Bocca della Selva, ad educare, sensibilizza-re i turisti con volantinaggio e informazione diretta a non accendere i fuochi nei boschi, usare il barbecue per il picnic e, soprattutto, riportare i propri rifiuti alla loro sede di provenienza

SKIROLLLo skiroll (detto anche sci a rotelle) è uno sport pra-ticato soprattutto in estate su strade asfaltate, ma sono in commercio Skiroll specifici che consentono la pratica di questo sport anche su strade sterrate.Gli attrezzi attualmente in commercio consentono di praticare questo sport in entrambe le tecniche: la tecnica classica e il pattinato (skating).

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[email protected] Pigna, 32 - Piedimonte MateseTel. e Fax 0823 91 13 44Cell. 333 60 90 588 - 368 73 98 441

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attraverso escursioni a piedi o a cavallo, ammirando tutta la bellezza dei paesaggi dell’alta Campania, respirare aria pura e vi-sitare una terra ricca di storia e tradizioni.Potrete inoltre gustare piatti tipici della cucina locale, cibi di produzione biologica direttamente prodotti in azienda o di pro-venienza locale.

La Country House nasce dalla passione dei proprietari, Vincenzo ed Elvia, e dalla loro volontà di regalare alla propria clien-tela il piacere di ritrovare il contatto con

La nostra azienda si trova In una favolosa oasi ver-de ai piedi del massiccio del Matese, tra la natura incontaminata delle pianeggianti campagne ba-gnate dal fiume Volturno e il tratto iniziale di nord-ovest della catena montuosa che divide la regione Campania dalla regione Molise.Vi assicuriamo che in questi luoghi meravigliosi avrete l’opportunità di immergervi nella natura,

AzIENDA AGRITuRISTICA COuNTRy HOuSE

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la natura e di riscoprire sapori tradizionali, senza dimenticare i comfort a cui la vita moderna ci ha abituati.Un piccolo angolo di tranquillità e serenità, ideale per chi ama la quiete e per chi vuole godersi una vacanza di completo relax, in un’atmosfera cor-diale ed ospitale, dal profumo di una volta.Tutto il meglio per il vostro benessere!

Per chi viene da Roma, consigliamo di uscire a San Vittore (distante circa 30 km), proseguire verso Ve-nafro, poi verso Capriati al Volturno.Per chi viene da Napoli, consigliamo di uscire a Ca-ianello (distante circa 25 km), proseguire verso Vaira-no Patenora, poi verso Capriati al Volturno.

• carni e formaggi di produzione propria o locale• verdure, vino, uova ed olio di produzione propria• pasta fatta in casa• pizze di ogni tipo• ristorante con una capienza di circa 60 persone con aria condizionata• possibilità di ospitare piccole cerimonie

Per dormire abbiamo a disposizione una camera da letto tripla e una doppia, entrambe con aria condizionata e servizi.

• servizi per portatori di handicap• pagamento con carte di credito• TV satellitare• ammessi animali domestici

Azienda Agrituristica Country House “Le Macchie”Via Macchie, 9 - Capriati a Volturno (Ce) Tel. 0823 944045 - 333 90 84 [email protected]

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NUMERI UTILI

Emergenza IncendiCorpo Forestale dello Stato 1515San Gregorio Matese 0823 919116Piedimonte Matese 0823 911510

Carabinieri 112Piedimonte Matese0823 545400 - 0823 786050San Gregorio Matese0823 919187Capriati a Volturno 0823 948024Cerreto Sannita0824 861160 – 861130Guardiaregia 0874 785132

Emergenza Sanitaria 118Ospedale di Piedimonte Matese 0823 544111

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CASERTA >> CASTELLO DEL MATESE >> LOCALITA’ ACQuA DI SANTA MARIA

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Il luogo ideale dal quale partire per esplorare il vasto parco dei Monti del Matese, ha un nome rinomato: Agriturismo Falode.

Nel cuore del massiccio matesino, a poco più di 1.000 metri slm, l’azienda sorge in una splen-dida cornice di faggete ed uno scorcio del lago Matese. Con più di 20 camere sparse sul territo-rio aziendale ed un ristorante dove degustare i deliziosi prodotti dell’azienda, la Falode è ideale

Agriturismo FalodeCastello del Matese (Ce)

Loc. Acqua di Santa Maria (Lago Matese)Tel. +39 0823 919233 - Fax +39 0823 919265

www.falode.it - [email protected]

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per un fine settimana di relax a stretto contatto con la natura.Grazie alla sinergia con il settore zootecnico, le attività che offriamo ad i nostri clienti spaziano dall’eccitante visita dell’azienda a bordo del no-stro esclusivo caravan stile “country”, alle sug-gestive cavalcate in sella ai nostri destrieri più

esperti passando per le tranquille passeggiate sui sentieri che si inerpicano sulle sommità del-le montagne alle spalle dell’azienda, altre che le esaltanti escursioni con i potenti quad a visitare le praterie brulicanti di mandrie al pascolo.

Per informazioni più dettagliate o per organizza-re una visita all’azienda, visitate il sito internet www.falode.it e non esitate a contattarci tramite email: [email protected]

Non ci sono più scuse per rinviare la tua “vacanza naturale”

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Foto di Pasquale Loffreda

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Maggio• Sagra dei Prodotti Tipici Locali

Cusano Mutri (Bn)www.comunecusanomutri.it

• Funghi in Corte | Cerreto Sannita (Bn)

Giugno• Festa della Lumaca | Faicchio (Bn)

www.fontanavecchia.org

Luglio• Le Notti dei Briganti

San Gregorio Matese (Ce)www.lenottideibriganti.it

• Festa della Cultura ContadinaRuviano (Ce) | www.prolocoraiano.net

• La Giornata del PastoreRoccamandolfi (Is)

• Festa del Grano | Faicchio (Bn)

Agosto• La Festa della Cipolla | Alife (Ce)

www.festadellacipolla.it• Sagra degli Gnocchi | Pratella (Ce)

www.prolocopratella.it• Sagra degli Antichi Sapori

Gioia Sannitica (Ce)• Festa Medioevale La Giostra

Castello del Matese (Ce)www.la-giostra.it

• Sagra della Bufala | Sepino (Cb)www.sagradellabufala.it• Festa dell’OlioSan Lorenzo Maggiore (Bn)• Festa del VinoCastelvenere (Bn)www.prolococastelvenere.it

Settembre• Sagra EnogastronomicaMassa di Faicchio (Bn)

Ottobre• Sagra dei FunghiCusano Mutri (Bn) www.comunecusanomutri.it• Sagra della CastagnaCivitella Licinio, Cusano Mutri (Bn) www.comunecusanomutri.it

Novembre• Le Domeniche dell’Olio Cerreto Sannita (Bn)

Dicembre• Mercatino di Natale San Potito Sannitico (Ce)www.prolocosanpotito.org

Feste e Sagre del Matese

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Ogni giorno la frutta più fresca... Comenon l’avete mai vista!!!

FRUTTA DOC

Piedimonte Matese (Ce) Via V. Caso, 26 - Tel. 366 8049894

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L’associazione, come da Statuto, mira a rendere più acco-gliente il territorio e i suoi abitanti, più bello il Paese e in particolare il Centro Storico che è per tutti orgoglio di vita in quanto al suo interno viene custodita la vera memoria storica del Paese.I tanti soci della Pro Loco, lavorano al meglio delle loro capacità, per creare il giusto senso di appartenenza alla comunità e per rappresentare all’esterno quel sano spiri-to di aggregazione che contraddistingue i piccoli comuni dell’entroterra campano.In alcuni periodi dell’anno, l’associazione organizza mol-tissime manifestazioni con lo scopo di far conoscere il co-mune e per far degustare a tutti i visitatori i tanti prodotti tipici del territorio e, da non trascurare, per far trascorrere delle belle giornate anche ai residenti.

Festa della Cultura Contadina (22/24 luglio): la manifestazione viene realizzata dalla Pro Loco con l’accordo formale dell’UNPLI, con la collaborazio-ne del Comune di Ruviano ed il contributo della Regione Campania - Assessorato al Turismo. La Festa della Cultura Contadina è una manifestazio-ne che si tiene annualmente a Ruviano dal 1997 ed ha come finalità la promozione turistica del territo-rio della Valle del Medio e Alto Volturno nelle sue componenti ambientali, archeologiche, architetto-niche e culturali.La struttura della festa si articola in tre filoni princi-pali: Mostre – Convegni - Spettacoli .I turisti che affluiscono a migliaia, sono sempre più innamorati delle aree interne e preferiscono le at-trazioni che crescono dal recupero del meraviglio-so passato.

La Festa dei Cornuti, a cura della Associazio-ne Cornuti Ruvianesi (11 Novembre) nella ricor-renza di San Martino che è il Santo Protettore dei Cornuti.Sin dagli anni ’50 un gruppo di amici buontem-poni del paese si scambiava gli auguri in questa ricorrenza in quanto San Martino è considerato da sempre il Patrono di tutti i mariti traditi dalle proprie mogli, nella tradizione locale e soprat-tutto ruvianese. Dallo scambio di auguri si passò agli sfottò re-ciproci e divertenti, fino a quando si decise di festeggiare l’evento con una grossa cena accom-pagnata da vino in abbondanza. Ma il vero salto di qualità si ebbe quando, a metà degli anni ’70 si decise di rompere gli indugi ed uscire allo scoperto: fu così costituita una vera e propria associazione (A.C.R. appunto) i cui componenti, regolarmente tesserati, elessero tra di loro il Presidente che, per

Pro Loco Raiano

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meriti personali, avrebbe dovuto rappresentare tutta la Categoria e cominciarono ad organizzare una manifestazione in grande stile.La festa si articola nei seguenti punti:Raduno dei soci, Processione, Riti tipici, Spetta-coli folkloristici, Degustazione piatti e prodotti tipici locali.Il Raduno dei Soci avviene presso la Sede uffi-ciale (Tana dei Cornuti) in Piazza Roma. A que-sto punto inizia la vestizione dei Soci e delle varie “Personalità” dell’Associazione quali il Presidente, il Prete, il Chierichetto, San Martino. I Soci si dividono in: Nuovi adepti, Soci ordinari (meno di dieci anni di militanza) Soci Esperti (da dieci a venti anni di militanza) Vecchi Saggi (con oltre vent’anni di esperienza).La Processione parte dalla Tana con in testa le Personalità, il gonfalone dell’Associazione, la ban-da musicale e la varie categorie di appartenenza che si distinguono dalle diverse colorazioni dei sai, e si snoda per le viuzze ed i vicoli del centro storico, con varie soste durante le quali vengono offerti brindisi augurali, tra le quali spicca il rinfre-

sco e la benedizione da parte del vero parroco di Ruviano. La processione è seguita dalla popola-zione e dalla grande massa di turisti e curiosi pro-venienti non solo dai paesi limitrofi, ma anche da varie regioni italiane; si sono riscontrate finanche presenze di stranieri.

Durante la processione regna un’atmosfera di al-legra goliardia e sano divertimento, gli scherzi e gli sfottò sono la normale prassi e si canta tutti a gran voce l’Inno ufficiale dell’A.C.R., il cui testo e la mu-sica sono frutto della fantasia e della creatività di due artisti locali.La processione termina in Piazza Nuova, dove prende il via una serie di Riti tipici.L’incendio di un grande fantoccio “cornuto” im-

bottito di fuochi pirotecnici sulle note dell’imman-cabile inno.L’iniziazione dei nuovi adepti con giuramento da-vanti alle Personalità e alle ”Sacre Corna” e… ri-tuale penitenza.Premi e riconoscimenti ai Soci che accedono a maggiore categoria.Il resto della serata è allietato da esibizioni in Piazza di Gruppi folkloristici locali e degustazioni di prodotti dell’arte culinaria e dei vinificatori del Medio Volturno.

Ruviano. La processione è seguita dalla popola-zione e dalla grande massa di turisti e curiosi pro-venienti non solo dai paesi limitrofi, ma anche da varie regioni italiane; si sono riscontrate finanche presenze di stranieri.

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Piedimonte Matese (Ce) Via V. Caso, 26 - Tel. 366 8049894

Gruppo Folk “ARIA NOVA”

Il gruppo folk “ARIA NOVA” è nato a Ruviano nel 1999 ed ha come obiettivo la ricerca e lo studio delle tradizioni, usi e costumi del Medio Volturno. E’ stato battezzato col nome “Aria Nova” per ricor-dare una località di Ruviano detta Serole dove esi-ste ancora oggi un’aia ad uso comunitario, costrui-ta nel 1829, dal nome “Aria Nova”. Animato da uno spirito che ha come base il divertimento, il Gruppo mette in pratica le ricerche effettuate, associando-le alla creatività della danza spettacolo. Dai ricordi dei nostri nonni si è risalito ai canti popolari di un tempo ed ai rudimentali strumenti come il puti-pu’, tricch ballacch, scetavaiasse, tamburello, nacche-re chiamate comunemente castagnette. Nei balli, come ad esempio il “laccio d’amore”, la “tarantel-la”, la “quadriglia” ecc., l’organetto da’ forza alla musica insieme al ritmo effettuato dagli altri stru-menti menzionati.I componenti, quasi tutti giovani, sono tutti balleri-ni che sotto la guida del loro presidente Francesca Fasone continuano nel tempo il messaggio ideato 10 anni fa.Attualmente si registra la presenza nel gruppo an-cora di alcuni soci fondatori: Filippo Coppola vice presidente; Luisa Di Matteo insegnante di ballo; Monica Santabarbara insegnante di ballo; Mari-no Di Meo organettista; inoltre Francesca Fasone sempre attenta e assidua presidente ha creato e scenografato i balli che vengono presentati nelle manifestazioni.

Circa 2.000 abitanti, a 100 m slm, caratterizzato da un’orografia basso collinare in cui verdeggiano colture di viti ed ulivi che danno al territorio un caratteristico aspetto simile a quelli più conosciuti di Umbria e Toscana.Il territorio risulta abitato sin da epoche remote da cercatori di me-tallo venuti dal continente asiatico che stanziarono (intorno al III mil-lennio a.C.) lungo l’intero corso del fiume Volturno.L’insediamento umano nel paese è attestato dall’VIII-VI secolo a.C.; doveva esserci un vicus attestato da una necropoli da cui derivano sia suppellettili locali che materiale d’importazione greca. Del pe-riodo romano restano delle villae rusticae e dei reperti che lasciano ipotizzare la presenza di edifici più importanti (forse il mitico altare di Giano riportato da autori antichi). E’ solo dall’età medievale, co-munque, che è testimoniato un abitato stabile in cui restano varie testimonianze dell’epoca tra le superfetazioni di quelle successive.Nel comune va compreso Alvignanello, unica frazione riconosciuta, sita sulle falde orientali del territorio comunale. Esiste però un ulte-riore agglomerato, San Domenico, che presenta le caratteristiche di polo aggregante della popolazione rurale dei dintorni e che quindi, di fatto, può considerarsi un’altra frazione.

Il territorio

PRO LOCO RAIANOVia Nazionale, 83 - Ruviano (CE) Tel. 0823 860294 – 0823 860641

Cell. 347 [email protected]

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Foto di Daniela Mastrolorenzo | ... verso Bocca della Selva

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ALFONSO STOCCHETTIProduzione propria

e vendita ambulante di prodotti ti pici

del MateseLunedi: Piedimonte Matese

Martedi: AlifeSabato: Sant’Angelo d’Alife

Domenica: Bocca della Selva

SAN GREGORIO MATESE (Ce) tel. 347 7534909 - 329 5888888

ALFONSO STOCCHETTIProduzione propria

e vendita ambulante di prodotti ti pici

del Matese

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GUIDA TURISTICA DEL MATESE 2011 | 81

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ALTOPIANO DEL MATESE: Loc. Capo di Campo, Loc. Carbonere,

Lago Matese, Monte MilettoFoto scattata da circa 3.300 mt. di quota

dal pilota di volo libero in parapendio,Heinz Tagmann, in occasione dell’XCamp 2010

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Credevo potesse essere un giorno speciale, un giorno

diverso dal solito, con qualche spinta o motivazione in più, in effetti era il giorno del mio compleanno e quindi

era doveroso aspettarsi una svolta. La spinta l’ho sentita, ma è stata quella che il vento ha inferto alla persiana della mia finestra, dandomi il buongiorno. Tempo uggioso, scrosci di pioggia… beh! non mi aspettava altro che una lun-ga giornata di studio. La mia tesi di laurea era a buon punto, ma il tempo sembrava non passare mai; ad un tratto un raggio di sole, un segnale, non ci penso due volte, preparo il mio cannocchiale, la macchina fotografica e il binocolo. Mi vesto di fretta e furia ed esco: ho bisogno di birdwatching. Carico l’attrezza-tura, partendo così alla volta della mia meta: Est o Ovest? scelgo laddove il cielo sembra avere qualche falla in più, direzione oasi delle Mortine. Il cielo sug-gerisce qualche schiarita, ma a distanza di 200 metri un fronte misto tra grandine e pioggia intensa non fa presagire nulla di buono: secondo me non riusci-rò neanche a mettere il naso fuori dalla macchina! Sulla strada, osservando il paesaggio tutt’intorno, decido di ritornare in un luogo nel quale mi sono recato sporadicamente negli ultimi anni, anche per-ché privato. Piove fittamente. Un freddo pungente. Custodisco il mio binocolo gelosamente al riparo.

Folaghe, Cormorani in volo, un paio di Germani che inseguono una femmina. Prima nota positiva: sugli specchi d’acqua noto tanti puntini neri sfiorare la su-perficie “WOOOW sono arrivati i primi balestrucci!” sono decine... che spettacolo! Sotto l’acqua osservo un po’ di loro e “aggancio” anche la prima rondine. Continuo per la stradina, mi piazzo sotto un gaze-bo, e inizio a scrutare nel grande specchio d’acqua. Occhiocotti e Capinere che cantano a squarciagola, pochi anatidi in acqua, ma tanti balestrucci! Ad un certo punto, lì in alto, verso la fine del filare di albe-ri, noto un bel po’ di movimento. Punto il cannoc-chiale: ”...CAVOLO!!!! Aironi cenerini posati su nidi in corteggiamento????? WOW”...beh! non avevo mai visto una cosa del genere. Comincio la conta e sono “WAAAAAA!!!!... 13 nidi tutti occupati!”. Chiamo Ro-sario, che nel suo mix di stupore, gioia, esaltazione, professionalità mi induce a stare calmo (anche se il più agitato dei due è stato sicuramente lui): “Giovà, è la prima nidificazione accertata della Campania!!!... il nido più vicino risulta essere quello di Tevere-Farfa, mentre le garzaie più vicine sono in Toscana. Quindi risulta essere l’unica garzaia presente nell’Italia meri-dione continentale”. Comincio a contare, annotare tutte le azioni, i movimenti… attimi di gioia riempio-no la mia giornata. E’ una scoperta sensazionale!

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diverso dal solito, con qualche

Foto di Giovanni Capobianco e Francesco Riccio

Airone cenerino

Un giorno speciale

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Continuo imperterrito nell’osservazione... ovvia-mente sotto una pioggia battente. Rientro in mac-china ormai “Fracido”, non vorrei ritornare a casa. Comincia la mia avventura. Chiamo Ottavio, biso-gna organizzare il lavoro di monitoraggio. Da marzo a maggio comincia il via vai presso il sito di nidifica-zione. Si segue la cova, si osservano le delicate ope-razioni di rinforzo dei nidi, il cambio tra i genitori per la cova, le modalità di difesa della garzaia da parte degli aironi nei confronti dei pescatori, fino ad arriva-re al fatidico giorno della schiusa. Dopo un periodo d’incubazione durato circa un mesetto i pulli sono nati. Sono piccoli, coperti di piume, ma con una costante foga nel chiedere cibo ai propri genitori. È stato bellissimo osservare tutte le fasi di sviluppo, le

cure parentali, le prime prove di volo e finalmente l’involo. Vorrei rimanessero sempre con me, sapere che al mio ritorno siano lì che cercano di atterrare il meno goffamente possibile da ramo in ramo. Ma è ora di prendere la propria strada, o meglio, il proprio volo, ricercare l’indipendenza, crearsi uno spazio da condividere con altri aironi al fine di “colonizzare” al-tri siti che possano così ulteriormente incrementare la propria valenza naturalistica. E così il primo pen-siero va a ciò che più mi sta a cuore, ovvero questa “terra” che in ogni profilo, attimo, istante, colore, forma di vita, mi suggerisce, ma sopratutto mi tra-smette sensazioni intense, profonde!... continuerò a combattere, a studiare e a scoprire cosa può offrire la naturalità di questi luoghi al fine di preservarla, ma sopratutto trasmetterla...

Beh!... direi proprio di essermi fatto un bel regalo di compleanno!!!

GUIDA TURISTICA DEL MATESE 2011 | 85

Airone cenerino

Cormorano

Germano reale

Capinera

Giovanni CapobiancoNaturalista

Occhiotto

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Foto di Simone Ciliberti | ... verso Piana delle Pesche

Via Dodici Angeli, 36 - CERRETO SANNITA (Bn)Tel. e fax 0824.861468 - Cell. 333.7014022

Nei primi anni ’80, nell’incontaminato territorio del Sannio-Beneventano, parti-colarmente votato alla coltivazione della vite, Franco Durante decide di fondare la sua azienda agricola che godendo di 10 ettari di terreno, ne destina 6 a vigneto e i 4 restanti ad uliveto.Il vigneto, tradizio-nalmente coltivato a “spalliera”, comprende le uve rosse : Aglianico, Sangiovese e Barbera del Sannio e le uve bianche: Falangina, Trebbiano Toscano e Malvasia di Candia.Tutte le coltivazioni vengono effettuate nell’assoluto rispetto della natura, senza artifizi o forzature, tanto da ottenere a discapito della quantità, meno prodotto ma di grande qualità.Nella nuova e mo-dernissima cantina, migliorata nell’anno 2000, si effettua una vinificazione con metodi tradizionali, con uve esclusivamente di produzione propria che viene raccolta ancora manualmente per per-mettere una più attenta selezione dei grappoli.Il risultato di queste attenzioni portano ad ottenere dei vini di elevata qualità che si abbinano perfettamen-te ai piatti della tradizio-ne culinaria campana.

L’AGLIANICOColore rosso rubino con

riflessi violacei, profumo intenso e caratterizzato

da note di frutti rossi, giustamente tannico al gusto. 12.5 % vol. – da gustare a 16/18° di tempera-tura.

LA FALANGHINAColore giallo paglierino

intenso, al naso pre-senta complessi aromi

di frutta a polpa bianca, con evidenti sfumature floreali. Equilibrato e di buon corpo al gusto, eccellente per la sua

freschezza incon-fondibile. 12.5 % vol. – da gustare a 8/10°

di temperaturaAzienda Agricola Durante

dgggggaavvv

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Via Dodici Angeli, 36 - CERRETO SANNITA (Bn)Tel. e fax 0824.861468 - Cell. 333.7014022

Nei primi anni ’80, nell’incontaminato territorio del Sannio-Beneventano, parti-colarmente votato alla coltivazione della vite, Franco Durante decide di fondare la sua azienda agricola che godendo di 10 ettari di terreno, ne destina 6 a vigneto e i 4 restanti ad uliveto.Il vigneto, tradizio-nalmente coltivato a “spalliera”, comprende le uve rosse : Aglianico, Sangiovese e Barbera del Sannio e le uve bianche: Falangina, Trebbiano Toscano e Malvasia di Candia.Tutte le coltivazioni vengono effettuate nell’assoluto rispetto della natura, senza artifizi o forzature, tanto da ottenere a discapito della quantità, meno prodotto ma di grande qualità.Nella nuova e mo-dernissima cantina, migliorata nell’anno 2000, si effettua una vinificazione con metodi tradizionali, con uve esclusivamente di produzione propria che viene raccolta ancora manualmente per per-mettere una più attenta selezione dei grappoli.Il risultato di queste attenzioni portano ad ottenere dei vini di elevata qualità che si abbinano perfettamen-te ai piatti della tradizio-ne culinaria campana.

L’AGLIANICOColore rosso rubino con

riflessi violacei, profumo intenso e caratterizzato

da note di frutti rossi, giustamente tannico al gusto. 12.5 % vol. – da gustare a 16/18° di tempera-tura.

LA FALANGHINAColore giallo paglierino

intenso, al naso pre-senta complessi aromi

di frutta a polpa bianca, con evidenti sfumature floreali. Equilibrato e di buon corpo al gusto, eccellente per la sua

freschezza incon-fondibile. 12.5 % vol. – da gustare a 8/10°

di temperaturaAzienda Agricola Durante

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Foto di Sisto Bucci | Scorcio del centro storico di Cusano Mutri

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Per informazioni: [email protected] - [email protected] Tel. 0823 787300

Bastano solo

“buoni piedi”

A voi appassionati della montagna, delle escursioni, dello sport, delle visite turistiche e della buona cucina… l’Associazione Turistica Territoriale e lo Sci Club Fondo Matese, mettono a disposizione tuttele loro conoscenze e competenze, per accompagnarvi…

alla scoperta del paradisoche ci circonda.

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Page 93: Guida Turistica del Matese 2011

Per informazioni: [email protected] - [email protected] Tel. 0823 787300

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• Escursioni di Trekking• Nordic Walking• Visite Naturalistiche• Volo libero• Visite Archeologiche• Gite Enogastronomiche• Sagre e Feste folkloristiche• Ciaspolate

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visitawww.montidelmatese.com

Associazione Turistica [email protected] - tel. 0823 78 73 00

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Page 95: Guida Turistica del Matese 2011

visitawww.montidelmatese.com

Associazione Turistica [email protected] - tel. 0823 78 73 00

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Page 96: Guida Turistica del Matese 2011

94 | GUIDA TURISTICA DEL MATESE 2011

AREA DEL LAGO MATESE: SCOPRI LE LOCALITà MENO CONOSCIUTE

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GUIDA TURISTICA DEL MATESE 2011 | 95

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