Guida Turistica di Torino

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Guida turistica della città di Torino con all'interno i principali punti d'interesse da visitare ed approfondimenti vari. Nessuna pubblicità fastidiosa all'interno!!!

Transcript of Guida Turistica di Torino

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Weagoo è un’azienda specializzata nella rac-colta ed elaborazione di informazioni turistiche brevi ed essenziali a carattere storico, artistico, culturale, naturalistico ed architettonico. Wea-Goo, nella sua attività di ricerca e recensione dei siti, con gli attuali 24.000 punti d’interesse, 110 province, 1.400 comuni e tutte le città d’arte italiane, sta costantemente e progres-sivamente realizzando una mappatura capil-lare del territorio che comprende anche località minori, ma non per questo prive di storia e di testimonianze importanti.Il nostro obbiettivo è creare il più grande data-base d’informazioni turistiche localizzate e de-scritte in modalità “short information” concepite per fornire un’informazione essenziale ma utile al turista prima e durante la visita della città. WeAGoo è differente della maggior parte dei siti disponibili su internet. Nel nostro portale si cercano e si trovano informazioni. Tutte le nos-tre descrizioni dei punti di interesse non sono opinioni che pur utili, a volte divertenti, possono fornire informazioni soggettive, le nostre sono oggettive, storiche, prese da fonti ufficiali, seg-uono uno standard di realizzazione preciso in cui la georeferenzazzione è sicuramente una

parte fondamentale ed imprescindibile.L’attività primaria di WeAGoo consiste nel riv-ersare queste informazioni nel proprio portale weagoo.com fornendo funzionalità di ricerca dei punti di interesse e risultati immediati. Dal portale si possono creare, generare, riordinare e stampare propri itinerari turistici con luoghi, mappe, immagini, note e informazioni utili delle città. Gli utenti che si registreranno gratuita-mente potranno inoltre usufruire di maggiori funzionalità come il salvataggio dei propri itin-erari in un proprio profilo utente, la creazione di programmi di viaggio multi-città e alcune com-ponenti social.Tutte le informazioni e funzioni di questo por-tale sono offerte gratuitamente al visitatore, il portale si finanzia attraverso le attività di pro-duzione di guide personalizzate, contributi, sponsorizzazioni e inserzionisti. Visita la sezi-one “Diventa Sponsor” per maggiori informazi-oni . WeAGoo è un marchio registrato a livello mondiale e controlla ed utilizza un portafoglio di sub-brands ognuno ideato ed impiegato nella propria specificità

Chi siamo

Come stampare la guida

stampa la guida su fogli A4, orientamento orizzontale, stampa dimensioni effettive

piega ogni foglio a metà lasciando la stampa all’esterno

sovrapponi i fogli piegati, mantenendo l’ordine indicato dal numero di pagina e rilegali tutti insieme con una pinzatrice o una spirale

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Sorta nella pianura delimitata dai fiumi Stura di Lanzo, Sangone e Po, Torino è una città ricca di fascino, con oltre duemila anni di storia. I documenti più antichi ci parlano di un piccolo villaggio ai piedi delle Alpi, chiamato Taurasia, distrutto da Annibale e diventato in età roma-na cittadella militare. Dominata da Ostrogoti, Franchi e Longobardi, Torino rimase per secoli una città marginale, fino alla sua proclamazione a capitale del ducato di Savoia, diventando per la prima volta un centro di grande importanza e una delle maggiori capitali del Barocco. Inoltre quando, nel 1713, i duchi di Savoia ottennero il titolo di re, prima di Sicilia e poi di Sardegna, il capoluogo piemontese divenne de facto la capitale del regno, con poco più di sedicimila abitanti. La città, prima capitale d’Italia dal 1861 al 1865, assunse anche un ruolo di primo piano nella lotta antifascista: nota la strage di Torino del 18 dicembre 1922, che causò la morte di 11 antifascisti e l’incendio della Camera del lavoro della città, ad opera dei fascisti guidati da Pie-ro Brandimarte. Dopo il secondo dopoguerra Torino fu il simbolo della crescita economica dell’Italia, tanto che riuscì ad attirare migliaia di emigranti dal Sud Italia per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti automobil-istici. Da non dimenticare anche l’importanza della città dal punto di vista religioso da quando il duca Emanuele Filiberto trasferì definitiva-

mente da Chambéry la Sindone: il lenzuolo che secondo la tradizione avvolse il corpo di Gesù Cristo.

Città industriale, centro di produzione e di scambi, terzo polo economico del paese, To-rino sta assumendo un’immagine nuova, inno-vativa, grazie al ruolo di capitale dell’arte con-temporanea. Ne sono alcuni esempi il recupero dell’area industriale del Lingotto, principale sta-bilimento della Fiat, oggi riconvertito in polo fieristico dall’architetto Renzo Piano; lo Stadio Olimpico; il Palaolimpico e l’Ova. Torino è una città moderna, in continuo movimento, che guarda avanti, verso un futuro già iniziato: la città è attrezzata per fiere, congressi, convegni, ed è in grado di garantire, oltre che infrastrut-ture e servizi per il business, anche un’offerta a 360 gradi, che le ha consentito di entrare nella classifica delle “città a 3 stelle” della prestigiosa Guida Michelin, insieme a Firenze, Venezia e Roma. La città offre, inoltre, una qualità della vita unica al mondo, fatta di arte, cultura, gas-tronomia e natura. La sua posizione ai piedi dell’arco alpino occidentale, i quattro fiumi, i parchi e i giardini, fanno di Torino una delle città europee più verdi.

Per quanto riguarda il tempo libero, la città è in grado di soddisfare tutti i gusti. Di giorno è pos-

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sibile passeggiare nelle storiche vie o sotto i 18 chilometri di portici, ammirando le vetrine delle grandi firme della moda o visitando le botteghe degli artigiani e degli artisti locali. Senza dimen-ticare il piacere di girovagare per i tantissimi mercati: da Porta Palazzo, il più grande merca-to europeo all’aperto, al Balon, famoso mercato delle pulci e dell’antiquariato, da quelli rionali a quelli dei prodotti tipici gastronomici. E anche quando arriva il momento di una pausa, la scel-ta è ampia. Torino è ricca di caffè storici, trat-torie (in piemontese piole) e rinomati ristoranti, nei quali si possono assaggiare gli straordinari prodotti tipici: grissini, formaggi, tartufi, ciocco-latini (il famoso gianduiotto, morbidissima pas-ta di cioccolato e nocciole del Piemonte) e vini prestigiosi. La movida torinese è all’insegna del divertimento e dello svago. Le zone maggior-mente frequentate dai torinesi, ma anche dai turisti, sono il quadrilatero romano e i quartieri di Borgo Dora e San Salvario, ricchi di bar, dis-coteche e vinerie. Anche per gli amanti dello sport, Torino offre incredibili possibilità: impi-anti sportivi all’avanguardia in cui cimentarsi o assistere a gare che vanno dal calcio al nuoto, dal basket all’atletica senza dimenticare le spe-cialità del ghiaccio. Il capoluogo piemontese ospita, inoltre, ogni anno grandi appuntamenti sportivi internazionali, come i XX Giochi Olimp-ici Invernali, evento che ha portato la città alla ribalta dell’attenzione mondiale. Oggi è possi-bile rivivere l’emozione di quei giorni visitando il primo Museo Olimpico d’Italia, allestito presso il Museo Regionali di Scienze Naturali.

Capitale italiana dell’industria dell’automobile, nonché importante centro dell’editoria, delle telecomunicazioni, del cinema, della pubblicità, dell’enogastronomia, del design e dello sport, Torino è una città tutta da scoprire!

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Autobus. Grazie ai servizi pubblici è possibile raggiungere qualsiasi parte della città senza utilizzare l’auto.Night Buster è un servizio sicuro ed ecologico per spostarsi di notte, con veicoli videosorveg-liati a metano ed elettrici. Ogni venerdì, sabato e nei prefestivi i bus ti portano dai capilinea periferici al capolinea centrale in piazza Vittorio Veneto con fermate nelle vicinanze dei princi-pali locali notturni.

DALL’AEROPORTOL’Aeroporto Internazionale torinese è facil-mente raggiungibile dal centro di Torino. Una linea ferroviaria collega l’Aeroporto di Caselle con la stazione Dora GTT di Torino in 19 minuti. Da Dora GTT è possibile raggiungere la stazione di Porta Susa, la Metropolitana e il centro di Torino con il servizio DoraFly. Il biglietto è acquistabile al prezzo di € 3,70 e comprende la tratta ferroviaria Torino - Aero-porto di Caselle (o viceversa) e l’utilizzo dei mezzi pubblici urbani GTT per 70 minuti. Il servizio bus “stradale” di SADEM collega il centro di Torino con l’aeroporto in 45/50 minuti, con fermate presso le stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa. Prezzo biglietto € 6,50 (+ € 0,50 a bordo).

COME MUOVERSI A TORINO

METROPOLITANALa città di Torino è dotata di un’unica linea di metropolitana, M1 che collega Fermi(Collegno) con Lingotto. Biglietto ordinario urbano € 1,50, valido per 90 minuti dal momento della con-valida anche sulle linee urbane e sulla tratta urbana delle linee suburbane GTT.Shopping € 3, valido per 4 ore dal convalida, nella fascia oraria fra le 9.00 e le 20.00, sulle linee urbane e sulla tratta urbana delle linee suburbane GTT di superficie e in Metropolitana.Giornaliero € 5, valido per 24 ore.2 giorni € 7,50, valido per 48 ore.3 giorni € 10, valido per 72 ore.

TAXIPronto TaxiTel. +39 011/5737Radio TaxiTel. +39 011/5730, +39 011/3399

TRAM TURISTICO La storica linea 7 offre ai turisti, ma anche ai torinesi, un’opportunità per muoversi nel centro Città. E’ stata pensata per essere un “museo in movimento”, ma anche una linea perfettamente integrata nella rete urbana con capolinea in pi-azza Castello, nel centro storico di Torino.

BUS TURISTICI City Sightseeing Torino è un modo per sco-prire il centro cittadino e ammirare i maggiori monumenti e musei della città. Due itinerari: il primo è quello classico,” Torino Centro”, grazie al quale lasciarsi affascinare dal Museo Nazionale del Cinema, dal Museo Egizio, dalle Residenze Reali e dalla collina che si affaccia sul Po con il Parco del Valentino e il Borgo e Rocca Medievale. Il tour “Torino Inedita” è un itinerario per scoprire le Officine Grandi Riparazioni riqualificate a spazio espositivo, il Museo dell’Automobile, il Lingotto con la Pina-coteca Giovanni e Marella Agnelli, Eataly, le in-frastrutture realizzate per le Olimpiadi Invernali 2006 e le fondazioni d’arte contemporanea.

BUSLa città di Torino è coperta da una fitta rete di

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INFORMAZIONI UTILISITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ Per informazioni generali visitate il sito:www.comune.torino.itoppure il sito ufficiale del turismo: www.turismotorino.org

UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE Azienda di promozione turistica (APT)Piazza Castello/Via GaribaldiTel. +39 011/[email protected] da lunedì a domenica dalle 9.00 alle 18.00.

NUMERI UTILI Carabinieri 112Polizia di Stato 113Vigili del Fuoco 115Emergenza sanitaria 118Viaggiare informati (CCISS) 1518

CITY PASS La Torino+Piemonte Card offre diversi servizi come l’entrata gratuita in oltre 180 siti culturali (musei, mostre, monumenti, castelli, fortezze e Residenze Reali di Torino e Piemonte), l’utilizzo gratuito di tutti i trasporti turistici di Torino (as-censore panoramico della Mole Antonelliana e cremagliera Sassi–Superga, navigazione sul fiume Po) e del treno da/per Torino-Aeroporto Internazionale di Torino, e la riduzione del 10% sul biglietto City Sightseeing Torino con valid-ità 48h anziché 24h. La tessera è acquistabile presso gli Uffici del Turismo di Torino e Provin-cia, le Agenzie Turistiche Locali del Piemonte e il circuito vendita convenzionato, ai seguenti prezzi: € 25,00 (2 giorni), € 29,00 (3 giorni), € 34,00 (5 giorni), € 37,00 (7 giorni), € 12,00 (2 giorni Junior). CLIMA La città di Torino, per la sua posizione geogra-fica, è caratterizzata da inverni freddi, ma non rigidi ed estati calde, ma non torride. D’estate la temperatura si aggira intorno ai 24 gradi, men-tre durante l’inverno difficilmente scende sotto lo zero, sebbene l’aria sia fredda. La primavera è accompagnata da un clima mite, mentre in autunno il clima è più umido.

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DA VISITARE

TiP (tourist informations in pills)

Chiesa di Maria Santissima AusiliatriceVia Maria Ausiliatrice, 32 - Torino

La chiesa, opera di Antonio Spezia, custodisce le spoglie di San Giovanni Bosco. Sulla cupola si può notare la statua della Ma-donna, opera di Camillo Boggio, mentre all’interno, caratteriz-zato da una sola navata, è degno di nota il quadro dell’altare maggiore raffigurante Maria Ausiliatrice, opera di Tommaso Lor-enzone.

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Santuario della ConsolataPiazza della Consolata, 2 - Torino

Eretto nel 1678, è una chiesa cattolica dedicata a Maria Con-solatrice, in stile barocco piemontese. Alla sua costruzione si dedicarono grandi nomi dell’architettura, quali Guarino Guarini, Filippo Juvarra e Carlo Ceppi. L’interno è decorato con marmi e stucchi dorati. Il campanile è l’unica testimonianza delle prec-edente chiesa romanica (XIsec.) sulla quale è stato edificato l’attuale santuario e appare dunque discostato dal corpo baroccodella chiesa.

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Chiesa dei Santi MartiriVia Giuseppe Garibaldi,16 - Torino

Dedicata ai più antichi patroni di Torino: i martiri Avventore, Ot-tavio e Solutore, ne custodisce le reliquie dal 1584. Fu eretta dai gesuiti nel 1577 alla presenza di Emanuele Filiberto, che l’aveva fortemente voluta, e fu progettata da Pellegrino Tibaldi. Le decorazioni interne sono opera di Andrea Pozzo (1680) e di Luigi Vacca, che ha restaurato gli affreschi nel XIXsec. L’opera principale è la pala dell’altare maggiore raffigurante la Madonnacon i tre santi martiri.

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Chiesa di San DomenicoVia San Domenico, 2 - Torino

La chiesa è l’unico edificio gotico della città. Edificata nel XIV secolo, venne completamente ricostruita nel 1776, mentre la fac-ciata, in cotto, risente dei rimaneggiamenti fatti agli inizi del 900’. L’interno è strutturato a tre navate con volte a crociera ogivali, sulla destra si può notare la Cappella del Rosario, opera di Luigi Michele Barberis. Sulla sinistra dell’altare maggiore vi è invece la Cappella della Madonna delle Grazie, risalente alla metà del XIV secolo.

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Duomo di San GiovanniPiazza San Giovanni, 4 - Torino

La reggente di Savoia posò la prima pietra nel 1491, la costruzi-one fu affidata ad Amedeo de Francisco di Settignano. Il Duomo è in stile rinascimentale, costruito in marmo bianco. Nel 1649 si decise di ingrandirlo per conservarvi la Sindone; in seguito Carlo Alberto volle impreziosire ulteriormente il Duomo con una copiadell’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci. Il monumento della Sin-done fu danneggiato da un incendio nel 1997, ma la Sacra Reli-quia fu portata in salvo.

Corpus DominiVia Palazzo di Città, 20 - Torino

Progettata nel 1603 da Ascanio Vittozzi in stile barocco, fu eretta per ricordare il miracolo eucaristico che avvenne nel 1453: sec-ondo la tradizione, un’ostia consacrata cadde da un ostensorio rubato, si alzò in cielo e sprigionò una grande luce. La chiesa presenta nella facciata marmorea, 4 statue di Bernardo Falconi. L’interno è abbellito da decorazioni in marmi policromi di Bened-etto Alfieri (1752) e da affreschi di Luigi Vacca (XIX sec.).

Chiesa della Santissima Trinita’Via 20 Settembre, 75 - Torino

Progettata nel 1598, fu modificata nel 1831, la facciata infatti fu sostituita con l’attuale prospetto neoclassico, tripartito da semi-colonne e sormontato da un timpano triangolare sul quale vi è il bassorilievo dell’incoronazione della Vergine. L’interno, a pianta centrale triangolare, è stato decorato da Juvarra, ed è sormonta-to da una cupola affrescata da F.Gonin e L.Vacca. La ripetizione del “3” nello schema della chiesa richiama la SS. Trinità, cui la chiesa è dedicata.

Chiesa di San LorenzoVia Palazzo di Città, 2 - Torino

La facciata si presenta semplice, uniformata agli edifici vicini. I lavori di costruzione iniziarono nel 1634, in adempimento al voto fatto da Emanuele Filiberto alla vigilia della battaglia di San Quin-tino sui francesi il 10 agosto 1557. All’interno presenta una pi-anta ottagonale con lati convessi. Caratteristico è il disegno dellacupola, formata da uno scheletro costituito da sedici fascioni che, incrociandosi, richiamano a figure antropomorfe.

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Chiesa di San Filippo NeriVia Maria Vittoria, 5 - Torino

È la chiesa più vasta di Torino con i suoi 69m di lunghezza e 37m di larghezza. Progettata e costruita dall’architetto Antonio Bettino a partire dal 1675, rimase danneggiata in seguito all’assedio di Torino del 1706. Il progetto fu ripreso da Filippo Juvarra negli anni dal 1715 al 1730. La facciata, in stile neoclassico, venne es-eguita posteriormente dall’architetto Giuseppe Maria Talucchi. Al suo interno sono conservati i resti del beato Sebastiano Valfrè.

Chiesa di Santa Maria al MonteVia Maresciallo Gaetano Giardino, 39 - Torino

Carlo Emanuele I nel 1581 acquistò il terreno per farne dono ai padri cappuccini. I lavori per la chiesa iniziarono nel 1583. Du-rante il doppio assedio di Torino, nel 1640, il Monte venne subito identificato come luogo di fondamentale importanza strategica. Il principe Tommaso Francesco di Savoia ordinò di espugnare il colle e il monastero; e così avvenne ma, entrati nella chiesa, una lingua di fuoco si levò dal tabernacolo per proteggere le ostie consacrate.

Chiesa della Gran Madre di DioCorso Casale, 8 - Torino

La chiesa venne costruita per celebrare il ritorno del re Vittorio Emanuele I, il 20 maggio 1814, dopo la sconfitta di Napoleone. Si può notare una grande scalinata, affiancata dalla statua della Religione, sulla destra, e da quella della Fede, sulla sinistra. All’interno vi sono le statue di San Maurizio, della beata Margh-erita di Savoia, del beato Amedeo di Savoia, di San Giovanni Battista, la Vergine col Bambino di Andrea Galassi ed il Croce-fisso di Edoardo Rubino.

Basilica di SupergaStrada Comunale della Basilica di Superga - Torino

Fu fatta costruire dal re Vittorio Amedeo II per la Vergine Maria, dopo aver sconfitto i francesi nel 1706, su progetto di Filippo Juvarra. L’interno, a pianta a croce greca, è decorato da sculture dei fratelli Collino. Qui, per volontà di Vittorio Amedeo III, furono sepolti alcuni membri della Casa Savoia come Carlo Alberto e Vittorio Emanuele I. A Superga è conservata l’unica raccolta al mondo di ritratti su tela di tutti i pontefici della storia, da San Pietro in avanti.

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Stazione di Torino Porta NuovaCorso Vittorio Emanuele II, 54 - Torino

I lavori per la costruzione della stazione iniziarono nel 1861, sot-to la direzione di Alessandro Mazzucchetti e con la collaborazi-one di Carlo Ceppi per classi ferroviarie, la Sala Reale ed il caffè ristorante. Dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, il complesso fu interamente riorganizzato fra il 1948 e il 1953, su progetto dell’ing. Paolo Perilli.

Palazzo LascarisVia Vittorio Alfieri, 15 - Torino

Il palazzo, costruito tra il 1663 ed il 1665 per il conte Giovanni Battista Beggiamo dall’impresario Domenico Bernardi, è proba-bilmente opera di Amedeo di Castellamonte. Nel 1803 venne acquistato dalla famiglia Lascaris e nel corso dell’800’ divenne sede di diverse istituzioni. Nel 1975 viene acquistato dalla Re-gione Piemonte, che ne fa la sede del Consiglio regionale.

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Palazzo BaroloVia delle Orfane, 7 - Torino

Nel seicentesco Palazzo Barolo è possibile visitare l’appartamento di Silvio Pellico, ospitato dalla marchesa Giulia Colbert Faletti di Barolo nel 1834, che conserva tutti gli arredi originali. Visitare il Palazzo è come percorrere, in un solo ambiente, la vita torinese dal 1600 a oggi, passando attraverso le varie epoche storiche, i diversi stili architettonici, il gusto dell’abitare.

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Palazzo di CittàPiazza Palazzo di Città, 5 - Torino

La facciata è caratterizzata da un corpo centrale porticato, inoltre vi è una grande balconata sorretta da un sistema di colonne, che testimonia l’apertura del palazzo alla città. Nel 1756 l’architetto Benedetto Alfieri aggiunse ai due lati della campata un portico.

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Palazzo RealePiazzetta Reale - Torino

Prima e più importante tra le residenze sabaude del Piemonte, teatro della politica piemontese per almeno tre secoli, il Palaz-zo Reale di Torino è collocato nel cuore della città. Destinato a residenza reale, venne progettato tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento da Ascanio Vittozzi. Alla morte di quest’ultimo i lavori vennero affidati, durante la reggenza di Cristina di Fran-cia, a Carlo di Castellamonte. Emanuele Filiberto I di Savoia lo scelse come sua dimora.

Palazzo MadamaPiazza Castello, 161-195 - Torino

Eretto su quella che era la Porta Decumana al tempo dei romani, l’edificio divenne prima sistema difensivo, poi residenza tempo-ranea del duca, e quindi simbolo del potere che tenne Torino fino al XVI secolo, quando venne preferito l’attuale Palazzo Reale come sede del Duca di Savoia. Il secolo seguente vi alloggiarono due “Madame Reali”, da cui il nome. La forma attuale si deve a Filippo Juvarra: è sua la grande facciata in marmo bianco.

Palazzo dell’Accademia delle ScienzeVia Accademia delle Scienze, 6 - Torino

La costruzione, basata su progetto di Guarino Guarini, venne iniziata nel 1679 sotto la direzione di Michelangelo Garove, che terminò i lavori nel 1687. Destinato ad ospitare il Collegio dei Nobili (un collegio per i giovani rampolli della nobiltà piemon-tese), nel 1787, per Rescritto sovrano di Vittorio Amedeo III di Savoia, Re di Sardegna, divenne la sede dell’Accademia Reale delle Scienze. Oggi ospita, inoltre, il Museo Egizio, dal 1824, e la Galleria Sabauda.

Palazzo CarignanoPiazza Carlo Alberto, 8 - Torino

Edificio storico, è uno dei migliori esempi di architettura barocca. Ospita attualmente il Museo nazionale del Risorgimento italiano. Fu voluto da Emanuele Filiberto (1679) come residenza della famiglia Savoia: fu allora progettato dal Guarini, uno splendido edificio con una pianta ad U e una singolare struttura architet-tonica. Il palazzo è legato alla storia Risorgimentale italiana: qui nacque il sovrano Carlo Alberto di Savoia Carignano.

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Biblioteca NazionaleVia Cesare Battisti, 17 - Torino

È una delle più importanti biblioteche italiane, le cui origini risal-gono al 1720. Tra i secoli XVIII e XIX, alla biblioteca confluirono molti lasciti e acquisizioni. Nel 1958 il progetto e la direzione lavori furono affidati a Massimo Amodei, Pasquale Carbonara, Italo Insolera, Aldo Livadiotti, Antonio Quistelli, conservando su Piazza Carlo Alberto la superstite facciata delle scuderie e cos-truendo invece interamente ex novo il restante fabbricato.

Fetta di PolentaVia Giulia Di Barolo, 9 - Torino

Casa Scaccabarozzi fu progettata nel 1840 da Antonelli, più per scommessa che per vera esigenza. Per capire la scommessa che si era prefissato di vincere, basta guardare le dimensioni dei lati del palazzo, circa 16 metri su Via Giulia di Barolo, 4,35 metri su Corso San Maurizio e appena 54 cm l’ultimo lato. Il nome “Fetta di Polenta” discende dal colore giallo e dalla forma del palazzo che assomiglia molto ad una vera e propria “fetta”.

Villa della ReginaStrada Comunale Santa Margherita, 87 - Torino

È una villa seicentesca costruita per volere del cardinale Mau-rizio di Savoia, su progetto di Ascanio Vitozzi, come residenza di campagna. Deve il suo nome al fatto di essere stata la di-mora prediletta di due consorti dei Re di Sardegna, Anna Maria di Orléans e Maria Antonia Ferdinanda di Spagna. In particolare la Villa era considerata il “giardino segreto” di Anna di Orleans, dove ella consumava le sue passioni amorose clandestine.

Stabilimento Fiat LingottoVia Nizza, 289 - Torino

Fabbrica della Fiat, inaugurata nel 1923. La produzione in questo stabilimento termina solo nel 1982. La struttura rappresenta una testimonianza industriale molto importante per torino, oltre che essere un’icona della modernità architettonica, conosciuta so-prattutto a partire dall’immagine che ne dà Le Corbusier in “Versune architecture”, nel 1923. Oggi il Lingotto è utilizzato come centro congressi e come spazio fieristico. A

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Museo della SindoneVia San Domenico, 28 - Torino

Fondato nel 1936 ad opera della Confraternita del Santo Sudario custodisce reperti, documenti, immagini relative alla storia del Sacro Lino, nonché una buona documentazione relativa alle ricerche scientifiche effettuate su di esso. Il museo ospita, fra le opere di maggior pregio, la preziosa cassetta in cui il telo sin-donico fu conservato dal ‘500 fino al 1998.Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Ingresso € 6, ridotto € 5.

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Museo Civico d’Arte AnticaPiazza Castello, 3 - Torino

Aperto nel 1860, è l’evoluzione della Pinacoteca Regia e della Galleria Reale voluti nel 1832 da Carlo Alberto di Savoia. Le opere sono state acquisite grazie a iniziative del governo citta-dino, lasciti di privati, acquisizioni dalle residenze sabaude dis-messe e donazioni di Casa Savoia. Sono esposte 2.500 opere di epoche che vanno dal medioevo al barocco; vi sono inoltre sculture, codici miniati, ceramiche, maioliche, ori e argenti, arredi e tessuti. Aperto da martedì a sabato dalle 10.00 alle 18.00; la domenica fino alle 20.00. € 10.

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Armeria RealePiazza Castello, 191 - Torino

È una delle più ricche collezioni di armi del mondo. Inaugurata nel 1837 da Carlo Alberto, conserva molti tipi di armi bianche, armi da fuoco e armature. Pregevoli i pezzi dell’epoca mediev-ale, sono presenti esemplari del ‘500 e del ‘600, molte le armi da fuoco, le armi e i cimeli napoleonici, e le armature appartenute ai monarchi sabaudi. Fanno parte del Museo lo Scalone di Bene-detto Alfieri (1740), la Rotonda (1842), la Galleria Beaumont (1733) e il Medagliere (1839).Aperto da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30. Ingresso € 4, ridotto € 2.

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Museo del CinemaVia Montebello, 20 - Torino

Il nucleo delle collezioni è dovuto alla collezionista Maria Adriana Prolo. Inaugurato nel 1958, illustra lo sviluppo della cinemato-grafia e della fotografia tramite apparecchi e documentazioni. Ospita attrezzature cinematografiche antiche e moderne, pezzi provenienti dai set dei primi film italiani ed altri cimeli nazionali einternazionali. Vi sono inoltre collezioni di manifesti cinematogra-fici, di pellicole ed una biblioteca.Aperto da martedì a domenica dalle 9.00 alle 20.00; il sabato fino alle 23.00. Ingresso € 7, ridotto € 5.

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Pinacoteca AlbertinaVia dell’Accademia Albertina, 8 - Torino

Fondata negli anni 1824-29 con fini didattici, raccoglie in 12 sale dipinti di artisti italiani e stranieri dal XV al XIX secolo. Tra le opere esposte vi sono dipinti di Spalla, F. Lippi, Spanzotti, Bon-zanigo, Lanino e del Moncalvo. Sono inoltre presenti un arazzo, acquarelli, ritratti di Grosso, Ferro e Minella, sculture di Filippo e Ignazio Collino, opere di manieristi fiamminghi e olandesi, dipinti di pittori caravaggeschi, donate da Carlo Alberto.

Museo EgizioVia Accademia delle Scienze, 6 - Torino

È considerato, per il valore dei reperti, il più importante del mondo dopo quello del Cairo. Ha sede nello storico palazzo dell’Accademia delle Scienze, eretto nel XVII sec. dall’architetto Guarino Guarini. Fu fondato nel 1824 da Carlo Felice, che ac-quistò la Collezione Drovetti, console in Egitto. Ospita 30mila pezzi che coprono il periodo dal paleolitico all’epoca copta, tra cui: la tomba di Kha e Merit, il Papiro di Torino, la statua di Ramesse II, i rilievi di Djoser.Aperto da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30. Ingresso € 7,50, ridotto € 3,50.

Galleria SabaudaVia Principe Amedeo, 6 - Torino

È una delle più importanti pinacoteche italiane. Fu istituita, per concessione di re Carlo Alberto, nel 1833: si aprì così al pub-blico un’importante collezione, frutto della secolare passione di Casa Savoia. Primo direttore della Galleria fu Roberto d’Azeglio. I quadri furono ordinati secondo un criterio cronologico e per scuole pittoriche di appartenenza. Lo sviluppo della Galleria fu segnato da una costante crescita del patrimonio, sino alle attuali700 opere esposte. Aperto da martedì a domenica dalle 8.30 alle 14.00; il mercoledì e il giovedì dalle 14.00 alle 19.30. Ingresso € 4, ridotto € 2.

Museo Nazionale del Risorgimento ItalianoPiazza Carignano, 5 - Torino

È uno dei più importanti musei storici italiani. Con i suoi 3000mq, è dedicato al periodo storico del Risorgimento, l’unificazione po-litica dell’Italia, compiuto durante il XIX sec., anche se in realtà copre un periodo più esteso che va dal XVIII sec. alla II guerra mondiale. La decisione di fondare il museo risale al 1878. Gli og-getti presenti sono molto vari: armi, vessilli, uniformi, documenti a stampa e manoscritti, e opere figurative.Aperto da martedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00. Ingresso € 8, ridotto € 6.

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Museo Storico Nazionale di ArtiglieriaGiardino Andrea Guglielminetti - Torino

La collezione, inaugurata da Carlo Emanuele III, venne inizial-mente collocata nel vecchio arsenale per poi essere trasferita all’interno del Mastio della Cittadella. All’interno oltre undicimila pezzi che ricoprono la storia delle armi, dal neolitico fino al XX secolo, tra cui la bombarda in ferro più antica che proviene dal castello del Morro ad Ancona, un cannone a retrocarica in ghisa ed una bombarda turca utilizzata durante l’assedio di Costanti-nopoli.

Galleria d’Arte Moderna e ContemporaneaVia Magenta, 31 - Torino

Fu fondata nel 1891, ma solo nel 1959 la collezione fu trasferita nell’attuale edificio progettato da Carlo Bassi e Goffredo Bos-chetti. Nel 2009 la collezione è stata riorganizzata non seguendo più la successione cronologica bensì una trama logica di Veduta, Genere, Infanzia e Specularità. Ad oggi il patrimonio della gal-leria si compone di oltre 45.000 opere, tra cui dipinti e sculture dell’800 e del ‘900 di Canova, Paul Klee, Modigliani, Picasso, Andy Warhol, De Chirico.Aperto da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso € 10, ridotto € 8.

Museo “Borgo e Rocca Medievale”Viale Virgilio, 40 - Torino

Il Borgo e la Rocca medievali costituiscono l’insieme di un museo, sui generis, sulla particolare architettura del medioevo. Il borgo, realizzato fra il 1882 e 1884 da artisti coordinati dall’architetto Al-fredo d’Andrade, è simile ad un sito archeologico-monumentale. È una riproduzione fedele di un tipico borgo tardo medievale in cui sono ricostruite vie, case, chiese, piazze, fontane e decorazi-oni dell’epoca circondato da mura e fortificazioni e sovrastato da una rocca. Aperto da lunedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso € 6, ridotto € 5.

Museo dell’AutomobileCorso Massimo D’Azeglio, 15f - Torino

Nacque nel 1932 da un’idea di Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia. L’edificio, opera di Amedeo Albertini, è cos-truito appositamente per ospitarvi la collezione di un museo ed è anche un esempio particolare di architettura moderna. Tra i pezzi più pregiati ci sono: la vettura a vapore Bordino del 1854; il primo modello Benz del 1893; la prima Fiat del 1899;; la Rolls-Royce Silver Ghost del 1914; la Ferrari 126 C2 con cui Villeneuve corse nel 1982. Lunedì: 10.00-14.00; martedì: 14.00-19.00; mercoledì, giovedì, do-menica: 10.00-19.00; venerdì, sabato: 10.00-21.00. Ingresso € 8, ridotto € 6.

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Mole AntonellianaVia Gaudenzio Ferrari, 10 - Torino

È il monumento simbolo della città di Torino, nonché l’edificio più alto d’Italia, con i suoi 167,5 metri di altezza. Fu eretto nel 1863 e progettato da Alessandro Antonelli, da cui prende il nome. La Mole sorge dove un tempo c’erano i bastioni costituenti le mura della città, poi demolite da Napoleone. Originariamente doveva essere una sinagoga; oggi ospita al suo interno il Museo Nazi-onale del Cinema.

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Monumento a Carlo AlbertoPiazza Carlo Alberto - Torino

Con la morte del sovrano nel 1849, lo Stato a ricordo di Car-lo Alberto incaricò Carlo Marocchetti a realizzare l’opera, oggi comunemente chiamata Caval ëd Brons. Inaugurata il 21 lug-lio 1861, nella grande statua equestre il sovrano guarda verso l’ingresso ottocentesco del palazzo, volgendo le spalle alla bibli-oteca e brandendo in aria una spada, ai lati della base sono po-sizionati quattro soldati, un bersagliere, un artigliere, un lanciere e un granatiere.

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Porta PalatinaPiazza Cesare Augusto, 15 - Torino

Costruzione romana, consentiva l’accesso da settentrione a Ju-lia Augusta Taurinorum, oggi Torino. Rappresenta una delle por-te romane del I secolo a.C. meglio conservate del mondo. Sulla superficie del basolato sottostante, di epoca romana, si possono ancora notare i solchi sulle pietre provocate dal passaggio dei carri. Il nome proviene da Porta Palatii, termine che indicava la contiguità del Palatium Imperiale, un edificio divedivenuto poi sede dell’amministrazione comunale.

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Portici di Porta PalazzoPiazza della Repubblica, 30 - Torino

Costruiti ad opera di Filippo Juvarra, famoso architetto e sce-nografo italiano, considerato uno dei massimi esponenti del ba-rocco. Operò per molto tempo a Torino come architetto di casa Savoia.

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Piazza Palazzo di CittàPiazza Palazzo di Città - Torino

Si ritiene che anticamente il luogo ospitasse il foro della città ro-mana. In effetti la piazza ha avuto per molti secoli una vocazione commerciale. In più, recenti indagini archeologiche, effettuate in occasione di lavori stradali, hanno evidenziato una pavimentazi-one romana non basolata, compatibile con una struttura destina-ta a piazza aperta. Nel 1756 vennero costruiti eleganti porticati, ad opera di Benedetto Alfieri.

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Piazza StatutoPiazza Statuto - Torino

La struttura è quella tipica di altre piazze cittadine, con ampi por-tici lungo una parte consistente del suo perimetro. Al centro della piazza c’è un imponente monumento, dedicato alla realizzazione del Traforo ferroviario del Frejus. In epoca romana questa parte della città era considerata zona infausta, mentre durante il peri-odo di occupazione francese vi venne posta la ghigliottina. Oggi si pensa che la piazza costituisca un vertice del triangolo della magia nera.

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Quartiere Cit TurinPiazza Lorenzo Bernini, 5 - Torino

Quartiere storico di Torino sviluppatosi alla fine del XVIII secolo. La presenza di lussuosi palazzi d’epoca, di uno dei più rinomati mercati della città, di vie commerciali di pregio ed infine, più re-centemente, la costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia e della neonata linea metropolitana, hanno reso questo quartiere uno dei più ricercati e costosi della città.

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Via GaribaldiVia Giuseppe Garibaldi - Torino

Situata nel pieno centro di Torino, collega piazza Castello a pi-azza Statuto. Da sempre è la via principale della città, per lung-hezza ed ampiezza, infatti, in epoca romana era una dei due principali assi della città. Circondata da palazzi settecenteschi, è, con i suoi 963m, la via pedonale più lunga d’Europa. La via si deteriorò dopo la caduta dell’Impero Romano, riducendosi ad appena 4m di larghezza e facendosi angusta e sterrata, ma mantenne la funzione commerciale.

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Corso Vittorio Emanuele IICorso Vittorio Emanuele II - Torino

Intitolato a Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, attraversa la città da sud-est a nord-ovest. Lungo il corso vi sono la Stazi-one di Porta Nuova, Piazza Carlo Felice, il Monumento a Vittorio Emanuele II e le stazioni della metropolitana Porta Nuova, Re Umberto e Vinzaglio.

Piazza Carlo FelicePiazza Carlo Felice - Torino

Intitolata a Carlo Felice di Savoia re del Regno di Sardegna, fu realizzata nel 1861 dall’architetto francese Jean Pierre Barrilet Deschamps nel contesto dello sviluppo della città verso sud. È contornata da palazzi ottocenteschi con portici firmati da Gi-useppe Frizzi e Carlo Promis. Al centro c’è il Giardino Sambuy, recintato e organizzato su pianta regolare, movimentato con on-dulazioni del terreno e con un percorso di vialetti in porfido che lo attraversa diagonalmente.

Piazza San CarloPiazza San Carlo - Torino

Nel corso del tempo ha cambiato diversi nomi, finchè nel 1618 venne dedicata definitivamente a San Carlo Borromeo. L’aspetto attuale è risalente al XVII secolo su progetto di Carlo di Cas-tellamonte, ulteriormente arricchita dall’intervento di Benedetto Alfieri un secolo dopo. Al centro si erge il monumento equestre ad Emanuele Filiberto.

Piazza Carlo AlbertoPiazza Carlo Alberto - Torino

Prende il nome dal Re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia, figlio di Carlo Emanuele di Savoia-Carignano, la cui famiglia era pro-prietaria dell’omonimo palazzo, la cui facciata ottocentesca an-cora si può ammirare su di un lato della piazza. Nel 1861, Carlo Marochetti pose al centro della piazza, la grande statua equestre di Carlo Alberto: il sovrano guarda verso l’ingresso ottocentesco del palazzo, volgendo le spalle alla biblioteca e brandendo in aria una spada.

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Piazza CarignanoPiazza Carignano - Torino

È una delle piazze storiche della città ed è circondata da architet-ture in stile Barocco. Al centro vi è una statua dedicata a Giober-ti. La piazza fu aperta durante l’espansione di Torino prevista da Vittorio Amedeo I di Savoia. Quando poi i Savoia ereditarono il trono subalpino, palazzo Carignano e la piazza divennero sce-nari di quegli eventi che avrebbero fatto la storia dell’Italia unita: dalla sontuosa balconata venne annunciata la firma dello Statuto Albertino.

Piazza CastelloPiazza Castello - Torino

Qui si è sempre sviluppata la vita della città, fin dall’epoca ro-mana. La piazza, progettata nel 1584 da Asconio Vitozzi, è at-torniata da portici, costruiti in periodi diversi, su tre lati, mentre al centro sorge Palazzo Madama. Sulla piazza si affacciano im-portanti palazzi civili di Torino: il Teatro Regio; il Palazzo della Giunta Regionale; il Palazzo del Governo; l’ Armeria e la Bibli-oteca Reale.

Via PoVia Po - Torino

Via Po, fiancheggiata da negozi e palazzi antichi con portici tipici della città, collega Piazza Vittorio Veneto a Piazza Castello. La via ospita la maggior parte delle librerie della città, nonché la sede storica dell’Università di Torino fondata nel 1404. Degno di nota è anche lo storico Caffè Fiorio, meta di intellettuali e po-litici per tutto l’Ottocento ed ancora oggi apprezzato ritrovo dei torinesi.

Piazza Vittorio VenetoPiazza Vittorio Veneto - Torino

Venne utilizzata per lungo tempo come piazza d’armi, grazie anche al lieve dislivello del suolo che contribuì ad aumentarne l’effetto scenico in occasione delle adunate militari. Con i suoi quasi 40.000 m² di superficie è una tra le più grandi piazze d’Europa, la più grande tra quelle interamente porticate. È inoltre la più grande piazza d’Europa priva di monumenti.

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Teatro RegioPiazza Castello, 215 - Torino

Le origini risalgono all’inizio del XVIII sec. con il progetto di Ju-varra, anche se il teatro fu completato sotto la direzione di Alfi-eri. Da subito scrissero per il Regio celebri compositori italiani e stranieri come Cimarosa,Bach e Hasse, seguiti da Puccini, Strauss e Zandonai. Il teatro subì un’impronta neoclassica e una neobarocca, prima di essere distrutto da un incendio nel 1936. L’attuale teatro Regio fu inaugurato nel 1973 con “I vespri sicili-ani” di Verdi.

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Teatro CarignanoPiazza Carignano, 6 - Torino

Di proprietà della città, è il teatro in cui il re andava a vedere la commedia. Fu costruito dai principi di Carignano alla fine del XVII sec. in legno per ospitare piccoli spettacoli soprattutto ad uso della nobile famiglia. Nel 1752 fu ricostruito in muratura su progetto di Benedetto Alfieri. È strutturato in due parti: la platea ed i palchi. A seguito di lavori di ristrutturazione, il teatro ha riap-erto nel 2009 con “Zio Vanja” di Anton Cechov.

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Castello del ValentinoViale Pier Andrea Mattioli - Torino

Costruito nel XVI secolo, fu ampliato per volere di Cristina di Francia. L’originario carattere di villa fluviale fu alterato dallo svi-luppo del fronte verso la città, con grande cortile d’onore chiuso su tre lati. Le stanze al piano nobile conservano importanti dec-orazioni del ‘600 ad affresco e a stucco dorato o bianco. Nel sa-lone centrale troviamo le storie dinastiche filofrancesi dei duchi di Savoia che sono un omaggio alla madama reale.

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Castello degli AcaiaPiazza Castello, 19 - Torino

Nel 1276 il marchese di Monferrato Guglielmo VII, a partire dall’antica Porta Praetoria di epoca romana, creò una costruzi-one fortificata costituita da due torri con base a sedici lati. Suc-cessivamente, persa la funzione difensiva, venne impiegato come residenza dalle Madame Reali. Più tardi divenne sede di corte e dell’apparato burocratico sabaudi, diventando così uno dei poli funzionali e strutturali della città.

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Giardino SambuyPiazza Carlo Felice, 55 - Torino

Giardino posto al centro della piazza, è impreziosito da piante rare, da statue dedicate ad Edmondo De Amicis, a Massimo D’Azeglio e ad Ernesto di Sambuy. Sempre all’interno del giardi-no è presente un orologio floreale, dono della città di Ginevra.

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Orto BotanicoViale Pier Andrea Mattioli - Torino

Esteso su 27.000mq, fu fondato nel 1729 da Vittorio Amedeo II, in seguito, nel 1830-40 fu allestito il “Boschetto”, arboreto con numerose specie esotiche, in cui è ricostruito un lembo del bosco tipico delle zone occidentali della Pianura Padana. Ospita piante rare ed è fornito di ampie serre, un erbario e di una Biblioteca, dove sono conservate preziose tavole botaniche del XVIII sec. Un piccolo settore riunisce specie citate nelle Sacre Scritture.

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Parco del ValentinoViale Virgilio - Torino

Parco cittadino più conosciuto del capoluogo, probabilmente chiamato così per il fatto che nel luogo sorgesse una cappella intitolata a San Valentino. All’interno troviamo il Castello del Val-entino, la fontana del Ceppi ed ampie aiuole floreali.

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Giardini RealiViale Primo Maggio - Torino

Ispirati alle maggiori regge europee, sono stati progettati dall’architetto André Le Nôtre, già attivo alla corte di Versailles. Sotto Carlo Emanuele I ci furono notevoli ampliamenti, ma è a fine ‘600 che si avranno, con De Marne, i veri e propri splendori. Dopo i saccheggi napoleonici, fu Giuseppe Battista Piacenza che restaurò le settecentesche statue raffiguranti le Stagioni e i grandi vasi celebrativi provenienti dalla Reggia di Venaria Reale.

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chiese ..................................................pag 1palazzi .................................................pag 5musei ...................................................pag 9monumenti e strutture..........................pag 13teatri.....................................................pag 21varie .....................................................pag 23

CONSIGLI DI VIAGGIO

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GITA A SUPERGA, STUPINIGI E VENARIA REALE

BASILICA DI SUPERGARealizzata a partire dal 20 luglio 1717, su progetto dell’architetto Filippo Juvarra, la Ba-silica di Superga fu voluta dal principe Vittorio Amedeo II di Savoia e dal viennese Eugenio di Savoia, in seguito al voto fatto alla Madonna delle Grazie per la liberazione di Torino dai continui assedi dell’esercito franco-spagnolo. Inaugurato il 5 novembre 1731 da Carlo Ema-nuele III, questo grandioso tempio presenta una pianta circolare, preceduta da un impo-nente pronao, sorretto da 8 colonne corinzie, a cui si accede attraverso una regale scalinata. All’interno sono, invece, custodite pregiate cap-pelle, arricchite da stucchi, marmi, scultore e quadri. Notevole è il bassorilievo di Bernardino Cametti, raffigurante il beato Amedeo di Savoia e la battaglia di Torino del 1706. Non dimenti-cate di visitare i sotterranei, dov’è custodito uno storico mausoleo nel quale sono conservate le tombe dei Sovrani Sabaudi, da Vittorio Ame-deo II a Carlo Alberto, e di altri 50 principi e principesse. Per godere invece di una mag-nifica vista salite sulla balconata esterna del tamburo dell’alta cupola, raggiungibile attra-

verso una scala a chiocciola interna. Questa collina è famosa anche per un evento tragico. Qui, infatti, il 4 maggio 1949, l’aereo che ri-portava a casa la squadra del “Grande Torino Calcio”, probabilmente causa le avverse con-dizioni atmosferiche, si schiantò contro la base del muraglione posteriore del complesso della Basilica. Morirono nello schianto 31 persone: tutta la squadra granata, i sei accompagnatori e l’equipaggio. Una grande lapide, meta di pel-legrinaggi di tifosi e turisti, ricorda la terribile sciagura.

STUPINIGIStupinigi, frazione di circa 200 abitanti del co-mune di Nichelino, è famosa per la celebre Palazzina di caccia di Filippo Juvarra, e per l’attiguo parco naturale. La palazzina, dichi-arata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, fu costruita nel 1729, su progetto di Filippo Juvar-ra, per volere di Vittorio Amedeo II. L’edificio, pensato come parte integrante del territorio circostante e simbolo della bravura, della geni-alità e della capacità dell’architetto, è un signo-rile palazzo per la caccia. Lo splendido salone

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centrale, fulcro dell’articolato sistema di stanze e corridoi, è arricchito da magnifici finestroni, abilmente decorati con rievocazioni della dea Diana e raffigurazioni che riprendono il tema della caccia. L’interno, in Rococò italiano, è decorato con materiali preziosi come lacche, porcellane, stucchi dorati, specchi e radiche. Nonostante il complesso sia frutto dell’idea juvarriana, alla morte dell’architetto i lavori furono affidati a Benedetto Alfieri, cui si deve l’innalzamento del tetto nel salone e la proget-tazione delle due nuove ali laterali. L’edificio è raggiungibile attraverso il grande viale realizza-to nel 1754, in moda tale da ricreare idealmente il forte legame scenografico che unisce la città, alla Palazzina ed al territorio circostante. La palazzina è famosa anche per aver ospitato, dal 5 maggio al 16 maggio 1805, Napoleone Bonaparte, durante il suo viaggio verso Milano per cingere la Corona Ferrea; e per essere il luogo in cui fu celebrato, il 12 aprile 1842, il matrimonio tra Vittorio Emanuele II, futuro primo re d’Italia, e l’austriaca Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena. L’edificio, attualmente di proprietà dell’Ordine Mauriziano, è oggi sede del Museo d’Arte e Ammobiliamento.

VENARIA REALEVenaria Reale è l’unico comune piemontese, oltre a Torino, a poter vantare sul proprio ter-ritorio la presenza di due distinte residenze sa-

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baude: la sei-settecentesca Reggia di Venaria Reale e gli ottocenteschi Appartamenti Reali di Borgo Castello, situati all’interno del Parco regionale La Mandria. La Reggia di Venaria Reale, con una superficie di 80.000 metri quad-rati, è una delle più grandi residenze sabaude piemontesi. Costruito tra il 1658 ed il 1679, su progetto degli architetti Amedeo di Castella-monte e Michelangelo Garove, per volere del duca Carlo Emanuele II, che intendeva farne la propria base per le battute di caccia; il comp-lesso subì diversi restauri, soprattutto a partire dal 1978 quando, dopo essere stato utilizzato a fini militari, fu ceduto alla Soprintendenza per i lavori di restauro. La Reggia è, inoltre, de-gna di nota per ospitare alcune delle più alte espressioni del barocco europeo: l’incantevole Salone di Diana, progettato da Amedeo di Cas-tellamonte; la Galleria Grande e la Cappella di Sant’Uberto con l’immenso complesso delle Scuderie Juvarriane, opere settecentesche di Filippo Juvarra; il Teatro di Storia e Magnifi-cenza, arricchito da raffinate decorazioni e da un suggestivo allestimento sulla vita di corte, realizzato da Peter Greenaway; il percorso es-positivo dedicato ai Savoia, che accompagna per quasi 2 chilometri il visitatore. Da non per-dere i magnifici giardini, andati completamente distrutti quando i francesi di Napoleone li tras-formarono in piazza d’armi, ed oggi risultato di uno stretto connubio tra antico e moderno.

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GITA AD IVREA

Situata nella zona del Canavese, al confine col Parco del Gran Paradiso, Ivrea è caratteriz-zata dalla presenza di cinque laghi (Lago San Michele, Lago di Cascinette, Lago di Montalto, Lago Nero, Lago Sirio) e dal fiume Dora Baltea, che, attraversando la città, regala romantici e sorprendenti scorci. Il centro storico, famoso per far da sfondo alla battaglia delle arance nei giorni dell’omonimo carnevale, ospita merav-igliosi punti d’interesse storico ed artistico, tra questi il Duomo di Santa Maria Assunta, ed-ificato nel IV secolo d.C.; piazza Castello, un tempo sede del Monastero di Santa Chiara; il teatro Giacosa del 1834; e il Palazzo Civico, sede del Comune di Ivrea dal 1758, con la cu-riosa rappresentazione della pianta di Canapa sulla torre centrale, a conferma dell’ipotesi che dalle coltivazioni di questa pianta sia derivato il termine “Canavese”. Oltrepassato il centro storico, lo stile neoclassico degli edifici lascia spazio alle fabbriche, tra queste ricordiamo la storica fabbrica a mattoni rossi, sede fino agli anni ’90 della prima fabbrica nazionale di mac-chine da scrivere: la Olivetti.

STORICO CARNEVALE DI IVREALo Storico Carnevale di Ivrea è un evento unico al mondo che ogni anno, dal 1808, at-tira migliaia di turisti. Visitare la città durante questa spettacolare festa sarà un po’ come tornare indietro nel tempo, rivivere un’epoca passata, fatta di battaglie. La manifestazione,

ricca di storia, tradizione e spettacolo, preve-de la sfilata di un complesso cerimoniale fol-cloristico; la colorata “Battaglia delle arance”; e l’obbligo imposto a tutti i partecipanti di in-dossare il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza, simbolo dell’adesione ideale alla rivolta. Lo Storico Carnevale nasce dalla rievocazione di un episodio di ribellione dalla tirannide, risalente al Medioevo: un barone, che mise in povertà la città, venne scacciato in seguito ad una rivolta popolare, accesa dalla ribellione della figlia di un mugnaio che non volle sottostare allo jus primae noctis. La protagonista della festa è appunto la Mugnaia, affiancata dal Generale, che fin dai primi anni dell’800 ha il compito di garantire il corretto svolgimento della manifestazione, insieme al suo Stato Maggiore Napoleonico, composto da valenti Ufficiali a cavallo. Non mancano il Sos-tituto Gran Cancelliere, il Magnifico Podestà, garante della libertà cittadina, e il Corteo con le Bandiere dei Rioni. Ma il momento più atteso è sicuramente la famosa Battaglia delle Arance. In questo scontro il popolo, rappresentato da-gli “aranceri”, a piedi e sprovvisti di qualsiasi protezione, attacca a colpi di arance le armate del feudatario, dotate di carri trainati da cav-alli, e protetti da vistosi costumi imbottiti e da terrificanti maschere di cuoio. Al termine della battaglia, una giuria assegna un premio agli “aranceri” e alle armate feudatarie che si sono distinte per tenacia, abilità e lealtà.

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La notte torinese non è certo fatta per dormire, la sera infatti la città si trasforma da centro cul-turale, artistico, in capitale del divertimento. Per vivere appieno la nightlife cittadina bisogna cominciare con l’aperitivo, verso quell’ora le strade cominciano ad illuminarsi e i caffè, le vinerie e i pub si riempiono di gente, che si ritrovano per ascoltare un po’ di musica dal vivo e gustare qualche stuzzichino. Il Quadri-latero Romano, in pieno centro storico, è la zona preferita dai torinesi. L’area, ricchissima di proposte, è in grado di soddisfare i gusti e le esigenze di chiunque. Qui, tra vie e piaz-zette dal fascino antico e negozietti aperti per lo shopping notturno, troverete vinerie, caffè, tapas bar, ristoranti, pub e club. Non dimenti-cate di fare un salto anche nei vicini quartieri di Borgo Dora e Porta Palazzo, di giorno grande mercato e di notte sempre più centro di creativ-ità e divertimento, oltre che simbolo della mul-ticulturalità e della multietnicità cittadina. Ma il vero cuore della movida torinese sono i Mu-razzi, un tempo utilizzati come ricovero delle barche ed oggi luogo di ritrovo di più o meno giovani. Qui si potrà cenare a lume di candela in uno dei tanti ristoranti che si affacciano sul fiume Po, oppure scatenarsi nei club e nelle discoteche, animate da dj e vj set, e assistere ad uno dei tanti concerti live. Proseguendo si raggiunge poi il parco del Valentino, zona ric-ca di piccoli locali, ottenuti negli imbarchini sul

Po, presa d’assalto dai torinesi, ma anche dai molti turisti, soprattutto nelle sere estive. Anche il quartiere di San Salvario, che senza abban-donare la propria anima di zona commerciale, sta rapidamente diventando protagonista delle notti cittadine, grazie all’apertura di locali che si sono affiancati alla già ricca offerta di ristoranti e ad un vivace programma di eventi. La città più tradizionale si è abituata a vivere a qualsiasi ora del giorno e della notte: piazza Castello, pi-azza San Carlo, piazza Vittorio Veneto e piazza Bodoni sono, oggi, splendidi salotti pedonali a disposizione di tutti. Locali, discoteche, vinerie e boutique aperte fino a tardi hanno ridisegnato la mappa del divertimento torinese.

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SHOPPING

Per gli amanti dello shopping Torino offre di-verse possibilità: dai negozi tradizionali, alle grandi catene commerciali fino ai tipici mercati-ni. Per chi è alla ricerca delle grandi firme della moda italiana e internazionale, il luogo giusto è Via Roma e le parallele vie Lagrange e Carlo Alberto, dove troverete il meglio dell’eleganza secondo le ultime tendenze fashion, ma anche Piazza San Carlo, famosa per ospitare i ne-gozi più raffinati e lussuosi della città. Per-correndo i principali itinerari dello shopping torinese, attraverserete anche la bellissima Galleria Subalpina, in stile liberty, e percorrete Via Po, ricca di banchi di libri e dischi usati, an-tiquari e librerie d’epoca, oltre a Via Garibaldi, uno dei percorsi pedonali più lunghi d’Europa, che offre un percorso alternativo a quello delle griffe. Imboccherete anche le tante stradine che si trovano ai lati di quest’ultima, come via San Domenico, via Barbaroux, via Bellezza e via Sant’Agostino, ricche di antiche botteghe artigiane o negozietti più all’avanguardia. Via Monferrato invece è la strada degli atelier dei giovani stilisti e dei negozietti enogastronomici, famosi per i rinomati vini piemontesi.

MERCATINIPer chi ama le atmosfere multietniche e col-

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orate, non va dimenticato che Torino ospita moltissimi mercatini, ben 49: su tutti spicca Porta Palazzo, che con quasi 50.000 m² di es-tensione, 1.000 bancarelle mobili e un’affluenza stimata di circa 100.000 persone, è l’area mer-catale più grande d’Europa. In questo mer-cato, vero cuore multietnico della città sia per le persone che lo animano che per le merci esposte, si può trovare veramente di tutto: dalle scarpe all’abbigliamento, dai casalinghi ai giocattoli, dai prodotti alimentari italiani alle specialità provenienti da ogni parte del mondo. Nei pressi, si svolge anche lo storico mercato delle pulci del Balôn di Borgo Dora, grande mercato delle pulci e dell’antiquariato che tutti i sabati e la seconda domenica di ogni mese è meta irrinunciabile per tutti coloro che sono alla ricerca di oggetti vintage o, semplicemente, cu-riosi. Questo affascinante mercato, che prende il nome dall’omonima zona alle spalle di Porta Palazzo, a metà dell’Ottocento era frequentato dai rigattieri torinesi, mentre oggi è il posto ideale per scoprire le numerose botteghe che propongono prodotti e manufatti di ogni specie. Da non perdere, i mercati rionali della Crocetta, di piazza Madama Cristina, piazza Benefica, di corso Racconigi e corso Palestro.

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SPORT

Torino è la città dello sport. Conosciuta per il calcio, ma anche per gli sport cosiddetti “mi-nori”, qui infatti si svolgono grandi appunta-menti sportivi internazionali di scherma, bas-ket, atletica e golf, Torino vanta una lunga storia sportiva: nel 1844 la città diede i natali alla prima società italiana di ginnastica, la Re-ale Ginnastica; nel 1863 fu l’anno del Club Al-pino italiano; nel 1879 il Club Scherma Torino; nel 1889 la Cerea; nel 1901 il primo Ski Club; nel 1959 nacquero invece le Universiadi estive, seguite nel 1966 da quelle invernali. Come si è detto però è il calcio ad assumere un ruolo di primo piano in città. Nel 1897 fu fondata per volere di un gruppo di allievi del Liceo Classico Massimo d’Azeglio, lo Sport Club Juventus, e qualche anno dopo, nel 1906, da una costola della squadra bianconera, il Football Club To-rino. Sono queste due squadre che da anni accendono i cuori dei molti tifosi e regalano alla città vittorie indimenticabili. Come si pos-sono dimenticare i successi del Grande Torino al tempo di Valentino Mazzola e Bacigalupo; oppure i numerosi trionfi bianconeri affidati alle capacità di calciatori del calibro di Sivori, Platini, Vialli o Del Piero. Torino fu inoltre scelta come sede dei XX Giochi Olimpici Invernali del

2006, evento mondiale di importanza unica, tanto che la cerimonia d’apertura, con i suoi 1,8 miliardi di contatti, è risultato il programma tel-evisivo più visto al mondo nel 2006, vincitore di ben 2 Emmy Award. La città fu anche la sede dei Campionati Europei di Short Track, dei Campionati Europei Indoor di Atletica Leggera, delle Finali ULEB CUP di Basket, dei World Air Games nel 2009 e dei Campionati Mondiali di Figura su Ghiaccio del 2010.

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EVENTI

SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRONato nel 1988 da un idea di due torinesi, il li-braio Angelo Pezzana e l’imprenditore Guido Accornero, il Salone Internazionale del Libro si caratterizza, fin dalla nascita, dalla tradizione di assumere un tema annuale: un’idea, un filo conduttore che unisca i convegni più importan-ti. “Brevi istruzioni per una bussola” fu il tema della prima edizione, tenuta a battesimo dal poeta russo premio nobel Josif Brodskij e alla quale parteciparono nomi del calibro di Claudio Magris, Jorge Amado, Umberto Eco, e Renzo Piano. L’appuntamento con questo evento uni-co si rinnova ogni anno a maggio al Lingotto di Torino, il celebre stabilimento Fiat disegnato fra il 1915 e il 1922 da Giacomo Mattè Trucco. Quasi cinquantamila metri quadri di superficie, oltre 300.000 visitatori, 1.500 editori, più di 1.300 convegni e dibattiti, 2.000 ospiti, 2.500 giornalisti e operatori media accreditati, fanno del Salone una fra le massime manifestazioni in Italia e in Europa dedicate all’editoria, alla lettura e alla cultura in generale. L’evento, che ha accompagnato Torino in questa metamorfo-si culturale profonda, è paragonabile ad un im-menso scaffale nel quale si possono fare sco-perte sorprendenti e curiose, scovare i titoli più belli, i volumi introvabili e le ultime novità. Una vetrina dove gli editori piccoli e medi hanno la stessa visibilità dei big player e dove anche l’editoria locale può aprirsi al resto del mondo. Il Salone è un vivace festival internazionale del-la cultura, un appuntamento irrinunciabile che richiama appassionati da tutta Italia. Durante questi giorni il grande pubblico potrà assistere ai numerosi convegni, presentazioni, dibattiti, spettacoli, e interagire con più di 2.000 scrittori, giornalisti, artisti e premi Nobel. All’interno è dedicato anche un intero padiglione ai bambini e ai ragazzi, il Bookstock Village, con giochi, incontri, laboratori, letture, animazioni. Oggi il Salone Internazionale del Libro, consacrato ul-teriormente dall’Unesco con la proclamazione di Torino a Capitale Mondiale del Libro per il 2006-2007, si conferma come l’osservatorio privilegiato sullo stato di salute del libro e della lettura in Italia, e più in generale come il pas-saggio obbligato per comprendere il ruolo della cultura e della creatività italiana.

TORINO FILM FESTIVALLa storia del cinema italiano comincia a Torino. Nel settembre 1982 nasce infatti il Torino Film Festival. La manifestazione, voluta dall’allora assessore alla Gioventù del comune di Torino, Fiorenzo Alfieri, venne istituita con lo scopo di analizzare l’universo giovanile attraverso il lin-guaggio audiovisivo, e nel contempo di rispon-dere alla sempre più diffusa richiesta culturale di una grande città come Torino. L’aspetto innovativo che ha portato questa rassegna cinematografica è quello di far convivere una proposta culturale di qualità con la vita frenet-ica di una grande metropoli, e di accostare al cinema d’autore e alle retrospettive storiche, un nuovo modo di far cinema, basato sulla sperimentazione e sull’utilizzo dell’immagine elettronica nelle elaborazioni audiovisive. Il calendario del festival si basa su una miscela di cinema d’autore, cinema di genere, cinema straniero e produzioni video. Col passare degli anni il festival procede però ad una lenta ma importante modifica della sua impostazione originaria: pur mantenendo inalterati i carat-teri dell’identità della manifestazione, ha avuto inizio una fase di ripensamento complessivo della formula, soprattutto in virtù del nuovo ruolo che il festival ha assunto nel panorama internazionale. A partire dalla quarta edizione (1986) la rassegna introduce infatti la formula competitiva in alcune sezioni. La manifestazi-

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one, secondo festival cinematografico italiano più importante, dopo quello di Venezia, si con-ferma ancora oggi un punto di riferimento per i cinefili, proponendo le ultime tendenze della produzione mondiale.

MITO SETTEMBRE MUSICANato nel 1978 per iniziativa di Giorgio Balmas, il Festival Settembre Musica ha avuto il primato di portare la musica colta fuori dalle sale da concerto, e di attrarre con programmi ricchi ed originali un nuovo pubblico nei luoghi deputati alla musica. Caratteristica principale del festi-val è l’affiancare ai tradizionali concerti sinfonici e da camera, la musica antica e sempre di più il jazz, il rock, la canzone d’autore e ultimamente anche la musica etnica, con importanti progetti dedicati soprattutto alla musica centrafricana e cinese. Dal 2007, in seguito al gemellaggio culturale tra Milano e Torino, il festival Settem-bre Musica ha assunto l’attuale denominazione “MITO Settembre Musica”. La manifestazione, con un programma di quattro, cinque appunta-menti al giorno e numerosi eventi allestiti nelle due città, allarga e incrocia di fatto i confini che

dividono le due aree metropolitane. Per tutto il mese di settembre le città di Torino e Milano si trasformano in un’immensa platea, diventando un esempio di vitalità culturale senza pari in Europa. Nelle consuete tre settimane di pro-grammazione l’offerta musicale a prezzi popo-lari attira numerosi appassionati e non solo negli oltre settanta luoghi, tra teatri, auditorium, chiese, cortili e piazze, adibiti ad ospitare le nu-merose iniziative, che negli ultimi anni ha ormai superato il centinaio per ciascuna città.

LUCI D’ARTISTAIstituita nel 1998, Luci d’Artista è una magnifica iniziativa torinese dal grande impatto scenogra-fico, che va in scena nel periodo fra novembre e gennaio. In questi mesi ogni zona cittadina, trasformata in un suggestivo museo all’aperto, ospita numerose opere d’arte luminose, realiz-zate dai più importanti esponenti dell’arte con-temporanea nazionale e internazionale. Le pi-azze e gli edifici assumono colori nuovi, mentre il cielo della notte torinese diventa una grande tela, sulla quale prendono vita le sfumature e i mille colori delle installazioni luminose.

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CUCINA

La cucina torinese è una cucina ricca ed elabo-rata, profondamente radicata nel territorio. Essa nasce infatti dalla fusione di una cucina tipicamente contadina e dalla raffinata cucina della Corte sabauda. Tra le ricette più rinomate ci sono i Grissini. Si narra che vennero inventati dal fornaio torinese Antonio Brunero. Il medico di corte dei Savoia gli chiese di inventare un pane leggero e sottile per il piccolo duca Vitto-rio Amedeo, malato ed inappetente. Ecco che Brunero inventò i grissini, chiamati in dialetto torinese rubatà, che vuol dire rotolato, per la particolare tecnica con la quale si realizzano. Altro elemento fondamentale della gastrono-mia torinese è la carne. Famoso è il Brasato al barolo, la cui ricetta tradizionale, prevede

persino una marinatura di circa 8 giorni prima della lunga cottura, e i bolliti misti di carne di manzo, vitello e maiale, serviti con bagnet rosso e verde e mostarda d’uva. Torino è un importante centro europeo per la produzione di cioccolato. Fu a Torino, infatti, che alla fine del XVIII secolo fu inventato il sistema per rendere il cioccolato solido. Il cioccolatino simbolo della città è il Gianduiotto, inventato nel 1852. Tra i dolci torinesi ricordiamo anche i dolcetti al ca-cao, i baci di dama, gli amaretti, i cioccolatini al liquore, i savoiardi e il bicerin del Cavour, una bevanda calda a base di caffè, cioccolata calda, latte, panna e cacao, molto amata dal conte Camillo Benso.

Bagna caudaIngredienti: 100 gr. di acciughe salate; 4 spic-chi d’aglio; 250 gr. d’olio; 50 gr. di burro; 1 tazza di latte; panna; cardi; carote; peperoni; carciofi; cuori bianchi di scarola; rape.

Preparazione: Schiacciate gli spicchi d’aglio e teneteli a bagno due ore nel latte. In un tegame di coccio scaldate l’olio, aggiungete gli spicchi sgocciolati e, con un cucchiaio di legno, ri-duceteli a crema. Unite le acciughe dissalate e diliscate, due cucchiai di panna, una noce di burro e cuocete (senza far bollire) mescolando fino allo scioglimento delle acciughe. Ponete il recipiente sull’apposito fornello al centro della tavola dove ogni ospite intingerà le sue ver-dure crude.

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Brasato al BaroloIngredienti: 1 chilo di carne; 1 bottiglia di Barolo; ½ bicchiere di Cognac; 2 cipolle; 2 carote; ½ sedano; 2 spicchi di aglio; ¾ chiodi di garofano; 1 pezzetto di cannella; bacche di ginepro; pepe; un mazzetto di erbe aromat-iche; olio extra vergine di oliva; burro; sale grosso; sale fino.

Preparazione: In una padella di coccio met-tere la carne. Tagliare a grossi tocchi le ci-polle, le carote e il sedano e spargerle sulla carne. Aggiungere le erbe aromatiche, i chio-di di garofano, la cannella, le bacche di gine-pro, i grani di pepe, un pizzico di sale grosso. In ultimo innaffiare il tutto con il vino Barolo. Marinare la carne nel vino per almeno mezza giornata, ponendo il recipiente in ambiente fresco. Quindi sgocciolare le verdure, tagli-arle più piccole e farle imbiondire in un largo tegame con l’olio extra vergine d’oliva, burro e profumi. Scolare la carne, asciugarla e farla rosolare a fuoco vivo nel trito di verdure, fiam-meggiandola con il Cognac riscaldato. Aggi-ungere infine il sugo della marinata, coprire la padella con un coperchio e far cuocere a fi-amma bassissima per un paio d’ore. Togliere le verdure, frullarle e mettere il sugo ottenuto nuovamente nella casseruola continuando la cottura del brasato ancora mezz’ora circa. Servire il brasato molto caldo, accompagnan-dolo con verdure o polenta.

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DOVE MANGIARE A TORINO?

Il quartiere del Quadrilatero è stato recuperato principalmente creando al suo interno locali es-clusivi e di tendenza, che attraggono turisti e, soprattutto, torinesi. Sempre il recupero, ques-ta volta di un’area industriale come la Fabbrica Carpano ha postato alla creazione di Eataly:

un ambiente interamente dedicato al cibo. Qui è possibile scegliere tra diversi tipi di ristoranti e fare la spesa nel più grande mercato di cibi di qualità del mondo. Persino l’energia ha un origine golosa, essendo prodotta con i gusci di nocciola scartati dalla Ferrero.

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WI-FI E HOT SPOT

La Città di Torino ha realizzato, in collaborazi-one con AemNet, la copertura di alcune aree pubbliche con connettività Wi-Fi. Adesso chi-unque, cittadini e turisti, potranno accedere gratuitamente alla rete Internet, con modalità diverse a seconda delle necessità e delle esi-genze.

Per accedere al servizio WiFi (identificativo del-la rete: COMUNE_WIFI) è necessario disporre di un identificativo Torinofacile: i residenti in To-rino possono chiedere gratuitamente la tessera Torinofacile attraverso la procedura online dis-ponibile dal sito www.torinofacile.it. Per le altre modalità di rilascio della tessera consultare il

sito www.torinofacile.it/registrazione.Le aree al momento coperte sono le seguenti:

Piazzale Valdo FusiPiazzale del MaglioGiardini RealiVia Vigone (angolo Corso Racconigi)Piazza Vittorio VenetoPorte PalatinePiazza Cavour (e giardini Balbo)Piazza RepubblicaCorso Giulio Cesare (altezza civico 403)Corso Racconigi Piazza CarignanoPiazza Carlo Felice (di prossima attivazione)

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