Guida Turistica di Palermo

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Guida turistica della città di Palermo, con all'interno i principali punti d'interesse da visitare ed approfondimenti vari. Nessuna pubblicità fastidiosa all'interno!!!

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Weagoo è un’azienda specializzata nella rac-colta ed elaborazione di informazioni turistiche brevi ed essenziali a carattere storico, artistico, culturale, naturalistico ed architettonico. Wea-Goo, nella sua attività di ricerca e recensione dei siti, con gli attuali 24.000 punti d’interesse, 110 province, 1.400 comuni e tutte le città d’arte italiane, sta costantemente e progres-sivamente realizzando una mappatura capil-lare del territorio che comprende anche località minori, ma non per questo prive di storia e di testimonianze importanti.Il nostro obbiettivo è creare il più grande data-base d’informazioni turistiche localizzate e de-scritte in modalità “short information” concepite per fornire un’informazione essenziale ma utile al turista prima e durante la visita della città. WeAGoo è differente della maggior parte dei siti disponibili su internet. Nel nostro portale si cercano e si trovano informazioni. Tutte le nos-tre descrizioni dei punti di interesse non sono opinioni che pur utili, a volte divertenti, possono fornire informazioni soggettive, le nostre sono oggettive, storiche, prese da fonti ufficiali, seg-uono uno standard di realizzazione preciso in cui la georeferenzazzione è sicuramente una

parte fondamentale ed imprescindibile.L’attività primaria di WeAGoo consiste nel riv-ersare queste informazioni nel proprio portale weagoo.com fornendo funzionalità di ricerca dei punti di interesse e risultati immediati. Dal portale si possono creare, generare, riordinare e stampare propri itinerari turistici con luoghi, mappe, immagini, note e informazioni utili delle città. Gli utenti che si registreranno gratuita-mente potranno inoltre usufruire di maggiori funzionalità come il salvataggio dei propri itin-erari in un proprio profilo utente, la creazione di programmi di viaggio multi-città e alcune com-ponenti social.Tutte le informazioni e funzioni di questo por-tale sono offerte gratuitamente al visitatore, il portale si finanzia attraverso le attività di pro-duzione di guide personalizzate, contributi, sponsorizzazioni e inserzionisti. Visita la sezi-one “Diventa Sponsor” per maggiori informazi-oni . WeAGoo è un marchio registrato a livello mondiale e controlla ed utilizza un portafoglio di sub-brands ognuno ideato ed impiegato nella propria specificità

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piega ogni foglio a metà lasciando la stampa all’esterno

sovrapponi i fogli piegati, mantenendo l’ordine indicato dal numero di pagina e rilegali tutti insieme con una pinzatrice o una spirale

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La città di Palermo, capoluogo della Sicilia, quinto comune italiano per popolazione dopo Roma, Milano, Napoli e Torino e il trentunesi-mo a livello europeo , conta quasi 700.000 ab-itanti. Da antiche leggende sembra emergere che l’originario nome di questo luogo fosse Tsits (o Ziz), che significa “splendida”, “fiore”: a sostegno di questa tesi va detto che Palermo si mostra a tutti coloro che la vivono come un fiore profumato, situato in una ridente spiaggia davanti al mare azzurro. La metropoli si svilup-pa lungo l’omonimo golfo, adagiata sulla pia-nura della Conca d’Oro e attraversata dal fiume Oreto. La pianura è chiamata in questo modo per via delle colorazioni tipiche degli agrumi, la zona è infine circondata completamente da una cinta muraria naturale: i monti di Palermo. La storia di questo borgo ha origini molto an-tiche, immenso è il suo patrimonio artistico ed architettonico. Trovare in città punti d’interesse risulta assolutamente semplice. Palermo è caratterizzata da diversi e variegati luoghi che meritano la nostra attenzione, si passa infatti: dai resti delle mura puniche alle ville in stile lib-erty, dalle residenze in stile arabo-normanno, alle chiese barocche ed ai teatri neoclassici. In passato è risultata essere tra le maggiori città del Mediterraneo.

I primi a giungere in loco e a governare furono

i Fenici. Essi la fondarono come città-porto intorno al 734 a.C.,dopo i Fenici passò nelle mani prima dei Cartaginesi e poi dei Romani (254 a.C.). Nel corso della sua storia ha su-bito diverse invasioni: le peggiori furono quelle barbariche che devastarono la città più e più volte. Il tutto finì prima con l’arrivo dei Bizan-tini nel 535 e poi 300 anni dopo con la venuta degli Arabi. Essi la fecero diventare una delle più belle città del tempo. Nel XI secolo furono prima i Normanni e poi gli Svevi a conquistarla e a svilupparne le attività commerciali. Palermo divenne un importante nodo di collegamento fra Asia ed Europa. Per diversi anni (dal 1130 al 1816) fu capitale del Regno di Sicilia. La sorte di Palermo cambiò, in peggio, nel XIII se-colo con l’arrivo degli Angioini. Declino e mal-governo fortunatamente durarono poco. Agli Angioini seguirono infatti gli Aragonesi: questi conquistarono l’isola nel 1282 grazie alla rivolta dei “Vespri Siciliani”. Con loro Palermo conob-be un nuovo periodo di crescita. L’inizio del diciottesimo secolo (1711) coincise con la fine del dominio spagnolo, a cui seguì prima il gov-erno sabaudo e poi quello dei Borboni. Questi governarono fino all’unità d’Italia. Data asso-lutamente da ricordare è il 27 maggio 1860: quel giorno infatti Garibaldi entrò in città dalla porta Termini. Fino al 1861 Palermo è stata la seconda città più importante del Regno delle

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Due Sicilie. L’Unità d’Italia portò il comune a in-traprendere la costruzione di alcune importanti opere architettoniche. L’inizio del secolo XX fu un periodo molto florido. Palermo uscì quasi in-denne dalla prima guerra mondiale, ingenti fu-rono invece i danni causati dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale. Il ven-tesimo secolo è stato però purtroppo caratteriz-zato anche dallo sviluppo del triste fenomeno della mafia. Oggi questa metropoli rappresenta uno dei più importanti centri d’affari e commer-ciali del bacino del Mediterraneo; spesso qui si svolgono manifestazioni culturali di grande interesse ed è infine fra le più rinomate mete turistiche del mezzogiorno italiano e tra le mag-giori mete crocieristiche.

Per capire meglio l’importanza di questa splen-dida città bisogna citare Goethe, che scrisse: “Italien ohne Sizilien macht gar kein Bild in der Seele: hier ist erst der Schlüssel zu allem” (L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nell’animo: qui, solo qui, è la chiave di tutto).

Palermo è caratterizzata da una grande ric-chezza d’arte prodotta in quattro differenti mo-menti storici: l’architettura arabo-normanna, l’arte del basso medioevo e del Rinascimento, l’arte barocca del secolo XVII, l’arte decorativa del secolo XVIII. Situata al centro del Mediter-raneo, è qui che hanno origine gli esordi delle più antiche civiltà. Palermo nel corso della sua storia è sempre stata crocevia di culture fra l’Occidente e l’Oriente. Fu anche scalo privi-legiato di traffici mercantili. Luogo strategico di transito, qui hanno approdato popoli con razze, lingue e religioni diverse. La felice posizione e la bellezza dei luoghi hanno senza dubbio con-tribuito in larga parte a tutto ciò. Si spiegano anche in questo modo le innumerevoli domina-zioni che la città ha dovuto subire nel corso del-la sua millenaria storia. Ma nonostante questo Palermo è comunque riuscita a mantenere una propria identità. Girovagare per le vie cittadine è come presenziare ad una grandiosa parata di testimonianze appartenenti a civiltà diverse, ma intimamente fuse. Apprezzare un numero così grande di capolavori equivale a perdersi in qualcosa di immortale e inalterabile, proprio come vi si perdono tutti quelli che intorno ad essi vivono, si muovono e ne tramandano ricor-di, leggende e tradizioni.

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BICILa città, a partire dal 2009, è stata dotata di due piste ciclabili, che collegano la zona pede-montana con le zone marittime. Entrambe sono lunghe 7 km ciascuna.

DALL’AEROPORTOL’aeroporto di Palermo “Falcone Borsellino” è collegato al centro cittadino attraverso il treno Trinacria Express. La durata del tragitto è di 45 minuti circa, con fermate a Stazione Cen-trale, Vespri, Orleans, Notarbartolo, Francia e Piraineto; mentre il costo del biglietto è di € 5,50. E’ possibile raggiungere il centro anche con il bus Autolinea Prestia & Comandè, at-tivo dalle 6.30 alle 24.00, con partenze ogni 30 minuti. Durata del tragitto 50 minuti circa, con fermate Stazione Centrale, Piazza Giulio Ce-sare, Politeama, Via Lazio (angolo via Libertà) e via Belgio.

COME MUOVERSI A PALERMO

BUSIl mezzo pubblico più utilizzato è sicuramente l’autobus. Le linee degli autobus a Palermo sono consultabili sul sito dell’azienda AMAT, che le gestisce (www.amat.pa.it). Accanto a quelle tradizionali sono presenti tre linee di tipo turistico, a costo ridotto, che attraversano il centro storico (linea rossa, gialla e verde); la linea 101, che attraversa tutta la città dalla Stazione Centrale allo stadio Renzo Barbera; e la 806 che collega il centro con la località bal-neare di Mondello. Il costo del biglietto è di € 1,30, valido 90 minuti dalla convalida. Esiste un biglietto valido 24 ore dalla prima obliterazione, acquistabile al prezzo di € 10, vivamente con-sigliato ai turisti. Sono presenti anche due linee notturne, N1 e N2.

TAXIRadio Taxi Trinacria : (24 ore su 24) tel. +39 091/225455

METROPOLITANALa metropolitana di Palermo è composta di due linee, la linea A che collega la stazione cen-trale e la stazione Notarbartolo all’Aeroporto di Punta Raisi, e la linea B che va dalla stazi-one Notarbartolo a Giachery. Tuttavia, sono in corso imponenti lavori di potenziamento ed ampliamento delle linee, volti ad incrementare il numero di fermate e di collegamenti offerti. Il servizio è attivo dalle 6.10 alle 20.35.

TRAGHETTIIl porto di Palermo è collegato tramite le linee di traghetti ai principali porti italiani e del Mediterraneo. Si consiglia di visitare il sito www.portpalermo.it per tutte le informazioni riguardo orari, traghetti e crociere.

CARROZZEChi vuole fare un giro della città per le vie del centro storico con un mezzo insolito e tradizion-ale potrà optare per la carrozza. Le carrozze possono essere prese da Piazza Pretoria, Piazza Vittoria, Piazza Bellini, Piazza Verdi e dalla Stazione Centrale.

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INFORMAZIONI UTILISITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ Per informazioni generali visitate il sito:www.comune.palermo.itoppure il sito:www.palermotourism.com

UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE Azienda di promozione turistica (APT)Piazza Castelnuovo, 35Tel. +39 091/6058351Palermo presenta diversi Centri d’Informa- zione Turistica (C.I.T), dislocati in punti stra-tegici della città, dove è possibile ricevere in-formazioni e trovare tutto il materiale cartaceo che riguarda la città e i dintorni: brochure, depli-ant, mappe, cartine.I C.I.T. sono aperti dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.Stazione centralePortoPiazza BelliniPiazza Marina (di prossima apertura)CattedraleVia Cavour Politeama

NUMERI UTILI Carabinieri 112Polizia di Stato 113Vigili del Fuoco 115Emergenza sanitaria 118Viaggiare informati (CCISS) 1518 CLIMA Palermo gode di un clima temperato, con es-tati asciutte e calde, ed inverni freschi e pio-vosi (clima mediterraneo). Le stagioni invernali e primaverili hanno invece temperature miti e gradevoli. L’estate è arida e calda, ventilata grazie alla presenza delle brezze marine; non è raro sentire lo scirocco, il vento africano che, seppure in rari casi, fa impennare le tem-perature massime oltre i 42 °C (record storico di 45,5 °C). Il periodo più piovoso è quello compreso fra settembre e febbraio. Raro è il fenomeno della nebbia e della neve. La zona più calda è il centro storico. A

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chiese ............................................pag 10palazzi ...........................................pag 14musei .............................................pag 18strutture .........................................pag 22piazze/vie.......................................pag 26varie ...............................................pag 30

DA VISITARE

TiP (tourist informations in pills)

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Chiesa di Santa Teresa alla KalsaPiazzetta Santa Teresa, 4-5 - Palermo

La chiesa di Santa Teresa alla Kalsa è un edificio barocco che si affaccia sulla Piazza Kalsa dell’omonimo quartiere di Palermo. La costruzione della chiesa venne iniziata nel 1686 su progetto dell’architetto palermitano Giacomo Amato. All’interno sono di particolare pregio gli stucchi di opera di Giuseppe e Procopio Serpotta, rispettivamente fratello e figlio di Giacomo Serpotta realizzati nei primi anni del 1700. L’interno è ad una navata con cappelle laterali comunicanti.

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Chiesa di Santa Maria dello SpasimoVia dello Spasimo, 43 - Palermo

Si trova nel quartiere dalla Kalsa, una delle parti più antiche della città di Palermo. I lavori iniziarono nel 1509, ma non furono mai conclusi. Nel 1520 l’edificio, di grande importanza a quel tempo per l’intera comunità palermitana, si era arricchito di un capola-voro d’inestimabile valore, lo Spasimo di Sicilia dipinto da Raf-faello Sanzio, che raffigura appunto lo sgomento di Maria dinanzi al Cristo crollato sotto il peso della croce.

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Basilica la MagioneVia Magione, 44 - Palermo

Detta anche Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere, è una delle più antiche della città, nei pressi di piazza Kalsa. Fondata nel 1191 dalla dinastia normanna. Nel 1197 venne con-cessa all’ordine dei Cavalieri Teutonici.Nel corso dei secoli subì varie manomissioni, come l’edificazione di un portale barocco, ancora presente. Oggi la chiesa si presenta come un particolare esempio di arte arabo normanna. L’interno conserva un trittico marmoreo del XVI secolo e una “Crocifissione”.

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Chiesa di San Francesco d’AssisiVia Immacolatella, 8-20 - Palermo

E’ situata in un antico quartiere mercantile. Ricopre un ruolo di elevata importanza nella cultura religiosa palermitana. Qui risiede il simulacro dell’Immacolata Concezione. La chiesa è segnata da continue trasformazioni e rifacimenti che giustificano la complessità e la varietà dei linguaggi artistici in essa presenti. Le fasi costruttive piu’ antiche risalgono al XIII secolo. L’interno è impreziosito da sedici cappelle che custodiscono opere d’arte d’inestimabile valore.

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Chiesa di San Giuseppe dei TeatiniVia Vittorio Emanuele, 310 - Palermo

La chiesa venne costruita nel XVII secolo su progetto dell’architetto genovese Giacomo Besio seguendo uno stile barocco che si riscontra soprattutto negli affreschi che la dec-orano, nelle decorazioni scultoree e negli stucchi. All’esterno dell’edificio la grande cupola spicca ed è facilmente visibile da molte zone della città. All’interno è presente una cripta con una falda acquifera, la cripta non è accessibile, ma è diffusa la cre-denza che la sua acqua sia miracolosa.

Chiesa della MartoranaPiazza Bellini, 1 - Palermo

E’ d’origine Greco-ortodossa. Durante il periodo Normanno, fu convertita in chiesa Cattolica. E’ ora chiamata “la Martorana” perché - nel 1435 - fu ceduta da Alfonso V d’Aragona al vicino convento della Martorana, fondato da Goffredo Martorana. Nel 1143 iniziò la costruzione. Prima era chiamata con il nome di Santa Maria dell’Ammiraglio. L’edificio subì modifiche, anche sostanziali, soprattutto per le diverse esigenze liturgiche legate al passaggio dal rito greco al latino.

Chiesa di San CataldoVia Maqueda, 185 - Palermo

E’ un tempio eretto nell’XII secolo e situato nei pressi di piazza Bellini. Fondata tra il 1154 e il 1160. La chiesa fu anche trasfor-mata in ufficio postale. In alto s’impongono i profili solenni di tre cupole rosse poste in felice contrasto cromatico con la severa monocromia delle pareti. L’interno presenta tre corte navate, di cui quella centrale è scandita dalla sequenza ritmica delle tre cupolette, separate da colonne.

Chiesa del GesùVia Casa Professa, 21 - Palermo

Nota anche come Casa Professa. E’ in stile barocco. La costruzi-one inizio’ nel tardo cinquecento. All’ inizio presentava una nava-ta, ora ne ha tre. La consacrazione avvenne nel 1636. Durante la seconda guerra mondiale una bomba abbattè la cupola e molte pitture andarono perdute. Quando si volle restaurare l’edificio si procedette alla riesecuzione degli affreschi perduti con aggiunte arbitrarie e gusto poco felice. Di particolare rilievo è l’organo, con oltre 4000 canne.

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Chiesa del Santissimo SalvatoreVia Vittorio Emanuele, 398 - Palermo

E’ di origine normanna, essendo sorta nell’XI secolo. La sua fama è legata alla leggenda, secondo cui Costanza d’Altavilla, madre dell’imperatore Federico II, ne sarebbe stata per qualche tempo la badessa. L’aspetto attuale è assai diverso da quello della costruzione originaria. Già rimaneggiato nel XVI secolo, l’edificio divenne poi completamente barocco. La planimetria è particolare: si presenta come un ottagono irregolare inscritto in un’ellisse. C’è una grande cupola.

Cattedrale di PalermoVia Matteo Bonello, 2 - Palermo

E’ dedicata alla Vergine Maria Santissima Assunta, è un gran-dioso complesso architettonico composto in diversi stili. Eretta nel 1185. La cattedrale è fiancheggiata da quattro torri d’epoca normanna ed è sovrastata da una cupola. E’ collegata al Palaz-zo Arcivescovile con due grandi arcate da cui s’innalza la torre campanaria con l’orologio. L’interno è a croce latina con tre nav-ate divise da pilastri con statue di santi. All’ interno è possibile trovare due sarcofagi.

Chiesa di San Giovanni degli EremitiVia dei Benedettini, 12-16 - Palermo

E’ un monumento nazionale situato nel centro storico di Palermo. Questa chiesa rimanda alla concezione spaziale delle moschee islamiche. Le origini risalgono al VI secolo. Prima era una mos-chea. E’ nota per le sue caratteristiche cupole di colore rosso. Il presbiterio, terminante in nicchia, è sormontato da una cupola. Ilchiostro, abbellito da un lussureggiante giardino, è la parte meg-lio conservata del convento antico. Oggi l’edificio presenta una nuda cortina muraria.

Convento e Catacombe dei CappucciniPiazza Cappuccini- Palermo

Il convento è annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Le catacombe risalgono al XVI secolo, benché edificate su strut-ture precedenti. Il Convento è conosciuto in tutto il mondo per la presenza nei suoi sotterranei di un vasto cimitero. Lo spettacolo macabro degli innumerevoli cadaveri esposti è spunto di rifles-sione. Le gallerie furono scavate alla fine del ‘500 e formano un ampio cimitero di forma rettangolare. A

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Cantieri Culturali della ZisaVia Paolo Gili, 4 - Palermo

Contengono una quarantina di capannoni, alcuni di grande bellezza, tutti, comunque, esempi interessantissimi di archeo-logia industriale, con una naturale vocazione a diventare una straordinaria cittadella della cultura. Qui furono realizzati i mobili liberty tra i piu’ belli d’Europa. Oggi, sono stati recuperati 12 ca-pannoni: spazi adibiti a teatro, danza, mostre, concerti, convegni. L’area attualmente ospita la sede del “Centre Culturel Francais de Palerme et de Sicile”.

Palazzo dei NormanniPiazza del Parlamento - Palermo

E’ il palazzo reale, sorge nella posizione piu’ elevata della citta’. Oggi sede dell’Assemblea regionale siciliana. Al primo piano sorge la Cappella Palatina. La costruzione risale al IX secolo. Il palazzo è la sede dell’Osservatorio astronomico di Palermo. Le parti di costruzione attribuite ai normanni sono la Torre Pisana, sede della stanza del Tesoro, e la Torre della Gioaria. All’ interno troviamo anche la stanza di re Ruggero con decorazioni a mo-saico del XII secolo.

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Palazzo SclafaniPiazza Vittoria, 15 - Palermo

Sorge in prossimità del Palazzo dei Normanni e quindi in una posizione privilegiata, fu costruito nel 1330 dal feudatario Matteo Sclafani, conte di Adernò, in competizione con il contempora-neo Palazzo Chiaramonte fatto innalzare dal cognato. L’aspetto originario fu stravolto nel 1435 quando vi trovò posto l’Ospedale Civico e nel 1832 con la trasformazione in caserma. La facciata presenta alte arcature intrecciate che includono eleganti bifore.

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Palazzo ArcivescovileVia Matteo Bonello, 2 - Palermo

Il Palazzo Arcivescovile di Palermo è la sede dell’Arcivescovado e si trova in pieno centro cittadino a pochi metri dalla cattedrale e dal Palazzo dei Normanni. L’edificio venne costruito nel 1460 in sostituzione del precedente situato dietro la cattedrale. Dal 1927 il settore antistante la cattedrale ospita il museo diocesano della città, durante l’ultimo secolo all’interno del palazzo sono stati al-locati gli uffici della curia e del vescovo cittadino.

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Palazzo Pretorio - Comune di PalermoPiazza Pretoria - Palermo

E’ noto anche come Palazzo delle Aquile. È la sede di rappre-sentanza del Comune. L’edificio ha forma trapezoidale, con cor-tile centrale. Sul portale campeggia l’aquila, simbolo della città. Ai grandi saloni del piano nobile, in cui si trovano gli uffici del Co-mune, s’accede tramite un maestoso scalone, su cui si trova la statua del Genio di Palermo, nume tutelare della città. Il palazzo accoglie anche una raffigurazione di Santa Rosalia, protettrice della città.

Palazzo AbatellisVia Alloro, 4 - Palermo

E’ anche detto Palazzo Patella, situato in via Alloro, arteria prin-cipale del quartiere della Kalsa. Ospita all’interno la Galleria Re-gionale. E’ uno splendido esempio d’architettura gotico-catalana, era la residenza di Francesco Abatellis (o Patella), maestro Por-tulano del Regno. Senza eredi, l’Abatellis dispose che il palazzo rimanesse alla moglie, e che alla morte di essa nell’ edificio fosse fondato un monastero di donne sotto il titolo di Santa Maria della Pietà.

Palazzo Chiaramonte - SteriPiazza Marina, 60 - Palermo

Iniziato nei primi anni del XIV secolo, fu la grande dimora di Manfredi Chiaramonte. E’ oggi sede del Rettorato dell’Università degli studi di Palermo. Il restauro novecentesco fu assai contes-tato. Di pianta quadrata e massiccia volumetria, l’edificio segna il passaggio fra il castello medievale e il palazzo patrizio. La rig-orosa cortina muraria esterna è impreziosita da bifore e trifore con tarsie in pietra lavica. Vi è anche un passaggio segreto che partiva dalle celle.

Oratorio del Rosario di Santa CitaVia Squarcialupo, 19-45 - Palermo

L’oratorio è il capolavoro del grandissimo scultore barocco Giac-omo Serpotta che vi lavorò dal 1686 al 1718. Accesso all’oratorio attraverso la chiesa di Santa Cita. L’Oratorio, realizzato con l’obiettivo di esaltare l’intervento della Madonna nella lotta fra cristiani ed infedeli, affida alla decorazione il compito di rappre-sentare e propagandare in maniera evidente e persuasiva i fini istituzionali a cui, come organismo religioso, è preposto.

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Villa IgieaVia Papa Sergio I, 3 - Palermo

E’ uno storico albergo 5 stelle superior. La sua posizione è molto particolare, si trova sopra il Porto dell’Acquasanta, ed è protetta alle spalle dal Monte Pellegrino che la sovrasta. Essendo so-praelevata rispetto alla naturale linea di costa la vista sul mare è libera per parecchi chilometri. Inizialmente venne pensato convilla privata. L’edificio venne costruito alla fine del 1800. Lo stile segue la corrente del liberty. La struttura imita quella di un pic-colo castello.

Tonnara FlorioDiscesa Tonnara, 6 - Pelermo

Venne costruita intorno XVII secolo. La prima data certa è il 1830 quando fu acquistata dalla famiglia Florio, e venne completa-mente ristrutturata. L’architetto progettò una palazzina in stile neogotico di forma rettangolare e un mulino che veniva utilizzato nel processo industriale della lavorazione del tonno. Una parte della struttura venne trasformata da industriale ad abitativa. Nel novecento fu abbandonata e attualmente è adibita a ristorante e discoteca.

Villa NiscemiPiazza dei Quartieri - Palermo

E’ stata la residenza principale per almeno tre secoli della famiglia Valguarnera di Niscemi. Nella villa passò la sua infanzia Fulco di Verdura, celebre artista e gioielliere del XX secolo, figlio di Carolina di Valguarnera. Nel 1987, le ultime discendenti della casata hanno ceduto il complesso monumentale al Comune di Palermo che ne ha fatto sua sede di rappresentanza. All’interno, tutto è rimasto come era: arredi, quadri, ogni oggetto evoca il fascino di un tempo perduto.

Palazzina CineseViale Duca degli Abruzzi - Palermo

È un capolavoro commissionato dalla corte napoletana che ha ispirato a vent’anni dalla sua realizzazione lo stile “Carlo X” in Francia e il primo grande eclettismo britannico. Fu realizzata nel 1799 mantenendo lo stile orientale: il corpo centrale termina in alto con un tetto a pagoda, sorretto da un tamburo ottagonale. Lacostruzione presenta curiosi elementi: i campanelli della grata di ingresso, le travi in legno intagliato delle terrazze e gli smerli. E’ su tre piani.

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Museo d’Arte IslamicaPiazza Zisa - Palermo

Si trova nel Castello arabo-normanno della Zisa. Raccoglie og-getti d’Arte islamica della Sicilia e dell’area mediterranea, pro-dotti tra il IX e il XII secolo. Il museo è stato aperto nel 1991 ed espone oggetti prodotti nel periodo della dominazione araba in Sicilia (IX secolo - XI secolo), ma la raccolta è formata preva-lentemente da oggetti d’Arte islamica del successivo periodo di dominazione Normanna quando l’influenza della cultura islamica in Sicilia era ancora forte. Aperto da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 19.00; domenica e festivi fino alle 13.30. Ingresso € 4,50, ridotto € 2.

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Tesoro della Cappella PalatinaPiazza Indipendenza, 21 - Palermo

Si trova all’interno della cripta del Palazzo dei Normanni. Al suo interno custodisce dei Tabulari in pergamena che vanno dal XI secolo al XVIII secolo. Altri elementi presenti all’interno del mu-seo sono vasellame in argento sbalzato, alcuni paramenti sacri, degli oggetti liturgici, delle urne in argento e cofanetti preziosi. Altri pezzi di notevole interesse storico sono stati tolti da questa sede e esposti all’interno della “Galleria delle Belle Arti”.Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00; domenica fino alle 10.00.

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Museo DiocesanoVia Matteo Bonello, 2 - Palermo

Venne fondato nel 1927 seguendo l’orientamento di Papa Pio XI, che promosse l’istituzione di tali Musei d’arte legati al culto, in modo da raccogliere le opere d’arte provenienti dalle chiese in disuso, che rischiavano la dispersione o la distruzione. Il nucleo iniziale della collezione era costituito soprattutto dalle numerose sculture che decoravano la Cattedrale di Palermo prima della ristrutturazione del 1781. Si aggiunsero poi anche diverse opere d’arte e d’arredo sacro.Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 13.30; il sabato dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso € 4,5.

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Tesoro della CattedraleVia dell’Incoronazione, 5-13 - Palermo

In alcuni ambienti è esposto il Tesoro della Cattedrale: paramenti sacri dal XVI al XVIII secolo, paliotti, ostensori, calici, un breviario miniato del Quattrocento, la tiara d’oro di Costanza d’Aragona (prelevata dal suo sepolcro), splendido esempio di gioielleria medievale con smalti, ricami, gemme e perle. Altri oggetti prezi-osi, smalti, ricami e gioielli, sono esposti nelle bacheche centrali.Aperto da lunedì a sabato dalle 9.30 alle 17.30.

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Museo d’Arte Moderna e ContemporaneaVia Vittorio Emanuele, 365 - Palermo

Dal 2008 Palazzo Riso è la sede del Museo d’Arte Contempora-nea della Sicilia e uno degli spazi espositivi più importanti della regione. Alla sua apertura il museo si è dotato di una struttura per la promozione dell’arte contemporanea siciliana: il SACS (Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia) è costituito da un archivio i cui materiali sono disponibili on-line e consultabili in forma cartacea presso la sede del museo.Aperto da martedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00; il giovedì e il venerdì fino alle

22.00. Ingresso € 6.

Museo Del Costume Raffaele PirainoVia dell’Università, 54 - Palermo

La collezione Piraino è il risultato di un impegno pluriennale per ricercare il passato anche attraverso i reperti abbigliamentari. La raccolta (oltre tremila oggetti), comprende abiti di gala, da passeggio, da visita (sia maschili che femminili), abbigliamento infantile, ecclesiastico, militare, accessori e curiosità della moda. Di essa fanno parte inoltre interi corredi nuziali e costumi popo-lari dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.Visitabile su richiesta, previo accordo telefonico. Tel. +39 091/329335

Galleria Regionale della SiciliaVia Alloro, 2 - Palermo

Nelle splendide sale della galleria hanno trovato posto le opere provenienti da acquisizioni, donazioni ed incameramenti dei beni degli enti religiosi soppressi. Al piano terra si trovano, fra i tanti manufatti tutti d’altissimo livello qualitativo: le opere lignee ad intaglio del XII secolo e le sculture del Trecento e del Quattro-cento. Nella sala II, si trova lo straordinario grande affresco del Trionfo della Morte proveniente da Palazzo Sclafani.Aperto da martedì a domenica dalle 9.00 alle 13.00. Ingresso € 8.

Museo delle MarionetteVia Butera, 1 - Palermo

E’ intitolato ad Antonio Pasqualino, un vero e proprio arche-ologo nel campo delle tradizioni popolari. L’edificio, nel quale si concentrano collezioni di pupi siciliani, burattini e marionette provenienti da tutto il mondo, si trova alla “Kalsa”. La biblioteca contiene circa tremila volumi sulla storia dei pupi e delle mari-onette, sullo studio delle tradizioni popolari e molti copioni mano-scritti ottocenteschi. La videoteca è fornitissima.Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30; la domenica dalle

10.00 alle 14.00. Ingresso € 5.

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Museo del Risorgimento V. E. Orlando Piazza San Domenico, 1 - Palermo

La sede del museo è presso un settore dell’ex convento di San Domenico, edificio del XIV secolo in pieno centro storico della città. L’esposizione tratta temi relativi all’Unità d’Italia ed alla spedizione di Garibaldi in Sicilia.Aperto da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.00. Ingresso gratuito.

Museo Archeologico Regionale A. SalinasPiazza Olivella, 24 - Palermo

Possiede una delle più ricche collezioni d’arte punica e greca d’Italia, nonché testimonianze di gran parte della storia siciliana. Il museo, già Casa dei Padri della Congregazione di San Filippo Neri, è stato dedicato ad Antonio Salinas, celebre archeologo e numismatico palermitano. Fa parte del complesso monumentaledell’Olivella, che comprende anche la chiesa di San Ignazio e l’attiguo Oratorio. E’ composto in parte da collezioni private ac-quistate o donate al museo.Da martedì a venerdì 8.30-13.30 e 15.00-18.30; sabato-domenica fino alle 13.30. € 4.

Museo d’Arte e Archeologia I. Mormino Via della Libertà, 52 - Palermo

La sede del museo è “Villa Zito”, costruita all’inizio del XVIII se-colo. Il museo comprende un’ampia collezione di ceramiche dei secoli XVI, XVII e XVIII, una collezione numismatica, con an-nessa biblioteca e un’area dedicata alla Filatelia, dove sono pre-senti antiche stampe risalenti al Regno delle Due Sicilie, carte geografiche, antichi francobolli e piante di città siciliane dal Sei-cento all’Ottocento. Presente anche una quadreria con centinaia di dipinti dell’Ottocento.Da lunedì a venerdì 9.00-13.00 e 15.00-17.00; sabato fino alle 13.00. Ingresso € 4.

Museo Del Mare, Arsenale Di PalermoVia Cristoforo Colombo, 142 - Palermo

Aperto nel 1997, ha sede nell’antico arsenale borbonico della città. All’interno si possono ammirare due cannoni di epoca bor-bonica, fusi tra il 1781 e il 1785. Inoltre vi sono dei portolani, libri originali che contenevano le indicazioni tecniche per il sicuro ap-prodo nei vari porti. Si possono ammirare riproduzioni in scala discialbecchi, galere e navi cannoniere, frutto della passione dei soci fondatori. L’Arsenale, di forma rettangolare, fu costruito tra il 1621 e il 30.Aperto da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30. Ingresso € 2.

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Ponte dell’AmmiraglioCorso dei Mille, 227-233 - Palermo

Il Ponte dell’Ammiraglio è un ponte a dodici arcate di epoca nor-manna visibile dall’attuale Corso dei Mille. Nel 1860, nel corso della Spedizione dei mille, Garibaldi proprio su questo ponte e nella vicina via di porta Termini si scontrò con le truppe dei Bor-boni. Oggi sotto gli archi del ponte normanno non scorre più il fiume ma si trova un curato giardino, con attorno viali alberati, agave e altre varietà di piante grasse.

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Fontana del Genio a Villa GiuliaVia Lincoln, 19 - Palermo

Si trova nel parco di Villa Giulia. La statua marmorea che la sor-monta è una delle otto rappresentazioni monumentali del Genio di Palermo. Tra le diverse sculture che arredano Villa Giulia è considerata, insieme all’Orologio del Dodecaedro, la più impor-tante e significativa. La scultura fu realizzata nel 1778 e rappre-senta la magnificenza e le virtù della città. E’ affine alla Fontana del Genio di Piazza Rivoluzione, anche se questa è più elegante e grande.

2

Porta FelicePorta Felice - Palermo

E’ l’ingresso dal lato mare al Cassaro, uno degli assi principali della città. Prende il nome da Donna Felice Orsini, moglie del viceré spagnolo Marcantonio Colonna, che, nel 1582, decise di dare un ingresso monumentale all’attuale Corso Vittorio Ema-nuele. La Porta è costituita da due imponenti piloni. I lavori si protrassero fino al 1637. L’intervallo di tempo trascorso permise la differenziazione delle facciate dei piloni.

3

Fontana PretoriaPiazza Pretoria - Palermo

Fu realizzata nel 1554 a Firenze, ma nel 1581 venne trasferita in città. Ruota attorno ad un bacino centrale circondato da quattro ponti di scalinate e da un recinto di balaustre ed è costituita da tre vasche concentriche da cui prende l’avvio il gioco d’acqua. Distribuite all’interno di questa costruzione architettonica si tro-vano le statue che raffigurano gli dei dell’Olimpo. La parte cen-trale è circondata dalle raffigurazioni scultoree di varie divinità mitologiche.

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Porta NuovaVia Vittorio Emanuele, 475 - Palermo

E’ stata per secoli il più importante accesso via terra. Da essa partono il Corso Vittorio Emanuele, la principale arteria cittadina e la strada verso Monreale. Originariamente voluta nel 1583 dal viceré Marcantonio Colonna per ricordare la vittoria di Carlo V sulle armate turche, subì la totale distruzione nel 1667. Nel 1669 fu ricostruita integralmente e a coronamento dell’edificio fu posta una copertura piramidale con l’immagine di un’aquila ad ali spie-gate.

5

Fontana dei Due DraghiCorso Calatafimi, 217 - Palermo

E’ una fontana storica di Palermo. Venne costruita nel 1630 su progetto dell’artista Mariano Smiriglio; è composta da una vasca marmorea di forma vagamente circolare e sono presenti sul bor-do della vasca due draghi, sempre marmorei, posti in posizione opposta uno dall’altro. Le due figure mitologiche versano l’acquanella fontana attraverso la bocca. L’intera opera è situata pres-so uno slargo stradale protetto da una cancellata in ferro dello stesso periodo.

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Porta CariniPiazza Porta Carini, 63-73 - Palermo

È una delle porte più antiche della città, non si conosce la data di prima edificazione, la prima data certa è il 1310 quando venne riedificata. Nella prima metà del XVIII secolo la proprietà passò ad un monastero e le monache la utilizzarono come luogo di svago. Infine nel 1782 la porta venne distrutta per essere nuova-mente riedificata. E’ costrutita in pietra calcarea, lo stile è tipica-mente neoclassico, abbastanza austero senza troppe conces-sioni alle decorazioni.

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Palchetto della MusicaPoliteama, 47 - Palermo

E’ un monumento ottocentesco situata in Piazza Castelnuovo. L’edificio venne edificato nel 1875 da parte della famiglia Florio per evitare che la piazza venisse usata per edilizia abitativa visto che la famiglia possedeva una villa sulla stessa piazza. L’edificio è costruito completamente in marmo bianco e richiama i motivi neoclassici e rinascimentali in voga nel periodo. Sulla base tro-viamo delle colonne corinzie che sorreggono una trabeazione decorata a palmette.

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Teatro Politeama GaribaldiPiazza Ruggero Settimo, 18 - Palermo

L’opera propone simmetrie con sinteticità espositive in sinergia ad equilibri neoclassici caratteristici degli Archi di Trionfo napo-leonici, con gruppi bronzei di cavalli rampanti posti all’ingresso dell’edificio. Il valore di questa costruzione sta nell’esaltazione della funzione sociale del teatro come “teatro del popolo” con l’enorme sala a ferro di cavallo (che nel 1874 poteva contenere cinquemila spettatori) con due file di palchi, dominata da una grande galleria.

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Teatro Massimo Vittorio EmanuelePiazza Giuseppe Verdi, 13 - Palermo

E’ il maggiore edificio teatrale lirico d’Italia, e uno dei più grandi d’Europa (terzo in ordine di grandezza architettonica). Ambienti di rappresentanza, sale, gallerie e scale monumentali circonda-no il teatro vero e proprio, che può ospitare circa 1.400 spettatori, formando un complesso architettonico di grandiose proporzioni. La tradizione narra che una suora detta “la monachella” si ag-giri ancora per le sale del teatro e chi non crede alla leggenda inciampa in un gradino.

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Teatro BiondoVia Roma, 258 - Palermo

Costruito nel 1903 è il più recente dei teatri storici della città. La facciata del teatro ha uno schema classico ottocentesco simmet-rico secondo l’asse principale, il prospetto principale è mosso dal primo ordine che ha spicco sugli altri, il piano terra è ripartito dai vari accessi alle attività commerciali. La tipologia del complesso è quella tipica dei teatri di prosa. L’arredamento degli interni ri-sulta un bell’esempio di arte decorativa dell’epoca.

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Teatro di VerduraViale del Fante, 66 - Palermo

Il Teatro di Verdura è un teatro estivo della città. Viene utilizzato durante l’estate per le rappresentazioni del Teatro Massimo. Si trova all’interno del giardino di una villa ottocentesca presso il Parco della Favorita di Palermo. La tipologia è a ferro di cavallo.

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Piazza CaraccioloPiazza Caracciolo - Palermo

La piazza è situata nel quartiere La Loggia o Mandamento Cas-tello a Mare nel centro storico di Palermo, ed è il cuore del mer-cato della Vucciria. Venne sistemata dal viceré Caracciolo nel 1783 anche se non conserva più l’immagine del tempo. Attual-mente di giorno conserva l’aspetto storico del mercato essendo completamente riempita dai venditori, specialmente venditori di carne. Di notte muta aspetto e diviene luogo di ritrovo per amanti della musica Reggae e Rap.

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Corso Vittorio EmanueleVia Vittorio Emanuele - Palermo

Il Càssaro o Corso Vittorio Emanuele è la strada più antica della città. La strada si presenta perfettamente dritta da Porta Nuova a monte, a Porta Felice quasi sul mare, presenta una leggera discesa degradante verso il mare. Durante tutto il suo percorso troviamo molte strade che confluiscono in essa ma solo due la attraversano, via Maqueda, con la quale forma il famoso incrocio di epoca barocca, e via Roma.

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Piazza ViglienaPiazza Villena - Palermo

I Quattro Canti o Ottagono del Sole o Teatro del Sole, sono i nomi di una piazza ottagonale all’incrocio dei due principali assi viari di Palermo: la via Maqueda e il Cassaro, oggi Corso Vittorio Emanuele. I Quattro Canti propriamente detti sono i quattro pros-petti architettonici che delimitano lo spazio dell’incrocio. Il nome esatto è Piazza Vigliena, in omaggio al Viceré. L’architettura è molto semplice, rappresenta un perfetto ottagono formato da quattro edifici.

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Via MaquedaVia Maqueda - Palermo

E’ una strada storica della città, che prende il nome da colui che la tracciò: Bernardino di Cardines, duca di Maqueda viceré dal 1598 al 1601. Tale strada venne progettata nel 1577 ed il com-pletamento arriverà nel 1599. All’incrocio con il Cassaro trovi-amo Piazza Vigliena, meglio nota come i Quattro Canti, di forma ottagonale. Nei secoli successivi al taglio fu avviata un’intensa attività edilizia con la creazione di palazzi nobiliari, chiese e con-venti.

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Piazza IndipendenzaPiazza Indipendenza - Palermo

È una delle piazze centrali più importanti della città per la presen-za, a poca distanza, di molti uffici, quali la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana e la sede della presidenza della Regione Si-ciliana, dell’ Università di Palermo, della Caserma Tukory e di parecchi edifici di carattere turistico. Si trova subito oltre le vec-chie mura cittadine in direzione Monreale. All’interno troviamo anche un vasto giardino centrale abbastanza recente e uno dei bastioni murari.

Via Ruggero SettimoVia Ruggero Settimo - Palermo

La via insieme alle perpendicolari vie Principe di Belmonte e Generale Magliocco viene considerata come il salotto di Paler-mo. Si estende per circa 350 m da via Libertà a via Maqueda e l’unica grossa arteria che la taglia è via Mariano Stabile dove le due strade creano i cosiddetti Quattro Canti di Campagna con-trapposti ai Quattro Canti di città posti più avanti sulla stessa direttrice. La strada è resa famosa dai negozi che la popolano che sono tra i più cari della città.

Piazza CastelnuovoPiazza Castelnuovo - Palermo

Insieme all’adiacente piazza Ruggero Settimo forma un unico ampio spazio, comunemente chiamato “Piazza Politeama”, dall’omonimo teatro che domina la piazza. Si trova alla fine di Via Libertà ed all’inizio di via Ruggero Settimo, lungo l’asse princi-pale della città. Da quando lo sviluppo della città si è concentrato nell’area a Nord questa piazza è diventata il centro nevralgico cittadino, luogo di incontro e vetrina della città, grazie alla sua grande estensione.

Piazza Ruggero SettimoPiazza Ruggero Settimo - Palermo

Insieme a Piazza Castelnuovo è la più importante della città, le due piazze insieme vengono volgarmente chiamate Piazza Politeama. Da quando lo sviluppo della città si è concentrato nell’area a Nord questa piazza è diventata il centro nevralgico cittadino, luogo di incontro principale anche grazie alla sua grande estensione. Si affaccia il Teatro Politeama ed al centro della piazza è presente la statua di Ruggero Settimo. Alcuni anni fa ha subito un notevole stravolgimento.

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Giardino Villa GiuliaVia Lincoln, 19 - Palermo

E’ un giardino pubblico di Palermo. Il progetto della villa fu re-alizzato dall’architetto Nicolò Palma che disegnò un verde pub-blico con un perimetro perfettamente quadrato, suddiviso a sua volta in quattro quadrati suddivisi dalle loro diagonali; lo spazio centrale, di forma circolare è abbellito da quattro esedre in stile pompeiano. Le colonne doriche testimoniano bene il gusto già romantico della fine del XVIII secolo.

Orto BotanicoVia Lincoln, 2b - Palermo

L’Orto botanico di Palermo è una istituzione museale e didattico-scientifica del Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Palermo, che vi ha sede. Adiacente a Villa Giulia, vi si accede da via Lincoln, al confine del quartiere Kalsa di Palermo. Il Gi-ardino accoglie oltre 12.000 specie differenti di piante. La sua origine risale al 1779.

Parco D’OrleansCorso Re Ruggero - Palermo

Il parco venne edificato a inizio Ottocento come riserva di palaz-zo d’Orleans, che attualmente è sede della presidenza della Re-gione siciliana. Aveva originariamente una superficie comples-siva di 46 ettari. Oggi il parco, gestito dalla Regione siciliana, è di circa tre ettari, Nella restante parte sono oggi costruite diverse facoltà dell’Università di Palermo. Venne trasformato in parco ornitologico ed ancora adesso conserva molte specie animali provenienti da tutto il mondo.

Parco Della FavoritaPiazza Leoni - Palermo

E’ l’area verde più estesa del comune. Situato ai piedi del monte Pellegrino, è il grande parco creato nel 1799 da Ferdinando III di Borbone. Due lunghi viali, intitolati ad Ercole e Diana, attra-versano parallelamente il parco. Ferdinando fece costruire, su progetto del Marvuglia, anche una residenza: la curiosa Palazzi-na Cinese, di stile orientaleggiante. Ospita inoltre Villa Nisce-mi, stupenda residenza ricca di antichi arredi ed opere d’arte, l’ippodromo e lo stadio.

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Castello Della CubaCorso Calatafimi, 110 - Palermo

La Cuba Sottana o più semplicemente Cuba, è un padiglione di delizie, in origine all’interno di uno dei Sollazzi Regi dei re normanni di Sicilia, e si trova all’interno dell’omonimo quartiere. Si chiama “sottana” per distinguerla dalla Cuba Soprana, oggi inglobata nella settecentesca Villa Napoli. Fu costruito nel 1180 per il re Guglielmo II. Proprio alla Cuba, tra le acque e gli alberi che la circondavano, Boccaccio ambientò una delle novelle del suo Decameron.

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Castello Della ZisaPiazza Zisa - Palermo

Sorgeva fuori le mura della città, all’interno del parco reale nor-manno. L’ edificio, concepito come dimora estiva dei re, nasce da un progetto unitario, realizzato da un architetto di matrice cul-turale islamica ben consapevole di tutta una serie di espedienti per rendere più confortevole questa struttura durante i mesi più caldi dell’anno. Facevano parte del complesso anche un edificio termale ed una cappella palatina.

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Castello UtveggioVia Pietro Bonanno, 14 - Palermo

E’ un imponente palazzo in stile liberty simile ad un castello ne-ogotico dal caratteristico colore rosa pallido, posto sul promonto-rio del Monte Pellegrino (definito “più bel promontorio del mondo” da Goethe) a 346 m sul livello del mare, con vista sulla città di Palermo. Non ebbe mai una funzione militare, infatti la costru-zione dell’edificio iniziò nel nel 1928, venne ultimato nel 1933. L’edificio venne adibito ad albergo di lusso.

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La CalaVia Cala, 116 - Palermo

La cala, l’antico porto di città, era un tempo difeso dal Castello a Mare. E’ un arco di mare compreso fra la via Francesco Crispi e il Foro Italico e corrisponde al porto più antico della città, ed attual-mente vi si accede attraverso l’imboccatura del Porto di Palermo. Al giorno d’oggi la Cala si presenta come un porticciolo turisticoa forma di “U” all’interno del centro storico.

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chiese ..................................................pag 1palazzi .................................................pag 5musei ...................................................pag 9monumenti e strutture..........................pag 13teatri.....................................................pag 21varie .....................................................pag 23

CONSIGLI DI VIAGGIO

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GITA A MONDELLO

Situata ai piedi del Monte Pellegrino, Mondello, frazione di Palermo, è un borgo marinaro che attrae ogni anno molti turisti. La rinomata lo-calità balneare, posta a circa 10 km dal centro storico palermitano, è raggiungibile per mezzo dei tanti viali reali alberati, direttamente attra-versando il grande Parco della Favorita, o tram-ite collegamenti secondari, direttamente da quartieri periferici della città. Questa magnifica area è caratterizzata da un golfo sabbioso, dai colori tropicali del mare, dalle rinomate ville in stile liberty, da un tipico porticciolo, da numer-ose strutture ricettive, ristoranti, negozietti, club nautici e da uno stabilimento balneare, preso d’assalto nel mese d’agosto dai molti turisti ma anche dagli stessi palermitani.

Conosciuta come la spiaggia dei palermitani, Mondello si presenta chiassosa e colorata, “nobile e popolare” al tempo stesso. Da parec-chi anni ormai, la frazione è una località fre-quentatissima d’estate, con una “vocazione” sportiva, testimoniata anche dai grandi suc-cessi internazionali ottenuti nel windsurf da alcuni atleti palermitani, che proprio in questa spiaggia hanno imparato a cavalcare le onde. Nell’ultimo decennio la località ha sviluppato la propria vocazione ed ha incrementato l’offerta turistica con ottime strutture ricettive, numerosi ristoranti tipici, negozi e divertimenti. Il clima ventilato d’estate e mite d’inverno, i fondali marini ricchi di vegetazione, la spiaggia fine

e bianca, l’acqua limpida e cristallina e tanto altro, fanno di Mondello un importante polo tu-ristico.

WORLD FESTIVAL ON THE BEACHIl World Festival on the Beach è un festival estivo che ha sede, dal 1985, a Mondello, quartiere balneare di Palermo, tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. L’evento rag-gruppa annualmente varie manifestazioni spor-tive, ma allo stesso tempo spettacoli musicali, che, per la loro connotazione internazionale, trasformano la località siciliana in un villag-gio di straordinario interesse. All’interno della manifestazione si hanno molte competizioni di sport estivi, tra i quali: windsurf, surf, kitesurf, vela, beach volley, golf e scherma. Nell’area destinata alle competizioni si svolgono, oltre ai concerti, anche corsi di immersione e mostre fotografiche.

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GITA A MONREALE

La città di Monreale è famosa in tutto il mondo per il suo duomo normanno, edificato, per volontà del Re di Sicilia Guglielmo II detto il Buono, verso la fine del dodicesimo secolo (1172-1186). L’edificio religioso, dedicato a Santa Maria la Nuova, rappresenta senza la minima ombra di dubbio la più bella chiesa nor-manna di tutta la regione. Questo è inoltre uno dei più incantevoli monumenti architettonici del Medioevo. L’architettura del complesso è molto particolare, caratterizzata da un insieme di stili differenti: greco, arabo e normanno. E’ contrad-distinta da tre corpi concepiti in modo compat-to: chiesa, palazzo reale e convento. Il duomo è imponente e fu costruito in pochi anni: tutto questo conferma come la dinastia normanna facesse ampio uso dell’arte come mezzo di af-fermazione e glorificazione del giovane e ambi-zioso regno. La facciata è composta da un por-tico a trifora, due possenti torri fortificate (quella di sinistra è diventata in seguito un campanile) e notevoli porte bronzee. Una di queste è opera di Bonanno Pisano e venne realizzata verso la fine del secolo XII (1185-1186). L’esterno, or-nato da diversi disegni, ancora oggi preserva intatta l’impronta normanna. La chiesa è a croce latina e divisa in due piani. Caratter-istico e particolare è il fatto che l’interno ris-plenda di luce propria, tale luce viene emanata dall’ampissima superficie dorata dei mosaici. I mosaici sono spesso diversificati da una qual-ità non costante, variano infatti sia per finezza di disegno che per espressività. Questo fatto

fa pensare che l’esecuzione venne affidata ad artisti di diversa provenienza. All’interno del luogo sacro vi è poi l’ingresso della cripta, cripta che conserva il ricchissimo tesoro di Guglielmo II: a questo tesoro appartiene ad-dirittura una preziosissima spina della corona di Cristo, conservata in un reliquario d’oro e d’argento. L’alto e delizioso soffitto ha subito la-vori di restauro agli inizi del secolo XIX (1811), tale restauro è avvenuto in seguito ad un incen-dio che aveva distrutto parte del tetto. Notare la travatura ricca d’oro a vari colori. Meritano poi assolutamente attenzione le cappelle ab-bondantemente decorate. Questo luogo ospita anche al proprio interno la preziosa urna in cui si conservano le viscere del re di Francia Luigi IX, conosciuto come “il Santo”. Il suo corpo, in viaggio dall’Africa, rimase in città per diverso tempo. Come accennato in precedenza, ap-partengono a questo imponente complesso anche il palazzo reale e il convento. Al secondo piano del palazzo, troviamo, assolutamente da non perdere, la Sala di re Ruggero - ricca di mosaici. Da non perdere infine: la sala del duca di Montalto, il Salone d’Ercole e le antiche pri-gioni. Il Chiostro del Duomo è situato all’interno dell’adiacente monastero. Fra le cose più im-portanti del convento è da ricordare un quadro rappresentante San Benedetto. Questa tela è ritenuta la più pregevole del pittore e architetto Pietro Novelli, detto il Monrealese, uno dei più importanti e influenti artista del ‘600 in Sicilia e uno dei maggiori del suo tempo.

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DA NON PERDERE...

FESTA DI SANTA ROSALIALa festa, dedicata alla santa patrona Rosalia, dal 1624 rappresenta un evento unico a cui prendono parte migliaia di fedeli, curiosi e tu-risti. Il principale evento cittadino si svolge nel mese di luglio, la notte del 14, con la solenne processione che partendo dal Palazzo dei Normanni, prosegue lungo l’antico asse viario del Cassaro fino al mare, passando attraverso Porta Felice, secondo un itinerario ideale dalla morte (la peste) alla vita (la luce). Durante la processione il carro trionfale con la statua della santa, trainato da buoi, si ferma davanti alla Cattedrale, ai quattro canti e alla Marina, dove ha luogo un grande spettacolo pirotecnico, ac-compagnato da musica sinfonica eseguita dal vivo. Durante le celebrazioni si assaggiano pi-atti tipici della tradizione popolare palermitana: la Pasta con le sarde , i babbaluci (lumache bollite con aglio e prezzemolo), lo sfincione, il polpo bollito, la pannocchia bollita e l’Anguria. Ogni anno viene messo in scena un tema differente, mantenendo però come punto di partenza la storia della vittoria sulla peste.

PREMIO MONDELLOIstituito nel 1975, il Premio Letterario Interna-zionale “Mondello Città di Palermo” è uno dei premi letterari italiani più prestigiosi. Fu Franc-esco Lentini, giudice e intellettuale, (che seguì il premio fino al 2000, anno della sua morte),

a riunire critici e uomini di cultura, che diede-ro impulso a questo premio. L’evento ebbe fin dall’inizio una vasto eco nel mondo della cultura anche per il livello qualitativo della sua giuria, composta da critici di tutta Europa. Fra gli autori premiati col Mondello ci sono nomi di grande rilievo, alcuni dei quali nominati Premi Nobel per la letteratura: Josif Brodskij, Doris Lessing, Günter Grass, Octavio Paz, José Sar-amago, John Maxwell Coetzee.

FESTA DEI MORTILa festa ha origini antichissime, tanto che al-cuni la ricollegano ad antichi culti pagani e al banchetto funebre, un tempo comune a tutti i popoli indo-europei, di cui si ha ancora un ricor-do nel “consulu siciliano”, pranzo che i vicini of-frivano, dopo l’avvenuta tumulazione, ai parenti del defunto. Secondo la tradizione palermitana, per la festa dei morti, i genitori dovevano nas-condere, nei punti più insoliti della casa, dolci e giocattoli, dicendo ai bambini che erano stati portati in dono dalle anime dei parenti defunti. Solitamente i maschietti ricevevano armi, men-tre le bimbe bambole, passeggini, cucine e pentolame. I più facoltosi regalavano invece tricicli e nuovissime biciclette. La sera prima bisognava però ricordarsi di nascondere la grattugia perché si pensava che i defunti, a chi si fosse comportato male, sarebbero andati a grattare i piedi.

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L’artigianato palermitano, sostenuto da tec-niche di lavorazione tramandate attraverso gli anni, offre molteplici scelte per chi è in cerca di souvenir tipici: pezzi unici ed origi-nali, totale espressione della cultura e della tradizione del luogo. Uno dei simboli della tradizione palermitana è sicuramente il teatro dei pupi. I “pupi” sono le caratteristiche mari-onette siciliane che i “pupari” usavano per met-tere in scena storie riprese dalla tradizione epica, dalle Chansons de Geste francesi e dall’Orlando Furioso. I famosi pupi, dichiarati dall’UNESCO “capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità“, sono realizzati in-teramente a mano, nel legno intagliato e deco-rato. Acquistarne uno può davvero essere un ottimo investimento, visto che sempre più rari sono coloro che fanno tesoro di quest’arte. Il luogo giusto per chi è in certa di queste vere e proprie opere d’arte è Corso Vittorio Ema-nuele, sul quale si affacciano le botteghe ar-tigiane dei famosi pupari Cuticchio, Mancuso e Greco e, se sarete fortunati, potrete assistere dal vivo alla creazione di queste marionette. Ricordate, i veri pupi di Palermo sono alti 80 cm, pesano circa 15 kg, indossano sfavillanti armature e hanno il volto dipinto con espres-sioni accentuate, per enfatizzare il ruolo rives-tito nella rappresentazione. Un altro prodotto tipico di Palermo e della Sicilia in generale è il carretto siciliano. Ampiamente utilizzato in passato sia dai viaggiatori che dai venditori

ambulanti, questo carretto, realizzato in legno, è uno dei simboli di questa magica terra. Ric-camente decorati con le raffigurazioni di vere e proprie pagine di storia siciliana, i carretti siciliani sono venduti in qualsiasi dimensione, anche se quelli grandi e d’epoca possono rag-giungere cifre davvero poco abbordabili! Altra lavorazione in cui Palermo e la sua provincia eccelle è quella della ceramica e della terra-cotta (vasi, grandi piatti da appendere, brocche di tutte le dimensioni) e dei recipienti in rame o stagno, acquistabili nell’antica Via Calderai. Ma se avete poco spazio, non lasciate questa splendida isola senza la Trinacria, una testa femminile con tre gambe piegate.

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MERCATI E FIERE

I mercati rionali della città sono luoghi fuori dal tempo. I più visitati e frequentati sono quelli del-la Vucciria, situato nei pressi della Chiesa della Martorana, e di Ballarò, adiacente alla stazione. Qui, sulle bancarelle, ritroviamo i colori e i pro-fumi di Palermo e della Sicilia intera. Meritano poi attenzione anche il mercato di Borgo Vec-chio, allestito vicino al porto e aperto durante la notte, e quello del Capo, situato alle spalle del Teatro Massimo. I mercati rionali cittadini sono riusciti a conservare il fascino di una cultura che, soprattutto qui, ha lasciato segni incon-fondibili. I quattro luoghi indicati rappresentano punti d’interesse imperdibili per tutti coloro che desiderano rivivere una Palermo antica, che non perde mai il suo fascino.

MERCATO DELLA VUCCIRIAVia Roma, la Cala, il Cassaro e Piazza San Domenico.

Il mercato della Vucciria, situato nel quartiere della Loggia, è il più famoso e frequentato mercato cittadino. La Vucciria ha origini molto antiche, risalenti infatti al X/XI secolo. E’ una realtà a parte, caratterizzata da un concentrato di colori, sapori, odori e voci antiche. Questo luogo offre di tutto, ma specialmente generi ali-mentari. Il nome sembra derivare da una storpi-atura della parola “boucherie”, che in francese indica il mercato della carne. Intorno al XV se-colo questo luogo assunse la denominazione di “bocceria della foglia”, chiaro riferimento al tipo di commercio che vi si svolgeva, vale a dire quello di frutta e verdura. Il nome attuale venne utilizzato a partire dal Settecento. Nel 1783 il marchese e Viceré Domenico Carac-ciolo, diplomatico e uomo politico del Regno di Napoli, decise di mettere in ordine il mercato: fece erigere una serie di portici, oggi scompar-si, e creò una loggia quadrata con una bella fontana di marmo. Inoltrarsi nei vicoli di questo mercato, andare alla ricerca del “genius loci”, gustare il richiamo dei venditori e il cicaleccio, fingere di contrattare sul prezzo: tutto questo rappresenta un’esperienza irripetibile. La Vuc-ciria costituisce oggi un ultimo tuffo in un mon-do che, dopo anni e anni di vita, va lentamente scomparendo.

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MERCATO DI BALLARO’ Piazza Ballarò.

Il mercato, di tipo alimentare e probabilmente il più antico della città, si svolge nel quartiere Albergheria, più precisamente in piazza Bal-larò. Questo luogo è, come la Vucciria, molto vivace, colorito e caratteristico. Il nome sem-bra possa risalire da “Balhara”, antico villag-gio situato vicino a Monreale, da cui giunsero in città i primi mercanti arabi. Questa è la tesi più probabile anche se le origini del nome non sono certe. Altre fonti sostengono infatti che il nome derivi da “Vallaraya”, re indiano della re-gione del Deccan, da cui provenivano diverse spezie. Questo luogo è rinomato per la vendita delle primizie che provengono dalle campagne del palermitano. Ogni giorno qui si recano cen-tinaia di persone. Caratteristica principale del mercato sono le cosiddette “abbanniate”, chi-assosi richiami dei venditori che, con il loro car-atteristico e colorito accento locale, cercano di attirare l’interesse dei passanti.

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NIGHTLIFE

Palermo è in grado di offrire molto ai suoi nu-merosissimi visitatori anche per quanto riguar-da l’ambito dello “svago notturno”. Dopo aver visitato, durante il giorno, la città in lungo e in largo, l’obbligo è quello di fare una bella doc-cia, ricaricare un attimo le batterie e prepararsi per stare in giro tutta la notte. Questa metropoli infatti merita particolare attenzione ed è molto caratteristica anche alla luce della luna, con le stelle che indicano il cammino. Palermo di sera è caratterizzata da un fascino particolare e assolutamente imperdibile. Per la cena sug-geriamo uno dei tanti ristoranti situati nei pressi del mare: il pesce è fresco e buono e la pasta con i ricci ha un sapore a dir poco spettacolare. In città vi sono poi diversi locali in cui abbinare un’ottima cucina ad un prezzo decisamente ab-bordabile risulta cosa assolutamente semplice.

Una volta finito di cenare, trovare un locale in grado di offrire un buon cocktail è facile. Noi consigliamo uno dei tanti bar arabeggianti che ricordano le origini della città. Per tutti coloro alla ricerca di una serata “un po’ più movimen-tata” e per gli amanti della musica, vanno ricor-dati i numerosi pub del centro e le discoteche palermitane: questi luoghi saranno il palcosce-nico delle vostre notti nel capoluogo siciliano. La vita notturna locale ha infatti negli ultimi anni

aumentato in maniera esponenziale i propri spazi. Uno dei centri nevralgici della movida è senza dubbio il “Fuso Orario”: famoso e carat-teristico pub situato nei pressi del teatro Mas-simo. Questo esercizio è sempre affollato e fre-quentato, così come lo è la piazzetta antistante e lo sono i numerosi locali per studenti presenti in zona. Per chi volesse invece divertirsi rispar-miando un po’, bisogna allora allontanarsi da questa zona. Ottimi sono i locali: “Ai vini d’Oro” in Piazza F.Nascè e il mitico market-birreria “Tantillo” che ha come caratteristica principale quella di essere praticamente sempre aperto.

Questa metropoli è in grado di offrire inoltre diverse possibilità anche a tutti coloro che de-siderino divertirsi ballando. Molti sono infatti i pub con musica dal vivo. Meritano quindi atten-zione: il “B-Side” (via Ammiraglio Gravina), il pub spagnolo “La Cueva” e l’“Eden Rocks” (Via Paruta). Un altro pub con musica dal vivo assi-curata (in genere dal mercoledì alla domenica) è il “Birimbao”, in Via dei Leoni 85. Questo lo-cale funge anche da ristorante, l’unico “proble-ma” sono i prezzi non proprio abbordabilissimi. Per concludere menzioniamo: “La Cuba” di Via Scaduto 12, luogo che da più di dieci anni ha preso saldamente lo scettro di locale più get-tonato della “Palermo da bere”.

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CUCINA

La cucina palermitana è una cucina tipica-mente povera, ma ricchissima di calorie. Pro-tagonisti di questa cucina sono le parti meno pregiate degli animali, che in altre parti d’Italia vengono eliminate e non mangiate, e la fa-rina di ceci, dalla quale si ottengono le famose Panelle, ottime da gustare calde con il limone. Di particolare interesse è il “cibo da strada”, an-cora largamente diffuso, che rappresenta per-

fettamente i gusti dei palermitani. Re del Fast food stile palermitano e uno tra i cibi preferiti dai palermitani è il Panino con la Milza, consu-mato caldo e farcito con scaglie di Caciocav-allo e fette di Milza di Vitello fritta nello Strutto. Molto presente anche la cultura e la tradizione araba, in particolare nei dolci come la Cassata e la Frutta Martorana. Da non dimenticare la variante palermitana della Pizza: lo Sfincione.

ArancinoIngredienti: 400 gr di riso; 1 lt di passata di pomodoro; brodo vegetale; 1 uovo; 1 bustina di zafferano; parmigiano grattugiato; 100 gr di piselli; 200 gr di formaggio tagliato a cubetti (mozzarella o provola); carne titata q.b.; 1 lt olio per friggere; olio e sale q.b.

Preparazione: Lessate il riso nel brodo veg-etale, e i piselli in abbondante acqua salata. Preparate il ragù. Una volta che il riso risulterà cotto, scolatelo e amalgamatelo insieme alla bustina di zafferano, all’uovo e al parmigiano. Prendete il riso raffreddato e ricavate delle mezze piccole arance, e nel cuore di ognuno di essi mettete un pò di ragù, un pezzetto di moz-zarella e un pò di piselli. Chiudete per bene. Ora passateli prima nella farina, nell’uovo e infine nel pangrattato, e friggetteli con olio di semi.

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Cassata SicilianaIngredienti: Per il pan di Spagna: 6 uova frul-late; farina per dolci gr. 300; zucchero gr. 250; lievito per dolci una bustina e mezza; latte mezzo bicchiere. Per la crema di ricotta: Ricotta fresca gr. 500; zucchero gr. 300; zuccata gr. 50; cioccolato fondente gr. 100; vaniglia mezza bustina. Per la pasta reale: Farina di mandorle gr. 200; zucchero gr. 200; acqua gr. 100; colore per dolci verde; frutta candita gr. 400.

Preparazione: Prima di iniziare, munitevi di uno stampo a forma di cilindro svasato, indis-pensabile per la buona riuscita della cassata. Per il pan di Spagna frullate a neve le uova, incorporatevi lo zucchero poi il lievito e in ul-timo la farina. Lavorate bene e aggiungete il latte per ammorbidire il composto. Versate in una teglia imburrata, al fondo della quale avrete messo un foglio di carta oleata. Pas-sate a forno caldissimo e appena vedrete montare, abbassate la fiamma e lasciate cuocere per 15 minuti circa. Preparate inta-no una crema di ricotta e una palla di pasta reale, colorata di verde. Spianate col matta-rello la pasta reale a foglie dello spessore di circa mezzo centimetro e tagliatele a rettan-goli dell’altezza dello stampo e di larghezza di circa 4 centimetri. Foderate a questo punto i bordi interni dello stampo alternando i rettan-goli di pasta reale con rettangoli della stessa misura di pan di Spagna. Al fondo dello stam-po sistemate parte del pan di Spagna tagliato a foglie alte circa un dito, inzuppate con uno sciroppo fatto con acqua, zucchero e mezzo bicchiere di marsala. Versate nello stampo la crema di ricotta già condita con cioccolato e zuccata e coprite col rimanente pan di Spag-na inzuppato di sciroppo. Lasciate asciugare e voltate sul piatto di portata. Guarnite la cas-sata con la frutta candita e nastri di zuccata. Perché l’effetto estetico sia migliore potrete versare sulla torta, prima di mettervi la frutta, una glasse di zucchero che dará al dolce una leggera copertura bianca.

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CURIOSITA’

IMBARCAZIONI TIPICHEPalermo è una città di mare, bagnata dalle acque del Tirreno, con gran parte del suo confine naturale costituito dalla costa. Questa solare città, vista la posizione, ospita un impor-tante porto, la “Cala”. Questo antico porto è famoso per essere stato, fino a poco tempo fa, il punto di attracco di numerose imbarcazioni, che giornalmente uscivano, chi per pescare, chi per trasportare merci o sabbia. Queste imbarcazioni a remi, che avevano una loro caratteristica specifica in base all’uso che se ne faceva, erano opera dei “mastri d’ascia”, chiamati dai pescatori palermitani “i mastri con-saioli” o i “conza varchi”. Essi si avvalevano di un’antica esperienza, tramandata da padre in figlio per generazioni, per realizzare a mano, con l’aiuto di un particolare strumento detto ap-punto “ascia”, queste splendide imbarcazioni.

Le barche più costruite e diffuse erano quelle utilizzate per la pesca sottocosta, costituite dalla classica “lancitedda” (lancia) e “dall’uzzarieddu” (gozzo), chiamato in dialetto palermitano “vuz-zarieddu”, e caratterizzate da una prua molto più alta della poppa che garantiva una mag-giore manovrabilità e velocità. Un’altra imbar-cazione tipica palermitana era il tradizionale “schifazzù”, barcone utilizzato soprattutto per il trasporto di cose e persone, in particolar modo per il trasporto di sabbia, conci di tufo e pesce. Ampiamente diffuse anche le “Capaciote”, barche ampie e leggere, ma allo stesso tempo solide, adatte soprattutto per gli spostamenti più lunghi, e per questo così nominate dagli isolani dal nome del borgo di Capaci, che allora comprendeva anche l’Isola delle Femmine. La “sardara” era invece l’imbarcazione utilizzata per la pesca “a tratta” delle sardine e delle ac-ciughe; mentre la “alalungara”, con caratteris-tiche tipiche alla sardara, era la tipica barca per la pesca dell’alalunga, un pesce non raro nelle coste palermitane.

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