Guida Turistica - Parco Giochi

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1 Realizzato dalla : Guida completa per visitatori del Parco a Tema Roma Valmontone

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Guida turistica per i visitatori del parco giochi Rainbow Magicland

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Guida completa per visitatori

del

Parco a Tema

Roma Valmontone

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Questa Guida è stata elaborata e fornita da Offerte Rainbow Magicland. I dati e le informazioni sono da ritenersi utili per una corretta frequentazione del Parco e per un proficuo soggiorno nel territorio del Magicland. Ricordiamo che Offerte Rainbow Magicland ha sede operativa a pochi chilometri da Valmontone.

Non esitate a contattarci per qualsiasi chiarimento. Tel. 06 953 12 665 - www.offerte-rainbowmagicland.it

Questi riportati sono i treni utili da Roma Termini: COME ARRIVARE In Auto:

Autostrada A1 Milano - Roma - Napoli Per chi proviene da Nord/Roma > Uscita Valmontone (2km dal parco) Per chi proviene da Sud/Napoli > Uscita Colleferro (4km dal parco) In Aereo:

Da Fiumicino - Treno per termini ogni 30' (.08 / .38) poi treno + bus navetta dalla stazione di Valmontone fino al parco (Gratis) Da Ciampino - Treno da Ciampino FS stazione diretto per Val-montone + bus navetta dalla stazione di Valmontone fino al parco (Gratis) In Bus:

Partenze da SALERNO, NAPOLI, CASERTA tutti i sabati, le domeniche e i festivi dal 23 marzo 2013 www.rainbowexpress.it Partenze da VITERBO, FIANOROMANO, TIVOLI, CIVITAVECCHIA, LADISPOLI,

ROMA SPINACETO, TERRACINA, LATINA www.lineaparco.it In Treno:

Magicland ti offre i Treni per il Diver-timento. Scegli tra gli oltre 40 treni per Val-montone da ROMA TERMI-NI o NAPOLI, Caserta, Cassino e sta-zioni intermedie.

Roma Termini - Valmontone Valmontone - Roma Termini

Feriali e sabati Partenza Arri-vo

Partenza Arrivo

8.35 9.22

9.14 9.58

10.14 11.03

12.14 12.58

13.14 13.58

15.44 16.20

16.43 17.20

17.43 18.20

18.44 19.20

Festivi e domeniche

10.14 11.03

12.42 13.16

13.42 14.14

14.42 15.20

16.26 17.20

17.43 18.20

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Voglio pernottare : quali possibilità? Cosa comprende il pacchetto chia-

mato Parco + Hotel da € 48? Il biglietto include: 2gg al parco + 1 pernotto con colazione in Hotel a € 48 a persona (da 1 mt di altezza). Per pernotti superiori a 1 notte, il biglietto include: Hotel + ingresso al parco dal giorno di arrivo al giorno di partenza. La promozione Parco+Hotel non rimborsabile né cumulabile con altre promozioni. Le date prescelte non possono essere variate per nessun motivo. Alcuni comuni prevedono una tassa di soggiorno da pagare direttamen-te in albergo. I prezzi sono reali o ci sono costi aggiuntivi? Molti siti aggiungono quote successivamente alla scelta delle strutture e delle offerte. Offerte Rainbow Magicland offre una visione immediata e completa dei costi da sostenere. Vanno ag-giunte soltanto eventuali spese di spedizione, ma soltanto per prodotti che necessitano della stessa. Eventuali tasse di soggiorno saranno da pagare in loco. Con che tipo di alberghi collaborate? Abbiamo la possibilità di prenotare a tariffe scontatissime hotel a 3*** e 4**** a Valmontone e comuni limitrofi. La scelta è fatta in base a criteri di efficienza e di qualità oltre che alla possibili-tà di collegamenti pubblici da e per il parco. Sono disponibili varie tipologie di camera: singola, matrimoniale, doppia (a letti separati), tripla, quadrupla e, per famiglie con bambini. Tutti gli Hotel dispongono ovviamente di bagno in camera. Le strutture dispongono anche di ristorante interno. Potrete richie-dere, con supplemento, il trattamento di mezza pensione. Inol-tre la prima colazione è compresa in tutte le nostre offerte. Tutte le info su prenotazioni e dettaglio offerta Parco+Hotel su www.offerte-rainbowmagicland.it Abbonamento al Parco Non puoi fare a meno della magia di Rainbow MagicLand? Entra nel Parco tutte le volte che vuoi acquistando l'abbonamento on line oppure scarica, stampa e compila in ogni sua parte il modu-lo abbonamento 2013. Una volta compilato con tutti i dati richiesti, presentalo alle casse del Parco. Dai un’occhiata alle condizioni sul nostro sito. Con l'abbonamento potrai assistere a tutti gli eventi del parco. Ristoranti interni al Parco Mangiare è un piacere, a Magicland lo è ancora di più. I 4 risto-ranti a tema del Parco soddisfano non solo il palato degli ospiti ma regalano la sensazione di trovarsi in un luogo magico. Il Ca-stello con l'ambientazione medievale e il suo raffinato menù del Cavaliere, il Fast food Boccon Divino, la pizzeria Belvedere con una splendida vista sul lago e la Domus Aurea, il Self service con 2000 posti a sedere, oltre a numerosi bar e chioschi, rappresen-tano un'offerta gastronomica gustosa e diversificata. Contatta il nostro booking per la prenotazione dei menù Parco. Il nostro numero Booking è: 06 95 312 665 Che cosa è il MAGIC PASS ? E’ una piccola tessera di semplice utilizzo che permette di ac-corciare i tempi di attesa delle principali attrazioni.

Contatti utili Parco e Offerte Rain-bow Magicland Informazioni: [email protected] [email protected] Prenotazini: [email protected] Per parlare con un operatore: 06 95 271 525

Meetings & conventions: [email protected] Eventi: [email protected] Ufficio stampa: [email protected] Ufficio stampa cronaca e costume e PR: [email protected] Come acquistare biglietti e pacchetti tramite offerte-rainbowmagicland www.offerte-rainbowmagicland.it è molto semplice ed intuiti-vo. E’ suddiviso in 3 sezioni prin-cipali: una di informazione, una di offerte eventi ed una di acquisto servizi. Nella barra in alto abbiamo inserito tutte le info sulla nostra azienda e sul parco, dagli orari e dai giorni di apertura fino alle descrizioni delle attrazioni presenti nel Magicland. Ricordiamo che tutto il nostro per-sonale addetto al booking vive nei pressi del parco… contattateci per ogni eventuale dubbio! In evidenza, sull’Home Page, troverete, sempre aggiornate, le offerte per tutti gli eventi che si svolgeranno all’interno del parco con tanto di descrizione dettagliata, possibilità di richie-dere un preventivo ad hoc o di acquistare i Tickets per l’ingres-so. (E’ possibile, ovviamente, acquistare i Tickets di ingresso anche alle biglietterie del Parco. Il prezzo, in questo caso, sarà di Euro 35,00 per persona). La grande novità di quest’anno, infine, sarà la sezione dedicata esclusivamente all’acquisto on line, veloce e sicuro, delle varie tipologie di servizio che vi offriamo per poter vivere le emozioni del Magicland rispettando appieno i Vostri desideri! Cliccando su “Acquista” (bottone in alto a destra) sarà possibile accedere all’area e-commerce di www.offerte-rainbowmagicland.it . Da qui potrete scegliere uno dei 4 prodotti presenti ed attendere semplicemente l’invio per posta elettronica o tramite corriere espresso dei Voucher di prenotazione che vi consentiranno di alloggiare in uno dei nostri Hotel, entrare al Parco e magari anche viaggiare da ogni parte d’Italia alla volta di Roma Val-montone. In che modo posso prenotare? La prenotazione potrà essere effettuata in 3 modi: (Consigliato) Tramite www.offerte-rainbowmagicland.it accedendo all’area e-commerce cliccando sul bottone “Acquista”. Contattando il nostro booking allo 06 95 271 525 Inviando una email a [email protected] e richiedere la quotazione di tutti i servizi turistici dei quali avete bisogno

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E’ possibile acquistare il pacchetto su www.offerte-rainbowmagicland.it richiedendo un primo contatto per la verifi-ca della disponibilità. Lasciate un vostro recapito telefonico o email e i nostri operatori vi contatteranno entro 24 ore. Shopping Vivi e porta a casa con te la Magia del nostro Parco! I nostri 10 negozi ti propongono non solo prodotti di ogni genere ma ti regalano il piacere di avere un indelebile ricordo. Potrai trovare oggetti in stile medievale come armature, archi, scudi, spade e rivivere l'epoca dei valorosi cavalieri. E poi ancora, abbi-gliamento da bambino, t-shirt, articoli per la scuola, bigiotteria e se desideri coccolarti, non perdere i morbidi peluche di Gatto-baleno e i magici giocattoli delle nostre fatine Winx Magicland è il regno dei bambini Rainbow Magicland offre ai nostri piccoli ospiti tante possibilità di divertimento e svago. ATTRAZIONI E SPETTACOLI: La maggior parte delle attrazioni, nel Regno dei Piccoli, ha un limite di altezza di almeno 95 cm: Pianeta Winx, Bombo, Huntik 5D, Macchine Volanti, Pixie River, Allo scontro, Il bruco, Arrampica Torre, Su e Giù, La Ruota Magi-ca, Fontane Danzanti. Quelle che non hanno limiti di età o di altezza sono il carosello, il treno magico e l’isola volante. Ci saranno, inoltre, nuove aree dedicate ai bambini: Action Drive, Playground vicino al Piccolo Teatro e Magiclandia presso il Castello di Alfea. Una grande area, per attività ludiche e didattiche rivolto a bambini da 0 a 8 anni, ricca di giochi gon-fiabili, ludoteca interna, scivoli, foresta incantata, salterino, crazy house e baby parking. (Kit Magiclandia: calze antiscivolo, armadietto, acqua € 3,00 cad. – baby parking: € 6,00 ora max 2 ore) Per i bimbi consigliamo, inoltre, i nostri spettacoli: Winx Live presso il Castello di Alfea; Winx in concert al Gran Teatro; Gattobaleno a scuola di Magia e Bombo in cantina al Piccolo Teatro. Inoltre in esclusiva mondiale, uno spettacolare cartoon in 4D presso il Planetario: “Gladiatori di Roma”. Imprevisti Se per qualsiasi motivo (tecnico, meteorologico, ecc.ecc.) un attrazione o tutte dovessero chiudere, puoi ottenere informazioni circa i tempi di riapertura ed altro presso il nostro ufficio Servizio Clienti al n° 06/95318518.

Il MAGIC PASS permette di evitare le file ? No, abbrevia i tempi di attesa permettendo di accedere alle attrazioni da un percorso privilegiato. Quante persone possono utilizzare il MAGIC PASS ? Rainbow Magicland mette a disposizione dei propri visitatori un numero limitato di MAGIC PASS ogni giorno. Il numero varia in funzione dei visitatori presenti all’interno del Parco. Dove è possibile acquistare il MAGIC PASS ? Il MAGIC PASS è acquistabile presso il negozio ubicato nella Ma-gic-Street del Parco. A seguito dell’acquisto, l’Ospite accetta il Regolamento del servizio, che viene qui di seguito riportato. Acquistalo online al prezzo di € 18.00 invece di € 20.00. Acqui-stalo su www.offerte-rainbowmagicland.it Parcheggio Il Parcheggio è situato in un'area riservata ma non custodita in prossimità dell'ingresso al Parco. Tariffe Auto e Camper 5€, Moto e Abbonati 3€, Bus Gratis. Per non fare file all'uscita, paga la sosta prima di entrare nel Parco presso le casse automatiche. Per le condizioni generali ed il regolamento clicca qui. E’ possi-bile acquistare il Ticket del Parcheggio direttamente tramite il sito www.magicland.it oppure contattando il nostro booking allo 06 95 271 525 Mangiare senza glutine all’interno del Magicland è possibile… Anche se sei intollerante al glutine, non interrompere la magia! Le nostre proposte ristorative ti aspettano! Potrai assaporare cannelloni ricotta e spinaci, margheritine al ragù, cotoletta di pesce e bastoncini di pesce presso i ns punti ristoro: fast food, self service, pizzeria e castello. Tutti i piatti sono accuratamente preparati da un'azienda spe-cializzata che collabora con il nostro Parco e sono conservati in contenitori sigillati protetti da eventuali possibili contaminazio-ni. Magicland + Zoomarine + Hotel Il biglietto include: 2 giorni 2 parchi con 1 pernotto e colazione in Hotel a € 61 a persona (bambini < 1mt gratis). Per soggiorni superiori a 1 notte, il biglietto include: Hotel + ingresso a Ma-gicland dal giorno di arrivo al giorno di partenza + 1gg a scelta a Zoomarine. Il biglietto on-line è una promozione non rimborsa-bile né cumulabile con altre promozioni. Le date prescelte non possono essere variate per nessun motivo. Alcuni comuni preve-dono una tassa di soggiorno da pagare direttamente in albergo.

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Gruppi misti Vuoi trascorrere una giornata speciale con i tuoi familiari, amici o colleghi di lavoro?

Rainbow Magicland, ti regala delle tariffe vantaggiose: € 24,00 a persona, minimo 20 perso-ne paganti; 1 gratuità ogni 20 pagan-ti. La tariffa comprende tutte le at-trazioni e gli spettacoli. Per prenotazioni contattaci allo 06 95 271 525 oppure [email protected] Gruppi cral Se sei un Cral e vuoi acquistare un minimo di 50 biglietti del Parco per i tuoi associati, ad una tariffa vantag-giosa. Per prenotazioni contattaci allo 06 95 271 525 oppure [email protected] Centri estivi Dal 10 giungno al 6 settembre per i bambini con età compresa tra i 5 e i 12 anni. I bambini potranno vivere una settimana magica con attrazioni e attività didattiche. Il programma del Parco comprende: abbonamento settimanale € 150,00 dal lunedì al venerdì dalle ore 08,30 alle ore 17,00 con 1 educatore ogni 10 bambini, pranzo e merenda presso i vari punti di ristoro del Parco. Il sabato, l’ingresso per il bambino sarà gratuito.

Per informazioni e prenotazioni contattare: [email protected] oppure chiamare il numero 06 98267673 o 338 8081987 Le 4 nuove attrazioni del 2013 “Battaglia Navale”, la splash battle nel grande lago in cui si specchia il Parco. Il nome è già un programma. Salite a bordo di Antichi Galeoni di sapore Cinese e combattete, a colpi di canno-nate ad acqua, contro draghi, barche nemiche e passanti dispet-tosi. Sarà davvero difficile riuscire a rimanere asciutti! “Demonia”, una horror house da percorrere a piedi cercando di mantenere il sangue freddo. Nel Percorso al buio, animato da attori e animatronics, il malcapitato visitatore incontrerà stanze da letto fantasma, quadri che si animano, un infernale obitorio, spettri che volano, pipistrelli e lupi che banchettano con una ignara preda davanti ai loro occhi. Passeranno illesi dal “Corridoio dell’inferno” e dal risveglio del Demone? Le urla non saranno di felicità… “Formula Cars” è l’altra grande novità presentata da Ma-gicLand: un circuito per bambini e famiglie, su macchine da cor-sa che si sfidano all’interno di un tipico paesino del South West Americano.

Norme generali per l’accesso alle attrazioni I visitatori, prima di accedere ad un attrazione sono sempre tenuti ad informarsi riguardo alle norme di sicurezza e ai limiti

di età/altezza previsti, che vengono qui di seguito elencati: Gruppi, scuole e centri estivi Scuole Venite a vivere al parco una gita scolastica all'insegna dell'ap-prendimento e del divertimento! Rainbow Magicland Vi aspetta con una proposta davvero unica: Ingresso a Magicland + Progetto didattico a soli € 20,00 minimo 20 persone paganti; 1 gratuità ogni 10 paganti. Scarica sul no-stro sito il catalogo scuola 2013 oppure decodifica il QR qui accanto La tariffa comprende tutte le attrazioni e gli spettacoli. Per prenotazioni contattaci allo 06 95 271 525 oppure [email protected] Parrocchie e Centri estivi Rainbow Magicland dedica alle parrocchie ed ai centri estivi una giornata al Parco ad una tariffa promozionale! € 20,00 a persona, minimo 20 persone paganti; 1 gratuità ogni 10 paganti. La tariffa comprende tutte le attrazioni e gli spetta-coli. Per prenotazioni contattaci allo 06 95 271 525 oppure [email protected]

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Spettacoli Non conosci i nostri magici spettacoli? Eccoti una breve descri-zioni degli show che puoi ammirare a Rainbow Magicland: BUONGIORNO - Location: Main Street Benvenuto a Rainbow MagicLand! I grandi portoni si sono aperti per svelare una nuova magia. Gattobaleno e tutti gli artisti del Parco sono pronti ad accoglierti per augurarti una magica giorna-ta nel Parco. STUNT SHOW - Location: Arena Stunt Rocambolesche manovre e strabilianti testa-coda ti lasceranno letteralmente a bocca aperta. Inoltre, per i più coraggiosi, la possibilità di partecipare in prima persona allo show, salendo a bordo delle auto! Chi avrà tutto questo coraggio? Per prenotare rivolgiti al Servizio Clienti. IL MAGICO MONDO DI OCEANIA - Location: la Bahia Un buffo ed imbranato marinaio alle prese con un libro fatato, sarà proprio lui, inconsapevole protagonista di un goffo destino, ad accompagnarci in un emozionante viaggio nel mondo di Ocea-nia, scortati da branchi di cavallucci marini, meduse e brillanti coralli. GLADIATORI - Location: Palabaleno La vera grande novità della stagione 2012 sarà "Gladiatori", uno spettacolo davvero unico che va in scena al Palabaleno: una ri-costruzione perfetta del Colosseo. "Gladiatori" è il nuovo show che farà provare al pubblico l'emozione di assistere, in uno sce-nario a dir poco maestoso, ai combattimenti dei lottatori romani proprio come duemila anni fa. Una grandissima arena sarà il pal-coscenico di feroci gladiatori che si batteranno fino all'ultimo in spietati duelli. GATTOBALENO E LA SPADA MAGICA - Location: Gran Teatro

Nella cornice del Gran Teatro va in scena il musical del Parco. Gattobaleno, la mascotte del Parco, racconta la storia d'amore tra la Principessa Meraviglia e il Principe Foltachio-ma, che si snoda tra le migliori hit di tutti i tempi ed incantevoli balli. WINX LIVE - Location: Castello di Alfea Le famose fatine di casa Rainbow si esibiranno ogni giorno in incantevoli coreografie nel Ca-stello di Alfea, la scuola di magia più ambita al mondo. Formule magiche, creature incantate e pozioni prodigiose stregheranno anche voi! WINX SHOW - Location: Piccolo Teatro Lo spettacolo delle famose fatine Rainbow. Dal vivo! BOMBO INTERACTIVE SHOW - Location: Piccolo Teatro Vieni a conoscere Bombo e provare l'esperienza con il primo cartone animato con cui è possibi-le interagire dal vivo! 4D - Location: Planetario All'interno della struttura di un vero e proprio Planetario trovi un cinema 4D, che ti intratter-rà con spettacoli proiezioni.

La pompa di benzina, l’autolavaggio ed i cactus accompagnano questo giro su auto elettriche che garantiscono divertimento sicuro per grandi e piccini. Avete amato il film “Cars” o sognato ad occhi aperti le grande strade della California come la mitica Route66? Allora siete proprio sulla strada giusta! “Magiclandia” è la nuova attrazione del Parco dedicata ai bam-bini 0-8 anni. Un nuovo playground all’interno del Castello di

Alfea con gon-fiabili, scivoli e tanti giochi dedicati ai più piccoli. In più la possibili-tà di lasciare il proprio bambi-no, con un servi-zio di baby sitting, mentre i genitori si lancia-no da Shock o dalle grandi attrazio-ni del parco.

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co. 7) Per ragioni di sicurezza e di incolumità degli ospiti, la fruizio-ne di alcune attrazioni potrà essere sconsigliata a soggetti affet-ti da patologie fisiche e/o psichiche, come da avviso apposto all'ingresso di ogni singola attrazione interessata da questa pro-blematica. L'ingresso alla singola attrazione non sarà comunque impedito una volta presa cognizione del suggerimento del gesto-re. 8) Sarà invece inibita la fruizione di talune attrazioni a persone che non raggiungano o superino i limiti di altezza e/o età definiti dal costruttore e approvati dalla territoriale Commissione Tecni-ca Provinciale di Vigilanza per i locali di pubblico spettacolo. 9) Il gestore del parco si riserva il diritto di interrompere il fun-zionamento di una o più delle attrazioni, spettacoli o servizi, per ragioni di sicurezza, di forza maggiore, o legate anche ad eventi atmosferici o a serie e comprovate esigenze organizzative. Di tale interruzione verrà data informativa nei pressi di ogni singola attrazione. Nessun rimborso in tali casi sarà dovuto all’acquiren-te o al fruitore del biglietto d’ingresso. 10) L'accesso alle attrazioni ed agli spettacoli potrà essere inter-rotto in anticipo rispetto all'orario di chiusura del parco, al fine di consentire il completo e graduale deflusso delle file di attesa. 11) Presso alcune attrazioni vengono scattate fotografie che verranno poste in vendita all'uscita dell'attrazione; ove tali foto-grafie non vengano acquistate dall'utente ritratto, verranno di-strutte entro un ragionevole periodo di tempo. 12) Il parco declina ogni responsabilità per furti, incidenti e dan-ni alle persone o alle cose causati dall'imprudenza degli utenti e dal mancato rispetto, da parte loro, delle norme di sicurezza del parco, e non risponde degli effetti personali lasciati incustoditi all'interno di questo. 13) In alcune aree del parco sono attivi sistemi di video-sorveglianza al solo fine di vigilare sulla sicurezza e la salvaguardia delle persone; le immagi-ni saranno visionate esclusivamente dal personale addetto alla sicurezza del parco, dall'autorità giudiziaria o di polizia, e, dopo un ragionevole periodo di tempo, saranno distrutte.

Eventi al Parco Magicland offre un’ampia programmazione di eventi mirati e personalizzati che si svolgeranno durante tutto il 2013. Potete controllare sulla nostra pagina Facebook gli aggiornamenti ed acquistare eventualmente il vostro biglietto d’ingresso al prez-zo scontato di Euro 28,00.

Condizioni generali che regolano l'ingresso nel parco e l'uti-lizzazione dei servizi offerti.

L'utente del parco, al momento dell'acquisto del biglietto, ac-cetta espressamente le presenti condizioni generali di utilizzo del parco, dei suoi servizi, delle sue attra-zioni e spettacoli. 1) Il biglietto di ingresso attribuisce all'utente, nel rispetto del-la normativa vigente, anche in materia di sicurezza, il diritto di accedere al parco, di usufruire delle singole attrazioni, di assi-stere ai singoli spettacoli e di usufurire dei servizi offerti, nei limiti della capienza disponibile come resa nota da apposite segnalazioni, e previo rispetto dei turni d'attesa. 2) Il gestore non garantisce che con l’acquisto del biglietto di ingresso l'utente possa accedere con certezza alla fruizione di tutti i servizi, spettacoli o attrazioni offerti nel parco. In caso di mancata fruizione di un servizio, attrazione o spettacolo, per motivi di eccessivo afflusso, o di forza maggiore, non sarà dovu-to all'utente alcun rimborso. 3) Il biglietto ha validità giornaliera. 4) Il biglietto d'ingresso dovrà essere esibito al personale del parco ogni qualvolta questo lo richieda. 5) Il biglietto di ingresso, una volta acquistato, non potrà essere rimborsato. Il biglietto è strettamente personale, non cedibile a terzi e nel caso in cui il gestore si avveda che il biglietto sia stato ceduto a terzi senza il proprio consenso, l'ingresso al ces-sionario potrà essere rifiutato. Il gestore potrà inoltre rifiutare la vendita del biglietto, o di biglietti, a soggetti che appaiano interessati all'acquisto per finalità di accaparramento. 6) Nel corso della stessa giornata di validità del biglietto, è possibile uscire e rientrare nel parco previo rilascio, da parte del personale autorizzato, di un'apposita contromarca che dovrà essere riconsegnata all'entrata. In caso di mancata riconsegna di detta contromarca, non sarà consentito il reingresso nel par-

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chiarimenti legati all'accessibilità alle attrazioni, regolamentata secondo le limitazioni indicate dalle case costruttrici. Per l'accessibilità alle aree spettacoli rivolgiti al personale di presidio, che ti guiderà verso i posti riservati. Infermeria Durante l'apertura del Parco è attivo un servizio di prima assi-stenza, ubicato a fianco del Servizio Clienti in Main-Street. Cani Saremo lieti di dare il benvenuto al tuo amico a quattro zampe, che andrà sempre tenuto al guinzaglio e con museruola. Gli ani-mali non possono però salire sulle attrazioni o accedere nei Ri-storanti e nelle aree spettacoli. Aiutaci a mantenere pulito il Parco: ricordati di portare sempre con te il kit igienico! Area pic-nic Il Parco dispone di una comoda area pic-nic, ubicata a fianco dell'attrazione Yucatan. Non è consentito il pic-nic in aree esterne a questa zona, così come occupare i tavolini ubicati all'esterno dei punti ristoro, che sono riservati a chi acquista nel Parco. Per permettere la più ampia disponibilità di questa zona, non è consentito occupare i tavoli dal momento dell'arrivo al Parco. Aiutaci a mantenere pulito il Parco: conferisci i tuoi rifiuti negli appositi cestini. Alimenti Senza Glutine Presso i Ristoranti del Parco sono disponibili alimenti senza gluti-ne. Bancomat e carte di credito Nel piazzale d'ingresso e nella Main-Street sono disponibili degli sportelli bancomat. Alle casse sono accettati pagamenti con Bancomat e Carte di Credito. Divieto di fumo All'interno del Parco puoi fumare dove vuoi, ad eccezione delle zone di attesa delle attrazioni, all'interno degli edifici, dei punti ristoro e dei negozi . Nel rispetto reciproco, ricorda comunque di non recare fastidio agli altri Ospiti e di utilizzare gli appositi posacenere per i mozziconi. Raccolta Differenziata Da quest'anno, all'interno del Parco, è attivo il servizio di raccol-ta differenziata della carta e della plastica. Aiutaci anche tu a rispettare l'ambiente, quindi conferisci i tuoi rifiuti nei cestini dedicati. Compleanni Il compleanno del tuo bambino non è mai stato così magico! Magicland regala ai più piccoli tante sorprese e grande diverti-mento in esclusiva nell’area a loro dedicata “Magiclandia”. Vi aspetta una golosissima torta al Boccon Divino! Il costo del compleanno € 350,00 (fino a 15 ingressi; € 20,00 per ogni persona aggiuntiva). Se non siete dei bambini e volete comunque festeggiare un even-to speciale nel nostro parco, Magicland organizza il party al fast food “Boccon Divino” dove, in compagnia dei tuo amici, potrai gustare un rinfresco ed una prelibatissima torta. Il costo della torta € 50,00 da som-mare ai biglietti d’ingresso del par-co. Per prenotare, telefona con almeno 5 giorni di anticipo al numero 06 95318700 oppure invia una mail a [email protected].

5 nuovi spettacoli per il 2013 “Tutti pazzi per il Musical!”: il nuovo musical in scena al Gran Teatro. Un medley dei più grandi successi della storia da Broad-way al giorno d’oggi. Il pubblico potrà scatenarsi sulle note del-le autentiche hit de La Febbre del sabato sera, Dirty Dancing, Fame, We will rock you, Mamma mia, oppure sognare ad occhi aperti con La Bella e la bestia, Mary Poppins e Zorro. “Africa”, uno spettacolo etnico acrobatico a La Baia con la splendida cornice del Lago sullo sfondo. Protagonisti i Kenia Boys, 6 artisti keniani che si esibiscono in numeri acrobatici, danze tribali e intermezzi musicali. Uno spettacolo che porta a MagicLand il cuore pulsante dell’Africa. “Gladiatori 4D” in anteprima mondiale, resident al Planetario per tutta la stagione. Il colossal di Iginio Straffi con le voci di Luca Argentero (Timo), Belen Rodriguez (Diana) e Laura Chiatti (Lucilla). La storia del piccolo Timo, adottato da Chirone, gene-rale della Roma Imperiale, che farà di tutto per diventare un gladiatore modello, grazie agli allenamenti della seducente personal trainer Diana e conquistare Lucilla. “Gattobaleno e la grande Magia” al Piccolo Teatro: il primo show magico del Parco che ha come protagonista la mascotte, il sornione Gattobaleno, e tanti trucchi che lasceranno a bocca aperta grandi e piccini. “C’era una volta”: la magica parata che sfilerà tra le vie del Parco facendo sognare gli ospiti con i suoi personaggi e carri colorati. “7 maghi per 7 weekend”: restando in tema “magia” uno show live con giovani maghi. Dal 23 marzo al 5 maggio ogni fine setti-mana un giovane illusionista si esibisce nella splendida cornice del Gran Teatro. Servizio Clienti Oggetti smarriti Hai dimenticato un oggetto nel Parco? Conta su di noi per ritro-varlo e rivolgiti al Servizio Clienti. Noleggio passeggini Fino ad esaurimento della disponibilità, puoi noleggiarli presso il Servizio Clienti. Servizio a pagamento soggetto a termini e condizioni. Deposito Oggetti Personali Vuoi trascorrere la tua giornata nel Parco ancora più leggero? Deposita i tuoi bagagli o gli oggetti personali presso il Servizio Clienti. Servizio a pagamento soggetto a termini e condizioni. Informazioni generali Donne in Gravidanza L'accesso alle attrazioni da parte delle future mamme non è consentito, in base alle norme di sicurezza stabilite dai costrut-tori. Aiutaci a osservare rigorosamente questa disposizione per la salute e la sicurezza sia delle mamme che dei bambini. Per ulteriori informazioni rivolgiti al Servizio Clienti oppure all'Ufficio Informazioni. Bambini Fasciatoi: Sono disponibili presso le toilette dei nostri Ristoran-ti. Seggioloni: Fino ad esaurimento, li trovi a disposizione presso i nostri Ristoranti. Visitatori diversamente abili Il Parco è completamento percorribile in carrozzina, grazie alla mancanza di barriere architettoniche. Rivolgiti al Servizio Clienti oppure all'Ufficio Informazioni per

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7) le valigie e le borse da viaggio dovranno essere depositate presso l'apposito deposito bagagli ubicato all'ingresso del parco (servizio a pagamento); 8) all'interno del Parco è vietato: • schiamazzare; • fare giochi pericolosi all'interno o all'esterno delle attrazioni; • giocare a palla, racchettoni, tamburelle, frisbee, e comunque con qualsiasi oggetto volante; • suonare strumenti musicali, organizzare o tenere spettacoli, manifestazioni o raduni di qualsiasi tipo; • compiere attività di sollecitazione commerciale di qualsiasi tipo; • vendere oggetti od offire servizi di qualsiasi tipo; • fumare durante la fruizione delle singole attrazioni e spettaco-li, nonchè durante le rispettive code di attesa e negli altri luoghi ove è segnalato il divieto; • accedere ad aree e settori del parco interdetti e/o riservati esclusivamente al personale del parco; • chiedere l'elemosina; 9) non è consentito introdurre nel parco: • bevande alcoliche; • contenitori di vetro (incluse bottiglie e barattoli); • animali, fatta eccezione per quelli di piccola taglia e per i cani guida, purchè siano al guinzaglio e che comunque non potranno accedere alle attrazioni, ai ristoranti ed ai negozi. • armi di qualsiasi tipo; 10) Il gestore metterà a disposizione degli utenti un servizio di prima assistenza medica, in attesa dell'arrivo dei presidi sanitari disponibili in zona. 11) In caso di emergenza l'utente dovrà attenersi scrupolosamen-te alle istruzioni impartite dal personale addetto alla sicurezza del parco.

Regolamento del parco. L'accesso al parco è consentito a tutti a condizione che gli uten-ti rispettino le seguenti regole del Regolamento del Parco: 1) nel parco si richiede che gli utenti mantengano un comporta-mento corretto, di reciproco rispetto, e conforme a basilari regole di educazione, incluso il rigoroso rispetto della fila d’at-tesa. E’ richiesto agli utenti del parco un abbigliamento conso-no alla natura pubblica del medesimo e non è consentito circo-lare nè in costume da bagno, nè a torso nudo, nè a piedi scalzi, né a volto coperto. Al riguardo, la direzione si riserva il diritto di negare l'accesso, o di richiedere l'uscita dal parco, senza rim-borso alcuno, di quegli utenti che non rispettino il regolamento del parco e/o che tengano condotte sconvenienti e/o pericolose per sé stessi e la pubblica incolumità, fatta salva la denuncia alla Pubblica Autorità; 2) l'utente è tenuto a rispettare le normali regole di prudenza, ed in particolare deve attenersi alle prescrizioni presenti nei cartelli affissi all'ingresso di ciascuna attrazione e spettacolo, e seguire le indicazioni e le istruzioni impartite dal personale del parco e dagli addetti alle attrazioni; 3) non è consentito l'accesso nel parco con pattini, bicilette, monopattini o con qualsiasi altro mezzo munito di ruote, fatta eccezione per le carrozzine, passeggini per infanti, sedie a ro-telle destinate a servizio di persone temporaneamente o per-manentemente disabili o con minorità; 4) i bambini di età inferiore a dodici anni, nonchè le persone anche adulte affette da patologie, fisiche o psichiche, dovranno essere costantemente sottoposte al controllo di un adulto capa-ce durante l'intera permanenza all'interno del parco; 5) all'interno delle singole attrazioni gli utenti devono seguire il percorso indicato dalla segnaletica interna; 6) è vietato calpestare le aiuole, scavalcare le recinzioni, sdraiarsi sulle panchine, accendere fuochi e/o sostare per con-sumare pasti in zone diverse dalle aree espressamente riserva-te, e comunque avere atteggiamenti sconvenienti o incauti; i residui del consumo di pasti o bevande devono essere depositati negli appositi contenitori di smaltimento. Il personale del parco è autorizzato a sorvegliare sul rispetto di ogni regola di compor-tamento fissata nel presente Regolamento.

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questo fiorente periodo Valmontone fu meta ricer-cata da importanti perso-naggi come Carlo VIII, re di Francia, Urbano VI ed altri pontefici. Successiva-mente (prima metà del '500) alleanze sbagliate portarono Valmontone in disgrazia, venendo sac-cheggiata dalle armate del Papa Paolo IV prima, e dalle truppe di Marcanto-nio Colonna poi. Nel 1634 Valmontone fu acquistata dalla casata del principe Camillo Pam-philj. In questo periodo Valmontone fu portata nel suo massimo splendore artistico e monumenta-le.Dopo la sua estinzione la città passò alla famiglia Doria-Pamphilj. Papa Innocenzo X si recò, nel 1662, a Valmontone

per vedere il palazzo Doria che in quel periodo si edificava, e soggiornò nel primo appartamento. Nel 1843 il pontefice Gregorio XVI, durante il viaggio epistolare per visitare Anagni, visitò la Collegiata ed insignì Valmontone con il titolo di "Città". Le vicende della seconda guerra mondiale hanno visto la città di Valmontone al centro di sanguinose vicende: la città stessa fu gravemente danneggiata. Per questo fu insignita della "medaglia d'argento al valore". Oggi Valmontone è una grande città, di respiro europeo, collega-ta e con rapporti continui e stretti con importanti organismi in-ternazionali: è altresì "Comune d'Europa", essendo gemellata con la cittadina spagnola di Benifajo. Da vedere: "Museo di Palazzo Doria-Pamphilj": è situato al piano terra del Palazzo Doria-Pamphilij. Dislocato in quattro sale, offre un'intro-duzione ai diversi siti archeologici presenti intorno Valmontone e argomenti ad essi correlati, attraverso i reperti, plastici e altri media. Vi sono ricostruiti ad esempio il villaggio dei carbonai rinvenuto a Colle Carbone, l'insediamento agricolo di Colle dei Lepri, le terme romane annesse alla "statio" e la fornace di Colle Pelliccione. Il reperto più importante e anche il simbolo del mu-seo è senza dubbio un pettorale in cuoio e lamine d'oro, apparte-nuto probabilmente ad una fanciulla[9]. Nell'Aprile 2011 è stato rinvenuto un massiccio sarcofago in tufo, non lontano dal campo di volo di Valmontone: datato approssimativamente al III secolo d.C. nel manufatto sono stati rinvenuti i resti del defunto. Al momento il sarcofago è visibile in una delle sale del museo, in attesa dei lavori di restauro conservativo.[29]

Centri turistici e territorio circostante il Parco

Valmontone Valmontone ha un'altitudine di circa 303 m s.l.m. ed è parte di un sistema orografico formato da piccole valli, e modesti rilievi. Il territorio rientra nel bacino idrografico dell'Alta Valle del Sacco, e difatti il piccolo fiume si incontra al confine tra i comuni di Valmontone e Colleferro, attraversato da un ponte. Il sottosuolo è inoltre ricchissimo di acque e falde freatiche, ra-gion per cui a Valmontone è stata aperta la sede del C.E.R. I. (il centro di ricerca, previsione, prevenzione e controllo dei rischi idrogeologici)[4]. Valmontone è un importante centro a pochi Km da Roma. La sua vicinanza con la Capitale e gli ottimi collegamenti con questa hanno reso Valmontone una delle città più importanti della zona sud della provincia romana. Sorge su un colle tufaceo, a 330 m. sul livello del mare. Il pae-saggio circostante è prevalentemente collinoso e ricco di verde, grazie alla presenza del vicino fiume Sacco e di numerosi fonti d'acqua. Le origini di Valmontone sconfinano nella leggenda. Sembra sia stata fondata da Glauco, figlio di Minosse, e chiamata Labicum (nome dello scudo di battaglia). In seguito divenne colonia degli Albani e spesse volte armeggiò contro Roma. Il nome VALMONTONE appare per la prima volta in un documen-to del 1139, e significa "valle soprastata da un monte", poichè il centro storico sorgeva su un monte che sovrasta una valle. La storia recente di Valmontone inizia nel 1208, quando Inno-cenzo III della famiglia dei Conti acquistò la terra di Valmonto-ne e la affidò in gestione al fratello Riccardo conte di Sora. In

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Denominazione Trattoria Koala Indirizzo loc. Stazione Vecchia, 89 Valmontone Telefono 06.95993010 Tipologia Ristorante

Denominazione Taverna il Chicco d’Uva Indirizzo Corso Garibaldi, 13/15 Valmontone Telefono 06.9590944 Tipologia Ristorante

Denominazione Silvestro e Fiorella al Poker Indirizzo Via Casilina, 167 Valmontone Telefono 06.9598039 Tipologia Ristorante

Denominazione San Giovanni da Romagnoli Indirizzo loc. San Giovanni Valmontone Telefono 06.9597708 Tipologia Ristorante

Denominazione Rosso di Vino Indirizzo Via Giacomo Matteotti, 52 Valmontone Telefono 06.9590332 Tipologia Ristorante

Denominazione Osteria del Parco Indirizzo Via della Pace Valmontone Telefono 06.9591069 Tipologia Ristorante

Denominazione Olio,Sale… e Pepe Indirizzo Via Casilina, 123 Valmontone Telefono 06.9590304 Tipologia Ristorante

Denominazione La Vecchia Stazione Indirizzo Via Artena, 91 Valmontone Telefono 06.9596114 Sito Web http://www.lavecchiastazione.it Tipologia Ristorante

Denominazione La Locanda Indirizzo Via Porta Romana, 22 Valmontone Telefono 06.97652613 Tipologia Ristorante

Denominazione La Lanterna Indirizzo Via dei Lecci, 2 Valmontone Telefono 06.95995049 Tipologia Ristorante

Denominazione La Collina Indirizzo Colle Tesoro Valmontone Telefono 06.9590627 Tipologia Ristorante

Denominazione Il Coccetto Indirizzo Piazza della Repubblica, 9 Valmontone Telefono 333.410315 Tipologia Ristorante

Denominazione I Butteri Indirizzo Via Kennedy j.f . Valmontone Telefono 06.95993033 Sito Web http://www.ibutteri.it

Denominazione Fiorello Indirizzo Colle Aprano, 23 Valmontone Telefono 06.9597191 Tipologia Ristorante

Denominazione Da Sghero Indirizzo Via Genazzano, 28 Valmontone Telefono 348.7026032 Tipologia Ristorante

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1447 i Colonna riuscirono a ristabilire rapporti meno turbolenti con la Chiesa, ottenendo ancora una volta il possesso di Palestri-na che venne ricostruita. La città, nel 1572, divenne un principa-to e, nel 1630, venne ceduta ai Barberini. Durante il Risorgimen-to, si ricorda la vittoria, il 9 maggio 1849, di Garibaldi (1807-1882) sulle truppe di Ferdinando II (1810-1859) di Borbone, mentre la storia recente di Palestrina è segnata dai bombarda-menti della Seconda Guerra Mondiale che, oltre a causare morte e distruzione, consentirono la scoperta delle strutture del san-tuario della Fortuna Primigenia. Enogastronomia La gastronomia prenestina è figlia della cultura contadina del luogo. Sono i prodotti tipici della sua campagna che vengono utilizzati divenendo le componenti di base dell’arte culinaria di Palestri-na. Il piatto caratteristico per eccellenza è la ‘pasta pove-ra’ (sagna), confezionata a mano con acqua e farina. Con essa si realizzano i tonnarelli (gnocchetti a cò de soreca) che richiedono un condimento a base di pancetta (amatriciana) o ragù con carne di maiale. Da non dimenticare la polenta con

salcicce e spuntature. Anche le ministre di fagioli, di broccoli e di ceci si possono preparare con la pasta povera.Un altro tipo di pasta, le fettuccine al ragù (sempre impastata a mano, ma con l’aggiunta di uova) possono trasformarsi in tagliolini e quadrucci, ottimi per realizzare delle minestre. Aggiungiamo anche il riso con le lenticchie.Per quanto concerne le carni, il pollo arrosto, il pollo con i pinoli e l’uvetta ed il pollo con i peperoni, vengono offerti parimenti all’agnello arrosto, all’agnello fritto o a quello brodettato, nonché all’agnello ed al coniglio in salmì (cacciatora). Veniamo ai formaggi: la caciotta e la ricotta sono prodotte esclusivamente con latte di pecora.Tra i dolci, quello buono per tutte le stagioni è il ‘re giglietto’, che ha una storia singolare, essendo stato modellato sul giglio simbolo della mo-narchia francese nel 1600. Le festività natalizie hanno il loro dolce: il panpepato e quelle pasquali il ‘cavallo’ o la ‘pigna’. Completano il panorama della pasticceria di Palestrina le ciambelle con il vino.

Palestrina

La città sulle pendici del Monte Ginestro da quasi tremila anni domina sulla campagna a sud-est di Roma. Da questa posizio-ne Praeneste controllava le strade di comunicazione tirreni-che tra nord e sud, ricavando da ciò la sua ricchezza e poten-za. Per avvicinarsi a capire la realtà di una città antica come Palestrina, i suoi resti archeolo-

gici, le sue chiese e l'ambiente circostante, ci sono molte chiavi di lettura. Quella storica che vede la città fondata circa nove secoli prima di Cristo, impegnata nella lega latina contro la potenza nascente di Roma, nel contrasto tra Colonna e il Papa-to, bombardata durante la II guerra mondiale. Quella monu-mentale, segno di un passato glorioso, ricco e aperto alle inno-vazioni culturali testimoniato dallo stupefacente Santuario della Dea Fortuna Primigenia. Quello culturale, con Giovanni Pierluigi da Palestrina, principe della musica polifonica, con Verrio Flac-co, grammatico latino e i fratelli Heinrich e Thomas Mann, che durante i loro soggiorni estivi nella città trovarono l'ispirazione per alcune delle loro principali opere. Non e possibile in poche righe fornire un quadro esaustivo di questa ricchezza Storia Adagiato su una cima dei Monti Prenestini, nella zona compresa tra il bacino del fiume Sacco e l'Aniene, si estende il territorio di Palestrina. Il toponimo ha varie origini: Plutarco (45-127 d.C.) nelle Vite Parallele fa derivare l'origine dal nome greco prinistos (leccio), un albero diffuso in zona; Catone parla, inve-ce, di Praeneste, dal latino praene (parte alta) e ste radice latina del verbo stare (stare nella parte alta). "Nec Praenestinae fundator defuit urbis Volcano genitum pecora inter agrestia regem Inventumque focis omnis quem credidit aetas, Caeculus. Hunc legio late comitatur agrestis: Quique altum Praeneste viri, quique arva Gabinae Junonis [...]". Co-sì Virgilio (70-19 a.C.), nel VII libro dell'Eneide, attribuisce la fondazione della città di Palestrina a Ceculo, figlio di Vulcano. L'antica Praeneste è menzionata in documenti risalenti all'VIII secolo a.C. quando i Latini, popolazione indoeuropea, si organizzarono nel Lazio in leghe di carattere politico; la cittadi-na, durante le lotte civili di Roma, schieratasi dalla parte del console Mario (157-86 a.C.), venne sottomessa da Silla (138-78 a.C.) che la trasformò in una colonia militare. Durante il periodo medievale Palestrina divenne feudo dei conti di Tuscolo e l'atto di infeudazione, risalente al 970, rappresenta il primo docu-mento storico ufficiale. Nel XIII il borgo diven-ne oggetto di contese tra la Santa Sede ed i Colonna; quest'ultimi, nel 1297, vennero sco-municati da papa Bonifacio VIII (1235-1303), che li privò delle loro terre e fece distruggere la cittadina; nel 1306 venne ricostruita ed iniziò un periodo di tranquillità, interrotto quando la Curia, dopo l'esilio, fece rientro a Roma. Il cardinale Vitelleschi conquistò Pale-strina nel 1436, ma l'anno seguente venne nuovamente distrutta e gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie case per trovare rifugio nei territori circostanti. Nel

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commerciale la Muracciola) tel e fax: 06 9536608 cell 339 8945568 - 3294958618 - mail: [email protected] sito: www.ladeafortuna.it B&B Villa Finzi Colle Sant'Agapito, 5 Tel. 06/9537413 Cell. 328/6684920 - www.villafinzi.it Albergo "Le Meridienne" Via Colle S. Agapito Tel: 06/9536859 http://www.hotellameridienne.it Agriturismo Biologico Le Colline Via Colle Pastino, 20 Tel: 06/9575670 -www.agriturismobiolecolline.eu Hotel "Stella" P.le Della Liberazione Tel: 06/9538172 Palestrina - Valmontone B&B Via Prenestina Nuova 57 Tel: 06/9535364 - 320/7158609 Agriturismo il Casale - Amici del ballo e della musica Via Tusco-lana, km 38,500 località Macere di Artena tel. 06-9512016 Agriturismo Casale Pepe via Quadrelle, 26/28 tel. 06-9535029; 333-2768723 - www.casalepepe.com B&B Abeliae via Lago Maggiore, 31tel. 339-8989204; 349-5575546 B&B la Cardella via Colle Cardella, 5 tel. 06-9535804; 338-3906723 Il Casale delle Ginestre www.ilcasaledelleginestre.com

Dove mangiare A Modo Via Anicia, 11 Tel: 06/95310035 - www.ristoranteamodo.it Antica Palestrina P.za S.Maria degli Angeli, 9 Tel.: 06/9538540 - www.anticapalestrina-trattoria.com Baficchio V. Prenestina Nuova 161 Tel: 06/9538948 - www.ristorantebaficchio.com Bottiglieria del Gallo - Via Anicia, 6 - Tel. 06/95312012 - www.bottiglieriadelgallo.com Casale Pepe Via Quadrelle, 26 Tel: 06/9535029 - www.casalepepe.com Croato Via Casilina Km 33,700 (Valvarino) Tel: 06/9586523 Il Piscarello V. Del Piscarello 2 Tel: 06/9537751 Ristorante il Nostro via della Stella tel. 06-95271548 La Coccinella Via Mantova Tel: 06/9537971 La Gioconda Via Quadrelle Tel: 06/9538917 La Lanterna Via Prenestina Nuova 78 Tel: 06/9534176 La Muracciola V. Casale S. Antonio Tel: 06/9538924 Montoni V. Quadrelle 142 Tel: 06/9534366 - www.ristorantemontoni.it Petronzi Via IV Novembre, 7 Carchitti Tel: 06/9586417 Taberna di Marco e Irma Valente Vicolo del Duomo, 49 Tel: 06/95270920 Trattoria da Giuliana Via Anicia - Tel. 06/9534236 Stella P. Della Liberazione 3 Tel: 06/9538172 Pizzeria Vincenzo Cara via Anicia, 26 tel. 06-9574300 Pizzeria Linda D'Uffizi, via dei Cori, 38 tel. 06-9573551 Ristorante Pizzeria la Gioconda, via Quadrelle, 76 tel. 06-9574549 Pizza Gnam via Prenestina Nuova, 65 tel. 06-9536106 Pizzeria l'Incontro via della Croce, 13 tel. 06-9539373 Ristorante Pizzeria Schiribizzo 2008 Piazza Garibaldi, 16 tel. 06-9537705 Pizzeria Marzella via Vittorio Veneto, 114 tel. 06-9586009 Nonsolopizza via Prenestina Nuova, 2 tel. 06-9573432 Pizzeria Olio Sale e Pippo via Prenestina Nuova, 88 tel. 06-9536421 Pizzeria birreria Roberto via Pedemontana, 77 tel. 06-9573455 Pizzeria Signorini corso Pierluigi da Palestrina, 22 tel. 06-9535679 Pizzeria Strapizzami viale Pio XII tel. 06-9536394 PUB – BIRRERIE Mentelocale, musica dal vivo Vicolo S.Francesco 06/9539431 Movie Pub Vicolo S. Girolamo, 5 334/8435528 Sir William Wallace Via della Martuccia, 3 06/9574447 The Dubliners Pub Via Aldo Moro, 18 De Lux Piazza della Pesa, 2 Dove Dormire

Residence Hotel Terme di Palestrina - Via delle Piagge 74/A - TEL. 06/95271595 - FAX 06/95271443 - [email protected] -www.residencetermedipalestrina.com Il Casale dell'Oro - Via dell'Ooro, 57 - 06/9538265-333/2817244-3335357211 - www.ilcasaledelloro.it Altavista - casa vacanze Via degli Sacacciati, 30 m (+39) 333 62 05 004 - www.altavistaroma.it Bed and Breakfast Club Kotobuki Via Monte l'Abate, 1 - Castel San Pietro Romano Tel. 06/9534220 Cell. 335/6630152 - www.club-kotobuki.it B&B La Dea Fortuna Via Prenestina Nuova,313 (vicino centro

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La struttura geomorfologia del centro storico di Cave è rappre-sentata da un ripiano stretto ed allungato, rastremato a formare un vero e proprio sperone circondato da un fossato naturale; può essere considerato in questo senso un tipico esempio di ripiano naturale usato come supporto per l’insediamento, anche in ra-gione della sua eccezionale capacità difensiva e strategica. Museo Ferri: Nato nel 1902 a Mercato Saraceno, Lorenzo Ferri scriveva nel 1939 sulla rivista Perseo: "Artista è un uomo di fede che sa di avere un’alta missione da adempiere nel mondo: far conoscere all’umanità gli alti ideali che deve raggiungere per superare i confini della materia". Del maestro ricordiamo gli anni argentini (1926-29) durante i quali si dedica alla ritrattistica che gli consentirà poi di approc-ciare gli studi sindonici con una prima riproduzione del volto di Cristo in terracotta nel 1933. Nel 1954 realizza a Trastevere il monumento dedicato a Trilussa. Dal dopoguerra al 1964 il suo studio di via Cavallotti nel quartiere di Monteverde diviene un punto di riferimento culturale per l'intera Roma. Nel 1966 scolpi-sce il busto di Antonio Rosmini per l’omonima scuola romana, mentre è del 1972 la porta bronzea della Chiesa dell’Assunta a Cave. Museo della civiltà contadina All’interno dei locali al piano seminterrato dell’ex Convento degli Agostiniani, nel centro storico di Cave, da sempre utilizzati a deposito, cantina e stalla, è stato recentemente inaugurato il nuovo Museo della Civiltà Contadina. All’interno dei locali al piano seminterrato dell’ex Convento degli Agostiniani, nel centro storico di Cave, da sempre utilizzati a deposito, cantina e stalla, è stato recentemente inaugurato il nuovo Museo della Civiltà Contadina. Il concept progettuale consiste nella duplice finalità di: restau-rare i locali dell’ex convento, caratterizzati da murature in tufo a faccia vista e da pavimenti rustici in pietrame di fiume, e nella realizzazione di una struttura espositiva in ferro su cui esporre gli elementi, gli oggetti e gli attrezzi caratteristici di un periodo storico non lontano.

Cave Cave sorge sul versante occidentale dei Mon-ti Prenestini fra le loro ultime pendici e la Valle del Sacco. Fin dai tempi più remoti la città di Cave si è caratterizzata come inse-diamento stabile di carattere essenzialmen-te agricolo, organizzato a ridosso del fosso del Rio che confluisce nella Valle del Sacco. Le fonti bibliografiche parlano in forma ri-corrente di un oppidum situato nella zona non lontana dell’attuale città, che avrebbe addirittura origine romana. Le Storie di Tito Livio raccontano che nel 267 a.C. nella guer-ra contro i Volsci e gli Ernici, i Romani dopo aver attirato i loro nemici in una "valle af-fossata" ne fecero orribile scempio. La mag-gior parte degli autori è concorde nel ravvi-sare il luogo della battaglia nella contrada Campo nel territorio di Cave, proprio dove oggi è situato il Santuario della Madonna del Campo, e ove sorgeva un castello chiamato Castrum Trebarum. Poi c’è l’altra zona che reca profonda me-moria storica, posta oggi in posizione ester-na al centro abitato; questa zona è ancora chiamata Cruci, poiché si trova alla con-fluenza di tre strade provenienti dalle località Morino-Potano-Valli, che si immettevano sull’antica Prenestina, attraverso la tenuta dei SS. Quattro Coronati, presso l’attuale Colle Palme. Il Tomassetti nel volume del sulla Campagna Romana, edito nel 1912, descrive di aver notato, durante le sue escursioni nel ter-ritorio, parecchie rovine di ville, di piscine di età presumibil-mente imperiale, frammenti di sculture ed altro. Del resto la stessa puntuale descrizione la riporta il Marianecci, nella sua monografia Memorie Cavesi edito nel 1941, su ciò che vede a quei tempi e che ritrova sul territorio, sottolinea la presenza nel passato di aggregati di tipo urbano, di ville ed impianti ro-mani in tutta la zona; ciò è altresì confermato dalla presenza di resti romani rintracciabili in varie chiese del territorio, utilizza-ti, come avveniva spesso in passato, come materiali di spoglio. L’insediamento antico nasce presumibilmente come avamposto militare di Praeneste, l’odierna Palestrina. L’attuale denomina-zione della città pare si attesti intorno all’XI secolo ed è riferi-bile alla presenza di cave di tufo e di breccia aperte fin dai tempi più antichi dalle popolazioni prenestine, attività poi pro-seguita dai Romani. Ma andando indietro in cerca dell’origine di Cave quale entità di tipo "urbano" possiamo attestarci al 20 marzo 971 d.C. è la data in cui venne sottoscritta la convenzione tra l’abate di Su-biaco e quello dei SS. Cosma e Damiano; documento che si ritie-ne dia origine a Cave come vero e proprio "castello" enfiteutico della Badia di Subiaco. Data la sua posizione, il castrum era considerato di un certo pregio strategico e per questo fu varie volte oggetto di conquiste ed attacchi alternativamente da par-te del papato e dei nobili. Il Castrum Cavarum sembrerebbe essere stato così uno dei più antichi castelli del Medio Evo nel Lazio e secondo il Vannutelli, nel volume Ricordo del Suolo nati-vo edito nel 1936, servì da rifugio alle popolazioni laziali minac-ciate dalle invasioni longobarde. Non è dato conoscere la struttura reale del borgo d’origine se non da alcune rappresentazioni sicuramente sommarie riportate nella cartografia più antica che rappresentano sempre Cave come agglomerato molto compatto, cinto da mura e caratteriz-zato dalla presenza di un’erta torre (che crollerà nel 1760). Notizie della Torre di Cave sono riportate nell’archivio Colonna presso la Biblioteca di S. Scolastica a Subiaco.

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che come le tre grandi serliane e i conchiglioni a decorazione degli absidi che fanno pensare all'impronta bramantesca. Santuario Madonna del Buon Consiglio: L'originaria chiesa di santa Maria risale alla fine del X secolo. Fu poi trasformata in cimitero, che si trova oggi al di sotto dell'at-tuale pavimentazione del santuario. Nel 1356 Pietro IV di Giordano Colonna affidò la parrocchia ai religiosi eremitani di Sant'Agostino i quali avevano fin dal 1278 il monastero di San Francesco fuori le mura del paese che, abban-donato, crollerà nel XVI secolo. Sopra la chiesa si iniziò la costruzione di una seconda chiesa rivolta ad ovest su "via di Palazzo" (ora Corso Vannutelli) dove erano sorti i palazzi dei nobili cortigiani. L'apparizione dell'immagine miracolata di Maria, venerata con il titolo di Buon Consiglio, segnò un momento fondamentale per la storia della chiesa: la tradizione vuole che l'immagine si sia stac-cata da una chiesa di Scutari in Albania, all'arrivo dei musulma-ni, e abbia raggiunto la chiesa di Genazzano accompagnata da una schiera di angeli durante il vespro del 25 aprile 1467. L'im-magine sacra andò a posarsi su un muro della chiesa che in quel tempo la Beata Petruccia, vedova e terziaria agostiniana vissuta nella seconda metà del 400, aveva iniziato a costruire fra mille difficoltà e che venne concluso in poco tempo grazie alle elemo-sine dei pellegrini. Castello colonna: A nord, su di una collina tufacea, il Castello Colonna domina su Genazzano in tutta la sua maestosità e splendore. La sua storia è legata, come testimonia il suo stesso nome, alla famiglia Colon-na che nel corso del tempo, di generazione in generazione, gra-zie ad ampliamenti, trasformazioni, opere di abbellimento, rese-ro il Castello da semplice fortezza difensiva a residenza padrona-le di grande rilievo artistico e architettonico. Il primo documento che riguarda il castello Genazzano risale al 10 agosto 1022 ed è un atto di donazione per la badia di Subiaco. Gia nel 1053 passa alla famiglia Colonna che vi installa la prima struttura solo nel Medioevo, intorno al 1227, per adibirlo ad avamposto difensivo. La fortezza infatti è posta a nord e presen-ta due torri per meglio difendere il luogo da eventuali attacchi nemici. Soltanto nel periodo rinascimentale la fortezza viene trasforma-ta in residenza personale della famiglia, grazie ai lavori intrapre-si da Filippo Colonna, principe del paese. Palazzo Apolloni: L'edificio è in stile gotico aragonese. La tradizione ha voluto riconoscervi la casa natale di Papa Martino V; in realtà non è neppure certo che essa sia mai stata abitazione di qualche mem-bro della famiglia principesca, ma sicuramente è stata abitazio-ne di un nobile cortigiano, data la sua eleganza, donatagli dalla presenza di pregevoli esempi di finestre bifore che si possono ritrovare scendendo ancora verso sud in altri palazzi affacciati sulla strada principale. L'edificio è costituito da tre piani ed uno interrato destinato a cantina. Il piano superiore presenta due ambienti; quello di destra desti-nato a cucina, l'altro probabilmente usato per l'amministrazione dell'azienda. In fondo all'atrio è presente la scala in pietra ad un'unica rampa, impreziosita da due mezze colonne in rolli, sor-montate da capitelli che portano l'arco a tutto sesto lavorato. Il piano superiore è composto da un salone di rappresentanza, or-nato da un camino, da cui si accede ad una stanza forse camera da letto del proprietario.

Genazzano Genazzano è un centro di suggestiva rusticità posto al confine tra la provincia di Roma e quella di Frosinone; sorge edificato su di uno stretto sperone di tufo vulcanico a 375 m s.l.m. che, con tenue inclinazione, declina dalle propaggini meridionali dei Monti Prenestini per immergersi nella vallata del Sacco. Si trova a 45 km da Roma. La falda tufacea è orientata lungo l'asse nord-sud; parallela-mente ai lati est ed ovest scorrono a fondo valle due corsi d'ac-qua: rispettivamente il Fossato, di modesta portata, tranquillo, ed il Rio, impetuoso e torrentizio. Il loro incessante lavoro di erosione ha, nel tempo, reso ripidi e scoscesi i fianchi della struttura tufacea sulla quale si estende l'abitato; quest'ultimo si eleva dai 320 m s.l.m. della valle sino a raggiungere la quota di circa 388 metri all'altezza del ponte che unisce il castello al parco comunale; la larghezza della piattaforma non supera mai in larghezza i 70-80 metri. L'altezza massima del comune di Genazzano è 600 metri, quella minima intorno ai 280 metri. Vicino al comune di trova una col-lina chiamata Colle Pizzuto (m. 445), dove c'è la selva di Genaz-zano. Si trova nella parte alta del paese un parco chiamato Par-co degli Elcini. Il campo sportivo di Genazzano si chiama "Campo Le Rose".I fiumi che scorrono a genazzano sono il fosso Ciaffo, il Ceraso, il Rio e il Sacco. Da vedere: Il Borgo conserva tuttora l'impianto originale nato a seguito della convenzione stipulata nel 1379 da Fabrizio e Stefano Co-lonna, la quale regolava la costruzione di nuove abitazioni per il popolo all'interno delle mura del Castello. Camminando al suo interno, all'incrocio con Vicolo Nuovo, si notano i resti dell'antico accesso secondario di Porta Portella. Caratteristici sono i suggestivi vicoli che si diramano dal borgo lungo tutto il paese: via dei Sopportici ne è un esempio. Porta San Biagio: La Porta è sormontata da un'edicola sorretta da colonnine mar-moree. Nella nicchia si intravede un affresco da poco restaurato di una Madonna con Bambino, identificato come "Madonna di Loreto". A sinistra dell' antica vestigia della Porta sorge un'alta casa del XIII sec., in origine torre di guardia del vecchio accesso al paese in epoca medioevale. Sul fronte esterno la torre è ornata da una finestra bifora. Acquedotto Romano: Nel lato occidentale del Parco degli Elcini sono ancora visibili i resti dell'antico acquedotto romano, fatto ricostruire da Filippo I Colonna, duca di Paliano, per fornire acqua al Castello Colon-na. La parte terminale dell'acquedotto, utilizzato anche come ponte per l'accesso al castello, venne distrutta dai bombarda-menti dell'ultima guerra. L'acquedotto fu poi ricostruito ad una sola campata di cemento armato, dal Genio Civile. L'antico ac-quedotto convogliava le sorgenti di Colle S. Andrea fino alla fontana del Palazzo alla quale attingeva tutta la popolazione. Ninfeo Bramante: Sorge su quello che era il "Giardino Vecchio" del castello, e fino al XX secolo si riteneva fosse di origine romanica o dell'Alto Medioevo. La datazione è incerta e non documentata: forse fu costruito tra il 1501-1503 sotto il papato di Alessandro VI Borgia il quale lo abbellì e fortificò; o più probabilmente fu eseguito su com-missione del cardinale Pompeo Colonna al Bramante tra il 1507-1511. Quest' ipotesi non è comunque avvalorabile con certezza; infatti non esistono documenti ma solo affinità stilistiche tipi-

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Ristorante Rossi - Ge-nazzano S.S. 155 di Fiug-gi Km 54 - tel 06/95.79.581 - www.ristoranterossi.it

• La vecchia oste-ria di Galizia Ave Viale Trento e Trieste, 6 - tel 06/95.79.916

• La taverna del prin-cipe di Paladini Giusep-pe Via della portella (piazza della repubblica) - tel +39 331 5321441

Trattoria "la Piazzetta" Piazzale Matteotti 11, tel. 06/95.40.226 - e-mail : [email protected]

Pizzerie e Pub: Pizzeria dal “Panzone” Via A. Gramsci, 2 tel 06 9540167 (Aperto venerdì, sabato e domenica)

Dove Dormire: A Genazzano è possibile pernottare nelle seguenti strutture ricettive: Hotel Cremona via Palmiro Togliatti, 19 Tel/Fax: 06 95 79 603 - 06 95 79 073 www.hotelcremona.com

Ostello Locanda delle Ginestre Tel. 069578506 Cell. 3453408607 www.ostellogenazzano.it B&B La Madonnella via Luigi Petroselli, 34/4 Tel/Fax 069540076 Cell. 3396021380 www.bb-lamadonnella.it B&B casa del girasole via Luigi Petroselli, 34/2 Tel/Fax 06 9578303 Cell. 3339485935 www.casadelgirasole.com mail: [email protected]

B&B LA TAVERNA Loc. Taverna Cauzza 5, 00030 Genazzano cell. 333/2754560 email:[email protected] sito: www.beblataverna.it

B&B McPoock via Pantano 10, 00030 Genazzano Tel. 06 9540212 Cell. 346/6418409 email:[email protected] sito: www.mcpoock.it

Ristoranti:

• Trattoria "da Palumbo" di Di Fazio Nicolina Via Giuseppe Garibaldi, 20 - 00030 - Tel: 06 9579175

Antica Osteria Terremoto via della rocca, 16 - Tel 06/95.79.032 - 3345482609 -www.anticaosteriaterremoto.it Hotel Ristorante Cremona via Palmiro Togliatti, 19 Tel/Fax: 06/95.79.603 - 06/95.79.073 www.hotelcremona.com

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Colleferro:

Ai confini Sud Est della Provincia di Roma Colleferro conta

20.723 abitanti (2010) con una superficie di 27,48 km². Ad

un'altitudine di 218 metri s.l.m. sorge a nord dei Monti Lepini e

confina con i Comuni di Artena, Segni e Valmontone nella Pro-

vincia di Roma e con il Comune di Paliano in Provincia di Frosi-

none.

Trae le sue origini da un nucleo preesistente nella zona a ridos-

so della Stazione FS (ex Segni–Paliano) ora Colleferro Scalo sulla

Via Casilina fino agli inizi della 1^ guerra mondiale. Nasce uffi-

cialmente con la pubblicazione nella G.U. n. 157 dell’8 luglio

1935 della Legge XIII n. 1147 del 13 giugno 1935.

La giovane cittadina di Colleferro, dapprima con lo Zuccherifi-

cio della Soc. Valsacco, in seguito con lo

stabilimento di produzione di polveri da lan-

cio e scoppio della Soc. Bomprini Parodi Del-

fino e con la “Calcementi Segni”si trasfor-

merà da borgo a centro industriale di primo

piano oggi famoso in tutto il mondo assieme

alla città di Torino come sede dell’industria

spaziale europea per la produzione dei razzi

“ARIANE” e "VEGA"

Il 4 dicembre i “Colleferrini” celebrano la

festa Patronale di “Santa Barbara” con una

solenne processione ed una meravigliosa

fiera cittadina articolate per le varie zone

della Città.

La storia antropologica......di Colleferro

risale al più antico periodo Paleolitico medio

e superiore. Ad esso e al successivo periodo Neolitico, appar-

tengono manufatti rinvenuti in varie zone del nostro territo-

rio, come ad esempio frammenti di selci lavorate ed ossidiane

che stanno ad indicare la presenza stabile di insediamenti uma-

ni. Ritrovamenti di un certo interesse sono stati rinvenuti anche

nella zona di Casa Ripi. Si tratta di manufatti di ceramica che

risalgono all' eta' del bronzo medio. Nella zona tra Coste Vicoi e

Fontana Bracchi sono stati rinvenuti oggetti di uso domestico

tra cui una fibula in bronzo a quattro spirali risalenti al periodo

compreso tra la fine dell'Eta' del bronzo e la fine dell' Eta' del

Ferro.Anche nella zona di Colle Cisterna, lungo il fiume Sacco,

sono stati rinvenuti resti di una capanna che risalgono alla fase

finale dell' Eta del Ferro. Sempre a Colledoro sono stati ritrovati

altri resti del periodo dell' Eta' Arcaica e Tardo arcaico che indi-

cano la presenza sempre piu' numerosa di un insediamento

umano. Importanti resti dell' eta romana -latina sono presenti in

molte zone di Colleferro, anche la struttura delle strade che

circondano Colleferro risale a questo stesso periodo. L' effetto

travolgente del Cristianesimo non risparmio' questa zona. Testi-

monianza di cio'e' il rinvenimento nella proprieta' Tomassi a Col-

le S.Antonio di una chiesa, di una necropoli e di una iscrizione

funeraria. Altri ritrovamenti nella Casa Ripi indicano che Colle-

ferro e' stata oggetto anche di invasioni barbariche. I due castelli

di Colleferro e Piombinara rappresentano importanti testimo-

nianze del periodo medievale. Le notizie storiche del primo ca-

stello sono scarse.Di esso rimangono in piedi il palazzo baronale

e parte delle mura di cinta. Molto piu'ampia e'la documentazione

storica del castello di Piombinara. Del castello oggi si conserva

l'ampia cinta muraria,i resti del palazzo baronale e la bellissima

torre di avvistamento abbattuta nel 1934 per motivi di sicurezza.

Museo Archeologico:

Il Museo Archeologico Comunale è stato

inaugurato il 4 dicembre 1986 e realizzato

con il patrocinio della Soc. BPD Difesa e

Spazio, in collaborazione con la Soprinten-

denza Archeologica per il Lazio.

Collegamento al sito regiona-

le Culturalazio.it

Il Progetto Espositivo è il risultato di un

lavoro di ricerca, di documentazione e di

conservazione che hanno visto coinvolti per

più di venti anni il Gruppo Archeologico

Toleriense e gli organismi statali preposti

alla tutela (Soprintendenza Archeologica per

il Lazio). Inteso come strumento di educa-

zione permanente, il Museo Archeologico

del Territorio Toleriense prevede l'itinera-

rio e l''esposizione di documenti e testimonianze del territorio

che fornisce gli elementi necessari per la conoscenza delle tappe

percorse dalla civiltà attraverso i secoli, sino alle soglie della

fase industriale.

Alla sezione di paleontologia è dedicata la prima sala. In questa

è esposto il materiale rappresentato per la maggior parte

dai resti dello scavo di Colle Pantanaccio e dalle ricognizio-

ni effettuate nelle località di Quartaccio e Colle Quarticcioli.

Nell’attuale allestimento è possibile osservare un esempio delle

faune che popolavano il territorio nel Pleistocene medio. Ogni

vetrina è dedicata ad un animale; in quella adibita ai resti di

Elephas antiquus sono esposti un bacino una falange e un fram-

mento di molare.

Al Neolitico appartengono manufatti in pietra (selce ed ossidia-

na) e in ceramica provenienti da uno dei più importati giacimen-

ti preistorici posti sul corso del fiume Sacco (La Selva/Colle

Rampo). L'età del Bronzo documentata da una serie di frammen-

ti di forme ceramiche relative a rinvenimenti in uno "stazzo" del

Bronzo medio, appartenente alla cultura appenninica.

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Programmi scientifici e didattici Il Museo offre ogni anno un vasto programma di attività, rivolto a tutti gli istituti scolastici e diversificato a seconda dell’età degli studenti. Gestisce visite guidate ad un gruppo di monu-menti del territorio. Coordina una missione archeologica nel castello di Piombinara che offre la possibilità agli studenti di partecipare ad una vera e propria campagna di scavo archeolo-gico presso una missione costituita. Chiese S. Gioacchino M.SS.ma Immacolata S.Bruno Tempietto di S Anna Santa Barbara Feste, sagre e manifestazioniFesta patronale di S. Barbara (4 dicembre); Incantastrada (da dicembre a gennaio: un mese in-tero di festeggiamenti natalizi); Estate Colleferrina e Cimema Estate; Carnevale e Stagione teatrale. MercatiMercato settimanale (martedì mattina) Mostra mercato dell’antiquariato “Passeggiando tra i sogni” (ogni terza domeni-ca del mese); Passione Hobby e Fiera dei Fiori agli inizi della primavera. SvagoTeatro Comunale Vittorio Veneto - Via Artigianato Tel. 06/9781015 Multisale Ariston - Via degli Atleti, 1 - Tel. 06/9701486 Luoghi di particolare interesseRifugi cittadini - Oltre 6 Km di cuniculi utilizzati durante l’ultimo conflitto mondiale quale rifugio antiaereo per la cittadinanza, nei quali sono stati rico-struiti ambienti d’epoca con reperti bellici. Oggi quel tunnel costruito scavando a colpi di piccone nelle cave di pozzolana, solo in parte agibile, oltre ad essere un'importante testimonian-za della storia cittadina rimane un luogo carico di suggestione, oggetto di numerose visite, sia da parte di scolaresche che di gruppi di cittadini. Città morandiana - Particolarità di Colleferro è anche il suo assetto urbanistico, che fu progettato dal noto ingegner Riccar-do Morandi, lo stesso che realizzò, nel 1937, in onore della pa-trona della città, la chiesa di S. Barbara, tra i primi esempi d’applicazione del cemento armato come elemento espressivo. Colleferro per il suo centro storico così costituito fa parte delle “Città di Fondazione”, istituite con legge regionale. Castello di Piombinara (di proprietà comunale) è interessato da diversi anni da opere di scavo, restauro e studio con l’ausilio della Soprintendenza Archeologica per il Lazio; Castello Vecchio: è in via di acquisizione da parte del Comune per la realizzazione di un Parco pubblico di circa 7 ettari. Museo Archeologico del Territorio Toleriense. La struttura, ope-rante dal 1986, si situa come un centro di ricerca, documenta-zione, conservazione dei beni archeologici, in stretta collabora-zione con la Soprintendenza Archeologica per il Lazio. Inoltre, quale strumento di educazione permanente e laboratorio didat-tico nel territorio. L’esposizione, che in un primo tempo riguar-dava quasi esclusivamente materiali provenienti da raccolte di superficie, è stata via via arricchita attraverso donazioni e scavi svolti nel comprensorio. Museo di archeologia industriale con reperti delle attività indu-striali del passato e del presente, proprietà dell’Avio Spa (settore spazio).

Dove Dormire

Hotel Silvia

Via Artigianato, 67/69 - 00034 Colleferro (Roma)

Tel. 06 97080679

Albergo Ristorante

Hotel La Pace

Via dei Cappuccini, 9 – 00037 Segni (Roma)

Tel. 06 9767125

Albergo Ristorante

La Noce

Via Casilina, km. 53,900 – 00037 Segni (Roma)

Tel. 06 9770474

Hotel degli Amici

Via Latina, Km. 2,270 - 00031 Artena (Roma)

Tel. 06 9514500

Agriturismo

Villa Allegrini

Via delle Querciole, 1 – 00037 Segni (Roma)

Tel. 06 97260082

Dove mangiare: GAETANO COSTA RESTAURANT Via sicilia, 45 00187 - Roma (RM) GOLDEN PIZZA & PASTA Piazza dei crociferi, 6 00187 - Roma (RM) GIGGETTO IL RE DELLA PIZZA Via alessandria, 43 00198 - Roma (RM) IL COVO DEL BUCANIERE Via latina 131/a - 00034 - Colleferro (RM) TRATTORIA LA TAVERNETTA Corso giuseppe garibaldi - 00034 - Colleferro (RM) IL SEGRETO DELLO CHEF Via casilina, km. 49.725 - 00034 - Colleferro (RM) IL TEMPIO DI BACCO Via dei pioppi, 82 - 00034 - Colleferro (RM) RISTORANTE LA TARTARUGA Via ontani 5 - 00034 - Colleferro (RM) RISTORANTE INES Via nobel 10 - 00034 - Colleferro (RM) RISTORANTE CAFFE' DEL TENNIS Via xxix gennaio 27 - 00034 - Colleferro (RM) RISTORANTE L'ANGOLETTO Viale europa, 8 - 00034 - Colleferro (RM) RISTOPUB LA GAVOZZA Largo santa caterina, 9 - 00034 - Colleferro (RM) RISTORANTE CHINATOWN Largo s. caterina 4 - 00034 - Colleferro (RM)

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Artena: LA CITTA' SUL PIANO DELLA CIVITA. Artena è un toponimo anti-chissimo, di origine sicuramente pretolina. Tito Livio, storico padovano cui si deve la storia di Roma antica, conosceva sotto il nome di Artena due città diverse: una certamente del popolo dei Ceriti, posta tra Cerveteri e Veio e che fu distrutta al tempo dei re di Roma; l'altra Volscorum oppidum, di cui egli racconta l'assedio da parte dei romani. L'identificazione del luogo con l'Artena liviana, tuttavia, non convince gli studiosi. Secondo gli archeologi dell'università di Lovanio (Belgio) la topografia della roccaforte volsca, del tutto particolare, raccontata da Livio, non si collega affatto con la disposizione dei luoghi che presen-ta la "Civita"- il luogo dove sorgeva originariamente il paese - anche se la distruzione della prima fase edilizia della città, avvenuta attraverso un incendio, potrebbe provare che la stessa città sul Piano della Civita fossa stata oggetto di un assedio vero e proprio. Dal XVII secolo ad oggi numerose altre identifi-cazioni sono state proposte anche se in modo troppo vago per autorizzare una localizzazione precisa. Solamente nel 1982 l'ar-cheologo Lorenzo Quilici avanzò l'ipotesi che la città sul Piano della Civita fosse Ecetra, che era la grande metropoli del popo-lo dei Vo1sci. Tito Livio e Dionisio attribuiscono ad Ecetra un ruolo preminente nelle guerre che opposero, nei secoli V e VI, i Volsci ai Romani. Un'altra ipotesi fu avanzata, un secolo prima, dallo storico De La Blanchere, secondo il quale il nome della città antica potrebbe nascondersi sotto l'etnico greco Fortino, indicato da Dionigi di Alicarnasso nell'enumerazione dei popoli di origine latina che si riunirono verso il 500 per concludere la grande Lega Latina contro Roma. Se fosse questo il caso, la denominazione medievale di Montefortino (primo nome di Arte-na), potrebbe trovare la sua etimologia ancora più in alto, e cioè nello stesso antico nome della città che si trovava sul Pia-no della Civita. Da questo a voler restituire alla Civita il nome

di Fortinum c'è solo un passo, anche se mai at-testato da alcuna fonte antica. La soluzione del gial-lo dell'antica città del Piano della Civita, comunque, dipenderà esclusi-vamente da una futura scoperta. ECCO ARTENA. Con il regio decre-to del 13 febbraio del 1873, dopo la delibera del co-mune di Montefor-tino del 25 gen-naio dello stesso anno, il paese, quasi per rendere più concreto il passaggio dal vec-chio ordinamento nazionale a quello nuovo, cambiò nome e cominciò a chiamarsi Arte-na, in ricordo della città ignota del Piano della Civita, anche se

quella citta' non era certamente l'Artena indicata da Tito Livio. Il nuovo Comune, seguendo le direttive dell'amministrazione cen-trale fu costretto ad affrontare mille problemi, che vennero tutti risolti grazie all'opera di un uomo illuminato come il Segretario Comunale di quel tempo, il bolognese Luigi Rangoni, uomo di grande spessore morale; con la collaborazione del principe Gio-vanni Borghese. PER SAPERNE DI PIU'. A tutti coloro che leggendo questi brevissi-mi cenni storici fossero interessati ad approfondimenti sulla sto-ria del paese di Artena, consigliamo di leggere alcuni libri. Il primo e' quello di Carlo Cadderi, "Artena ex cinere resurgo", scritto in occasione del centenario dell'apposizione del nuovo nome, nel 1973. Racconta la storia del paese, dalle origini al 1870. Parte invece proprio dal 1870, e racconta il XX secolo, il libro di Vittorio Aimati "Cento anni di storia artenese", attraverso fatti e personaggi che hanno caratterizzato il novecento. Un altro libro da non perdere è "Arato e seminato col sale", sempre di Vittorio Aimati, e racconta la storia dell'assedio e della distru-zione di Montefortino avvenuta nel 1557. Una particolare atten-zione va data anche ai libri cosiddetti tecnici e che parlano del sito di Piano della Civita scritti dagli studiosi Lorenzo Quilici e Roger Lambrechts. Altre citazioni meritano tutti quei libri che parlano dei personaggi della storia locale. Carlo Cadderi ha scrit-to un bel libro su Padre Ginepro Cocchi, missionario in Cina, martire e beato. Stesso argomento piu' approfondito, per un testo di Piero Proietti: "Missionario in Cina", che racconta la vita e le opere pastorali del beato Ginepro Cocchi. Segnaliamo, inol-tre, Il notaro pubblico, catalogo sulla mostra allestita su Stefano Serangeli, nel 1999, che descrive il periodo di vita dello storico artenese. I libri citati, e tanti altri scritti sul paese, sono dispo-nibili presso la biblioteca comunale. Per una attenta e dettaglia-ta bibliografia sul comune di Artena, rivolgersi all'Ufficio Rela-zioni con il Pubblico, autore di queste note.

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Madonna delle Grazie La festa dedicata alla Madonna delle Grazie di Artena si celebra ogni anno, ininterrottamente dal 1731, il sabato vigilia della terza domenica del mese di Maggio. Quest'anno, il 19 maggio a partire dalle ore 18,30, la Sacra Immagine "uscirà" dalla Chiesa di Santa Maria, e attraverso le vie del Centro Storico di Artena, giungerà fino alla parte nuova della città. A tarda sera, la Sta-tua della Madonna delle Grazie, "risalirà" fino alla Chiesa di Santa Croce, cove resterà esposta per una settimana. La dome-nica successiva la Sacra effige sarà "ricondotta" nella Chiesa di Santa Maria delle Letizie, dove resterà celata per un intero an-no. Segni: Ambizioso intento di questa sezione è quello di far conoscere la storia di Segni, una cittadina con due millenni di storia, situata alle porte di Roma. E' una ridente cittadina 9402 ab. nel 2010) situata a 57 km a sud-est di Roma, a 668 m. di altitudine, su una dorsale dei monti Lepini, nella valle del Sacco. L'economia e' soprattutto agro-pastorale, con produzione di castagne e allevamento di bestiame: attiva anche l'industria per la produzione di materiali da costruzione. In estate è apprezza-to centro di villeggiatura E' sede vescovile, in congiunzione con Velletri. E' ricca di monumenti, che testimoniano le sue antiche origini. E' la volsca Signia, ed è ancora cinta da mura ciclopiche (sec. VI a. C. ) ben conservate, nelle quali si aprono alcune porte. Notevoli, dicevamo, i resti delle mura, con la c.d. Porta Sarace-na, larga in alto m. 1,40 e alla base m. 3, di forma ogivale con architrave monolitico. Oltre la Porta Saracena sono presenti altre porte minori, già descritte dai numerosi archeologi che periodicamente hanno fatto studi su Segni: La "Portelletta", subito sotto il curvone di Pianillo; Una porta nel tratto intermedio fra la Saracena e la Portelletta; Una piccola porta, senza architrave, subito sotto la pineta di Pianillo; La "Porta Santa", subito sotto S.Pietro, dalla caratteristica arca-ta ogivale; La "Porta Foca"; La porta in corrispondenza del Ponte Scarabeo; La porta del Lucino.

Altri monumenti degni di nota sono: Sull'Acropoli i resti di un tempio del III-II sec. a.C. (parzialmente inglobati nella chiesa di S.Pietro (sec. XIII), che occupa la cella centrale dell'antico tempio), e la Cisterna Romana, anticamente utilizzata per il recupero dell'acqua piovana per uso umano, in mattoni di tufo cementati con l' "Opus Signinum" (tipo particola-re di calce, caratteristica del luogo, famosa nel tempo antico perchè molto resistente ed impermeabile all'acqua); nel centro storico la Cattedrale, con la facciata neoclassica pro-gettata dal Valadier.

Patrimonio archeologico La Città di Segni conserva importantissimi complessi archeologi-ci, che rendono ancor oggi ben leggibili tanto il suo assetto urba-nistico di età romana quanto l'organizzazione architettonica di alcuni spazi, in particolare di carattere pubblico. La mag-gior testimonianza dell'impianto urbanistico della città antica, ancor oggi fedelmente ricalcato dall'organzzazione del centro storico di Segni, è costituita dall'imponente circuito di mura in opera poligonale, per gran parte ancora ben conservato, lungo il quale si aprono numerose porte fra le quali di eccezionale inte-resse sono la Porta Saracena e la Porta Foca. Il tracciato è visita-bile percorrendo suggestivi stradelli pedonali lastricati. Sull'acro-poli della città antica, in un punto di elevato valore paesaggisti-co, meritano una visita gli imponenti resti di un gigantesco com-plesso architettonico con le strutture del tempio di Giunone Mo-neta e la cisterna circolare ad esso retrostante. Altre aree ar-cheologiche, visitabili dietro prenotazione, sono quelle del foro, con i resti di un grande criptoportico, il ninfeo repubblicano, con la splendida decorazione a mosaico delle pareti e, infine, l'Area di Porta Maggiore, con due grandi cisterne sotterraneeIl Museo Archeologico Comunale ospitato in un palazzo del XIII secolo, rende comprensibile con le sue curatissime sale espositive di moderna concezione, il significato di questi complessi nel loro originario contesto urbanistico e architettonico e costituisce una necessaria e piacevole introduzione didattica alla visita dei vari nuclei monumentali della "città museo". Oltre alla città romana recenti ricerche si stanno occupando dell'assetto urbanistico e medioevale del centro storico.

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Chiese e Palazzi Pubblici Cattedrale Si erge imponente in piazza Santa Maria la Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta. La chiesa fu costruita nel XVII secolo sulle rovine di un tempio precedente del XI secolo. Dopo aver percorso un'ampia gradinata, al di sopra della quale si staglia la facciata in pietra locale riecheggiante lo stile del Valadier, si accede nel'accogliente tempio dalla pianta a croce greca. Si impone immediatamente alla vista l'altare maggiore con l'olio su tela di Ignazio Trinelli raffigurante la Vergine Assunta soste-nuta dagli angeli mentre in basso gli apostoli stanno a guardare. Altre due grandi tele a olio poste ai lati del coro, incastonete in un trionfo di stucchi dorati, rappresentano la Nascita della Ma-donna e la Presentazione di Maria bambina al tempio. Furono dipinte entrambe nella seconda metà del XVII secolo da Ales-sandro Carchenne. La finta cupola centrale della cattedra-le,dipinta a olio nela seconda metà del XVII secolo dal cappuc-cino Antonio Courtois, rappresenta l'incoronazione di Maria nel-la gloria degli angeli e dei santi. Non minore valore artistico hanno le cappelle laterali e la spaziosa sacrestia. Vi si possono ammirare, infatti, i lavori dei fratelli Courtois, di Giovanni Bat-tista Gaulli, Pietro Berrettini, Francesco Cozza, Lazzaro Baldi. suggestive vetrate artistiche completano la solenne scenogra-fiadella Cattedrale. I busti di San Bruno, vescovo di Segni, e di San Vitaliano, papa segnino, entrambi patroni della città, sono conservati ed esposti alla venerazione in questo tempio. A lato della chiesa si innalza per 24 metri il campanile risalente all'XI secolo. San Pietro La chiesa di San Pietro sorge sulle rovine dell'antico tempio pagano dell'acropoli.L'ampio sagrato coperto da selci bianchi offre alla vista la facciata in tufo. Il campanile movimentato su tre lati da una bifora e sul rimanente da una monofora, e l'adia-cente giardino pensile. Nell'aula interna sono conservati tre preziosi e delicati affreschi. Il più antico risale all'XII secolo e rappresenta la Madonna col Bambino. Gli altri due rappresenta-no San Sebastiano e la Vergine in trono, con il Bambino dulle ginocchia, tra i santi Lorenzo, Stefano e, presumibilmente, Vi-taliano. La tela a pala d'altare fu realizzata dal Tadolini nel 1907. Del '500 è invece la tela a sinistra del presbiterio che raf-figura il conferimento del primato a Pietro. Il Seminario Da piazza San Pietro si può ammirare la facciata del Seminario, edificato nel XII secolo ad opera di papa Eugenio III come palaz-zo apostolico in virtù della sua apprezzabile posizione panora-mica. Vi soggiornarono, infatti, seppur per brevi periodi, papi importanti per la storia della Chiesa. Un'ala più recente del seminario è attualmente occupata dall'Archivio storico Innocen-zo III che raccoglie e mette a disposizione degli studiosi e degli appassionati di storia locale le carte della Cancelleria vescovile di Segni, del Capitolo della Cattedrale, del Seminario e di alcu-ne parrocchie della Diocesi. Santo Stefano La chiesa, che sorge sull'omonima piazza, è secondo la tradizio-ne popolare il primo luogo di culto cristiano a Segni. La nuova religione, infatti penetrata a Segni tra la fine del I e l'inizio del secolo successivo, tramutò la sinagoga di una comunità ebraica, stanziata nella vicina contrada chiamata "Judea", in un tempio cristiano. Il campanile romanico che si eleva per quattro piani merita di essere ammirato. Chiesa del Gesù Sorse nel primo decennio del XVIII secolo a opera dei padri dot-trinari che abitavano nell'attiguo convento che attualmente svolge le funzioni di palazzo municipale.La chiesa è costituita da un'unica aula rettangolare con sei cappelle laterali legger-mente rialzate. L'altare centrale mostra una tela di autore set-

tecentesco raffigurante Gesù con Maria. In questa chiesa è con-servata una tela dell'Addolorata ritenuta miracolosa. L'immagine è opera di un abile pittore che copiò la "Vergine in contempla-zione" di Guido Reni inserendo l'elemento della spada che trafig-ge la Vergine. Meritano ancora di essere ammirati palazzo Cremona, palazzo Geoffroy, la loggetta medioevale, tutti lungo via Dante, palazzo Conti, l'ex palazzo della Comunità, attualmente sede del Museo Archeologico Comunale.

Dove dormire Albergo ristorante "LA PACE" Via Cappuccini n. 9 disponibilità: n. 77 camere per 152 posti letto con 77 bagni Classificazione: II categoria, III stelle. Tel- 06.97.67.125 - 06.97.67.022 www.albergo-lapace.it Albergo ristorante "LA NOCE" Via Casilina n. 24 - Km 53.800 disponibilità: n. 23 camere per 41 posti letto con 23 bagni Classificazione: II categoria, III stelle Tel 06.97.70.474 - 06.97.70.47 www.albergolanoce.it - Il Glicine - Vicolo Pietro Cossa 7 Disponibilità: n. 3 camere per 6 posti letto tel. 069767895 - 3483858962 - Locanda ai 4 elementi- Via Ciminelli,19 tel. 069767591 - 3200579612 Affittacamere www.ai4elementi.it - [email protected] - L'Antica Meridiana - Via Caratelli, 11 Disponibilità : n. 3 camere per 7 posti letto e n. 3 bagni Ampio terrazzo, sala lettura, lavanderia e wi fi gratuito Tel. 0697674978 - 3293136367 - 3282484563 Sito internet: www.anticameridiana.altevista.org - e mail: [email protected] Ultimo aggiornamento (Martedì 14 Agosto 2012 11:23) Agriturismo "Villa Allegrini", via delle Querciole,1 347/90.14.384 - 06/97.26.00.82 ristorante-alloggio (appartamento o 1 camera matrimoniale 1 singola) www.villaallegrini.it - [email protected] Agriturismo "Colle delle Rose", via Consolare Latina I traversa n.56

Dove Mangiare - Panorama-Ristorante-Pizzeria-Via Pianillo n.2 - tel. 069768139 - Scroccarocco-Ristorante - Pizzeria-Via Scroccarocco 7- tel 069766070 - Castlemaine-Birreria - Australian pub-Via Pianillo 13- tel 069768282 - D'Antonio - Ristorante - Pizzeria - Via Scroccarocco,5 -tel.0697269225 - 3283412789 e-mail: [email protected] - lunedì chiusura settimana-le - il Ritrovo - Trattoria - Pizzeria -Via Roccamassima n.36-tel.069768284 - Lounge Bar - Via Padre Filippo da Segni n.1 - La Taverna del Re Leone - Via Carpinetana Est n.8 - Scacciapensieri - Via Consolare Latina n. 10 - Casale Amasona - Via Casilina Km. 54 - La Saracena - Trattoria-pizzeria- Via P. Saracena 7-tel 069769062 - L'Antica locanda - Trattoria Via Dante n.58

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Fiuggi: La cittadina è composta da due diversi centri abitati avvolti nel verde dei molti boschi di castagno tipici della zona: Fiuggi Città (m747 s.l.m.) che è il nucleo d’insediamento più antico, e il più moderno Fiuggi Fonte (m 621 s.l.m.), inserito nella zona termale. Questo borgo medioevale, fino al 1911, si chiamò Anticoli di Campagna. Circa l’etimologia del nome Anticoli, vi sono due versioni: la prima che il nome deriverebbe da "Antiquae inco-lae" o antichi abitanti del posto; la seconda da "Ante Colles" perché le prime abitazioni sorsero molto probabilmente sul colle circondato da altri più alti. Documentazioni probanti risalgono comunque alla prima metà del secolo XI: nel "Breve di Papa Nicolò II" (1059-1061) appare per la prima volta il no-me di Anticoli in Campanea come castellanìa della Chiesa alla diretta dipendenza della Santa Sede. (Le due regioni latine facenti parte dello Stato Pontificio erano la Campagna e la Marittima, ed Anticoli apparteneva alla regione di Campagna). Il suo territorio sembra fosse abitato dai popoli pelasgi perché nel vicino lago di Canterno, durante i recenti scavi di un poz-zo artesiano, sono stati rinvenuti frammenti di legno ritenuti parte di palafitte d’origine pelasgica. Secondo alcuni studiosi, nel V-IV sec: a.C. Anticoli venne abi-tata dagli Ernici, un popolo di forti montanari. Vivevano in un piccolo agglomerato chiamato "Felcia" che sorgeva su un rilie-vo roccioso alto circa ottocento metri, difeso da due fossati naturali dove scorrono tuttora i torrenti del Diluvio e del Dia-volo o Casa Vetera, e da pareti rocciose a strapiombo. L’arx era il punto più alto, la parte più difesa e più difficile da espugnare. E’ conosciuta oggi come la "Barriera" e vi si poteva accedere attraverso la "Porta dell’Olmo", distrutta ai primi del secolo. La porta maggiore che nell’antica Felcia immette-va all’arx, era però la "Portella" ancora oggi nota con questa denominazione E’ l’unica conservatasi, anche se è stata ri-strutturata, insieme alla torre omonima.. Una terza porta anch’essa ormai distrutta, detta del "Colle" era sita nella par-te bassa della cittadina in fondo al rione omonimo. L’antica cittadella ernica di Felcia racchiudeva dunque nel suo perime-tro in basso il quartiere del Colle e nella parte più alta del paese le zone tra le Case Grandi e Castello. La conformazione urbanistica della parte più antica presenta una struttura deri-vata da linee tra loro perpendicolari basate su cardine e sul decumano. Un insediamento così concepito è probabilmente di origine romana o preromana. Gli Ernici, infatti, dopo varie alleanze e scontri con Roma furono definitivamente assogget-tati all’Urbe da Appio Claudio e da C. Plauzio (367 a.C.). Alcu-ni studiosi ritengono che nella zona sia esistito, in epoca re-pubblicana, un insediamento di una certa consistenza avente lo stato giuridico di colonia romana. Di questo periodo roma-no, iniziato nella seconda metà del IV secolo a.C. si hanno però scarsissime notizie, come povera è la storiografia dell’al-to medioevo nella quale s’inserisce Anticoli. Nel 1088-1089 il papa Urbano II confermava al vescovo Pietro di Anagni il privilegio perenne su Anticoli. I cittadini di Antico-li a quei tempi avevano l’obbligo di dare un tributo annuo alla Santa sede di 50 prosciutti, 20 soldi e 50 schiacciate all’olio in occasione delle feste natalizie. Questa tassa fu abolita nel 1421 da papa Martino V riconoscendo precarie le condizioni degli anticolani a seguito dell'incendio del Castello avvenuto alcuni anni prima. Alla fine del XIII secolo resta ancora pro-prietà della Santa Sede mentre la Valle Anticolana diventa feudo della famiglia Cajetani. Nel 1501 Alessandro VI conce-deva Anticoli a sua figlia Lucrezia, poi a Cesare ed infine al nipote Giovanni Borgia fino al 1503. Il 22 febbraio 1517 passa-va in feudo a Pietro Morgani, capitano dei balestrieri di Giulio II il quale ottenne dal successore Leone X l’enfiteusi del ca-

stello di Anticoli di Campagna. Questa enfiteusi dovette diveni-re difficile da conservarsi se Giovanni Morgani che l’ammini-strava in nome del figlio, se ne disfece il 22 giugno 1517 e la trasferì dietro il pagamento di 2.500 ducati a Prospero Colon-na, conte di Fondi. Uno dei motivi dell’abbandono dell’enfi-teusi sembra doversi ricercare nella intemperanza e dissolutez-za di Pietro Morgani; l’aver ucciso un bargello, prima, e le insidie tese ad una coniugata, poi, gli procurarono l’avversione degli abitanti e la morte violenta. La fantasia popolare ha tes-suto su questo episodio la leggenda secondo la quale questo signorotto, spadroneggiando nel paese, pretendeva gli amori delle giovani donzelle che gettava giù in un pozzo se non le trovava illibate; tale pozzo è detto ancora oggi "Pozzo della vergine". Sempre secondo la leggenda questi soprusi durarono fino al giorno in cui Maria Terrinoni, vedova anticolana, uccise con uno stratagemma il signorotto per evitare che questi con-taminasse sua figlia Gioconda, promessa sposa ad Elvezio Mag-gi, giovane del paese. Dopo i Morgani, e da questi ai Colonna (1517), il paese passa nel 1556 ai Carafa, per tornare poi con Pio V, nel 1571, feudo dei Colonna con Marcantonio, quale dono per la vittoria sui Turchi a Lepanto. Nel secolo XVIII Anticoli divenne comune indipendente. L’antico borgo conserva pressoché intatte le sue strutturazioni medioevali, con qualche torre delle mura di difesa che sboccia ancora qua e là tra le case. Le arterie principali che si diparto-no parallelamente dalla piazza Trento e Trieste si collegano tra loro con vicoli scoscesi, stretti, fatti di archi, di scalinate ed anguste piazzette. Ai lati dei vicoli le case si innalzano l’u-na a fianco dell’altra in continua successione. Sembra che Fer-dinand Gregorovius allorché visitò Anticoli di Campagna così ebbe ad esprimersi: "…Se non fosse per la mancanza d’un Eva che ti offre la mela, qui diresti di trovarti nel Paradiso Terre-stre". Nota al toponimo di Anticoli di Campagna E’ utile chiarire alcuni concetti sulla "Campagna" e cioè l’origi-ne della denominazione e la sua estensione territoriale quale regione del Basso Lazio compresa nello stato Pontificio. Dal tempo dell'Impero romano per Campania era indicata tutta quella zona del Basso Lazio che iniziava dalla valle del Sacco e si estendeva fino a Gaeta e al Liri, verso Napoli. Solo dopo la conquista dei Franchi il territorio si scisse in Campania Napoli-tana e Campania Pontificia o Romana, corrotta poi in Campa-gna Romana. Anticoli, quindi, venne a far parte di quella zona detta successivamente di Campagna o più esattamente Campa-gna e Marittima, dalla unione di due zone che avevano i loro vertici nelle città di Frosinone, Velletri e Terracina. La Campa-gna Romana comprendeva la zona circostante Frosinone tra i monti Lepini e i monti Ernici fino a Ceprano, mentre la Maritti-ma comprendeva tutta la fascia verso la costa tirrenica, dal basso Tevere al Circeo. L’unione tra i due comprensori in unica provincia è anteriore al mille. La proposta di cambiare il nome di Anticoli di Campagna in quello di Fiuggi fu formulata del consigliere comunale Pietro Martini e sostenuta da un altro consigliere: Enrico Ludovici. Nel 1911, essendo stata approvata la richiesta, fu autorizzato il cambiamento di nome. "Frugi" fin dall’antichità stava ad indi-care la località ove sgorga l’acqua; località ricca di fiorente vegetazione di castagni nel cui sottobosco crescono rigogliose felci che nel gergo e nella nomenclatura dialettale vengono denominate "feuci" o "frugi".

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Curiosità su Fiuggi La profezia della maga Durante la guerra tra Anticoli e Guarcino, per conoscere l’in-certo esito di una battaglia, il capitano guarcinese Bonetto Floridi varcò con grave rischio le linee nemiche allo scopo di consultare una maga che viveva nelle grotte anticolane. Con una frase sibillina la maga predisse al condottiero che "avrebbe vinto la battaglia ma sarebbe stato preso". La profe-zia si verificò con esattezza: il capitano vinse la battaglia e poi fu "preso" dalle grazie di una bella anticolana. La festa delle stuzze

Per la sua originalità la festa delle stuzze (lat. Stipulae, stop-pie) è forse unica nel suo genere. Secondo una leggenda che risale al 2 febbraio 1298, Anticoli stava per essere attaccata nell’oscurità della notte da ignoti nemici quando improvvisa-mente apparve tutta immersa nelle fiamme, per il miracoloso intervento del protettore S. Biagio. Allora i malintenzionati credendo di essere stati preceduti da altri assalitori, si allon-tanarono ed il paese fu salvo. In omaggio alla tradizione e alla leggenda il simbolico rogo di quella lontana notte viene ogni anno ricordato con l’accensione di grandi falò. Interi tronchi ardenti vengono portati a spalla per le vie del paese al grido di "viva S. Biagio", in un andirivieni festoso che dura dal tra-monto fino a notte fonda. Un albero storico Nel 1624 Filippo I Colonna, nipote dell’eroe di Lepanto, es-sendo allora feudatario di Anticoli, allestì un luculliano pranzo per sei suoi amici dentro la cavità di una gigantesca pianta di castagno in prossimità delle sorgenti. Tutta la comitiva si ri-trovò seduta con comodità su apposite panche distanziate l’una dall’altra intorno al desco. A memoria dell’avvenimen-

to, quella pianta enorme fu chiamata "la gran castagna del convito del Principe Colonna". La pianta oggi è introvabile, inghiottita forse dalla vegetazione cementizia, ma la sua storia è giunta fino a noi grazie alla cronaca dell’abate Giovan Batti-sta Pacichelli, scritta nel 1692 a distanza di 68 anni dall’avve-nimento. Trilussa: "un giorno che Dio Bacco se sentiva un non so che ner fegato e ner core se fece fa na visita e er dottore je disse: "Questa è sbornia progressiva; se volete guarì ce vò na cura de quattro o cinque giorni d’acqua pura". Bacco rimase male e je rispose: "Farò sto sacrificio! E’ necessario: Ma prima vojo vede er campionario de l’acque più leggere e più gustose Perchè, fra tante, possa sceje quella che nun me comprometta le udel-la". N’assaggiò piu de cento inutirmente. Er bicchiere restava

sempre pieno: "Questa no… questa mai… questa nemmeno… è pesante… nun va… nun sa de gnen-te…" Ma appena che je dettero un bicchiere d’ac-qua de Fiuggi, er Dio cam-biò parere. Se ne scolò tre litri in un momento r quanno intese che faceva effetto s’agguattò tra le piante d’un boschetto dicenno fra se tutto con-tento: "Li carcoli più belli de la vita so quelli dell’entrata e dell’uscita". Vino Cesanese

A Fiuggi si va per curarsi con l'acqua delle Terme, ma nessuno disdegna, a pranzo, di bere un buon bicchiere di vino. Fortunatamente Fiuggi confina con il territorio dove si coltiva la vite del Cesanese e si produce il famoso Cesanese del Piglio. Il Cesanese è un vino DOC che si produce infatti nel

territorio dei Comuni di Acuto, Piglio, Serrone, Paliano e Anagni. Questi borghi sono a breve distanza da Fiuggi ed essi sono facil-mente raggiungibili attraverso la strada provinciale che si dipar-te dall'uscita dell'Autostrada del Sole, all'uscita di Anagni. Per gli sportivi c'è la possibilità di percorrere, a piedi o in bicicletta, la strada (pista ciclabile) che attraversa tutti questi paesi e dove prima correva una piccola ferrovia. La visita ai borghi è del tutto consigliabile. Si pensi che il borgo medievale di Acuto è appena a sei chilometri di distanza ed è stupendo perchè consente di immergersi nei vicoli della fortezza e di affacciarsi ogni tanto per mirare, giù nella valle, tutta la vallata del fiume Sacco. A pochi passi c'è Piglio che si erge su uno sperone di roccia con il suo castello e le sue chiese. Qui si trova la cantina sociale del Cesanese dove molti agricoltori por-tano la propria uva e alcune preziose cantine con dei proprietari colti e preparati. Più avanti ancora, si trova Serrone, dove si possono visitare altre cantine importanti e, salendo sul monte Scalambra, si può addirittura fare del "parapendio".

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Le terme di Fiuggi In uno scritto del 27. d.c., Plinio Il Vecchio: "Fiugi inter collium Ernicorum acquam saluberrimam ....... ". Papa Bonifacio VIII, che era nato in Ciociaria e conosceva bene la fonte e le qualità dell'acqua, tanto che ne era un assiduo consumatore. Le lodi dell'acqua "che rompe la pietra" compaiono anche in alcune lettere scritte da Michelangelo al nipote Lionardo nel 1549. Solo a Fiuggi, dalla sorgente di Bonifacio VIII e da quella della Fonte Anticolana, sgorga questa particolarissima acqua oligominerale, l'unica a unire alle pro-prietà diuretiche la capacità di "sciogliere" ed espellere i calcoli renali ed a prevenirne la formazione, sono particolarmente indicate nella preparazione degli interventi per la calcolosi urinaria e nel trattamento post-operatorio. Costituiscono inoltre un efficace rimedio per le infezioni delle vie urinarie e, grazie all'azione che svolgono sul metabolismo dell'acido urico, impe-discono la formazione della gotta e delle artropatie uratiche. L'Acqua di Fiuggi viene imbottigliata e distribuita in tutta Italia, ma il modo migliore per godere dei suoi benefici è quello di berla direttamente alla fonte.Le acque di Fiuggi appartengono al gruppo delle acque naturali oligominerali. Tale caratteristica è determinata dalla stessa formazione tufacea della conca di Fiuggi, la quale, alter-nando strati permeabili, filtra le acque che vengono così a perdere del tutto le sostanze minerali. Estremamente efficaci nei trattamenti disintossicanti, esse sono in particolar modo indicate nella prevenzione e nella cura renale e della gotta. La sorgente di Bonifacio VIII La Fonte Bonifacio VIII fu costruita all'inizio del secolo, in ele-gante stile liberty di cui rimane, oggi, soltanto il suggestivo portale d'ingresso. Negli anni '60, infatti, la struttura interna fu completamente ristrutturata su progetto dell'architetto Moretti e si estende in un gioco di spazi aperti e chiusi, di arditi elementi architettonici di cemento e di lussureggiante vegetazione.La Fonte Bonifacio VIII il luogo predisposto alla cura vera e propria, quel-la che va effettuata la mattina a digiuno. Alle sue fontanelle, sparse a centinaia nelle ampie aree verdi e negli spazi coperti, possono accedere contemporaneamente fino a 25.000 persone. L'imponente salone centrale consente, grazie ai suoi impianti di riscaldamento, di effettuare la cura delle acque anche nei mesi invernali. Ma la fonte non solo un luogo di cura. Accanto alle fontanelle di mescita e agli ambulatori medici, infatti, c'è un insieme di strutture pensate per rendere più piacevole il soggiorno degli ospiti: bar, caffè concerto, sale polifunzionali. Attorno alla fonte si estende un parco di 80 ettari. Fino dall'ottocento la cura delle acque avveniva alle sorgenti che scaturivano in località anticamente detta dello "Sparagato". Gli amministratori comunali fin da quei tempi

si resero conto dell'importanza delle acque e per non mandarle perdute costruirono in questa contrada un abbeveratoio. Sempre le stesse acque formavano un laghetto assai pescoso. Nel 1870 vi furono i primi lavori di sistemazione e la prima copertura della fonte avvenne nel 1890. Il primo stabilimento, intitolato appunto a Bonifacio VIII, fu rea-lizzato nel 1905 e inaugurato nel 1911 con classiche strutture liberty oggi scomparse che hanno lasciato il posto alle futuristiche strutture progettate dall?arch. Luigi Moretti. Infatti a partire dal 1960 inizia la fase di ristrutturazione e di ampliamento delle terme con criteri moderni e funzionali. Gli arch. Luigi Moretti e Mario Ingrami sono riusciti ad articolare armoniosamente il gioco degli spazi aperti e di quelli coperti, di passeggiate protette da ardite volte in cemento armato e che trovano nel "fungo" e nelle "tende arabe" una significativa espressione stilistica di architettura moderna. Delle precedenti strutture del periodo umbertino rimane solo il classico ingresso superiore. La Fonte Anticolana La Fonte Anticolana, denominata anche "fonte nuova" perchè inaugurata negli anni venti, è maggiormente frequentata durante il pome-riggio. Situata in una posizione incantevole, offre agli ospiti qualche fontanella in meno, ma offre splendide passeggiate nei giardini e nei viali alberati del grande parco attrezzato. Tra i cedri argentati, le sequoie e i fiori di ogni specie, infatti, ci sono i campi da tennis e di bocce, il minigolf, il ping-pong, un parco attrezza-to per bambini e una sala giochi. E' qui, inoltre, che si trova il Teatro delle Fon-ti, un palcoscenico che ospita ogni anno importanti spettacoli musicali e manifestazioni culturali di notevole prestigio. Le sorgenti ubicate nella zona detta "Pantano" alimentano la Fonte che si estende in un parco di 14 ettari. E' un immenso giardino con straordinari esemplari di alberi e pian-te esotiche circondata da boschi di castagni, abeti e cedri. Dotata di nuovi impianti per lo svago, gli sport e gli incontri culturali (tra cui un capace teatro), inseriti in una suggestiva area di verde, di gusto e tradizione ottocentesca.

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Ristoranti ed Hotel Volutamente non menzioniamo alcun nome di struttura ricettiva o ristorativa. Fiuggi conta decine di Hotel a 3,4 o 5 stelle, uno per ogni gusto! La cittadina è fortemente turistica e basterà, d’estate, varcare la porta del vostro hotel per assaporare ap-pieno l’aria fresca e frizzante di una città piena di vita e di possibilità! Passeggiare sui Monti Prenestini Il territorio dei Monti Prenestini appartiene ai due bacini idro-grafici del fiume Aniene a Nord-Ovest e del Sacco a Sud-Est ed è suddiviso nei quattro sottobacini dei corsi d'acqua affluenti dell'Aniene.Dal punto di vista geomorfologico, i Monti Prenestini costituiscono una lunga catena con un'altezza media delle cime di circa 850 metri orientata in senso Nord-Sud, ma l'intera re-gione, compresa la pianura pedemontana meridionale, ha un'al-tezza media di circa 505 metri. Il territorio si trova in un'area geologicamente molto interessante, di transizione tra le serie stratigrafiche della facies Umbro-Marchigiana (sedimenti che si sono formati in ambiente di mare profondo e che costituiscono la parte centro settentrionale del rilievo) e Laziale-Abruzzese (sedimenti di mare poco profondo, nella parte meridionale). Le rocce che costituiscono i rilievi sono marne e calcari di origine marina, risalgono all'Era Mesozoica, ma con potenti strati di Ere più recenti (Cenozoico). E' presente una serie stratigrafica con-tinua dal Cenomaniano al Messiniano, mentre, soprattutto nella parte meridionale della catena, successive immersioni ed emer-sioni della linea di costa hanno causato lacune stratigrafiche, evidenziate dalla presenza o assenza dei fossili. Notevolmente sviluppato è il carsismo epigeo ed ipogeo, con doline, grotte e piani carsici. I bordi della catena, eccetto quelli orientali, sono orlati, fino ad un'altezza di circa 450 metri, da una spessa col-tre piroclastica proveniente dall'antico vulcano Laziale e, in misura minore, dall'antica zona vulcanica dell'alta valle del Sac-co. Santuario della Mentorella Sulla cima di una rupe che cade a picco sulla valle di Giovenza-no sorge il Santuario della Mentorella. La chiesa, dedicata alla Beata Vergine, si dice che sia stata edificata dall'imperatore Costantino e consacrata da papa Silvestro I. La leggenda intorno alla nascita della chiesa è, come accade spesso, intrecciata alla realtà storica dell'epoca e si arricchisce di fascino e mistero. Il nome Mentorella ha, secondo gli studiosi, diverse origini, tra cui riportiamo le due più plausibili: dalla Torre Morella, fortilizio altomedioevale non più esistente; dal generale goto Wult, che convertitosi al Cristianesimo a Montecassino si ritirò successiva-

mente in questo sito, che da lui trasse il nome il Wultvilla, vol-garizzato, attraverso vari passaggi (Vultvilla, Vultuilla), in Vultu-rella e poi Mentorella. La storia del sito si accompagna con quel-la di Guadagnolo; il Santuario fu proprietà dei Monaci di Subiaco fino al tardo secolo XVI, quando lo lasciarono e ad essi subentra-rono i Gesuiti. A questo ordine appartenne fino al 1879 e poi, dopo alterne vicende, di nuovo ai Benedettini, finché nel 1857 il papa Pio IX non lo concesse ai Padri Resurrezionisti Polacchi, ai quali ancora oggi appartiene. Già nel XIII secolo, Claro vescovo di Tivoli lamentò le cattive condizioni in cui versava il Santuario, pregando i fedeli di provvedere al suo decoroso mantenimento con somme di denaro. Nel 1390 risulta tra l'altro che la chiesa e il convento vennero di fatto abbandonati, forse per un breve periodo. Il grande rinnovamento del complesso monastico si eb-be nel XVII secolo, ad opera del gesuita Atanasio Kircher, che dal 1660, con l'aiuto economico dell'imperatore Leopoldo I d'Austria e di molti altri principi tedeschi, restaurò la chiesa e il convento e l'abbellì di molte immagini dipinte.Tra queste di un certo inte-resse sono la decorazione della cappella di S. Silvestro, la prima a destra, con storie relative al Santo affrescate dal pittore Anto-nio Rosati da Vicovaro e le storie di S. Eustachio nela cappellina omonima, che sorge sulla rupe che sovrasta la chiesa. Padre Ata-nasio Kircher fu anche un insigne studioso del luogo; a lui si deve una ÒHistoria Eustachio-MarianaÓ edita nel 1665, in cui si narra-no le origini e le vincende storiche relative al Santuario. Fin dal 1664, il Kircher stabilì di solennizzare la festività annuale il 29 settembre. Ancora oggi il Santuario della Mentorella, il più anti-co santuario mariano d'Italia e forse d'Europa, è meta abituale di fedeli, che salgono a deporre le loro preghiere ai piedi della Vergine. La facciata della chiesa mostra una grande semplicità architettonica. è adornata da due finestrelle e nel mezzo, sopra il portale d'ingresso, si apre un ovale, con pilastrini a raggiera sormontati da un archivolto a sesto acuto, impostato su capitelli di piccole colonne pensili. L'interno è a tre navate e la travatura è scoperta. La navata centrale è più alta e vasta delle laterali, divise tra loro da grandi archi a sesto acuto, schiacciati e larghi, sorretti da grossi pilastri rettangolari. Un grande arco separa la navata di mezzo dal presbiterio. Le navate laterali terminano con due piccole cappelle. Nel mezzo del presbiterio si eleva un grande ciborio, che posa su un grande altare marmoreo di co-struzione moderna. Quattro esili colonne coronate da capitelli di semplice fattura sorreggono un architrave quadrilatero. Su que-sto un attico poligonale ad un piano, composto di piccole colon-ne, sorregge la cupola a forma di piramide ottagona, sormontata dalla lanterna e dalla croce (secolo XIII).Nel ciborio è racchiusa la statua della Vergine, in legno, alquanto più piccola del natu-

rale. Essa è seduta in cattedra, nell'atto di sorreggere sul ginocchio sinistro Gesù, che la guarda teneramente e l'abbraccia. L'opera deve essere attribuita ad una bottega romana del secolo XII. Su una parete della piccola cappella a sinistra del coro è appesa una tavo-la di quercia a due ante. La parte superiore è decorata da intagli, quella inferiore da piccoli alveoli. Il bassori-lievo della parte superiore si divide in due composizio-ni. In una è rappresentato l'interno di un tempio, dove si svolge una solenne cerimonia religiosa: innanzi ad un altare cubico, il pontefice Silvestro I compie la cerimonia della consacrazione della chiesa; vi assisto-no un diacono e due accoliti. Nel paliotto dell'altare si legge la data della consacrazione: 23 ottobre. Nell'al-tra parte del bassorilievo è rappresentato il cervo con l'immagine di Cristo fra le corna e vi è inciso il nome dell'intagliatore: Guilielmus. Le due tavole, ora so-vrapposte, sembra che facessero parte di un altare (XII secolo).