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Leader nelle applicazioni di controllo dell'elettricità statica nelle aree pericolose www.newson-gale.it Guida tecnica in 3 Step per la scelta di una soluzione di messa a terra statica

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Leader nelle applicazioni di controllo dell'elettricità statica nelle aree pericolose

www.newson-gale.it

Guida tecnica in3 Step per la scelta di una soluzione di messa a terra statica

I report Hazop, tuttavia, non sono

particolarmente idonei per

identificare la soluzione di messa a

terra ideale per eliminare questo

rischio.

L’identificazione della soluzione di messa a terra è

compito di tecnici e ingegneri, anche se questo

tipo di attività non è un’occorrenza quotidiana.

L’identificazione e la specifica di una soluzione di

messa a terra statica è un compito di cui

probabilmente ci si occuperà una o due volte

nella propria carriera. Ma se si riesce a identificare

la soluzione giusta subito, è un’area che potrebbe

rivelarsi estremamente redditizia. Questa guida si

propone di illustrare i concetti principali e

potremmo definirla un’introduzione dettagliata al

tema del controllo statico nelle aree pericolose.

Le valutazioni Hazop (operazioni pericolose), e i

report basati su di esse, sono un modo efficiente

per “catturare” e identificare i processi e le pratiche

che potrebbero causare l’innesco di atmosfere

infiammabili attraverso scariche elettrostatiche.

La guida è suddivisa in tre sezioni distinte. La

prima sezione tratta le linee guida di settore che

offrono indicazioni sul controllo dell’elettricità

statica nelle aree pericolose. La seconda sezione

consente di determinare la soluzione più idonea

per ridurre i rischi elettrostatici nel proprio sito e

la terza sezione tratta le approvazioni per le

apparecchiature utilizzate nelle aree pericolose,

in particolare tutto quello che bisogna sapere

quando si seleziona una soluzione di messa a

terra statica approvata e certificata EX.

Una soluzione in 3 Steps

Prima di dedicarsi alla ricerca di una soluzione di

messa a terra che soddisfi o superi i propri

requisiti di zona EX, raccomandiamo di rivolgersi

alle associazioni di categoria dell’industria di

processo delle sostanze pericolose, le quali

possono fornire indicazioni sulla prevenzione

degli inneschi causati dall’elettricità statica. Sono

inoltre disponibili numerosi documenti pubblicati

da associazioni altamente molto autorevoli e

rispettate in tutto il mondo e che identificano i

processi industriali che possono essere fonte di

inneschi elettrostatici.

Dimostrare la conformità con le raccomandazioni

riportate in questi documenti di orientamento

assicurerà che tutti i pericoli elettrostatici

presentati dalle operazioni della propria azienda

sono sotto controllo.

I comitati che hanno il compito di sviluppare e

aggiornare questi documenti di orientamento in

linea con le tecnologie più avanzate sono in

genere i dipendenti di società e consulenti che

operano nel settore delle industrie di processo di

sostanze pericolose.

Se è possibile identificare soluzioni di messa a

terra che consentono di dimostrare la conformità

con le pubblicazioni elencate nella Tabella 1, si

dimostrerà inoltre che i metodi di protezione

antistatica adottati utilizzano le ultime tecnologie

in grado di prevenire incendi ed esplosioni

causati dall’elettricità statica.

Le linee guida nella Tabella 1

descrivono come e perché alcune

operazioni - con liquidi, gas o polveri -

possano generare elettricità statica

e causare l’accumulo di elettricità

statica sul dispositivo che viene

utilizzato nel processo.

STEP 11.

Benchmark della messa a terra statica

Prima di utilizzare questa guida per identificare e implementare soluzioni di

messa a terra statica, va ribadito in questa sede che, anche se le

apparecchiature certificate per le aree pericolose sono dotate del marchio

di un organismo notificato come SIRA o BASEEFA, questo non significa

che tali apparecchiature abbiano le caratteristiche prestazionali di un

sistema di messa a terra in termini di protezione antistatica.

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An Guida tecnica in 3 step per la scelta di una soluzione di messa a terra statica

Associazione Titolo della pubblicazione Anno di pubblicazione

National Fire Protection Association

NFPA 77: Recommended Practice on Static Electricity 2014

International Electrotechnical

Commission

IEC 60079-32-1: Explosive Atmospheres Part 32-1: Electrostatic Hazards - Guidance.

2013

American Petroleum Institute

API RP 2003: Protection Against Ignitions Arising out of Static, Lightning, and Stray Currents, Seventh Edition.

2008

CENELEC PD CLC/TR 63379-32-1:2015: Explosive Atmospheres, Electrostatic Hazards, guidance.

2013

Tabella 1: linee guida di settore Hazloc per la prevenzione di incendi ed esplosioni causati dall’elettricità statica.

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Figura. 1: per assicurarsi che

non possano accumulare

cariche elettrostatiche, le

attrezzature deve essere

collegate alla massa generale

della terra mediante un punto di

messa a terra effettivo. La

resistenza tra il punto di messa a

terra e la terra effettiva deve

essere sufficientemente bassa

da permettere che la carica

elettrostatica generata dal

processo fluisca verso terra.

Strati di resistenza concentrici a Terra

(strati rossi)

Punto di messa a terra effettivo

TERRA

Il modo migliore per prevenire inneschi causati da elettricità statica è

assicurare che tutte le apparecchiature conduttive e semi-conduttive,

compreso le persone, siano collegate a terra o equipotenzialmente a

un punto di messa a terra effettivo verificato. In questo modo, le

cariche elettrostatiche non possono accumularsi sulle attrezzature e

generare scintille in un’atmosfera infiammabile.

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STEP 1

Se il vostro compito è reperire

una soluzione di messa a terra

per i FIBC di Tipo C, dovrete

conoscere lo standard di

fabbricazione dei sacconi. Se

non si conosce lo standard, è

necessario consultare il

fabbricante. Una volta in

possesso delle informazioni sullo

standard, è necessario utilizzare

un sistema di messa a terra per i

FIBC di Tipo C che monitori il

circuito di messa a terra da 0

ohm fino a 10 mega-ohm

(conforme a NFPA 77/IEC 60079-

32) o da 0 ohm a 100 mega-ohm

(conforme a CLC/TR: 50404).

Evitare sistemi di messa a terra

che non monitorano l’intero

intervallo di resistenza, in quanto

non autorizzeranno l’uso di

sacconi progettati per resistenze

fino a 100 mega-ohm e

autorizzeranno invece solo i

sacconi compatibili con

resistenze fino a 10 mega-ohm.

Nota

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Un’altra ragione per cui il valore teorico di 1

mega-ohm non ha un ruolo nelle applicazioni

pratiche sono i requisiti relativi alla messa a terra

degli FIBC di Tipo C. Sebbene CLC/TR: 50404

(2003) affermi che la resistenza attraverso un

saccone FIBC di Tipo C non debba superare i

100 mega-ohm, i più recenti dati pubblicati in

IEC 60079-32-1 (2013) e NFPA 77 (2014)

affermano che la resistenza attraverso il saccone

non deve superare i 10 mega-ohm. Quindi,

chiaramente, un valore “teoricamente

accettabile” di 1 mega-ohm non è praticabile nel

contesto di oggetti metallici che dovrebbero

avere una resistenza di riferimento di 0-10 ohm,

o inferiore, e i sacconi FIBC di Tipo C che

dovrebbero avere parametri di riferimento da 0 a

10 mega-ohm o da 0 a 100 mega-ohm (a

seconda dello standard di fabbricazione del

saccone).

Poiché la Terra ha una capacità infinita di

bilanciare cariche positive e negative, se

l’apparecchiatura è collegata a terra, sarà a

“potenziale di terra”, cioè non si potrà caricare a

causa della statica generata dal movimento del

materiale.

Così come tante altre funzioni di sicurezza

prevedono “benchmark” progettati per garantire

la sicurezza, i circuiti di messa a terra e di

collegamento equipotenziale possono e devono

lavorare sulla base di riferimenti che superano i

requisiti minimi di sicurezza. Il requisito minimo

per la messa a terra teorica di cariche

elettrostatiche in genere è descritto in termini di

una resistenza elettrica non superiore a 1 mega-

ohm (1 milione di ohm) tra l’oggetto a rischio di

accumulo di cariche e la massa generale della

terra.

Tuttavia, è noto che oggetti metallici a rischio di

accumulo di cariche, per es. le autocisterne, e i

circuiti di terra e di collegamento equipotenziale

che offrono protezione antistatica, non devono

mai esibire una resistenza elettrica superiore a

10 ohm, se sono in buone condizioni. Questo

valore di 10 ohm è un valore di resistenza

sempre raccomandata in tutte le pubblicazioni

elencate nella Tabella 1. Quindi, ovunque una

soluzione di messa a terra sia richiesta per

operazioni che coinvolgono oggetti metallici

come le autocisterne, i vagoni ferroviari, i

cestoni, i fusti e i contenitori, è necessario

identificare sistemi di messa a terra che abbiano

valori di monitoraggio della terra di 10 ohm, o

inferiori.

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STEP 2

C. Che tipo di apparecchiature richiede una

protezione di messa a terra e l’applicazione ha

caratteristiche uniche che richiedono un

particolare tipo di soluzione di messa a terra?

Rispondere alle seguenti domande aiuterà a

identificare i livelli di protezione richiesti per la in

termini della soluzione di messa a terra statica.

A. Chi si occuperà di assicurare che le

attrezzature siano messe a terra prima e durante

l’operazione e come è possibile allertare tale

persona nel caso di un rischio di scarica

elettrostatica?

B. Se, per qualsiasi motivo, l’attrezzatura

dovesse perdere la sua protezione di messa a

terra durante l’operazione, desideriamo che il

processo continui ad accumulare una carica

elettrostatica sulle attrezzature?

Prima di mettersi alla ricerca di una soluzione di

messa a terra, determinare i livelli di protezione

desiderati contro i pericoli di un innesco

elettrostatico. Più strati sono utilizzati per

proteggere il sito da una fonte di innesco, più

sarà probabile che l’energia elettrostatica sarà

controllata in modo sicuro, ripetibile e affidabile.

Poiché l’elettricità statica non è un pericolo né

visibile né tangibile, la sfida principale è far sì che

gli operatori si assumano la responsabilità per la

loro sicurezza personale e quella dei loro colleghi.

Poiché l’elettricità statica è un argomento tecnico

complesso (qualcuno direbbe analogo alla

stregoneria!) può essere difficile per le persone

che non se ne occupano quotidianamente

comprendere le ragioni per cui rappresenta un

grave rischio nel contesto di operazioni condotte

in atmosfere infiammabili. Un atteggiamento

pericoloso quale “non succederà mai a noi” può

essere la conseguenza di questa mancanza di

consapevolezza, soprattutto quando il pericolo

non è un rischio concreto o visivo e potrebbe

quindi non far scattare una risposta naturale in

termini di sicurezza.

Il report Hazop della vostra società identificherà il rischio di

generazione di scintille statiche da attrezzature specifiche, come

autocisterne, fusti, IBC, ecc., e offrirà una valutazione dell’impatto che

un incendio o un‘esplosione causati da un innesco elettrostatico

potrebbero avere nell’area. Sarà vostro compito determinare la

soluzione di messa a terra più idonea.

Ad eccezione di siti come i laboratori che gestiscono piccole quantità

di prodotti infiammabili, la procedura di messa a terra di

un’attrezzatura identificata come a rischio di scariche elettrostatiche

sarà la responsabilità degli operatori delle attrezzature oppure, nel

caso di autocisterne e autospurghi, il conducente del veicolo.

2.

Utilizzare la soluzione di messa a terra

più idonea per i propri obiettivi.

2.1

Valutazione dei livelli di protezione richiesti

nel contesto della Domanda A:

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STEP 2

Il modo più efficace per assicurarsi che gli

operatori mettano regolarmente a terra le

apparecchiature è implementare una soluzione

di messa a terra che richieda una conferma

visiva della terra verificata prima dell’avvio

dell’operazione. Se l’operatore ha un punto di

riferimento visivo che gli comunica quando

l’operazione può essere avviata, potrà essere

istruito a utilizzare la soluzione di messa a terra

delle attrezzature che utilizza. Il metodo di

comunicazione più efficace è utilizzare indicatori

verdi per segnalare una situazione di “GO” e

indicatori rossi per segnalare una situazione di

“NO GO”. Per richiamare l’attenzione

dell’operatore, LED lampeggianti possono

rivelarsi molto efficaci nel comunicare

all’operatore che la resistenza nel circuito di

messa a terra è continuamente monitorato e che

un LED verde lampeggiante deve essere

visualizzato prima e durante l'operazione.

Alcune soluzioni di messa a terra sono dotate di

cicalini che possono avvisare gli operatori di un

collegamento a terra interrotto; è tuttavia

necessario prestare attenzione quando si

valutano tali apparecchiature, in quanto

l’udibilità dei cicalini spesso diventa critica se

devono competere con il rumore ambientale

circostante, soprattutto se l’operatore non si

trova nel raggio udibile del segnale acustico o

se deve indossare protezioni o tappi per le

orecchie.

I benchmark che bisogna applicare al

monitoraggio dei circuiti di messa a terra

devono essere basati sulle linee guida riportate

nelle pubblicazioni elencate nella Tabella 1.

Questo assicurerà che le soluzioni di messa a

terra e quindi la propria società siano conformi

con i regolamenti delle principali autorità e le

linee guida più recenti in materia di protezione

antistatica. Per ricapitolare, qualsiasi

apparecchiatura metallica, come autocisterne,

vagoni ferroviari, IBC, fusti e sistemi di processo

delle polveri, deve essere monitorata con una

resistenza non superiore a 10 ohm al punto di

messa a terra verificato. I sacconi di Tipo C

fabbricati in linea con i requisiti IEC e NFPA

devono essere monitorati con impianti di messa

a terra di 10 mega-ohm e i sacconi di Tipo C

fabbricati secondo i requisiti CENELEC devono

essere monitorati con impianti di messa a terra

di 100 mega-ohm.

Un provvedimento comune è l’attivazione da parte

dell’operatore di un pulsante di arresto di

emergenza per prevenire l’ulteriore generazione e

accumulo di elettricità elettrostatica sulle

attrezzature che sta utilizzando. A seconda della

natura dell’operazione, e anche se ci si mette tutta

la buona volontà di questo mondo, a volte è

inevitabile che il personale si distragga quando

un’operazione è in corso; quindi, nel caso di una

interruzione della messa a terra o del

collegamento equipotenziale, un ulteriore livello di

protezione a cui si può ricorrere è l’arresto

automatico dell’operazione. L’arresto automatico

può essere ottenuto con sistemi di messa a terra

dotati di contatti di uscita che possono essere

interbloccati con una serie di dispositivi

(interruttori, valvole, PLC) in grado di eseguire un

arresto in risposta al rilevamento dell’interruzione

del collegamento a terra da parte del circuito di

monitoraggio.

Tuttavia, se una messa a terra attiva delle

attrezzature non è presente e l’operazione è

ancora in corso (accumulando rapidamente

cariche elettrostatiche pericolose), devono essere

utilizzati controlli aggiuntivi per prevenire che le

attrezzature accumulino rapidamente cariche

elettrostatiche pericolose. Arrestare la

movimentazione del materiale in corso di

processo arresterà anche la generazione di

elettricità elettrostatica.

L’indicazione visiva è uno strato un livello di

protezione efficace che consente di implementare

la messa a terra prima che il processo venga

avviato dall’operatore, mentre gli interblocchi

sono un ulteriore strato livello di protezione che

assicura un arresto automatico, e non manuale, e

previene il rapido accumulo di elettricità statica.

L’indicazione visiva e il continuo monitoraggio del circuito di messa

a terra sono due livelli di protezione fondamentali che tendono ad

andare di pari passo.

2.2

Valutazione dei livelli di protezione richiesti

nel contesto della Domanda B:

Fig. 2: gli indicatori dello stato di terra

verde lampeggianti offrono agli

operatori un punto di riferimento

visivo e assicurano che le attrezzature

in uso siano messe a terra prima

e durante l’operazione.

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STEP 2

Diversi requisiti derivanti dalla zona, insieme alle

caratteristiche dell’operazione e alla portata del

pericolo, in particolare la quantità di materiale

infiammabile o combustibile a rischio di innesco,

possono influenzare il tipo di soluzione

necessaria. Ciò generalmente significa che le

soluzioni di messa a terra “off the shelf” non

offriranno livelli di protezione e flessibilità che

l’installazione può richiedere.

Gli esempi che seguono aiutano a illustrare come

i diversi processi possano avere caratteristiche

uniche che possono influenzare il tipo di

soluzione di messa a terra impiegata da una

società.

Immaginiamo una situazione in cui fino a 10 fusti

alla volta devono essere riempiti con pompe

portatili in un sito esclusivamente dedicato al

riempimento di solvente. Poiché le pompe sono

azionate dagli operatori e richiedono che gli

operatori controllino il livello del liquido nel fusto,

quando il management ha analizzato il

compromesso tra l’interblocco delle pompe e

l’arresto manuale da parte dell’operatore, ha

concluso che l’avvio e l’arresto della pompa da

parte dell’operatore in base a un’indicazione

visiva del collegamento a terra di ogni fusto era la

soluzione migliore. Un beneficio secondario della

determinazione dei livelli di protezione richiesti da

questa operazione, vale a dire il monitoraggio del

circuito di terra in combinazione con

un’identificazione visiva dello stato di terra del ®fusto, è che una soluzione come Bond-Rite

REMOTE può essere utilizzata per monitorare

permanentemente più fusti tramite una singola

alimentazione.

Come già sottolineato, molte operazioni effettuate dalle industrie che si

occupano di processi pericolosi richiedono una protezione con messa

a terra statica, ma la natura delle operazioni e gli ambienti in cui sono

condotte possono variare considerevolmente.

Le operazioni di riempimento di fusti richiedono la continua ripetizione

dell’operazione; possono essere riempiti con pompe fisse che

riempiono contemporaneamente quattro fusti su un pallet, oppure con

pompe fisse su un sistema a nastro trasportatore o con pompe portatili.

Poiché tali operazioni sono solitamente eseguite in ambienti chiusi e in

siti Ex che possono andare dalla Zona 0 alla Zona sicura, un’ampia

gamma di opzioni e diversi livelli di protezione del sistema di messa a

terra, possono garantire la migliore soluzione per la protezione da

cariche elettrostatiche.

2.3

Valutazione dei livelli di protezione richiesti

nel contesto della Domanda C:

2.3.1

Operazioni con fusti

ZONA 2

ZONA 0

ZONA 1

Alimentazione certificata IECEx/ATEX

Stazioni di indicazione dello stato della messa a terra

Fig. 3: gli indicatori dello stato di terra verde lampeggianti offrono agli operatori un punto di riferimento

visivo e assicurano che le attrezzature in uso siano messe e a terra prima e durante l’operazione.

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Il vantaggio di questo tipo di soluzione è che si

elimina il gap tra nessuna indicazione visiva

tramite pinze di messa a terra “passive” e le

soluzioni di messa a terra “off-the-shelf” con

interblocchi che richiedono un’alimentazione di

rete di 230 V o 24 V CC erogata a 10 sistemi di

messa a terra separati utilizzati in aree pericolose. ®Una soluzione come Bond-Rite REMOTE, che

richiede una singola alimentazione di 230 V CA al

suo alimentatore installato in Zona 2/21, ed eroga

un’alimentazione elettrica intrinsecamente sicura

nella Zona 0/Zona 1 ai 10 indicatori dello stato di

terra, i quali possono quindi monitorare

autonomamente lo stato di messa a terra di ogni

singolo fusto. Se il riempimento viene effettuato

su una base meno frequente, il tempo di

installazione può essere ridotto utilizzando

indicatori di stato di terra alimentati da una

batteria interna.

8

STEP 2

Sono utilizzati in tante aree diverse, spesso in siti

remoti, dove non sono presenti sistemi di

monitoraggio della messa a terra ai quali possano

essere collegati, e la velocità di trasferimento del

materiale, che aumenta la velocità di generazione

delle cariche, può essere molto alta. In breve, il

profilo del rischio è piuttosto elevato e, fino a

poco tempo fa, i conducenti non potevano far

altro che collegare una pinza di massa a terra

passiva a un oggetto metallico, come un

serbatoio o tubazioni, nella speranza che il mezzo

potesse essere messo a terra in modo sicuro e

affidabile, senza alcun monitoraggio del circuito di

messa a terra e senza sapere se l’oggetto al

quale la pinza era collegata disponesse di un

collegamento a un punto di messa a terra

verificato ed effettivo (vedere la Fig. 1).

Gli autospurghi presentano anche uno dei

problemi più complessi in termini di assegnazione

di livelli di protezione in grado di controllare un

pericolo elettrostatico in modo sicuro e ripetibile.

Questi mezzi processano e trasportano grandi

quantità di liquidi e polveri infiammabili e volatili,

spesso in condizioni tutt’altro che ideali in termini

del controllo della presenza di atmosfere

infiammabili.

Gli autospurghi offrono una moltitudine di servizi alle industrie che si

occupano di processi pericolosi, ma il loro ruolo primario è la pulizia

dei serbatoi di stoccaggio e l’eliminazione delle fuoriuscite in caso di

incidenti di contenimento.

2.3.2

Autospurghi

Zona 2?

Zona 1?Zona 0?

Fig. 4: gli autospurghi operano in numerosi ambienti, che vanno dalle Zone 0 alle zone non

pericolose. Offrire i corretti livelli di protezione contro le scintille elettrostatiche può essere

una sfida significativa.

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9

STEP 2

1) Che il punto di messa a terra sia collegato alla

massa generale della terra.

2) Che il conducente abbia un’indicazione visiva

di un buon collegamento a terra statico, così da

poter procedere con la sua operazione.

Oggigiorno, i fornitori di servizi di autospurgo e i

loro clienti possono utilizzare sistemi di messa a

terra montati sui mezzi che verificano il

collegamento a una terra effettiva, monitorando

costantemente il collegamento, fornendo

un’indicazione visiva della terra verificata al

conducente e arrestando automaticamente

l’operazione se il collegamento a terra si

interrompe durante il trasferimento. A causa del

profilo di rischio di questo tipo di operazione, ®una soluzione come Earth-Rite MGV può

offrire i massimi livelli di protezione,

assicurando:

3) Che il percorso di terra di 10 ohm tra il mezzo

e il punto di messa a terra verificato sia

continuamente monitorato.

4) Che una coppia di contatti di uscita possano

arrestare l’operazione di trasferimento se il

collegamento a terra si interrompe, soprattutto

se il conducente non può sempre vedere gli

indicatori di stato della terra.

Fig. 5: un sistema di verifica della messa a terra, montato su veicolo, con controllo tramite interblocco

dell’operazione di spurgo, riduce significativamente il profilo del rischio di un innesco elettrostatico

nelle operazioni con gli autospurghi.

Per selezionare la soluzione più

idonea, ricorrere a un sistema

dotato delle caratteristiche

descritte nelle colonne della Fig. 6.

Partendo dal livello più elementare,

evitare l’uso di dispositivi come

pinze da saldatura e morsetti a

coccodrillo, in quanto questi

dispositivi non sono progettati per

la messa a terra statica, soprattutto

nei tipi di processi che richiedono

la penetrazione in uno strato

isolante come uno strato di vernice

o ruggine. Le pinze di messa a

terra statica devono essere

sottoposte a test FM per

assicurarsi che siano idonee per

l’utilizzo in zone pericolose.

Pertanto, la soluzione di messa a

terra specificata deve combinare le

funzionalità illustrate nella Fig. 6.

Pinze di messa a terra approvate ATEX/FM

Monitoraggio continuo della resistenza di

terra delle attrezzature

Indicazione all’operatore della presenza o

compromissione della messa a terra

Pinze di messa a terra approvate ATEX/FM

Monitoraggio continuo della resistenza di

terra delle attrezzature

Indicazione all’operatore della presenza o

compromissione della messa a terra

Interblocchi che attivano l’arresto

automatico

Riconoscimento delle autocisterne

verifica della messa a terra effettiva

Pinze di messa a terra approvate ATEX/FM

Monitoraggio continuo della resistenza di

terra delle attrezzature

Pinze di messa a terra approvate ATEX/FM

Monitoraggio continuo della resistenza di

terra delle attrezzature

Indicazione all’operatore della presenza o

compromissione della messa a terra

Interblocchi che attivano l’arresto

automatico

Pinze di messa a terra approvate ATEX/FM

Maggior livello

di pro

tezio

ne >+

Maggior controllo dei rischi di innesco elettrostatico >

Fig. 6: le soluzioni di messa a terra possono essere selezionate in base ai livelli di protezione dal rischio

di innesco elettrostatico richiesti.

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STEP 3

Vale la pena notare che tutti gli standard (la

famiglia di standard IEC 60079 per le atmosfere

esplosive) utilizzati per la valutazione delle

attrezzature ATEX sono prodotti dalla

Commissione Elettrotecnica Internazionale per

conto del CENELEC. Attualmente, sono

disponibili sul mercato numerosi dispositivi

certificati ATEX - non solo dispositivi per la

messa a terra - conformi a standard emendati

diverse volte o non più applicabili dalla prima

approvazione del dispositivo.

Una società veramente specializzata nella

protezione tramite messa a terra deve essere

contattata per ottenere indicazioni e consulenza

precise durante questo processo di selezione.

Newson Gale ha sedi negli Stati Uniti, in Europa

e nel Sud-Est asiatico, con personale sempre a

disposizione per aiutarvi a selezionare la

corretta soluzione di messa a terra.

Contatta uno dei nostri uffici oggi per iniziare

sulla strada giusta.

• I livelli di protezione che ritenete possano

controllare il rischio di innesco elettrostatico -

questo vi aiuterà a identificare la soluzione di

messa a terra più idonea per le vostre

operazioni e i vostri operatori.

• Che il sistema possa dimostrare la conformità

con i più recenti standard del controllo statico,

vale a dire IEC 60079-32, CLC/TR: 50404,

NFPA 77 e API RP 2004.

Prima di acquistare il sistema, verificare:

Utilizzare apparecchiature di messa a terra approvate conformemente

a standard che riflettono lo stato dell’arte più recente in termini di

“tecniche di protezione delle attrezzature” nelle aree pericolose,

secondo gli standard IECEx e EN.

Ci auguriamo che questa guida vi abbia fornito sufficienti informazioni

per iniziare a esplorare le diverse opzioni disponibili prima di acquistare

la soluzione di messa a terra più idonea per le operazioni della vostra

azienda e il loro profilo di rischio.

3.

Selezione di apparecchiature certificate

per le aree pericolose

Una soluzione in 3 step

Riepilogo

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Per esempio, l’attuale standard per la sicurezza

intrinseca, EN 60079-11 (2012), è stato

emendato due volte dal 2002, ed entrambe le

versioni sostitutive sono state pubblicate nel

2007 e nel 2012, rispettivamente. Se i sistemi di

messa a terra approvati prima del 2007 fossero

valutati oggi da un organismo notificato, è molto

probabile che il dispositivo dovrebbe essere

riprogettato per soddisfare i requisiti dello

standard EN 60079-11 attuale.

Vale la pena notare che il denominatore comune di questi

incidenti è che l’operatore non aveva a disposizione un punto di

riferimento visivo del collegamento a terra verificato.

http://news.bbc.co.uk/1/hi/england/nottinghamshire/8506055.stm

Esempi di come diverse

operazioni possono causare scariche

di elettricità statica

www.csb.gov/barton-solvents-flammable-liquid-explosion-and-fire

L’ampia gamma di soluzioni di messa a terra

statica di Newson Gale è in grado di controllare

e mitigare questi rischi, creando un ambiente di

lavoro più sicuro e più produttivo.

L’elettricità statica è un rischio sempre presente

e significativo per le operazioni che hanno luogo

in atmosfere infiammabili, combustibili o

potenzialmente esplosive. L’incontrollato

accumulo e scarico di energia elettrostatica deve

essere evitato in questi ambienti per proteggere

le persone, gli impianti, i processi e l’ambiente.

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Copyright Newson Gale Ltd. E' concesso il permesso di copiare e far circolare parte di

questa pubblicazione per la formazione interna e l'uso didattico, previa autorizzazione

da Newson Gale Ltd e come mostrato nel documento originale.

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Questo documento comprende una panoramica generale dei prodotti descritti nel presente documento. Da considerare esclusivamente a scopo informativo e non costituisce una garanzia. Contattare HOERBIGER per progetti specifici e informazioni tecniche adatte alla propria applicazione. HOERBIGER si riserva il diritto di modificare i propri prodotti e le relative informazioni su di essi in qualsiasi momento senza preavviso.

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