Guida per l'insegnante

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Guida per l’insegnante C3inque bravi coniglietti G3ioca 2e ¤mpa3ra 3le 3buøne 2a3bi3tudini C3inque bravi coniglietti Le storie di cinque bravi coniglietti introducono i bambini alla scoperta di temi fondamentali per il loro benessere: alimentazione, sport e movimento, igiene, giochi e lettura, comportamenti corretti. Una guida agli stili di vita sani e corretti, ricca di spunti e percorsi didattici per aiutare i bambini a imparare le buone abitudini. Ministero della Salute Ministero dell 'Istruzione e dell ' Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte CM 55216Y

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Guida per l’insegnante

C3inquebraviconigliettiG3ioca 2e ¤mpa3ra 3le 3buøne 2a3bi3tudini

C3inquebraviconiglietti

Le storie di cinque bravi coniglietti introducono i bambini alla scoperta di temi fondamentali per il loro benessere: alimentazione, sport e movimento, igiene, giochi e lettura, comportamenti corretti. Una guida agli stili di vita sani e corretti, ricca di spunti e percorsi didattici per aiutare i bambini a imparare le buone abitudini.

Ministero della SaluteMinistero dell 'Istruzione e dell ' Università e della RicercaUfficio Scolastico Regionale per il PiemonteCM 55216Y

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Questo kit didattico fa parte del programma “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari”, promosso dal Ministero della Salute. In particolare il kit si in-serisce nel progetto “Scuola e Salute”, ed è rivolto ai bambini delle classi prima e seconda della scuola primaria. Il progetto, ideato e realizzato pensando agli insegnanti e ai bambini, vuole essere un utile sussidio alla programmazione e alle attività creative a essa inerenti. Ci è sembrato utile strutturare il kit partendo dalla storia di cinque coniglietti, nel-la convinzione che uno degli obiettivi pedagogici delle prime classi della scuola primaria sia quello di sfruttare la naturale curiosità dei bambini, per spingerli a considerare i diversi aspetti del mondo circostante lasciandosi guidare dal bisogno di esplorare e di stupirsi. Siamo inoltre convinti che i bambini di 6-7 anni abbiano la necessità di essere coinvolti in percorsi completi e articolati e non parcellizzati, poiché la loro notevole capacità di apprendere deve misurarsi con la vitale esigen-za di sentirsi interessati e gratificati dalle esperienze che vanno compiendo.

Guidaper l’insegnante

coniglietti

C3inquebraviG3ioca 2e ¤mpa3ra 3le 3buøne 2a3bi3tudini

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2 3Guida insegnanti Linee metodologiche

LINEE METODOLOGICHE PER L’USO DEL KIT

Il piano del kit Il kit è uno strumento operativo che, promuovendo un coinvolgimento attivo, svi-luppa un percorso verso un corretto stile di vita. I bambini leggono e osservano i comportamenti dei vari coniglietti a colazione, a pranzo, quando giocano o in altre occasioni e li confrontano con i comportamenti buffi perché “strani” del ranocchio. Per evitare le colpevolizzazioni non si è scelto il modello dicotomico corretto-scor-retto, bene-male, permesso-vietato, ma un comportamento stravagante. Le attivi-tà ludiche proposte fanno in modo che i bambini osservando, imitando, scoprendo, partecipando siano in grado di sviluppare comportamenti corretti, che li guidino verso uno stile di vita sano.

Obiettivi generaliCiascun tema viene affrontato con una filastrocca e ognuno persegue obiettivi educativi e didattici: • sviluppare la socialità attraverso giochi e attività operative; • sviluppare l’autostima e la fiducia negli altri; • prevenire comportamenti scorretti.

Obiettivi specifici • sviluppare le capacità logiche dell’ascolto; • apprendere le tecniche espressive; • riflettere sul proprio comportamento e sulle modifiche da apportarvi.

L’uso Dopo l’introduzione dei personaggi seguono i consigli dei coniglietti. Nella guida si è scelta un’articolazione sistematica: ogni azione è preceduta da un inquadra-mento generale e seguita da una piccola illustrazione che mostra le azioni di Tom ranocchio. Segue una parte più operativa, in cui si suggeriscono percorsi o attività alternative o di completamento da fare con i bambini. Infine sono indicati gli obiet-tivi e gli ambiti disciplinari coinvolti.Nell’organizzazione dei contenuti e nella proposta delle attività si è tenuto conto delle abilità e delle competenze dei bambini nonché della programmazione didat-tica, affinché la guida possa rappresentare un utile supporto per l’insegnamento.

Perché cinque coniglietti? Ognuno di essi rappresenta le tematiche che il progetto “Guadagnare Salute” affron-ta: alimentazione, sport e movimento, igiene, giochi e lettura, comportamenti corretti.

Perché i coniglietti? Prima di tutto parlare e stare con gli animali fa bene ai bambini: la forte empatia tra bambini e animali è utile per motivarli a un migliore apprendimento. Il coni-glietto, inoltre, rappresenta un animale silenzioso, libero, timido e generoso. Le filastrocche e i coniglietti protagonisti introducono i bambini nel mondo della real-tà senza però discostarsi troppo dall’immaginario infantile. I coniglietti coccolano, sono buffi, sognanti, ma sono vicini ai bambini e si comportano come loro poiché vogliono star bene e acquisire comportamenti corretti.

Perché la filastrocca? Si è scelta la filastrocca perché con la sua forma dialogata, interrogativa, narra-tiva soddisfa l’esigenza di raccontare divertendo. Il ritmo della filastrocca rapido e cadenzato, con rime, assonanze e allitterazioni ricorrenti, con la ripetitività e la sonorità favorisce l’attenzione e permette una migliore memorizzazione. La fila-strocca è la più semplice forma poetica che i bambini conoscono ed è inoltre mol-to significativa, perché in tutte le generazioni ha contribuito a creare un legame

empatico con l’adulto (basti pensare alle ninne nanne, ai semplici giochi della conta, ai giochi delle buone

maniere) e all’instaurarsi dei primi rapporti sociali tra i bambini (girotondi, canzoncine...). Nel nostro kit le filastrocche sono brevi, si svilup-

pano secondo un filo logico raccontando le avventure dei saggi coniglietti e dell’imprudente Tom ranocchio.

B¤ag3ioAlimentazione

P¤e3roSport e movimento

I4reneIgiene

Co˙ig3l3ie3t3toGiochi e lettura

Le3l3laComportamenticorretti

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4 5AlimentazioneGuida insegnanti

giusta per affrontare la giornata: apporta circa il 15% delle calorie necessarie al fabbisogno quotidiano, adeguatamente ripartite fra proteine, grassi e carboidrati. In particolare questi ultimi costituiscono una fonte di energia di rapido utilizzo, mentre le proteine e i grassi determinano quel senso di sazietà che permette di arrivare al pasto successivo con tranquillità. A un’adeguata colazione dovrebbe seguire uno spuntino di metà mattina, costituito preferibilmente da frutta.

Attenzione al ranocchioVediamo che Tom ranocchio introduce nella sua colazione alimenti che non si è soliti consumare in questo pasto: sarà compito del bambino individuarli e indicare quali cibi, invece, sono adatti per una colazione buona ed equilibrata.

Proposte e/o percorsi alternativi I bambini vengono invitati a descrivere e/o a disegnare come, dove e con chi fanno colazione. Inoltre ogni bambino può far dire ai personaggi (come nei fumetti) una frase o un commento che riguardi la colazione. I risultati possono essere condivisi e commentati dagli insegnanti con i bambini, per soffermare le riflessioni su com-portamenti corretti e soprattutto per evidenziare ciò che si può fare per rendere la colazione piacevole. Il percorso può essere arricchito invitando i bambini a dare un titolo alla loro colazione.

Obiettivi• Conoscere la suddivisione e l’alternanza dei pasti. • Comprendere le primi nozioni di educazione alimentare per acquisire conoscenza e consapevolezza.

Ambiti disciplinari Italiano, Scienze, Matematica, Educazione alla salute

PRANZO (pp. 10-11) Il pranzo è il pasto più importante della giornata e deve fornire circa il 40% delle calorie necessarie al fabbisogno quotidiano; pertanto è importante che sia in equi-librio con l’altro pasto principale, la cena. La giusta distribuzione degli alimenti da consumare nei pasti è il principio di un corretto stile di vita. Molto spesso i bambini consumano il pranzo a scuola, nella mensa, dove i menù sono controllati da nutrizionisti delle Asl. Il pranzo deve comprendere, come indica il coniglietto, pasta, carne o pesce, verdura e frutta.

Biag3io 2è 2un 2co˙ig3lio mo4l3to 3sapiente:3sa 2co4sa 2è 3buo˙o 2e nut3riente ALIMENTAZIONE - pp. 8-21

Fin dal 2008 il Ministero della Salute, in coordinamento con l’Istituto Superiore di Sanità, ha realizzato sistemi di sorveglianza sulle abitudini alimentari dei bambini e sulla pratica dell’attività fisica, attraverso un’indagine denominata “OKkio alla salute”. I risultati dell’indagine del 2010, che ha coinvolto circa 42.000 bambini di tutte le regioni italiane frequentanti la terza classe della scuola primaria, hanno delineato che circa il 23,9% dei bambini risulta in sovrappeso e ben l’11,1% è obeso. Sono dati allarmanti, che impongono d’intraprendere delle misure per contrastare quello che ormai sta diventando un problema dilagante e comune a livello mondia-le. La scuola, in questa situazione, può giocare un ruolo da protagonista.Per questo il libro inizia con il tema centrale dell’obiettivo educativo: l’alimenta-zione; errori o buone abitudini potranno avere delle conseguenze, sia positive che negative, nella vita futura. È indispensabile parlare di alimentazione corretta fin dalla più tenera età, per acquisire da subito buone pratiche di vita. La scuola gioca un ruolo determinante nel promuovere stili di vita che possono in-cidere positivamente sul bambino e sull’intera famiglia creando un circolo virtuo-so “scuola-bambino-famiglia-comunità-società”. I bambini, nelle modalità idonee alla loro età, vanno aiutati a prendere consapevolezza dei numerosi fattori e dei condizionamenti esterni che orientano e influenzano le scelte alimentari.

Ogni 3pa3s3to 3ha ¤3l 3suo 3po4s3to (pp. 8-13)

COLAZIONE (pp. 8-9)La prima filastrocca affronta il tema della colazione. Indubbiamente questo è uno dei pasti più bistrattati: la maggior parte dei bambini tende a saltarlo, per man-canza di tempo, per abitudine consolidata anche dei genitori e per tanti altri motivi. La colazione invece è il pasto che dovrebbe dare, soprattutto ai bambini, la spinta

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CENA (pp. 12-13) La cena è il secondo pasto principale e deve prevedere l’introduzione di circa il 30% di tutto il fabbisogno giornaliero. Deve essere leggera e nutriente, in grado di riequilibrare quanto si è consumato e di integrare gli alimenti che sono man-cati durante il giorno. Nel caso che i bambini abbiamo pranzato alla mensa scolastica, è importante che la famiglia sia a conoscenza del menù, per alternare gli alimenti. È necessario dif-ferenziare le fonti proteiche: se il menù scolastico a pranzo ha previsto la carne, a cena si proporranno pesce, cereali e legumi, uova o formaggio.

Attenzione al ranocchioIn questo caso Tom ranocchio ha mangiato così tanto che alla fine si è addormen-tato sulla tavola. Sarà compito del bambino spiegare quale sarebbe stato il com-portamento più corretto.

Proposte e/o percorsi alternativi Per spiegare ai bambini, oltre alla successione dei vari pasti nella giornata, an-che quali alimenti dovrebbero essere consumati quotidianamente, l’insegnante potrebbe utilizzare uno schema che rappresenti i 5 gruppi di alimenti (frutta e verdura; cereali e derivati; latte e derivati; carne, pesce, uova e legumi; grassi da condimento).Prepariamo tanti fogli in formato A4, sui quali avremo disegnato 5 piani, ognuno di un colore diverso. Consegniamo a ogni bambino un foglio e invitiamolo a disegnare su ogni piano un gruppo di alimenti che secondo lui è necessario consumare ogni giorno, per ordine di importanza. Alla base i bambini potranno inserire gli alimenti più importanti e man mano che si sale quelli che vanno consumati con una certa attenzione.Al termine delle loro elaborazioni, l’insegnante mostrerà ai bambini lo schema alimentare idoneo a soddisfare i criteri di una giusta e corretta alimentazione e confrontandolo con le loro proposte, li aiuterà fare i necessari correttivi.L’insegnante metterà in evidenza, inoltre, che è necessario variare il più possibile la propria alimentazione per garantire un giusto apporto nutrizionale di carboidrati, proteine, vitamine, grassi, fibre e sali minerali, necessari per una crescita armonica ed equilibrata.

Può accadere che i bambini che non fanno colazione arrivino affamati a metà mat-tina e quindi facciano uno spuntino non equilibrato e troppo ricco, con la conse-guenza di arrivare al pranzo con poco appetito e rifiutare alcune pietanze. Nel po-meriggio cominceranno a sentir fame e all’ora della merenda non si limiteranno a uno spuntino leggero come un frutto, qualche cracker, un succo di frutta o uno yogurt, ma tenderanno a mangiare troppe cose, che li appesantiranno, fornendo un numero di calorie maggiore a quelle previste.

Attenzione al ranocchioTom ranocchio fa qualcosa di strano: per mangiare gli spaghetti usa il cucchiaio e le mani al posto della forchetta. Spetterà al bambino individuare il suo errore e descrivere come mangiare in modo corretto.

Proposte e/o percorsi alternativi Ogni alimento ha la sua forma, il suo colore e la sua dimensione. Partendo da un’attenta osservazione possiamo stimolare i bambini ad acquisire sia abilità logiche che geometriche. Invitiamo i bambini a portare un alimento (un ortaggio, un frutto ecc.). Con l’aiuto di un cartellone e di immagini ritagliate da riviste, ogni bambino lo inserirà poi in uno schema a seconda della forma. Così avremo un grande cartellone con le forme geometriche: nella colonna delle forme trian-golari il formaggio e il grappolo d’uva, in quella delle forme circolari l’arancia, e così via. Infine unendo le forme si potranno costruire dei personaggi buffi. Si può mettere in scena una piccola recita in cui ogni personaggio buffo racconta qualcosa di sé.Con gli stessi alimenti portati da casa possiamo farne definire ai bambini le dimen-sioni. Mostrando gli alimenti stabiliamo le dimensioni: l’arancia è grande, il chicco d’uva è piccolo. Si può continuare con i giochi di relazione: se mettiamo a confronto un’arancia e un pompelmo, il pompelmo è grande, l’arancia è piccola.

Obiettivi • Conoscere la suddivisione e l’alternanza dei pasti. • Comprendere le prime nozioni di educazione alimentare per acquisire conoscenza e consapevolezza. • Conoscere le forme, le dimensioni, i colori degli alimenti.

Ambiti disciplinari Italiano, Scienze, Matematica, Educazione alla salute

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8 9Guida insegnanti Alimentazione

Obiettivi • Conoscere la suddivisione e l’alternanza dei pasti. • Comprendere le prime nozioni di educazione alimentare per acquisire conoscenza e consapevolezza. • Conoscere i diversi tipi di alimenti e le loro caratteristiche.

Ambiti disciplinariItaliano, Scienze, Matematica, Educazione alla salute

GIOCA CON CONIGLIETTO - pp. 14-15

Alcuni cibi ci attraggono immediatamente e altri non ci piacciono. Spesso non li ab-biamo nemmeno assaggiati eppure li respingiamo. Perché? Cosa avviene? Si tratta di segnali istintivi che in qualche modo sono iscritti nel nostro patrimonio genetico, ma non solo: attrazione e repulsione dipendono anche da dove viviamo, da dove siamo cresciuti e da tanti altri fattori. Il colore dei cibi, ad esempio, è importante nel determinare le nostre scelte e pre-ferenze. Di che colore è la dieta mediterranea? È tricolore come la pizza Margheri-ta: verde per il basilico, bianca per la pasta e la mozzarella, rossa per il pomodoro. I colori che ci attraggono di più sono quelli solari come rosso, arancio, giallo: gli alimenti che hanno questi colori contengono vitamine e proteine. Ogni colore è le-gato inoltre alla sapidità: un cibo scuro ha un sapore forte ed è spesso più gradito; il tono chiaro si associa al cibo più insipido (basti pensare a certe verdure). I cibi molto scuri non sono molto usati dagli esseri umani, e spesso il loro colore costi-tuisce un segnale di pericolo. Il gusto è sempre legato alla cultura di riferimento, al contesto familiare e sociale, alle abitudini acquisite e affinate nel tempo. Al termine di questa unità, i bambini sono invitati a riconoscere i propri gusti e le proprie abitudini alimentari. Conigliet-to si trova in difficoltà: ha messo insieme tanti alimenti, ma si è confuso e non sa bene quali siano quelli adatti per la colazione, per il pranzo e per la cena. Il bambi-no è invitato a colorare uno o più piattini posti accanto alle pietanze: di giallo quelli indicati per la colazione, di rosso quelli per il pranzo, di blu quelli per la cena.

Proposte e/o percorsi alternativi Prepariamo un cartellone con il disegno degli alimenti in bianco e nero. Ai bambini viene chiesto di segnare il colore giusto accanto al cibo: “Di che colore è… l’arancia,

la banana, la ciliegia, il dattero?”. Scriviamo le risposte dei bambini. Prepariamo delle schede con l’immagine degli alimenti che i bambini dovranno dipingere o colorare in modo appropriato. Raggruppamento dei colori: tutte le schede che i bambini hanno dipinto o colorato saranno mischiate o messe alla rinfusa su un tavolino. La classe sarà divisa in piccoli gruppi e ogni gruppo dovrà trovare tutti i cibi con un certo colore. Accoppiamento colore-cibo. Ai bambini si farà la domanda: “Se io dico rosso, voi cosa dite?”. Esempio: rosso come il pomodoro, come la fragola, come l’anguria… A questo punto i bambini potranno ordinare i cibi per colore-cibo in un grande tabellone:Verde come.... Rosso come… Giallo come… Invenzione: ogni gruppo deve inventare un pranzo di un colore, così avremo tanti pranzi colorati, compreso quello tricolore come la nostra Italia. Esempio: pranzo verde composto da pasta al pesto, zucchini e carciofi, mela verde o kiwi, gelato al pistacchio.

Obiettivi • Comprendere le prime nozioni di educazione alimentare per acquisire conoscenza e consapevolezza. • Stimolare fantasia e creatività nei bambini.

Ambiti disciplinariItaliano, Scienze, Educazione alla salute

D¤ve3r3ten3te 2è 3la 2cuc3ina,2quando ¤mpa3s3t3i 3la 3fa3rina (pp. 16-17) Impastare, manipolare, creare, amalgamare, pasticciare sono attività che piaccio-no molto ai bambini. Vi sarà capitato di fare insieme la pasta di sale per creare fi-gure, di utilizzare la creta o altri materiali, ma quando si tratta di cucina il discorso è un po’ diverso. Eppure questa è un’attività che piace molto! Chi di noi non ricorda di quando faceva queste cose da bambino, con la mamma, la nonna, la zia, un fra-tello più grande… Sicuramente quest’immagine evoca in noi colori, sapori, profumi che hanno lasciato un segno indelebile nella nostra memoria. Mettere insieme grandi e piccoli per fare insieme qualche ricetta è un’attività che permette di condividere esperienze, rafforzare legami affettivi e relazionali e infi-

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10 11Guida insegnanti Alimentazione

ne, ma non meno importante, insegna a conoscere gli alimenti, le loro qualità, le loro caratteristiche. Cucinare insieme permette di trasferire conoscenze, in modo piacevole e divertente, anche alimentari, comprendere l’importanza di usare pro-dotti buoni, freschi, conoscere i vari alimenti che servono per fare ad esempio una torta, un contorno di verdure belle e colorate. Inoltre aiuta anche a capire l’impor-tanza di rispettare una sequenza (i vari passaggi di una ricetta), insegna a osserva-re fenomeni come la lievitazione e il senso “dell’attesa”. Insomma è un’attività che aiuta a instaurare un buon rapporto con il cibo, ma soprattutto consolida rapporti, creando una complicità e un’atmosfera amorevole. È un’attività che si stacca dalla quotidianità, perché si fa ogni tanto, per occasioni speciali, per celebrare qualche momento particolare… Insomma è un’occasione da non perdere. Attraverso la preparazione di singole ricette il bambino sarà portato ad impara-re quanto sia importante seguire le regole, utilizzare gli strumenti giusti e anche quante cose diverse si possono creare usando gli stessi alimenti (ad esempio le uova servono per preparare una frittata, per fare una torta ecc.) e imparerà ad aumentare la propria manualità e coordinazione nei movimenti.

Attenzione al ranocchioTom ranocchio non è un aiutante molto ordinato: rompe le uova e si diverte a far pasticci. Sarà il bambino a indicare il comportamento corretto.

Proposte e/o percorsi alternativiQuesto tipo di attività si addice di più ad essere fatta a casa, nella propria cucina, che a scuola, ma ciò non implica il divieto di proporre ai bambini delle attività che possano condividere con i loro coetanei, sotto la guida dell’insegnante. Un’attività potrebbe essere quella di organizzare una specie di assaggio a scuo-la: ad ogni bambino saranno assegnati una matita, un blocco, una forchetta, un piattino e un tovagliolo, un bicchiere con dell’acqua. Gli insegnanti o qualche adulto che si sarà reso disponibile avranno preparato in precedenza almeno 5 pietanze che insieme potrebbero costituire un menù tipo: un antipasto, un primo, un secondo, un contorno, un dolce o un frutto.

I bambini della classe, divisi in 5 gruppi, dovranno assaggiare una pietanza e cercare di individuare tutti gli ingredienti contenuti. Vincerà il gruppo che avrà indovinato più elementi.

Obiettivi • Promuovere il valore della condivisione, della conoscenza, del divertimento, il valore affettivo ed educativo del cucinare insieme. • Comprendere l’importanza dell’alimentazione dal lato nutrizionale, comunicativo e comportamentale.

Ambiti disciplinari Italiano, Scienze, Educazione alla salute

Impo4r3tan3te 2o 2a3l3leg3ra 2c3he 3sia,2po4r3ta ¤n 2tavo4la 3la Co4r3te3sia (pp. 18-19)

La tavola è stata sempre un palcoscenico in cui mettersi in mostra: la messinsce-na è costruita intorno agli abiti, la scena dal modo in cui viene apparecchiata in ogni epoca e in ogni paese la tavola, dal menù e dalle buone maniere. I nostri pasti sottostanno a strutture precise e determinate, che concorrono a fissare significati collettivi, per cui non si mangia il dolce prima della carne; si fa festa in occasioni ricorrenti; si mangia in certi luoghi ma non in altri. Riflettere con i bambini sull’importanza delle regole delle buone maniere a tavola, sul significato del menù, sull’importanza del trovarsi a tavola, sulla struttura dei pasti potrebbe essere significativo. Il cibo permette di pensare attraverso due fun-zioni: simbolica e metaforica. Utilizziamo la funzione simbolica quando il cibo fun-ge da sistema di riconoscimento e possiamo associare ad esso significati sociali anche complessi, che derivano dai contesti culturali di riferimento. In questo modo potremo, per esempio, ricono-scere quale significato ha per un occidentale o per un indiano mangiare carne bovina. Nella funzione metaforica la di-stribuzione del cibo e la compo-sizione dei pasti rispecchiano le strutture di potere e il sistema di differenze sociali.

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12 13Guida insegnanti Alimentazione

L’atto del mangiare è allora parte di un sistema di comunicazione ma anche un modo di pensare, di concepire il mondo. Il cibo come sistema di comunicazione esprime e crea relazioni sociali, poiché fissa i significati condivisi, rende manifesti alcuni tratti della cultura di riferimento, evidenzia legami e differenze tra gli ap-partenenti alla stessa società, ossia stabilisce delle regole. Queste si traducono facilmente in divieti che diventano subito condivisi, perché la loro violazione com-porterebbe un’immediata esclusione sociale. Questo percorso potrebbe servire a esplorare le radici culturali e nutrizionali della composizione dei nostri menù, per scoprire che, culturalmente prima di tutto, sia-mo quello che mangiamo.

Attenzione al ranocchio In questo caso Tom ranocchio non si comporta molto bene: siede per terra, lascia la tavola in disordine e sparge briciole ovunque. Sarà il bambino a individuare cosa c’è di sbagliato e a proporre l’atteggiamento corretto da tenere a tavola.

Proposte e/o percorsi alternativiLavoriamo sui tabù alimentari. Prepariamo un cartellone e un blocco di post-it. Ogni bambino dovrà scrivere sul proprio una cosa che non mangia. Raccogliamo i foglietti, leggiamoli e attacchiamoli sul cartellone. Proviamo a raggruppare quelli affini: le cose che non nutrono, le cose che possono far male eccetera. C’è qualche foglietto che avanza? Per esempio dove possiamo mettere “i vermi”? Nasce un nuovo gruppo, quello dei “tabù alimentari”. I tabù sono uguali per tutte le culture? No, certamente: i musulmani e gli ebrei non mangiano carne di maiale, gli indiani non mangiano bovini, gli europei non mangiano insetti. Nelle classi con bambini provenienti da altre culture si può promuovere un dialogo con il racconto a viva voce da parte di questi bambini. Insieme i bambini possono provare a fare delle ipotesi sulle origini di alcuni tabù: motivi di igiene? Scarsità dei prodotti?

Obiettivi • Riconoscere i motivi delle proibizioni alimentari distinguendo fra ragioni culturali e alimentari. • Conoscere il valore culturale dell’alimentazione.

Ambiti disciplinari Religione, Italiano, Storia, Geografia, Educazione interculturale

GIOCA CON CONIGLIETTO - pp. 20-21

Oggi numerose ricerche ed evidenze scientifiche attribuiscono alle verdure un im-portante valore nutrizionale. In passato l’atteggiamento nei loro confronti non è stato univoco e si associava l’alimentazione “erbivora” alla povertà e quella “car-nivora” alla ricchezza. La diffidenza nei confronti delle verdure, dunque, non è solo del bambino alla mensa, ma ha radici lontane.In queste pagine, il bambino troverà disegnato un labirinto. Il punto di partenza è rappresentato da Coniglietto che va a raccogliere i pomodori nell’orto. Dovrà trovare la strada giusta e indicare sia i frutti o le verdure che incontra lungo il suo cammino sia le altre verdure che vede nell’orto.

Proposte e/o percorsi alternativiMettere i bambini in cerchio, in piedi, come capita. Ognuno senza parlare deve disporsi in ordine alfabetico (è importante che nessuno faccia domande). Quando tutti si sono sistemati, facciamo un giro di verifica: ognuno dice il suo nome a voce alta. Alla fine del giro, se qualcuno è fuori posto può cercare quello giusto, sempre senza parlare. Quindi, si fa un secondo giro di verifica. È utile mischiare il cerchio più volte seguendo altri ordini: giorno del compleanno, numero di scarpe, libro preferito, animale preferito, nome della mamma ecc. Dopo aver mescolato il gruppo un po’ di volte, passiamo agli “insulti vegetali”: a turno, ognuno deve dire qualcosa di “vegetale” al proprio compagno di sinistra a partire dal conduttore. Per esempio patatone, testa di rapa o broccolo: valgono an-che le lingue straniere. Non si deve ripetere un insulto già usato, né perdere troppo tempo: chi non ha idee esce dal giro. Vince l’ultimo bambino che rimane in gioco. Finito il gioco scriviamo sul cartellone tutti i modi di dire. Quali sono gli alimenti che ne escono bene? Quali ne escono male? Discutiamone insieme.

Obiettivi• Approfondire i modi di dire.• Discutere la diffidenza nei confronti delle verdure.

Ambiti disciplinari Italiano, Inglese o altre lingue straniere,Scienze

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15Sport e movimento14 Guida insegnanti

Dice Cønig3l3io P¤e3ro: “Lo 3spo4r3t 2e ¤3l moÑ3imento2t3i 2fanno ¤3l 2co4rpo 2ag3i3le 2e ¤3l 2cuo4re 3più 2cøntento”

SPORT E MOVIMENTO - pp. 22-27

A B¤ C3i 2de3l møvimen3to,2c3he 2è ve3loce 2oppu3re 3len3to (pp. 22-23)

Il movimento fisico è molto importante per lo sviluppo armonico del bambino; è una buona abitudine, insieme a un’adeguata alimentazione, che dovrà essere per-seguita per assumere un corretto stile di vita. Quando parliamo di movimento non ci riferiamo solo ad attività sportive praticate una o due volte alla settimana, ma a uno stile di vita attivo, fatto di gesti quotidiani. Ognuno ha bisogno di muoversi ogni giorno, bastano poche semplici abitudini come salire e scendere le scale, camminare, correre ecc. Una delle caratteristi-che della società moderna è la sedentarietà: i ritmi frenetici della vita impedisco-no di muoversi; per guadagnare tempo ci si sposta sempre di più in macchina, in autobus… Ma questo guadagnare tempo ci fa anche guadagnare salute?Sicuramente no: oggi la percentuale dei bambini in sovrappeso, come abbiamo visto, è molto aumentata; ciò è dovuto a una sedentarietà sempre maggiore e a una non corretta alimentazione. Ambedue fattori determinanti nel caratterizzare uno stile di vita non sano.Fare movimento è importante a tutte le età, ma soprattutto nei bambini perché aiuta a sviluppare e consolidare il processo formativo dei tessuti e delle artico-lazioni, ad aumentare la resistenza e l’elasticità delle ossa e a prevenire molte patologie dell’età adulta. Muoversi è anche un modo per stare insieme, per socializzare, per fare nuove esperienze. Per stare bene sono sufficienti 30 minuti al giorno di movimento, che poi potranno anche essere associati alla pratica di qualche attività sportiva speci-fica nel corso della settimana. Dunque… vai con il movimento e la qualità di vita ne guadagnerà!

Attenzione al ranocchio Tom ranocchio ha fatto un po’ di confusione: ha preso la bicicletta e ha provato a pedalare sull’acqua, rischiando così di andare a fondo. Sarà il bambino a segnalare cosa ha sbagliato.

Proposte e/o percorsi alternativiSi potrebbe prevedere di partire dall’attività più semplice e naturale dell’uomo: il camminare. Camminare è la prima attività che impariamo da soli e ci aiuta ad acquisire una certa autonomia. Invitiamo i bambini a vedere come si muovono tutti gli altri esseri viventi. Prepariamo un cartellone dove incolleremo le figure di alcuni animali (uomo, ca-vallo, canguro, lepre, coniglio ecc.) e accanto a ognuno indicheremo come si muove (a salti, all’indietro, piano piano ecc.). Alla fine vedremo quanti modi esistono per spostarsi. Sarà importante anche far considerare che alcune persone non sono in grado di muoversi in modo autonomo e hanno bisogno di ausili (sedia a rotelle, bastone ecc.), ma non per questo vi rinun-ciano e non ne apprezzano la qualità.

Obiettivi • Imparare a socializzare e rapportarsi con gli altri.• Combattere la sedentarietà.• Acquistare sicurezza e autostima.

Ambiti disciplinari Educazione fisica, Scienze

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17Sport e movimento16 Guida insegnanti

La 2co4r3re3t3ta 3po4si3ziøne3pe3r 3segui3re 3la 3le3ziøne (pp. 24-25)

Questa filastrocca introduce un tema molto importante per il corretto e armonico sviluppo fisico del bambino: la postura. Per postura intendiamo la posizione che il nostro corpo assume in seguito a sollecitazioni fisiche: ad esempio se portiamo dei pesi, non ben divisi fra le due braccia, il corpo tenderà a piegarsi dalla parte del peso maggiore; ogni volta che infiliamo lo zaino ai bambini, vediamo che il loro corpo tende a piegarsi in avanti per scaricare un po’ il peso e così via. Pertanto, sbagliati atteggiamenti in età infantile avranno ripercussioni notevoli in età adolescenziale e anche adulta, determinando delle vere e proprie patologie. Nel considerare che i bambini, fin dalla scuola dell’infanzia, trascorrono gran par-te del loro tempo seduti, sia a scuola sia a casa (per fare i compiti, davanti alla te-levisione, al computer….), è bene che imparino ad avere una postura il più corretta possibile. Una postura corretta è quella che cerca di mantenere un rapporto equi-librato fra tutte le parti del corpo. Al contrario, sarà scorretta quando determinerà delle asimmetrie e alterazioni dei muscoli con conseguenti alterazioni posturali che determineranno problemi per la struttura ossea. Per individuare i difetti posturali, ma soprattutto l’entità delle conseguenze, sarà necessaria un’attenta valutazione del medico di fiducia; quello che è possibile in-segnare ai bambini è una corretta postura a scuola, dove passano gran parte della loro giornata. Spesso il bambino seduto sul banco assume posture non corrette, ad esempio troppo piegato in avanti con la schiena quando legge o scrive, determi-nando sollecitazioni muscolari sbagliate che possono determinare alterazioni della colonna vertebrale con conseguenti frequenti dolori alla schiena.

Non dimentichiamo che la postura è importante non solo quando si sta seduti ma anche quando si sta in piedi e implica non solo le proprie strutture fisiche ma anche tutte le capacità emotivo-relazionali. Una persona timida, introversa, non sicura di sé tenderà a camminare non in modo eretto ma ripiegata su se stes-sa, mentre una persona serena e gioviale avrà un’andatura eretta, con lo sguardo aperto al mondo, curioso.

Attenzione al ranocchioQuesta volta Tom ranocchio sta seduto in modo scorretto e si distrae con le matite colorate mentre l’insegnante spiega. Sarà il bambino a indicare quale sarebbe il comportamento corretto.

Proposte e/o percorsi alternativiPer far comprendere l’importanza di una corretta postura non sempre è sufficien-te invitare i bambini a sedere più composti, ma è necessario guidarli a un percorso di osservazione, sperimentazione e successivo cambiamento. Innanzitutto prepa-riamo un cartellone in cui scriveremo: “Quali sono, secondo te, le posizioni più comode per stare seduto sul banco?” L’insegnante scriverà le varie opzioni che i bambini diranno (stare sdraiati, tenere la mano sotto la faccia ecc.). Dopo che tutti avranno espresso la loro opinione, l’insegnante mostrerà un disegno in cui si vede la postura corretta: la sedia deve essere di un’altezza che permetta di tenere la schiena dritta, né troppo bassa né troppo alta, bisogna stare seduti non in punta della sedia, ma sentire con le spalle il proprio schienale. A questo punto inviterà i bambini a imitare questa posizione e a sperimentare la maggior comodità. Infine si può chiedere ai bambini di rappresentare, attraverso un disegno, come stare seduti sul banco in modo corretto. Potranno poi attaccare i disegni sui propri banchi, in modo da controllare, nel corso dei giorni successivi all’esperimento, se riescono o meno a mantenere una giusta postura.

Obiettivi • Far comprendere l’importanza di uno sviluppo armonico del proprio corpo e del fatto di doversene prendere cura.• Incrementare la facoltà di osservazione.

Ambiti disciplinari Scienze, Educazione fisica, Arte e immagine

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19Igiene18 Guida insegnanti

Cøn3ig3l3ie3t3ta I4rene4sa 2tu3t3to 2de3l3l’¤g3iene

IGIENE - pp. 28-33

Quando 2a3r3riva 3la 3pu3l3i3z3ia,3la 3spo4rc3i3zia 3scappa via… (pp. 28-29)

La pulizia e l’igiene personale sono temi delicati per i bambini, che amano molto giocare con l’acqua (chi non ricorda i rimproveri, quando da bambini si mettevano i piedi in una pozzanghera e ci si schizzava con l’acqua) ma non amano affatto impa-rare a lavarsi. Pertanto è utile far comprendere ai bambini quanto sia importante tenere pulito il proprio corpo, non solo per fare un piacere ai grandi, ma per se stessi, per sentirsi meglio. È importante che i bambini imparino a lavarsi i denti in modo corretto, pulirsi le orecchie, lavarsi spesso le mani – ad esempio dopo aver giocato, prima di mangia-re, dopo essere andati in bagno –, lavarsi i capelli, fare la doccia, cambiarsi gli abiti con i quali si è giocato e sudato. Sono azioni che devono diventare abitudini ed esigenze delle quali non si può più fare a meno. Il rispetto del proprio corpo deriva dall’abitudine all’igiene personale, ma anche dal rispetto per gli altri.

GIOCA CON CONIGLIETTO - pp. 26-27

Quest’attività chiude l’unità didattica su sport e movimento, soffermandosi in par-ticolare sul tema della postura. Infatti abbiamo una classe di topini, ma solo uno di loro sta seduto sulla sedia in modo corretto: spetta ai bambini individuare quale, e descrivere i comportamenti scorretti degli altri. Nella parte destra è rappresentata una lavagna con tanti pun-tini: i bambini dovranno unirli e scoprire che figura appare.

Proposte e/o percorsi alternativiPrepariamo un mazzo di 20 carte formato da 10 coppie di immagini che rappresen-tano la giusta posizione da assumere durante alcune azioni della vita quotidiana (camminare, stare seduto sul banco, seduto a tavola, spazzare, seduto davanti al pc, stirare, portare pesi, correre, salire su una scala, andare in bicicletta ecc.). Si porranno sul tavolo coperte e a turno ogni bambino ne dovrà scoprire due per volta cercando di formare la coppia. Vincerà chi riuscirà, memorizzando la giusta carta, a formare più coppie. Al termine l’insegnante mostrerà le 10 coppie esatte e per ognuna metterà in evi-denza la giusta postura da tenere per compiere quella determinata azione.

Obiettivi • Acquisire e consolidare i processi di memorizzazione.• Incrementare la facoltà di osservazione.

Ambiti disciplinariMatematica, Arte e immagine

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21Igiene20 Guida insegnanti

Attenzione al ranocchioTom ranocchio combina guai ancora una volta: apre il tubetto del dentifricio e si diverte a spremerlo tutto per terra. Il bambino potrà proporre il comportamento più corretto, spiegando come invece vanno usati spazzolino e dentifricio.

Proposte e/o percorsi alternativiPer comprendere pienamente la necessità di una corretta igiene personale, è ne-cessario capire che lavarsi non è solo un’abitudine che hanno i grandi, ma è im-portante per neutralizzare i microbi che si sviluppano in condizioni di scarsa igiene. Pertanto diamo a ogni bambino una scheda sulla quale abbiamo disegnato alcune parti del corpo (naso, denti, capelli…) e alcuni oggetti che utilizziamo per lavarli (spazzolino, vasca da bagno, fazzoletti...). I bambini dovranno collegare un elemento dei due gruppi. Al termine l’insegnante passerà alla correzione a voce alta. A questo punto si può preparare un cartellone da appendere in classe: “Cosa devo fare ogni giorno per mantenermi pulito”. I bambini, divisi in piccoli gruppi, disegne-ranno una situazione (lavarsi le mani prima di mangiare, lavarsi i denti ecc.).

Obiettivi • Prendere consapevolezza del proprio corpo e rispettarlo, comprendendo le azioni necessarie al suo benessere.

Ambiti disciplinariItaliano, Scienze, Matematica, Arte e immagine

Mani 2c3he 2toccano,mani 2c3he ¤m3boccano (pp. 30-31)

Non è semplice far capire ai bambini l’importanza di lavarsi le mani prima e dopo alcuni azioni e far comprendere che le cose che ci circondano sono pulite solo in apparenza e le mani sono un bersaglio privilegiato per germi e microbi. Spiegare, inoltre, l’importanza di lavarsi le mani non soltanto tre volte al giorno, come per i denti, ma ogni volta che ci si accinge a fare qualcosa, come mangiare, o dopo aver giocato, è ancor più difficile ma non per questo si può evitare.

Attenzione al ranocchioTom ranocchio è poco attento alla pulizia e all’igiene personale: si mette a man-giare un bel panino con le mani ancora tutte sporche. Il bambino dovrà indicare il comportamento corretto.

Proposte e/o percorsi alternativiPrepariamo un vero e proprio esperimento. Innanzitutto si chiede ai bambini quali sono le occasioni che ci fanno sporcare le mani e si lascia che ognuno esprima il proprio parere. A questo punto si osservano gli oggetti che sono in classe e che vengono toccati da più persone: il quaderno, la sedia, le maniglie di porte e fine-stre… Si prende una lente d’ingrandimento e si osserva se vi siano delle impronte visibili o altre impurità. Altra fase di esperimento è l’osservazione di immagini di batteri e virus. Se si ha un microscopio a disposizione, si possono fare osservare a ogni bambino almeno tre oggetti invitandolo a disegnare su un foglio cosa vede. Al termine, i bambini saranno consapevoli di quanti microbi ci siano sugli oggetti e comprenderanno l’importanza di lavarsi le mani per evitare infezioni di vario genere.

Obiettivi • Far sperimentare la presenza di microbi e la necessità di eliminarli attraverso l’uso del sapone.• Incrementare la facoltà di osservazione.

Ambiti disciplinariScienze, Italiano

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23Giochi e lettura22 Guida insegnanti

2G3ioc3h3i 2e 3l3i3b4ri 2cøn 2g3l3i 2am3ic3i2fanno ¤ 2g3iø3rni 3più 2fe3l3ic3i

GIOCHI E LETTURA - pp. 34-41

Io mi 2dive3r3to2coi 2g3ioc3hi 2a3l3l’2ape3r3to (pp. 34-35)

Abbiamo già messo in evidenza l’importanza del movimento per migliorare il pro-prio benessere, ma in realtà dovrebbe essere sempre associato al divertimento, al gioco. Quest’ultimo ha un ruolo molto importante per lo sviluppo intellettivo e psicologico e costituisce un aspetto fondamentale nella vita di ogni individuo, indi-pendentemente dall’età. Il gioco permette al bambino di sviluppare alcune competenze: imparare a rappor-tarsi con gli altri, conoscere le regole, avere fiducia nelle proprie capacità. Con il gioco il bambino acuisce le proprie facoltà intellettive, stimola la memoria, la con-centrazione, l’attenzione. Inoltre, apprende che per ottenere delle cose è necessario rispettare le regole, mettere in atto strategie utili per raggiungere la meta. L’attività ludica è molto importante anche perché permette di sviluppare l’immaginazione, la fantasia. Per il bambino il gioco è vissuto come un impiego, “è il suo lavoro”: così lo definisce lo psicologo Piaget. È un’attività che non ha solo lo scopo di divertire; è un momento fondamentale nella giornata del bambino, al termine delle “sue occu-pazioni”. Il gioco accresce la socialità ed è per questo che generalmente il bambino preferisce giocare insieme ai coetanei che da solo. I giochi all’aperto si allineano meglio alla pratica di uno stile salu-tare, ma anche se sono fatti al chiuso non viene meno la validità dell’attività ludica. L’importante è far comprendere che gioca-re non vuol dire solo usare il computer o i videogiochi ma si può giocare in modo più naturale e non meno divertente: andare in un prato e correre, giocare con la corda, saltare, andare in bicicletta, giocare a nascondino...

GIOCA CON CONIGLIETTO - pp. 32-33

In quest’attività i bambini sono invitati a consolidare quello che hanno imparato dall’unità sull’igiene. È mattina, e appena sveglio Coniglietto inizia le sue operazioni di pulizia personale; ci sono tanti oggetti, ma non tutti gli serviranno. Il bambino dovrà indicare quelli utili e metterli al posto giusto.

Proposte e/o percorsi alternativiOgni cosa ha il suo posto giusto e serve per compiere determinate azioni. Prepariamo un cartellone, dividiamolo in 4 riquadri e in ognuno disegniamo un ambiente della casa (camera da letto, cucina, bagno, salone) con gli elementi ca-ratteristici di ognuno (camera da letto: armadio, letto, comodino, libreria, scriva-nia; salone: tavolo, sedie, credenza, lampadario, finestra; e così via). Accanto dise-gneremo una serie di oggetti e/o arredi tipici (libri, pullover, asciugamani, penne, matite, piatti, bicchieri ecc.). Dividiamo la classe in 4 gruppi e ognuno dovrà collocare ciascun oggetto nell’am-biente appartenente (il pullover nell’armadio, le matite nel portapenne, i bicchieri nella credenza della cucina ecc.). Vincerà la squadra che riuscirà a collocare più oggetti al posto giusto.

Obiettivi • Comprendere la giusta associazione fra oggetto e contenitore.• Comprendere l’importanza delle relazioni fra le persone per raggiungere un obiettivo comune.

Ambiti disciplinariItaliano, Arte e immagine

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25Giochi e lettura24 Guida insegnanti

rispettare per andare sulla strada. Più prenderà familiarità con tali regole, più riuscirà a muoversi con sicurezza anche nei piccoli tragitti e nelle varie situazioni, in rapporto alla sua età. Imparerà che per andare sulla strada, anche a piedi è necessario rispettare delle regole: camminare sui marciapiedi, attraversare sulle strisce, aspettare il semaforo verde per attraversare. Lo stesso vale quando si va in bicicletta: bisogna sempre indossare il casco, tenere la destra ecc. Insomma il bambino deve conoscere tutte le regole che, oltre a infondergli sicu-rezza, lo prepareranno a essere un cittadino responsabile. Ogni attività, sia lavora-tiva che di svago, implica che si rispettino delle norme di sicurezza; in particolare ci sono lavori che richiedono attrezzature specifiche: per lavorare in un cantiere serve il casco, per andare a spegnere un incendio è necessario indossare la divisa tipica dei Vigili del fuoco, per lavorare sulla strada è necessario portare un giub-botto fluorescente.

Attenzione al ranocchioTom ranocchio ha dato prova di non conoscere le regole per andare in bicicletta. Spetterà ai bambini capire che andava troppo forte e per questo ha perso il con-trollo della sua bici.

Proposte e/o percorsi alternativiSi preparano delle schede da consegnare a ciascun bambino in cui sono raffigurati dei ciclisti, alcuni dei quali si comportano in modo non corretto (vanno in bicicletta senza indossare il casco, portano i bambini seduti sulla canna, vanno in bicicletta in due…). Ogni bambino dovrà individuare i comportamenti corretti: sarà un’occa-sione per definire il giusto modo per andare in bicicletta. Altra proposta potrebbe essere quella di disegnare alcuni strumenti tipici per la si-curezza (casco, giubbotto, guanti, ginocchiere per i giocatori….) e dall’altra parte le persone che potrebbero indossarli (ciclista, giocatore di pallavolo, muratore, ope-raio della strada): i bambini dovranno collegare ogni strumento alla figura giusta.

Obiettivi • Conoscere i principali cartelli stradali, le regole da seguire sia a piedi che in bicicletta. • Infondere sicurezza al bambino.

Ambiti disciplinariItaliano, Cittadinanza e Costituzione, Educazione fisica

Attenzione al ranocchioTom ranocchio guarda la tv seduto in poltrona, mangia e sporca per terra. Il bambi-no dovrà individuare tutti i comportamenti scorretti e proporre attività alternative, da fare magari in compagnia.

Proposte e/o percorsi alternativiSi prepara un grande cartellone in cui i bambini disegnano il luogo dove solitamen-te si trovano a giocare all’aperto: il giardino della scuola, il parco, l’oratorio. Da riviste e libri si possono cercare immagini tipiche del parco (alberi, fiori, panchine, scivoli, altalene), si ritaglieranno e incolleranno, in modo da creare situazioni varie: bambini che giocano a palla, che vanno in altalena, che vanno in bicicletta ecc.Una volta completato il cartellone, ogni bambino potrà scrivere un breve pensiero accanto alla rappresentazione che preferisce (es. mi piace andare in bicicletta, incontro tanti amici al parco). Alla fine si avrà un grande manifesto cui si potrebbe dare un titolo: “I luoghi dove mi diverto quando gioco con i miei amici”.

Obiettivi• Far accrescere la socialità, il rapportarsi con gli altri.• Imparare a rispettare le regole.• Aumentare la fiducia nelle proprie capacità.

Ambiti disciplinariScienze, Educazione fisica

Ma 2a3t3ten3ziøne2a3l 4ru3z3zo4løne (pp. 36-37)

Questa filastrocca introduce il tema della sicurezza. È necessario, anche nei mo-menti in cui ci si può divertire, non dimenticarsi di farlo in sicurezza, rispettando le regole, evitando che un momento di svago possa trasformarsi in qualcosa di pericoloso non solo per noi, ma anche per chi ci sta intorno. Per andare in biciclet-ta, ad esempio, Coniglietto indossa il casco, ma questo non basta: deve conoscere anche alcuni principi di educazione stradale. È importante che il bambino cominci fin da piccolo ad acquisire le prime nozioni di segnaletica stradale e le regole da

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27Giochi e lettura26 Guida insegnanti

Attenzione al ranocchio Tom ranocchio ne combina un’altra delle sue, tagliando le pagine di un libro con le forbici. Sembra che non abbia un gran rispetto per il libro, ma sicuramente anche lui comprende che la lettura è un’avventura meravigliosa.

Proposte e/o percorsi alternativiCostruiamo un racconto. L’insegnante darà l’inizio di una storia, poi indicherà una serie di personaggi, degli oggetti, delle situazioni, un’epoca in cui si svolge la storia e altri elementi che riterrà utili. La classe sarà divisa in 4 o 5 gruppi. Tutti gli ele-menti saranno scritti su dei foglietti e ogni gruppo estrarrà a sorte un elemento di ogni categoria. A questo punto si comincerà a raccontare la storia, a svilupparla, anche con l’aiuto dei disegni. Alla fine si otterranno 5 storie tutte diverse. Si potrebbe prevedere, inoltre, che una giuria composta da bambini di altre classi della scuola voti la storia più bella. Alla fine dell’anno, questa potrebbe essere rappresentata dai bambini stessi nella recita scolastica.

Obiettivi • Comprendere la bellezza e il valore della lettura.• Migliorare la propria capacità espressiva.

Ambiti disciplinari Italiano

F¤a3ba, 4s3to4ria 2o 3poe3sia,2ogni 3l3i3b4ro 2cøn3t3iene 2una mag3ia (pp. 38-39)

Siamo arrivati al termine della giornata e dopo aver ripercorso insieme al bambino i momenti più importanti o quelli difficili, arriva il momento di dormire. Ma prima diamogli in mano un libro: ancora non sa leggere bene, ma le figure lo aiuteranno a comprendere. La lettura può essere fatta anche insieme a un adulto, per au-mentare la sintonia e le relazioni, per smorzare e placare le paure, le impressioni negative. La lettura aiuta a scoprire mondi meravigliosi, a scoprire la magia che si nasconde dentro ogni avventura. Oggi si tende a relegare la lettura in un angolo, a non darle il giusto ruolo. È invece molto importante leggere, perché quest’attività aiuta il bambino a rapportarsi con altre realtà, gli fa conoscere mondi nuovi, sviluppa la sua fantasia, accresce le sue conoscenze. L’amore per la lettura costituirà una marcia in più per chi la pratica, perché per-mette a ognuno di ritagliarsi il proprio spazio, sprofondare in un libro e cominciare a sognare. In età infantile ancora non saranno apprezzate tutte queste potenzialità, ma il bambino, man mano che crescerà, soprattutto, attraverso l’esempio di chi lo circonda, imparerà a gustare tutto ciò e non potrà più farne a meno. La lettura non isola, al contrario, attraverso la conoscenza delle situazioni e dei com-portamenti dei personaggi in cui di volta in volta ci si può immedesimare, permette di entrare in contatto con il mondo che ci circonda, arricchendoci enormemente. La parola è importante. Nella sua Lettera ad una professoressa (1967), Don Milani scriveva: “Finché ci sarà uno che conosce 2000 parole e uno che ne conosce 200, questi sarà oppresso dal primo. La parola ci fa uguali”.

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29Comportamenti corretti28 Guida insegnanti

GIOCA CON CONIGLIETTO - pp. 40-41

Quest’attività chiude l’unità didattica sul gioco e sulla lettura, soffermandosi sull’im-portanza del gioco all’aria aperta e del movimento per crescere in modo armonico e migliorare la propria qualità di vita. Vi è raffigurato un parco con tanti bambini che giocano. Il bambino è invitato a dare un nome a ciascun bambino disegnato, associandolo a sé e ai propri amici.

Proposte e/o percorsi alternativiPrepariamo un cartellone sul quale cercheremo di rappresentare il quartiere in cui è situata la scuola, raffigurando tutti gli edifici che sono presenti: alcuni uffici comunali, l’Asl, l’edicola, la biblioteca, il parco, la chiesa, il supermercato ecc. Prendiamo un altro cartellone e invitiamo i bambini a disegnare tutto ciò che gli piacerebbe avere nel proprio quartiere. Ognuno di loro indicherà alcuni luoghi pre-feriti: lasciamo spazio e libertà di espressione. Una volta terminato questo cartellone, lo appenderemo accanto al precedente e si cercherà di fare il confronto tra quello che realmente vi è nel proprio quartiere e ciò che invece si desidererebbe avere. A questo punto l’insegnante e i bambini prepareranno una lettera da scrivere al Sindaco, indicando tutte le cose che sarebbero necessarie, a loro avviso, a rendere più bello, accogliente, gradevole il proprio quartiere. Una volta completa, corredata anche da una serie di disegni, si potrebbe invitare qualche rappresentante ammi-nistrativo e consegnarla. Tutto questo sarà di stimolo per i bambini a far prendere loro consapevolezza che fanno parte di un insieme più grande che è costituito, oltre che dal proprio ambiente familiare, da altre persone (amici, persone che abitano nello stesso palazzo, nella propria città…). Anche non si conoscono, tutti insieme contribuiscono a formare una comunità più numerosa che è la società.

Obiettivi • Rafforzare il senso di appartenenza a una comunità.• Capire l’importanza del raggiungimento del proprio benessere in sintonia con quello degli altri.• Sentire la città come comunità fatta da persone diverse, ma legate fra loro.

Ambiti disciplinari Italiano, Geografia, Cittadinanza e Costituzione, Educazione fisica

Le3l3la Cønig3l3ia 2g3l3i 2adu3l3t3i 2cøn3sig3l3ia

COMPORTAMENTI CORRETTI - pp. 42-45

Quest’ultima filastrocca affronta temi molto importanti anche per i bambini: fumo e alcol. Certo a questa età parlare della pericolosità di queste sostanze non è mol-to facile, ma è pur necessario cominciare. Sappiamo che le patologie connesse all’abuso di fumo ogni anno provocano in Italia circa 90.000 morti. L’altra causa di morte non meno importante è rappresentata dall’abuso di alcol, il cui consumo inizia in età sempre più giovanile: gli ultimi studi ci dicono che l’età media in cui si inizia a bere è intorno agli 11-12 anni. Tutti questi input esigono degli interventi mirati a contrastare questi fenomeni fin dall’età scolare.Sarà necessario evitare di usare toni allarmistici o catastrofici, ma sottolineare il valore della vita di ognuno e l’impegno di ciascuno a rispettare la propria vita e quella degli altri attraverso comportamenti corretti che non la mettano in pericolo.Per tutti, ma soprattutto per i bambini, ciò che conta al di là di tanti insegnamenti è l’esempio delle persone che hanno intorno: fratelli, genitori, zii, amici. Spesso i bam-bini, pur comprendendo che alcuni comportamenti fanno male al nostro corpo, non hanno la forza e la capacità di modificarli. Non è necessario colpevolizzare e stigma-tizzare tali comportamenti; sarà più opportuno focalizzare l’attenzione dei bambini sul rispetto delle regole per contribuire a creare un ambiente migliore per tutti.

Attenzione al ranocchio Questa volta a Tom succede qualcosa di molto spiacevole: un ranocchio più grande di lui fuma in sua presenza. Il bambino è invitato a comprendere che un compor-tamento non corretto e non rispettoso delle regole non solo è dannoso per chi lo pratica, ma denota un mancanza di rispetto anche per chi ci sta intorno.

Proposte e/o percorsi alternativi Il concetto di regola e conseguentemente il suo rispetto sono questioni difficili da comprendere spesso anche dagli adulti, figuriamoci da un bambino. L’insegnante potrà iniziare a spiegare cosa significa “regola”. Per i bambini le regole sono anche

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31Comportamenti corretti30 Guida insegnanti

GIOCA CON CONIGLIETTO - pp. 44-45

Con questa attività si vuole sottolineare l’importanza del rispetto delle regole. Sono infatti rappresentati vari comportamenti, alcuni dei quali non sono corretti. Accanto a ogni disegno è collocata una paletta: il bambino dovrà colorarla di verde se il comportamento è corretto, di rosso se non lo è.

Proposte e/o percorsi alternativiSi può organizzare una sorta di gioco dell’oca, preparando un tabellone su cui si disegnano 20 caselle: - In 10 caselle si disegna un punto interrogativo; il direttore del gioco, in questo caso l’insegnante, dovrà porre alcune domande per testare la conoscenza dei bambini in tema di raccolta differenziata (ad esempio: dove si butta la carta? Dove si portano i rifiuti ingombranti?).Se il bambino risponde in maniera esatta avanza, altrimenti torna indietro di tante caselle quante ne ha indicate il numero dei dadi.- In 5 caselle si disegnano alcune situazioni che rispettano l’ambiente (un bambino che butta la carta nel contenitore apposito ecc.).- In 5 caselle si disegnano le penalità, rappresentate da azioni che non rispettano l’ambiente: hai lasciato una stanza con la luce accesa o il rubinetto aperto in bagno, hai gettato nel mare una bottiglia di plastica, sei andato a fare una scampagnata con gli amici e hai lasciato tutti i rifiuti, butti un fazzoletto di carta sulla strada. In questo caso, stai fermo un giro. Vince chi arriva per primo al traguardo.

Obiettivi • Educare al rispetto delle regole.• Sensibilizzare i bambini alla raccolta differenziata e al rispetto dell’ambiente.• Consolidare le conoscenze sull’acqua e sull’energia elettrica.

Ambiti disciplinari Scienze, Italiano, Cittadinanza e Costituzione

quelle che s’imparano a scuola: si tratta di bambini di 6-7 anni che cominciano a leggere e scrivere, imparando le regole di ortografia (ad esempio davanti alle lette-re “b” e “p” non si mette mai la lettera “n” ma la “m”; quando si scrive, dopo il punto fermo si usa la lettera maiuscola; i nomi propri vanno scritti con l’iniziale maiusco-la…) e così via. L’insegnante potrà allargare il discorso anche alle altre discipline. Oltre alle regole sopra descritte, che implicano che impariamo a memoria certi procedimenti per scrivere meglio, per esprimerci in modo adeguato, ne esistono altre che implicano dei comportamenti da assumere in certe situazioni. Prepariamo un cartellone in cui l’insegnate avrà raffigurato, con l’aiuto dei disegni, alcune situazioni tipiche: una persona che guida la macchina, un bambino seduto sul seggiolino quando va in auto, due persone che si conoscono che quando s’in-contrano si salutano ecc. Sotto ogni disegno i bambini potranno scrivere, aiutati dall’insegnante, la frase esplicativa: non si può guidare la macchina prima dei 18 anni, quando ci s’incontra è educazione dire buongiorno e via dicendo. L’insegnante in questo modo farà com-prendere che il rispetto delle regole non è qualcosa che viene imposto per fare un dispetto, ma è un modo per vivere meglio e rapportarsi con gli altri. Dal discorso generale si potrà passare al “mondo particolare” del bambino per fargli interiorizzare tali concetti: ognuno di loro a casa dovrà seguire alcune re-gole (giocare solo dopo aver finito i compiti, non guardare la televisione troppo a lungo ecc.), ma anche gli adulti che vivono con loro dovranno rispettarne altre. Lasciare che i bambini si esprimano liberamente, segnare sulla lavagna le cose che dicono e poi confrontarle con quelle suggerite dall’attività “Gioca con Coni-glietto” di pp. 44-45.Tutto ciò per comprendere che il rispetto delle regole è qualcosa che serve a noi stessi per rispettare e rispettarci meglio.

Obiettivi • Comprendere il concetto di regola.• Educare al rispetto delle regole.• Comprendere l’esistenza e l’importanza dei diversi tipi di regole (ortografiche, di comportamento ecc.).

Ambiti disciplinari Italiano, Cittadinanzae Costituzione

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Comitato scientifico: Rosa Bianco Finocchiaro, Daniela Galeone, Mariano Giacchi, Maria Teresa Menzano, Maria Teresa Scotti, M. Cristina Zannoner

Il kit didattico-educativo è realizzato nell’ambito del progetto ministeriale “Scuola e Salute” Progettazione editoriale: Giunti Progetti Educativi Responsabile editoriale: M. Cristina Zannoner Testi: Rosa Bianco Finocchiaro, Maria Teresa Scotti IIlustrazioni: Tommaso Levente Tani Grafica e impaginazione: Carlo Boschi Coordinamento editoriale: Morgana Clinto Redazione: Viola Montanari

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© 2011 Giunti Progetti Educativi S.r.l., FirenzePrima edizione: maggio 2011Stampato presso Giunti Industrie Grafiche S.p.A. – Stabilimento di Prato